LA DOMUS
MEDICA
DEL TERZO MILLENNIO ANNO XVI - periodico di informazione scientifica a diffusione mirata
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Q U E S T O
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N U M E R O
opo S.E.F.F.I., ecco a voi D Micro S.E.F.F.I.
Malattie dei capelli: come intervenire
Come trattare le complicanze in Medicina Estetica
S IES DAY 2016 - Body contouring: un appuntamento da non perdere
n. 48 maggio-agosto 2016, anno XV - Aut. Tribunale Bologna n. 7071 del 05/12/2000 - Sped. a.p. 45% art. 2 comma 20/b legge 662/96 - Poste Italiane Dir. Comm. Imprese E/R Spedizione riservata ai soli abbonati non acquistabile in edicola. In caso di mancata consegna, restituire all’editore che si impegna a pagare la relativa tassa c/o CMP di Bologna - Contiene I.P.
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FemTouch è indicato per il trattamento dei disturbi vulvovaginali poiché favorisce il rimodellamento dello strato epiteliale della mucosa attraverso l'uso del laser CO2₂ frazionato. VELOCE La procedura richiede solo un paio di minuti EFFICACE Sono necessari solo da 2 a 4 trattamenti per risultati ottimali CONFORTEVOLE Non sono necessarie né anestesia né particolari precauzioni post-trattamento
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LA DOMUS MEDICA DEL TERZO MILLENNIO
periodico di informazione scientifica a diffusione mirata
ANNO XVI - MAGGIO-AGOSTO 2016
SOMMARIO
Autorizzazione Tribunale di Bologna n. 7071 del 05/12/2000 Direttore responsabile: Marco Montanari Coordinamento scientifico: Matteo Basso, Piera Bitelli, Bruno Giacomo Carrari, Attilio Cavezzi, Maria Pia De Padova, Crescenzo Di Donato, Emanuela Di Lella, Alessandro Frullini, Salvatore Fundarò, Giuseppe Maria Izzo, Federica Lerro, Giorgio Maullu, Paola Molinari, Franco Paolini, Roberto Pelliccia, Maurizio Priori, Maurizio Ronconi, Paola Rosalba Russo. Hanno collaborato: Franco Accorsi, Remi Amira, Antonino Araco, Giuseppe Buccelli, Antonio Calanchi, Maurizio Cavallini, Giuliano Cucchi, D’Africa Antonino, D’Aloiso Maria Cristina, De Padova Maria Pia, De Paoli Gianfranco, Della Monica Daniela, Alessandro Frullini, Salvatore Fundarò, Giovanni Gemelli, Alessandro Gennai, Ivano Iozzo, Federica Lerro, Sandra Lorenzi, Massimiliano Marziali, Giorgio Maullu, Ginevra Migliori, Paola Molinari, Franco Paolini, Alessandro Peroschi, Maurizio Priori, Russo Paola Rosalba, Francesca Serrao, Colombina Vincenzi Segreteria di redazione: VALET S.r.l. Via dei Fornaciai 29/b - 40129 Bologna Tel. 051.63.88.334 - Fax 051.32.68.40 - edizioni@valet.it - www.valet.it Immagine & comunicazione: Elisa Fantini - elisa@valet.it Realizzazione grafica: Matteo Nuti - immagine@valet.it Stampa: Cantelli Rotoweb S.p.a. - Bologna È vietata la riproduzione, totale o parziale, di ogni contenuto di questa pubblicazione senza esplicita autorizzazione dell’editore. Tutti i punti di vista espressi in questo periodico sono quelli dei rispettivi autori e non riflettono necessariamente quelli delle imprese alle quali appartengono, dell’editore e delle istituzioni. Nulla intende rappresentare un consiglio o una raccomandazione su cure e metodiche; l’editore non da garanzie sui protocolli terapeutici citati e non riconosce alcuna responsabilità su eventuali danneggiamenti causati da nozioni riportate sulla rivista. La rivista è spedita in abbonamento postale. I dati anagrafici dei soggetti interessati alla spedizione della presente rivista provengono da elenchi pubblici e vengono trattati in conformità a quanto previsto dal “Codice Privacy” (Digs. 196/2003). Le finalità del trattamento riguardano la spedizione in abbonamento postale della presente rivista, di altre pubblicazioni, invio di cataloghi ed eventuali altre comunicazioni inerenti le attività promosse dal titolare del trattamento. L’interessato può in qualsiasi momento richiedere informazione sul trattamento dei propri dati, ottenere modifiche od opporsi in tutto o in parte, facendone richiesta via fax, lettera o e-mail, al titolare del trattamento. II titolare del trattamento è VALET S.r.l. - Via dei Fomaciai, 29/b 40129 Bologna (BO). Alla data della presente pubblicazione, il Responsabile del trattamento è il Sig. Daniele Morini. L’informativa integrale, completa di finalità, modalità del trattamento, diritti dell’interessato e soggetti a cui potrebbero essere comunicati i dati, è consultabile sul sito www.valet.it alla sezione Privacy. Diffusione Nazionale: Medici specialisti in: anestesia e rianimazione, Angiologia e Flebologia, chirurgia generale, chirurgia plastica, dermatologia, dietologia, endocrinologia, fisiatria, malattie reumatiche, medicina sportiva e patologia vascolare, centri di medicina e Chirurgia Estetica, estetica medica, medici di base, studi privati di agopuntura e Mesoterapia, infermieri professionali, ambulatori di chiroterapia, fisioterapia, fisiokinesiterapia e massaggi, poliambulatori, case di cura e cliniche private, direttori sanitari: A.S.L., ospedali, stabilimenti termali, associazioni e istituzioni sanitarie, istituti scientifici e di ricerca, docenti e corsisti Divisione Didattica VALET: CPMA e C.E.D.A. Distribuzione: 140.000 copie
ARTICOLI
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Dopo S.E.F.F.I., ecco a voi Micro S.E.F.F.I.
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Clear + Brilliant: un nuovo laser a diodo per il fotoringiovanimento cutaneo subablativo e con recupero immediato
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Collagene eterologo nativo di tipo I: la materia di cui è fatta la giovinezza
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Quando l’impossibile diventa possibile
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Alta tecnologia nell’ambulatorio medico
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Enerpeel® e Tebiskin®
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Un’affascinante opportunità
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Malattie dei capelli: come intervenire
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Rimodellamento delle labbra con acido ialuronico a lunga durata
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Femtouch™: la nuova frontiera del laser CO2 Acupulse™ per il ringiovanimento vaginale
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Come trattare le complicanze in Medicina Estetica
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La radiofrequenza: migliorare ciò che il tempo tende a destrutturare
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La ridensificazione della pelle con Redensity [I] e RHA 1 in relazione ai morfotipi: una prospettiva italiana
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La Mesoterapia localizzata
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Cenni sul ruolo dell’Eco Color-Doppler nella valutazione della percentuale di stenosi della carotide interna
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Le meraviglie del corpo umano
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La Radiofrequenza è “ATTIVA”
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RUBRICHE e SPECIALI
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The F.A.C.E. Compass™: come orientarsi nella ricerca della bellezza
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Quando l’IVA è… Stonata
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SIES DAY 2016 - Body Contouring: un appuntamento da non perdere
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Sclerotherapy 2016 - L’unione fa la forza
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VALET, CPMA e Multimed. Il polo didattico per il medico
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Congresso Internazionale SIES 2016: la grande bellezza a Bologna
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MEDICINA ESTETICA Prof. Alessandro Gennai Chirurgia Plastica Ricostruttiva ed Estetica Specialista in Chirurgia Generale Prof. a contratto di tecniche non invasive - Università di Camerino Bologna e Milano Docente CPMA VALET - Bologna
u questa rivista, in un mio preceS dente articolo, ho descritto la mia tecnica S.E.F.F.I. (Superficial Enhanced
Fluid Fat Injection) per il ripristino dei volumi e la rigenerazione cutanea del volto. Questa tecnica è stata pubblicata su due delle più prestigiose riviste di Chirurgia Plastica americane, ovvero Aesthetic Surgery Journal e JAMA Facial Plastic Surgery. La tecnica S.E.F.F.I., associata alla mia tecnica di lifting verticale endoscopico M.I.V.E.L. (Minimal Incisions Vertical Endoscopic Lifting, anch’essa pubblicata sulla prestigiosa rivista americana Ophthalmic Plastic and Reconstructive Surgery), ritengo sia attualmente il Gold Standard nel ringiovanimento chirurgico mini invasivo e rigenerativo del volto. Come ho avuto più volte occasione di dire, questa è la mia filosofia del ringiovanimento del volto: Il viso deve essere ringiovanito al centro (regione perioculare, malare zigomatica, periorale); il riposizionamento dei tessuti deve essere in senso antigravitazionale e profondo; non c’è ringiovanimento senza rigenerazione, ridefinizione dei contorni e ripristino dei volumi; la tecnica deve essere la meno invasiva possibile per l’ottenimento del risultato; il ringiovanimento di un volto non si può considerare in un unico atto chirurgico, ma prevede un “mantenimento” legato a una continua e ripetuta rigenerazione cutanea. Con queste premesse, la mia ricerca è proseguita nell’ottica di ottenere un tessuto autologo sempre più “rigenerante” e “fluido”, che mi permettesse
Fig. 1: le zone trattabili
DOPO S.E.F.F.I., ECCO A VOI MICRO S.E.F.F.I. L’evoluzione della tecnica per il ripristino dei volumi e la rigenerazione cutanea del volto raccontata dal suo ideatore…
di trattare zone difficili ma importantissime come solchi palpebrali, rughe radiali della cornice orbitaria (Crow’s Feet), rughe radiali periorali superiori (Bar Code), rughe periorali infero-laterali (Marionette lines) e aging cutaneo diffuso del viso (Fig. 1). Inoltre, la mia ricerca era mirata a ottenere un tessuto impiantabile con ago sottile o microcannule, con la minor manipolazione possibile e la maggior semplicità di esecuzione, in modo da rendere tale tecnica una procedura semplice, ambulatoriale, alla portata del Medico Estetico e integrabile con i trattamenti di filler, needling e skin resurfacing chimici e fisici (peeling, needling, laser e radiofrequenze frazionate). Tale mia ricerca ha portato a un’evoluzione della tecnica S.E.F.F.I., ovvero la tecnica Micro S.E.F.F.I. (Micro Superficial Enhanced Fluid Fat Injection) (Fig. 2). Questa mia tecnica, nel mese di aprile è stata accettata per la pubblicazione sulla prestigiosa rivista americana Aesthetic Surgery Journal. IN COSA, IL MICRO S.E.F.F.I. SI DIFFERENZIA DAL S.E.F.F.I.? Prima di tutto, che cosa li accomuna? Sono entrambi auto innesti di tessuto di origine adiposa contenente prevalentemente cellule adipose mature e SVF (Stromal Vascular Fraction) all’interno del quale troviamo ADSCs (Adipose Derived Stem Cells), ovvero cellule staminali mesenchimali di origine adiposa. Ricordo che il tessuto adiposo è, insieme al midollo osseo, il tessuto più ricco di cellule staminali mesenchimali, rendendo questo tessuto “prezioso” non solo e non tanto per il potere riempitivo degli adipociti maturi, ma per la grande capacità rigenerativa conferita da queste cellule staminali. Da sottolineare che il Micro S.E.F.F.I. non deve essere visto come una tecnica sostitutiva del S.E.F.F.I., ma come un’importante integrazione e completamento.
Fig. 2: evoluzione del S.E.F.F.I.
Le differenze tra S.E.F.F.I. e Micro S.E.F.F.I. sono le seguenti: a. modalità di prelievo; b. modalità di preparazione; c. modalità di innesto; d. livello di innesto. Vediamole punto per punto. MODALITÀ DI PRELIEVO La tecnica S.E.F.F.I. prevede il prelievo con cannule speciali con fori da 0.8 e 0.5 mm: nella tecnica Micro S.E.F.F.I., la cannula speciale utilizzata ha fori da 0.3 mm e il prelievo del tessuto viene eseguito su un piano estremamente superficiale. Seguendo il razionale della tecnica S.E.F.F.I., questa microcannula permette di prelevare un tessuto estremamente fluido, percentualmente più ricco in SVF che adipociti rispetto al tessuto prelevato con tecnica S.E.F.F.I. e quindi con una maggior capacità rigenerativa, minor capacità volumizzante e impiantabile più superficialmente con ago sottile o microcannula (Grafico).
MODALITÀ DI PREPARAZIONE La tecnica Micro S.E.F.F.I., al contrario della tecnica S.E.F.F.I., non prevede centrifugazione del tessuto, ma solo una delicata tecnica di lavaggio con Ringer Lattato per permettere un’ottimale conservazione della vitalità cellulare. Il tessuto viene prelevato molto delicatamente, con una speciale cannula a fori 0.3, quindi è un tessuto estremamente pulito, che non richiede procedure di centrifugazione. Quello adiposo è un tessuto con grandi potenzialità, ma deve essere maneggiato con cura e delicatezza, seguendo protocolli accurati basati su studi scientifici; solo in questo modo potremmo sfruttarne la grande capacità rigenerativa e massimizzare il grado di attecchimento degli adipociti. MODALITÀ DI INNESTO E LIVELLO DI INNESTO Il tessuto ottenuto con tecnica Micro S.E.F.F.I. è estremamente fluido e ricco in SVF, quindi prevede un impianto superficiale dermico con ago 27G o microcannula: il posizionamento del tessuto nello strato dermico garantisce un’ottimale azione rigenerante e un maggior attecchimento degli adipociti, essendo un piano particolarmente irrorato dal plesso dermico. Nel precedente articolo abbiamo parlato di quelle che si possono definire “false convinzioni”, da contrapporre a quelle che sono le evidenze scientifiche emerse anche nel nostri studi. EVIDENZE SCIENTIFICHE Grazie alla collaborazione con l’Università di Genova, abbiamo dimostrato i seguenti punti: a. N el tessuto estratto con cannule speciali da 0.3 mm si trovano adipociti maturi integri con dimensioni variabili dagli 0.3 mm a 0.17 mm (Fig. 3).
Fig. 3: adipociti nel tessuto estratto
b. Nel tessuto prelevato con cannule da 0.3 mm si trova una componente minore di cellule adipose mature rispetto allo 0.5, ma un componente maggiore di SVF (e quindi di componente staminale) rispetto a quello prelevato con 0.5. Queste evidenze ci hanno permesso di concludere che il Micro S.E.F.F.I. rispetto al S.E.F.F.I. ha: 1. Minor capacità volumizzante. 2. Maggior capacità rigenerante. 3. L’aggiunta di PRP favorisce in modo significativo la proliferazione cellulare. Inoltre, essendo il Micro S.E.F.F.I., per sua natura più fluido rispetto al S.E.F.F.I., potrà essere innestato più superficialmente con ago o cannula più sottile. PROTOCOLLO DI PREPARAZIONE Il protocollo del Micro S.E.F.F.I. è il seguente: SITO DONATORE Infiltrazione (soluzione di Ringer lattato freddo). Aspirazione (siringa 10cc con stantuffo all’inizio non superiore a 5cc, cannula speciale multiforo fori 0.3mm). PREPARAZIONE Lavaggio (delicato lavaggio con Ringer freddo). Eventuale ARRICCHIMENTO (aggiungere PRP, se possibile). SITO RICEVENTE (soluzione anestetica 1:100.000). Innesto (trasferire delicatamente il tessuto in siringhe da 1cc Louer lock ed innestare con ago 27G).
S.E.F.F.I. permette un impianto più superficiale (dermico) aumentando la capacità rigenerativa (Figg. 4 e 5). Lo schema illustra il volume medio di innestato in un trattamento completo del viso che vede l’integrazione delle due tecniche S.E.F.F.I. e Micro S.E.F.F.I. (Grafico 2). MEDICAZIONE Non è richiesta alcuna medicazione per il viso, in quanto l’utilizzo dell’ago per l’innesto non richiede il posizionamento di punti di sutura o cerotti medicati. Per la zona di prelievo viene posizionato un cerotto tipo Steri Stip sui fori di ingresso delle cannula e viene eseguita una leggera compressione con spugna tipo Reston nella zona. Solitamente, a fine innesto eseguiamo un massaggio del viso con crema antibiotica. Sempre viene eseguita profilassi antibiotica. La terapia antibiotica viene continuata a domicilio per 5 giorni, associata a terapia antiedemigena per 15 giorni. La paziente può fare la doccia e truccarsi già dal giorno dopo. Ecchimosi possono essere presenti nelle aree trattate, ma solitamente di modesta entità e che si risolvono spontaneamente nell’arco di pochi giorni. Consigliamo linfodrenaggio manuale sec Vodder latero cervicale e sconsigliamo esposizione solare sino alla scomparsa delle ecchimosi.
TECNICA DI IMPIANTO Come per molte tecniche chirurgiche, non esiste uno schema rigido, ma dipende dalla sensibilità del chirurgo e dalle indicazioni della paziente; il Micro S.E.F.F.I. è una tecnica complementare al S.E.F.F.I. e quindi vede la sua indicazione nel trattamento di zone particolarmente delicate, dove persino il S.E.F.F.I. 0.5 potrebbe risultare troppo denso. Solitamente, il Micro S.E.F.F.I. vede la sua indicazione in solchi palpebrali, rughe radiali della cornice orbitaria (Crow’s Feet), rughe radiali periorali superiori (Bar Code), rughe periorali infero-laterali (Marionette lines) e aging cutaneo diffuso del viso. Per quest’ultima indicazione è evidente che è importante la valutazione dello spessore della pelle. Nelle pelli sottili, il Micro Figg. 4 e 5: valutazione dello spessore cutaneo
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Grafico 2
MANTENIMENTO Qualsiasi terapia medica o chirurgica per il ringiovanimento del volto non può essere considerata come unico trattamento, semplicemente perché il tempo continua a scorrere e l’invecchiamento procede! La paziente deve essere edotta che la tecnica Micro S.E.F.F.I., come la S.E.F.F.I., non sono è una semplice tecnica di aumento di volume (altrimenti facilmente sosti-
Fig. 7: decorso dell’arteria facciale
tuibile con i tanti filler in commercio!), ma una vera e propria terapia antiaging: infatti, grazie alle ADSCs, otteniamo una stimolazione rigenerativa che continua nel tempo e che necessita di periodici trattamenti. Naturalmente, entità e frequenza dei trattamenti dipendono dalla situazione iniziale e dallo stile di vita della paziente: mediamente, il secondo trattamento viene da noi programmato tra sei mesi e un anno dal primo trattamento. Tale concetto deve essere ben spiegato alla paziente, al fine di far comprendere le grandi e uniche potenzialità dello SVF presente nel tessuto adiposo. PRECAUZIONI Come per tutte le tecniche iniettive (filler, lipofilling, S.E.F.F.I.) del volto, anche per la tecnica Micro S.E.F.F.I. la complicanza più temibile è l’embolizzazione dell’arteria facciale e dei suoi rami, con possibile conseguenza di necrosi cutanee o amaurosi o cecità. A questo proposito, è importante conoscere il decorso anatomico dell’arteria facciale, del suo ramo principale e delle variabili anatomiche (Fig. 7). Alla luce di queste valutazioni, ecco i miei consigli da seguire per diminuire la possibilità di tale temibile complicanza: 1. Evitare di trattare zona glabellare e dorso del naso. 2. Infitrare almeno 10 minuti prima la zona ricevente con soluzione 1:100.000 di adrenalina. 3. T ecnica iniettiva lineare retrograda. 4. Mai forzare l’uscita del tessuto dalla siringa in caso di blocco dell’ago. Seguendo tali semplici precauzioni e iniettando molto superficialmente, non abbiamo avuto mai alcuna di queste temibili complicanze, né nell’uso di filler né con la tecnica S.E.F.F.I. e Micro S.E.F.F.I.. ✘
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ET CPM un CORS A organizza O DEDIC tutte le ATO! in oppure c fo su www.v hiama 0 a 51 6388 let.it 334 BIBLIOGRAFIA • Gennai A. Endochirurgia estetica del volto. SEE edizioni Firenze 2011. • Gennai A. Saponaro A,Iozzo I., El rol del lifting endoscópico fronto-témporo-orbitario enel nuevo concepto de rejuvenecimiento facial: MiniInvasivo, tensión moderada, restauración de volúmenesThe importance of brow-temporalorbital endoscopic facelift in the new concept of facial rejuvenation: low invasiveness, moderate tension, volume restauration Cir.plást. iberolatinoam. - Vol. 35 - No 1 Enero - Febrero - Marzo 2009/Pagg. 27-34 • Bernardini FP, Gennai A, Izzo L, et al. Superficial Enhanced Fluid Fat Injection (S.E.F.F.I.) to Correct Volume Defects and Skin Aging of the Face and Periocular Region. Aesth Surg J 2015;35:504-515. • Bernardini FP, Gennai A, Izzo L et al. Minimal Incisions Vertical Endoscopic Lifting and Fat Grafting as a Systematic Approach to the Rejuvenation of the Periocular Esthetic Unit. Ophthal Plast Reconstr Surg 2013;29:308–315. • Francesco P. Bernardini, MD; Alessandro Gennai, MD.Superficial Enhanced Fluid Fat Injection (S.E.F.F.I.) for the Aesthetic Rejuvenation of the Periocular Region.JAMA Facila Plastic Surgery Jan.Feb,2016. • Coleman SR. Facial recontouring with lipostructure. Clin Plast Surg 1997;24:347–367. • Tonnard PL, Verpaele AM, Peeters G et al. Nanofat grafting: basic research and clinical applications. Plast Reconstr Surg J 2013;132:1017-26. • S Youn, JI Shin, JD Kim et al. Correction of infraorbital dark circles using collagenase-digested fat cell grafts. Dermatol Surg 2013:39;766-772. • Nguyen PS, Desouches C et al. Development of micro-injection as an innovative autologous fat graft technique: The use of adipose tissue as dermal filler. J Plast Reconstr Aesthet Surg 2012;65:1692-9. • Trepsat F. Midface reshaping with microfat grafting (in French). Ann Chir Plast Esthet. 2009;54:435–443. • Zeltzer AA, Tonnard PL and Verpaele AM. Sharp-needle intradermal fat grafting (SNIF). Aesthet Surg J 2012;32:554-561. • Z Dong, Z Peng, Q Chang. The survival condition and immunoregulatory function of adipose stromal vascular fraction (SVF) in the early stage of nonvascularized adipose transplantation. PLoS One 2013:18;8(11):e80364. • Wee Kiat Onga, Shigeki Sugii Adipose-derived stem cells: Fatty potentials for therapy. Intl J Biochem Cell Biol 2013; 45:1083– 1086. • Angelo Trivisonno, Giuliana Di Rocco, Claudio Cannistra et al. Harvest of Superficial Layers of Fat With a Microcannula and Isolation of Adipose Tissue–Derived Stromal and Vascular Cells. Aesthet Surg J 2014 34: 601. • Da Silva Meirelles L, Sand TT, Harman RJ, et al. MSC frequency correlates with blood vessel density in equine adipose tissue. Tissue Eng. 2009;15:221-229. • Fabi S, Sundaram H. The potential of topical and injectable growth factors and cytokines for skin rejuvenation. Facial Plast Surg. 2014;30:157-71. • Sommeling CE, Heyneman A, Hoeksema H et al. The use of platelet-rich plasma in plastic surgery: a systematic review. J Plast Reconstr Aesthet Surg. 2013;66:301-11. • Lazzeri D, Agostini T, Figus M, Nardi M, Pantaloni M, Lazzeri S. Blindness following cosmetic injections of the face. Plast Reconstr Surg 2012;129:995-1012
MEDICINA ESTETICA D.ssa Ginevra Migliori Specialista in Chirurgia Plastica – Massa Dr. Antonino Araco Specialista in Chirurgia Generale – Milano
a diodo sono stati sviluppati Idalaser per soddisfare la crescente domandi trattamenti non aggressivi, ma
al tempo stesso efficaci, per il fotoringiovanimento cutaneo. A partire da novembre 2015, abbiamo utilizzato Clear + Brilliant (www. enermedica.it), che è uno degli ultimi dispositivi laser a diodo ideato per migliorare la qualità e la texture cutanea con immediato recupero delle comuni attività. Si tratta di un laser con una lunghezza d’onda di 1440 nm di tipo frazionale, in grado di creare nell’epidermide e nel derma superiore ”microthermal zones”, dove viene successivamente stimolata la produzione di nuovo collagene. Il trattamento è indicato per la prevenzione e la correzione dei primi segni di fotoinvecchiamento (rughe sottili, discromie, texture grossolana, pori dilatati) e anche come mantenimento dopo procedure più invasive.
MATERIALI E METODI Negli ultimi anni, ai tradizionali laser ablativi, come il CO2, si sono affiancati per il fotoringiovanimento cutaneo i più moderni laser a diodo subablativi che, avendo un’affinità inferiore per l’acqua rispetto ai primi, producono 8
CLEAR + BRILLIANT: UN NUOVO LASER A DIODO PER IL FOTORINGIOVANIMENTO CUTANEO SUBABLATIVO E CON RECUPERO IMMEDIATO una minima effrazione epidermica e raggiungono a varie profondità il derma, dove l’energia termica sprigionata induce la sintesi di nuovo collagene. Di conseguenza, il post-trattamento è caratterizzato soltanto da un eritema da lieve a moderato, con risoluzione spontanea nel giro di 2436 ore senza la comparsa di edema marcato, croste e fenomeni essudativi come in seguito a un trattamento ben più aggressivo di fotoringiovanimento ablativo. A partire da novembre 2015, come detto, abbiamo utilizzato Clear + Brilliant, laser a diodo di tipo frazionale ideato per migliorare la qualità e la texture cutanea con tempi di recupero immediati. Questo laser è dotato di due manipoli: quello “originale”, con una lunghezza d’onda di 1440 nm, e il Perméa, con una lunghezza d’onda di 1927 nm. Entrambi determinano la comparsa di microscopiche “colonne di danno termico” che interessano l’epidermide, pur lasciando intatto lo strato corneo, e il derma a diverse profondità, variabili dai 190 ai 390 micron per il manipolo originale, a seconda del livello di energia erogata. Il Perméa, che sarà disponibile a breve in Italia, è leggermente più ablativo rispetto all’originale e crea colonnine più ampie e più superficiali a 170 micron di profondità, dove è stato documentato un aumento fino a 12 x della permeabilità locale ad agenti applicati a livello topico. Sono raccomandate 6 sedute a distanza di 15-30 giorni l’una dall’altra. Prima di iniziare la seduta, viene applicata sulle aree da trattare una crema topica contenente lidocaina al 30%, che viene mantenuta in posa per 30 minuti. In questo modo il trattamento è ben tollerato dalla mag-
Prima del trattamento con Clear + Brilliant e un mese dopo 6 trattamenti. [Immagini fornite da Solta Medical Aesthetic Center. Le foto non sono state ritoccate]
gior parte delle pazienti. Ogni seduta prevede l’utilizzo di una tip monouso e di 1 dei 12 trattamenti caricati su di un’apposita card. Quando il trattamento parte, inizia un “count-down” che tiene conto del tempo a disposizione e trascorso dall’inizio (40 minuti) e della percentuale di tessuto trattato (800 cm2 trattabili). Nella stessa seduta è possibile trattare viso, collo e décolleté. Il laser è dotato di un sistema brevettato di tracking ottico, denominato IOTS (Intelligent Optical Tracking System), che garantisce l’emissione laser solo se la tip è perfet-
tamente a contatto con la superficie e solo se viene rilevato il movimento alla giusta velocità. In questo modo, è impossibile emettere la luce laser inavvertitamente su bersagli indesiderati, come gli occhi, e viene inoltre assicurata un’emissione di dots costante per unità di superficie. Abbiamo effettuato 22 trattamenti su 8 pazienti, nessuno dei quali ha ancora completato il ciclo delle 6 sedute raccomandate. Abbiamo osservato sin dalla prima seduta un miglioramento visibile della qualità e texture della pelle e riduzione di pori dilatati, rughe sottili, discromie. Tali risultati appaiono consolidarsi e rendersi più apprezzabili in modo progressivo con le sedute successive. Le stesse pazienti ci hanno riferito di aver notato la pelle più luminosa, più levigata e in generale “più giovane”. Subito dopo il trattamento le pazienti riferiscono un senso di calore, che si risolve entro 2 ore, e la pelle mostra eritema, da lieve a moderato, che si risolve nell’arco di 24-36 ore, ma non è necessario interrompere lo svolgimento delle attività quotidiane. Talvolta, il giorno dopo è presente intorno agli
occhi un lieve edema, che si risolve in poche ore. Dal 2°-3° giorno fin verso il 7°-8° giorno la pelle trattata appare leggermente ruvida al tatto ed andrà incontro ad una desquamazione impercettibile. CONCLUSIONI Clear + Brilliant è in grado di colmare efficacemente il gap tra i trattamenti di cura domiciliare, i trattamenti iniettivi e le procedure più invasive, come il laser-resurfacing di tipo ablativo e la chirurgia. È un laser indicato per il fotoringiovanimento subablativo, in grado di migliorare efficacemente la texture della pelle del viso, del collo e del decolleté in termini di luminosità, discromie e piccole rughe senza che vi sia per le pazienti alcuna interruzione della vita sociale e delle normali attività. È indicato anche come prevenzione e correzione dei primi segni di photoaging nelle pazienti più giovani e come mantenimento dopo procedure più invasive. La compliance e la soddisfazione delle pazienti sono elevate, poiché i risultati sono naturali, ma visibili, e il trattamento non è aggressivo. ✘
Prima del trattamento con Perméa e 1 settimana dopo 6 trattamenti. [Immagini fornite da Solta Medical Aesthetic Center. Le foto non sono state ritoccate]
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MEDICINA ESTETICA EURORESEARCH Ricerca e Sviluppo
COLLAGENE ETEROLOGO NATIVO DI TIPO I: LA MATERIA DI CUI È FATTA LA GIOVINEZZA Euroresearch, l’azienda italiana specializzata in dispositivi medici a base di collagene di derivazione equina, presenta Nithya, il collagene sicuramente puro, naturalmente efficace
he il collagene sia uno dei prinC cipali fattori che contribuiscono al mantenimento di un aspetto gio-
vane e di una pelle sana è universalmente riconosciuto; che sia disponibile per un uso nella Medicina Estetica in modalità di facile utilizzo e di assoluta efficacia e sicurezza è una notizia che merita approfondimento. È fuor di dubbio, infatti, che il collagene possa essere definito la materia stessa di cui è fatta la giovinezza e che quindi sia un prezioso alleato in ogni strategia antiaging, ma è necessario che abbia caratteristiche precise e che sia assolutamente puro e sicuro, per un utilizzo che non comporti alcuna controindicazione ma solo vantaggi. Oggi c’è un’azienda italiana in grado di offrire questa sicurezza. Stiamo parlando di Euroresearch, impegnata da oltre 30 anni nella ricerca, sviluppo e produzione di dispositivi medici e farmaci a base di collagene di tipo I di derivazione equina. Fondata nel 1983, è diventata leader grazie a esperienza, ricerca e capacità di innovazione, diventando nel mondo un punto di riferimento nel suo settore: attualmente viene considerata tra le aziende migliori e tecnologicamente avanzate nell’utilizzo del collagene in medicina. 10
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genicità e può garantire un livello straordinario di purezza e sicurezza e permette di ottenere risultati eccellenti, superiori alle migliori aspettative.
Nithya rappresenta l’uso più tecnologicamente avanzato del collagene in Medicina Estetica. Nithya infatti è costituito da microparticelle di collagene eterologo di tipo I prodotte con una tecnologia estrattiva proprietaria che non modifica la struttura nativa della proteina e non induce processi di cross-linking chimici: il collagene conserva così la struttura nativa a tripla elica, il peso molecolare e la sequenza delle catene di polipeptidi. Queste microparticelle possono quindi essere definite biomimetiche in quanto, simulando l’azione di degradazione del collagene polimerizzato, stimolano i fibroblasti in massa così come il deposito di pro collagene e, di conseguenza, di collagene endogeno di tipo III. Questo significa che Nithya elimina ogni potenziale aller-
Nithya è oggi disponibile in una confezione contenente un intero ciclo di applicazioni: si tratta di tre fiale monouso di polvere iniettabile da utilizzare a distanza di 15 giorni una dall’altra. È sufficiente diluire la polvere di collagene contenuta nel flacone per ottenere una sospensione e poi somministrare con aghi di piccole dimensioni a livello del derma profondo o della giunzione dermo ipodermica, mediante micro ponfi. Dopo un ciclo di tre applicazioni gli effetti sono evidenti: la pelle appare più compatta, la texture risulta migliorata, i segni dell’invecchiamento da età e da esposizione a raggi solari vengono attenuati. I RISULTATI SONO COSÌ STRAORDINARI CHE VANNO OLTRE LE ASPETTATIVE. A completamento del ciclo di iniezioni, Euroresearch propone Nithya Mousse, che favorisce la normalizzazione ed aiuta ad ottenere i migliori risultati. La mousse si presta inoltre, per la sua formulazione e consistenza, anche a essere utilizzata in altri trattamenti ogni volta che si renda necessario il supporto del collagene nella riparazione di tessuti.
Ma sentiamo la testimonianza di chi ha già provato Nithya e ha potuto verificarne la validità. Intervistiamo quindi la dottoressa Maria Cristina Orlandini, medico chirurgo di Brescia, diplomata alla scuola di Medicina Estetica “Agorà” di Milano. Dottoressa, quali vantaggi offre il collagene nel contrastare i segni dell’invecchiamento? «Il collagene è un bioristrutturante naturale, quindi i segni dell’invecchiamento vanno via via attenuandosi senza deformità inestetiche». Molti parlano genericamente di collagene, ma ce ne sono diversi tipi. Può dirci quali caratteristiche le hanno fatto scegliere quello di tipo I? «L’ho scelto per la sicurezza e per la derivazione. Oltre a essere totalmente compatibile, ne è chiaramente documentata l’efficacia con un’ampia bibliografia». Lei ha un’esperienza quotidiana sul campo. Ci può dire quali risultati si possono ottenere con le iniezioni di collagene?
«A livello cutaneo, compattezza, idratazione e luminosità. Come azione estetica, importante antiaging e risollevamento tissutale.
Per esiti cicatriziali da interventi estetici e non per migliorare il microcircolo cutaneo (teleangectasie/ couperose) e per contrastare le microrugosità». Il trattamento ha controindicazioni? Ci sono rischi? «Nessuna controindicazione e nessun rischio». In quali aree più frequentemente utilizza il collagene? «Solitamente nel terzo inferiore del volto». I pazienti sono soddisfatti? «Tutti i miei pazienti trattati sono molto soddisfatti». Quanto tempo dura l’effetto? «Non parlerei di durata per questo trattamento, ma bensì di risultati. L’idea è di educare le pazienti a un approccio terapeutico continuativo, attraverso protocolli definiti che determinano netti miglioramenti nonché soddisfazione totale da parte, appunto, delle pazienti stesse». ✘
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Dr. Salvatore Fundarò Specialista in Chirurgia Generale, Chirurgia Plastica. Docente CPMA - VALET, Direttore Sanitario del Poliambulatorio MultiMed - Bologna Fondatore di R.C.I.S. - Meducational e ideatore di Anatomologic™
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a richiesta estetica dei pazienti si è progressivamente modificata, nel corso degli anni. Attualmente vengono preferiti trattamenti mini-invasivi e risultati naturali ed equilibrati. D’altro canto, le aspettative delle pazienti sono aumentate e possono essere soddisfatte grazie allo sviluppo tecnologico degli iniettabili e impiantabili utilizzati e grazie alle tecniche sempre più affinate. La richiesta di trattamenti finalizzati a un miglioramento estetico in questi anni, malgrado la crisi economica, è aumentata ed è diventata sempre più diffusa. Ciò è determinato dal fatto che l’attrattività ha conseguenze sociali rilevanti. Per esempio è dimostrato che la bellezza consente una mobilità economica verso l’alto [1, 2], che le persone attraenti hanno più impegni e appuntamenti e hanno più possibilità di essere assunte [3]. L’attrattività può influenzare il giudizio anche nei confronti di gravi crimini commessi [4] e consente in generale una vita più favorevole [5, 7]. Si può quindi affermare che la bellezza ha una funzione sociale evidente e importante. Malgrado le numerose ricerche, non è del tutto chiaro cosa esattamente rende bello e attraente un volto. La percezione della bellezza è determinata da un equilibrio tra le influenze culturali e gli aspetti evolutivi. Secondo alcune teorie, le influenze culturali, sociali e religiose determinano la percezione del bello. Secondo questa visione, il bello varia in base al luogo, alle infinite variabili culturali e all’epoca storica. La bellezza è pertanto un concetto arbitrario, individuale e non condivisibile tra gruppi differenti. Le teorie evoluzionistiche sostengono invece che esiste un criterio universale inerente il concetto di bellezza ugualmente riconosciuto fra tutti gli individui e le culture. È stato infatti ri-
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scontrato che esiste una alto grado di accordo riguardo l’attrattività del volto in gruppi sia appartenenti alla stessa cultura sia a culture diverse. L’accordo trans-culturale sull’attrattività è un’evidenza contro le teorie che sostengono la derivazione culturale del concetto di bello [2, 8]. IL PATRIMONIO GENETICO La percezione comune di bellezza, condivisa tra tutti gli individui al di la delle influenza culturali, non può che avere assodate basi evolutive. Nell’ambito della sua evoluzione l’uomo, come gli altri animali, ha selezionato segni presenti nell’aspetto del potenziale partner che garantiscono la trasmissione di un buon patrimonio genetico alla propria prole. Noi consideriamo bello/a un’altra persona in quanto potenzialmente potrebbe essere il nostro compagno con cui procreare e con cui creare il patrimonio genetico dei figli. Siamo in grado di selezionare come belli i potenziali partner che manifestano nel loro aspetto segni garanti di un buon patrimonio genetico [9, 10]. Studi di psicologia evolutiva ci indicano chiaramente quali sono i tratti del volto che ci esprimono un buon patrimonio genetico e conseguentemente ci fanno percepire l’altro come attrattivo: 1 - Simmetria: la capacità di mantenere una buona simmetria del volto,
malgrado le influenze delle condizioni ambientali, indica un patrimonio genetico di qualità. La simmetria è espressione di uno sviluppo ottimale, ogni deviazione dalla simmetria pertanto indica uno sviluppo fisico inferiore a quello ottimale e quindi meno favorevole in previsione della vita futura. La tendenza all’asimmetria indica un patrimonio genetico più debole e influenza ambientali, alimentari e sanitarie peggiori. La scelta di un compagno con volto simmetrico garantisce una prole più sana. 2 - Normalità (averageness in inglese): indica la conformità del volto agli standard comuni. Si riferisce a quanto un volto rassomiglia alla maggioranza delle altre persone; un volto “nonnormale” ha caratteri più estremi rispetto alla popolazione media. Gli individui con volto “normale” hanno un patrimonio genetico più diversificato, che aumenta la resistenza a patogeni infettivi e parassitari. Individui “non-normali” hanno un patrimonio genetico più predisposto alla presenza di alleli negativi e quindi di avere geni facilitanti l’insorgenza di malattie [11, 12]. La scelta di un compagno con volto “normale” garantisce un miglior patrimonio genetico alla prole. 3 - Caratteristiche sessuali del volto: il volto maschile e femminile differiscono tra loro nella forma e tale differenza è determinata dall’azione
Fig. 1: il volto simmetrizzato (a) è percepito più attrattivo del volto asimmetrico (b)
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Compass™”. ✘ una maggior resistenza alle infezioni terrà a Malta, sarà affiancata all’ormai grazie a un sistema immunitario ben ben conosciuto Anatomologic Appro- BIBLIOGRAFIA 1. Elder, G. H. J. 1969 Appearance and education funzionante. Un aspetto femminile ach la nuova metodica “F.A.C.E. Com- in marriage mobility. Am. Soc. Rev. 34, 519–533. nella donna e mascolino nell’uomo pass™” (dove F.A.C.E sta per “Face 2. Holmes, S. J. & Hatch, C. E. 1938 Personal appeaas related to scholastic records and marriage sono correlati rispettivamente ad alti Anatomy for Cosmetic Enhancement” rance selection in college women. Hum. Biol. 10, 65–76. livelli di estrogeni e testosterone. Ciò e Compass per “bussola”). Essa con- 3. Cash, T. F. & Kilcullen, R. N. 1985 The aye of the indica una maggiore fertilità e capa- siste nell’integrazione dell’Anatomo- beholder: susceptibility to sexism and beautyism in 4. the evaluation of managerial applicants. J. cità di procreare. logic Approach, che ha il suo pilastro Appl. Soc. Psychol. 15, 591–605. 4 - Colore e aspetto sano della pelle: portante nella conoscenza dell’ana- 5. Sigall, H. & Ostrove, N. 1975 Beautiful but daneffects of offender attractiveness and nal’aspetto edil colore della pelle gioca tomia del volto, con la basi evolutive gerous: ture of the crime on juridical judgement. J. Pers. un ruolo importante nella determina- della bellezza, che ci consentono di Soc. Psychol. 31, 410–414. zione dell’aspetto sano. Una cute ro- comprendere a fondo le fondamenta 6. Downs, A. C. & Lyons, P. M. 1991 Natural observaof the links between attractiveness and initialsea, ben irrorata, priva di discromie e su cui si basa la percezione dell’attrat- tions legal judgments. Pers. Soc. Psychol. B 17, 541–547. con una buona testura conferisce un tività propria e altrui. 7. Chiu, R. K. & Babcock, R. D. 2002 The relative aspetto più sano. Come sosteniamo già da anni, la importance of facial attractiveness and gender in Hong Kong selection decisions. Int. J. Hum. Resour. Le caratteristiche morfologiche del pianificazione e l’esecuzione dei trat- Manage. 13,141–155. volto, espressione di un patrimonio tamenti con iniettabili deve partire 8. Cunningham, M. R., Roberts, A. R., Barbee, A. P. Druen, P. B. 1995 ‘Their ideas of beauty are, on genetico forte, ben strutturato e privo dall’analisi dell’anatomia del volto e & the whole, the same as ours’: consistency and vadi significative anomalie, conferisco- del suo invecchiamento, inteso come riability in the cross-cultural perception of female no un aspetto attraente e considera- modificazione anatomica determina- attractiveness. J. Pers. Soc. Psychol. 68, 261–279. Zebrowitz-McArthur, L. & Baron, R. M. 1983 to universalmente bello. Le richieste ta dell’età. Un ulteriore innalzamen- 9. Toward and ecological approach to social percepdella maggior parte, se non della to- to delle nostre capacità analitiche tion. Psychol. Rev. 90, 215–238. talità, dei pazienti afferenti agli am- viene proposto integrando l’analisi 10. Thornhill, R. & Gangestad, S. W. 1999 Facial attractiveness. Trends Cogn. Sci. 3, 452–460. bulatori di Medicina e Chirurgia Este- anatomica con i parametri evoluti- 11. Thornhill, R. & Gangestad, S. W. 1993 Human tica indicano proprio questo: apparire vi dell’attrattività. Ciò permette la facial beauty: averageness, symmetry, and pararesistance. Hum. Nat. 4, 237–269. più attraenti e belli. È pertanto evi- costante verifica se le nostre deci- site 12. Mitton, J. B. & Grant, M. C. 1984 Associations dente come queste considerazioni sioni terapeutiche sono in grado di among proteins heterozygosity, growth rate, and evoluzionistiche possano avere un soddisfare appieno le aspettative di developmental homeostasis. Ann. Rev. Ecol. Syst. ruolo fondamentale nella valutazione miglioramento estetico rispettando i 15, 479–499. del paziente e nella progettazione ed quattro tratti evolutivi di simmetria, esecuzione del trattamento più ido- normalità, caratteri sessuali secondaneo per raggiungere un aspetto este- ri e qualità cutanea. ticamente più attraente. Numerosi In modo particolare il rispetto deltrattamenti di Medicina e Chirurgia la “normalità” del volto, cioè di un Estetica sono in grado di modifica- aspetto il più uniforme possibile a re tutti questi tratti sopra elencati e quello della popolazione in cui si di rendere più attrattivo il volto dei vive, garantisce di evitare l’esasperapazienti. Nella pianificazione del trat- zione dei risultati, nella ricerca di un tamento, gli aspetti evolutivi che de- canone di bellezza fuori dalla media terminano l’attrattività devono essere e spesso fuori dal buon gusto e dalla presi in considerazione per finalizzare naturalezza. L’effetto autolimitante in modo ottimale il nostro operato. di quest’ultimo tratto evoluzionistico 13
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MEDICINA ESTETICA Dr. Antonino d’Africa Dir. Scien. AD Biomedical Innotech
QUANDO L’IMPOSSIBILE DIVENTA POSSIBILE E se mandassimo in pensione le siringhe nelle patologie distrettuali? Sì, avete letto bene. Fantascienza? No, realtà!
e enormi potenzialità della chiL mica e dell’elettronica stanno cambiando la storia. La Farmaforesi
Elettrodica diventa così protagonista dell’innovazione nel modo di somministrare i farmaci senza ago, senza chirurgia e senza controindicazioni né effetti collaterali, riservandoci il ruolo di primissimo ordine nella cura della patologia artrosica, della frattura vertebrale dell’epistrofeo, delle lesioni da sforzo (risoluzione senza cicatrice), delle cicatrici da ustione in pediatria, del neuroma di Morton. E se mettessimo, appunto, le siringhe in pensione nelle patologie distrettuali? Sì, avete letto bene. Fantascienza? No! C’è un modo per arrivare dritti all’obiettivo sede di lesione senza mai sbagliare bersaglio: è un nuovo trattamento medico-terapeutico, frutto di anni di ricerche e perfezionamenti. Combattere l’invecchiamento e i suoi effetti, le patologie degenerative, le smagliature albae e rendere più accettabile la qualità di vita è sempre stato uno dei principali obiettivi dell’uomo. Ma la consueta somministrazione sistemica dei farmaci presenta spesso effetti collaterali indesiderati e l’impossibilità
di concentrare i principi attivi nella zona di interesse clinico. Per risolvere gli inconvenienti e i limiti delle consuete terapie mediche e fisioterapiche nasce il sistema della Farmaforesi Elettrodica che oggi consente di cambiare in modo radicale una situazione di arrendevolezza, di acquiescenza e un po’ troppo “di comodo”. Sembra complicato ma, in realtà, è di una semplicità disarmante. Sulla pelle vengono applicati farmaci che, attraverso un processo rivoluzionario di “electrodic reptation”, svolgono la loro azione terapeutica in tempi rapidi, con modalità varie. Le molecole attive, agganciate dagli elettroni emessi dal dispositivo medico, vengono trasportate attraverso la via più breve solo e soltanto dove occorre. La tecnica medica, in atto, rimane il migliore sistema terapeutico di rilascio mirato e controllato di sostanze medicamentose ad azione rigenerante attraverso la via più razionale. Definisce spazio-temporalmente i dati quantitativi variabili del paziente che consentono di individuare la terapia più adeguata con la minima quantità di farmaco utile per la ri-
soluzione del danno che può essere tanto più rapida quanto più accurata è la scelta del protocollo. Permette di utilizzare dosi molto basse di farmaco di cui ne potenzia l’efficacia. Le cellule deputate al processo di riparazione tissutale, cioè i fibroblasti, necessitano di un continuo apporto di sostanze essenziali che, se alterato, si traduce in modificazione del trofismo. Una mole di ricerche scientifiche ha aperto la strada a opportunità terapeutiche inimmaginabili mediante l’impiego di molecole di semplici aminoacidi dalle potenzialità rigeneranti tali da ridimensionare progressivamente l’evento lesivo fino a risoluzione, intervenendo sul meccanismo che si inceppa (enzima, radicale libero o difetto di microcircolo). Il sistema, sfruttando sapientemente tale potenziale, ha largamente dimostrato, con casistica molto ampia, possibilità rigenerative sorprendenti, sempre costanti e documentabili in ambito Universitario, di estrema efficacia. Si impiega nella cura di patologie loco-regionalizzate, soprattutto nei soggetti con controindicazioni e particolarmente nei soggetti più deboli, in medicina moderna in caso di problemi non procrastinabili: lesioni traumatiche o degenerative ossee, cartilaginee, muscolari, tendinee, delle fibre nervose, del disco intervertebrale. Somministra farmaci e sostanze medicamentose, dentro le cellule di tessuti affetti, con effetto risolutivo progressivo, senza impatti sulla qualità della vita, ma soprattutto senza creare resistenze agli antibiotici o rischi concreti da ictus o infarti. I vantaggi per i pazienti sono: semplicità, innocuità e rapidità di esecuzione:
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Paziente con grave esito cicatriziale da ustione: prima, dopo 10 sedute con Farmaforesi Elettrodica e a 6 msi dalla fine del trattamento
un flusso direzionale permette di trasferire larghi complessi molecolari di sostanze attive medicamentose nella sede della lesione; la minima quantità di farmaco necessario alla terapia; l’assoluta certezza che il farmaco non interessi il circolo sistemico; l’estrema rapidità d’azione; l’assoluta assenza di controindicazioni; la garanzia di un’elevata produttività in termini di trattamenti risolutivi e una soluzione di alto valore/basso costo per la cura del paziente. ESTREMA EFFICACIA Il sistema medico-terapeutico della Farmaforesi Elettrodica ha largamente dimostrato possibilità rigenerative di estrema efficacia anche nell’artrosi della mano e nella rizoartrosi, ritenute finora patologie senza alcuna speranza e che a lungo andare possono andare incontro a problemi gravi di limitazione funzionale. I farmaci utilizzati sono gli stessi usati nei trials ed esattamente quelli che si impiegano con la somministrazione sistemica con risultati molto poco soddisfacenti. In particolare, senza alcun effetto sistemico: antiinfiammatori, antidolorifici, anestetici, decontratturanti, antiedema, antifibrotici, chelanti del calcio neoformato, rigeneranti, vasoattivi, rivascolarizzanti, antiriassorbitivi ossei, neurotropi, antiossidanti. I trattamenti terapeutici consueti prevedono l’introduzione di sostanze farmacologiche utili a risolvere il problema nosologico in atto. Spesso questo tipo di impostazione può portare a delle temporanee solu16
zioni del problema che, però, nel tempo rilevano controindicazioni più negative del problema iniziale (esofarmacologia). La biostimolazione, come afferma la scienza medica mondiale, ha appunto solo un effetto temporaneo, anzi riduce la sintesi proteica (quindi rallenta la rigenerazione delle cartilagini degenerate). L’aumentata concentrazione ematica determina un feed-back negativo sulla produzione con conseguente atrofia e incapacità del soggetto a produrre dopo cessazione del supporto farmacologico. Oggi ciò viene ovviato con la cessione di principi attivi precursori (endofarmacologia) specie con induzione naturale del collagene, dell’acido jaluronico, della elastina, degli acidi nucleici mediante somministrazione di amminoacidi precursori ed elettroliti che ne stimolano la produzione. Si innesca così la liberazione di grandi quantità di fattori di crescita propri con l’avvio della rigenerazione in tutta l‘area trattata. In pratica, la sostanza attiva viene attratta dagli elettroni emessi dal dispositivo, che sotto forma di flussi di protoni e di neutroni, inviluppati a creare onde lente e veloci, ne favoriscono il passaggio, trasportandola fino a farla interagire con le tasche recettoriali cellulari dei tessuti danneggiati. Stimolando i fibroblasti mediante un apporto di sostanze essenziali o le cellule staminali mediante supplementazione, oppure con l’uso di concentrati piastrinici e di fibroblasti, incrementa le risorse carenti, svolgendo la sua azione riparatrice fino a restituire la funzione origina-
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TEBISKIN® Già celebre per i peeling ENERPEEEL®, che hanno rivoluzionato il concetto di chemoesfoliazione con prodotti innovativi, efficaci ma non aggressivi, di comodo utilizzo e corredati da una serie completa di funzionali accessori, la Divisione TEBITECH® si arricchisce ora di una gamma di prodotti completa per la detergenza, lo
skin care e la protezione della pelle dall’applicazione trasversale. Sostenuti da tecnologie all’avanguardia sapientemente combinate, i prodotti TEBISKIN® permettono infatti di migliorare le condizioni della pelle e di amplificare e prolungare nel tempo i benefici conseguiti con procedure medico-estetiche e operazioni di chirurgia plastica, contrastando eventuali complicazioni post intervento: da sistemi non–citotossici di modulazione della melanina per il controllo delle macchie scure dell’epidermide, a tecnologie di strutturazione delle emulsioni senza l’utilizzo di alcun eccipiente lipofilico per migliorare l’efficacia e la sicurezza dalla crema, all’esclusiva tecnologia agli oleosomi che preserva e prolunga le proprietà intrinseche dei principi attivi utilizzati, i prodotti TEBISKIN rendono fruibili per l’utilizzo quotidiano i risultati tecnologici più avanzati nel campo della ricerca dermocosmetica. IL RISULTATO È una linea esclusiva di prodotti per lo skin care, tutti rigorosamente senza parabeni, né profumo, diretti sia all’utilizzo professionale da parte
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del medico in ambito pre, inter e post operatorio che accompagnati in tutti gli ambiti della dermocosmetica tradizionale, in grado di fornire risposte mirate ed efficaci alle più comuni patologie e condizioni cutanee, dalle pelli seborroiche a tendenza acneica alle pelli sensibili, dalle pelli affette da rosacea alle condizioni di foto e crono invecchiamento cutaneo lieve, moderato e severo. Oltre trenta prodotti formulati in creme dall’utilizzo estremamente piacevole e rapidamente assorbibili soddisfano pressoché ogni necessità nello skin care quotidiano, offrendo soluzioni specifiche per viso, occhi e corpo, adatte a ogni tipologia, condizione e patologia cutanea. I PROTOCOLLI COSMETICI INTEGRATI A completamento delle più diffuse procedure medico–estetiche, i prodotti TEBISKIN® sono stati anche composti in sette protocolli cosmetici integrati ready-to-use. Tali protocolli sono specificamente selezionati per preparare e curare la pelle prima, durante e dopo i trattamenti, accompagnando questi eventi speciali e permettendo di ridurne le complicazioni del decorso e di amplificarne i benefici, esaltando, ad esempio, l’effetto antirughe conseguito con iniezioni di tossina botulinica (Protocollo integrato tossina botulinica) o di acido ialuronico e di altri filler (Protocollo integrato fillers e bio-revitalizzazioni), lenendo la pelle e riducendo l’iperpigmentazione dopo trattamenti con laser e luce pulsata, inclusa l’epilazione permanente (Protocollo integrato Post Laser Care), o ancora correggendo situazioni cutanee di discromia e iperpigmentazione (Pro-
tocollo integrato per iperpigmentazione), migliorando la pelle grassa a tendenza acneica (Protocollo integrato pelli grasse a tendenza acneica), lenendo quella delicata (Protocollo Integrato lenitivo e riparativo) e prendendosi cura di quella delicata di collo e décollété (Protocollo integrato collo e decollété). ENERPEEL® I dispositivi medici ENERPEEL® rappresentano una sostanziale innovazione nel campo della chemoesfoliazione professionale. Grazie al controllo dei parametri elettrochimici, è infatti possibile ottenere una chemoesfoliazione efficace e caratterizzata da minor intensità del trauma indotto dagli acidi organici. ENERPEEL® agisce sulle uniche tre variabili su cui si può intervenire: assorbimento più uniforme dell’acido, diminuzione della mobilità dei protoni all’interno della soluzione ENERPEEL® e attivazione dei protoni una volta assorbiti dalla cute. La Tecnologia ENERPEEL® ha permesso di migliorare l’efficienza chemoesfo-
liante, aumentando la proporzionalità tra effetto irritativo ed effetto di rinnovamento e rimodellamento
cutaneo a favore di quest’ultimo. ENERPEEL®: Il peeling chimico cambia forma. ✘
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QUANDO L’IVA È… STONATA
UFFICIO LEGALE Avv. Federica Lerro Legale SIES - Roma
Una sentenza datata 2013 della Corte di Giustizia Europea vorrebbe assoggettare le prestazioni di Medicina e Chirurgia Estetica a questo balzello. Ne abbiamo parlato durante il SIES Day straordinario del 7 maggio
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a molto tempo, ormai, sul settore della Medicina e della Chirurgia Estetica incombe l’asserita assoggettabilità a Iva delle prestazioni erogate a finalità esclusivamente estetica. L’orientamento trae origine da una sentenza della Corte di Giustizia Europea del 2013 e ha fatto ingresso in Italia pochi mesi dopo, aprendo il varco a diversi accertamenti fiscali che hanno interessato non pochi medici e chirurghi estetici. La SIES, nell’immediatezza della pubblicazione della sentenza, ha redatto un Position Statement insieme alle società scientifiche più importanti del settore, assumendo che le prestazioni di Medicina Estetica non possano essere assoggettate a IVA poiché prestazioni mediche rivolte alla cura di una patologia, che sorge in ragione della permanenza del difetto lamentato dal paziente. Il ragionamento clinico, giuridico e tributario è stato condiviso e sottoscritto, e tuttora si ritiene determinante. Purtroppo, nonostante l’impegno, si ha notizia di diversi accertamenti fi-
scali in corso o conclusisi con adesione da parte del contribuente, che ha optato per pagamenti notevolmente ridotti a fronte di un mancato avvio della procedura giudiziale. Abbiamo ritenuto, come sempre, utile stimolare il confronto e a Bologna il 7 maggio si è tenuto un SIES Day straordinario sull’argomento, che ha visto la partecipazione di avvocati, fiscalisti ed esperti di diritto internazionale, con collegamenti esteri. Sono stati analizzati i casi concreti di accertamento, offerte delle interpretazioni e soprattutto degli spunti di riflessione sulla corretta redazione e conservazione della documencorso teorico
L’AVVOCATO NELL’AMBULATORIO DI MEDICINA ESTETICA Obiettivo del corso Aspetti organizzativi, amministrativi, regolamentari, autorizzativi nonché l’analisi della normativa posta a disciplina dei prodotti utilizzati in Medicina Estetica (farmaci - dispositivi medici-preparati galenici). Ampio spazio dedicato agli aspetti assicurativi e ai profili di responsabilità professionale in un approccio di gestione del rischio. DOCENTE: Avv. Federica Lerro DATA DEL CORSO: 17 Dicembre 2016 ECM: 4 crediti
RICHIEDI PROGRAMMI DETTAGLIATI SEGRETERIA E SEDE: CPMA - VALET Divisione Didattica - Bologna Tel: 051 63.88.334 - www.valet.it - info@valet.it
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tazione fiscale. La trattazione è poi giunta alla tutela del patrimonio, trust e polizze assicurative. Il nostro impegno non si ferma, aggiorneremo a breve i soci sui prossimi incontri ed è stato aperto uno sportello apposito per inoltrare le richieste di assistenza e le domande sul tema, disponibile sul sito www. sies.net. Auspichiamo che lo scenario cambi, e che su questo bellissimo settore non pesi più questa ombra che vorrebbe della medicina lo svilirsi della sua prima finalità, quella di cura. ✘
SIES DAY 2016 LA GIORNATA FONDAMENTALE DELLA MEDICINA ESTETICA
Dr.ssa Paola Molinari Specialista in Chirurgia Generale - Modena Docente CPMA VALET - Bologna
BODY CONTOURING: UN APPUNTAMENTO DA NON PERDERE La cura del corpo dovrebbe essere una costante durante l’arco dell’intero anno, invece i pazienti se ne ricordano solo quando l’estate è alle porte. Sabato 26 novembre ne parleremo diffusamente nelle nostre aule
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iangere sul latte versato, chiudere la stalla quando i buoi sono già scappati: la saggezza popolare suggerisce molti modi di dire che fotografano al meglio la scarsa lungimiranza, in fatto di mantenimento delle forme fisiche, da parte del genere umano, senza distinzione fra uomini e donne. Ci rinchiudiamo in casa con le prime folate d’autunno, ci scaldiamo d’inverno con pantagrueliche abbuffate nel nome delle Feste e improvvisamente – come se qualcuno avesse dovuto avvertirci… – scopriamo che è arrivata la primavera, gioiosa anticamera dell’estate. In questo periodo dell’anno, i nostri ambulatori si affollano di pazienti angosciati dalla prova costume. Sono disposti a tutto pur di sentirsi meglio nell’affrontare l’esposizione del proprio corpo all’occhio proprio e altrui, più ancora a quello delle amiche che degli estranei. Ogni anno ripetiamo loro fino allo sfinimento che quasi tutti i trattamenti e interventi medico-estetici e chirurgici danno il proprio risultato nel lungo tempo, quindi sarebbe bene iniziare a curarsi un anno per l’altro oppure, ancor meglio, non smettere mai di curarsi: ugualmente, nei mesi invernali lavoriamo sul viso e solo alla comparsa del primo sole e del cambio degli armadi cominciamo a provvedere alle correzioni del profilo corporeo, ovviamente in emergenza. Anche per questo nasce l’idea del Sies Day sul Body contouring. Il Sies Day, appuntamento alla fine di novembre (quest’anno sarà sabato 26 novembre) ormai fisso nelle agende di tutti noi, stavolta si occu-
SIES DAY 2016 LA GIORNATA FONDAMENTALE DELLA MEDICINA ESTETICA
SIMPOSIO TEORICO-PRATICO
BODY CONTOURING 26 NOVEMBRE 2016 • VALET - BOLOGNA
Evento in fase di accreditamento
perà di corpo. Come sempre verranno affrontati argomenti di Medicina Estetica e di Chirurgia Plastica, studiando le varie metodiche, classiche o innovative, e cercando di approfondire al meglio la loro conoscenza, partendo dalla diagnosi e dal corretto inquadramento del quadro clinico. Come sempre si valuteranno e discuteranno le diverse proposte
terapeutiche, siano esse chirurgiche, tecnologiche o farmacologiche, sia in monoterapia che in sinergia tra loro. Come sempre infine – ed è il vanto della SIES, che per prima ha proposto questo format nei propri congressi e incontri didattici – i relatori si alterneranno in interventi e trattamenti pratici in diretta dalla Sala Operatoria. ✘ 25
L’UNIONE FA LA FORZA
Sclerotherapy Dr. Alessandro Frullini Presidente onorario AFI - Figline e Incisa in Val D’Arno (FI) Direttore scientifico Sclerotherapy 2016
Abbiamo condiviso la sede con il Congresso SIES e aperto le porte ad altre Associazioni Flebologiche, registrando un successo senza precedenti…
otrei chiamarla una scommessa vinta o un gesto P coraggioso, ma forse la migliore definizione per la tredicesima edizione del Congresso Internazionale di Flebologia è quella del più grande congresso flebologico italiano degli ultimi vent’anni. La nuova formula della “Valet Conference” ha riunito in un’unica sede Sclerotherapy e il Congresso SIES. I due eventi hanno avuto vita indipendente, ma si sono generate importanti sinergie tra i due congressi. Infatti l’area espositiva è stata comune e i partecipanti hanno avuto l’occasione di incontrare oltre 120 espositori provenienti da tutto il mondo, mentre per coloro che si erano iscritti con la formula VIP c’è stata la possibilità di partecipare a entrambi i congressi scegliendo gli argomenti di maggiore interesse. I numeri hanno confermato la bontà di questa scelta e hanno sorpreso anche noi che abbiamo organizzato
l’evento. Infatti il numero totale di partecipanti è stato incredibile e anche solo per quello che riguarda Sclerotherapy abbiamo registrato quasi 900 partecipanti. Il programma è stato ricco di novità ed è stata molto interessante la possibilità di assistere ai trattamenti con un collegamento in diretta dall’ambulatorio MULTIMED di Bologna. Tutto questo ha confermato una volta di più la vitalità dell’AFI (Associazione Flebologica Italiana) e la sua capacità di richiamare i professionisti della flebologia. Permettetemi anche di sottolineare l’amichevole partecipazione di altre società scientifiche alla 13ma edizione di Sclerotherapy. Insieme alla consolidata amicizia con la SIF, voglio porre l’accento sull’incontro con la SIFCS e con la SIAPAV, dal quale è nato un simposio congiunto di grande successo. Appuntamento quindi allo Sclerotherapy 2017, dal 24 al 26 febbraio del prossimo anno, sempre a Bologna, sempre con lo stesso entusiasmo e la stessa voglia di fare grande la Flebologia Italiana, quella con la “F” maiuscola. ✘ GRAZIE ALLE AZIENDE CHE CI HANNO SUPPORTATO PLATINUM SPONSORS
GOLD SPONSORS
SILVER SPONSORS
SIGVARIS
CONVENZIONI
MEDICAL DIVISION
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UN’AFFASCINANTE OPPORTUNITÀ
ANGIOLOGIA E FLEBOLOGIA Dr. Alessandro Frullini Flebologo, Specialista in Chirurgia Vascolare Presidente onorario AFI - Figline e Incisa in Val D’Arno (FI) Docente CPMA VALET - Bologna
L’occasione giusta per chi vuole investire nelle proprie capacità per intraprendere una carriera nella disciplina più affascinante
icordo che diversi decenni fa, freR sco laureato in Medicina e Chirurgia, mi chiesi quale sarebbe potuta es-
sere la mia strada, proprio come molti giovani medici oggi cercano un’ispirazione per capire in quale settore investire per il proprio futuro. All’epoca – si parla degli anni Ottanta – la Flebologia era una povera Cenerentola che non interessava a nessuno. Le uniche terapie proposte ai pazienti erano praticamente quelle chirurgiche, con sporadiche eccezioni di qualche collega, allora considerato nel migliore dei casi solo un eccentrico visionario. Gli interventi erano degli stripping eseguiti in anestesia generale alla fine delle sedute operatorie, quando tutti erano stanchi e la voglia di fare un lavoro perfetto non era sempre presente. Malgrado queste premesse, io vidi subito il potenziale di questa disciplina e proprio per lo scarso interesse del mondo accademico la ritenni un campo ideale per ricercare e sviluppare nuovi trattamenti. Come si suole dire, nel frattempo di acqua sotto i ponti ne è passata molta, anzi moltissima. La moderna Flebologia è una disci-
Insufficienza della vena safena accessoria anteriore sinistra e risultato dopo il trattamento con schiuma sclerosante
plina ormai ambita, la molteplicità di opzioni terapeutiche ne ha reso la sua pratica un’avventura affascinante e corsi teorico-pratici
INSUFFICIENZA VENOSA (PROPEDEUTICO A SCLEROTERAPIA) DOCENTI: Dr. Fausto Campana, Dr. Mario Collura e Dr. Alessandro Frullini DATA DEL CORSO: 1-2 Ottobre 2016 ECM: 18 crediti
SCLEROTERAPIA DELLE VARICI ED ESAME ECO-COLOR-DOPPLER DOCENTE: Dr. Paolo Casoni, Dr. Alessandro Frullini, Dr. Camillo Orsini, Dr. Alessandro Pieri, Dr. Stefano Ricci DATE DEL CORSO: 7-8-9 Ottobre - 4-5-6 Novembre 2016 ECM: 50 crediti
SCHIUMA SCLEROSANTE DOCENTE: Dr. Alessandro Frullini DATA DEL CORSO: 2-3 Dicembre 2016 ECM: 16 crediti RICHIEDI PROGRAMMI DETTAGLIATI SEGRETERIA E SEDE: CPMA - VALET Divisione Didattica - Bologna Tel: 051 63.88.334 - www.valet.it - info@valet.it
guardo con soddisfazione al lavoro che ho fatto negli anni contribuendo, nel mio piccolo, al progresso flebologico. Una delle peculiarità del flebologo è di poter “chiudere il cerchio”, cioè si tratta una delle poche discipline nelle quali il medico può accompagnare il paziente per tutto l’iter che porta dalla diagnosi alla guarigione: il flebologo moderno fa la diagnosi strumentale, l’ablazione delle varici e tutti gli altri trattamenti nel suo ambulatorio, senza ricorrere a strutture esterne nella maggior parte dei casi. Questo crea un’opportunità unica per chi vuole investire nelle proprie capacità per intraprendere una carriera nella disciplina più affascinante che conosco. Il corso in programma nelle nostre aulee vi porta alla scoperta di questo mondo pieno di opportunità… ✘
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TRICOLOGIA Dr.ssa Maria Pia De Padova Specialista in Dermatologia e Venereologia Docente CPMA VALET - Bologna Dr.ssa Colombina Vincenzi e Dr.ssa Sandra Lorenzi Specialiste in Dermatologia e Venereologia - Bologna
l capello è un lungo filamento ciIparte lindrico costituito da cheratina. La invisibile, la radice, termina
con il bulbo impiantato nel follicolo pilifero che si trova nel derma. La parte visibile del capello, chiamata fusto, è costituita da tre strati concentrici di cheratina: il più interno è il midollo, quello intermedio la corteccia e quello più esterno la cuticola. Quest’ultima è costituita da una miriade di scagliette di cheratina trasparente incastrate tra di loro come le tegole di un tetto. In ogni follicolo pilifero sbocca l’orifizio di una piccola ghiandola sebacea che ha il compito di produrre il sebo, un velo lubrificante che protegge il cuoio capelluto e i capelli dalle aggressioni esterne. Nel follicolo si alternano cicli di crescita e cicli di riposo. Il ciclo del pelo viene suddiviso in tre fasi: 1) Crescita o anagen. È la fase più lunga del ciclo follicolare. A livello del cuoio capelluto, la fase di anagen dura in media dai 2 ai 7 anni; con l’invecchiamento la fase di anagen si accorcia e i capelli diventano più corti e sottili. Questo capello, ben ancorato con le sue guaine, può essere asportato solo esercitando una forte trazione e il trauma sarà accompagnato da dolore. 2) Involuzione, catagen. È una fase transitoria della durata di 7-21 giorni in cui il follicolo interrompe la sua attività mitotica e va incontro a processi involutivi che preludono alla successiva fase di riposo o telogen. 3) Riposo funzionale o telogen. È il periodo terminale durante il quale il capello si trova ancora nel follicolo pilifero, ma le attività vitali sono completamente cessate. Questo capello, pur ‘’morto’’, 28
MALATTIE DEI CAPELLI: COME INTERVENIRE
prima di cadere rimane ancora sul cuoio capelluto per un po’ di tempo. A livello del cuoio capelluto, la fase di telogen è di circa tre mesi e il rapporto tra capelli in anagen e telogen è all’incirca 90 a 10 e la quantità di capelli che cadono in media al giorno varia dai 30 ai 60. I capelli in telogen vengono via (senza dolore) se si esercita una trazione anche modesta. Il termine alopecia descrive una condizione clinica caratterizzata da una diminuzione quantitativa dei peli. Esistono forme diffuse come l’alopecia androgenetica e areata e forme definite come cicatriziali, cioè legate a una distruzione del bulbo pilifero.
TE LO G E N EFFLUVIUM Nell’essere umano, a differenza di molti mammiferi, il ricambio dei capelli avviene in maniera asincrona, cioè ogni follicolo produce il suo capello indipendentemente da quelli vicini; in questo modo non si alternano, come invece avviene per molti animali, perio-
di in cui si hanno i capelli a periodi in cui questi non ci sono (muta). Un’”accelerazione” del ricambio è tuttavia presente nella maggioranza degli individui in primavera e autunno (TELOGEN EFFLUVIUM). La caduta dei capelli è anormale quando la perdita giornaliera supera i 100 capelli (700 capelli a settimana). Un’aumentata caduta è il sintomo principale di molte malattie del capello e richiede una valutazione medica, anche se non è evidente alcun diradamento. Questo termine definisce una caduta di capelli in fase telone, cioè di capelli in riposo. Spesso viene riferita un’eccessiva caduta sia al momento del lavaggio che durante la spazzolatura quotidiana. Nei casi più importanti, il soggetto nota capelli sui vestiti o sul cuscino. La diagnosi di telogen effluvium può essere confermata attraverso alcuni esami del capello quali il pull test, il tricogramma e la dermatoscopia.
È infatti essenziale esaminare al microscopio i capelli che cadono e confermare che si tratta di capelli in telogen, in quanto un’aumentata caduta di capelli può essere segno di molte patologie, con cause e risposte ai trattamenti molto diverse. È inoltre opportuno eseguire degli esami ematochimici per escludere delle cause sistemiche quali carenze di ferro, di vitamina D o alterazioni della tiroide. Il telogen effluvium diviene evidente circa 3 mesi dopo la causa che lo ha provocato, infatti quando il follicolo va in riposo, il capello non cade immediatamente, ma rimane all’interno del follicolo fino a quando questo non inizia a produrre un nuovo capello che spinge fuori quello vecchio. Generalmente, il telogen effluvium è una malattia “benigna”, che non provoca un diradamento definitivo dei capelli. FORFORA La dermatite seborroica del cuoio capelluto è una malattia molto frequente che, nella sua forma più lieve, colpisce circa il 50% dei giovani maschi e il 30% delle giovani femmine. Si manifesta con piccole
squame biancastre più o meno adese alla superficie del cuoio capelluto. Il prurito è un sintomo tipico, e la sua assenza deve far pensare ad altre malattie, quali la psoriasi o nei bambini le infezioni da funghi dei capelli (tinea capitis). A volte, le squame della forfora appaiono untuose e di colorito giallastro. Lichen plano
Alopecia
ALOPECIA ANDROGENETICA L’alopecia androgenetica, nell’arco complessivo della vita, colpisce circa l’80% dei maschi e il 50% delle femmine. In Italia, i soggetti coinvolti sarebbero oltre gli 11 milioni e almeno 3 milioni di essi sono giovani adulti con un grado di alopecia moderata (II - III della scala Norwood-Hamilton). Il diradamento dei capelli è particolarmente sentito, in quanto sembra interferire con l’autostima e con il gradimento del proprio aspetto fisico. L’Alopecia Androgenetica è determinata da due fattori ben definiti: gli ormoni androgeni e la predisposizione genetica. Lo specialista, deve perciò per prima cosa stabilire le cause esatte della caduta e solo dopo può consigliare la cura più adatta. Talvolta può bastare raccogliere alcune informazioni dal paziente sulle sue abitudini di vita e sulla famiglia e sottoporlo a una visita accurata per capire se ci sono malattie del cuoio capelluto, per individuare il tipo di capello (normale, secco, grasso), di quale tipo di caduta si tratti e qua-
li siano le zone più colpite. Nei casi meno chiari si possono effettuare alcuni esami sul capello, in particolare sulla sua struttura (tricogramma e dermatoscopia), e valutare la presenza di sebo e di forfora. L’occhio clinico del dermatologo può infine osservare bene ogni altro dettaglio ed eventualmente richiedere analisi ematiche specifiche per escludere malattie interne, di carattere ormonale, stati di carenza alimentare, malattie infettive, micosi o eventuali altri disturbi cutanei. La precocità e 29
Follicolite
l’accuratezza della diagnosi offrono le migliori garanzie in termini di arresto della caduta. Il trattamento medico prevede l’uso di minoxidil al 5% per uso topico e la finasteride per uso sistemico nell’uomo; il minoxidil al 2% nella donna. ALOPECIA AREATA L’alopecia areata è una malattia a patogenesi autoimmunitaria che colpisce i follicoli piliferi di tutta la superficie corporea. Spesso a carattere familiare, sono descritte numerose associazioni con disordini auto-immuni, soprattutto patologie tiroidee, gastriche, vitiligine e dermatite atopica. Fattori psicosomatici ed eventi emozionali sono stati inoltre sempre ritenuti cofattori importanti nell’influenzare il sistema immunitario e quindi l’espressione della malattia. Non c’è tuttavia alcuna evidenza di un ruolo dello stress nel mantenimento dell’alopecia areata. Si caratterizza clinicamente per la presenza di chiazze alopeciche rotondeggianti che possono confluire e nelle forme più gravi estendersi a tutto il cuoio capelluto. Tipici ed esclusivi di questa malattia sono i “peli a punto esclamativo”, presenti alla periferia delle chiazze, e i “peli cadaverizzati” visibili alla dermatoscopia, espressione di fase acuta della malattia. A seconda della presentazione clinica, si distinguono alopecia areata in chiazze multiple; alopecia areata totale, estesa a tutto il cuoio capelluto; alopecia areata universale, estesa a tutti i peli del corpo. Il decorso dell’alopecia areata è cronico e recidivante, ma soprattutto imprevedibile. La terapia dipende dall’età del paziente e dalla gravità della malattia. ALOPECIE CICATRIZIALI Si caratterizzano per la presenza di un processo infiammatorio che distrugge l’unità pilosebacea creando un’area cicatriziale. La diagnosi precoce di queste patologie è fondamentale per bloccare l’ulteriore evoluzione della malattia. LICHEN PLANO PILARE Si manifesta all’esame clinico per la presenza di piccole aree prive di capelli con aspetto atrofico-cicatriziale. 30
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Corso teorico-pratico
MALATTIE DEI CAPELLI E DEL CUOIO CAPELLUTO
Obiettivo del corso Il corso si propone come un percorso formativo orientato all’acquisizione di conoscenze e competenze specifiche delle più importanti malattie dei capelli e del cuoio capelluto. Esso nasce dell’esigenza di formare i partecipanti, con l’obiettivo di colmare il vuoto didattico che spesso si viene a creare in questo specifico settore e di rispondere alle pressanti richieste assistenziali da parte dei pazienti. I temi trattati, oltre agli aspetti clinici e terapeutici delle malattie sono finalizzati al raggiungimento di un obiettivo comune, cioè essere in grado di consigliare e trattare patologie così frequenti. Inoltre vengono presi in considerazione e discussi anche particolari aspetti neoplastici a livello del cuoio capelluto, spesso sottovalutati, perché più difficili da diagnosticare in quanto sede nascosta. DOCENTI: DATA DEL CORSO: ECM:
Dr.ssa Maria Pia De Padova, Dr.ssa Sandra Lorenzi Dr.ssa Colombina Vincenzi 19 Novembre 2016 in accreditamento
RICHIEDI PROGRAMMI DETTAGLIATI SEGRETERIA E SEDE: CPMA - VALET Divisione Didattica - Bologna Tel: 051 63.88.334 - www.valet.it - info@valet.it
Un attento esame obiettivo può permettere di osservare le manifestazioni infiammatorie della malattia che appaiono come piccole papule follicolari che circondano i peli alla periferia delle chiazze. È tipico un intenso prurito del cuoio capelluto, che a volte può precedere anche di molti mesi lo sviluppo delle prime chiazze alopeciche. Rientra nelle patologie autoimmunitarie e può essere precipitata dallo stress, da farmaci e da traumi meccanici. Una varietà di lichen plano pilare, l’alopecia fibrosante frontale, è tipica delle donne dopo la menopausa e colpisce l’attaccatura dei capelli e le sopracciglia. Il trattamento del lichen plano-pilare consiste nell’assunzione di cortisonici per via topica e sistemica. LUPUS ERITEMATOSO DISCOIDE Frequente nelle donne adulte, clinicamente si caratterizza per la presenza di chiazze eritematose, con aree di atrofia e ipercheratosi folli-
colare. Può essere presente una fine desquamazione e prurito. La diagnosi deve essere confermata da una biopsia cutanea. Importante eseguire esami ematochimici per escludere un interessamento sistemico. La terapia prevede farmaci cortisonici e antimalarici. FOLLICOLITI DECALVANTI Patologia ad andamento cronico caratterizzata da pustole follicolari recidivanti che creano aree cicatriziali. Nel contesto delle aree cicatriziali è tipica l’osservazione di ciuffi costituiti da 10-15 capelli che emergono da un unico ostio follicolare. L’esame colturale delle lesioni pustolose mostra la presenza di Staphylococcus aureus, mentre gli esami del sangue sono generalmente normali. Il trattamento delle follicoliti decalvanti è basato sulla terapia antibiotica sistemica con rifampicina-clindamicina, anche se tende a recidivare frequentemente dopo la sospensione della terapia. ✘
IL POLO DIDATTICO PER IL MEDICO EDIZIONE 2016
I.P.
I nostri corsi sono organizzati in collaborazione con SIES e AFI31
LA SEDE CPMA VALET + MULTIMED
Un polo didattico d’eccellenza per la formazione e l’aggiornamento...
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... Di medici che vogliono essere sempre al passo coi tempi, estendendo la propria conoscenza e migliorando il proprio metodo di lavoro
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IL METODO CPMA VALET
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La parte teorica si fonde armonicamente con quella pratica, per dare modo ai medici di essere subito in grado di offrire nuovi servizi ai propri pazienti
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STUDIARE “DAL VIVO”
Grazie al collegamento audiovisivo in diretta con il Poliambulatorio MULTIMED, in aula è possibile seguire l’operato dei Docenti ed eseguire la pratica con tutor
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LA TUA PRATICA
Al termine dei corsi dedicati
a FILI IN MEDICINA ESTETICA, TOSSINA BOTULINICA (base e avanzato), FILLER (base e avanzato) e BIOSTIMOLAZIONE (che si concludono, in linea di massima, intorno alle ore 18), a 5 allievi verrà data
la possibilità di partecipare a un ulteriore corso (dalle 18 alle 20) prettamente pratico durante il quale il medico – sotto la supervisione del Docente – tratterà una paziente da lui reclutata, con il prodotto fornito dalla scuola. Il corso, a pagamento, è aperto agli allievi che partecipano ai corsi suddetti, durante il giorno.
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CORSI E MODULI DELLA SCUOLA CPMA VALET Modulo VISO base
Modulo CORPO base
• Check-up cutaneo • Inestetismi del volto: filler - corso base • Impiego della tossina botulinica • Indicazioni medico-chirurgiche del viso e del collo • Timedchirurgia • Peelings chimici • Carbossiterapia in Medicina Estetica • Trattamento dell’acne • L’Avvocato nell’ambulatorio di Medicina Estetica • Marketing Ambulatoriale • SIES DAY • Live stage CPMA - VALET • Aspetti di Medicina Legale ed Esami
• Semeiotica clinica-strumentale e analisi della composizione corporea • Intradermoterapia distrettuale (mesoterapia) e microterapia • Insufficienza venosa (propedeutico a scleroterapia) • Body Reshaping • Intralipoterapia - Liporiduzione non chirurgica tramite iniezioni di fosfatidilcolina • Intergratori alimentari, alimenti funzionali, endofarmaci • Scienza dell’alimentazione • L’Avvocato nell’ambulatorio di Medicina Estetica • Marketing Ambulatoriale • SIES DAY • Live stage CPMA - VALET • Aspetti di Medicina Legale ed Esami
Modulo VISO avanzato • Inestetismi del volto: filler - corso avanzato • Peelings chimici - corso II livello pratico • Biostimolazione: strategia nel trattamento degli inestetismi del viso • Impiego della tossina botulinica: “Il terzo inferiore del volto” - corso avanzato • Analisi differenziata e approccio globale dei trattamenti nei pazienti da 30 ai 60 anni • Tecniche Laser percorso base propedeutico • I fili in Medicina Estetica • La gestione delle complicanze in Medicina Estetica • Profiloplastica non chirurgica • Marketing Ambulatoriale • Live stage CPMA - VALET • Aspetti di Medicina Legale ed Esami
Modulo TECNICHE LASER in Medicina Estetica
• Tecniche Laser percorso base propedeutico • Trattamento Laser delle lesioni pigmentate e tatuaggi • Trattamento Laser di fotoepilazione • Trattamento Laser in sinergia nella terapia dell’aging cutaneo di viso e corpo • Trattamento Laser delle lesioni vascolari a manifestazione cutanea • Marketing Ambulatoriale • Live stage CPMA - VALET • Aspetti di Medicina Legale ed Esami
Dipartimento di TERAPIA ANTALGICA INTEGRATA • Mesoterapia antalgica integrata • Terapia manuale, vertebrale e articolare • Agopuntura di sintesi funzionale • Carbossiterapia nel dolore
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CPMA - VALET Provider ECM n° 1328 Via dei Fornaciai 29/B 40129 Bologna
Modulo CORPO avanzato
• Rimodellamento corporeo con liposcutura e lipofilling • Timedchirurgia • Tecniche di chirurgia cutanea ambulatoriale • Dietoterapia dell’obesità • Scleroterapia delle varici ed esame Eco-Color-Doppler • La gestione delle complicanze in Medicina Estetica • Marketing Ambulatoriale • Live stage CPMA - VALET • Aspetti di Medicina Legale ed Esami
Modulo ANGIOLOGIA e FLEBOLOGIA
• Insufficienza venosa (propedeutico a scleroterapia) • Scleroterapia delle varici ed esame Eco-Color-Doppler • La schiuma sclerosante • E.C.D. di prima formazione • Scleroterapia ecoguidata • Marketing Ambulatoriale • Aspetti di Medicina Legale ed Esami
Corsi Novità e AGGIORNAMENTI
• Profiloplastica non chirurgica • Medicina Estetica e Medicina Fisiologica • S.E.F.F.I. Superficial Enhanced Fluid Fat Injection e BIOFILLER per il ringiovanimento rigenerativo del volto • Eco-color Doppler di 2° livello - Arterioso • Eco-color Doppler di 2° livello - Venoso • Malattie dei capelli e del cuoio capelluto • Kinesiologia • Eco-color Doppler dei vasi intra ed extracranici
PER INFORMAZIONI da martedì a sabato 9:00 - 13:00 e 14:00 - 18:00
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Corso teorico-pratico
STATO DELL’ARTE DELLE TECNOLOGIE LASER PIÙ INNOVATIVE
(laser a tecnologia mista, laser a multi-lunghezze d’onda, laser Picosecondi)
8 OTTOBRE 2016 - Valet Bologna DALLA TEORIA ALLA PRATICA, SESSIONI LIVE DAL POLIAMBULATORIO OBIETTIVO DEL CORSO Fornire ai discenti un aggiornamento, un’analisi approfondita teorico e pratica sulle metodiche e sulle tecnologie laser di ultimissima generazione. Le tecnologie laser verranno introdotte ed approfondite dai relatori in prima fase e subito dopo dimostrate con esercitazioni pratiche su pazienti selezionati. La giornata-modulo Laser è articolata in 8 ore di lezione, prevede l’insegnamento della pratica terapeutica di Laserchirurgia. Verranno prese in esame le teorie, le procedure diagnostiche e terapeutiche, le indicazioni elettive e la scelta delle lunghezze d’onda per ogni problematica patologica sia di tipo funzionale sia estetica, oltreché la gestione del momento preoperatorio, del decorso e del management degli effetti collaterali e/o avversi. Le applicazioni chirurgiche, dermatologiche ed estetiche oggetto del corso riguardano: • Rimozione tatuaggi e lesioni pigmentate mediante la tecnologia di ultimissima generazione denominata DISCOVERY PICO. • Resurfacing del volto e trattamento delle atrofie vaginali mediante la tecnologia combinata 10600nm e 1540 nm denominata YOULASER M.T. • Trattamento delle lesioni vascolari degli arti inferiori ed epilazioni borderline mediante la combinazione di Alessandrite e Neodimio Yag in un’unica tecnologia denominata DUETTO EVO • Trattamento della rosacea, dell’epilazione con laser a diodo e delle lesioni vascolari del volto e degli arti inferiori con piattaforma multiapplicativa MTOne. I docenti, tutti prevenienti da istituti ed organizzazioni mediche di eccellenza, tratteranno i temi in una prima parte teorica e una seconda parte con esercitazione pratica su paziente. Inoltre verrà affrontata e chiarita la norma fiscale in materia di ammortamenti, legge di stabilità 2016 (art.1 co.91) la cui scadenza del beneficio è fissata al 31/12/2016. PROGRAMMA DIDATTICO • DAL MILIONESIMO AL MILIARDESIMO DI SECONDO NELL’EVOLUZIONE DEL TRATTAMENTO LASER DEL PIGMENTO ESOGENO ED ENDOGENO: I LASER A PICOSECONDI Relatore: Dott. Matteo Tretti Clementoni Specialista in Chirurgia Plastica Ricostruttiva, IDE Istituto Dermatologico Europeo, Milano • L’EPILAZIONE CONSIDERATA DIFFICILE: DALLA RIMOZIONE DEL VELLO AL GRIGIO. TECNOLOGIA COMBINATA 755 NM E 1064 NM PER TRATTAMENTI EPILAZIONE, VASCOLARI E DI RINGIOVANIMENTO Relatore: Dott. Paolo Sbano Specialista in Dermatologia, Unità Dermatologia Ospedale Le Scotte di Siena e Ospedale Bel Colle di Viterbo • TERAPIA LASER ESTETICO-FUNZIONALE DEI GENITALI FEMMINILI: UTILIZZO DEL LASER NEL TRATTAMENTO DELL’ATROFIA VULVO-VAGINALE E DELLE LIEVI INCONTINENZE URINARIE Relatore: Dott. Paolo Mezzana Specialista e Dottore di Ricerca in Chirurgia Plastica Ricostruttiva ed Estetica, Senior Member ESAG, DELLE Medical Center, Roma • EVOLUZIONE DEL RESURFACING VISO CON TECNOLOGIE COMBINATE LASER E IPL IN UN UNICO DEVICE (LUCE PULSATA CON LASER ERBIUM 2940 ABLATIVO E FRAZIONALE) Relatore: Dott. Maximilian Catenacci Dermatochirurgo, Responsabile Scientifico Studi Medici Skindermolaser, Roma • IL RISPARMIO FISCALE DEL SUPER AMMORTAMENTO 2016: SINTESI NORMATIVA ED ASPETTI PRATICI Relatore: Dott. Massimo Angeletti Revisore Contabile, Albo Dottori Commercialisti Roma e Consulente Tecnico Tribunale Civile di Roma
SEDE E SEGRETERIA ORGANIZZATIVA VALET CPMA Via dei Fornaciai 29/B - Bologna Tel: 051 63.88.334 - Fax: 051 32.68.40 info@valet.it - www.valet.it
INFORMAZIONI GENERALI
ECM
Iscrizione ordinaria: € 85,00 Iscrizione Soci SIES/AFI: € 50,00 La quota comprende: Frequenza al corso, Lunch, ECM e attestato di partecipazione
Evento in fase di accreditamento
MEDICINA ESTETICA D.ssa Maria Cristina D’Aloiso Medico Chirurgo Medico Estetico – Padova
RIMODELLAMENTO DELLE LABBRA CON ACIDO IALURONICO A LUNGA DURATA Studio clinico sull’impiego di acido ialuronico con tecnologia IPN-Like e mannitolo per il rimodellamento armonico delle labbra
abbra piene e definite rappreL sentano la caratteristica tipica di un volto giovane e attraente. Tuttavia questa regione è estremamente delicata e costantemente sottoposta all’azione di molteplici fattori di aggressione che possono drasticamente modificarne la forma nel tempo dando loro un aspetto piatto, stretto e pallido [1]. La richiesta di correzione medico-estetica di tale distretto è assai frequente e la metodica più utilizzata è l’iniezione di filler riassorbibili di acido ialuronico per l’au-
Figura A: paziente femmina, 42 anni. Pre trattamento con Stylage Special Lips (foto in alto, LFS score 2) e a 9 mesi dal trattamento (foto in basso, LFS score 3).
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mento del volume delle labbra, la definizione del bordo del vermiglio e la riduzione delle rughe periorali. Esistono diversi tipi di filler per tale scopo, con caratteristiche reologiche e di durata molto diverse, con o senza aggiunta di anestetico [2, 3]. Da alcuni anni, i laboratori Vivacy hanno sviluppato un pool di filler di acido ialuronico monofasici, dotati di tecnologia InterPenetratedNetwork-Like (IPN-Like) e contenenti mannitolo. Tali filler sono costituiti da due strutture monofasiche indipendenti, una ad alta e una a bassa elasticità, unite tra loro da deboli legami. Tale tecnologia aumenta l’efficienza di crosslinking e il risultato è un gel monofasico con caratteristiche reologiche che consentono una facile estrusione dalla siringa, un impianto che non migra grazie alle caratteristiche del legame presente tra le due maglie di acido ialuronico, una durata prolungata e l’ottenimento di risultati estremamente naturali. All’interno del filler è stato aggiunto mannitolo: si tratta di un polialcol chimicamente inerte presente in natura, perfettamente tollerato dall’organismo, scarsamente assorbito ed escreto per via renale. Questa molecola agisce da antiossidante specifico nei confronti dei radicali liberi idrossilici. Il suo impiego comporta molteplici vantaggi: contrasta la depolimerizzazione precoce dell’acido ialuronico, agisce come stabilizzatore termico di proteine e glicosaminoglicani e svolge azione scavenger prolungata nel derma. La concentrazione di mannitolo all’interno dei filler Stylage è di 290-350 mOsm, tale da mantenere condizioni di isoosmolarità [4, 5]. Le labbra sono un distretto delicato da
trattare a causa dell’elevata mobilità, vascolarizzazione e sensibilità agli shock termici e meccanici. Per questo i laboratori Vivacy hanno messo a punto un prodotto specifico per le labbra. I DETTAGLI DELLO STUDIO CLINICO Stylage Special Lips Lido ha una concentrazione di acido ialuronico pari a 18,5 mg/g, è dotato di tecnologia IPN-Like, contiene mannitolo e lidocaina ed è iniettabile attraverso un ago da 30½ Gauge. L’aggiunta di lidocaina (0,3%) riduce il dolore al momento dell’iniezione del gel, non comporta un aumento del rischio di ecchimosi post trattamento e non influenza la qualità né la durata del risultato [6]. Nello studio clinico sono stati arruolati consecutivamente pazienti di età superiore ai 18 anni che desideravano un rimodellamento delle labbra e che presentavano uno score di 1 (labbra molto sottili) o 2 (sottili) alla Lip Fullness Scale (LFS) [7]. Sono stati esclusi i pazienti che si erano sottoposti a trattamenti medico estetici della regione labiale periorale nei 6 mesi precedenti allo studio. Le zone infiltrate sono state il bordo del vermiglio, il corpo del vermiglio e le commissure orali. È stato utilizzato 1ml di filler per paziente. La valutazione clinica è stata effettuata mediante acquisizione fotografica digitale in condizioni standard, valutazione mediante LFS e somministrazione di Global Aesthetic Improvement Scale (GAIS). La comparsa di eventi avversi è stata monitorata durante tutto il periodo di follow-up e le visite di follow-up sono state eseguite a 3, 6 e 9 mesi. Nello studio clinico sono state arruolate 45 pazienti, di sesso femminile,
Figura B: paziente femmina, 23 anni. Prima del trattamento con Stylage Special Lips (foto in alto, LFS score 2) e a 9 mesi (foto in basso, LFS score 4).
range di età 22-66 anni. Il punteggio di LFS all’inclusione dimostrava uno score LFS pari a 1 (molto sottili) in 24% (11/45) e 2 (sottili) in 76% (34/45) dei pazienti. A 3 mesi, 58% (26/45) dei pazienti era migliorato con score pari a 4 (piene) e 42% (19/45) con score pari a 3 (mediamente piene). I pazienti con score 3 (estremamente migliorato) alla GAIS erano 77%, mentre il 23% dei soggetti trattati indicava uno score 2 (molto migliorato) al controllo effettuato a 3 mesi. I risultati si sono mantenuti stabili a 6 e a 9 mesi (figure A e B). Non sono stati registrati eventi avversi durante tutto il periodo di follow-up, ad eccezione di 9 ecchimosi risoltesi spontaneamente in 72 ore. Questo studio clinico ha dimostrato che Stylage Special Lips Lido permette un sicuro ed efficace rimodellamento della forma delle labbra e un aumento volumetrico armonico, con una permanenza del risultato fino a 9 mesi e un ottimo controllo del dolore durante l’iniezione. ✘
BIBLIOGRAFIA 1. Raspaldo H et al. Lip and Perioral Enhancement: A 12-Month Prospective, Randomized, Controlled Study. J Drugs Dermatol. 2015 Dec 1;14(12):1444-52. 2. Glogau RG et al. A randomized, evaluatorblinded, controlled study of the effectiveness and safety of small gel particle hyaluronic acid for lip augmentation. Dermatol Surg. 2012;38(7, Part 2):1180–1192. 3. Sarnoff DS et al. Comparison of filling agents for lip augmentation. Aesthet Surg J. 2008;28:556–563. 4. Mendoza G et al. Inhibitory effect of different antioxidants on hyaluronan depolymerisation. Carbohydr Res. 2007 Jan;342(1):96-102. 5. Belda JI et al. HA combined with mannitol to improve protection against free radical endothelial damage: experimental method. J Cataract Refract Surg. 2005 Jun;31(6):1213-18. 6. Mole B et al. Benefits of adding lidocaine to a hyaluronic gel. J Cosmet Laser Ther. 2011 Oct;13(5):249-254. 7. Werschler WP et al. Development and validation of a photographic scale for assessment of lip fullness. Aesthet Surg J. 2015 Mar;35(3):294-307.
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SIM o s es 4 ngr nd 3o C Sta 37°
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MEDICINA ESTETICA Dr. Massimiliano Marziali Specialista in Ginecologia e Ostetricia Università degli Studi di Roma Tor Vergata
FEMTOUCH™: LA NUOVA FRONTIERA DEL LASER CO2 ACUPULSE™ PER IL RINGIOVANIMENTO VAGINALE Esperienza e risultati clinici sulla nuova soluzione per il trattamento dei disturbi vulvo-vaginali
on l’avanzare dell’età, molte donC ne possono incorrere in alterazioni a carico dell’apparato vaginale
e del sistema urinario, conseguenze dirette di una notevole riduzione dei livelli di estrogeni, comunemente ravvisabile nel periodo post-menopausa. Simili mutamenti determinano l’insorgenza dell’Atrofia Vaginale in circa il 40% delle donne in menopausa. Tale condizione genera secchezza, irritazione, bruciore e prurito intimo, oltre a dolore e fastidio durante i rapporti sessuali. In condizioni d’atrofia, la vulva subisce una serie di mutamenti anatomici e fisiologici che inducono la perdita del tessuto sottocutaneo e l’assottigliamento della cute; la vagina si riduce, perde elasticità, le cellule si impoveriscono di glicogeno e il ph vaginale tende a elevarsi a tal punto da alterare l’equilibrio chimico, dando così luogo a conti-
Fig. 1: il manipolo FemTouch™
nue vaginiti. Anche il pavimento pelvico è interessato da un rilevante processo involutivo; i vari fasci di muscoli e i legamenti che lo compongono vengono interessati da fenomeni di ipotrofia ed atrofia, generando un modificazione biochimica del collagene che risulta meno ricco di un fondamentale aminoacido: l’idrossiprolina. La terapia ormonale locale rappresenta un presidio fondamentale per risolvere queste problematiche. Tuttavia molte pazienti non accettano di buon grado trattamenti ormonali prolungati, mentre altre presentano controindicazioni assolute. Oggi la tecnologia laser rappresenta una soluzione sicura, confortevole e indolore, in grado di migliorare lo stato delle strutture vaginali mediante un approccio non invasivo.
lagene del tessuto connettivo della lamina propria vaginale, inducendo una repentina rigenerazione cellulare. L’effetto terapeutico è quello di un immediato ripristino dell’epitelio vaginale e il riequilibrio dell’ecosistema della mucosa stessa. L’azione del laser CO2 frazionato determina un recupero funzionale delle strutture della vagina, stimolando la produzione di nuovo collagene e favorendo la vascolarizzazione, l’incremento del tono muscolare e del controllo volontario dello stesso. Il trattamento agisce sui meccanismi responsabili dell’insorgenza atrofica, eliminando in maniera definitiva prurito, irritazione e il dolore durante i rapporti sessuali, attraverso una procedura ambulatoriale mini-invasiva, sicura e indolore.
MECCANISMO D’AZIONE FemTouch™ , sviluppato da Lumenis in collaborazione con i migliori ginecologi a livello internazionale, è il nuovo dispositivo vaginale utilizzabile con Acupulse™, laser CO2 frazionato. FemTouch™ abla delicatamente il tessuto vaginale in modalità frazionata attraverso un’onda continua a bassa energia, rilasciando calore negli strati della mucosa. La lunghezza d’onda del laser CO2 (10600nm) trova il suo target nell’acqua, principale cromoforo all’interno della mucosa. Così come nelle procedure di skin resurfacing, il laser AcuPulse induce uno stato infiammatorio. La scansione crea canali di ablazione del diametro di 210 micron. L’effetto biologico è quello di indurre neocollagenesi e rimodellamento del col-
LA TECNOLOGIA FemTouch™ di Lumenis presenta un manipolo sterilizzabile in autoclave che viene inserito nel canale vaginale per effettuare il trattamento (Fig 1). La fessura esagonale da dove viene irradiata la luce presenta uno specchio deflesso a 45°; dopo l’inserimento il manipolo viene ruotato di 60° a ogni step, fino a una completa copertura della superficie della mucosa esposta (Fig. 2).
Fig. 2: modalità di lavoro del manipolo FemTouch™
Fig. 3: Il manipolo FemTouch™ radiale
È disponibile anche un manipolo che irradia a 360°, senza necessità di rotazione (Fig 3). Il software associato è intuibile e di facile utilizzo, con annessa scala delle energie e delle densità, e con la possibilità di modulare e personalizzare il trattamento per ogni singola paziente. RISULTATI CLINICI È stato condotto uno studio su 15 pazienti, con sintomi tipici dell’atrofia vaginale quali secchezza, bruciore e fastidio durante i rapporti sessuali. Tutte le pazienti hanno riportato una totale assenza di dolore durante il trattamento. Il 67% ha riportato anche una totale assenza di fastidio, mentre il restante 33% ha riportato una lieve sensibilità alla vibrazione o alla rotazione del manipolo (Fig. 4). A distanza di sei ore, il 27% delle pazienti continuava a non presentare alcun fastidio, mentre per il 73% compariva un lieve bruciore, risolto completamente a distanza di un giorno. L’87% delle pazienti, dopo una sola seduta, ha riportato un notevole miglioramento rispetto alla sensibilità durante i rapporti, pur avvertendo un lieve fastidio re-
CASO 1 prima
CASO 1 dopo
CASO 2 prima
CASO 2 dopo
Fig. 5: mucosa vaginale prima del trattamento e subito dopo il trattamento
siduo; il rimanente 13% del nostro studio si è invece dimostrato totalmente soddisfatto, riportando lo stesso miglioramento senza alcun fastidio residuo. L’aspetto clinicamente più significativo dell’azione del laser CO2 frazionato è rappresentato da una repentina vascolarizzazione della mucosa vaginale nell’immediato post trat-
tamento, dovuta principalmente all’induzione di uno stato infiammatorio dell’epitelio (Fig. 5). CONCLUSIONI FemTouch™ di Lumenis rappresenta la nuova frontiera tecnologica per il trattamento dei disturbi vulvo-vaginali, offrendo una valida alternativa alle canoniche terapie ormonali mediante un trattamento rapido e indolore per le pazienti, facile e sicuro per i medici. Inoltre, il laser Acupulse™ di Lumenis, nelle sue molteplici modalità, a onda continua e superpulsata, assicura un ampio spettro d’utilizzo, garantendo elevatissime presatazioni nella maggior parte delle applicazioni estetiche, dermatologiche e in microchirurgia. ✘ PER INFORMAZIONI
Lumenis Italia Tel: 06 90.75.230 - 06 90.75.249 lumenis-italy@lumenis.com www.lumenis.com
Fig. 4: risultati clinici dello studio
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MEDICINA ESTETICA Dr. Maurizio Cavallini Specialista in Chirurgia Plastica e Ricostruttiva - Milano e Dr.ssa Paola Molinari Specialista in Chirurgia Generale - Modena Docenti CPMA VALET - Bologna
numero di procedure eseguite in Iè lMedicina Estetica negli ultimi anni cresciuto in modo progressivo e inarrestabile sia per la maggiore disponibilità di prodotti sempre più facili da usare anche attraverso device di semplice gestione che aiu-
Nodulo labiale superiore mucoso
Visibilità di filler in sede periorale superiore dopo incisione con lama da bisturi da 11, fuoriuscita da nodulo di materiale da pregressa infiltrazione con acido jaluronico 44
COME TRATTARE LE COMPLICANZE IN MEDICINA ESTETICA Aumenta il numero delle procedure eseguite in ambulatorio e, parallelamente, aumentano i cosiddetti effetti collaterali. Ecco come affrontarli…
tano l’attività del medico, sia per il maggior interesse professionale dimostrato dalla classe medica. Di pari passo, però, si è anche assistito a una maggiore incidenza non solo degli effetti collaterali (che rappresentano eventi avversi legati direttamente all’uso di un particolare dispositivo medico e che quindi sono comunque potenzialmente attesi in minima percentuale), ma anche e soprattutto a errori tecnici messi in atto dal singolo professionista per errore di tecnica. Ciò può produrre delle vere e proprie complicanze che possono condurre a sequele permanenti al paziente e che possono sfociare anche in contenziosi medico-legali laddove ci sia un’imperizia da parte del medico, con conseguenze a volte pesanti da un punto di vista economico e morale per il medico coinvolto. A questo scopo, la prima indicazione di prevenzione delle complicanze è… studiare! Sembra banale, ma è cosi: perché conoscere bene l’anatomia in cui ad esempio si posiziona un filler o i punti in cui si inietta la tossina botulinica, non solo ne determina l’efficacia e il buon risultato, ma anche l’insorgenza di complicanze a breve o lungo termine; conoscere le caratteristiche fisiche e farmacologiche di un prodotto permette di prevedere la cinetica d’azione, i tempi attesi di risultato e la loro diffusione potenziale (vedi la tossina botulinica o il sodio desossicolato per le adiposità localizzate). La seconda indicazione di prevenzione è quella di seguire corsi preparatori specifici organizzati dalle scuole di Medicina Estetica ufficiali che esistono in Italia e che, attraverso il coinvolgimento di do-
centi esperti; possono fornire tutte le istruzioni di uso e di applicazione dei prodotti, rispondendo a quesiti e dubbi che chi apprende può avere. ESSERE PREVENUTI Detto questo, ritengo che per evitare complicanze sia necessario: 1) D otarsi di farmaci e/o attrezzature che permettano di risolvere le possibili complicanze acute (kit di rianimazione, farmaci anti allergici, defibrillatori semiautomatici, ecc), con la cura (che peraltro in molte regioni è un obbligo) di aggiornarsi nell’esecuzione di corsi certificati per BLS (Basic Life Support), in genere gestiti dai locali servizi di 118 provinciali.
Lesione da Erbium-Yag 2940
corso teorico-pratico
GESTIONE DELLE COMPLICANZE IN MEDICINA ESTETICA Obiettivo del corso Il corso si pone l’obiettivo di far affrontare nel miglior modo possibile ai medici le eventuali complicanze derivanti da trattamenti di Medicina Estetica. Il corso risponde alle seguenti finalità: 1) Valutazione del rischio generico in medicina estetica, 2) Studio delle diverse complicanze provenienti dalle caratteristiche intrinseche del prodotto e della tecnologia. 3) Riconoscimento delle complicanze maggiori e minori. 4) Gestione delle complicanze. 5) Aspetti medico legali, assicurativi e di consenso informato. DOCENTI: Dr.ssa Paola Molinari e Dr. Maurizio Cavallini DATA DEL CORSO: 25 Novembre 2016 ECM: 8 crediti RICHIEDI PROGRAMMI DETTAGLIATI SEGRETERIA E SEDE: CPMA - VALET Divisione Didattica - Bologna Tel: 051 63.88.334 - www.valet.it - info@valet.it
Tutte le immagini di questo articolo sono state tratte dal volume “La gestione degli errori e delle complicanze in Medicina Estetica”, redatto dalla Dr.ssa Paola Molinari e dal Dr. Maurizio Cavallini ed edito da OEO - Officina Editoriale Oltrarno
2) Acquisire le nozioni base mediche e psicologiche per non mettere in atto pratiche che fanno la complicanza della complicanza. 3) Conoscere come gestire le complicanze specifiche per ogni procedura: pensiamo ai granulomi o alle necrosi dovute all’uso di filler (per esempio le jaluronidasi), alle ptosi palpebrali dovute alla tossina botulina, alle discromie da laser o da terapia sclerosan-
te, alle estrusioni o visibilità dei fili di sostegno, alle ustioni da peeling chimici, ecc. A questo scopo, abbiamo pensato di riproporre il corso CPMA VALET sulla gestione delle complicanze che possa seguire il filo logico delle questioni sopraesposte e abbiamo pubblicato un interessante libro nel quale trovare un breviario dedicato alle possibili complicanze e alla loro gestione. ✘
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LA RADIOFREQUENZA: MIGLIORARE CIÒ CHE IL TEMPO TENDE A DESTRUTTURARE
MEDICINA ESTETICA Dr.ssa Francesca Serrao Biologa – Rho (Mi)
La radiofrequenza permette di trattare l’inestetismo utilizzando il riscaldamento profondo controllato della zona, ottenendo un netto miglioramento dell’elasticità e della lassità cutanea. La tecnologia permette di trasportare energia e calore al derma profondo e al sottocute, proteggendo l’epidermide dall’insulto termico. Si agisce mediante un manipolo attivo, che innalza la temperatura della zona sottoposta al trattamento
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ntraDerma® MF, la nuova piattaforma multifunzionale Blue-Moon®, nasce per l’emissione di radiofrequenza resistiva, con la possibilità di decidere successivamente l’installazione di altre tecnologie come radiofrequenza frazionata, ultrasuoni a bassa frequenza, ultrasuoni micro shock wave (noise free), veicolazione transdermica e microcorrenti. Grazie al manipolo con teste intercambiabili, offre un’ottima maneggevolezza, sia nell’effettuare trattamenti estetici che nella terapia fisica. Il meccanismo d’azione della radiofrequenza resistiva si basa sul principio di fisica secondo il quale l’energia erogata dallo strumento si trasforma in calore. Ciò è dato dalla naturale resistenza (impedenza) dei tessuti cutanei al movimento di elettroni provocato da un campo di radiofrequenza, ed è proporzionale alla quantità di corrente erogata e al tempo di applicazione impiegato, nonché inversamente proporzionale all’impedenza. Nel sistema resistivo, il tessuto corporeo funge da resistenza, in quanto gli elettrodi sono in metallo conduttore. La profondità e il grado dell’effetto termico dipendono dalle caratteristiche di conduttività del tessuto trattato: tanto minore è l’impedenza del tessuto, cioè la resistenza al movimento degli elettroni, tanto maggiore è il calore prodotto, determinando quindi una variabile di energia che dipende dal tipo di tessuto, dalla quantità di corrente e dal tipo di emissione. Ogni testa è equipaggiata di una sonda di temperatura, la quale controlla in tempo reale il corretto funzionamento. Non essendo possibile effettuare la misurazione della temperatura sottocutanea, abbiamo effettuato delle prove sperimentali
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in ex vivo. L’esperimento è stato eseguito utilizzando più strati di carne di maiale, tra i quali sono state inserite delle sonde. Utilizzando le temperature registrate, è stato sviluppato un algoritmo che ci permette di calcolare la temperatura istantanea presente a circa 1 mm di profondità, ovvero nel derma, partendo dalla temperatura superficiale rilevata dalle sonde termiche presenti sui manipoli. DOPPIA AZIONE In estetica vengono trattati gli inestetismi cutanei, sottocutanei e del tessuto profondo mediante ipertermia controllata. È possibile trattare anche PEFS, portando a un notevole miglioramento della condizione in soggetti in I e II stadio. Grazie al controllo in temperatura si può agire da un lato sulla normalizzazione del collagene esistente che, a causa di molteplici fattori, con il tempo si degrada, e dall’altro sulla produzione di nuove proteine reticolari da parte dei fibroblasti stimolati dal calore controllato. L’energia irradiata genera un diffuso aumento delle temperature tissutali in modo graduale e fisiologico, favorendo l’ossigenazione per vasodilatazione e quindi migliorando il trofismo cellulare e prevenendo tutti quei fenomeni legati alla produzione di radicali liberi e/o variazioni di pH tissutale che indurrebbero fibrosità, asfissia e peggio-
ramento delle problematiche microcircolatorie. Il controllo della temperatura è fondamentale per avere un trattamento realmente efficace. Le ultime ricerche, infatti, confermano che emissioni di temperature eccessive o troppo veloci influenzano negativamente la pelle sotto molteplici aspetti quali l’aumento della produzione di radicali liberi e la stimolazione della produzione di collagene fibrotico da parte dei fibroblasti, determinando un invecchiamento precoce della pelle, ma anche aumento e stimolo dell’attività delle Metalloproteinasi, con conseguente degenerazione del collagene strutturale. Il riscaldamento della cute porta anche alla problematica della dolore percepito dal paziente, in quanto il corpo umano tende ad adattarsi all’aumento di temperatura graduale secondo un algoritmo, chiaramente variabile da un individuo all’altro. Quindi, Blue-Moon® ha pensato di automatizzare gli incrementi di temperatura con variabili specifiche per vari soggetti, interponendo fra un incremento e l’altro delle pause, anch’esse variabili. Il risultato è stato alquanto performante. I pazienti, nella quasi totalità dei casi, riescono a sopportare agevolmente temperature sottocutanee fino a 45 – 50 °C. In terapia fisica, la radiofrequenza resistiva agisce sull’eliminazione del dolore percepito dal paziente sin dalle
Paziente di 28 anni: A) prima dei trattamenti di cavitazione, B) Esito dopo 8a seduta settimanale di cavitazione
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A
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Paziente di 57 anni trattata con radiofrequenza diatermica: A) prima, B) Rossore immediatamente post 1° trattamento, C) Esito dopo 4 sedute a cadenza quindicinale
prime sedute, facilitando e rendendo più efficaci le successive manovre riabilitative che sono attuate su muscoli e tendini già liberati dalla cosiddetta contrattura antalgica. La diminuzione del dolore permette di spingere in profondità il massaggio ed eventualmente associare tecniche di mobilizzazione, ottenendo risultati più rapidi e più stabili. Inoltre, la continua stimolazione energetica, porta a una riduzione ulteriore dei tempi di recupero. La sua azione si basa sui seguenti punti. • Vasodilatazione con aumento di perfusione e drenaggio linfatico che facilitano la rimozione degli agenti infiammatori e apporto di agenti riparatori. Inoltre è favorito il metabolismo locale. • Effetto “Cell Killing”, che stimola la ricostruzione tissutale.
• Aumento della velocità delle reazioni metaboliche dovuto all’incremento di temperatura. • L’aumento di temperatura dell’apparato muscolo-scheletrico provoca l’aumento di estensibilità delle fibre collagene e il rilassamento muscolare per la modificata attività dell’organo tendineo di Golgi e dei fusi neuromuscolari. È una terapia semplice e non invasiva, che sollecita fortemente i meccanismi cellulari e incrementa l’attivazione dei naturali processi riparativi e antinfiammatori, agendo anche sugli strati più profondi. Per i sopracitati motivi, è particolarmente indicata per patologie riguardanti ginocchio, spalla, anca, caviglia, mani, colonna vertebrale, patologie dolorose infiammatorie osteoarticolari e muscolari, quali artrosi,
lombalgie e sciatalgie, integrando l’intervento terapeutico nelle patologie osteoarticolari e muscolari acute e croniche. Grazie alle peculiarità citate, IntraDemra® MF risulta essere la piattaforma multifunzione ottimale per terapia ed estetica. BIBLIOGRAFIA ESSENZIALE - G. B. Racz, MD, FIPP*; R. Ruiz-Lopez, MD, FIPP - Radiofrequency Procedures - Pain Practice Volume 6, Issue 1, pages 46–50, March 2006. - Timothy Woodacre*, Anna Thomas and Vipul I Mandalia - Pain Relief Following Radio Frequency Energy Chondroplasty for Isolated Chondral Lesions of the Knee - Woodacre et al., J Arthritis 2014, 3:2. - Uwe Paasch, Marc Oliver Bodendorf, Sonja Grunewald, Jan Christoph Simon - Skin rejuvenation by radiofrequency therapy: methods, effects and risks - JDDG; 2008 • 6 Submitted: 14.2.2008 | Accepted: 7.4.2008.
IntraDerma® MF LA PIATTAFORMA MULTIFUNZIONALE IntraDerma® MF è la nuova piattaforma multifunzionale pensata per chi vuole avere le migliori tecnologie in un solo dispositivo. L’apparecchiatura nasce per l’emissione di radiofrequenza resistiva, con la possibilità di decidere successivamente l’installazione di altre tecnologie (Ultrasuoni a Bassa Frequenza - Micro-Shock Wave; Radiofrequenza Frazionata; Veicolazione Transdermica; Microcorrenti)
APPLICAZIONI MEDICALI Medicina Estetica: trattamenti di ringiovanimento cutaneo in atrofia del derma sia a livello del viso che del corpo. luciacacciadesign.it | ADV-radio-amb-med-04-16
Fisioterapia: Affezioni dell’apparato muscolo scheletrico cronicizzate, edemi e fibrosi. Linfologia: Stimolazione apparato linfatico. Ginecologia: Ringiovanimento vulvare.
APPLICAZIONI BEAUTY Tonificazione tessutale. Trattamento di cellulite in stadio I e II. Drenaggio stasi linfatica.
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MEDICINA ESTETICA Dr.ssa Paola Molinari Specialista in Chirurgia Generale - Modena
LA RIDENSIFICAZIONE DELLA PELLE CON REDENSITY [I] E RHA 1 IN RELAZIONE AI MORFOTIPI: UNA PROSPETTIVA ITALIANA Da tempo, molti medici trovavano insoddisfacente il modo di affrontare la correzione degli inestetismi. Così abbiamo studiato un nuovo metodo, per venire incontro alle esigenze del medico e a quelle del paziente di oggi
ino a tempi recenti, la correzione F degli inestetismi era semplicemente legata al fatto puntuale: in
buona sostanza, si vedeva una ruga e la si riempiva, senza preoccuparsi di altro. Ormai da tempo molti medici trovavano insoddisfacente questo approccio, ed è apparso quindi necessario ripensare a nuovi metodi, più completi e soprattutto sinergici, per venire incontro alle esigenze del medico, ma anche a quelle del paziente di oggi. La ridensificazione dinamica è un recentissimo metodo per affrontare la comparsa dei segni del tempo. Si tratta di una strategia antiaging combinata, nella quale il filler “dinamico” Teosyal RHA 1, un acido ialuronico
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strutturato in modo da essere particolarmente versatile e maneggevole, va ad aggiungersi ai principi attivi e ai nutrienti del biorivitalizzante Teosyal PureSense Redensity [I], che contiene, oltre ad acido ialuronico
alla pelle e la salute comporta il reshaping, il miglioramento estetico. Quindi miglioramento biologico e miglioramento estetico procedono insieme, in maniera indissolubile.
non crosslinkato, Acido alfa-lipoico, N-Acetil-L-Cisteina, Glutatione e altri elementi fondamentali per proteggere la cute e stimolare la ristrutturazione tissutale. La sinergia tra il complesso dermoristrutturante di Redensity [I] e la nuova morfologia di RHA 1 rende possibile la creazione di una grande “riserva di idratazione” e fa sì che la pelle assuma una rinnovata consistenza, una maggiore elasticità, una nuova luminosità. Riusciamo così a conseguire importanti risultati su almeno tre fronti: 1) i nversione dei processi ossidativi e protezione dai fattori ambientali (fotoaging strategy); 2) r idensificazione e rigenerazione dermo-epidermica (cronoaging strategy); 3) c orrezione degli inestetismi (reshaping). Con il protocollo di ridensificazione dinamica, la correzione è fatta per donare salute
Ma non finisce qui. Il protocollo di ridensificazione dinamica è flessibile, direi quasi personalizzabile perché viene modulato in relazione ai diversi morfotipi. Questa possibilità, che dà grande valore alla professionalità del medico e permette di raggiungere il massimo della soddisfazione del paziente, me la fa definire una strategia del futuro! Un futuro nel quale la soluzione unica, valida per tutti, sarà un pallido ricordo. Sappiamo infatti che l’aging cutaneo cambia, generalmente, in relazione all’età e si può considerare la somma di una quota genetica di invecchiamento (cronoaging) e di una legata, invece, alle abitudini e agli stress esterni ai quali la pelle di ognuno di noi viene sottoposta giorno dopo giorno (fotoaging). Non sempre, però, cronoaging e fotoaging vanno di pari passo con l’età anagrafica.
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Come principio generale, nella mia attività quotidiana, tendo a dividere i pazienti in due grandi categorie: 1) donne in pre-menopausa e uomini; 2) donne in post-menopausa. Teniamo presente, ad esempio, che sempre più spesso pazienti oncologiche si rivolgono alla Medicina Estetica per una remise en forme. Dunque, se una paziente in menopausa traumatica da terapia desidera sottoporsi a un trattamento di ridensificazione dinamica, è evidente che il suo caso non potrà essere considerato solo in base all’età anagrafica. DIVERSI MORFOTIPI La seconda grande differenziazione che conviene adottare è relativa proprio ai morfotipi. Le persone particolarmente giovani con un
invecchiamento iniziale (che sarà verosimilmente prevalentemente fotoaging, data la giovane età) possono essere trattate con la biostimolazione, attraverso Redensity [I], o anche solamente consigliando l’uso a domicilio di cosmeceutici appropriati per una corretta prevenzione. Se però – sempre facendo riferimento al protocollo medico-estetico TEOXANE – si sale al grado 1 (fotoaging lieve-moderato, età 25-45 anni) o, a maggior ragione, ai gradi 2 e 3 (fotoaging avanzato, età 45-60 anni/ fotoaging severo, oltre i 60 anni), sarà necessaria un’azione di “sostegno reticolato” e di riempimento delle rughe. Ecco un primo esempio di uso combinato di Redensity [I] e di RHA 1, che ne fa cogliere immediatamente il valore e soprattutto ne chiarisce la strategia di azione. Inoltre il concetto di combinato e di personalizzato non si limita a questa fase. Sempre a seconda del paziente che mi trovo davanti valuto in ogni caso l’opportunità, se non la necessità, di ricorrere ad altri trattamenti, ad esempio di peeling o di microdermoabrasione che, in sinergia con la ridensificazione dinamica, permettono di raggiungere risultati di eccellenza. Il protocollo di ridensificazione della pelle va affiancato e completato da una cura di bellezza quotidiana, prestando attenzione alla qualità dei prodotti cosmeceutici ma anche alla qualità dello stile di vita. Stile di vita e salute vanno di pari passo, e poiché, a mio avviso, salute e bellezza sono inscindibili, non è più possibile limitarsi a un’azione medico-estetica puramente correttiva, senza badare alla salute biologica della pelle. Per questo, ribadisco, il fatto di dedicarsi con regolarità alla cura e alla gestione della propria pelle è fondamentale. L’invecchiamento va contrastato giorno per giorno: i pazienti che per tanti anni hanno trascurato questa particolare attenzione, magari esponendosi senza protezione ai raggi ultravioletti o adottando uno stile di vita molto stressante associato al
Prima e dopo. Risultati 1 mese dopo la terza sessione Teosyal Redensity I*
fumo e al poco sonno, mostrano un danno cutaneo che è completamente differente rispetto a coloro che, invece, hanno prestato più attenzione a questi aspetti. ✘ PER INFORMAZIONI
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LA MESOTERAPIA LOCALIZZATA
MEDICINA ANTALGICA Dr. Franco Paolini Medico Chirurgo Docente CPMA VALET - Bologna
Trattare solo le zone dolenti senza riconoscerne le alterazioni funzionali articolari vertebrali alla loro origine può portare a un risultato terapeutico parziale e insoddisfacente. Ecco che cosa bisogna fare
na delle modalità di somminiU strazione di molecole farmacologiche in distretti cutanei corporei
sede di dolore localizzato è la Mesoterapia (o Intradermo Terapia Distrettuale). Si tratta di una possibilità che va ad aggiungersi alle comuni somministrazioni per os. intramuscolari, intravenose e itra articolari. Si differenzia da queste ultime in quanto alla sua indiscutibile efficacia nel trattamento dei dolori concorrono anche meccanismi diversi da quello farmacologico, ossia il riflessologico e il bioumorale-immunologico. Farmaci antinfiammatori, opportunamente diluiti con soluzione fisiologica, vengono infiltrati al livello intradermico e in piccole quantità nelle sedi cutanee di localizzazione del dolore. Il principale bersaglio del trattamento con la mesoterapia è la sede di localizzazione del dolore e riguarda tutte quelle articolazioni in cui il dolore nasce quasi esclusivamente da un’alterazione infiammatoria degli elemento costitutivi l’articolazione (ossa, cartilagini, inserzioni tendinee, muscoli, capsule articolari, membrana sinoviale). E infatti, quando i dolori hanno una sicura origine articolare, i piccoli depositi di diluizione farmacologica infiltrati in sede cutanea intradermica sopra l’articolazione, permettono una lenta diffusione del farmaco, coinvolgendo tutti i suoi tessuti anatomici fino a giungere, a distanza di ore o di un giorno o due, il distretto intrarticolare. QUALI SONO QUESTE ARTICOLAZIONI? Le elenco in base a quello che l’esperienza pluridecennale mi ha dato
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modo di classificarle, in una graduatoria di maggior efficacia (ricordate che si tratta comunque della mia esperienza personale). • Ginocchia • Spalle • Gomiti • Polsi • Caviglie • Mani • Piedi LE ARTICOLAZIONI INTERVERTEBRALI E la colonna vertebrale? Qui corre l’obbligo di parlare delle articolazioni intervertebrali come se dovessimo un po’ distinguerle dalle sopra citate articolazioni. Perché? Perché se è pur vero che processi infiammatori acuti, ma più spesso cronici, possono riguardare direttamente le articolazioni intervertebrali e beneficiare di un localizzato trattamento antalgico mesoterapico, non dobbia-
mo dimenticare che alterazioni funzionali del rachide (da identificare con specifiche manovre semeiologiche) possono causare dolori locali, ma anche dolori riflessi apparentemente sconnessi dalla loro sede di origine. Trattare solo le zone dolenti senza riconoscerne le alterazioni funzionali articolari vertebrali alla loro origine può portare a un risultato terapeutico parziale e insoddisfacente. In questo articolo voglio presentare iconograficamente quali principali distretti corporei possono essere sede di localizzazione di un dolore la cui causa risale a monte nella colonna vertebrale e ci impone di effettuare un esame obiettivo e un trattamento localizzato sia nella sede riflessa del dolore ma anche, e soprattutto, nei distretti intervertebrali identificati come origine dei dolori localizzati.
rachide. La Mesoterapia, anche da sola ma con tempi spesso maggiori, è in grado di agire anch’essa sulle cause dei disturbi intervertebrali, e quindi il termine “localizzata” va inteso anche come un trattamento localizzato nelle sedi di origine dei dolori. ✘
L’ORIGINE VERTEBRALE In pratica, svariati distretti corporei dolenti che potrebbero far presupporre un’origine esclusivamente articolare dei dolori hanno un’origine vertebrale in specifici tratti del rachide. In altri termini, un dolore scapolo-omerale, del gomito, del polso, della clavicola, del petto, del tronco, dell’anca, dell’inguine, del pube, del ginocchio e della gamba, possono riconoscere anche un’origine vertebrale che va identificata e trattata. Anche dolori lombari bassi a livello della cresta iliaca possono avere un’origine vertebrale più alta (D12-L1). Spesso mi sono chiesto come fosse possibile che una metodica così efficace come la mesoterapia non desse sempre ottimi risultati a tutti coloro che la applicano così come da circa 30 anni li ottengo io. La principale risposta (ma non l’unica), è quanto sopra esposto. Riappropriarci di una capacità semeiologica che ci faccia identificare integralmente le cause dei dolori e trattarli non solo nella loro sede di localizzazione, ma anche in quella di origine. Il rachide cervicale, dorsale e lombare rappresentano quindi il maggior sistema articolare che può beneficiare del trattamento mesoterapico con risvolti curativi anche nei dolori riflessi, sia in quelli di origine puramente radicolari sia in quelli, ed
è il caso prevalente, di origine funzionale (pseudoradicolari). La terapia manuale vertebrale e articolare di Robert Maigne, non fosse altro che per le meticolose manovre semeiologiche che si attuano per la ricerca dei disturbi funzionali, è perfettamente in grado di identificare e trattare questi disturbi con appropriate manovre mobilizzative del
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MESOTERAPIA ANTALGICA INTEGRATA Obiettivo del corso Insegnamento della Mesoterapia (Intradermo Terapia Distrettuale) dalle sue premesse teoriche alla pratica clinica per la cura delle principali affezioni dolorose. La possibilità di contestuale stimolazione di punti particolarmente reattivi per ciascuna patologia caratterizzerà il corso con l’insegnamento di detti punti per un’azione mirata e sinergica con la terapia localizzata. DOCENTE: Dr. Franco Paolini DATA DEL CORSO: 17(pom)-18 Settembre 2016 ECM: 13,5 crediti
AGOPUNTURA DI SINTESI FUNZIONALE Obiettivo del corso Realizzazione di una sintesi estrema del costrutto teorico dell’Agopuntura Cinese finalizzata alla immediata applicabilità nel campo delle principali affezioni dolorose articolari. L’insegnamento di nozioni di Riflessologia Auricolare e di Craniopuntura doterà i discenti della capacità di agire efficacemente nella risoluzione dei blocchi articolari acuti. DOCENTE: Dr. Franco Paolini DATA DEL CORSO: 28-29-30 Ottobre 2016 ECM: 25 crediti RICHIEDI PROGRAMMI DETTAGLIATI SEGRETERIA E SEDE: CPMA - VALET Divisione Didattica - Bologna Tel: 051 63.88.334 - www.valet.it - info@valet.it
SIES
LA GRANDE BELLEZZA A BOLOGNA Nuova location, nuovi record per il 19° Congresso Internazionale SIES. Ancora una volta, abbiamo il piacere di raccontare un grande successo dedicato alla Chirurgia e Medicina Estetica…
sono freddi, d’accordo, però servono a raccontare le emozioni. Prendete i numeri del 19° Congresso InternazionaInumeri le di Chirurgia e Medicina Estetica organizzato dalla SIES a Bologna, per l’occasione abbinato alla tredicesima edizione
di Sclerotherapy, il Simposio Internazionale di Flebologia che rappresenta il fiore all’occhiello dell’AFI: 3.500 i frequentatori nella sola giornata di Sabato; 286 le relazioni presentate nelle 8 sale che hanno ospitato, al Palazzo dei Congressi, la tre giorni congressuale; 120 le aziende che hanno proposto le rispettive eccellenze occupando i 4.500 metri quadrati destinati agli stand; 9 le sessioni impreziosite dai collegamenti televisivi in diretta con il Poliambulatorio MULTIMED; 15 i collegamenti internazionali via web con specialisti di stanza in Belgio, Cile, Francia, Germania, Grecia, India, Polonia e Stati Uniti. Insomma, i numeri saranno anche freddi, però hanno il potere non mentire: dal 26 al 28 febbraio scorsi, la Grande Bellezza ha fatto tappa a Bologna, nella nuova location – il Palazzo dei Congressi, cuore del quartiere fieristico bolognese – che da quest’anno ospita i due importanti avvenimenti. Là dove i numeri si fermano, subentra l’esperienza diretta: nelle sale e negli stand sono stati presentati nuove tecniche e nuovi dispositivi per rendere Chirurgia e Medicina Estetica sempre più vicine alle esigenze della gente, insomma più “friendly”. Grazie alla ricerca scientifica, infatti, la “paura da bisturi” ha ceduto il passo alle tecniche sempre meno invasive e sempre più personalizzabili, per offrire a ogni utente il miglior risultato possibile e personalizzato, cosa ben diversa da quegli effetti “standardizzati” che tanto hanno fatto gridare allo scandalo in passato. Ma questi sono aspetti tecnici che lasciamo sviluppare dagli esperti che abbiamo coinvolto per preparare questo reportage. Noi, prima di affrontare i temi scientifici del Congresso, vogliamo ricordare la fantastica Cena di Gala, che quest’anno ha avuto come splendida cornice i saloni di Palazzo Re Enzo, storico cuore pulsante della città delle Due Torri. Un ringraziamento a chi ci ha ospitato, a chi ha imbandito le nostre tavole, a chi (Filorga e Gloria) ci ha supportato in questo ulteriore sforzo organizzativo e, naturalmente, a chi ci ha fatto compagnia in quella splendida serata. A ciascuno la sua bellezza, quindi, grazie a medici sempre più preparati e a prodotti sempre più raffinati: questo il succo della kermesse internazionale di Bologna. Grazie a SIES e AFI, la Grande Bellezza è di casa, sotto le Due Torri…
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Maurizio Priori STIAMO LAVORANDO PER VOI Dottor Priori, come hanno titolato alcuni organi d’informazione, quest’anno – grazie al 19° Congresso Internazionale SIES – la Grande Bellezza ha fatto tappa a Bologna. Nella nuova location del Palazzo dei Congressi, le cose sono andate secondo i suoi auspici? «Auspici ampiamente superati sia come numero di congressisti, sia come visitatori e anche come aziende espositrici. Insomma, siamo estremamente contenti dal punto di vista quantitativo e qualitativo e la cosa più importante è che anche chi ha partecipato al Congresso ha espresso pareri molto positivi». Quali sono state, secondo lei, le grandi novità presentate al 19° Congresso? «Anche quest’anno sono state tante le novità, per esempio a livello elettromedicale, ma dovendo sceglierne una per tutte parlerei di filler sempre più sicuri ed efficaci». Le live sessions in diretta dal Poliambulatorio Multimed restano un punto fermo della tre giorni congressuale SIES… «Sì, rappresentano un autentico fiore all’occhiello e ci consentono di offrire ai colleghi un’informazione completa, dettagliata, immediatamente fruibile». Possiamo affermare che la crisi economica ha allentato la morsa nei confronti degli ambulatori dove si praticano Chirurgia e Medicina Estetica? «Già nel 2015 avevamo notato un’ottima ripresa d’interesse a livello congressuale, che ovviamente rifletteva la ripresa d’interesse a livello… ambulatoriale. Quest’anno possiamo ufficializzare l’uscita del settore dalla crisi che ci aveva colpito nel 2008». L’anno prossimo il Congresso spegnerà la ventesima candelina: avete in mente qualcosa di speciale per festeggiare l’avvenimento? «Non voglio fare il misterioso, però ovviamente non è il caso di parlarne adesso. Quello che posso dire è che stiamo studiando grosse novità a livello scientifico, ma non solo. Insomma, saremo all’altezza del nome che ci siamo fatti in tutti questi anni…».
Alessandro Gennai OPERARE A “PORTE APERTE” Dottor Gennai, durante il Congresso Internazionale SIES lei è stato uno dei protagonisti delle live sessions dal Poliambulatorio Multimed: può raccontarci che cosa si prova a sentirsi sotto la lente d’ingrandimento di tanti colleghi che seguono le sue mosse in collegamento diretto? «Ricordo quando ero giovane, durante la mia formazione in Chirurgia Estetica: ho girato il mondo per vedere grandi chirurghi operare e cercare di carpire i loro segreti . Questo non perché in Italia non ci fossero grandi chirurghi, ma perché non era, e purtroppo non lo è ancora oggi, facile entrare nelle sale operatorie di chirurghi di esperienza per i giovani colleghi: bene, da allora mi sono riproposto che la mia sala operatoria sarebbe stata sempre aperta ai colleghi che volessero condividere esperienze o semplicemente vedere le mie tecniche. A oggi, tantissimi colleghi italiani ed esteri sono venuti nella mia sala operatoria per condividere le esperienze e ho organizzato e tenuto tanti corsi sulle mie tecniche MIVEL (Minimal Incisions Vertical Endoscopic Lifting) e SEFFI (superficial enhanced fluid fat injection)». Come si è trovato, nel suo ruolo di attore protagonista, nella nuova location del Palazzo dei Congressi? «Il corso live delle mie tecniche MIVEL E SEFFI, che ho tenuto durante il Congresso SIES, è stato impegnativo ma mi ha dato tanta soddisfazione; tanti colleghi hanno potuto vedere dal vivo queste tecniche. La chirurgia live è fondamentale per apprendere e capire le tecniche. Devo ringraziare gli organizzatori del Congresso e il Presidente per avermi dato questa opportunità e l’incredibile staff del day hospital MULTIMED per l’assistenza; infine un ringraziamento a tutti i miei collaboratori, che condividono con me queste giornate faticose ma di grande soddisfazione».
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Paola Rosalba Russo BELLEZZA SENZA FRONTIERE Dottoressa Russo, lei ha presieduto, assieme a Javier De Benito, la sessione “The invisible lift”: può riassumerci di che cosa si tratta? «La tavola rotonda sul lifting non chirurgico con fili di sospensione bidirezionali ha radunato i maggiori esperti mondiali in questo campo. Grazie alla competenza di relatori di fama internazionale come il dottor Roberto Pizzzamiglio, la dottoressa lrina Poleva e altri, e grazie al collegamento web con il dottor Sulmanize ( pioniere del filo bidirezionale con Cogs), la sessione ha attirato un gran numero di colleghi. Il dibattito è stato vivace e interessante grazie alla presenza e alla competenza del professor Javier De Benito, famoso chirurgo plastico di Barcellona che insieme al dottor Pizzamiglio ha sviluppato la maggior esperienza su fili bidirezionali, da quelli non riassorbibili unidirezionali e mini-invasivi ai bidirezionali riassorbibili con coni di acido polilattico. Volendo analizzare bene la sessione, posso dire che mi è dispiaciuto che la platea dei colleghi sia risultata quasi... timida: con una “cattedra” così competente, i colleghi avrebbero potuto sviscerare ogni tipo di problema, invece sono risultati restii a porre domande. Ma forse, ragionandoci, anche questo potrebbe essere un segnale positivo: l’esposizione della tecnica era così ben fatta, che ogni domanda possibile aveva già ricevuto risposta...». Qual è stata, a suo avviso, la novità più importante presentata durante il Congresso 2016? «Più che una novità, ho trovato importante la riaffermazione dei fili, sempre più affidabili e in grado di ridare freschezza al volto, ma soprattutto di riportare l’orologio indietro di qualche anno e, come ha affermato la dottoressa Poleva, “è la tecnica del momento”. Ci aiutano a ridefinire il contorno del volto creando un “effetto lifting” sempre più gradito dai pazienti».
Maurizio Cavallini RENDIAMO MENO COMPLICATE LE COMPLICANZE Dottor Cavallini, al SIES 2016 lei ha presieduto un’interessante sessione dedicata alla “Risoluzione di asimmetrie da botulino nel superiore del viso”: che riscontri ha avuto? «La sessione delle asimmetrie da botulino ha avuto un ottimo riscontro di interesse perché ha centrato secondo me tre obbiettivi: valutare le possibili conseguenze anche non positive dopo trattamento con botulino e proporre valide soluzioni; presentare dei reali casi clinici di pazienti con asimmetrie primarie o secondarie a trattamenti con botulino con inquadramento del relatore. Infine, la possibilità di interazione del pubblico con televoto, in modo da dare la possibilità di un confronto e di un commento immediato. Parlare delle possibili difficoltà o complicanze in Medicina Estetica è molto utile e fa parte anche di un interessante corso che con la dottoressa Molinari teniamo ogni anno presso la scuola Valet di Bologna». Quest’anno lei si è prestato a fare da tutor in sala per un videocorso presentato da Mauricio De Maio: ci racconta quest’esperienza? «Avere la possibilità di commentare una serie di trattamenti del terzo inferiore con filler e botulino proposta da un esperto internazionale come è il dottor De Maio è sempre una cosa molto stimolante e permette di comprendere sempre più le possibilità correttive e dinamiche ottenibili con filler a base di acido jaluronico performanti».
NUMERI A VOLTE... È BELLO DARE I 286 relazioni; 8 sale lavori; to; ba Sa di ta rna gio a sol lla ernazionali... 3.500 frequentatori ne2 oni LIVE; 15 col legamenti int ssi se 9 o; Exp a are di m 00 120 aziende ; 4.5
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Paola Molinari SULLE LABBRA DI TUTTE Dottoressa Molinari, durante il Congresso lei ha presieduto una sessione intitolata “Labbra e dintorni”, ideale continuazione del tema sviluppato durante l’ultimo SIES Day. Com’è andata? «Il trattamento delle labbra e dell’area perilabiale è il più richiesto in Medicina Estetica dopo quello dell’area perioculare: la paziente giovane lo richiede generalmente per ottenere maggior femminilità grazie a un aumento del turgore, quella meno giovane per definire il vermiglio e per combattere il “codice a barre”. In questa sessione, grazie anche all’intervento in diretta e in videoconferenza di relatori italiani e internazionali, abbiamo preso in considerazione le diverse metodiche per cercare di raggiungere il nostro obbiettivo. Di questa sessione mi è piaciuta la grande praticità delle comunicazioni, che hanno quasi tutte presentato un video esplicativo della tecnica esposta, pur senza trascurare l’aspetto della ricerca e delle basi scientifiche». Altra sessione seguitissima, tra quelle che l’hanno vista impegnata in prima persona, quella intitolata “Valutazione e correzione del profilo in Medicina Estetica”… «Il paziente si vede normalmente allo specchio, fermo, anteriormente; in verità, per la maggior parte del tempo è in movimento, di profilo, di tre quarti: anche per questo è importantissimo cercare di armonizzare il suo viso anche da queste prospettive. Tra le altre, ho apprezzato la relazione del dottor Cavallini sulla possibile spiegazione scientifica circa il miglioramento progressivo nella correzione degli inestetismi dinamici del viso con Tossina Botulinica tipo A: ipotizza che abbia un ruolo “educativo” sulla muscolatura grazie a una modulazione sulla corteccia cerebrale, sfatando l’idea che invece i trattamenti ripetuti possano essere dannosi».
Salvatore Fundarò IL DENARO NON DÀ LA FELICITÀ, NOI SÌ… Dottor Fundarò, lei ha presieduto, tra le altre cose, una sessione dal titolo molto intrigante: “Medicina Estetica: scienza o business?”. Che cosa è emerso, durante il dibattito? «L’equilibrio tra Medicina Estetica e business è sempre precario. Se si vuole che questa branca medica effettivamente “atipica” venga sempre più riconosciuta e valorizzata, è necessario che questo equilibrio sia mantenuto stabile. L’interesse primario del medico estetico deve essere sempre il benessere psico-fisico dei pazienti e le scelte terapeutiche devono essere guidate unicamente da questo principio. Purtroppo non sempre è cosi e dal Congresso SIES di quest’anno si è levato forte il monito e il richiamo a porre come primo obiettivo la salute del paziente e non l’interesse economico del medico. Ovviamente non si vuole demonizzare il fatto che questa branca medica abbia uno scopo di lucro per i medici che la praticano (sarebbe solo demagogico e populista), ma un limite etico tra il business e la pratica medico-estetica deve essere sempre chiaro e ben marcato. Oggi abbiamo molti mezzi per sostenere e divulgare la nostra attività (internet, social, blog, ecc.): non roviniamo tutto rendendola solo un aspetto meramente economico...». Lei è stato uno dei principali protagonisti delle Live sessions dal Poliambulatorio Multimed: che riscontri ha avuto, parlando con i colleghi che la seguivano dal Palazzo dei Congressi? «Le live sessions riscuotono sempre un ampio successo e consenso da parte dei colleghi presenti al Congresso SIES. In particolar modo quelle inerenti gli iniettabili (filler e tossina botulinica) sono le più apprezzate, in quanto i risvolti tecnici pratici sono notevoli e, soprattutto per i filler, i risultati immediatamente evidenti. Poter vedere un collega mentre esegue un trattamento consente di confrontarsi con altre realtà, mettere in discussione le proprie abitudini e capacità; inoltre offre sempre nuovi spunti per migliorare le specifiche competenze. Sicuramente lo sforzo organizzativo per offrire a i partecipanti questa attività live è sicuramente molto oneroso e impegnativo, però penso che conferisca un notevole miglioramento del livello qualitativo del Congresso che ripaga abbondantemente gli sforzi fatti».
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Federica Lerro PRUDENZA E PERIZIA VANNO A BRACCETTO Avvocato Lerro, durante il Congresso Internazionale SIES si è parlato molto (giustamente) di sicurezza in Medicina e Chirurgia Estetica: a che punto siamo, in questo campo? «La sicurezza, nella medicina tutta, deve essere sempre il pre-requisito indispensabile. Rispetto a molti anni fa la Medicina Estetica si è molto evoluta, da questo punto di vista. I dispositivi utilizzati sono via via sempre più biocompatibili, e quindi più sicuri. Gli esiti clinici sempre più caratterizzati dalla temporaneità e di conseguenza gli esiti infausti, ormai rari, tendono a risolversi in poco tempo e senza danni permanenti. Certo, ciò non avviene sempre. Avviene solo quando il professionista seleziona con cura il paziente da trattare, individua il prodotto in commercio più sicuro e adatto al trattamento terapeutico cui è finalizzato secondo le caratteristiche del paziente, informa compiutamente il proprio assistito su ogni aspetto della cura e, soprattutto, non improvvisa trattamenti per l’esecuzione dei quali non si è adeguatamente preparato. Insomma, la perizia al primo posto, e quindi la preparazione, ma anche la diligenza nello scegliere il prodotto e selezionare il paziente, la prudenza nell’eseguire trattamenti proporzionati e sempre temporanei. Questi sono gli elementi che pongono al riparo il paziente, e di conseguenza il medico, dai rischi». Il tema dell’IVA e le prestazioni in Medicina e Chirurgia Estetica sta occupando molta attenzione: di cosa si tratta? «Una sentenza della Corte di Giustizia Europea del 2013 ha aperto il varco a questo annoso tema. Si sostiene, sostanzialmente, che le prestazioni mediche aventi una finalità squisitamente estetica debbano essere assoggettate a IVA. Il nostro parere, già espresso nel 2013 con il noto Position Statement delle più importanti società scientifiche di settore, è che nessuna prestazione medica possa ritenersi a finalità esclusivamente estetica, poiché comunque rivolta alla cura del soggetto, di una patologia e non di un difetto. Il tema è stato trattato durante il Congresso SIES 2016 al Tavolo Tecnico nella giornata di domenica 27 febbraio, riscuotendo molto successo. Riteniamo che l’argomento meriti approfondimenti anche con gli operatori di settore, tanto che un primo confronto è stato organizzato a Bologna il 7 maggio scorso».
Ivano Iozzo IL SENSO DELLE PROPORZIONI Dottor Iozzo, fra le varie sessioni alle quali ha partecipato o che addirittura ha presieduto durante il 19° Congresso SIES, ci ha colpito “Estetica delle labbra: proporzioni e armonia per la soddisfazione anche di pazienti difficili”. Quanto è difficile soddisfare queste pazienti… “difficili”? «Certamente più difficile rispetto alla media dei pazienti. In questi casi, per ottenere dei buoni risultati è importante seguire l’anatomia. Questa regola è verificata soprattutto quando si trattano le labbra, che rappresentano un punto focale del volto e troppo spesso in passato sono state bersaglio di ipercorrezioni in particolare volumetriche. La parola chiave è quindi armonia di forma e volume e rispetto delle proporzioni». Come giudica la nuova location e l’abbinamento con Sclerotherapy? «Entrambe perfette. Il Congresso SIES ha da sempre ha suscitato un forte interesse e si è confermato anche quest’anno punto di riferimento per le novità e gli aggiornamenti. L’impegno organizzativo della Valet e il lavoro del Comitato Scientifico hanno riscosso un grande successo, testimoniato anche dal numero dei partecipanti. Il Palazzo dei Congressi ha dato la giusta dimensione a un evento che ormai è una realtà importante nel panorama internazionale della Medicina e della Chirurgia Estetica. Inoltre, la possibilità di avere in affiancamento nelle stesse date il mondo della Scleroterapia, da sempre vicino alla Medicina Estetica, ha rappresentato un’opportunità unica».
IL PREMIO FOLLADOR 2016 Come da tradizione, durante il Congresso Internazionale di Bologna il Comitato Scientifico SIES ha assegnato il Premio Follador, ambito riconoscimento intestato a un caro collega che ci è stato strappato troppo presto. Sul podio sono saliti il Dr. Roberto Pelliccia (in foto) e a parimerito il Dr. Francesco Romeo. Ai due medici vanno i complimenti di tutti i componenti la grande famiglia SIES e VALET. In bocca al lupo per la prossima premiazione, appuntamento al 26 Febbraio 2017, stessa sede, nuovo Congresso SIES! 56
SIES EXPO
OPINIONI
QUESTIONE DI FEELING Come sempre, le maggiori aziende del settore erano presenti alla nostra tre giorni congressuale. Abbiamo contattato alcuni responsabili per farci raccontare il Congresso “visto” dalla loro angolazione
l successo del 19° Congresso Internazionale SIES è un Idiscono dato di fatto inconfutabile: lo dicono i numeri, lo ribai pareri dei medici che hanno affollato le sale del
Palazzo dei Congressi di Bologna durante la tre giorni congressuale. Esiste poi un altro punto di osservazione molto importante, che è quello delle aziende che hanno esposto le proprie eccellenze in questa occasione. Abbiamo chiesto il parere anche ad alcune di loro, interpellando: Giuseppe Buccelli (General Manager Teoxane Italia), Giuliano Cucchi (Direttore Commerciale IBSA Farmaceutici Italia), Daniela Della Monica (Business Unit Director Medical Allergan Italy), Gianfranco De Paoli (General Manager General Topics), Alessandro Peroschi (General Manager Gloria Med) e Remi Amira (Direttore Commerciale Filorga).
Il Congresso Internazionale SIES 2016 ha risposto – in termini qualitativi e in termini quantitativi – alle attese della sua azienda? Giuseppe Buccelli: «Il Congresso Internazionale SIES ha, ancora una volta, non solo confermato, ma superato le aspettative di TEOXANE ITALIA in termini di affluenza e per le innumerevoli opportunità di confronto coi partecipanti quali, per esempio, l’innovativa formula dei tavoli tecnici». Giuliano Cucchi: «Certamente sì. Anche quest’anno il programma scientifico è stato ben strutturato, offrendo alle aziende numerose iniziative per poter svolgere al meglio la propria attività scientifica. Inoltre, anche la partecipazione alla manifestazione, da parte degli addetti ai lavori, è stata molto elevata. Tutto ciò ci mette in condizione di avere una visione molto positiva del Congresso». Daniela Della Monica: «Direi di sì. Dal punto di vista quantitativo, il Congresso ha rispettato e superato le aspettative per il numero di presenze, in crescita rispetto al 2015. Questo ha rappresentato la possibilità di diffondere maggiormente i messaggi Allergan attraverso contatti allo stand e soprattutto grazie al simposio aziendale, che anche quest’anno ha fatto registrare il “TUTTO ESAURITO”. Molto apprezzate sono state le tavole rotonde aziendali (Meet the Expert), dove abbiamo avuto l’opportunità di approfondire, con un ristretto numero di medici, alcuni temi per noi importanti». Gianfranco De Paoli: «Sì, la nostra esperienza è stata positiva». Alessandro Peroschi: «Il SIES è sicuramente il congresso italiano di Medicina Estetica che garantisce il maggior numero di nuovi contatti con medici specialisti, e cresce di anno in anno. Teniamo però presente che le nostre aziende quest’anno avevano lo stand al piano superiore, ovvero al Congresso Sclerotherapy, per cui considerando la grande affluenza al nostro stand di medici di questo congresso è stato difficile valutare l’effettiva incidenza dei medici iscritti al SIES».
Remi Amira: «Certamente negli ultimi anni c’estato sempre un miglioramento, e per questo Filorga ha costantemente aumentato i suoi investimenti in questa manifestazione sia con spazi piu prestigiosi che con la sponsorizzazione della cena di gala».
Come giudica la nuova location, ovvero il Palazzo dei Congressi del Polo Fieristico bolognese? Giuseppe Buccelli: «La scelta del Palazzo dei Congressi ha sicuramente avvicinato l’evento alla città, rendendolo più facilmente raggiungibile e consentendo ai partecipanti di arrivare velocemente in centro». Giuliano Cucchi: «Penso che, con questa scelta, il comitato organizzatore del Congresso abbia dato nuovo slancio alla manifestazione. L’adeguatezza delle strutture e la qualità dei servizi offerti non potrà che favorire in futuro la crescita e il successo di questo evento». Daniela Della Monica: «La nuova location ha offerto una maggiore disponibilità di spazi, che si è tradotta in un minor affollamento soprattutto il giorno del sabato, quando negli anni passati abbiamo assistito a folle di medici che procedevano in processione per gli angusti corridoi. L’atmosfera tra gli stand è stata paragonabile a quella di un piccolo congresso di Montecarlo». Gianfranco De Paoli: «Ribadisco che l’esperienza è stata positiva. Il Palazzo dei Congressi del Polo Fieristico bolognese si è rivelato in una posizione facile da raggiungere. Il salone in cui era sita la nostra area espositiva ha garantito una buona visibilità, che ci auguriamo possa ulteriormente aumentare nella prossima edizione». Alessandro Peroschi: «Il SIES aveva il grosso limite imposto dalla struttura alberghiera nel quale era ospitato, che era di buona qualità ma limitata negli spazi. Il Palazzo dei Congressi permette sicuramente spazi maggiori e meglio distribuiti, un po’ come accade ai grandi congressi negli Stati Uniti. Forse c’è stata un po’ di dispersione a causa dei due eventi in contemporanea, nel senso che i medici di Sclerotherapy si sparpagliavano un po’ prima di arrivare al piano superiore, mentre penso che per i medici SIES l’ambiente sia stato favorevole rispetto al passato. Forse anche un po’ dispersivo il passaggio dall’aera espositiva all’aera bar. Dal punto di vista alberghiero, chiaramente la zona fieristica è meglio servita rispetto al Centergross, con anche il vantaggio della vicinanza del centro città». Remi Amira: « Positivo Uno spazio piu ampio era necessario occorrerà far tesoro della prima esperienza per migliorare le sale dei workshop le indicazioni, gli eventuali “ incontri con gli esperti”». 57
SIES EXPO
AZIENDE
RINGRAZIAMO LE AZIENDE CHE CI HANNO SUPPORTATO DIAMOND SPONSOR
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SIES
IL SEGRETO DEI SEGRETARI Fondamentale, per il successo del Congresso SIES, l’opera dei segretari di sessione, chiamati a “dirigere il traffico” degli interventi e a valutare l’operato dei relatori e l’interesse del pubblico
S
ono tanti i fattori che determinano il successo di una manifestazione. Nel caso del Congresso Internazionale SIES, alla base di tutto – ovviamente – c’è l’organizzazione, un meccanismo perfettamente oliato che di anno in anno viene arricchito di qualche elemento. Perché se sotto gli occhi di tutti c’è l’affollamento delle sale congressuali, lo sfavillio degli stand nelle zone espositive, la competenza dei relatori chiamati sul palco, non meno importante risulta l’opera di gestione delle sessioni operata dai Segretari nominati da SIES per gestire i lavori in aula. Quest’anno, sono stati otto i medici chiamati ad “arbitrare” le sessioni del Congresso. In ordine alfabetico, Eugenio Maria Amato, Laura Arduin, Elena Ricci Barbini, Alberto Bassi, Susanna Borriero, Emiliano Prandelli, Caterina Rondinella e Valeria Tursi. Il loro lavoro di controllo e gestione delle sessioni è stato fondamentale per lo scorrere fluido della nostra kermesse. E di questo lavoro, tra l’altro, custodiamo traccia scritta nelle loro puntuali relazioni redatte al termine dei lavori. Già, perché il segretario di sessione, oltre a calibrare il “peso” di ogni singolo intervento, per rendere sempre più interessante il dibattito, ha pure una funzione particolare, quella che negli sport di squadra è riservata all’arbitro: ogni segretario ha il compito di valutare la presenza di pubblico in sala, l’interesse suscitato dalla sessione, l’efficacia degli interventi di presidenti e relatori, il coinvolgimento della “platea”. Siccome si dice il peccato (che non c’è, sia chiaro) e non il peccatore (idem), abbiamo pensato di riassumere brevemente le otto cartelle redatte dai segretari per offrire a chi era presente in aula (o a chi avrebbe voluto esserci) una visione diversa del Congresso. Non proprio “dall’altra parte della barricata”, ma almeno “dall’altra parte della cattedra”.
filo in vista di un approccio globale che non punti esclusivamente alla correzione del “difecto”, ma a restituire al volto un aspetto armonico. Molto bella la valutazione dei canoni di bellezza nelle diverse epoche storiche e aree geografiche, a sottolineare quanto la Medicina e la Chirurgia Estetica siano discipline in continua evoluzione». Allora, siamo riusciti a spiegare le radici del successo del nostro Congresso?
DATI “SENSIBILI” Tanto per cominciare, le presenze in aula. Tutte le sessioni sono state seguite da un numero record di medici e d’altronde – guardando il risultato numerico complessivo – non poteva essere altrimenti. L’interesse medio suscitato dalle sessioni, valutato in una scala da 1 a 10, a giudizio dei segretari è stato di 8,4, il pubblico ha partecipato attivamente creando dibattiti interessanti attraverso domande pertinenti e l’influenza commerciale all’interno delle varie relazioni (sì, i segretari fungono pure da “garanti”) è stata pressoché assente. Fra i commenti personali, ne citiamo testualmente uno non volendo svelare l’ottimo lavoro di tutti: «Sessione molto interessante sulla valutazione dell’importanza del pro59
ANGIOLOGIA E FLEBOLOGIA Dr. Franco Accorsi Specialista in Psicologia Medica, Medicina dello Sport e Angiologia Medica Docente CPMA VALET - Bologna
’Eco Color-Doppler, in grado di valuL tare simultaneamente e con precisione la velocità di flusso, l’ecostruttura
e la morfologia della placca, è utilizzato come strumento di primo livello e, spesso, unico, nella diagnostica della patologia dei vasi cerebro-afferenti. È per questo motivo che è fondamentale ottenere, da parte di questa metodica, la massima accuratezza nella diagnosi e valutazione della placca della carotide interna (CI), in particolare nel calcolo della percentuale di stenosi. STUDIO DELLA PLACCA CAROTIDEA CON ULTRASUONI: TECNICA ED INTERPRETAZIONE DEI DATI Lo studio della placca carotidea con ultrasuoni (US) prevede l’utilizzazione di una sonda ad alta risoluzione (7-12 MHz). Devono essere utilizzate tre modalità: 1. B-mode (immagini in scala di grigi) con studio della placca su piani sia trasversali sia longitudinali 2. Color-Doppler con immagini su piani sia trasversali sia longitudinali 3. Analisi spettrale, per studio delle velocità, su piani longitudinali. Utilizzando queste modalità gli US non sono in grado di attestare una singola percentuale di stenosi ma possono stratificare varie categorie di stenosi correlate a range di valori ecografici e flussimetrici corrispondenti. B-MODE (IMMAGINE IN SCALA DI GRIGI) Con la scala dei grigi si ottengono la localizzazione e la caratterizzazione della placca che deve essere studiata su piani sia longitudinali sia trasversali. a) Proiezione longitudinale (misura US simil-angiografica) Per la valutazione della riduzione del lume sul piano longitudinale sono state proposte modalità US differenti, simil-angiografiche: ECST o NASCET. I due
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CENNI SUL RUOLO DELL’ECO COLOR DOPPLER NELLA VALUTAZIONE DELLA PERCENTUALE DI STENOSI DELLA CAROTIDE INTERNA grandi trials (NASCET ed ECST) che hanno valutato l’indicazione dell’intervento di tromboendoarterectomia hanno misurato il lume residuo angiografico in maniera differente (Fig. 1). Infatti, mentre il metodo NASCET definisce la percentuale di stenosi come rapporto B-A/B x 100, ove B è diametro di CI immediatamente a valle della stenosi e A è il punto di maggiore stenosi, il metodo ECST definisce la percentuale di stenosi come rapporto C-A/C x 100, ove C è il diametro originale del vaso a livello della stenosi. Queste diverse misurazioni comportano, di conseguenza, differenti risultati nella valutazione della percentuale di stenosi che è sottostimata dal metodo NASCET rispetto al metodo ECST.
Fig. 1: valutazione angiografica della percentuale di stenosi. • metodo NASCET = B-A/B x 100 • metodo ECST = C-A/C x 100 Entrambi i metodi presentano problemi 1. Problemi del metodo NASCET: difficoltà nel ritrovamento del primo segmento “normale“ distale della CI (B) decisa da una valutazione soggettiva dell’osservatore poiché il bulbo è normalmente più largo della CI distale, i gradi minori di stenosi risultano paradossalmente una stenosi “negativa”. 2. Problemi del metodo ECST: il metodo ECST è in grado di dare una buona valutazione della dimensione della placca al bulbo però ha difficoltà nell’identificare la presunta linea esterna del bulbo carotideo (C)
Fig. 2: misura della percentuale di stenosi della CI in scala di grigi (piano longitudinale) secondo modalità simil angiografiche ECST O NASCET. In questo caso: • metodo NASCET (B-A/B x 100) = 30% • metodo ECST (C-A/C x 100) = 60%
Una stenosi NASCET del 30% è uguale a una stenosi ECST del 60%, una stenosi NASCET del 50% è uguale a una stenosi ECST del 72% e così via. I metodi di misurazione ECST e NASCET applicati agli US si sono dimostrati, nella pratica clinica, equivalenti ai metodi ECST/NASCET angiografici (Fig. 2). b) Proiezione trasversale (misura US in area) La valutazione del lume residuo in area, ottenuta in proiezione trasversale, sovrastima la percentuale di stenosi lineare, simil-angiografica, ottenuta in proiezione longitudinale. Ad es.: una riduzione di diametro di circa 30% corrisponde a una riduzione in area di circa 50%; una riduzione di diametro di circa 70% corrisponde a una riduzione in area di circa 90% e così via. Queste considerazioni comportano, come ovvia conseguenza, la necessità di specificare sempre la proiezione utilizzata nella valutazione della percentuale di stenosi. COLOR DOPPLER IMAGING Per il colore valgono le stesse considerazioni fatte nel caso d’immagini ottenute con la scala dei grigi: la percentuale di stenosi può essere valutata sul piano longitudinale secondo le modalità lineari, simil-angiografiche, ECST
Fig. 3: stessa stenosi valutata con il color-Doppler e power-Doppler. 1) il color-Doppler evidenzia il fenomeno dell’aliasing correlato all’alta velocità di flusso per la presenza di una placca stenosante. 2) il segnale power-Doppler teoricamente è più sensibile rispetto al color, però non riconosce l’accelerazione e la direzione del flusso
e NASCET, oppure sul piano trasversale (in area). In presenza di stenosi emodinamica, il lume residuo può essere misurato con difficoltà con la mappa colore o con il B mode: in questo caso la percentuale di stenosi dovrà essere valutata principalmente con l’analisi spettrale (studio della velocità). Nella stenosi emodinamica con il color si evidenzia il fenomeno dell’”aliasing”, un artefatto Doppler che si verifica quando le velocità di flusso sono troppo elevate rispetto alla frequenza di ripetizione degli impulsi (PRF). Le alte velocità sono rappresentate in senso inverso a quello reale e le aree post-stenotiche possono avere un pattern color Doppler a mosaico per la presenza di molteplici velocità mentre, all’analisi spettrale, il picco sistolico può apparire “mozzato”. È possibile studiare la percentuale di stenosi anche con il power-Doppler, tecnica in cui l’ampiezza del segnale è determinata dalla densità delle cellule ematiche. In questo caso il segnale è indipendente dall’angolo, dalla direzione del flusso e dalla velocità. Il power-Doppler è più sensibile rispetto al color-Doppler e può permettere, quindi, una migliore definizione del segnale marginale ma non può riconoscere l’accelerazione del flusso (aliasing) e la direzione del movimento (Fig. 3). L’ANALISI SPETTRALE Lo studio della velocità di flusso viene effettuato con l’analisi spettrale che rappresenta il principale parametro per valutare la gravità di una stenosi emodinamica di CI. La velocità di fusso è valutata correttamente quando l’angolo d’incidenza fra raggio Doppler e la direzione del flusso ematico (non la parete del vaso!) è inferiore ai 60°. La velocità sisto-diastolica aumenta con l’aumentare del grado di stenosi: in caso di stenosi emodinamica com-
pare una correlazione tra velocità di picco sistolico (VPS) e grado di stenosi. Oltre il 90% di riduzione del diametro, la velocità di flusso cala. In presenza di placca la velocità deve essere campionata lungo tutta l’estensione della stenosi al fine di garantire il rilevamento della velocità più elevata. Nella stenosi emodinamica, oltre all’aumento di VPS (che rappresenta il parametro “primario” per la valutazione della percentuale di stenosi), aumentano anche i parametri “secondari” rappresentati dalla velocità di picco diastolico (VPD) e dalla ratio di VPS CI/carotide comune (CC). Questi parametri “primari” e “secondari” sono stati correlati con il diametro della stenosi angiografica ECST e NASCET (Fig. 4) in cui si nota come: a) lo stesso range di velocità può corrispondere a diversi gradi di stenosi; b) per ogni grado di stenosi angiografica può essere registrata una vasta gamma di velocità! COME FARE? Nonostante il rapido progredire della tecnologia e dell’esperienza degli operatori, la valutazione della percentuale di stenosi della CI è un problema non ancora del tutto risolto: non vi è ancora, infatti, un’uniformità nell’interpre-
tazione tra i diversi centri o anche tra gli operatori dello stesso centro. In ogni caso uno studio accurato della placca carotidea deve sempre prevedere: a. l a valutazione in B mode (bianco e nero) b. la valutazione color-Doppler o power c. lo studio della velocità di flusso L’accuratezza diagnostica migliore è data combinazione di questi criteri. Queste metodiche, anche associate fra loro, non possono definire un singolo valore bensì stratificano un range di valori di stenosi corrispondenti a determinate gradazioni ecografiche e flussimetriche. 1) I n caso di stenosi non emodinamica la curva velocitometrica è regolare per cui la valutazione del lume residuo viene affidata al B mode o al color-Doppler/power (in proiezioni longitudinali o trasversali). 2) In presenza di una stenosi emodinamica compare, invece, una correlazione tra velocità e grado di stenosi. In caso di stenosi emodinamica l’analisi spettrale rappresenta il principale parametro da considerare. In questo caso, il parametro velocitometrico “primario” da utilizzare è la VPS. La VPD e il rapporto fra VPS di CI/CC sono da considerarsi parametri “addizionali”. Nella stenosi emodinamica la VPS deve essere riportata nel referto, specificando il range di stenosi (ECST o NASCET) corrispondente. I diversi parametri velocitometrici “primari” o “secondari”, associati ai diversi metodi simil-angiografici di misurazione ECST e NASCET, hanno prodotto
Fig. 4: 1) lo stesso range di velocità può corrispondere a diversi gradi di stenosi. Es.: una VPS fra 120-150 cm./sec. corrisponde ad un grado di stenosi fra 50 e 70% (metodo ECST) e a un grado <50% (metodo NASCET), e così via. 2) per lo stesso grado di stenosi angiografica può essere registrata una vasta gamma di velocità. Es.: una stenosi di 80% ECST (o 65% NASCET) può comportare una VPS da 150 a 250 cm./sec. Da Nicolaides AN et al. J Endovasc Surg. 1996 (modificato)
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Corso teorico-pratico
ECO COLOR-DOPPLER DEI VASI ARTERIOSI EXTRA ED INTRACRANICI
Obiettivo del corso La finalità del corso è quella di fornire, a tutti i medici che devono quotidianamente confrontarsi con patoJogie dei vasi cerebro afferenti, approfondite conoscenze teorico-pratiche ecocolor Doppler. In particolare nelle lezioni saranno affrontati, fra gli altri, argomenti quali: 1) tecniche di esecuzione degli esami e anatomia ecografica dei distretti extra ed intracranici; 2) quadri patologici complessi come le dissecazioni dei vasi extracranici, le patologie del circolo posteriore (compresi i furti della succlavia e della basilare) e le stenosi extra-intracraniche. Particolare attenzione sarà dedicata alla valutazione della percentuale di stenosi, tanto importante nel management del paziente con placche carotidee (più alto è il grado di stenosi, maggiori sono sia il rischio di stroke sia il beneficio della chirurgia). Nelle lezioni sarà privilegiato, infine, un confronto diretto docente-discenti con presentazioni anche di casi clinici “interattivi”, cui faranno seguito esercitazioni pratiche su pazienti selezionati. DOCENTE: Dr. Franco Accorsi DATA DEL CORSO: 9-10-11 Dicembre 2016 ECM: in accreditamento RICHIEDI PROGRAMMI DETTAGLIATI SEGRETERIA E SEDE: CPMA - VALET Divisione Didattica - Bologna Tel: 051 63.88.334 - www.valet.it - info@valet.it
Fig. 5: Consensus Society of Radiologists in Ultrasound (2003). Il grado di stenosi di CI è classificato in sei categorie (normale, < 50%, fra 50-69%, > 70% ma non pseudocclusione, pseudocclusione e occlusione) sulla base di: a) 2 parametri primari (PSV di CI e diametro della placca); b) 2 parametri secondari (il rapporto PSV di CI/CCA e EDV di CI)
qualche confusione nell’interpretazione dei dati con il rischio di sovra/sottostimare il grado di stenosi della CI. È per questo motivo che un gruppo multidisciplinare di esperti, convocata sotto l’egida della Society of Radiologists in Ultrasound, nel 2003 ha proposto delle raccomandazioni al fine di offrire informazioni riproducibili e affidabili riguardanti la diagnosi e il grading della stenosi della CI (riportata secondo i criteri NASCET). Secondo questa Consensus lo studio della CI deve essere eseguito utilizzando la scala dei grigi, il color-Doppler e l’analisi spettrale applicando un protocollo rigido standardizzato. Il grado di stenosi della CI è classificato in sei categorie (normale, < 50%, fra 50-69%, > 70% ma non pseudocclusione, pseudocclusione, occlusione) sulla base di: a) 2 parametri primari (PSV della CI e diametro della placca); b) 2 parametri secondari (il rapporto VPS della CI/CC e VPD della CI). La CI è considerata “normale” quan62
do la VPS è inferiore a 125 cm./sec. e quando non è visibile una placca. Una stenosi comporta alterazioni emodinamiche significative solo quando la riduzione del diametro è di almeno la metà. In caso di stenosi emodinamica sarà presente una riduzione del diametro ≥ 50% con un progressivo aumento della velocità (125-230 cm./ sec. in caso di stenosi fra 50 e 69%, > 230 cm./sec. per stenosi ≥ 70%) (Fig. 5). Nella pseudocclusione della CI i parametri di velocità sono difficili da applicare perché le velocità potrebbero essere alte, basse, o non rilevabili: in questo caso la diagnosi viene eseguita in primo luogo dimostrando un lume marcatamente ridotto con il color o power-Doppler. Altrettanto importanti e utili, dal punto di vista pratico, sono le precisazioni e le raccomandazioni dalla Consensus del 2012 (Neurosonology research group of the world federation of neurology) in cui si analizzano i vari motivi per cui la valutazione della sola VPS può non concordare con l’angiografia e può avere un valore limitato nel
differenziare le stenosi moderate-severe (> 70% NASCET). In questi casi sono molto importanti, e sono raccomandati, anche lo studio della velocità di flusso post stenotica e lo studio dei circoli collaterali (circolo oftalmico e compenso anteriore intracranico) che, se attivati, diventano i criteri fondamentali nel diagnosticare una stenosi severa di CI, indipendentemente dalla VPS. ✘ BIBLIOGRAFIA • North American Symptomatic Carotid Endarterectomy Trial Collaborators. Beneficial effect of carotid endarterectomy in symptomatic patients with high-grade carotid stenosis. New Engl J Med. 1991. • European Carotid Surgery Trialists Collaborative Group. MRC European carotid surgery trial: Interim results for symptomatic patients with severe (70–99%) or with mild (0–29%) carotid stenosis. Lancet. 1991. • Alexandrov AV, Bladin CF, Maggisano R and Norris JW. Measuring carotid stenosis. Time for a reappraisal. Stroke. 1993. • Moneta GL, Edwards JM, Chitwood RW. Correlation of North American Symptomatic Carotid Endarterectomy Trial (NASCET) angiographic definition of 70% to 99% internal carotid artery stenosis with duplex scanning. J Vasc Surg. 1993. • Rothwell PM, Gibson RJ, Slattery J, Sellar RJ, Warlow CP. Equivalence of measurements of carotid stenosis. A comparison of three methods on 1001 angiograms. Stroke. 1994. • Norris JW, Alexandrov AV, Bladin CF. Progress in evaluating carotid artery stenosis. J Vasc Surg. 1995. • De Bray JM, Glatt B. Quantification of atheromatous stenosis in the extracranial internal carotid artery. Cerebrovasc Dis. 1995. • Executive committee for the Asymptomatic Carotid Atherosclerosis Study. Endarterectomy for asymptomatic carotid artery stenosis. JAMA. 1995. • Nicolaides AN, Shifrin E, Bradbury A, et al. Angiographic and duplex grading of internal carotid stenosis: can we overcome the confusion? J Endovasc Surg. 1996. • Grant EG, Benson CB, Moneta GL, et al. Carotid artery stenosis: grayscale and Doppler US diagnosis: Society of Radiologists in Ultrasound Consensus Conference. Radiology. 2003. • Diana Gaitini, MD, Michalle Soudack. Diagnosing Carotid Stenosis by Doppler Sonography. State of the Art. J Ultrasound Med. 2005. • Joanna M. Wardlaw. Carotid stenosis measurement on colour Doppler ultrasound: Agreement of ECST, NASCET and CCA methods applied to ultrasound with intra-arterial angiographic stenosis measurement. European Journal of Radiology. 2005. • Neurosonology research group of the world federation of neurology. Grading carotid stenosis using ultrasonic methods. Stroke. 2012.
Per maggiori informazioni riguardanti: 1) la valutazione della percentuale di stenosi della carotide interna; 2) la tecnica di esecuzione, i quadri normali e patologici dell’ecocolor Doppler dei vasi extra e intracranici, è possibile consultare il mio sito web gratuito www.echodoppler-lessons. com. Il sito web è collegato al mio canale youtube http://www.youtube.com/ channel/UCij561sX0bQoEjXIWKuPnKg che presenta numerosi brevi video e playlist relativi allo studio ecocolor Doppler dei vasi extra e intracranici.
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KINESIOLOGIA Prof. Giovanni Gemelli Specialista in fisioterapia ortopedica Abilitato in recupero e rieducazione neuromotoria Docente di kinesiologia correttiva ed educativa - Bologna
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l Kinesiologia deriva dal termine Imento) greco “Kinesis” (senso del movie “logos”(nel senso di discorso/studio). È una scienza che si interessa del movimento umano attivo, in tutte le sue forme. I campi di applicazione possono avere vari indirizzi: 1) sportivo (preparazione atletica); 2) ricreativo (musica, animazione, giochi); 3) formativo (ginnastica per bambini e giovani); 4) educativo (educazione fisica nelle scuole); 5) preventivo (ginnastica posturale, mantenimento, terza età, etc). In Italia vi sono due figure professionali, ovvero diplomati di Istituti Superiori di Educazione Fisica (ISEF) e dottori in Scienze Motorie. Il chinesiologo non può svolgere attività sanitaria, ma rientrando nella specialità di fisioterapia ortopedica, lo specialista medico userà questo bagaglio culturale per il suo lavoro quotidiano. ✘
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N. R.G. 2016/914
TRIBUNALE ORDINARIO di BOLOGNA SEZ. SPECIALIZZATA DI DIRITTO INDUSTRIALE-TRIBUNALE IMPRESE CIVILE Nel procedimento cautelare iscritto al n. r.g. 914/2016 promosso da: GPQ S.R.L. (C.F. 11269510159) ROSSANA CASTELLANA (C.F. CSTRSN51P43L424I) Entrambi con il patrocinio dell’avv. GOGLIA LUIGI e dell’avv. BURA ALESSANDRO del Foro di Milano, domiciliati presso lo studio dell’avv. MAURO VASILE di Bologna, in via G. Oberdan n. 26 RICORRENTI contro MAYA BEAUTY ENGINEERING S.R.L. (C.F. 00884031204) G. TRADING COMPANY DI ALBERTO GUILLAME & C. S.N.C. (C.F. 02018300505) con il patrocinio dell’avv. BONORA STEFANO e dell’avv. CAVAZZA CHRISTIAN (CVZCRS72T01A944O) VIA CASTIGLIONE 24 40100 BOLOGNA RESISTENTI Il Giudice dott. Alessandra Arceri, (omissis) P.Q.M. Il Tribunale di Bologna, visti gli artt. 669 sexies e ss. c.p.c., 126, 128, 129, 130, 131 C.P.I. - conferma il decreto inaudita altera parte di cui sopra; -dispone il sequestro dei prodotti “TMX” - BIOREVITALIZING PEELING rinvenuti nella disponibilità della parte resistente nominando custode la signora ISABELLA GUILLAUME; - inibisce a parte resistente l’ulteriore produzione, commercializzazione e pubblicizzazione in qualunque forma, importazione e esportazione, offerta in vendita e utilizzazione del prodotto “TMX” – “TMX”- BIOREVITALIZING PEELING, con qualunque altra desinenza o in qualunque modo altro modo denominato, nonché degli ulteriori prodotti, anche se diversamente denominati, costituenti contraffazione del brevetto n. 1359709 di titolarità della dottoressa Castellana, con l’imposizione di una penale di Euro 1.000,00 (mille) per ciascun giorno di ritardo nell’esecuzione dell’ordine di inibitoria e per ogni atto compiuto in violazione dell’ordine di inibitoria; - ordina la pubblicazione, per almeno 30 giorni, del dispositivo della presente ordinanza sui siti internet www. mayabeauty.com/it e www.mbemedicale.it della resistente Maya Beauty e, a cura delle ricorrenti e a spese delle resistenti, per una sola volta, su un quotidiano nazionale a scelta tra i due indicati in ricorso nonché, sempre una sola volta, sulle riviste specializzate indicate in ricorso; - condanna la parte resistente al pagamento, in favore della ricorrente, delle spese del presente procedimento, che liquida in € 457,58 per esborsi, € 3.000 per compensi, oltre IVA, CPA e spese generali, oltre al rimborso delle spese degli ausiliari, come liquidati con separati decreti, ove anticipate. Si comunichi. Bologna, 19 febbraio 2016 64
Il Giudice dott. Alessandra Arceri
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MEDICINA ESTETICA Prof. Giorgio Maullu Specialista in Scienza dell’Alimentazione - Oristano Docente CPMA VALET - Bologna
LA RADIOFREQUENZA È “ATTIVA”
Vi presentiamo il nuovo strumento per questa metodica fondamentale nella Medicina e Chirurgia Estetica e, per certi aspetti, insostituibile nelle mani del medico estetico/chirurgo plastico, ma non solo
a Radiofrequenza rappresenta L oggi una metodica fondamentale nella Medicina e Chirurgia Estetica e,
per certi aspetti, insostituibile nelle mani del medico estetico/chirurgo plastico, ma non solo. Essa è diventata una metodica molto richiesta dai pazienti per i suoi risultati e per i suoi bassissimi effetti collaterali, infatti essi sono sempre riproducibili e si possono ottenere fin dalle prime sedute. La nostra esperienza, che vogliamo presentare all’attenzione dei colleghi, si basa sull’utilizzo di una Radiofrequenza molto particolare, ideata e costruita interamente in Italia. Si chiama Attiva (www.attivarf.com) e si tratta di una radiofrequenza endodermica di ultimissima generazione, dotata di ago cannula e termocoppia in grado di emettere in modalità continua e frazionata, che apre la strada a una rivoluzione operativa: il trattamento si svolge con l’ausilio di un particolare ago schermato al suo esterno per quasi tutta la sua lunghezza tranne che nella sua parte finale (5 mm o 10 mm) (Fig. 1). Nel lume dell’ago viene alloggiata la sonda (termocoppia) che, connessa al corpo macchina, è in grado di trasmettere l’energia (Fig. 2). Attiva è così in grado di determinare una ristrutturazione completa di tutto il derma del tessu-
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Fig. 1: particolare dell’ago schermato di Attiva
Fig. 2: termocoppia di Attiva, sonda e ago
to trattato con assoluta precisione. Infatti la possibilità di far arrivare direttamente il calore nel substrato indicato, con una temperatura preimpostata al fine di indurre le modificazioni volute, permette di avere dei risultati straordinari. L’IMPORTANZA DELLA TERMOCAMERA Per poter eseguire il trattamento nel migliore dei modi, la macchina è dotata di una termocamera con cui vengono riprese le variazioni di temperatura durante il trattamento, dando la possibilità di seguire in maniera visiva l’intensità del calore irraggiato e l’area sotto trattamento
rispetto a quelle non trattate. Infatti le aree dove vi è maggiore intensità di calore appaiono bianche rispetto a quelle con meno calore, che appaiono giallo/arancio (Fig. 3). La possibilità di regolare e controllare le temperature permette di poter trattare tutte le problematiche tessutali e di adattarsi alla compliance del paziente. Ecco qui alcuni esempi: Con una temperatura di circa 50°C, il passaggio dell’ago determina una denaturazione della struttura primaria, secondaria delle proteine, determinando come primo effetto la retrazione delle strutture collageniche del derma con un effetto lifting e,
Fig. 3: immagine della termocamera di Attiva
Corso teorico-pratico
LA RADIOFREQUENZA ENDODERMICA ATTIVA
Obiettivo del corso Acquisire le competenze strumentali e operative nella stimolazione endodermica dei tessuti, mediante l’utilizzo di una termocoppia con agocannula. La Radiofrequenza Endodermica rappresenta l’evoluzione più avanzata per ottenere la stimolazione e retrazione del derma. Attraverso l’utilizzo dell’ago schermato per tutta la sua lunghezza tranne nella parte terminale, da cui viene emessa l’energia, l’operatore acquisirà le competenze teorico-pratiche per trattare le problematiche tissutali(lassità, adiposità etc.) con risultati visibili e duraturi nel tempo. DOCENTE: Prof. Giorgio Maullu DATA DEL CORSO: 11 Giugno 2016 SEDE DEL CORSO: VALET, Via dei Fornaciai 29/B - Bologna PER INFORMAZIONI Tel: 051 082.85.59 - info@temamedicina.com - www.temamedicina.com
di seguito, impone l’attivazione metabolica del fibroblasta, che – così attivato – inizia un’attività di riparazione del collagene danneggiato, e una neo-produzione di collagene, determinando una ridensificazione del derma con collagene nativo (Fig. 4). Intorno ai 60°C esplica un’azione defibrotizzante, con l’eliminazione in modo naturale dei tralci aderenziali dei tessuti in seguito sia a traumi, per esempio fratture con retrazione tissutale anomalo, oppure post interventi chirurgici per la riduzione delle cicatrici. Azione che svolge alla perfezione nei postumi di liposuzioni eseguite in maniera troppo superficiale, con rilassamento cutaneo eccessivo.
Fg. 5: risultato ottenuto con un passaggio di 120 sec a 50°C per il tessuto adiposo e con un successivo passaggio di 120 sec a 42°C per la retrazione del derma 66
Intorno ai 65°C permette di risolvere le problematiche dell’iperidrosi ascellare. Infatti con uno/due passaggi si determina una drastica riduzione delle fibre colinergiche responsabili della produzione di sudorazione eccessiva, in maniera estremamente agevole per l’operatore, indolore e a lunga durata di azione per il paziente. Intorno ai 70°C determina la lisi cellulare degli adipociti con l’emissione dei trigligeridi negli spazi interstiziali e nella matrice extracellulare, dove poi successivamente per via linfatica vengono rimossi. In questo caso l’alterazione della struttura adipocitaria consente di poter eseguire una liposcultura superficiale estremamente precisa e meticolosa in tutte quelle aree estremamente difficili da trattare, un esempio per tutti l’accumulo adiposo sovraioideo o dell’angolo della mandibola (Fig. 5). Intorno agli 85°C si ottiene un effetto di denervazione quando Attiva viene utilizzata in vicinanza di un nervo. Infatti l’intenso calore irraggiato ma delimitato e localizzato, determina un’alterazione della struttura di rivestimento della guaina dell’assone con impedimento della trasmissione dell’impulso sia di natura elettrico, nell’assone, sia di natura chimica, nelle placche dei dendriti. Tale blocco è reversibile e viene utilizzato in terapie antalgiche, in tutte quelle forme di neuriti estremamente dolorose e non rispondenti alla terapia
Fg. 4: risultato ottenuto in una sola seduta con due passaggi di 180 sec ad una temperatura di 55°C
farmacologica, per esempio neuropatie diabetiche. Il corredo di Attiva è completato da innovativi manipoli prodotti con particolari ceramiche brevettate TC13 in grado di generare una conducibilità pressoché perfetta per l’utilizzo esodermico. Ottimo corollario per ultimare e rifinire i trattamenti endodermici, oppure per eseguire vaste aree corporee, in quanto si utilizzano due manipoli bipolari per il viso e un manipolo per il corpo in grado di erogare in modalità sia in mono che bipolare. Concludendo, Attiva permette a qualsiasi operatore di ottenere i migliori risultati, con possibilità di complicanze o effetti indesiderati ridotti al minino o quasi inesistenti. Inoltre non ha necessità di alcuna procedura di utilizzo particolarmente complicata. ✘ PER INFORMAZIONI T E M A MEDICINA medici
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