Numero 45

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LA DOMUS

MEDICA

DEL TERZO MILLENNIO ANNO XV - periodico di informazione scientifica a diffusione mirata

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Q U E S T O

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N U M E R O

I miei trent’anni di Medicina Estetica

S IES Safety APP: la sicurezza a portata di clic!

S .E.F.F.I. (Superficial Enhanced Fluid Fat Injection)

Cenni sul ruolo dell’Eco-color Doppler delle arterie extra e intracraniche nell’insufficienza cerebrovascolare acuta

n. 45 maggio-agosto 2015, anno XV - Aut. Tribunale Bologna n. 7071 del 05/12/2000 - Sped. a.p. 45% art. 2 comma 20/b legge 662/96 - Poste Italiane Dir. Comm. Imprese E/R Spedizione riservata ai soli abbonati non acquistabile in edicola. In caso di mancata consegna, restituire all’editore che si impegna a pagare la relativa tassa c/o CMP di Bologna - Contiene I.P.


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LA DOMUS MEDICA DEL TERZO MILLENNIO

periodico di informazione scientifica a diffusione mirata

ANNO XV - MAGGIO - AGOSTO 2015

SOMMARIO

Autorizzazione Tribunale di Bologna n. 7071 del 05/12/2000 Direttore responsabile: Marco Montanari

ARTICOLI

PAGINA

Coordinamento scientifico: Basso Matteo, Bitelli Piera, Carrari Bruno Giacomo, Cavezzi Attilio, De Padova Maria Pia, Di Donato Crescenzo, Di Lella Emanuela, Frullini Alessandro, Fundarò Salvatore, Izzo Giuseppe Maria, Lerro Federica, Maullu Giorgio, Molinari Paola, Paolini Franco, Pelliccia Roberto, Priori Maurizio, Ronconi Maurizio, Russo Rosalba.

Chiarimento terminologico e informativa per i pazienti

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MC1: Medical Ultrasound System

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Hanno collaborato: Accorsi Franco, Brighetti Filippo, Casoni Paolo, Cavallini Maurizio, Ceccarelli Maurizio, D’angelo Domenico, De Angelis Francesca, De Cataldis Angelo, Fasola Elena, Frisa Ezio, Fundarò Salvatore, Gennai Alessandro, Giovannetti Micaela, Iozzo Ivano, Lerro Federica, Migliori Ginevra, Molinari Paola, Orlandini Maria Crisitina, Paolini Franco, Papagni Marco, Pieri Alessandro, Priori Maurizio, Ruffa Roberto, Russo Paola Rosalba.

I miei trent’anni di Medicina Estetica

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Trattamento di discromie e lassità cutanee nella regione palpebrale inferiore con filler Stylage® Hydromax

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Un successo lungo 107 anni

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Segreteria di redazione: VALET S.r.l. Via dei Fornaciai 29/b - 40129 Bologna Tel. 051.63.88.334 - Fax 051.32.68.40 - edizioni@valet.it - www.valet.it

L’aproccio ZO® Skin Health al trattamento del melasma: efficacia e sicurezza tutto l’anno, incluso il periodo estivo

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La molteplicità dei trattamenti con laser frazionato non ablativo M22™ ResurFX™ Lumenis 1565 nm

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Impiego dei nuovi fili di sostegno con cogs nel lifting non chirurgico del viso

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Approccio integrato cavitazione-dermoelettroporazione nel trattamento delle adiposità localizzate e della P.E.F.S.

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S.E.F.F.I. (Superficial Enhanced Fluid Fat Injection)

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Cenni sul ruolo dell’Eco-color Doppler delle arterie extra e intracraniche nell’insufficienza cerebrovascolare acuta

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Immagine & comunicazione: Elisa Fantini - elisa@valet.it Realizzazione grafica: Matteo Nuti - immagine@valet.it Stampa: Cantelli Rotoweb S.p.a. È vietata la riproduzione, totale o parziale, di ogni contenuto di questa pubblicazione senza esplicita autorizzazione dell’editore. Tutti i punti di vista espressi in questo periodico sono quelli dei rispettivi autori e non riflettono necessariamente quelli delle imprese alle quali appartengono, dell’editore e delle istituzioni. Nulla intende rappresentare un consiglio o una raccomandazione su cure e metodiche; l’editore non da garanzie sui protocolli terapeutici citati e non riconosce alcuna responsabilità su eventuali danneggiamenti causati da nozioni riportate sulla rivista. La rivista è spedita in abbonamento postale. I dati anagrafici dei soggetti interessati alla spedizione della presente rivista provengono da elenchi pubblici e vengono trattati in conformità a quanto previsto dal “Codice Privacy” (Digs. 196/2003). Le finalità del trattamento riguardano la spedizione in abbonamento postale della presente rivista, di altre pubblicazioni, invio di cataloghi ed eventuali altre comunicazioni inerenti le attività promosse dal titolare del trattamento. L’interessato può in qualsiasi momento richiedere informazione sul trattamento dei propri dati, ottenere modifiche od opporsi in tutto o in parte, facendone richiesta via fax, lettera o e-mail, al titolare del trattamento. II titolare del trattamento è VALET S.r.l. - Via dei Fomaciai, 29/b 40129 Bologna (BO). Alla data della presente pubblicazione, il Responsabile del trattamento è il Sig. Daniele Morini. L’informativa integrale, completa di finalità, modalità del trattamento, diritti dell’interessato e soggetti a cui potrebbero essere comunicati i dati, è consultabile sul sito www.valet.it alla sezione Privacy. Diffusione Nazionale: Medici specialisti in: anestesia e rianimazione, Angiologia e Flebologia, chirurgia generale, chirurgia plastica, dermatologia, dietologia, endocrinologia, fisiatria, malattie reumatiche, medicina sportiva e patologia vascolare, centri di medicina e Chirurgia Estetica, estetica medica, medici di base, studi privati di agopuntura e Mesoterapia, infermieri professionali, ambulatori di chiroterapia, fisioterapia, fisiokinesiterapia e massaggi, poliambulatori, case di cura e cliniche private, direttori sanitari: A.S.L., ospedali, stabilimenti termali, associazioni e istituzioni sanitarie, istituti scientifici e di ricerca, docenti e corsisti Divisione Didattica VALET: CPMA e C.E.D.A. Distribuzione: 140.000 copie

RUBRICHE e SPECIALI

PAGINA

Resoconto: 18° congresso internazionale SIES VALET 2015

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Il bello di tornare a Scuola

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La Scuola CPMA VALET

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Resoconto AFI Days 2015: Scleroterapia e dintorni

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Sies Safety app: la sicurezza a portata di click!

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Corsi di Eco-color Doppler di secondo livello

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MEDICINA ANTALGICA di Francco Paolini Medico Chirurgo Docente CPMA VALET - Bologna

ella nostra Scuola, tradizionalN mente, la Mesoterapia viene definita come un “trattamento medico

che sfrutta la particolare reattività del tessuto connettivale sottoposto a stimoli fisico-chimici e che, partendo da una precisa indagine eziopatogenetica, utilizza ai fini terapeutici l’iniezione intradermica o sottocutanea di sostanze medicamentose iniettabili - sia appartenenti alla Farmacopea Ufficiale o definite come sostanze medicamentose naturali - generando un sinergismo tra l’azione riflessoterapica della microiniezione e l’effetto medicamentoso della sostanza iniettata”. La citata definizione di Mesoterapia è del 1985, periodo in cui la medicina ufficiale storceva il naso davanti a qualsiasi tipo di integrazione con metodiche terapeutiche derivanti dalle Tradizioni; eppure era, e continua a essere, carica di logica e lungimiranza. Non consiste semplicemente nel veicolare con un ago direttamente nel tessuto sottocutaneo un farmaco, ma anche nel creare contestualmente un’adeguata azione meccanica sul tessuto connettivo che, attraverso la stimolazione delle terminazioni nervose, di riflesso bloccherà a livello midollare l’ascesa dell’impulso dolorifico al talamo e alla corteccia cerebrale; così come accade nella gran parte delle tecniche manuali o stru-

CHIARIMENTO TERMINOLOGICO E INFORMATIVA PER I PAZIENTI Il modulo che facciamo firmare al paziente non è solo un obbligo, ma addirittura un’opportunità

mentali di fisiokinesiterapia a scopo antalgico ancora tenute in uso. La peculiarità della Mesoterapia è la diretta azione farmacologica sulle zone trattate che, non ostacolata dalla bypassata barriera cutanea, si traduce in una massima biodisponibilità locale di molecole del farmaco e massima velocità di occupazione recettoriale; si differenzia pertanto dalla veicolazione transdermica o ionoforesi. Una “Mesoterapia senza aghi” è una Mesoterapia privata di uno dei suoi fondamentali meccanismi d’azione. In un semplice atto, abbiamo racchiuso un’azione terapeutica farmacologica e una riflessologica che agiscono contestualmente e in sinergia. Oggi è comunemente praticata la Mesoterapia con prodotti omeopatici o omotossicologici che rientrano a pieno titolo tra le sostanze medicamentose, peraltro inoculati anche in punti di agopuntura. Coadiuvare all’azione localizzata della Mesoterapia un’azione mirata alla stimolazione di punti di agopuntura è sempre più accettato e praticato. Le antiche tradizioni, e tra le prime la Medicina Tradizionale Cinese, hanno sempre posto in evidenza l’importanza di una stimolazione cutanea nel trattamento delle patologie dolorose e, prima che

queste stimolazioni venissero effettuate con aghi metallici, venivano effettuate con aghi di pietra (Bian). Spiegare bene ai pazienti in cosa consiste la Mesoterapia è il passo fondamentale per farla accettare. Le domande più frequenti a cui bisogna dare risposte le troviamo sottintese nella proposta di consenso informato che ho pensato di presentare in questo articolo. “PUNTURINE” BEN SOPPORTATE La Mesoterapia, o Intradermoterapia distrettuale (ITD) antalgica, è un trattamento medico che consiste nell’inoculazione di farmaci della farmacopea ufficiale utilizzati in genere per via iniettiva endovenosa o intramuscolo per il trattamento dei dolori (prevalentemente anti dolorifici e miorilassanti) o altre sostanze medicamentose quali preparati omeopatici o omotossicologici. È subordinata a un preciso inquadramento diagnostico e caratterizzata da una serie di piccole inoculazioni di detti farmaci nella parte più superficiale della cute al di sopra della zona ove è presente il dolore, quindi nelle strette vicinanze delle principali articolazioni. Questi farmaci, in fiale, vengono in genere utilizzati in quantità ridotte, diluite con soluzione fisiologica e con l’aggiunta di una piccola quantità di anestetico locale (0,5 cc). Le diluizioni farmacologiche preparate vengono iniettate nelle sedi citate con siringa e un piccolo ago delle dimensioni di 4 millimetri in quantità di circa 0,2 cc per ogni punturina, e non passa subito nel circolo generale ma per diffusione giunge nel tempo (anche giorni) fino alle articolazioni dopo aver attraversato tutti i tessuti sottostanti la pelle (muscoli, fasce muscolari e tendini); durante questi giorni (2-3), la diluizione farmacologica viene assorbita dal 5


CHIARIMENTO TERMINOLOGICO E INFORMATIVA PER I PAZIENTI circolo ed eliminata lentamente dal fegato e dai reni. Nelle condizioni patologiche acute si possono effettuare sedute distanziate di 3-4 giorni; la norma in genere è un’applicazione a settimana per un ciclo massimo di 10 applicazioni. Queste punturine generalmente sono ben sopportate dalla grande maggioranza delle persone e generano fastidio. Alcune sedi possono anche causare un minimo dolore, che diventa più intenso in soggetti più sensibili alla percezione del dolore. La diluizione farmacologica iniettata può rimanere visibile sotto la pelle, che può temporaneamente arrossare per qualche minuto o a volte poche ore; poi inizia a diffondere fino a far tornare la pelle normale. Con la prima applicazione non è da escludere che vi possa essere una piccola accentuazione dei dolori, ma è da ritenere un fatto normale. I miglioramenti si iniziano a percepire o da subito o comunque entro la terza applicazione e al termine del ciclo previsto, in genere rimangono stabili per un periodo variabile da soggetto a soggetto, spesso anche per molti mesi. La grande maggioranza dei soggetti trattati trae un beneficio tra il buono, l’ottimo e l’eccellente. Alcuni, a dire il vero pochissimi, non traggono alcun beneficio anche avendo effettuato un intero ciclo. Ha il vantaggio di poter utilizzare minime quantità di farmaci che, diffondendo principalmente nelle sedi di inoculazione, rappresentano comunque una notevole e più che sufficiente quantità. Ciò avvantaggia per la possibilità di utilizzare la Mesoterapia anche in quei soggetti che presentano controindicazioni a un trattamento iniettivo classico (problemi di stomaco, fegato e reni) in quanto con questa modalità di somministrazione i comuni effetti collaterali non si verificano. Il medico valuterà comunque se far utilizzare eventualmente una gastroprotezione che, in genere, non occorre. Trattandosi di piccole punture, spesso si possono verificare dei minimi versamenti di sangue sotto la pelle che lasciano temporaneamente piccoli lividi che regrediscono spontaneamente nel giro di 1-2 settimane e 6

più velocemente con l’applicazione di creme all’ossido della vitamina K. Di questo si deve tener conto per eventuali temporanei inestetismi a cui potrebbe andare incontro e che le potrebbero creare disagi sociali. I lividi vanno protetti dall’azione del sole o di altre fonti di luce (lampade solari) tramite uno schermo protettivo solare ad alta protezione (da 50 SF+ in su) fino a quando non scompariranno. Se ciò non dovesse essere effettuato, si corre il rischio che si creino delle macchie alla pelle di difficile soluzione o, addirittura, permanenti. POSSIBILI CONTROINDICAZIONI La Mesoterapia ha alcune controindicazioni. Come per altre tipologie di farmaci, esiste la possibilità che ci sia allergia a una delle sostanze utilizzate. Alcune forme di allergia possono essere anche gravi, la più grave delle quali è lo shock anafilattico, situazione che richiede un pronto intervento farmacologico del medico, manovre rianimatorie e un’immediata ospedalizzazione e che può essere mortale. Questa eventualità è rarissima in Mesoterapia e viene scongiurata il più delle volte durante la visita medica con la raccolta dei dati anamnestici. È importantissimo che il paziente riferisca eventuali pregressi episodi di allergia a farmaci, in particolare aspirina o aspirino simili (la gran parte dei farmaci comunemente utilizzati nelle terapie antidolorifiche), oppure allergie ad anestetici locali in caso di piccoli interventi chirurgici o dal dentista. In questi casi, in genere, ci si astiene. Comunque l’atto mesoterapeutico prevede che per le sostanze utilizzate vengano effettuate (per

ogni farmaco singolarmente) alcune prove allergiche. Queste consistono nell’inoculazione di piccole quantità delle sostanze da iniettare sulla cute dell’avambraccio attendendo qualche minuto per verificare che non si verifichino reazioni locali o generalizzate che controindicherebbero assolutamente l’uso di detti farmaci. Una reazione allergica imprevedibile è comunque sempre possibile, analogamente all’uso di altri farmaci iniettati con le classiche modalità di somministrazione (intramuscolare, intravenosa o per bocca). Altra eventualità, anche questa molto rara qualora si adottino le minime norme igieniche di detersione e disinfezione della cute prima delle iniezioni, sono le infezioni cutanee. In America si è verificata infezione cutanea con un batterio simile a quello della tubercolosi a seguito di Mesoterapia effettuata da personale non medico; tale infezione ha trovato anche difficoltà di trattamento con i comuni antibiotici. Per altre tipologie di infezioni cutanee, possibili ma comunque rare, i comuni antibiotici esistenti sono in grado di risolvere il problema in tempi brevi. È importante che il medico venga avvisato qualora dovessero insorgere problemi di qualsiasi genere, al fine di poter adottare tempestivamente le soluzioni terapeutiche adeguate. In Mesoterapia, per ogni seduta si usa materiale sterile e monouso (aghi, siringhe) smaltito al termine di ogni seduta nei rifiuti speciali e quindi è da escludere la possibilità di infezioni interumane (HIV, Epatiti ect.) da materiale usato su altri pazienti e non sterilizzati. È da considerare una normale reazione della pelle il tempora-


corsi teorico-pratici

INTRADERMOTERAPIA DISTRETTUALE (MESOTERAPIA) E MICROTERAPIA neo rossore, il gonfiore nelle sedi delle punture (è la quantità di diluizione farmacologica iniettata che si diffonderà nel giro di qualche ora o, molto raramente, dopo 1-2 giorni). Alcuni soggetti, pur non sapendolo, possono essere particolarmente emotivi e andare incontro a crisi di svenimento dopo le punturine (in genere già dalla prima). Il medico è perfettamente in grado di risolvere questa situazione benigna. Tenendo sollevati gli arti per un po’ di tempo, la crisi si risolve poi spontaneamente. È ovvio che in tal caso si deciderà se proseguire o no con la seduta. Nella nostra Scuola insegniamo la Mesoterapia mirata, ossia la stimolazione contestuale alla terapia localizzata di punti di agopuntura per un’ulteriore azione sinergica antidolorifica. Pertanto, nel consenso informato aggiungo che il trattamento mesoterapeutico localizzato può essere integrato dalla puntura, sempre con aghi da Mesoterapia e con l’inoculazione di piccola quantità di diluizio-

DOCENTI: Dr. Domenico D’Angelo e Dr. Fabio Marini DATA DEL CORSO: 25-26(mat) Settembre 2015 ECM: 13,5 crediti

MESOTERAPIA ANTALGICA INTEGRATA DOCENTE: Dr. Franco Paolini DATA DEL CORSO: 26(pom)-27 Settembre 2015 ECM: 13,5 crediti

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ne farmacologica, in alcuni punti del corpo particolarmente reattivi (punti di agopuntura) anche distanti dalla sede del dolore. Questi punti si usano per potenziare l’effetto della Mesoterapia localizzata e su questi agisce solo l’effetto meccanico della puntura e non il farmaco. È facoltà del paziente decidere se avvalersi anche di questo trattamento previsto nella seduta. L’informativa resa al paziente non è solo un obbligo, ma anche un’oppor-

tunità. La chiarezza, l’esaustività, la correttezza, la corrispondenza alla realtà delle informazioni che rendiamo, oltre che a farci ricevere un consenso al trattamento concretamente e dimostrabilmente informato, ci ritorna in termini di maggior fiducia da parte dei pazienti e di una maggior accettazione del trattamento, anche da parte di coloro che avevano giurato a loro stessi che mai si sarebbero sottoposti a punture. ✘

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MEDICINA ESTETICA intervista a Roberto Ruffa Medico Chirurgo - Pianezza (TO)

MC1: MEDICAL ULTRASOUND SYSTEM Arriva dagli Stati Uniti l’apparecchiatura che consente di “scolpire” il fisico eliminando cuscinetti di adipe da addome, fianchi e cosce

ottor Ruffa, che cosa sono i D trattamenti lipolitici a ultrasuoni defocalizzati? «Si tratta di una metodica per “liquefare” i pannicoli di adipe attraverso un tipo particolare di effetto creato da onde ultrasoniche. Questa tecnologia è stata migliorata negli anni: ad oggi, abbiamo finalmente dei dispositivi medicali in grado di dare risultati brillanti in sicurezza». Quali sono i campi di applicazione di questi apparecchi? «Attualmente sono certificati per ridurre le adiposità localizzate che, in parole semplici, sono dei depositi adiposi a volte resistenti anche a diete o attività fisica. Esistono però altre appli-

cazioni ancora allo studio. Ad esempio nella cura delle affezioni dolorose di ossa e articolazioni, dove sembrano avere effetti promettenti». Come si chiama questa apparecchiatura? «Si chiama MC1, prodotto da GP e distribuito da DL Medica spa, una solida azienda di Milano che distribuisce attrezzature per la Medicina Estetica ad alta tecnologia. Negli Stati Uniti, dove il nostro team si è abilitato all’utilizzo di MC1, è commercializzato sotto il nome di VaserShape e raccoglie consensi molto elevati tra i pazienti dei migliori chirurghi plastici». Per chi è consigliata questa tecnologia innovativa? «È indicata per tutti coloro che vogliono “scolpire” il fisico eliminando cuscinetti di adipe da addome, fianchi, cosce, etc». E per chi ha problemi di pelle in eccesso? «Un effetto collaterale del trattamento è proprio la contrazione della pelle: molto spesso dopo un dimagrimento o gravidanza, residua pelle un po’ cadente o in eccesso. In questo caso la metodica ha programmi specifici per “tirare” la pelle in una sorta di lifting non chirurgico molto efficace». Si tratta quindi di una tecnologia efficace ma anche sicura?

Adiposità localizzata in pz. uomo di 38 anni, 6 trattamenti con MC1 + 6 linfodrenaggi, intervallo di 1 settimana, 1 ora di trattamento a > 41° 8

«Sì, negli Stati Uniti ha ottenuto la certificazione FDA, che è il severo ente americano per la sorveglianza sui dispositivi medici e sui farmaci. Un celebre collega chirurgo di Las Vegas, esperto interna-

zionale di queste attrezzature, ha testato a fondo il sistema confrontandolo con altri dispositivi e ha ottenuto risultati eccezionali, che fanno ben sperare per un futuro ricco di soddisfazioni. Nel nostro studio di riferimento a New York abbiamo potuto verificare un alto grado di sicurezza su migliaia di pazienti trattati e soddisfatti». La cura con questa tecnologia è molto costosa? «Confrontata con una liposuzione, è molto più economica e non ha i rischi di un intervento in anestesia totale». Dopo una seduta di MC1, quanto tempo serve per tornare all’attività di tutti i giorni? «Direi da subito. Al contrario degli interventi chirurgici, che richiedono giorni o settimane per tornare attivi , la tecnologia ultrasonica di MC1 permette di alzarsi dal lettino e riprendere subito le normali attività». I trattamenti vengono fatti in regime di ricovero? «No, assolutamente. Non servono né l’anestesia né il ricovero. Si tratta di sedute ambulatoriali della durata di circa un’ora, che vengono stabilite durante le ore del giorno». In quanto tempo si vedono i primi risultati? «Una delle cose che fin da subito ci ha lasciati meravigliati è che spesso alla prima seduta il paziente perde da 3 a 6 centimetri di giro vita, risultato che viene mantenuto. Un ciclo terapeutico normale prevede da 6 a 10 sedute, una alla settimana».


Questo risultato termina col trattamento o si hanno anche benefici a distanza? «Solitamente i vantaggi ottenuti si concretizzano nel tempo e i guadagni estetici hanno incremento spontaneo anche dopo mesi. Abbiamo osservato casi in cui tre mesi dopo la fine delle sedute ci sono stati ulteriori miglioramenti». Ci sono parecchi macchinari che promettono molte cose. Perché un paziente dovrebbe rivolgersi a questa nuova tecnologia?

Adiposità localizzatain pz. donna di 38 anni, 8 trattamenti con MC1 + 8 linfodrenaggi, intervallo di 10 giorni, 1 ora di trattamento a > 42°

«È evidente che il mercato propone da sempre il miraggio di macchinari che fanno dimagrire, tuttavia finora i risultati non sono stati entusiasmanti. In questo caso, invece, parliamo di qualcosa di assolutamente innovativo. Oggi questo dispositivo ad alta tecnologia, ben guidato da un operatore esperto, fornisce speranze per milioni di persone».

Dove è possibile fare questi trattamenti? «Al momento, in Italia sono ancora pochi i centri di Chirurgia Estetica che possiedono questa tecnologia, mentre negli Stati Uniti ce ne sono parecchi. Noi operiamo in Italia con MC1 nelle sedi di Torino e Milano. Presto doteremo di queste macchine anche i centri di Bologna e Como. Invece negli Usa abbiamo uno studio di riferimento a New York e prossimamente a Boston e Washington». E i suoi colleghi, dottor Ruffa, come possono apprendere l’utilizzo dell’apparecchio? «Sicuramente rivolgendosi al distributore DL Medica, che ha sedi presenti su tutto il territorio italiano e organizza periodicamente Workshop sull’argomento. Io stesso, con il mio team, avendo conseguito l’abilitazione come insegnante della metodica in Usa, collaboro con DL Medica, in qualità di relatore, per i corsi di livello Base, Medio e Avanzato rivolti a Medici e al personale ausiliario di Studio». ✘

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Pelle sensibile e con couperose

I trattamenti LIERAC PRESCRIPTION per pelle sensibile e con couperose associano all’esclusivo brevetto SKRL3, che ricostituisce l’integrità cutanea, attivi di riferimento utilizzati in dermatologia (Rusco e Solfato di destrano) e attivi di “nuova generazione” (Peptide anti-arrossamento) per diminuire l’intensità del rossore*, limitare l’infiammazione e lenire la pelle*.

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I MIEI TRENT’ANNI DI MEDICINA ESTETICA

MEDICINA ESTETICA di Maurizio Ceccarelli Specialista in Chirurgia Generale - Roma

a libera professione rappresenta, L per chi la svolge una sorta d’infezione progressiva. Scegliamo la no-

stra attività occasionalmente, o per interesse culturale o semplicemente per essere stati colpiti dall’immagine di qualcuno che già la svolgeva. Ci incuriosiamo di un settore e lo poniamo, lentamente, come scopo della nostra vita lavorativa. Ci entriamo con piacere e desiderio di conoscenza e lui entra in noi. Pian piano diffonde nel nostro cervello e riempie in nostri spazi temporali. Diviene il nostro lavoro e il nostro hobby. Lavoriamo, studiamo, approfondiamo, applichiamo e riprendiamo questo cerchio lavorativo che diviene la nostra vita. Dedichiamo al nostro lavoro la maggior parte della giornata e del tempo, con piacere e carica emotiva. Cresciamo professionalmente e la gratificazione dei nostri successi ci porta sempre più a vivere, con maggiore intensità, la nostra professione. E il tempo passa. Poi, un giorno, avviene nella nostra vita qualcosa che ci porta a una battuta d’arresto. Ad esempio, un problema di salute. La nostra corsa verso il futuro si ferma. La nostra continua

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ricerca di tempo da dedicare al nostro lavoro, si arresta. I nostri piani per un domani, che consideriamo eterno, sfumano di fronte alla realtà. Ci fermiamo di fronte alla consapevolezza del tempo limitato che caratterizza vita umana. E pensiamo. Facciamo un bilancio di quello che abbiamo vissuto, dei nostri affetti, delle nostre sofferenze, dei nostri piaceri. Riflettiamo su quanto bene e quanto male abbiamo fatto o ricevuto. Facciamo il punto della nostra vita passata, di quanto abbiamo guadagnato e di quanto abbiamo perso. Anch’io ho vissuto questo momento. Nel novembre del 2013, un problema di salute ha fermato la mia corsa continua verso il futuro, ponendomi di fronte alla realtà della vita, alla precarietà della stessa, al non essere eterno e invincibile. Mi ha riportato alla mia realtà e umanità. Anch’io ho fatto il bilancio personale della mia vita privata e professionale. E, in quest’ultima, ho valutato i miei trent’anni di medicina estetica. Negli anni ‘80, mi avvicinai a questo settore, ancora agli albori, rimanendo colpito dal rapporto paritario che il paziente aveva con noi. Non esisteva Percorso teorico-pratico

MEDICINA ESTETICA E MEDICINA FISIOLOGICA

Obiettivo del percorso didattico Il nuovo percorso didattico “Medicina Estetica e Medicina Fisiologica” rappresenta un approfondimento scientifico e pratico su i concetti formulati dal Prof. Ceccarelli in trent’anni di attività nel settore. Prevede un approccio internistico del paziente che accede alla consultazione medico estetica per prevenire e trattare i problemi estetici conseguenti al passere del tempo e alla non corretta gestione del proprio corpo. DOCENTE: DATA DEL CORSO: ECM:

Dr. Maurizio Ceccarelli 9-10 Ottobre 2015 13-14 Novembre 2015 4-5 Dicembre 2015 in accreditamento

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la classica dipendenza del malato nei confronti del medico, caratterizzata dall’accettazione passiva di ogni nostra decisione. Ma una persona che chiedeva una soluzione a un suo disagio e, principalmente, delle spiegazioni su quello che volevamo fare e perché lo volevamo fare. Questo mi stimolò particolarmente cambiando il ruolo decisionale assoluto che caratterizzava la mia figura di medico nella necessità di dover spiegare, con parole semplici e chiare, la mia proposta terapeutica e aspettare, per l’esecuzione della stessa, la decisione del paziente. Iniziai quest’attività professionale e, la mia formazione biologica oltre che medica, mi portò a voler approfondire le basi di quello che facevo e a studiare delle nuove possibilità di trattamento per quelle che venivano considerate le patologie estetiche. E iniziai la mia attività scientifica. Eseguii degli studi di ricerca fondamentale su gli effetti biologici degli ultrasuoni, dell’ossigeno-ozonoterapia, delle radiofrequenze, dei vari tipi di sorgenti di luce, della elettrostimolazione muscolare e dell’introduzione nella cute di filler naturali e sintetici. Quindi, definii i razionali scientifici e 11


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Priori Maurizio, Barini Clelia, Basso Matteo, Brighetti Filippo, Carrari Bruno Giacomo, Cavallini Maurizio, D’Angelo Domenico, De Padova Maria Pia, Di Donato Crescenzo, Di Lella Emanuela, Fasola Elena, Fundarò Salvatore, Gallucci Marco, Ingallina Fabio, Iozzo Ivano, Izzo Giuseppe Maria, Lerro Federica, Marini Fabio, Molinari Paola, Palmieri Isabella Pia, Pelliccia Roberto, Renzi Massimo, Rocchi Pier Giovanni, Russo Paola Rosalba.

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ra dis A gg po B iu n ng ibi O S D ea ib li s N TR dl ile ul L da sit IN AC in e l o T 30 sit de E o l O w Co tt ob ww ng re .v re 20 al sso 14 et. it

l’attuazione pratica de: • L a Biostimolazione con Fattori di I tre capitoli sono: • il Tamponamento dei Farmaci in Crescita Piastrinici. Protocollo di 1. L a Medicina Fisiologica nella preMesoterapia. Questo ha permesso medicina rigenerativa, utile all’ottivenzione dell’Invecchiamento Gela riduzione del dolore, per il pamizzazione biologica della cute del nerale. ziente, nell’uso di questa tecnica e volto. Messo a punto con Il Prof. Vic- 2. Il Trattamento dell’Invecchiamento una miglior risposta clinica, per la tor Garcia di Barcellona (2003). Cutaneo Crono e Foto indotto. minore diffusione del farmaco, per • i l Liposowing. Utilizzazione delle 3. Il Trattamento degli Eccessi Adiposi riduzione dei radicali acidi (1984); cellule staminali adulte del tessuto Generalizzati e Localizzati. ✘ • Il Calcolo della Dose di Farmaco da adiposo per la rigenerazione dello utilizzare in Mesoterapia. Questo ha stesso, nel volto. Messo a punto con IL PREMIO FOLLADOR 2015 consentito l’uso di concentrazioni Il Prof. Victor Garcia di Barcellona A MAURIZIO CECCARELLI fisiologiche di principio attivo, uti(2008). li alla risposta clinica, senza effetti • l a Fat Apoptosis. Protocollo di meCome da recente tradizione, ducollaterali (1986); dicina estetica, utile a diminuire le rante il Congresso Internazionale • l’Idrolipoclasia Ultrasonica. Metodivolumetrie localizzate del tessuto di Bologna il Comitato Scientifico ca medica per la riduzione del grasadiposo, senza infiammazione o SIES ha assegnato il Premio Folso localizzato, in eccesso, tramite danno (2009). lador, ambito riconoscimento inl’attivazione del processo di cavita- • i l Medical Face Lifting. Protocollo di testato a un caro collega che ci è zione indotto dagli ultrasuoni sulle medicina rigenerativa, utile all’ottistato strappato troppo presto. Il soluzioni acquose (1989); mizzazione biologica di tutti i tessuti terzetto del podio comprendeva NTERNAZIONALE di MEDICINA e CHIRURGIA ESTETICA 27 FEBBRAIO MARZO,con 2015Il Prof. PRIMO • la Biostimolazione Cutanea. Otti-SIES - VALET del volto. Messo -a1 punto ANNUNCIO • SAVE THE DATE appunto Maurizio Ceccarelli, FranINFORMAZIONI GENERALI INFORMAZIONI PER L’ISCRIZIONE mizzazione delle funzioni biologiVictor Garcia di Barcellona (2010). Sede del Congresso cesco Alberico e Sebastian Torres: che della cute, con miglioramento • i l Face Sculpture. Protocollo di meCentro Congressi CENTERGROSS Via Saliceto, 8 - 40010 Bentivoglio - Bologna ai tre medici vanno i complimenti estetico di questa e prevenzione dicina Tel. +39 051 86 58 dei 901 • Fax +39 051 99 14 203 estetica, utile a ottimizzare i di tutti i componenti la grande faprocessi d’invecchiamento (1991); volumi del volto, migliorando l’esteLingue ufficiali Italiano English miglia SIES e VALET. • l’Endomodulazione. Ottimizzaziotica di questo. Messo a punto con il Esposizione Tecnico-scientifica È prevista la partecipazione di aziende tecnico-scientifi che, farmaceutiche ed editoriali. L’area espone delle reazioni enzimatiche che Prof. Roberto Tullii (2011). sitiva prevede il libero accesso sia agli iscritti che ai visitatori. Questi ultimi dovranno comunque regipresso la Segreteria del Congresso. avvengono nel nostro strarsi organismo, • I Polimorfismi Genetici del BenesCrediti ECM e tramite l’utilizzazione dei precursori Evento in fase di accreditamento sere, selezione dei polimorfismi geti gli iscritti diretti al 18° Congresso SIES - VALET, limitatamente ociale di Sabato 28 biologici, Febbraio. È obbligatoria la prenotazione. La per normalizzare le connetici utili a mantenere lo stato di n caso di prenotazione in sede congressuale. Segreteria Scientifica SIES - Società Italiana di Medicinabenessere, e Chirurgia Estetica fisico, psichico ed estetiSIES centrazioni dei neurotrasmettitori, www.sies.net • informazioni@sies.net 18° CONGRESSO degli ormoni e dei componenti bioco, del paziente (2012). Segreteria Organizzativa INTERNAZIONALE VALET - CPMA • Provider ECM standard 1328 logici strutturali, senza effetti colla• Protocollo di Trattamento, su base Via dei Fornaciai, 29/b - 40129 Bologna di MEDICINA e CHIRURGIA Congresso Modalità di pagamento Tel. + 39 051 63 88 334 • Fax +39 051 32 68 40 • www.valet.it • congresso@valet.it terali (1992); eziopatogenetica, della così detta ESTETICA • Allego copia di Bonifico Bancario uali a: VALET SRL SIES - VALET •Intestato l’Ormonoterapia Sostitutiva SogCellulite (2013) ressuale * Cassa di Risparmio di Bologna - Agenzia San Lazzaro gressuale * SIES 27 FEBBRAIO - 1 MARZO, 2015 IBAN: IT 60 X 06385 37070 100000008022 gettivizzata. Somministrazione, • Il Full Face Optimize. Protocollo meCentro Congressi CENTERGROSS - BOLOGNA (IT) monotematici BIC: IBSPIT2B Coordinamento Didattico CPMA VALET e Comitato Scientifico SIES nei casi di mancanza di funzione dico di ottimizzazione biologica ed gli Abstract LIVE SESSIONS € a espositiva dal Poliambulatorio d’organo, della quantità di ormoni estetica del volto, effettuato con on-line sul sito • www.valet.it/EVENTI/18SIES necessaria alla funzione metabolifarmaci e/o medical device (2014). ca, senza eccessi e senza feed back Tutto questo lavoro mi ha permesso negativi (1994); di acquisire riconoscimenti, ufficiosi • il Trattamento Aminoacido. Tratta- e ufficiali, per i miei meriti scientifici. mento alimentare utile alla mobiliz- Tra i vari, è degno di nota ricordare, il zazione rapida del grasso in eccesso, titolo di Commendatore della Repubgeneralizzato e localizzato (1995). blica Italiana e la Medaglia d’Argento • il Life Quality Medical Program. del Presidente della Repubblica ItaProtocollo di medicina fisiologica uti- liana. le a prevenire i danni dell’invecchia- Questo bilancio positivo, personale, mento generale, consentendo a ogni mi ha stimolato a raccogliere, in tre soggetto la possibilità di raggiungere capitoli di base, tutte le mie conoun’età avanzata nel pieno delle sue scenze scientifiche, nella Medicina capacità fisiche e psicologiche (1996). Estetica e nella Medicina Fisiologica, • l’Ossigenoclasi. Metodica medica per e a proporle a tutti quelli che le vorla riduzione del grasso localizzato, in ranno acquisire, sia per ottimizzare il eccesso, tramite l’ossidazione delle loro lavoro professionale, che, spero, membrane biologiche degli adipociti per continuare il mio lavoro scienti(2000). fico.


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MEDICINA ESTETICA di Maria Cristina Orlandini Medico Chirurgo - Brescia e Bergamo

TRATTAMENTO DI DISCROMIE E LASSITÀ CUTANEE NELLA REGIONE PALPEBRALE INFERIORE CON FILLER STYLAGE® HYDROMAX Con l’invecchiamento, diminuisce l’attività delle ghiandole cutanee, pertanto la pelle produce meno sebo e appare più desquamata e meno protetta. A quel punto, dobbiamo intervenire…

a zona attorno agli occhi risulta L una delle regioni più delicate del viso, poiché la cute qui è sottile e quasi trasparente ed è facilmente aggredibile dagli agenti interni ed esterni. L’azione del sole, del tempo, dello stress e la predisposizione familiare spesso determinano un appesantimento della regione palpebrale, soprattutto inferiore. Tutti questi aspetti contribuiscono ad appesantire lo sguardo e spesso sono il primo segno dell’invecchiamento del volto. Il derma, inoltre, in tale zona si assottiglia perché diminuiscono con l’età il numero e l’attività dei fibroblasti che producono collagene, fibre elastiche, fibre reticolari e glicoproteine. La disidratazione che ne deriva è un altro fattore che non deve essere sottovalutato, poiché contribuisce alla formazione delle cosiddette occhiaie, talvolta presenti purtroppo anche in giovane età. Con l’invecchiamento, diminuisce l’attività delle ghiandole cutanee, pertanto la pelle produce meno sebo e appare più desquamata e meno protetta. La depressione creata dal solco lacrimale è anch’essa un’importante caratteristica del fenomeno dell’invecchiamento: è caratterizzata non solo dall’assottigliamento della pelle nella zona periorbitale, ma anche da una perdita del grasso subcutaneo combina14

ta con la “discesa” della palpebra. Il solco lacrimale è una depressione centrata sopra il bordo inferiore dell’occhio: ovviamente questo fenomeno è più evidente in età avanzata, per il fatto che il prolasso del grasso orbitale e la pelle sottile evidenziano ancora maggiormente l’occhiaia. IL RIMEDIO Il nostro lavoro si pone come obiettivo quello di mostrare come un prodotto creato dall’associazione di acido ialuronico (IPN-Like Technology) con antiossidante naturale sorbitolo possa essere utilizzato per questi casi. Il prodotto in questione (STYLAGE® HydroMax), sviluppato con un processo assolutamente innovativo ed esclusivo, è caratterizzato da una doppia matrice a maglie compenetrate (IPN-Like Technology) i cui vantaggi sono l’aumentata plasticità per un risultato

più naturale, l’aumento dell’omogeneità a cui corrisponde una maggiore durata, la migliore distribuzione per un’ottima estrusione e un’ottima elasticità a cui corrisponde un perfetto adattamento all’area impiantata. La presenza di un antiossidante chimicamente inerte all’interno del prodotto garantisce una stabilità ineguagliabile delle caratteristiche dell’impianto, relativamente alla sua conservazione/stoccaggio, garanzia per il paziente di un impianto sempre efficace. L’antiossidante diminuisce inoltre le reazioni infiammatorie legate all’iniezione (la regione palpebrale è particolarmente sensibile a qualsiasi manovra) e permette di donare alla pelle un aspetto levigato e luminoso. Il sorbitolo, infine, riduce fortemente la degradazione intradermica post-inie-


Prima e dopo trattamento con Stylage® HydroMax

zione, ottimizzando la permanenza del prodotto iniettato nella regione palpebrale inferiore. Abbiamo trattato 20 pazienti con presenza di discromie e lassità cutanee nella regione palpebrale inferiore; in circa metà dei pazienti era presente anche un evidente solco lacrimale. Il miglioramento della texture cutanea è stato evidente in tutti i casi, la diminuzione delle discromie è stata entusiasmante in circa la metà dei casi e anche il riempimento del solco lacrimale ha rappresentato un netto successo. Il prodotto viene iniettato in profondità con tecnica lineare retrograda in una singola seduta (circa 0,5 cc per lato) e, dopo un lieve massaggio, la paziente può già notare il suo “sguardo nuovo”. Nessuna delle pazienti al controllo, dopo 15-20 giorni, è ricorsa a un ritocco. Conclusioni: l’utilizzo di un prodotto sicuro ed efficace come STYLAGE® HydroMax permette finalmente di ricreare uno sguardo giovane e non trascurato. ✘

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RESOCONTO

18° CONGRESSO INTERNAZIONALE SIES VALET 2015

Maurizio Priori - IL FUTURO È NELLE NUOVE TOSSINE BOTULINICHE Professor Priori, l’anno scorso – proprio su queste colonne – lei disse che il SIES 2015 sarebbe stato l’Expo della Bellezza: le cose sono andate secondo i suoi auspici? «Abbiamo battuto, come peraltro capita ogni anno, tutti i record in fatto di iscritti, relatori e relazioni presentate, oltre che di visitatori che hanno preso d’assalto gli stand delle aziende presenti. Se a questo aggiungiamo la soddisfazione che ci è stata espressa “in diretta” dai colleghi presenti, beh, la risposta non può essere altro che positiva. Ancora una volta il Congresso SIES è stato all’altezza delle attese: le nostre, certo, ma anche di chi ci ha concesso la propria preferenza». Quali sono state, secondo lei, le grandi novità presentate quest’anno al Congresso? «Fili, fili e ancora fili, però voglio segnalare anche alcuni elettromedicali di nuovissima generazione, di dimensioni sempre meno ingombranti e dal costo contenuto per il medico e, di conseguenza, per il paziente. Questi apparecchi possono essere impiegati in svariati ambiti e i benefici – in fatto di risultati ottenuti e di costi accessibili – sono davvero straordinari». Le live sessions in diretta dal poliambulatorio Multimed sono ormai un punto fermo della tre giorni congressuale… «Le live sessions rappresentano una caratteristica fondamentale del Congresso e ogni anno allarghiamo il raggio d’azione a nuovi settori di Chirurgia e Medicina Estetica». La crisi economica ha allentato la morsa nei confronti degli ambulatori dove si praticano Chirurgia e Medicina Estetica? «Diminuisce il numero dei grandi interventi per una somma di cause: costi elevati, degenza post operatoria e… passi avanti della Medicina Estetica. In altre parole, si svuotano leggermente le sale operatorie, ma la cosa non riguarda gli ambulatori». Quale sarà il prossimo traguardo della ricerca scientifica in campo estetico? «Sono allo studio nuove Tossine Botuliniche, ancora più efficaci e che garantiscono un effetto più duraturo. Ecco, credo che questa ricerca darà un’altra bella spinta a tutto il settore».

Ivano Iozzo - MANTENIAMO INTATTA LA MIMICA FACCIALE Dottor Iozzo, al SIES 2015 lei ha presentato una relazione dedicata alle novità riguardanti la Tossina Botulinica. Riassumendo, di che cosa si tratta? «Si tratta di una nuova tecnica che permette di rilassare il muscolo e non di paralizzarlo. Questo determina risultati naturali e non modificazione della mimica facciale». Perché, a suo avviso, chi non è venuto ad assistere alla tre giorni congressuale ha commesso un errore? «Perché ha perso quanto di meglio esiste attualmente in tema di Medicina e Chirurgia Estetica. Inoltre il Congresso si è distinto per il taglio pratico: tutti hanno portato a casa qualcosa di nuovo e, soprattutto, utile».


Federica Lerro - PIÙ SICURI IN AMBULATORIO Avvocato Lerro, a che punto è la sicurezza in Medicina Estetica? «La SIES, sul tema della sicurezza, “ha fatto Scuola”, nel vero senso della parola. Dal 2006 ha istituito l’Ufficio Legale e dato il via a un’intensa attività di formazione, informazione su tutti i temi inerenti l’uso consapevole dei farmaci, dei dispositivi medici, la gestione delle complicanze e poi anche su tutte le normative poste a disciplina dell’attività professionale del Medico Estetico. Dal 2010, la Scuola di Bologna ha incluso nel programma il Corso dedicato a questi aspetti, e poi al Congresso l’immancabile sessione di Medicina Legale che mi vede, al fianco del professor Rocchi, affrontare ogni anno un tema di importanza centrale. Insomma, la soddisfazione nello svolgere questa attività è tanta perché i Soci SIES non mancano di manifestare la loro grande e crescente soddisfazione!». Ultimamente, la piaga della contraffazione pare aver attaccato anche il mondo della Medicina Estetica. Dal suo punto d’osservazione, come giudica il fenomeno? «La Sessione di Medicina Legale quest’anno è stata dedicata proprio al delicatissimo tema della Contraffazione. Purtroppo l’argomento è risultato di grande attualità in ragione dello sconcertante caso di contraffazione di un noto Filler, emerso verso la fine del 2014, che ha sconcertato il settore per le modalità di diffusione. Purtroppo, spesso i medici rimangono vittime di queste pratiche illegali, poiché non hanno ricevuto gli importanti strumenti per identificare il prodotto autentico da quello contraffatto e questo espone loro e i pazienti trattati a rischi incalcolabili. La sessione è pertanto stata incentrata sugli aspetti tecnici, le responsabilità e le sanzioni cui soggiace chi utilizza prodotti contraffatti, ma anche dedicata a diffondere importanti strumenti per identificare eventuali prodotti illegali, così da poter denunciare il fatto a tutela degli operatori e degli utenti. Sono state preziosissime le aziende di settore, che hanno collaborato con l’Ufficio Legale per la definizione delle misure anticontraffazione, concretizzando l’opportunità per tutti di rendere l’occasione utile e formativa. È stata una sessione di grande successo». Quanto conta la Comunicazione, in Medicina e Chirurgia Estetica? «Conta molto, tant’è vero che abbiamo organizzato un’apposita sessione, utilissima e di grande interesse, che spero vivamente venga riproposta nei prossimi anni. È necessario, per il medico estetico, approfondire i temi della Comunicazione, essendo i Media, spesso, i peggiori nemici in questo settore proprio perché esiste una cattiva Comunicazione. Il dibattito in sala è stato molto costruttivo ed è passato dai temi della Comunicazione a quello della pubblicità dei titoli e dei servizi, e ne sono emersi importanti spunti di discussione. Bravissimi Paola Molinari e Vittorio Gennaro, che hanno condotto una tavola rotonda molto stimolante sul tema». I NUMERI DEL CONGRESSO • 750 • 1150 • 152 5 • 4 • • 15 3 • • 14 • 92

Iscritti Visitatori Relatori Ospiti internazionali Aule in contemporanea Live sessions Training rooms Workshops e Simposi Aziende espositrici

Domenico D’Angelo - PIÙ LASER, MENO BISTURI Dottor D’Angelo, durante il 18° SIES lei si è occupato di trattamento della sindrome di rilassamento vaginale: ci può riassumere i concetti base? «Le cause di questa sindrome possono essere molteplici: gravidanze, menopausa o semplicemente invecchiamento. Fino a qualche tempo fa, poteva essere affrontata tramite esercizi comportamentali, terapie farmacologiche o interventi chirurgici più o meno invasivi. Oggi, utilizzando il giusto laser, i risultati sono davvero sorprendenti e le pazienti non devono più affrontare la paura del bisturi per acquisire nuovamente l’elasticità perduta». A che punto è la ricerca tecnologica, a proposito di laser in ambito estetico? «La ricerca fa passi da gigante e i benefici sono evidenti. Noi medici abbiamo a disposizione un ventaglio sempre più ampio di soluzioni e a loro volta chi frequenta i nostri ambulatori può scegliere fra le diverse opzioni. Il laser che sostituisce il bisturi non è più fantascienza, in moltissimi ambiti, ma una realtà consolidata e apprezzata».


Paola Rosalba Russo - LA RIVOLUZIONE DELL’APPROCCIO CENTRIPETO Dottoressa Russo, lei ha dato vita a una sessione intitolata “Approccio combinato al ringiovanimento dell’area perioculare”: di che cosa si tratta? «Un approccio innovativo, che inizia con la tossina botulinica, dopo dieci giorni prevede l’inserimento di fili bidirezionali di acido polilattico e il completamento con acido ialuronico. Si tratta di una tecnica che garantisce risultati eccezionali». Qual è stata, a suo avviso, la novità più importante presentata durante il Congresso 2015? «Come sempre, scegliere una sola novità è molto difficile, perché durante la tre giorni congressuale le cose nuove e interessanti sono state davvero tantissime come ogni anno. Dovendo, per motivi di spazio, soffermarmi su un solo tema, scelgo il cosiddetto Approccio centripeto teorizzato (e ovviamente realizzato) dalla dottoressa Fernanda Distante. Le tre fasi, shape, restore e refine, vengono vissute nell’ordine. Si parte dall’esterno per restituire l’ovale del volto, poi si ripristinano i volumi e infine si affronta la zona glabellare, naso, bocca e mento per le rifiniture».

Maurizio Cavallini - JALURONIDASI: LA SOLUZIONE DEL PROBLEMA Dottor Cavallini, al SIES 2015 lei ha presentato – tra le altre – un’interessante relazione dedicata alla Jaluronidasi: ci potrebbe riassumere l’importanza di questo rimedio? «Al SIES, con coraggio e scientificità, abbiamo dedicato un’intera sessione al capitolo delle complicanze in Medicina Estetica, in quanto ritengo che, in relazione anche al grande sviluppo del settore, del numero degli utilizzatori e dei medici che costantemente si avvicinano a questa disciplina, anche i possibili effetti indesiderati siano aumentati. In relazione a questo, penso che ogni medico debba essere in grado non solo di prevenirle grazie a un’attenta selezione delle indicazioni, dei tipi di pazienti e soprattutto delle apparecchiature o dei dispositivi medici da utilizzare, ma anche di riconoscerle e saperle gestire. Tutto ciò a tutela sia del paziente che anche di problematiche medico-legali che sono in costante aumento nel nostro Paese e spesso sono dovute a cattiva o errata gestione delle complicanze (molte volte, aihmé, anche molto pretestuose). I filler sono sicuramente dispositivi che possono fornire complicanze: lo erano molto quelli permanenti o semipermanenti (ormai quasi del tutto abbandonati), lo sono anche quelli attuali a base di acido jaluronico. Se infatti iniettati in modo non corretto, nelle sedi inadeguate, con volumi eccessivi e in presenza di elementi anatomici delicati (come vasi sanguigni o pelle molto delicata, per esempio nel caso della zona intorno agli occhi), possono crearsi effetti indesiderati che vanno dal gonfiore per molte settimane o mesi alla visibilità del filler, sino ad arrivare a fenomeni di sofferenza cutanea e necrosi. A tale fine, un presidio molto utile può essere rappresentato dalle Jaluronidasi, enzimi che sono in grado in breve tempo di degradare le possibili complicanze se iniettate nel modo corretto e con criteri di selezione delle unità. A questo proposito, mi piace sottolineare che dal 2014, insieme alla dottoressa Molinari, viene tenuto un corso molto interessante alla scuola VALET di Bologna proprio sulla gestione delle complicanze che mi auguro abbia sempre maggior successo, a dimostrazione della consapevolezza, della sensibilità e della responsabilità di approfondimento della preparazione dei medici che applicano le procedure di medicina estetica». Durante il Congresso è stato uno dei protagonisti delle sessioni live dal Poliambulatorio MULTIMED: che effetto fa sapere che al di là delle telecamere ci sono decine di colleghi che osservano ogni sua mossa? «È sempre una grande emozione . Questo deriva dal fascino delle live injection, che permettono da una parte di metterti sempre in competizione con la tua personale esperienza nel trasferire il tuo “sapere” ad altri colleghi, dall’altra dall’avere la consapevolezza che questo può permettere ad altri colleghi di crescere e di applicare le tecniche che hai affinato nel tempo e a volte ideato personalmente».


Elena Fasola - È CADUTO IL TABÙ DELLA GINECOLOGIA ESTETICA Dottoressa Fasola, la Ginecologia Estetica ha fatto passi da gigante e se n’è parlato anche durante il SIES 2015. Le pazienti sfruttano i progressi della Scienza o sono ancora restie ad affrontare l’argomento? «Sì, mi sento finalmente di dire che le pazienti cominciano a usufruire dei progressi della scienza e della tecnologia perché il tema non è più affrontato, anche socialmente intendo dire, solo da un punto di visto estetico. Il concetto che l’aspetto e la funzione dell’area vulvo-vaginale siano fra loro strettamente legati è ormai chiaro sia agli “addetti ai lavori” che alle pazienti. Per curare, ad esempio, molti disturbi come il dolore durante il rapporto sessuale (Dispareunia) e la secchezza, che spesso sopraggiungono con la menopausa, sono oggi disponibili diverse terapie innovative, dall’acido Ialuronico ai Laser, utilizzabili singolarmente o in variabile associazione, che derivano dal mondo della Chirurgia Plastica e dalla Medicina Estetica e che approdano alla Ginecologia. Ripristinare la forma e il volume Vulvare spesso significa migliorare anche alcuni sintomi correlati all’invecchiamento e viceversa, nonché migliorare l’importantissimo senso di benessere psico-fisico a cui è impossibile rinunciare nel 2015. Il metodo di cura più valido deve essere comunque e sempre personalizzato ed è auspicabile possa discendere dalla stretta, contemporanea e costante collaborazione delle diverse competenze professionali, così come ha voluto e sottolineato, nella sua multidisciplinarietà, l’AIGEF (Associazione Italiana Ginecologia Estetica e Funzionale), filosofia che è stata ribadita con chiarezza anche durante il nostro Congresso SIES ». Lei ha partecipato a una Tavola Rotonda che affrontava gli effetti collaterali in Medicina Estetica. Qual è l’indicazione più importante emersa durante il dibattito? «Che lo studio attento della situazione individuale del pazienze sia clinica che estetica, la scelta dei prodotti, la tempistica nell’attuazione di ogni intervento continuano a essere parte irrinunciabile del buon senso medico estetico che quindi può, in sé, ripararci dall’incorrere nella maggior parte degli effetti collaterali indesiderati: in un certo senso, l’indicazione più importante emersa durante il dibattito è AZZECCARE L’INDICAZIONE! Inoltre, le attuali e sempre più approfondite conoscenze dei Fillers classici, a base di acido ialuronico cross-linked con sempre minor quantità di BDDE, ci aiuta a far fronte agli effetti collaterali, seppur minini, con maggiore sicurezza. Che la nuova disponibilità di diversi tipi di fillers, progettati proprio perché siano ancora più biocompatibili, più duraturi nel tempo e inducenti meno fibrosi tissutale una volta iniettati (ad esempio, a base di Acido Ialuronico cross-linked con PEG; a base di polycaprolactone o di carbossimetilcellulosa), ci permetterà una sempre più precisa scelta del prodotto, maggior attenzione alla personalizzazione dell’intervento, esaltazione della ricerca del più raffinato dei risultati, il tutto accompagnato auspicabilmente dal sempre minor rischio di effetti collaterali ».

Salvatore Fundarò - IL BRIVIDO DELL’INTERATTIVITÀ Dottor Fundarò, lei è stato moderatore, tra le altre cose, di una sessione dedicata alla Tossina Botulinica che potremmo addirittura definire “storica”… «La sessione da me moderata ha avuto la peculiarità di essere la prima congressuale SIES ad avvalersi di un sistema interattivo tramite la creazione di una “app”. Questa applicazione ha consentito ai partecipanti di rispondere, nell’ambito della sessione stessa, a quesiti o a esprimere pareri sull’operato dei relatori. In questo modo, l’attenzione e la partecipazione dei medici presenti in aula è stata costantemente stimolata e mantenuta a livelli altissimi. Ciò sicuramente ha aumentato l’efficacia delle comunicazioni dell’intera sessione». I Fili di Sospensione e quelli Biostimolanti continuano ad avere grande successo, all’interno degli Ambulatori Estetici? «I Fili di Sospensione e quelli Biostimolanti sono ancora oggi una delle principali novità in ambito medicoestetico. Non a caso, a conclusione del Congresso si è tenuto un corso specifico sull’argomento che ha visto la partecipazione di oltre 200 colleghi. Un numero altissimo, se si pensa che il corso è venuto al termine di una kermesse congressuale davvero ricchissima di argomenti».


Paola Molinari - LA SEMPLIFICAZIONE DELLE AREE “DIFFICILI” Dottoressa Molinari, durante il Congresso lei è stata protagonista di un videocorso intitolato “Tecniche iniettive mini invasive per la correzione del Tear Trough e nella perdita dei volumi con acido ialuronico RHA potenziato con CDR”… «La correzione degli inestetismi della regione perioculare, in particolare del tear trough, considerata area “difficile”, è oggetto di frequentissime richieste da parte dei nostri pazienti. Il nostro lavoro può essere quello di ridurre l’effetto stanchezza ripristinando i volumi perduti, senza produrre antiestetici gonfiori o causare complicanze. Il videocorso, che ho commentato in sala, ha mostrato le tecniche differenti e personalizzate del dottor Trevidic, del professor Sito e mia per il trattamento di questa area con un filler specifico». È stata protagonista anche della sessione dedicata a Collo e Décolleté. Quali sono le indicazioni principali emerse durante il dibattito? «Pure questa è un’area difficile, più che per le possibili complicanze, per i risultati finora deludenti con la Medicina Estetica e quindi lasciata quasi completamente alla Chirurgia. In questa sessione abbiamo presentato e discusso nuove tecniche combinate che invece ci danno soddisfazione nei risultati. Mi riferisco in particolare all’utilizzo di fili sia di sostegno che biostimolanti per la correzione delle lassità, alla sinergia tra varie tecniche combinate tra loro (ossigenoterapia, peeling, carbossiterapia, radiofrequenza) e infine all’effetto di apoptosi del grasso in eccesso dell’area sottomentoniera indotta dall’infiltrazione di vitamina C in dosi alte e concentrate». Altra relazione seguitissima, al SIES 2015, quella presentata dal dottor Cavallini sulla Tossina Botulinica… «Ho apprezzato moltissimo la relazione del dottor Cavallini sulla possibile spiegazione scientifica circa il miglioramento progressivo nella correzione degli inestetismi dinamici del viso con Tossina Botulinica tipo A; l’obbiettivo era dimostrarne il ruolo “educativo” sulla muscolatura grazie a una modulazione sulla corteccia cerebrale, sfatando l’idea che invece i trattamenti ripetuti possano essere dannosi».

Filippo Brighetti - HOLLYWOOD NON FA PIÙ TENDENZA Dottor Brighetti, dalla sua relazione “Le Labbra: anatomia e analisi completa del trattamento con Acido Jaluronico” quali indicazioni sono emerse? «L’acido ialuronico è il filler che il mercato e i pazienti hanno decretato come più sicuro e affidabile. Con questo zucchero (glicosaminoglicano) si riescono a creare risultati eccellenti ed estremamente duraturi rispetto alle sue prime versioni di una quindicina d’anni fa. Personalmente, l’elemento che trovo più rilevante di questi ultimi tempi è la maturazione dei gusti dei pazienti stessi. Deo gratias, infatti, i pazienti non chiedono più, o quasi, risultati hollywoodiani, bensì un effetto naturale e scarsamente visibile. Di certo è stato compreso quel sillogismo per cui un risultato naturale solitamente coincide con un aspetto sano e un aspetto sano non salta brutalmente all’occhio!». Qual è stata, fra le tante, la sessione che l’ha maggiormente colpita, nel corso del SIES 2015? «La sessione che più favorevolmente mi ha colpito è stata quella chirurgica relativa ai trattamenti del volto. Nonostante infatti il SIES sia un Congresso prevalentemente rivolto alla Medicina Estetica, si sono potuti trarre spunti di grande interesse proprio dalla sessione chirurgica appena menzionata».

SI RINGRAZIANO LE AZIENDE ESPOSITRICI ACETAIA MALPIGHI, A.D.O., ADVANCED, ADVANCED AESTHETIC TECHNOLOGIES, ALLERGAN, ALMA LASERS ITALIA, ALPHREMA, ALPS SOUTH, ALTA CARE LABORATOIRES, ASCLEPION, B.B., BIMEDICA, BIOFORMULA, BIOSERVICE ITALIA GROUP, BIOSKIN ITALIA, BONTEMPI, BROKERMED, BTL ITALIA, CANDELA ITALIA, CANFIELD SCIENTIFIC EUROPE, CARBOSSITERAPIA ITALIANA, D.T.A., DEKA M.E.L.A., DIRECTALAB, DL MEDICA, EDITALIAMEDICA, EMMECI QUATTRO, ENERMEDICA, EUFOTON, EV LASER, EXEA - GENOTECHNOLOGY, FARMA BIO TECHNOLOGY, FENIX, FILORGA LABORATOIRES, FISIOLINE, G.M.V., GALDERMA, GENERAL TOPICS, GIULIANI, GLORIA MED PHARMA, GLORIA MED, GRIFFIN EDITORE, GUIDA ESTETICA, JALUPRO - TULIP, IBSA FARMACEUTICI ITALIA, IGIEN, ISTITUTO GANASSINI, ITALFARMACIA, KORPO, K-SURGERY, L’AMBULATORIO MEDICO, LASERCOM, LASERING, LUMENIS, MARLLOR BIOMEDICAL, MASTELLI, MATTIOLI ENGINEERING, MAYA BEAUTY ENGINEERING, MDE WORKS, MEDIXA, MEDWELLNESS, MERZ PHARM ITALIA, MESOESTETIC, MIAESTETICA.IT, MINERVA MEDICA, TAUMED, N.T.S., NEW PENTA, NOVAVISION, OFFICINA EDITORIALE OLTRARNO, ORLICOM, OSSERVATORIO MEDICO-SCIENTIFICO, PIAM FARMACEUTICI, PICCIN, RPF, SELTEC, SEVENTY BG, SINCLAIR, SKINCEUTICALS, SMEI, SWEDEN & MARTINA, TECHNOLUX, TECNOLASER, TEOXANE, UMATECH, VISOMED, VOLVO ITALIA, W.D.R.,



IL BELLO DI TORNARE A SCUOLA

DICONO DI NOI di Micaela Giovannetti Medico Estetico, Angiologo - Terni

Frequentare i corsi CPMA VALET è utile e piacevole: ecco la testimonianza in presa diretta di un medico ternano che ci scelse per Angiologia e poi… on l’arrivo della primavera, mi C viene spontaneo pensare al clima mite delle serate primaverili del 2009

in cui non appena terminavo il lavoro con i pazienti nell’ambulatorio di medicina generale, iniziavo il lavoro di ricerca su internet per trovare il miglior corso postuniversitario di angiologia ed ecocolordoppler. Su indicazione di un collega che aveva già frequentato la Scuola CPMA VALET, ho iniziato a leggere con attenzione il sito internet della Scuola e a valutarne l’offerta formativa, i programmi dei corsi e i curricula del corpo docenti e mi sono accorta che insegnano in questa scuola i migliori professionisti per ogni branca medica, motivo per cui tra le numerose offerte formative trovate su internet, ho scelto di iscrivermi al modulo di Angiologia e Flebologia per poter frequentare il corso di diagnostica vascolare ecocolordoppler e in contemporanea poter seguire il corso sull’insufficienza venosa e sulla scleroterapia. Durante la frequenza, nei primi giorni di lezione, ho avuto modo di constatare che i programmi didattici del modulo di angiologia erano molto esaustivi sia dal punto di vista della didattica frontale che di pratica in ambulatorio e che la frequenza alla scuola, organizzata nel fine settimana, mi permetteva di lavorare nei giorni feriali senza dover interrompere il lavoro, per poi frequentare nei giorni festivi le lezioni in modo da non dovermi assentare dal lavoro per poter frequentare i corsi.Ricordo sempre con straordinario entusiasmo i primi giorni di frequenza, durante i quali poi ho scelto, grazie all’aiuto che mi è stato fornito dal personale amministrativo e di segreteria, di approfondire le mie conoscenze cliniche nel campo della Medicina Estetica iscrivendomi ai moduli Viso base e avanzato, Corpo base e avanzato e Tecniche laser in Medicina Estetica.

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I corsi organizzati in moduli singoli, alcuni dei quali si ripetono nell’arco dei dodici mesi, mi hanno permesso in meno di un anno di lezione di conoscere e studiare lo straordinario mondo dell’Angiologia e della Medicina Estetica del viso e del corpo e di essere esperta e competente in materia al punto di poter iniziare a lavorare mettendo in pratica le nozioni apprese ai corsi, già dopo solo sei mesi dall’inizio della frequenza della scuola, permettendomi di lavorare come libero professionista in modo autonomo e senza dover dipendere dai vecchi schemi della sanità pubblica come dipendente. La Medicina Estetica e l’Angiologia mi hanno entusiasmato a tal punto che a un anno dall’iscrizione alla scuola, quando stavo per discutere la tesi finale e l’esame finale alla scuola CPMA VALET, ho scelto di abbandonare completamente il percorso della medicina generale per dedicarmi totalmente alla libera professione come angiologo e medico estetico e finora la mia scelta audace di lasciare un percorso già ben delineato per intraprenderne uno completamente nuovo è stata premiata dalla fiducia dei pazienti che sempre più numerosi ogni giorno vengono nel mio ambulatorio. IL CLIMA IN AULA Alla scuola CPMA VALET non ho trovato solo un’ottima offerta formativa, ma anche una grande professionalità del personale amministrativo e di segreteria e della direzione della scuola. È bello sentirsi coccolati e compresi come clienti, non solo perché si è clienti paganti, ma per il fatto di essere persone, trattate con la massima professionalità e gentilezza, al contrario di tanta freddezza e approssimazione riscontrata nel mondo universitario. Il corpo docente è di altissimo livello e

mi ha permesso di mettere in pratica il giorno stesso in cui tornavo dai corsi le nozioni apprese a lezione. È positivo anche il clima che si instaura in aula tra noi colleghi, con molti dei quali ho stabilito profonde relazioni di amicizia e professionali e colgo l’occasione per salutarli mentre stanno leggendo questo articolo, così come saluto calorosamente tutto lo staff amministrativo della scuola con il quale resto ancora in contatto per la mia adesione alle società scientifiche SIES e AFI e per la mia partecipazione ai congressi annuali di Angiologia e Medicina Estetica, nonché per la partecipazione ai nuovi corsi proposti dalla scuola CPMA VALET. Ogni volta che mi siedo in aula ai corsi o ai congressi, torno poi a casa con interessanti novità cliniche per curare in modo migliore e innovativo i pazienti. Ringrazio la scuola CPMA VALET per avermi dato la possibilità di esprimere le mie capacità cliniche lavorando in modo completamente autonomo rispetto al tradizionale schema professionale del neolaureato in Medicina, che vede come unico futuro professionale il lavoro nell’Università e nella sanità pubblica e per aver dimostrato in più di 40 anni che in Italia esiste un’ottima offerta formativa professionale post universitaria nel campo della medicina estetica e dell’angiologia. ✘


EDIZIONE 2015

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LA SEDE CPMA VALET

Una struttura creata appositamente per ospitare i nostri Corsi di Medicina e Chirurgia Estetica

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IL METODO CPMA VALET

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La parte teorica si fonde armonicamente con quella pratica, per dare modo ai medici di essere subito in grado di offrire nuovi servizi ai propri pazienti

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STUDIARE “DAL VIVO”

Grazie al collegamento audiovisivo in diretta con il Poliambulatorio MULTIMED, in aula è possibile seguire l’operato dei Docenti ed eseguire la pratica con tutor*

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* previa iscrizione il Discente può eseguire la parte pratica, su proprio paziente, sotto la guida del tutor.


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CORSI E MODULI DELLA SCUOLA CPMA VALET Modulo VISO base

• Check-up cutaneo • Inestetismi del volto: filler - corso base • Impiego della tossina botulinica • Indicazioni medico-chirurgiche del viso e del collo • Timedchirurgia • Peelings chimici • Carbossiterapia in Medicina Estetica • Trattamento dell’acne • L’Avvocato nell’ambulatorio di Medicina Estetica • Marketing Ambulatoriale • SIES DAY • Live stage CPMA - VALET • Aspetti di Medicina Legale ed Esami

Modulo VISO avanzato

• Inestetismi del volto: filler - corso avanzato • Peelings chimici - corso II livello pratico • Biostimolazione: strategia nel trattamento degli inestetismi del viso • Impiego della tossina botulinica: “Il terzo inferiore del volto” - corso avanzato • Analisi differenziata e approccio globale dei trattamenti nei pazienti da 30 ai 60 anni • Tecniche Laser percorso base propedeutico • I fili in Medicina Estetica • La gestione delle complicanze in Medicina Estetica • Profiloplastica non chirurgica • Marketing Ambulatoriale • Live stage CPMA - VALET • Aspetti di Medicina Legale ed Esami

Modulo TECNICHE LASER in Medicina Estetica

• Tecniche Laser percorso base propedeutico • Trattamento Laser delle lesioni pigmentate e tatuaggi • Trattamento Laser di fotoepilazione • Trattamento Laser in sinergia nella terapia dell’aging cutaneo di viso e corpo • Trattamento Laser delle lesioni vascolari a manifestazione cutanea • Marketing Ambulatoriale • Live stage CPMA - VALET • Aspetti di Medicina Legale ed Esami

Dipartimento di TERAPIA ANTALGICA INTEGRATA • Mesoterapia antalgica integrata • Terapia manuale, vertebrale e articolare • Agopuntura di sintesi funzionale • Carbossiterapia nel dolore

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CPMA - VALET Provider ECM n° 1328 Via dei Fornaciai 29/B 40129 Bologna

Modulo CORPO base

• Semeiotica clinica-strumentale e analisi della composizione corporea • Intradermoterapia distrettuale (mesoterapia) e microterapia • Insufficienza venosa (propedeutico a scleroterapia) • Body Reshaping • Intralipoterapia - Liporiduzione non chirurgica tramite iniezioni di fosfatidilcolina • Intergratori alimentari, alimenti funzionali, endofarmaci • Scienza dell’alimentazione • L’Avvocato nell’ambulatorio di Medicina Estetica • Marketing Ambulatoriale • SIES DAY • Live stage CPMA - VALET • Aspetti di Medicina Legale ed Esami

Modulo CORPO avanzato

• Rimodellamento corporeo con liposcutura e lipofilling • Timedchirurgia • Tecniche di chirurgia cutanea ambulatoriale • Dietoterapia dell’obesità • Scleroterapia delle varici ed esame Eco-Color-Doppler • La gestione delle complicanze in Medicina Estetica • Marketing Ambulatoriale • Live stage CPMA - VALET • Aspetti di Medicina Legale ed Esami

Modulo ANGIOLOGIA e FLEBOLOGIA

• Insufficienza venosa (propedeutico a scleroterapia) • Scleroterapia delle varici ed esame Eco-Color-Doppler • La schiuma sclerosante • E.C.D. di prima formazione • Scleroterapia ecoguidata • Marketing Ambulatoriale • Aspetti di Medicina Legale ed Esami

Corsi Novità e AGGIORNAMENTI

• Profiloplastica non chirurgica • Attualità clinica dell’esame posturometrico • Marketing ambulatoriale • Live stage CPMA - VALET • Medicina Estetica e Medicina Fisiologica • S.E.F.F.I. Superficial Enhanced Fluid Fat Injection ringiovanire tonificando e rigenerando • Corsi Eco-color Doppler di secondo livello

PER INFORMAZIONI da martedì a sabato 9:00 - 13:00 e 14:00 - 18:00

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intervista a Ezio Frisa Amministratore Delegato MERZ PHARMA - Milano

orse neanche Friedrich Merz, F giovane e brillante farmacista di Francoforte, poteva immaginare un

successo del genere. Fatto sta che oggi, a 107 anni dalla fondazione (voluta dal sopra citato speziale appunto nel 1908), Merz GmbH – pur mantenendo a tutti gli effetti lo status di “azienda familiare” (siamo alla terza generazione di Merz alla proprietà) – è una delle aziende leader mondiali in campo medico, con un occhio di riguardo alla Dermatologia Estetica ma vantando lo sviluppo e il lancio di uno dei farmaci più venduti nel mondo contro l’Alzheimer. Quella di Merz, come si intuisce dalla premessa, è una storia di successo. Che inizia con il lancio del primo contraccettivo in Germania (Patentex, 1910), si sviluppa attraverso l’individuazione di altri prodotti innovativi e allarga i propri confini arrivando ad avere già negli anni Trenta sedi nei punti nevralgici della ricerca scientifica (Berlino, Vienna, Zurigo, Londra e Newark i primi uffici aperti un’ottantina d’anni fa). Un’espansione capillare, che non poteva certo dimenticare l’Italia. E del futuro di Merz Italia, perché ormai i trionfi del passato fanno bella mostra in bacheca, abbiamo il piacere di parlare con Ezio Frisa, amministratore delegato di Merz Italia. Dottor Frisa, il primo fiore all’occhiello di Merz, parlando di Medicina Estetica, fu il lancio di una nuova generazione di tossine botuliniche. In questo campo la ricerca ha già raggiunto il massimo oppure avete in serbo nuove sorprese? «È chiaro che la ricerca nel campo della Tossina Botulinica di Tipo A è in forte espansione sia nella Neurologia che nella Medicina Estetica. Ogni nuova indicazione ottenuta dal Ministero della Sanità implica studi clinici complessi e investimenti rilevanti. Abbiamo appe-

UN SUCCESSO LUNGO 107 ANNI Fondata nel 1908 a Francoforte, questa azienda ha saputo ritagliarsi un ruolo da protagonista anche in Medicina Estetica. Ne parliamo con l’amministratore delegato della filiale italiana, Ezio Frisa… na ottenuto per la Medicina Estetica con il Bocouture (oltre alla “Glabella”) l’indicazione “Zampe di Gallina” e questo ha rappresentato per Merz un grosso investimento che cerchiamo di capitalizzare con una informazione corretta e precisa verso tutti i medici Italiani. Il nostro punto di forza è nel know-how produttivo: Merz produce la Tossina Botulinica che commercializza e ha messo a punto un prodotto che non ha bisogno di conservazione in frigorifero grazie alla riduzione del carico delle proteine complessanti». Nel corso del recente Congresso Internazionale SIES avete organizzato un interessantissimo workshop dedicato a un paio di importanti novità, “Ultherapy System: see the beauty of the sound” e “Skin rejuvenation con Belotero Hydro e Belotero Volume + lidocaina”. Sintetizzando, di che cosa si tratta? «Si tratta infatti dei nuovi arrivati in casa Merz, rispettivamente nell’area degli energy device e dei filler. Ultherapy System è un dispositivo a ultrasuoni focalizzati, tecnologia innovativa e brevettata, l’unica con approvazione FDA per il lifting non invasivo di viso, collo e decollété. Sono già stati venduti oltre 3.000 dispositivi in tutto il mondo, con oltre 500.000 trattamenti effettuati, ma queste casistiche sono destinate ad aumentare rapidamente grazie all’interesse che stiamo riscontrando presso i nostri clienti e l’intera comunità scientifica. I risultati sono entusiasmanti e destinati a raggiungere un target di utilizzatori che cerca nella Medicina Estetica risultati sempre più naturali con trattamenti sempre meno invasivi. Le due nuove formulazioni di Belotero, Hydro e Volume con lidocaina, vanno invece a completare la nostra linea di acido ialuronico che abbiamo recentemente rilanciato e sulla quale stiamo avendo

grande soddisfazione. Belotero Hydro è specifico per la biorivitalizzazione, quindi copre un’area di pre-trattamento o di mantenimento in un programma antiaging per il viso. Belotero Volume è il volumizzante di nuova generazione che ha caratteristiche veramente uniche di plasticità e integrazione tissutale». La crisi è globale e nell’ultimo decennio ha colpito forte un po’ tutti i settori, compreso Salute e Bellezza, eppure in questi anni Merz non ha certo rallentato la propria attività di ricerca e sviluppo: una prova di forza che è stata ripagata dal mercato secondo le vostre aspettative? «Certamente la crisi ha colpito anche l’Italia, ma contemporaneamente la clientela si è fatta più esigente: è meglio spendere bene i propri soldi, visto che questi sono ridotti, e questo approccio ha favorito i marchi più affidabili. Merz ha cavalcato da sempre la filosofia del “premium brand” con investimenti anche globali e ne ha tratto vantaggio. Il fatto che abbiamo acquistato intere aziende legate a brand importanti come Anteis-Belotero e Ulthera-Ultherapy dimostra l’impegno di Merz a crescere nella Medicina Estetica». Senza mettere in piazza i vostri segreti industriali, ci può anticipare quale sarà il prossimo obiettivo di Merz, parlando di Medicina Estetica? «La tecnologia nel mercato dell’Energy Device (che è un’ampia categoria di prodotti che vanno dal laser fino ai nuovi prodotti a ultrasuoni) rappresenta per Merz una nuova area di forte investimento che si protrarrà nei prossimi anni. Certamente stiamo lavorando su novità anche nell’area filler, su Radiesse e Belotero per nuove formulazioni e indicazioni». ✘ 31


MEDICINA ESTETICA di Ginevra Migliori Specialista in Chirurgia Plastica Milano, Roma e Forte Dei Marmi

L’APROCCIO ZO® SKIN HEALTH AL TRATTAMENTO DEL MELASMA: EFFICACIA E SICUREZZA TUTTO L’ANNO, INCLUSO IL PERIODO ESTIVO ZO® Skin Health offre un metodo efficace e sicuro per trattare il melasma con risultati eclatanti e duraturi

l melasma è un’ipermelanosi croIcomparsa nica acquisita, caratterizzata dalla di iperpigmentazioni distri-

buite simmetricamente sulle aree fotoesposte, in particolare sul viso. L’eziopatogenesi è ancora in gran parte sconosciuta, ma sono stati individuati numerosi fattori scatenanti, quali gli UV, la gravidanza, i contraccettivi orali, la terapia ormonale sostitutiva, l’assunzione di farmaci fotosensibilizzanti. Tali fattori agirebbero come “trigger” nel determinare un’iperreattività dei melanociti, con conseguente eccessiva produzione localizzata di melanina. Poiché i meccanismi patogenetici del melasma non sono ancora completamente noti, non esistono protocolli di trattamento univoci. La terapia che al momento sembra essere in assoluto la più efficace sia a breve che a lungo termine è quella ideata dal dermatologo californiano Zein Obagi, che combina la terapia topica con specifici peeling chimici. Tale metodo è ad oggi l’unico che propone un approccio “eziopatogenetico” verso il melasma, poiché si prefigge di normalizzare la funzione dei melanociti e di stabilizzarla nel tempo. Per questo la terapia Obagi è effettuabile senza alcun rischio durante tutto l’anno solare, anche quando la temperatura e l’irraggiamento sono maggiori, ed è una metodica molto efficace e sicura, con risultati prevedibili e un tasso di recidive basso. LA TERAPIA Il punto di partenza di questa terapia è dato dalla triade “detersione scrub - controllo del sebo”, in modo da rimuovere strato corneo e sebo in eccesso e, conseguentemente, creare un feed-back positivo sul turn-over dei cheratinociti e l’attività dei fibro32

blasti. L’accelerazione del ciclo di rinnovamento dell’epidermide favorirà anche l’eliminazione degli accumuli di melanina. Dopo questa preparazione della pelle, che deve essere quotidiana e sistematica, Obagi propone due diversi approcci per il trattamento del melasma: • HQ (a base di idrochinone) • Non-HQ (senza idrochinone) L’APPROCCIO HQ È quello che agisce più velocemente e con i risultanti più eclatanti ed è l’approccio con cui generalmente si inizia il trattamento del melasma. L’idrochinone viene utilizzato al 4% in 2 formulazioni (che non sono disponibili in Italia, ma che prescrivo ai miei pazienti presso la Farmacia Vaticana): MELAMIN™ e MELAMIX™. MELAMIN™ viene applicato singolarmente per un effetto “bleaching”, cioè depigmentante puro, dovuto alla

sua capacità di inibire la tirosinasi e la formazione dei melanosomi. MELAMIX™, invece, viene miscelato al momento dell’uso con acido retinoico allo 0,1% (in farmacia con prescrizione) per un effetto “blending”, cioè per favorire la distribuzione uniforme della melanina a livello dell’epidermide. Segue l’applicazione al mattino della Ossential® Daily Power Defense, a base di molteplici antiossidanti concentrati per rafforzare la funzione barriera dell’epidermide e contribuire a stabilizzare i melanociti, e dell’Oclipse® Sunscreen con SPF 30 oppure SPF 50 come difesa dagli UV. Quest’ultimo contiene filtri fisici e melanine naturali, che garantiscono una protezione efficace per 8-9 ore consecutive. La terapia a base di idrochinone deve essere “intermittente” secondo Obagi, cioè può essere continuata fino a 5 mesi consecutivi per poi essere interrotta e sostituita dalla

Paziente affetta da melasma resistente all’idrochinone, trattata con il sistema ZO® non-HQ con Brightenex™ e Retamax™ per 6 mesi e successivamente 3 sedute di 3-Step Peel


terapia “non-HQ” per 3 mesi. In questo modo viene abbattuto il rischio dei gravi effetti collaterali da applicazione inappropriata di idrochinone, quali l’ocronosi, iperpigmentazioni rebound, fotosensibilizzazione e resistenza all’idrochinone. L’APPROCCIO NON HQ È basato sull’impiego di prodotti che non contengono idrochinone, quali BRIGHTENEX™ più Ossential® Advanced Radical Night Repair oppure RETAMAX™. BRIGHTENEX™ contiene retinolo allo 0,5% o all’1% e numerosi principi attivi che agiscono a vari livelli della biosintesi della melanina. Questo prodotto produce un effetto prevalentemente “blending”, cioè favorisce la distribuzione uniforme della melanina nell’epidermide e dà un forte contributo alla stabilizzazione dei melanociti. Ossential® Advanced Radical Night Repair e RETAMAX™ contengono retinolo rispettivamente all’1% e allo 1,3% e svolgono funzioni di stabilizzazione dell’epidermide e di stimolazione del derma. Nella filo-

sofia ZO® i peeling rappresentano un supporto fondamentale per migliorare la qualità del risultato e devono, pertanto, essere inseriti nell’iter terapeutico. Questi sono il 3-STEP PEEL™ e il CONTROLLED DEPTH PEEL™. Il 3-STEP PEEL™ è un peeling epidermico a base di acido TCA, acido lattico e acido salicilico come esfolianti e retinolo al 6% come stimolante. Determina un intenso rinnovamento dell’epidermide, un’importante stimolazione dermica e permette di eliminare eventuali residui epidermici del melasma. Estremamente sicuro, privo di effetti collaterali ed effettuabile su tutti i tipi di pelle e fototipi e durante tutto l’anno. Il CONTROLLED DEPTH PEEL™ è un peeling più profondo, che, a seconda di come viene modulato, può arrivare addirittura fino al derma reticolare superiore, consentendo di eliminare anche le tracce dermiche del melasma. Contiene TCA al 20% o 28% veicolato da una base blu, che permette di monitorare il livello di penetrazione nel derma. È un peeling “chirurgico”, in

quanto determina un vero e proprio “resurfacing chimico”, deve essere effettuato in sedazione e comporta un downtime di una decina di giorni. CONCLUSIONI Il trattamento ZO® del melasma ha il suo punto di forza nel normalizzare la funzione dei melanociti e correggere nel tempo il loro stato di iperreattività verso gli UV. Pertanto questa terapia può essere effettuata durante tutto l’anno, anche nel periodo estivo, in quanto non solo non aumenta il rischio di ulteriori manifestazioni iperpigmentarie, ma, anzi, lo riduce drasticamente. Anche se la terapia dura complessivamente non meno di 6 mesi, la compliance e la soddisfazione dei pazienti sono molto alte, in quanto i risultati sono apprezzabili sin dal primo mese di trattamento. Inoltre, la combinazione dell’approccio HQ/non-HQ permette di consolidare nel tempo i risultati e di minimizzare il tasso di effetti collaterali e recidive. ✘

ZO® by Zein Obagi, MD

Trasformazione in 6 settimane - Miglioramenti visibili e reali in tempi certi. Il Dr Obagi, il dermatologo delle star di Beverly Hills, ha messo a punto un sistema estremamente efficace per il trattamento della pigmentazione. BRIGHTENEX™

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Stabilizza la produzione di melanina promuovendo l’esfoliazione e il rinnovamento cellulare. Rimuove la pigmentazione esistente e uniforma il colorito cutaneo.

Schiarisce la pigmentazione e previene la formazione di nuove macchie.

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Lavora esfoliando rapidamente la pelle macchiata per ottenere un colorito più uniforme. Penetra sotto la superficie della pelle per prevenire la formazione di nuove macchie.

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MEDICINA ESTETICA di Francesca De Angelis Specialista in Chirurgia Plastica Direttore medico DEA Center - Napoli

LA MOLTEPLICITÀ DEI TRATTAMENTI CON LASER FRAZIONATO NON ABLATIVO M22™ RESURFX™ LUMENIS 1565 nm

Trattamenti combinati e protocolli clinici per ringiovanimento cutaneo e smagliature

a lunghezza d’onda del laser a L fibra M22™ ResurFX™ 1565 nm, nel campo degli infrarossi medi,

viene assorbita dall’acqua intracellulare in misura considerevolmente minore rispetto ai 10600 nm dei laser ablativi CO2 e rispetto ai 2940 nm dei laser Er:YAG. Pertanto M22™ ResurFX™, laser frazionato non ablativo coagula tessuto cutaneo ma non ne induce ablazione. La cura non sarà quindi più necessaria poiché lo strato corneo rimane intatto, la pelle preserva la funzione di difesa da infezioni microbiche, minimizzando il rischio di effetti collaterali.

M22™ ResurFX™ esegue la scansione di tipo coagulativo e frazionata non ablativa attraverso array di micro-raggi dal diametro di 110 μm. Tale scansione produce colonne di tessuto coagulato profonde fino a 1 mm, lasciando integro il tessuto circostante. Il riscaldamento indotto raggiunge il derma medio-reticolare e stimola il rilascio dei mediatori infiammatori, con conseguente attivazione dei fibroblasti, di neocollagenesi e rimodellamento del derma. Inoltre, le colonne di coagulazione interessate agiscono come canali di eliminazione per l’espulsione di pigmento e spiegano lo schiarimento clinico di lentiggini e discromie (meccanismo indiretto di trattamento). Attraverso la nostra valutazione clinica, abbiamo comprovato la versatilità e l’efficacia del laser frazionato non ablativo M22™ ResurFX™ 1565 nm Lumenis nel trattamento del ringiovanimento cutaneo, delle cicatrici post chirurgiche e delle smagliature, da solo o in associazione al manipolo IPL e/o Nd:YAG presenti nella medesima piattaforma (Fig.1).

Fig.1: Piattaforma M22™

METODO Al fine di ottenere migliori e duraturi risultati, siamo soliti pretrattare nella stessa sessione tutti i pazienti con concomitanti lesioni vascolari con manipolo IPL e/o Nd:YAG, a seconda della severità e quindi profondità dei vasi presenti. Successivamente nella stessa seduta, eseguiamo il trattamento di resurfacing con laser frazionato non ablativo ResurFX™. Tutti i pazienti sono sottoposti a tre sedute, distanziate di circa 30 giorni l’una dall’altra. Tutti i soggetti sono trattati con applicazione di crema topica anestetica circa un’ora prima del trattamento. Tutti i soggetti sono pretrattati in corrispondenza delle aree oggetto dello studio con modulatori della tirosinasi circa 40 giorni prima della prima seduta e per tutto l’intervallo dei trattamenti. TECNICA M22™ offre un accurato sistema di selezione e impostazione dei parametri per ogni diversa patologia e tipologia cutanea. Pertanto, anche se si è alle prime armi, è possibile eseguire trattamenti in assoluta sicurezza. Preferibilmente scegliamo di seguire, per le diverse patologie in esame, i parametri guida del sistema, perché ne abbiamo comprovato efficacia e sicurezza. Nel caso di fotodanneggiamento che presenti condizioni vascolari superficiali in fototipi III, suggeriamo un pretrattamento con l’utilizzo di un filtro 560 nm con triplo impulso, durata di 3 msec, delay time


Fig. 2: Fotoringiovanimento prima e dopo. A 3 mesi da una seduta di trattamento combinato con IPL (filtro 560 nm con doppio impulso) e ResurFX™ (40 mJ e densità di 300 µspot/cm2)

Fig. 3: Smagliature prima e dopo. A 3 mesi da una seduta di trattamento con ResurFX™ (30 mJ e densità di 300 µspot/cm2)

Fig. 4: Smagliature prima e dopo. A 3 mesi da una seduta di trattamento con ResurFX™ (35 mJ e densità di 300 µspot/cm2)

di 25 msec e fluenza di 18 mJ/cm2. Nel caso invece di fotodanneggiamento in condizioni vascolari pronunciate e quindi più profonde, preferiamo pretrattare con manipolo Nd:YAG con dimensione dello zaffiro 2x4 mm, percorrendo il singolo vaso con impulso singolo di 11 msec a una fluenza di 150 mJ/cm2. Di seguito ai sopracitati pretrattamenti, procediamo a risolvere le condizioni di fotodanneggiamento annesso a media lassità cutanea con un resurfacing medio che prevede energia di 40 mJ a una densità di 300 µspot/cm2. Potendo scegliere la forma e la dimensione della geometria di scansione a seconda della vastità dell’a-

rea da trattare, procediamo con esagono a 18 mm, per poi restringere la dimensione in corrispondenza del naso o per rifinire le zone più piccole (Fig. 2). I casi di smagliature andranno classificati tra rosse e bianche. Le “rubre” sono trattate con un’energia di 30 mJ e densità 300 µspot/cm2; le smagliature “alba” con un livello di energia leggeremente superiore: 35 mJ a parità di densità (Figg. 3 e 4). RISULTATI Come evidenziato dai report fotografici, i risultati ottenuti sono stati eccellenti e sono apparsi visibili sin dalla prima seduta (una visita di follow-up a trenta giorni dal primo

trattamento). Abbiamo chiesto ai pazienti di compilare un semplice questionario, per valutare efficacia del trattamento, dolorabilità, persistenza degli effetti collaterali transitori. Gli unici effetti collaterali registrati sono eritema ed edema al volto (comunque previsti dalla tipologia del trattamento) della durata media di 4/5 giorni, in funzione dei parametri utilizzati, e iperpigmentazione transitoria della durata di circa tre settimane per il trattamento delle smagliature. Una nota a parte merita la sensazione di prurito riferita a seguito dei trattamenti al corpo per le smagliature: il prurito compare dopo la prima settimana ed è eccezionalmente intenso alla terza. Il prurito riferito è correlato alla mancanza di un’accurata idratazione cutanea, ma sembra anche essere indirettamente un parametro di risposta al trattamento: le pazienti che hanno registrato i miglioramenti più evidenti sono anche quelle che hanno riferito maggior prurito! CONCLUSIONI Possiamo concludere asserendo che grazie alla versatilità di questo laser e alla facilità di utilizzo delle tecnologie presenti all’interno della piattaforma M22™, si prospetta un ampio campo di applicazioni cliniche e si migliora soprattutto il risultato che vogliamo e dobbiamo garantire ai nostri pazienti. La molteplicità dei trattamenti e la possibilità di combinare nella medesima seduta differenti tecnologie laser e IPL ci ha permesso di raggiungere esiti ottimali, in un numero ridotto di sedute e con il minor disagio possibile per i pazienti. ✘ PER INFORMAZIONI

Lumenis Italia S.r.l. Tel: 06 90.75.230 - 06 90.75.249 lumenis-italy@lumenis.com www.lumenis.com

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AFI DAYS SIMPOSIO NAZIONALE

VALET - Bologna, 27-28 Marzo 2015

SCLEROTERAPIA E DINTORNI

Per la prima volta distribuito su due giorni, il Convegno dell’Associazione Flebologica Italiana ha sviscerato, tra gli altri, un argomento “caldissimo”: le teleangectasie degli arti inferiori

L

o scorso 27 e 28 marzo, presso la sede VALET di Bologna, si è svolto il convegno Nazionale dell’Associazione Flebologica Italiana, che per la prima volta ha occupato due giornate e ha avuto ospiti stranieri, configurandosi come un appuntamento dal respiro internazionale. Le teleangectasie degli arti inferiori il tema dominante delle giornate: dalla classificazione alla diagnosi clinica e strumentale per finire con le più sofisticate procedure terapeutiche, argomenti che hanno permesso ai 25 relatori di aprire e stimolare con letture didattiche e con sessioni live ampie discussioni con il sempre attento pubblico presente. Si è parlato di anatomia, di fisiopatologia e di diagnostica emodinamica delle telangectasie e delle varici reticolari, sempre capisaldi per permettere una strategia terapeutica davvero efficace e con i minori rischi. Abbiamo potuto vedere al lavoro alcuni tra i più noti specialisti flebologi durante le sessioni live; infatti sono stati trattati in diretta alcuni pazienti, sia con metodiche scleroterapiche che con sofisticate procedure laser, in particolare le metodiche endo-perivenose, una frontiera nuova, solo apparentemente più invasiva del consueto laser transdermico, ma sicuramente più efficace. Molto spazio è stato dedicato alla discussione, coinvolgendo il pubblico presente in accesi e stimolanti dibattiti. Dalla Francia, illustri colleghi ci hanno mostrato tecniche assolutamente innovative di microchirurgia delle teleangectasie, fornendo quindi un’opzione terapeutica nuova,

SI RINGRAZIANO LE SEGUENTI AZIENDE AESCULAPIUS ALFA WASSERMANN AMNOL BAUERFIEND CA-MI EUFOTON GLORIA LABOREST

NATURAL BRADEL OMEGA PHARMA RO+TEN SELTEC MEDICAL SERVIER STARDEA TECHLA MED VALET - CPMA

ambulatoriale e non invasiva, da riservarsi in prima istanza ai casi ribelli e non responsivi alla consueta terapia sclerosante. Molto è stato detto sulla sicurezza della scleroterapia, che comunque ancora rappresenta il gold standard nella gestione dell’arto teleangectasico, soprattutto sull’uso della schiuma sclerosante, proprio in quei giorni approvata anche in Italia, per uscire finalmente dalla necessità di dichiararne l’uso off label. Una sessione del convegno è stata dedicata al ringiovanimento delle mani e del viso, sempre in riferimento a problemi di tipo vascolare, come le antiestetiche vene dorsali così come le telangectasie del viso e periorbitali. I più noti esperti europei di questo settore ci hanno mostrato le tecniche scleroterapiche più efficaci. Tra i relatori, sono stati invitati esponenti del mondo forense, tra cui un Magistrato esperto in contenziosi del mondo sanitario, per discutere di casi clinici simulati visti dalla parte dell’avvocato e non del medico, e dei diritti e doveri del flebologo o del chirurgo per poter garantire al paziente la massima sicurezza e per poter espletare la propria professione in tranquillità e con l’opportuna tutela. Comitato Organizzatore Delegato REGIONE EMILIA ROMAGNA Dr. Paolo Casoni

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MEDICINA ESTETICA di Angelo De Cataldis Specialista in Chirurgia Generale - Bologna

fili con cogs sono considerati la Iticanuovi nuova frontiera della medicina esteper effettuare procedure di liftag-

gio del viso (e non solo), senza dover ricorrere necessariamente al bisturi, mediante l’impiego di fili con cogs che garantiscono effetti decisamente più naturali e riducono al minimo il discomfort post-esecuzione potendo, il paziente, riprendere le proprie attività immediatamente dopo l’impianto. L’impiego dei fili con cogs, disponibili come unidirezionali e bidirezionali, rappresenta una procedura semi-invasiva per il lifting non chirurgico del viso. Le aeree trattabili con questa metodica sono le sopracciglia, gli zigomi, la zona malare e mandibolare, il collo. La facilità d’impiego e il brevissimo recupero post-impianto hanno reso il loro utilizzo estremamente popolare. Con l’avanzare dell’età, la struttura di supporto del viso si indebolisce e si perde grasso facciale. Le zone colpite generalmente includono le guance, le sopracciglia e le altre zone intorno agli occhi, ed il collo. Il risultato è un viso più “anziano” o stanco. Con l’invecchiamento della pelle, il tessuto connettivo diventa più sottile.

IMPIEGO DEI NUOVI FILI DI SOSTEGNO CON COGS NEL LIFTING NON CHIRURGICO DEL VISO Le fibre elastiche della pelle subiscono un vero e proprio breakdown. Il viso perde così parte della sua elasticità. Il volto comincia a presentare rughe e ptosi (causata dalla perdita di tono dei muscoli facciali). In queste situazioni particolari il threadlift costituisce una buona alternativa alle procedure più invasive normalmente utilizzate per correggere i problemi degli inestetismi del viso. Molti pazienti gradiscono la procedura con i fili di sostegno per i costi minori rispetto al lifting tradizionale e per i rapidi tempi di recupero. Per tali ragioni alcuni chirurghi promuovono la metodica definendola lunchlift o week end lifting. Normalmente la procedura, in base al numero di fili e alle aree da trattare dura circa un’ora. I fili in PDO con cogs si comportano come degli ingranaggi che si innestano all’interno del derma garantendo la tenuta dello stesso e la capacità di sospensione e trazione. Tra l’altro le “spine” del filo favoriscono la formazione di collagene producendo un effetto crescente. I candidati ideali per i fili di sospensione includono persone con moderati segni di invecchiamento che hanno bisogno solo di un minimo liftaggio. Di solito, si tratta di donne tra i 35 ei 55 anni. Altri candidati sono quelli che hanno già eseguito un lifting chirurgico e necessitano di un ritocco. Pazienti ideali sono anche coloro che comprendono ed accettano i benefici ed i rischi di tale procedura, che ne capiscono i limiti ed abbiano aspettative realistiche (selezione del paziente). Non sono, invece, candidati ideali quei pazienti che hanno eccessivo rilassamento cutaneo, normalmente di età avanzata, perché non otterrebbero il

risultato voluto. Ancora pazienti che sono obesi, o che hanno pelle particolarmente “robusta” non mostreranno alcun miglioramento. Tutte le altre controindicazioni per qualsivoglia impianto valgono anche nel nostro caso: allergie o infezioni cutanee, malattie immunologicamente compromettenti come il cancro/ HIV, malattie sistemiche come il diabete, tubercolosi, ecc. TECNICA DI IMPIANTO I fili di sostegno si suddividono in unidirezionali e bidirezionali a seconda della disposizione delle spinette. Personalmente utilizzo i fili in PDO UP3D della Seltec da 12 cm con agocannula. Questi fili sono particolarmente performanti grazie alla loro peculiare struttura e disposizione delle spinette: per metà filo le spine sono orientate in un verso e per l’altra metà (quella distale) in quello opposto in modo convergente: tale struttura permette di avere una regione prossimale di ancoraggio ed una distale di trazione. La disposizione a spirale delle spinette consente di ottenere un ancoraggio su tutti i piani e non unidirezionale come accade per la maggior parte degli altri barbed. A seconda della regione del viso da trattare si potrà procedere con metodica e tecnica di impianto differente. La metodica cosiddetta ad 1 punto prevede un punto di ingresso dell’agocannula in un’area del viso prestabilita e la non fuoriuscita dello stesso nella regione opposta facendo semplicemente scivolare il filo di sostegno mentre si sfila la cannula (in 37


I FILI IN MEDICINA ESTETICA: DALLA BIORIVITALIZZAZIONE AL SOSTEGNO

corso teorico-pratico

Obiettivo del corso Il corso si pone l’obiettivo di far comprendere il corretto utilizzo delle metodiche di trattamento mediante fili riassorbibili per biorivitalizzazione e fili riassorbibili di sostegno. Queste tecniche, opportunamente comprese ed applicate consentono di aumentare le capacità di trattamento degli inestetismi del viso, garantendo risultati rapidi ed apprezzabili in maniera significativa. L’applicazione infatti dei fili biorivitalizzanti, consente un effetto di ringiovanimento e di compattamento della cute mentre i fili di sostegno consentono la definizione dei diversi distretti anatomici del viso quali il profilo mandibolare, l’area zigomatica e l’area periorbitaria. Queste tecniche, in abbinamento all’impiego di filler e tossina botulinica, garantiscono una completezza di trattamento ed una qualità di risultati tali da avvicinare sempre più la medicina estetica alla chirurgia estetica, aumentando quindi la compliance del paziente nel nostro ambulatorio. RESPONSABILI SCIENTIFICI: DATE DEL CORSO: ECM:

questo caso la lunghezza del filo copre l’intera superficie cutanea da trattare). La metodica invece cosiddetta a 2 punti (nettamente preferibile per i migliori risultati di trazione) prevede oltre al punto di ingresso della cannula, come nel caso precedente, anche un punto di fuoriuscita: una volta che l’agocannula sia stata opportunamente posizionata nel corretto piano (sopra SMASS) anatomico, si fa fuoriuscire il filo dall’estremità opposta e tenendolo fermo con le dita si lascia sfilare la cannula nella direzione del punto di ingresso; a questo punto è sufficiente calibrare la trazione per ottenere il risultato voluto. Le code del filo che fuoriescono verranno opportunamente tagliate alle due estremità. Di solito per la correzione del medioviso si utilizza come repere di ingresso dei fili l’area temporale in prossimità della linea dei capelli e si procede al posizionamento a ventaglio andando a coprire, laddove necessario con 1 o più coppie di fili, tutte le aree anatomiche di interesse (guanche, area zigomatico-malare). Per la correzione invece del ramo mandibolare il punto di repere di ingresso dell’ago-cannula è rappresentato dall’angolo madibolare stesso e il punto di fuoriuscita il limite del bargiglio. POST-OPERATORIO Gonfiore e lividi possono essere ridotti da impacchi di ghiaccio post-applicazione. I movimenti delle aree trattate devono essere limitati per circa una settimana. Dormire sui lati con la faccia contro il cuscino possono limitare gli effetti della procedura; pertanto al paziente viene consigliato di dormire 38

Dr. Salvatore Fundarò e Dr.ssa Paola Rosalba Russo 3 Ottobre 2015 8 crediti

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sulla schiena per una settimana. Evitare l’eccessiva apertura della bocca e il massaggio di qualsiasi tipo per tre settimane. RISCHI, COMPLICANZE E MANAGEMENT Il threadlift è una procedura relativamente nuova e sono ancora in fase di sviluppo le sue tecniche. I risultati possono variare notevolmente tra i pazienti, ma continuano a migliorare. Un rischio significativo della procedura è che si può non notare alcun miglioramento e questo dipende molto dalla selezione del paziente candidabile. Per evitare eventuali asimmetrie si deve eseguire la procedura con grande precisione e rilevare asimmetrie preesistenti alla procedura in modo da poterle correggere. Alcuni pazienti con la pelle molto sottile possono presentare fili visibili sotto la pelle subito dopo la procedura; anche un’increspatura della cute può persistere per pochi giorni. Per ridurre l’incidenza di queste complicanze è sufficiente prestare attenzione mentre si inserisce il filo in modo da mantenerlo alla profondità ottimale. Alcuni pazienti possono sviluppare una mancanza di sensibilità o intorpidimento nella zona trattata, che scompare di solito entro qualche giorno. L’infezione dell’area di trattamento è una complicanza possibile ma non frequente. Se l’infezione si sviluppa, il trattamento con antibiotici

è mandatorio e sufficiente. Raramente, l’infezione può richiedere drenaggio chirurgico. ✘ PER INFORMAZIONI

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MEDICINA ESTETICA di Maurizio Cavallini Specialista in Chirurgia Plastica e Ricostruttiva - Milano Docente CPMA VALET - Bologna e Marco Papagni Medico Chirurgo - Milano

APPROCCIO INTEGRATO CAVITAZIONEDERMOELETTROPORAZIONE NEL TRATTAMENTO DELLE ADIPOSITÀ LOCALIZZATE E DELLA P.E.F.S.

Un obiettivo ambizioso: unire la lipo-cavitazione alla veicolazione transdermica di un prodotto (progettato sotto forma di gel) lipolitico e drenante, in modo da amplificare le capacità delle suddette metodiche a tecnica di lipo-cavitazione è una L metodica utilizzata da diversi anni per il trattamento non invasivo delle

adiposità localizzate. È una metodica stata studiata a fondo e di cui molto si conosce. Anche la dermoelettroporazione, al pari della precedente, è una metodica nota da molto tempo e la cui efficacia è stata dimostrata da numerose pubblicazioni. Questo metodo permette di veicolare attraverso la barriera cutanea numerose sostanze in modo indolore e totalmente atraumatico. Il mondo della Medicina Estetica è costantemente alla ricerca di nuove tecnologie in grado di ottenere miglioramenti in modi sempre meno invasivi e dolorosi. L’idea di progettare e produrre il macchinario oggetto del seguente studio nasce proprio da questa esigenza, ma a differenza di altri prodotti si è voluto progettare uno strumento che nascesse da due metodiche già conosciute e le cui capacità sono già note, fondendole per la prima volta in un unico strumento. Nasce così il brevetto mondiale Endopor®, frutto dell’esperienza pluriennale di un’azienda italiana che ha fatto della veicolazione transdermica il proprio cavallo di battaglia. Il concetto principale è unire la lipo-cavitazione alla veicolazione transdermica di un prodotto (progettato sotto forma di gel) lipolitico e drenante, in modo da amplificare le capacità delle suddette metodiche per un unico obiettiEsame ecografico prima e dopo

vo: diminuire lo spessore del pannicolo adiposo e delle adiposità localizzate agendo anche contemporaneamente sulla stasi venoso-linfatica. Endopor® è un’apparecchiatura in grado di effettuare costantemente una iontoforesi pulsata e a scelta dell’operatore, è possibile attivare contestualmente anche l’erogazione di ultrasuoni cavitazionali. Queste due metodiche possono essere attivate contemporaneamente alternandosi ogni 10 ms in un ciclo unitario che si ripete ogni 20 ms. L’ultrasuono cavitazionale lavora con una frequenza di risonanza media di 32 KHz e con una variazione di frequenza che va da 28 a 36 KHz. Al fine di poter valutare l’effettiva efficacia di Endopor®, è stato creato appositamente un protocollo di trattamenti e un metodo di valutazione dei risultati ottenuti, in modo da poter garantire il più possibile di oggettivare scientificamente i risultati. METODO DI STUDIO E SELEZIONE DEI PAZIENTI Lo studio valutativo è stato condotto su un campione di sesso femminile di età variabile fra i 22 e i 51 anni, affette dal lipodistrofia trocanterica associata a P.E.F.S. di gradi diversi. Al fine di rendere il più oggettivo possibile lo studio, nel corso dei due anni e mezzo di ricerca sono state escluse tutte quelle pazienti che hanno avuto variazioni ponderali al di sopra di tre chili sia in

positivo che in negativo. Sono state escluse quelle pazienti che hanno dovuto iniziare o interrompere terapie farmacologiche che avrebbero potuto influire sul peso e sui volumi corporei, come ad esempio terapie ormonali oppure tiroidee. Sono state altresì escluse quelle pazienti che hanno dovuto per qualsiasi ragione modificare le abitudini alimentari. Non sono state accettate come possibili candidate le pazienti che presentavano controindicazioni assolute e relative ai trattamenti con ultrasuoni. Durante il periodo di studio, alle pazienti è stato chiesto di non assumere farmaci o integratori che potessero influenzare la stasi venosolinfatica. Infine è stato esplicitamente chiesto alle pazienti di non sottoporsi ad altri tipi di trattamenti, per il periodo dello studio, che avessero come target la regione e le problematiche oggetto dello studio stesso. Ovviamente tutto questo ha determinato il fatto che molte pazienti sono state escluse dalla casistica, in corso d’opera, per i motivi sopracitati e altri. Al fine di poter valutare, nel modo scientificamente più oggettivo possibile, sono stati scelti diversi criteri di valutazione del quadro pre- e post-trattamento. In prima analisi le pazienti sono state fotografate, nelle posizioni standard e sotto diversi punti di osservazione, sia prima che dopo un mese dalla fine del protocollo operativo. Sono state effettuate, su tutte le pazienti, misurazioni centimetriche sia “pre” che “post” a livello trocanterico; queste misurazioni sono state effettuate considerando la circonferenza delle cosce prendendo come punto di massima proiezione quello della regione trocanterica. In ultima analisi, è stato chiesto a tutte le pazienti di sottoporsi ad esame ecografico pre-trattamento e a due settimane di


Paziente prima e dopo

distanza dall’ultima seduta. Le ecografie erano mirate alla misurazione dello spessore del pannicolo adiposo dal derma alla fascia muscolare delle regione trocanterica e sotto-trocanterica. Questi esami sono stati effettuati sempre con lo stesso apparecchio, sempre con lo stesso ecografista esecutore. In più di un’occasione, l’esame ecografico pretrattamento ha evidenziato la presenza di singoli lipomi ma anche, in un caso, di un quadro di lipomatosi multipla; per ovvie ragioni, queste candidate sono state escluse dallo studio. PROTOCOLLO DI TRATTAMENTO A tutte le pazienti è stato proposto ed effettuato un ciclo di trattamenti composto da cinque sedute effettuate ogni due settimane. Ogni seduta ha previsto il trattamento della regione trocanterica, sotto-trocanterica e del solco gluteo bilateralmente; ogni lato è stato trattato per 20 minuti con iontoforesi pulsata associata costantemente a ultrasuoni. In queste regioni è stato veicolato un gel con effetto lipolitico e drenante specificatamente studiato e composto da caffeina, carnitina, deidrocolato sodico, collagene e acido jaluronico. RISULTATI I risultati raccolti e analizzati hanno dimostrato un significativo miglioramento delle regioni trattate sia dal punto di vista visivo (comparazione fotografica) sia dal punto di vista delle misurazioni delle circonferenze delle regioni target. Anche i dati relativi allo spessore del tessuto adiposo, misurato a mezzo di esame ecografico, hanno dimostrato – nella maggior parte dei casi – un miglioramento apprezzabile e quantificabile. La misurazioni circonferenziali hanno dimostrato una diminu-

zione della circonferenza, con punto di massima proiezione a livello trocanterico variabile da 1 cm fino a 4 cm. Le misurazioni ecografiche hanno invece oggettivato diminuzioni delle spessore del tessuto adiposo che nei casi più favorevoli è arrivato sino a 1 cm di differenza a livello trocanterico e sino a 0,6 cm a livello sottotrocanterico.

derivanti da questa terapia. Dopo ogni seduta, le pazienti hanno riferito un sensibile miglioramento del senso di tensione che spesso la P.E.F.S. produce a livello degli arti inferiori, e un progressivo miglioramento percepibile del volume delle cosce. In virtù dei risultati ottenuti e della totale assenza di possibili problematiche, quindi, questa tecnologia si dimostra essere un efficace mezzo da utilizzare nella terapia della lipodistrofia associata a P.E.F.S. Può essere indicata come coadiuvante e addirittura come sostituto di altri tipi di terapie più invasive e meno confortevoli per il paziente, che a volte mal tollera il dolore di terapie iniettive e le loro conseguenze, come piccole o grandi ecchimosi, che spesso si manifestano dopo questi tipi di terapie e che perdurano mediamente 7-10 giorni. ✘

CONCLUSIONI I risultati ottenuti con questa tecnologia dimostrano che è possibile ottenere un miglioramento obiettivo per quanto riguarda la diminuzione dello spessore del pannicolo adiposo, ma ancor di più dell’edema che caratterizza i pazienti affetti da lipodistrofia associata a P.E.F.S. Inoltre le rilevazioni fotografiche dimostrano oltre a un tangibile miglioramento delle zone trattate anche un netto migliormamento dell’intera coscia intesa come regione anatomica e dei glutei. Questo è facilmente spiegabile considerando che i componenti della sostanza veicolata agiscono anche sulla stasi venoso-linfatica e una volta passata la barriera cutanea questo effetto viene espletato a livello regionale e non prettamente solo a livello locale; questo effetto non era stato prospettato ai singoli pazienti in fase di preparazione dello studio e sono stati gli stessi pazienti a riferirlo spontaneamente e con grande soddisfazione ancor prima di effettuare le comparazioni fotografiche. È doveroso sottolineare che il protocollo operativo che è stato attuato ha previsto solo cinque sedute di trattamento a fronte delle otto-dieci che mediamente nella pratica quotidiana vengono proposte ai pazienti. Nessuna paziente ha riferito dolore o fastidi particolari nel corso delle sedute; nessuna paziente ha mostrato complicanze o effetti collaterali

BIBLIOGRAFIA Pharmaceutical Research, 2005 Transdermal delivery of heparin using pulsed current inotophoresis. - S. Pacini, T.Punzi, M. Gulisano, F. Cecchi, S. Vannucci e M. Ruggiero. La Medicina Estetica, n. 1 gen/marz 2005 Update on the Dermoelectroporation with Ultrapeel Transderm - M. Cavallini Italian Journal of anatomy and embriology, sett. 2003, vol. 108 supp.2 fasc. 3 Qualitative and quantitative analysis of transdermic delivery of different biological molecules by iontophoresis. S. Pacini, B. Peruzzi, M. Gulisano, S. Menchetti, G. Morucci, N. Cammarota, S. Renzi, G. F. Bernabei. Italian Journal of anatomy and embriology, sett. 2004, vol. 109 supp.1 fasc. 3 Transdermal delivery of heparin by means of alternate current skin electroporation. S. Pacini, B. Peruzzi, M. Gulisano, S. Menchetti, G. Morucci, N. Cammarota, S. Renzi, G. F. Bernabei. Europa Medicophysica, vol. 4 supp. 1 fasc. 3, sett 2004 La terapia transdermica: studio dell’efficacia di un sistema di somministrazione farmacologica con campi elettromagnetici pulsati. - P. Buselli, P.G. Spaggiari Illinois society of ophtalmology and otolaryngology, vol. 9 n. 1 2005 - H. M. De Bartolo Comparison of Mattioli iontophoresis, mesosystems, the U225 and manual injections Scar revision and minimally invasive cosmetic surgery using Mattioli Engineering technology America Academy of dermatology, 64th Annual meeting, 2006, S. Francisco CA, Poster n. P1125 Category: Dermatopharmacology/ Cosmeceuticals Transdermal delivery of hyaluronic acid by pulseed current iontophoresis. M. Ruggiero, S. Pacini, M. Gulisano Cellulite. Pathphysiology and treatment. M.P. Goldman, P.A. Bacci, G. Libaschoff, D. Hexsel, F. Angelini Cap. 18 The role of Dermoelectroporation. P. A. Bacci 41


DIRITTO di Federica Lerro Avvocato - Ufficio Legale SIES - Roma Docente CPMA VALET - Bologna

C

i avrete pensato tutti, in un momento o in un altro. Durante la gestione di una complicanza, indaffarati nella compilazione della modulistica di segnalazione per la Vigilanza sui Dispositivi Medici, quando vi ha “afflitto” un dubbio di carattere legale o medico legale o semplicemente quando avreste avuto piacere e conforto nel condividere un caso clinico con un Collega più esperto di voi in quello specifico trattamento. Avrete pensato “se fosse possibile, in maniera semplice e immediata, condividere con qualcuno questo dubbio, questo caso, questo problema!”. Ebbene, la SIES vi ha “ascoltati”, ci ha pensato e da oggi si può! È nata la SIES Safety APP, la prima applicazione che consente la condivisione dei dubbi clinici, legali, medico legali con il Board Scientifico SIES..ma non solo, l’applicazione consente di rimanere aggiornati sulla normativa di settore, sugli adempimenti di legge in materia di vigilanza e farmacovigilanza, sulla modulistica utile da utilizzare in ambulatorio e tanto, tanto altro. L’impiego è molto semplice e intu-

SIES SAFETY APP: LA SICUREZZA A PORTATA DI CLIC! itivo. È suddivisa in due zone, una zona di navigazione “libera” e una zona di navigazione riservata ai Soci Sies. Nella zona di navigazione “libera” sono presentate le: “FAQ” Una serie di domande frequenti che saranno disponibili in chiaro e che risolveranno già di per se la soluzione di problemi “tipici”. Nella zona di navigazione riservata ai Soci Sies, invece, sono ben distinte ulteriori funzionalità ovvero: “COSA FARE” L’utente verrà guidato sulla griglia di tre domande relative alla segnalazione di incidenti con Dispositivo Medico, con Dispositivo Medico collegato ad una fonte di Energia, ovvero eventi avversi connessi all’impiego di un Farmaco. L’utente medico sarà guidato nella compilazione dei form ministeriali relativi ai singoli casi di segnalazione. “LEGALE” L’utente potrà trasmettere quesiti di carattere legale e medico legale all’Ufficio Legale Sies, il quale ri-

sponderà nel più breve tempo possibile. Nella medesima sezione è disponibile la normativa nazionale di settore per la sua consultazione. “COMPLICANZE” L’utente potrà trasmettere quesiti di carattere clinico al Board Scientifico, anche supportando i quesiti medesimi da immagini scattate sul paziente e trasmesse in via telematica tramite la APP stessa. * La APP permetterà ai Soci di mantenere un filo diretto con la SIES, di ricevere ogni aggiornamento utile, avviso e novità. È stata ideata dal Comitato Scientifico SIES, è disponibile da aprile su AppleStore e PlayStore in forma integralmente gratuita. Scaricatela, perché la sicurezza da oggi è a portata di clic! * Tutti i dati trasmessi, comprese le immagini, devono garantire l’anonimato del paziente così da garantire il rispetto della privacy. 42


MEDICINA ESTETICA di Alessandro Gennai Specialista in Chirurgia Generale Bologna e Miami

l mio concetto di ringiovanimento Isiderazioni: del viso si basa su 4 semplici con-

1. ringiovanire significa migliorare principalmente la parte centrale del volto; lo sguardo riveste un ruolo fondamentale nella bellezza e giovinezza del viso. Purtroppo la maggior parte delle tecniche di ringiovanimento (“lifitng cutaneo con o senza vari lembi di SMAS”) agiscono principalmente nelle parti laterali. 2. ringiovanire significa ripristinare tono e volume e rigenerare i tessuti: questo è molto più importante che “tirare” la pelle. 3. selezionare per i nostri Pazienti le tecniche meno invasive e più sicure, sempre evitando gli “over treatment”, ovvero trattamenti troppo invasivi in relazione al problema da risolvere. 4. le tecniche di ringiovanimento del volto se sono mini invasive, ripristinano in modo naturale tono e volumi del viso e rigenerano la cute. Esse sono indicate per Pazienti di età media (77% tra i 40 e i 55 aa di età). La mia personale casistica di ringiovanimento chirurgico del volto dal 2001 è di più di 400 casi e l’età media dei miei Pazienti è stata di 46 anni! Seguendo questa filosofia ho codificato le tecniche MIVEL (Minimal Incisions Vertical Endoscopic Lifting) per il riposizionamento verticale dei tessuti profondi ed il S.E.F.F.I. (Superficial Enhanced Fluid Fat Injection) per il ripristino dei volumi e la rigenerazione cutanea. La tecnica che utilizziamo deve dare un risultato evidente, duraturo e proporzionato alla condizione del nostro paziente. Il ringiovanimento del volto non deve essere sinonimo di trasformazione ma deve ripristi-

S.E.F.F.I. (SUPERFICIAL ENHANCED FLUID FAT INJECTION) nare quelle caratteristiche del volto perse negli anni. Per questo motivo ritengo di fondamentale importanza chiedere sempre alle nostre pazienti che richiedono un ringiovanimento di portarci una loro foto di 10-20aa prima: questo è di estrema utilità per il nostro programma operatorio e per far comprendere alla paziente quali siano gli obiettivi che perseguiamo. S.E.F.F.I. COME EVOLUZIONE DEL LIPOFILLING In cosa il S.E.F.F.I. si differenzia dal LIPOFILLING? prima di tutto cosa li accomuna: sono entrambi auto innesti di tessuto adiposo MA le due tecniche si differenziano per : • modalità di prelievo • modalità di preparazione • modalità di innesto • livello di innesto. Colemann ha standardizzato la tecnica del lipofilling ma soprattutto ha avuto il merito di far comprendere l’importanza della perdita di volumi nel processo di invecchiamento del viso. Il suo è stato un cambio epocale, ci ha insegnato che il ripristino dei volumi e del tono cutaneo è fondamentale in qualsiasi tecnica di ringiovanimento del viso, molto più che il “tirare la pelle”. Con la classica tecnica di lipofilling si è ben presto evidenziato che il volume andava riducendosi abbastanza rapidamente ed in modo scarsamente prevedibile mentre la qualità e tono della pelle continuavano a migliorare nei mesi. Inoltre il tessuto adiposo prelevato con cannule con ampi fori (spesso > 2mm) era formato da grossi lobuli che rendevano il trattamento di alcune aree,come la perioculare, praticamente non trattabile per il rischio di irregolarità del contorno; in alcune aree, peraltro, l’innesto profondo era non praticabile in quanto

La mia filosofia è semplice:

• Il viso deve essere ringiovanito al

centro (regione perioculare, malare zigomatica, periorale)

• il riposizionamento dei tessuti deve

essere in senso antigravitazionale e profondo

• non c’è ringiovanimento senza rige-

nerazione, ridefinizione dei contorni e ripristino dei volumi

• la tecnica deve essere il meno inva-

siva possibile per l’ottenimento del risultato

• il ringiovanimento di un volto non

si può considerare in un unico atto chirurgico ma prevede un “mantenimento” legato ad una continua e ripetuta rigenerazione cutanea

sede di ampia dissezione se associato a tecniche chirurgiche. Queste osservazioni ci hanno spronato ad approfondire tre aspetti: •m igliorare l’attecchimento del tessuto adiposo • rendere il tessuto più fluido e omogeneo per innesto superficiale • potenziare l’azione rigenerante del tessuto adiposo. Innestando il il tessuto adiposo in modo diffuso (evitando “boli” di innesto) e superficiale (dove il plesso dermico è più ricco), si aumenta la possibilità di attecchimento; per fare ciò è necessario avere un tessuto fluido, costituito da piccoli lobuli adiposi che non creino irregolarità cutanee di superficie. Inoltre si è compreso che il miglioramento della qualità cutanea era dovuto all’azione dello SVF (Stromal Vascular Fraction) presenti nel tessuto adiposo aspirato. In effetti nello SVF sono presenti varie 43


linee cellulari pluripotenti e tra queste si trovano riccamente rappresentati i preadipociti detti anche ADSCs (adipose derived stem cells) a loro volta costutiti da 2 linee cellulari : MSCs (mesenchimal stem cells) e HSCs (hemopoietic stem cells). Grazie all’azione di queste linee cellulari pluripotenti presenti nello SVF si è data spiegazione delle grandi potenzialità del tessuto adiposo nel campo rigenerativo; potenzialità che superano di molto il semplice ripristino di volume. Le ADSCs sono la parte preziosa, “l’oro”, che si trova nel “fiume” del tessuto adiposo. Utilizzare, quindi, l’innesto di tessuto adiposo come mero “filler” sarebbe come raccogliere e usare i “sassi” invece “dell’oro”. La nostra ricerca è stata indirizzata proprio nel mettere a punto una tecnica che cercasse di sfruttare al massimo le due grandi potenzialità del tessuto adiposo e dello SVF: ripristino dei volumi e rigenerazione dei tessuti, dove la seconda è di gran lunga la più importante perché unica. Per poter raccogliere questo “oro” necessitiamo di un “setaccio” sottile e di una preparazione accurata e delicata e un innesto preciso e superficiale: questo è il S.E.F.F.I.. I punti fondamentali del S.E.F.F.I. sono: •p relievo con cannule sottili con fori molto piccoli (0.5 e 0.8mm) • lavaggio e centrifugazione delicata • arricchimento con PRP e insulina • innesto superficiale • innesto prevalentemente ad ago Il tessuto adiposo è un tessuto con grandi potenzialità ma deve essere maneggiato con cura e delicatezza, seguendo protocolli accurati basati su studi scientifici; solo in questo modo potremmo sfruttarne la grande capacità rigenerativa e massimizzare il grado di attecchimento degli adipociti. S.E.F.F.I. E RINGIOVANIMENTO Il S.E.F.F.I. grazie all’innesto di tessuto adiposo ricco di SVF (e quindi di ADSCs) e PRP riveste un ruolo cen44

trale nel ringiovanimento, molto più di qualsiasi altra tecnica che preveda scollamenti, tensioni cutanee e asportazione di cute. Acquisire familiarità questa tecnica permette di trattare i maggiori problemi dell’invecchiamento del volto con una tecnica semplice, affidabile ed efficace. La tecnica MIVEL completa il trattamento di ringiovanimento attraverso un riposizionamento verticale dei tessuti con la tecnica endoscopica a cicatrici minime. Questo per sottolineare che nella mia personale filosofia del ringiovanimento del volto non trova quasi mai spazio la rimozione della pelle del viso al fine di “tirare”: ritengo il lifting tradizionale del viso una tecnica ancillare nel ringiovanimento del volto. EVIDENZE SCIENTIFICHE E FALSI MITI Occupandomi da anni di autoinnesto di tessuto adiposo mi sono spesso imbattuto in obiezioni e convincimenti non basati su evidenze scientifiche ma su “convinzioni”, “preconcetti” e “abitudini” e qui vorrei elencare i più frequenti: • s e si estrae il tessuto adiposo con cannule con fori “piccoli” le cellule adipose non passano o si danneggiano. FALSO: il diametro di una grossa cellula adiposa può raggiungere gli 0.5 micron ed il foro più piccolo che utilizziamo per estrazione è 0.5mm: sarebbe come dire che una pallina di 5 cm di diametro rischia di rompersi ad entrare in un foro di 50 cm di diametro! Se questo vale per gli adipociti a maggior ragione per lo SVF che si trova nell’endotelio di capillari e arteriole che sono di diametro inferiore rispetto agli adipociti maturi. Naturalmente queste nostre deduzioni le abbiamo verificate istologicamente dimostrando che la qualità e vitalità di adipociti e SVF è costante per prelievi con cannule con fori da 2mm, 0.8mm e 0.5mm. • innestare il tessuto con aghi o cannule “sottili” danneggia la vitalità dei tessuti. FALSO: se il prelievo viene eseguito con cannule con fori adeguati.

In rosso ADSCs (diametro medio 3-4 micron) in giallo adipociti maturi (diametro medio 80100 micron)

Certo se si estrae il tessuto adiposo con fori da 2mm e poi si cerca di far passare questo tessuto da fori di 0.5mm il tessuto viene danneggiato. La chiave del problema è estrarre ed innestare il tessuto con stessi diametri: estraiamo con fori 0.5mm e innestiamo con ago 23G (0.57mm), estraiamo con fori da 0.8mm e innestiamo con ago 20G (0.81mm). Ovviamente anche questa ns convinzione l’abbiamo verificata istologicamente provando che il tessuto rimane vitale e integro dopo il passaggio da questi calibri di aghi. • meglio innestare con cannula che con ago. FALSO: l’ago ci da molteplici vantaggi permettendoci l’innesto più superficiale: # collocare il tessuto in un piano piu superficiale, maggiormente irrorato dal plesso dermico e quindi con maggior possibilità di attecchimento # esplicare maggiormente l’azione rigenerativa sulla cute; # poter innestare il tessuto anche in aree dove è stata eseguita un’ampia dissezione; # trattare con maggior efficacia e sicurezza aree delicate come la perioculare. Le aree dove preferiamo l’utilizzo della microcannula sono unicamente due: • f ossa temporale (quando non sia stata fatta una dissezione di questa area) in quanto andiamo a ricerca-


re prevalentemente l’azione volumizzante del S.E.F.F.I. 0.8 e quindi il piano soprafasciale e facilmente percorribile con la microcannula • l abbro quando si va a ricercare un aumento di volume del vermiglione: in questo caso innestiamo S.E.F.F.I. 0.8 nel muscolo orbicolare quindi in questo caso la microcannula è senz’altro più indicata. PROTOCOLLO DI PREPARAZIONE Il protocollo del S.E.F.F.I. è il seguente: SITO DONATORE INFILTRAZIONE: Ringer lattato FREDDO - S oluzione anestetica con adrenalina ASPIRAZIONE - s iringa 10cc con stantuffo all’inizio non superiore a 5cc - cannula multiforo fori 0,5 e 0,8 PREPARAZIONE LAVAGGIO - delicato lavaggio con RINGER FREDDO CENTRIFUGAZIONE TRASFERIMENTO IN SIRINGA 50CC ARRICCHIMENTO SITO RICEVENTE TRASFERIRE DELICATAMENTE IN SIRINGHE DA 1 A questo punto il chirurgo ha a disposizione due ENHANCED FUID FAT: - EFF5 (EFF estratto con cannula con fori da 0.5mm) - EFF8 (EFF estratto con cannula con fori da 0.8mm). seguendo lo schema precedentemente compilato andrà ad iniettare il EFF. - EFF5 in siringhe da 1cc con ago 23G - EFF8 in siringhe da 3cc con ago 20G

Schema della profondità innesto

COME DETERMINARE IL PIANO DI INIEZIONE Come per molte tecniche chirurgiche non esiste uno schema rigido ma dipende dalla sensibilità del chirurgo e dalle indicazioni della paziente. I concetti da seguire nella determinazione del livello di iniezione sono i seguenti: - il tessuto adiposo arricchito (EFF) prelevato con fori da 0.5 (chiameremo per comodità EFF5) avrà percentualmente meno adipociti e più SVF rispetto al EFF prelevato con fori da 0.8(chiameremo EFF8) - EFF5 maggior potere rigenerante ma minor potere volumizzante rispetto a EFF8 - EFF5 può essere impiantato più superficialmente dell EFF8 in quanto più fluido e costituito da lobuli adiposi più piccoli quindi minor rischio di irregolarità cutanee superficiali - in presenza di cute sottile ed innesto superficiale (esempio regione perioculare) da preferirsi EFF5. Alla luce di tali considerazioni lo schema illustra il livello medio dell’innesto per zona; tale schema è da considerarsi indicativo e spetterà al chirurgo determinare l’esatto piano di innesto in base all’effetto che si vuole ottenere ( rigenerante o volumizzante ), alle caratteristiche della pelle della paziente ( sottile o spessa), al grado e al tipo di invecchiamento del viso.

Schema della media di innesto

MEDICAZIONE Non è richiesta alcuna medicazione per il viso in quanto, l’utilizzo dell’ago per l’innesto, non richiede il posizionamento di punti di sutura o cerotti medicati. Per la zona di prelievo viene posizionato un cerotto tipo Steri Stip sui fori di ingresso delle cannula e viene eseguita una leggera compressiva con spugna tipo Reston nella zona. Solitamente a fine innesto eseguiamo un massaggio del viso con crema antibiotica. Sempre viene eseguita profilassi antibiotica che continua a domicilio per 5gg, associata a terapia antiedemigena per 15gg. La paziente puo fare la doccia e truccarsi gà dal giorno dopo. Ecchimosi possono essere presenti nelle aree trattate ma solitamente di modesta entità che si risolvono spontaneamente nell’arco di pochi giorni. Consigliamo linfodrenaggio manuale sec Vodder latero cervicale e sconsigliamo esposizione solare sino alla scomparsa delle ecchimosi. MANTENIMENTO Qualsiasi terapia medica o chirurgica per il ringiovanimento del volto non può essere considerata come unico trattamento, semplicemente perché il tempo continua a scorrere e l’invecchiamento procede! La paziente deve essere edotta che la tecnica S.E.F.F.I. non è una semplice tecnica di aumento di volume (altrimenti facilmente sosti45


Casi clinici prima (sx) e dopo (dx)

tuibile con i tanti filler in commercio!) ma è una vera e propria terapia antiaging: infatti grazie alle ADSCs otteniamo una stimolazione rigenerativa che continua nel tempo e che necessita di periodici trattamenti. Naturalmente entità e frequenza dei trattamenti dipende dalla situazione iniziale e dallo stile di vita della paziente: mediamente il secondo trattamento viene da noi programmato tra i 6 mesi ed un anno dal primo S.E.F.F.I.. Tale concetto deve essere per spiegato alla paziente al fine di far comprendere le grandi e uniche potenzialità dello SVF presente nel tessuto adiposo. COMPLICANZE Nella nostra casistica di questi 2 aa, in più di 100 casi trattati con S.E.F.F.I. non abbiamo avuto alcuna complicanza maggiore: 1 cisti oleosa aspirata, e 2 casi di modeste irregolarità del solco 46

inferiore orbitario risoltesi dopo un paio di mesi con massaggi. ✘ BIBLIOGRAFIA I nostri studi citati sono in fase di pubblicazione su ASJ (Aesthetic Surgery Journal ) Lavoro accettato per la pubblicazione Dicembre 2014: Superficial Enhanced Fluid Fat Injection (S.E.F.F.I.) for the Correction of Volume Defects and Skin Aging of the Periocular Area and the Face. Francesco P Bernardini, M.D. Alessandro Gennai,

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M.D., Luigi Izzo, M.D and Alessandra Zambelli, Erica Repaci, PhD, Ilaria Baldelli, MD, Fraternali Orcioni G, MD and Morris E Hartstein, MD. • Gennai A. Endochirurgia estetica del volto. SEE edizioni Firenze. 2011 • Gennai A. Saponaro A,Iozzo I., El rol del lifting endoscópico fronto-témporo-orbitario enel nuevo concepto de rejuvenecimiento facial: MiniInvasivo, tensión moderada, restauración de volúmenesThe importance of brow-temporalorbital endoscopic facelift in the new concept of facial rejuvenation: low invasiveness, moderate tension, volume restauration Cir.plást. iberolatinoam. - Vol. 35 - No 1 Enero - Febrero - Marzo 2009 / Pag. 27-34 • Bernardini FP, Gennai A, Izzo L et al. Minimal Incisions Vertical Endoscopic Lifting and Fat Grafting as a Systematic Approach to the Rejuvenation of the Periocular Esthetic Unit. Ophthal Plast Reconstr Surg 2013;29:308–315. • Coleman SR. Facial recontouring with lipostructure. Clin Plast Surg 1997;24:347–367. • Tonnard PL, Verpaele AM, Peeters G et al. Nanofat grafting: basic research and clinical applications. Plast Reconstr Surg J 2013;132:1017-26. • S Youn, JI Shin, JD Kim et al. Correction of infraorbital dark circles using collagenase-digested fat cell grafts. Dermatol Surg 2013:39;766-772. • Nguyen PS, Desouches C et al. Development of micro-injection as an innovative autologous fat graft technique: The use of adipose tissue as dermal filler. J Plast Reconstr Aesthet Surg 2012;65:1692-9. • Trepsat F. Midface reshaping with microfat grafting (in French). Ann Chir Plast Esthet. 2009;54:435–443. • Zeltzer AA, Tonnard PL and Verpaele AM. Sharpneedle intradermal fat grafting (SNIF). Aesthet Surg J 2012;32:554-561. • Z Dong, Z Peng, Q Chang. The survival condition and immunoregulatory function of adipose stromal vascular fraction (SVF) in the early stage of nonvascularized adipose transplantation. PLoS One 2013:18;8(11):e80364. • Wee Kiat Onga, Shigeki Sugii Adipose-derived stem cells: Fatty potentials for therapy. Intl J Biochem Cell Biol 2013; 45:1083– 1086. • Angelo Trivisonno, Giuliana Di Rocco, Claudio Cannistra et al. Harvest of Superficial Layers of Fat With a Microcannula and Isolation of Adipose Tissue–Derived Stromal and Vascular Cells. Aesthet Surg J 2014 34: 601 • da Silva Meirelles L, Sand TT, Harman RJ, et al. MSC frequency correlates with blood vessel density in equine adipose tissue. Tissue Eng. 2009;15:221-229. • Fabi S, Sundaram H. The potential of topical and injectable growth factors and cytokines for skin rejuvenation. Facial Plast Surg. 2014;30:157-71. • Sommeling CE, Heyneman A, Hoeksema H et al. The use of platelet-rich plasma in plastic surgery: a systematic review. J Plast Reconstr Aesthet Surg. 2013;66:301-11.

corso teorico-pratico

S.E.F.F.I. SUPERFICIAL ENHANCED FLUID FAT INJECTION ringiovanire tonificando e rigenerando Obiettivo del corso Fornire gli strumenti teorici e pratici per utilizzare la tecnica SEFFI per il ringiovanimento del volto. Tale tecnica permette un bio ringiovanimento senza utilizzo di filler e materiali estranei ma sfruttando le potenzialità degli adipociti e delle ADSC (adipose derived stem cells) ; tale tecnica può essere anche associata a interventi chirurgici al volto come MIVEL, lifting tradizionale, blefaroplastica e fili di tensione. La tecnica può essere eseguita ambulatorialmente senza necessità di degenza. Il corso prevede una parte teorica ed una parte dove viene dettagliatamente illustrato il protocollo della tecnica. DOCENTE: Dr. Alessandro Gennai DATA DEL CORSO: 9-10 Ottobre 2015 ECM: in fase di accreditamento RICHIEDI PROGRAMMI DETTAGLIATI SEGRETERIA E SEDE: CPMA - VALET Divisione Didattica - Bologna Tel: 051 63.88.334 - www.valet.it - info@valet.it


CENNI SUL RUOLO DELL’ECO-COLOR DOPPLER DELLE ARTERIE EXTRA E INTRACRANICHE NELL’INSUFFICIENZA CEREBROVASCOLARE ACUTA

ANGIOLOGIA E FLEBOLOGIA di Franco Accorsi Specialista in Angiologia Medica Docente CPMA VALET - Bologna

ell’ischemia cerebrale acuta, l’iN maging vascolare è essenziale per stabilire quanto prima il mec-

canismo fisiopatologico dello stroke [1]. L’Eco-color Doppler (ECD) delle arterie extracraniche e l’ECD transcranico sono esami non invasivi finalizzati al riconoscimento e alla localizzazione dell’eventuale steno/ ostruzione arteriosa L’ECO-COLOR DOPPLER DEI VASI EXTRACRANICI NEI PAZIENTI CON INSUFFICIENZA CEREBROVASCOLARE ACUTA Lo studio con ultrasuoni (US) delle arterie extracraniche, eseguito in urgenza, è utile per la localizzazione dell’eventuale steno-occlusione e per il riconoscimento di una placca carotidea “instabile”: irregolare, ipo-anecogena (ricca di lipidi, con emorragia intraplacca e basso contenuto di calcio), con stenosi emodinamicamente significativa (Figg. 1 e 2). Infatti, in caso di stenosi critica, di trombosi acuta o di trombo/ ateroma mobile nel lume, possono essere indicati, in urgenza, la tromboendoarteriectomia (TEA) carotidea o l’angioplastica e stenting [2, 3]. Il grado di stenosi che è il fattore più correlato con la manifestazione clinica: maggiore è la stenosi, maggiore è il rischio di TIA/ stroke e maggiore è il beneficio della chirurgia [4]. È quindi necessario valutare la percentuale di stenosi con particolare attenzione. Sebbene lo studio ECD, nella stenosi

della carotide interna (CI), non possa stabilire con estrema precisione la riduzione del lume, è tuttavia in grado di definire un range di stenosi: in questo caso, i principali parametri che devono essere utilizzati sono la velocità di picco sistolico (VPS) e l’evidenza di una placca al B mode o color Doppler. Le caratteristiche US più importanti di una stenosi severa della CI sono una riduzione ≥ 50% del diametro del lume al B mode e una VPS maggiore di 230 cm/ sec. [5]. L’occlusione totale è, invece, caratterizzata dalla visualizzazione diretta di un trombo in immagini B mode, l’assenza di flusso al color Doppler e un flusso a ”elevate resistenze” nella carotide comune al Doppler pulsato. L’ECD delle arterie extracraniche ha un ruolo fondamentale anche in caso di sospetta dissezione delle arterie cervicali (DAC), patologia che rappresenta la principale causa d’ischemia cerebrale nei giovani adulti. La DAC può manifestarsi con vari segni e sintomi, alcuni dei quali sono “benigni” e transitori (cefalea, dolore laterocervicale, sindrome di Horner, paralisi di nervi cranici), ma più frequentemente sono gravi (stroke o TIA). La DAC è associata a ematoma della parete carotidea o vertebrale secondaria o a una lacerazione intimale o, meno verosimilmente, a un sanguinamento all’interno della parete arteriosa causato dalla rottura dei vasa vasorum. L’ematoma intramurale può espandersi verso l’intima (con conseguente stenosi dell’arteria),

Figg. 1 e 2: placca instabile: placca anecogena con superficie irregolare e alto grado di stenosi, con accelerazione della velocità di flusso (velocità di picco sistolico = 219 cm./sec.) nella regione della stenosi.

oppure verso l’avventizia (con conseguente dilatazione aneurismatica) [6]. Nella dissezione della CI, i caratteristici quadri US sono, schematicamente [7, 8]: a) flap arterioso con presenza di un falso lume (il segno più specifico); b) ematoma o trombo ipoecogeno, in sede bulbare e/o prossimale della CI; c) flusso “ad alta resistenza” in sede bulbare e all’origine della CI, per la presenza di un ematoma stenosante/occludente nel segmento della CI cervicale non esplorabile direttamente con gli US (segno “indiretto”). Questo è il quadro US più frequente, ma non specifico perché è presente anche nell’occlusione aterosclerotica o cardioembolica del segmento della CI distale. Questo segno “indiretto” è suggestivo di diagnosi di dissezione in un setting clinico appropriato, cioè in caso di paziente giovane con emicrania e/o sindrome di Horner eventualmente seguiti da ischemia cerebrale o retinica. Spesso è possibile il riscontro contemporaneo di più quadri US. Nella dissezione dell’arteria vertebrale, i segni US specifici (dilatazione segmentale del vaso, doppio lume) sono rilevabili solo nel 20% dei pazienti, mentre i segni aspecifici (trombo ipoecogeno, flusso ad alta resistenza, o assenza di flusso all’analisi spettrale) sono rilevabili nel 92% dei pazienti [9, 10]. L’ECO-COLOR DOPPLER DELLE ARTERIE INTRACRANICHE NEI PAZIENTI CON INSUFFICIENZA CEREBROVASCOLARE ACUTA Nella fase acuta dell’ischemia cerebrale, i pazienti possono presentarsi con una clinica simile ma, nello stesso tempo, avere quadri occlusivi e deficit perfusionali drammaticamente differenti. L’ECD transcranico è uno strumento in grado di esplorare i vasi intracranici, di individuare e localizzare

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l’eventuale presenza di stenosi/occlusione ed è molto utile, nella fase acuta dello stroke, per monitorare la ricanalizzazione del vaso occluso [11]. In caso di stenosi intracranica (SI) emodinamica focale, le caratteristiche US sono, nella regione della stenosi, un restringimento del lume vasale e un’accelerazione della velocità di flusso con possibile componente retrograda [12] (Figg. 3 e 4). Distalmente alla stenosi emodinamica, può essere presente una velocità di flusso ridotta. In presenza di occlusione, le caratteristiche US sono l’assenza del segnale colore o power nell’arteria occlusa e l’assenza di flusso (o presenza di flusso molto scarso) all’analisi spettrale. Le altre arterie intracraniche devono presentare un aspetto normale per evitare che una cattiva “finestra acustica” possa comportare una scarsa visualizzazione del circolo intracranico, con falsa positività per un’occlusione arteriosa. Gli US, inoltre, sono particolarmente utili nel monitoraggio della ricanalizzzazione dell’arteria ostruita e nella valutazione dell’efficacia della terapia. Nella fase acuta dello stroke, la stenoocclusione intracranica ha un decorso molto dinamico e la velocità della lisi del trombo/embolo è il più forte predittore di un esito clinico positivo: a differenza di una rapida ricanalizzazione del vaso, un pattern di ricanalizzazione lento è associato a una prognosi, a breve e lungo termine, sfavorevole [13]. In caso di una mancata ricanalizzazione precoce in corso di trombolisi endovenosa, vi può essere un beneficio clinico per procedere alla terapia per via intrarteriosa [14]. Anche in questo caso gli US possono aiutare, in tempo reale, nella scelta della trombolisi. In conclusione, l’ECD delle arterie intracraniche, nei pazienti con stroke, è un test diagnostico non invasivo, poco costoso, facilmente ripetibile, ideale nella diagnosi e nel monitoraggio dell’efficacia della terapia. Mentre la neuroimaging è fondamentale per il “dominio”

dello spazio, l’ECD transcranico, nella fase acuta dello stroke, ha introdotto il concetto del “dominio” del tempo potendo, in tempo reale, sia comunicare precise informazioni sullo stato delle arterie intracraniche, sia monitorare l’eventuale ricanalizzazione del vaso occluso [15]. LIMITI PRINCIPALI DELL’ECO-COLOR DOPPLER DELLE ARTERIE EXTRA E INTRACRANICHE I limiti più importanti dell’ECD delle arterie extracraniche sono rappresentati dalla presenza di calcio nella placca, con conseguente presenza di “cono d’ombra”, che rende lo studio meno accurato, e dal fatto che gli US non sono in grado di valutare la porzione della CI intracranica e, quindi, non possono riconoscere le stenosi non emodinamiche di questo segmento. I limiti più significativi dell’ECD delle arterie intracraniche sono, invece, correlati all’elevata operatore-dipendenza e al fatto che circa il 10-15% dei pazienti presenta una cattiva finestra acustica temporale a causa dello spessore del cranio, alla difficoltà di studiare i segmenti distali e le stenosi non emodinamiche. Tutti questi limiti possono essere superati con un’adeguata formazione dell’operatore e con l’uso dei mezzi di contrasto per US [16]. In caso di reperti dubbi, e quando clinicamente opportuno, sono necessarie altre modalità di neuroimaging per la conferma della diagnosi US. CONCLUSIONE Lo studio ECD delle arterie extra e intracraniche è un esame affidabile, veloce, non invasivo, economico e può essere considerato lo stetoscopio dello specialista che gestisce i pazienti con stroke. In caso di insufficienza cerebrovascolare acuta, l’ECD delle arterie extracraniche deve essere eseguito rapidamente per selezionare i pazienti che richiedono una terapia medica, o TEA carotidea, o angioplastica/stenting, mentre l’ECD

Figg. 3 e 4: stenosi dell’arteria cerebrale media: restringimento del lume vasale con aliasing. Netta accelerazione della velocità di flusso (velocità di picco sistolico = 305 cm./sec.)

delle arterie intracraniche è importante per identificare, in tempo reale, il sito della stenosi/occlusione intracranica: queste conoscenze sono cruciali per determinare il tipo di terapia da effettuare e monitorarne l’efficacia. ✘ BIBLIOGRAFIA 1. Masdeu JC, Irimia P, Asenbaum S et al (2006) EFNS guideline on neuroimaging in acute stroke. Report of an EFNS task force. European Journal of Neurology 13(12):1271-83 2. Karkos CD, Hernandez-Lahoz I, Naylor AR (2009) Urgent carotid surgery in patients with crescendo transient ischemic attacks and stroke-in-evolution: a systematic review. Eur J Vasc Endovasc Surg 37(3): 279-288 3. Rerkasem K, Rothwell PM (2009) Systematic review of the operative risks of carotid endarterectomy for recently symptomatic stenosis in relation to the timing of surgery. Stroke 40(10):e564-72 4. Rothwell PM, Gibson R, Warlow CP (2000) Interrelation Between Plaque Surface Morphology and Degree of Stenosis on Carotid Angiograms and the Risk of Ischemic Stroke in Patients With Symptomatic Carotid Stenosis. Stroke 31(3):615-21 5. Grant EG, Benson CB, Moneta GL, Alexandrov AV et al (2003) Carotid Artery Stenosis: Gray-scale and Doppler US diagnosis. Society of Radiologists in Ultrasound Consensus Conference. Radiology 229(2):340-6 6. Schievink W (2001) Spontaneous dissection of the carotid and vertebral arteries. N Engl J Med 344(12):898-906 7. tLeys D, Lucas C, Gobert M, Deklunder G, Pruvo JP (1997) Cervical artery dissections. Eur Neurol 37(1):3-12 8. Sturzenegger M (1991) Ultrasound findings in spontaneous carotid artery dissection. The value of duplex sonography. Arch Neurol 48(10):1057-63 9. Arnold M, Bousser MG, Fahrni G, Fischer U et al (2006) Vertebral Artery Dissection. Presenting Findings and Predictors of Outcome. Stroke 37(10):2499-503 10. Wessels T, Mosso M, Krings T, Klötzsch C, Harrer JU (2008) Extracranial and Intracranial Vertebral Artery Dissection: Long-term Clinical and Duplex Sonographic Follow-up. J Clin Ultrasound 36 (8):472-9. 11. Nedelmann M, Stolz E, Gerriets T et al (2009) Consensus Recommendations for Transcranial Color-Coded Duplex Sonography for the Assessment of Intracranial Arteries in Clinical Trials on Acute Stroke. Stroke 40(10):3238-44 12. Baumgartner RW, Mattle HP, Schroth G (1999) Assessment of > 50% and < 50% Intracranial Stenosis by Transcranial Color-Coded Duplex Sonography. Stroke 30(1):87-92 13. Mikulik R, Ribo M, Hill MD et al for the CLOTBUST Investigators (2007) Accuracy of Serial National Institutes of Health Stroke Scale Scores to Identify Artery Status in Acute Ischemic Stroke. Circulation 115(20):2660-5 14. Sekoranja L, Loulidi J, Yilmaz H et al (2006) Intravenous versus combined (intravenous and intra-arterial) thrombolysis in acute ischemic stroke: A transcranial color-coded duplex sonographyguided pilot study. Stroke 37:1805–1809 15. Malferrari G, Zedde M, Marcello N (2012) TCCD in stroke patients. Minerva Cardioangiol 60 (Suppl. 3 to No. 2):69-71 16. Postert T, Braun B, Meves S et al (1999) Contrast—Enhanced Transcranial Color-Coded Sonography in Acute Hemispheric Brain Infarction. Stroke 30 (9):1819-1826 Per maggiori informazioni riguardanti la tecnica di esecuzione, i quadri normali e patologici dell’eco-color Dopper dei vasi extra e intracranici, è possibile consultare il sito web gratuito del dott. Franco Accorsi www.echodoppler-lessons.com. Il sito è anche collegato al canale youtube http://www.youtube. com/channel/UCij561sX0bQoEjXIWKuPnKg che presenta numerosi brevi video relativi anche allo studio eco-c olor Doppler dei vasi extra e intracranici.


ANGIOLOGIA E FLEBOLOGIA di Franco Accorsi Specialista in Psicologia Medica, Medicina dello Sport e Angiologia Medica - Bologna e Alessandro Pieri Specialista in Angiologia Medica, Ematologia, Medicina del Lavoro - Firenze Docenti CPMA VALET - Bologna

ei mesi di ottobre e novembre N 2015, la VALET organizzerà corsi di Eco-Color Doppler vascolare di se-

condo livello rivolti ai medici di Medicina Interna, ai medici dei servizi di emergenza e di pronto soccorso (sempre più coinvolti nella diagnostica angiologica) e, in generale, a tutti i medici specialisti che devono quotidianamente confrontarsi con problemi vascolari. La finalità è fornire approfondite conoscenze teorico-pratiche per affrontare patologie vascolari complesse. Durante i corsi saranno privilegiati i confronti diretti docenti-discenti con lezioni teoriche, saranno presentati sia casi clinici “interattivi”, sia esempi di refertazioni con discussioni collegiali, cui faranno seguito numerose ore di esercitazioni pratiche, con applicazione delle tecniche diagnostiche Eco-color Doppler su pazienti selezionati. Il percorso didattico sarà suddiviso in due corsi, articolati in tre giornate ciascuno, con lezioni che riguarderanno la diagnostica: 1) dei distretti arteriosi: vasi cerebro afferenti (extra e intracranici), dell’aorta addominale e suoi rami e delle arterie degli arti inferiori; 2) dei distretti venosi: vene dell’addome (vena cava, vene iliache e renali, splancniche e gonadiche) e vene degli arti inferiori. Si potrà scegliere di frequentare i due perfezionamenti o, in alternativa, il perfezionamento d’interesse (arterioso o venoso).

ECO-COLOR DOPPLER DI SECONDO LIVELLO Abbiamo programmato un corso rivolto ai medici di Medicina Interna, ai medici dei servizi di emergenza e di pronto soccorso e, in generale, a tutti i medici specialisti che devono quotidianamente confrontarsi con problemi vascolari

addominale e delle arterie degli arti inferiori. In queste lezioni saranno affrontati argomenti complessi quali le dissecazioni dei vasi extracranici (con i segni eco Doppler “diretti” e “indiretti”), le patologie del circolo posteriore (compresi i furti delle succlavie e della basilare) e le stenosi intracraniche. Una lezione sarà dedicata alla valutazione della percentuale di stenosi, tanto importante nel management del paziente con placche carotidee (più alto è il grado di stenosi, maggiori sono sia il rischio di stroke, sia il beneficio della chirurgia). Sarà presentato, inoltre, il ruolo dell’Eco-color Doppler dei vasi extra-intracranici nell’ischemia cerebrale acuta: in questo caso, l’indagine ultrasonografica è particolarmente utile per una rapida diagnosi del livello dell’eventuale steno-occlusione extra/intracranica o per la valutazione dell’efficacia dei compensi, con importanti e immediate ricadute prognostiche-terapeutiche. Per quanto riguarda l’aorta e i suoi rami, oltre alla diagnostica della patologia aneurismatica e ostruttiva dell’aorta e delle arterie iliache, saranno affrontati temi riguardanti la patologia delle mesenteriche e del tripode celiaco. Una lezione riguarderà anche lo studio Eco-color

Doppler delle arterie renali: questo esame complesso attualmente è spesso richiesto nell’ipertensione arteriosa severa, nell’insufficienza renale acuta dopo somministrazione di ACE-inibitori e in caso di trapianto renale, per escludere una stenosi dell’anastomosi o una dissecazione. Nello studio delle arterie degli arti inferiori, infine, oltre alla patologia steno-ostruttiva e aneurismatica femoro-poplitea saranno discusse altre patologie con elevate difficoltà diagnostiche che richiedono una maggiore esperienza dell’esaminatore, quali le fistole artero-venose e le stenosi arteriose distali. PERFEZIONAMENTO ECD VENOSO Nel secondo corso saranno presentate lezioni riguardanti la patologia delle vene addominali e delle vene profonde e superficiali degli arti inferiori. Per quanto riguarda le vene addominali, verrà presentata la diagnostica delle trombosi dell’asse iliacocavale e delle vene renali. In caso d’interessi particolari, sarà presentato anche il ruolo degli ultrasuoni nella diagnosi dell’ipertensione portale, della trombosi mesenterica e del varicocele maschile e

PERFEZIONAMENTO ECD ARTERIOSO Il primo corso sarà dedicato all’indagine eco Doppler dei tronchi arteriosi extra e intracranici, dell’aorta 49


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corsi teorico-pratici

ECO-COLOR DOPPLER DI SECONDO LIVELLO Perfezionamento ECD Arterioso DOCENTI: Dr. Franco Accorsi e Dr. Alessandro Pieri DATA DEL CORSO: 9-10-11 Ottobre 2015 ECM: in accreditamento

Perfezionamento ECD Venoso DOCENTI: Dr. Franco Accorsi e Dr. Alessandro Pieri DATA DEL CORSO: 20-21-22 Novembre 2015 ECM: in accreditamento RICHIEDI PROGRAMMI DETTAGLIATI SEGRETERIA E SEDE: CPMA - VALET Divisione Didattica - Bologna Tel: 051 63.88.334 - www.valet.it - info@valet.it

femminile, nell’ottica della diagnosi flebologica delle varici non safeniche. Nel sospetto clinico di trombosi venosa profonda degli arti inferiori, l’Eco-color Doppler è il test di riferimento. In caso di “gamba gonfia” gli ultrasuoni, in mani esperte, permettono la diagnosi, oltre che delle trombosi venose profonde distali o

prossimali, anche di altre patologie con clinica analoga. L’Eco-color Doppler, infatti, offre la possibilità di diagnosi alternative (quali le non rare patologie di altri distretti: muscolari, ossee o neurologiche), sfruttando l’uso dell’ecografia internistico-radiologica, orientata dalla clinica. Anche nella trombosi venosa superficiale il ruolo dell’Eco-color Doppler è fonda-

mentale: in questo caso la diagnosi clinica non è affidabile nel determinare l’estensione prossimale del trombo che generalmente si estende ben oltre i segni clinici, e nel diagnosticare un’eventuale trombosi venosa profonda associata. L’Eco-color Doppler è lo strumento diagnostico di scelta non solo nella fase acuta della trombosi venosa superficiale o profonda, ma anche nel follow up, per la documentazione dell’eventuale progressione o risoluzione della malattia, importante ai fini terapeutici. Durante le lezioni, ampio spazio verrà dato all’anatomia ecografica venosa e al “mappaggio” Eco-color Doppler delle vene superficiali, la cui conoscenza è attualmente molto importante per un approccio corretto alla terapia della malattia varicosa. Naturalmente, anche nel secondo perfezionamento “venoso”, alle presentazioni teoriche faranno seguito numerose ore di esercitazioni pratiche su pazienti selezionati, con discussioni riguardanti le varie patologie e gli schemi di refertazione degli esami. ✘

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