Numero 56

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LA DOMUS

MEDICA

DEL TERZO MILLENNIO A N N O XI X - pe rio d i co d i i nfo r ma z i o n e s c i enti fi c a a d i ffu s i o n e mi rata

I N

Q U E S T O

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N U M E R O

BTL Exilis® Elite

iorivitalizzazione B delle grandi labbra con polinucleotidi e acido ialuronico

E NERJET 2.0™: addio smagliature e cicatrici!

Ginecologia Estetica

n. 56 gennaio-aprile 2019, anno XIV - Aut. Tribunale Bologna n. 7071 del 05/12/2000 - Sped. a.p. 45% art. 2 comma 20/b legge 662/96 - Poste Italiane Dir. Comm. Imprese E/R Spedizione riservata ai soli abbonati non acquistabile in edicola. In caso di mancata consegna, restituire all’editore che si impegna a pagare la relativa tassa c/o CMP di Bologna - Contiene I.P.



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LA DOMUS MEDICA DEL TERZO MILLENNIO

periodico di informazione scientifica a diffusione mirata

ANNO XIV - GENNAIO-APRILE 2019

SOMMARIO

Autorizzazione Tribunale di Bologna n. 7071 del 05/12/2000 Direttore responsabile: Marco Montanari

ARTICOLI

Coordinamento scientifico: Bruno Giacomo Carrari, Maurzio Cavallini, Domenico D’Angelo, Maria Pia De Padova, Alessandro Frullini, Salvatore Fundarò, Federica Lerro, Fabio Marini, Giorgio Maullu, Paola Molinari, Antonio Monti, Isabella Pia Palmieri, Franco Paolini, Maurizio Priori, Paola Rosalba Russo.

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ENERJET 2.0™: addio smagliature e cicatrici!

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Rimozione xantelasmi palpebrali con EAST HP

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BTL Exilis Elite

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In sinergia contro la “cellulite”

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Hanno collaborato: Samer Al Jalbout, Maurizio Cavallini, Domenico D’Angelo, Maria Pia De Padova, Elena Fasola, Dora Intagliata, Noura Lebbar, Federica Lerro, Sandra Lorenzi, Maria Paola Lullia, Ivano Luppino, Fabio Marini, Giorgio Maullu, Fabrizio Melfa, Isabella Pia Palmieri, Francesca Palumbo, Franco Paolini, Roberto Ruffa, Matteo Tretti Clementoni, Paolo Visci.

Biorivitalizzazione delle grandi labbra con polinucleotidi e acido ialuronico

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AGNES: rivoluzione innovativa

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Una vita a dieta o una dieta per la vita?

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Xlase Plus: la piattaforma laser mai obsoleta si arricchisce di AlexPro

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Segreteria di redazione: VALET s.r.l. Via dei Fornaciai 29/b - 40129 Bologna Tel. 051.63.88.334 - Fax 051.32.68.40 - segreteria@valet.it - www.valet.it

La Bellezza nel suo insieme

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I profili nell’estetica del viso

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Rimodellamento delle pieghe nasolabiali con laser Fotona Spectro SP in modalità 4D

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Immagine & comunicazione: Elisa Fantini - comunicazione@valet.it

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Una grande chance per il medico

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Realizzazione grafica: Matteo Nuti - immagine@valet.it

ATTIVA Endodermal®: il mondo di “Gynè RF”

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L’efficacia di D.A.S. medical

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Stampa: Nuova Cantelli s.r.l. - Castel Maggiore, Bologna

Iperpigmentazioni cutanee: l’inizio di una nuova era

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La Medicina Manuale

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Il pianeta delle Donne

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L’acne: dall’eziologia alla terapia

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I miracoli del Laser Vaginal Rejuvination

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Resistere e non demordere mai

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È vietata la riproduzione, totale o parziale, di ogni contenuto di questa pubblicazione senza esplicita autorizzazione dell’editore. Tutti i punti di vista espressi in questo periodico sono quelli dei rispettivi autori e non riflettono necessariamente quelli delle imprese alle quali appartengono, dell’editore e delle istituzioni. Nulla intende rappresentare un consiglio o una raccomandazione su cure e metodiche; l’editore non da garanzie sui protocolli terapeutici citati e non riconosce alcuna responsabilità su eventuali danneggiamenti causati da nozioni riportate sulla rivista. La rivista è spedita in abbonamento postale. I dati anagrafici dei soggetti interessati alla spedizione della presente rivista provengono da elenchi pubblici e vengono trattati in conformità a quanto previsto dal “Codice Privacy” (Digs. 196/2003). Le finalità del trattamento riguardano la spedizione in abbonamento postale della presente rivista, di altre pubblicazioni, invio di cataloghi ed eventuali altre comunicazioni inerenti le attività promosse dal titolare del trattamento. L’interessato può in qualsiasi momento richiedere informazione sul trattamento dei propri dati, ottenere modifiche od opporsi in tutto o in parte, facendone richiesta via fax, lettera o e-mail, al titolare del trattamento. II titolare del trattamento è VALET S.r.l. - Via dei Fomaciai, 29/b 40129 Bologna (BO). Alla data della presente pubblicazione, il Responsabile del trattamento è il Sig. Daniele Morini. L’informativa integrale, completa di finalità, modalità del trattamento, diritti dell’interessato e soggetti a cui potrebbero essere comunicati i dati, è consultabile sul sito www.valet.it alla sezione Privacy.

RUBRICHE e SPECIALI

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Nel nome del DiDo

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Forum Risk Management in Sanità 2018

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VALET - CPMA, la Scuola di Bologna

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22° Congresso Internazionale SIES 2019 - Highlights

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Io per fortuna c’ero

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Diffusione Nazionale: Medici specialisti in: anestesia e rianimazione, angiologia e flebologia, chirurgia generale, chirurgia plastica, dermatologia, dietologia, endocrinologia, fisiatria, malattie reumatiche, medicina sportiva e patologia vascolare, centri di medicina e chirurgia estetica, estetica medica, medici di base, studi privati di agopuntura e mesoterapia, infermieri professionali, ambulatori di chiroterapia, fisioterapia, fisiokinesiterapia e massaggi, centri estetici, poliambulatori, case di cura e cliniche private, direttori sanitari: A.S.L., ospedali, stabilimenti termali, associazioni e istituzioni sanitarie, istituti scientifici e di ricerca, docenti e corsisti Divisione Didattica VALET: CPMA e C.E.D.A. Distribuzione: 140.000 copie

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MEDICINA ESTETICA

Dr. Matteo Tretti Clementoni Specialsta in Chirurgia Plastica e Ricostruttiva Esperto di Laser - Brescia

ENERJET 2.0™: ADDIO SMAGLIATURE E CICATRICI! EnerJet 2.0™ e la tecnologia JVR (Jet Volumetric Remodeling) rappresentano un’importante novità nella categoria dei trattamenti non chirurgici per un rimodellamento e rimpolpamento significativo delle strutture dermiche

nerJet 2.0™ e la tecnologia JVR E (Jet Volumetric Remodeling) rappresentano un’importante novità

nella categoria dei trattamenti non chirurgici per un rimodellamento e rimpolpamento significativo delle strutture dermiche attraverso la stimolazione del collagene. Ovviamente è un dispositivo strettamente medicale marchiato CE e con approvazione FDA. Il trattamento appartiene alla categoria degli energy based devices, in quanto trasmette nel derma o nello strato adiposo sottocutaneo, a seconda della necessità, energia cinetica o meccanica, che analogamente a quanto avviene con laser (energia termica) o RF (energia termica), porta a un’azione di autoriparazione. Enerjet 2.0™ non si ferma qui, perché l’altro elemento fondamentale del trattamento è la veicolazione di qualsiasi sostanza terapeutica iniettabile a discrezione del medico. Grazie a questo principio il “blast” di energia che disperde le molecole attive nel derma crea una miriade di microcanali che mettono a contatto il principio terapeutico con una superficie di cellule infinitamente superiore rispetto a quanto non accada con una semplice iniezione. Il dispositivo è in grado di trattare una miriade di condizioni cutanee, inaugurando una nuova era nell’erogazione di composti transdermici e nella Medicina Estetica.

Rappresenta ad oggi il modo migliore per provocare un micro-trauma senza aghi mentre si veicolano principi attivi, garantendo risultati immediati, basso rischio, alto tasso di successo, minimi discomfort e downtime per il paziente. Queste peculiari e uniche caratteristiche rendono questo device unico per il trattamento di: smagliature, cheloidi, cicatrici post chirurgiche e da acne, trattamento di aree difficili come collo e décolleté, una particolare procedura chiamata “Kinetic Lift” per la riduzione dei segni di invecchiamento del viso ed è in fase di sperimentazione per il trattamento della cellulite. Questo dispositivo è senza dubbio la migliore opzione sul mercato per le smagliature e, a seconda del paziente, serviranno da uno a tre trattamenti per vedere i risultati ed è raro che ci sia bisogno di ulteriori sedute. Gli esiti sono eccezionali, anche tre anni dopo il trattamento. EnerJet 2.0™ utilizza un getto a oltre 150 metri al secondo per far esplodere i principi attivi nel derma, creando una dispersione laterale e di conseguenza un micro-trauma, che stimola l’attivazione di un processo di riparazione con praticamente nessun segno visibile di danno. Il micro-trauma si verifica quando “lo sparo” a getto indirizza un piccolo “nano-proiettile” di composto terapeutico nel derma

– una soluzione a base di acido ialuronico - senza l’uso di aghi e con un punto di ingresso di dimensione inferiore a 200 μ di diametro, per ridurre al minimo i danni all’epidermide. Ogni “sparo” può penetrare fino a 6 mm di profondità, diffondendo i nano-proiettili di composto terapeutico sotto la superficie, per coprire fino a 1 cm di diametro dove si è verificato il micro-trauma, un’area fino a 100 volte più grande del punto di ingresso.

Profondità del ponfo 0.4 cm

Diametro del ponfo 1cm

ENERJET 2.0 E LE SUE MOLTEPLICI APPLICAZIONI Considero Enerjet 2.0™ e la tecnologia JVR (Jet Volumetric Remodelling) la più importante recente novità nel vasto campo degli energy based device. Si immagini che migliaia di piccolissime goccioline di principio attivo fungano da proiettili e vengano “sparate” dal punto di inoculo in senso centrifugo in tutte le direzioni. Ogni singola gocciolina creerà, nel muoversi in senso centrifugo, microcanali abitati dal principio attivo uti5


lizzato. I micro-canali non Negli esiti di acne, l’impianpotranno infine rapidamento di acido ialuronico (debite collassare su loro stessi tamente diluito) subito al poiché già abitati dal princidi sotto di ogni cicatrice ne pio attivo scelto. Nel caso il permette il suo immediato principio attivo scelto sia un sollevamento, la resezione vero e proprio farmaco (si meccanica dei tralci fibrosi pensi all’utilizzo di triamciche tirano verso la profonnolone e 5-fluorouracile nel dità la cicatrice (con effetto trattamento delle cicatrici simil subcision) e infine una patologiche), la creazione robusta sintesi di collagene di centinaia di micro-canali che si potrà osservare un aumenta enormemente la poco più tardivamente. L’asuperficie di contatto tra il cido ialuronico può essere farmaco stesso e i tessuti utilizzato nel trattamento del ricevente aumentandelle cicatrici estese e retrado, di conseguenza, la sua enti nel tentativo di rompediffusione. Ogni singolo re i grossi fasci di fibre collamicro-canale deve infine Effetto Blast, enorme dif- gene che le costituiscono e fusione dei principi attivi essere considerato come attorno al punto di accesso nel tentativo di riequilibrare un danno che verrà riparala matrice extra cellulare to dall’organismo come un qualsiasi (gravemente alterata nelle stesse). trauma stimolando in modo robusto Le estese e retraenti cicatrici possoinizialmente la cascata dell’infiam- no essere trattate anche utilizzanmazione e quindi la sintesi di nuovo do farmaci più tradizionali quali il collagene e il rimodellamento dello triamcinolone, il 5-fluorouracile e stesso. la tossina botulinica. In questo caso L’effetto farmacocinetico prima de- non solo si assiste, dopo la somminiscritto (aumento della superficie di strazione, alla rottura meccanica dei assorbimento del principio attivo) tralci fibrosi, ma si sfrutta l’effetto dei associato a quello meccanico di crea- farmaci che, come noto, è di indurre zione di micro-danni a forma di micro morte dei fibroblasti, riduzione della canali sono alla base degli effetti cli- sintesi di collagene e riduzione del nici che si possono osservare. tasso di proliferazione dei fibroblasti La comprensione dei meccanismi di patologici. Le smagliature sono un’alfunzionamento dell’apparecchiatura tra patologia che può essere trattata permette di capire perché tale stru- utilizzando l’impianto di acido ialuromento può essere utilizzato con suc- nico. Le smagliature sono infatti vere cesso nel trattamento di numerose e proprie cicatrici lineari atrofiche e il patologie. loro miglioramento è principalmente dovuto alla riparazione dei tessuti a Subito dopo il trattamento seguito dei microtraumi che si creano con il trattamento. L’invecchiamento della cute di volto, décolleté, collo e dorso mani sono un’ulteriore importantissima indicazione. È ormai noto che l’impianto di acido ialuronico stabilizzato sia utile di per sé ma soprattutto in quanto stimola, per stretching meccanico, la sintesi di nuovo collagene. Orbene, l’impianto del medesimo materiale se suddiviso in una miriade di micro-canali non solo stimola in modo più capillare tale sintesi ma per riparazione del danno meccanico creato è certamente di maggiore entità. Se si utilizzano dosi ridotte di acido ialuronico e un’alta pressione di inoculo, si rie6

sce a oltrepassare la barriera cutanea e a raggiungere strati più profondi. Se quindi il trattamento è eseguito 1 cm dietro alla hair line seguendo una linea bicoronale e in regione mastoidea e temporale con un andamento lineare obliquo dal basso in alto e in senso medio-laterale, si può ottenere un effetto di trazione verso l’alto dei tessuti molli del volto (il trattamento è stato definito kinetic lift). Le sedute di trattamento hanno una durata correlata alla superficie da trattare, ma non sono mai superiori ai 20 minuti. Il trattamento è considerato non doloroso o minimamente doloroso dai pazienti (non serve alcun tipo di anestesia). Il downtime varia, a seconda della regione anatomica trattata, da qualche ora a qualche giorno. Inizialmente si osservano evidenti pomfi biancastri centrati da un piccolo punto ematico (punto di inoculo del materiale). Ogni singolo pomfo verrà quindi circondato da un alone eritematoso che tende a risolversi spontaneamente in massimo 72 ore. Ogni singolo punto di inoculo (200 micron di diametro) può rimanere visibile per qualche giorno dopo il trattamento. Le mie impressioni iniziali sono estremamente positive, ma ancor di più lo sono quelle dei miei pazienti. ✘


La soluzione facile

SMAGLIATURE CICATRICI RUGHE KINETIC LIFT

Veicolazione di qualsiasi sostanza terapeutica tramite effetto “blast” senza aghi

Distributore in esclusiva per l’Italia Via Umberto Giordano, 70 - 00124 Roma www.enermedica.it info@enermedica.it

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MEDICINA ESTETICA

Prof. Roberto Ruffa Medicina e Chirurgia Estetica - Torino, Milano, Roma Professore a contratto Master in Medicina Estetica Università Lumsa Roma Docente I.A.P.E.M. Milano

RIMOZIONE XANTELASMI PALPEBRALI CON EAST HP Utilizzo della metodica EAST HP nella rimozione degli xantelasmi palpebrali

o xantelasma delle palpebre è un L tipo molto comune di xantoma che colpisce la pelle. Le lesioni con-

sistono in un accumulo locale di lipidi (principalmente colesterolo) negli istiociti e possono comparire in soggetti normali o iperlipidemici. Il 50% circa degli affetti da xantelasma sono anche dislipidemici, mentre prevale nel genere femminile (83%). Si presentano prevalentemente alla palpebra superiore e nel 43% anche bilateralmente (Fig. 1).

ne (Fig. 2), cosa particolarmente utile proprio su tessuti sottili e delicati come la palpebra. Già utilizzato per ottenere la “blepharo skin contraction”, un procedimento non chirurgico per trattare la blefarocalasi in vece della blefaroplastica resettiva, trova sempre maggiori applicazioni nelle pratiche mininvasive grazie a cinque programmi con diverso rate di impulsi e frequenza che diventano dieci grazie a un accessorio.

CONCLUSIONI Rispetto a devices analoghi che utilizzano la tecnologia ad arco elettrico di vecchia generazione, grazie al DutyCycle® in modalità pulsata (Figg. 5 e 6) abbiamo ottenuto risultati più intensi con ridotti effetti collaterali (edema post chirurgico, esiti temporanei visibili, discromie). Apparentemente si sono anche ridotti i tempi di guarigione, generando una migliore percezione e soddisfazione da parte del paziente. ✘

Fig 1: esempio di xantelasma della palpebra inferiore

Fig 2: immediato post-trattamento, minimo taglio senza alcuna carbonizzazione dei tessuti

Fig 3: sutura non invasiva applicata pos-trattamento

MATERIALI E METODI Anche se sono stati utilizzati nel tempo differenti metodi di rimozione tra cui laser, radiobisturi e chirurgia, una metodica attuale di rimozione miniinvasiva e ambulatoriale è l’utilizzo del dispositivo EAST HP, un device per chirurgia ad arco elettrico che sfrutta la ionizzazione concorrenti ad elevato voltaggio ma a bassa potenza nominale. La caratteristica saliente di questo dispositivo è la presenza di un circuito “DutyCycle®” che permette di generare un frazionamento di segnale in frequenza a onda quadra in grado di sublimare il tessuto proteggendo le aree limitrofe dal danno termico. Il tutto si traduce in un’elevata efficienza di taglio senza carbonizzazio-

TECNICA OPERATIVA La rimozione dello xantelasma prevede l’applicazione dell’arco elettrico direttamente sulla lesione, vaporizzando prima lo strato superficiale di cute per poi liquefare il contenuto colesterinico. L’intervento, della durata di pochi minuti, può essere preceduto da anestesia, anche se impostando i programmi più delicati è spesso indolore. La guarigione avviene in pochi giorni e, se le dimensioni dello xantelasma sono inferiori ai 4 mm, è possibile lasciare guarire per seconda intenzione, in caso contrario si pratica una piccola sutura (Fig. 3). L’aspetto finale è normalmente ottimo e colore e trama cutanea rimangono conservati (Fig. 4).

BIBLIOGRAFIA 1.Segal P, Insull W, Jr, Chambless LE, et al. The association of dyslipoproteinemia with corneal arcus and xanthelasma. The lipid research clinics program prevalence study. Circulation. 1986;73(1 Pt 2):I108–I118. 2. Jonsson A, Sigfiisson N. Significance of xanthelasma palpebrarum in the normal population. Lancet. 1976;76:372. 3. Gangopadhyay DN, Dey SK, Chandra M, Pal D, Chaudhary S. Serum lipid profile in xanthelasma. Indian J Dermatol. 1998;43:53–56. 4. Raulin C, Schoenermark MP, Werner S, Greve B. Xanthelasma palpebrarum: treatment with the ultrapulsed CO2 laser. Lasers Surg Med. 1999;24(2):122–127. 5. Rohrich RJ, Janis JE, Pownell PH. Xanthelasma palpebrarum: a review and current management principles. Plast Reconstr Surg. 2002;110(5):1310–1313.

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Fig 4: a 15 gg l’aspetto finale è ottimo, colore e trama cutanea rimangono conservati 6. Martinez-Rovira GR. Xanthelasma in association with hyperthyroidism. JAMA. 1968;206(5):1081–1083. 7. Pathania V, Chatterjee M. Ultrapulse carbon dioxide laser ablation of xanthelasma palpebrarum: a case series. J Cutan Aesthet Surg. 2015;8(1):46–49. 8. Nair PA, Patel CR, Ganjiwale JD, Diwan NG, Jivani NB. Xanthelasma palpebrarum with arcus cornea: a clinical and biochemical study. Indian J Dermatol. 2016;61(3):295–300. 9. Santaella RM, Ng JD, Wilson DJ. Carbon dioxide laser-induced combustion of extravasated intraocular silicone oil in the eyelid mimicking xanthelasma. Ophthal Plast Reconstr Surg. 2011;27(6):e163–e165.

10. Christoffersen M, Frikke-Schmidt R, Schnohr P, Jensen GB, Nordestgaard BG, Tybjærg-Hansen A. Xanthelasmata, arcus corneae, and ischaemic vascular disease and death in general population: prospective cohort study. BMJ. 2011;343:d5497. 11. Lee HY, Jin US, Minn KW, Park YO. Outcomes of surgical management of xanthelasma palpebrarum. Arch Plast Surg. 2013;40(4):380–386. 12. Mittelviefhaus H, Kreusser C, Bohringer D, Auw-Hädrich C. The underestimated depth of tissue invasion of xanthelasma: a histological study. Klin Monbl Augenheilkd. 2011;228(1):14–18. 13. Parkes ML, Waller TS. Xanthelasma palpebrarum ectropion. Laryngoscope. 1994;1984:1238–1240. 14. Rose EH, Vistnes LM. Unilateral invasive xanthelasma palpebrarum. Ophthal Plast Reconstr Surg. 1987;3(2):91–94. 15. Eedy DJ. Treatment of xanthelasma by excision with secondary intention healing. Clin Exp Dermatol. 1996;21(4):273–275. 16. McBurney E. Clinical usefulness of the argon laser for the 1990s. J Dermatol Surg Oncol. 1993;19(4): 358–362. 17. Abdelkader M, Alashry SE. Argon laser versus erbium: YAG laser in the treatment of xanthelasma palpebrarum. Saudi J Ophthalmol. 2015;29(2):116–120. 18. Hintschich C. Argonlaserkoagulation von

@

Figg 5-6: DutyCycle® in modalità pulsata, risultati più intensi con ridotti effetti collaterali Xanthelasmen [Argon laser coagulation of xanthelasmas] Ophthalmologe. 1995;92:885–891. German.

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Nel nome del DiDo

ESAMI CPMA

Non c’era Crescenzo Di Donato, a presiedere la Commissione Esaminatrice, ma cinque “allievi” presenteranno al Congresso SIES i propri lavori contendendosi il “suo” Premio…

Ugo De Faveri

Q

uest’anno, purtroppo, chi ha frequentato i nostri corsi non si è trovato di fronte, dall’altra parte della “cattedra”, al sorriso gioviale di Crescenzo Di Donato, da sempre direttore, anzi “anima” della nostra Scuola. Ce lo ha portato via un destino assurdo, ma resterà sempre nei nostri cuori, nei nostri pensieri, addirittura nella nostra didattica, che è quella che lui stesso ha contribuito a perfezionare. È per questo che il Consiglio Direttivo di CPMA ha deciso di istituire il Premio Di Donato, riservato ai medici che frequentano i nostri corsi. La “tesina” che ha costituito parte integrante dell’ultimo atto, quello dell’esame, diventerà – proprio come sarebbe piaciuto al DiDo – materia di una sessione speciale all’interno del prossimo Congresso Internazionale SIES, che si svolgerà a Bologna dal 22 al 24 febbraio prossimi. I candidati hanno avuto quindi una motivazione in più per sostenere brillantemente l’ultima tappa del loro percorso didattico: passare dall’aula del CPMA a quella del SIES, dove i presenti avranno modo di decretare quale, fra tutti i lavori esposti, meriti l’onore di fregiarsi del Premio Di Donato. Al vincitore andrà, oltre all’iscrizione nell’albo d’oro, un bellissimo premio che verrà comunicato in sede congressuale; a tutti – noi compresi, s’intende – la gioia di aver contribuito a ricordare un Grande Medico che era pure un Grande Uomo e un Grande Amico. Al termine della sessione, la Comissione Esaminatrice (composta da Piero Fundarò, Paola Molinari, Maurizio Priori e Rosalba Russo) ha deciso di portare davanti alla platea del Congresso Internazionale SIES le tesi dei dottori: • Ugo De Faveri (Skin Thightening e Nd-Yag: Impostazioni a confronto”) • Daniela D’Ottavio (“Fili in Acido Polilattico, Filler e Biostimolazione”) • Simone Saretta (“Tossina+Filler”) • Alessandra Scutari (“Carbossiterapia in Medicina Estetica”) • Tania Serri (“Ristrutturazione e Retrazione Dermica mediante tecnologia RF dotata di agocannula con termocoppia”).

Il DiDo, ovunque si trovi, apprezzerà… 11

Daniela D’Ottavio

Simone Saretta

Alessandra Scutari

Tania Serri


MEDICINA ESTETICA

Dr.ssa Francesca Palumbo Specialista in Chirurgia Plastica Ricostruttiva ed Estetica - Roma

BTL EXILIS® ELITE Con questa apparecchiatura possono essere trattati viso, collo, décolleté, mani e tutto il corpo, compreso il ringiovanimento dei genitali femminili

ggi sempre più persone nel O campo della medicina e chirurgia estetica chiedono trattamenti

poco invasivi, senza voler quindi ricorrere ad interventi chirurgici, per risolvere problemi di lassità cutanea, eccessivi accumuli adiposi o di cellulite. Da chirurgo plastico posso sicuramente affermare che interventi come lifting, addominoplastica, brachioplastica, liposcultura o lifting crurale se fatti da mani esperte, danno sicuramente splendidi risultati. C’è però da pagare lo scotto di importanti cicatrici residue, anestesia generale, ridotta mobilità per il paziente, pertanto noi medici siamo sempre più interessati a trattamenti non chirurgici di skin tightening e body contouring che diano buoni risultati col minor discomfort per i pazienti. Dopo aver provato diverse tecniche e macchinari senza però avere risultati soddisfacenti, ho conosciuto Exilis Elite della BTL e mi sono dovuta ricredere. L’apparecchiatura è dotata di un manipolo per il trattamento del viso e di uno per il corpo. Il funzionamento avviene tramite trasferimento di calore da uno dei manipoli al tessuto bersaglio. È il connubio di due tecnologie, radiofrequenza monopolare ad alta frequenza associata agli ultrasuoni focalizzati, con un sistema di raffreddamento incorporato. La radiofrequenza sfrutta il passaggio di energia elettromagnetica ad alta frequenza attraverso il tessuto cutaneo, generando calore con un riscaldamento volumetrico del tessuto stesso, tutto ciò è la conseguenza di un effetto biologico a carico del derma che consiste pre-

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valentemente nella denaturazione delle fibre collagene. Questa denaturazione può interessare anche il collagene dei setti interlobulari che connettono le fasce muscolari al derma, trasmettendo parte del calore anche al grasso lobulare e generando quindi una parziale lipolisi. Contemporaneamente viene stimolata anche l’attività dei fibroblasti con conseguente sintesi di nuovo collagene che assumerà una nuova disposizione architettonica (contratta), con un aumento della densità stessa del derma. La conseguenza clinica di tutto ciò consiste in una riduzione della lassità cutanea, con un effetto lifting. Un’altra importante conseguenza è la neoangiogenesi, indotta dal processo infiammatorio generata dallo stimolo termico. Gli ultrasuoni meccanici consentono invece una rapida disgregazione dei tralci fibrosi che mantengono solide e compatte le strutture adipose, rendendole più libere e maggiormente vulnerabili alla radiofrequenza, rispetto ad altre tecnologie. Infatti il riscaldamento delle cellule adipose com-


Prima e dopo trattamento con EXILIS ELITE

porta lesioni delle membrane citoplasmatiche consentendo ai lipidi di andare dall’interno all’esterno della cellula e fluendo negli spazi interstiziali. Ciò che infatti a mio avviso lo contraddistingue dalle altre radiofrequenze in commercio, siano esse mono,bi o tripolari, è proprio l’associazione con gli ultrasuoni focalizzati che permettono sul corpo

di arrivare fino a quattro centimetri di profondità, quindi in pieno tessuto adiposo. Nello specifico l’energia meccanica degli ultrasuoni rompe le fibrille che tengono compattate le cellule adipose, permettendo alla radiofrequenza di arrivare in profondità ed indurre gli adipociti all’apoptosi, cioè una morte cellulare programmata e ad una conseguente lipolisi. Il potere della radiofrequenza induce anche una contrazione delle fibre collagene e dei fibroblasti con un conseguente potere liftante sui tessuti. Con Exilis può essere trattato il viso, collo,decollette, mani e tutto il corpo, compreso il ringiovanimento dei genitali femminili. Nella mia esperienza ho riscontrato sul viso, collo e decollette una riduzione delle rughe sottili in forma statica ed un effetto liftante visibile già dalla prima seduta, ma con un risultato ottimale dopo una media di 6 sedute, variabile però da soggetto a soggetto. Soprattutto a livello del collo, dove a parte la chirurgia non ci sono altri trattamenti efficaci da eseguire, Exilis diventa una valida alternativa, con dei risultati fantastici. Sul corpo, come già accennato possiamo lavorare sulla riduzione del volume delle adiposità localizzate, sul miglioramento della cellulite e sulla contrazione della lassità cutanea di zone delicate ( interno coscia, braccia, regione anteriore del ginocchio e glutei ) dove molto spesso altri trattamenti si sono rivelati inefficaci. Il gold standard è raggiungere almeno una temperatura superficiale di 40°, con un optimum che si aggira sui 42 / 43°, ovviamente più si arriva a temperature elevate e soprattutto nel minor tempo possibile e più si ottengono risultati ottimali. Il tutto è facilmente raggiungibile se il paziente è ben idratato, infatti consiglio di bere molto, soprattutto durante il giorno del trattamento, altro consiglio importante da dare al paziente fumatore e che beve caffè, è quello di astenersi due ore prima e due dopo dall’abitudine tabagica e dal caffè, perché inducendo Exilis anche una neoangiogenesi, essen-

Prima e dopo trattamento con EXILIS ELITE

do entrambi vasocostrittori possono inficiare la riuscita dei trattamenti. A livello di body contouring ci vogliono una media di 8 sedute per ottenere dei buoni risultati,inoltre dopo circa 3 settimane dalla fine dei trattamenti, il miglioramento è ancora più evidente. Un altro dato importante e gratificante sia per il medico che per il paziente, è che a 5/8 mesi dalla fine del trattamento ci sono ancora splendidi risulti, ho potuto inoltre constatare laddove ho lavorato sulla riduzione del volume che nonostante le pazienti durante il periodo estivo abbiano preso peso, i centimetri persi durante i trattamenti non sono stati ripresi. La durata dei trattamenti può variare da 8 a 30 minuti. Una volta raggiunto l’obiettivo il mio consiglio è di effettuare delle sedute di mantenimento al ritmo di una al mese, anche in questo caso variabile, perché in alcuni casi è sufficiente anche una ogni due mesi. ✘ PER INFORMAZIONI

BTL Italia Srl Via San Leonardo, 120 (Trav. Migliaro) 84131 Salerno www.btlaestheticsitalia.com info@btlitalia.com

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MEDICINA ESTETICA

Prof. Fabrizio Melfa Medico Estetico e Specialista in Scienza dell’Alimentazione - Palermo Docente al Master di Medicina Estetica e del Benessere – Università di Pavia

IN SINERGIA CONTRO LA “CELLULITE” VelaShape III: nel Rimodellamento del Corpo, il dispositivo ottimale sia per il Medico Estetico sia per il Chirurgo Plastico

a cosiddetta “cellulite” è presente L nell’80-90% delle donne adulte e raramente negli uomini [1, 2]. La

bibliografia internazionale la definisce come una malattia strutturale, infiammatoria e biochimica del tessuto sottocutaneo che causa alterazioni nella topografia della pelle. Tali cambiamenti derivano da protrusioni e depressioni della pelle, localizzate principalmente nei glutei, negli arti inferiori, nella regione pelvica e nell’addome [3]. È una condizione clinica che influisce notevolmente sulla qualità della vita dei pazienti [4]. Tale condizione ha determinato una crescente domanda da parte delle pazienti di procedure non invasive per il rimodellamento del corpo, e questa richiesta ha portato allo sviluppo di molte tecnologie e tecniche diverse che hanno come obiettivo ottenere una forma corporea esteticamente più gradevole. VELASHAPE III È una straordinaria risposta per un trattamento non chirurgico nel trattamento della cellulite, lassità e rimodellamento del corpo. È un trattamento innovativo, di facile utilizzo e senza tempi di inattività, confortevole e con un’azione terapeutica profonda, frutto di oltre dieci anni di esperienza clinica e al maggior numero di pubblicazioni scientifiche rispetto a qualsiasi altro dispositivo medico di rimodellamento del corpo. VelaShape III è un’apparecchiatura che combina Infrarossi (IR), Radiofrequenza bipolare (RF) e

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Prima e dopo 4 settimane da 1 sessione con VelaShape III - Photo courtesy: Ruthie Amir, MD

vacuum (aspirazione), scaldando in modo preciso i tessuti rispettivamente sino a 3 mm e 15 mm di profondità. La combinazione della tecnologia IR e vacuum unita alla RF provoca un riscaldamento profondo degli adipociti, dei setti fibrosi del tessuto connettivo circostante e delle fibre di collagene del derma sottostante. È in grado di erogare energia RF bipolare fino a 150 Watt e il LED IR può erogare fino a 1,7 Watt con uno spettro luminoso di 850 nm. Durante il trattamento, la temperatura target di 45°C è raggiunta più velocemente e mantenuta più a lungo, l’aspirazione applicata estrae ripetutamente la pelle in una camera a vuoto al centro della cavità di trattamento, dove la pelle viene quindi esposta alla luce IR e alle energie RF, mentre la temperatura superficiale della pelle viene continuamente monitorata. Il sistema permette all’utente di regolare i livelli

di energia RF e ottica, nonché i livelli di vuoto, consentendo di utilizzare parametri di trattamento ottimali in ogni singolo paziente. L’energia RF del dispositivo VelaShape II può raggiungere i 60 Watt [5], mentre il nuovo dispositivo VelaShape III può erogare, come specificato, fino a 150 W di potenza RF. Si è visto che l’aumento dell’energia RF determina risultati di trattamento migliori con la possibilità di sessioni di trattamento sempre più brevi e di migliori risultati estetici. Questa profonda e rapida penetrazione del calore, con un efficace controllo termico, promuove un incremento della circolazione, il drenaggio linfatico, il metabolismo cellulare e la produzione di collagene. Inoltre, stimola l’attività dei fibroblasti e rimodella la matrice extracellulare. La lesione termica indotta sul tessuto connettivo si basa sul raggiungimento di una soglia di “dose termica”, ossia una combinazione di temperatura elevata e tempo di esposizione. Il raggiungimento della temperatura desiderata e il suo mantenimento per l’intera durata del trattamento sono essenziali per garantire risultati clinici riproducibili. La scelta del VelaShape III è indicata anche per il rimodellamento post liposuzione e post gravidanza. Il risultato del trattamento determina una riduzione localizzata della lassità cutanea, del volume della zona trattata con un


il trattamento del grasso in eccesso e del body contouring. La mia esperienza è estremamente positiva ben oltre la riduzione temporanea della circonferenza dell’addome come testimoniato dall’approvazione della FDA. ✘

Prima e dopo 8 settimane da 3 sessioni con VelaShape III - Photo courtesy: James Howton, D.O

Prima e dopo 3 sedute con VelaShape III - Photo courtesy: Gerald Boey, MD

miglioramento generale della struttura e della texture della pelle. È una tecnologia che si combina in modo estremamente complementare alle altre tecniche di rimodellamento cor-

poreo che vanno dalla criolipolisi alla laserlipolisi, dalla Lipoemulsione sottocutanea alla Liposuzione chirurgica. Concludo che il sistema VelaShape III è al contempo sicuro ed efficace per

BIBLIOGRAFIA 1. Friedmann D, Vick G, Mishra V. Cellulite: a review with a focus on subcision. Clin Cosmet Investig Dermatol. 2017;10:17-23. 2. De Pena J, Hernàndez-Pérez M. Lipodistrofia ginecoide (cellulitis). Rev Cent Dermatol Pascua. 2005;3:132-13. 3. Hexsel D, Soirefmann M. Cellulite: definition and evaluation. In: Philippe H, Ferial F, Maibach HI, Agache A, eds. AgashÈs Measuring the skin. Basel, Switzerland: Springer International Publishing; 2017:695-702. 4. Hexsel D, Hexsel C, Social impact of cellulite and its impact on quality of life. In: Goldman MP, Hexsel D, eds. Cellulite Pathology and Treatment. New York, NY: Taylor & Francis; 2006:1-4. 5. Adatto MA, Adatto-Neilson RM, Morren G. Reduction in adipose tissue volume using a new high-power radiofrequency technology combined with infrared light and mechanical manipulation for body contouring. Lasers Med Sci (2014) 29:1627–1631.

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Veicolazione con microneedling transdermica e molecolare

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MEDICINA ESTETICA

Prof. Isabella Pia Palmieri Specialista in Chirurgia Plastica e Ricostruttiva ed estetica - Messina Professore a contratto Master Estetica Università Federico II di Napoli Membro del Comitato Scientifico SIES Docente C.P.M.A. VALET – Bologna

li organi genitali femminili subiG scono dei cambiamenti fisiologici di forma e di volume, passando attra-

verso le varie fasi della vita: adolescenza, maturità sessuale, eventuali gravidanze e menopausa. Questi cambiamenti, normalmente lenti, subiscono un’accelerazione nel periodo della menopausa, grazie anche alla riduzione della secrezione degli estrogeni, che giocano un ruolo fondamentale in questo processo. L’Aging a livello vulvo-vaginale è riconducibile all’annullamento dell’effetto protettivo degli ormoni, che induce modificazioni del sistema urogenitale con riduzione della idratazione, dell’elasticità cutanea e dell’atrofia della mucosa vaginale. L’atrofia vaginale si rende clinicamente manifesta circa 4–5 anni dopo la menopausa e le modificazioni oggettive, così come i sintomi soggettivi, sono presenti nel 25–50% di tutte le donne in postmenopausa e interferiscono con la funzione sessuale e la qualità di vita [1] (Grafico 1). Con la menopausa e l’assenza di estrogeni anche a livello vaginale si verificano cambiamenti: si assiste alla frammentazione dell’elastina e alla ialinizzazione del collagene, con conseguente perdita delle pliche rugose vaginali e l’assottigliamento dell’epitelio. La carenza di estrogeni, influenzando l’elasticità e la vascolarizzazione tissutale, realizza uno stato di ipo-atrofia che favorisce l’azione di tutti i meccanismi lesivi [2]. L’epitelio vaginale diventa distrofico e la sua lubrificazione fisiologica cala notevolmente. Ciò comporta fastidio locale, bruciore, prurito e dispareunia. La secchezza vaginale, con la riduzione delle fibre di collagene di tipo I, provoca rigidità, minore estensibilità ed elasticità della parete vaginale, cau-

BIORIVITALIZZAZIONE DELLE GRANDI LABBRA CON POLINUCLEOTIDI E ACIDO IALURONICO La menopausa: i cambiamenti dell’area vulvo-vaginale sando difficoltà nei rapporti sessuali e di conseguenza una riduzione della libido [3-5]. Già tre anni dopo la menopausa, quasi il 50% delle donne lamenta secchezza [6].

[11]. Alcuni autori evidenziano l’efficacia del Dermal fat graft, innesto di grasso autologo, per aumentare le grandi labbra in pazienti con perdita di tono e volume [12].

Grafico 1: interferenze dell’atrofia vaginale sulle attività (mod. da 5)

Nonostante l’impatto dei sintomi, solo un quarto delle donne in menopausa si attiva per trovare soluzioni: il 5% sceglie una terapia ormonale sostitutiva; il 10% sceglie un integratore alimentare; l’8% opta per prodotti naturali/omeopatici [6]. Riguardo la terapia ormonale sostitutiva (TOS), lo studio HERS e lo studio WHI segnalarono un aumento dei rischi cardio-vascolari e della mammella, in donne sane sottoposte a TOS e nel 2003, anche il MWS indicò questi rischi. Ciò ha determinato una drastica riduzione della TOS in tutto il mondo [7-10]. I lubrificanti hanno un effetto limitato nel tempo, agendo solamente in qualità di barriera meccanica tra l’epitelio vaginale e l’ambiente esterno, e sono indicati principalmente per migliorare la secchezza correlata all’attività sessuale

Le nuove proposte terapeutiche prevedono infiltrazioni locali vulvari con Polinucleotidi e Acido Ialuronico come riempitivi e rivitalizzanti delle grandi e piccole labbra in caso di ipotrofia e come biostimolanti per il miglioramento del trofismo vulvare [13]. I Polinucleotidi sono molecole naturali che promuovono un forte stimolo trofico sui fibroblasti dermici e favoriscono l’incremento di collagene, fattori di crescita e proteine della matrice extracellulare che si esprime clinicamente in un incremento della tonicità ed elasticità dei tessuti cutanei. Sono ampiamente usati in medicina rigenerativa e per la guarigione delle ferite, nonché nell’ambito della medicina estetica per la rivitalizzazione dei tessuti [14,15]. L’Acido Ialuronico ha la capacità di trattenere le molecole d’acqua in quantità 17


molto elevata formando perciò con esse un film idratante, viscoelastico; partecipa alla stabilità strutturale e regola la plasticità del derma. La marcata igroscopicità del polimero aumenta l’idratazione e turgore dei tessuti, e favorisce il microambiente cellulare [16].

v

STUDIO CLINICO: PAZIENTI E METODI Nello studio clinico ho valutato l’efficacia della terapia con Polinucleotidi e Acido Ialuronico per il trattamento dei sintomi correlati alla distrofia vulvovaginale in donne in postmenopausa. I criteri di esclusione prevedevano: pap-test positivo, infezioni vaginali, TOS o terapie locali in corso. Sono state arruolate 15 donne di età compresa tra i 50 e i 65 anni, tutte in menopausa fisiologica o chirurgica da almeno un anno, che lamentavano vulvodinia, bruciore, secchezza, prurito, fissurazioni, desquamazioni, eritema e dispareunia. Nell’ispezione vulvare sono state valutate l’adiposità del distretto vulvo-perineale, la disposizione e la quantità di peli, la morfologia delle grandi e piccole labbra, la presenza di varicosità, lo stato di idratazione, l’assottigliamento o l’ispessimento della cute, l’eventuale presenza di fissurazioni, la presenza di lesioni da grattamento o dermatologiche e, per concludere, la presenza di leucorrea. Ho effettuato le valutazioni al tempo zero (T0) e a tre mesi (T90). La valutazione di secchezza vaginale, prurito, bruciore e dispaurenia è stata effettuata mediante scala visuoanalogica da (0 = assente, 10=molto intensa). Il protocollo ha previsto tre sedute infiltrative, distanziate fra loro di 15/21, giorni con Polinucleotidi (40 mg/2ml - Plinest - Newest, Mastelli srl) DM classe III, CE 0373 e a seguire due sedute distanziate fra loro 15 giorni con Acido Ialuronico (40mg/2ml – Ialest, Mastelli srl), PM 1.000 KDa, DM classe III CE 0373. Per le infiltrazioni sono stati utilizzati aghi 30G /13mm. Circa 30 minuti prima del trattamento è stata applicata localmente una crema anestetica. 18

Plinest - Newest (40 mg / 2 ml) 3 sedute - 1 ogni 15/21 giorni Ialest (40mg/2ml) 2 sedute - 1 ogni 15 giorni Terapia domiciliare: Turnover ovuli e/o Turnover intimo

Come terapia domiciliare è stato consigliato l’utilizzo quotidiano, per tutta la durata dello studio, di Polinucleotidi in ovuli (Turnover Ovuli) e/o Polinucleotidi in crema intima (Turnover intimo crema ad azione lubrificante e trofico riparativa) (Tabella). STUDIO CLINICO: RISULTATI Tutte le pazienti hanno terminato il protocollo infiltrativo, evidenziando un’elevata compliance al trattamento. I risultati dello studio hanno evidenziato in tutte le pazienti un importante miglioramento dei sintomi, ovvero secchezza vaginale, irritazione, prurito e dispareunia. Tale miglioramento è iniziato immediatamente dopo la prima seduta infiltrativa, con un miglioramento compreso tra il 42% e il 64% già dopo le prime due infiltrazioni. All’ispezione clinica si è evidenziata una riduzione dello stato irritativo, una diminuzione della secchezza della cute vulvare, con miglioramento fino alla normalizzazione dei tessuti danneggiati. Le mucose sono apparse più rosee, con miglioramento dello stato trofico e dell’idratazione, e quindi anche dell’aspetto estetico, insieme al miglioramento della vulvodinia.

I risultati ottenuti indicano una valida efficacia di Polinucleotidi e Acido Ialuronico nella biorivitalizzazione dei genitali esterni femminili sia per la facilità d’impiego che per la compliance dei pazienti (Grafico 2). ✘ BIBLIOGRAFIA 1. Santagni S. et al. Bollettino di Ginecologia Endocrinologica 2011; 5: 26-29 2. Hall and Phillips. JAAD 2005 ,54;555-568 3. Levine K.B. et al. Menopause. 2008;15(4 Pt 1):661-6 4. Goldstein I., Alexander J.L. J Sex Med. 2005;2 Suppl 3:154-65 5. Chedraui P et al. Gynecol Endocrinol. Gynecol Endocrinol. 2009;25(2):130-5 6. Nappi RE et al. Climacteric. 2016;19(2):188-97. 7. Goldstein I. J Womens Health (Larchmt) 2010;19(3):425-32. 8. Hulley S. et al. JAMA 1998; 280(7):605-13. 9. Rossouw JE et al. JAMA. 2002;288(3):321-33. 10. Beral V.et al. Lancet. 2005;365(9470):1543-51 11. Salgado CJ et al Journal of Plastic, Reconstructive & Aesthetic Surgery 2012;65: 267-270 12. Donati S, et al. Rapporti ISTISAN 2008 13. Adriaens E, Remon JP. Sex Transm Dis. 2008; 35(5):512-6 14. De Caridi G et al. Int Wound J. 2016; 13(5):754-8 15. Cavallini M, Papagni M. ISPLAD. 2007; 3(3): 27-32 16. Jiang Det al. Physiol Rev. 2011; 91(1):221-64

Grafico 2: miglioramento della sintomatologia vulvo vaginale. Dati pre (T0) e post trattamento


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MEDICINA ESTETICA

AGNES MEDICAL Ricerca & Sviluppo

AGNES: RIVOLUZIONE INNOVATIVA Per doppio mento, linea mandibolare, borse degli occhi, rughe periorbitali, siringoma, punti neri, acne

ERCHÉ AGNES? P Nel corso degli anni grazie a sforzi continui nelle ricerche di soluzioni in-

novative e stabili per medici e pazienti, Agnes ha sviluppato un sistema dinamico, innovativo basato sull’utilizzo di energia a radiofrequenza in trattamenti medico estetici. Tramite lo sviluppo di un proprio sistema e protocollo di trattamento, la missione di Agnes è quella di assicurare il successo della terapia e la crescita dei propri partner. CARATTERISTICHE • Sistema RF - 1MHz, Mono-polare e Bi-polare: la forma quadrata delle onde minimizza la deviazione di calore verso i tessuti adiacenti e massimizza l’efficacia dell’erogazione di energia a radiofrequenza. • Sicurezza e risultati garantiti del trattamento: AGNES presenta un sistema di controllo di sicurezza dotato di micro isolamento dell’ago per proteggere l’epidermide da eventuali bruciature/danni. La lunghezza dell’isolamento dell’ago è il risultato di anni di studi anatomici e clinici. Agnes tramite un manipolo nel quale si inseriscono da 1 a 3 aghi isolati (usa e getta) induce una coagulazione del derma tramite l’emissione di radiofrequenza monopolare nella parte terminale dell’ago. Basta seguire il facile protocollo di trattamento per ottenere risultati prevedibili e gestibili. MECCANISMO Agnes utilizza un’effettiva e stabile tecnologia a radiofrequenza sulla base dimeccanismi a elettrocoagulazione e elettrotermolisi. Il punto di forza di Agnes è dato dall’energia della radiofrequenza sul target: in questo caso è rappresentato dalla struttura anatomica della pelle. L’ago micro isolato viene utilizzato per trasmettere l’energia utile alla di20

struzionedi tessuto specifico come le ghiandole sebacee nel trattamento dell’acne. Agnes viene anche usato per sciogliere il grasso sotto la palpebra dell’occhioe nel doppio mento. Agnes viene poi utilizzato per indurre nuovo collagene che permette la riduzionedelle rughe periorbitali. Post trattamento (precauzioni dopo il trattamento) 1. A pplicare bendaggi idro colloidali che promuovono la riparazione del tessuto. 2. A pplicare ghiaccio sulla zona trattata. ESEMPI DI TRATTAMENTI • T rattamento non chirurgico per le borse degli occhi Le borse degli occhi conferiscono stanchezza e invecchiamento precoce al viso. Agnes è in grado di rimuovere le borse degli occhi senza incisione, con una semplice procedura data da un sistema ad aghi micro isolati a radiofrequenza.

• Perchè AGNES? - Netta riduzione delle borse degli occhi. - Nessun cambiamento della forma dell’occhio. - Tempi di recupero molto brevi (tra i 5 e i 7 giorni). - Miglioramento delle rughe periorbitali. - Trattamento senza incisione. - Ripetibile. • Trattamento per il doppio mento È indicato per i pazienti che presentano grasso sul sottomento. • Metodo 1. Applicare uno strato di crema anestetica nell’area da trattare (20 o 30 minuti prima). 2. P osizionare il paziente seduto e marcare l’area dove si intende procedere. 3. In alcuni casi sono consigliabili iniezioni di anestetico. Si consiglia di applicare l’elettrodo sulla zona da trattare ed emettere 1-2 stimolazioni ogni 3-5 mm. Tenere la pelle tesa durante la procedura. Il trattamento nell’intervallo di procedura è consigliato due volte ogni due mesi. Il tempo di procedura può essere di un range che va dai 5 ai 10 minuti. • Precauzioni dopo il trattamento - Dopo la procedura è bene attaccare un bendaggio idro colloidale che promuova la riparazione del tessuto. -A l termine del trattamento potrebbe verificarsi una sensazione di formicolio e gonfiore. -P er attenuare questa sensazione, pulire l’area trattata con soluzione salina e applicare il ghiaccio. - I l gonfiore potrebbe persistere per qualche giorno. -G li ematomi sono rari, ma possono comparire.


Paziente di 62 anni, prima e dopo 5 mesi da 1 seduta

• Selezione degli aghi: 1. Tipo F3: per il trattamento dell’intera regione del doppio mento. 2. Tipo V3B + F3A: il trattamento solo del centro del mento.

Paziente di 51 anni, prima e dopo 9 mesi da 1 seduta

3. Tipo W3B + ago F3A: per il trattamento dell’intera area mandibolare. •P erchè AGNES? - Immediata riduzione del grasso.

- Minimo tempo di recupero (3/5 giorni). - Effetto notevole, visibile e naturale - Risultato a lungo termine. - Affidabile. - Ripetibile senza incisione. ✘

ABRAMO LTD 44 Tempon, Office 103, Engomi - 2408, Nicosia, Cyprus Vat/Tic No.: 10385710J +39 329.5427407 - info@abramolimited.com - www.agnesmedical.it

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MEDICINA ESTETICA

Prof. Giorgio Maullu Coordinatore e Docente Master di II Livello Università di Sassari Membro CRISMENC Coordinatore regionale SIES Sardegna Docente CPMA - VALET - Bologna

ome ogni anno, al termine delle C festività natalizie, chi più chi meno ha ecceduto nell’introito alimentare,

riducendo in maniera direttamente proporzionale l’attività fisica. Per cui l’imperativo corrente è “dimagrire”. E subito si mettono in essere i soliti comportamenti, quasi sempre errati, quali un’immediata ferrea restrizione dietetica quanto inutile perché la perdita di peso è un’azione lenta. Se poi si inizia a proiettarsi nella prossima estate, dove il confronto fisico non concede sconti, il fallimento e il disastro emotivo diviene una certezza. E infatti quasi sempre, quando ormai maggio è inoltrato, si cerca disperatamente di fare qualunque cosa per recuperare un po’ di armonia con il proprio fisico, con risultati mai come quelli desiderati e molto spesso con una frustrazione importante che rovinerà la stagione estiva per il mancato raggiungimento dell’obbiettivo. Al raggiungimento di questo stato spesso concorrono errate convinzioni salutistiche divulgate anche attraverso i media, o peggio pessime abitudini o ricorrere a strategie alimentari scorrette fai da te, spesso prive di fondamento scientifico. Infatti, come ben sappiamo, l’eccesso ponderale, soprattutto quando diventa obesità, comporta una predisposizione a tutte quelle patologie cardiovascolari e dismetaboliche, in primis il diabete, che quando sono associate diventano una delle maggiori cause di morte. Purtroppo e troppo spesso l’ingannevole pubblicità votata a un atteggiamento consumistico di profitto, illude tante persone che con poco, e senza sforzo, in breve tempo si riprende il proprio peso forma, aggiungendo nel loro ingannevole messaggio, senza bisogno di attività fisica, aggravando così un quadro di per se già tragico. Se invece si vuole affrontare il pro-

UNA VITA A DIETA O UNA DIETA PER LA VITA? Il mantenimento a lungo termine di un peso corporeo costante richiede l’integrità di un fine sistema di regolazione del bilancio energetico

blema con scienza e coscienza, basta considerare alcuni punti per capire che l’approccio dietetico e comportamentale è tutta un’altra cosa. Il mantenimento a lungo termine di un peso corporeo costante richiede l’integrità di un fine sistema di regolazione del bilancio energetico. Questa estrema precisione nel controllo della spesa energetica può essere raggiunto solo grazie all’intervento di innumerevoli fattori che si integrano in un complesso sistema di feedback la cui ridondanza è garanzia del mantenimento dell’omeostasi ponderale ed energetica che ha conferito un vantaggio per la sopravvivenza durante l’evoluzione della specie. Infatti il sistema centrale di controllo dell’assunzione di cibo è stato modellato da milioni di anni di evoluzione per conservare e accumulare l’energia degli alimenti, in un ambiente dove i nutrienti non erano costantemente disponibili e potevano essere raggiunti solo grazie a una spesa energetica (lavoro muscolare). A tal fine si è creato un sistema che a livello ipotalamico integra influenze corticali e sensoriali con messaggi di adiposità periferica (segnali a lungo termine) e di sazietà (segnali a breve termine). Il sistema non regola solamente l’assunzione di cibo, ma agisce anche sulla periferia, influenzando il dispendio energetico. Caratteristica fondamentale del sistema che controlla l’omeostasi energetica è la ridondanza delle vie e dei meccanismi che concorrono a ottenere uno stesso effetto. SEGNALI DI ADIPOSITÀ I principali segnali di adiposità (cioè di quantità di energia accumulata nel tessuto adiposo) sono l’insulina e la leptina. Ambedue gli ormoni hanno recettori specifici situati nell’ipotala-

mo, soprattutto nel nucleo arcuato, e influenzano negativamente l’attività dei neuroni che producono NPY e AgRP, e positivamente l’attività dei neuroni che producono pro-oppiomelanocortina (POMC) - alfaMSH e cocaine-amphetamine-regulated transcript (CART). L’NPY stimola l’assunzione di cibo, il CART e, in misura maggiore, l’alfa-MSH hanno invece azione anoressizzante. Alfa-MSH esercita la sua azione legandosi al recettore 4 delle melanocortine (MC4). L’AgRP, una proteina che legandosi al recettore MC4 antagonizza l’effetto dell’alfa-MSH, ha un effetto oressizzante. I messaggi che derivano dal nucleo arcuato agiscono su neuroni di secondo ordine situati nel nucleo paraventricolare (PVN) e nelle aree perifornicali (PFA) e dell’ipotalamo laterale (LH). I neuropeptidi del PVN riducono l’assunzione di cibo (CRH, TRH, ossitocina), mentre le molecole delle PFA/LH hanno un effetto oressizzante (ormone che concentra la melanina (MCH), oressina). Appare chiaro anche da questo piccolo e limitatissimo sunto che la presa in carico di un paziente con aumento ponderale debba seguire una valutazione clinico anamnestica strumentale atta a verificare la presenza o meno 23


di patologie, la capacità muscolare, la postura. E soprattutto il corretto inquadramento della flora microbica intestinale, il secondo cervello come spesso viene denominato, il macro e il microbiota. CAMBIO DI PERCORSO La VALET CPMA di Bologna, da sempre attenta alle esigenze da parte dei pazienti e prodiga nel recepire la sensibilità del medico e le sue potenzialità, ha modificato il percorso didattico della sua scuola il modulo di Nutrizione clinica applicata, adattandolo alle esigenze dei tempi odierni. L’intento è quello di fornire una base formativa in cui vengano messe in risalto le più attuali ed efficaci strategie terapeutiche associate alle metodiche di indagini per diagnostica più sensibili e soprattutto utilizzabili presso il proprio studio o ambulatorio. Tutto è incentrato sul paziente, al fine di trovare per lui tutte quelle procedure diagnostico-cliniche-terapeutiche che possano determinare il raggiungimento dell’obbiettivo prefissato, e soprattutto il suo mantenimento per il lungo periodo. Considerando anche che l’età della popolazione media italiana è sempre più alta, verranno presi in considerazione quegli accorgimenti tecnico-pratici al fine di garantire una longevità in buona salute. Tenendo soprattutto in considerazione gli estremi complessi meccanismi neuroendocrini sommariamente descritti.

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Si valuterà l’adulterazione e la sofisticazione dei cibi che si esegue oggi per avere una maggiore durata o una migliore palatabilità, soprattutto quelli prodotti con le sostanze primarie, quali per esempio il grano o il riso. Infatti molti conservanti ed adulteranti hanno già iniziato a determinare l’aumento dell’espressione di alcuni onco-geni, i quali determinano, una volta attivati, uno stato di ossidazione permanente, da cui con un’infiammazione cronica cellulare che in un tempo medio lungo, stimolano la proliferazione dei tumori del tratto digerente e non. Da qui l’importanza del microbiota. Per tale motivo, il percorso didattico è rivolto a 360° nei confronti del paziente e del medico. La sola pratica della misurazione della circonferenza addominale (valori normali nell’uomo inferiori a 102 cm e 88 cm nella donna) ha permesso di dimostrare la drastica diminuzione dei fattori di rischio in tutti quei pazienti che si sono sforzati di rientrare nei valori normali e rimanerci. Infatti il primo risultato utile che la perdita di peso comporta è il rapido decremento dei valori pressori o la normalizzazione della pressione arteriosa. Sempre all’interno del percorso didattico viene valutato l’approccio al paziente prendendo in considerazione sia i casi semplici, come quello in cui la richiesta sia la perdita di pochi chili, sia i casi più complessi, in cui deve essere considerato l’aspetto psicologico, clinico e motorio. Infatti i pazienti obesi che hanno anche patologie associate devono essere “guidate” nel ripristino completo della funzionalità dell’intero organismo. Imparare a interpretare la valutazione di un diario alimentare e fare un’anamnesi alimentare, non permette solamen-

te di conoscere un elenco di alimenti e il loro apporto calorico, bensì di interagire molto profondamente con il paziente entrando con un’altra modalità nella sua sfera privata, spesso misconosciuta o inconsciamente nascosta dallo stesso. Conoscere la capacità metabolica dell’organismo e i gli spin off che la regolano diventano la base di partenza per ogni terapia dietetica. Infatti verranno presi in considerazione tutti gli strumenti diagnostici che possano monitorare l’evoluzione della terapia e i suoi risultati. Impedenziometria, adipometria, cardiofrequenzimetro, accelerometria (arm bend) sono le metodiche che consentono non solo di valutare lo stato attuale e di seguirlo nel tempo, ma soprattutto permettono di intervenire durante il percorso, per eventualmente correggere, aumentare, modulare la terapia dietetica e quella motoria. Infatti l’attività motoria diventa cardine della strategia terapeutica, e viene prescritta al pari di una terapia farmacologica con intensità, frequenza, e durata. In soli cinquant’anni, grazie alla modernizzazione, l’attività fisica, non solo quella ludica da palestra, ma soprattutto quella di attività giornaliera (LAF), è diminuita tra i ragazzi di età tra i 5 e 18 anni, di oltre il 50% con ripercussioni negative sull’omeostasi e regolazione ormonale estremamente gravi. Chiaramente tutte queste procedure hanno una curva di apprendimento che verrà acquisita durante l’intero modulo, ma che alla fine di esso permetterà al medico di approcciarsi al paziente secondo metodo deduttivo ed induttivo. Verranno offerte le basi per l’utilizzo di un programma dietetico che possa permettere al medico di avere un quadro giornaliero o settimanale della somministrazione dei pasti in modo da agevolare il paziente nel suo cammino. Considerando che in questo anno 2019, sotto l’egida dell’ Università degli Studi di Sassari, è sta-


corsi teorico-pratici

to istituito il Primo Master di II livello avanzato in Medicina Estetica in collaborazione con la VALET CPMA e la SIES, durante il modulo di Nutrizione verranno anche esaminate nel loro impiego tutte quelle metodiche e/o apparecchiature elettromedicali validate da studi clinici, che possono offrire degli indubbi vantaggi per il paziente, in ausilio durante il trattamento dietoterapico. Da quanto succintamente sopra esposto è chiaro che la Dietoterapia, se esercitata bene, non può essere relegata a una mera somministrazione di alimenti secondo una lista di proscrizione, o peggio dalla somministrazione di prodotti dietetici e integratori, che abbiano come fine ultimo una riduzione di peso, segnato sulla bilancia. Questo tipo di approccio porta al fallimento certo nel breve periodo perché se non si motiva il paziente e si lavora anche sul suo aspetto psicologico, la non rimozione della causa del problema comporterà la ricaduta con risultati ancora peggiori della partenza. Con l’ausilio delle esercitazioni pratiche tutte queste procedure verranno spiegate ma soprattutto fatte provare al fine di avere una conoscenza di

SCIENZA DELL’ALIMENTAZIONE (PROPEDEUTICO A DIETOTERAPIA)

Obiettivo del corso L’obiettivo del corso è fornire una preparazione completa nel campo della Scienza dell’Alimentazione, dalle nozioni di biochimica e di fisiologia della nutrizione alla digestione, assorbimento, trasporto e trasformazioni biochimiche dei nutrienti energetici, con particolare attenzione al reale fabbisogno energetico (basale e di riposo; di utilizzazione degli alimenti; di svolgimento delle comuni attività di vita, professionali e sportive), fino ad arrivare alla personalizzazione della dieta. DIDATTICA A CURA DI: Prof. Giorgio Maullu DATE DEI CORSI: 29-30-31 Marzo 2019 ECM: 26,8 crediti

DIETOTERAPIA DELL’OBESITÀ Obiettivo del corso Far acquisire ai corsisti le conoscenze teorico-applicative di base per formulare diete personalizzate nei confronti di pazienti in eccesso ponderale. DIDATTICA A CURA DI: Prof. Giorgio Maullu DATE DEI CORSI: 10-11-12 Maggio 2019 ECM: 26,8 crediti RICHIEDI PROGRAMMI DETTAGLIATI SEGRETERIA E SEDE: CPMA - VALET Divisione Didattica - Bologna Tel: 051 63.88.334 - www.valet.it - info@valet.it

base da poter iniziare immediatamente ad eseguirle nei propri studi senza paura di sbagliare. Qualunque cosa noi medici ci accingiamo a fare, sia essa semplice o complessa, mettiamoci sempre nella condizione prima di agire di pensare che “non vogliate ne-

gare l’esperienza, di retro al sol, del mondo senza gente. Considerate la vostra semenza: fatti non foste per viver come bruti, ma per seguir virtude e conoscenza” (Dante Alighieri). Faremo certamente bene, e a tutti buon appetito. ✘

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MEDICINA ESTETICA

XLASE PLUS: LA PIATTAFORMA LASER MAI OBSOLETA SI ARRICCHISCE DI ALEXPRO

BIOTEC ITALIA Ricerca & Sviluppo

Il nuovo manipolo: due lunghezze d’onda in un’unica tecnologia 810nm 760nm. La potenza del diodo con tutti i vantaggi della lunghezza d’onda dell’alessandrite a richiesta di epilazione di amL pie zone del corpo è in costante crescita, ma le tecnologie ad

oggi utilizzate hanno evidenziato alcuni limiti, dovuti in molti casi ai tempi eccessivi necessari per ottenere risultati definitivi, alla sicurezza e alla tollerabilità, senza dimenticare la difficoltà di trattare differenti fototipi. Spesso, sebbene la tecnologia abbia fatto passi avanti, la proposta di dispositivi medicali richiede un continuo sviluppo di sorgenti luminose alternative, sicure ed efficaci. A fronte di questo sviluppo industriale nella Medicina Estetica, il più grande limite clinico applicativo rimane il poter universalizzare il trattamento a differenti fototipi, per differenti tipologie di pelo e texture senza causare danni alla pelle quali iperpigmentazioni o discromie. Per questo motivo Biotec Research & Development ha pensato di unire in un unico manipolo con raffreddamento a contatto due diodi ad alta potenza da 2000W ciascuno, uno a 808nm e l’altro a 760nm, in grado di lavorare singolarmente o insieme.

TECNOLOGIA UNICA SUL MERCATO La piattaforma Xlase con manipolo AlexPro, diodo a doppia lunghezza d’onda 760/808nm, è l’unica apparecchiatura presente sul mercato che permette l’emissione di una lunghezza d’onda singola o di entrambe contemporaneamente, dosando la percentuale desiderata di ognuna e assicurando un’epilazione ancora più efficace su tutti i fototipi e su tutti i tipi di pelo. Potendo scegliere la percentuale (in termini di energia ponderata) del laser che si vuole utilizzare, il dispositivo, attraverso un algoritmo interno di gestione delle 26

fluenze e delle frequenze di lavoro, permette di poter erogare le energie ponderate sulle percentuali. Qualora ci sia la necessità di utilizzare un solo modulo, si potrà decidere di usare il 100% di una determinata lunghezza d’onda senza far erogare al dispositivo l’altra. In alternativa, volendo trattare i peli su differenti piani, dal più profondo al più superficiale, si potrà impostare il software ad esempio su 50%-50%: in questo modo si erogherà pari energia di 808nm e di 760nm. La possibilità di cambiare la profondità del laser e, conseguentemente, modulare le energie di impatto con i peli, permette di ampliare di gran lunga il ventaglio di tipologie di peli e texture su differenti fototipi, garantendo sicurezza e ripetibilità del risultato.

Il nuovo manipolo AlexPro di Xlase

TRIPLICE MODALITÀ DI TRATTAMENTO Il software user friendly, tramite un’interfaccia utente facile e intuitiva, è pensato per semplificare l’utilizzo del laser. Biotec propone una triplice modalità di trattamento: Motion speed, Super Burst e Long pulse. • Motion speed: questa procedura rappresenta un’importante innovazione che garantisce comfort del paziente, velocità di trattamento e risultato clinico. Combina il raffreddamento della pelle con impulsi laser ripetuti sino a una frequenza di 10 impulsi al secondo, provocando un innalzamento della temperatu-

Prima e 6 mesi dopo 4 sessioni con Diodo Laser 810nm e AlexPro 760/808nm


dono frequenze molto elevate, nel rispetto dell’integrità della pelle da danni termici. È possibile selezionare durata, energia e intervallo di ogni singolo impulso. • Long Pulse: l’impulso lungo, singolo o treno di impulsi, garantisce efficacia anche nei casi di peli chiari e difficili da trattare. In questo caso sarà possibile gestire e variare non solo la fluenza e la frequenza, ma anche la durata di impulso, personalizzando così anche il trattamento su specifiche texture di peli. Prima e 1 anno dopo 6 sessioni con Diodo Laser 810nm e AlexPro 760/808nm

ra del cromoforo, senza il rischio di effetti collaterali e in assenza di sofferenza se comparato ad altri laser e luci pulsate presenti sul mercato. Nell’epilazione tradizionale, durante la quale è richiesto un buon grado di raffreddamento della zona da trattare per ogni impulso, l’applicatore viene spostato molto lentamente durante l’erogazione di energia. Nella modalità di trattamento “MotionSpeed”, invece, grazie a un’erogazione da 10 impulsi al secondo, 10 millisecondi di durata e fino a 10 joule di energia,

è possibile coprire una vasta area di trattamento muovendo rapidamente il manipolo, aumentando il comfort del paziente e il risultato clinico. La punta di zaffiro refrigerata, inoltre, durante tutto il trattamento, aiuta ad abbassare la temperatura della pelle a livelli sicuri e di estremo comfort. • Super Burst: l’impulso prodotto da AlexPro può essere segmentato fino a 5 micro-impulsi, una caratteristica indispensabile per rimuovere agevolmente i peli superflui che richie-

RISULTATI CLINICI L’utilizzo di Alex Pro garantisce risultati clinici eccezionali e ripetibili su qualunque tipo di pelo e su tutti i fototipi. Può essere utilizzato in qualunque periodo dell’anno e anche su pelli abbronzate. I pazienti si dichiarano tutti estremamente soddisfatti per i risultati e per l’alto comfort durante tutto il trattamento. AlexPro è oggi indiscutibilmente il gold standard per l’epilazione progressivamente definitiva nel settore delle apparecchiature medicali. ✘


MEDICINA ESTETICA

Allergan Ricerca & Sviluppo

LA BELLEZZA NEL SUO INSIEME Il nostro approccio alla Medicina Estetica del viso si distingue per essere caratterizzato da una strategia “full face” (e quindi non indirizzato all’eliminazione della singola ruga)

A

llergan, il cui approccio alla Medicina Estetica del viso si distingue per essere caratterizzato da una strategia “full face” (e quindi non indirizzato all’eliminazione della singola ruga), grazie ai progressi della ricerca in questo settore e allo sviluppo di prodotti innovativi con tecnologie d’avanguardia sta tracciando un percorso chiaro verso trattamenti sempre meno invasivi, con risultati sempre più apprezzabili e naturali e in sintonia con standard estetici che rispettino requisiti oggettivi di espressività e armonia. TRATTAMENTI VISO La gamma unica di filler Juvéderm® nasce dalla tecnologia più avanzata, per dare vita a trattamenti che offrono risultati estremamente naturali e duraturi.

I prodotti Juvéderm® con gel a base di acido ialuronico sono un valido aiuto nel rivitalizzare, tonificare e definire le diverse aree del viso e vengono impiegati da specialisti di tutto il mondo grazie al loro profilo di sicurezza consolidato. Caratterizzati da integrazione tissutale - la qua28

le consente al gel di diventare parte integrante dell’area nella quale è stato iniettato - aiutano a ottenere un aspetto e un risultato adatto alle caratteristiche uniche di ogni singolo volto. Sviluppati per essere più duttili rispetto alla maggior parte dei filler dermici a base di acido ialuronico, si prestano a essere iniettati con mag-


giore semplicità. Tutta i prodotti della gamma Juvéderm® si avvalgono della tecnologia VYCROSS®, un’innovativa formulazione di acido ialuronico cross-linkato che ne riduce il peso molecolare, consentendo di ridurre il gonfiore e ottimizzare risultati e durata. Voluma®, Volbella® e Volift® offrono risultati specifici a seconda della zona da trattare e del risultato che si vuole ottenere. Questa particolare formulazione consente di ottenere dei risultati estremamente naturali e duraturi senza turbare la mimica facciale e l’espressività individuale. Uno degli ultimi trattamenti iniettabili con acido ialuronico cross-linkato a tecnologia Vycross® è Juvéderm® Volite®, sviluppato per migliorare la qualità della pelle e intervenire anche nelle zone più delicate per correggere piccole imperfezioni come segni dell’acne, alterazioni del colore, linee sottili di espressione, piccole cicatrici e progettato perché un solo trattamento duri fino a nove mesi. È proprio la durata l’elemento chiave che stravolge il concetto della classica biostimolazione, perché è stato messo a punto per ottenere risultati visibili, con un miglioramento della texture cutanea generale, fino a nove mesi dopo un singolo trattamento. La pelle, attraverso micro iniezioni che vengono effettuate a livello superficiale, acquisisce con un solo trattamento idratazione, luminosità, uniformità della superficie (per aumento di produzione di collagene ed elastina). TRATTAMENTI CORPO Allergan ha di recente introdotto in Italia il rivoluzionario CoolSculpting®, tecnologia di criolipolisi avanzata, entrando a pieno titolo nella categoria del contouring del corpo. Si tratta di una soluzione non chirurgica e non invasiva ideale per tutti gli uomini e le donne che desiderano una silhouette armoniosa. Attraverso questa particolare tecnologia, infatti, è possibile andare a trattare in modo selettivo quelle zone in cui si localizzano grasso e adiposità “ostinate”, che difficilmente riescono a essere eliminate con la dieta o con l’attività fisica. Unica procedura di criolipolisi certificata FDA e con un consistente numero di studi clinici peer-reviewed al suo at-

tivo (n. 52 studi al luglio 2017), CoolSculpting® si avvale di un sistema di raffreddamento localizzato controllato che mira a colpire le cellule di grasso sottocutaneo senza intaccare la pelle. Le cellule, infatti, vengono cristallizzate (congelate) e successivamente eliminate naturalmente dall’organismo, in via definitiva. CoolSculpting® - trattamento sicuro e clinicamente testato - consente di ottenere risultati a lungo termine e richiede tempi di riabilitazione minimi. La procedura, può essere utilizzata per trattare diverse zone del corpo quali addome, fianchi, culotte de cheval, interno coscia, interno ginocchio, braccia, area sotto-mento. CHI SIAMO Allergan plc (NYSE: AGN), con sede a Dublino, Irlanda, è un’azienda farmaceutica specialistica globale, focalizzata sullo sviluppo, la produzione e la commercializzazione di prodotti farmaceutici branded, dispositivi medici e farmaci di origine biotecnologica per i pazienti di

tutto il mondo. Allergan commercializza una gamma di prodotti tra i migliori di categoria, nelle aree terapeutiche del sistema nervoso centrale, Oftalmologia, Medicina Estetica, Dermatologia, Gastroenterologia, Ginecologia e salute della donna, Urologia e Infettivologia. Allergan è un’azienda leader “Open Science”: il modello di Ricerca e Sviluppo che definisce il nostro approccio all’identificazione e all’elaborazione di idee d’avanguardia e innovative, per una migliore cura dei pazienti. Grazie a questo approccio, Allergan ha costruito una delle pipeline più ampie dell’industria farmaceutica. Il successo di Allergan è alimentato dall’impegno delle nostre persone in tutto il mondo, che aderiscono alla cultura “Bold for Life”: insieme costruiamo dialoghi, diamo forza alle idee, agiamo rapidamente, produciamo risultati per i nostri clienti e pazienti in tutto il mondo, impegnandoci sempre a fare le cose nel modo giusto. Con una struttura commerciale presente in un centinaio di Paesi, Allergan è impegnata a collaborare con i medici, gli operatori sanitari e i pazienti per mettere a disposizione terapie innovative ed efficaci che aiutino le persone in tutto il mondo a salvaguardare la propria salute il più a lungo possibile. Per maggiori informazioni visitate il sito www.allergan.it. Per avere ulteriori informazioni su Allergan, visitare il sito web internazionale www.allergan.com ✘ 29


UFFICIO LEGALE

Avv. Federica Lerro Legale SIES e AFI - Roma

FORUM RISK MANAGEMENT IN SANITÀ 2018 Il cambiamento necessario per il diritto alla salute di tutti

I

n occasione del 13° Forum Risk in Sanità, svoltosi a Firenze dal 27 al 30 novembre 2018, anche la Medicina Estetica, un settore sempre innovativo, ha attivamente partecipato al convegno con una tematica spesso controversa. La giornata, interamente dedicata al Rischio Clinico in Medicina Estetica, con sessioni in ambito scientifico e legale, è stata organizzata dal Collegio Italiano delle Società Scientifiche con il supporto di Agorà, Sies, Sime e dallo Studio Legale Lerro & Associati. L’introduzione alla giornata ha visto il coinvolgimento del Dott. Emanuele Bartoletti (Presidente Sime), del Prof. Alberto Massirone (Presidente AgoràAmiest) e del Dott. Maurizio Priori (Presidente Sies). La prima sessione, dedicata all’ambito scientifico, si è aperta con la Società Scientifica Agorà, che ha presentato la letteratura scientifica internazionale per un confronto sul tema delle complicanze tra letteratura ed effettiva segnalazione italiana grazie all’intervento del Presidente Alberto Massirone. La delegazione Agorà, con l’esperienza del Dott. Sergio Noviello, ha inoltre posto l’attenzione sui rilievi anatomici per i trattamenti iniettivi del volto, riportando l’esperienza dell’Area Ricerca Clinica Agorà, con la Dott.ssa Adele Sparavigna, sulla gestione delle complicanze da iniettabili. I trattamenti estetici hanno individuato nel processo di lipolisi un valido alleato per combattere inestetismi e tessuto adiposo, tanto che la Direzione Area Formazione della Società Scientifica Sies, con l’intervento del Dott. Maurizio Cavallini, ne ha tratteggiato la storia del trattamento dei lipolitici locali riportando l’esperienza clinica, i possibili esiti con i trattamenti di liporiduzione farmacologica unitamente ai rischi e alle complicanze connessi ai trattamenti lipolitici a cura della Dott. ssa Paola Molinari. Le complicanze in Medicina Estetica sono state quindi

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trattate dalla Società Scientifica Sime, con l’intervento del Presidente Emanuele Bartoletti e approfondite con l’esperienza, per la gestione delle complicanze da filler e non solo, del Servizio Ambulatoriale di Medicina Estetica dell’Ospedale Fatebenefratelli di Roma trattato dalla Dott.ssa Gloria Trocchi, Vicepresidente Sime. In chiusura di sessione, come presentato dal Dott. Domenico Centofanti (Vicepresidente Sime), un ulteriore rischio clinico da non sottovalutare deriva inoltre dai cattivi consigli ed errate abitudini alimentari che possono innescare e generare una serie di complicanze che vanno ad intaccare i valori.

SESSIONE LEGALE

La seconda sessione, relativa all’ ambito legale e medico-legale coordinata dall’ Avv. Federica Lerro e dal Dott. Claudio Plebani, ha visto la presenza, in qualità di Moderatore, dell’On. Federico Gelli, autore della recente riforma della responsabilità professionale in medicina, e della Dott.ssa Marletta della Direzione Farmaci e Medical Device del Ministero della Salute. La sessione legale ha avuto inizio con l’intervento della Dott. ssa Arianna Giovannetti, medico legale che, oltre a illustrare il generale quadro normativo a seguito della l.24/2017, ha esplicitato l’applicazione della legge Gelli- Bianco in Medicina Estetica facendo riferimento alle linee guida ancora inesistenti e alla conseguente necessità di far riferimento, almeno fino alla stesura delle stesse, alle buone pratiche. La l. 24/2017 è stata oggetto di accurata analisi dell’Avv. Nicola Tria, presidente Camera Penale “Giulio Bigi” di Reggio Emilia, con un excursus storico, giurisprudenziale e normativo mettendo in luce le peculiarità e le diversità dei vari approcci susseguitesi. L’ Avv. Federica Lerro, referente dell’Ufficio Legale del Collegio e responsabile di quello di Sies, ha invece affrontato la

tematica del controllo del rischio clinico e assicurativo attraverso un report a tre anni redatto dall’ Ufficio Legale del Collegio di Medicina Estetica dal quale è emersa un’inferiore sinistrosità rispetto ai dati precedenti. Un importante passo avanti per la sicurezza delle pratiche cliniche si ha direttamente dalla Direzione Generale Dispositivi Medici e Farmaci del Ministero della Salute che, grazie all’intervento della Dott.ssa Marcella Marletta, ha approfondito la tematica delle segnalazioni di incidenti con Medical Device in Medicina Estetica, evidenziando la rilevanza territoriale delle stesse. Così come evidenziato dalla Dott. ssa Giovannetti all’inizio della sessione, in mancanza delle linee guida relative alla Medicina Estetica, che una volta redatte avranno valore di legge, le buone pratiche acquistano una notevole importanza. Su questo tema il Dott. Claudio Plebani, referente dell’Ufficio Legale del Collegio e responsabile di quello di Agorà, ha proposto le best practice per il miglioramento dello standard di sicurezza per la Medicina Estetica a nome del Collegio italiano delle Società Scientifiche di Medicina Estetica. L’importante moderazione dell’On. Gelli, che ha chiarito e approfondito i numerosi temi trattati durante l’ultima sessione, ha permesso un confronto attivo durante la Tavola Rotonda conclusiva. ✘

DA NON PERDERE

MEET THE EXPERT • PRP: tra clinica e diritto • IVA • Linee guda in Medicina Estetica • Come costruire un progetto di ricerca


SCUOLA di MEDICINA e CHIRURGIA ESTETICA

Moduli tematici e corsi monotematici teorico-pratici riservati al Medico

ESTRATTO GUIDA

DIDATTICA CORSI 2019

VALET è Provider Standard ECM 1328

I.P.

SESSIONI LIVE di PRATICA DIDATTICA dal Poliambulatorio I nostri corsi sono organizzati in collaborazione con SIES e AFI

31

31


PRESENTAZIONE Dopo l’Università c’è il CPMA Più di 40 anni fa, da una felice intuizione del Professor Antonio Monti, nasceva a Bologna il Centro Postuniversitario Medicina Ambulatoriale (CPMA), uno dei primi in assoluto, che si è progressivamente affermato per l’attenta didattica dei suoi esperti docenti. In un mondo in cui troppo spesso tengono banco le chiacchiere, noi preferiamo che a parlare siano i fatti. E i fatti sono sotto gli occhi di tutti. Da più di 40 anni, la nostra Scuola aiuta Medici e Chirurghi ad affinare le proprie conoscenze e le proprie qualità in termini di tecniche ambulatoriali. Lo fa attraverso un metodo didattico collaudatissimo, capace di offrire ai partecipanti informazione e formazione scientifiche aggiornate che consentono ai partecipanti di passare con immediatezza dalla teoria alla pratica. Ovvero: una volta frequentato il corso, il medico dal giorno dopo può mettere in pratica nel proprio ambulatorio le tecniche apprese e offrire quindi ai propri utenti i nuovi trattamenti, mantenendosi al passo coi tempi e con le richieste di una clientela sempre più esigente e aggiornata in fatto di Medicina e Chirurgia Estetica. E il CPMA non si limita a far conoscere ai medici le nuove tecniche: li tiene costantemente informati organizzando tempestivamente corsi d’aggiornamento che servono a illustrare (e dimostrare) le evoluzioni delle tecniche stesse. 40 anni d’esperienza, una didattica chiara che ha permesso a migliaia di Medici di mantenersi aggiornati, Docenti selezionati, strumenti d’insegnamento e di comunicazione moderni. E in questi 40 anni, ovviamente, la scienza medica ha fatto passi da gigante e noi con lei. Per offrire corsi e moduli che rispondessero alle nuove esigenze dei pazienti, abbiamo rinsaldato il rapporto di collaborazione con le società scientifiche SIES (Società Italiana di Medicina e Chirurgia Estetica) e AFI (Associazione Flebologica Italiana), abbiamo inaugurato il Poliambulatorio MULTIMED che ci consente di far “toccare con mano” ai nostri allievi le metodologie che vengono illustrate in aula e infine siamo diventati PROVIDER STANDARD ECM per offrire il miglior riscontro professionale ai medici che ci concedono la loro fiducia. Il nostro non è uno slogan: “Dopo l’Università, c’è il CPMA”. È la cronaca di un successo che ha per protagonisti e testimoni i Medici di tutta Italia. VISO BASE

CORSO

SCUOLA

CORSO

La SCUOLA si compone di 4 MODULI CORSO

CORPO AVANZATO

CORSO

VISO AVANZATO

Ogni MODULO è composto da CORSI MONOTEMATICI TEORICO-PRATICI

CORSO

MODULO

CORSO

CORSO

CORSO

TECNICHE LASER

CORPO BASE

Sono previsti ulteriori MODULI e DIPARTIMENTI di APPROFONDIMENTO

MODULO/ DIPARTIMENTO

ANGIOLOGIA E FLEBOLOGIA TERAPIA ANTALGICA

PER INFORMAZIONI CPMA - VALET Provider ECM n° 1328 Via dei Fornaciai 29/B 40129 Bologna

da martedì a sabato 9:00 - 13:00 e 14:00 - 18:00

T: 051 63.88.334 / 051 02.16.405 051 32.01.70 F: 051 32.68.40

info@valet.it www.valet.it


FILOSOFIA CPMA - La Scuola di Medicina e Chirurgia Estetica La Scuola di Medicina e Chirurgia Estetica “Quadriennale” è strutturata in moduli didattici tematici composti da 200 ore cadauno, a loro volta composti da corsi monotematici teorico-pratici, di immediato apprendimento. Il partecipante potrà decidere di frequentare l’intero modulo tematico oppure il singolo corso monotematico. Ovviamente la partecipazione all’intero modulo consentirà di ottenere un’adeguata e completa preparazione rispetto all’argomento generale del modulo stesso, mentre la partecipazione al singolo corso monotematico darà una completa preparazione sull’argomento del corso. La Struttura Didattica è articolata in: lezioni magistrali, lezioni frontali sulla disciplina trattata, lezioni teoriche sulle novità del settore, presentazioni di casi clinici, esercitazioni pratiche del docente in diretta o in collegamento video dal Poliambulatorio Medico MULTIMED, esercitazioni pratiche del discente su argomenti prestabiliti, lavori a piccoli gruppi, presentazione e discussioni audiovisive, role-playing, project-work e studi individuali. Il diploma quadriennale di frequenza alla Scuola di Medicina e Chirurgia Estetica viene rilasciato al conseguimento dei quattro moduli didattici, di seguito specificati: • Modulo VISO base • Modulo VISO avanzato • Modulo CORPO base • Modulo CORPO avanzato Per gli iscritti ai Moduli è prevista l’iscrizione gratuita alla SIES - Società Italiana di Medicina e Chirurgia Estetica della durata di un anno solare. Al termine di ogni Modulo è prevista la presentazione di un project work ed un esame orale. Al superamento dello stesso verrà rilasciato il diploma di frequenza al singolo modulo. Ogni modulo didattico è composto da corsi monotematici teorico-pratici di immediato apprendimento. Al termine di ogni corso viene rilasciato il relativo attestato di partecipazione. Sono previsti ulteriori Moduli e Dipartimenti di approfondimento: • Modulo TECNICHE LASER in Medicina Estetica • Modulo ANGIOLOGIA E FLEBOLOGIA • Dipartimento di TERAPIA ALTALGICA INTEGRATA Per gli iscritti al Modulo di Angiologia e Flebologia è prevista l’iscrizione gratuita all’AFI Associazione Flebologica Italiana della durata di un anno solare. Per gli iscritti al Modulo Tecniche Laser è prevista l’iscrizione gratuita alla SIES - Società Italiana di Medicina e Chirurgia Estetica della durata di un anno solare. LA CONSEGNA DEL DIPLOMA DI FREQUENZA ALLA SCUOLA di Medicina e Chirurgia Estetica è prevista al termine dell’iter didattico dei quattro dei moduli VISO Base e Avanzato, CORPO Base e Avanzato e dopo l’avvenuta presentazione e discussione di una tesi compilata dall’allievo, su un argomento attinente ai corsi frequentati.

I nostri corsi sono organizzati in collaborazione con

SIES


MODULI VISO Base e Avanzato

MODULO VISO BASE

crediti ECM validi salvo modifica del metodo di valutazione del Ministero CORSI MONOTEMATICI CHE COMPONGONO IL MODULO

DATA DEL CORSO

ECM

CHECK-UP CUTANEO

22/3/19

8

INESTETISMI DEL VOLTO: FILLER CORSO BASE

23/3/19

8

APPROCCIO MULTIDISCIPLINARE AL TRATTAMENTO DELL’ACNE

10/5/19

8

IMPIEGO DELLA TOSSINA BOTULINICA CORSO BASE

12/5/19

8

INDICAZIONI MEDICO-CHIRURGICHE DEL VISO E DEL COLLO

24/5/19

8

TIMEDCHIRURGIA

25/5/19

8

CARBOSSITERAPIA IN MEDICINA ESTETICA

22/9/19

8

BIOSTIMOLAZIONE: STRATEGIA NEL TRATTAMENTO DEGLI INESTETISMI DEL VISO

4/10/19

8

5-6/10/19

12

13 (pom)/12/19

4

PEELINGS CHIMICI L’AVVOCATO NELL’AMBULATORIO DI MEDICINA ESTETICA LIVE STAGE CPMA - VALET

11/5/19 + 19/10/19

SIES DAY

23/11/19

MARKETING AMBULATORIALE

13 (mat)/12/19

MEDICINA LEGALE ED ESAMI

14/12/19

crediti ECM validi salvo modifica del metodo di valutazione del Ministero

6

MODULO VISO AVANZATO

CORSI MONOTEMATICI CHE COMPONGONO IL MODULO

DATA DEL CORSO

ECM

TECNICHE LASER PERCORSO BASE PROPEDEUTICO

29-30-31/3/19

20

INESTETISMI DEL VOLTO: FILLER CORSO AVANZATO

18/10/19

8

MICROBOTULINO

25/10/19

8

FILI IN MEDICINA ESTETICA

26/10/19

8

IMPIEGO DELLA TOSSINA BOTULINICA CORSO AVANZATO

8/11/19

8

ANALISI DIFFERENZIATA E APPROCCIO GLOBALE DEI TRATTAMENTI MEDICO ESTETICI NEI PAZIENTI DAI 30 AI 60 ANNI

22/11/19

8

TECNICHE AMBULATORIALI DI DEFINIZIONE MEDICA DEL PROFILO DEL VOLTO

29/11/19

8

PEELINGS CHIMICI CORSO 2° LIVELLO PRATICO

30/11/19

9,2

GESTIONE DELLE COMPLICANZE

1/12/19

8

LIVE STAGE CPMA - VALET

11/5/19

MARKETING AMBULATORIALE

13 (mat)/12/19

MEDICINA LEGALE ED ESAMI

14/12/19


MODULI CORPO Base e Avanzato

MODULO CORPO BASE

crediti ECM validi salvo modifica del metodo di valutazione del Ministero CORSI MONOTEMATICI CHE COMPONGONO IL MODULO

DATA DEL CORSO

ECM

8/3/19

8,9

9-10/3/19

17,5

29-30-31/3/19

26,8

INTRADERMOTERAPIA DISTRETTUALE (MESOTERAPIA) E MICROTERAPIA

13-14/9/19

12,9

INSUFFICIENZA VENOSA (propedeutico a SCLEROTERAPIA)

20-21/9/19

17,5

CARBOSSITERAPIA IN MEDICINA ESTETICA

22/9/19

8

LIPORIDUZIONE NON CHIRURGICA TRAMITE INIEZIONI DI FOSFATIDILCOLINA: INTRALIPOTERAPIA

25/10/19

8

26-27/10/19

12

13 (pom)/12/19

4

SEMEIOTICA CLINICA-STRUMENTALE E ANALISI DELLA COMPOSIZIONE CORPOREA BODY RESHAPING - MESOTERAPIA, LASERLIPOLISI E MANAGEMENT NUTRIZIONALE ASSOCIATO SCIENZA DELL’ALIMENTAZIONE (propedeutico a DIETOTERAPIA dell’OBESITÀ)

INTEGRATORI ALIMENTARI, ALIMENTI FUNZIONALI, ENDOFARMACI L’AVVOCATO NELL’AMBULATORIO DI MEDICINA ESTETICA LIVE STAGE CPMA - VALET

11/5/19

SIES DAY

23/11/19

MARKETING AMBULATORIALE

13 (mat)/12/19

MEDICINA LEGALE ED ESAMI

14/12/19

crediti ECM validi salvo modifica del metodo di valutazione del Ministero CORSI MONOTEMATICI CHE COMPONGONO IL MODULO

6

MODULO CORPO AVANZATO DATA DEL CORSO

ECM

RIMODELLAMENTO CORPOREO CON LIPOSCULTURA E LIPOFILLING

12/4/19

8

TECNICHE DI CHIRURGIA CUTANEA AMBULATORIALE

13/4/19

11,3

10-11-12/5/19

26,8

GINECOLOGIA ESTETICA

24/5/19

8

TIMEDCHIRURGIA

25/5/19

8

18-19-20/10/19 - 8-9-10/11/19

50

GESTIONE DELLE COMPLICANZE

1/12/19

8

LIVE STAGE CPMA - VALET

11/5/19

DIETOTERAPIA DELL’OBESITÀ

SCLEROTERAPIA DELLE VARICI ED ESAME ECO-COLOR-DOPPLER

MARKETING AMBULATORIALE

13 (mat)/12/19

MEDICINA LEGALE ED ESAMI

14/12/19


Segreteria & Sedi Didattiche Segreteria Organizzativa & Sede Didattica Centrale Dipartimento di Scienze Biomediche - UniversitĂ degli Studi di Sassari Viale S. Pietro, 43/C - 07100 Sassari

Per informazioni Amministrative: Ufficio Alta Formazione - Dr.ssa Lucia Mattone T +39 079 22.89.69 - F +39 079 22.98.27 lmattone@uniss.it Didattiche: Segreteria Organizzativa - Direttore Dr. Alessio Pirino T +39 079 22.85.13 - F +39 079 22.85.20 axelpir@uniss.it Tecniche:

Helpdesk - helpesse3@uniss.it

Sede Didattica Esterna VALET Srl - Provider standard ECM n° 1328 Via dei Fornaciai, 29/b - 40129 - Bologna (Italy) T +39 051 63.88.334 - +39 051 02.16.405 - 051 32.01.70 F +39 051 32.68.40 www.valet.it - segreteria@valet.it


MODULO LASER CORSI MONOTEMATICI CHE COMPONGONO IL MODULO

DATA DEL CORSO

ECM

29-30-31/3/19

20

TRATTAMENTO LASER DELLE LESIONI PIGMENTATE E TATUAGGI

26/10/19

8

TRATTAMENTO LASER DELLE LESIONI VASCOLARI A MANIFESTAZIONE CUTANEA

27/10/19

8

TRATTAMENTO LASER SINERGICO NELLA TERAPIA DELL’AGING CUTANEO DI VISO E CORPO

9/11/19

8

TRATTAMENTO LASER DI FOTOEPILAZIONE

10/11/19

8

LIVE STAGE CPMA - VALET

11/5/19

SIES DAY

23/11/19

TECNICHE LASER PERCORSO BASE PROPEDEUTICO

MARKETING AMBULATORIALE

13 (mat)/12/19

MEDICINA LEGALE ED ESAMI

14/12/19

6

MODULO ANGIOLOGIA E FLEBOLOGIA CORSI MONOTEMATICI CHE COMPONGONO IL MODULO

DATA DEL CORSO

ECM

LA SCHIUMA SCLEROSANTE

8-9/2/19

17,5

SCLEROTERAPIA ECOGUIDATA

9-10/3/19

12

INSUFFICIENZA VENOSA (propedeutico a SCLEROTERAPIA)

20-21/9/19

17,5

18-19-20/10/19 - 8-9-10/11/19

50

SCLEROTERAPIA DELLE VARICI ED ESAME ECO-COLOR-DOPPLER MARKETING AMBULATORIALE

13 (mat)/12/19

MEDICINA LEGALE ED ESAMI

14/12/19

DIPARTIMENTO TERAPIA ANTALGICA INTEGRATA CORSI MONOTEMATICI CHE COMPONGONO IL MODULO

DATA DEL CORSO

ECM

22-23/3/19 - 12-13/4/19 - 17-18/5/19

50

MESOTERAPIA ANTALGICA INTEGRATA

14 (pom)-15/9/19

12,9

AGOPUNTURA DI SINTESI FUNZIONALE

15-16-17/11/19

27,5

TERAPIA MANUALE, VERTERBRALE E ARTICOLARE


INFORMAZIONI GENERALI

Svolgimento dei corsi

I corsi si svolgono nella sede CPMA VALET di Bologna, via dei Fornaciai, 29/b. I giorni di lezione sono venerdì, sabato e la domenica ed in alcuni casi il giovedì. Per le giornate complete di corso (mattina e pomeriggio) è prevista la pausa pranzo, con buffet offerto dalla Scuola e organizzato nel ristorante adiacente alla scuola stessa. Questo momento offre la possibilità di creare aggregazione fra i partecipanti e rende ancor più piacevole lo sviluppo del corso.

L’iscrizione al corso comprende • frequenza alle lezioni • materiale didattico in formato elettronico • pranzo (previsto per le giornate di 8 ore di lezione) • attestato di frequenza • rilascio dei crediti ECM in formato elettronico (ove previsto)

Come arrivare

La nostra sede è in via dei Fornaciai, 29/b a Bologna, comoda da raggiungere e con ampia possibilità di parcheggio.

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PER CHI VIENE IN AUTO P Uscita A14/A13 Bologna Arcoveggio, imboccare la tangenziale in direzione Casalecchio di Reno uscita n° 6. Proseguire in direzione Bologna Centro. Imboccare la prima strada a destra, via Giuriolo, e al termine svoltare a destra. La quarta strada a sinistra è via dei Fornaciai. PER CHI VIENE IN TRENO vxP È disponibile un servizio bus, il n° 11/C, accessibile

dall’ultima fermata di via Indipendenza, poco distante dalla stazione centrale. Occorre prendere la direzione Castel Maggiore e scendere alla fermata Casa Buia Via dei Fornaciai è a sinistra.


MEDICINA ESTETICA

Dr. Maurizio Cavallini Specialista in Chirurgia Plastica e Ricostruttiva e Microchirurgia - Milano Membro del Comitato Scientifico SIES Docente CPMA VALET - Bologna

I PROFILI NELL’ESTETICA DEL VISO La selezione del paziente e il suo corretto inquadramento di valutazione dei suoi profili pre-trattamento è fondamentale per ottenere risultati soddisfacenti

’approccio iniziale a una progetL tazione di intervento correttivo di tipo estetico effettuato sul viso

non può prescindere da un corretto inquadramento di proporzioni delle diverse unità estetiche del viso: questo infatti dovrebbe rispondere a criteri che spesso vengono considerati nelle cosiddette “proporzioni auree”, che regolamentano i rapporti di proporzione fra le tre unità (superiore, media e inferiore) del viso. Non a caso, prima Fidia e poi Leonardo (si consideri l’uomo di Vitruvio) hanno studiato a lungo queste proporzioni che ancora oggi rappresentano un punto di riferimento importante in questo senso. Il viso infatti, nella visione frontale, dovrebbe rispondere a particolari requisiti quali 1/5 fra orecchio e canto esterno dell’occhio, 1/5 fra i canti palpebrali e 1/5 fra i due canti mediali; 1/3 dall’attaccatura dei capelli alla base delle sopracciglia, 1/3 fra sopracciglia e base della columella nasale e 1/3 fra base della columella e punta del mento. Nella valutazione del quadro estetico globale del viso, si è spesso indirizzati nella valutazione della paziente in posizione frontale, prendendo in considerazione le rugosità dinamiche della regione del terzo superiore (fronte, glabella, zampe di gallina), gli aspetti volumetrici del terzo medio (svuotamento della guancia dovuta all’ipotrofia e discesa gravitaria dei compartimenti adiposi), le depressioni dei solchi del terzo inferiore creati dalla presenza dei solchi nasogenieni o labio mentonieri per fare un esempio. Tuttavia si è meno abituati a guardare nella paziente l’aspetto delle proporzioni e del profilo della persona. In tal senso, quindi, è molto importante

valutare il profilo laterale per capire le anomalie che coinvolgono un viso, le alterazioni di proiezione e quindi l’armonia dei vari distretti e unità estetiche di riferimento. Infatti nella valutazione di profilo bisogna anche considerare particolari angolature che forniscono un’armoniosità al viso adeguata e che vanno considerati prima del trattamento: in particolare, l’angolo fronto-nasale che deve essere di 12-14 gradi, l’angolo labio-columellare (detto angolo di Fomon) che nell’uomo deve essere di circa 90 gradi e nella donna di 100 gradi circa, l’angolo naso-mentale che deve essere di circa 130 gradi circa, l’angolo cervico-mentoniero che deve essere di circa 85-90 gradi. Escludendo tutte le opzioni di carattere chirurgico, sono possibili interventi di profiloplastiche mediche che si avvalgono di procedure di Medicina Estetica utili a ristabilire una soddisfacente armonia e fra queste in particolare le procedure che includono l’uso di filler (soprattutto con acido jaluronico cross linkato), tossina botulinica tipo A, fili di sostegno e sodio desossicolato per l’area mentoniera. LA FRONTE La fronte rappresenta un primo distretto su cui poter intervenire, infatti esistono pazienti che nella visione laterale presentano una variazione della normale rotondità di curvatura, con presenza nella porzione media o medio-inferiore di un solco corrispondente a depressione ossea; in questo caso ci si può avvalere dell’uso di acido jaluronico che, attraverso infiltrazioni eseguite con 5 o 6 piccoli boli (0,1 ml ciascuno) o in alternativa con cannula con accesso laterale, può riempire la solcatura mediana.

Pre e post: miglioramento della protrusione del mento e della jawline

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IL NASO La piramide nasale ha un ruolo molto importante nella definizione di espressione, di caratteristiche del viso e di caratterizzazione del profilo. In questo caso è necessario fare una precisa valutazione degli angoli fronto-nasale e di quello naso-labiale (angolo di Fomon), che nella donna deve essere di circa 100 gradi mentre nell’uomo di circa 90; il discostamento da queste proporzione porta rispettivamente a un naso a sella o un naso “cadente”, con un’evidente altreazione di proporzione e di bellezza sia del profilo nasale che del viso in generale. Una correzione di profiloplastica medica (chiamata rinofiller) consente un riequilibrio del profilo nasale volto ad addolcire la forma e le proporzioni della piramide nasale. La selezione della paziente, in questi casi, è molto importante e prevede un’attenta analisi delle strutture ossee e cartilaginee e della dinamica di posizione statica e dinamica della punta nasale, soprattutto per quest’ultima da valutare durante il sorriso dove si deve valutare se la punta cade o meno durante il movimento: in questo caso è ovvio che vi è anche il coinvolgimento muscolare del muscolo depressore del setto che spinge la punta a ruotare e abbassarsi con ulteriore aggravamento dell’inestetismo. Se si decide in base a queste valutazioni che la paziente è una buona candidata, si può procedere con una profiloplastica che prenda in considerazione l’eventuale riempimento della depressione craniale con acido jaluronico inserito con ago perpendicolare a piccoli quantitativi (0,1 ml ) in profondità sul piano sopraperiosteo e ben massaggiato per calibrare un suo preciso assestamento di posizionamento: ciò corregge la parte alta della piramide nasale, mascherando l’eventuale gibbosità del dorso e/o l’eccessiva concavità dell’angolo nasale superiore. Se si vuole intervenire per la correzione della punta, abbiamo due opzioni di scelta di procedura che a volte possono anche essere combinate: o con acido jaluronico, se si vuole dare sostegno alla punta con inserzione e iniezione alla base della columella per dare sostegno, e/o alla punta per 40

dare sostegno e correggere la caduta, oppure se la punta ha una caduta ulteriore durante il sorriso per causa di coinvolgimento muscolare si può fare ricorso alla tossina botulinica tipo A (ricordando che è un trattamento off label e che può dare, in caso di tecnica scorretta, alcuni effetti collaterali sgradevoli fra cui asimmetrie del labbro superiore): questo approccio permette di andare ad agire sul depressore del setto mediante infiltrazione alla base della columelle con poche unità (due, in genere) che permette un rialzo della punta stessa laddove nel sorriso la punta tenda a cadere. Si ricorda che il trattamento del profilo del naso rappresenta un trattamento non scevro da possibili complicanze, fra le quali si segnalano necrosi del dorso nasale o della zona glabellare o la più temuta compressione o embolizzazione retrograda sanguigna arteriosa, che nei casi gravi e rari può anche condurre a disturbi visivi o addirittura cecità. Per tale motivo le regole di good practice devono prevedere: uso del prodotto di acido jaluronico adeguato (corretta concentrazione e grado di cross linkaggio), quantità da iniettare (piccoli boli da 0,05/0,1 ml), sede di profondità corretta (profonda sopra periostea), protezione della piramide nasale con le dita della mano controlaterale per evitare diffusioni indesiderate di acido jaluronico e coinvolgimenti vascolari) e corretta conoscenza dell’anatomia, il tutto supportato da un training pratico specifico. LE LABBRA Altra zona da considerare nelle profiloplastiche mediche è rappresentata dalle labbra. Per la loro valutazione bisogna considerare non solo la forma generale (a cuore, a nastro, a ellissi, rotonde, ecc), ma anche i loro gradi di proiezione e proporzione, considerando che il labbro superiore deve rappresentare circa 1/3 del totale e l’inferiore circa 2/3. Tracciando una linea chiamata di Steiner (che congiunge la base della columella al punto più estremo di proiezione della punta del mento), dovremmo valutare una protrusione di profilo del labbro superiore di circa 1-2 mm rispetto al labbro inferiore. Se tale proiezione

Pre e post: miglioramento della protrusione del mento e della jawline

di profilo non rispecchia questi canoni, è possibile eseguire una profiloplastica labiale sia del volume che delle proporzioni con acido jaluronico cross linkato con diverse tecniche (lineare retrograda, a ponfi seriali, transmucosa, trancutanea, ecc). IL MENTO Nel caso invece del mento, la situazione più frequente riguarda una sua ipoproiezione data da una ipoplasia della porzione sinfisaria dell’osso mandibolare e, a volte, dei tessuti sottocutanei e/o accompagnata da


corsi teorico-pratici

un’iperattività del muscolo mentale. Tale condizione porta a un mento “sfuggente” e alla visibilità estetica di un inestetismo chiamato a “buccia d’arancia” o a “pallina da golf” del mento, con evidenti alterazioni di proporzione ed estetica del mento. Per questi motivi il riequilibrio del mento può essere eseguito con filler volumizzanti a bolo nella regione centrale del mento, accompagnato o meno a seconda dei casi di trattamento dinamico (da considerare sempre off label e con più alti rischi di effetti collaterali, in particolare per il coinvolgimento dinamico del labbro inferiore ) con tossina botulinica tipo A nel muscolo mentale che mira a due risultati: da una parte ridurre l’azione di spinta del muscolo mentale verso l’indietro, riducendo ulteriormente la sua proiezione, dall’altro correggere il classico aspetto a buccia d’arancia del mento. Nella valutazione globale del mento, infine, è importante valutare anche l’area sottomentoniera, nella quale spesso l’angolo cervico mentoniero (in genere dovrebbe essere di 8590 gradi) è alterato per la presenza di grasso sottomentoniero associato a lassità cutanea, cose che portano l’angolo a subire delle importanti modificazioni di angolatura sino a riduzione a 60-50 gradi. In questo caso la correzione del profilo in questa area prevede l’utilizzo di infiltrazione iniettiva con sodio desossicolato (un acido biliare come quelli che produciamo fisiologicamente) che è in grado di produrre una adipocitolisi, cioè una rottura della membrana cellulare degli adipociti che produce una riduzione del numero di cellule adipose presenti e quindi una redifinizione del profilo dell’area sotto mentoniera. È una procedura che genera un intenso edema post-trattamento per qualche giorno e che necessita di 4-8 settimane per produrre l’effetto di assestamento finale. Laddove, infine, nella visione di profilo anche la regione mandibolare sia interessata da un’alterazione del profilo con caduta e discesa gravitaria della stessa, si può intervenire con fili di sostegno di diversa tipologia (acido polilattico, pdo, ecc.) dotati di sistemi di ancoraggio dati da piccoli

INESTETISMI DEL VOLTO - FILLER BASE Obiettivo del corso Introdurre alla conoscenza dei concetti e delle applicazioni di base del trattamento con filler delle rughe e dei solchi del volto. Particolare attenzione viene rivolta allo studio e alla conoscenza dell’anatomia della cute, ai diversi tipi di filler, riassorbibili e non, presenti sul mercato, alle metodiche d’impianto e alla gestione di eventuali complicanze. Il corsista, grazie ai supporti video e alla sessione pratica dei docenti su pazienti, al termine del corso sarà in grado di eseguire il trattamento base. DIDATTICA A CURA DI: Dr.ssa Paola Rosalba Russo e Dr. Salvatore Fundarò DATA DEL CORSO: 23 Marzo 2019 ECM: 8 crediti

IMPIEGO DELLA TOSSINA BOTULINICA - BASE Obiettivo del corso Introdurre alla conoscenza dei concetti e delle applicazioni di base del trattamento delle rughe mimiche del terzo superiore del volto. Particolare attenzione viene rivolta allo studio e alla conoscenza dell’anatomia dei muscoli mimici interessati, al meccanismo di azione della tossina botulinica, alle metodiche d’inoculo e alla gestione di eventuali complicanze. Inoltre saranno espressi i concetti di base inerenti il trattamento dell’iperidrosi. Il corsista, grazie ai supporti video e alla sessione pratica dei docenti su pazienti, al termine del corso sarà in grado di eseguire il trattamento base. DIDATTICA A CURA DI: Dr.ssa Paola Rosalba Russo e Dr. Salvatore Fundarò DATA DEL CORSO: 12 Maggio 2019 ECM: 8 crediti

TECNICHE AMBULATORIALI DI DEFINIZIONE MEDICA DEL PROFILO DEL VOLTO

corso avanzato

Obiettivo del corso Alla scoperta delle nuove frontiere della Profilometria. Quello che fino a ieri era possibile solo grazie alla chirurgia, oggi è alla portata di chirurghi e medici estetici. Tecniche di utilizzo comune nell’ambito ambulatoriale, quali Filler, Tossina botulinica e Fili, saranno protagonisti del corso dove verranno definiti gli ambiti delle singole metodiche e le applicazioni sinergiche per ampliare le vostre competenze e soddisfare le aspettative dei vostri pazienti. DIDATTICA A CURA DI: Dr. Maurizio Cavallini DATA DEL CORSO: 29 Novembre 2019 ECM: 8 crediti RICHIEDI PROGRAMMI DETTAGLIATI SEGRETERIA E SEDE: CPMA - VALET Divisione Didattica - Bologna 051.6388334/051.0216405/051.320170 - www.valet.it - info@valet.it

coni o ancorette divergenti che, seguendo la linea mandibolare nel loro tragitto, ridanno una maggiore linea di allineamento di profilo della linea mandibolare, oppure attraverso definizione del profilo con acido jaluronico crosslinkato a cannula. CONCLUSIONI Dall’analisi della valutazione globale del viso, quindi, da un lato si è sottolineata la necessità di una nuova “visione” dell’invecchiamento, che prenda in considerazione la valutazione di profilo e non solo in visione anteroposteriore, e dei rapporti di angoli e misurazioni di proporzione fra le diverse unità estetiche del viso, mentre dall’altro emerge la

possibilità di correzione statica (fili di sostegno e rivitalizzanti), volumetrica (acido jaluronico cross linkato) e dinamica (tossina botulinica tipo A), calibrate in trattamenti combinati fra le diverse tecniche e con timing differenziati da conoscere. Ritengo che la selezione del paziente e il suo corretto inquadramento di valutazione all’atto della visita pre-trattamento sia molto importante per fornire i risultati di correzione desiderati e considerando che, laddove i parametri o le dismorfie si discostino in maniera considerevole da quelli normali o in caso in cui le condizioni tissutali siano insoddisfacenti, la correzione chirurgica rappresenta la scelta di indicazione adeguata. ✘ 41


MEDICINA ESTETICA

Dr. Ivano Luppino Clinica Dermatologica, Università di Catania

RIMODELLAMENTO DELLE PIEGHE NASOLABIALI CON LASER FOTONA SPECTRO SP IN MODALITÀ 4D L’utilizzo sinergico dei laser Er:YAG (2940nm) e Nd:YAG (1064 nm) permette di ridurre la profondità delle pieghe nasolabiali e del contorno buccale in assenza di eventi avversi

’invecchiamento cutaneo è un feL nomeno multifattoriale nel quale intervengono fattori ambientali (pol-

luzione atmosferica, radiazioni UV, chimica) e fattori intrinseci, geneticamente determinati. Per rendere efficace un procedimento di ringiovanimento è necessario agire su vari target: incremento di circolazione ematica, scarico linfatico, produzione di citochine, fattori di crescita tessutali e infine miglioramento dell’aspetto della superficie cutanea. Negli ultimi anni, per invertire il processo di fotoinvecchiamento, sono stati utilizzati diversi trattamenti quali retinoici topici, peelings, dermoabrasioni e laser. Tra i laser ablativi, il laser Er:YAG (2940 nm) si è dimostrato uno strumento particolarmente valido per il fotoringiovanimento della cute del viso. Le sue specifiche caratteristiche (alta affinità per l’acqua tessutale) riducono al minimo il rilascio termico ai tessuti con scarsa incidenza di effetti collaterali. Da qualche tempo, inoltre, si è data agli operatori la possibilità, sulla scorta di adeguate conoscenze delle interazioni laser-tessuto, di scegliere i migliori parametri con sicurezza al fine di raggiungere i risultati attesi. Un’efficace procedura laser deve essere sicura, riproducibile e prevedibile. Il sistema SPECTRO SP (Fotona, Ljubljana) è dotato di due laser, Er:YAG (2940nm) e Nd:YAG (1064 nm), che trovano la loro massima espandibilità di utilizzo per un efficace e non invasivo lifting sulle pieghe naso-labiali e sulle rughe peribuccali (codice a barre), che rappresentano il segno più marcato del fotoinvecchiamento cutaneo del viso. Questa metodica, denominata FOTONA 4D, non necessita di particolari preparativi e non richiede applicazioni anestetiche topiche 42

o infiltrative. I pazienti avviati all’intervento sono valutati attraverso il MFWS (Fitzpatrick Wrinkle Scale) modificato e confrontando le fotografie dopo le singole sessioni si registrano i risultati, mentre vengono anche considerate l’autovalutazione e la soddisfazione dei pazienti. Il trattamento si esplica attraverso quattro modalità consecutive che agiscono, in modo sinergico, sulle strutture connettivali medio-profonde e sul tessuto epidermo-dermico determinando effetto lifting, ridensificazione, collagenogenesi, volumizzazione tessutale. Più specificatamente: • SmoothLiftin™, utilizza l’Er:YAG (2940 nm), in modalità frazionata, minimamente ablativa, che viene applicato alla mucosa geniena e peribuccale per un totale di otto-dieci passaggi, senza overlapping (step intraorale). • FRAC3®, attraverso il Nd:YAG (1064 nm) utilizzato, sulla superficie cutanea del viso, con ampiezza di emissione molto breve (1,6 msec), non ablativa, per la stimolazione priva di calore delle strutture dermiche ancorate allo SMAS. • PIANO®, ancora con la cessione di Nd:YAG LP (Long Pulse, 5-10 sec) sul tessuto cutaneo per un’efficace azione tensiva. Naso-geniena, prima e dopo il trattamento

• S upERficial™, infine, con l’ulteriore ausilio del laser Er:YAG in modalità frazionata, per un micropeeling ablativo di superficie. La fine dell’intervento prevede esclusivamente idratazione e fotoprotezione cutanea, mentre nessuna terapia è prevista per la mucosa intraorale. Non si sono mai registrati effetti indesiderati o dolore al trattamento. CONSIDERAZIONI La domanda di procedure con basso downtime nel ringiovanimento cutaneo e la maggiore conoscenza biofisica ha condotto, negli ultimi anni, all’utilizzo di sorgenti laser dedicate al maggiore rispetto cutaneo, pur mantenendo la capacità di interagire con la matrice dermica. Questo al fine di stimolare la produzione di fattori di crescita collagenici e conseguire migliori risultati cosmetici. Il laser Er:YAG (2940nm), possiede il massimo coefficiente di assorbimento per l’acqua tessutale, superiore di circa 12 volte rispetto al CO2 e ciò consente al tessuto impattato di assorbire e trasferire più rapidamente l’energia per l’attivazione metabolica a valle. Importante risulta essere così il minimo danno termico residuo, esitando ciò in minimi effetti traumatici per i tessuti.


Naso-geniene, prima e dopo il trattamento

Le ultime acquisizioni istochimiche, inoltre, indicano che per stimolare la porzione dermica sono sufficienti laser ablativi con una bassa fluenza di esercizio, mentre assume particolare rilievo la cessione di energia con frequenze di ripetizione molto elevate. Lo sviluppo, da parte di FOTONA, del laser Er:YAG, nel sistema SPECTRO SP, ha portato a constatare come bassi impatti energetici, vicini a 0.5J/cm2 (soglia di ablazione), rappresentano un’ottimale modalità per la stimola-

zione mastocitaria che consente il rilascio di citochine e fattori di crescita diretti al fibroblasta per la produzione collagenica. A questi si aggiunge il dimostrato e statisticamente significativo aumento dell’espressione dell’RNA messaggero procollagene di tipo I. Ciò rispettando al massimo le strutture cutanee e riducendo gli eventi avversi indesiderati. La metodica 4D racchiude in sé la caratteristica ablativa del laser Er:YAG, in modalità Smooth, per la stimolazione mucosa e modalità frazionata SupERficial™ per l’epidermide associata alla cessione energetica, in duplice modo (FRAC3® e PIANO®) del laser Nd:YAG per un’efficace ed evidente contrazione distensiva tessutale a tutto spessore della regione masseterina e peribuccale. L’aumento termico delle strutture impattate intorno ai 46°-52°C consente una indubbia azione sullo shrinkage del collagene che, districando la propria molecola, esercita un feed-back positivo sul rilascio di specifici fattori di crescita tessutali. I risultati indicano una strada ben precisa e sicura nella gestione del

Trattamento della mucosa intraorale

fotoringiovanimento facciale inteso nella riduzione delle pieghe nasolabiali e del contorno buccale. Questo tipo di intervento può anche essere adattato a pazienti che non desiderano procedure più indaginose o pazienti agofobici. ✘


CONGRESSO INTERNAZIONALE DI

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NOVITÀ 2019

22 - 23 - 24 Febbraio

23 Febbraio

TR & WS

Web Conferences

Chirurgia Estetica

Training Rooms e Workshops aziendali

Videoconferenze internazionali

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MEDICINA ESTETICA

Dr.ssa Elena Fasola

Specialista in Microchirurgia e Chirurgia Sperimentale - Milano Esperta in Medicina Estetica e HTech devices Segretario Generale Aigef Membro del Comitato Scientifico SIES Docente CPMA VALET - Bologna

UNA GRANDE CHANCE PER IL MEDICO Un “fenomeno fisiologico o con basi fisiologiche, caratteristico della donna, di origine multicausale che molti fattori possono scatenare, perpetuare o peggiorare” che rappresenta il trattamento più richiesto tra quelli medico-estetici che riguardano gli inestetismi del corpo

a PEFS, ovvero Panniculopatia EdeL mato-Fibro-Sclerotica, è una condizione di “disordine” microvasculo-

tissutale. All’inizio del secolo scorso veniva considerata esclusivamente come un inestetismo, definendola col nome ormai divenuto popolare e utilizzato in tutto il mondo di “Cellulite”. Tale termine viene introdotto in Francia nel 1922 da Alquier e Paviot, i quali però creano, involontariamente, un’ambiguità descrittiva, facendo confondere tale definizione con il termine cellulitis che, nella letteratura medica inglese, indica un’infezione cancrenosa dei tessuti sottocutanei. Alquier e Paviot, con la loro “cellulite”, descrivono invece una distrofia dei tessuti mesenchimiali senza alcun elemento flogistico [1].

Solo negli Anni 80 vengono approfonditi e chiariti gli aspetti istopatologici che portarono alla definizione attuale e piuttosto evocativa degli stadi in cui viene classificata: PEFS. Molto più tardi, una revisione della bibliografia compresa tra il 1978 a l’aprile del 2011 conclude che si tratta di un “fenomeno fisiologico o con basi fisiologiche, caratteristico della donna, di origine multicausale che molti fattori possono scatenare, perpetuare o peggiorare” [2]. Ancora oggi, per la maggior parte dei medici, soprattutto nel mondo anglosassone, la PEFS viene considerata come condizione parafisiologica, testualmente “condizione normale di molte donne” [3]. 46

Certo è che la PEFS colpisce più dell’80% delle donne in età post puberale, il suo trattamento rimane tra i più richiesti al medico estetico e il più richiesto tra i trattamenti medico-estetici che riguardano gli inestetismi del corpo [4]. FISIOPATOLOGIA DELLA PEFS Si assiste a un’alterazione del microcircolo veno-linfatico, quindi a una ipoossigenazione del tessuto che, con il tempo, conduce a una stasi circolatoria e a un accumulo di liquidi e cataboliti a livello dell’interstizio. La cellula viene quindi a trovarsi in uno stato di sofferenza generale. Si creano cosi aree più o meno piccole nelle quali la produzione di collagene è stimolata, tali aree imbrigliano i lobuli adipocitari e gli adi-

pociti: i micronoduli. Con il progressivo aggravamento del quadro tissutale, tali noduli aumentano di numero e dimensione, tendendo a unirsi e a formare noduli palpabili dalla superficie cutanea. In questo contesto, il danno vascolare è progressivo: aumenta l’incapacità di drenare i cataboliti cellulari e di conseguenza la sofferenza cellulare, che condurrà con il tempo alla fibrosi e alla sclerosi del tessuto [5]. La Pefs viene caratterizzata dai seguenti quadri clinici e quindi definita in: • Edematosa: associata a un edema, ne sono coinvolti i glutei e soprattutto gli arti inferiori, anche se a volte non sono esclusi dal processo gli arti superiori.

• Fibrosa: associata a fibrosi, cioè le strutture trabecolari e i setti di tessuto connettivo che suddividono in numerosi lobi il tessuto adiposo sottocutaneo, vengono coinvolti da un processo fibrotico. È caratterizzata da piccoli noduli non percepibili alla palpazione, ma percepibili come irregolarità sottocutanea e dalla cosiddetta “cute a buccia d’arancia”. • Sclerotica: in questa fase si assiste alla sclerosi e rigidità tissutale associata a noduli di grandi dimensioni e placche. Questa fase può essere molto dolente perché compromette anche le fini terminazioni alla nocicezione che decorrono nei setti fibrosi tra i lobuli, divenuti sclerotici. CAUSE DELLA PEFS L’eziologia della PEFS è multifattoriale, i disturbi del metabolismo anche para-fisiologici, fattori ormonali, fattori genetici, fattori costituzionali, disordini nutrizionali e improprie abitudini di vita accentuerebbero le cause (queste ultime definite concause), predisporrebbero e/o aggraverebbero specifiche architetture sottocutanee già costituzionali e porterebbero ad alterazioni della struttura del tessuto connettivo, a disturbi del sistema microcircolatorio, ad alterazioni nel sistema linfatico nonché ad alterazioni nella matrice extracellulare. Tutte le principali ipotesi formulate sulle cause della cellulite alla fine giungono a un’opinione comune, vale a dire che “la cellulite sia dovuta dalla combinazione di tutti i fattori discussi includendo ormoni, genetica, microcircolo, aumento del tessuto adiposo distrettuale” sommati ad abitudini voluttuarie di vita che amplifichino i fattori ormonali, costituzionali e genetici che già la stimolerebbero [6].


GLI STADI DELLA PEFS 1. Primo stadio (edema) – Si ha un’iniziale alterazione della permeabilità capillare. In questo stadio la paziente avverte solo un’iniziale “pesantezza” agli arti inferiori. 2. Secondo stadio (modificazione dell’adipocita) – Si ha un progressivo accumulo di scorie metaboliche che vengono eliminate in modo sempre più difficoltoso. Inizia a farsi evidente l’aspetto della cute a “buccia d’arancia”, un piccolo accumulo adiposo e la cute perde parte della sua elasticità. 3. Terzo stadio (fibrosi) – Inizia a comparire la fibrosi del tessuto e anche le prime teleangiectasie (capillari). Alla palpazione il tessuto risulta pastoso e si avverte la presenza di piccoli noduli. La cute può risultare fredda e dolente alla palpazione. 4. Quarto stadio (fibrosi avanzata) – In questo stadio la fibrosi dei tessuti inizia a farsi evidente; la palpazione suscita vivo dolore. L’arto inferiore presenta segni e sintomi legati all’insufficienza vascolare. 5. Quinto stadio (sclerosi) – In questo stadio (irreversibile) vi è una vera e propria fibrosi e sclerosi dei tessuti [7].

binato. Spesso, la PEFS ha bisogno di essere approcciata sia con tecniche tradizionali mediche, come la mesoterapia e la carbossiterapia, che mediante l’utilizzo di devices High Tech, come le Radiofrequenze di ultima generazione e gli ultrasuoni focalizzati. Il più delle volte, poi, la PEFS è associata ad adipe localizzato: in questo caso, il medico estetico con competenze chirurgiche si dovrà avvalere di tecniche un po’ più invasive, come la Lipolaser e la liposuzione radiofrequenza assistita. La Medicina Estetica è tra le discipline più ampie e in continuo aggiornamento; il medico estetico, quindi, ha come prima sfida quello di continuare a imparare moltissime nozioni e velocemente, di saper utilizzare più metodi e spesso di saperli combinare tra loro. Deve saper gestire inestetismi e/o dismorfismi che sono la manifestazione para-fisiologica o para- patologica di qualcosa d’altro, ad esempio dell’invecchiamento o di fattori costituzionali o di fattori ormonali o tutti e tre insieme, come nel caso della PEFS. Insomma, la sfida nel trattamento di tutte le condizioni a eziologia multifattoriale, come la PEFS appunto, risiede già dalla formazione. ✘

BIBLIOGRAFIA 1) F. Terranova, E. Berardesca, H.Maibach, Cellulite: Nature and aetiopathogenesis, in International Journal of Cosmetic Science, vol. 28, n 3, 2006, p. 157–67, DOI:10.1111/j.1467-2494.2006.00316.x, PMID 18489272. 2) M. de la Casa, C. Suarez Serrano, J. Rebollo Roldán, J.J. Jiménez Rejano, CellulitÈs aetiology: a review, in rivista of the European Academy of Dermatology and Venereology, vol. 27, n 3, European Academy of Dermatology and Venereology, marzo 2013, p. 273–278. 3) MedlinePlusEncyclopedia|002033|Cellulite. 4) Gałązka M, Galęba A, Nurein H. Cellulit jako problem medyczny i estetyczny – etiopatogeneza, objawy, diagnostyka i leczenie. Hygeia Public Health. 2014;49:425–30. 5) La cellulite: identificazione e terapie, Umberto Nardi, Tecniche Nuove, 2001 ISBN 8848111572. 6) Cellulite: a cosmetic or systemic issue? Contemporary views on the etiopathogenesis of cellulite.Tokarska K, Tokarski S, Woźniacka A, SysaJędrzejowska A, Bogaczewicz J. Postepy Dermatol Alergol. 2018 Oct;35[5]:442446. doi: 10.5114/ada.2018.77235. Epub 2018 Jul 19. Review.PMID:30429699. 7) Adamski Z, Kaszuba A. Dermatologia dla kosmetologów. Warsaw: PZWL; 2010.

DIAGNOSI La diagnosi di PEFS è principalmente effettuata tramite l’esame obiettivo, anche se esami strumentali come l’ecografia dei tessuti molli con sonde adeguate, la BIA (Biompedenzometria) e la termografia possono aiutare e rendere la diagnosi ancora più chiara, oltre che a monitorare il miglioramento ottenuto mediante i differenti tipi di trattamento possibilmente eseguibili.

SEMEIOTICA CLINICA, STRUMENTALE E ANALISI DELLA COMPOSIZIONE CORPOREA

TERAPIA La terapia della PEFS è davvero una grande sfida per il medico estetico, che spesso si deve avvalere di più strumenti, primo fra tutti deve saper correggere lo stile di vita della paziente, consigliando una alimentazione bilanciata e prescrivendo una terapia integrativa di sostanze mirate a migliorare il microcircolo, quindi il trofismo della cute e del sottocute, nonché la salute in generale del paziente. Proprio perché la PEFS è a eziologia multicausale, il suo trattamento deve essere com-

BODY RESHAPING

corsi teorico-pratici

Obiettivo del corso Fornire gli elementi di base e i fondamentali per un corretto inquadramento clinico e strumentale delle disarmonie corporee. Ha valore di propedeuticità per tutti gli altri corsi a contenuto prettamente terapeutico, poiché fornisce gli strumenti adeguati per effettuare una corretta diagnosi medicoestetica indispensabile per impostare un adeguato protocollo terapeutico. DIDATTICA A CURA DI: Dr.ssa Elena Fasola DATE DEL CORSO: 8 Marzo 2019 ECM: 8,9 crediti

Obiettivo del corso Illustrare le tecniche attualmente disponibili e finalizzate al miglioramento della forma e del profilo corporeo alterati da microvasculopatie lipodistrofiche (PEFS) e dal sovrappeso distrettuale (Adiposità Localizzate). Nella prima giornata verranno discusse le metodiche e le tecniche mediche per diagnosticare, monitorare e curare la principale causa di alterazione del profilo corporeo: la PEFS. Non verrà dimenticata l’ampia trattazione dell’argomento nutrizionale come indispensabile presidio per il mantenimento e l’ottimizzazione del risultato nel body reshaping ottenuto con altri metodi. Nella seconda giornata verrà considerata l’adiposità localizzata e la sua gestione, accennando alle possibilità di trattamento medico ed approfondendo una delle possibilità chirurgiche mininvasive attualmente disponibili: la Laserlipolisi. DIDATTICA A CURA DI: Dr.ssa Elena Fasola DATE DEL CORSO: 9-10 Marzo 2019 ECM: 17,5 crediti RICHIEDI PROGRAMMI DETTAGLIATI SEGRETERIA E SEDE: CPMA - VALET Divisione Didattica - Bologna Tel: 051 63.88.334 - www.valet.it - info@valet.it

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ART FILLER® CON PROVATA STIMOLAZIONE DEI TESSUTI

L A B E L L E Z Z A È U N ’A R T E , N O I N E A B B I A M O FAT TO U N A S C I E N Z A 48

Laboratoires FILLMED Italia S.r.l – Via Giovanni Battista Pergolesi 2/A – 20124 Milano


MEDICINA ESTETICA

Dr.ssa Maria Paola Lullia Specialista in Ginecologia e Ostetricia - Sassari Prof. Giorgio Maullu Membro CRISMENC Università di Sassari - Oristano (CA)

ono già trascorsi tre anni da quanS do in Italia ha fatto la sua comparsa ATTIVA ENDODERMAL , una ra®

diofrequenza innovativa e unica nel suo genere per modalità operativa e soprattutto per i risultati clinici e anatomo-morfologici. Frutto, questo, della capacità costruttiva, ideativa e inventiva italiana, che tutto il mondo ci riconosce e nello stesso tempo ci invidia. ATTIVA ENDODERMAL®, attraverso le sue speciali agocannule a punta smussa, dotate di un sensore termico, raggiunge ogni distretto corporeo, permettendo di erogare il calore irraggiato con precisione assoluta e con un controllo totale della temperatura. Questo fa sì che la risposta biologica tessutale sia sempre prevedibile e sotto controllo nel suo divenire. Le diverse dimensioni delle agocannule permettono di trattare regioni delicate come per esempio le palpebre o regioni estese e con volumi tessutali importanti quali i glutei con la medesima precisione efficacia e sicurezza. La manualità dell’operatore viene inoltre esaltata e guidata attraverso una termocamera che ogni secondo analizza la temperatura interna del tessuto con le variazioni cromatiche

ATTIVA ENDODERMAL®: IL MONDO DI “GYNÈ RF” A tre anni dalla sua comparsa in Italia, ATTIVA ENDODERMAL® si conferma una radiofrequenza innovativa e unica nel suo genere per modalità operativa e soprattutto per i risultati clinici e anatomo-morfologici

del calore irraggiato, monitorando nel medesimo istante la temperatura cutanea. Questo fa sì che non vi possano essere ustioni o abnormi aumenti di temperatura senza che l’operatore se ne renda conto. Inoltre la densità e l’uniformità cromatica date dal calore indotto permettono di definire con millimetrica precisione l’area anatomica oggetto del trattamento e di portarla a termine con la medesima densità di calore irraggiato in tutta la sua dimensione. RISTRUTTURAZIONE DEL COLLAGENE L’effetto più importante della radiofrequenza è quello di indurre, attraverso il calore, la ristrutturazione del collagene e della matrice extracellulare, che in ultima analisi determina un ringiovanimento del sistema connettivale. Questo rimaneggiamento strutturale determina visivamente un ringiovanimento del tessuto trattato. In considerazione della sofisticata tecnologia con cui è stata costruita ATTIVA ENDODERMAL®, e per le sue sopraelencate caratteristiche di affidabilità sotto tutti i punti di vista, dalla sicurezza ed efficacia, il CRISMEC, Centro di Ricerca dell’Università di Sassari, diretto dal Professor

Alessio Pirino, ha in corso uno studio sugli effetti sull’uomo mediante biopsie pre e post trattamento, al fine di valutare la quantità e qualità di collagene prodotto, e non solo, durata dell’effetto e dell’efficacia sul mediolungo termine del trattamento, la risposta bioumorale del tessuto mediante metodologia immunoistochimica e inoltre, mediante microscopia elettronica, ATTIVA ENDODERMAL® l’analisi strutturale del connettivo. Queste prerogative uniche che possiede ATTIVA ENDODERMAL® hanno permesso che in solo due anni diventasse protagonista già in oltre 25 Paesi tra europei ed extraeuropei. In una costante evoluzione dei mercati, e soprattutto prestando attenzione alle richieste dei pazienti, ATTIVA RF si è rivolta in modo molto particolare al mondo femminile attraverso uno speciale manipolo, GYNÈ RF, per il trattamento delle problematiche ginecologiche. L’aumento dell’età media della popolazione occidentale ha conseguentemente portato con sé anche l’aumento dei disturbi in campo ginecologico, da quelli più lievi ma estremamente fastidiosi quali la secchezza vaginale a quelli un po’ più importanti quali l’incontinenza urinaria di primo e secondo grado, lieve prolasso mucosale e vaginale, dispareunia, atrofia della mucosa e sub mucosa. Durante la menopausa si assiste infatti a una riduzione degli estrogeni circolanti che determina una modificazione dell’ambiente vaginale con conseguenti sintomi e segni quali secchezza vaginale, bruciore, irritazione, sintomi della sfera sessuale come assenza di lubrificazione e dispareunia, diminuzione di elasticità legata a un calo di funzionalità del tessuto epiteliale, del tessuto connetivo e del tessuto sottomucoso. 49


Fig. 1: il manipolo Gynè RF

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L’atrofia in menopausa riguarda anche il distretto urologico coinvolgendo uretra e vescica, determinando sintomi urinari di urgenza, disuria, nicturia, stranguria, incontinenza urinaria e infezioni ricorrenti delle vie urinarie. L’assenza di estrogeni porta infatti alla scomparsa di lattobacilli con maggior rischio di contrarre infezione a trasmissione sessuali ed infezione delle vie urinarie. L’atrofia che in menopausa riguarda tutto il distretto uro-genitale viene definita sindrome genito-urinaria. La sindrome genito-urinaria rappresenta un problema di non facile risoluzione anche nelle pazienti con pregressa neoplasia estrogeno-dipendente. Le linee guida raccomandano l’utilizzo di lubrificanti come primo approccio terapeutico nei casi di secchezza vaginale, ma meno del 50% delle donne in post-menopausa risultano soddisfatte dall’uso di preparati lubrificanti e idratanti. I principali prodotti utilizzati hanno un’azione protettiva, di barriera, ma non risolvono la problematica. Più efficaci risultano i trattamenti locali contenenti estrogeni. In questo caso, però, bisogna considerare da un lato l’assorbimento vaginale delle molecole estrogeniche e le possibili ripercussioni dei livelli circolanti di estrogeni a livello sistemico nelle pazienti con pregressa neoplasia estrogeno-dipendente, dall’altro la durata del trattamento estrogenico che deve essere a lungo termine perché sia efficace e quindi 50

i possibili effetti degli estrogeni a livello sistemico. Non ci sono evidenze scientifiche su un eventuale aumento di recidive nelle pazienti trattate con estrogeni vaginali, ma in questi casi è opportuno adottare altre opzioni terapeutiche e identificare valide alternative con l’obbiettivo di ripristinare la fisiologia uro-genitale. Nell’ottica di risoluzione anche di queste problematiche si inserisce l’utilizzo della radiofrequenza con Attiva Endodermal. La caratteristica strutturale di GYNÈ RF è stata pensata oltre che per l’indubbia efficacia, soprattutto per il comfort della paziente durante il trattamento. Il corpo del manipolo si presenta tubolare con la punta tagliata a 45 gradi e arrotondata (Fig. 1). Ha due modalità di trattamento: superficie interna, quindi endovaginale, ed esterna per i genitali esterni. Nel trattamento endovaginale, il corpo del manipolo presenta lungo la sua superficie degli elettrodi in ceramica disposti a spirale che avvolgono l’intero perimetro del cilindro nella sua lunghezza. Questi elettrodi lavorano in modalità capacitiva bipolare, quindi con massimo rispetto strutturale dei tessuti. Inframmezzato agli elettrodi vi è il sensore della temperatura interna, al fine di rilevare sempre la temperatura sul monitor e procedere alle sue variazioni a seconda del trattamento in esecuzione, in totale sicurezza. Mentre quando si lavora in modalità esterna, la punta piatta e arrotondata alloggia altri due elettrodi in ceramica e il sensore di temperatura per il trattamento dei genitali esterni, siano essi nella parte mucosa che cutanea. In questo caso, oltre il valore numerico della temperatura, vi è anche la possibilità di eseguire il trattamento attraverso l’ausilio della termocamera (Figg. 2 e 3). Il comfort della paziente è garantito dal fatto che il manipolo, una volta posizionato all’interno della vagina e selezionato il programma di lavoro, va solamente girato di 90° per ciclo di tempo impostato, senza alcun movimento ulteriore che possa arrecare fastidio o imbarazzo alla paziente. Quando invece si passa alla modalità esterna, viene disattivata la spirale, mentre vengono attivati gli elettrodi posizionati nella punta tonda e quindi

l’operatore lo fa scorrere nell’area da trattare, avendo il sensore della temperatura e l’ausilio della termocamera durante lo svolgimento della sessione di lavoro. Il trattamento è estremamente confortevole e sicuro, garantendo risultati fin dalle prime sedute. Inoltre il manipolo prima della seduta viene ricoperto di gel e rivestito del suo coprisonda sterile e monouso, per garantire la sicurezza e il comfort della paziente al 100%. Nelle pazienti trattate si assiste a un ripristino della struttura della mucosa uro-genitale che determina un miglioramento della loro qualità di vita. Già dai primi giorni dopo il trattamento si assiste ad una riduzione del bruciore e della irritazione, della dispareunia, con un elevato grado di soddisfazione. La possibilità di utilizzare Attiva è estremamente utile per la gestione della salute vaginale e sessuale femminile, rappresentando una opzione terapeutica anche in quelle situazioni in cui gli operatori sanitari non possono intervenire con le tradizionali terapie a disposizione. ATTIVA ENDODERMAL® Non solo apre un mondo nuovo e importante, come quello ginecologico, ma soprattutto lo migliora, rendendo un periodo della vita femminile spesso travagliato molto più gioioso e sereno. ✘

Figg. 2 e 3: Trattamento con la termocamera


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MEDICINA ESTETICA

Dr.ssa Noura Lebbar Medico Chirurgo - Milano Master Universitario di II Livello in Chirurgia Estetica Master Universitario di II livello in Medicina Estetica Certificata ABAARM (American Board of Anti-Aging & Regenerative Medicine)

l dispositivo usato si chiama D.A.S Ionde medical, una radiofrequenza a lunghe con effetto plasma.

L’energia erogata permette di creare una differenza di potenziale fra il puntale dello strumento e la cute inducendo una ionizzazione dei gas contenuti nell’aria. Il riscaldamento di questi gas risulta nella produzione di microplasma stabile, che permette di provocare un danno termico cutaneo controllato distruggendo parzialmente le fibre di collagene e le fibre elastiche. La risposta cutanea all’energia ricevuta è un’infiammazione localizzata con produzione di IGF (Isulin Growth Factor), HSP (Heat Shock Proteins), FGF (Fibroblast Growth Factors) [1]. Questi fattori hanno come conseguenza una produzione importante di nuovo collagene e nuove fibre elastiche, oltre all’effetto immediato di retrazione cutanea (Shrinkage). L’effetto ottenuto sulla cute è simile all’effetto di un laser CO2 frazionato o di un laser Erbium che inducono un effetto immediato di termolisi cutanea selettiva con conseguente shrinkage cutaneo. L’energia plasma per il ringiovanimento cutaneo, rispetto all’energia erogata da un laser CO2 frazionato o da un laser Erbium, ha come vantaggio supplementare di poter essere usato molto superficialmente sulla cute sublimando [2] gli strati cutanei layer by layer e causando ridotto danno termico. Nella mia pratica medica sfrutto la super-selettività del plasma controllato e stabile del D.A.S. medical per venire incontro alle esigenze delle mie pazienti di avere una cute più regolare e con meno rughe. Nel trattamento delle rughe periorali e perioculari abbino l’elettropeel (plasmapeel) per dare 52

L’EFFICACIA DI D.A.S. MEDICAL Un dispositivo innovativo usato come potente anti-aging in dermatologia estetica: dal plasma-peel alla neocollagenesi profonda

alla pelle una luminosità immediata, rimuovendo lo strato corneo superficiale, e il trattamento delle singole rughe con tecnica a spot. La tecnica a spot, o a puntini, consiste nell’erogazione di singoli microspot, distanziati di 1mm circa, sul contorno della ruga, evitando di trattare la parte convessa. Per eseguire il plasmapeel si utilizza un ago curvo con il quale si sfiora la superficie della cute producendo un micro-arco che sublima lo strato più superficiale della pelle. Man mano che l’elet-

trodo passa sulla superficie cutanea lo strato corneo viene rimosso e si assiste a un leggero arrossamento cutaneo. UN’UNICA SEDUTA Ho trattato cinque pazienti: due per il codice a barre e tre per le rughe peri-oculari. Per il codice a barre ho utilizzato potenza 4 e frequenza 4, mentre per le rughe peri-oculari ho usato potenza 3 e frequenza 3. Per quanto riguarda il plasmapeel, ho usato potenza 1 e frequenza 5

Codice a barre prima, immediato post trattamento con D.A.S. medical e a guarigione completata


Rughe perioculari prima del trattamento con D.A.S. medical e a guarigione completata

su tutti i pazienti. Solo in un caso ho prescritto una prevenzione a base di aciclovir (compresse orali 200 mg 2 volte al dì per 5 giorni) su una paziente trattata sulla zona peri-orale in quanto aveva indicato frequenti episodi di Herpes Simplex in quella zona. Tutti i pazienti sono stati trattati con un’unica seduta. Una semplice crema anestetica con lidocaina al 30% è stata applicata 30 minuti prima del trattamento. La sessione prevede di iniziare il trattamento delle singole rughe con tecnica a spot e poi proseguire con il plasmapeel utilizzando 2 elettrodi diversi e modificando le impostazioni di potenza e frequenza a seconda del paziente e della tecnica. Immediatamente dopo il trattamento ho applicato una garza imbevuta di soluzione fisiologica fredda per avere un effetto lenitivo sulla pelle e uno strato sottile di acido tranexamico, che ha un risultato di prevenzione sulla pigmentazione cutanea. Ho prescritto ai pazienti una disinfezione dell’area trattata con clorexidina. Ho raccomandato di non rimuovere la crosta formata poiché permette di proteggere la pelle durante la cicatrizzazione e di utilizzare un filtro solare a 50 spf per un mese dopo il trattamento a seguito della caduta delle croste. RISULTATI Tutti i pazienti sono stati sottoposti a visita di controllo dopo dieci giorni e dopo un mese. La caduta delle croste è avvenuta dopo una me-

dia di cinque giorni dal trattamento. Il miglioramento della texture cutanea per tutti i pazienti è stato notevole già dopo dieci giorni dal trattamento. Tutti i pazienti erano molto soddisfatti del risultato del plasmapeel. Dopo 10 giorni le rughe non erano del tutto sparite all’osservazione clinica, ma al controllo a un mese di distanza i risultati erano ottimi, con massima soddisfazione dei pazienti. Il massimo dei risultati è stato osservato a distanza di un mese dal trattamento e il miglioramento è proseguito fino a tre mesi dopo il trattamento stesso. Questo può essere spiegato dal processo di neocollagenesi che non è immediato ma necessita di diversi mesi per essere portato a compimento. Non è stato osservato nessun caso di iper-pigmentazione post-infiammatoria. Un leggero edema palpebrale è stato osservato nei due pazienti trattati per rughe peri-oculari e ha avuto durata di tre giorni, ma non è stato trattato con antinfiammatori per non contrastare l’effetto molto benefico dell’infiammazione controllata conseguenza del danno termico. CONCLUSIONE D.A.S medical è un dispositivo medico innovativo che ha diverse applicazioni in Dermatologia Estetica: dal trattamento epidermico molto superficiale come il plasmapeel al ringiovanimento cutaneo profondo

con il trattamento delle rughe periorali e peri-oculari, ottenendo una notevole neocollagenesi duratura. La combinazione del plasmapeel con la tecnica a spot per il trattamento delle rughe permette di ottenere un miglioramento notevole della texture cutanea grazie alla neo-collagenesi ottenuta e una luminosità quasi immediata conseguente alla rimozione dello strato corneo superficiale. La modulazione della frequenza permette di ridurre il danno termico erogato a livello cutaneo e di evitare la pigmentazione post-infiammatoria in aree maggiormente esposte ai raggi UV come il volto. ✘ BIBLIOGRAFIA (1) Shao PL, Liao JD, Wong TW, et al. Enhancement of wounds healing by non thermal N2/ Ar Microplasma exposure in mice with fractional CO2 laser induced wounds, PlosaOne 2016, 11(6):0156699. (2 ) Baroni A. Long-wave plasma radiofrequency ablation for treatment of xanthelasma palpebrarum. J Cosmet Dermatol. 2018;00:1-3.

PER INFORMAZIONI

Technolux srl Via Punta Licosa, 19 20156 Milano MI www.technolux.it info@technolux.it

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MEDICINA SIES DAY 2018 ESTETICA La giornata fondamentale della Medicina Estetica

Prof. Giorgio Maullu Coordinatore e Docente Master di II Livello Università di Sassari Membro CRISMENC Coordinatore regionale SIES Sardegna Docente CPMA - VALET - Bologna

Io per fortuna c’ero

Il tema, Braccia, Collo e Décolleté, aree distrettuali difficili da trattare sia per medici che chirurghi, considerando le insidie e spesso i risultati poco eclatanti

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gni volta che un evento nasce sotto una buona stella e ha successo, è indubbio che ripetersi sia sempre più difficile, ma allo stesso tempo altrettanto stimolante. Quando è nata l’idea di fare una giornata a tema nell’ambito della Medicina Estetica, nessuno avrebbe mai immaginato che il SIES DAY divenisse un appuntamento così importante e atteso. In particolare, quello celebrato a fine novembre 2018. La scelta del tema su cui confrontarsi è stata ardua, Braccia, Collo e Decolleté; aree distrettuali difficili da trattare sia per medici che chirurghi, considerando le insidie e spesso i risultati poco eclatanti. Infatti tali regioni anatomiche presentano tante problematiche per tutti gli operatori del settore. Invece proprio queste difficoltà di trattamento hanno premiato la scelta del tema, avendo avuto una grandissima partecipazione di colleghi provenienti da tutta Italia. Aver avuto la possibilità di fare il punto sulle metodiche più avanzate, e scoprire come ottenere risultati soddisfacenti garantendo allo stesso tempo la sicurezza per il paziente e l’operatore, ha permesso di avere una giornata ricca e intensa di stimoli costruttivi. L’occasione di poter assistere alle relazioni dal punto di vista teorico, seguite subito dopo dalla presentazione pratica con una discussione interattiva, vigile e attenta, hanno fatto di questa giornata un momento di crescita personale e professionale per tutti, relatori e partecipanti. Il grado d’interesse è stato elevatissimo per tutte le relazioni presentate, in quanto sono scaturiti dibattiti interessanti sulle metodiche, tempistiche dei risultati, durata degli stessi, presenza o meno di effetti collaterali, complicanze ecc. E tutto questo ha permesso un confronto molto costruttivo con tutti i partecipanti arricchendo di particolari importanti tutti i presenti. Infatti in un clima cordiale e partecipato tutte le metodiche e le tecnologie presentate, sono state analizzate e valutate al fine di ottenere sempre risultati eccellenti nel rispetto della sicurezza. Un altro aspetto molto importante è stato quello di essere stati tutti riuniti in una stessa sala, avendo quindi un comune interesse senza alcuna distrazione. Infatti il confronto scientifico si è svolto a 360 gradi, partendo dagli aspetti normativi e legali anche valutando l’efficacia delle ultimissime tecnologie impiegate: utilizzo della radiofrequenza e la sua evoluzione iniziando da quella endodermica, progetto tutto italiano, a quella a multisorgente, frazionata ad aghi o in associazione a ultasuoni. L’efficacia di protocolli combinati con la carbossiterapia, l’impiego e il posizionamento di fili di trazione secondo nuovissime tecniche di impianto, l’utilizzo di acido polilattico, acido ialuronico e succinico, di gel NASHA skinbooster, l’impiego della tossina botulinica secondo i nuo-

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vi orientamenti. Tutto questo ha prodotto un tale interesse da parte di tutti i partecipanti che la sala è rimasta piena fino alla fine dell’evento, e in più alcune discussioni si sono protratte bel oltre l’orario di chiusura dei lavori.

La qualità dei Relatori

L’elevata qualità dei relatori ha permesso di entrare in un altro momento fondamentale, quello di mettere a disposizione la loro esperienza personale, il loro modo di interagire, le difficoltà operative, e anche gli insuccessi, momento che quasi mai in moltissimi congressi si può affrontare causa del tempo tiranno. Questo aspetto è stato di gran lunga il più importante perché è solo quando vi è condivisione che si cresce. Ovvio che il raggiungimento di tali risultati si è avuto grazie all’indiscussa capacità dei comitati scientifico e organizzativo, che hanno permesso che l’evento fosse preparato nei minimi dettagli al fine di garantire la riuscita e soprattutto la soddisfazione da parte dei partecipanti. Soddisfazione manifestata più volte con domande, interventi e attestazioni di stima. A questo va aggiunto un ringraziamento al lavoro eccelso che hanno svolto i moderatori, permettendo lo svolgersi della sessione nel modo migliore, garantendo pluralità nelle discussioni sia durante le relazioni ma soprattutto durante le sessioni pratiche. Infatti è stato fondamentale da parte loro tradurre il lavoro eseguito durante le sessioni pratiche in consigli e suggerimenti tecnici per tutti. Immancabile come sempre il saluto del Presidente Sies, Dottor Maurizio Priori, che incoraggiando a fare sempre meglio tiene alta la volontà non solo di fare ma soprattutto fare bene, motivo per cui possiamo dire: “Io per fortuna c’ero”.


MEDICINA ESTETICA

IPERPIGMENTAZIONI CUTANEE: L’INIZIO DI UNA NUOVA ERA

Dr. Samer Al Jalbout Specializzato in Dermatologia e Venereologia - Beirut e Ravenna

Problematica di forte impatto sociale sulla vita dei pazienti, ha sempre sollecitato innovazioni terapeutiche: da Laboratoire Nunii arriva un’importante novità

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e iperpigmentazioni cutanee a tipo di lentigo solari, efelidi e melasma rimangono un motivo di consultazione frequente nel mio ambulatorio dermatologico. Questa problematica, di forte impatto sociale sulla vita dei pazienti, ha sempre sollecitato innovazioni terapeutiche che tuttavia, ancora oggi, non risultano completamente soddisfacenti. Con gli sviluppi della ricerca dei Laboratoires Nunii, si è ben evidenziato il meccanismo tramite il quale si formano e si depositano le macchie, permettendo in questo modo di proporre una terapia mirata e unica nel suo genere: il protocollo Uniq-white® system. Si tratta di una terapia sia ambulatoriale che domiciliare che prevede quattro sedute ambulatoriali nello studio medico e un Kit di prodotti domiciliari. L’innovazione risiede nella scoperta di alcune sostanze in grado di bloccare la melanogenesi, ovvero la procedura con la quale si formano le macchie, a livello delle sue diverse tappe. Questi ingredienti attivi agiscono in sinergia assicurando un blocco totale delle formazioni iperpigmentate.

AGENTI SCHIARENTI Una migliore comprensione della via biochimica della melanogenesi ha rivelato una serie di opzioni per ridurre la produzione di melanina in diverse fasi. Uniq-white® system comprende un complesso di agenti schiarenti che agiscono sul livello dei melanociti per: • Inibire l’attivazione dei melanociti come l’undecilenoilfenilalanina. • Inibire la maturazione della tirosinasi e diminuire la regolazione dell’espressione genica del MITF diminuendo come resveratrolo. • Inibire direttamente la tirosinasi con antiossidante come acido ascorbico etilico, inibitore competitivo come alfa-arbutina e inibitore non competitivo come glabridina. Aggiungendo a questi ingredienti, il complesso Uniq-white® system contiene anche ingredienti che agiscono sul livello dei cheratinociti in due modi: • Accelerazione del turnover epidermico come acido mandelico, acido salicilico e retinolo. • Inibizione dell’infiammazione con acido glicirretinico noto come Exonolone.

1) D epigmentante Uniq-white® Expert Pigment Corrector (in attesa di brevetto) è un booster professionale che combina un complesso di principi attivi, nella loro forma più pura e più effcace, per indirizzare le principali fasi del meccanismo di melanogenesi. 2) R iparatore e rigenerante Uniqwhite® Revitactiv Energizing Moisturizer contiene un efficace complesso di riparazione e rigenerazione che aiuta a ridurre i danni dei radicali liberi e rivitalizzare la pelle. Dermatologicamente testato, rafforza lo strato protettivo delle cellule cutanee naturali e nutre intensamente la pelle. 3) Lenitivo e protettivo Nunii® Laboratoire Inrecov Sooth & Protect SPF, con il suo complesso unico di ingredienti aiuta a ridurre il rossore della pelle, a lenire l’irritazione della stessa e a ottimizzare il recupero della pelle. Combinato con un SPF 15 ad ampio spettro, protegge dai raggi UVA e dalla luce HEV per aiutare a prevenire macchie solari e pigmentazione.

I BENEFICI Uniq-white® system è il primo protocollo sul mercato a combinare un unico complesso sinergico di principi attivi per un’azione globale sui principali meccanismi biologici responsabili della pigmentazione della pelle.

PROTOCOLLO AMBULATORIALE Il protocollo standard consiste in quattro sedute ambulatoriali distanziate di due settimane l’una dall’altra (si arriva così a un totale di due mesi di terapia). Ogni seduta è composta da due fasi: nella prima,


si applica un peeling combinato a effetto superficiale cheratolitico, permettendo di accelerare il turn over cellulare e di sbiadire le macchie, mentre la seconda fase consiste nell’applicazione di “expert pigment corrector”, una maschera occlusiva trasparente, racchiudendo il brevetto innovativo attivo. In questo modo, i principi attivi vanno negli strati profondi della pelle, dove viene “fabbricato” il pigmento, per bloccarlo in modo definitivo. La paziente torna a domicilio senza esiti “importanti”, con ripresa immediata della vita lavorativa e sociale. Questo fatto è garantito dall’alta tollerabilità del protocollo e della garanzia dei suoi componenti. PROTOCOLLO DOMICILIARE Nel kit domiciliare si trovano tre prodotti: due sono da utilizzare durante la giornata e svolgono la funzione di idratante, anti ossidante, lenitivo e foto protezione, da applicare durante la giornata al bisogno, mentre la crema serale svolge un effetto depigmentante di bloccare la melanogenesi.

Prima e a conclusione del trattamento (56 giorni) con Uniq-white® system

v

Prima e a 28 giorni dal primo trattamento con Uniq-white® system 56

CONCLUSIONI Nell’arco degli ultimi dodici mesi, ho avuto modo, durante la mia attività quotidiana, di trattare una ventina di pazienti che si sono rivolte a me per risolvere la loro problematica di macchie cutanee. Sono riuscito così a verificare l’efficacia del protocollo Nunii mantenendo un alto profilo di tollerabilità. A mio parere, i vantaggi che offre questa innovazione rispetto ai trattamenti classici già nel nostro possesso sono principalmente quattro: 1) L ’effetto sinergico degli ingredienti attivi assicura un blocco completo della melanogenesi. 2) La rapidità dell’efficacia terapeutica con il minor rischio di effetti collaterali è davvero da sottolineare. 3) La facilità e la maneggevolezza del prodotto a disposizione sono gradite sia del medico che del paziente. 4) La mancanza di esiti importanti per la paziente garantisce trattamenti efficaci e rischi ridotti davvero al minimo. ✘


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MEDICINA ANTALGICA

Dr. Franco Paolini Medico Chirurgo - Roseto degli Abruzzi (TE) Docente CPMA - VALET - Bologna

LA MEDICINA MANUALE Questa disciplina presuppone una puntigliosa indagine diagnostica di esclusione di patologie di natura organica e un meticoloso esame obiettivo per diagnosticare un disturbo funzionale

a Medicina Manuale è una preL rogativa del medico, in quanto presuppone una puntigliosa inda-

gine diagnostica di esclusione di patologie di natura organica e un meticoloso esame obiettivo per diagnosticare un disturbo funzionale. Nel 1968 Robert Maigne, nel suo secondo libro “I disturbi intervertebrali minori”, formulò appieno il concetto di Disturbo Intervertebrale Minore (DIM) e in un’edizione del 1979 la poneva, nella prefazione, come “il denominatore comune della patologia vertebrale meccanica riscontrabile nella pratica quotidiana”. Proseguiva, nella prefazione, specificando che “si tratta di un concetto coerente. Le sue conseguenze sull’irritazione delle radici spinali, da noi descritte col nome di Sindrome cellulo-teno-mialgica delle irritazioni radicolari, permettono di individuare un legame logico tra disturbi vertebrali e fenomeni patologici comuni ma mal esplicitati, quali ad esempio quei dolori cosiddetti proiettati, certi dolori tendinei

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e tutta quella patologia dolorosa benigna articolare, pseudoarticolare o pseudoviscerale con la quale il medico è chiamato ogni giorno a misurarsi”. Pertanto, su dolori apparentemente non collegati con il rachide, ma ad esso ricondotti dal

riscontro di un DIM, l’atto mobilizzativo sul segmento intervertebrale identificato esplica un’azione antalgica risolutiva, conducendo a risultati curativi spettacolari per rapidità e completezza. Il DIM indica una disfunzione dolorosa benigna automantenuta dal segmento vertebrale, con alterazioni riflesse nei tessuti del metamero corrispondente in conseguenza di traumatismi minori, sforzi, falsi movimenti, errori posturali o statici, repentine variazioni di temperatura, e non danno segni radiografici della loro presenza, ma obbligano il medico a identificarli attraverso il citato meticoloso esame obiettivo. In 30 anni di pratica di manipolazioni vertebrali posso dire che la netta prevalenza dei dolori posti dai pazienti alla mia osservazione erano di origine vertebrale e funzionale, ossia rapidamente e completamente risolvibili con l’atto mobilizzativo. Posso altresì dire che un dolore sia


corsi teorico-pratici

DIPATRIMENTO DI TERAPIA ANTALGICA INTEGRATA TERAPIA MANUALE, VERTEBRALE E ARTICOLARE DATA DEL CORSO: 22-23 Marzo 2019 - 12-13 Aprile 2019 - 17-18 Maggio 2019 MESOTERAPIA ANTALGICA INTEGRATA DATA DEL CORSO: 14 (pom)-15 Settembre 2019 AGOPUNTURA DI SINTESI FUNZIONALE DATA DEL CORSO: 15-16-17 Novembre 2019 DIDATTICA A CURA DI: Dr. Franco Paolini ECM: 50 + 12,9 + 27,5 crediti RICHIEDI PROGRAMMI DETTAGLIATI SEGRETERIA E SEDE: CPMA - VALET Divisione Didattica - Bologna Tel: 051 63.88.334 - www.valet.it - info@valet.it

da presumere di origine funzionale quando non è identificabile una causa organica. Questa presunzione, comunque, va verificata attraverso l’atto medico. La Medicina Manuale si fonda su un postulato diagnostico e terapeutico razionale. La sistematicità e meticolosità dell’esame obiettivo con cui identificare i DIM e ipotizzare l’origine intervertebrale di un dolore,

inducono progressivamente ad avvalorarne l’ipotesi, fino alla “prova del nove”. Dove c’è DIM, e in assenza di controindicazioni, vi è indicazione alla terapia manuale vertebrale. Quel dolore per il quale l’esame obiettivo e la logica mi hanno indotto a presumerne l’origine funzionale a partenza dalla sede del DIM e che è cessato (o migliorato) immediatamente con il selettivo atto mobilizzativo, può confermarmi che il disturbo era sicuramente di origine funzionale. Robert Maigne ha posto una regola fondamentale per la Medicina Manuale: l’atto mobilizzativo deve essere indolore e può essere effettuato solo in presenza di almeno un movimento libero e non doloroso.Elencare quali possano essere i dolori riflessi di origine vertebrale porterebbe via troppo spazio. Nella mia esperienza quotidiana verifico costantemente che molti dolori al basso schiena hanno origine dalla cerniera dorso-lombare (D12-L1), così come per dolori riferiti al pube o al trocantere. Alcuni dolori alla testa

hanno origine dalle vertebre cervicali alte; l’esame obiettivo può indurci a presumerlo e l’atto mobilizzativo selettivo a confermarcelo o meno. Dolori riferiti alla spalla, sottoscapolari, toracici, irradiazioni di dolori agli arti superiori e inferiori. In direzione centripeta, dalla periferia verso la colonna vertebrale, posso ricondurre un dolore ad uno o più segmenti intervertebrali e verificarne la presumibile origine attraverso l’esame obiettivo alla ricerca del DIM. Se ho un dolore lombare basso accentuabile con una digitopressione al centro della cresta iliaca, varrebbe la pena di andare a verificare se vi sia un DIM a livello della cerniera Dorso-Lombare (D12L1) e, in caso affermativo, mobilizzare selettivamente quel tratto della colonna vertebrale potendo essere quella la sede della vera origine del riferito dolore lombare. ✘ IL NOSTRO CORSO CPMA VALET La frequenza del corso di Terapia Manuale Vertebrale e Articolare della nostra Scuola dà, in tempi molto brevi, un sicuro arricchimento delle capacità diagnostiche, uno sviluppo sufficiente delle competenze terapeutiche specifiche (saper mobilizzare selettivamente e in maniera indolore la colonna vertebrale) e la possibilità di dare una adeguata, risolutiva e pur sempre integrabile risposta terapeutica ai dolori di origine funzionale di quotidiano riscontro. BIBLIOGRAFIA Robert Maigne - “La terapia manuale in patologia vertebrale e articolare”. Edizioni Libreria Cortina Torino, 1979. Robert Maigne - “Medicina Manuale – Dalla diagnosi al trattamento delle patologie di origine vertebrale”. Edizione italiana a cura di P.A. Astegiano, G.Brugnoni, R.Gatto. UTET – Torino, 1996. Robert Maigne - “Dolori di origine vertebrale. Comprendere, diagnosticare e trattare”. Curatore Renato Gatto. Elsevier, 2009. 59


GINECOLOGIA ESTETICA

Dr.ssa Elena Fasola

Specialista in Microchirurgia e Chirurgia Sperimentale - Milano Esperta in Medicina Estetica e HTech devices Segretario Generale Aigef Membro del Comitato Scientifico SIES Docente CPMA VALET - Bologna

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IL PIANETA DELLE DONNE Un’occasione per formare il medico estetico sulle indicazioni al trattamento di tutti quei cambiamenti morfologici, spesso associati a sintomi e tipici degli organi genitali esterni, che sopraggiungono in due fasi della vita femminile: il post-partum e la menopausa

l Corso di Ginecologia Estetica vuole essere un’occasione per formare il medico estetico sulle indicazioni al trattamento di tutti quei cambiamenti morfologici, spesso associati a sintomi e tipici degli organi genitali esterni, che sopraggiungono in due fasi della vita femminile: il post-partum e la Menopausa. Il corso si articolerà in più fasi, prima tra tutte è un ripasso dell’anatomia dei genitali esterni femminili, senza la quale risulterebbe impossibile introdurre la fisiopatologia dell’invecchiamento degli stessi. Verranno poi discussi e rappresentati iconograficamente le modificazioni morfologiche a cui viene sottoposta l’area anatomica durante la vita femminile e le possibilità di trattamento medico-estetico, nonché l’indicazione alla chirurgia: dalla ipotrofia delle grandi labbra alla ipertrofia delle piccole labbra, dalla rigidità dell’introito e al dolore vulvare dovute a cause patologiche (accenno alla Patologia Vulvare),

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NEW GINECOLOGIA ESTETICA

corso teorico-pratico

Programma del corso • Anatomia dei genitali esterni femminili. • Fisiopatologia dell’invecchiamento vulvare. • Modificazioni morfologiche vulvo-perineali post partum. • Modificazioni morfologiche correlate all’invecchiamento vulvare. • Diagnosi differenziale tra la maggior parte delle atrofie da invecchiamento vulvare e patologie vulvari. • Terapia dei danni post-partum. • Terapia dell’invecchiamento vulvare. • Indicazioni al trattamento minimamente invasivo dell’area vulvare nell’invecchiamento (Biostimolazione, Fillers, Carbossiterapia, Radiofrequenza, accenno al Laser CO2 ed Erbium, accenno alla Chirurgia Vulvare: Lipofilling e Chirurgia delle piccole labbra, accenno alla terapia medica di supporto).

DIDATTICA A CURA DI: Dr.ssa Elena Fasola DATA DEL CORSO: 24 Maggio 2019 ECM: 8 crediti

RICHIEDI PROGRAMMI DETTAGLIATI SEGRETERIA E SEDE: CPMA - VALET Divisione Didattica - Bologna 051.6388334/051.0216405/051.320170 - www.valet.it - info@valet.it

al trattamento delle cicatrici postepisiorrafia… Oltre alla parte introduttiva teorica, verranno dimostrate, tramite video, la maggior parte delle tecniche medico-estetiche e accennate quelle chirurgiche e ginecologiche al ripristino estetico/ funzionale della morfologia e della funzione vulvare: fillers, biostimolazione, carbossiterapia, radiofrequenza, laser CO2 ed Erbium, accenno al Lipo-

filling e alla chirurgia delle piccole labbra. Non verrà dimenticato di accennare alla terapia medica, da considerare sempre di supporto ai trattamenti medico-estetici e chirurgici nelle diverse fasi della vita femminile. ✘

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L’ACNE: DALL’EZIOLOGIA ALLA TERAPIA

MEDICINA ESTETICA

Dr.ssa Maria Pia De Padova Ospedale Privato Nigrisoli - Bologna Membro del Comitato Scientifico SIES Dr.ssa Sandra Lorenzi Istituto Dermatologico Europeo - Milano Specialiste in Dermatologia e Venereologia Docenti CPMA VALET - Bologna

Una delle più comuni malattie della pelle nell’età adolescenziale, ma anche gli adulti possono essere colpiti da questa patologia: vediamo come sconfiggerla...

’acne è una delle più comuL ni malattie della pelle nell’età adolescenziale, ma anche gli adulti possono essere colpiti da questa patologia. La malattia si caratterizza per un aumento della secrezione sebacea, interessando prevalentemente il dorso e il volto e si divide in base alla morfologia in acne comedonica, paulo-pustolosa, nodulare e nodulare/conglobata. Le lesioni acneiche, se non trattate, possono esitare in cicatrici. Oltre all’impatto estetico, questa malattia causa spesso problemi psicologici ed emotivi, con difficoltà nelle relazioni interpersonali. Ed è per questo che il paziente cerca subito un miglioramento con il “fai da te” e il “passaparola”. Solo secondariamente affronta il problema con un dermatologo. QUATTRO FATTORI PRINCIPALI L’acne è poligenica e multifattoriale. Sono quattro i fattori patogenetici principali. 1 - L’iperplasia della ghiandola sebacea e la produzione eccessiva di sebo. Le dimensioni del follicolo sebaceo e il numero di lobuli per ghiandola sono aumentati nei pazienti con acne [1]. Gli androgeni stimolano le ghiandole sebacee a produrre più sebo, condizione che è prevalente durante la pubertà.

Propionibacterium acnes

2-A nomala differenziazione follicolare. Nei follicoli normali, i cheratinociti vengono liberati come singole cellule nel lume e quindi escreti. Nell’acne, i cheratinociti vengono trattenuti e si accumulano a causa della loro maggiore coesione [2]. 3 - C olonizzazione del Propionibacterium acnes. Questi batteri si trovano in profondità nei follicoli e stimolano la produzione di mediatori e lipasi proinfiammatori. Spesso non sono correlati con la gravità dell’acne [3]. 4 - Infiammazione e risposta immunitaria. Le cellule e i mediatori infiammatori portano allo sviluppo di papule, pustole, noduli e cisti. Numerosi fattori esterni possono contribuire all’acne, inclusi traumi meccanici, cosmetici, corticosteroidi topici e farmaci orali (corticosteroidi, litio, ioduri, alcuni farmaci

Acne infiammatoria papulosa del mento

antiepilettici). Disturbi endocrini con conseguente iperandrogenismo possono anche predisporre i pazienti allo sviluppo dell’acne. L’acne fulminante è un raro sottotipo di acne che si presenta con manifestazioni sistemiche variabili, tra cui febbre, artralgia, mialgia, epatosplenomegalia e lesioni osteolitiche. Data l’alta prevalenza della condizione, isolare specifici fattori genetici è difficile. Tuttavia, il tasso di concordanza tra la prevalenza e la gravità dell’acne tra gemelli identici è alto [4]. Uno studio ha concluso che l’81% della presenza dell’acne era attribuibile alla genetica e solo il 19% a fattori ambientali [5].

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Acne escoriata

Il primo passo nello sviluppo dell’acne è la formazione del microcomedone. I cheratinociti follicolari che mostrano una maggiore coesione non si liberano normalmente, portandoli alla ritenzione e all’accumulo. Gli androgeni stimolano l’allargamento delle ghiandole sebacee e l’aumento della produzione di sebo, e il materiale cheratinocitico anormale e il sebo si raccolgono nel microcomedone. Ciò porta a un accumulo di pressione con sviluppo di concrezioni lamellari a spirale. In questa fase, un comedone non infiammatorio può essere visto clinicamente. Questo microambiente consente la proliferazione del P. acnes, che fa parte della normale flora batterica a livello follicolare. Questi grampositivi hanno una bassa virulenza, ma sono in grado di metabolizzare i trigliceridi e liberare acidi grassi liberi. Questo metabolismo, così come la sua capacità di attivare il complemento, produce mediatori proinfiammatori. Con l’aumento della pressione e il reclutamento di mediatori dell’infiammazione, il microcomedone può rompersi e rilasciare cheratina e sebo, stimolando così una risposta infiammatoria ancora maggiore. A seconda delle specifiche cellule infiammatorie presenti, possono svilupparsi pustole o papule infiammate, noduli o cisti. Se si verificano una quantità sufficiente di infiam62

mazione e danni a livello tessutale possono verificarsi iperpigmentazione postinfiammatoria e cicatrici. La maggior parte delle persone che soffrono di acne non ha alterazioni ormonali rilevabili nel sangue: sono i follicoli sebacei a essere più sensibili agli ormoni normalmente presenti nell’organismo. L’azione degli ormoni ha infatti una variabilità individuale e alcuni soggetti sarebbero più sensibili di altri. È per questo che i test endocrinologici di routine non sono indicati per la maggior parte dei pazienti con acne. Nelle pazienti con acne ed evidenza di iperandrogenismo come irsutismo, alopecia androgenetica, obesità e alterazioni del ciclo mestruale, viene effettuata una valutazione ormonale per testosterone libero, deidroepiandrostenedione solfato (DHEA-S), ormone luteinizzante (LH), ormone follicolo-stimolante (FSH). TRATTAMENTO FARMACOLOGICO Poiché molteplici fattori influenzano lo sviluppo dell’acne, la terapia di combinazione è il cardine del trattamento. Nell’acne lieve, principalmente comedonica, i retinoidi topici sono il trattamento di scelta e vengono usati in monoterapia. Per l’acne infiammatoria, la terapia di combinazione è il cardine del trattamento. Un retinoide topico più un antibiotico topico (ad esempio clindamicina, eritromicina) è il trattamento raccomandato. Questi prodotti sono disponibili singolarmente e possono essere usati insieme o possono essere disponibili in una formulazione unica per migliorare l’aderenza del paziente (ad esempio tretinoina/clindamicina). Il perossido di benzoile può essere disponibile in combinazione con un retinoide topico o un antibiotico topico (ad esempio, adapalene/benzoil perossido, clindamicina/benzoil perossido, eritromicina/benzoil perossido). L’adalene/benzoile perossido si è dimostrato efficace sia per le lesioni infiammatorie che per quelle non infiammatorie [6]. Le linee guida dell’American Academy of Dermatology raccomandano l’asso-

ciazione di retinoide topico (come l’adapalene) e benzoile perossido (BPO) come terapia di attacco e di mantenimento per il trattamento dell’acne. L’acne infiammatoria moderata viene trattata generalmente con una combinazione di un antibiotico orale e un retinoide topico. Gli antibiotici orali vengono generalmente somministrati per almeno 6-8 settimane. Dovrebbero idealmente essere utilizzati per un massimo di 3 mesi e sempre in combinazione con un retinoide, benzoile perossido o entrambi questi agenti. Quando gli antibiotici devono essere usati per più di 3 mesi, il perossido di benzoile dovrebbe sempre essere usato insieme all’antibiotico. La monoterapia con antibiotici sistemici non è raccomandata, a causa del potenziale sviluppo di resistenza [7]. Gli antibiotici più comunemente usati comprendono tetracicline (per esempio, doxiciclina, minociclina, tetraciclina) e i macrolidi (per esempio, eritromicina, azitromicina e claritromicina). Per l’acne severa o l’acne che non risponde ad altri trattamenti, l’isotretinoina orale è il trattamento di scelta. Gli effetti collaterali con questo farmaco possono essere gravi e sono quindi necessari controlli clinici ed esami di laboratorio durante il trattamento. Il controllo del CPK, il pannello lipidico e la funzionalità epatica devono essere monitorati regolarmente. Ricordiamo inoltre che l’isotretinoina è teratogena, per cui l’uso in età fertile deve essere accompagnato da una terapia estro-progestinica. La terapia ormonale può essere utilizzata nelle donne con iperandrogenismo ovarico o surrenalico e in quelle con sindrome dell’ovaio policistico. Le opzioni di trattamento comprendono contraccettivi orali combinati o farmaci anti-androgenici tra cui spironolattone. TRATTAMENTO COSMETICO Accanto alla terapia farmacologica, l’uso di cosmetici è essenziale sia per trattare forme lievi sia per limitare gli effetti collaterali delle terapie sistemiche. La pulizia accu-


matoria e sono quindi benefiche per l’acne. Importante quindi l’uso di un fotoprotettore adeguato con filtri fisici-chimici, oil-free, addizionati con sostanze seboregolatrici. Fotoprotezione obbligatoria in presenza di terapie topiche con retinoidi, benzoile perossio e idrossiacidi.

Esiti cicatriziali post-acneici

rata della pelle, usando detergenti delicati e poco aggressivi, è una procedura essenziale. Migliora l’aspetto della cute seborroica senza danneggiare la funzione di barriera. I detergenti, a seconda del tipo di acne, possono essere addizionati con sostanze cheratolitiche o antimicrobiche/antisettiche. L’uso di idratanti deve essere sotto stretto consiglio del dermatologo. Gli idratanti devono essere emulsioni leggere olio in acqua (O/A), non comedogeniche e oil-free, cioè prive di oli minerali, vegetali e grassi animali. E non meno importante, in particolare per le pazienti affette da acne, il ricorso a cosmetici ad azione coprente, non comedogenici e non irritanti; questo aiuta a superare il disagio psicologico e migliora l’aderenza alla terapia. I pazienti con acne dovrebbero evitare di radere aree infette o infiammate; l’uso di schiume o gel da barba con azione antisettica possono aiutare la rasatura. Anche se gli effetti del sole sulla pelle acneica sono controversi. Poichè gli UV sarebbero in grado di stimolare la comedogenesi, molto spesso si osserva un peggioramento o una recrudescenza dell’acne dopo il periodo estivo. Inoltre il potenziale “acnegenico” di sostanze applicate sulla cute può essere aumentato dall’azione degli ultravioletti. Tuttavia alcune radiazioni solari hanno un’attività antinfiam-

L’IMPORTANZA DELLA DIETA Anche l’alimentazione è importante nel menagement di un paziente acneico. È bene evitare di mangiare molti zuccheri e cibi ad alto carico glicemico. Uno studio ha rilevato che le persone che assumevano frequentemente zuccheri avevano un rischio maggiore del 30% di sviluppare l’acne, mentre quelli che mangiavano regolarmente pasticcini e torte avevano un rischio maggiore del 20%. Questo aumento del rischio può essere spiegato dagli effetti che i carboidrati raffinati hanno sui livelli di zucchero nel sangue e di insulina. I carboidrati raffinati vengono assorbiti rapidamente nel flusso sanguigno, il che aumenta rapidamente i livelli di zucchero nel sangue. Quando aumentano gli zuccheri nel sangue, aumentano anche i livelli di insulina. L’insulina rende gli ormoni androgeni più attivi e aumenta l’IGF-1. Ciò contribuisce allo sviluppo dell’acne, facendo proliferare le cellule della pelle più rapidamente e aumentando la produzione di sebo.

Le diete a basso indice glicemico, che non aumentano drasticamente gli zuccheri nel sangue o i livelli di insulina, sono associati a una riduzione della gravità dell’acne. ✘ BIBLIOGRAFIA 1 - Gollnick HP, Zouboulis CC, Akamatsu H. Pathogenesis and pathogenesis related treatment of acne. J Dermatol. 1991 Sep;18(9):489-99. 2 - Cunliffe WJ, Holland DB, Clark SM, et al. Comedogenesis: some new aetiological, clinical, and therapeutic strategies. Dermatology. 2003;206(1):11-6. 3 - Leyden JJ, McGinley KJ, Mills OH, et al. Propionibacterium levels in patients with and without acne vulgaris. J Invest Dermatol. 1975 Oct;65(4):382-4. 4 - Walton S, Wyatt EH, Cunliffe WJ. Genetic control of sebum excretion in acne - a twin study. Br J Dermatol. 1988 Mar;118(3):393-6. 5 - Bataille V, Snieder H, MacGregor AJ, et al. The influence of genetics and environmental factors in the pathogenesis of acne: a twin study of acne in women. J Invest Dermatol. 2002 Dec;119(6):1317-22. 6 - Thiboutot DM, Weiss J, Bucko A, et al; Adapalene-BPO Study Group. Adapalene-benzoyl peroxide, a fixed-dose combination for the treatment of acne vulgaris: results of a multicenter, randomized double-blind, controlled study. J Am Acad Dermatol. 2007 Nov;57(5):791-9. 7 - Walsh TR, Efthimiou J, Dreno B. Systematic review of antibiotic resistance in acne: an increasing topical and oral threat. Lancet Infect Dis. 2016 Mar;16(3):23-33.

corso teorico-pratico

APPROCCIO MULTIDISCIPLINARE AL TRATTAMENTO DELL’ACNE Obiettivo del corso Durante il corso si analizzeranno i principi fondamentali su cui si basano le attuali terapie dell’acne: riduzione dell’eccessiva secrezione di sebo, riduzione dell’eccessivo ispessimento che si determina a livello del follicolo pilosebaceo con azione cheratolitica, trattamento della flora microbica cutanea con azione antisettica, trattamento delle lesioni infiammatorie con azione antinfiammatoria. Si prenderanno poi in esame tutti i possibili trattamenti topici, sistemici, ormonali e strumentali fornendo un approccio multidisciplinare al trattamento di questa patologia.

DIDATTICA A CURA DI: Dr.ssa Maria Pia De Padova e Dr.ssa Sandra Lorenzi DATA DEL CORSO: 10 Maggio 2019 ECM: 8 crediti

Russo

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LASER TERAPIA

Redatto da Domenico D’Angelo, Fabio Marini e Paolo Visci Dr. Domenico D’Angelo Per.to Chirurgia Ambulatoriale e Flebologia Master in Angiologia Membro comitato scientifico SIES Docente CPMA VALET - Bologna

I MIRACOLI DEL LASER VAGINAL REJUVINATION La VRS è una sindrome medica abbastanza comune che comporta la perdita della struttura vaginale ottimale ed è solitamente la conseguenza di un parto o dell’invecchiamento. Oggi è possibile ritrovare il giusto equilibrio anche senza dover ricorrere al bisturi

a sindrome da rilassamento vagiL nale (VRS) è una condizione medica abbastanza comune, descritta come una perdita della struttura vaginale ottimale ed è di solito associata al parto vaginale e all’invecchiamento naturale. Le gravidanze multiple e i parti contribuiscono a un peggioramento della condizione del rilassamento vaginale, nonché la menopausa, che con la diminuzione dei livelli ormonali conduce all’atrofia vaginale. La maggior parte delle donne (e dei loro mariti o partner), in merito alla sindrome rilassamento vaginale, si riferiscono a una condizione come di “vagina ampia, allargata, appunto rilassata”, lamentando una perdita del tono vaginale, che è direttamente collegata alla riduzione di attrito durante il rapporto sessuale e quindi a una diminuzione o perdita di gratificazione sessuale. Attualmente esiste un ampio spettro di opzioni per il trattamento della sindrome da rilassamento vaginale, che va dagli esercizi comportamentali (esercizi di Kegel) alle terapie farmacologiche (ormonali, creme o spray astringenti), a varie procedure chirurgiche più o meno invasive.

Mentre le terapie comportamentali e farmacologiche sono sicure e non invasive, ma con limitata efficacia, le varie procedure chirurgiche promettono un migliore risultato finale, ma con presenza di rischi chirurgici e postoperatori associati anche elevati. Le procedure chirurgiche richiedono un’incisione e un intervento plastico del tessuto vaginale per ridurre le dimensioni del canale vaginale. L’operare “su” o “vicino” al tessuto vaginale è intrinsecamente rischioso e può causare cicatrici e danni ai nervi con diminuzione della sensibilità; inoltre, le pazienti necessitano di un periodo di recupero prolungato dopo l’intervento. Tra le procedure chirurgiche, le più popolari sono quelle effettuate con il laser, in cui il laser è usato al posto del bisturi. Tuttavia è

ancora oggi un intervento chirurgico relativamente aggressivo e con un periodo di recupero lungo e doloroso. Per questo motivo la ricerca si è rivolta a metodi di trattamento non invasivi o minimamente invasivi per la sindrome da rilassamento vaginale, metodi che offrano una buona efficacia combinata con un elevato livello di sicurezza e un breve periodo di recupero. Al momento, sul mercato ci sono nuove terapie che impiegano il laser non come bisturi, ma sfruttando l’interazione fototermica della tecnologia laser sui tessuti e sulle mucose vaginali, esplicando un effetto terapeutico minimamente invasivo e non ablativo. I VANTAGGI DELLE NUOVE TECNICHE Con la definizione di Ringiovanimento Vaginale Laser (RVL) – Laser Vaginal Rejuvination (LVR), oggi comprendiamo la procedura più innovativa e più interessante che possa essere offerta alle donne per il


corsi teorico-pratici

trattamento efficace di una vasta gamma di disturbi vulvo-vaginali, il ripristino funzionale appunto della vagina o il ringiovanimento vaginale, per mezzo di un trattamento aggiornato di laserchirurgia, privo di invasività chirurgica, senza dolore, senza tempi di inattività, che permette di ovviare oltre che al rilassamento del tono vaginale dovuto all’età e alle gravidanze, cause della diminuzione del tono e della forza contrattile vaginale, anche di trattare l’atrofia della vagina e della vulva e il prolasso e l’incontinenza urinaria da stress. In questo caso non si parla di una chirurgia estetica fine a se stessa: infatti questi trattamenti portano a un recupero non dell’apparire, ma della funzione vaginale perduta a causa dei parti, della carenza ormonale e dell’invecchiamento dei tessuti. Il RVL permette inoltre di migliorare l’aspetto estetico della zona vaginale che presenta una vulva pigmentata, schiarendone la pelle e ottenendo il raggiungimento di una vulva rosa con una texture naturale e setosa. La tecnologia laser si avvale attualmente di diversi sistemi, disponibili per il laser resurfacing delle mucose genitali come per il distretto cutaneo, tra cui quelli ad anidride carbonica (CO2) e quelli a erbium (Er:YAG). L’impiego del laser CO2 e dell’Er:YAG laser nel resurfacing dei tessuti è basato sui principi della fotodermolisi selettiva, effica-

TECNICHE LASER - PERCORSO BASE DATE DEL CORSO: 29-30-31 Marzo 2019

PERFEZIONAMENTI DELLE LESIONI PIGMENTATE E TATUAGGI DATA DEL CORSO: 26 Ottobre 2019 DELLE LESIONI VASCOLARI A MANIFESTAZIONE CUTANEA DATA DEL CORSO: 27 Ottobre 2019 SINERGICO NELLA TERAPIA DELL’AGING CUTANEO DI VISO E CORPO DATA DEL CORSO: 9 Novembre 2019 DI FOTOEPILAZIONE DATA DEL CORSO: 10 Novembre 2019 ECM: DOCENTI:

20 + 8 + 8 + 8 + 8 crediti Dr. Domenico D’Angelo e Dr. Fabio Marini

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ce nel vaporizzare tessuti contenenti acqua. L’interazione fra la radiazione elettromagnetica emessa dalla sorgente laser e i tessuti biologici è governata da processi fisici che regolano lo scambio di energia tra la lunghezza d’onda e il substrato e dalla risposta biologica del tessuto bersaglio. L’acqua è la componente principale dei tessuti biologici (circa il 77% del suo volume) e di conseguenza ha un ruolo fondamentale nell’interazione laser-tessuto. Per questo motivo, i laser CO2 (lunghezza d’onda 10600 nm) ed Er:YAG (lunghezza d’onda 2940 nm) sono particolarmente efficaci, poiché emettono nel campo dello spettro dell’infrarosso in cui l’assorbimento da parte delle molecole di acqua è prevalente. L’alto assorbimento da parte dell’acqua spiega la ridotta profondità di penetrazione necessaria sia per il laser CO2 che per l’Er:YAG. Entrambe le tecnologie sono appositamente studiate per emettere impulsi di energia laser distribuiti nel canale vaginale e nella zona dell’introitus, riscaldando il tessuto e il collagene all’interno. Il riscaldamento del collagene provoca la sua contrazione immediata, le fibre diventano più corte e più

spesse e di conseguenza il tessuto irradiato si contrae e restringe. Oltre alla reazione momentanea del ritiro e restringimento del tessuto collagene, si instaurano processi di rimodellamento e neocollagenogenesi che al termine di questi processi arricchiscono il tessuto trattato di nuovo collagene, rendendolo più idratato, stretto e più elastico, migliorando così la lassità vaginale e riducendo gli effetti della sindrome da rilassamento vaginale. Il laser Er:YAG, in particolare, emette la radiazione fototermica a una lunghezza d’onda di 2940 nm, che corrisponde al picco del coefficiente di assorbimento dell’acqua e viene assorbita 12/18 volte di più dai tessuti contenenti acqua rispetto al laser CO2, che ha una lunghezza d’onda di 10.600 nm. La radiazione emessa dal laser Er:YAG rispetto al laser CO2 è assorbita pertanto di più dai tessuti cutanei superficiali e di conseguenza la profondità di penetrazione necessaria è estremamente ridotta (10-20 volte meno con laser CO2). Questa caratteristica del laser Er:YAG consente quindi un trattamento ambulatoriale indolore, minimamente invasivo, con un controllo preciso dell’ablazione tissutale che ne aumenta la capacità di indurre la formazione di nuovo collagene, ristabilendo un’appropriata irrorazione ematica, con danno termico pressoché assente. ✘ 65


MEDICINA ESTETICA

Dr.ssa Dora Intagliata Medicina e Chirurgia Estetica Dietologia e Nutrizione Member of American Academy of Aesthetic and Antiaging Medicine Rappresentante Regionale SIES Sicilia

RESISTERE E NON DEMORDERE MAI SIES continua a battersi affinché un giorno anche i medici estetici possano avere leggi, diritti e doveri alla stregua di tutte le altre specialità

a troppo tempo la Medicina D Estetica è considerata una faccenda vana e superficiale, fatta solo

di punturine, tiraggi vari e null’altro. All’alba del 2019 mi sento di poter dire che fortunatamente questa visione “frivola” sta cambiando. Il cambiamento è possibile, e deve essere perseguito con il fervore e la passione che ogni giorno muovono le nostre giornate con i pazienti. Ho vissuto l’anno da Responsabile Regionale SIES con la grande voglia e la grande certezza che ogni piccolo passo avrebbe portato a una grande meta. La mia amatissima terra di Sicilia mi ha dato tante soddisfazioni. In qualche modo, nel corso del 2018, io e lei abbiamo scritto un capitolo importante nella storia della Medicina Estetica: il primo SIES Itinerant Edition ha coronato il sogno di poter portare l’eccellenza della nostra branca, tanto osteggiata, in una terra sicuramente lontana dai canoni della stessa Medicina Estetica. Eppure lavorando costantemente, in rapporto diretto con le istituzioni, spendendo tempo e fatica, scrivendo e riscrivendo lettere e comunicati, dialogando con gli ordini provinciali siciliani dei medici, colloquiando con direttori generali e amministratori, siamo riusciti ad aprire uno spiraglio. Seppur piccolo, seppur ancora lontano dalla vittoria, ma senza ombra di dubbio una conquista. Nel mese di settembre 2018 è stata finalmente accettata la mia proposta presso l’Ordine dei Medici di Siracusa di istituire una Commissione di Medicina Estetica. Ed è con orgoglio immenso che questa è stata successivamente istituzionalizzata. La Commissione, che è attivis-

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sima, prevederà, oltre alle giornate formative legate alla Medicina Estetica, la possibilità di fornire note cliniche assistenziali e buone pratiche medico-estetiche, vigilanza sulla professione del medico estetico, dialogo costante con le istituzioni, divulgazione di giuste informazioni ai colleghi che si accingono a praticare questa specialità. Non è stato facile, ho dovuto lottare quotidianamente senza mai demordere, anche se spesso mi ha portato a espormi personalmente pure a rischio di non essere ben voluta. Ma, come dico sempre, “il lavoro costante premia”, e così è stato! Tante sono ancora le cose da fare e gli obiettivi da raggiungere, e già so che dovrò scrivere e scrivere e scrivere, arrabbiarmi, demoralizzarmi, ma ho la certezza che la grande famiglia SIES mi sosterrà incoraggiandomi, affiancandomi e spronandomi così come ha fatto in

questo anno. Un vecchio proverbio dice che “una noce dentro un sacco non fa rumore”, ma se siamo in tanti a lottare allora sì che ci faremo sentire. Non è vero che i medici estetici sono superficiali, poco preparati e commercianti; il vero medico estetico è colui che con passione e dedizione svolge in modo egregio la professione medica, onorando ogni giorno l’etica del nostro lavoro, aggiornandosi costantemente, mai sentendosi inferiore alle altre specialità mediche, anzi lottando costantemente per sfatare una volta per tutte il mito del “bello senz’anima”. La Medicina Estetica è e sarà Medicina allo stato primordiale e per questo motivo noi di SIES continueremo a battagliare, affinché un giorno anche i medici estetici possano avere leggi, diritti e doveri alla stregua di tutte le altre specialità. ✘



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