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Rimodellare il profilo mandibolare senza bisturi
from Numero 64
Dr.ssa Paola Molinari Specialista in Chirurgia Generale, Medico Estetico - Modena
I filler di acido ialuronico offrono la possibilità di valorizzare il viso maschile e femminile con un risultato naturale. Conoscenza anatomica, scelta dei gel e tecnica iniettiva con approccio multi-layer fanno la differenza
La sezione inferiore del viso è una delle aree che prima di altre, e in modo più evidente, può manifestare i segni dell’invecchiamento. La percezione dei primi segni di cedimento e rilassatezza dei tessuti, oltre che di eventuali disarmonie, è ancora più accentuata oggi che il terzo inferiore del volto è costantemente in primo piano nel proliferare di foto, selfie e videoconferenze. Ed è un fenomeno che, seppur con caratteristiche e motivazioni diverse, riguarda le donne come gli uomini. Per le prime, che sono alla ricerca di conferme e sicurezze nelle relazioni e sul lavoro, l’idea di femminilità e di freschezza è associata a un mento piccolo e arrotondato e a un contorno mandibolare definito, che risulta più magro e accattivante. Gli uomini invece (che sono sempre di più: rappresentano l’8% dei pazienti che si sottopongono a trattamenti di Medicina Estetica, +27% in vent’anni; in Italia, sugli oltre 950mila trattamenti praticati ogni anno, circa il 12% ha avuto come destinatari pazienti uomini) sono alla ricerca di affermazione soprattutto in campo lavorativo e la percezione di se stessi come “mascolini”, sportivi e giovani passa attraverso l’esaltazione dei caratteri sessuali secondari tipici del volto maschile, come appunto zigomi, mento e profilo mandibolare. Le parole d’ordine sono: angoli e definizione. Rispetto al volto femminile, infatti, quello maschile presenta un mento più largo, piatto e prominente, con una mandibola più ampia e protrusa, sia per la struttura ossea, sia per la diversa conformazione del muscolo masseterico, più largo rispetto a quello femminile.
PROCESSO NATURALE Il naturale processo di invecchiamento presenta aspetti in comune fra uomini e donne: in entrambi i generi si verifica uno svuotamento dei comparti adiposi profondi del terzo medio, unito al riassorbimento di osso e muscolo e – a livello superficiale – alla perdita di volume e ridistribuzione dei cuscinetti di grasso, che causa il cosiddetto “effetto bulldog” o “effetto marionetta”: il contorno inferiore del volto assume una forma ovalare, perde di definizione e si accentua la ruga orogeniena, la cosiddetta “ruga della tristezza” o “piega amara”, che dà al viso un aspetto stanco e invecchiato. La concomitanza di tutti questi fattori, unita alla complessità anatomica dell’area presa in esame che è, lo ricordiamo, un’area dinamica, e alla necessità di tenere in considerazione le differenze fra i generi in termini di anatomia, desideri e aspettative verso il trattamento estetico (ma sempre con il tratto comune della ricerca di un effetto naturale, dove la mano del medico risulta “invisibile”), fa sì che intervenire sul terzo inferiore del volto richieda solide competenze e accorgimenti specifici. UN NUOVO CAPITOLO L’utilizzo dei filler a base di acido ialuronico ha permesso di scrivere un capitolo tutto nuovo nella storia dei trattamenti per la ridefinizione del profilo mandibolare. Queste procedure sono sempre più richieste per il loro carattere minimamente invasivo, l’assenza di tempi di recupero e la bassissima incidenza di effetti indesiderati. Inoltre questi filler sono interessati da naturali processi di riassorbimento da parte dell’organismo e pertanto i loro effetti, seppure di lunga durata, non sono permanenti. Ciò fa sì che vengano associati all’idea di un trattamento di bellezza che operi in sintonia con il corpo e permetta di non stravolgere i tratti del volto, ma di valorizzarne la naturale bellezza (o di ripristinarla, nel caso l’esigenza specifica sia quella di contrastare i segni dell’invecchiamento). Come si procede, dunque, nel rimodellare il profilo inferiore del volto con i filler di acido ialuronico? Quello che posso descrivere è l’approccio che io predi-
ligo in base ai miei studi e alla mia esperienza. È un approccio che si può definire “multi-layer”, perché si basa sulla somministrazione di materiali diversi, a diversi livelli di profondità e secondo un ordine e delle tecniche precise, in modo da ottenere effetti complementari tra loro, che concorrono a un risultato finale sempre personalizzato in base alle caratteristiche, all’età e agli obiettivi di ogni paziente.
COME PROCEDERE Più nel dettaglio, abbiamo la necessità di intervenire sia in profondità, a livello sovra e periosteo, per “mimare” la proiezione dell’osso, sia a livello superficiale, sottocutaneo, per ottenere un “effetto lifting”. A livello profondo procederemo con un impianto di filler ad alta proiezione, che agisce come “puntello” e ha un effetto trazione sul profilo mandibolare, contrastandone il cedimento; nei pazienti uomini, in particolare, queste infiltrazioni hanno anche lo scopo di definire e aumentare l’angolo mandibolare e rendere più squadrato il mento per favorire, appunto, quell’effetto maggiormente “mascolino” che si ricerca. A livello sottocutaneo, invece, prediligeremo filler dinamici, che si distribuiscono meglio e conferiscono un aspetto più liscio e compatto ai tessuti, pur preservando la naturale mobilità ed espressività di questa parte del volto. Quest’ultimo è un aspetto che mi preme infatti sottolineare: molto spesso i pazienti arrivano dal medico con un’idea dei risultati che vogliono ottenere basata sui classici selfie, ritratti del viso scattati di tre quarti; ma si tratta di una visione molto parziale, “in 2D”, quando il volto in realtà non solo è tridimensionale (e quindi la proiezione di mandibola e labbra va valutata correttamente anche di profilo), ma è addirittura “in 4D”, perché si aggiunge la dimensione della dinamicità. Ecco perché per me è importantissimo procedere alla valutazione preliminare del paziente in posizione statica e in posizione dinamica, perché un effetto che ci sembra “bello” nelle foto può diventare innaturale con i movimenti del volto. Le conoscenze anatomiche e l’esperienza dello specialista giocano una parte fondamentale nel pianificare correttamente un intervento che è, sì, minimamente invasivo, ma che può comunque presentare alcune criticità, in quanto nell’area che prendiamo in esame sono presenti nervi, ghiandole (ad esempio la parotide, nell’angolo della mandibola e sotto al trago) e vasi, in particolare l’emergenza dell’arteria facciale, che se coinvolta può dare rischi di tipo ischemico.
FATE LA SCELTA GIUSTA Anche le competenze nella scelta dei materiali iniettabili e nelle tecniche di iniezione fanno una grossa differenza. Per l’impianto profondo mi oriento sull’approccio ad ago con un filler particolarmente rigido ad “alto G’” e alta coesività; la tecnica che utilizzo è quella “a colonna” con accesso laterale, in modo da riprodurre la proiezione ossea. In superficie utilizzo invece una cannula, eseguendo l’impianto con tecnica lineare antero-retrograda e a ventaglio, utilizzando un gel volumizzante dinamico e malleabile caratterizzato da “stretch” e “strength” ottimali; dopo un iniziale momento di edema, infatti, assume la consistenza dei tessuti naturali, segue i movimenti del volto e, in definitiva, non si sente e non si nota, per un risultato finale assolutamente armonico e personalizzato, che valorizza appieno i tratti unici di ogni paziente. ◼︎
RIFERIMENTI 1 - Plastic Surgery Statistic Report - 2019 2 - Rapporto Isaps 2017 (International Society of Aesthetic Plastic Surgery) 3 - Aronson, Elliot. 1999. The Social Animal. New York: Worth Publishers, Inc; Cowley, Geoffrey. The biology of beauty. Newsweek. 1996 (127): 60-67 4 - Cunningham, M.R., Roberts, A.R., Barbee, A.P.& Druen,P.B. Their ideas of beauty are,on the whole, the same as ours’: consistency and variability in the cross cultural perception of female attractiveness. J.Pers.Soc.Psychol.1995.68,261–279. 5 - Janssen I, Heymsfield SB, Wang ZM, Ross R. Skeletal muscle mass and distribution in 468 men and women aged 18-88 yr. J Appl Physiol (1985).2014. 15;116(10):1342; Weeden JC, Trotman CA, Faraway JJ. Threedimensional analysis of facial movement in normal adults: influence of sex and facial shape. Angle Orthod 2001 Dec; 71(6):525. 6 - Toledo Avelar LE, Cardoso MA, Santos Bordoni L, de Miranda Avelar L, de Miranda Avelar JV. Aging and Sexual Differences of the Human Skull. Plast Reconstr Surg Glob Open. 2017 Apr 27;5(4):e1297. doi: 10.1097/ GOX.0000000000001297. 7 - Cotofana S. et al., 2016. Facial Plast Surg. 32:253-260 8 - Toledo Avelar LE. et al., 2017. Plast Reconstr Surg Glob Open. 5(4):e1297