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LA DOMUS

MEDICA

DEL TERZO MILLENNIO ANNO XVIII - periodico di informazione scientifica a diffusione mirata

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Q U E S T O

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N U M E R O

I filler di gel di agarosio: studio istologico di biocompatibilità e interazione con le strutture cutanee umane

eep Care by Indiba®, un nuovo D strumento complementare per trattamenti dermoestetici combinati

doppiomentostop: per combattere # il doppio mento in modo non invasivo

La cura è dentro di noi

n. 53 gennaio - aprile 2018, anno XVIII - Aut. Tribunale Bologna n. 7071 del 05/12/2000 - Sped. a.p. 45% art. 2 comma 20/b legge 662/96 - Poste Italiane Dir. Comm. Imprese E/R Spedizione riservata ai soli abbonati non acquistabile in edicola. In caso di mancata consegna, restituire all’editore che si impegna a pagare la relativa tassa c/o CMP di Bologna - Contiene I.P.



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LA DOMUS MEDICA DEL TERZO MILLENNIO

periodico di informazione scientifica a diffusione mirata

ANNO XVIII - GENNAIO-APRILE 2018

SOMMARIO

Autorizzazione Tribunale di Bologna n. 7071 del 05/12/2000 Direttore responsabile: Marco Montanari Coordinamento scientifico: Matteo Basso, Bruno Giacomo Carrari, Maurzio Cavallini, Domenico D’Angelo, Maria Pia De Padova, Crescenzo Di Donato, Emanuela Di Lella, Alessandro Frullini, Salvatore Fundarò, Federica Lerro, Fabio Marini, Giorgio Maullu, Paola Molinari, Antonio Monti, Isabella Pia Palmieri, Franco Paolini, Maurizio Priori, Paola Rosalba Russo. Hanno collaborato: Salvatore Fundarò, Serena Gioana, Federica Lerro, Fabio Marini, Giorgio Maullu, Paola Molinari, Franco Paolini, Paola Pederzoli, Alessio Pirino, Luana Pompilio, Maurizio Priori, Francesco Romeo, Pierpaolo Rovatti, Stefania Santini, Sara Ulgiati. Segreteria di redazione: VALET s.r.l. Via dei Fornaciai 29/b - 40129 Bologna Tel. 051.63.88.334 - Fax 051.32.68.40 - segreteria@valet.it - www.valet.it Immagine & comunicazione: Elisa Fantini - comunicazione@valet.it Realizzazione grafica: Matteo Nuti - immagine@valet.it Stampa: Nuova Cantelli s.r.l. - Castel Maggiore, Bologna È vietata la riproduzione, totale o parziale, di ogni contenuto di questa pubblicazione senza esplicita autorizzazione dell’editore. Tutti i punti di vista espressi in questo periodico sono quelli dei rispettivi autori e non riflettono necessariamente quelli delle imprese alle quali appartengono, dell’editore e delle istituzioni. Nulla intende rappresentare un consiglio o una raccomandazione su cure e metodiche; l’editore non da garanzie sui protocolli terapeutici citati e non riconosce alcuna responsabilità su eventuali danneggiamenti causati da nozioni riportate sulla rivista. La rivista è spedita in abbonamento postale. I dati anagrafici dei soggetti interessati alla spedizione della presente rivista provengono da elenchi pubblici e vengono trattati in conformità a quanto previsto dal “Codice Privacy” (Digs. 196/2003). Le finalità del trattamento riguardano la spedizione in abbonamento postale della presente rivista, di altre pubblicazioni, invio di cataloghi ed eventuali altre comunicazioni inerenti le attività promosse dal titolare del trattamento. L’interessato può in qualsiasi momento richiedere informazione sul trattamento dei propri dati, ottenere modifiche od opporsi in tutto o in parte, facendone richiesta via fax, lettera o e-mail, al titolare del trattamento. II titolare del trattamento è VALET S.r.l. - Via dei Fomaciai, 29/b 40129 Bologna (BO). Alla data della presente pubblicazione, il Responsabile del trattamento è il Sig. Daniele Morini. L’informativa integrale, completa di finalità, modalità del trattamento, diritti dell’interessato e soggetti a cui potrebbero essere comunicati i dati, è consultabile sul sito www.valet.it alla sezione Privacy. Diffusione Nazionale: Medici specialisti in: anestesia e rianimazione, angiologia e flebologia, chirurgia generale, chirurgia plastica, dermatologia, dietologia, endocrinologia, fisiatria, malattie reumatiche, medicina sportiva e patologia vascolare, centri di medicina e chirurgia estetica, estetica medica, medici di base, studi privati di agopuntura e mesoterapia, infermieri professionali, ambulatori di chiroterapia, fisioterapia, fisiokinesiterapia e massaggi, centri estetici, poliambulatori, case di cura e cliniche private, direttori sanitari: A.S.L., ospedali, stabilimenti termali, associazioni e istituzioni sanitarie, istituti scientifici e di ricerca, docenti e corsisti Divisione Didattica VALET: CPMA e C.E.D.A.

ARTICOLI

PAGINA

I filler di gel di agarosio: studio istologico di biocompatibilità e interazione con le strutture cutanee umane

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Deep Care by Indiba®, un nuovo strumento complementare per trattamenti dermoestetici combinati

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Fusiomed con Tecnologia Flexi®

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Il ringiovanimento del volto con fili: il loro utilizzo nei pazienti asiatici

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PlasmaOne e l’innovazione del Plasma Freddo per il ringiovanimento dello sguardo

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Cosmo Peel Forte

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#doppiomentostop: per combattere il doppio mento in modo non invasivo

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Sculptislim IV Medical Body Centers

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Polinucleotidi e acido ialuronico: ago tradizionale o cannula?

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Strumenti human oriented

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[U.E.F.A.] technique: Upper Eyelid Filling Approach

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Il contouring del viso: la chirurgia mini invasiva

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La cura è dentro di noi

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La rivoluzione del Microbotulino

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Quando il cibo diventa sapere per la salute

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Update sui Laser ed Energy Based Devices in Medicina e Chirurgia Estetica

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Lombalgia e medicine complementari

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RUBRICHE e SPECIALI

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CPMA VALET: La scuola di Bologna

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Dal SIES Day al Congresso

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Live Stages CPMA - VALET

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Corso Assistente di Studio Medico Estetico

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L’importanza di essere presenti nel Mondo e... nelle singole Regioni Italiane: la Sies 2.0!

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Distribuzione: 140.000 copie

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MEDICINA ESTETICA Prof. Alessio Pirino Direttore CRISMENC – Dipartimento di Scienze Biomediche, Università di Sassari Dr. Giorgio Maullu Comitato scientifico CRISMENC – Dipartimento di Scienze Biomediche, Università di Sassari

I FILLER DI GEL DI AGAROSIO: STUDIO ISTOLOGICO DI BIOCOMPATIBILITÀ E INTERAZIONE CON LE STRUTTURE CUTANEE UMANE

Finora, nonostante l’ampio utilizzo e i risultati clinici, testimoniati anche da diversi lavori scientifici, non è stato mai pubblicato uno studio con biopsia condotto sull’uomo… no dei settori della Medicina U Estetica nel quale si sviluppano maggiormente continui studi clinici

e sperimentali è quello dei filler. Gli studi condotti in questo campo sono finalizzati alla ricerca di materiali che garantiscano una sempre maggiore sicurezza e tollerabilità da parte del paziente, accanto a un’evidente efficacia e naturalezza di risultati e a una soddisfacente durata nel tempo dell’impianto. In quest’ottica, già da diversi anni è stato proposto l’utilizzo del gel di Agarosio sotto forma di filler a uso medico estetico. I gel di Agarosio sono utilizzati in modi differenti in vari campi tecnologici. Per esempio, in microbiologia per preparare terreni di coltura, in farmaceutica e fitoterapia come addensante, come lassativo e come protettivo delle mucose dell’apparato gastrointestinale, in cucina e nell’industria alimentare in sostituzione della gelatina di origine animale. Per le sue caratteristiche, il gel di Agarosio rappresenta anche il veicolo biocompatibile d’elezione in numerosi campi di applicazione pre-clinica: come substrato nei test di biocompatibilità e citotossicità, sensibilizzazione, genotossicità e mutagenesi; in bioingegneria per la crescita dei tessuti in tre dimensioni; come substrato per sistemi a cessione controllata di sostanze farmacologiche. È proprio per queste importanti caratteristiche di biocompatibilità che ormai da alcuni anni, dopo qualche periodo di minore utilizzo legato al concomitante grande sviluppo commerciale dei filler di acido ialuronico, i filler di Agarosio si sono riproposti con notevole successo clinico in tutto il mondo. Altre caratteristiche salien-

ti di questo tipo di filler? È un idrogel la cui consistenza è determinata da legami a idrogeno tra le catene lineari e non contiene sostanze chimiche di cross-linkaggio, presenti invece in altri tipi di filler (per esempio, il butandiolo diglicidil etere o BDDE); non è idrofilo, quindi non richiama e trattiene acqua dopo l’iniezione, facendo apprezzare immediatamente l’aspetto definitivo della correzione; pur essendo un filler ovviamente riassorbibile, venendo degradato dall’azione dei macrofagi e non dall’agarasi, che non è presente nell’organismo, non viene metabolizzato direttamente per via enzimatica e può permanere in situ anche per tempi abbastanza lunghi. Finora, nonostante l’ampio utilizzo e i risultati clinici, testimoniati anche da diversi lavori scientifici, non è stato mai pubblicato uno studio istologico condotto sull’uomo, al fine di valutare l’interazione di questo tipo di filler con i tessuti della cute umana. Infatti, nella letteratura indicizzata si trovano dei lavori di questo tipo, condotti però sull’animale da esperimento (Plast Reconstr Surg. 2007;120(5):1161-9, Connective Tissue Research, 2012; 53(6): 548–554).

Fig. 2: biopsia al tempo T1

LO STUDIO Sulla base di queste premesse, presso il Centro di Ricerca e Sviluppo in Medicina Estetica, Nutraceutica e Cosmetologia (CRISMENC) dell’Università di Sassari, abbiamo deciso di impostare uno studio istologico che valutasse la biocompatibilità e le interazioni tra un filler di gel di Agarosio e i tessuti cutanei umani, utilizzando biopsie cutanee condotte su soggetti volontari. A tale scopo, in

questa fase dello studio abbiamo reclutato 12 soggetti volontari sani di sesso femminile, di età compresa tra i 35 e i 50 anni; i criteri di inclusione e di esclusione sono stati quelli normalmente seguiti per l’utilizzazione clinica di un qualunque filler riassorbibile. È stato utilizzato un filler di gel di Agarosio all’1,5% (Algeness HD). Il filler è stato iniettato nell’ipoderma in una zona limitata della regione glutea supero-mediale

Fig. 1: ipoderma al tempo T0

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Fig. 3: ipoderma con filler al tempo T2

Fig. 4: ipoderma con filler al tempo T2

Fig. 5: fibre elastiche al tempo T0

Fig. 6: fibre elastiche al tempo T2

con tecnica lineare retrograda. Sono state programmate quattro biopsie: la prima al tempo T0 (prima dell’iniezione), le altre ai tempi T1 (dopo 1 mese dall’impianto), T2 (dopo 3 mesi) e T3 (dopo 6 mesi) (Figg. 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7 e 8). È stato utilizzato un punch per biopsia del diametro di 1,5 mm. Le biopsie così ottenute sono state fissate in formalina neutra tamponata al 10% e incluse in paraffina. Le sezioni microtomiche, di 6 micron di spessore, sono state colorate con Ematossilina Eosina, Tricromica di Mallory e Weigert e osservate al microscopio ottico. Al tempo T1 si è potuto osservare il filler ben integrato nell’ipoderma, con una reazione infiammatoria caratterizzata da un’aumentata presenza di elementi cellulari principalmente di tipo fibroblastico e macrofagico, con qualche cellula multinucleata più o meno voluminosa, mentre non è stato rilevato nessun importante infiltrato linfocitario. Sembra essere presente una maggiore deposizione di fibre collagene, che però non si organizza in una spessa capsula fibrosa. Al tempo T2 è maggiormente evidente un aumento della componente collagenica dermo ipodermica; il filler risulta inglobato nell’ambito del tessuto, dove si osservano gli stessi elementi cellulari di T1. Sembra che anche la componente elastica sia aumentata

rispetto ai controlli. Al tempo T3 si reperisce un più scarso quantitativo di filler nell’ambito dell’ipoderma, mentre la componente connettivale e fibroblastica del tessuto appare superiore al controllo.

infiammatoria che non ha mai dato origine a formazioni granulomatose, accompagnata da un aumento della deposizione di collagene e, verosimilmente, anche di elastina. Nel proseguimento dello studio, utilizzando metodiche di immunoistochimica e immunofluorescenza, si passerà a caratterizzare con maggior precisione la produzione di collagene e di elastina, valutando in particolare se il collagene neoformato sia di tipo I o III. Inoltre, attraverso studi sperimentali in vitro, condotti su colture di fibroblasti umani in presenza del filler, si potranno valutare la vitalità e la proliferazione cellulare rispetto ai controlli senza filler. In conclusione, si può affermare che questi primi risultati confermano la biocompatibilità del filler di gel di Agarosio anche nei confronti della cute umana. ✘

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Fig. 7: biopsia al tempo T3

PER INFORMAZIONI

Fig. 8: ipoderma al tempo T3

RISULTATI Sulla base di questi primi risultati ottenuti, si può registrare la buona integrazione del filler nell’ipoderma, con una fisiologica reazione

Tema Medicina S.r.l. Via dei Fornaciai, 29/E - 40129 Bologna tel. +39 051 0828559 www.temamedicina.com info@temamedicina.com


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MEDICINA ESTETICA Ricerca e Sviluppo INDIBA

DEEP CARE BY INDIBA®, UN NUOVO STRUMENTO COMPLEMENTARE PER TRATTAMENTI DERMOESTETICI COMBINATI

INDIBA® presenta la sua nuova gamma di dispositivi medicali DEEP CARE, ELITE NS, e diretta a Chirurghi Plastici, Dermatologi e Medici Estetici

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EEP CARE by INDIBA® è una tecnologia di radiofrequenza, basata sull’utilizzo di una frequenza specifica di 448 kHz, il cui meccanismo d’azione è di particolare interesse anche associato ad altre tecniche. La sua metodologia, infatti, ne permette l’utilizzo in combinazione con altri prodotti impiegati molto frequentemente in medicina estetica (tossina botulinica, mesoterapia o fillers), facilitando il loro livello di penetrazione, il raggiungimento della biofase e promuovendo quindi un’azione biostimolatoria, antiedematosa e antinfiammatoria e, di conseguenza, migliorando la risposta ai trattamenti. Allo stesso tempo permette di migliorare il recupero dopo trattamenti aggressivi quali il laser C02, la liposuzione o tecniche chirurgiche aggressive in generale, nelle quali risulta fondamentale ottenere un’azione antinfiammatoria e/o antiedematosa. DEEP CARE rigenera i tessuti danneggiati tramite azioni subtermiche generando una biostimolazione non aggressiva e pienamente compatibile con il rispetto della propria fisiologia cellulare. Questo metodo permette

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di migliorare i risultati di innumerevoli trattamenti dermoestetici incrementandone l’efficacia e allo stesso tempo riducendone gli effetti indesiderati; in definitiva, migliora la relazione beneficio/rischio e si integra al principio ippocratico “Primum non nocere” che non dovrebbe mai essere dimenticato, nemmeno in ambito medico-estetico. Allo stesso tempo è fondamentale in campo chirurgico, sia in applicazioni pre-chirurgiche, grazie al miglioramento della risposta tissutale prima dell’intervento, sia in applicazioni post-chirurgiche favorendo una più rapida e soddisfacente rigenerazione dei tessuti, e riducendo il dolore post traumatico. DEEP CARE utilizza una tecnologia naturale, non invasiva e non aggressiva, che può lavorare in condizioni controllate di subtermia, termia o ipertermia, in funzione degli obbiettivi terapeutici desiderati. Per questo DEEP CARE ha sviluppato e messo a disposizione del personale medico un’ampia gamma di protocolli clinici combinati, nei quali si utilizza questa tecnologia insieme ad altri trattamenti convenzionali medici-

estetici invasivi o non invasivi, con l’obiettivo di migliorare la risposta clinica grazie alla biostimolazione cellulare, all’aumento della microcircolazione e all’iperattivazione del metabolismo tissutale, in base al proprio obiettivo clinico. INDIBA® può contare su un’esperienza di oltre 30 anni nello sviluppo e nella produzione a livello internazionale di prodotti biomedicali di elevata tecnologia, che al giorno d’oggi rappresentano dei punti di riferimen-


to nel settore. Può inoltre contare su una estesa ricerca di base pre-clinica e su uno sviluppo clinico in molteplici tecnologie. Mantiene collaborazioni e progetti di ricerca con numerose Università e Istituti di ricerca prestigiosi in Europa, Asia e Giappone. Oltre 170 riferimenti in articoli pubblicati, 8 tesi di dottorato, molte tesi di laurea e di dottorato ancora in corso, dimostrano una ricerca rigorosa e seria, così come previsto dai principi della Medicina, basati sull’evidenza, e l’impegno di INDIBA® a portarli nell’ambito della medicina dermoestetica e della chirurgia riparatrice.

Perché non ampliare la Sua gamma di tecnologia terapeutica dopo la valutazione dei benefici di DEEP CARE by INDIBA® e del suo potenziale clinico in terapie combinate? Perché non migliorare il recupero dei Suoi pazienti in modo più rapido e con meno strascichi con l’applicazione pre e post chirurgica di una tecnologia unica? Perché non considerare i potenziali benefici della gamma di protocolli DEEP CARE by INDIBA® capaci di riportare il benessere ai pazienti di Medicina Estetica, Chirurgica e Dermatologica?

Questa è un’occasione da non perdere! ✘

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MEDICINA ESTETICA Ricerca e Sviluppo BIOTEC ITALIA

FUSIOMED CON TECNOLOGIA FLEXI®

La soluzione più innovativa per il ringiovanimento cutaneo e il rimodellamento corporeo. Biotec Italia, da quasi 30 anni, rappresenta il progresso e l’innovazione tecnologica in ambito medico-estetico IOTEC ITALIA vanta un know-how B di oltre 25 anni nella progettazione, sviluppo e commercializzazione

di sistemi elettronici per le applicazioni di Chirurgia e Medicina Estetica. La mission dell’azienda è affiancare e supportare i medici nella loro professione, con soluzioni impareggiabili per affidabilità, innovazione e performance.Mai come in questo settore, lo sviluppo dei dispositivi medici di alta qualità va di pari passo con la pratica medica. Per questo la vision dell’azienda è di comprendere le necessità e gli obiettivi del professionista medico. Le tecnologie sono sviluppate per applicazioni efficaci e sicure, con l’interfaccia che consente l’utilizzo semplice ed intuitivo. Biotec Italia anticipa i bisogni di un settore in continua evoluzione, unendo l’esperienza e le professionalità di un proprio team di ingegneri e clinici alla capacità produttiva dell’azienda.

vo degli inestetismi di viso e corpo: la radiofrequenza, l’ultrasuono a bassa frequenza e alta potenza, il vacuum modulato e attivo, la crioterapia e i campi magnetici vengono tutti gestiti dalla tecnologia, per garantire al medico e al paziente risultati sicuri, con elevato comfort e sempre riproducibli. Sono disponibili ad oggi ben cinque soluzioni terapeutiche di elevata efficacia clinica, implementabili singolarmente o congiuntamente al dispositivo. Il brevetto della modularità consente di offrire al medico la piattaforma oggi più completa sul mercato, mai obsoleta, destinata a crescere con le esigenze del professionista e sempre aggiornabile con le ultime novità tecnologiche introdotte nel mercato. L’utilizzo dei migliori materiali in fase di progettazione e sviluppo ha reso possibile la riduzione degli ingombri, dando vita a una soluzione facilmente trasportabile per peso e dimensioni, oltre che longeva nel tempo.

COME FUNZIONA Grazie alla tecnologia Flexi, Fusiomed unisce l’azione sinergica delle migliori soluzioni terapeutiche presenti in letteratura per il trattamento non invasi-

LE TECNOLOGIE Tutte le nostre soluzioni sono frutto di oltre 25 anni di ricerca e sviluppo in questo settore e l’unione di più tecnologie ha permesso di superare i limiti intrinsechi di ognuna. Gli applicatori hanno il terminale raffreddato, per offrire comfort al paziente e poter veicolare maggior energia terapeutica. La frequenza di emissione, che determina la profondità d’azione della radiofrequenza, è modulabile direttamente dall’operatore o si autoregola

in modalità 3Density, per agire su più profondità nel tessuto. Per determinati inestetismi, la radiofrequenza può essere erogata in abbinamento alla modalità di endomassaggio sia sul viso che sul corpo, andando a riscaldare selettivamente i tessuti stimolati dal vaccum modulato. La radiofrequenza a mezzo di micro aghi, estremamente efficace, agisce sollevando la plica di pelle e dolcemente penetrando il tessuto, in maniera atraumatica, a differenza dei dispositivi a pressione che risultano poco tollerabili dai pazienti. La criolipolisi trova la sua evoluzione in Cryoliposculpt, esclusivo brevetto Biotec Italia, che oltre all’apoptosi delle cellule adipose, grazie alla modalità Tissue Active, stimola il trofismo tissutale e il microcircolo superficiale, agendo anche sull’elasticità della pelle e colmando così i limiti comuni alla procedura di criolipolisi. Gli ultrasuoni a bassa frequenza a effetto cavitazionale risultano sempre stabili per merito del raffreddamento a liquido dell’elemento piezoceramico che produce l’onda ultrasonica, riuscendo così a garantire sempre trattamenti efficaci sicuri e riproducibili. ✘

Dr.ssa Patrizia Sacchi Cryoliposculpt “Ho acquistato la tecnologia Cryoliposculpt circa un anno fa. Ho trovato l’abbinamento di vacuum attivo e di micro correnti un’intuizione

geniale, che mi consente di ottenere risultati eccellenti, in assenza di dolore e preservando la pelle da ustioni da freddo. Ogni seduta, a seconda del paziente e del tipo di grasso, ha mostrato una riduzione dal 20% al 30% nell’area trattata”.

Prof. Antonino Araco EndoShape viso e corpo “La sinergia del massaggio connettivale, con vacuum ritmato e radiofrequenza monopolare e multipolare, ha mostrato risultati

Fusiomed è sicuramente il miglior approccio terapeutico nel panorama delle proposte tecnologiche a disposizione del professionista medico, in grado di combattere in maniera efficace il rilassamento cutaneo, gli accumuli adiposi e la cellulite, attraverso una Piattaforma Medicale multitecnologica sempre aggiornabile.

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sorprendenti sia sulla cellulite che sulla lassità cutanea di viso e corpo. La flessibilità nella modulazione dell’energia mi permette la personalizzazione del trattamento su singolo paziente e patologia; il raffreddamento del manipolo è garanzia di comfort, mentre la temperatura raggiunge il target velocemente e lo mantiene durante tutto il trattamento. Devo inoltre complimentarmi con Biotec Italia per l’ottimo servizio post vendita, dall’installazione alla formazione”.

Dr. Raniero Facchini Ablaze “Ho utilizzato dispositivi a radiofrequenza in passato, ma i risultati non sono mai stati particolarmente soddisfacenti in quanto l’erogazione di energia, se elevata, rendeva la procedura fastidiosa e non sicura. Il sistema Ablaze, con il raffreddamento sul manipolo, mi consente di utilizzare energie maggiori, in totale sicurezza e comfort per il paziente e allo stesso tempo mi garantisce risultati mai ottenuti precedentemente. Finalmente un’azienda che abbina alla tecnologia il razionale clinico di cui noi medici abbiamo bisogno”. Dott. Domenico Pugliese SkinTite “Credo fermamente nell’efficacia del “microneedling” nel trattamento antiageing sul viso e sulle smagliature nel corpo. Avere la possibilità di abbinarlo alla radiofrequenza è fantastico e i risultati

che sto ottenendo me lo confermano. Scegliere la lunghezza dell’ago mi consente di emettere la radiofrequenza selettivamente, alla profondità che desidero. Tra l’altro, la contemporanea aspirazione del tessuto da trattare mi consente di garantire ai miei pazienti un trattamento atraumatico e senza tempi di recupero”. Prof. Enrico Guarino DuoShape “Trovo questa tecnologia un ottimo supporto terapeutico alle mie attività quotidiane. L’ultrasuono a bassa frequenza di Biotec Italia, rispetto a tutti quelli che in passato avevo testato e valutato, si è dimostrato da subito efficace, sicuro e veloce nei risultati. La radiofrequenza abbinata all’ultrasuono a bassa frequenza lavora efficacemente sia sul rimodellamento cutaneo che sulla riduzione del pannicolo adiposo. Uso la metodica con ottimi risultati anche come trattamento per gli avallamenti cutanei post liposuzione”.

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IL RINGIOVANIMENTO DEL VOLTO CON FILI: IL LORO UTILIZZO NEI PAZIENTI ASIATICI

MEDICINA ESTETICA Dr. Salvatore Fundarò Specialista in Chirurgia Generale, Chirurgia Plastica. Docente CPMA - VALET, Direttore Sanitario del Poliambulatorio MultiMed - Bologna

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Sempre più frequentemente, anche in Europa può capitare di trattare pazienti di origine asiatica che richiedono un’azione liftante dei tessuti del terzo medio-inferiore: ecco come procedere

i può certamente dire che alcuni anni fa l’introduzione dei fili in Medicina Estetica sia stata la principale novità degli ultimi tempi. In modo particolare, i fili di sospensione hanno consentito il raggiungimento di risultati che, prima del loro avvento nel mercato, erano forse non immaginabili utilizzando una metodica mininvasiva. I fili di trazione hanno una pianificazione e una tecnica di impianto più complessa e articolata rispetto ai fili tipicamente biostimolanti e richiedono in linea di massima l’esecuzione di anestesia locale. Le tipologie sono estremamente variegate. In primo luogo vanno distinti in base al sistema di ancoraggio dei tessuti, che può essere costituito dalla spinatura dei fili stessi (fili spinati o barbed) o dall’inserimento lungo il filo di coni riassorbibili (filo con coni). I polimeri utilizzati sono l’acido poli-lattico-caprolattone o il polidiossanone per i fili barbed e l’acido poli-lattico-glicolico per i fili con coni. I tempi di riassorbimento sono per entrambi di dodici mesi circa. I fili con i coni si trovano in un’unica versione, a doppio ago posto alle estremità del filo con coni contrapposti di varie lunghezze. I fili barbed sono molto più variegati, infatti ne esistono di impiantabili tramite cannule smusse e tramite aghi posti all’estremità. Possono prevedere anche sistemi di ancoraggio chirurgici tramite punto si sutura. Recentemente sono stati introdotti fili barbed bidirezionali impiantabili con ago ipodermico, che non richiedono anestesia locale e facilitano la tecnica d’impianto. L’orientamento della spinatura può essere uni12

direzionale, bidirezionale divergente o bidirezionale convergente. Il meccanismo d’azione consiste in tutti i casi nella capacità del sistema di ancoraggio tissutale di agganciare il tessuto sottocutaneo e di trazionarlo in senso antigravitazionale. La loro azione è pertanto inequivocabilmente di tipo liftante sui tessuti cutanei e sottocutanei del volto. Ciascuna tipologia ha indicazioni e tecniche d’impianto specifiche e variabili tra un filo e l’altro. CANONI ESTETICI Le tecniche d’impianto nei pazienti caucasici sono abbastanza codificate e standardizzate, anche se caratterizzate da un’elevata variabilità conseguente all’eterogeneità delle tipologie dei fili di sospensione. Sempre più frequentemente, però, anche in Europa può capitare di trattare pazienti di origine asiatica che richiedono un’azione liftante dei tessuti del terzo medio-inferiore. Se non si ha una buona esperienza nella gestione dei pazienti con tipologie anatomiche asiatiche, si rischia di incorrere in alcuni errori sostanziali che determinano risultati non apprezzati dalla clientela o una incidenza di complicanze eccessivamente alta. Ciò è vero per la maggior parte dei trattamenti iniettivi come tossina botulinica e filler e anche per i fili di sospensione. In primo luogo è necessario

considerare che i canoni estetici europei e asiatici sono differenti. Per i caucasici, il volto risulta maggiormente attraente se presenta una forma triangolarizzata, con arcata zigomatica prominente e margine e angolo mandibolare ben definito. Gli asiatici invece prediligono un volto a forma ovalare, con distribuzione dei volumi prevalente nel terzo superiore- medio e scarsa rappresentazione volumetrica al terzo inferiore. Globalmente il volto è tendenzialmente meno “spigoloso”. Lo sviluppo tridimensionale della struttura cranica differisce tra le due etnie: gli europei hanno una forma del cranio a prevalente sviluppo sagittale, mentre gli asiatici hanno uno sviluppo prevalente sul piano coronale. Ciò si traduce nel fatto che i primi hanno un volto stretto ma prominente in senso antero-posteriore, i secondi hanno invece un volto largo e schiacciato in senso antero-posteriore. TESSUTI MOLLI Analizzando i tessuti molli del volto, si nota che gli asiatici presentano, tendenzialmente, una cute più spessa e caratterizzata da un’elevata secrezione sebacea con ridotta tendenza alla formazione di rughe, ma con elevata predisposizione all’ipercromia. I compartimenti adiposi superficiali e profondi sono in genere maggiormente rappresentati, con volumi che si mantengono più stabili e


A

B

Fig. 1: A) vettori verticali realizzati con 2 fili barbed di 12 cm. B) vettori verticali realizzati con un unico filo barbed di 23 cm

meno soggetti a modificazioni correlate con l’invecchiamento rispetto alla popolazione caucasica. Globalmente, i compartimenti adiposi presentano una maggiore compattezza con un sistema muscolo-aponevrotico superficiale (SMAS) particolarmente efficiente. Anche le strutture ligamentose del volto mantengono una buona capacità ritentiva e sono meno soggette a invecchiamento. Le diverse preferenze estetiche, le differenti caratteristiche anatomiche e i processi d’invecchiamento meno accentuati determinano la necessità di modificare le indicazioni e le tecniche d’impianto dei fili di sospensione. La maggior larghezza del volto asiatico impone di evitare il più possibile l’ampiamento di tale caratteristica, pertanto è necessario ridurre il dislocamento laterale dei tessuti molli a favore di una traslocazione verticale degli stessi. Ciò può essere ottenuto

grazie all’accentuazione dei vettori verticali rispetto a quelli laterali tramite specifici pattern d’impianto (Fig. 1). La verticalità dei vettori consente inoltre di ottenere una maggiore ovalizzazione del volto sollevando i tessuti verso le parti medie e superiori del volto, riducendo l’ampiezza della parte inferiore. I ridotti processi d’invecchiamento consentono l’utilizzo dei fili di sospensione in età maggiormente avanzata

rispetto all’esperienza europea. La fascia d’età che presenta le migliori indicazioni è compresa tra i 50 e i 70 anni, mentre nella fascia maggiormente giovanile (30-40 anni) le indicazioni sono limitate in quanto i processi ptosici dei tessuti molli sono scarsamente presenti. Il maggiore spessore della cute impone una particolare attenzione a evitare impianti eccessivamente superficiali, al fine di ridurre l’insorgenza di irregolarità cutanee che possono anche perdurare a lungo. Per lo stesso motivo è consigliato inoltre evitare eccessive ipercorrezioni, che invece possono essere attuate nei pazienti caucasici. Sempre a causa del maggiore spessore della cute, l’insorgenza di infossamenti cutanei nei punti d’ingresso e di uscita dei fili è particolarmente accentuata e frequenti, inoltre la durata di tali irregolarità significativamente prolungata (7-15 giorni). È quindi necessario prestare estrema attenzione nell’evitare l’agganciamento

Fig. 2: prima e dopo

al derma dei cogs e dei coni nei punti d’ingresso e uscita. Le elevate volumetrie e la maggior compattezza dei compartimenti adiposi superficiali nella razza asiatica consentono di poter esercitare, tramite l’impianto di fili di sospensione, un’azione liftante particolarmente efficace, garantendo pertanto buoni risultati (Fig. 2). Pertanto, tramite alcuni semplici accorgimenti si è in grado di determinare negli asiatici un elevato grado di sollevamento dei tessuti molli del volto, rispettando in ogni caso le peculiarità anatomiche e le esigenze estetiche di questa tipologia di pazienti. ✘

corso teorico-pratico

I FILI IN MEDICINA ESTETICA: DALLA BIORIVITALIZZAZIONE AL SOSTEGNO Obiettivo del corso Il corso si pone l’obiettivo di far comprendere il corretto utilizzo delle metodiche di trattamento mediante fili riassorbibili per biorivitalizzazione e fili riassorbibili di sostegno. Queste tecniche, opportunamente comprese ed applicate consentono di aumentare le capacità di trattamento degli inestetismi del viso, garantendo risultati rapidi ed apprezzabili in maniera significativa. L’applicazione infatti dei fili biorivitalizzanti, consente un effetto di ringiovanimento e di compattamento della cute mentre i fili di sostegno consentono la definizione dei diversi distretti anatomici del viso quali il profilo mandibolare, l’area zigomatica e l’area periorbitaria. Queste tecniche, in abbinamento all’impiego di filler e tossina botulinica, garantiscono una completezza di trattamento ed una qualità di risultati tali da avvicinare sempre più la medicina estetica alla chirurgia estetica, aumentando quindi la compliance del paziente nel nostro ambulatorio. DIDATTICA A CURA DI: Dr.ssa Paola Rosalba Russo e Dr. Salvatore Fundarò DATA DEL CORSO: 25 Maggio 2018 ECM: 8 crediti RICHIEDI PROGRAMMI DETTAGLIATI SEGRETERIA E SEDE: CPMA - VALET Divisione Didattica - Bologna Tel: 051 63.88.334 - www.valet.it - info@valet.it

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PLASMAONE E L’INNOVAZIONE DEL PLASMA FREDDO PER IL RINGIOVANIMENTO DELLO SGUARDO

MEDICINA ESTETICA Dr.ssa Serena Gioana Medico Chirurgo - Genova

Un nuovo approccio per il trattamento delle micro e medio lassità perioculari uovo approccio perché si parla N di plasma freddo, a temperatura corporea e quindi rimanendo sui 37°.

Questo permette di eseguire un trattamento ben tollerato dai pazienti, poiché non si ha surriscaldamento del tessuto. Infatti PlasmaOne non dà né edema né carbonizzazione dei tessuti e pertanto si può utilizzare tutto l’anno, su tutti i fototipi di pelle e senza alcuna limitazione alle normali attività quotidiane. IL PLASMA FREDDO Il Plasma, definito il quarto stato di aggregazione della materia dopo quelli solido, liquido e gassoso, è un gas globalmente neutro e parzialmente ionizzato, all’interno del quale una quota di elettroni è svincolata da legami atomici o molecolari ed è quindi libera di muoversi in modo indipendente (grazie alla presenza di queste cariche il plasma è conduttivo). Il plasma freddo viene generato mediante una scarica fra due elettrodi isolati in aria a pressione atmosferica. Il primo elettrodo è costituito dal manipolo in possesso dell’operatore, il secondo è costituito dal tessuto umano in vivo che, grazie al suo elevato contenuto in acqua, presenta caratteristiche ideali per questo scopo. Caratteristiche del PlasmaOne PlasmaOne è un macchinario impostabile a piacere sia con effetto subablativo che ablativo, non necessita di disinfezione poiché rilascia un’alta percentuale di ozono e una bassa carica UVB in grado di auto sterilizzarsi e sterilizzare la cute del paziente. I parametri impostabili sono tre: • Repetition Time: frequenza di ripetizione tra un foro e l’altro per avere un effetto più o meno ablativo (frequenza min 50-max 7000).

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• Percentuale ON: il diametro del foro generato dalla radicalizzazione dell’ossigeno in aria massimo 90 micron (i diametri più ampi permettono di veicolare anestetici in crema o soluzione acquosa, ma anche farmaci-cosmeceutici). • Potenza: o profondità, massima di 150micron (permette di dare maggior sicurezza all’operatore perché si è limitati alla giunzione dermoepidermica) Campo di utilizzo Micro e Medio Lassità, rimozione neoformazioni cutanee, Biorivitalizzazione superficiale media e profonda, rimodellamento della texture, trattamento microrughe, elastosi solare, trattamento di borse e occhiaie, trattamento di esiti cicatriziali, smagliature, rigenerazione sterile di lesioni come ulcere ed ustioni. Manipoli standard in dotazione • Generatori di plasma: manipolo soft, manipolo strong. • Generatore di diatermia capacitiva: manipolo diatermico con elettrodi intercambiabili di diverse dimensioni.

Fasi di trattamento Il trattamento è molto semplice e inizia sempre con il manipolo soft, che ci permette di sterilizzare la cute senza utilizzo di solventi, quindi a secco, grazie alla liberazione di ossigeno ozono e al potere sterilizzante della luce con maggiore uvb e povera in uva (meno di un decimo rispetto a quelle solari); inoltre l’elettrodo soft ha la capacità di aumentare la permeabilità della cute, grazie alla generazione di microfori e la contemporanea dermoabrasione, in modo tale da ottimizzare la penetrazione della soluzione anestetica anche su base acquosa e quindi non necessita di attesa per l’anestesia o della sua rimozione come avviene con le creme. Si può decidere, a questo punto, di proseguire con l’elettrodo soft (indolore) o strong (leggermente più fastidioso). • Modalità SOFT: si passa in modo rapido e deciso sulla zona fino ad avere una reazione eritematosa della cute, si utilizza per la zona perioculare il lato dell’elettrodo e questo permette di avere maggior maneggevolezza nel passaggio degli incavi creati dalle ossa del massiccio facciale. Per


mantenere la temperatura costantemente sotto i 42°C e non avere surriscaldamento del tessuto bisogna avere una certa rapidità e costanza nel movimento. È anche possibile eseguire single spot con questo tipo di manipolo, generando una più intensa disidratazione del tessuto. • Modalità STRONG: prevede l’utilizzo dell’elettrodo a punta, è leggermente più fastidioso per la paziente, ciò è dovuto alla maggiore potenza che l’elettrodo eroga. Nella modalità strong si ottengono risultati più completi e immediati, in quanto si riesce a lavorare dettagliatamente sia sulla singola ruga sia sulla lassità, ma anche sull’eventuale rimozione non chirurgica di xantelasmi, calazi, fibromi penduli o qualsiasi altra neoformazione cutanea, permettendo così un ringiovanimento a 360° dello sguardo. Questa modalità prevede il passaggio della punta sulla zona da trattare con una rapidità elevata rispetto al manipolo soft. Il passaggio deve essere ripetuto più volte fino a formare un lieve eritema cutaneo; anche in questa modalità è possibile il single spot.

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Durata sedute e tempi • SOFT: durata non oltre i 20 minuti, ripetuta per un minimo di due sedute e fino a un massimo di quattro sedute, distanziate circa di 20 giorni, in relazione al grado di iniziale lassità. • STRONG: la durata massima è di 15 minuti e può essere effettuata come singola seduta fino a un massimo di tre sedute a distanza di 20-30 giorni, in relazione al grado di iniziale lassità.

Esiti del trattamento Non vi sono importanti postumi dopo il trattamento, se non un lieve rossore su base iperemica sia a livello cutaneo che della congiuntiva, che può perdurare per un massimo di 24h (vedi foto). Non si ha quindi né edema significativo, né escare, né ecchimosi e non vengono riscontrati esiti ipo/ iper-cromici nonostante il fototipo e la foto-esposizione post trattamento. ✘

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COSMO PEEL FORTE

MEDICINA ESTETICA Ricerca e Sviluppo ORLICOM

Il nuovo peeling medio di Dermaceutic: semplice, controllato e indolore. Definito “one week skin transformation”, rappresenta una vera innovazione nel mondo dei peeling medi

ltre vent’anni di esperienza in DerO matologia Estetica hanno permesso a DERMACEUTIC di diventare Numero

1 in Francia e punto di riferimento nel mondo nel campo dei peeling chimici. Grazie infatti alle varie intensità e formulazioni specifiche, Dermaceutic ha introdotto il concetto di approccio progressivo che consente al professionista di scegliere, in base alle condizioni e aspettative del paziente, la procedura ambulatoriale e il protocollo domiciliare ideale per offrire, senza rischi di effetti collaterali, risultati ottimali e che si possano mantenere nel tempo. FORMULAZIONI E INDICAZIONI D’USO I peeling Dermaceutic sono stati sviluppati per il trattamento di cuti grasse, impure e a tendenza acneica, per l’attenuazione delle iperpigmentazioni post-infiammatorie e melasma e per il ringiovanimento della pelle. Per quanto riguarda il ringiovanimento della superficie cutanea, il medico potrà scegliere fra tre intensità di peeling superficiali (MILK PEEL, COSMO PEEL al sistema TCA 12 % o 15%), fra due peeling medio/medio-superficiale (COSMO PEEL al sistema TCA 18% o 20%) e il nuovo peeling medio/medio-profondo COSMO PEEL FORTE. MILK PEEL è un peeling superficiale a base di acido glicolico, lattico e salicilico che, in abbinamento ai dermocosmetici ad azione stimolante(Turnover), idratante (Hyal Ceutic) e antiossidante (C25 Cream) è particolarmente indicato come peeling di prevenzione al crono e foto-aging. Senza nessuna restrizione alla vita sociale, dona alla cute un effetto immediato di refreshing e di luminosità, riduce i pori dilatati e uniforma la cute. I kit COSMO PEEL sono a base di TCA tamponato e sono disponibili in quattro concentrazioni: i TCA al 12% o 15% sono peeling superficiali e adatti a tutti i fototipi, con esfoliazione di tipo fur-

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fureo, quindi con minima restrizione alla vita sociale; le formulazioni 18% e 20% sono più intense e provocano un’esfoliazione evidente e vanno utilizzate con cautela nei fototipi alti. Queste formulazioni sono indicate per contrastare i segni dell’invecchiamento, per promuovere una forte stimolazione dermo-epidermica, attenuare o eliminare le disomogeneità cutanee e rughe superficiali. L’ultima formulazione ad azione anti-aging più intensa e vera novità nel campo dei peeling medi è rappresentata da COSMO PEEL FORTE. TCA-FENOLO-GLICOLICO IN SINERGIA PER UN FULL FACE REJUVENATION La ricerca Dermaceutic ha sviluppato COSMO PEEL FORTE per consentire un peeling forte ma controllato e per questo ha scelto e messo in sinergia tre acidi distinti, Acido Glicolico, TCA e Fenolo, calibrandone le concentrazioni. Le concentrazioni specifiche dei tre attivi consentono agli acidi di penetrare in maniera omogenea ed estremamente controllata: l’azione cheratolitica dell’Acido Glicolico al 10% favorisce la penetrazione del TCA tamponato al 20% che, a sua volta, permette di far penetrare velocemente, fino alla giunzione dermoepidermica o al derma papillare/ reticolare superficiale, il Fenolo a bassa concentrazione (10%), per una rigenerazione profonda dell’architettura dermica. Oltre all’efficace Fig. 1: fasi dell’esfoliazione post trattamento

e omogenea penetrazione, va sottolineata la facilità di esecuzione e la sicurezza della formulazione, infatti il Fenolo, che a questa concentrazione e grado di penetrazione non presenta tossicità, non solo potenzia l’azione del TCA, ma ne riduce sensibilmente la dolorabilità, rendendo questo peeling una procedura semplice e sicura, ben tollerata dai pazienti e che presenta minori rischi di effetti collaterali o iperpigmentazioni post-infiammatorie rispetto ad altri peeling medi. UNA PROCEDURA SEMPLICE Preparazione domiciliare consigliata: applicazione alla sera di crema levigante a base di acido glicolico 15% per circa 10-15 giorni da interrompere due giorni prima del trattamento. In ambulatorio: Prendere dal kit il flacone di detersione e omogeneizzazione Foamer 15. Applicare quattro dosi di schiuma sull’area da trattare e massaggiare con cura. Lasciare circa 1-2 minuti, poi risciacquare e asciugare. Dal flacone, prelevare 1,5 ml (pari a 20 gocce) di peeling e versarle nell’apposito vasetto. Applicare la soluzione con il bastoncino di cotone in dotazione. Effettuare passaggi orizzontali e verticali secondo lo schema a T, continuando poi lungo i contorni del viso e delle labbra, terminando infine sulle guance. Per ottenere un grado superiore di penetrazione, aumentare i passaggi di soluzione. Senza necessità di risciacquo, applicare


l’unguento contenuto nel Kit ad azione lenitiva e idratante. L’esfoliazione (Fig.1) è importante, ma avviene più velocemente rispetto ad altri peeling medi. E la “transformation” è apprezzabile nell’arco di una settimana. Post trattamento domiciliare: Per controllare il senso di prurito, di tensione e velocizzare la restitutio ad integrum, il paziente dovrà applicare inizialmente e più volte al giorno l’unguento Panthenol Ceutic a base di pantenolo (5%), bisabololo (1%), burro di karitè, cera d’api e vitamina E. Dopo l’esfoliazione, utilizzare una fotoprotezione elevata (SPF 50+) da abbinare eventualmente con una crema antiossidante e idratante (per esempio C25 Cream). LA VALUTAZIONE DEGLI ESPERTI Secondo le valutazioni del dottor J. L. Vigneron e del dottor J. Marthan, riconosciuti a livello internazionale come esperti nei peeling chimici, COSMO PEEL FORTE rappresenta una vera innovazione, in quanto permette di ottenere risultati simili a quelli conseguibili con un TCA al 30-35% (quindi con un netto miglioramento

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Fig. 2: prima e a 60 giorni dal trattamento

della texture cutanea, riduzione delle fini rugosità e macchie cutanee), ma con notevoli vantaggi sia per il medico che per il paziente. Dal punto di vista dell’operatore: 1) Cosmo Peel Forte risulta molto facile da applicare; 2) la penetrazione è omogenea e controllata; 3) il livello di penetrazione può essere intensificato con passaggi ulteriori di soluzione; 4) un solo peeling è sufficiente per avere un notevole e prolungato effetto di ringiovanimento della superficie cutanea. Secondo quanto riferito dai pazienti: 1) la dolorabilità è minima e si tra-

duce in una sensazione di calore che dura meno di 10-15 secondi; 2) l’esfoliazione è intensa, ma avviene molto velocemente rispetto agli altri peeling medi e medi-profondi (non dura infatti più di quattro-cinque giorni); 3) l’applicazione domiciliare dell’unguento riparatore al pantenolo si è dimostrato ottimale per ridurre il senso di tensione e prurito durante l’esfoliazione; 4) tutti i pazienti sottoposti al trattamento si sono dimostrati molto soddisfatti dei risultati estetici ottenuti già dopo un solo trattamento, sia nell’immediato che a distanza di tempo (Fig 2.). ✘

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MEDICINA ESTETICA Ricerca e Sviluppo ALLERGAN

#DOPPIOMENTOSTOP: PER COMBATTERE IL DOPPIO MENTO IN MODO NON INVASIVO

Per contrastare la solitudine delle migliaia di persone, di ambo i sessi, che vivono questo disagio nel silenzio, è in corso una campagna di sensibilizzazione oppio mento: un problema esteD tico dal forte impatto psicologico che, grazie a un nuovo farmaco,

oggi può essere rimosso senza l’uso del bisturi e in modo efficace e duraturo. A causarlo, non solo il sovrappeso, come ritenuto dalla maggior parte delle persone, ma anche l’invecchiamento, le disfunzioni metaboliche e la predisposizione genetica. Per contrastare la solitudine delle migliaia di persone, di ambo i sessi, che vivono questo disagio nel silenzio, è in corso la campagna online di sensibilizzazione #doppiomentostop, che ha come obiettivo quello di creare una maggiore conoscenza intorno a questo inestetismo e alle soluzioni per combatterlo, aumentando l’informazione a disposizione dei medici e delle persone che presentano questa caratteristica. Un approccio ironico aiuta a sdrammatizzare, ma allo stesso tempo a prendere consapevolezza del problema: sono state create delle card digitali che ritraggono dei close up di doppi menti di uomini e donne, sorridenti e serie, che fanno bella mostra di sé in una gallery spiritosa e divertente. Le card digitali sono state pubblicate sul sito istituzionale dell’azienda che promuove l’iniziativa di sensibilizzazione (www.allergan.it) e diffuse sui social e online a livello PR anche grazie al contributo di coloro che hanno deciso di sposare la causa. L’auspicio è quello di contribuire a contrastare stigma e falsi miti e in tal modo di fornire un sostegno a chi, a causa del doppio mento, soffre in prima persona. Si stima infatti che sia considerato un inestetismo tra i 18

più fastidiosi, al terzo posto dopo le occhiaie e i cedimenti della cute del volto. L’impatto emotivo è tale che per due adulti su tre questa rappresenta una delle principali preoccupazioni, quando pensano al loro aspetto esteriore. E se la metà di loro esprime dispiacere, l’altra metà esterna un concreto desiderio di poter fare qualcosa a riguardo per correggere il fastidioso inestetismo. L’aspetto esteriore è infatti il biglietto da visita con cui ci si presenta al mondo, e il 78% degli adulti si basa su quello per valutare la bellezza propria e degli altri. Autostima e accettazione sociale appaiono quindi legate a questa realtà, dati che emergono da un’indagine internazionale svolta su 7.700 adulti. IMPATTO PSICOLOGICO Il doppio mento, dovuto a un accumulo di adipe sotto il mento, può ridurre l’equilibrio e l’armonia di un viso, rendendolo spesso più vecchio e pesante, incidendo negativamente sulla percezione di sé. Questo porta chi soffre per l’inestetismo a manifestare disagi concreti: può influire negativamente sulla percezione che le persone hanno di sé creando insicurezza e sfiducia in se stessi. La Società Americana di Chirurgia Dermatologica (ASDS) stima che il 67% delle persone con doppio mento abbia un impatto psicologico ne-

gativo e non si senta a proprio agio col proprio aspetto. Nonostante non si tratti di una vera e propria patologia, può avere anche cause che sono riconducibili a patologie vere

e proprie. Sebbene esista una percezione comune infondata che associa il doppio mento solo alle persone in sovrappeso, in realtà questo inestetismo può manifestarsi anche a causa di altri fattori come l’invecchiamento, le disfunzioni metaboliche e la predisposizione genetica. Questa condizione può colpire gli adulti, uomini e donne, di tutte le età, peso e sesso.


CONTRASTARE IL DOPPIO MENTO OGGI È POSSIBILE Dieta ed esercizio spesso non sono sufficienti a contrastare il doppio mento, tanto che in molti ricorrono a trucchi per camuffarlo, come quello di coprire il collo con accessori o barba lunga per gli uomini, tenere il volto sollevato o applicare un make up consistente, alcuni evitano anche le foto in primo piano. Efficacia e sicurezza validate da studi scientifici hanno portato infatti all’approvazione anche nel nostro Paese del primo e unico farmaco per il doppio mento, che contiene una versione sintetica di acido desossicolico, affine a quello presente in natura. Grazie a questa novità, le persone che vogliono eliminare questo difetto potranno evitare trattamenti invasivi complessi, finora le uniche opzioni efficaci. L’acido desossicolico va iniettato nel grasso sottocutaneo, dove agisce direttamente sulla membrana cellulare delle cellule adipose, provocandone la distruzione. Il risultato si mantiene a lungo termine perché, una volta distrutte, queste cellule non possono più immagazzinare grasso. L’efficacia e la sicurezza della soluzione iniettabile sono state confermate da una rigorosa valutazione clinica, quattro studi di Fase III che hanno coinvolto più di 2.600 pazienti in tutto il mondo, dai quali emerge che il tasso di efficacia complessiva a dodici settimane dall’ultima iniezione raggiunge fino

al 78,5%. Il trattamento deve essere eseguito in regime ambulatoriale da un medico specializzato (medico estetico, dermatologo, chirurgo plastico) che definirà con il paziente il numero ideale di sessioni di trattamento, in base alle specifiche caratteristiche del viso e ai desideri personali. Sono necessarie al massimo sei sessioni, anche se già dopo due sono visibili i primi benefici. I trattamenti vanno effettuati ad almeno quattro settimane di distanza l’uno dall’altro. Il nuovo farmaco a base di acido desossicolico ha prodotto buoni risultati anche sull’aspetto emotivo: una persona su due ha riportato un alleviamento del disagio psicologico causato dall’imperfezione (rispetto al 18% e al 17,3% dei soggetti trattati con il placebo) a tre mesi dall’ultima iniezione.

ti insoddisfatti del proprio aspetto, ma riluttanti a sottoporsi ad un intervento chirurgico. Gli interventi chirurgici invasivi inoltre comportano, come noto, possibili rischi legati all’anestesia e al decorso post operatorio. A questo si aggiunge la probabilità di risultati non ottimali e tempi di convalescenza non compatibili con le attività quotidiane del paziente. Dagli studi clinici, invece, è emerso che il nuovo farmaco è efficace e generalmente ben tollerato. La maggior parte degli effetti collaterali (tra cui gonfiore, lividi e dolore), localizzati soprattutto nell’area trattata, sono stati lievi o moderati e si sono risolti senza conseguenze ✘

UNA SOLUZIONE BEN TOLLERATA E NON INVASIVA Il problema del grasso sotto il mento è chiaramente percepito, ma ben il 62% dei pazienti valuterebbe un trattamento non invasivo e fino ad oggi le possibilità di intervento erano limitate a soluzioni invasive, come la liposuzione. L’acido desossicolico rappresenta una valida risposta, non chirurgica e approvata dall’AIFA, per i pazien-

APPUNTAMENTI AL 21° CONGRESSO SIES 2018 SIMPOSIO LIVE - Sabato 24 febbraio Unlocking the code to facial rejuvenation: un approccio sistematico al trattamento dell’intero volto con i filler a tecnologia Vycross® e tossina botulinica di tipo A Relatori: Prof. Dario Bertossi e Dr. Maurizio Cavallini WORKSHOP LIVE - Sabato 24 febbraio Acido desossicolico: l’esperienza italiana nella ridefinizione dell’adiposità sottomentoniera Relatori: Prof. Dario Bertossi e Dr. Pierfrancesco Cirillo 19


MEDICINA ESTETICA Ricerca e Sviluppo ALTAIR SYSTEM

SCULPTISLIM IV MEDICAL BODY CENTERS Il progresso che avanza tra i dispositivi non invasivi, 4 soluzioni rivoluzionarie in 1 solo dispositivo. Riduce il grasso in qualsiasi area del corpo, il grasso della zona sotto mentoniera, le ghiandole sudoripare e contrae la pelle, tutto senza invasività

os’è un laser e come funziona? C Senza entrare in tutta la fisica dietro la tecnologia laser, basti dire che

un laser è un fascio di luce concentrato, il tipo di fascio di luce è determinato dalla lunghezza d’onda. Lo spettro delle radiazioni elettromagnetiche spazia dai raggi gamma ai raggi X con lunghezze d’onda molto corte, ai segnali radio FM e AM con lunghezze d’onda molto lunghe. Sculptslim IV usa un laser con una lunghezza d’onda di 1060 nm, la luce è generata da un diodo. Questo è il tipo più comune di laser, altri esempi di laser a diodi sono i lettori di codici a barre, puntatori luminosi e lettori DVD: molte conseguenze sono possibili quando un raggio laser viene a contatto con un oggetto; trasmissione, dispersione, riflessione o assorbimento. Se un oggetto assorbe il laser, l’energia, nel fascio di luce, viene trasmessa a tale oggetto. Tale concentrazione energetica può essere molto forte, abbastanza forte da perturbare l’area interessata. COME AGISCE SCULPTSLIM IV La lunghezza d’onda di 1060nm, è la lunghezza d’onda di assorbimento del tessuto adiposo (cellule grasse). Così, quando questo laser è posto sulla pelle, viene trasmesso attraverso la pelle, senza danneggiarla,

Fig. 1: applicatore piatto 40x80mm 20

ignora muscoli, ossa, vasi sanguigni e nervi e si rivolge alle cellule adipose che poi si riscaldano e vengono interrotte. Questa cellula grassa ormai morta viene eliminata dal sistema immunitario molto efficiente del nostro corpo. Si tratta di una rimozione permanente della cellula grassa. QUALI AREE E QUALE FOTOTIPO SI POSSONO TRATTARE E IN QUANTO TEMPO? Sculptslim IV è in grado di trattare qualsiasi fototipo e qualsiasi area del corpo: Addome, Maniglie dell’amore, Grasso della schiena e del torace Definizione del braccio - Definizione della spalla Polpacci interiori Polpacci/pinza inferiore, contemporaneamente (fino a 4 aree). L’energia controllata erogata distrugge il grasso sottocutaneo fino al 25% in soli 25 minuti. L’affinità specifica della lunghezza d’onda 1060nm per le adiposità, accoppiata ad un assorbimento minimo nel derma, permette a Sculptslim IV di trattare in modo efficiente e sicuro le aree di grasso fastidioso. La temperatura controllata del tessuto adiposo, viene elevata tra 42°C e 47°Celsius. Sculptslim IV, in media, rimuove il 25% della cellula adiposa sottocutanea mirata per ogni sessione. Ci sono un massimo di 4 applicatori che possono essere utilizzati contemporaneamente, ognuno dei quali misura 40x80mm (Fig. 1). UTILIZZO FACILE In termini di erogazione del ciclo, è il dispositivo che svolge fondamentalmente il lavoro. Le competenze del medico si riferiscono, più alla scelta delle aree giuste, in cui mettere gli applicatori per modellare al meglio la forma del paziente. Sculptslim IV ha la capacità di raggiungere risultati ot-

timali in un solo trattamento. la maggior parte delle persone avrà bisogno di 2 o 3 sedute di trattamento, tuttavia è possibile fare tutte le sessioni che ritenete necessarie senza problemi. Ottimo il suo utilizzo per gli esiti di liposuzione e ovviamente per il grasso e per quelle aree dove una cannula non può arrivare senza lasciare segni e danni. SICURO Nessun down time dopo la seduta il paziente può riprendere qualsiasi attività Sculptslim IV garantisce il comfort utilizzando applicatori piatti che non utilizzano un metodo di aspirazione e trazione del tessuto, quindi può trattare qualsiasi quantità di grasso, anche minima, perché a differenza di una crioterapia, non ha bisogno di riempire di grasso l’applicatore, senza causare alcun dolore e senza alcun danno ai nervi, cosa che invece il freddo potrebbe causare. Inoltre gli applicatori di Sculptslim IV, consentono di trattare anche pazienti molto giovani e molto sodi, cosa impossibile per un applicatore di dispositivi che usano il freddo, in quanto non è possibile succhiare la pelle all’interno dell’applicatore. A differenza di altri dispositivi per la riduzione del grasso non invasiva, che lasciano una netta demarcazione dalle aree trattate e non trattate, Sculptslim IV invece, diffonde il calore oltre la testa dell’applicatore per consentire una migliore miscelazione tra le aree trattate e quelle non trattate. Contemporaneamente alla riduzione delle cellule adipose, Sculptslim IV contrae la pelle. VERSATILE Non solo per il corpo, iduce il grasso della zona sotto mentoniera. Il doppio mento, è uno dei trattamenti più


richiesti, oltre il 67% degli adulti è preoccupato per l’aspetto del collo e desidera fare qualcosa per eliminare il grasso da questa zona, e contemporaneamente migliorare la lassità cutanea, che nella maggior parte dei casi colpisce questa area. Sculptslim IV è dotato di un apposito elmetto, progettato per adattarsi sotto il mento, con soli 25 minuti elimina il grasso della zona sotto mentoniera senza alcun dolore, senza invasività, senza down time, senza inattività, senza iniezioni per le quali serve molta cautela per gli effetti indesiderati, molto gravi , che potrebbero sorgere, in caso di errori nella procedura, oltre al gonfiore, bruciore, dolore, intorpidimento, rossore e durezza nella zona di trattamento che potrebbero provocare. Sculptslim IV per l’iperidrosi: Trattamento all’avanguardia con risultati eccezionali per una vita libera dal sudore senza down time, senza dolore, senza cicatrici e senza ricovero! L’iperidrosi e il sudore eccessivo è spesso molto imbarazzante e può anche essere socialmente debilitante per alcuni a causa dell’odore, delle

macchie umide, per i danni ai vestiti con imbarazzanti macchie gialle e per non parlare di alti costi di lavaggio a secco. Sculptslim IV mira a colpire le ghiandole sudorifere sotto la pelle, diminuendone il numero e diminuendo la quantità di sudore nell’area ascellare, assolutamente senza dolore e assolutamente senza tempo di recupero. Solo 25 minuti. Il trattamento è sicuro per tutti i tipi di pelle. Il trattamento non deve essere eseguito se c’è una lesione aperta o se c’è un taglio di rasoio fresco. Gli effetti collaterali più comuni sono un po’di rossore e un po’di indolenzimento. Questo è tutto. No cicatrici. Nessun tempo di

inattività. Non c’è tempo di recupero, il paziente riprende immediatamente le attività, può anche andare immediatamente in palestra. Sculptslim IV vs MiraDry Vs Botox/ Dysport per un eccesso di sudorazione del braccio? Quale è meglio? Sculptslim IV diminuisce il numero di ghiandole sudoripare nella regione sottobraccio/assiale portando ad una minore produzione di sudore. Viene fatto in 25 minuti senza tempi di recupero. MiraDry è una procedura invasiva che richiede anestesia e 1-2 settimane di tempo di recupero, può provocare cicatrici, lasciare tracce cutanee e causare infezioni. Botox o Dysport, è semplicemente temporaneo, diminuisce l’attivazione delle ghiandole sudoripare portando a una diminuzione della sudorazione fino a 6 mesi. ✘

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CONFERENCE

Congresso Internazionale di Medicina e Chirurgia Estetica International Congress of Aesthetic Medicine and Surgery

2018 LIVE SESSIONS

Palazzo della Cultura e dei Congressi

Segreteria Organizzativa 22 VALET - Provider Standard ECM 1328 + 39 051 63 88 334 • www.valet.it • congresso@valet.it

Segreteria Scientifica SIES - Società Italiana di Medicina e Chirurgia Estetica www.sies.net • informazioni@sies.net

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Feb Bologna


MEDICINA ESTETICA Dr.ssa Sara Ulgiati Medico Estetico - Latina Dr.ssa Luana Pompilio Medico Estetico - Roma Dr.ssa Stefania Santini Medico Estetico - Roma

POLINUCLEOTIDI E ACIDO IALURONICO: AGO TRADIZIONALE O CANNULA?

Il protocollo dello studio prevedeva tre sedute infiltrative a distanza di 21 giorni e i risultati dello stesso venivano valutati attraverso la somministrazione di un questionario di gradevolezza al termine di ogni seduta di trattamento. Ecco i risultati...

o studio sperimentale ha valutaL to le differenze degli effetti di un ciclo di biorivitalizzazione della cute

del volto con polinucleotidi e acido ialuronico (Newest® - Officina BioFarmaceutica Mastelli) in pazienti trattati o con ago singolo o con agocannula. Lo studio si è avvalso, oltre che delle valutazioni cliniche, anche di valutazioni obiettive di ecografia cutanea [1]. Abbiamo selezionato due gruppi di pazienti: 4 pazienti sono stati sottoposti a trattamento con Newest, infiltrando il prodotto con ago 30G x 13mm (gruppo A) e tecnica lineare retrograda; sugli altri 4 pazienti, lo stesso prodotto è stato infiltrato utilizzando una cannula 27G per 37mm (gruppo B). I criteri di inclusione dei pazienti nello studio sperimentale sono stati: • Età compresa tra i 40 e i 65 anni. • Assenza di controindicazioni al trattamento. • Assenza di precedenti trattamenti di Medicina Estetica del terzo medio e del terzo inferiore del volto. Tutti i pazienti, prima di iniziare il trattamento, sono stati sottoposti a valutazione ecografica, al fine di escludere l’eventuale presenza di materiale non riassorbibile o altro [2]. NUOVO PRODOTTO Newest®, prodotto da noi selezionato, è una grande novità nell’ambito della biostimolazione: un dispositivo medico di classe III che consiste nell’originale associazione di polinucleotidi e acido ialuronico non crosslinkato (Brevetto Mastelli). La siringa pre-riempita è da 2ml e contiene polinucleotidi (20 mg/2ml) + HA (20 mg/2ml). L’utilizzo di entrambi i principi attivi permette di sfruttare sia le Fig. 1: utilizzo della cannula

azioni biologiche dell’acido ialuronico, idratazione e miglioramento della sopravvivenza cellulare, sia le proprietà dei polinucleotidi, con ulteriore incremento delle azioni stimolanti sulla crescita cellulare e sull’attivazione metabolica dei fibroblasti [3]. In presenza di acido ialuronico, l’attività dei polinucleotidi, che sono le sostanze capaci di incentivare la rigenerazione e la secrezione fibroblastica, viene ulteriormente incrementata. Oltre all’acido ialuronico e ai polinucleotidi, nel prodotto è presente anche il mannitolo dalle importanti proprietà idratanti e isotonizzanti, ma soprattutto con capacità inibitorie verso la degradazione dell’acido ialuronico. Il mannitolo, quindi, è in grado di rallentare la degradazione dell’acido ialuronico e di prolungarne l’azione nel tempo [4]. L’indicazione terapeutica è, quindi, la prevenzione e la cura dei danni cutanei da crono e foto-invecchiamento ricreando, nella matrice dermica, le condizioni fisiologiche più favorevoli alla rigenerazione e all’attività dei fibroblasti. Questi, rivitalizzati, ottimizzano la loro attività secretiva e sono in grado di riequilibrare i diversi componenti sia della matrice amorfa (glicosaminoglicani, glicoproteine, fibronectina) che fibrillare (fibrille collagene, elastiche e reticolari).

LO STUDIO Alla base dello studio abbiamo posto il confronto tra due tecniche infiltrative: ago tradizionale o cannula (Fig. 1) mediante l’utilizzo dello stesso prodotto. È noto che i comuni aghi da infiltrazione, per quanto molto piccoli e sottili, presentano diverse caratteristiche svantaggiose. Per esempio, possono: • L acerare tessuti e piccoli vasi sanguigni. •R ichiedere ripetuti inserimenti attraverso la pelle, a causa della ridotta lunghezza. • Causare ematomi. • Causare dolore durante il trattamento. • Spaventare alcuni pazienti, che possono avere una fobia per gli aghi. Al contrario, le cannule smusse per l’infiltrazione presentano diversi vantaggi, tra i quali: • Notevole riduzione del fastidio, durante il trattamento, rispetto agli aghi. • Riduzione o spesso completa assenza di ematomi, anche in aree particolarmente a rischio, come la zona perioculare e perilabiale. • Possibilità di trattare aree estese senza dover riposizionare la cannula attraverso la cute. • Maggiore uniformità del trattamento. • Riduzione dei traumatismi. • Tempi di recupero più rapidi posttrattamento.

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Figg. 2 e 3: a sinistra, cannula 27G X 37mm e rilascio del prodotto; a destra, Ago tradizionale 30G X 13mm

La tendenza più recente prevede l’utilizzo di cannule molto sottili, (es. 27G di diametro) e flessibili anziché rigide. L’utilizzo di cannule flessibili richiede esperienza da parte del medico che effettua il trattamento, ma consente di ottimizzare la distribuzione del prodotto anche in aree altrimenti difficili da raggiungere. Il protocollo dello studio prevedeva tre sedute infiltrative a distanza di 21 giorni l’una dall’altra e i risultati dello stesso venivano valutati attraverso la somministrazione di un questionario di gradevolezza al termine di ogni seduta di trattamento. Si è valutato il grado di dolore, la comparsa di ematomi, eritema, rigonfiamenti localizzati, l’invasività e l’impatto sociale della tecnica e il beneficio tratto. Attraverso un apparecchio ecografico Samsung Sonoace Mod. R3 con sonda lineare da 5 MHz a 12 MHz, sono state esaminate le regioni zigomatiche destra e sinistra e il solco naso-genieno destro e sinistro [5, 6]. In aggiunta, la valutazione ecografica (Figg. 2 e 3) ci ha permesso di effettuare un trattamento di tipo eco-guidato per visualizzare al meglio il posizionamento dell’ago, della cannula e del prodotto stesso [7]. Abbiamo inoltre fotografato i nostri pazienti al tempo 0 e al termine del protocollo di studio. RISULTATI Solo un paziente su quattro del gruppo A (Ago) ha riferito di aver provato dolore durante l’infiltrazione con ago, ma soprattutto nessun paziente del gruppo B ha trovato doloroso il trattamento con cannula. Il post-trattamento è stato analizzato valutando la comparsa di ematomi, eritema e rigonfiamenti. I risultati ottenuti hanno mostrato l’assenza di ematomi post-trattamento nel gruppo B, mentre il trattamento 24

con ago tradizionale ha portato alla comparsa di un singolo caso di ematoma; per quanto riguarda la comparsa di eritema, si segnalano tre casi nel gruppo A e un solo caso nel gruppo B. Tutti i pazienti del gruppo A hanno riferito la presenza di rigonfiamenti localizzati, mentre solo due pazienti del gruppo B hanno riferito la presenza di un solo rigonfiamento localizzato in sede d’iniezione, presumibilmente dovuto al plurimo tentativo d’inserimento della cannula. Nessun rigonfiamento è stato evidenziato in altre zone infiltrate. Tutti i pazienti di entrambi i gruppi sono tornati nell’immediato alla vita lavorativa/sociale, a testimonianza che entrambe le tecniche non sono state nel complesso percepite come invasive dai pazienti sottoposti al trattamento. A conclusione del questionario, un solo soggetto del gruppo A (l’unico di sesso maschile di tale gruppo) riferisce di non aver tratto beneficio dal trattamento e di conseguenza non lo consiglierebbe a un amico, mentre tutti i pazienti del gruppo B hanno tratto beneficio e consiglierebbero il trattamento. CONCLUSIONI Dal nostro studio abbiamo potuto evincere, in maniera abbastanza univoca, come i pazienti trattati con cannula abbiano trovato nel complesso la tecnica meno invasiva e abbiano tratto PARAMETRI DOLORE EMATOMI ERITEMA RIGONFIAMENTI LOCAZZATI RITORNO ALLA VITA LAVORATIVA/SOCIALE INVASIVITA’ PERCEPITA BENEFICIO CONSIGLIEREBBE IL TRATTAMENTO

maggiori benefici rispetto al gruppo di pazienti A, trattati con ago tradizionale. In particolare, l’utilizzo della cannula, che può sembrare quindi apparentemente più invasivo, ha riscontrato una maggiore compliance da parte di tutti i pazienti, ai quali è stato così evitato lo stress delle multiple iniezioni con l’ago tradizionale. La distribuzione del prodotto è, nel complesso, risultata più omogenea con l’utilizzo della cannula e ha permesso all’operatore di inoculare diffusamente il sito scelto. A nostro giudizio, rimane però fondamentale una corretta e accurata selezione del paziente, al fine di proporre la tecnica infiltrativa e il trattamento più idoneo alla persona e alla regione anatomica da trattare in base alle sue caratteristiche individuali e psicologiche-emotive, ricordandoci sempre che esistono molteplici trattamenti e tecniche diverse, ma che vanno adattati al singolo individuo. ✘ BIBLIOGRAFIA 1. Bartoletti E., Tomaselli F.: Manuale di Medicina Estetica – Approccio Diagnostico, Tomo I. 2. Ramette G., Bartoletti C.A.: Check-up cutaneo in Medicina Estetica. La Medicina Estetica, 1983; 7, 2: 65-70. 3. Di Pietro A., Cattarini G., Schettini G.: Effetti clinici e meccanismo d’azione del Polidesossiribonucleotide (PDRN). La Medicina Estetica. 2000, 24, 2: 217-222; 4. Cavallini M.: Polinucleotidi e acido ialuronico nei programmi di ringiovanimento cutaneo. L’Ambulatorio Medico 2012; XII (35): 35-7; 5. Wortsman X., Wortsman J. et al: Ultrasound detection and identification of cosmetic fillers in the skin. JEADV 2012; 26: 292-301. 6. Shelke L. W., Van Den Elzen H. J. et al: Use of ultrasound to provide overall information on facial fillers and surrounding. Dermatologic Surgery 2010; 36: 1843-1851. 7. De Stefano L., Bozzone M., Giardini M., Santini S., Tomaselli F., Trocchi G., Zannella C.: Studio clinico spontaneo, randomizzato in aperto, con analisi retrospettiva, per valutare la sicurezza di un prodotto iniettabile a base di acido ialuronico e il suo effetto sul trofismo del derma mediante valutazione ecografica. La Medicina Estetica Anno 38 Luglio-Settembre 2014 (127-133).

GRUPPO A AGO TRADIZIONALE 1 1 3 4

GRUPPO B CANNULA 0 0 1 2

4

4

1 3

0 4

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ratosi, angiomi rubino, capillari del volto. Inoltre si possono correggere le ptosi palpebrali di media e lieve entità, crow’s feet, esiti cicatriziali, smagliature e rughe con un soft lifting della cute in eccesso. Viene utilizzata una tecnica semplice, precisa, delicata e studiata nei dettagli (per le ptosi palpebrali è stata realizzata ad hoc la tecnica registrata della “Skin Contraction Blepharoplasty”), interagendo esclusivamente con i tessuti superficiali (vaporizzazione cutanea per epidermolisi con diffusione superficiale); trattamento non doloroso, ben tollerato dal paziente, no down time, no sanguinamento, adatto a tutti i fototipi. PUNTI DI FORZA Maneggevole, versatile, pratico ed ergonomico con base di ricarica, batterie ricaricabili garantite 12 MESI made in Italy (peso solo 250gr), adatto per tutti i fototipi; quattro tipologie di intensità di segnale LOW, HI in condizioni normali e LOWPLUS, HIPLUS con cavetto in dotazione inserito con elettrodo monouso di riferimento, intensità segnale controllata da microprocessore dedicato e aghi monouso. CARBO2 HP® Strumentazione easy-tech di ultima generazione, unica al mondo a poter insufflare in massimo controllo 600cc/min reali per micro iniezioni di CO2 medicale somministrate per via sottocutanea e intradermica. Titolare di 5 brevetti e di numerosi premi mondiali. Garantiamo una terapia indolore grazie al brevetto N. P.S.® (No Pain System), che rende la strumentazione unica nel mercato. Il sistema si avvale di un serbatoio interno


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SIES DAY 2017 Dr.ssa Paola Molinari Specialista in Chirurgia Generale - Modena Membro del Comitato Scientifico SIES Docente CPMA VALET - Bologna

DAL SIES DAY AL CONGRESSO

Dopo il “sold out” dell’evento monotematico di novembre, la macchina organizzativa sta mettendo a punto l’edizione 2018 della kermesse congressuale, che ancora una volta rappresenterà un’occasione da non perdere per il meglio di Medicina e Chirurgia Estetica

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i spengono i riflettori sul SIES Day, il “mini congresso” di fine novembre svoltosi alla sala conferenze Valet di Bologna. A conferma dell’interesse che suscita, vi forniamo un piccolo dato: ci è stato impossibile accettare tutte le richieste di iscrizione, veramente troppe. Il successo ottenuto in questa edizione non ha precedenti, si percepiva davvero un’energia positiva contagiosa! L’argomento monotematico scelto (lo sguardo), il consueto format (alternare la descrizione teorica delle tecniche alla loro esecuzione pratica in diretta dalla Sala Chirurgica Multimed), la tecnologia utilizzata, la preparazione dei relatori e l’organizzazione tecnica sono i fattori che ne hanno decretato la perfetta riuscita. Noi consideriamo il SIES Day la palestra, la prova generale del grande nuovo appuntamento che scandisce anno dopo anno la vita della Società Scientifica: il congresso SIES di fine febbraio a Bologna, a cui ci prepariamo con il solito entusiasmo che diventa frenesia ad ogni dicembre nel “post-sies-day-aiuto-non-ce-lafaremo-mai”. Perché il nostro è IL Congresso. Già dall’anno precedente si comincia a ragionare in termini di sessioni da organizzare, novità da proporre, idee scientifiche, aspetti innovativi della tecnologia, e chi più ne ha più ne metta. Tutti esaltati e con unico obiettivo: quello di dare nuova energia a questa professione che amiamo così tanto, quella del Medico Estetico. Uno dei problemi del Medico Estetico è rappresentato dalla difficoltà di confronto tra colleghi, o almeno questo è il mio vero problema, come ho avuto più volte modo di raccontare. Questa professione si svolge per lo più in singoli studi medici, al di fuori dei centri ospedalieri senz’altro

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più aggreganti, e incontrare gli altri specialisti del settore senza troppe gelosie professionali e parlare con loro diventa sempre più difficile. Lavorare nel gruppo SIES e contribuire a organizzare il Congresso SIES serve un po’ a scavalcare questo problema. E se quest’ultimo avrà il successo dell’anno passato... Beh, quanta adrenalina! I “PIATTI FORTI” DEL CONGRESSO La live session rappresenta il vero grande atto in più. Ecco allora la scelta della visione 3D: gli atti medici eseguiti in collegamento dall’Ambulatorio Chirurgico Multimed da esperti specialisti del settore italiani e internazionali, già interessanti, stimolanti ed esemplificativi, ora sembra che saltino fuori dallo schermo

SIES DAY 2017 LA GIORNATA FONDAMENTALE DELLA MEDICINA ESTETICA

con l’aiuto di questa nuova tecnologia. Indossare gli occhiali 3D in sala ti trasporta in un attimo a toccare il trattamento in diretta sullo schermo. Ecco poi la giornata della Chirurgia, organizzata non tanto per grandi interventi, ma soprattutto per stabilire una sinergia con la Medicina Estetica: le due branche non devono essere viste come semplice alternativa e in competizione, ma possono procedere di pari passo nel conferire un risultato più bello e armonioso al nostro paziente. Dove non arriva il Chirurgo arriva il Medico Estetico e viceversa, questo è lo spirito che ci anima. Ecco allora le varie sessioni, alcune create per tecnica, ovvero per approfondire le possibilità di una specifica tecnologia di trattamento medico, altre per distretto, cioè per analizzare insieme tutte le strategie per trattare uno specifico difetto o area del corpo e del viso; l’insostituibile tavola rotonda sulle complicanze in Medicina Estetica, per permetterci sempre più di gestire e prevenire gli errori imparando dal passato. Ecco inoltre l’attenzione particolare alla Medicina Estetica in ambito oncologico e sociale, gli ampi spazi lasciati alle nuove idee, senza dimenticare lo spazio per giovani medici che vogliono con-


frontarsi con questo mondo. E che dire dei tavoli tecnici? Permettono di riunire piccoli gruppi di colleghi che hanno bisogno di approfondire un problema comune che magari non è affrontato a sufficienza in sala, e sviscerarlo con l’aiuto di un esperto, Medico Estetico, Chirurgo, Avvocato, Medico Legale. E ancora gli spazi espositivi: le aziende del settore, anno dopo anno, rendono l’enorme area a loro disposizione sempre più accattivante; molte di esse organizzano spazi di confronto e promozione, non solo

dei propri prodotti, ma in generale delle tecniche con cui utilizzarli. I vari workshops rappresentano inevitabilmente un’ulteriore palestra dove apprendere in pratica come lavorare, un Congresso nel Congresso, insomma. Un altro aspetto piacevole è quello del legame con il territorio: è possibile rifarsi gli occhi con le super-auto emiliane esposte, che accompagnano i relatori dal Centro Congressi della Fiera all’Ambulatorio Multimed per la pratica, ristorarsi tra una sessione e l’altra con piadina e mortadella, assaggiare e acquistare i tortellini artigianali fatti a mano in diretta dalle maestre sfogline, trovare l’aceto balsamico di Modena, il Parmigiano Reggiano 24-36-48 mesi, il gelato artigianale; tra gli espositori del settore è una gara il poter offrire queste leccornie ai medici convenuti. Non dimentico infine l’aspetto ricreativo e conviviale al termine della prima giornata di congresso, con la cena di gala organizzata sullo sfondo delle auto meravigliose del museo Ferruccio Lamborghini. Concludo stigmatizzando l’obbiettivo di tutto ciò: tornare a casa con la voglia di

studiare e approfondire quanto visto, carichi di idee per affrontare al meglio il lavoro quotidiano e, perché no?, con contatti e relazioni personali senz’altro utili all’esercizio della nostra bellissima professione. ✘

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MEDICINA ESTETICA

[U.E.F.A.] Technique: UPPER EYELID FILLING APPROACH

Dr. Francesco Romeo Specialista in Chirurgia Generale Master in Chirurgia Plastica Estetica Prof. a contratto Univ. degli Studi di Roma“G. Marconi” Docente al Master di II liv. In Medicina e Chirurgia AntiAging - Roma

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o sguardo è l’elemento più importante della comunicazione non verbale, il cardine del cosiddetto “paraverbale”. Attraverso lo sguardo comunichiamo emozioni e sensazioni inconsce che non sono narrabili a parole. Mantenere lo sguardo giovane è un obiettivo reale delle nuove generazioni, che hanno ben capito l’importanza di questo elemento; cercare di recuperare un aspetto più giovane dello sguardo è un vero e proprio impegno da parte di medici e chirurghi estetici, per soddisfare richieste sempre crescenti. L’elemento predominante nello sguardo è la palpebra superiore: con una buona forma e con buone proporzioni della palpebra superiore, si riesce a migliorare agevolmente lo sguardo rendendolo giovane e dando alle persone la percezione di avere recuperato un elemento della propria persona estremamente importante. SETTE TIPOLOGIE Facendo riferimento alla palpebra superiore, esistono in pratica tre tipologie di sguardi: lo sguardo da occhio scavato, da occhio svuotato e da occhio pieno. La differenza fra essi è sostanziale, ma solo un’attenta osservazione e anni di studio della fisiognomica mi hanno portato a classificare l’invecchiamento dello sguardo in sette tipologie ben precise: • Occhio Scavato (Classe I); • Occhio Svuotato senza pieghe palpebrali (Classe II a); • Occhio Svuotato con pieghe palpebrali di modesta entità (Classe II b); • Occhio Svuotato con pieghe palpebrali di maggiore entità (Classe II c); • Occhio Svuotato con pieghe palpebrali di notevole entità e dermato-

Il ringiovanimento dello sguardo passa attraverso la volumizzazione della palpebra superiore con acido ialuronico

calasi (Classe II d); • Occhio Pieno con pieghe palpebrali di modesta entità (Classe III a); • Occhio Pieno con dermatocalasi (Classe III b). Elemento cruciale dell’aspetto giovane della palpebra superiore e quindi dello sguardo è la distribuzione del tessuto adiposo, in un ambito molto limitato, che risente, proprio in virtù degli spazi molto stretti, anche di minime, incredibilmente minime, variazioni. L’assottigliamento delle piccole quantità di grasso, che danno il giusto volume alla palpebra superiore, determina, più di ogni altro elemento di aging, l’evidenza dell’invecchiamento dello sguardo. Ridare il volume corretto a una palpebra invecchiata è alla base di un agile ringiovanimento gradevole e naturale, che fa ritrovare lo sguardo dei tempi passati. Per capire a cosa si va incontro con la rivolumizzazione della palpebra superiore, basta guardare una propria foto di un bel po’ di anni prima: il confronto dello sguardo fra la foto di un tempo e quella del post volumizzazione è, sempre, sorprendentemente simile. Il comparto laterale del grasso nasale che, in sede extraconale, occupa la parte intermedia della palpebra superiore in posizione retrosettale, con la propria deplezione e l’assottigliamento dà inizio al processo di invecchiamento; il muscolo sovrastante e la sottile cute (in questa sede non c’è sottocute) seguono questa sorta di retrazione del setto che accompagna lo smagrimento del tessuto adiposo. Con studi impegnativi, fatti negli ultimi sei anni, ho interpretato questo apparentemente semplice, ma estremamente variabile meccanismo di invecchiamento.

Donna di 46 anni con Occhio Scavato (Classe I), nell’immagine obliqua è ben evidente il ringiovanimento dello sguardo con la sola rivolumizzazione della palpebra superiore. Risultato a sei mesi

GIUSTO RAPPORTO DIMENSIONALE Ripristinare il volume in sede retrosettale, preaponeurotica, permette di rivolumizzarlo in maniera naturale, ed eseguendo un’attenta procedura si riducono all’imponderabile i rischi e le complicanze. L’obiettivo è ottenere un giusto rapporto dimensionale fra la componente sopraciliare della palpebra e la palpebra vera e propria di cui si vede esposta, in situazioni ottimali, solo la cute pretarsale. Alla base di un trattamento adeguato c’è, come in ogni approccio medico-chirurgico, una diagnosi corretta, frutto di accurata anamnesi e valutazione clinica precisa. Lo svuotamento della palpebra superiore si evidenzia solitamente nell’Area Critica. Proprio questo è il nome che ho dato all’area in cui si manifesta, in principio, lo svuotamento. È facilmente individuabile con la proiezione di una retta medialmente tangente all’iride nello sguardo perfettamente frontale. A questa iniziale deformità, segue nel tempo un assot33


tigliamento della piega palpebrale superiore che dà, ad essa, quando si è giovani, il giusto turgore. Andando avanti, il processo d’invecchiamento è sempre più chiaro: nell’area intermedia lo svuotamento diventa sempre più evidente, nel comparto laterale la piega si svuota, si assottiglia e nel tempo, talvolta, finisce col raggiungere il margine ciliare, anche superandolo (dermatocalasi). L’Occhio Scavato ha un atteggiamento molto diverso. In questa tipologia di sguardo il grasso è di per sé poco presente in tutti i comparti e il tetto dell’orbita è separato dalla palpebra vera e propria. Con l’invecchiamento, questa situazione è sempre più evidente e l’occhio si scava sempre di più, fino ad avere un atteggiamento spettrale già verso i 55-60 anni, cosa che viceversa negli Sguardi da Occhio Svuotato senza pieghe palpebrali (solo apparentemente simili all’occhio scavato) si manifesta in età molto più avanzata (mediamente ben oltre gli 80 anni). Lo sguardo da Occhio Pieno è, come dico sempre, il più fortunato: si svuota minimamente o la piega, con l’aging, finisce col raggiungere e/o superare il margine ciliare (dermatocalasi). APPROCCIO TERAPEUTICO Fatta la diagnosi, come si dice solitamente, la terapia è facile, ma in effetti proprio così non è! L’approccio terapeutico allo sguardo invecchiato, anche nel recente passato, era esclusivamente chirurgico, ma anche in mani esperte e teste sapienti, i risultati da blefaroplastica chirurgica erano (e purtroppo lo sono ancora) spesso sconfortanti. Il motivo di questi insuccessi è sempre lo stesso ed è semplice: se l’invecchiamento è multifattoriale e si manifesta in vario modo, il ringiovanimento non può avvenire attraverso un’unica strada, quella della resezione chirurgica. Dirlo da chirurgo è frutto di attenta valutazione e ponderate considerazioni. Delle 7 diverse tipologie di aging

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Donna di 40 anni con Occhio Pieno e modesta piega palpebrale (Classe III a): il ringiovanimento con acido ialuronico ha ridato il giusto turgore alla palpebra con aspetto giovane

palpebrale che ho classificato, ben 5 si giovano della volumizzazione ai fini del ringiovanimento, una sola si giova dell’approccio esclusivamente resettivo chirurgico (l’Occhio Pieno con dermatocalasi) e un’altra necessita di un approccio combinato, solitamente dapprima resettivo e poi rivolumizzante (l’Occhio Svuotato con dermatocalasi). La volumizzazione può essere effettuata con il grasso in varia maniera (micro fat graft – nano fat graft ecc.) con tecniche ben standardizzate e codificate da vari autori e con approcci differenziati per piani anatomici in base alla tipologia di dimensioni del grasso impiantato. La grande novità è che ho standardizzato l’impianto di acido ialuronico cross-linked nella palpebra superiore ai fini del Ringiovanimento dello Sguardo, così da rendere la tecnica agile, fruibile, ripetibile, modulabile, economica, agevole (se molto bene acquisita), sicura (se correttamente eseguita). Ho eseguito oltre 500 casi e sto divulgando i criteri diagnosticoterapeutici in Italia ed Europa nel rispetto dell’informazione scientifica. La corretta tecnica d’impianto di acido ialuronico prevede il ripristino del

volume laddove si è depleto, vale a dire nell’area retrosettale: proprio andando a “imbottire” il tetto dell’orbita si restituisce allo sguardo un aspetto giovane. Una corretta diagnosi, la scelta di un giusto piano terapeutico, la decisione se dover approcciare volumizzando, resecando o dapprima resecando e poi volumizzando, l’esecuzione di una tecnica con metodo rigoroso e la scelta di acido ialuronico come filler con caratteristiche tecniche ben precise, fanno percorrere con grande soddisfazione la strada del ringiovanimento dello sguardo delle nostre e dei nostri pazienti. Sì, perché questa tecnica non è solo rivolta solo al mondo femminile, ma pure allo sguardo maschile, anche se nella mia esperienza, per quanto grande, la percentuale di pazienti di sesso maschile è veramente bassa. ✘ BIBLIOGRAFIA F. ROMEO. Upper Eyelid Filling with or without Surgical Treatment - Aesthetic Plastic Surgery Vol.40(2) 2016 pagg. 223-235. F. ROMEO. Lo SGUARDO e la PALPEBRA SUPERIORE, ringiovanimento dello sguardo, riempimento con acido ialuronico, aspetti resettivi e tecniche integrate medico-chirurgiche. ActaMedica Edizioni 2015 (Parma).

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NEW LA PALPEBRA SUPERIORE E IL RINGIOVANIMENTO DELLO SGUARDO

corso teorico-pratico

Obiettivo del corso Riempimento con acido ialuronico, aspetti resettivi e tecniche integrate medico chirurgiche. Lo Stato dell’Arte. Il corso si prefigge l’obiettivo di fornire al discente le armi necessarie per il trattamento del distretto perioculare. Saranno prese in esame le tecniche di medicina estetica e le integrazioni con le tecniche di chirurgia. I trattamenti pratici effettuati in diretta dai docenti daranno modo di comprendere appieno quanto illustrato durante le fasi teoriche. DIDATTICA A CURA DI: Dr.ssa Paola Molinari e Dr. Francesco Romeo DATA DEL CORSO: 4 Maggio 2018 ECM: 8 crediti RICHIEDI PROGRAMMI DETTAGLIATI SEGRETERIA E SEDE: CPMA - VALET Divisione Didattica - Bologna Tel: 051 63.88.334 - www.valet.it - info@valet.it


LIVE STAGE 28 APRILE 2018 I nnovazione globale: ECM regeneration system e nuove tecniche di impianto Dr.ssa Adele Sparavigna pproccio innovativo con Plasma Freddo per trattare microrughe A e medio lassità cutanee del viso Dr.ssa Serena Gioana esoterapia e filler di ultima generazione più criochirurgia M ambulatoriale Dr.ssa Elena Fasola imodellamento corporeo con protocolli combinati R Dr. Matteo Andreetto Supported by:

INFORMAZIONI GENERALI L’iscrizione allo stage è a numero chiuso. Criterio discriminante per l’accettazione delle domande è l’ordine di arrivo delle stesse.

La quota comprende: - accesso alla sala plenaria - lunch

Durata: dalle 9:00 alle 17:00

Per questo evento non è previsto l’accreditamento ECM

Quota di iscrizione: Soci SIES e iscritti a un modulo CPMA € 50,00 + IVA Non soci € 148,00 + IVA

Sede e per informazioni: VALET - Provider ECM 1328 Via dei Fornaciai 29/B - Bologna Tel: 051 63.88.334 - info@valet.it

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CHIRURGIA ESTETICA Intervista al Dr. Pierpaolo Rovatti Docente Scuola Medicina Estetica Agorà

IL CONTOURING DEL VISO: LA CHIRURGIA MINI INVASIVA Il rimodellamento del viso con RF senza cicatrici

n un periodo di crisi come quello Iattraversando, che abbiamo attraversato, e stiamo la Chirurgia Estetica ha

mantenuto un trend positivo. Come mai? Ritengo che questo sia dovuto principalmente a due motivazioni. La prima è che comunque negli ultimi anni si parla sempre più di benessere ed è aumentata la sensibilità di tutti verso uno stile di vita più corretto. La Medicina e la Chirurgia Estetica stanno acquisendo per questo motivo non solo una valenza puramente “estetica” per apparire “più belli”, ma hanno anche un importante aspetto “curativo”. Il secondo motivo è che oggi è possibile ottenere risultati che una volta erano impensabili con interventi molto poco invasivi, eseguiti in anestesia locale, che nell’arco di qualche giorno consentono di tornare alla vita di relazione senza problemi e che consentono di ottenere però risultati duraturi nel tempo. Oggi nessuno ha voglia di rimanere chiuso in casa due settimane per la convalescenza postoperatoria dopo interventi invasivi e spesso dolorosi! Quali sono i trattamenti/ interventi più richiesti? Per quanto riguarda gli interventi, il volto è il distretto maggiormente interessato dalle richieste d’intervento. Dopo la blefaroplastica, che riguarda il distretto superiore del viso, segue il terzo medio del viso, che vede la prevalenza di impianto di materiali dai filler all’autotrapianto di grasso (il lipofilling). Il distretto inferiore, invece, ha la massima richiesta nel cedimento progressivo verso il basso del bordo mandibolare, che modifica il volto creando quell’aspetto poco gradito di “faccia da bulldog”. Ecco quindi che, a dispetto dei cosiddetti “minilifting” ormai obsoleti, arrivano in aiuto le tecnologie elettromedicali, che riscaldando i tessuti e ne

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provocano la retrazione, riportando così la forma e i volumi allo “status quo ante”. L’intervento con la radiofrequenza chirurgica FaceTite® ha cambiato radicalmente il modo di approcciare la risoluzione di questo segno di invecchiamento. La tecnica consiste in un intervento in anestesia locale, della durata di 45 minuti, che con solo tre piccoli forellini di 2 millimetri ciascuno consente l’ingresso di questi manipoli che consentono ai tessuti di riprendere la loro forma originaria. Il ritorno alla vita sociale è ormai questione di un lungo weekend. Tre /quattro giorni sono necessari per poter riprendere l’attività lavorativa e sociale. Qual è la tipologia di paziente che chiede questo tipo di risultato? Direi che oggi quasi tutti i pazienti che si rivolgono a noi per prima cosa ci chiedono trattamenti poco invasivi, che permettano in pochi giorni di tornare al lavoro o comunque a una normale vita di relazione e che non stravolgano il loro aspetto. La richiesta è quella di un ringiovanimento senza stravolgimento. Uno dei limiti delle tecnologie è stato quello di non poter offrire risultati adeguati a chi chiedeva di risolvere, per esempio, il problema della “pelle cadente” senza sottoporsi a una chirurgia escissionale.

Che cosa propone a una paziente che chiede questo tipo di trattamento/intervento? Per questa problematica, le radiofrequenze chirurgiche e non chirurgiche ci permettono oggi di ottenere risultati straordinari e duraturi. Una volta, un collo ceduto o una pelle rilassata di gambe e braccia, solo per fare qualche esempio, richiedevano interventi invasivi, in cui la parte in eccesso doveva essere asportata, ma il prezzo da pagare era rappresentato da cicatrici estese, un assottigliamento del tessuto che appariva sfibrato, assottigliato e che spesso nell’arco di alcuni anni


ritornava a cedere. Oggi è possibile compattare questi tessuti ceduti attraverso le sottili cannule della radiofrequenza chirurgica che vengono inserite nella zona da trattare attraverso una microincisione, che risulterà poi invisibile, e permettono di scogliere l’eventuale grasso in eccesso e contemporaneamente compattare il tessuto sovrastante. Il risultato sarà quello di un tessuto più compatto, irrobustito, tonico e questo lo rende migliore come texture e fa sì che il risultato si mantenga nel tempo. Quali sono le evoluzioni tecnologiche e/o di procedure per questo tipo d’inestetismo? Penso che abbiamo ormai raggiunto il trattamento di elezione nel risultato del lifting del distretto inferiore del viso tramite FaceTite® e che non saprei cos’altro aggiungere alle metodiche per risolvere questo inequivocabile segno d’invecchiamento. L’unica chiara distinzione tra i casi che possono essere trattati con questa apparecchiatura e quelli che vanno trattati in altro modo la deve fare il medico, che durante la visita capisce

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se il/la paziente è idoneo a essere trattato. Non esiste a oggi un trattamento/intervento che si possa proporre a tutti.

ne. Nell’arco comunque di qualche giorno, il paziente può tranquillamente tornare alla sua normale vita di relazione.

Qual è la gestione del paziente nei giorni dopo l’intervento? L’intervento viene effettuato in anestesia locale e il paziente torna al proprio domicilio dopo poche ore, senza necessità di degenza in clinica. Nei giorni immediatamente successivi deve indossare una guaina contenitiva a livello del distretto trattato, in modo da ridurre l’edema e accorciare così i tempi di guarigio-

Quali sono le possibili complicanze? E in quale percentuale incidono? Le complicanze chirurgiche nell’utilizzo di queste apparecchiature sono sempre legate alla figura professionale che le utilizza. Il training del medico e la sua esperienza nell’apprendere le potenzialità dell’apparecchio che usa sono fondamentali per il raggiungimento di un risultato duraturo. ✘

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LA CURA È DENTRO DI NOI

MEDICINA RIGENERATIVA Dr.ssa Paola Pederzoli Dott. in Medicina e Chirurgia e Dott. in Odontoiatria e Protesi Dentaria - Modena Docente in Medicina Rigenerativa, Master di II liv. in Chirurgia Orale - Università di Bari Docente CPMA VALET - Bologna

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a popolarità iniziale del CGF è cresciuta dalla sua promessa come un’alternativa sicura e naturale all’intervento chirurgico. I promotori del PRP hanno promosso la procedura come terapia basata sull’organismo che ha permesso la guarigione attraverso l’uso dei propri fattori di crescita naturali. Negli ultimi anni, la ricerca scientifica e la tecnologia hanno fornito una nuova prospettiva sulle piastrine. Gli studi suggeriscono che le piastrine contengono un’abbondanza di fattori di crescita e citochine che possono influenzare l’infiammazione, la perdita di sangue postoperatoria, l’infezione, l’osteogenesi, la ferita, la lacerazione muscolare e la guarigione dei tessuti molli. La ricerca mostra ora che le piastrine rilasciano anche molte proteine bioattive responsabili dell’attrazione di macrofagi, cellule staminali mesenchimali e osteoblasti che non solo promuovono la rimozione dei tessuti degenerati e necrotici, ma anche migliorano la rigenerazione e la guarigione dei tessuti.

In questa specialità, tre fattori sono importanti per ottimizzare il processo rigenerativo: lo scaffold (biologico, naturale o sintetico), fattori di crescita e cellule autologhe I FATTORI IMPORTANTI Nella medicina rigenerativa, tre fattori sono importanti per ottimizzare il processo rigenerativo: lo scaffold (biologico, naturale o sintetico), fattori di crescita e cellule autologhe. Tutti questi sono presenti in CGF, che viene ottenuto mediante un processo di separazione di sangue raccolto in tubi sotto vuoto, utilizzando un medical device speciale (Medifuge, Silfradent srl, Italia). La tecnologia CGF ha una caratteristica interessante: la semplicità e la velocità di centrifugazione consentono una matrice di fibrina più elastica e ricca in fattori di crescita. Utilizzando l’analisi SEM (Electron Scanning Electron Microscopy), Rodella e colleghi (Università di Brescia) hanno mostrato la presenza di una rete di fibrina costituita da elementi sottili e spessi con molte piastrine intrappolate nella rete stessa, rappresentando uno scaffold autologo ottimale. In aggiunta ai fattori di crescita rilasciati dopo l’attivazione e la degranulazione delle piastrine, annoveriamo il fattore di crescita del tessuto endoteliale vascolare (VEGF), il fattore di crescita dell’insulina (IGF), il fattore di crescita trasformante (TGF), il fattore di necrosi tumorale (TNF), il fattore di crescita derivato dal cervello (BDNF) e la presenza di TGF-β1 e VEGF. La presenza di cellule autologhe come le piastrine e leucociti, incluse le cellule CD34+, sono state descritte nel CGF. Le evidenze istochimiche indicano il ruolo delle cellule CD34 + circolanti a livello vascolare: neovascolarizzazione e angiogenesi. La presenza di queste cellule nel PRP promuove la ricrescita del tessuto. Il CGF possiede una buona capacità rigenerativa e diversi campi applicativi.

L’uso del Plasma Arricchito di Piastrine (PRP) è già da anni una realtà e un’evidenza scientifica verificata dalla comunità medica mondiale in Chirurgia Plastica nella cura dei grandi ustionati. I chirurghi plastici e i loro pazienti traggono enormi benefici nella rigenerazione dei tessuti attraverso il PRP, ottenendo una guarigione chiaramente superiore sia per la qualità del tessuto che per la rapidità di guarigione.

In chirurgia Maxillo Facciale e in Implantologia, si conoscono da anni le potenzialità dei Fattori di Crescita Piastrinici PRP (Platlet Rich Plasma) per favorire e stimolare la rigenerazione ossea sia nella gestione degli impianti endossei che per la guarigione di fratture difficili. Si tratta di una procedura ben documentata ed efficiente: già nel 1970 era stato dimostrato un aumento del 20% della densità dell’osso trabecolare, una riduzione del 40% dei tempi di guarigione e una diminuzione dell’80% del dolore usando il PRP. Ricercatori hanno studiato questo effetto anche nei problemi parodontali. Le conclusioni sono state che la tecnica PRP rappresenta una ricca fonte di fattori di crescita in grado di promuovere cambiamenti significativi nei danni parodontali e può sopprimere il rilascio di citochine, limitare l’infiammazione e promuovere in tal modo la rigenerazione dei tessuti.


In Ortopedia i chirurghi conoscono bene come la velocità dei processi di guarigione dei traumi ai tendini e alle superfici articolari migliorano attraverso l’uso dei Fattori di Crescita piastrinici PRP.

UTILIZZO ALLARGATO Il PRP è ormai utilizzato in medicina muscolo-scheletrica con sempre maggiore frequenza ed efficacia. Le lesioni dei tessuti molli, tra cui le tendinopatie e le tendiniti, sono state trattate con PRP fin dai primi Anni 90. Il PRP è stato utilizzato anche per il trattamento di fibrosi muscolare, distorsioni legamentose e lassità capsulare congiunta e nelle lesioni intra-articolari, come l’artrite, l’artro-fibrosi, i difetti della cartilagine articolare, le lesioni meniscali, nei casi di sinovite cronica o infiammazione delle articolazioni. Valutazioni retrospettive in pazienti trattati con un’iniezione singola di PRP per tendinopatia cronica, hanno rivelato che il 78% aveva avuto un netto miglioramento clinico a 6 mesi e avevano evitato un intervento chirurgico. Eccellenti risultati si hanno anche nella guarigione delle piaghe cutanee nei soggetti diabetici. Insomma, una tecnica realmente valida, che ottimizza i processi di guarigione in tutti i tessuti dove viene ap-

plicata. Con la tecnica del CGF, invece, tutto quello che è necessario alla nostra rigenerazione è autologo, quindi è già dentro di noi e lo facciamo lavorare per noi. In ambito dermatologico, si utilizza CGF per alopecia (impianti bulbari e mesoterapia). Risulta chiaro che si apre un nuovo ed esaltante capitolo, una vera rivoluzione nel panorama della Medicina Estetica: l’uso dei Fattori di Crescita Piastrinici nel ringiovanimento della pelle attraverso la stimolazione della rigenerazione cutanea. I fattori di crescita contenuti nelle piastrine sono capaci di stimolare diversi meccanismi cellulari, tra cui la proliferazione e la migrazione dei fibroblasti (le unità funzionali del derma!) e la sintesi del collagene, richiamando o riattivando le cellule staminali presenti nella zona che stiamo trattando, migliorando lo stato della pelle. È utile puntualizzare che il trattamento con Fattori di Crescita Piastrinici CGF non è un mero trattamento estetico, ma una metodica biologica che ten-

NEW corso teorico-pratico MEDICINA RIGENERATIVA, APPLICAZIONI ESTETICHE E COSMETICHE Obiettivo del corso Oggi è sempre maggiore la richiesta di prodotti naturali biocompatibili e biodegradabili in grado di migliorarci dal punto di vista medico ed estetico e privi di effetti collaterali. Cosa c’è di più naturale del nostro sangue? Sono in aumento in modo esponenziale patologie legate a disordini autoimmuni. Nello stesso individuo spesso riscontriamo la coesistenza di più di una patologia (Es paziente con SM. e tiroidite autoimmune), assai frequente nel sesso femminile, Artrite psoriasica ed alopecia. Di fronte a tali necessità la Medicina Rigenerativa rappresenta una valida alternativa ai prodotti tradizionali. Quindi, guardiamo oltre l’orizzonte; lasciamoci incantare dalle molteplici applicazioni di queste metodiche ormai adottate in tutto il mondo.

DIDATTICA A CURA DI: Dr.ssa Paola Pederzoli DATA DEL CORSO: 13(pom)-14 Aprile - 11(pom)-12 Maggio 2018 ECM: 24 crediti RICHIEDI PROGRAMMI DETTAGLIATI SEGRETERIA E SEDE: CPMA - VALET Divisione Didattica - Bologna Tel: 051 63.88.334 - www.valet.it - info@valet.it

de a ripristinare le migliori condizioni vitali della nostra cute, con un eccellente miglioramento dell’estetica della pelle e l’ottimizzazione dei parametri fisiologici cutanei. La quantità di piastrine, concentrazione e rilascio dei fattori di crescita dipendono fortemente dal tipo di kit utilizzato, da come le piastrine sono attivate e dalla centrifuga utilizzata. Poteva la moderna Medicina Estetica lasciarsi sfuggire questa soluzione miracolosa? Non di sole rughe è fatto l’invecchiamento. Anche gli zigomi appiattiti aggiungono diversi anni alla carta d’identità. Per fortuna, oggi si può riconquistare la pienezza e il turgore della gioventù senza cadere nello sgradevole effetto “pillow face”, o viso a “cuscinetti”, esibito da molte star. IMPARARE LA TECNICA La tecnica è FONDAMENTALE! Possiamo creare un filler volumizzante (A.P.A.G.) utilizzando una componente (PPP) portata con impulsi termici a temperatura elevata (75°) fino a ottenere un gel che, raffreddato, verrà miscelato con le CD34+ oppure un filler che crea la ristrutturazione di un collagene invecchiato portando il PRP SEMPRE CON IMPULSI TERMICI A 44°. Quindi, con un semplice prelievo di sangue venoso periferico, possiamo creare L.P.C.G.F. per la BIOSTIMOLAZIONE cutanea, I.C.F. per la RISTRUTTURAZIONE del collagene, A.P.A.G. per creare un effetto riempitivo. A tutti i pazienti, al termine della prima seduta, viene consegnato un kit contenente maschera, crema e lozione, addizionato a fattori di crescita per prolungare l’effetto del trattamento, quindi un mantenimento domiciliare. Si raccomanda di rispettare il protocollo: si consigliano tre trattamenti nell’arco di due mesi, il quarto dopo sei mesi, il quinto al termine dell’anno e un trattamento di mantenimento ogni anno. Il tutto è relativamente indolore; si può comunqueapplicare un anestetico topico venti minuti prima dell’iniezione. ✘ 39


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MEDICINA ESTETICA intervista al Dr. Salvatore Fundarò Specialista in Chirurgia Generale, Chirurgia Plastica. Docente CPMA - VALET, Direttore Sanitario del Poliambulatorio MultiMed - Bologna

LA RIVOLUZIONE DEL MICROBOTULINO Nata in Asia e ormai assurta a livello di gold standard, questa tecnica sta facendo proseliti anche in Italia. Ne parliamo con Salvatore Fundarò… corso teorico-pratico

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ottor Fundarò, il Microbotulino ha rivoluzionato il mondo della Medicina Estetica. In quali casi vi si può ricorrere? “In questa tecnica di inoculo, la tossina botulinica viene iperdiluita a livello del derma, pertanto cambia il target del farmaco: non più i recettori colinergici delle terminazioni nervose muscolari, ma le strutture del derma, in modo particolare le ghiandole sebacee oltre che le strutture fibroblastiche, in quanto si è visto che la tossina botulinica è in grado di ridurre la secrezione sebacea cutanea e ciò ha come risultato la riduzione dell’oleosità cutanea, che determina anche un assottigliamento della cute e un miglioramento dell’aspetto esteriore della stessa. Sempre più evidenze scientifiche ci raccontano la capacità di stimolare la produzione di collagene da parte dei fibroblasti. In ogni caso, la tossina botulinica per migrazione, anche quando iniettata intraderma, raggiunge le fibre più superficiali dei muscoli mimici, determinando una chemodenervazione parziale degli stessi”. I risultati ottenuti con il Microbotulino, oltre che soddisfacenti sono anche duraturi? “Per quanto riguarda i risultati dermici, la durata è dipendente dal dosaggio eseguito e determina in ogni caso un miglioramento persistente, soprattutto dopo l’esecuzione di al-

MICROBOTULINO, EVOLUZIONE DELLA TECNICA ED EFFETTI Obiettivo del corso Il corso si prefigge l’obiettivo di mettere il medico estetico in condizione di poter utilizzare una nuova arma per contrastare inestetismi come la perdita del tono dei tessuti ed il trattamento delle rughe del collo. La tecnica denominata microbotox consente infatti di ottenere risultati assolutamente superiori a quelli normalmente ottenuti con il trattamento classico con tossina botulinica. I trattamenti pratici effettuati in diretta dai docenti daranno modo di comprendere appieno quanto illustrato durante le fasi teoriche.

DIDATTICA A CURA DI: Dr. Salvatore Fundarò DATA DEL CORSO: 5 Maggio 2018 ECM: 8 crediti RICHIEDI PROGRAMMI DETTAGLIATI SEGRETERIA E SEDE: CPMA - VALET Divisione Didattica - Bologna Tel: 051 63.88.334 - www.valet.it - info@valet.it

La tecnica standard determina una prevalente azione chemodenervante sulle fibre muscolare dei muscoli mimici.

cune sessioni di inoculo. Parlando di chemodenervazione muscolare, in virtù della mia esperienza con la tecnica Botulist, i risultati sono sicuramente sovrapponibili a quelli ottenuti con la tecnica classica”. È vero che le complicanze, rispetto al “vecchio” Botulino, sono ridotte al minimo? “Effettivamente, i rischi diminuiscono di parecchio. Questa tecnica consente il trattamento di zone che con la tecnica classica erano considerate “pericolose”, in quanto la

diffusione della tossina botulinica è più controllata e quindi la migrazione sui muscoli non in target è minore”. La risposta in aula dei suoi colleghiallievi com’è? Tradotto: i medici italiani apprezzano questa tecnica? “Questa tecnica è nata in Asia, dove rappresenta ormai da tempo una sorta di gold standard. I medici italiani, almeno dal mio punto di osservazione, hanno subito capito e apprezzato la sua valenza, almeno a giudicare dal numero di iscrizioni al relativo corso”. ✘

Il microbotulino consente un’azione sia a livello dermico che sulle fibre muscolari più superficiali determinando una contrazione cutanea e una riduzione della secrezione sebacea oltre che una paralisi flaccida delle fibre muscolari più superficiali.


DIETOTERAPIA Prof. Giorgio Maullu Specialista in Scienza dell’Alimentazione - Oristano Docente CPMA VALET - Bologna

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el modo cosiddetto industrializzato, e soprattutto in Italia, ogni anno si fa la stima dell’aumento delle percentuali delle malattie nelle quali l’errata alimentazione ha un’importanza sempre maggiore. Expo Milano 2015 aveva incentrato un intero anno all’insegna della Nutrizione nel più ampio concetto possibile. Il cibo e la cultura. Il cibo considerato come un mezzo per capire le diverse culture e come mezzo di scambio per entrare dove le normali diplomazie non possono, l’intimo dell’animo umano. Il cibo quindi non solo come sostentamento fisico, ma anche come arte, interesse, filosofia e addirittura terapia. Sono passati solo tre anni da allora e sembra parlare di preistoria, in quanto l’interesse economico del Business Mondiale prevale – ahinoi – sulla salute della popolazione. Infatti oggi si assiste sempre più a un paradosso, nei Paesi industrializzati: l’economia, per compiacere il consumismo industriale, ADULTERA e spreca ingenti risorse di derrate alimentari, determinando però l’aumento delle patologie dismetaboliche, e di conseguenza ulteriori spese per la sanità, mentre nelle aree più povere del pianeta si sono allargate le aree di carestia assoluta. La sintesi tragica è che da una parte si muore per

QUANDO IL CIBO DIVENTA SAPERE PER LA SALUTE Mangiare non solo come sostentamento fisico, ma anche come arte, interesse, filosofia e addirittura terapia. Il nostro corso vi spiega perché

l’eccesso e la cattiva qualità del cibo e dall’altra per la sua totale carenza. VALET-CPMA di Bologna, da sempre attenta alle esigenze da parte dei pazienti e prodiga nel recepire la sensibilità del medico e le sue potenzialità, ha istituito all’interno dei percorsi didattici della sua Scuola il modulo di Nutrizione clinica applicata, aperto e adattato alle esigenze dei tempi odierni. L’intento è quello di fornire una base formativa in cui vengano messe in risalto le più attuali ed efficaci strategie terapeutiche associate alle metodiche di indagini per diagnostica più sensibili e soprattutto utilizzabili presso il proprio studio o ambulatorio. Tutto è incentrato sul paziente, al fine di trovare per lui tutte quelle procedure diagnostico-cliniche-terapeutiche che possano determinare il raggiungimento dell’obiettivo prefissato e soprattutto il suo mantenimento per il lungo periodo. Considerando che l’età media della popolazione italiana è sempre più alta, verranno presi in considerazione quegli accorgimenti tecnico-pratici al fine di garantire una longevità in buona salute. Infatti oggi l’adulterazione e la sofisticazione dei cibi per avere una maggiore durata o una migliore palatabilità, soprattutto quelli prodotti con le sostanze prima-

rie, quali per esempio il grano o il riso, ha già iniziato a determinare l’aumento dell’espressione di alcuni onco-geni i quali determinano, una volta attivati, uno stato di ossidazione permanente, quindi un’infiammazione cronica cellulare che in un tempo medio-lungo stimolano la proliferazione dei tumori del tratto digerente. Infatti sono in aumento i tumori a carico di pancreas, fegato e colon, per non citare la crescita esponenziale delle malattie dismetaboliche, prime tra tutte il diabete e l’ipertrigliceridemia, che si portano dietro tutte le patologie cardiovascolari. Ma non solo: l’infiammazione cronica, dettata anche dall’assunzione di un eccesso di grassi saturi, determina un vero e proprio “sgocciolamento” del pericolosissimo LPS (Lipopolissaccaride della parete batterica) che si comporta come una neurotossina, andando ad alterare la funzionalità di organi distanti e di controllo come ipotalamo e ipofisi. Bisogna quindi porre più attenzione al mondo batterico che si trova nel nostro intestino e che ne regola le funzioni e in parte interagisce nella scelta alimentare dell’individuo, modificandone anche gli aspetti emotivi ed emozionali. Imparare quindi a conoscere il Microbiota e il Macrobiota al fine di modificare tutte le variabili patogene ed esaltare l’attività saprofita e probiotica. L’APPROCCIO AL PAZIENTE Per tale motivo il percorso didattico è rivolto a 360° nei confronti del paziente e del medico. La sola pratica della misurazione della circonferenza addominale (valori normali nell’uomo inferiori a 102 cm e 88 cm nella donna) ha permesso di dimostrare la drastica diminuzione dei fattori di ri-

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schio in tutti quei pazienti che si sono sforzati di rientrare nei valori normali e rimanerci. Infatti il primo risultato utile che la perdita di peso comporta è il rapido decremento dei valori pressori o la normalizzazione della pressione arteriosa. Sempre all’interno del percorso didattico viene valutato l’approccio al paziente prendendo in considerazione sia i casi semplici, come quello in cui la richiesta sia la perdita di qualche chilo di troppo, sia i casi più complessi in cui deve essere considerato l’aspetto psicologico, clinico e motorio. Infatti i pazienti obesi che hanno anche patologie associate devono essere “guidate” nel ripristino completo della funzionalità dell’intero organismo. Imparare a interpretare la valutazione di un diario alimentare e fare un’anamnesi alimentare non permette solamente di conoscere un elenco di alimenti e il loro apporto calorico, bensì di interagire molto profondamente con il paziente, entrando con un’altra modalità nella sua sfera privata, spesso misconosciuta o inconsciamente nascosta dallo stesso. Conoscere la capacità metabolica dell’organismo e i gli spin off che la regolano diventa la base di partenza per ogni terapia dietetica. Infatti verranno presi in considerazione tutti gli strumenti diagnostici che possano monito-

rare l’evoluzione della terapia e i suoi risultati. Impedenziometria, adipometria, cardiofrequenzimetro, accelerometria (arm bend) sono le metodiche che consentono non solo di valutare lo stato attuale e di seguirlo nel tempo, ma soprattutto permettono di intervenire durante il percorso, per eventualmente correggere, aumentare, modulare la terapia dietetica e quella motoria. Infatti l’attività motoria diventa cardine della strategia terapeutica e viene prescritta al pari di una terapia farmacologica con intensità, frequenza e durata. Altro punto importante del modulo è l’apprendimento della composizione chimica degli alimenti e il loro dosaggio in termini di macro e micro alimenti, al fine di essere somministrati come una vera e propria terapia. Individuare eccessi e carenze, una volta corrette, determina in brevissimo tempo una risposta dell’organismo incredibilmente efficace. Un esempio: capita di trattare pazienti molto edematose, con cellulite molle che nonostante effettuino i migliori trattamenti medici non ottengono risultati soddisfacenti; il problema è dovuto all’acidità della matrice extracellulare, con conseguente blocco dei linfangioni e quindi stasi linfatica interstiziale. Il cambio di alimentazione a base pesco-vegetariano riporta corsi teorico-pratici

SCIENZA DELL’ALIMENTAZIONE (PROPEDEUTICO A DIETOTERAPIA)

Obiettivo del corso L’obiettivo del corso è fornire una preparazione completa nel campo della Scienza dell’Alimentazione, dalle nozioni di biochimica e di fisiologia della nutrizione alla digestione, assorbimento, trasporto e trasformazioni biochimiche dei nutrienti energetici, con particolare attenzione al reale fabbisogno energetico (basale e di riposo; di utilizzazione degli alimenti; di svolgimento delle comuni attività di vita, professionali e sportive), fino ad arrivare alla personalizzazione della dieta. DIDATTICA A CURA DI: Prof. Giorgio Maullu DATE DEI CORSI: 13-14-15 Aprile 2018 ECM: 26,8 crediti

DIETOTERAPIA DELL’OBESITÀ Obiettivo del corso Far acquisire ai corsisti le conoscenze teorico-applicative di base per formulare diete personalizzate nei confronti di pazienti in eccesso ponderale. DIDATTICA A CURA DI: Prof. Giorgio Maullu DATE DEI CORSI: 28-29 Aprile e 12-13 Maggio 2018 ECM: 32 crediti RICHIEDI PROGRAMMI DETTAGLIATI SEGRETERIA E SEDE: CPMA - VALET Divisione Didattica - Bologna Tel: 051 63.88.334 - www.valet.it - info@valet.it

immediatamente il normale PH nella matrice e sblocco della stasi linfatica. Chiaramente tutte queste procedure hanno una curva di apprendimento che verrà acquisita durante l’intero modulo, ma che alla fine di esso permetterà al medico di approcciarsi al paziente secondo metodo deduttivo e induttivo. Inoltre verranno anche esaminate nella loro applicazione alla dietetica tutte quelle apparecchiature elettromedicali validate da studi clinici, che possono offrire degli indubbi vantaggi per il paziente, in ausilio durante il trattamento. Da quanto succintamente sopra esposto, è chiaro che la Dietoterapia, se esercitata bene, non può essere relegata a una somministrazione di alimenti secondo una lista di prescrizione, o peggio dalla somministrazione di prodotti dietetici e integratori che abbiano come fine ultimo una riduzione di peso segnato sulla bilancia. Questo tipo di approccio porta al fallimento certo nel breve periodo, perché se non si motiva il paziente e non si lavora anche sul suo aspetto psicologico, la non rimozione della causa del problema comporterà la ricaduta con risultati ancora peggiori della partenza. Si eseguiranno esercitazioni pratiche, dove tutte queste procedure verranno spiegate, ma soprattutto fatte provare al fine di avere una conoscenza di base per poter iniziare immediatamente a eseguirle nei propri studi senza paura di sbagliare. Fare “dieta” non significa quindi far perdere peso: significa conoscenza del paziente e della clinica. Significa riuscire a entrare “dentro” il paziente con il cibo per curarne l’anima. Significa inoltre mettersi sempre in discussione, ma avere la possibilità del confronto per essere migliori come medici e come persone ogni giorno. VALET-CPMA, come sempre, cerca di tramettere l’amore per la scienza con la consapevole consapevolezza della passione del medico, mettendo SEMPRE a disposizione le proprie strutture e oltre 30 anni di impegno e di immensa passione. A tutti voi, Buon Appetito… ✘ 43


MEDICINA ESTETICA Prof. Fabio Marini Specialista in Chirurgia Docente Master 2 Livello Università di Sassari Docente CPMA VALET - Bologna

UPDATE SUI LASER ED ENERGY BASED DEVICES IN MEDICINA E CHIRURGIA ESTETICA Quelli in commercio sono strumenti sempre più evoluti, in grado di emettere quantità di energia che vengono assorbite in modo selettivo da specifici cromofori

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asate sui principi della fototermolisi selettiva, ampliate e modificate alla luce delle moderne teorie delle selettività termocinetiche, le metodiche laser assistite hanno avuto uno sviluppo esponenziale, rivoluzionando l’approccio terapeutico a quelle alterazioni dermatologiche di difficile soluzione che non potevano essere risolte in maniera efficace con metodiche alternative. Il riferimento va ad esempio alla fotoepilazione laser assistita, alla rimozione dei tatuaggi cosmetici e ornamentali, alla rimozione delle malformazioni vascolari congenite, alla rimozione delle sottili teleangectasie del volto, a tutte quelle metodiche non invasive del ringiovanimento del viso come l’Ultrasuono Focalizzato o del rimodellamento del corpo come la Crioteraapia. Inizialmente i laser. nei loro primi impieghi dermatologici, venivano utilizzati in emissione continua con risultati ed effetti collaterali del tutto simili agli elettrocoagulatori. I laser attuali sono invece strumenti sempre più evoluti, in grado di emettere quantità di energia che vengono assorbite in modo selettivo da specifici cromofori. Le tecnologie laser odierne permettono emissioni di onde elettromagnetiche con durate di impulso accordate ai moderni principi che regolano le interazioni laser-tessuto. Ciò ha determinato la garanzia di contenere il danno termico, risparmiando strutture anatomiche adiacenti all’obiettivo desiderato. Per questa alta selettività, con i moderni laser è possibile contenere i rischi

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dovuti all’eccessivo e incontrollato sviluppo di calore. È soprattutto nei confronti delle lesioni pigmentate della rimozione dei tatuaggi e nelle alterazioni vascolari che i laser, a oggi, sono strumenti insostituibili per il dermatologo, il medico estetico e il chirurgo plastico: infatti solo tali tecnologie sono in grado di risolvere alterazioni cutanee spesso invalidanti, laddove gli altri metodi tradizionali potrebbero lasciare gravi esiti. La conoscenza di queste metodiche fa ormai parte del bagaglio culturale dei sempre più numerosi medici che si occupano della diagnostica e del trattamento di patologie e inestetismi dermatologici, pertanto è fondamentale per chi desidera fornire ai propri pazienti una soluzione terapeutica consona al progredire dei tempi e delle tecnologie, in quanto abbiamo l’obbligo morale e medicolegale di offrire al nostro paziente la soluzione più idonea al proprio caso clinico. Ad esempio, non è giustificabile il medico che approccia il paziente affetto da lesioni vascolari al viso con terapie che non siano Lasers o Energy Based Devices; egli risponderà personalmente e legalmente di eventuali esiti per utilizzo di mezzi terapeutici non idonei. Non è giustificabile quel chirurgo estetico che tenterà la rimozione di un tatuaggio, mettendo a rischio la salute del paziente, con tecnologie che non siano almeno Laser QSwitched, anzi per etica professionale il medico corretto e aggiornato ha l’obbligo di comunicare che esi-

Ipercromie viso: pre e post 1 seduta laser q.switched 1064 con erbium-yag 2940 frazionale


stono tecnologie ancora più avanzate e meno rischiose, che lavorano con tempi di emissioni di migliaia di volte più brevi come gli innovativi Pico Laser. Non vorremmo più vedere esiti di ustione da fotoepilazione per terapie eseguite con tecnologie obsolete o non idonee come le datate IPL, prive di raffreddamento, o di doppi cut-off per finestre dedicate. Grazie agli enormi passi avanti nella ricerca e allo sviluppo delle nuove tecnologie, grazie anche all’introduzione negli ultimi anni dei sistemi laser e EBD, il rischio di lesioni termiche significative si è drasticamente ridotto. L’evoluzione tecnologica e il sempre crescente numero di medici con esperienza e formazione specialistica, infatti, hanno di gran lunga diminuito i rischi di effetti collaterali indesiderati, che possono comunque ancora verificarsi. Di contro, a tutt’oggi, ufficialmente nei Corsi di Specializzazione Universitari non si rinviene la presenza di moduli di lezioni in merito al protocollo di trattamento con terapie Laser o EBD. Visto l’incremento del numero sempre piu crescente di pazienti che si sottopongono alle suddette Hi Tech Therapy come nel facial rejuvenation o nel body remodelling, considerata la forte spinta e l’interesse sociale nei confronti di queste innovative e rivoluzionarie tecnologie, auspichiamo nel più breve tempo possibile

Addome dopo una seduta di crioterapia

Prima e dopo una seduta di Dye Laser. Risultato dopo 30 giorni

corso teorico-pratico

TECNICHE LASER - PERCORSO BASE PROPEDEUTICO Obiettivo del corso l’insegnamento della pratica terapeutica di Laserchirurgia e metodiche correlate che si sono evolute negli ultimi anni come Luci Pulsate Intense e Radiofrequenze e che consentono al medico che si dedica al trattamento degli inestetismi a manifestazione cutanea l’adozione di una terapia elettiva o alternativa, ma che preveda l’utilizzo di un’apparecchiatura Laser o a tecnologia elettro-ottica

DIDATTICA A CURA DI: Dr. Domenico D’Angelo e Dr. Fabio Marini DATE DEL CORSO: 13-14-15 Aprile 2018 ECM: 20 crediti RICHIEDI PROGRAMMI DETTAGLIATI SEGRETERIA E SEDE: CPMA - VALET Divisione Didattica - Bologna Tel: 051 63.88.334 - www.valet.it - info@valet.it

l’introduzione nei corsi di laurea o di specializzazione di moduli di insegnamento su tali tecnologie, in modo da colmare l’attuale gap. Mi piace concludere il mio contributo augurando che il presente articolo possa essere il punto di riflessione per la creazione di laboratorio di pensiero e che possa rappresentare, presso i Ministeri responsabili, la voce di tutti quei professionisti evoluti e aggiornati che si occupano di Hi Tech nella medicina odierna e sono già proiettati nel futuro. ✘

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CORSI TEORICO-PRATICI DI FORMAZIONE

CORSO ASSISTENTE DI STUDIO MEDICO ESTETICO Il punto d’incontro tra professionista e paziente

a professionalità dei Medici Estetici italiani è altissima e noi – che da più di trent’anni li teniamo aggiornati con i nostri corsi – lo sappiamo bene. Ma nei loro ambulatori, a che punto è la professionalità di chi affianca quotidianamente il medico? Le (o “gli”, ça va sans dire) assistenti del Medico Estetico possiedono le competenze necessarie per supportare il titolare dello studio e i pazienti? Per questo, ovvero per migliorare le capacità di risposta di chi non indossa il camice, VALET - CPMA ha organizzato, assieme a DOCET FORMAZIONE, un corso di formazione per ASSISTENTE DEL MEDICO ESTETICO, con l’intenzione di dotare gli Angeli Custodi degli ambulatori estetici di tutti gli strumenti necessari per muoversi con disinvoltura in ogni fase del rapporto paziente-medico, dalla prenotazione della visita al disbrigo delle pratiche burocratico-amministrative post trattamento. COMPETENZE Quando entriamo in uno Studio Medico, siamo accompagnati da dubbi, perplessità, in certi casi addirittura paure. Il medico ci curerà, ma prima del suo intervento abbiamo bisogno soprattutto di riscontri. Ecco allora che l’Assistente di Studio Medico Estetico assume un ruolo strategico, all’interno di ogni ambulatorio, perché diventa il punto di riferimento per medici e pazienti. L’Assistente di Studio Medico Estetico non è una semplice collaboratrice, ma il braccio destro dei medici: a lei, infatti, vengono delegati compiti di segretariato, la direzione dello studio, la tenuta della contabilità e l’accoglienza dei pazienti. Per fare fronte a queste incombenze, dovrà avere una preparazione completa, a 360 gradi. E proprio questo è il punto d’arrivo del 46

nostro corso: riuscire a gestire al meglio l’ambulatorio, lasciando al medico solo la parte strettamente scientifica del lavoro. Per rispondere alle necessità di medici e pazienti, l’Assistente di Studio Medico Estetico dovrà curare l’accoglienza (fisica o telefonica) dei pazienti, fissare gli appuntamenti, dare risposte alle domande di rito, tenere aggiornate le cartelle cliniche dei pazienti, organizzare eventuali esami di laboratorio che dovessero rendersi necessari, espletare tutte le operazioni burocratiche e amministrative necessarie per il corretto funzionamento dell’ambulatorio. IL CORSO Durante il corso, l’Assistente imparerà (o perfezionerà) la capacità di rispondere alle esigenze dei pazienti, di organizzare eventuali esami clinici, di affiancare il medico durante l’effettuazione dei vari trattamenti, senza dimenticare il disbrigo dei compiti amministrativi. Il metodo usato sarà quello già conosciuto (e apprezzato dai medici che hanno frequentato i nostri corsi) della teoria sottobraccio alla pratica, in modo che gli allievi siano in grado di cimentarsi nelle attività ambulatoriali appena usciti dalle nostre aule. Rispondendo a una sempre crescente richiesta del mercato, DOCET FORMAZIONE E VALET - CPMA organizzano quindi un corso che possa fornire la giusta formazione a chi intende abbracciare questa professione. Un corso che unisce l’esperienza didattica accumulata negli ultimi trent’anni dalle nostre società, ispirato dalle esigenze evidenziate dalle migliaia di medici che all’interno delle nostre aule hanno perfezionato la loro professionalità nel campo della Chirurgia e della Medicina Estetica.

AREE D’APPRENDIMENTO Il corso, che inizierà il prossimo MARZO 2018, sarà suddiviso in precise aree di apprendimento: • Le professioni mediche e la deontologia. • Istituzioni sanitarie e sociali. • Aspetti previdenziali e legislativi. • Biologia del corpo umano. • Terminologia medica. • Diagnosi e terapia. • Accoglienza e gestione dei pazienti. • Organizzazione ottimale dello studio medico. • Gestione della corrispondenza professionale. • Il computer e la scelta del software. Teoria e pratica si accavalleranno nel corso delle lezioni, per dare modo ai candidati di verificare “in diretta” quanto appreso. Al termine del corso, verrà rilasciato un attestato di preparazione che servirà al Medico titolare dell’Ambulatorio per verificare il grado di preparazione del proprio… braccio destro. Assistente di Studio Medico Estetico: molto più di una segretaria...

CALENDARIO DEL CORSO • 23 - 24 - 25 Marzo 2018 • 27 - 28 - 29 Aprile 2018 • 18 19 - 20 Maggio 2018 • 15 - 16 - 17 Giugno 2018 • 13 - 14 - 15 - Luglio 2018 PER INFORMAZIONI

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MEDICINA ANTALGICA Dr. Franco Paolini Medico Chirurgo - Roseto degli Abruzzi (TE) Docente CPMA VALET - Bologna

La lombalgia è la principale causa di disabilità a lungo termine nel mondo; la sua incidenza nel corso della vita è del 58-84% e l’11% degli uomini e il 16% delle donne sono affetti da lombalgia cronica. Il 7% dei consulti dei medici di medicina generale (MMG) è riferibile alla lombalgia, che ogni anno determina la perdita di 4,1 milioni di giornate lavorative. Oltre il 30 % dei pazienti con sciatalgia presentano sintomi clinicamente significativi a un anno dall’insorgenza” [1]. Le linee guida del NICE (National Institute for Health and Care Excellence) raccomandano di porre diagnosi di lombalgia e sciatalgia in presenza di sintomi e segni clinici che, ovviamente, devono essere rilevati attraverso la visita medica e l’esame obiettivo, escludendo cause specifiche di lombalgia quali per esempio neoplasie, infezioni, traumi, malattie infiammatorie quali spondiloartriti. Viene raccomandato di utilizzare test di imaging solo in setting specialistici e solo quando il loro risultato induce a scelte terapeutiche che possono influenzare positivamente il trattamento. Indica un supporto semplice e meno intensivo (per esempio rassicurare, consigliare di mantenersi in attività, fornire indicazioni per il self management) per i pazienti con lombalgia e/o sciatalgia che potrebbero migliorare e avere un esito favorevole; un supporto complesso e intensivo per i pazienti con lombalgia e/o sciatalgia con un rischio più elevato di esito sfavorevole. Questa distinzione viene effettuata ricorrendo alla tabella STarT Back, con cui è possibile stratificare il rischio. Vengono proposti trattamenti non invasivi per lombalgia e sciatalgia con prognosi favorevole, e quindi 48

LOMBALGIA E MEDICINE COMPLEMENTARI Che cosa prevedono le linee guida nella valutazione e il trattamento di lombalgia e lombosciatalgia?

programmi di esercizio fisico che, se protratti anche dopo l’episodio acuto, possono offrire benefici a lungo termine; i trattamenti più intensivi potrebbero includere un approccio cognitivo comportamentale, la terapia manuale e componenti educazionali per integrare l’esercizio fisico. Di fatto si tende a fornire ai pazienti consigli e informazioni adeguati alle loro esigenze e capacità, per migliorare il self management di lombalgia e/o sciatalgia e sono incluse informazioni sulle cause di lombalgia e sciatalgia, incoraggiamento a continuare le normali attività, programmi di esercizio di gruppo (biomeccanici, aerobici, mente-corpo, etc.). Viene presa in considerazione la terapia manuale (manipolazioni, mobilizzazioni o tecniche dei tessuti molli come il massaggio) o la psicoterapia cognitivo-comportamentale, ancor meglio se in un contesto di gruppo. Per le terapie farmacologiche si raccomanda di rivalutare periodicamente l’analgesia, mantenendo solo i farmaci efficaci, minimizzando gli effetti collaterali (tossicità gastrointestinale, cardiaca e renale nel caso di farmaci antinfiammatori non steroidei FANS); considerare oppiacei deboli solo se i fans sono controindicati, non tollerati o sono risultati inefficaci; non prescrivere oppiacei per il trattamento della lombalgia cronica; non prescrivere il paracetamolo in monoterapia per il trattamento della lombalgia. Non riporto gli ulteriori trattamenti per la sciatalgia e la lombalgia che hanno caratteristiche di maggior invasività (denervazione con radiofrequenza, decompressione). In queste linee guida viene raccomandato di non prescrivere l’agopuntura per il trattamento della lombalgia +/-

sciatalgia (raccomandazione basata su evidenze di qualità da molto alta a molto bassa da trial randomizzati controllati). ESPERIENZA TRENTENNALE Dopo 30 anni di percorsi formativi in agopuntura, a partire dal 1987, dalla scuola triennale di agopuntura medica di questa Scuola, proseguendo con il corso di base e quello avanzato di Agopuntura e Moxibustione presso il Nanjing College of TCM in Cina (3 mesi pre e 3 mesi post i disordini di Piazza Tienanmen, e parliamo quindi di più di un quarto di secolo fa), mesi di trattamenti agopunturali a cinesi per mal di schiena (il primo periodo era il mese di febbraio del 1989 e i mal di schiena erano le patologie prevalenti), decenni di efficacissimi trattamenti agopunturali per lombalgie, lombosciatalgie e blocchi articolari acuti in Italia, 25 anni di insegnamento dell’agopuntura a medici con corsi specificatamente adattati per il trattamento delle patologie dolorose articolari su base prevalentemente artrosico-degenerative, sinceramente, se fossi obbligato a seguire l’indicazione delle linee guida per la non raccomandata prescrizione dell’agopuntura, cambierei lavoro e rassegnerei le dimissioni da docente di questa Scuola. È come dire che fino a oggi ho sbagliato quello che ho fatto per 30 anni e che sto continuando a sbagliare… Potrebbe anche essere: ho imparato che certezze nella vita non ve ne sono, ma le esperienze, ed è di questo che sto parlando, non sono chiacchiere. L’Agopuntura potrà anche non avere piena dignità scientifica, e per questo stimolo gli “scienziati” a sco-


prirne i meccanismi di funzionamento (personalmente preferisco dedicarmi a cercare di alleviare il più possibile i dolori alle persone), ma penso non ci sia al giorno d’oggi un medico agopuntore appropriatamente formato che non possa testimoniare e far testimoniare ai suoi pazienti l’utilità e l’efficacia dell’agopuntura nei trattamenti antalgici delle lombalgie. Tra le medicine complementari insegnate nel modulo di terapia antalgica della nostra Scuola, la Terapia Manuale trova la sua raccomandazione, l’Agopuntura no. Pur in assenza di una letteratura scientifica univoca, tradizionalmente l’Agopuntura è stata per millenni, e continua a essere, usata con successo nel trattamento antalgico delle lombalgie +/-sciatalgie. Condizioni cronicamente dolorose dell’apparato locomotore, associate a limitazioni funzionali delle articolazioni, sono spesso trattate con Agopuntura, sempre che non sia necessario un intervento chirurgico, e ciò non allevia solo il dolore, ma riduce anche lo spasmo muscolare, aumentando così la mobilità [2]. La Terapia Manuale, che per le caratteristiche diagnostico/terapeutiche che la contraddistinguono chiamo Medicina Manuale, trova la sua indicazione in ogni dolore lombare in cui sia stato rilevato un Disturbo Intervertebrale Minore e in assenza di obiettivate controindicazioni. Nelle citate linee guida, l’Agopuntura potrebbe essere inserita a pieno titolo per facilitare la raccomandazione di far muovere i pa-

zienti. L’Agopuntura, oltre a diminuire il dolore lombare, permette di ridurre la limitazione funzionale e, nei casi di blocchi articolari acuti, di risolverli, permettendo di ottenere movimenti liberi e non dolorosi. A PROPOSITO DI ALLATTAMENTO… Nelle Linee Guida si raccomanda tanto di usare con oculatezza i FANS, ma non si fa cenno a quanto piccole quantità di FANS, opportunamente diluite con soluzione fisiologica, con o senza aggiunta di una piccola quantità di anestetico locale, iniettate per via intradermico-sottocutanee sopra la zona dolente 1-2 volte a settimana con un aghetto di 4 mm di lunghezza, possano efficacemente essere utilizzate a scopo antalgico e decontratturante senza i citati effetti collaterali farmacologici. Nessun cenno, quindi, alla Mesoterapia (o Intradermo Terapia Distrettuale), i cui straordinari risultati antalgici possono essere vantati solo da chi la applica nella quotidianità e li riscontra costantemente nei loro pazienti. La Medicina è solo scienza o rimane anche l’arte che era? Con anni di sacrifici, di studio ed economici, ho imparato l’arte medica cinese e l’ho depositata stabilmente nel baule dell’inconscio. Quando è ora, intuitivamente, esce per integrarsi con tutto il resto del sapere medico. Emerge qualcosa che funziona e che per me ha qualcosa di artistico perché è sempre diverso e amplia enormemente le possibilità di interventi in condiziocorso teorico-pratico

TERAPIA MANUALE VERTEBRALE E ARTICOLARE Obiettivo del corso Dall’inquadramento posturale generale statico e dinamico all’esame distrettuale e segmentario del rachide cervicale, dorsale e lombo-sacrale per la ricerca del Disturbo Intervertebrale Minore (DIM). I disturbi funzionali della colonna vertebrale, e tutto il corteo sintomatologico riflesso, trovano immediata risoluzione con un trattamento mobilizzativo selettivo che viene insegnato con due possibilità di intervento per ciascun tratto vertebrale e in maniera indolore. Insegnamento di alcune mobilizzazioni articolari periferiche. DIDATTICA A CURA DI: Dr. Franco Paolini DATA DEL CORSO: 19-20 e 26-27 Gennaio 2018 9-10 Febbraio 2018 ECM: 50 crediti RICHIEDI PROGRAMMI DETTAGLIATI SEGRETERIA E SEDE: CPMA - VALET Divisione Didattica - Bologna Tel: 051 63.88.334 - www.valet.it - info@valet.it

ni disfunzionali in cui la medicina ufficiale non sa dove mettere mano. Per esempio, dopo 30 anni ho ricevuto per la prima volta da una paziente la richiesta di Agopuntura per aumentare la lattazione post partum. Non l’ho rimandata a casa: ho riaperto il… baule e ho messo in pratica con successo la specifica Agopuntura che mi era stata insegnata in Cina. Funziona. Fortunatamente, in letteratura troviamo tutto e il contrario di tutto; pur con basse prove di evidenza, nelle CLINICAL GUIDELINE dell’American College of Physicians [3] troviamo l’Agopuntura raccomandata sia nel dolore lombare acuto e subacuto, sia nel dolore cronico. Anche se non vi è chiarezza sul meccanismo di funzionamento, prove di bassa qualità hanno dimostrato che l’Agopuntura ha determinato una lieve diminuzione dell’intensità del dolore rispetto all’Agopuntura senza penetrazione dell’ago. Prove di bassa qualità hanno dimostrato che l’Agopuntura aumentava leggermente la probabilità di miglioramento generale rispetto ai FANS. L’invito è quello di imparare cose che funzionano e applicarle secondo scienza e coscienza. La coscienza, oltre la scienza, mi detta l’obbligo di applicare le conoscenze acquisite con gli obiettivi primari di non nuocere e di alleviare i dolori/ risolvere condizioni patologiche per quanto più possibile. ✘ BIBLIOGRAFIA [1] Cartabellotta A.; Salvioli S. “Linee guida per la valutazione e il trattamento di lombalgia e sciatalgia” - Evidence 2017,9 (4): e1000165 28 aprile 2017. [2] Furlan AD; Yazdi F; Tsertsvadze A; Gross A; Van Tulder M; Santaguida L; Cherkin D; Gagnier J; Ammendolia C; Ansari MT; Ostermann T; Dryden T; Doucette S; Skidmore B; Daniel R; Tsouros S; Weeks L; Galipeau J. “Complementary and alternative therapies for back pain II.” Evidence Report/Technology Assessment [Evid Rep Technol Assess (Full Rep)], ISSN: 1530-4396, 2010 Oct; (194), pp. 1-764; Publisher: United States. Agency for Healthcare Research and Quality; PMID: 23126534. [3] Amir Qaseem, MD, PhD, MHA; Timothy J. Wilt, MD, MPH; Robert M. McLean, MD; and Mary Ann Forciea, MD; “Noninvasive Treatments for Acute, Subacute, and Chronic Low Back - A Clinical Practice Guideline From the American College of Physicians” . Annals of Internal Medicine o Vol. 166 No. 7 o 4 April 2017. 49


Dr. Maurizio Priori Presidente SIES - Firenze Avv. Federica Lerro Legale SIES - Roma

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a quando è stata fondata la nostra Associazione nel 1995 ad oggi a guardarla non sembra più la stessa. Eravamo un piccolo gruppo di medici di buona volontà, con voglia di crescere e far crescere la Medicina Estetica nel nostro paese, di condividere il sapere, di andare a “cercarlo” in Italia e all’estero per portarlo nelle nostre aule, nelle nostre sale congressuali, nei nostri studi. È nata la Scuola, è nato il Congresso. È arrivato internet, la rete, le connessioni sempre più veloci e poi i social network. Oggi la condivisione è portata all’ennesima potenza e ogni traguardo tecnologico sembra sempre così innovativo da non far intravedere il prossimo, che poi puntualmente arriva. Spesso ci si dice che è venuta a mancare la condivisione tra le persone, che “dietro al web” un po’ ci sosia persi. Noi non lo crediamo, noi abbiamo immaginato una SIES così, al passo con le novità e, anzi, chi ci conosce lo sa bene che in tema di innovazione siamo stati sempre pionieri grazie alle idee impareggiabili del nostro insostituibile Daniele Morini! Del pari, però, conosciamo profondamente il valore delle persone e quelle che sono in SIES hanno, per noi, un valore unico perché la conducono ogni anno a raggiungere traguardi, anni fa, inimmaginabili. E accanto alla “rete” tecnologica che ci permette un aggiornamento costante con il mondo la SIES ha creato da anni una rete di persone, una rete importante che ha affiancato il Presidente nel suo instancabile lavoro, il nostro Comitato Scientifico che si occupa, ad ogni livello, di affiancare il Presidente e la Direzione

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L’IMPORTANZA DI ESSERE PRESENTI NEL MONDO E... NELLE SINGOLE REGIONI ITALIANE: LA SIES 2.0! Comitato Scientifico SIES Dr. Maurizio Priori Dr.ssa Clelia Barini Dr. Matteo Basso Dr. Carlo Giuseppe Bonuccelli Dr. Filippo Brighetti Dr. Bruno Giacomo Carrari Dr. Maurizio Cavallini Dr. Crescenzo Di Donato Dr.ssa Emanuela Di Lella Dr. Domenico D’Angelo Dr. Salvatore Fundarò Prof. Marco Gallucci Dr. Fabio Ingallina Dr. Ivano Iozzo Avv. Federica Lerro Dr.ssa Paola Molinari Dr. Fabio Marini Dr. Massimo Renzi Dr. Pier Giovanni Rocchi Dr.ssa Paola Rosalba Russo Dr.ssa Giuditta Staikopoulos

della Scuola nelle iniziative Istituzionali, Didattiche, Formative e Cliniche e sono loro i nostri “condottieri”, il volto della SIES in Italia e nel mondo. LA NOVITÀ Ma quest’anno abbiamo un’importante novità, siamo cresciuti ancora e un nuovo gruppo affiancherà il nostro Comitato Scientifico nei lavori frenetici e impegnativi che interessano la nostra Associazione tutto l’anno e che culminano nel nostro importante Congresso internazionale di Febbraio. La nostra nuova Rete: i Responsabili Regionali. Sono loro, che capillarmente rappresentano la SIES, da nord a sud, che avranno il compito di portare la Medicina Estetica a livello istituzionale, formativo, sanitario nelle loro regioni. Sono stati scelti tra tanti perché hanno dimostrato negli anni grande impegno didattico, presenza costante e propositiva e noi ve li presentiamo oggi. ✘

Rappresentanti Regionali SIES Abruzzo, Marche e Molise

Dr. Franco Paolini

Campania e Calabria

Dr. Eugenio Maria Amato

Emilia Romagna

Dr.ssa Paola Molinari

Lazio

Dr. Maurizio Otti

Lombardia

Dr. Massimo Della Monica

Puglia e Basilicata

Dr.ssa Elena Ricci Barbini

Sardegna

Dr. Giorgio Maullu

Sicilia

Dr.ssa Dora Intagliata

Toscana

Dr. Roberto Dell’Avanzato

Veneto e Friuli Venezia Giulia

Dr.ssa Micaela Zazzaron

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