LA DOMUS
MEDICA
DEL TERZO MILLENNIO ANNO XVII - periodico di informazione scientifica a diffusione mirata
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Q U E S T O
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N U M E R O
I l microbotulino una novità che viene da lontano. Quali evidenze scientifiche lo supportano?
I peeling chimici: un focus sul loro utilizzo
Lottiamo contro l’usura delle ossa
n. 51 maggio-agosto 2017, anno XVII - Aut. Tribunale Bologna n. 7071 del 05/12/2000 - Sped. a.p. 45% art. 2 comma 20/b legge 662/96 - Poste Italiane Dir. Comm. Imprese E/R Spedizione riservata ai soli abbonati non acquistabile in edicola. In caso di mancata consegna, restituire all’editore che si impegna a pagare la relativa tassa c/o CMP di Bologna - Contiene I.P.
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LA DOMUS MEDICA DEL TERZO MILLENNIO
periodico di informazione scientifica a diffusione mirata
ANNO XVII - MAGGIO-AGOSTO 2017
SOMMARIO
Autorizzazione Tribunale di Bologna n. 7071 del 05/12/2000 Direttore responsabile: Marco Montanari Coordinamento scientifico: Matteo Basso, Bruno Giacomo Carrari, Maurzio Cavallini, Domenico D’Angelo, Maria Pia De Padova, Crescenzo Di Donato, Emanuela Di Lella, Alessandro Frullini, Salvatore Fundarò, Federica Lerro, Fabio Marini, Giorgio Maullu, Paola Molinari, Antonio Monti, Isabella Pia Palmieri, Franco Paolini, Maurizio Priori, Paola Rosalba Russo. Hanno collaborato: Filippo Brighetti, Fausto Campana, Maurizio Cavallini, Alessandro Frullini, Salvatore Fundarò, Giovanni Gemelli, Fabio Ingallina, Ivano Iozzo, Federica Lerro, Andrea Marangon, Fabio Marini, Donatella Mecchia, Paola Molinari, Maurizio Otti, Carlo Peramezza, Maurizio Priori, Massimo Renzi, Pier Paolo Rovatti, Paola Rosalba Russo. Segreteria di redazione: VALET S.r.l. Via dei Fornaciai 29/b - 40129 Bologna Tel. 051.63.88.334 - Fax 051.32.68.40 - edizioni@valet.it - www.valet.it Immagine & comunicazione: Elisa Fantini - elisa@valet.it Realizzazione grafica: Matteo Nuti - immagine@valet.it Stampa: Nuova Cantelli s.r.l. - Castel Maggiore, Bologna È vietata la riproduzione, totale o parziale, di ogni contenuto di questa pubblicazione senza esplicita autorizzazione dell’editore. Tutti i punti di vista espressi in questo periodico sono quelli dei rispettivi autori e non riflettono necessariamente quelli delle imprese alle quali appartengono, dell’editore e delle istituzioni. Nulla intende rappresentare un consiglio o una raccomandazione su cure e metodiche; l’editore non da garanzie sui protocolli terapeutici citati e non riconosce alcuna responsabilità su eventuali danneggiamenti causati da nozioni riportate sulla rivista. La rivista è spedita in abbonamento postale. I dati anagrafici dei soggetti interessati alla spedizione della presente rivista provengono da elenchi pubblici e vengono trattati in conformità a quanto previsto dal “Codice Privacy” (Digs. 196/2003). Le finalità del trattamento riguardano la spedizione in abbonamento postale della presente rivista, di altre pubblicazioni, invio di cataloghi ed eventuali altre comunicazioni inerenti le attività promosse dal titolare del trattamento. L’interessato può in qualsiasi momento richiedere informazione sul trattamento dei propri dati, ottenere modifiche od opporsi in tutto o in parte, facendone richiesta via fax, lettera o e-mail, al titolare del trattamento. II titolare del trattamento è VALET S.r.l. - Via dei Fomaciai, 29/b 40129 Bologna (BO). Alla data della presente pubblicazione, il Responsabile del trattamento è il Sig. Daniele Morini. L’informativa integrale, completa di finalità, modalità del trattamento, diritti dell’interessato e soggetti a cui potrebbero essere comunicati i dati, è consultabile sul sito www.valet.it alla sezione Privacy. Diffusione Nazionale: Medici specialisti in: anestesia e rianimazione, angiologia e flebologia, chirurgia generale, chirurgia plastica, dermatologia, dietologia, endocrinologia, fisiatria, malattie reumatiche, medicina sportiva e patologia vascolare, centri di medicina e chirurgia estetica, estetica medica, medici di base, studi privati di agopuntura e mesoterapia, infermieri professionali, ambulatori di chiroterapia, fisioterapia, fisiokinesiterapia e massaggi, centri estetici, poliambulatori, case di cura e cliniche private, direttori sanitari: A.S.L., ospedali, stabilimenti termali, associazioni e istituzioni sanitarie, istituti scientifici e di ricerca, docenti e corsisti Divisione Didattica VALET: CPMA e C.E.D.A. Distribuzione: 140.000 copie
ARTICOLI
PAGINA
Cryoliposculpt: lo shock termico che rimodella la silhouette
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Armonizzazione del volto: tecnica combinata con JBP V Lift Genesis & Aquashine
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Liposcultura e rimodellamento del corpo tramite VASERlipo®
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I peeling chimici: un focus sul loro utilizzo
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Il microbotulino una novità che viene da lontano. Quali evidenze scientifiche lo supportano?
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L’evoluzione della Crio Lipolisi con caratteristiche uniche, massima sicurezza e massima efficacia
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Euroresearch: il collagene declinato nella sua essenza
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Lottiamo contro l’usura delle ossa
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Emmeci 4: 40 anni di esperienza alle spalle e lo sguardo rivolto al futuro
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Ringiovanimento del viso: tecnologie e nuove tendenze
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Gli strumenti per combattere la PVC Ripristino delle volumetrie e dei contorni del volto con Aliaxin EV
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Porte aperte al Brasile
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RUBRICHE e SPECIALI
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CPMA - VALET - Scuola di Medicina e Chirurgia Estetica
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Perché iscriversi al Modulo Laser
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Live Stages CPMA - VALET
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14° Sclerotherapy & Venous Ablation
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20° Congresso Internazionale di Medicina e Chirurgia Estetica SIES
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BENVENUTA, CECILIA! Questa rivista, dalla prima all’ultima pagina, si occupa di bellezza, la “mission” di CPMA-VALET e SIES. Bellezza da (ri)conquistare attraverso l’opera dei migliori specialisti del settore, che si avvalgono di ritrovati scientifici sempre più innovativi abbinati a tecniche sempre più raffinate. Esiste poi un altro tipo di bellezza, quello di una nuova vita che apre gli occhi al mondo, e di questo vogliamo occuparci in questa sede, per dare il benvenuto alla piccola Cecilia che – in compagnia del fratellino Pietro – è arrivata ad allietare la casa di mamma Federica Lerro (responsabile dell’ufficio legale SIES) e di papà Andrea. Non sono servite tossine botuliniche, laser o filler, in questo caso. Anche se ai due entusiasti genitori, in fondo, vogliamo regalare un… filo di sostegno per affrontare con il sorriso sulle labbra questa nuova, esaltante avventura. Seguici anche su FACEBOOK: facebook.com/valetbologna
MEDICINA ESTETICA BIOTEC ITALIA Ricerca e Sviluppo
CRYOLIPOSCULPT: LO SHOCK TERMICO CHE RIMODELLA LA SILHOUETTE
Dopo i successi riscontrati fuori dal territorio nazionale, siamo orgogliosi di annunciare al mondo scientifico italiano il lancio di una nuova metodica: «Cryoliposculpt, la nuova frontiera della Medicina Estetica nel trattamento di adiposità localizzata e pannicolopatia edemato-fibrosclerotica» ’indiscusso know how di Biotec L Italia, leader nella produzione di elettromedicali per la Medicina Este-
tica, con la collaborazione di consolidati partner esteri, ha portato in poco più di due anni questa rivoluzionaria procedura a essere apprezzata in oltre cinquanta Paesi. La garanzia di un considerevole follow up e gli eccellenti risultati ottenuti hanno attirato l’attenzione di prestigiosi studi medici italiani che oggi siamo fieri di annoverare tra i nostri clienti. Cryoliposculpt è una metodica medico estetica non invasiva, che consente la riduzione dell’adipe localizzato attraverso il congelamento dello stesso e della biostimolazione tissutale grazie all’innovativa tecnologia brevettata “Tissue Active”. La procedura prevede l’uso di un dispositivo medico, messo a punto nei laboratori di ricerca Biotec Italia, attraverso il quale è possibile agire su specifiche zone del corpo provocando un processo di congelamento apoptotico delle cellule adipose, in sinergia con l’azione biostimolante per mezzo della tecnologia “Tissue Active”, che ingloba nello stesso applicatore la funzione di vacuum modulabile attivo con pulsazioni a cicli programmati e l’utilizzo di campi magnetici a frequenze variabili con lo scopo di innescare un effetto lipolitico, favorendo al contempo il trofismo tissutale. Durante i due mesi successivi al trattamento, gli adipociti indotti in apoptosi (morte cellulare programmata) espongono segnali che richiamano i macrofagi e vengono così eliminati naturalmente per via fisiologica (attraverso il sistema linfatico, il canale gastroenterico e la via epatica). Lo spessore dello strato adiposo di conseguenza si riduce mentre, grazie alla biostimolazione, l’elasticità della pelle viene ripristinata. La procedura non è dolorosa e per4
mette di riprendere subito le normali attività quotidiane. Il fenomeno degli accumuli di tessuto ghiacciato e doloroso al tatto, esito comune con l’uso di altri dispositivi, viene mitigato dalla tecnologia “Tissue Active” in funzione all’interno del manipolo. Questa caratteristica esclusiva fa di Cryoliposculpt la metodica per il rimodellamento corporeo più efficace e sicura oggi disponibile in Medicina Estetica. La possibilità di trattare fino a quattro zone in contemporanea, eliminando i limiti comuni ad altri dispositivi, riduce drasticamente il numero di applicazioni necessarie. Generalmente sono sufficienti una o due sedute per ottenere un rimodellamento significativo e soprattutto definitivo, con riduzioni dal 20% al 30% circa per trattamento, con immediata ripresa delle attività sociali da parte del paziente. Il ruolo del medico risulta fondamentale nelle fasi di diagnosi, scelta del protocollo e posizionamento del pratico e leggero manipolo che, una volta applicato, esegue in totale sicurezza il programma impostato senza la necessità dell’operatore. La tecnologia può essere implementata sulle piattaforme multi tecnologiche oppure essere configurata in un dispositivo specifico. Il numero dei manipoli utilizzabili contemporaneamente è due per la versione su piattaforma e quattro sulla “stand alone”, per poter trattare più zone contemporaneamente. Alcune testimonianze di importanti studi medici che ci hanno già scelto: Dr. Fabio Marini e Dr. Domenico D’angelo «Abbiamo conosciuto per la prima volta Cryosculpt Biotec a un congresso internazionale in Asia, ascoltando la comunicazione di uno stimato collega. Questa innovativa tecnologia
criolipolitica ha attirato la nostra attenzione sia per l’efficacia clinica che per la semplicità di utilizzo, ma soprattutto perché si tratta di una tecnologia tutta made in Italy, molto apprezzata nel mondo, vanto e orgoglio tricolore! Poter indurre in apoptosi tramite una sottrazione di energia termica gli adipociti in completa sicurezza, mantenendo attivo il microcircolo superficiale e poter contemporaneamente ristabilire il trofismo tissutale, mediante un’azione combinata tra vacuum attivo pulsato e correnti elettromagnetiche, è il plus che caratterizza Cryoliposculpt e la distingue dai tanti dispositivi di criolipolisi presenti sul mercato. In pochi mesi, questa tecnologia è diventata la metodica di punta dei trattamenti Body Contouring nelle nostre strutture in Abruzzo e nelle Marche.». Dr. Fabrizio Melfa «Il mio principale obiettivo è sempre stato quello di offrire ai miei pazienti i migliori trattamenti disponibili sul panorama internazionale nel campo del dimagrimento e del ringiovanimento. Dopo aver studiato approfonditamente la bibliografia sugli effetti del freddo nel pannicolo adiposo e aver testato tutte le offerte che ritenevo valide presenti sul mercato, Cryoliposculpt è risultata non solo la migliore a soddisfare le mie esigenze, ma anche la sola a
garantire sempre tra i miei pazienti un grado di tollerabilità altissimo, mantenendo attivo il microcircolo ed evitando l’effetto “ghiacciolo” della plica». Dr.ssa Maria Teresa Saliani «Utilizzo questo device da due anni. Al Congresso Internazionale SIES 2017, ho avuto il piacere di raccontare e mostrare ai tanti colleghi presenti gli ottimi risultati ottenuti. I pazienti manifestano una grande soddisfazione perché vedono il loro corpo mutare già dopo una sola seduta. I rusultati attesi e ottenuti sono stati altresì mantenuti a lungo termine. Alcun paziente ha presentato complicanze o effetti indesiderati. La piattaforma Fusiomed è un irrinunciabile alleato per combattere efficacemente l’adiposità localizzata in eccesso». Dr. Guido Maronati «Nonostante la specializzazione in Chirurgia Plastica, ho sempre cercato qualcosa che potesse garantire ai miei pazienti un’alternati-
va non chirurgica alla liposuzione. In base alle mie elevate aspettative e per la scarsa efficacia delle proposte di mercato, sono stato titubante prima di avvicinarmi a questa tecnologia e solo quando ho sperimentato la metodica Cryoliposculpt mi sono convinto. Devo dire che, oltre all’apparecchiatura, ho avuto il piacere di scoprire l’azienda produttrice, Biotec Italia, opificio vicentino di alto livello, e sono contento che finalmente il made in Italy superi la concorrenza estera anche nel nostro settore». Dr.ssa Maura Filieri «Sono rimasta particolarmente impressionata dal razionale scientifico alla base del trattamento Cryoliposculpt. La possibilità di generare apoptosi nel distretto adiposo e poter contemporaneamente trattare la P.E.F.S. grazie all’azione della tecnologia “Tissue Active” che favorisce l’aumento del tono vasale che, sommato alla vasodilatazione, esalta l’azione del microcircolo e quindi del drenaggio stesso, credo sia un’intuizione davvero vincente».
Dr. Domenico Pugliese «Ho scoperto i benefici della Cryoliposculpt recentemente. Avevo acquistato la piattaforma Fusiomed, che mi era stata proposta come un concept sempre aggiornabile, grazie a un sistema modulare che permette di implementare l’apparecchiatura con nuove applicazioni. Effettivamente la tecnologia Cryoliposculpt è stata implementata successivamente con un semplice aggiornamento software e l’aggiunta degli applicatori. Ho potuto così offrire ai miei pazienti l’applicazione medico estetica più richiesta al momento senza dover acquistare una nuova apparecchiatura e incorrere in costi proibitivi. Posso affermare quindi che Biotec Italia è un’azienda che mantiene le sue promesse». ✘
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MEDICINA ESTETICA Dr. Andrea Marangon Medico Estetico - Cardano Al Campo (VA)
ARMONIZZAZIONE DEL VOLTO: TECNICA COMBINATA CON JBP V LIFT GENESIS & AQUASHINE
Per il ringiovanimento del volto, la proposta più innovativa è la bioristrutturazione, che agisce attraverso la stimolazione dei nostri fibroblasti per produrre collagene dall’interno. Il risultato è un volto più armonico, naturale e simmetrico el ringiovanimento del volto, il N medico estetico deve partire da un approccio tridimensionale che con-
sideri oltre al miglioramento cutaneo anche l’armonizzazione e il ripristino dei volumi del viso o di particolari aree anatomiche. Tale ridensificazione dev’essere naturale, armonica e piacevole. Spesso si è soliti considerare, per il ripristino dei volumi cutanei persi, l’impiego di filler. Tale tecnica è sicuramente immediata e i risultati ottenuti spesso molto soddisfacenti. Una proposta più innovativa rispetto a questa tecnica abituale risiede nell’impiego di altri strumenti, con potere rigenerante, che permettano di ottenere una bioristrutturazione agendo dall’interno, “costringendo” quindi i nostri fibroblasti a produrre collagene endogeno. Il ripristino volumetrico che ne deriva è pertanto assolutamente armonico, simmetrico, naturale, autoindotto. In quest’ottica, l’utilizzo combinato di AQUASHINE, nuovo biorigenerante a base di peptidi biomimetici, e dei JBP V LIFT GENESIS, fili di trazione in PDO a 4D, permette di raggiungere egregiamente l’obiettivo prefissato. Il polidiossanone (PDO) è una sutura sintetica in monofilamento che si riassorbe in circa 6 mesi mediante
idrolisi, determinando uno stimolo infiammatorio minimo con conseguente stimolo alla produzione di collagene. I fili di trazione JBP V LIFT GENESIS sono veicolati da agocannula che ne garantisce la quasi totale atraumaticità nel posizionamento. I Peptidi Biomimetici sono molecole costituite da catene di due o più amminoacidi con un peso molecolare molto basso (sotto i 5000 Dalton), quando il numero di aminoacidi è inferiore a circa 50 queste strutture sono chiamate Peptidi, mentre le grandi sequenze sono indicate come Proteine. Il Peptide può essere definito una molecola bioattiva, dal momento che ha la capacità di “comunicare” con le cellule legandosi ai recettori fino a modularne alcune importanti funzioni fisiologiche. Si tratta quindi di agonisti sintetici dei fattori di crescita naturalmente esistenti, sostanze che mimano in modo completo l’azione delle molecole parentali. Questi Peptidi Biomimetici forniscono benefici clinici simili ai fattori di crescita ricombinanti con costi ridotti e una maggiore stabilità chimica. AQUASHINE è l’innovativo biorigenerante impiegato nel protocollo costituito da acido ialuronico e dallo Skin Rejuvenating Complex, ovvero un pool di sostanze
con potere biorigenerante caratterizzate da amminoacidi, vitamine, minerali, coenzimi e da 4 potentissimi peptidi biomimetici. Esiste anche nella variante BR (brightening), in cui i peptidi svolgono principalmente una azione illuminante. È in questi concetti che risiede il grandioso potere rigenerante offerto dal trattamento combinato che permette in modo inconfutabile di offrire al paziente l’armonizzazione del volto ottenuta anche attraverso il ripristino naturale e autoindotto dei volumi. Gli obiettivi del protocollo proposto sono stati quelli di ottenere una ridensificazione della regione malare e un miglioramento della compattezza cutanea sia in regione malare che in regione orbitaria e periorbitaria, riducendo al minimo il dolore per il paziente e non sviluppando complicanze. Si è inoltre individuato un algoritmo per un’analisi informatica oggettiva delle immagini così da valutarne i risultati. PROTOCOLLO-TECNICA Il protocollo ha previsto l’impiego inizialmente del biorigenerante (AQUASHINE o AQUASHINE BR, a seconda della paziente), veicolato tramite agocannula, utilizzando 1 ml per emiviso concentrato in regione malare-zigomatica. Successivamente, dopo 2 settimane, è stato posizionato 1 filo in PDO per emiviso (JBP V LIFT GENESIS 21Gx60mm o 23Gx60mm), avendo cura di tenersi al margine inferiore dell’arca orbitaria. ANALISI DEI RISULTATI Le 10 pazienti sono state valutate fotograficamente in modo oggettivo. Per avere immagini digitali confrontabili, infatti, le fotografie sono state scattate tramite uno strumento appo-
Fig. 1: visione 3D della profondita del solco palpebro-malare, pre e post 75 giorni dal trattamento
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Fig. 2: TAS - analisi della texture
Fig. 3: WGS - analisi profondità della ruga
sito, con medesima fotocamera a 12 Mpx, col soggetto posto sempre alla stessa distanza dall’obiettivo, con medesima fonte di luce (luce LED fredda e luce LED UV), senza interferenza di luce ambientale, col soggetto posto di fronte e a 45°, analizzate dopo bilanciamento del bianco e dopo conversione in formato grey 8-bit. I risultati del lavoro sono stati ottenuti tramite un’analisi oggettiva informatica con l’impiego di un software opensource (pubblico dominio) di elaborazione digitale delle immagini, basato su
Figg. 4, 5 e 6: casi clinici pre e post 8
Sun-Java e sviluppato dal National Institutes of Health degli Stati Uniti. Tale software è stato progettato con una open architecture che prevede, cioè, la possibilità di avere estensioni del software tramite piccoli sottoprogrammi “plugin Java” e molte macro (insieme di istruzioni automatizzate) registrabili dall’utente. Il vantaggio principale, quindi, consiste nella possibilità di poter programmare delle “macro” per automatizzare i processi dell’imaging processing e rendere tali processi disponibili e fruibili anche all’utente finale che non conosce la programmazione informatica. Abbiamo quindi elaborato un algoritmo specifico, basato su studi ufficiali pubblicati su riviste scientifiche indicizzate, e programmato una macro per l’analisi informatica delle immagini digitali al fine di avere una valutazione precisa, affidabile, sempre riproducibile e, soprattutto, oggettiva. Partendo dall’immagine digitale abbiamo ricostruito in 3D una sezione cutanea della regione malare e abbiamo analizzato una sezione del solco palpebro-malare per determinarne la profondità (Fig. 1). Abbiamo quindi elaborato 2 algoritmi, la Texture Analysis Scale (TAS) e la Wrinkles Grey Scale (WGS), che prendono in analisi rispettivamente il grado di miglioramento della texture e omogeneità cutanea e il grado di miglioramento della profondità delle rughe.
Nella scala TAS, a valore minore corrisponde una texture cutanea più omogenea. Il miglioramento ottenuto nel caso esaminato è stato di 15.9 punti. (Fig. 2). Nella scala WGS, a valore minore corrisponde una ruga meno profonda. Il miglioramento ottenuto nel caso esaminato è stato di 18 punti (Fig. 3). Dall’iniziale analisi dei dati raccolti attraverso la valutazione oggettiva informatica delle immagini digitali scattate, il miglioramento medio ottenuto nella scala TAS è stato di 10.1 punti e nella scala WGS di 12.6 punti. CONCLUSIONI Il trattamento proposto centra gli obiettivi prefissati sia da un punto di vista oggettivo che relativamente alle aspettative delle pazienti, è di rapida esecuzione, assolutamente indolore per la paziente, valido e molto apprezzato anche grazie alla totale assenza di complicanze di rilievo. Come si deduce dall’analisi informatica effettuata e come si vede anche dalle immagini proposte, la regione malare risulta armonizzata, ridensificata e ripristinata nei volumi, vi è un constestuale miglioramento della regione naso-geniena, anche se non trattata, grazie all’azione peptido-liftante garantita dal complesso Skin Rejuvenating Complex e grazie all’azione di compattezza offerta dal polidiossanone (Figg. 4, 5 e 6). ✘
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LIPOSCULTURA E RIMODELLAMENTO DEL CORPO TRAMITE VASERLIPO®
CHIRURGIA ESTETICA Dr. Maurizio Otti Specialista in Chirurgia Generale Chirurgia e Medicina estetica - Roma
Si tratta a tutti gli effetti di un intervento chirurgico, sebbene minimamente invasivo, ma tale da dover essere necessariamente eseguito con tutte le cautele del caso, in ambiente chirurgico adeguato a VASERlipo è un’innovativa tecL nica di liposcultura che si è imposta ormai come ottima alternativa ®
alla liposuzione tradizionale. L’intervento di liposuzione (altrimenti detto lipoaspirazione o liposcultura) ha l’obiettivo di asportare in maniera selettiva gli eccessi di tessuto adiposo localizzato in diverse sedi anatomiche, causa dei più comuni inestetismi che fanno di tale intervento chirurgico il più richiesto ed eseguito a livello mondiale. Infatti la costante richiesta di migliorare il profilo corporeo ha portato nel tempo a investire in maniera crescente su nuove metodiche che riuscissero a soddisfare i desideri di chi si rivolge al chirurgo. Le sedi più frequentemente soggette a rimodellamento o riduzione di volume variano tra i due sessi: cosce, glutei e girovita per il sesso femminile; addome e fianchi per quello maschile. IN CHE COSA CONSISTE LA TECNOLOGIA VASERLIPO®? VASER, acronimo di Vibration Amplification Sound Energy at Resonance, è la tecnologia che sta alla base della nuova metodica di lipoaspirazione codificata negli Stati Uniti nel 2014 e oggi diffusa in tutto il mondo, che sfrutta l’energia delle onde acustiche. Queste, generate da un apposito sistema avanzato e veicolate tramite specifiche cannule, vengono indirizzate in maniera selettiva nei distretti corporei
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identificati in fase preoperatoria al fine di rompere in cluster l’adipe indesiderato e poterlo poi aspirare in maniera estremamente rapida e delicata. Si tratta a tutti gli effetti di un intervento chirurgico, sebbene minimamente invasivo, ma tale da dover essere necessariamente eseguito con tutte le cautele del caso, in ambiente chirurgico adeguato. Dal punto di vista tecnico, la VASERlipo® riconosce tre momenti distinti, ognuno di fondamentale importanza: infiltrazione, clusterizzazione del grasso tramite l’emissione di ultrasuoni e aspirazione. L’intervento inizia con l’infiltrazione di una soluzione anestetica addizionata con un vasocostrittore, così da ridurre ulteriormente le perdite ematiche, aspetto estremamente rilevante soprattutto nei pazienti in cui si prevede la rimozione di ampi volumi di tessuto adiposo. Si realizza quindi un’imbibizione dei tessuti, che successivamente saranno sottoposti all’energia ultrasonica, con lo scopo di diminuire la densità dei tessuti separando le cellule adipose e le varie strutture tramite milioni di bolle d’aria. Sono proprio queste bolle d’aria il target degli ultrasuoni emessi durante la seconda fase di frammentazione in cui si assiste all’espansione/ esplosione delle stesse, fino alla formazione di un’emulsione di grasso e soluzione tumescente in cui le cellule adipo-
Prima e dopo 3 mesi dal trattamento di fianchi e glutei con VASERlipo®
se sono separate in agglomerati più piccoli. La terza e ultima fase è quella dell’aspirazione, che consente di asportare l’emulsione, ricca di particelle di grasso formatesi precedentemente, grazie a un sistema di aspirazione brevettato (PowerX) costituito da un manipolo motorizzato rotante in cui è possibile impostare velocità e angolo di rotazione per un’aspirazione mirata e selettiva dei distretti, con una considerevole riduzione dei tempi di esecuzione in caso di aspirazione di volumi importanti e la possibilità di agire a diverse profondità, consentendo quindi una definizione maggiore.
GLI ALLEATI DELLA LIPOSCULTURA Ciò che fa delle onde acustiche i perfetti alleati della liposcultura sono due caratteristiche fondamentali: • l a selettività dell’energia ultrasonica, capace di colpire esclusivamente le cellule adipose risparmiando e lasciando indenni le strutture fibrose, vascolari e nervose che costituiscono il tessuto sottocutaneo in cui risiede l’adipe; • la capacità di realizzare la successiva retrazione dei tessuti circostanti, determinando quindi una minore lassità cutanea in corrispondenza delle aree trattate rispetto alle tecniche tradizionali (dove appaiono invece come svuotate). La liposcultura assistita da ultrasuoni risulta vantaggiosa nel caso di rimodellamento di diversi distretti corporei quali viso e collo, braccia, schiena, addome, fianchi e glutei, cosce, ginocchia e caviglie, beneficiando di una procedura meno traumatica della liposuzione tradizionale, con un discomfort minore del paziente e potenziando i risultati ottenibili con le metodiche tradizionali. UTILIZZO PRATICO Per quanto riguarda le indicazioni con cui selezioniamo i nostri pazienti, si fa riferimento alle Linee guida AICPE (rev. 2015), che per la Lipoaspirazione assistita da ultrasuoni indicano come ideale il «paziente in buona salute, che presenta un eccesso di tessuto adiposo localizzato, che si fatica a eliminare con la dieta alimentare e l’attività fisica, persone normopeso, con pelle tonica ed elastica, che presentano accumuli adiposi prevalentemente in aree corporee ben delimitate e persone modicamente in sovrappeso, con accumuli più diffusi con cute meno elastica». Nella nostra casistica, la gestione dei pazienti è basata sui normali protocolli pre e post-operatori di un intervento eseguito in ambito ambulatoriale. È infatti nostra prassi la copertura antibiotica la sera prima dell’intervento continuata fino al sesto giorno post intervento. Negli ultimi due anni di lavoro, tutti i nostri pazienti sono stati sottoposti a VASERlipo® in regime ambulatoriale in sala operatoria di
Prima e dopo 60 giorni dal trattamento di petto e addome con VASERlipo®
Prima e dopo 30 giorni dal trattamento di fianchi e glutei con VASERlipo®
strutture accreditate, senza alcuna necessità di ricovero. Questo risultato è stato ottenuto anche grazie a una gestione anestesiologica specifica in base all’estensione delle aree trattate e dei volumi asportati. Tutti i pazienti trattati sono stati dimessi in un tempo variabile da 30 a 120 minuti dopo il termine dell’intervento. Un momento a cui prestiamo particolare cura è l’immediato post intervento, in cui gli accessi cutanei attraverso cui vengono introdotte sonde e cannule di aspirazione non sono suturati, ma volutamente lasciati aperti per permettere un continuo drenaggio nelle 24 ore successive. Questo è un meccanismo fondamentale per accelerare i fisiologici processi di guarigione dei tessuti. Negli anni abbiamo imparato a facilitare la gestione del postoperatorio con l’apposizione di garze sterili assorbenti, istruendo il paziente su come eseguire a domicilio le successive medicazioni e come indossare una guaina compressiva. Quest’ultima operazione è di fondamentale importanza per comprimere le zone trattate, facilitare il drenag-
gio e favorire l’adesione della cute alle strutture più profonde, evitando la lassità cutanea che può aversi in corrispondenza delle aree svuotate da volumi importanti. Nella nostra esperienza, la VASERlipo® si è imposta come la metodica più richiesta dai pazienti e da noi preferita alle altre più tradizionali per i vantaggi illustrati precedentemente. Nonostante sia un intervento molto richiesto dal sesso femminile, il 30% dei nostri pazienti è costituito da uomini e questo fa sì che complessivamente le aree più richieste e trattate risultino essere addome e arti inferiori. ✘ PER INFORMAZIONI
Technolux S.r.l. Via G. B. Casella, 45 20156 - Milano Tel./Fax. 02 36504400 info@technolux.it - www.technolux.it
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I PEELING CHIMICI: UN FOCUS SUL LORO UTILIZZO
MEDICINA ESTETICA Dr. Maurizio Cavallini Specialista in Chirurgia Plastica e Ricostruttiva - Milano Docente CPMA VALET - Bologna e Dr.ssa Donatella Mecchia Medico Estetico - Milano
Ne esistono di quattro categorie: molto superficiali, superficiali, medi e profondi. Ognuno di loro ha una propria specificità. Noi vi aiutiamo a scegliere la soluzione migliore…
a Medicina Estetica, così come L qualsiasi branca della medicina, è indirizzata alla prevenzione e al per-
seguimento del benessere psico-fisico dell’individuo, alla prevenzione e al trattamento dell’invecchiamento in tutte le fasce di età. Eliminare imperfezioni e inestetismi è una richiesta sempre più frequente in una società che dà sempre più importanza all’estetica e al “ben-essere”. Non dobbiamo inoltre trascurare che l’inestetismo provoca quasi sempre un impatto psicologico nel paziente, che trova in questo disagio un disturbo nella sua complessità corporea, e che il suo trattamento è comunque elemento importante di riequilibrio psico-fisico, concetto questo tutelato e sostenuto anche dall’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità), che sancisce che “qualsiasi atto medico non deve essere disgiunto dal concetto di benessere psico-fisico, che deve essere garantito a tutti i popoli e in tutto il mondo”.
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Negli ultimi anni si è registrato un aumento delle procedure di Medicina Estetica e una costante richiesta di trattamenti “soft”, “mini-invasivi” e “naturali”. Uno dei trattamenti più utilizzati in Medicina Estetica, volto al ringiovanimento e al miglioramento significativo della qualità della pelle, ottenendo quindi una pelle più giovane e bella, è il peeling chimico. Il peeling chimico (dall’inglese “to peel”, cioè “sbucciare”) è un trattamento medico-estetico che stimola, attraverso l’applicazione di una sostanza chimica sulla cute, l’esfoliazione e il conseguente “ricambio della pelle”, grazie alla modulazione del suo spessore e cromaticità e allo stimolo sui fibroblasti dermici e la conseguente produzione di nuova matrice. MECCANISMI E CATEGORIE Il peeling chimico agisce sulla pelle del viso attraverso l’azione di vari meccanismi: stimola il turnover cel-
lulare rimuovendo lo strato corneo e provocando una vera e propria accelerazione del ricambio cellulare, che avviene già naturalmente nel derma; elimina le cellule della pelle danneggiate e degenerate, che vengono sostituite da cellule epidermiche normali; produce un’infiammazione controllata, che attiva la produzione di collagene ed elastina (rivitalizzazione e ringiovanimento del derma, mediante stimolazione dei fibroblasti con formazione di collagene autologo). Per semplicità, i peeling chimici possono essere suddivisi in quattro grandi categorie: peeling molto superficiali, peeling superficiali, peeling medi e peeling profondi. I peeling molto superficiali, quali l’acido mandelico e l’acido glicolico al 30-50%, sono utili soprattutto per eliminare l’opacità cutanea e donare più luminosità alla pelle e ottenere un’attenuazione della pigmentazione superficiale. I peeling superficiali, quali per esempio l’acido salicilico, la soluzione di Jessner (associazione di acido salicilico, acido lattico e resorcinolo), l’acido glicolico al 70%, l’acido tricloroacetico al 15%, vengono utilizzati invece per trattare determinati inestetismi, in quanto vanno a creare una necrosi di una parte dell’epidermide, arrivando allo strato basale di quest’ultima. Il peeling superficiale è indicato soprattutto per patologie quali l’acne e le sue cicatrici più superficiali, le ipercromie, il melasma e ovviamente le rughe superficiali. I peeling di media profondità, quali per esempio l’acido piruvico o l’acido tricloroacetico al 30-35%, creando una necrosi che si spinge fino al derma papillare, sono utili per trattare patologie come l’acne papulopustolosa e nodulocistica, cicatrici da acne più profonde e da varicella, melasma e macchie da lentigo solari o senili
e rughe di media profondità, con la possibilità di associare il trattamento a biostimolazioni o infiltrazioni di filler. Il peeling profondo, a base di fenolo oppure ottenuto tramite l’utilizzo di peeling combinati o misti, oltre a riportare necrosi dell’epidermide, comporta la necrosi del derma papillare e, in alcuni casi, del derma reticolare. Il peeling profondo, quindi, viene scelto per tutti quei pazienti che presentano rughe molto profonde e diffuse, come nel caso dell’elastosi solare grave, e negli esiti cicatriziali importanti, ma richiede un decorso post-trattamento molto complesso e doloroso non scevro da possibili complicanze.
corsi teorico-pratici
PEELING CHIMICI DI SUPERFICIE, MEDI E PROFONDI DIDATTICA A CURA DI: Dr. Maurizio Cavallini e Dr.ssa Paola Molinari DATA DEL CORSO: 16-17 Settembre 2017 ECM: 12 crediti
PEELING CHIMICI 2° LIVELLO PRATICO DIDATTICA A CURA DI: Dr. Maurizio Cavallini e Dr.ssa Paola Molinari DATA DEL CORSO: 11 Novembre 2017 ECM: 11,2 crediti RICHIEDI PROGRAMMI DETTAGLIATI SEGRETERIA E SEDE: CPMA - VALET Divisione Didattica - Bologna Tel: 051 63.88.334 - www.valet.it - info@valet.it
IL DECORSO Un peeling del volto può quindi agire sia a livello del derma più superficiale o a livello più profondo, ma ricordiamo che, piuttosto che eseguire un peeling profondo, con i possibili rischi ed effetti indesiderati correlati, è consigliato – nella personale esperienza – eseguire varie sedute di peeling superficiali o di media profondità. Nel decorso post-peeling è possibile lavare la pelle con un deter-
gente delicato, risciacquarla con cura e delicatezza, evitando qualsiasi tipo di sfregamento o irritazione, e mantenere la cute costantemente protetta con prodotti emollienti. Il tempo di guarigione varia da 4 a 12 giorni, a seconda del tipo di peeling utilizzato. È inoltre indispensabile proteggersi in modo assoluto dal sole e dai raggi solari e lampade UVA-UVB per almeno due mesi dopo l’applicazione del peeling, con prodotti che contengano schermi e filtri solari protettivi, per prevenire eventuali iperpigmentazioni post-infiammatorie. ✘
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MEDICINA ESTETICA Dr. Salvatore Fundarò Medico e Chirurgo Estetico, Specialista in Chirurgia Generale - Modena Docente CPMA VALET - Bologna
IL MICROBOTULINO UNA NOVITÀ CHE VIENE DA LONTANO. QUALI EVIDENZE SCIENTIFICHE LO SUPPORTANO?
La tecnica di inoculo della tossina botulinica definita comunemente microbotulino non è certo nuova e particolarmente innovativa in quanto già 20 anni fa vari autori la proponevano con il termine “mesobotox” ecentemente l’utilizzo della tecR nica di microbotulino con finalità estetiche, dopo un periodo di oblio, è stata riscoperta soprattutto grazie a studi e ricercatori prevalentemente asiatici che hanno approfondito il suo meccanismo d’azione e analizzato i suoi effetti a livello cutaneo e muscolare. IL MICROBOTULINO O BOTULINO INTRACUTANEO La tecnica prevede l’inoculo del farmaco a livello del derma e non, come prevede la tecnica classica, a livello dei muscolo mimici. La sede d’inoculo non è l’unica differenza che contraddistingue la tecnica che, infatti, prevede anche una diluizione nettamente maggiore rispetto a quella normalmente utilizzata. Queste modifiche consentono di trattare aree del volto solitamente bandite con la tecnica intramuscolare e di determinare effetti migliorativi a livello del derma grazie a una ormai evidente azione cutanea della tossina botulinica. LA LETTERATURA SCIENTIFICA A SUO SUPPORTO Nel 2008 Chang et Al. presenta uno studio in cui esegue l’inoculo intradermico di tossina botulinica della guancia e del terzo inferiore del volto in metà faccia e di soluzione salina nell’altra metà, eseguendo successivamente una valutazione oggettiva dei risultati e delle biopsie cutanee a 8 settimane dal trattamento. Gli autori non hanno riscontrato alcun effetto liftante del volto nel lato trattato con tossina ma una riduzione significativa delle rughe.
Fig. 1: il concetto di micro-droplets secondo Woffle Wu. Di estrema importanza l’elevata diluizione della tossina botulinica e i minimi volumi di inoculo
Le biopsie cutanee hanno evidenziato una neocollagenesi in entrambe i lati. I dati evinti da questo primo studio non sembrano particolarmente entusiasmanti. Altri studi in vitro invece evidenziano una azione stimolante la produzione del collagene e una riduzione del suo catabolisno in colture fibroblastiche trattate con tossina botulinica o un’azione anta-
gonista sui fenomeni di senescenza fibroblastica indotta dai raggi UVB. Le conclusioni a cui giungono gli autori di tali lavori sono univocamente concordi nell’individuare una potenziale azione dermica anti-photoaging e biostimolante della tossina botulinica intracutanea. Un’altra interessante pubblicazione di Amy Rose e David Goldberg ha eviden-
Fig. 2: trattamento con tecnica di microbotulino del terzo inferiore e del collo, secondo Wu
Trattamento whole-face con tossina botulinica, in tecnica combinata, del terzo superiore e inferiore del volto
ziato un’indubbia azione inibente la secrezione sebacea e la riduzione del diametro dei pori della cute della fronte dopo inoculo di intracutaneo di BoNT-A. Tale effetto potrebbe essere correlato all’azione inibente sui recettori acetilcolinici delle unità pilosebacee e sui muscoli erettori del pelo. Nel 2016 Zhu et al. pubblicano uno studio clinico che confronta l’azione della BoNT-A e del placebo intradermico negli emivolti di 40 volontari. I risultati evidenziano un miglioramento valutazione estetica obiettiva e di vari parametri fisici cutanei (TEWL, elasticità, irregolarita superficiale e indice d’idratazione) nel lato trattato con BoNT-A. Woffle Wu nel 2015 sul PRS ed in precedenti pubblicazioni standardizza la tecnica di microbotulino, da lui definita “microbotox”, nel volto e nel collo, definendo con maggior precisione alcuni aspetti tecnici (Fig.1): 1. A lta diluizione in volumi praticamente raddoppiati rispetto agli standard 2. B asso dosaggio di BoNT-A in ciascuna “microgoccia” inoculata 3. M ulti-iniezioni intradermiche distribuite su ampie zone del volto 4. I noculi intradermici o al limite nella giunzione dermo-ipodermica. Lo stesso Wu sottolinea che tale modalità d’inoculo garantisce una 16
azione neuromodulatrice sui muscoli mimici più diffusa ed attenuata e limitata alle fibre più superficiali, una riduzione della secrezione sebacea con assottigliamento cutaneo e la riduzione dei pori. È indubbio dall’analisi della letteratura disponibile che l’inoculo intradermico incrementa l’azione anti-photoaging e rigenerativa sul derma e epidermide della BoNT-A grazie ai suoi effetti descritti negli articoli sopracitati. L’azione diffusa e limitata alle fibre muscolari più superficiali consente inoltre un’e-
stensione delle zone d’inoculo, permettendo il trattamento di aree che normalmente erano evitate per l’elevata possibilità di effetti collaterali e complicanze quali la regione infraorbitaria, il terzo medio ed inferiore e il collo (Fig. 2). Personalmente, utilizzo la tecnica intradermica in combinazione con l’inoculo intramuscolare nel trattamento del terzo superiore del volto ormai in modo standardizzato. Ciò mi ha consentito di ottenere risultati estetici largamente valutati, dalle pazienti, come migliorativi a confronto dei risultati ottenuti con la tecnica classica. Nel terzo inferiore e nel collo l’inoculo intradermico mi ha consentito un’ampia estensione d’indicazione a queste difficili aree ad alto rischio di complicanza. Sempre più frequentemente, l’introduzione di questa metodica iniettiva, mi permette di combinare il trattamento del terzo superiore con quello del terzo inferiore e del collo. In questo modo, l’utilizzo sinergico di tecniche standard e intradermiche rende possibile un indubbio incremento dell’azione liftante whole-face, ottenibile con la terapia botulinica. Il microbotulino è pertanto una tecnica che deve rientrare nel bagaglio conoscitivo del medico estetico per offrire prestazioni sempre più mirate alle esigenze dei pazienti. ✘
NEW Corso teorico-pratico Obiettivo del corso Il corso si prefigge l’obiettivo di mettere il medico estetico in condizione di poter utilizzare una nuova tecnica per ampliare le indicazioni medico-estetiche della tossina botulinica, nel trattamento degli inestetismi del volto e del collo. La tecnica denominata “microbotulino”, grazie a spcifiche modifiche dei piani anatomici di inoculo e delle diluizioni utilizzate nell’attivazione del farmaco, consente infatti un’estensione degli effetti antiaging della tossina botulinica a livello dermico e cutaneo. La tecnica del botulino intracutaneo consente inoltre di trattare numerose patologie dermatologiche quali acne, iperidrosi e cicatrici patologiche, ampliando così ulteriormente le indicazioni di utilizzo. I trattamenti pratici effettuati in diretta dai docenti daranno modo di comprendere appieno quanto illustrato durante le fasi teoriche. DIDATTICA A CURA DI: Dr. Matteo Basso, Dr. Salvatore Fundarò e Dr.ssa Paola Rosalba Russo DATA DEL CORSO: 17 giugno 2017 ECM: 8 crediti RICHIEDI PROGRAMMI DETTAGLIATI SEGRETERIA E SEDE: CPMA - VALET Divisione Didattica - Bologna Tel: 051 63.88.334 - www.valet.it - info@valet.it
DL estetica - Via Pietro Calvi, 2 - 20129 Milano (Italy) T. +39 340 6365327 - www.yvoire.it
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MEDICINA ESTETICA ENERMEDICA Ricerca e Sviluppo
L’EVOLUZIONE DELLA CRIO LIPOLISI CON CARATTERISTICHE UNICHE, MASSIMA SICUREZZA E MASSIMA EFFICACIA
a scoperta dei ricercatori ameriL cani diretti dal dermatologo Dieter Mainstein della Harvard Medical
School relativa la caratteristica delle cellule adipose di non resistere alle basse temperature e venire distrutte intorno agli zero gradi ha portato, a partire dal 2009, ad una serie di pubblicazioni che hanno messo in evidenza come la crio lipolisi è una metodologia efficace per l’eliminazione dei pannicoli adiposi localizzati attraverso l’induzione dell’apoptosi cellulare. Negli anni, i macchinari che fanno crio lipolisi si sono evoluti e ad oggi un macchinario francese, Cryoslim, rappresenta un’importante evoluzione tecnologica che aumenta la sicurezza e l’efficacia di questo trattamento. Gli obiettivi principali del trattamento sono quelli di ottenere il miglior risultato nel minor tempo possibile, senza provocare ematomi o lesioni oppure dolore durante e/o dopo il trattamento. Ci sono alcune caratteristiche tecniche di questo macchinario che permettono di ottenere la riduzione della massa adiposa in completa sicurezza ottimizzando nello stesso tempo i due parametri principali: temperatura di trattamento e forma del manipolo. È molto importante come prima cosa far luce sulla temperatura utilizzata per eseguire il trattamento e come ottenerla. Cryoslim è l’unico macchinario in grado di creare uno shock termico (calore a 38 gradi) prima di
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A
B
Effetti del freddo sui tessuti: Cryoslim (A) VS dispositivi tradizionali (B). Cryoslim protegge l’integrità dei tessuti adiacenti mentre le tecnologie convenzionali utilizzano temperature troppo basse causando danni ai tessuti non grassi adiacenti
procedere a raffreddare l’area. Con lo stesso principio per cui l’acqua calda congela prima di quella fredda (l’effetto Mpemba è un effetto riscoperto casualmente nel 1969 dallo studente tanzaniano Erasto Mpemba, ma in realtà già descritto nel IV secolo a.C. da Aristotele ) si ottengono risultati superiori del 1015% rispetto a macchinari che creano solo freddo. In aggiunta, la presenza sui manipoli di 4 piastre di peltier genera un raffreddamento più veloce ed uniforme del pannicolo adiposo. A differenza dei macchinari con solo due piastre che permettono il riscaldamento dell’area di trattamento causato dai due lati liberi, il trattamento in questo può essere effettuato a temperature non troppo fredde (massimo – 5°). C’è un ulteriore risvolto quando si prende in analisi la temperatura di trattamento: al di sopra dei -5° si ottiene la sola cristallizzazione degli adipociti mentre a temperature inferiori la cristallizzazione avviene anche per i tessuti non grassi (linfatici, dermici, epidermici, nervosi, ematici etc.) e questo provoca dolore persistente
dopo il trattamento oltre a danni possibili ai tessuti coinvolti. L’ultima caratteristica di sicurezza, non meno importante delle precedenti, è rappresentata dalla forma del manipolo. La sua forma ovoidale, dotata di scanalature permette un effetto vacuum omogeneo su tutta l’area trattata, con riduzione del rischio di distacco e possibilità di utilizzare un maggior potere aspirante ma salvaguardando l’integrità dei vasi sanguigni. Vorremmo evidenziare i risultati di un studio clinico effettuato da MJ Petrucci - Federici e pubblicato nel mese di marzo 2017 in Francia sul Journal de Médicine Esthétique e Chirurgie Dermatologique. Lo studio finale sarà realizzato su 800 pazienti, al fine di avere una buona casistica, ma è parso interessante agli autori ripetere in fase ini-
A
B Tecnologia Cryoslim (A) e tecnologia convenzionale (B)
Paziente 1 53 aa con pannicolo adiposo addominale
Paziente 3 62 aa con con adiposità localizzata su zona lombare posteriore
A sinistra: giorno 1 - spessore di 29,8 mm A destra: giorno 21: spessore di 24,7 mm - perdita di 5,1 mm Al giorno 60: spessore del pannicolo adiposo rimanente di 5,33 mm quindi una distruzione dell’adipe dell’81%
A sinistra spessore medio di 56,9mm, a destra spessore di 56,5 mm – massa grassa media di 56,7 mm Dopo circa 6 mesi (2 sedute distanziate da 3 mesi): 77% del grasso distrutto
Paziente 2 41 aa con pannicolo adiposo addominale
Paziente 4 39 aa con pannicolo adiposo addominale
A sinistra: spessore medio di 26 mm A destra: spessore medio di 24,6 mm Al giorno 60 stesse misure dei due lati – 58,5% di pannicolo adiposo distrutto
Giorno 1: Spessore di 22,03 mm sia a destra che a sinistra. Giorno 60: uno spessore medio residuo di 5,76 mm, ovvero massa grassa residua di 26,1% quindi una perdita del 73% dell’adipe
ziale il primo studio fatto nel negli Stati Uniti sulla Crio Lipolisi e pubblicare invece i dati dei risultati ottenuti con questo dispositivo. Contrariamente alla maggior parte degli studi realizzati e comunemente basati sulle fotografie pre/post, gli autori hanno scelto di utilizzare un’analisi ecografica dei tessuti pre e post trattamento abbinata alla plicometrica del pannicolo adiposo. I risultati sono stati valutati a 1, 21 e 60 giorni post trattamento. Età media: 54,7 anni – 9 Donne 1 Uomo. I risultati presentati sono stati ottenuti 8 volte su 10 con una sola seduta di 50 minuti con temperature tra -2,5° e +2,5°. In un solo caso sono state necessarie due sedute a causa di una zona adiposa dello spessore di 5 cm. Infine, in un altro caso è stata effettuata una seduta supplementare al 21 giorno per correggere un’asimmetria visibile. Sui 10 casi presentati, la metà ha ottenuto la riduzione della massa grassa trattata di oltre il 70% con un massimo di 86%, l’altra metà ha comunque ottenuto una riduzione superiore al 50%. ✘
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MEDICINA ESTETICA EURORESEARCH Ricerca e Sviluppo
on più di trent’anni di esperienza C nello studio, estrazione, formulazione di dispositivi medici a base
di collagene, Euroresearch oggi rappresenta una consolidata realtà nel panorama delle aziende farmaceutiche. Metodi produttivi proprietari, l’utilizzo di tecnologia avanzata, le hanno permesso, nel tempo, di offrire al mercato soluzioni terapeutiche mirate, rispondendo alle esigenze dei consumatori di massima sicurezza ed efficacia. Oggi, presente sul mercato con marchi diversi, annovera collaborazioni con le più importanti società farmaceutiche nel settore della dermatologia estetica, con le quali porta avanti un messaggio scientifico di altro profilo, convalidato da pubblicazioni su importanti testate del settore. Partendo proprio dal suo messaggio scientifico, Euroresearch vuole
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EURORESEARCH: IL COLLAGENE DECLINATO NELLA SUA ESSENZA ribadire l’univocità dei dati relativi alla sua sostanza, confusi oggi da comunicazioni fuorvianti e tutt’altro che veritiere: la polvere di collagene nativo di tipo I utilizzata nella dermatologia estetica, ad esempio, è il risultato di un processo di micronizzazione che, non denaturando la proteina, ha la capacità di salvaguardare l’integrità delle micro-fibrille di collagene, di cui è costituita, attraverso una tecnica produttiva brevettata. Da qui ne deriva la sua natura non antigena, non richiedendo test allergologici preliminari. Partendo dall’assunto che la pelle normale ha una carica ionica negativa, mentre la membrana cellulare della pelle invecchiata sviluppa una maggiore carica ionica positiva, il processo di micronizzazione – producendo microfibrille di collagene biomimetiche - migliora le proprietà
idrofile del collagene di tipo I apportando una ionizzazione negativa alla molecola. In questo modo, il collagene così caricato, si lega al tessuto, aumentandone la sua permanenza, e quindi ottimizzando i processi di disgregazione delle triple eliche. Il collagene I va a legarsi e ad operare una trazione sulle fibrille di collagene VI presenti all’esterno della membrana del fibroblasto, determinando una trasduzione di questa sollecitazione meccanica in una produzione di nuova matrice extracellulare. Il collagene I si lega al collagene VI sulla ECM dando origine alla meccanotrasduzione. Con tale processo, l’obiettivo è mirare ad una rigenerazione strutturale provocando una reazione fisiologica ed uno stimolo sia chimico che meccanico, sufficiente ad innescare la reazione rigenerativa senza che si trasformi in un processo infiammatorio cronico o granulomatoso, dando contemporaneamente sostegno e distensione al derma. Il collagene di tipo I esercita un’azione meccanica sui fibroblasti che, a loro volta, vengono stimolati a produrre nuova ECM e quindi nuovo collagene, elastina e glucosaminoglicani endogeni. Questo processo, attraverso il quale le cellule controllano le proprietà meccaniche del loro ambiente, converte gli impulsi meccanici in segnali biochimici ed ha come conseguenza il processo di deposito, rimaneggiamento o rimozione della matrice, allo scopo di mantenere forma e funzione. Ecco perché si parla di biorigenerazione dermoconnettivale, in quanto l’attività svolta dal collagene nithya riproduce fedelmente il fisiologico processo di rigenerazione della ECM, creando le precondizioni necessarie ad un rinnovato benessere. Solo in presenza di queste specifiche caratteristiche – riconosciute da ben due brevetti, uno tecnologico ed uno sull’utilizzo – la polvere di colla-
gene di Euroresearch esprime tutte le sue potenzialità e facoltà non essendo idrolizzata, cross-linkata, o di qualsiasi altra caratteristica si vada millantando sul mercato, identità che proteggeremo con ogni mezzo, frutto di anni di ricerca ed investimenti. Oggi, nel settore delle dermatologia estetica, rilanciamo lo stesso messaggio etico ed il rispetto del codice deontologico che dovrebbe essere alla base di tutte le attività in campo medico: ecco perché anche quando licenziamo i nostri prodotti ad Aziende terze pretendiamo il massimo rispetto di queste regole, che non dettiamo noi ma il buonsenso, ed il rispetto per la natura umana. Non tollereremo messaggi che siano fuorvianti l’informazione scientifica e che promettano risultati improbabili, l’utilizzo dei nostri prodotti in distretti diversi da quelli approvati dalla certificazione in essere o pubblicità ingannevoli e spregiudicate. Opereremo affinché eventuali situazioni border line siano ricondotte nell’alveo di una sana e onesta attività, declinando quelle collaborazioni che non rientrino nella nostra visione. ✘
SAREMO PRESENTI AL
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LOTTIAMO CONTRO L’USURA DELLE OSSA
KINESIOLOGIA Prof. Giovanni Gemelli Specialista in fisioterapia ortopedica Abilitato in recupero e rieducazione neuromotoria Docente di kinesiologia correttiva ed educativa - Bologna proprio
L’apparato osteoarticolare dell’uomo è soggetto a invecchiamento, come un’auto, dove il meccanico sostituisce il pezzo rotto con uno nuovo…
’apparato osteoarticolare è coL stituito dall’insieme delle ossa e delle articolazioni, ma possiamo
far rientrare in esso anche l’apparato muscolare. Nell’osso sono presenti due tipi di cellule: gli osteoblasti, che formano la matrice ossea che viene poi mineralizzata, favorendo quindi la formazione di osso nuovo, e gli osteoclasti, che invece distruggono il tessuto osseo. Il tessuto osseo dipende, per la sua formazione e per il suo successivo equilibrio, da svariati stimoli di tipo ormonale (calcitonina, paratormone, androgeni, estrogeni, ormone della crescita), meccanico e dalla disponibilità di sali minerali, in particolare calcio, fosforo, silicio, magnesio, e di alcune vitamine, in particolare A e D. Le articolazioni
Corso teorico-pratico
KINESIOLOGIA
Obiettivo del corso Il corso che propone CPMA VALET non ha la pretesa di insegnare la kinesiologia del corpo umano in poche ore di lezione, ma di far capire i meccanismi che regolano i principali gesti che compie l’uomo, di vedere come concetti di fisica, di gravità, possono favorire o meno il movimento. Si esamineranno i principali distretti del corpo umano, estrapolando i principali muscoli che ci permettono di muoverci, analizzando le articolazioni che ci interessano e quindi come camminiamo e svolgiamo le più normali attività. Si cercherà di esaminare i principali metodi riabilitativi esistenti, capendo come vi siano delle copiature di varie metodiche, e analizzeremo le principali che possono dare sempre dei risultati utili. Vedremo le applicazioni kinesiologiche nelle più comuni patologie del corpo umano come artrosi, osteoporosi, scoliosi. Vi farò vedere, con una paziente, come si effettuano le principali mobilizzazioni nei vari distretti del corpo umano, sperando di stimolare in voi la voglia e la curiosità di approfondire questo settore della Medicina, che rientra nella specialità di Fisioterapia Ortopedica. L’augurio è che, alla fine del corso, ognuno di voi esca dall’aula con concetti chiari e fondamentali, in modo da poterli applicare nella vita professionale. DIDATTICA A CURA DI: Prof. Giovanni Gemelli DATA DEL CORSO: 23 Settembre 2017 ECM: 8 crediti RICHIEDI PROGRAMMI DETTAGLIATI SEGRETERIA E SEDE: CPMA - VALET Divisione Didattica - Bologna Tel: 051 63.88.334 - www.valet.it - info@valet.it
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sono in pratica dei collegamenti tra un osso e l’altro, che rendono possibili i movimenti del corpo. L’apparato osteoarticolare dell’uomo è soggetto a usura e invecchiamento, proprio come un’auto, dove il meccanico sostituisce il pezzo rotto con uno nuovo. Anche in ortopedia si può ambiare un’articolazione con una protesi, ma si tende a farlo come ultima possibilità. Conviene quindi curare l’articolazione con tutti i mezzi conservativi a nostra disposizione: terapia medica, terapia infiltrativa, terapia fisica, terapia termale. Però, prima di fare questo, bisogna fare una diagnosi certa per capire di quale patologia soffre il paziente e iniziare un’idonea terapia. Per un’accurata anamnesi, si valuteranno esami chimici, di laboratorio e strumentali, per una formulazione corretta della diagnosi. Le principali patologie che riguardano l’uomo e possono colpire lo scheletro e le articolazioni hanno varie cause. Le più comuni sono l’osteoartrosi, l’osteoporosi, le malattie reumatiche, le fratture, la scoliosi. Quindi esamineremo tutte queste cause, in ogni settore del corpo, cercando di dare le soluzioni per ogni patologia. Non sarà un banale elenco di malattie, ma si valuteranno cause e rimedi per ciascuna patologia. In aula, i discenti apprenderanno le informazioni necessarie per affrontare tutte le problematiche e agire di conseguenza, nel modo migliore. ✘
SCUOLA di MEDICINA e CHIRURGIA ESTETICA Moduli tematici e corsi monotematici teorico-pratici riservati al Medico
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PRESENTAZIONE
Dopo l’Università c’è il CPMA Più di 40 anni fa, da una felice intuizione del Professor Antonio Monti, nasceva a Bologna il Centro Postuniversitario Medicina Ambulatoriale (CPMA), uno dei primi in assoluto, che si è progressivamente affermato per l’attenta didattica dei suoi esperti docenti. In un mondo in cui troppo spesso tengono banco le chiacchiere, noi preferiamo che a parlare siano i fatti. E i fatti sono sotto gli occhi di tutti. Da più di 40 anni, la nostra Scuola aiuta medici e chirurghi ad affinare le proprie conoscenze e le proprie qualità in termini di tecniche ambulatoriali. Lo fa attraverso un metodo didattico collaudatissimo, capace di offrire ai partecipanti informazione e formazione scientifiche aggiornate che consentono ai partecipanti di passare con immediatezza dalla teoria alla pratica. Ovvero: una volta frequentato il corso, il medico dal giorno dopo può mettere in pratica nel proprio ambulatorio le tecniche apprese e offrire quindi ai propri utenti i nuovi trattamenti, mantenendosi al passo coi tempi e con le richieste di una clientela sempre più esigente e aggiornata in fatto di Medicina e Chirurgia Estetica. E il CPMA non si limita a far conoscere ai medici le nuove tecniche: li tiene costantemente informati organizzando tempestivamente corsi d’aggiornamento che servono a illustrare (e dimostrare) le evoluzioni delle tecniche stesse. 40 anni d’esperienza, una didattica chiara che ha permesso a migliaia di medici di mantenersi aggiornati, docenti selezionati, strumenti d’insegnamento e di comunicazione moderni. E in questi 40 anni, ovviamente, la scienza medica ha fatto passi da gigante e noi con lei. Per offrire Corsi e Moduli che rispondessero alle nuove esigenze dei pazienti, abbiamo rinsaldato il rapporto di collaborazione con le società scientifiche SIES (Medicina e Chirurgia Estetica) e AFI (Associazione Flebologica Italiana), abbiamo inaugurato il Poliambulatorio MULTIMED che ci consente di far “toccare con mano” ai nostri allievi le metodologie che vengono illustrate in aula e infine siamo diventati PROVIDER STANDARD ECM con Certificazione UNI EN ISO 9001:2008 per offrire il miglior riscontro professionale ai medici che ci concedono la loro fiducia. Il nostro non è uno slogan: “Dopo l’Università, c’è il CPMA”. È la cronaca di un successo che ha per protagonisti e testimoni i medici di tutta Italia.
VISO BASE
CORPO AVANZATO
SCUOLA
CORPO BASE
La SCUOLA si compone di 4 MODULI
VISO AVANZATO
Ogni MODULO è composto da CORSI MONOTEMATICI TEORICO-PRATICI
CPMA, MULTIMED, SIES e AFI, una squadra vincente nella formazione e l’aggiornamento del Medico
CORSO
CORSO
CORSO
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MODULO
CORSO
CORSO
CORSO
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FILOSOFIA
CPMA - La Scuola di Medicina e Chirurgia Estetica La Scuola di Medicina e Chirurgia Estetica “Quadriennale” è strutturata in moduli didattici tematici composti da 200 ore cadauno, a loro volta composti da corsi monotematici teorico-pratici, di immediato apprendimento. Il partecipante potrà decidere di frequentare l’intero modulo tematico oppure il singolo corso monotematico. Ovviamente la partecipazione all’intero modulo consentirà di ottenere un’adeguata e completa preparazione rispetto all’argomento generale del modulo stesso, mentre la partecipazione al singolo corso monotematico darà una completa preparazione sull’argomento del corso. La Struttura Didattica è articolata in: lezioni magistrali, lezioni frontali sulla disciplina trattata, lezioni teoriche sulle novità del settore, presentazioni di casi clinici, esercitazioni pratiche del docente in diretta o in collegamento video dal Poliambulatorio Medico MULTIMED, esercitazioni pratiche del discente su argomenti prestabiliti, lavori a piccoli gruppi, presentazione e discussioni audiovisive, role-playing, project-work e studi individuali. Il diploma quadriennale di frequenza alla Scuola di Medicina e Chirurgia Estetica viene rilasciato al conseguimento dei quattro moduli didattici, di seguito specificati: • • • •
Modulo Modulo Modulo Modulo
VISO base VISO avanzato CORPO base CORPO avanzato
Per gli iscritti ai Moduli è prevista l’iscrizione gratuita alla SIES - Società Italiana di Medicina e Chirurgia Estetica della durata di un anno solare. Al termine di ogni Modulo è prevista la presentazione di un project work ed un esame orale. Al superamento dello stesso verrà rilasciato il diploma di frequenza al singolo modulo. Ogni modulo didattico è composto da corsi monotematici teorico-pratici di immediato apprendimento. Al termine di ogni corso viene rilasciato il relativo attestato di partecipazione. Sono previsti ulteriori Moduli e Dipartimenti di approfondimento: • • •
Modulo TECNICHE LASER in Medicina Estetica Modulo ANGIOLOGIA E FLEBOLOGIA Dipartimento di TERAPIA ANTALGICA INTEGRATA
Per gli iscritti al Modulo di Angiologia e Flebologia è prevista l’iscrizione gratuita all’AFI Associazione Flebologica Italiana della durata di un anno solare. Per gli iscritti al Modulo Tecniche Laser è prevista l’iscrizione gratuita alla SIES - Società Italiana di Medicina e Chirurgia Estetica della durata di un anno solare. LA CONSEGNA DEL DIPLOMA DI FREQUENZA ALLA SCUOLA di Medicina e Chirurgia Estetica è prevista al termine dell’iter didattico dei quattro dei moduli VISO Base e Avanzato, CORPO Base e Avanzato e dopo l’avvenuta presentazione e discussione di una tesi compilata dall’allievo, su un argomento attinente ai corsi frequentati.
I corsi sono sviluppati grazie al supporto scientifico della SIES (Società Italiana di Medicina e Chirurgia Estetica) e dell’AFI (Associazione Flebologica Italiana) e la parte pratica verrà svolta in collegamento AUDIO/ VIDEO con il Poliambulatorio MULTIMED
STUDIARE “DAL VIVO”
La parte teorica si fonde armonicamente con quella pratica, per dare modo ai medici di essere subito in grado di offrire nuovi servizi ai propri pazienti
... Nel 2017 per compiere un ulteriore salto di qualità, lanciamo per la prima volta la trasmissione in 3D delle LIVE Sessions in diretta dal Poliambulatorio MULTIMED... info e aggiornamenti
www.valet.it
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Grazie al collegamento audiovisivo in diretta con il Poliambulatorio MULTIMED, in aula è possibile seguire l’operato dei docenti ed eseguire la pratica con tutor*
* previa iscrizione il Discente può eseguire la parte pratica, su proprio paziente, sotto la guida del tutor.27
UPGRADE PRATICI Al termine dei corsi dedicati a: • FILI IN MEDICINA ESTETICA • TOSSINA BOTULINICA (base e avanzato) • FILLER (base e avanzato) • BIOSTIMOLAZIONE a 5 allievi verrà data la possibilità di partecipare a un ulteriore corso prettamente pratico durante il quale il Medico – sotto la supervisione del Docente – tratterà una paziente da lui reclutata. PER INFORMAZIONI VALET - CPMA • Tel: 051 63.88.334 • info@valet.it • www.valet.it
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* previa iscrizione il Discente può eseguire la parte pratica, su proprio paziente, sotto la guida del tutor.
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INFORMAZIONI GENERALI Svolgimento dei corsi
I corsi si svolgono nella sede CPMA VALET di Bologna, via dei Fornaciai, 29/b. I giorni di lezione sono venerdì, sabato e la domenica ed in alcuni casi il giovedì. Per le giornate complete di corso (mattina e pomeriggio) è prevista la pausa pranzo, con buffet offerto dalla Scuola e organizzato nel ristorante adiacente alla scuola stessa. Questo momento offre la possibilità di creare aggregazione fra i partecipanti e rende ancor più piacevole lo sviluppo del corso.
L’iscrizione al corso comprende • • • • •
frequenza alle lezioni materiale didattico in formato elettronico pranzo (previsto per le giornate di 8 ore di lezione) attestato di frequenza rilascio dei crediti ECM in formato elettronico (ove previsto)
Come arrivare
La nostra sede è in via dei Fornaciai, 29/b a Bologna, comoda da raggiungere e con ampia possibilità di parcheggio.
PER CHI VIENE IN AUTO c P Uscita A14/A13 Bologna Arcoveggio, imboccare
la tangenziale in direzione Casalecchio di Reno uscita n° 6. Proseguire in direzione Bologna Centro. Imboccare la prima strada a destra, via Giuriolo, e al termine svoltare a destra. La quarta strada a sinistra è via dei Fornaciai.
PER CHI VIENE IN TRENO vxP È disponibile un servizio bus, il n° 11/C, accessibile
dall’ultima fermata di via Indipendenza, poco distante dalla stazione centrale. Occorre prendere la direzione Castel Maggiore e scendere alla fermata Casa Buia Via dei Fornaciai è a sinistra.
AGGIORNAMENTI IN TEMPO “REALE”
www.valet.it CONTATTI 30
CPMA - VALET Provider ECM n° 1328 Via dei Fornaciai 29/B 40129 Bologna
da martedì a sabato 9:00 - 13:00 e 14:00 - 18:00
T: 051 63.88.334 F: 051 32.68.40
info@valet.it www.valet.it
PERCHÉ FREQUENTARE IL MODULO LASER CPMA VALET?
MODULO LASER Intervista a: Dr. Fabio Marini Skin Laser Clinic Pescara - San Benedetto del Tronto (AP) Docente CPMA VALET - Bologna
CORSI CHE COMPONGONO IL MODULO
DATE
ECM
22-23-24/9/17
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TRATTAMENTO LASER DELLE LESIONI PIGMENTATE E TATUAGGI
6/10/17
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TRATTAMENTO LASER DI FOTOEPILAZIONE
7/10/17
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TRATTAMENTO LASER SINERGICO NELLA TERAPIA DELL’AGING CUTANEO DI VISO E CORPO
3/11/17
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TRATTAMENTO LASER DELLE LESIONI VASCOLARI A MANIFESTAZIONE CUTANEA
4/11/17
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TECNICHE LASER PERCORSO BASE PROPEDEUTICO
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ottor Marini, che cosa si prefigge, riassumendo, questo Modulo? «Il Modulo, articolato in 150 ore, prevede l’insegnamento della pratica terapeutica di Laserchirurgia e metodiche correlate che si sono evolute negli ultimi anni come Luci Pulsate Intense e Radiofrequenze e che consentono al medico che si dedica al trattamento degli inestetismi a manifestazione cutanea l’adozione di una terapia elettiva o alternativa, ma che preveda comunque l’utilizzo di un’apparecchiatura Laser o a tecnologia elettro-ottica. Verranno prese in esame le teorie, le procedure diagnostiche e terapeutiche, le pianificazioni degli interventi, le indicazioni elettive e la scelta delle lunghezze d’onda per ogni problematica patologica sia di tipo funzionale sia estetica, oltreché la gestione del momento preoperatorio, del decorso e del management degli effetti collaterali e/o avversi. Il Modulo è articolato in Argomenti monotematici, a loro volta organizzati in Seminari da svolgersi durante i fine settimana. L’obiettivo del modulo è fornire una preparazione specialistica complessa implementabile successivamente con Corsi superspecialistici. Gli Argomenti monotematici verteranno sulle singole indicazioni che beneficiano di terapie Laser aggiornate al momento del loro svolgimento. Saranno esclusi dalla trattazione argomenti non avallati dalla “Evidence based medicine” e non supportati da riferimenti bibliografici ufficiali della letteratura mon-
LIVE STAGE CPMA-VALET
5/10/17
SIES DAY 2017
25/11/17
MARKETING AMBULATORIALE
15/12/17
MEDICINA LEGALE ED ESAMI
16/12/17
diale. Saranno posti a disposizione dei discenti supporti informatici audiovisivi gestibili facilmente da PC, oltre alla possibilità di frequentare i poliambulatori dei docenti, naturalmente sempre dopo aver seguito i corsi, che a partire da quest’anno si avvarranno di un’arma in più, la trasmissione in aula degli interventi con la tecnologia 3D, che porterà i discenti ancora più “dentro” l’azione». La ricerca scientifica fa passi da gigante, come ben sappiamo. In campo tecnologico, e in particolare in quello dei Laser, ancora di più. Come riuscite ad aggiornare i singoli corsi per proporre ai discenti sempre l’ultimo ritrovato tecnico-scientifico e la tecnica più avanzata? «Fin dalla nascita, VALET – C.P.M.A. è stata attenta all’evoluzione tecnico-scientifica della Medicina in ogni ambito, e non poteva essere diversamente. Oggi, forti dell’esperienza accumulata e con il conforto dei fatti (le chiacchiere le lasciamo ad altri), possiamo dire senza passare per presuntuosi che se una tecnica non viene illustrata all’interno dei nostri corsi, ancora non esiste…».
Anche in questo caso, il “marchio” SIES è un ulteriore asso nella manica… «Certo, essere parte integrante di una delle più importanti Associazioni Scientifiche italiane dà lustro alla nostra attività. Tra l’altro, per gli iscritti al Modulo è prevista l’iscrizione gratuita alla SIES (Società Italiana di Medicina e Chirurgia Estetica) della durata di un anno solare. E anche questo, se permettete, è un ulteriore segno distintivo rispetto ad altre Scuole…».
DIDATTICA A CURA DI
Dr. Domenico D’Angelo
Dr. Fabio Marini
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MEDICINA ESTETICA EMMECI 4 Ricerca e Sviluppo
EMMECI 4: 40 ANNI DI ESPERIENZA ALLE SPALLE E LO SGUARDO RIVOLTO AL FUTURO
L’Azienda di Parma compie 40 anni e, per festeggiare, integra nella sua offerta il marchio di fama internazionale MM System, peeling, cosmeceutici e nutraceutici ondata a Parma nel 1977 per la F commercializzazione di strumenti oftalmici per diagnosi e chirurgia,
EMMECI 4 è oggi uno dei maggiori attori del panorama nazionale in differenti settori – Medicina Estetica, Oftalmologia e Odontoiatria – attraverso la distribuzione in esclusiva sul territorio italiano di alcuni marchi leader, quali STYLAGE dei Laboratoires Vivacy e FOTONA. La società si caratterizza da sempre per una costante attenzione alle innovazioni del settore e un forte orientamento al cliente. Negli ultimi anni, in particolare, la proposta di EMMECI 4 si è distinta per l’innovativo approccio “integrato”, finalizzato a rispondere in maniera più completa sia alle esigenze del medico, sia a quelle del paziente. Da un lato, infatti, c’è la volontà dell’azienda di posizionarsi sul mercato con un’offerta articolata e ben studiata, che rappresenti per il professionista un valore aggiunto e uno strumento fidelizzante nell’ambito della sua professione. Dall’altro lato, campeggia un’attenzione particolare alle esigenze e alle richieste del paziente, a cui l’azienda intende rispondere con gli strumenti più innovativi, efficaci e minimamente invasivi presenti sul mercato. Perché questo sia possibile, EMMECI 4 da sempre seleziona con attenzione
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le aziende che rappresenta, perché tutti i prodotti commercializzati siano garanzia di qualità, affidabilità e rispondano ai più severi standard europei. Grazie a questa filosofia, oggi EMMECI 4 vanta un pacchetto di prodotti e strumenti di elevatissimo livello, che rappresentano l’eccellenza in ognuno dei settori in cui l’azienda opera. In questa ottica, l’azienda che festeggia i 40 anni di attività, ma che da sempre ha lo sguardo rivolto al futuro, ha deciso di ampliare la sua offerta integrando il marchio di fama internazionale MM System. Formulata e sviluppata dal professor Romulo Mene, esperto mondiale nell’ambito dei peeling chimici e dei trattamenti combinati, la linea MM System comprende i peelings di utilizzo professionale, un’ampia gamma di prodotti cosmeceutici ed efficaci nutraceutici. Caratteristica distintiva della linea di cosmeceutici MM System è l’associazione di acido glicolico con Vitamina C in forma stabile e assorbibile, a elevate concentrazioni. Questa combinazione favorisce il rinnovamento dermo-epidermico e contrasta l’invecchiamento cutaneo, svolgendo un’azione di protezione attiva. Tutti i prodotti MM System sono stati formulati per rispondere in maniera mirata ed efficace ai segni dell’aging cutaneo del viso e del cor-
po, quali perdita di tono ed elasticità o pigmentazioni melaniche. La linea si completa con alcuni prodotti per inestetismi specifici (ad esempio pelle impura o zone rilassate).
L’OPERA DEL PROFESSOR MENE Il professor Mene ha dedicato gli ultimi 32 anni allo studio approfondito della pelle umana (in particolare dei meccanismi in grado di ripristinarne l’elasticità) e dei protocolli combinati più efficaci in questo ambito. La sua enorme esperienza in questo settore ha portato allo sviluppo di innovativi approcci integrati di trattamento, che prevedono l’utilizzo di supplementi nutrizionali, associati a cosmeceutici mirati e al peeling chimico professionale, superficiale o profondo, a seconda delle esigenze della pelle del paziente. Non solo. Pioniere nel campo della medicina laser e membro delle più importanti associazioni a livello mondiale, il professor Romulo Mene studia da anni l’approccio combinato tra laser e peeling, per contrastare ancora più efficacemente l’invecchiamento cutaneo. La collaborazione con EMMECI 4, da 20 anni distributore esclusivo dei laser FOTONA per estetica e odontoiatria, si prefigura quindi
come una sinergia vincente tra tecnologia medicale di altissimo livello e competenza professionale. FOTONA, attiva da oltre 50 anni nella progettazione e produzione di tecnologia laser, rappresenta oggi un’azienda leader del settore medicale ed è conosciuta globalmente per le sue innovazioni, le tecnologie brevettate e le rivoluzionarie applicazioni in Medicina Estetica, Odontoiatria, Chirurgia e Ginecologia. Sempre più orientata a un approccio mini-
mamente invasivo, ma al contempo efficace, in linea con le esigenze e le aspettative dei pazienti, FOTONA ha sviluppato negli ultimi anni alcune soluzioni all’avanguardia per il ringiovanimento di viso e corpo. Si tratta del protocollo di laser face lifting Fotona 4D, che prevede due lunghezze d’onda (Er:YAG e Nd:YAG) che lavorano in sinergia in quattro modalità, per agire sulle strutture connettive della pelle a diverse profondità e colpire simultaneamente diverse imperfezioni cutanee, e di TightSculpting™, un protocollo combinato Erbio-Neodimio non invasivo per il rimodellamento e lo skin tightening di tutte le aree del corpo. Entrambi i protocolli sono esclusivi dei sistemi laser FOTONA Dynamis e Spectro, vere e proprie piattaforme multifunzionali fondate su due lunghezze d’onda complementari - Nd:YAG (1064nm) ed Er:YAG (2940nm) – che consentono di effettuare un’ampissima gamma di applicazioni: ringiovanimento, epilazione, lesioni vascolari, lesioni pigmentate, lipolisi, iperidrosi, onicomicosi e molto altro ancora. La gamma dei laser FOTONA comprende anche
il sistema Q-Switched QX MAX, gold standard nella rimozione di tatuaggi e lesioni pigmentate. L’ampia offerta di EMMECI 4 si completa infine con la gamma di filler STYLAGE, dell’azienda francese Laboratoires Vivacy, che compie quest’anno 10 anni di attività e altrettanti di collaborazione con l’azienda parmigiana. STYLAGE è una gamma completa di gel iniettabili monofasici di acido ialuronico e antiossidanti, basata sull’IPN-Like Technology brevettata da Vivacy, che ottimizza le caratteristiche del gel, per un effetto di riempimento e correzione assolutamente naturale. L’ampiezza della gamma STYLAGE, disponibile con e senza Lidocaina, consente di rispondere in maniera mirata alle diverse esigenze dei pazienti: riempimento, correzione, distensione, volume, idratazione. EMMECI 4 guarda oggi con grande soddisfazione al cammino percorso in questi anni e, forte dell’esperienza maturata, proietta il suo sguardo al futuro, verso nuove sfide e nuovi traguardi, sempre all’insegna della qualità, della professionalità e dell’attenzione al cliente. ✘
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Filo diretto con la Bellezza La gamma BalanceLift® si compone di fili per biostimolazione e trazione. Per comprendere al meglio la tecnica di utilizzo, venite ai nostri corsi
I CORSI ROMA 16 Maggio (presso Studio Dr. Otti) • Master Class BalanceLift® 2 NDL
BOLOGNA 19 Maggio (presso VALET) • BalanceLift® 2 NDL - corso teorico pratico
25 Maggio - mattina (presso VALET) • Master Class BalanceLift ® 2 NDL
25 Maggio - pomeriggio (presso VALET) • Live Stage: Protocolli integrati fili BalanceLift ® + carbossiterapia nel ringiovanimento cutaneo
APPUNTAMENTI IMPERDIBILI Posti limitati, per iscrizioni: 051 66.47.284 info@seltecmedical.it
LA GAMMA
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Distributore esclusivo per l’Italia SELTEC MEDICAL SRL Via Marzabotto, 78 - 40050 - Funo di Argelato (BO) Tel: 051.66.47.284 • Fax: 051.66.47.236 www.seltecmedical.it • info@seltecmedical.it
LIVE STAGES 25 MAGGIO 2017
M edicina Estetica non invasiva: “Plasma Freddo” Dr. Danilo Urbani
P ollogen Legend: tecnologie Trilipo e Hybrid Energy con micro-needling per il rimodellamento corporeo e il ringiovanimento cutaneo Dr. Leonardo Tamassia
S onora HIFU Shaper - l’ultima frontiera nel lifting non chirurgico Dr. Francesco Scarpa
T ecniche di impiego del Laser QS, dalla lentigo al tatuaggio...bianco Dr. Adelmo Bucci
P rotocolli integrati fili BalanceLift + carbossiterapia nel ringiovanimento cutaneo Dr. Roberto Ruffa
Supported by: MDE WORKS - LUMENIS - FARMA NEW AGE - BLUE-MOON - SELTEC MEDICAL INFORMAZIONI GENERALI L’iscrizione allo stage è a numero chiuso. Criterio discriminante per l’accettazione delle domande è l’ordine di arrivo delle stesse.
La quota comprende: - accesso alla sala plenaria - lunch
Durata: dalle 9:00 alle 17:00
Per questo evento non è previsto l’accreditamento ECM
Quota di iscrizione: Soci SIES e iscritti a un modulo CPMA € 50,00 + IVA Non soci € 148,00 + IVA
Sede e per informazioni: VALET - Provider ECM 1328 Via dei Fornaciai 29/B - Bologna Tel: 051 63.88.334 - info@valet.it
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MEDICINA ESTETICA Dr. Pier Paolo Rovatti Docente SMIEM Agorà - Milano
RINGIOVANIMENTO DEL VISO: TECNOLOGIE E NUOVE TENDENZE
Il nuovo trend in atto, per il ripristino dei cedimenti del terzo inferiore del volto con la tecnologia a radiofrequenza bipolare e frazionata contro la tecnica tradizionale, interpreta le richieste dei pazienti di oggi che chiedono risultati duraturi, più naturali e meno invasivi. Il dottor Pier Paolo Rovatti ci spiega perché r. Rovatti, in un periodo di crisi D come quello che abbiamo attraversato – e stiamo attraversan-
do - la chirurgia estetica ha mantenuto un trend positivo. Come mai? «Ritengo che questo sia dovuto principalmente a due motivazioni. La prima è che negli ultimi anni si parla sempre più di benessere; è aumentata la sensibilità di tutti verso uno stile di vita più sano e corretto. Un’attenta alimentazione, la giusta attività fisica e, quindi, la cura del corpo e della pelle sin da giovani sono i motivi per cui la Medicina e la Chirurgia Estetica, oggi, non hanno più solo una valenza puramente “estetica” per apparire “più belli”, ma anche un importante aspetto “curativo”. Il secondo motivo è che le metodiche, chirurgiche e non, sono diventate sempre meno invasive e più rispettose dei tessuti; ciò risponde alle richieste dei pazienti che non hanno più voglia di rimanere chiusi in casa due settimane per la convalescenza post-operatoria dopo interventi invasivi e spesso dolorosi». Ha sottolineato il concetto di “miniinvasività”. Come concilia questo concetto con il risultato soddisfacente? «Oggi è possibile ottenere risultati non solo soddisfacenti, ma anche duraturi nel tempo, con interventi molto poco invasivi che, nell’arco di qualche giorno, consentono di tornare alla vita di relazione. Ciò è reso possibile anche dal fatto che oggi ci si rivolge all’estetica medica più precocemente rispetto al passato. Mantenersi giovani più che ringiovanire, rispettando le forme e i volumi originari, senza lo stravolgimento dell’aspetto che susciti la solita domanda di parenti e amici “ma cosa hai fatto?”».
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Quali sono i trattamenti e/o interventi più richiesti? «Il volto rimane sicuramente il distretto maggiormente curato. Blefaroplastica e impianto di materiali, dai filler all’autotrapianto di grasso (lipofilling e, più recentemente, micro-lipofilling) interessano il terzo medio superiore del viso. A livello del distretto inferiore, invece, la maggior richiesta riguarda il cedimento progressivo del bordo mandibolare, che modifica il profilo del viso creando quell’aspetto poco gradito di “faccia da bulldog”. In questo ci aiuta molto la tecnologia, e, sebbene ogni paziente sia un singolo caso, in generale il trattamento di elezione per la ptosi cutanea del bordo mandibolare è rappresentato da FaceTite®». Non più chirurgia escissionale per contrastare la “pelle cadente”, ma tecnologia. Tuttavia qualcuno afferma che nessuna tecnologia possa risolvere questo problema efficacemente. «Risolvere la lassità cutanea (pelle cadente) del viso, del collo, ma anche dell’interno delle braccia e delle cosce, è sempre stato “difficoltoso”; il prezzo da pagare era rappresentato da cicatrici estese - dovute a interventi invasivi, in cui la parte di cute in eccesso doveva essere asportata un assottigliamento del tessuto che appariva sfibrato e che spesso nell’arco di alcuni anni ritornava a cedere. Oggi le radiofrequenze chirurgiche e non ci permettono di ottenere risultati straordinari e duraturi. È possibile compattare i tessuti ceduti attraverso le sottili cannule della radiofrequenza chirurgica (FaceTite®) che vengono inserite nella zona da trattare attraverso microincisioni, poi invisibili. Per i
cedimenti più superficiali che interessano soprattutto la pelle, e che venivano considerati praticamente intrattabili fino a pochi anni fa, possiamo utilizzare la radiofrequenza frazionale (Fractora®), ideale anche per il trattamento della lassità del collo: si utilizza un manipolo dotato di tanti piccoli aghi attraverso i quali passa appunto la radiofrequenza che permette in due o tre sedute di compattare la cute “rilassata” e migliorarne la texture. In entrambi i casi il risultato, che non stravolge ma riporta il viso a com’era, è quello di un tessuto più compatto, irrobustito, tonico, e questo fa sì che il risultato si mantenga nel tempo». Cos’è FaceTite® e in cosa consiste? «FaceTite® ha cambiato radicalmente il modo di approcciare la risoluzione della “pelle cadente” del viso, importante segno di invecchiamento. La tecnica consiste in un intervento in anestesia locale della durata di 45 minuti che con solo tre piccoli forellini, di 2 mm ciascuno, consentono l’ingresso di sottili cannule che sapientemente gestite dal chirurgo permettono ai tessuti di riprendere la loro forma originaria. A dispetto dei cosiddetti “minilifting”, ormai obsoleti, questa tecnologia, riscaldando i tessuti cutanei e sottocutanei tramite l’energia a radio-frequenza, determina la retrazione riportando così la forma e i volumi allo “status quo ante”». Che cosa succede nei giorni successivi all’intervento? «Il ritorno alla vita sociale è questione di un lungo weekend. L’intervento, come detto, viene effettuato in anestesia locale e il paziente torna
caratteristiche di ogni singola situazione di invecchiamento, perché non esiste esiste ad oggi un trattamento o un intervento che possa essere sicuramente efficace per tutti».
al proprio domicilio dopo poche ore, senza necessità di degenza in clinica. Nei giorni immediatamente successivi deve indossare una guaina compressiva in modo da contenere l’edema e accorciare così i tempi di guarigione. Generalmente consiglio alcune sedute di linfodrenaggio per favorire il riassorbimento dell’edema presente. Un risultato decisamente apprezzabile si ottiene già dopo un mese dall’intervento, e man mano che passano i mesi esso migliora fino a raggiungere il definitivo a circa sei mesi». Quali sono le possibili complicanze? In quale percentuale? «Le complicanze chirurgiche nell’utilizzo di queste tecnologie sono semAdvanced fractora_Layout 18/04/17 18.47 prepagina legate alla figura1 professionale che le utilizza. Negli ultimi anni sono
stato incaricato, dalla ditta produttrice di questa tecnologia, di effettuare formazione ai chirurghi di Europa e Asia; posso affermare che questa metodica è oggi largamente standardizzata e si avvale di protocolli ben precisi, che la rendono un trattamento sicuro in termini di efficacia e maneggevolezza. Considerando che qualsiasi strumento o materiale può essere potenzialmente dannoso in mani poco esperte, il training del medico e la sua esperienza nell’apprendere le potenzialità della tecnologia sono fondamentali per il raggiungimento del risultato; altrettanto lo sono le conoscenze anatomiche: è fondamentale, per il medico, sapere come evitare le zone a rischio e interPagina venire2 quindi solo in zone sicure così come è fondamentale valutare le
Quanto la tecnologia può rispondere alla richiesta di un risultato “naturale”? «Negli ultimi anni, la tecnologia ha fornito un aiuto significativo per rendere la professione più efficace, meno invasiva e più naturale. Oggi una persona che viene nel mio ambulatorio per rallentare i segni del tempo e ringiovanire senza trasformarsi ha a disposizione molte procedure che si possono sommare o rendere modulabili nel tempo. Avere in ambulatorio radiofrequenze, laser e ultrasuoni è diventato indispensabile per la pratica quotidiana, ed è indicatore di un costante aggiornamento scientifico che deve accompagnare il nostro bagaglio professionale. Chi di noi ormai riesce a vivere senza la tecnologia che ci aiuta tutti i giorni? Quindi sia benvenuta anche la tecnologia medicale, che ha rivoluzionato il nostro modo di approcciare gli interventi». ✘
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ANGIOLOGIA E FLEBOLOGIA Dr. Fausto Campana Specialista in Chirurgia d’Urgenza e Pronto Soccorso Savignano sul Rubicone (FC) Docente CMPA VALET - Bologna
La patologia venosa cronica degli arti inferiori è caratterizzata da segni e sintomi che sono espressione di un rallentato deflusso del sangue venoso dai piedi al cuore
a patologia venosa cronica (PVC) L degli arti inferiori è caratterizzata da un corteo di segni e sintomi che
sono espressione di un rallentato deflusso del sangue venoso dai piedi al cuore, tanto che il sangue stesso tende a ristagnare nella parte inferiore delle gambe. Le cause principali dell’insufficienza venosa cronica sono rappresentate da Predisposizione familiare (debolezza congenita della parete delle vene); sesso femminile (la patologia è più diffusa fra le donne), fattori ormonali (gravidanza e uso di contraccettivi orali), sovrappeso e obesità, sedentarietà e determinati lavori che richiedono un ortostatismo prolungato, magari vicino a fonti di calore (parrucchiere, commesso, cuoco, fornaio, ecc), anomalie ortopediche come l’alterato appoggio plantare, immobilità a letto prolungata (interventi chirurgici, ricovero ospedaliero). I disturbi lamentati dai pazienti possono essere un semplice senso di pesantezza e stanchezza agli arti inferiori, che aumenta di sera e con il periodo estivo, bruciori, prurito con veri e propri dolori diffusi, che a volte sono accompagnati da gonfiori alle caviglie, alle gambe e da crampi notturni. Tutti questi sintomi portano ad alterazioni della qualità della vita del paziente, come difficoltà a camminare e salire le scale, disturbi di carattere psicologico, come una certa riluttanza a uscire da casa per le conseguenze estetiche della malattia, difficoltà nello svolgere le comuni attività sociali, difficoltà nello stare in piedi a lungo e avere un buon riposo notturno per l’irrequietezza delle gambe (sindrome delle gambe senza riposo). I primi segni della malattia sono rappresentati dalla comparsa delle teleangectasie (i classici capillari) e dalle vene varicose. Negli stadi
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GLI STRUMENTI PER COMBATTERE LA PVC
più avanzati della malattia possono comparire gli edemi, alterazioni trofiche della cute come la lipodermatosclerosi, le pigmentazioni, le dermatiti, gli eczemi fino alla comparsa delle ulcere venose. Le complicanze più importanti sono rappresentate dalla trombosi venosa superficiale, dalla trombosi venosa profonda, dall’embolia polmonare, dalle varicorragie, dalle già menzionata ulcera venosa. Studi epidemiologici hanno evidenziato che la PVC ha un notevole impatto sociale ed economico nei Paesi occidentali a causa della sua alta prevalenza, dei costi per la diagnosi e la terapia e per la perdita di giornate lavorative. Le vene varicose colpiscono circa il 30% delle donne e il 1020% degli uomini in età adulta. Nello studio Framingham, l’incidenza delle vene varicose per anno era di circa il 3% nelle donne e del 2% negli uomini. La prevalenza di edemi e alterazioni cutanee variava dal 3% all’11% della popolazione. Le ulcere venose compaiono in circa l’1-2% della popolazione adulta dei Paesi occidentali. Per quanto riguarda i costi diretti e indiretti della patologia, si stima che nei Paesi occidentali si spendano circa 600-900 milioni di euro, che corrispondono a circa il 2,6% della spesa sanitaria pubblica. COME CLASSIFICHIAMO LA PVC? Nel 1994, con una revisione nel 2004, sulla base della classificazione T/N/M delle neoplasie, è stata proposta la classificazione CEAP, che è l’acronimo di “clinical manifestations (C), etiologic factors (E), anatomic distribution (A) and pathophisiologic findings (P)”. Questa classificazione, che non è altro che una fotografia del nostro paziente al momento della visita, risulta, nella sua totalità, un po’ complessa per essere applicata sisteFig. 1: varici degli arti inferiori
maticamente nell’attività quotidiana. Generalmente tendiamo a usare solamente la CEAP clinica, che è molto più semplice e di facile utilizzo pur avendo alcune lacune rappresentate dal definire in maniera imprecisa il grado di severità della patologia, dal tenere poco conto della sintomatologia del flebopatico, dalla mancanza di indicatori di evolutività della malattia venosa cronica e da mancanza di integrazione con le scale di valutazione della Qualità della Vita. Imprecisa poi se consideriamo la presenza solo della “corona phlebectasica paraplantaris’’ (capillari che interessano la regione mediale malleolare). Allo scopo di valutare in maniera longitudinale il paziente con PVC e di controllare l’evoluzione della patologia e l’efficacia delle terapie, sono stati proposti altri modelli parametrici, tra cui quello più usato e in grado di valutare la gravità della malattia è il Clinical Venous Severity Score (CVSS). Proposto nel 2000 e aggiornato nel 2009, impiega dieci parametri prevedendo per ognuno di essi un punteggio da 0 a 3 in ordine crescente con la gravità del singolo parametro. Oltre classificare bene il paziente, è corretto usare una precisa terminologia nel definire la PVC. Si parla quindi di Malattia venosa cronica per indicare qualsiasi patologia venosa meritevole di diagnosi e cura, dalle varici non complicate alle ulcere in fase attiva (in pratica le classi CEAP C2-C6),
corso teorico-pratico
per Insufficienza venosa cronica un quadro clinico più grave, caratterizzato da sintomi e segni legati a uno stato di ipertensione venosa (classi C3-C6 CEAP), mentre la definizione Disturbi venosi cronici per specificare l’intero spettro delle flebopatie, dalle teleangectasie alle ulcere venose in fase attiva. Prendiamo ora in considerazione il paziente con le varici degli arti inferiori (Fig. 1). Dopo un’accurata anamnesi patologica prossima e remota e un inquadramento generale del paziente, il primo esame strumentale da esegursi è l’ecocolordoppler venoso degli arti inferiori. Si tratta di una tecnica diagnostica non invasiva che ha contribuito negli ultimi anni in maniera decisiva a comprendere gli aspetti morfologici ed emodinamici della malattia venosa cronica, risultando il “gold standard” in flebologia, sia nell’ambito delle flebopatie superficiali che nello studio delle patologie trombotiche del sistema venoso profondo. Un adeguato mappaggio venoso ecocolordoppler (ECD), che a mio parere deve essere sempre eseguito da chi poi approccerà terapeuticamente il paziente, può guidare tecniche e tattiche di trattamento delle varici, sulla base delle preziose informazioni di tipo anatomico-funzionale che la tecnica stessa è in grado di fornire. TERAPIA PVC Fra le varie terapie delle varici, distinguiamo la terapia elastocompressiva, la terapia medica, la scleroterapia e le tecniche chirurgiche. La terapia elastocompressiva è una componente fondamentale nella gestione della PVC. Si esegue con bendaggi a differente elasticità (corta, media e lunga elasticità secondo il loro grado di allungamento ) e con calze elastiche che vengono divise in classe di compressione (I-II-III classe), in base alla pressione che esercitano alla caviglia. La terapia medica consta di una serie eterogenea di farmaci definiti “flebotropi” di origine vegetale o sintetica, per i quali alcuni studi randomizzati hanno evidenziato una loro efficacia nell’attenuazione dei sintomi venosi della MVC e nella riduzione degli edemi. Il meccanismo d’azione
INSUFFICIENZA VENOSA
e schiuma sclerosante
Propedeutico a scleroterapia delle varici, esame E.C.D.
Obiettivo del Corso Uno stage base che permette di acquisire le nozioni principali sulla malattia varicosa, sul tromboembolismo venoso, sulla metodica eco(color)doppler, sull’edema e la elastocompressione, il tutto finalizzato a una gestione ottimale del paziente flebopatico e del proprio ambulatorio flebologico più in generale. DIDATTICA A CURA DI: Dr. Fausto Campana e Dr. Alessandro Pieri DATA DEL CORSO: 22-23 Settembre 2017 ECM: 18 crediti RICHIEDI PROGRAMMI DETTAGLIATI SEGRETERIA E SEDE: CPMA - VALET Divisione Didattica - Bologna Tel: 051 63.88.334 - www.valet.it - info@valet.it
è diverso fra i vari farmaci con particolare azione sul tono venoso, sul microcircolo, sul sistema linfatico e sull’infiammazione. La terapia sclerosante è una metodica molto importante nelle mani del flebologo per il trattamento delle vene varicose soprattutto con l’uso della schiuma sclerosante, che si è dimostrata superiore al liquido per il trattamento dei grossi vasi safenici. Anche se il tasso di ricanalizzazione degli stessi assi venosi a distanza non è trascurabile, i risultati da un punto di vista clinico e di scomparsa delle varici si sono mostrati molto soddisfacenti.La terapia chirurgica della PVC ha come obiettivo la riduzione dei sintomi, l’eliminazione delle varici visibili, prevenire le conseguenze negative dell’ipertensione venosa cronica e le complicanze trombotiche. Tutto questo fa sì che le linee guida NICE, le linee guida dell’American Venous Forum e della Society for Vascular Surgery indicano le tecniche endovascolari come prima scelta nel trattamento delle varici degli arti inferiori. In conclusione, la PVC insorge in determinati individui predisposti, per diversi fattori comportamentali e per tale motivo può essere contrastata, soprattutto negli stadi iniziali, con appropriati stili di vita e raccomandazioni come eliminare il sovrappeso e fare attività fisica regolare, con una dieta ricca di verdura e frutta, con l’uso di calze elastiche di sostegno, ecc. A disposizione del flebologo ci sono innumerevoli strumenti diagnostici-terapeutici per un trattamento ottimale del paziente flebopatico in modo da comportarsi come un… sarto: confezionare per ogni paziente un “abito” personalizzato. ✘
Il successo dei mini-corsi Anche l’edizione 2017 di Sclerotherapy ha confermato il grande interesse della flebologia italiana per la principale occasione di aggiornamento sulla scleroterapia e sui nuovi metodi di ablazione venosa. Come nelle passate occasioni si sono alternate sessioni tradizionali ai collegamenti video in diretta per mostrare le tecniche di trattamento. Una novità di questa edizione sono stati i mini-corsi a numero chiuso di scleroterapia, che hanno registrato rapidamente il “tutto esaurito” a dimostrazione del grande interesse verso questa metodica. Diverse le novità discusse durante il Congresso, come gli studi di biochimica della scleroterapia che dimostrano come questo campo sia da considerare in continua evoluzione. Appuntamento quindi alla prossima edizione di Sclerotherapy, il Congresso italiano di flebologia da oltre vent’anni. Alessandro Frullini (Presidente onorario AFI)
RIPRISTINO DELLE VOLUMETRIE E DEI CONTORNI DEL VOLTO CON ALIAXIN® EV
MEDICINA ESTETICA Dr. Carlo Peramezza Specialista in Chirurgia Plastica e Ricostruttiva - Rimini
Per creare un rapporto di fiducia medico-paziente occorre elaborare un progetto complessivo di intervento, che deve tener conto delle sue priorità e della sostenibilità dal punto di vista economico o studio sull’invecchiamento facL ciale, in particolare sul riassorbimento dei compartimenti adiposi sottocutanei e dello scheletro facciali, ha documentato come il ripristino dei volumi e dei profili del volto rappresenti l’approccio terapeutico di maggiore efficacia per ripristinare la freschezza del viso. In considerazione di ciò, va effettuato insieme al paziente un attento inquadramento della situazione. La prima visita gioca quindi un ruolo fondamentale. Quasi sempre i pazienti portano richieste precise, ma non sono consapevoli del tipo di intervento più opportuno al loro caso. Risulta così fondamentale indurli a osservarsi con l’occhio del medico, rendendoli consapevoli del metodo adeguato a correggere non solo la problematica che portano, ma anche altri difetti presenti nel
Paziente di 45 anni prima del trattamento
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viso dei quali non erano consapevoli. L’obbiettivo è definire insieme al paziente un progetto complessivo di intervento, che deve tener conto delle sue priorità e della sostenibilità dal punto di vista economico. Questo consente anche di creare un rapporto di fiducia medico-paziente. Una delle richieste più frequenti è la correzione dei solchi nasogenieni, ma nella stragrande maggioranza dei casi tale problematica è in relazione a una diminuzione del volume dell’area malare e zigomatica. Il paziente deve essere reso consapevole di questa ipovolumetria per poter effettuare una correzione adeguata del problema. In generale, a mio avviso, il primo step del programma di intervento deve prevedere la correzione delle ipovolumetrie del terzo medio del viso. Il ripristino della
corretta volumetria a questo livello, infatti, si traduce immediatamente in un miglioramento complessivo dell’aspetto. La correzione del terzo medio, infatti, consente di creare un miglioramento che si ripercuote anche sul terzo inferiore del viso e in particolare sulle rughe nasogeniene e sulla zona del bargiglio. IL PROGRAMMA DI RIPRISTINO A livello del terzo medio del viso, gli impianti di Aliaxin® EV Essential Volume vengono effettuati profondamente a livello sopraperiosteo. Per quanto riguarda la tecnica di impianto, personalmente uso indifferentemente ago o cannula, a seconda delle preferenze del paziente. Gli step successivi del programma devono prendere in considerazione le ipovolumetrie del terzo superiore e del terzo inferiore del viso. Per quanto riguarda il terzo superiore, è importante valutare l’opportunità di correggere lo svuotamento della tempia, di sostenere il sopracciglio e la glabella. Nel terzo superiore gli impianti vengono effettuati sempre a un livello profondo e utilizzo ugualmente ago o cannula. Quest’ultima invece è da preferire per il sostegno del sopracciglio, data la ricchezza vascolare della zona. Aliaxin® EV, grazie alle sue caratteristiche che lo rendono idoneo sia per un impianto a livello sopraperiosteo che sottocutaneo, può essere impiegato anche nel terzo inferiore del viso per la correzione dei solchi nasogenieni e delle rughe della marionetta, per il ripristino della corretta volumetria del mento e per la ridefinizione del contorno e dell’angolo mandibolare.
modo per dimostrare il risultato ottenuto e aumentare il livello di soddisfazione. Normalmente, l’effetto si protrae per svariati mesi e spesso, dopo un anno, osservo ancora la permanenza di una parte del prodotto nelle zone trattate.
Paziente di 45 anni dopo 2 settimane dal trattamento
Per il terzo inferiore preferisco l’utilizzo del prodotto con ago, perché mi rende più agevole la scelta della corretta profondità di impianto, consentendomi anche di trattare diverse aree contemporaneamente in poco tempo. I pazienti, soprattutto se ben informati e consapevoli del programma di intervento, sono solitamente soddisfatti del risultato ottenuto.
Le uniche lamentele riguardano i costi, data la necessità di utilizzare molte fiale al fine di ottenere un miglioramento importante del viso. È importantissimo effettuare una documentazione fotografica che testimoni l’aspetto precedente al trattamento, di cui solitamente il paziente non si ricorda. Poter confrontare le foto del “pre” e del “post” è il solo
CONCLUSIONI Concludendo, credo che affrontare come primo step il terzo medio del viso consenta di ottenere un buon risultato immediato, fatto che garantisce in genere un discreto livello di soddisfazione e la fidelizzazione del paziente, che vedrà di buon grado anche i successivi step del progetto di intervento. Nella paziente di 45 anni, in Foto, è stato trattato il terzo medio del viso e le rughe nasogeniene con 3 fiale di Aliaxin® EV ed è stato effettuato anche un trattamento con botulino per il terzo superiore. Il post è a distanza di 2 settimane dal trattamento, a dimostrazione del sensibile miglioramento dell’aspetto complessivo del viso e dell’estrema naturalità dello stesso, con grande soddisfazione della paziente. ✘
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RESOCONTO CONGRESSO INTERNAZIONALE DI
MEDICINA E CHIRURGIA ESTETICA Maurizio Priori STIAMO LAVORANDO PER VOI
2017
24-26 Febbraio - Bologna
Dottor Priori, anche quest’anno – grazie al 20° Congresso Internazionale SIES – la Grande Bellezza ha fatto tappa a Bologna. Le cose sono andate secondo i vostri auspici? «Sì, ancora una volta il risultato finale – in termini di partecipazione e di riscontri diretti – è stato all’altezza delle nostre attese, se non addirittura superiore. Merito della perfetta macchina organizzativa messa in campo come sempre da VALET e merito, lasciatemelo dire, del Comitato Scientifico SIES, che ha selezionato le relazioni da portare in aula». Quali sono state, a conti fatti, le grandi novità presentate al 20° Congresso? «Difficile “battezzare” le novità più eclatanti in Medicina e Chirurgia Estetica presentate nel corso del Congresso. Diciamo, in generale, che la Medicina Estetica invisibile è sempre più perfezionata per non lasciare segni o inestetismi sulla pelle. Anche quest’anno sono state presentate tecniche molto sofisticate, che vanno a implementare le capacità “artigianali” del medico estetico. In particolare, parlerei di fili di trazione più efficaci, per la particolare configurazione in 3D, che permettono di effettuare lifting in ambulatori e studi medici evitando anche i costi delle sale chirurgiche. O ancora di laser di ultima generazione per epilazione, couperose, rimozione di tatuaggi e ringiovanimento facciale, di elettromedicali sofisticati per impianto monobulbare di capelli, per il peeling fisico come il plasma peel e la blefaroplastica non chirurgica, di filler di nuova generazione per una maggiore durata e un’elasticità cutanea migliore e piu omogenea, di nuove conferme sui benefici innumerevoli della tossina botulinica sia come tecniche (vedi microbotox) che come nuove applicazioni riconosciute dal Ministero (vedi zampe di gallina oltre alla glabella, sempre come applicazioni label), o di peeling con nuove formulazioni per raggiungere risultati naturali e senza effetti collaterali come esfoliazione ed eritema. Infine gli sviluppi della nutraceutica, per offrire all’alimentazione agenti antiossidanti e anti aging più completi, per una giusta dieta, fondamentale per raggiungere i migliori risultati in Medicina Estetica». Le live sessions in diretta dal Poliambulatorio Multimed, da qualche anno un punto fermo della tre giorni congressuale SIES, quest’anno hanno presentato un’importante novità… «Ci siamo assunti un onere faticoso e stimolante al tempo stesso: migliorare, anno dopo anno, la qualità del nostro Congresso. Bene, fra le altre cose l’edizione 2017 verrà ricordata anche perché per la prima volta le live sessions, seguitissime come sempre, sono state trasmesse avvalendosi della tecnologia 3D. I medici, pur stando nelle sale del Palazzo dei Congressi, erano ancora più “dentro” l’operato del collega che stava lavorando sulla paziente all’interno del Poliambulatorio. E gli apprezzamenti ricevuti personalmente sono la conferma di quanto sia stata gradita pure questa novità…». A proposito di novità, non ce ne sono state a proposito della location… «Quella 2017 è stata la seconda edizione del Congresso organizzata all’interno del Palazzo dei Congressi di BolognaFiere, una location talmente prestigiosa che non aveva bisogno di aggiustamenti. L’esperienza è stata anche stavolta più che positiva: gli spazi sono congrui e abbiamo trovato nei “padroni di casa” la giusta disponibilità per risolvere gli inevitabili problemi logistici che si sono evidenziati di volta in volta. Ma in questo caso, più dei discorsi contano i numeri: alla ventesima edizione hanno partecipato 3.500 medici, che hanno seguito con grande interesse le 311 relazioni e le 24 live sessions (4 in 3D) all’interno delle 9 sale appositamente allestite. Per finire, le aziende espositrici sono state 130: direi che ogni ulteriore commento aggiungerebbe davvero ben poco…».
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Filippo Brighetti AVANZARE SENZA FRETTA PER CRESCERE VELOCEMENTE Dottor Brighetti, durante il Congresso lei ha presentato una seguitissima relazione, “Radiofrequenza frazionata: fra Tightening e Resurfacing”. Può spiegarci brevemente di che cosa si tratta? «Da Radiofrequenze Mono e Bi-polari, sino a Radiofrequenze a 164 micro-elettrodi, chiamati “Pins”. Questi ultimi macchinari hanno mutuato il nome dai cugini LASER. L’onda elettro-magnetica, infatti, passa in millesimi di secondo da un elettrodo T (trasmittente) al successivo R (ricevente), in maniera random, realizzando un pattern Frazionato. Poiché la superficie di contatto offerta dai Pins è inferiore al mm2, l’effetto della Radiofrequenza sulla cute sarà un riscaldamento tale da ablare il tessuto. Questa è la reale innovazione! Le radiofrequenze non frazionate, riscaldando la cute a una temperatura prossima ai 40-42°, sono in grado “unicamente” di indurre produzione di neo-collagene, inducendo retrazione cutanea, skin-tightening. Pertanto le RF frazionate hanno avvicinato il loro effetto a quello dei LASER realizzando uno skin-resurfacing, ovverosia la capacità di levigare la cute su rughe fini e cicatrici. Dulcis in fundo, poiché le crosticine residue sono minuscole (o invisibili) e il tempo di astensione dall’esposizione solare ridottissimo (una, due settimane), le RF frazionate ci offrono una nuova, reale alternativa nel settore della Medicina Estetica». Ha anche presieduto la sessione intitolata “Tecniche di Filler in Medicina Estetica”: a che punto siamo, in questo settore? «L’acido Ialuronico resta il re indiscusso tra i filler. La sua storia ultradecennale, nonché il mercato stesso, ne decretano il successo. Tante cose, però, sono cambiate negli ultimi anni. Oggi, la realizzazione di prodotti fortemente diversi fra loro e altamente specializzati ha fatto sì che gli operatori stessi necessitino di una formazione approfondita. Chi si avvicina al settore dei filler pensando semplicemente di fare “due punturine”, parte col piede sbagliato! Con l’avvento delle micro-cannule e delle tecniche profonde, l’esigenza di conoscere in maniera puntuale e precisa l’anatomia topografica del volto è divenuta imperativa. Le tecniche “full-face”, infatti, sono in grado di trasformare il volto del paziente, ottenendo risultati sino a pochi anni fa impensabili se non con l’utilizzo della Chirurgia Estetica. Per contro, questo rappresenta un’arma a doppio taglio poiché le potenziali complicanze, gli effetti indesiderati e l’entità dei brutti risultati si sono amplificate di pari passo. Il consiglio personale che do ai neofiti del nostro settore è quello di guadagnare confidenza gradualmente e senza troppa fretta con la tecnica di impianto, ad ago, intra-dermica. Quando ci si sentirà a proprio agio con questa tecnica, si potrà procedere con gli impianti sottocutanei e sopra-periostei. Oggi vengono offerti diversi corsi di anatomia e sulle varie tecniche di impianto, di grande importanza per sviluppare conoscenze tecniche adeguate. Saranno però le faticose ore passate sul campo a farci maturare una sensibilità manuale, iniettiva ed estetica per conseguire i migliori risultati. Avanzare senza fretta, per crescere velocemente…».
Paola Molinari IL MARKETING “COSTRUTTIVO” Dottoressa Molinari, durante il Congresso lei ha presieduto (e pure partecipato in qualità di relatrice) una sessione intitolata “Marketing e Medicina Estetica”. Che cosa è emerso, durante il dibattito? «La Medicina e la Chirurgia Estetica godono di buona salute e insieme rappresentano una branca della medicina in costante ascesa: questo ha provocato l’effetto, a volte controproducente, che molti operatori anche non del settore, magari un po’ in crisi, si sono riversati in quello che apparentemente è un mercato invitante e ricco; se aggiungiamo la rapidità con cui i messaggi lanciati possono diffondersi a macchia d’olio senza alcun controllo scientifico e raggiungere i potenziali pazienti/utenti finali grazie a nuovi canali di comunicazione web, social, eccetera, ecco che il rischio di poca serietà diventa esponenziale: con il dottor Vittorio Gennaro abbiamo sentito la necessità di fare un po’ di chiarezza. Durante questa sessione abbiamo parlato di vari argomenti: di co-scienza e business, di bufale antirughe con cui spesso si promuovono le vendite di cosmetici e cosmeceutici, di errori di comunicazione, di protesi mammarie di materiali più o meno inerti. In controtendenza, la mia relazione ha concluso la sessione con l’esempio di un caso positivo, relativo a una nota azienda che si occupa di biorivitalizzanti e filler: ho raccontato di come un’operazione di marketing corretta possa dare una seria e corretta informazione e riesca a far conoscere trattamenti, materiali e noi stessi lanciando messaggi professionali e seri». Altra sessione seguitissima, tra quelle che l’hanno vista impegnata in prima persona, quella intitolata “Gestione delle complicanze nello studio di Medicina Estetica”… «È vero, la sala era molto affollata! Purtroppo la gestione delle complicanze è un tema sentito… Anche questa sessione è stata bellissima e molto importante: ha visto la presenza di un rappresentante del Ministero della Salute, la dottoressa Marcella Marletta, Direttore Generale della Direzione Generale dei Dispositivi Medici e del Servizio Farmaceutico del Ministero della Salute, che ha illustrato praticamente come possiamo rapportarci con quell’organo senza considerarlo un nemico, in particolare nella gestione delle complicanze da filler; ci siamo poi confrontati su questo argomento tra clinici e con i punti di vista dell’avvocato - Federica Lerro e Claudio Plebani - e del medico legale, dottor Giovanni Rocchi, cercando una convergenza di obiettivo: il benessere e la sicurezza del paziente».
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Salvatore Fundarò LA NUOVA FRONTIERA DELLA TOSSINA BOTULINICA Dottor Fundarò, lei ha presieduto, tra le altre cose, una sessione dal titolo molto intrigante: “Medicina Estetica: scienza o business?”. Che cosa è emerso, durante il dibattito? «L’equilibrio tra Medicina Estetica e business è sempre precario. Se si vuole che questa branca medica effettivamente “atipica” venga sempre più riconosciuta e valorizzata, è necessario che questo equilibrio sia mantenuto stabile. L’interesse primario del medico estetico deve essere sempre il benessere psico-fisico dei pazienti e le scelte terapeutiche devono essere guidate unicamente da questo principio. Purtroppo non sempre è cosi e dal Congresso SIES di quest’anno si è levato forte il monito e il richiamo a porre come primo obiettivo la salute del paziente e non l’interesse economico del medico. Ovviamente non si vuole demonizzare il fatto che questa branca medica abbia uno scopo di lucro per i medici che la praticano (sarebbe solo demagogico e populista), ma un limite etico tra il business e la pratica medico-estetica deve essere sempre chiaro e ben marcato. Oggi abbiamo molti mezzi per sostenere e divulgare la nostra attività (internet, social, blog, ecc.): non roviniamo tutto rendendola solo un aspetto meramente economico...». Lei è stato uno dei principali protagonisti delle Live sessions dal Poliambulatorio Multimed: che riscontri ha avuto, parlando con i colleghi che la seguivano dal Palazzo dei Congressi? «Le live sessions riscuotono sempre un ampio successo e consenso da parte dei colleghi presenti al Congresso SIES. In particolar modo quelle inerenti gli iniettabili (filler e tossina botulinica) sono le più apprezzate, in quanto i risvolti tecnici pratici sono notevoli e, soprattutto per i filler, i risultati immediatamente evidenti. Poter vedere un collega mentre esegue un trattamento consente di confrontarsi con altre realtà, mettere in discussione le proprie abitudini e capacità; inoltre offre sempre nuovi spunti per migliorare le specifiche competenze. Sicuramente lo sforzo organizzativo per offrire a i partecipanti questa attività live è sicuramente molto oneroso e impegnativo, però penso che conferisca un notevole miglioramento del livello qualitativo del Congresso che ripaga abbondantemente gli sforzi fatti».
Paola Rosalba Russo CHE BELLEZZA, IL 3D! Dottoressa Russo, tra le altre, la sessione “Fili di sostegno e tecniche combinate”: com’è andata? «La sessione dedicata ai fili di sospensione ha riscosso come al solito un notevole interesse e, grazie alle peculiarità di questo filo, composto da acido polilattico, è stato possibile - oltre che sottolineare come di consueto le tecniche più efficaci di inserimento – mettere in evidenza anche l’uso combinato con la tossina botulinica e filler come il policaprolattone e l’acido ialuronico per magnificare i risultati finali sui volti delle pazienti. Inoltre, sono stati evidenziati i vantaggi dell’acido polilattico, che stimola la produzione di un collagene di tipo naturale, così come risulta da comprovati studi scientifici. L’uso combinato dei fili e della tossina botulinica è stato presentato da me e dal dottor Iozzo, grande esperto di questa tossina che con la sua esperienza ha notevolmente contribuito a ottenere quegli effetti migliorativi sul terzo inferiore del volto. Nostri ospiti, il dottor Pizzamiglio, che per primo ha introdotto in Italia i fili di sospensione, il dottor Sulamanidze, chirurgo plastico restio solitamente a presenziare a sessioni di questo genere, e la cui partecipazione ci ha onorato». Qual è stata, a suo avviso, la novità più importante presentata durante il Congresso 2016? «La novità degna di maggior nota presentata durante questo Congresso è stata non tanto la presentazione di nuove tecniche particolari o altro, bensì dalle modalità 3D con cui sono state effettuate le “Live Demo”. Ciò ha consentito ai partecipanti di apprezzare le varie sessioni in un modo nuovo ed efficace e tutto ovviamente in collegamento dal Poliambulatorio Multimed».
Maurizio Cavallini IL VISO È LO SPECCHIO DELL’ANIMA
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Dottor Cavallini, al SIES 2017 lei ha presieduto un’interessante sessione dedicata alla Ringiovanimento del viso: che riscontri ha avuto? «Il ringiovanimento del viso suscita sempre un grande interesse da parte della classe medica, anche motivato da un costante aggiornamento dato dalla sempre maggiore richiesta da parte delle pazienti di trattamenti che donino elasticità, idratazione e tonicità alla cute in modo rapido, semplice e costante. In quest’ottica, le varie esperienze riportate nella sessione hanno dimostrato come il supporto di prodotti tecnologicamente performanti in questo senso permettano di soddisfare le esigenze di sicurezza ed efficacia». In generale, che cosa l’ha colpita maggiormente del 20° Congresso SIES? «Il SIES mi colpisce sempre non solo per la grande organizzazione, ma anche per la grande partecipazione che dimostra l’alto livello scientifico e interesse suscitato dalle sessioni innovative presenti».
Fabio Ingallina LA RINOPLASTICA CHE NON TI ASPETTI Dottor Ingallina, durante il Congresso è stato fra i protagonisti di una sessione dedicata alla Rinoplastica: a quali conclusioni siete giunti? «In Chirurgia Estetica la Rinoplastica è l’intervento che si è evoluto maggiormente negli ultimi 15 anni: la rinoplastica aperta ha permesso di aumentare la precisione delle procedure e la prevedibilità dei risultati. Il dottor Robotti ha incentrato la sua presentazione sulla valutazione delle innumerevoli tecniche di rimodellamento e simmetrizzazione della punta nasale. La magistrale analisi delle alterazioni morfologiche delle cartilagini alari e del setto e delle correlate tecniche di correzione, ci ha fornito delle moderne chiavi di lettura per comprendere la chirurgia complessa di correzione delle punte nasali difficili. Il professor Mojallal ha presentato in anteprima in Italia la sua tecnica di correzione del dorso nasale nelle rinoplastiche secondarie complesse. L’associazione del PRP e dei microinnesti di cartilagine permette di ricreare, senza l’ausilio di prelievi di fascia, degli innesti dorsali uniformi e facilmente modellabili. Spesso il dimorfismo nasale è associato a una disarmonia a carico della regione mascellare e mentoniera. Ho incentrato la mia presentazione sull’associazione della rinoplastica alla Microlipostruttura (3-D Profiloplastica). Tale associazione permette di ottimizzare i volumi del volto e rimodellare la piramide nasale nella medesima procedura, creando una nuova armonia». Il 20° SIES si è aperto… col botto e lei, nella giornata inaugurale, ha presieduto e animato una sessione molto importante: “Novità e conferme in Medicina Estetica: Filler”. Niente da dichiarare? «Negli ultimi 10 anni, le indicazioni all’utilizzo dei fillers nel ringiovanimento del volto sono radicalmente mutate. Si è passati dalle classiche iniezioni superficiali intradermiche, che permettevano di correggere soltanto le rughe cutanee, alle iniezioni più profonde all’interno del grasso superficiale e profondo, che permettono di rimodellare il volto ricostituendo i volumi ottimali. Sono sicuramente delle novità le iniezioni in regione frontale, temporale e palpebrale superiore e inferiore, dove inoculazioni di piccole quantità di acido ialuronico permettono di distendere e ringiovanire lo sguardo e il terzo superiore del volto. Sono queste, altresì, regioni in cui l’iniezione di fillers richiede una conoscenza approfondita dell’anatomia, al fine di ridurre i rischi di complicanze e ottimizzare i risultati».
Massimo Renzi L’EVOLUZIONE DELLE TECNICHE Dottor Renzi, lei ha presieduto sessioni molto interessanti come “Tecniche di ringiovanimento mediante Filler” e “Metodiche per il benessere del volto”: qual è l’argomento più innovativo, fra i tanti emersi durante il dibattito? «Le sessioni da me presiedute hanno evidenziato un evidente aumento della qualità degli argomenti trattati nelle presentazioni. In particolare c’è stata una maggiore attenzione alle tecniche di Medicina Estetica, che risultano sempre più efficaci e meno invasive, un riguardo maggiore all’aspetto anatomico del volto, rivolto al raggiungimento di un effetto sempre più rispettoso delle naturali proporzioni di ogni singolo paziente. È stato evidenziato come si siano trasformati gli interventi diventando minimamente invasivi, con un notevole abbassamento delle complicanze post trattamento. Ci si è confrontati sui nuovi canoni di bellezza, che richiedono il raggiungimento di un aspetto non artefatto, ma assolutamente naturale e fresco. Si è parlato delle complicanze da filler non appropriati. Ritengo queste sessioni di fondamentale importanza, poiché tese a confronti costruttivi rivolti a una formazione e informazione continua, fortemente necessaria nel campo della Medicina Estetica».
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Federica Lerro L’EVOLUZIONE DEL TAVOLO TECNICO Avvocato Lerro, durante il Congresso Internazionale SIES, quali elementi sono emersi durante la sessione intitolata “Dispositivi Medici, falsificazione, responsabilità e complicanze”? «La Sessione è stata molto ricca, ha visto la partecipazione delle tre società scientifiche aderenti al Collegio Italiano delle Società di Medicina Estetica e del Ministero della Salute, Direzione Farmaci e Dispositivi Medici nella persona della dottoressa Marcella Marletta. Questa sessione è stata il frutto di un lungo lavoro, condiviso con il Ministero, riguardante il tema della vigilanza sull’impiego dei dispositivi medici in Medicina Estetica, l’importanza della scelta dei dispositivi e del canale ufficiale di acquisto per scongiurare il rischio di incorrere in prodotti contraffatti, non dotati di marcatura CE o non registrati in Italia. Ha riscosso un grande successo, c’è stata un’ampia partecipazione del pubblico in sala e i temi trattati hanno avuto un’esauriente trattazione. L’elemento che più di ogni altro è emerso, è stata l’importanza del ruolo delle società scientifiche nel “guidare” il singolo medico nell’individuazione dei casi di incidente con dispositivi medici e coadiuvarli nella segnalazione alle autorità. La SIES si è impegnata a diffondere informative specifiche sul tema insieme alle altre società afferenti al Collegio, ed è sempre in prima linea nel garantire la sicurezza dei pazienti e degli operatori». Lei è stata una protagonista di una delle novità predisposte per il 20° Congresso, i tavoli tecnici. Come giudica questa innovazione? «È una vera e propria evoluzione positiva del confronto scientifico. La possibilità di condividere del tempo dedicato a incontri “ristretti” tra esperti e medici interessati a un singolo tema, trasforma alcuni momenti di formazione congressuale in formazione frontale, dando la possibilità ai singoli congressisti di usufruire di un confronto costruttivo e specifico su singoli temi di interesse. Il nostro Tavolo Tecnico ha affrontato temi di attualità quali la fiscalità, l’IVA e sistema TS nelle prestazioni di Medicina Estetica. È stato molto interessante, molto costruttivo e soprattutto di grande soddisfazione poter mettere a disposizione dei congressisti diverse professionalità (avvocati, fiscalisti, consulenti legali) in grado di rispondere ai molti quesiti, dubbi e sciogliere nodi che la professione del medico ogni giorno propone. Credo che l’esperienza dovrebbe essere consolidata: offrire dei veri e propri incontri di consulenza ai partecipanti interessati rende ancor di più la misura della unicità del Congresso SIES!».
Ivano Iozzo IL NUOVO VOLTO DEL LIFTING Dottor Iozzo, fra le varie sessioni alle quali ha partecipato o che ha presieduto durante il 20° Congresso SIES, ci ha colpito “Il Lifting oggi”. A che punto siamo, in questo settore? «Ci sono novità interessati. Nuove tecniche chirurgiche e aggiornamenti di procedure già note. La tendenza attuale va nella direzione della mini invasività, dei risultati naturali e dei rapidi tempi di recupero. In alcuni casi è possibile associare l’utilizzo di tessuto adiposo e di fattori di crescita che migliorano i volumi del viso e la qualità della cute e incidono in modo positivo sul risultato estetico e sulla guarigione. Queste nuove versioni del Lifting ne fanno apprezzare maggiormente l’utilità e l’opportunità in particolare in quelle situazioni non risolvibili con altri trattamenti. Inoltre, grazie alla loro minore invasività, allontanano la paura di rischi ed effetti collaterali legati alla procedura chirurgica. Se eseguito correttamente, il Lifting oggi rappresenta una valida alternativa per la risoluzione delle problematiche legate al rilassamento cutaneo severo del volto, in particolare della linea mandibolare, e soprattutto del collo». Altra sessione indubbiamente importante è stata quella dedicata alle ultime novità in Chirurgia Estetica del volto: di che cosa si è parlato, in particolare? «Estetica della palpebra superiore, un argomento poco discusso in passato ma che merita adeguata considerazione. Una proporzionata volumetria della palpebra superiore rappresenta un passaggio fondamentale nel miglioramento degli occhi e dello sguardo. Prima di tutto, una corretta valutazione è fondamentale per decidere il tipo di trattamento necessario a ogni paziente. Non solo svuotamento e riduzione, come in passato, ma anche riposizionamento o riempimento, nei casi indicati, possono dare notevoli miglioramenti estetici. In questi casi, trattandosi di una regione anatomica particolarmente delicata e complessa, un’adeguata tecnica d’impianto è fondamentale per il raggiungimento di un buon risultato e soprattutto per evitare spiacevoli effetti indesiderati o addirittura vere e proprie complicanze. Un’altra interessante innovazione è rappresentata da un nuovo device che permette con una seduta ambulatoriale e mediante una piccolissima incisione di correggere le orecchie ad ansa. Poi ancora ultimi aggiornamenti in tema di trapianto di capelli con tecnica monobulbare e confronto con la tecnica classica. Anche quest’anno, insomma, miglioramenti ed evoluzioni utili per noi e per i nostri pazienti». 46
SIES EXPO
BLUELASER QS02 – BLUE-MOON® QSWITCH
Partendo dall’esperienza di medici specialisti in chirurgia plastica e dermatologia nasce il Laser Q SWITCH Blue-Moon®, prodotto interamente in Italia e studiato specificamente per la rimozione dei tatuaggi e per la cura delle lesione pigmentate della pelle. Macchie solari, efelidi, macchie caffèlatte, iperpigmentazioni generate da trattamento scleroterapico, cloasma gravidico, neoformazioni peduncolate, tatuaggi post traumatici non saranno più un problema! L’apparecchiatura Laser Q-Switch, con lunghezza d’onda variabile di 532 nm e 1064nm, produce un fascio di luce ad alta potenza e per frazioni di secondo, in grado di colpire ed eliminare in modo “mirato” il tatuaggio o il pigmento delle macchie, senza danneggiare il tessuto circostante. Le teste innovative permettono infatti una precisa regolazione della dimensione dello spot: è possibile regolare il diametro da 1 a 5 mm e a 7 mm, sia con lunghezza d’onda 1064 nm sia con 532 nm.
La tecnologia laser dei sistemi Dynamis e Spectro SP Fotona si fonda su due lunghezze d’onda complementari: Nd:YAG (1064nm) ed Er:YAG (2940nm). Entrambe le sorgenti laser offrono l’esclusiva tecnologia VSP (Variable Square Pulse), che assicura massima potenza e modulabilità dei parametri. Il laser Er:YAG VSP può essere regolato per ottenere contemporaneamente effetti che vanno dall’ablazione “fredda” o “calda”, all’effetto termico superficiale o profondo. La possibilità di combinare questi effetti consente ottimi risultati, non paragonabili ad altri laser con lunghezze d’onda similari. Il laser Nd:YAG completa la gamma dei trattamenti tradizionali e, grazie alle modalità operative FRAC3, Versa, Piano e QCW, introduce alcune nuove applicazioni in cui l’eccellenza della tecnologia laser si sposa con le massime prestazioni e risultati raggiungibili, in termini di precisione, efficacia e soddisfazione del paziente.
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Legnano – (MI)
Quando un paziente si rivolge al medico, pur dandone per scontata la professionalità, valuta anche aspetti fondamentali quali l’accoglienza e l’attenzione a lui riservate nonché l’immagine esteriore del professionista e dei suoi collaboratori. Per questo motivo si rende necessario dotarsi di ambienti accoglienti, spazi adeguati, collaboratori all’altezza e presentarsi con una immagine esteriore ordinata ed elegante. PASTELLI, dal 1929, ha come obiettivo primario la creazione di capi perfetti per la figura, la professionalità e lo stile del professionista. PASTELLI propone una vastissima gamma di abbigliamento, personalizzata con dettagli unici, fino ad un vero e proprio servizio sartoriale. Il processo produttivo PASTELLI si svolge interamente in Italia in ottemperanza delle più restrittive normative europee e l’azienda si avvale della certificazione ISO 9001/2008. Ciò dà luogo ad un prodotto di estrema qualità ed eleganza, nato per essere senz’altro bello ma anche durevole nel tempo, grazie all’impiego delle migliori materie prime, lavorate anch’esse in Italia su specifica ricetta. Tutto questo fa sì che l’azienda sia riconosciuta internazionalmente come fornitore di articoli praticamente indistruttibili, in grado di garantire un’immagine all’altezza della propria professionalità.
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Balance Lift® 2 NDL è un innovativo trattamento che svolge un’azione di sostegno dei tessuti contrastando i segni dell’invecchiamento in modo semplice e mini-invasivo. Balance Lift® 2 NDL si compone di uno speciale filo in Polidiossanone (PDO) riassorbibile che presenta barbed contrapposti sulla superficie del filo stesso, in modo da garantire la trazione ottimale, ed è disponibile in tre misure per i vari distretti viso e corpo. Grazie a questi due aghi speciali a punta atraumatica, concepiti per rendere il trattamento semplice per l’operatore e mini-invasivo per il paziente, Balance Lift® 2 NDL viene agevolmente inserito nel piano cutaneo per poi procedere al posizionamento manuale del filo stesso, garantendo la migliore trazione dei tessuti con un risultato assolutamente naturale, immediato e progressivo ed è particolarmente indicato come trattamento di sostegno in queste aree: guancia, profilo mandibolare, area zigomatica, area mentoniera, collo e décolleté, interno braccia, addome, interno coscia, interno ed esterno ginocchio, glutei. Ha un duplice effetto meccanico. Il primo (di trazione) consente il riposizionamento e la pessi dei tessuti molli del volto e del corpo, mentre il secondo (di bioristrutturazione) si basa sul meccanismo di meccanotrasduzione.
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DR. CYJ HAIR FILLER è la novità distribuita in esclusiva dalla SEVENTY BG. È un’esclusiva formulazione iniettabile contenente lo 0,7% di Acido Ialuronico libero reticolato con un complesso di 7 peptidi biomimetici specifici per la prevenzione della caduta dei capelli, il rinfoltimento e la cura del cuoio capelluto. L’Acido Ialuronico ad altissimo peso molecolare utilizzato forma dei legami con il complesso peptidico garantendone il rilascio prolungato e l’attività continuativa dei 7 Peptidi Biomimetici utilizzati. I Peptidi Biomimetici sono sequenze di aminoacidi costruite ad hoc per mimare la capacità dei peptidi, naturalmente presenti nel nostro organismo e destinati a decrescere nel tempo, di relazionarsi con i recettori di membrana di differenti popolazioni cellulari per il mantenimento delle funzioni fisiologiche. Affiancata alla linea professionale è il trattamento home care DR. CYJ Hair Revitalizing Program (Shampoo, Balsamo e Lozione) in cui i Peptidi Biomimetici, insieme a vitamine ed estratti naturali di piante, vengono assorbiti completamente nel cuoio capelluto grazie a un sistema di incapsulamento liposomico stabilizzato a doppio strato.
Technolux srl è da anni presente sul mercato italiano dei dispositivi medici di alta qualità ed è distributore esclusivo CynoSure Inc. sul territorio. Tra i sistemi disponibili, in modalità combinata, ci sono Q-Switch Pico e Nano, DYE laser, Frazionato Non Ablativo 1540, Luce Pulsata, Alessandrite, Nd:YAG e Diodo. Una scelta completa di sistemi laser. D.A.S. medical, invece, è un dispositivo che sfrutta il concetto del plasma (quarto stato della materia) per sublimare gli strati superficiali della cute velocemente e con ridottissimi danni termici, ottenendo retrazione del tessuto e ablazione superselettiva. Con il dispositivo medico Dermo Ablation Surgery si possono trattare un ampio numero di lesioni benigne e inestetismi cutanei. D.A.S. medical è un sistema versatile e sicuro che, grazie alla modulazione di frequenza e potenza, permette trattamenti su tutti i fototipi senza alcuna complicazione. Grazie alla massa flottante, brevetto esclusivo D.A.S. medical, si possono inoltre trattare estese neoformazioni in tempi ridotti e verruche in modo definitivo.
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“Non esiste separazione definitiva finché esiste il ricordo” (Isabel Allende). Ecco, se la scrittrice cilena ha ragione (a nostro Dr.ssa Maria Cristina Dr. Gabriele avviso, sì), Enrico Follador non ci ha mai Muti D’Aloiso abbandonato. Lo ricordano con gratitudine i tanti medici che hanno perfezionato le loro conoscenze in Medicina Estetica seguendo i suoi corsi nelle nostre aule, lo ricordano con affetto i colleghi che con lui hanno condiviso la passione per questa disciplina. Enrico, in effetti, non ci allieta più con la sua presenza da quasi otto anni, ma sopravvive nei nostri cuori prima ancora che nelle nostre memorie. Per rendergli omaggio, è stato istituito il Premio Follador, che tradizionalmente viene consegnato durante quel Congresso Internazionale SIES che lo vide protagonista in tante occasioni. Quest’anno, l’ambito riconoscimento è andato al dottor Gabriele Muti (“Analisi dell’esperienza di trattamento delle rughe frontali su 500 pazienti: studio multicentrico”) e alla dottoressa Maria Cristina D’Aloiso (“Fotoaging delle mani: prevenzione e trattamento mediante ridensificazione dermica con complesso dermoristrutturante”). Ai due medici, oltre al riconoscimento del Comitato Scientifico SIES, vanno i complimenti della redazione di questa rivista.
LA PRESA DELLA “BASTIA” Non si vive di sola scienza. Così, come di consueto, prima che calasse il sipario sulla ventesima edizione del Congresso Internazionale, SIES e VALET (con la preziosa collaborazione di Filorga) hanno chiamato a raccolta il Mondo della Bellezza per la cena di gala. Location della serata, le splendide sale dell’ex Vivaio “La Bastia”, alle porte di Bologna. Ottimo cibo, quiz interattivi, risate, chiacchiere in libertà dopo due intensi giorni di dibattiti e in attesa del “rompete le righe” fissato per l’indomani, domenica 26 febbraio. Una splendida serata, parafrasando Vasco Rossi, per la quale vogliamo rivolgere un ringraziamento speciale a tutti i partecipanti e in particolare a Fabio Gufanti (Managing Director Filorga Italia) e Remigio Amira (Direttore Commerciale Filorga Medicale).
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Ufficio stampa Congresso SICPRE 2017
PORTE APERTE AL BRASILE Venerdì 22 settembre si terrà a Modena, al Forum Guido Monzani, anche una sessione in collaborazione con SIES
i terrà a Modena il 66° Congresso S Nazionale della Società Italiana di Chirurgia Plastica, Ricostruttiva ed Estetica (SICPRE) presieduto dal professor Giorgio De Santis. La tre giorni di incontri, convegni, workshop e dibattiti si svolgerà dal 21 al 23 settembre presso il Forum Guido Monzani (via Aristotele 33, Modena). Per rendere questo evento la più importante ed esauriente occasione di incontro e confronto culturale della disciplina, il Presidente e il Comitato Scientifico stanno preparando un programma di alto livello, il più possibile dinamico e interattivo. Tra le novità, venerdì 22 settembre si terrà una sessione in collaborazione con la Società Italiana di Medicina e Chirurgia Estetica (SIES.) dal tema La medicina estetica oggi. Per tutti i soci SIES che vorranno assistere, è prevista una quota di iscrizione agevolata (per info: www.sicpre2017.it). Ma l’edizione 2017 del Congresso Nazionale della SICPRE sarà anche internazionale. Quest’anno si inaugurerà infatti un’importante partnership: nella giornata di sabato 23 settembre, la Società Brasiliana di Chirurgia Plastica, scuola storica nel campo della Chirurgia Estetica e post-bariatrica, parteciperà con molti esponenti di grande esperienza al primo incontro scientifico congiunto con la società. Chirurgia Estetica e Ricostruttiva della Mammella, Testa e Collo, Arti e Genitali, la Microchirurgia Ricostruttiva dei vari distretti corporei e la Medicina Estetica sono solo alcuni dei topics sui quali si focalizzerà il congresso. Per rendere più agevole la fruizione dei convegni, ogni tema verrà affrontato in una giornata spe-
cifica attraverso sessioni plenarie, letture e master class, alcune delle quali affidate a illustri ospiti stranieri. Per parlare delle grandi sfide attuali della Chirurgia Plastica sono previsti invece alcuni momenti interattivi. Infine, grande attenzione a specializzandi e neo specialisti di questa disciplina: “Vogliamo porre un accento particolare sul coinvolgimento dei giovani colleghi”, dichiara il Presidente Giorgio De Santis. “La nostra Società Scientifica ha il dovere di tutelarli, istruirli e aggiornarli. Anche per questo, all’interno del programma del congresso ci saranno tavole rotonde a loro dedicate che li metteranno a confronto con i colleghi europei. Inoltre, per loro (e non solo), al programma sociale più formale se ne affiancherà uno scintillante e ricco di sorprese”, conclude il Presidente.
Sul sito www.sicpre2017.it è già possibile consultare il programma preliminare at a glance, iscriversi e inviare alla Segreteria Scientifica gli abstract relativi ai lavori da presentare alla prossima edizione del Congresso.
Segreteria Organizzativa Nord Est Congressi • Piazza di Pietra, 63 - 00186 Roma Tel. 06 68807925 - Fax 06 68212211
Prof. Giorgio De Santis Presidente SICPRE
• Via Portanuova, 3 - 33100 Udine Tel. 0432 21391 - Fax 0432 506687 info@nordestcongressi.it www.nordestcongressi.it
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