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LA DOMUS

MEDICA

DEL TERZO MILLENNIO ANNO XV - periodico di informazione scientifica a diffusione mirata

I N

Q U E S T O

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N U M E R O

L ’evoluzione della Medicina Estetica

I ntegrare: quando, come e perché

È nata la norma europea nei servizi di Chirurgia Estetica

L ’anatomia può aumentare la sicurezza dei trattamenti iniettabili. Approfondimento del tema al Cadaver Lab di Meducational a Malta

n. 46 settembre-dicembre 2015, anno XV - Aut. Tribunale Bologna n. 7071 del 05/12/2000 - Sped. a.p. 45% art. 2 comma 20/b legge 662/96 - Poste Italiane Dir. Comm. Imprese E/R Spedizione riservata ai soli abbonati non acquistabile in edicola. In caso di mancata consegna, restituire all’editore che si impegna a pagare la relativa tassa c/o CMP di Bologna - Contiene I.P.


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LA DOMUS MEDICA DEL TERZO MILLENNIO

periodico di informazione scientifica a diffusione mirata

ANNO XV - SETTEMBRE - DICEMBRE 2015

SOMMARIO

Autorizzazione Tribunale di Bologna n. 7071 del 05/12/2000 Direttore responsabile: Marco Montanari Coordinamento scientifico: Basso Matteo, Bitelli Piera, Carrari Bruno Giacomo, Cavezzi Attilio, De Padova Maria Pia, Di Donato Crescenzo, Di Lella Emanuela, Frullini Alessandro, Fundarò Salvatore, Izzo Giuseppe Maria, Lerro Federica, Maullu Giorgio, Molinari Paola, Paolini Franco, Pelliccia Roberto, Priori Maurizio, Ronconi Maurizio, Russo Rosalba. Hanno collaborato: Agolli Enis, Alberico Francesco Paolo, Barneah Ayelet, Cavallini Maurizio, Ceccarelli Maurizio, D’Aloiso Maria Cristina, Felice Raffaele, Fuccia Nicola, Fundarò Salvatore, Gaspar Adrian, Gasti Gustavo Alfaro, Gennai Alessandro, Gessati Alessio, Lerro Federica, Maggi Michela Maggi, Melfa Fabrizio, Mendel Kalia, Molinari Paola, Murina Filippo, Palmieri Isabella Pia, Urso Simone Ugo. Segreteria di redazione: VALET S.r.l. Via dei Fornaciai 29/b - 40129 Bologna Tel. 051.63.88.334 - Fax 051.32.68.40 - edizioni@valet.it - www.valet.it Immagine & comunicazione: Elisa Fantini - elisa@valet.it Realizzazione grafica: Matteo Nuti - immagine@valet.it Stampa: Cantelli Rotoweb S.p.a. È vietata la riproduzione, totale o parziale, di ogni contenuto di questa pubblicazione senza esplicita autorizzazione dell’editore. Tutti i punti di vista espressi in questo periodico sono quelli dei rispettivi autori e non riflettono necessariamente quelli delle imprese alle quali appartengono, dell’editore e delle istituzioni. Nulla intende rappresentare un consiglio o una raccomandazione su cure e metodiche; l’editore non da garanzie sui protocolli terapeutici citati e non riconosce alcuna responsabilità su eventuali danneggiamenti causati da nozioni riportate sulla rivista. La rivista è spedita in abbonamento postale. I dati anagrafici dei soggetti interessati alla spedizione della presente rivista provengono da elenchi pubblici e vengono trattati in conformità a quanto previsto dal “Codice Privacy” (Digs. 196/2003). Le finalità del trattamento riguardano la spedizione in abbonamento postale della presente rivista, di altre pubblicazioni, invio di cataloghi ed eventuali altre comunicazioni inerenti le attività promosse dal titolare del trattamento. L’interessato può in qualsiasi momento richiedere informazione sul trattamento dei propri dati, ottenere modifiche od opporsi in tutto o in parte, facendone richiesta via fax, lettera o e-mail, al titolare del trattamento. II titolare del trattamento è VALET S.r.l. - Via dei Fomaciai, 29/b 40129 Bologna (BO). Alla data della presente pubblicazione, il Responsabile del trattamento è il Sig. Daniele Morini. L’informativa integrale, completa di finalità, modalità del trattamento, diritti dell’interessato e soggetti a cui potrebbero essere comunicati i dati, è consultabile sul sito www.valet.it alla sezione Privacy. Diffusione Nazionale: Medici specialisti in: anestesia e rianimazione, Angiologia e Flebologia, chirurgia generale, chirurgia plastica, dermatologia, dietologia, endocrinologia, fisiatria, malattie reumatiche, medicina sportiva e patologia vascolare, centri di medicina e Chirurgia Estetica, estetica medica, medici di base, studi privati di agopuntura e Mesoterapia, infermieri professionali, ambulatori di chiroterapia, fisioterapia, fisiokinesiterapia e massaggi, poliambulatori, case di cura e cliniche private, direttori sanitari: A.S.L., ospedali, stabilimenti termali, associazioni e istituzioni sanitarie, istituti scientifici e di ricerca, docenti e corsisti Divisione Didattica VALET: CPMA e C.E.D.A. Distribuzione: 140.000 copie

ARTICOLI

PAGINA

L’evoluzione della Medicina Estetica

5

Ringiovanimento del viso con tecnica intraorale

8

Percezione del dolore nel trattamento con tossina botulinica utilizzando aghi con calibro diverso

11

Dermoelettroporazione e cavitazione a “scorrimento” laterale in un unico manipolo

14

Biorivitalizzazione delle smagliature con gel fluido intradermico di polinucleotidi

17

I progressi di Lafos

20

L’Elettroporazione Vaginale: integrazione e innovazione nel trattamento di patologie ginecologiche complesse

22

PROFHILO®: complessi ibridi di acido ialuronico ad alto e basso peso molecolare

30

M22™ Lumenis®: esclusive innovazioni tecnologiche per risultati ancora più sorprendenti

32

Radiofrequenza frazionata per la risoluzione delle cicatrici

36

Sinergia tra gas medicali nell’ageing cutaneo, nella PEFS e nelle adiposità localizzate

40

L’anatomia può aumentare la sicurezza dei trattamenti iniettabili. Approfondimento del tema al Cadaver Lab di Meducational a Malta

42

Che fare con le complicanze?

44

Integrare: come. quando e perché?

46

Ringiovanimento R3 dello sguardo

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RUBRICHE e SPECIALI

PAGINA

La Scuola CPMA VALET

25

Live Stage CPMA VALET

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Le labbra, la bocca, simbolo e promessa. SIES DAY 2015

34

È nata la norma europea nei servizi di Chirurgia Estetica

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MEDICINA ESTETICA Prof. Maurizio Ceccarelli Specialista in Patologia Generale e in Malattie Cardiovascolari - Roma Docente CPMA VALET - Bologna

ccoci! Finalmente inizia il Corso E di Formazione in Medicina Fisiologica. La Medicina Fisiologica

sta divenendo la branca medica di maggior attualità nel mondo: questo richiede una qualificazione del medico che opera nel settore e una certificazione di questa qualità da poter esibire sia nei confronti del paziente, sia nei confronti della parte pubblica. Lo scopo del corso di formazione in Medicina Fisiologica ed estetica è promuovere la pratica sicura ed etica della specialità della medicina di prevenzione dell’aging. Il Corso di Medicina Fisiologica parte dal seguente concetto filosofico: la società moderna è caratterizzata da ritmi di vita molto veloci e da un continuo ripetersi di esami e prove, frutto dell’esasperata competizione tra noi e gli altri. Ovviamente non possiamo validare un tale sistema, ma non abbiamo grandi possibilità di cambiarlo: dobbiamo, perciò, accettarlo. Da ciò è evidente la necessità di ogni uomo di ottimizzare le proprie performances al fine di essere sempre più pronto e valido nelle continue prove proposte. In questo bisogno, il soggetto non trova utili aiuti nella medicina occidentale e quindi cerca rifugio nelle medicine orientali, valide ma, a volte, esercitate, in occidente, da persone non qualificate. Questa ricerca del mondo medico orientale nasce

L’EVOLUZIONE DELLA MEDICINA ESTETICA I ritmi della vita moderna impongono la necessità di ottimizzare le proprie performances al fine di essere sempre più pronti e validi nelle continue prove proposte

dall’approccio olistico del paziente, mantenuto da queste branche. Il medico s’interessa del paziente nella sua globalità, tralasciando inizialmente il sintomo che ha portato alla consultazione medica. Inoltre, il medico orientale si preoccupa, da sempre, più di mantenere la salute che di curare la patologia. Quest’approccio è quello che manca alla moderna medicina occidentale. Infatti, la veloce crescita scientifica e tecnologica del mondo occidentale ha portato alla necessità, da parte del medico, di mantenersi aggiornato, di restringere il suo campo operativo in un’esasperata specializzazione che esita prima nella specialità di branca, poi in quella di organo e infine in quella della singola patologia. Si è perso, quindi, l’approccio del medico verso l’insieme psicofisico del paziente. Quest’ultimo non rappresenta più una persona, ma un caso clinico spersonalizzato di tutte le emotività umane. Da ciò l’allontanamento del paziente nei confronti del medico, visto oggi, non più come figura di riferimento ma come possibile soluzione di un malessere. IL RUOLO DELLA MEDICINA FISIOLOGICA La Medicina Fisiologica s’inserisce in questo vuoto culturale formando un medico che più che interessarsi di patologia s’interessi di fisiologia.

La fisiologia rappresenta lo studio dei vari meccanismi che controllano le funzioni del nostro corpo: una branca medica che non può presentare l’esasperato e velocissimo sviluppo che ha caratterizzato la patologia medica e la terapia. Il nostro corpo è lo stesso da migliaia di anni e lo sviluppo scientifico può interessarlo solo nella sempre maggior comprensione delle regole che lo governano e che consentono il giusto svolgimento delle funzioni dello stesso. Quindi il medico fisiologo si può mantenere aggiornato sugli sviluppi scientifici di tutta la fisiologia e può trovare gli schemi operativi utili a ottimizzare le funzioni del paziente e quindi il suo benessere. Si crea così una nuova figura di medico. Un medico che più di curare la malattia, supporti il benessere. Un medico che approccia il paziente nella sua interezza psicofisica analizzando gli errori comportamentali e d’igiene di vita che alterano i sistemi fisiologici. Un medico che svolge verso il paziente un’opera di educatore più che 5


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Percorso teorico-pratico

MEDICINA ESTETICA E MEDICINA FISIOLOGICA

Obiettivo del percorso didattico Il nuovo percorso didattico “Medicina Estetica e Medicina Fisiologica” rappresenta un approfondimento scientifico e pratico su i concetti formulati dal Prof. Ceccarelli in trent’anni di attività nel settore. Prevede un approccio internistico del paziente che accede alla consultazione medico estetica per prevenire e trattare i problemi estetici conseguenti al passere del tempo e alla non corretta gestione del proprio corpo. DOCENTE: DATA DEL CORSO: ECM:

giungere un’età avanzata nel pieno delle proprie capacità psicofisiche e, quindi, non incapace di lavorare e di produrre, ma, in rapporto alle proprie possibilità, ancora valido per sé e per gli altri. La Medicina Fisiologica nasce per naturale evoluzione della Medicina Estetica.

fillers usati dal medico ma regolando l’esposizione della cute ai raggi solari. La cellulite spariva non per i trattamenti mesoterapici, ma perché la paziente attivava, con il movimento, la circolazione degli arti inferiori. La medicina estetica diviene così una medicina di prevenzione ed, ovviamente, riconosce, nel tempo, il suo spazio operativo maggiore nella prevenzione dell’invecchiamento generale. S’inizia a parlare di Medicina Fisiologica nei primi Anni 90 per far comprendere ai non addetti ai lavori che la Medicina Estetica rappresentava non una medicina della bellezza ma una medicina della salute. Si affianca, quindi, alla parola medicina, quale scienza che si interessa di mantenere il corpo in salute, l’appellativo fisiologica che indica la corretta funzione degli organi e de-

Quest’ultima, da molti anni ha spostato il suo interesse operativo da quello iniziale di correzione degli inestetismi a quello più importante di prevenzione della comparsa di questi. Infatti, il medico estetico da qualche tempo si è accorto che la reale soluzione del problema estetico non veniva dalla sua operatività bensì dalla corretta gestione che il paziente faceva nei confronti del suo corpo. Un’obesità si sconfiggeva non mettendo il paziente a dieta, ma rieducandolo a una giusta alimentazione. Le rughe scomparivano non con i

gli apparati necessaria per ottenere la salute del corpo. Non dimenticando, però, che fisiologico deriva dal greco physis e cioè l’apparire del corpo: questo non per motivare gli interventi di restituzione e correzione estetica propri anche della medicina fisiologica, ma perché una scienza recente, la psico-neuro-endocrino-immunologia, ci dice che aiutare un paziente a vivere meglio con la sua immagine corporea, aiuta il suo equilibrio psichico portando ad una ottimizzazione le funzioni sia nervose, che endocrine, che immunitarie del corpo. ✘

Prof. Maurizio Ceccarelli 9-10 Ottobre - 13-14 Novembre 4-5 Dicembre 2015 50 crediti

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di terapeuta. Un medico che aiuti ogni suo paziente a vivere bene, al massimo delle sue possibilità, consentendo, attraverso l’ottimizzazione della fisiologia, di allontanare la comparsa della patologia. La Medicina Fisiologica diviene, quindi, la branca della salute con l’importante ruolo sociale di migliorare non la durata della vita, ma la qualità di questa. Con un importante ruolo sociale perché questa operatività può consentire la trasformazione di una fascia di popolazione in continuo aumento: quella degli anziani. L’anziano, oggi, è visto nella società economica come un peso, come un malato, inabile nel lavoro e quindi non produttivo; come una continua fonte di spesa che grava, in modo sempre più importante, sulla produttività economica del giovane, costretto a devolvere parte della sua ricchezza a favore del mantenimento del vecchio. Tutto questo può e deve essere trasformato. La Medicina Fisiologica, attraverso la rieducazione comportamentale e l’ottimizzazione dei sistemi di vita, permette a ciascuno di noi di rag-

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MEDICINA ESTETICA Dr. Adrian Gaspar Dipartimento di Ginecologia della Facoltà di Medicina dell’Università di Mendoza - Argentina Dr. Gustavo Alfaro Gasti Chirurgia Plastica, Estetica, Ricostruttiva, Orale e Maxillofacciale - Santiago del Cile

’aumento dei solchi naso-genieni e L delle rughe periorali è il segno più evidente dell’invecchiamento del viso.

Il ringiovanimento del viso è da tempo il trattamento estetico più desiderato, ciò ha determinato una rapida evoluzione dei metodi di trattamento. I trattamenti ablativi per il resurfacing del viso, con l’utilizzo di laser CO2 o Er:YAG, sono stati considerati a lungo come il gold standard in questo campo. Il laser Er:YAG produce meno danno termico residuo, con una guarigione più rapida rispetto ai laser CO2 [1]. Tuttavia, i trattamenti laser ablativi sono sempre meno popolari a causa dei prolungati tempi di guarigione e del maggior rischio di complicazioni postoperatorie [2]. Per questo motivo si è sviluppato un numero sempre crescente di trattamenti non ablativi con diverse lunghezze d’onda [3 - 6]. Con le tecniche ablative si ottiene una riduzione delle imperfezioni superficiali, mentre con le metodiche non ablative si ottiene un effetto termico che produce un risultato curativo e stimola il rimodellamento del collagene rassodando i tessuti. Con l’utilizzo del laser Er:YAG in modalità non ablativa SMOOTH Mode, è stato introdotto un nuovo metodo di trattamento delle mucose che ha portato allo sviluppo di nuove applicazioni basate sul rimodellamento e la produzione di collagene. Ad esempio, applicazioni ginecologiche (IntimaLase™ e IncontiLase™) e il trattamento delle roncopatie e delle apnee notturne (NightLase™) [7 - 9]. Un recente studio ha presentato risultati incoraggianti nell’uso combinato di tecniche intraorali ed extraorali con il laser Er:YAG in modalità non ablativa SMOOTH Mode per la riduzione dei solchi naso-genieni [10]. Gli ottimi risultati del laser Er:YAG sulla mucosa e il grande interesse dei pazienti per i trattamenti non invasivi ci hanno spinto a valutare l’efficacia e la sicurezza 8

RINGIOVANIMENTO DEL VISO CON TECNICA INTRAORALE Grazie al laser Fotona Er:YAG 2940 nm SMOOTH Mode del trattamento intraorale con il laser Er:YAG non ablativo, per la riduzione delle rughe periorali. MATERIALI E METODI Abbiamo condotto uno studio pilota in due diversi centri: Piel Clinic of Aesthetic, Antiaging and Gynecology di Mendoza (Argentina) e Rejuvenation Clinic of Plastic Surgery, Aesthetic Medicine and Gynecology di Santiago del Cile (Cile). Sono stati trattati 9 soggetti con età media di 46,8 anni (tra i 35 e i 58 anni) con distinti gradi di profondità delle rughe periorali. A tutti e 9 pazienti è stato assegnato il tipo di pelle II-III sulla scala di Fitzpatrick. I criteri di esclusione sono stati lesioni e/o infezioni attive nell’area di trattamento o la somministrazione di medicinali che potessero causare fotosensibilità. Ogni paziente è stato sottoposto fino a cinque sessioni a intervalli di un mese con il laser Er:YAG 2940 nm (SP Dynamis, Fotona, Slovenia) usando la tecnica intraorale. È stato utilizzato il manipolo frazionale non ablativo PS03 con spot da 7 mm, fluence 8 J/cm² e frequenza 1.8 Hz. Il trattamento è stato effettuato in due step (Fig. 1). Primo step: rassodamento delle guance, diminuzione delle rughe naso-geniene e sollevamento della commissura labiale. Secondo step: aumento del prolabio e accentuazione dell’arco di cupido. Può essere aggiunto un terzo step per aumentare il volume del labbro inferiore. Sono stati effettuati sei passaggi nell’area intraorale usando l’impulso SMOOTH Mode. Tutti i colpi sono stati rilasciati su un singolo punto, evitando

Fig. 2: Tecnica intraorale con manipolo PS03 frazionale non ablativo

overlapping (Fig. 2). Il trattamento non è invasivo e il paziente non necessita di una preparazione particolare. Non è stata utilizzata né anestesia né raffreddamento prima o dopo il trattamento. La profondità delle rughe è stata valutata da tre diverse persone, prima e dopo ogni trattamento, paragonando le fotografie e usando la Scala delle rughe di Fitzpatrick (MFWS) [11]. Per calcolare il significato statistico del trattamento, è stato usato il Test di Student. La tollerabilità del trattamento è stata giudicata dai pazienti stessi con un’autovalutazione sul dolore e il disagio causato, su una scala da 1 a 10. RISULTATI È stata osservata una significativa riduzione delle rughe periorali in tutti i pazienti trattati. Il punteggio medio delle rughe prima del trattamento era di 2.22 ed è stato migliorato del 69%, portandolo così a 0.69. I risultati della riduzione delle rughe riscontrati dai tre osservatori indipendenti, basandosi sulla MFWS, sono esposti in Fig. 3. La riduzione delle rughe è stata rilevata

Fig. 1: Procedura in 2 step: area trattata all’interno della bocca


DISCUSSIONE E CONCLUSIONI In questo studio pilota abbiamo dimostrato l’uso di un metodo non invasivo intraorale con il laser Er:YAG in modalità non ablativa SMOOTH Mode, per la riduzione delle rughe periorali. Il metodo è molto efficace, sicuro e non invasivo; sono stati ottenuti risultati eccellenti sia nell’immediato sia nel medio termine, con tempi di guarigione

inesistenti e nessun effetto collaterale. Questo spiega la grande soddisfazione dei pazienti durante e dopo il trattamento. Il trattamento laser con Er:YAG 2940nm non ablativo, con tecnica intraorale, rappresenta una delle procedure più sicure ed efficaci per la riduzione delle rughe periorali. Ulteriori studi sono necessari per valutare la riduzione a lungo termine delle rughe. Gli effetti sia a breve termine che a lungo termine conducono a un generale miglioramento della lassità ed elasticità dei tessuti trattati [14 - 16]. Come dimostrato dalle Figg. 4 e 5, questo trattamento è molto efficace per la riduzione di rughe medie e moderate. Le caratteristiche uniche della mucosa orale ci permettono di raggiungere un rassodamento della pelle, che porta a un lifting delle commissure labiali e alla riduzione delle rughe naso-geniene e periorali. ✘

Fig. 5: Riduzione significativa delle rughe periorali ottenuta con cinque sedute di trattamento intraorale con Er:YAG. Prima (sx) e 60 gg post tratt. (dx)

BIBLIOGRAFIA Journal of the Laser and Health Academy Vol. 2013, No.2; www.laserandhealth.com

Fig. 4: Riduzione delle rughe nasogeniene in una donna di 39 anni, dopo il trattamento con Er:YAG in modalità non ablativa SMOOTH Mode Fig. 3: Valutazione da parte di tre osservatori clinici indipendenti dei valori MFWS riscontrati su 9 pazienti, prima e post tratt. intraorale. Una riduzione significativa (p < 0.0001) è stata osservata dopo il trattamento

subito dopo il trattamento intraorale (risultato dell’immediato rimodellamento del collagene), senza effetti collaterali come eritema o edema (Fig. 4). Anche se non ci sono follow-up a lungo termine, i risultati preliminari mostrano un effetto duraturo. La Fig. 5 mostra una riduzione significativa delle rughe periorali a distanza di 60 giorni dall’ultima seduta. Il trattamento è stato molto ben tollerato da tutti i pazienti e nessun effetto collaterale è stato osservato. Il dolore medio riscontrato dai pazienti su una scala da 1 a 10 è stato 0.67 e il dolore massimo riportato è stato di 2 punti.

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BEFORE

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AFTER

BEFORE

AFTER


MEDICINA ESTETICA Dr. Salvatore Fundarò Specialista in Chirurgia Generale, Chirurgia Plastica - Modena e Bologna

PERCEZIONE DEL DOLORE NEL TRATTAMENTO CON TOSSINA BOTULINICA UTILIZZANDO AGHI CON CALIBRO DIVERSO Il numero di pazienti che decidono di eseguirlo è sicuramente elevato, ma potrebbe essere maggiore se si riuscissero a eliminare alcune remore che limitano la propensione a sottoporsi all’inoculo di BoNT-A

eIl trattamento del terzo superioN re del volto con tossina botulinica tipo A (BoNT-A) è estremamente

diffuso e apprezzato dalle pazienti. È il più frequente trattamento medicoestetico eseguito al mondo e in Italia si colloca al secondo posto dopo il trattamento con filler. Il numero di pazienti che decidono di eseguirlo è sicuramente elevato, ma potrebbe essere maggiore se si riuscissero a eliminare alcune remore che limitano la propensione a sottoporsi all’inoculo di BoNT-A. Uno degli impedimenti maggiori è la paura degli aghi e del dolore correlati all’inoculo. Il trattamento del terzo superiore del volto con BoNT-A diluita con soluzione salina determina un dolore quantizzato con la Visual Analogue Scale da 0 a 10 (VAS) pari a 4,5 [1]. Vari autori propongono infatti di diluire la tossina con soluzione salina preservata con alcool benzilico per ridurre la sensazione dolorosa [2, 3]. Sfortunatamente, in Europa non è possibile acquistare legalmente la soluzione salina preservata. Riteniamo comunque che la possibilità di ridurre al minimo il dolore percepito all’i-

Fig. 1: il contenuto del Bont-Kit

niezione è sicuramente un elemento non trascurabile per consentire ai pazienti di superare il timore per il trattamento. Al fine di valutare l’influenza che il calibro dell’ago ha nella percezione del dolore all’atto dell’inoculo della BoNT-A, abbiamo eseguito uno studio attualmente in corso di cui riferiamo in questo breve articolo i dati preliminari. MATERIALI E METODI Abbiamo selezionato 20 pazienti afferenti al nostro ambulatorio richiedenti il trattamento della regione glabellare, perioculare e frontale con tossina botulinica. Tulle le pazienti sono di sesso femminile e hanno già eseguito trattamenti con BoNT-A in cui è stata utilizzata una siringa da insulina da 0,5 ml con ago fisso. Tale siringa era da noi normalmente utilizzata per l’inoculo di BoNT-A per la precisione di iniezione, ma aveva come limite il fatto di montare un ago fisso da 30G con punta scarsamente affilata. La penetrazione cutanea con questo ago risultava abbastanza doloroso e bisognava cambiare siringa frequentemente, perché l’a-

go si spuntava rapidamente. Lo studio è stato condotto utilizzando uno specifico kit per il trattamento con BoNT-A (Bont-kit. Seltec Medical Italia) composto da siringa da 1 ml con scala graduata in unità ona, inco e abo botulinum toxin, un ago 22G x 50 mm per eseguire l’aspirazione della BonT-A attivata e un ago 33G x 12mm per l’inoculo (Fig. 1). A seguito di selezione casuale è stato eseguito l’inoculo nella regione glabellare di Inco-botulinum toxin attivata con soluzione salina (1,25 ml) in 10 pazienti utilizzando la siringa del Bontkit e l’ago da 33G; in altre 10 pazienti è stata utilizzata la stessa siringa, ma con un ago 30G. In tutte la pazienti sono state inoculate 4U in ciascuno dei due punti d’inoculo del muscolo corrugatore del sopracciglio e 2 U nel muscolo procero, per un totale di 18 U di Inco-botulinum toxin. Al termine, si è chiesto alle pazienti di riportare il grado di dolore riscontrato durante il trattamento glabellare tramite VAS (Visual Analogue Scale) con una scala da 0 a 10, dove 0 corrisponde a nessun dolore e 10 il dolore massimo immaginabile.


corso teorico-pratico

IMPIEGO DELLA TOSSINA BOTULINICA - CORSO BASE Obiettivo del corso Introdurre alla conoscenza dei concetti e delle applicazioni di base del trattamento delle rughe mimiche del terzo superiore del volto. Particolare attenzione viene rivolta allo studio e alla conoscenza dell’anatomia dei muscoli mimici interessati, al meccanismo di azione della tossina botulinica, alle metodiche d’inoculo e alla gestione di eventuali complicanze. Inoltre saranno espressi i concetti di base inerenti il trattamento dell’iperidrosi. Il corsista, grazie ai supporti video e alla sessione pratica dei docenti su pazienti, al termine del corso sarà in grado di eseguire il trattamento base. DOCENTI: DATA DEL CORSO: ECM:

Dr.ssa Paola Rosalba Russo e Dr. Salvatore Fundarò 19 Settembre 2015 8 crediti

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RISULTATI Nel gruppo di 10 pazienti sottoposte a iniezione della regione glabellare con ago da 33G si è riscontrato un valore medio della percezione del dolore secondo la scala VAS di 1,7 (mediana = 1), mentre nel gruppo di 10 pazienti trattati con ago 30 G si è riscontrato un valore medio secondo la scala VAS di 3,4 (mediana = 4) (Tabella). La differenza dei dati dei due gruppi è risultata essere statisticamente significativa in base al test T-Student (p<0,05). DISCUSSIONE Il dolore percepito durante l’iniezione di BoNT-A e la preoccupazione e lo stress psicologico che esso determina è un aspetto ben conosciuto dai pazienti che si sottopongono a tale trattamento. Questo problema è maggiormente sentito dai pazienti con fobia per gli aghi. Per tale motivo, alcuni autori hanno proposto l’etilizzo di ghiaccio applicato per 5 minuti prima del trattamento [4], la diluizione con soluzione salina preservata [2, 3] o con lidocaina [5, 6] per ridurre il dolore. L’iniezione della tossina botulinica non è una procedura particolarmente dolorosa, ma è frequentemente approcciata con ansia e timore da parte delle pazienti. La possibilità di ridurre la percezione dolorosa durante l’inoculo può aumentare la predisposizione del paziete al trattamento e il comfort durante l’inoculo. In questo articolo presentiamo solo i dati preliminari dello studio attualmente in atto, che rilevano una significativa 12

riduzione della percezione del dolore al trattamento con tossina botulinica della zona glabellare utilizzando un ago 33G a confronto con un ago 30G. Con l’utilizzo dell’ago 33G si è inoltre riscontrata una riduzione del sanguinamento (dati non presentati dell’articolo) che potrebbe determinare una minore incidenza di effetti collaterali come l’echimosi o di complicanze correlate alla migrazione del farmaco su muscoli non target (es. ptosi palpebrale). Complessivamente, le pazienti hanno riportato un apprezzamento della riduzione del dolore rispetto ai trattamenti precedenti. Questo aspetto può migliorare la fidelizzazione della clientela. L’utilizzo di un kit specifico (Bont-kit) composto da siringa da 1 ml con stantuffo low dead space, ago 22G x 55 mm per il prelievo del farmaco dal flaccone senza necessità di aprire il flaccone stesso e ago 33G x 12mm per l’inoculo della BoNT-A si è rilevato estremamente utile. Oltre alla riduzione della percezione dolorosa, abbiamo riscontrato notevole precisione d’inoculo grazie alle scale graduate in unità Ona, Inco e Abo bo-

tulinum toxin, allo stantuffo low dead space e alla precisione di scorrimento dello stantuffo stesso. La possibilità di prelevare tutta la BoNT-A attivata dal flaccone senza aprirlo tramite l’ago 22G x 55mm garantisce il mantenimento della sterilità del farmaco e di non sprecare prodotto lasciandone una parte sul fondo. Quest’ultimo aspetto ha indubbiamente un riscontro anche economico significativo che è stato da altri autori quantizzato in 0,127 ml il volume residuo di farmaco se aspirato con ago normale. pari a 5,08 unità [7], cioè al 5% circa del volume totale di una fiala di BoNT-A da 100 U diliuta con 2,5 ml di soluzione salina. ✘ BIBLIOGRAFIA Sarifakioglu N, Sarifakioglu E:Evaluating effects of preservative-containing saline solution on pain perception during botulinum toxin type-a injections at different locations: a prospective, single-blinded, randomized controlled trial. Aesthetic Plast Surg. 2005;29:113-5. Allen SB, Goldenberg NA:Pain difference associated with injection of AbobotulinumtoxinA reconstituted with preserved saline and preservative-free saline: a prospective, randomized, side-by-side, double-blind study. Dermatol Surg 2012;38:867– 870. Sarifakioglu N, Sarifakioglu E: Evaluating effects of preservative-containing saline solution on pain perception during botulinum toxin typea injections at different locations: a prospective, single-blinded, randomized controlled trial. Aesthetic Plast Surg. 2005;29:113-5. Sarifakioglu N, Sarifakioglu E: Evaluating the effects of ice application on the pain felt during botulinum toxin type-a injections: a prospective, randomized, single-blind controlled trial. Ann Plast Surg. 2004;53:543-6. Vadoud-Seyedi J, Simonart T: Treatment of axillary hyperhidrosis with botulinum toxin type A reconstituted in lidocaine or in normal saline: a randomized, side-by-side, double-blind study. Br J Dermatol. 2007;156:986-9. Güleç AT: Dilution of botulinum toxin A in lidocaine vs. in normal saline for the treatment of primary axillary hyperhidrosis: a double-blind, randomized, comparative preliminary study. J Eur Acad Dermatol Venereol. 2012;26:314-8.

Paziente n°

VAS Gruppo ago 30G

VAS Gruppo ago 33G

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 media

5 4 0 5 4 3 4 5 1 3 3,4

2 1 1 6 1 1 1 0 3 1 1,7


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MEDICINA ESTETICA Dr. Alessio Gessati Medico estetico - Milano

DERMOELETTROPORAZIONE E CAVITAZIONE A “SCORRIMENTO” LATERALE IN UN UNICO MANIPOLO È stato clinicamente testato sul pannicolo adiposo sottocutaneo addominale un nuovo strumento che abbina la dermoelettroporazione alla generazione di onde acustiche cavitazionali “a scorrimento laterale”

olto si conosce e molto si è scritM to della dermoelettroporazione, metodica che permette la veicola-

zione transcutanea di sostanze terapeutiche. La tecnica piace anche perché mininvasiva e atraumatica. Non altrettanto si può dire invece, ed in special modo quando rivolta ad alcuni segmenti corporei, della lipocavitazione. Ad onor del vero è già stato sottolineato (M.Cavallini, M.Papagni “Ambulatorio Medico n°45”) come la fusione delle due metodiche (Endopor) porti alla riduzione del pannicolo adiposo trattato con risultati degni di rilievo. I colleghi hanno potuto comprovare che la fusione delle potenzialità genera un macchinario performante in grado di valorizzare le caratteristiche di entrambe le tecnologie. Tuttavia è noto come gli ultrasuoni a 30 KHz, penetrino in profondità ben oltre gli strati adiposi superficiali e pertanto non possono essere esclusi effetti indesiderati cagionati dal trauma meccanico sulle strutture vasculonervose periadipocitarie profonde e sugli organi parenchimatosi interni. Grande attenzione perciò va posta sul controllo della “spinta di compressione” in profondità. La tecnologia da noi valutata si prefigge di conservare le qualità di Endopor, ed al contempo di limitarne gli effetti indesiderati. In parole semplici, invece di generare onde acustiche di compressione che si propagano in direzione ortogonale alla superficie, il nuovo manipo-

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lo genera onde acustiche pulsate di “scorrimento laterale” che si propagano in direzione tangenziale alla superficie con un’inclinazione di circa 30° grazie a vibrazioni meccaniche generate da trasduttori piezoelettrici opportunamente configurati. La caratteristica di queste onde è quella di avere una fortissima attenuazione in profondità e garantisce un effetto anche nei tessuti contigui al trasduttore. Non solo sotto ad esso. L’obiettivo dichiarato è quello di “sdoganare” il trattamento di aree solitamente considerate off-limits come quelle di proiezione ovarica addominale o la loggia renale e rendere il trattamento il più confortevole possibile sia per il paziente che per l’operatore. Non occorre, infatti effettuare la pinzatura della zona da trattare perché durante lo scorrimento sulla cute la superficie convessa dell’emettitore (1.5 cm di sporgenza dalla base) provoca una plica rovesciata. L’operatore è in grado di effettuare continuativamente una iontoforesi pulsata e di attivare contestualmente l’emissione di ultrasuoni cavitazionali ad ampio spettro della durata di 5 msec, alla frequenza di 50 Hz e con un tempo di salita dell’onda 8 msec. Le due metodiche operative possono essere attivate contemporaneamente alternandosi ogni 10 ms in un ciclo che si ripete ogni 20 m. SOGGETTI MATERIALI E METODI Vi presentiamo le prime esperienze acquisite nel trattamento di un gruppo di soggetti sani, di sesso maschile normopeso o in leggero sovrappeso (BMI <29) con tendenza all’accumulo adiposo in sede addominale (periombellicale e sovrailiaca). Il tessuto adiposo sottocutaneo addominale può essere una tipica zona di accumulo,

da non confondere con il tessuto adiposo viscerale, ciò nonostante ad esso correlato per quello che riguarda alcune situazioni cliniche patologiche (insulinoresistenza etc…) Negli uomini inoltre è stato osservato che la sintesi di trigliceridi a partire dal glucosio è identica sia nel compartimento adiposo viscerale sia in quello sottocutaneo. Lo studio è stato condotto su un campione di 12 soggetti di età variabile tra i 34 e i 46 anni. Ai candidati viene proposto un cambiamento di stile di vita alimentare qualitativo, prima ancora che quantitativo: le loro eventuali oscillazioni ponderali nel corso del trattamento sono già stimate in partenza non significative ai fini della valutazione finale. Come criteri di valutazione vengono utilizzate fotografie, nelle posizioni standard e sotto diversi punti d’osservazione, sia prima che dopo un mese dalla fine del protocollo operativo. Sono state eseguite misurazioni centimetriche e plicometriche. Nell’insieme le misure mostrano la riduzione significativa della plica cutanea sovrailiaca ( - 12,87% sulla destra e – 13,23% sulla sinistra), nonché sulle misure del girovita dopo il trattamento. A tutti i soggetti è stato proposto un primo ciclo di trattamenti composto da cinque sedute effettuate ogni dieci giorni. La regione addominale, comprensiva della zona sovrailiaca è divisa in 4 quadranti). Ogni quadrante viene preliminarmente infiltrato con acqua bidistillata mediante dermoelettroporazione. Ènecessario infiltrare il tessuto adiposo per ripristinare una corretta osmolarità e consentire la formazione di un maggiore effetto cavitazionale. Ogni quadrante verrà trattato per 20 minuti e l’intera seduta comporta il trattamento di


Pz. maschio di 38 anni prima BMI 24.8 e dopo 5 sedute BMI 23.8

2 quadranti per volta con iontoforesi pulsata associata costantemente ad ultrasuoni. Il movimento continuo della sonda è importante perché l’inattivazione della lipasi intradipocitaria (è una proteina) causata dal rialzo della temperatura limiterebbe il metabolismo lipolitico distrettuale. Altro aspetto importante è quello di alimentare ripetutamente l’area trattata con il gel conduttore ricco di sostanze lipolitiche, prometaboliche e vasculo trofiche (deidrocolato sodico, carnitina, caffeina , acido jaluronico). Risulterà poi opportuno favorire il drenaggio dei residui adiposi con la prescrizione di drenanti matriciali e di attivatori del sistema linfatico.

RISULTATI I risultati obiettivi dimostrano che è possibile ottenere una riduzione dello spessore del pannicolo adiposo sottocutaneo e della fase edemato-infiammatoria che caratterizza un tessuto lipodistrofico. Questi effetti sono finalizzati al miglioramento estetico e funzionale della silhouette del paziente. L’azione lipoclasica permette, nei pazienti che rispondono alla terapia, un progressivo rimodellamento del profilo corporeo, oltre alla riduzione della consistenza del grasso stesso. Le immagini fotografiche contestualizzano un miglioramento del profilo cutaneo anche nelle zone perimetrali quelle strettamente trat-

tate a conferma delle osservazioni raccolte dal gruppo di studio già citato inerenti la componentistica del gel. Anche il tono e l’elasticità della pelle ne risentono positivamente. Nessun paziente ha riferito fastidi particolari durante il trattamento, né tantomeno dolore. Nessun paziente ha manifestato complicanze o effetti collaterali correlati alla terapia. In virtù dei risultati ottenuti, per essere totalmente atraumatica per la totale assenza di problematiche intra e post operative questa tecnologia si dimostra efficace presidio terapeutico contro le adiposità localizzate. Può essere indicata come valida alternativa alle terapie più invasive e sicuramente foriere di discomfort per il paziente. ✘ BIBLIOGRAFIA • Basso M: “L’effetto di cavitazione degli ultrasuoni sul tessuto adiposo, SIES 12° Congresso Internazionale 2009; Atti. • Ceccarelli M., Varlaro V.: Idrolipoclasia ultrasonica, Edizioni Trimograf, 1996, Spezzano Albanese (Cosenza). • Varlaro V.: Idrolipoclasia ultrasonica – Medicina Estetica: metodologie diagnostiche, preventive e correttive di C. A. Bartoletti, 1998. Editrice Salus Internazionale, Roma.

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CONFERENCE

@ Palazzo dei Congressi - Bologna

SAVE THE DATE

Sclerotherapy 13° Congresso Internazionale di Flebologia 26-28 Febbraio 2016

SIES 19° CONGRESSO INTERNAZIONALE DI

MEDICINA E CHIRURGIA ESTETICA- SIES 26-28 Febbraio

2016

ISCRIZIONE ABSTRACTS ON LINE - Deadline 30 Settembre 2015 16 Pagina raggiungibile dal sito www.valet.it

Eventi in fase di acreditamento Segreteria Organizzativa: VALET - Provider standard ECM 1328 • Tel: 051 63.88.334 - congresso@valet.it


BIORIVITALIZZAZIONE DELLE SMAGLIATURE CON GEL FLUIDO INTRADERMICO DI POLINUCLEOTIDI

MEDICINA ESTETICA Dr.ssa Maria Cristina D’Aloiso Medico Chirurgo Medico Estetico - Padova

Lo studio clinico ha quantificato l’efficacia della biorivitalizzazione con un nuovo gel fluido intradermico di polinucleotidi utilizzato per il trattamento di striae albae e striae gravidarum addominali

e smagliature sono sottili strie cuL tanee, di aspetto cicatriziale, che possono frequentemente comparire

dopo una gravidanza o dopo una notevole perdita di peso a causa dell’eccessiva tensione o della rottura di fibre elastiche del derma. Inoltre, in alcuni soggetti tali lesioni cutanee possono manifestarsi durante la pubertà come conseguenza di una deficienza qualitativa e/o quantitativa della fibrillina cutanea [1]. Le smagliature vengono classificate in vari sottogruppi in base alle caratteristiche cliniche (striae albae, atrophicae, distensae, rubrae) o alla eziopatogenesi (striae gravidarum, striae adolescentium); colpiscono dal 40% al 50% della popolazione giovanile, soprattutto nel sesso femminile (60 - 80% delle donne, contro 10 - 30% degli uomini) [2]. Prevalgono sulle regioni di estensione epifisaria (fianchi, glutei, ginocchia) e interessano il seno nelle ragazze dai 10 ai 16 anni e la regione lombosacrale nei ragazzi dai 14 ai 20 anni. Nelle donne in gravidanza, dal 50 al 90% delle primipare si potranno avere, a partire dal sesto mese di gravidanza, smagliature sull’addome o su seni e fianchi [3]. Nei pazienti che presentano tali lesioni cutanee cicatriziali, l’impatto sul piano psicologico è notevole, con peggioramento significativo della qualità di vita e dell’autostima e ricorso al medico estetico per un trattamento volto a migliorare l’aspetto cutaneo. Clinicamente, le smagliature sono lesioni cutanee parallele e lievemente ondulate che appaiono come atrofiche bianco-perlacee. Si manifestano inizialmente con una fase infiammatoria durante la quale appaiono linea-

ri, di colore rosa, rosso o viola, senza depressione cutanea e successivamente queste evolvono in lesioni più sottili, chiare, depresse e dall’aspetto grinzoso che lasciano cicatrici permanenti [4]. L’orientamento delle striae segue le linee di tensione cutanea e la pelle sovrastante è glabra, senza secrezione sudorale né sebacea. Istologicamente, nella smagliatura recente sono presenti intenso infiltrato infiammatorio perivascolare costituito prevalentemente da linfociti, ripartizione del tessuto fibroso e neoformazione di sottili fibre elastiche nella periferia della smagliatura, dilatazione venulare ed edema del derma superficiale. Nella smagliatura cicatriziale sono invece visibili infiltrato linfocitario perivenulare, fasci di collagene allungati, sottili, atrofici e allineati parallelamente alla superficie cutanea nella porzione superiore del derma reticolare, dimezzamento dello spessore del derma, aumento delle fibre elastiche e fibroblasti globulari dispersi in matrice extracellulare sovrarappresentata [5]. Durante la pubertà e la gravidanza appare quindi di fondamentale importanza limitare l’incremento ponderale per prevenire la comparsa di striae. Nel periodo più recente, sono stati sperimentati numerosi trattamenti medico estetici delle striae, che tuttavia hanno fornito risultati poco significativi. Tra le metodiche più utilizzate vi sono l’applicazione di soluzioni topiche, iniezioni di acido ialuronico, laserterapia, tecniche abrasive chimiche o meccaniche e tecniche chirurgiche. Lo scopo di questo studio clinico è stato valutare quantitativamente l’efficacia della biorivitalizzazione eseguita con

Figura A. Striae albae glutee: paziente femmina, 24 anni. Pre trattamento (immagine sopra) e a 12 settimane dal termine del ciclo di biorivitalizzazione (sotto). Filtro trama cutanea sottile (< 1mm). 17


Figura B. Striae gravidarum addominali: paziente femmina, 31 anni. Pre trattamento (immagine sopra) e a 12 settimane dal termine del ciclo di biorivitalizzazione (sotto). Filtro trama cutanea sottile (< 1mm).

un nuovo gel fluido di polinucleotidi [6] nel miglioramento della trama cutanea delle striae albae e gravidarum. I polinucleotidi sono frazioni a basso peso molecolare del DNA che, attivando i recettori purinergici dei fibroblasti, incrementano la secrezione di collagene e di fibronectina [7]. L’acquisizione di immagini fotografiche digitali delle striae albae non è sufficiente per dimostrarne un miglioramento post trattamento; pertanto, in numerose pubblicazioni, uno dei parametri più frequentemente uti18

lizzato come strumento di valutazione è la semplice misurazione delle dimensioni (larghezza e lunghezza) della smagliatura. Alcuni autori hanno sviluppato la scala di Atwal per classificare le striae gravididarum recenti, la quale prende in considerazione numero di smagliature e grado di eritema [8]. In questo studio clinico, la valutazione è stata eseguita con la fotocamera ad alta risoluzione Antera 3D, che analizza la trama cutanea in termini di ruvidità media, calcolata dal software come deviazioni verticali di una superficie reale rispetto alla composizione ideale (il valore è calcolato in unità arbitrarie). Le immagini “prima” e “dopo” sono state acquisite in condizioni standard e confrontate automaticamente attraverso un sistema denominato “Spot-on”, che garantisce il corretto match tra immagini successive della stessa area cutanea e compensa automaticamente gli spostamenti e le rotazioni dell’immagine stessa. Sono stati inclusi nello studio 16 pazienti, femmine, range d’età 22 - 36 anni, che presentavano striae albae su fianchi, glutei e regione trocanterica (11 pazienti) o striae gravidarum addominali (5 pazienti). Tutti i pazienti sono stati sottoposti a 8 sessioni di mesoterapia a cadenza settimanale, con infiltrazione mediante ago 30G/4 mm di gel fluido intradermico di polinucleotidi Plinest Body (dispositivo medico di classe III - Mastelli) ogni 5 mm lungo tutta la stria fino alla comparsa di un pomfo di 5 mm di diametro. I pazienti sono stati valutati pre trattamento (T0) e a 12 settimane (T1) dalla fine del ciclo di mesoterapia, con acquisizione di scansioni mediante fotocamera ad alta risoluzione per la valutazione quantitativa tridimensionale pre e post trattamento della trama cutanea (filtro trama sottile < 1mm), acquisizione di fotografie digitali pre e post trattamento e autocompilazione da parte dei pazienti della Global Aesthetic Improvement Scale (GAIS). L’acquisizione di immagini tridimensionali con fotocamera ad alta risoluzione ha dimostrato un miglioramento della trama cutanea sottile

delle striae albae in media del 45% (range 38% - 49%) nei pazienti a 12 settimane dal ciclo di biorivitalizzazione (Figura A). Il miglioramento della trama cutanea sottile nei pazienti che presentavano striae gravidarum era in media del 64% (range 56% - 67%) a T1 (Figura B). L’autovalutazione della soddisfazione del trattamento da parte dei pazienti mediante la scala di GAIS ha dimostrato a T1 un risultato estetico ritenuto “migliorato” nel 12,5% dei pazienti, “molto migliorato” nel 56,3% ed “estremamente migliorato” nel 31,2%. I risultati di questo studio clinico hanno dimostrato un oggettivo miglioramento della trama cutanea delle smagliature dopo ciclo di biorivitalizzazione con gel fluido intradermico di polinucleotidi, con grado di soddisfazione dei pazienti molto elevato. ✘ BIBLIOGRAFIA 1. Watson REB et al. Fibrillin microfibrils are reduced in skin exhibiting striae distensae. Br J Dermatol. 1998; 138:931-37. 2. Elton RF, Pinkus H. Striae in normal men. Arch Dermatol 1996; 94:33-34. 3. Di Lernia et al. Striae distensae (rubrae) in monozygomatic twins. Pediatr Dermatol. 2001; 18(3):261-2. 4. Pierard-Franchimont C et al. Striae distensae in darker skin types: the influence of melanocyte mechanobiology. J Cosmet Dermatol. 2005; 4(3):174-8. 5. Arem AJ, Ward Kirscher C. Analysis of striae. Plast Reconstr Surg. 1980; 65(1):22-9. 6. Sini et al. Cell Biochem Funct. 1999; 17(2):107-14. 7. Thellung S et al. Polydeoxyribonucleotides enhance the proliferation of human skin fibroblasts: involvement of A2 purinergic receptorsubtypes. Life Sci. 1999; 64(18):1661-74. 8. Atwal GSS et al. Striae gravidarum in primiparae. Br J Dermatol. 2006; 155:519-26.

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Mastelli S.r.l. Via Bussana Vecchia, 32 18038 Sanremo – IM Tel. 0184 510950 Fax. 0184 510501 info@mastelli.com - www.mastelli.it


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I PROGRESSI DI LAFOS

ANGIOLOGIA E FLEBOLOGIA di Simone Ugo Urso Specialista in Chirurgia d’Urgenza - Bologna

Una tecnica endovascolare per il trattamento delle varici senza anestesia, presentata a Sclerotherapy 2012 e subito capace di affermarsi

ono passati tre anni e mezzo da S quando, al Congresso Internazionale Sclerotherapy 2012 di Firenze,

è stata presentata dal dottor Alessandro Frullini la tecnica Lafos per la cura delle varici degli arti inferiori. Una brillante idea che traeva beneficio ed efficacia dalla sinergia dell’azione della schiuma sclerosante preceduta da una coartazione laser, senza l’utilizzo di alcun tipo di anestesia. Un procedimento endovascolare ed eco guidato dalle promettenti possibilità terapeutiche. Concetti espressi con parole che sembrano difficili, ma che invece nella realtà dimostrano l’assoluta semplicità di esecuzione di questo trattamento mini-chirurgico ambulatoriale. Oggi, tutti conosciamo le più importanti tecniche endovascolari ablative (Laser, Radio Frequenza, etc.), metodi non invasivi a bassa probabilità di complicanze, ma tutti con la necessità di effettuare un’anestesia locale per tumescenza, a causa delle alte temperature dei trattamenti e questa prassi è a volte poco gradita dal paziente. Al contrario, la tecnica Lafos si basa su un effetto termico di coartazione del vaso, cioè di un restringimento del suo diametro che invece non richiede l’uso di nessuna pratica anestetica. Dopo aver introdotto per via percutanea (metodo Seldinger) ed ecoguidata

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la fibra all’interno del vaso, infatti, si procede all’emissione di una luce pulsata a 2100 nm, che produce un lieve accumulo di calore a livello della media fino a circa 65°, lasciando intatta la parete interna, che si raffredda per convezione. Il calore raggiunto nella media induce una reale coartazione sul collagene di tipo 3 senza che vi sia però un significativo aumento di calore a livello delle strutture perivasali, il che ci consente di operare in totale assenza di tumescenza e anestesia. Questa energia è prodotta dal Laser a Olmio Sclerolux della Techlamed. Una volta che il diametro del vaso (tipicamente la vena grande safena, la vena safena accessoria anteriore o la vena piccola safena) è stato notevolmente ridotto (coartato), si procede con la somministrazione della schiuma sclerosante. Nell’ambito di quest’ultima parte della tecnica LAFOS, sono state recentemente introdotte due importanti evoluzioni della tecnica. Da un lato è utile il wash-out della vena con soluzione fisiologica attraverso un rubinetto direttamente collegato all’introduttore. Ciò permetterà di ridurre notevolmente la presenza di

sangue (vero e proprio nemico della terapia con schiuma sclerosante...) stagnante e proveniente da rami tributari e perforanti nell’asse safenico; quindi la schiuma può potenzialmente rimanere a contatto della parete del vaso un tempo più lungo e senza la denaturazione esercitata dal sangue, che ne rallenterebbe l’efficacia. Dall’altra, la seconda possibile innovazione consiste invece nel somministrare la schiuma sclerosante attraverso un catetere lungo, introdotto all’interno anch’esso della vena, una volta eseguita la coartazione laser. Mediante il ritirare progressivo del catetere stesso (che presenta caratteristiche specifiche per una migliore distribuzione della schiuma endosafenica e meno verso i vasi profondi), è la distribuzione della schiuma in modo uniforme dal tratto safenico prossimale (iuxta-giunzionale) sino al tratto distale. L’utilizzo del catetere lungo è stato fra l’altro già promosso da altri autori nella scleroterapia con schiuma sclerosante, al fine di minimizzare gli effetti negativi del sangue grazie alla distribuzione più uniforme e puntuale della schiuma stessa. Una


corso teorico-pratico

INSUFFICIENZA VENOSA (Propedeutico a Scleroterapia delle Varici, Esame E.C.D. e Schiuma Sclerosante) volta completato così il trattamento, il paziente solitamente indossa una calza elastica di seconda classe e può immediatamente deambulare e tornare al proprio domicilio, riprendendo il giorno dopo le sue normali attività quotidiane. NO COMPLICANZE O EFFETTI COLLAERALI Il trattamento LAFOS mediante catetere lungo e irrigazione previa dell’asse safenico, presenta ridotti rischi di complicanze ed effetti collaterali post operatori (ematomi, ecchimosi, emorragie, cicatrici e altro). Per l’esecuzione della coartazione laser+schiuma sclerosante, i requisiti strutturali di protezione e sicurezza dell’ambulatorio sono inferiori a quelli richiesti in caso di utilizzo del comune Laser ablativo. I risultati di questa metodica laser-scleroterapica appaiono molto soddisfacenti, con una sovrapponibilità di dati rispettto ad altre tecniche endovenose. Nella nostra esperienza di coartazione

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Obiettivo del corso Uno stage base che permette di acquisire le nozioni principali sulla malattia varicosa, sul tromboembolismo venoso, sulla metodica eco(color)doppler, sull’edema e la elastocompressione, il tutto finalizzato a una gestione ottimale del paziente flebopatico e del proprio ambulatorio flebologico più in generale. DOCENTE: Dr. Alessandro Frullini e Dr. Fausto Campana DATA DEL CORSO: 18-19 Settembre 2015 ECM: 16 crediti RICHIEDI PROGRAMMI DETTAGLIATI SEGRETERIA E SEDE: CPMA - VALET Divisione Didattica - Bologna Tel: 051 63.88.334 - www.valet.it - info@valet.it

laser + schiuma sclerosante, con complementare utilizzo di catetere lungo e irrigazione safenica previa, sono stati trattati in 12 mesi 45 pazienti (16 vene grandi safene e 29 vene piccole safene). L’occlusione del vaso a un mese è stata del 100% e a due anni del 93% (tre pazienti hanno presentato una ricanalizzazione segmentaria con lume residuo inferiore ai 2 mm, si è trattato in tutti e tre i casi di vene grandi safene che sono state trattate con scleroterapia ecoguidata ambula-

toriale). In definitiva, la tecnica Lafos costituisce uno dei più efficaci trattamenti endovascolari ambulatoriali per la patologia varicosa e la malattia safenica. Il controllo dei risultati a distanza (per esempio di 5 anni) potrà corroborare questi nostri risultati preliminari estremamente promettenti, con un possibile miglioramento di quelle che sono state le risultanze già validissime di studi clinici e istologici eseguiti nei primissimi anni di vita di questa tecnica. ✘

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MEDICINA ESTETICA Dr. Filippo Murina e Dr. Raffaele Felice Servizio di Patologia Vulvare - Osp. V. Buzzi ICP - Università di Milano

L’ELETTROPORAZIONE VAGINALE: INTEGRAZIONE E INNOVAZIONE NEL TRATTAMENTO DI PATOLOGIE GINECOLOGICHE COMPLESSE

La veicolazione transdermica consente di ottenere un’elevata biodisponibilità del principio attivo nella sede dove si vuole esercitare il massimo effetto e nella riduzione di effetti collaterali conseguente alla somministrazione sistemica dei farmaci ’elettroporazione (EP) è una tecniL ca di terapia fisica caratterizzata da una variazione transitoria della mem-

brana cellulare conseguente all’applicazione di impulsi ad alto voltaggio, che consentono la veicolazione intracellulare di sostanza ad elevato peso molecolare. L’applicazione cutanea dell’ EP si è dimostrata efficace e facilmente utilizzabile, anche in sedi corporee contraddistinte da un consistente strato corneo, tanto da superare i limiti di penetrabilità di tecniche quali la ionoforesi o gli ultrasuoni. La veicolazione transdermica consente di ottenere un’elevata biodisponibilità del principio attivo nella sede dove si vuole esercitare il massimo effetto, e nella riduzione di effetti collaterali conseguente alla somministrazione sistemica dei farmaci. Gli elementi determinanti l’elevata veicolazione di principio attivo sono principalmente il peso molecolare delle sostanze che devono oltrepassare la barriera dermica, e le caratteristiche del reservoir all’interno del quale queste vengono disciolte. L’ EP si è dimostrata non avere un cutoff di peso molecolare, consentendo il trasporto di molecole anche oltre i 40 kDa (es. buprenorfina e fentanyl). Nell’EP vengono applicati degli impulsi elettrici che generano un potenziale di membrana tra 0.5-1.0 V che ha durata tra 10 μs e 10 ms. Questa reversibile caduta di potenziale trans-membrana della cellula induce la formazione di “pori” che inducono la facilitazione nel passaggio molecolare. Il dispositivo di elettroporazione EPV® (Blue-Moon® Italia), è dotato di due applicatori specifici a uso vaginale, uno standard e uno ridotto da utilizzare in caso di substenosi vaginale. Questi sono composti da una struttura in materiale plastico

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opportunamente studiata per favorire l’introduzione e comprendente l’alloggiamento di una siringa standard da 2.5 e 1 ml, dove viene inserito il prodotto da veicolare disciolto in un gel conduttore (Fig. 1). Gli impulsi di EP sono generati su due anelli di acciaio inox chirurgico, posizionati a una distanza ottimale per investire un’ampia zona senza la necessità di muovere l’applicatore. La veicolazione di principi attivi in sede vestibo-vaginale è resa ancora più agevole dal ridotto spessore dello strato epiteliale, che consente di raggiungere organi pelvici adiacenti, sovente interessati da sindromi dolorose di difficile gestione terapeutica. Tramite l’EPV® è possibile veicolare più principi attivi a target terapeutico differente, creando una sorta di “infiltrazione virtuale” innocua, riproducibile ed in grado di garantire l’elevata biodisponibilità del farmaco dove è necessaria la sua massima azione. La penetrazione trans mucosa incrementa la persistenza del principio attivo con un effetto “simil depot”, in grado di svolgere un’azione propedeutica nell’impiego di prodotti somministrati per via topica. Impieghi in ginecologia. Una delle più importanti ed innovative applicazioni di EPV® è rappresentata dalla sindrome da dolore pelvico cronico, e dalle condizioni ad esso correlate. Il dolore pelvico cronico (CPP) è definibile come un persistente o ricorrente dolore pelvico associato a sintomi riferibili al tratto genito-urinario inferiore, con disfunzioni intestinali e/o ginecologiche, e non derivante da neoplasie maligne. All’origine del CPP si evidenzia una condizione di dis-regolazione qualitativa e quantitativa delle afferenze nocicettive provenienti dall’area pelvica. Ripetuti stimoli pelvici di Fig. 1: Inserimento del prodotto da veicolare

varia natura (infiammatori, infettivi, ormonali,traumatici,etc), possono provocare la progressiva attivazione sincrona di fibre nervose nocicettive, con una conseguente condizione di ipereccitabilità centrale, tendente all’auto mantenimento (neural-axial centralsensitization). I bersagli potenziali della sindrome da CPP sono rappresentati dagli organi pelvici, dalle funzioni da questi espletate e dalla muscolatura della pelvi che svolge funzione di supporto e di coordinamento funzionale. Diverse definizioni vengono usate per identificare la sindrome da CPP, in relazione all’organo che è più sintomatico ed alla funzione che risulta più alterata: sindrome della vescica dolorosa, uretrodinia, vulvodinia e sindrome da dolore della muscolatura del pavimento pelvico. La terapia della sindrome da CPP deve essere multimodale, personalizzata e finalizzata al “reset” del sistema nocicettivo alterato, oltre alla modulazione dei processi infiammatori di tipo neurogenico. L’EPV® si è dimostrata efficace nella terapia della sindrome da CPP in uno studio clinico utilizzando un mix di principi attivi rappresentato da lidocaina + tramadolo + diazepam; le 20 pazienti trattate avevano tutte una diagnosi di CPP caratterizzata dalla coesistenza di almeno due delle condizioni organo specifiche proprie della sindrome. Dopo otto sedute settimanali di EPV® la scala analogica visiva del dolore (VAS) si è ridotta da un valore basale di 7.4 ad uno post terapia di 2.3, in assenza di effetti collaterali tali da interrompere il


Principio attivo da veicolare

Fig. 2: Cambiamenti anatomici in menopausa

ciclo completo di trattamento. È possibile veicolare anche principi attivi ad azione antineuropatica quali l’amitriptilina, che sovente per via sistemica comporta un’elevata incidenza di effetti collaterali. I principi attivi possono essere utilizzati anche ad elevato dosaggio compatibilmente con la capienza del reservoir, grazie alla possibilità di concentrarli dove serve con una forte limitazione dell’assorbimento sistemico (Tabella). La sindrome genitourinaria della menopausa (genitourinary syndrome of menopause,GSM) é definita come un insieme di segni e sintomi associati con la riduzione degli estrogeni circolanti che determinano cambiamenti a livello vaginale,

Dosaggio medio

Principale indicazione

Amitriptilina

20-30 mg (10-15 gtt)

Dolore pelvico cronico Vulvodinia

Tramadolo Ketorolac

50 mg ( 1ml) 20 mg/1 ml

Dolore pelvico cronico Vulvodinia

Lidocaina

20 mg /1 ml

Dolore pelvico cronico Vulvodinia Dispareunia post-parto

Estriolo gel

50 mcg

Sindrome Genito Urinaria Menopausa

Ac.ialuronico gel

3 mg

Sindrome Genito Urinaria Menopausa

Diazepam

5 mg/1 ml

Dolore pelvico cronico Vulvodinia Vaginismo

vulvare, dell’uretra e della vescica. È possibile avere secchezza vaginale, il bruciore e dispareunia. I cambiamenti anatomici in menopausa includono l’aumentato turnover del collagene, la riduzione dell’elastina, l’aumento del tessuto connettivo e la riduzione del flusso sanguigno a livello vaginale con conseguente assottigliamento dell’epitelio (Fig. 2). Principale presidio per agire sul trofismo e sulla nocicezione vestibolare è il ricorso agli estrogeni topici, acne per una loro azione inibitoria diretta delle terminazioni nervose nocicettive vestibolo-vaginali. Si è dimostrato in uno studio pilota in 15 pazienti in menopausa da almeno 1 anno, lamentanti bruciore e secchezza vaginale, come la veicolazione trami-

® ElettroPorazioneVaginale

te EPV® di 50 microgr. di estriolo in gel complessato a 3 g di ac.ialuronico 0.2% in gel, sia efficace nel ridurre il bruciore vulvo-vaginale e la dispareunia, in un ciclo di 8-10 sedute. Ciò apre nuovi scenari nel trattamento della GSM in protocolli integrati e sinergici con terapie topiche, e nuove tecniche quali il laser frazionato vaginale. ✘ BIBLIOGRAFIA ESSENZIALE - A. Denet, et Al. - Skin electroporation for transdermal and topical delivery. Advanced Drug Delivery Reviews -2004-56;659– 674. - A. Graziottin, F. Murina - Vulvodynia: tips and tricks. Ed. Springer, 2011. - F. Murina et Al. Transmucosal delivery of macromolecules using vaginal electroporation to treat vestibulodynia: a pilot study.-Pain and Therapies-2015 –In press - F. Murina. L’Elettroporazione vaginale : un nuovo approccio terapeutico in ginecologiaMinerva ginecologica-4/2014

per curare le problematiche femminili

L’elettroporatore EPV ® Certificato Medicale CE 0426 è un dispositivo innovativo coperto da brevetto internazionale, che cura le problematiche intime delle donne afflitte da: luciacacciadesign.it

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LA SCHIUMA SCLEROSANTE COME UNICO TRATTAMENTO DELLE VENE VARICOSE

ANGIOLOGIA E FLEBOLOGIA Dr. Alessandro Frullini Flebologo, Specialista in Chirurgia Vascolare Presidente onorario AFI - Incisa in Val D’Arno (FI) Docente CPMA VALET - Bologna

l trattamento delle varici è cambiaINegli to moltissimo, in questi ultimi anni. USA, i dati del Millenium Stu-

dy Group hanno evidenziato come il classico intervento di stripping per insufficienza safenica sia passato dall’essere la procedura più utilizzata, a rappresentare meno dell’1% delle terapie (nel 1999, negli USA, sono stati effettuati 155.000 interventi, contro i soli 10.300 del 2013). Contemporaneamente, la scleroterapia è diventata la terapia più utilizzata, con 332.800 trattamenti nel 2013 che rappresentano ben il 31,8% di tutte le terapie dell’insufficienza safenica. Anche nel nostro Paese l’avanzata della terapia con schiuma sclerosante si è dimostrata inarrestabile e la sua diffusione negli ambiti dove si pratica una flebologia professionale è molto ampia. Utilizzata per la prima volta in Spagna da Cabrera nel 1993 e da me introdotta nell’uso clinico in Italia nel 1997, la schiuma sclerosante è sicuramente il mezzo meno invasivo di trattamento dei grandi tronchi venosi, perché permette un trattamento veramente ambulatoriale senza quasi modificare le abitudini familiari e lavorative del paziente. Candidati a questa te-

rapia sono in pratica la maggior parte dei pazienti con insufficienza safenica. Un diametro safenico di 1,2 cm distalmente la valvola preterminale era generalmente considerato un limite, ma recenti innovazioni come la Laser Assisted Foam Sclerotherapy (LAFOS) hanno permesso di allargare agevolmente l’indicazione della scleroterapia a tutti i tipi di varici. Il trattamento viene effettuato sostanzialmente con due modalità: mediante puntura diretta con ago o mediante l’utilizzo di un catetere. Nella puntura diretta (sia con ago che con ago-cannula), il risultato terapeutico si ottiene mediante l’iniezione ecoguidata di schiuma di polidocanolo o di tetradecilsolfato di sodio. Con l’eco-doppler si può documentare con esattezza il corretto posizionamento dell’ago, la diffusione della schiuma e la formazione dello spasmo nelle aree trattate. Il trattamento con un catetere risulta un po’ più indaginoso per la necessità di un campo sterile ma in certi casi può risultare utile. In ogni caso, al paziente viene fatta indossare una calza (in genere di 2° classe) e consigliata una deambulazione prolungata e ripetuta per alcuni giorni. corsi teorico-pratici

SCLEROTERAPIA DELLE VARICI ED ESAME ECO-COLOR-DOPPLER DOCENTI: Dr. Casoni Paolo, Dr. Cavezzi Attilio, Dr. Frullini Alessandro, Dr. Orsini Camillo, Dr. Pieri Alessandro e Dr. Ricci Stefano DATA DEL CORSO: inizio 23-24-25 Ottobre 2015 ECM: 50 crediti

SCHIUMA SCLEROSANTE NEL TRATTAMENTO DELLE TELEANGECTASIE E DELLE VARICI DEGLI ARTI INFERIORI DOCENTI: Dr. Attilio Cavezzi e Dr. Alessandro Frullini DATA DEL CORSO: 11-12 Dicembre 2015 ECM: 16 crediti RICHIEDI PROGRAMMI DETTAGLIATI SEGRETERIA E SEDE: CPMA - VALET Divisione Didattica - Bologna Tel: 051 63.88.334 - www.valet.it - info@valet.it

I pazienti possono proseguire in genere con la loro attività lavorativa, si chiede solo di interrompere una stazione eretta o assisa prolungata con alcune piccole passeggiate nei primi giorni dopo il trattamento. La bassa incidenza di complicazioni per un trattamento correttamente eseguito e gli ottimi risultati clinici mettono oggi la schiuma in primo piano come una terapia irrinunciabile nella gestione del paziente con insufficienza venosa cronica. ✘


EDIZIONE 2015

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LA SEDE CPMA VALET

Una struttura creata appositamente per ospitare i nostri Corsi di Medicina e Chirurgia Estetica

IL METODO CPMA VALET

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La parte teorica si fonde armonicamente con quella pratica, per dare modo ai medici di essere subito in grado di offrire nuovi servizi ai propri pazienti


STUDIARE “DAL VIVO”

Grazie al collegamento audiovisivo in diretta con il Poliambulatorio MULTIMED, in aula è possibile seguire l’operato dei Docenti

NOVITÀ 2015

Al termine dei corsi dedicati

a FILI IN MEDICINA ESTETICA, TOSSINA BOTULINICA (base e avanzato), FILLER (base e avanzato) e BIOSTIMOLAZIONE (che si concludono, in linea di massima, intorno alle ore 18), a 5 allievi verrà data

la possibilità di partecipare a un ulteriore corso (dalle 18 alle 20) prettamente pratico durante il quale il medico – sotto la supervisione del Docente – tratterà una paziente da lui reclutata, con il prodotto fornito dalla scuola. Il corso, a pagamento, è aperto agli allievi che partecipano ai corsi suddetti, durante il giorno.

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CORSI E MODULI DELLA SCUOLA CPMA VALET Modulo VISO base

• Check-up cutaneo • Inestetismi del volto: filler - corso base • Impiego della tossina botulinica • Indicazioni medico-chirurgiche del viso e del collo • Timedchirurgia • Peelings chimici • Carbossiterapia in Medicina Estetica • Trattamento dell’acne • L’Avvocato nell’ambulatorio di Medicina Estetica • Marketing Ambulatoriale • SIES DAY • Live stage CPMA - VALET • Aspetti di Medicina Legale ed Esami

Modulo VISO avanzato

• Inestetismi del volto: filler - corso avanzato • Peelings chimici - corso II livello pratico • Biostimolazione: strategia nel trattamento degli inestetismi del viso • Impiego della tossina botulinica: “Il terzo inferiore del volto” - corso avanzato • Analisi differenziata e approccio globale dei trattamenti nei pazienti da 30 ai 60 anni • Tecniche Laser percorso base propedeutico • I fili in Medicina Estetica • La gestione delle complicanze in Medicina Estetica • Profiloplastica non chirurgica • Marketing Ambulatoriale • Live stage CPMA - VALET • Aspetti di Medicina Legale ed Esami

Modulo TECNICHE LASER in Medicina Estetica

• Tecniche Laser percorso base propedeutico • Trattamento Laser delle lesioni pigmentate e tatuaggi • Trattamento Laser di fotoepilazione • Trattamento Laser in sinergia nella terapia dell’aging cutaneo di viso e corpo • Trattamento Laser delle lesioni vascolari a manifestazione cutanea • Marketing Ambulatoriale • Live stage CPMA - VALET • Aspetti di Medicina Legale ed Esami

Dipartimento di TERAPIA ANTALGICA INTEGRATA • Mesoterapia antalgica integrata • Terapia manuale, vertebrale e articolare • Agopuntura di sintesi funzionale • Carbossiterapia nel dolore

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CPMA - VALET Provider ECM n° 1328 Via dei Fornaciai 29/B 40129 Bologna

Modulo CORPO base

• Semeiotica clinica-strumentale e analisi della composizione corporea • Intradermoterapia distrettuale (mesoterapia) e microterapia • Insufficienza venosa (propedeutico a scleroterapia) • Body Reshaping • Intralipoterapia - Liporiduzione non chirurgica tramite iniezioni di fosfatidilcolina • Intergratori alimentari, alimenti funzionali, endofarmaci • Scienza dell’alimentazione • L’Avvocato nell’ambulatorio di Medicina Estetica • Marketing Ambulatoriale • SIES DAY • Live stage CPMA - VALET • Aspetti di Medicina Legale ed Esami

Modulo CORPO avanzato

• Rimodellamento corporeo con liposcutura e lipofilling • Timedchirurgia • Tecniche di chirurgia cutanea ambulatoriale • Dietoterapia dell’obesità • Scleroterapia delle varici ed esame Eco-Color-Doppler • La gestione delle complicanze in Medicina Estetica • Marketing Ambulatoriale • Live stage CPMA - VALET • Aspetti di Medicina Legale ed Esami

Modulo ANGIOLOGIA e FLEBOLOGIA

• Insufficienza venosa (propedeutico a scleroterapia) • Scleroterapia delle varici ed esame Eco-Color-Doppler • La schiuma sclerosante • E.C.D. di prima formazione • Scleroterapia ecoguidata • Marketing Ambulatoriale • Aspetti di Medicina Legale ed Esami

Corsi Novità e AGGIORNAMENTI

• Profiloplastica non chirurgica • Attualità clinica dell’esame posturometrico • Marketing ambulatoriale • Live stage CPMA - VALET • Medicina Estetica e Medicina Fisiologica • S.E.F.F.I. Superficial Enhanced Fluid Fat Injection ringiovanire tonificando e rigenerando • Eco-color Doppler di 2° livello - Arterioso • Eco-color Doppler di 2° livello - Venoso

PER INFORMAZIONI da martedì a sabato 9:00 - 13:00 e 14:00 - 18:00

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LIVE STAGE CPMA VALET 22 Ottobre 2015

Toccare con mano: il modo migliore per rendersi conto di qualcosa. In Chirurgia e Medicina Estetica, si “tocca con mano” quando si è a diretto contatto con il paziente. Già, ma come arrivare a questo incontro ravvicinato di un certo tipo avendo tutte le conoscenze necessarie? Iscrivendosi a un corso specifico, certo, ma non basta: quello che fa la differenza, in campo medico, è l’approccio diretto. La Scuola di Bologna lo sa e, per venire incontro alle esigenze dei propri allievi, ha messo in agenda una serie di appuntamenti davvero da non perdere. Stiamo parlando dei LIVE STAGES che verranno organizzati presso le aule della VALET in collegamento televisivo diretto con il POLIAMBULATORIO MULTIMED: da questa parte dello schermo, una platea di medici interessati alle diverse metodiche; dall’altra parte, uno specialista di chiara fama che metterà in pratica queste metodiche (una alla volta, per non ingenerare confusione) mostrando e spiegando ai colleghi tutti i passaggi, dalla preparazione del paziente alla gestione post trattamento. I medici in aula potranno interagire senza intermediazioni con lo specialista per chiarire in diretta eventuali dubbi nati dall’esposizione del caso o dalla visione del trattamento stesso. Non più semplice allievo, quindi, ma protagonista effettivo: la Scuola di Bologna te lo consente grazie ai LIVE STAGES…

INFORMAZIONI GENERALI

Dr. Giorgio Fippi

L’iscrizione allo stage è a numero chiuso. Criterio discriminante per l’accettazione delle domande è l’ordine di arrivo delle stesse.

Anatomia del sorriso e Filler

Durata: dalle 9:00 alle 17:00

Plexr, chirurgia pratica, interventi in diretta: blefaroplastica, macchia cutanea, mini lifting, xantelasma

Dr. Filippo Brighetti

Energie frazionali a confronto su: rughe, lassità cutanea e cicatrici Dr. Filippo Brighetti

Preparazione, peeling e stimolazione secondo la metodica del Dr. Zein Obagi Dr. Giuseppe Maria Izzo

Balance Lift® UP3D - il filo di sostegno riassorbibile per il viso e per il corpo Dr. Angelo De Cataldis

Supported by: GMV - DL MEDICA - VENUS CONCEPT ITALY - ENERMEDICA - SELTEC MEDICAL

Quota di iscrizione: Soci SIES e iscritti a un modulo CPMA € 50,00 + IVA Non soci € 148,00 + IVA La quota comprende: - accesso alla sala plenaria - lunch Per questo evento non è previsto l’accreditamento ECM Sede e per informazioni: VALET - Provider ECM 1328 Via dei Fornaciai 29/B - Bologna Tel: 051 63.88.334 29 info@valet.it


PROFHILO®: COMPLESSI IBRIDI DI ACIDO IALURONICO AD ALTO E BASSO PESO MOLECOLARE

MEDICINA ESTETICA Dr. Enis Agolli Medico Chirurgo - Rimni

La ricerca scientifica ci regala una novità per il biorimodellamento cutaneo

e terapie iniettive nella prevenL zione e nella cura dell’invecchiamento cutaneo prevedono la

biostimolazione, l’idratazione, la rivitalizzazione del tessuto e successivamente, con il passare del tempo, anche il riempimento, la volumizzazione e il sostegno dello stesso. Una delle zone di particolare interesse è l’area zigomo-malare e submalare, una delle prime a subire la cosiddetta forza di gravità, ossia la lassità cutanea. Nonostante le tradizionali metodiche iniettive di biostimolazione e filling (riempimento del tessuto), può accadere di avere situazioni anatomiche dove non occorre aumentare volumetricamente il tessuto; in altri casi, ci si trova di fronte a pazienti che, essendo ai primi approcci con la Medicina Estetica, non desiderano iniettare da subito i filler, ma nel contempo richiedono di migliorare e modellare l’aspetto estetico della loro guancia e del loro volto. Per tale esigenza la ricerca IBSA, in collaborazione con la Seconda Università di Napoli, ci ha recentemente fornito un nuovo prodotto iniettabile, chiamato PROFHILO®. Esso è a base di più acidi ialuronici, a diverso peso molecolare, opportunamente miscelati attraverso una modernissima tecnologia brevettata e tutta Made in Italy. Questa formulazione di complessi ibridi è fatta per il 50% da acido ialuronico a basso peso molecolare (80-100 kDa), l’altro 50% da acido ialuronico ad alto peso molecolare (1100-1400 kDa). La presenza delle due frazioni di acido ialuronico, a diverso peso molecolare, consente di massimizzare l’azione Hydrolift®, ovvero di sostenere ed esprimere al meglio le naturali caratteristiche di idrata-

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zione, stimolazione e supporto di questa molecola. L’acido ialuronico a basso peso molecolare ha infatti un notevole potere idratante e in più, grazie al legame e all’attivazione di specifici recettori (CD44) presenti sulle membrane cellulari, consente di stimolare i fibroblasti del derma a produrre collagene, elastina e acido ialuronico endogeno: ciò determina un aumento dell’elasticità dei tessuti e dell’idratazione profonda (Hydro-Action). L’acido ialuronico ad alto peso molecolare è invece in grado di fornire sostegno e compattezza al derma medio-profondo, creando una sorta di impalcatura di supporto e incrementando quindi il turgore dei tessuti (Lift-Action). Nel corpo umano, la concentrazione media di acido ialuronico è di circa 200 mg per kg di peso. Una sola fiala di PROFHILO® da 2 ml contiene 64 mg di acido ialuronico, quindi una concentrazione elevatissima considerando che PROFHILO® viene indicato per il trattamento di una determinata area del volto. Un’altra novità di questo prodotto ibrido è che non viene utilizzata nessuna sostanza estranea per creare e mantenere i legami tra gli acidi ialuronici, come avviene nella maggior parte dei filler. Questa peculiarità non è da sottovalutare, soprattutto oggi, quando il mercato va sempre più alla ricerca di prodotti sicuri e compati-

bili con la biologia dei nostri tessuti. La tecnologia utilizzata in PROFHILO® permette la miscelazione dei vari acidi ialuronici attraverso un processo termico che determina un’interpenetrazione delle catene piccole e corte nelle catene lunghe, senza l’aggiunta di componenti esogene estranee all’organismo. La miscelazione termica degli acidi ialuronici e la conseguente formazione dei complessi ibridi (Fig.1) determina un notevole abbattimento della viscosità del prodotto finale: ciò consente di superare un limite tecnologico che non consentiva, fino a ieri, di raggiungere questo tipo di concentrazioni di acido ialuronico in un filler (32 mg/ml). LE CINQUE AREE Inoltre, la formazione di questi complessi rallenta il tempo di degradazione di circa otto volte, per cui determina una prolungata permanenza degli acidi ialuronici nei tessuti e favorisce una maggiore esplicitazione delle sopramenzionate attività. La novità tecnologica va a braccetto con quella tecnica. Si è studiato e sperimentato un nuovo modo che ci consente di non procedere all’iniezione di tutta l’area, come avviene solitamente con la tecnica della biostimolazione. Questo prodotto può essere iniettato in cinque punti ben definiti: vicino

Fig. 1: PROFHILO® complex, le catene degli acidi ialuronici a basso e ad alto peso molecolare tenute insieme da legami di idrogeno


Fig. 2: Le cinque aree di iniezione del PROFHILO®

alla narice, sull’arcata zigomatica, medialmente la commessura labiale, in prossimità del trago e dell’angolo mandibolare. L’individuazione di cinque aree, anatomicamente recettive, dove iniettare il prodotto permette a quest’ultimo di diffon-

dersi meglio e di avere una omogenea distribuzione in tutta l’area zigomo-malare e submalare (Fig. 2). PROFHILO® viene iniettato nel derma medio o medio-profondo e la sua somministrazione, proprio a tale livello, consente di apportare una certa quantità di acido ialuronico considerata ottimale nel contrastare l’azione tossica dei radicali liberi sui fibroblasti e sulle cellule del compartimento adiposo sottostante, assicurando così sia la prevenzione dei processi di invecchiamento, che la correzione dei tessuti. Il tempo di esecuzione di questa nuova tecnica è veramente rapido: solo pochi minuti per il biorimodellamento della lassità cutanea. Grazie alla stabilità dei complessi ibridi presenti, si consigliano solitamente due trattamenti a distanza di un mese, seguiti, in caso di aging avanzato e visi particolarmente magri, da un terzo trattamento a due mesi di distanza dal secondo. Viene consigliato di ripetere tale protocollo due volte l’anno. L’utilizzo del prodotto è di estrema

facilità, nonostante si tratti di tipologie diverse di ialuronici. Inoltre, la mancanza degli agenti chimici reticolanti e la particolare tecnologia utilizzata, rende PROFHILO® meno viscoso, perciò tale prodotto rimane morbido e di facile estrusione; infatti, per la sua introduzione dermica si utilizzano degli aghi finissimi a parete sottile. L’insieme di queste caratteristiche si traduce in un minor traumatismo del tessuto, pertanto i pazienti non accusano dolore o fastidio durante la seduta e ciò determina una compliance migliore da parte dei pazienti. Immediatamente dopo il trattamento, il/la paziente non presenta segni o rossori particolari e può tornare immediatamente alle proprie attività quotidiane. Le zone iniettate vengono massaggiate per alcuni secondi due-tre volte al giorno nei successivi quattro-cinque giorni. A breve potremmo vederne l’efficacia anche nel trattamento delle rughe del collo, del dorso delle mani e, perché no, anche in altre zone del corpo. Benvenuto PROFHILO®! ✘

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MEDICINA ESTETICA Dr.ssa Michela Maggi, Dr. Nicola Fuccia, Dr. Ayelet Barneah, Dr. Kalia Mendel, Lumenis AES-BU

M22™ LUMENIS®: ESCLUSIVE INNOVAZIONI TECNOLOGICHE PER RISULTATI ANCORA PIÙ SORPRENDENTI

Nuovi filtri IPL®per vascolare e acne attiva, nuovo sistema OPT™, nuove tip per trattamenti di ultima generazione con Nd:YAG, Q-Switched e ResurFX™

er quasi 50 anni, i prodotti inP novativi di Lumenis hanno rivoluzionato le procedure mediche ®

e definito numerosi “gold standard” tecnologici e clinici. In Medicina Estetica, Lumenis® ha progettato con successo tecnologie avanzate per risolvere inestetismi e patologie che prima erano incurabili. La passione per l’innovazione è un impegno costante, volto a migliorare la salute e il benessere dei pazienti, a rispondere alle nuove e crescenti esigenze dovute all’invecchiamento demografico e a offrire ai professionisti medici soluzioni all’avanguardia perfettamente adatte a un mercato in continua crescita ed evoluzione. In linea con questo impegno, Lumenis® è orgogliosa di presentare le più recenti innovazioni tecnologiche realizzate sulla piattaforma M22™. Tali innovazioni permetteranno a tutti gli utilizzatori M22™ di ampliare ulteriormente la loro pratica quotidiana e di offrire ai propri pazienti risultati clinici ancora più sorprendenti. I NUOVI FILTRI CUT-OFF E IL NUOVO SISTEMA OPT™ DELLA TECNOLOGIA IPL® DI M22™ LUMENIS® La tecnologia IPL® Lumenis®, che fino a ieri disponeva di sette filtri cut-off, per trattamenti che spaziano dalle lesioni pigmentate e vascolari più superficiali (515 e 560 nm), all’epilazione su fototipi scuri (755 nm), passando per lesioni pigmentate e vascolari medio profonde (590 e 615 nm) ed epilazione su fototipi chiari (640 e 695 nm), si arricchisce oggi di due nuovi filtri per il 32

trattamento delle lesioni vascolari più complesse e per il trattamento dell’acne attivo in fase infiammatoria (Fig. 1). Il primo dei due nuovi filtri cut-off, chiamato “Vascular”, è stato progettato per facilitare il raggiungimento di risultati su lesioni vascolari medioprofonde. L’innovazione tecnologica consiste nel limitare l’IPL alle due finestre spettrali, 530-650 nm e 900-1200 nm, dove l’emoglobina ha il suo massimo assorbimento. In tal modo si riesce a raggiungere qualunque vaso a un livello medio profondo, senze necessità di passare attraverso diversi filtri cut-off. Il secondo filtro cut-off, chiamato “Acne”, permette il trattamento dell’acne in fase attiva. Anche in questo caso l’IPL viene fatta passare attraverso due finestre spettrali, 400-600 nm e 800-1200 nm. Il primo spettro di luce viene assorbito in particolar modo da porfirine ed emoglobina nei vasi sanguigni superficiali. Le porfirine sono prodotte da un batterio chiamato Propionbacterium Acnes. Nel momento in cui le porfirine assorbono l’IPL, rilasciano dei derivati dell’ossigeno che distruggono il batterio. Il secondo spettro, nell’intervallo 800-1200 nm, ha come obiettivo i vasi più profondi, ovvero quelli che apportano nutrimento alle ghiandole sebacee. La coagulazione di tali vasi interrompe l’afflusso di sangue alle ghiandole sebacee comportandone la necrosi.

Fig. 1: Nuovi filtri cut-off a doppia banda

L’avanzato sistema OPT™ (Optimal Pulse Technology) dell’IPL® Lumenis® si arricchisce di una nuova funzionalità: oltre alla possibilità di suddividere l’energia in più impulsi con durata e delay variabili, da oggi si può modificare il livello di fluenza di ogni singolo impulso (Fig. 2). La possibilità di distribuire l’energia in pacchetti di impulsi a intensità diverse permette di creare trattamenti ancora più sofisticati e personalizzati, per arrivare al raggiungimento di risultati ineccepibili anche nelle situazioni piú complesse.

Fig. 2: Interfaccia utente del nuovo sistema OPT™


LE NUOVE TIP DELLE TECNOLOGIE IPL®, Nd:YAG E Q-SWITCHED DI M22™ LUMENIS® Gli utilizzatori IPL® Lumenis® sono abituati a lavorare con due tip raffreddate (ChillTip™), rispettivamente da 15x35 mm e da 8x15 mm, per trattamenti estesi e per il trattamento di piccole lesioni. Da oggi potranno utilizzare anche una tip circolare (Fig. 3), sempre raffreddata, per trattare lesioni pigmentate e

Fig. 3: Nuova ChillTip™ IPL®

vascolari molto chiare e piccole, che richiedono livelli di fluenza più elevati a causa del basso assorbimento del target. Questa tip lavora da una fluenza minima di 16 J/cm2 a una massima di 56 J/cm2. Il laser Nd:YAG 1064 nm si arricchisce di due nuove tip rispettivamente di diametro di 1,5 e 9 mm. La prima tip (senza raffreddamento) è ideale per vasi superficiali del volto che richiedono maggiore fluenza; la seconda è studiata per trattare emangiomi profondi e molto spessi che richiedono meno fluenza e penetrazione maggiore (Fig. 4).

Fig. 5: Nuove tip Q-Switched Nd:YAG

Non più di un anno fa, Lumenis lanciava il manipolo Q-Switched Nd:YAG per rimozione tatuaggi e skintoning (ringiovanimento e tonificazione della pelle attraverso il trattamento delle lesioni pigmentate). In aggiunta alla tip da 6 mm per skintoning, sono adesso disponibili le nuove tip da 4 e 8 mm, rispettivamente associate a fluenze di 3,5 e 0,9 J/cm2, che estendono il trattamento a fototipi più chiari e più scuri (Fig. 5). LE NUOVE GEOMETRIE DI SCANSIONE E LA NUOVA TIP DELLA TECNOLOGIA ResurFX™ DI M22™ LUMENIS® Il laser ResurFX™, erbium-glass a fibra, 1565 nm, frazionato non ablativo, introduce due pattern di scansione nella sua già ampia scelta di geometrie disponibili, che così passano a otto, a copertura di qualunque area del volto e del corpo. I nuovi pattern acquisiti sono rettangolo e riga verticali, che si aggiungono ai già presenti rettangolo e riga orizzontali, per rendere più agevole e veloce il trattamento, a seconda della posizione dell’area da trattare (Fig. 6).

Con l’attuale tip SapphireCool™ di ResurFX™, aree anatomiche come il naso sono difficili da trattare a causa della sinuosità della superficie che in alcuni punti impedisce un corretto contatto tra la pelle e lo zaffiro. È stata così progettata una nuova tip ad alta precisione, con un distanziatore perpendicolare alla pelle, che permette di completare un trattamento in modo omogeneo anche su aree sino ad ora scomode e difficilmente accessibili (Fig. 7).

Fig. 7: Nuova tip ResurFX™

CONCLUSIONI La tecnologia Lumenis® è in continua evoluzione. L’obiettivo è fornire al professionista medico strumenti sempre innovativi, per trattare un numero crescente di pazienti e di patologie, con risultati ancora più efficaci e duraturi. La piattaforma IPL/LASER M22™ di Lumenis® non solo consente al suo utilizzatore di disporre di più tecnologie acquistabili separatamente e implementabili secondo l’andamento della propria attività, ma soprattutto offre l’opportunità di far parte di un ambizioso percorso di evoluzione tecnologica che porterà la sua pratica clinica a essere continuamente in espansione e sempre all’avanguardia rispetto all’economia della Medicina Estetica del Ventunesimo secolo. ✘ PER INFORMAZIONI

Lumenis Italia S.r.l. Tel: 06 90.75.230 - 06 90.75.249 lumenis-italy@lumenis.com www.lumenis.com Fig. 4: Nuove tip Nd:YAG

Fig. 6: Nuovi pattern ResurFX™ 33


LE LABBRA, LA BOCCA, SIMBOLO E PROMESSA

CONGRESSI SIES Dr.ssa Paola Molinari Specialista in Chirurgia Generale - Modena Membro del Comitato Scientifico SIES Docente CPMA VALET - Bologna

Aumentano le richieste di correzione con interventi di Medicina Estetica nell’area periorale. Ne parleremo diffusamente il 28 novembre a Bologna…

romessa di fascino, seduzione, P ma anche sorriso, comunicazione, espressione: la bocca par-

la anche… senza parole. Non è un caso che negli Stati Uniti spopoli un “apparecchio per uso domiciliare”, tipo ventosa, da indossare qualche minuto al giorno, per modellare e aumentare le labbra per un periodo variabile da una serata a tempi prolungati. E presto arriverà anche in Europa. Non è così strano che la richiesta di correzione con interventi di Medicina Estetica dell’area periorale sia seconda per frequenza soltanto all’area perioculare. Da qui a pensare e organizzare il Sies Day tutto dedicato a questo argomento, il passo è stato breve. Il tessuto delle labbra e perilabiale, come del resto quello dell’area perioculare, invecchia più velocemente di quello del resto del volto. La mancanza di ghiandole sebacee comporta una minore protezione e una maggiore predisposizione alla disidratazione. Le labbra sono esposte a stress meccanico: quando parliamo e sorridiamo, quando mangiamo e beviamo; con gli anni si verifica poi una perdita di elasticità legata alla riduzione e alterazione delle fibre collagene, un riassestamento del pannicolo adiposo e un riassorbimento del tessuto osseo sottostante. Tabagismo, aria condizionata, inquinamento e radiazioni di varia natura, sole e vento senza protezione adeguata: lo stile di vita adottato può completare l’opera, aumentando, dopo i 40 anni (ma spesso anche in età più giovane), la comparsa di rughe sia sulle labbra a volte assottigliate, sia sul prolabio. Tutto ciò concorre alla perdita di definizione del vermiglio, all’abbassamento degli angoli della bocca, alla formazione della cosiddetta piega amara, insomma, alla “tristezza” del sorriso.

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ASPETTO PSICOLOGICO La Medicina Estetica ha senz’altro un’importante valenza psicologica; in base ai dati raccolti dall’American Academy of Facial Plastic and Reconstructive Surgery, la moda dei selfie sta avendo un forte influsso sulle richieste di ritocchi. Aggiungo: l’abitudine a pubblicare video e foto sui social o a inviare autoritratti in qualunque situazione agli amici, in forte crescita, può determinare un maggior disagio rispetto alla propria immagine, spesso percepita come non “perfetta”, e indurre una richiesta sempre più ossessiva di ritocchi; la ricerca della perfezione può risolversi in esagerazioni e innaturalezza. Questo vale per tutto il volto, ma ancor più per le labbra, frequentemente ritratte con un’espressione fintocorrucciatoforzatamentesensuale. Fondamentale è valutare che le aspettative del paziente non riguardino motivazioni per le quali il ritocco estetico può fare ben poco: in questo caso sarebbe bene appoggiarci a uno specialista del settore. No, quindi, alle richieste eccessive o poco in armonia con il resto del viso; no agli obbiettivi irragionevoli, per raggiungere i quali dovremmo correre il rischio di sovracorreggere. LE STRATEGIE E LE SOLUZIONI Ogni medico estetico e chirurgo plastico sceglie metodiche diverse per ottenere (o tentare di ottenere) il risultato che, secondo i criteri di bellezza e naturalezza più attuali, soddisfi sia lui che il paziente. Sì, attuali! Negli anni, le proporzioni delle labbra si sono modificate per moda, passando dalla sottigliezza ostentata degli Anni ‘60 all’eccessiva generosità degli Anni ‘90. Lasciando perdere i canoni di bellezza del mondo occidentale, dettati da rapporti geometrici, è importante però che il labbro inferiore

possibilmente sia più voluminoso e sporgente del superiore; quest’ultimo a sua volta sia ben definito, simmetrico e un po’ più alto dell’inferiore nella parte centrale, con il filtro anch’esso ben disegnato. Oggi si cerca di correggere forma, volume, profilo, colore e segni di invecchiamento con sistemi il più possibile naturali, e ritocchi poco apprezzabili ma efficaci. Così i filler per le labbra sono diventati più fluidi e permettono di correggere le proporzioni della bocca aumentandone il volume solo se desiderato: aiutano a ritardare l’invecchiamento e a mantenere la naturale dinamicità delle labbra. Ribadisco il concetto, già più volte ripetuto, che il filler deve essere perfettamente biocompatibile e riassorbibile: pur richiedendo infiltrazioni ripetute periodicamente, ancorché a intervalli sempre maggiori, oltre a dare risultati molto naturali sono estremamente affidabili, al contrario dei filler permanenti o semipermanenti, il cui impiego da anni vietato in Italia ha causato complicanze difficilmente risolvibili. Tra l’altro, una correzione definitiva non si adatterà all’invecchiamento del resto del viso, portando nel tempo a una mancanza di armonia, magari a un labbro correttamente tumido in una ventenne, sovradimensionato in una giovane sessantenne. Un altro inestetismo che spesso si evidenzia

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con il passare degli anni è la comparsa della cosiddetta “ruga della marionetta”, che io preferisco nella definizione di piega amara, visto l’effetto di tristezza che dona al viso. In quest’area si preferisce utilizzare filler abbastanza densi, associando a volte tossina botulinica off-label. Un discorso a parte merita la correzione del labbro maschile: abbiamo riso inorriditi un po’ tutti, recentemente, vedendo le immagini di un attore reso ridicolo da un incauto rimodellamento. Correggere le labbra a un uomo non deve portare a una loro e sua femminilizzazione. Non credo che esista il metodo in assoluto migliore tra ago o cannula, se non quello che al singolo operatore riesce meglio. Esistono presidi che possono facilitarci il compito, per esempio l’iniettore meccanico a forma di penna che io utilizzo molto, ma in verità è il manico quello che conta. Se non è necessario correggere il volume e desideriamo esclusivamente una migliore definizione del contorno delle labbra, in particolare in pazienti giovani, può essere sufficiente qualche seduta di biostimolazione, per esempio con acido ialuronico associato o meno a un cocktail di vitamine, aminoacidi e coenzimi. Le infiltrazioni, molto superficiali lungo il contorno delle labbra e della cute sovrastante, migliorano il turgore e l’idratazione, quindi l’aspetto estetico.

La correzione delle rughe presenti sul contorno delle labbra, il “codice a barre”, nei pazienti più segnati è più complessa e richiede preferibilmente un approccio combinato per evitare eccessi. Ed ecco quindi, in associazione al riempimento, microboli di tossina botulinica di tipo A, uso off-label per la distensione del muscolo orbicolare. Inoltre si utilizzano diversi metodi di esfoliazione, ablazione, vaporizzazione, levigatura: a seconda della propria esperienza e pratica clinica, a seconda della disponibilità o meno del paziente a un periodo di esclusione dalla socializzazione o della stagionalità, si sceglierà una tecnologia laser ablativa e non, come il laser CO2 e il laser frazionato 1540, una microdermoabrasione a cristalli di corindone o una abrasione effettuata con elettrobisturi, un peeling magari combinato o altro. È importante sempre dare indicazioni sullo stile di vita migliore e associare un corretto trattamento dermocosmetico domiciliare ai trattamenti ambulatoriali. Poiché le labbra sono prive dello strato corneo e delle ghiandole sebacee, hanno una ridotta barriera protettiva e necessitano di essere costantemente idratate e protette. Ed è anche opportuno, a mio avviso, contestualizzare il trattamento: consiglierò al mio paziente un buon dentista, se il suo problema non è di involucro ma di contenuto…

NON SOLO ESTETICA Infine, un accenno alla correzione di patologie congenite o acquisite: uno studio pubblicato recentemente (Siba Haykal - Università di Toronto in Canada - JAMA Facial Plast Surg. 2015. doi: 10.1001/jamafacial.2015.10) indica la somministrazione di tossina botulinica A come procedura sicura per migliorare il sorriso dei bambini con paralisi facciale ripristinando la simmetria labiale. La paralisi facciale, alterando la capacità di chiudere le labbra, crea difficoltà nella parola e negli atti del mangiare e del bere, incapacità a contenere efficacemente la saliva, e frequente difficoltà o incapacità nella pronuncia di lettere come la “b” o la “p”. Il ripristino del movimento facciale è quindi importante in termini funzionali e di comunicazione verbale e non verbale, e associato a riabilitazione e fisioterapia, ovviamente nei casi meno gravi di pertinenza chirurgica, può diventare una terapia con effetti potenzialmente permanenti. Negli adulti, la tossina botulinica A è un trattamento efficace già di uso comune, che permette di ricostruire la simmetria del volto ad esempio dopo paralisi facciale. Più di una volta, nella mia pratica clinica, ho utilizzato questo farmaco per la correzione di asimmetrie della bocca da emiparesi, da esiti di labiopalatoschisi, da esiti chirurgici, ovviamente off-label, a volte solo, spesso in associazione ad altre terapie. ✘

E SAV E TH E T DA

SIES DAY 2015 LA GIORNATA FONDAMENTALE DELLA MEDICINA ESTETICA

LABBRA E DINTORNI 28 NOVEMBRE 2015 • VALET - BOLOGNA

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LIVE SESSIONS dal Poliambulatorio

Segreteria Organizzativa VALET - Divisione Congressuale Via dei Fornaciai, 29/b - 40129 Bologna Tel: +39 051 63.88.334 • Fax: +39 051 32 68 40 • www.valet.it • congresso@valet.it

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RADIOFREQUENZA FRAZIONATA PER LA RISOLUZIONE DELLE CICATRICI

MEDICINA ESTETICA Dr. Fabrizio Melfa Specialista in Scienze dell’Alimentazione. Dipl. e Perf. Medicina Estetica Milano - Palermo - Catania ZO Skin Health Faculty Delegate

Una nuova proposta di trattamento per le cicatrici al volto utilizzando una RF multisorgente (PURE by EndyMed - Israele) in grado di permettere, nella stessa seduta, di effettuare una RF profonda (11 mm) non-ablativa e una RF frazionata ablativo con effetto resurfacing

uesto nuovo sistema di RadioQ Frequenza rivoluziona il modo di emissione energetica negli strati cutanei più profondi, in virtù di un sistema che utilizza fino a 6 generatori di RadioFrequenza in grado di produrre un flusso di energia focalizzata e contenuta nella sua profondità, riducendo al minimo il flusso di energia superficiale tanto da eliminare la necessità di raffreddamento intenso. Questa macchina presenta due manipoli: uno per RF non-ablativa e uno per RF Frazionata Resurfacing. Manipolo RF NON ABLATIVA. Il dispositivo PURE by EndyMed è dotato di più sorgenti che suddivide l’energia totale su più elettrodi quindi l’impatto del trattamento non è mai fastidioso e la cute non necessita di essere raffreddata. Nel corso del trattamento si può notare un’immediata tensione cutanea causata dal riscaldamento del collagene e alla successiva contrazione delle sue fibre. Immediatamente post trattamento un segnale fisiologico indica danno alle fibre di collagene e ne stimola nuova formazione.

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Dopo alcune settimane viene creato nuovo collagene e la pelle appare più soda e ringiovanita con notevole miglioramento dell’aspetto di linee sottili e rughe. Manipolo RF FRAZIONALE. Il dispositivo presenta un manipolo con una matrice da 300 micron composta da 112 punti di ablazione che contestualmente determina anche un riscaldamento volumetrico del derma grazie alla tecnologia 3DEEP™. A differenza delle RF Frazionali bipolari, il brevetto 3DEEP™ permette di ottenere una completa uniformità dell’area di ablazione e quindi risultati sia sulle cicatrici che sulle rughe. Da gennaio 2015 ho iniziato a utilizzare questo dispositivo di RF per il trattamento al volto in pazienti con storie di acne e con cicatrici atrofiche. In ogni sessione di trattamento per ogni paziente ho effettuato inizialmente un trattamento con il manipolo di RF non-ablativa 3DEEP™ seguito da un trattamento con il manipolo di RF frazionale-ablativo skin resurfacing. Durante la procedura non-ablativa con il manipolo della RF sono stati effettuati almeno 8 passaggi mantenendo la temperatura della pelle a 40-42°, a cui a fatto seguito la RF frazionata ad impulso breve posizionando la testa a contatto della cute e spostando man mano ad ogni spot il manipolo fino a coprire tutta l’area interessata e ripetuto da 1 a 3 volte su tutta l’area cicatriziale,

Ablazione e riscaldamento profondo con manipolo RF Frazionale

cambiando per ogni passaggio la disposizione del manipolo (orizzontale, verticale e obliquo). Le sessioni sono state ripetute una volta al mese per un totale di 2-3 trattamenti. In tutti i soggetti si è presentato edema ed eritema lievemoderato come risposta immediata al trattamento. Si è visto che l’edema si è risolto al massimo dopo tre ore dal trattamento mentre l’eritema tende a durare fino a 2 giorni. Dopo 1-2 giorni si presentano delle microcroste legate al trattamento di RF frazionata-ablativa e durano in media 5 giorni. Queste croste, molto piccole, iniziano a staccarsi 3-4 giorni dopo il trattamento e si risolvono totalmente entro 4-5 giorni dopo il trattamento. Le istruzioni post trattamento prevedono una delicata pulizia del viso durante i primi giorni dopo il trattamento, e per quattro settimane l’utilizzo di una crema cicatrizialelenitiva e una protezione solare ad alta potenza. Discussione: La mia esperienza con PURE by EndyMed è molto positiva poiché ho notato in tutti i pazienti trattati un miglioramento clinico

Manipolo Frazionale con ablazione per combattere linee sottili, rughe, pori dilatati, cicatrici e smagliature su viso e corpo


lizzo combinato di radiofrequenza non-ablativa seguita da RF frazionata, fornisce al medico una nuova ed entusiasmante opzione per il ringiovanimento della pelle oltre che nel trattamento mini-invasivo delle cicatrici atrofiche del volto. ✘

Paziente con problemi di acne e cicatrici atrofiche, prima e dopo trattamento di 2 sedute con tecnlogia 3DEEP™ RF Frazionale

nella struttura della pelle, ho inoltre rilevato che l’incidenza di complicanze è nettamente inferiore a quella osservata dopo laser ablativo tradizionale CO2 resurfacing. Il trattamento è stato ben accettato dai pazienti con minimo o nessun dolore dopo l’applicazione topica di una crema anestetica. Il migliora-

mento della texture e delle cicatrici si evidenzia già una settimana dopo la terapia e comunque c’è sempre un miglioramento significativo della luminosità della pelle, con pelle più liscia oltre che una evidente diminuzione di alterazioni della pigmentazione. Ritengo che questo protocollo con RF PURE by EndyMed, con l’uti-

BIBLIOGRAFIA ESSENZIALE 1. M. Elman and Y. Harth, “Novel Multi-Source Phase- Controlled Radiofrequency Technology for Non-Ablative and Micro-Ablative Treatment of Wrinkles, Lax Skin and Acne Scars,” Journal of Laser Therapy, Vol. 20, No. 2, 2011, pp. 139-144. doi:10.5978/islsm.20.139 2. J. R. de la Torre, J. Moreno-Moraga, E. Muñoz, et al., “Multisource, Phase-Controlled Radiofrequency for Treat- ment of Skin Laxity: Correlation between Clinical and in Vivo Confocal Microscopy Results and Real-Time Ther- mal Changes,” Journal of Clinical and Aesthetic Derma- tology, Vol. 4, No. 1, 2011, pp. 28-35. 3. M. Elman, I. Vider, Y. Harth, et al., “NonInvasive Therapy of Wrinkles, Lax Skin Using a Novel Multi-Source Phase Controlled Radiofrequency System,” Journal of Cosmetic and Laser Therapy, Vol. 12, No. 2, 2010, pp. 81-86. doi:10.3109/14764171003706133

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DIRITTO di Federica Lerro Avvocato - Ufficio Legale SIES - Roma Docente CPMA VALET - Bologna

È NATA LA NORMA EUROPEA NEI SERVIZI DI CHIRURGIA ESTETICA Il documento è composto da 48 pagine contenenti le regole, ovvero il “come fare bene le cose”: la definizione dei titoli di studio, dell’adeguata formazione e i messaggi pubblicitari dei servizi resi, senza tralasciare i dettagli come le immagini e i contenuti dei blog

A

gennaio 2015, la European Committee for standardization ha approvato il testo definitivo della norma europea nei servizi di Chirurgia Estetica. Ratificata dall’Ente italiano UNI, è entrata a far parte del corpo normativo nazionale il 12 marzo scorso, ma di cosa si tratta? Le norma è definita dal Regolamento Europeo UE 1025 del 2012 come “una specifica tecnica, adottata da un organismo di normazione riconosciuto, per applicazione ripetuta o continua, alla quale non è obbligatorio conformarsi, e che appartenga a una delle seguenti categorie: norma internazionale, norma europea, norma armonizzata e norma nazionale”. Le norme sono documenti che definiscono le caratteristiche di un prodotto, di un processo produttivo, di un servizio secondo quanto riportato al tavolo degli esperti del singolo Paese. Le norme nascono da una messa in studio, dalla stesura del relativo documento e dall’approvazione da parte della commissione tecnica. La norma di cui ci occupiamo è norma europea, ovvero adottata da un’organizzazione europea di normazione: la European

Committee for standardization. Oggetto della norma, che consiste in ben 48 pagine di documento, sono le regole, ovvero il “come fare bene le cose”. Si attraversa la definizione dei titoli di studio, dell’adeguata formazione, così come i messaggi pubblicitari dei servizi resi, senza tralasciare i dettagli come le immagini e i contenuti dei blog. Bocciato il turismo medico e definite addirittura le specializzazioni e le competenze corso teorico

L’AVVOCATO NELL’AMBULATORIO DI MEDICINA ESTETICA Obiettivo del corso Aspetti organizzativi, amministrativi, regolamentari, autorizzativi nonché l’analisi della normativa posta a disciplina dei prodotti utilizzati in Medicina Estetica (farmaci - dispositivi medici-preparati galenici). Ampio spazio dedicato agli aspetti assicurativi e ai profili di responsabilità professionale in un approccio di gestione del rischio. DOCENTE: Avv. Federica Lerro DATA DEL CORSO: 19 Dicembre 2015 ECM: 4 crediti

RICHIEDI PROGRAMMI DETTAGLIATI SEGRETERIA E SEDE: CPMA - VALET Divisione Didattica - Bologna Tel: 051 63.88.334 - www.valet.it - info@valet.it

dei professionisti. Insomma, l’Ente Europeo sembra non aver lasciato nulla al caso, ma che valore ha questa norma? Davanti a tanta dettagliata disciplina c’è da chiedersi: dobbiamo rispettarla? La norma per adesso rimane di orientamento, una mera linea guida di indirizzo, cogente e quindi è necessario osservarla solo per acquisire e mantenere una certificazione di qualità. È utile sapere che lo stesso tavolo tecnico in Italia aveva “compreso” nell’oggetto della norma anche la Medicina Estetica, ma grazie al tempestivo intervento della Agorà, della SIES e della SIME al tavolo di lavoro, la Medicina Estetica è stata emendata e i lavori sono proseguiti solo per la Chirurgia Estetica, meritando la Medicina un tavolo separato in ragione della grande distinzione che opera tra le due discipline. Al via, dunque, le certificazioni, non perdendo mai di vista, però, che il fare bene passa sempre per il saper fare! ✘


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MEDICINA ESTETICA Dr. Francesco Paolo Alberico Specialista in Anestesia, Rianimazione e Terapia Antalgica, Farmacologia Clinica, Medicina Legale - Napoli Vincitore di uno dei 3 Premi Follador al 18° Congresso SIES - VALET 2015

SINERGIA TRA GAS MEDICALI NELL’AGEING CUTANEO, NELLA PEFS E NELLE ADIPOSITÀ LOCALIZZATE

Il Gas Contouring®, associazione tra Carbossiterapia e Propulsione di Ossigeno®, è una metodica modulabile per il trattamento della PEFS e delle adiposità localizzate. Anche per la prevenzione e il trattamento dell’ageing cutaneo, l’associazione tra Carbossiterapia e Propulsione di Ossigeno®, in modalità Meso-oxy-needling, garantisce risultati importanti a Carbossiterapia si riconferma, L anche in questo studio, estremamente efficace per gli effetti tera-

peutici tanto a livello circolatorio che metabolico. Abbinata alla Propulsione di Ossigeno® sembrerebbe poi rendere i risultati a livello circolatorio non solo più efficaci, ma anche più stabili e duraturi; infatti, la Propulsione di Ossigeno® stimola angiogenesi vera e, attraverso l’attivazione metabolica, aumento quali-quantitativo delle molecole dermiche (GAG, ac. ialuronico, collagene, elastina ecc.). Anche in ambito di ageing cutaneo, l’associazione Carbossiterapia-Propulsione di Ossigeno® in modalità Mesooxy-needling sembra essere vincente, tanto per la prevenzione, che per il trattamento del danno conclamato. Dopo Carbossiterapia, la Propulsione di O2 viene veicolata in contemporanea al needling, attraverso apposita testina montata sul manipolo; la scelta della lunghezza degli aghi è in funzione dell’obbiettivo da raggiungere (rivitalizzazione o ristrutturazione); azione proinfiammatoria dei microtraumi, attivazione della fase riparativa con successiva formazione di collagene si sinergizza all’azione intrinseca di CO2 ed O2 (stimolazione della matrice con neo formazione di collagene di tipo I e III); la Propulsione di O2 , consente inoltre di veicolare più efficacemente medicamenti adeguati (meso-oxy-needling). Courtesy of F. P. Alberico MD Napoli (Italy)

MATERIALI Per la Propulsione di Ossigeno® è stata utilizzata l’apparecchiatura Oxy Xtra Med, medical device in grado di erogare, in modalità intermittente, ossigeno (6 Lt/min) puro tra il 94 e il 98% a una pressione di oltre 2,5 ATM. Per la Carbossiterapia è stato impiegato il medical device VENUSIAN CO2 therapy, che consente di erogare anidride carbonica medicale adeguatamente riscaldata, ed è dotato di uno speciale dispositivo per ridurre l’effetto rebound sulle fibrosi. METODO La Carbossiterapia è efficace sia a livello CIRCOLATORIO (effetto Bohr, pseudoangiogenesi, riapertura capillari chiusi) che a livello METABOLICO (attivazione della glicolisi ossidativa con maggior produzione di ATP). Si è quindi ritenuto di potenziarne l’azione, associando, in maniera sequenziale, la Propulsione di Ossigeno®. Oltre il micromassaggio meccanico (intermittente), la Propulsione di O2 induce infatti intensa ossigenazione fino al derma medio, attivazione del microcircolo, neoangiogenesi vera (V.E.G.f.), azione regolatrice sulla matrice (vascular glomus, reticular and papillary dermis), incremento di gag, collagene, elastina (migliorano elasticità 35,3% ed idratazione 19,9% cutanee), attivazione metabolica. In Courtesy of F. P. Alberico MD Napoli (Italy)

Courtesy of F. P. Alberico MD Napoli (Italy)

Courtesy of F. P. Alberico MD Napoli (Italy)

relazione alle condizioni di base delle pazienti, al fine di migliorare il circolo veno-linfatico, si è proceduto, per ciascun arto inferiore, anteriormente, ad una serie di inoculi lungo il decorso della safena e posteriormente ad altri inoculi (regione mediana della coscia e regione del polpaccio), ciascuno dei quali di volume compreso tra 10 e 20 cc., ad una velocità di flusso di 60-80 ml/min.; per un’azione invece più spiccatamente lipolitica, in presenza di accumuli particolarmente significativi in varie zone corporee, si sono aggiunti inoculi di volume compreso tra i 10 ed i 30 cc., ad una velocità di flusso di 80 - 100 ml/min. L’efficacia del trattamento è stata valutata, attraverso i canonici riscontri fotografici (inizio e fine ciclo), il miglioramento qualitativo del tessuto dopo i trattamenti con Antera e l’esame impedenziometrico della composizione corporea (BIA AKERN). Per la prevenzione


ed il trattamento dell’ageing cutaneo, si è proceduto in modo analogo, sempre facendo precedere la carbossiterapia, ma trattandosi del viso e del collo in modo più delicato, iniettando nelle regioni critiche volumi compresi tra i 5 e i 10 cc., ad una velocità di flusso di 30-50 ml/min. Immediatamente dopo la Carbossiterapia si è passati alla Propulsione di O2 veicolata con il needling su tutto il viso, collo e décolleté, per distribuire ancora meglio la CO2 ed eventualmente veicolare anche sostanze farmacologicamente utili localmente, oltre che ossigeno puro RISULTATI La somministrazione di CO2 è risultata accettabile da parte di tutte le pz. trattate: migliore compliance e soddisfazione delle stesse, in particolare per il significativo ed immediato miglioramento della sintomatologia veno-linfatica (gonfiore, pesantezza, crampi, ecc.), che ci è sembrato, proprio per l’associazione con la Propulsione di O2, più stabile e duraturo; un po’ meno graditi gli impianti di anidride carbonica su viso collo e decolleté, comunque

CARBOSSITERAPIA IN MEDICINA ESTETICA E CARBOSSITERAPIA ANTALGICA DOCENTI: DATE DEI CORSI: ECM:

corsi teorico-pratici

Dr.ssa Emanuela Di Lella (Estetica) Dr. Matteo Basso (Estetica) Dr. Giovanni Posabella (Antalgica) Estetica 24 Ottobre 2015 Antalgica 25 Ottobre 2015 8 + 8 crediti

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mitigata dal massaggio intermittente della Propulsione di O2 che ha ridotto notevolmente gli ematomi. Efficace riduzione dei volumi adiposi nei distretti specifici, in presenza di regime dietetico. Tanto a livello corporeo che del viso e del collo è stato evidente il miglioramento della texture cutanea in termini di qualità della cute: idratazione, consistenza elasticità e rugosità (buccia d’arancia). CONCLUSIONI In conclusione si può confermare l’efficacia del Gas Counturing sia nella prevenzione e nel trattamento dell’a-

geing cutaneo, che nel trattamento della PEFS e/o delle adiposità localizzate, per miglioramento ed attivazione del microcircolo (neoangiogenesi) e del circolo veno-linfatico (riduzione della ritenzione idrica), per miglioramento dell’ossigenazione tissutale (asfitticità del tessuto cellulitico), per riduzione degli accumuli adiposi da attivazione del metabolismo e della lipolisi, per miglioramento della qualità, dell’idratazione e dell’elasticità tissutale (“lifting dolce”). BIBLIOGRAFIA Bibliografia disponibile su richiesta. ✘

“CHI” È MULTIMED È la struttura operativa del CPMA, (Centro Postuniversitario di Medicina e Chirurgia Estetica) il più importante polo formativo nazionale per l’aggiornamento nel settore. Ogni anno oltre 2000 medici provenienti da tutta Italia confluiscono presso il CPMA per aggiornarsi sulle tecniche di Medicina e Chirurgia Estetica; l’equipe medica che opera in Multimed è costituita dal corpo docenti del CPMA e da numerosi responsabili della SIES, Società Italiana di Medicina e Chirurgia Estetica.

L’EQUIPE MEDICA MULTIMED Il Poliambulatorio Multimed offre quindi una compagine organizzativa specializzata nell’erogazione di servizi sanitari diversificati. L’attenzione che viene prestata all’organizzazione della struttura, oltre alle condizioni di comfort e sicurezza, fanno sì che la Divisione di Medicina e Chirurgia Estetica possa rispondere alle necessità di migliorare la qualità del proprio aspetto fisico e alla riduzione dei segni dell’invecchiamento.

LA STRUTTURA Il Centro Multimed sorge a Bologna, su una superficie di oltre 500 mq e dispone di impiantistiche aggiornate per garantire comfort e sicurezza nei confronti dei pazienti.

CONTATTI Poliambulatorio & Day Surgery - Bologna

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DIVISIONE DI MEDICINA E CHIRURGIA ESTETICA

POLIAMBULATORIO & DAY SURGERY MULTIMED della VENUSTAS Srl - gruppo VALET Srl Via dei Fornaciai, 29/D - 40129 Bologna Tel. 051 320.862 • Fax. 051 323.915 www.multimedbologna.it • info@multimedbologna.it

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MEDICINA ESTETICA Dr. Salvatore Fundarò Specialista in Chirurgia Generale, Chirurgia Plastica. Docente CPMA - VALET, Direttore Sanitario del Poliambulatorio MultiMed - Bologna

L’ANATOMIA PUÒ AUMENTARE LA SICUREZZA DEI TRATTAMENTI INIETTABILI. APPROFONDIMENTO DEL TEMA AL CADAVER LAB DI MEDUCATIONAL A MALTA

n data 28 Maggio 2015, la FDA Imunication” ha emanato una “safety comrivolta ai medici che

eseguono trattamenti del volto con dermal filler e a tutti i pazienti che stanno considerando di sottoporsi a tali trattamenti. Il prodotto oggetto di questa comunicazione dell’FDA sono i dermal filler e i filler volumizzanti, di cui tutti noi conosciamo bene le indicazioni e le modalità di inoculo. Lo scopo che l’FDA si prefigge è quello di allertare i medici e i pazienti al riguardo della possibilità di insorgenza di rare ma gravi lesioni conseguenti all’inoculo involontario di filler all’interno di vasi sanguigni. La “safety communication” deriva da una revisione delle informative inerenti episodi di inoculo intravasale. Tale evento può causare gravi lesioni determinate dall’ostruzione del vaso o dall’embolizzazione. Il filler embolizzato può migrare in altre aree del corpo causando ischemia o necrosi della cute e di altri tessuti sottostanti, e in certi casi anche alterazioni della vista o addirittura cecità. L’FDA, a seguito di una revisione della letteratura e dei report a lei pervenuti, ha individuato alcune aree in cui tali eventi possono verificarsi più frequentemente: glabella, zone attorno al naso, fronte e regione perioculare. L’FDA, consapevole della problematica, sta cooperando con i produttori di filler al fine di inserire nelle note informative allegate al prodotto maggiori informazioni inerenti tale problematica, al fine di rendere maggiormente informati gli operatori sanitari e i pazienti. Alla luce di questa azione condotta dalla FDA, consigliamo tutti di incre-

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mentare, se non l’hanno già fatto, i propri consensi informati inerenti i filler con maggiori informazioni riguardanti l’inoculo intravasale che, seppur raro, è attualmente la complicanza da filler più grave. Sempre più spesso, confrontandoci tra colleghi, vengono riferiti episodi ischemici cutenei più o meno gravi a seguito di inoculo intravasale o compressione esterna di un vaso da filler. Chi di noi ha avuto la sfortuna di imbattersi in una tale complican-

za, si è reso conto della gravità della situazione e dei danni che potenzialmente ne possono derivare. Se non appropriatamente gestito, un episodio ischemico cutaneo può infatti determinare la necrosi tissutale, con conseguenti esiti cicatriziali irreversibili dopo un prolungato periodo di medicazioni avanzate. Sicuramente si tratta di episodi rari e sporadici, ma in aumento a seguito della diffusione di tecniche sempre più complesse che preve-

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dono impianti profondi di filler volumizzanti. Anche l’estensione dei trattamenti iniettivi a zone anatomicamente sempre più complesse ha contribuito all’incremento del fenomeno. Proprio la Safet Communication del FDA americana evidenzia come tale aspetto non possa essere sottovalutato. Come per tutte le complicanze gravi, è essenziale sapere come gestirla e quali procedure attuare per evitare il più possibile esiti permanenti. Di altrettanta importanza è la prevenzione. Tra le varie raccomandazioni che l’FDA fa nel suo comunicato, sono inseriti due punti da ritenersi essenziali: Non eseguire l’inoculo dei filler se non si ha un’adeguata preparazione

ed esperienza. Assicurarsi di conoscere sufficientemente l’anatomia dei vasi delle zone trattate e le loro varianti anatomiche. Proprio perché concordiamo in toto con le indicazioni dell’FDA, il Cadaver Lab di Malta di Meducational e patrocinato dal Mediterranean Research Center for Injectables Safety (R.C.I.S.), è già stato implementato di una sessione dedicata alla sicurezza dell’inoculo basata sulle indicazioni che l’approccio Anatomologico fornisce sulla collocazione dei vasi. L’individuazione dei reperti cutanei indicanti il decorso delle strutture vasali è in grado infatti di orientare al meglio l’inoculo, al fine di ridurre al massimo la possibilità di determinare involontariamente un’iniezione intravasale. L’esperienza maturata in questi tre anni di corsi con cadavere presso l’Università di Malta ci ha progressivamente portato a implementarlo di nuovi argomenti e aspetti rendendolo, speriamo, sempre più interessante e completo. L’up-grade del corso, che consente l’esecuzione della dissezione anatomica direttamente da parte dei corsisti, è stata estremamente apprezzata e garantisce un ulteriore

Advanced Training Camp

Dall’Anatomia alla Pratica. L’approccio “a natomologic™” Ringiovanimento globale del volto con iniettabili e fili di sospensione

Malta, 31 Ottobre - 1 Novembre 2015

approfondimento. Il medico può direttamente “toccare con mano” le strutture anatomiche di solito solo studiate teoricamente. In questo modo si aumenta la comprensione dei rapporti anatomici, che diventano quindi facilmente utilizzabili nella pratica clinica quotidiana. Un altro aspetto che ci rende particolarmente orgogliosi del progetto maltese è la sua progressiva internazionalizzazione, conseguente alla partecipazione anche di corsisti stranieri e all’intervento di docenti non italiani. Ciò consente la condivisione di esperienze sempre più ampie, che arrichisce il corso e lo rende sempre più interessante. ✘ Riportiamo inoltre alcuni articoli che possono esser utili per approfondire tale argomento: Carruthers, J., Fagien, S., Rohrich, R., Weinkle, S., & Carruthers, A. (2014). Blindness caused by cosmetic filler injection: a review of cause and therapy disclaimer icon. Plastic & Reconstructive Surgery HYPERLINK “http://journals.lww.com/plasreconsurg/ toc/2014/12000”134;1197-1201. Ozturk, C. N., Li, Y., Tung, R., Parker, L., Piliang, M. P., & Zins, J. E. (2013). Complications Following Injection of Soft Tissue Fillers disclaimer icon. Aesthetic Surgery Journal 33;862-877. Carruthers, J. (2014). Discussion: New Anatomical Insights on the Course and Branching Patterns of the Facial Artery: Clinical Implications of Injectable Treatments to the Nasolabial Fold and Nasojugal Groove disclaimer icon. Plastic & Reconstructive Surgery 133;1083-1084.

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MEDICINA ESTETICA Dr. Maurizio Cavallini Specialista in Chirurgia Plastica e Ricostruttiva - Milano e Dr.ssa Paola Molinari Specialista in Chirurgia Generale - Modena Docenti CPMA VALET - Bologna

egli ultimi dieci anni, la MediN cina Estetica ha conosciuto uno sviluppo verticale motivato da alme-

no 4 fattori concomitanti: 1) lo sviluppo tecnologico e di crescita di investimento delle aziende su nuovi e più performanti prodotti e strumenti; 2) lo sforzo delle scuole di Medicina Estetica che si dedicano con professionisti preparati a una didattica integrata e di ampio spettro; 3) l’avvicinamento di sempre più colleghi a questa disciplina; 4) il crescente e inarrestabile interesse delle donne e degli uomini a una gestione dei segni e degli effetti dell’invecchiamento e degli inestetismi. Ciò ha creato un numero crescente di prestazioni di Medicina Estetica e una casistica che si è allargata mano a mano, offrendo anche da un punto di vista scientifico un’esperienza clinica consolidata. Ma sull’altro versante della medaglia sono anche aumentate le possibili complicanze legate alle procedure di Medicina Estetica e spesso per impreparazione ad affrontarle, scarsa esperienza clinica, scarsa conoscenza delle linee guida esistenti, scarsa assistenza delle case produttrici, ci si trova davanti a problematiche di non facile gestione e che possono causare in primis danni alla persona che li subisce (sia per disagio estetico, in quanto la persona si rivolge per un miglioramento estetico e invece subisce un peggioramento, sia per disagio psicologico conseguente), ma in secondo luogo molta ansia e responsabilità clinica e medico legale per il medico che incappa in eventuali incidenti di percorso. Una grandissima fetta di complicanze è tecnico-dipendente, cioè dovuta a uso di prodotti o strumenti appli-

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CHE FARE CON LE COMPLICANZE?

cati in modo improprio, in zone corporee dove non andrebbero usate, con quantità o potenze non consone, in livelli corporei di profondità non adeguati; una minima parte sono prodotto-dipendente e causate da tecnologie non ancora ben studiate o con casistiche limitate, oppure da prodotti con alto rischio di effetti collaterali; infine, una minima parte è legata al paziente e alla complessità del trattamento. Già, ma come intervenire allora sulla tematiche delle complicazioni? STUDIO E PREPARAZIONE Non si può pensare di inventarsi di essere esperto di una materia dall’oggi al domani. Chi si avvicina a questa disciplina, ha il dovere di frequentare corsi o scuole ufficiali e riconosciute che possano fornire al medico una solida preparazione di base scientifica e pratica, che gli permetta di avere un razionale serio e basato sulla evidenza clinica di efficacia PREVENZIONE Avere una corretta gestione del paziente prima del trattamento significa evitare spiacevoli complicanze: corrette anamnesi generali e legati a pregressi trattamenti eseguiti dello stesso tipo, adeguati valutazioni posturali, studio della dinamica espressiva, preciso colloquio e gestione della visita circa la procedura e possibili risultati, gestione dei consensi informati. A ciò va poi aggiunta una prevenzione legata a cose semplici ma utilissime nella prevenzione, quali l’adeguata preparazione pretrattamento del paziente (struccamento, riconoscimento di eventuali stati infiammatori in corso come herpes, infezioni dentali ecc, valutazione dell’eventuale residuo di abbronzatura ecc).

GESTIONE GENERALE Alla rivelazione della complicanza bisogna imparare prima di tutto ad avere una gestione psicologica del problema e della paziente: non essere tentati di porre in atto in modo istintivo una soluzione che appare in prima istanza ingegnosa, perché spesso porta al danno più grave che è rappresentato dalla complicanza della complicanza. Inoltre è importante una gestione di dialogo con la paziente che non deve prevedere né una sottovalutazione della problematica (con perdita di fiducia della paziente, che vede non risolversi o peggiorare la situazione), colpevolizzazione della paziente (cosa che acuisce i contrasti e spesso porta la paziente a rivolgersi ad altri professionisti che a volte non hanno un atteggiamento eticamente irreprensibile sull’operato altrui!), né una sopravvalutazione che allarga lo stato di ansia e preoccupazione. GESTIONE SPECIFICA La complicanza specifica deve avere una gestione razionale e motivata o da linee guida nazionali o internazionali che bisogna conoscere, oppure da ampie casistiche cliniche e di letteratura presenti. Sapere come gestire una complicanza da filler può voler dire gestire complicanze anche gravi quali necrosi della glabella o del naso per embolizzazione data da uso di acido jaluronico in quantità eccessive o in aree errate: cosa fare in questi casi? Mettere compresse calde? Usare aspirina? Creme vasodilatatorie?


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GESTIONE DELLE COMPLICANZE IN MEDICINA ESTETICA Obiettivo del corso Il corso si pone l’obiettivo di far affrontare nel miglior modo possibile ai medici le eventuali complicanze derivanti da trattamenti di Medicina Estetica. Il corso risponde alle seguenti finalità: 1) Valutazione del rischio generico in medicina estetica, 2) Studio delle diverse complicanze provenienti dalle caratteristiche intrinseche del prodotto e della tecnologia. 3) Riconoscimento delle complicanze maggiori e minori. 4) Gestione delle complicanze. 5) Aspetti medico legali, assicurativi e di consenso informato. DOCENTI: Dr.ssa Paola Molinari e Dr. Maurizio Cavallini DATA DEL CORSO: 29 Novembre 2015 ECM: 8 crediti RICHIEDI PROGRAMMI DETTAGLIATI SEGRETERIA E SEDE: CPMA - VALET Divisione Didattica - Bologna Tel: 051 63.88.334 - www.valet.it - info@valet.it

Jaluronidasi? La scelta giusta con la tempistica giusta permette spesso la risoluzione completa e senza problemi della complicanza, la scelta errata porta a un calvario di conseguenze cliniche e spesso medico-legali. Sapere gestire un nodulo caldo da infezione dovuta a uso di un filler vuol dire sapere quale antibiotico dare (scelto sulla base di un razionale e non dell’idea personale), per quan-

to, se è necessario farne uno svuotamento e come farlo se necessario. Sapere come gestire una complicanza di errato uso di botulino vuol dire sapere come trattare una eventuale ptosi palpebrale che è sì reversibile, ma che causa gravi disagi al paziente per qualche mese. Sapere come gestire una complicanza da laser vuol dire evitare ad esempio ipocromie permanenti di alto impatto estetico.

Sapere come gestire una complicanza data da una terapia sclerosante vuol dire evitare danni permanenti dovuti a ipercromie secondarie. Sapere come gestire una complicanza da estrusione o visibilità di un filo rivitalizzante o sospensivo che si manifesta a distanza vuol dire evitare importanti infezioni, granulomi e disagi estetici. Questi sono solo alcuni esempi che sottolineano come sia importante farsi trovare preparati davanti purtroppo a una complicanza che, come dice un mio caro maestro, non hai solo se non fai! ✘

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INTEGRARE: QUANDO, COME E PERCHÉ

MEDICINA ESTETICA Dr.ssa Isabella Pia Palmieri Spec. Chirurgia Plastica | Professore a Contratto Master Chirurgia Estetica Università di Padova Docente CPMA VALET - Bologna

Gli Integratori Alimentari forniscono nutrienti che potrebbero essere assunti con la dieta in quantità insufficienti ai fabbisogni, con lo scopo di migliorare il funzionamento dell’organismo, colmare le lacune, alleviare determinati sintomi e soprattutto mantenere un buono stato di salute…

ella nostra società, in meno di un N secolo ,sono avvenuti cambiamenti che hanno provocato modifica-

zioni nel nostro modo di alimentarci. L’errato stile di vita (sedentarietà o iperattività sportiva, stress, cattive abitudini socio-alimentari, tabacco, alcool, ecc.) e, principalmente, l’errato modo produttivo dell’industria agroalimentare (utilizzo di pesticidi, erbicidi, fertilizzanti per l’agricoltura intensiva, metodi di maturazione e di conservazione della frutta e dei legumi, alimentazione “artificiale” di bestiame e pesci, pastorizzazione, conservazione, ecc.) sono responsabili delle modificazioni del contenuto di micro e macro nutrienti dei nostri alimenti. Per rimanere in buona salute occorre un equilibrio di nutrienti essenziali provenienti da una grande varietà di alimenti, ma non sempre è possibile un’alimentazione corretta. Nei Paesi tecnologicamente avanzati cresce, quindi, la domanda di particolari prodotti, gli Integratori Alimentari, per fornire nutrienti che potrebbero essere assunti con la dieta in quantità insufficienti ai fabbisogni,

con lo scopo di migliorare il funzionamento dell’organismo, colmare le lacune, alleviare determinati sintomi e soprattutto per mantenere un buono stato di salute secondo una politica della prevenzione che mira a correggere i fattori di rischio o di danno, anticipando potenziali carenze in periodi particolari della vita. Recependo la Direttiva europea 2002/46, dal 30 luglio 2004, è entrato in vigore in Italia un testo di legge che regola il mercato degli Integratori, che vengono definiti “prodotti alimentari destinati a integrare la comune dieta e che costituiscono una fonte concentrata di sostanze nutritive, quali le vitamine e i minerali, o di altre sostanze aventi un effetto nutritivo o fisiologico, in particolare ma non in via esclusiva aminoacidi, acidi grassi essenziali, fibre ed estratti di origine vegetale, sia monocomposti che pluricomposti, in forme predosate”, finalizzati “a ottimizzare gli apporti nutrizionali, fornire sostanze di interesse nutrizionale a effetto protettivo o trofico e migliorare il metabolismo e le funzioni fisiologi-

che dell’organismo”. Il legislatore ha inoltre emanato Linee Guida che contengono disposizioni applicabili agli Integratori Alimentari come previsto dall’articolo 5 del decreto legislativo 169/2004: “Apporto di vitamine, minerali e altre sostanze”, così strutturate: Vitamine e minerali, con riportati i livelli massimi di apporto consentiti; Probiotici e prebiotici, con specifiche disposizioni per tali sostanze a effetto “fisiologico”; altre sostanze a effetto nutritivo o fisiologico, con varie disposizioni per altri nutrienti e altre sostanze a effetto nutritivo o fisiologico, diverse dai botanicals. Tra gli ingredienti degli Integratori, figurano molto spesso sostanze attive farmaceutiche contenute in quantità inferiore alle dosi raccomandate per ottenere un effetto terapeutico. Non sembra comunque comprovata l’esistenza di una correlazione fra tali dosi ed effetto salutistico e fra tali dosi e assenza di un effetto farmacologico. Un corretto dosaggio è necessario per limitare possibili controindicazioni o addirittura danni alla salute. Formalmente gli Integratori non sono farmaci, ma nella realtà vengono impiegati per scopi profilattici e curativi e tale fenomeno può essere interpretato quale ricerca di un nuovo approccio terapeutico sostitutivo della medicina “ufficiale”. ATTENZIONE AGLI ABBINAMENTI SBAGLIATI Pur se l’obiettivo dei consumatori è la prevenzione di patologie croniche, tuttavia permangono numerose lacune sulle conseguenze a lungo termine di molte di queste sostanze. Ad esempio, spesso le sostanze di origine vegetale vengono considera-

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corso teorico-pratico

te “sostanze naturali” e perciò non dannose e frequentemente utilizzate in modo eccessivo e superficiale, ma il Gingko Biloba, usato per migliorare le funzioni cognitive, assunto insieme con aspirina o farmaci anticoagulanti espone al rischio di emorragie! La presenza sul mercato di una molto vasta gamma di Integratori Alimentari a base di piante e di altri prodotti “naturali”, il cui uso è sempre più ampio, impone il monitoraggio del loro livello di attività nelle varie fasce di popolazione per rilevare eventuali effetti inattesi o reazioni avverse. A differenza dei farmaci, gli Integratori non devono dimostrare la loro sicurezza prima di essere immessi sul mercato e un Integratore viene ritirato solo se si dimostra che è pericoloso. Prima di essere ritenuto pericoloso, però, può essere usato per anni: poi magari viene dimostrato che alcune persone hanno avuto effetti negativi per la loro salute... Negli Stati Uniti, i produttori di integratori devono attenersi a determinati standard (chiamati NBF, ossia Norme di Buona Fabbricazione), simili a quelli per i produttori di farmaci. Inoltre sono tenuti a elencare le informazioni di contatto sul flacone, da utilizzare in caso di effetti collaterali. Tali effetti sono raccolti dal sistema Medwatch della FDA, che identifica i prodotti sospetti e ne impone il ritiro dal commercio. In Italia per segnalare eventuali effetti inattesi o reazioni avverse di Integratori Alimentari, Preparazioni Galeniche a base di erbe e altri preparati a base di erbe o di origine naturale è attivo dal 2002 un sistema che raccoglie le segnalazioni spontanee degli eventi insorti dopo l’assunzione/somministrazione attraverso la compilazione di una scheda. Le segnalazioni confluiscono poi presso l’Istituto Superiore di Sanità. Gli Integratori, purtroppo, vengono messi in commercio con relativa facilità senza bisogno di prove cliniche o tossicologiche, senza nemmeno dimostrazione di efficacia e possono essere acquistati senza prescrizione medica. Per essere venduti legalmente, basta che riportino la corretta

INTEGRATORI ALIMENTARI, ALIMENTI FUNZIONALI, ENDOFARMACI. ATTIVITÀ VANTATA, VALIDITÀ E SICUREZZA Obiettivo del corso Il corso ha la finalità di approfondire la conoscenza di questo segmento di mercato che “vale” quasi un terzo dell’intero fatturato farmaceutico. In un universo così composito, il corso si propone di far conoscere la reale efficacia dei vari integratori, che in alcuni casi è scientificamente documentata, mentre in altri è affidata più alla suggestione del marketing che a effettive qualità. Il corsista, al termine del corso, sarà in grado di prescrivere il giusto Integratore Nutrizionale in base alle effettive necessità del paziente. DOCENTE: Dr.ssa Isabella Pia Palmieri DATA DEL CORSO: 21-22 Novembre 2015 ECM: 12 crediti RICHIEDI PROGRAMMI DETTAGLIATI SEGRETERIA E SEDE: CPMA - VALET Divisione Didattica - Bologna Tel: 051 63.88.334 - www.valet.it - info@valet.it

dose giornaliera e l’avvertimento di non superare la dose giornaliera raccomandata. Sebbene le caratteristiche di molti integratori siano esaurientemente documentate, le evidenze scientifiche a favore del loro uso sono limitate a poche patologie quali stati di carenza nutrizionale e aumentato fabbisogno fisiologico. Le rivendicazioni di efficacia per molti altri rimangono altamente speculative. L’uso degli integratori, infatti, non rappresenta una soluzione rapida ai problemi di salute, ma deve essere solo una integrazione benefica e salutare nell’ambito di una dieta complessivamente bilanciata e di uno stile di vita attivo. Il loro uso ingiustificato e incontrollato può comportare dei rischi. Da qui l’esigenza di analizzare le diverse tipologie di formulazioni, avendo come obiettivo formativo una conoscenza approfondita per una scelta sempre ragionata e basata su dati scientifici che evidenzino le possibili

caratteristiche terapeutiche e i possibili effetti collaterali e i rischi legati, per esempio, a dosi molto superiori o non appropriate per chi le utilizza. Identificare i meccanismi alla base dell’azione protettiva/preventiva di questi componenti e l’analisi rischi/ benefici, rappresenta una delle principali sfide per il futuro della ricerca in campo biochimico e tossicologico. Indagare e conoscere gli effetti vantati e la validità di tali sostanze rappresenta anche l’unico modo per garantire la chiarezza prescrittiva Questo corso ECM è dedicato agli integratori al fine di rispondere con criteri scientifici alle richieste dell’utente. Infatti, mass media e mode hanno permesso uno sviluppo notevole di una multiterapia non senza rischi, non rispettando a volte le nozioni fondamentali di proporzioni, di sinergie e antagonismo tra nutrienti. ✘

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RINGIOVANIMENTO R3 DELLO SGUARDO

MEDICINA ESTETICA Dr. Alessandro Gennai Chirurgia Plastica Ricostruttiva ed Estetica Specialista in Chirurgia Generale Bologna e Milano

Le nuove indicazioni dell’estetica del volte ci dicono che non ci si può limitare alla semplice correzione degli inestetismi palpebrali

o sguardo riveste un ruolo fonL damentale, nell’estetica del volto. L’invecchiamento di questa parte

centrale del volto contribuisce infatti a conferire un aspetto stanco e triste a tutto il viso. Negli ultimi anni si è convenuto che quando si tratta l’estetica “dello sguardo”, in realtà si considera una vasta area periorbitaria e quindi non ci si può limitare alla semplice correzione degli inestetismi palpebrali. È nata così l’esigenza di definire l’area anatomica periorbitaria coinvolta nell’unità estetica dello sguardo.

UNITÀ ESTETICA DELLO SGUARDO Questa unità estetica periorbitaria comprende sopracciglio, palpebra superiore, palpebra inferiore, cornice orbitaria e parte superiore della regione malare (Fig.1). Una volta definita anatomicamente l’area coinvolta, è necessario andare ad analizzare quali siano le condizioni che si verificano durante i processi di invecchiamento di questa area anatomica; naturalmente queste condizioni hanno variazioni individuali legate a razza, sesso ed età . Per focalizzare il nostro argomento, dobbiamo defini-

Unità estetica dello sguardo

re alcuni parametri. I nostri pazienti sono prevalentemente di razza caucasica, di sesso femminile, e di età media compresa fra i 45 e i 50 anni. Quest’ultimo dato è confermato dalla mia personale casistica di più di 400 casi di ringiovanimento del volto chirugico, dove l’età media delle mie pazienti è 46 anni. Definiti i criteri di inclusione, abbiamo eseguito uno studio su 100 pazienti donna di razza caucasica tra i 45 e i 50 anni: su que-

Fig. 1: Unità anatomica invecchiamento dello sguardo 48

sta popolazione abbiamo valutato l’unità estetica dello sguardo secondo 6 parametri: a. discesa del sopracciglio; b. dermatocalasia vera; c. perdita di volume periorbitaria; d. erniazione adiposa sott’orbitaria; e. lassità cutanea palpebra inferiore; f. invecchiamento cutaneo (Tabella). Questa nostra valutazione ci ha fornito interessanti risultati: la prima causa (80%) di invecchiamento dello sguardo è la discesa della coda del sopracciglio che, associata a una perdita di volume dell’arco sopraciliare e del solco palpebrale (93%), determina una pseudo dermatocalasia. La dermatocalasia vera, ma di grado modesto, è presente nel 55% dei casi. Le erniazioni adipose sono anch’esse presenti nel 65% dei casi, ma la lassità cutanea della palpebra inferiore è presente solo in un 15%. La perdita di volume periorbitario (cornice orbitaria, solco orbitario e parte superiore malare) è presente nel 95% dei casi. L’invecchiamento cutaneo (fine rugosità perioculare e palpebrale) presente nel 95%.


RINGIOVANIMENTO R3 Da questa nostra valutazione possiamo concludere che se vogliamo efficacemente correggere l’invecchiamento dello sguardo dobbiamo correggere prima di tutto la perdita di volume, l’invecchiamento cutaneo, la discesa del sopracciglio ed eventualmente associare una leggera correzione cutanea della palpebra inferiore e dell’erniazione adiposa sottorbitaria. È evidente come la semplice blefaroplastica superiore associata a blefaroplastica inferiore esterna con resezione cutanea, non solo non rispondono alle esigenze di un ringiovanimento dello sguardo, ma addirittura “scheletrizzando” e “arrotondando” l’occhio, vanno esattamente nella direzione opposta. Nella nostra visione del ringiovanimento dello sguardo è necessario: 1. r iposizionare all’altezza corretta l’arco sopraciliare; 2. ripristinare i volumi persi; 3. rigenerare la cute. Ecco perché abbiamo voluto chia-

Fig. 3: dissezione

nel cuoi capelluto, la completa dissezione della cornice orbitaria; tale dissezione e sul piano sottoperiosteo nella porzione superiore della cornice orbitaria e sopraperiosteo e sotto muscolo orbicolare nella porzione laterale e inferiore (Fig. 3). Al termine della dissezione endoscopica, il sopracciglio viene fissato nella sua posizione originaria attraverso alcuni punti di sospensione (Gennai’s stiches) (Fig. 4). L’intervento viene eseguito in anestesia locale assistita in regime di Day Hospital.

Fig. 4: Gennai’s stiches

mare il nostro approccio al ringiovanimento dello sguardo R3. Queste tre correzioni potranno essere associate a una modesta blefaroplastica cutanea superiore e a una correzione dell’erniazione adiposa sottorbitaria attraverso una blefaroplastica inferiore transcongiuntivale che, evitando incisioni del muscolo orbicolare e resezioni cutanea, scongiura il rischio di “arrotondamento” dell’occhio.

RIPRISTINARE I VOLUMI E RIGENERARE LA CUTE Questi due obiettivi si raggiungono utilizzando la tecnica S.E.F.F.I. (Superficial Enhanced Fluid Fat Injection). Questa tecnica è stata da me standardizzata e pubblicata nel 2015 Aesthetic Surgery Journal (ASJ) [4]. Questa tecnica, grazie a una procedura di prelievo e preparazione differenziata, permette di iniettare tessuto adiposo, cellule staminali (ADSC) e fattori di crescita (PRP) con caratteristiche di fluidità differenziate per le varie aree dell’unità estetica dello sguardo. Il S.E.F.F.I. prevede il prelievo del tessuto adiposo e dello SVF con cannule a fori di aspirazione crescenti da 0.3, 0.5 e 0.8, ottenendo un tessuto da impianto con caratteristiche differenti sia per fluidità che per capacità

RIPOSIZIONAMENTO ARCO SOPRACILIARE Il riposizionamento dell’arco sopracialiare lo si può ottenere in modo stabile, sicuro ed efficace attraverso la tecnica endoscopica M.I.V.E.L. (Minimal Incisions Vertical Endoscopic Lifitng), tecnica da me standardizzata e pubblicata nel 2013 su Ophtalmic Plastic and Recostructive Surgery (OPRS) [1, 2, 3]. Tale tecnica prevede un approccio endoscopico attraverso incisioni di 2 centimetri 49


riempitiva e rigenerativa (Grafico). Naturalmente, grazie a queste differenti caratteristiche, questi tre tipi di tessuto verranno utilizzati in zone differenti e a quantità differenti (Fig.6). Anche questa tecnica viene eseguita in anestesia locale assistita in regime di Day Hospital. Il ringiovanimento dello sguardo può essere completato, nei casi indicati, con una modestissima rimozione cutanea della palpebra superiore e/o un’asportazione di tessuto adiposo a livello della borsa palpebrale inferiore con tecnica transcongiuntivale. ✘ Fig. 6: schema S.E.F.F.I. perioculare

BIBLIOGRAFIA 1. Gennai A. Endochirurgia estetica del volto. SEE edizioni Firenze. 2011. 2. Gennai A. Saponaro A,Iozzo I., El rol del lifting endoscópico fronto-témporo-orbitario e nel nuevo concepto de rejuvenecimiento facial: Mini-Invasivo, tensión moderada, restauración de volúmenesThe importance of brow-temporal-orbital endoscopic facelift in the new concept of facial rejuvenation: low invasiveness, moderate tension, volume restauration Cir.plást. iberolatinoam. - Vol. 35 - No 1 Enero - Febrero - Marzo 2009/Pag. 27-34. 3. Bernardini FP, Gennai A, Izzo L et al. Minimal Incisions Vertical Endoscopic Lifting and Fat Grafting as a Systematic Approach to the Rejuvenation of the Periocular Esthetic Unit. Ophthal Plast Reconstr Surg 2013;29:308– 315. 4. Francesco P. Bernardini, MD; Alessandro Gennai, MD; Luigi Izzo, MD; Alessandra Zambelli, MD; Erica Repaci, PhD; Ilaria Baldelli, MD; G. Fraternali-Orcioni, MD; Morris E. Hartstein, MD; Pier Luigi Santi, MD; and Rodolfo Quarto, MD Superficial Enhanced Fluid Fat Injection (SEFFI) to Correct Volume Defects and Skin Aging of the Face and Periocular Region

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S.E.F.F.I. SUPERFICIAL ENHANCED FLUID FAT INJECTION ringiovanire tonificando e rigenerando Obiettivo del corso Fornire gli strumenti teorici e pratici per utilizzare la tecnica SEFFI per il ringiovanimento del volto. Tale tecnica permette un bio ringiovanimento senza utilizzo di filler e materiali estranei ma sfruttando le potenzialità degli adipociti e delle ADSC (adipose derived stem cells) ; tale tecnica può essere anche associata a interventi chirurgici al volto come MIVEL, lifting tradizionale, blefaroplastica e fili di tensione. La tecnica può essere eseguita ambulatorialmente senza necessità di degenza. Il corso prevede una parte teorica ed una parte dove viene dettagliatamente illustrato il protocollo della tecnica. DOCENTE: Dr. Alessandro Gennai DATA DEL CORSO: 9-10 Ottobre 2015 ECM: 16 crediti RICHIEDI PROGRAMMI DETTAGLIATI SEGRETERIA E SEDE: CPMA - VALET Divisione Didattica - Bologna Tel: 051 63.88.334 - www.valet.it - info@valet.it

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