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Ringiovanire e ridefinire lo sguardo: filler ma non solo
from Numero 65
Dr.ssa Paola Molinari Specialista in Chirurgia Generale, Medico Estetico - Modena Coordinatrice Comitato Scientifico SIES e Scuola CPMA VALET - Bologna
Per ottenere un ottimo risultato è necessaria una strategia globale. Il corso VALET in programma a Bologna il 28 maggio fa il punto sulle tecniche di Medicina e Chirurgia Estetica che, combinate insieme, permettono di trattare un’area complessa in modo efficace e sicuro dell’invecchiamento, ma non solo...
Per intervenire su una delle aree più complesse del volto, occorre un approccio globale. La zona intorno agli occhi è una delle prime a mostrare i segni dell’invecchiamento e dello stress, e infatti è al centro delle preoccupazioni di una quota consistente dei pazienti di Medicina Estetica [1], sia donne sia uomini. Una tendenza acuitasi negli ultimi due anni, in quanto l’uso prolungato delle mascherine e l’abitudine a veicolare la propria immagine attraverso i social hanno avuto come conseguenza quella di portare ancora di più il focus su quest’area [2], che però è anche una delle più problematiche da trattare, in quanto un intervento sbagliato può peggiorare i problemi, o addirittura causare danni funzionali. Età, complessità anatomica e varietà degli inestetismi (borse, occhiaie, palpebre gonfie o cadenti, zampe di gallina…) ci portano a rifiutare qualsiasi soluzione standard: ogni trattamento deve essere personalizzato al massimo e la strategia più efficace risiede molto spesso nella combinazione di più tecniche di Medicina e Chirurgia Estetica, che insieme permettono di ottenere il miglior risultato, quello che parte dalla corretta valutazione delle esigenze del paziente.
TECNICHE A CONFRONTO Proprio su questi temi si concentra il corso in programma il prossimo 28 maggio alla VALET di Bologna dal titolo “Il ringiovanimento dello sguardo: il trattamento dell’area perioculare con filler e non solo”, un corso avanzato con il fine di fare il punto su tutte le tecniche attualmente a disposizione. Partendo dal corretto inquadramento della materia e del paziente (la diagnosi, i processi di invecchiamento delle palpebre e le loro modificazioni e l’anatomia delle aree perioculari e del midface), ciò su cui ci concentreremo sono gli elementi che permettono di offrire a ogni paziente una risposta su misura per trattare gli inestetismi e raggiungere l’obiettivo di uno sguardo più fresco, riposato, ridefinito e ringiovanito, sempre con un effetto naturale e mai artificioso. LE SOLUZIONI CHE MEDICINA E CHIRURGIA ESTETICA CI METTONO A DISPOSIZIONE Cominciamo con un excursus sui trattamenti non chirurgici, sempre più richiesti perché non invasivi, rapidi, non permanenti e percepiti come semplici da gestire e sicuri, ma non per questo totalmente esenti da rischi e quindi da affidare sempre e solo a medici esperti. 1) Una tendenza in questo campo è l’affermarsi di tecniche di biostimolazione definite “skin-refreshing”; si tratta di microiniezioni di complessi di polinucleotidi precursori del collagene, che hanno soprattutto la funzione di preparare la pelle ai successivi trattamenti minimizzando le rughe più sottili e migliorando l’elasticità cutanea [3]. 2) Altro trattamento rinfrescante e di supporto agli altri, soprattutto per contrastare borse e occhiaie, è la carbossiterapia, con cui si inietta anidride carbonica che, promuovendo la ossigenazione locale anche mediante il fenomeno di Bohr, aiuta la rigenerazione cellulare e soprattutto minimizza il colore scuro tipico dell’occhiaia [4]. 3) Ci sono inoltre alcune tecniche che ci vengono in aiuto per il trattamento non chirurgico di eventuali lesioni cutanee palpebrali: si tratta della microdermoabrasione e della radiofrequenza ablativa superselettiva, entrambe metodiche che devono essere eseguite in un ambulatorio medico da mani esperte per risultare sicure ed efficaci. La radiofrequenza ablativa superselettiva, comunemente definita al plasma, mediante un processo di vaporizzazione e di conseguente retrazione cutanea è alla base di
Foto di Josh Sorenson da Pexels 5
un trattamento che ha l’ambizioso obiettivo di alleggerire la palpebra superiore, senza ovviamente nulla togliere alla blefaroplastica chirurgica: quest’ultima, in molti casi, rimane la terapia di elezione [5]. 4) Completiamo questa panoramica anche con un accenno ai peeling, da calibrare con grande attenzione vista la particolare sottigliezza e sensibilità cutanea di quest’area anatomica. Per l’area perioculare utilizzo soprattutto un medical device a base di acido tricloracetico modulato con perossido di idrogeno (che riduce l’aggressività del
TCA) e acido cogico (con azione depigmentante); il gel viene applicato e massaggiato sulla cute per permetterne la penetrazione, al fine di innescare un processo rigenerativo e ridurre macchie e altri inestetismi [6].
SCENDONO IN CAMPO I FILLER Veniamo poi alle tecniche di ringiovanimento dello sguardo mediante i filler: argomento di grande ampiezza, perché davvero negli ultimi anni questi gel iniettabili hanno permesso di evitare o rimandare di molto l’appuntamento con il bisturi. Anche qui la valutazione iniziale del medico è fondamentale per individuare la giusta combinazione di materiali, quantità e tecniche di somministrazione, in cui gioca un ruolo fondamentale [7] anche la profondità delle iniezioni – non a caso parliamo di tecniche multi-layer [8]. Infatti, prima procedere con la correzione diretta degli inestetismi della palpebra e del solco lacrimale (dove con l’invecchiamento può comparire una depressione), l’indicazione a mio avviso più corretta è quella di intervenire con un filler a base di acido ialuronico con tecnica multi-layer (filler statico, più rigido, proiettante impianto sovra-periosteo [9], filler dinamico [10] in superficie per dare un effetto lifting [11]) nell’area zigomatico-
malare, con la funzione di contrastare la lassità cutanea di questo distretto e di sostenere indirettamente anche l’area palpebrale. Solo l’inestetismo residuo del solco sottopalpebrale e del tear trough verrà infine trattato direttamente con l’impianto in profondità di un filler specificamente formulato con acido ialuronico e altri componenti dermoristrutturanti, a bassa igroscopia e con buona capacità di diffusione, indicato perché esercita una pressione minima sui delicati tessuti di questa area.
A PROPOSITO DI TOSSINA BOTULINICA... Chiudiamo questa “carrellata” sulle tecniche non chirurgiche con un altro grande alleato del medico estetico, ossia la tossina botulinica, efficace sulle rughe di espressione perioculari, le cosiddette “zampe di gallina”, e sulle rughe glabellari [12]. Le modalità sempre più evolute on e off label nell’utilizzo di questo farmaco (alti o bassi dosaggi, diffusione e diluizione personalizzati, distribuzione e scelta dei punti di inoculo) hanno fatto sì che l’effetto ricercato sia non più soltanto quello diretto alla correzione delle rughe dinamiche, ma sempre più quello di miglioramento della qualità cutanea, di apertura dello sguardo e di “effetto riposato”. Contrariamente ai pregiudizi che spesso sono diffusi fra i non addetti ai lavori, le iniezioni di tossina botulinica non pregiudicano l’espressività o la capacità di movimento, ma semplicemente contrastano la formazione delle rughe e l’eccesso di contrazione muscolare: si tratta quindi di un ottimo alleato per prevenire e rallentare gli effetti dell’invecchiamento, oltre naturalmente a essere un presidio insostituibile nel trattare stati patologici quali distonie, blefarospasmo, esiti di patologie con conseguenti asimmetrie nello sguardo o spasmi involontari. Davanti a un ventaglio tanto vasto di possibilità, nel valutare il trattamento o la combinazione di trattamenti più appropriata per ottenere un risultato di successo è la competenza del medico estetico a fare davvero la differenza. Lo specialista è chiamato a mettere in campo la sua esperienza per indirizzare correttamente il paziente verso la strategia più adatta, tenendo conto dell’armonia complessiva del volto e proponendo, qualora la situazione lo richieda, anche il coinvolgimento del chirurgo plastico. Nonostante infatti i pazienti siano comprensibilmente orientati verso le soluzioni più immediate e meno invasive, ci sono problematiche a cui la sola Medicina Estetica non può dare risposte risolutive: un bravo specialista sa distinguere chiaramente i confini fra le discipline e valutare quali sono gli strumenti giusti per garantire al paziente, nel lungo periodo, la soddisfazione delle proprie aspettative. ◼︎
Obiettivo del corso Comprendere le esigenze dei pazienti è il primo passo per poter offrire i giusti risultati. Il corso è finalizzato alla preparazione anatomica ed alla conoscenza delle tecniche più avanzate per il trattamento della complessa area perioculare e ottimizzare i risultati e minimizzare i rischi nel trattamento iniettivo.
DIDATTICA A CURA DI: Dr. Francesco Bernardini Dr.ssa Paola Molinari DATE DEL CORSO: 28 Maggio 2022
CREDITI ECM: 6 crediti (previa compilazione del test)
RICHIEDI PROGRAMMI DETTAGLIATI SEGRETERIA E SEDE: CPMA - VALET Divisione Didattica - Bologna 051.6388334/051.0216405/051.320170 - www.valet.it - info@valet.it
RIFERIMENTI 1 - TEOXANE Worldwide Survey “Periorbital Treatments in Clinics” by 180 injectors, June 2020; ARCANE study 2018. On 1219 French women from 18 to 75y/o. 2 - Worries, attitudes and mental health of older adults during the COVID-19 pandemic: Canadian and U.S. perspectives, ReppasRindlisbacher C et al - J Am Geriatr Soc 2021. Psychological Impact of COVID-19 on College Students After School Reopening: A Cross-Sectional Study Based on Machine Learning Front Psychol. 2021 -Hong-Kun Zhai et al. 3 - Colangelo MT, Govoni P, Belletti S, Passi A, Guizzardi S, Galli C. Polynucleotide biogel enhances tissue repair, matrix deposition and organization. Journal of biological regulators & homeostatic agents 2021; 35 (1): 355-362. 4 - J Cosmet Dermatol. 2012 Sep;11(3):223-8. doi: 10.1111/j.1473-2165.2012.00633.x, Periorbital area rejuvenation using carbon dioxide therapy, Paolo F1, Nefer F, Paola P, Nicolò S. - Department of Plastic and Reconstructive Surgery, Sapienza University of Rome, Rome, Italy. 5 - Baroni A., Non-surgical blepharoplasty with the novel plasma radiofrequency ablation technology. Skin Res Technol. 2019; 00:1–4. Pierre Antoine Giroux, Barbara Hersant, Mounia SidAhmed-Mezi, Chiara Pizza, Simone La Padul, Jean Paul Meningaud, The Outcomes Assessment of the Plasma Blade Technology in Upper Blepharoplasties: A Prospective Study on a Series of 25 Patients. Aesth Plast Surg. 6 - Infraorbital Dark Circles: A Review of the Pathogenesis, Evaluation and Treatment, Vrcek I et al, J Cutan Aesthet Surg. 2016. Shifting Trends in Cutaneous and Aesthetic Surgery: A Need for Caution and Regulation, Anido J et al - J Cosmet Dermatol. 2021; Vrcek I et al - J Cutan Aesthet Surg. 2016. 7 - Bravo et al. J Clin Aesthet Dermatol, 2015; 8(6):30-35. 8 - Michaud T, et al. J Cosmet Dermatol. 2015; 14(1): 9–21. 9 - Cotofana S. et al. Facial Plast Surg. 2016; 32:253-260. Ramanadham R. & Rohrich R. Plast Reconstr Surg. 2015; 136:49S-55S. 10 - Dr Giatti. A global approach to natural beauty – The new era of the “liquid scalpel”. Avant Garde N°06.2018. 11 - Cotofana S. et al. Facial Plast Surg. 2016; 32:253-260. Schenck et al., 2018. Plast Reconstr Surg; 141:1351-1359. 12 - Neurotoxins: Expanding Uses of Neuromodulators in Medicine—Major Depressive Disorder Magid M et al, Plastic and Reconstructive Surgery 2015.