amcsrls@yahoo.it GIORNALE DEI TIFOSI DI JUVENTUS E TORINO - Anno ix - N. 3 - 20 OTTOBRE 2018 - Copia omaggio Il Punto
L'Analisi
Numeri e Statistiche
Accadde il...
Inquietudini extra-campo ma voglia di fuga-scudetto. I bambini riempiranno la curva Sud
Finalmente una Signora 'europea': si può vincere dando spettacolo, alla faccia dei 'catenacciari creativi'
Max ha già raggiunto Carcano e Trapattoni. Il prossimo passo sarà la Roma di Garcia
22 settembre 1957: quella rimonta firmata Boniperti-Sivori-Charles
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A CACCIA DI RECORD
CONTRO IL GRIFONE I BIANCONERI INSEGUONO LA NONA VITTORIA INIZIALE CONSECUTIVA IN CAMPIONATO E CERCANO DI EGUAGLIARE LA STRISCIA DI CAPELLO DEL 2006 JUVENTUS-GENOA | SABATO 20 OTTOBRE ORE 18
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Il Punto
Inquietudini extra-campo ma voglia di fuga-scudetto
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on si può avere tutto dalla vita, recita un vecchio detto popolare. È la sintesi più consona a descrivere il momento che il mondo Juve sta attraversando. Se è vero che sono già iniziate le ricerche storiche per ritrovare una squadra così forte nel passato bianconero, non di meno la “cornice” vive un travaglio, senza fine. L'ambiente è scosso dal CR7-affaire. La società predica serenità, ma fino a che punto, non è dato a vedere. La Juventus F.C. si sta per dare un nuovo assetto e pare quasi fatale la solita inchiesta che si fonda su dati discutibili e nella migliore delle ipotesi, già adottati per sentenze passate in giudicato. A poco serve far notare che la dirigenza è sempre stata considerata in sede proces-
suale “parte lesa”: la priorità è fare audience. Per ultima la costante presa di posizione del tifo organizzato contro il caro biglietti/ abbonamenti e la chiusura a doppia mandata delle elargizioni, dopo le note vicende che hanno sfiorato il presidente Andrea Agnelli. Troppi umori sulle gradinate della SUD, insieme ad una drammatica
frammentazione dei gruppi difficile da governare. Basta un coro non proprio edificante (strumentale?) e la scure del Giudice sportivo si abbatte sul cuore del tifo bianconero allo Stadium. I morti dell'Heysel non hanno pace, nel mentre. Così Juve-Genoa andrà in onda priva del supporto della curva ultras, sostituita dai bambini delle scuole calcio di Piemonte e Valle d'Aosta. Nulla di nuovo sotto i riflettori, data la prolungata ed ostinata scelta dello sciopero del silenzio. Eppure uno stadio con il settore più “caldo” vuoto è come una lasagna senza ragù. La squadra non si farà condizionare dall'esterno, concentrata come è nell'affrontare il primo di sei ostacoli che si prospettano da sabato alla nuova sosta per la nazionale. Dal Genoa al Milan, passando dal doppio confronto con i Reds di Mourinho. Ci si potrebbe trovare con la qualificazione agli ottavi di Champions in tasca ed
Preziosi: “Piatek un mix tra Riva e Inzaghi”
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il divario in campionato aumentato. Cristiano Ronaldo sembra tirato a lucido, al netto delle relative vicende, Douglas Costa è pronto a rientrare dopo la lunga squalifica più infortunio. Il Genoa, nonostante il cambio di allenatore, non è avversario morbido, dall'alto dei suoi 12 punti ed una gara da recuperare. Il pericolo vero proviene da Piatek, la sorpresa fatta punta, protagonista del prossimo mercato estivo. Ma il Grifone, a differenza delle prestazioni interne, fuori da Marassi appare sovente evanescente. Vedremo se sarà cosi anche stavolta. Marco Sanfelici
na intuizione clamorosa del vulcanico Enrico Preziosi, presidente del Genoa. La storia di un giocatore, Piatek, pagato 4 milioni che dopo pochi mesi e 8 partite italiane vale già diverse decine di milioni. Nell'intervista rilasciata in settimana alla 'Gazzetta dello sport' il padre-padrone dei grifoni ha parlato del suo 'colpo' di mercato: “Nessuno si era innamorato prima
di un giocatore cosi, che ha già 23 anni – ha dichiarato Preziosi - perché il campionato polacco non è mai stato molto seguito. E perché i top club preferiscono giocatori già pronti spendendo di più. La segnalazione fu di un procuratore amico, Giuffrida. Piatek mi ricorda Gigi Riva per alcuni suoi tiri rasoterra mentre per l’opportunismo ha qualcosa di Inzaghi, ma senza partire come lui sulla linea del fuorigioco. Io so bene che me lo porteranno via, perché è stratosferico e gli moltiplicheranno l’ingaggio per dieci. Siamo già tempestati di telefonate, dall’Italia e dall’Europa, tutti top club: chi vorrà Piatek dovrà essere serio e parlare con me, il resto lo considererò malcostume”.
Giornale sportivo per i tifosi di Juventus e Torino
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CHIUSO IN REDAZIONE ALLE ORE 17 DI GIOVEDÌ 18 OTTOBRE 2018
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L'Analisi
Finalmente una Signora 'europea': si può vincere dando spettacolo! Il nuovo corso sembra decimare i cultori del tatticismo svilente e gli apologeti del 'catenaccio creativo'
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alencia, Napoli all'Allianz Stadium e Udine, tre tappe differenti e un denominatore comune: una Juve che ha entusiasmato, a volte davvero tanto, per la palese evoluzione tattica in atto. Il punto apicale e tuttavia ragionevolmente accreditabile di ulteriore innalzamento è stato toccato sul prato della “Marotta Arena...”, in terra friulana, con una lectio magistralis che ha annichilito, e financo frustrato, le aspettative di coloro che confidavano in una “vera” partita. Si sta vieppiù consolidando, in virtù delle dosi industriali di carisma e mentalità riversati sull'ambiente da Cristiano Ronaldo, dell'enorme valore aggiunto apportato da Bonucci e Cancelo, e da una
cifra tecnica complessiva certamente non eclatante nella terra di mezzo, ma complessivamente all'altezza delle più serie candidate al trono d'Europa e forse, relativamente alle alternative, anche superiore, quello che la critica più illuminata agognava
da tempo: l'avvento di una squadra dalla connotazione fortemente europea e, pertanto, propositiva a tempo pieno, votata a giocare tutta la gara divertendo e divertendosi, capace di iniziare la propria manovra dalla linea difensiva, che si protegge prendendo possesso in massa della metà campo avversa e che non si accontenta del minimo sindacale rispettando così, sé stessa in primis e l'avversario poi, con un atteggiamento dominante e volto, sempre, alla violazione del perimetro ostile. Succede a dispetto del retroterra calcistico retrivo e sparagnino di chi l'accompagna per contratto che, furbescamente, ha ben compreso quanto la sua sopravvivenza calcistica ad alti livelli sia legata a doppio filo alla capacità di non contrastare la nuova direzione intrapresa dal vento societario; un turbine totalmente indifferente alla grandezza, presunta o reale, di chi deve scalzare... Lo sviluppo (autonomo) di una compagine per molti versi già superba, in quello che con Pogba sarebbe un autentico Dream Team, per quanto già godibile e, a parere di chi scrive, irreversibile, è solo agli albori,
giacché il processo di assimilazione della leggenda portoghese è tuttora in divenire, le intese generali solo abbozzate, il fraseggio stretto in prossimità della terra che scotta, le penetrazioni in area e le conclusioni a rete ampiamente passibili di miglioramento e
la centralità del “Sivorino” nel progetto di soggiogamento indiscriminato del pianeta palla, da acclarare pienamente. Il nuovo corso, dal quale è stata abolita la parola “sogno” ed eletto a obiettivo reale la “grolla” oggi detenuta dalle “merengues” sta decimando i
cultori dello psicotatticismo svilente, gli apologeti del catenaccio creativo, i teoreti convinti (solo loro) che per vincere occorra giocar male. Tutti sconfessati e molti novelli Saulo di Tarso sulla via di Damasco pronti all'abiura, come niente fosse e addirittura contenti, delle convinzioni in cui si sono crogiolati fino a maggio. Visto che si può prevalere anche giocando bene? Bene, bene, bene, per il momento e in attesa di ulteriori controprove, questa zebra che agghinda gli zoccoli in vista delle scorrerie continentali piace, convince e, parafrasando il poeta, un sentimento di vigore e di pace al cuor infonde. Augh! Ezio Maletto
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Numeri e Statistiche
di Massimo Fiandrino
Caccia alle 10 vittorie iniziali consecutive della Roma Allegri a un passo da Fabio Capello (2005/2006) e ha già eguagliato Carcano e Trapattoni
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l record di vittorie iniziali consecutive (10) appartiene alla Roma di Garcia nel Campionato 2013/2014. Gli avversari furono Livorno, Parma, Sampdoria, Inter e Udinese in trasferta ed Verona, Lazio, Bologna, Napoli e Chievo in casa dal 25 agosto al 31 ottobre 2014, la sequenza si è interrotta il 03/11/2014 nel pareggio a Torino con i Granata per 1-1. Il primato per la Juve è quello di Capello, che nel 2005/2006 collezionò 9 vittorie iniziali di fila. Gli avversari furono Chievo, Ascoli, Inter, Messina e Sampdoria in casa, ed Empoli, Udinese, Parma e Lecce in trasferta, dal 28
gol in questo torneo, un anno fa era a quota 10. MAX 13 VITTORIE SU 20 CONTRO IL GENOA
il Genoa eguaglia il suo primo iniziale del 2005/06. Allegri per la prima volta riesce nell'impresa di vincere le prime 8 gare iniziali di fila. Al massimo aveva raggiunto 6 successi consecutivi iniziali nel 2014/15 e 2017/18.
appartiene al Milan nel 1992/93 con 13 con Fabio Capello in panchina. 5 i punti in più della Juventus rispetto a un anno fa (3° posto con 19 punti).
13 le vittorie di Max Allegri in 20 precedenti ufficiali contro il Genoa (le ultime 4 consecutive e serie aperta), completano lo score 2 pareggi (l'ultimo il 23/11/2013 in Milan-Genoa 1-1) e 5 sconfitte (l'ultima il 27/11/2016 in Genoa-Juventus 3-1). Mai pari da mister bianconero contro il grifone in 9 sfide: 7 vittorie, 2 successi del Genoa.
27/11/2016 – Genoa-Juve 3-1 23/04/2017 – Juve-Genoa 4-0 26/08/2017 – Genoa-Juve 2-4
10 2013/14 Roma (Garcia) 9 2005/06 Juve (Capello) 8 1930/31 Juve (Carcano) 8 1985/86 Juve (Trapattoni) 8 2017/18 Napoli (Sarri) 8 2018/19 Juve (Allegri)
agosto al 26 ottobre 2005. La sequenza si interrompe con la sconfitta patita a Milano per 1-3 a opera del Milan. La Juve di Allegri se prosegue vincendo con
10 le vittorie iniziali consecutive della Juventus fra Campionato e Coppe (8 serie A + 2 Champions) il record assoluto
Piatek sempre a segno in questo torneo, da 7 turni iniziali consecutivi (i grifoni devono recuperare la prima giornata contro il Milan a causa della tragedia del ponte Morandi). Non accadeva dal 1994/95 con Batistuta, l'argentino andò in gol per 11 partite consecutive segnando 13 reti. Dopo Batistuta troviamo Pascutti del Bologna, che nel 62/63 andò a segno nelle prime dieci gare consecutive segnando 12 reti. A quota 9 consecutive ecco Boffi del Milan (39/40) e Trezeguet della Juventus (2005/2006). Piatek è il capocannoniere attuale del torneo con 9 gol e una gara in meno. Ecco la sequenza delle sue reti: Genoa-Empoli 2-1 (1) 26/8/18, Sassuolo-Genoa 5-3 (2) 2/9/18, Genoa-Bologna 1-0 (1) 16/9/18, LazioGenoa 4-1 (1) 23/9/18, Genoa-Chievo 2-0 (1) 26/9/18, Frosinone-Genoa 1-2 (2) 30/9/18, Genoa-Parma 1-3 (1) 7/10/18
MISTER JURIC, 1 VITTORIA E 2 KO CONTRO I BIANCONERI
LE MIGLIORI STRISCE INIZIALI CONSECUTIVE
JUVE 10 CONSECUTIVE INIZIALI TRA CAMPIONATO E COPPE, INSEGUE IL RECORD MILAN (13)
PIATEK, LA SORPRESA DEL TORNEO
18 le reti realizzate dalla Juve. I Bianconeri a segno con 9 giocatori diversi: Mandzukic 4; Ronaldo 4; Bernardeschi e Matuidi 2; 1 Bonucci, Khedira, Dybala, Pjanic, Betancur e un'autorete completa lo score. Bianconeri solo 5 gol subiti. Dybala solo un
MADAMA 40 VITTORIE SU 51 IN A. ULTIMO KO A TORINO NEL 1991 2 le vittorie dei Grifoni a Torino in Massima Divisione contro la Juventus, il primo successo “corsaro” il 28/11/1937 per 2-1 (reti dei liguri con Figliola e Arcari III),
l’ultima il 20/01/1991 per 1-0, gol vittoria di Skuhravy al 37' del primo tempo. 7 le reti di John Hansen (Juventus) il bomber delle sfide, precede Gabetto (Juventus) a 6, poi Borel II e Roberto Baggio (Juventus) a quota 5. Il Bomber del Genoa è Trevisan con 4 reti e autore dell’unica doppietta del Genoa a Torino e a segno per tre gare di fila dal 1941/42 al 1946/47. In tutto sono 5 le triplette delle sfide
tutte bianconere con Vecchina, Cesarini, Gabetto, Charles e Roberto Baggio. 9 i pareggi fra le due squadre, gli ultimi due allo Juventus Stadium, il 26/01/2013 per 1-1 e il 22/10/2012 per 2-2. 8-1 la gara più ricca di gol, 9 e successo della Juve, era il 19 novembre 1933 40 le vittorie della Juve in Serie A a Torino, le ultime 5 consecutive, l'ultima il 22/01/2018 per 1-0 con rete di D. Costa al 16'.
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Accadde il...
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22 settembre 1957 di Ermanno Vittorio
Quella rimonta firmata Boniperti-Sivori-Charles Juventus-Genoa 3-2 JUVENTUS: Mattrel, Corradi, Garzena, Emoli, Ferrario, Colombo, Boniperti, Nicolè, Charles, Sivori, Stivanello. Allenatore: Brocic Ljubisa GENOA: Franci, Becattini, Monardi, Viciani, Carlini, Delfino, Abbadie, Dalmonte, Corso, Leoni, Frignani. Allenatore: Magli Renzo Marcatori: 13° Corso, 14° Becattini, 32° Boniperti, 73° Sivori, 86° Charles Note: Splendida giornata di sole, spettatori 35.000
L
a rinnovata Juventus del giovane Presidente Umberto Agnelli si presenta con acquisti di tutto rilievo: sono arrivati l’argentino Sivori ed il gallese Charles, dal Padova il giovane attaccante Bruno Nicolè ed i ritorni da prestiti di Mattrel, Boldi, Ferrario, Patrucco, Turchi. Le cessioni non sono state da meno, soprattutto quella di Kurt Hamrin per lasciare spazio ad un giocatore proveniente da altre Federazioni (all’epoca si potevano schierare due “stranieri”). Sono partiti molti giovani tra cui Caroli, Aggradi, Antoniotti, Conti, Donino, Robotti, Romano e Voltolina. La squadra sin dalle prime uscite stagionali, per merito dell’allenatore, lo jugoslavo Brocic, dimostra di avere un attacco in piena forma anche grazie al sacrificio di Boniperti che si sposta sulla fascia destra per lasciare in mezzo spazio e gioco all’estro di Omar Sivori; all’ala sinistra viene schierato Stivanello, veloce ed incisivo, prezioso soprattutto per i cross che arrivano puntali per il centravanti Charles ed il giovane Nicolè. La difesa è comunque solida impostata sui centrali Garzena e Ferrario mentre
Emoli e Colombo si occupano di coprire il centrocampo ed aiutare in fase difensiva. Si tratta di una squadra che imposta gioco e regala spettacolo partita dopo partita anche se dobbiamo ricordare in agosto il capitombolo a Bologna dove i rossoblù in amichevole infliggono un netto e rotondo 6-1 alla Juve con l’ala sinistra bolognese Ezio Pascutti sugli scudi per una quaterna che in Emilia ancora ricordano. La sfida del Comunale è attesa anche perché il Genoa deve riscattare due sconfitte iniziali che hanno portato polemica ed ansia. La partenza rossoblu è fulminante, due gol in un solo minuto: prima
ci pensa l’estroso uruguayano Abbadie con una azione spettacolare a seminare il panico nella difesa bianconera centrando basso in diagonale verso la porta di Mattrel che non riesce a bloccare il pallone che viene ribattuto in gol dal giovane Antonio Corso. Appena il tempo di riprendere il gioco ed il difensore rossoblù Becattini dalla sua metà campo scaglia un pallone verso la porta bianconera, Mattrel abbagliato dal sole calcola male la traiettoria del pallone che rimbalza e lo supera beffandolo. Per Becattini si tratta della prima segnatura in campionato, al Genoa dalla stagione 1945/46, non aveva mai segnato. La gioia
dei genoani è notevole ma non conoscevano bene il trio delle meraviglie Boniperti-CharlesSivori! La squadra bianconera cinge d’assedio il fortino genoano che capitola intorno alla mezz’ora, azione di Sivori che dribbla due avversari e di precisione serve l’accorrente Boniperti che piazza un preciso pallone in diagonale battendo Franci. Nella ripresa spicca un azione di Stivanello al 23°: centra un pallone che viene spizzicato di testa da Charles, sembra gol ma il pallone prende il palo e termina la sua corsa fuori dalla porta. Il pareggio è comunque nell’aria e giunge quasi alla mezz’ora grazie ad Emoli che serve Charles, colpo di testa del gallese per l’accorrente Omar che da pochi passi gonfia la rete portando così i bianconeri in parità. Nella fase finale il Genoa subisce le folate offensive juventine che vanno vicino al goal con un forte tiro di Boniperti deviato in angolo dal portiere Franci; calcia dalla bandierina Boniperti che serve di precisione Charles, il gallese svetta più in alto di tutti e di testa colpisce con violenza e precisione facendo terminare il pallone nell’angolo non coperto da Franci. Dopo pochi minuti l’arbitro Menchini fischia la fine ed il pubblico regala una ovazione alla squadra che ha saputo risolvere una partita che sembrava compromessa dopo soli 14 minuti. La stagione sarà trionfale per la Juve: scudetto n° 10, prima stella bianconera, 51 punti in 34 partite, miglior attacco del torneo con 77 gol, Charles capo cannoniere del campionato con 28 reti, Charles e Sivori segneranno insieme 50 gol. Per il Genoa sarà un campionato sofferto, comunque si salverà con 30 punti: ottima la stagione del “Bomber” Abbadie con 13 marcature.
È tutta scena
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el corso degli anni, e maggiormente con l'avvento dell'era Juventus Stadium, si è spesso sentita la lamentela nostalgica contro uno sport pallonaro sempre più schiavo dei media che "riduceva" l'andare allo stadio ad un semplice andare a teatro. Vuoi mettere la bellezza dello stare in piedi, magari sotto la pioggia, a cercare di intravedere un goal di Platini tra gli ombrelli dei vicini? Gli esempi potrebbero proseguire a lungo ma non si vuole fare qui la classifica di quale delle due esperienze sia migliore. Se d'altronde vi trovate a leggere questo pezzo con in mano 'JuveToro' in fondo una scelta, almeno per questo fine settimana, l'avete fatta. Lasciatemi però contestare quella strana e assolutamente non dimostrata idea che chi vada allo stadio non metta assolutamente piede in un teatro e viceversa. Quasi ci fosse una inevitabile alternativa di vita tra il dionisiaco dei gradoni di una partita di calcio e l'apollineo distendere il deretano sul velluto di una poltrona collocata in platea. Non avrebbe forse bisogno lo spettacolo di pallone di un po' di quella grazia ed educazione che si respira a teatro? Non servirebbe forse al pubblico teatrale quella vitalità e passione sfrontata che anima i Colossei contemporanei così come auspicava già Artaud? In un giornale dedicato al calcio torinese, a Juve e Toro, questa neonata rubrica vuole provare a percorrere il lato opposto della strada. Ad andare contromano. E a suggerire a voi lettori che attendete il fischio di inizio la cronaca "tifosa" delle partite "teatrali" in scena nella città di Torino. La fortuna vuole che la "prima di campionato" sia già da subito un big match scudetto. E per giunta un derby, giocato tra le mura del Teatro Stabile di Torino. Un Arlecchino, allenato da mister Binasco (regista), di scena
al teatro Carignano, contro un Danny Boodman T.D. Lemon Novecento guidato dalla coppia Allegri - Vacis. Tutti e due gli spettacoli in scena fino al 28 ottobre: il primo allo stadio (teatro) Carignano, il secondo allo stadio (teatro) Gobetti. Si potrebbe quasi ipotizzare un Juve contro Toro. La passione ed il cuore della narrazione di Allegri (Eugenio, l'attore...) che porta in scena, come capita oramai ininterrottamente negli ultimi 14 anni, il testo di Baricco sul viaggio in transatlantico più famoso degli ultimi anni. Una figura quella di Novecento che ci accompagna in un percorso capace di far rivivere le emozioni che un tifoso granata sentirebbe al suono delle parole Meroni..., 1977..., Mondonico..., Superga... Dall'altra parte un Arlecchino servitore di due padroni che rappresenta teatralmente, per ogni regista e per ogni attore, la sfida juventina alla Champions. Una sfida che risulta banale provare a vincere con le foto ricordo delle edizioni passate ovvero adoperando le maschere della tradizione di Goldoni. Una sfida ancora più affascinante perché giocata sulla realtà moderna e che uno dei migliori "allenatori teatrali" come Binasco affronta juventinamente con due Ronaldo della scena come Balasso e Di Mauro. Novecento e Arlecchino. Toro e Juve. Semplicemente un teatro capace di offrire sensazioni uniche, a modo loro, come quelle di uno stadio. Andremo a vederli per voi. Ve li racconteremo la settimana prossima. Sarebbe bello poterci ritrovare accanto, come capita sui seggiolini dello stadio, anche sulle poltrone del teatro. Che sia calcio o che sia scena comunque sempre con una grande passione. Don Moreno Filipetto
News Teatro ■ 'Donka-Una lettera a Chechov' al Colosseo Si apre con la Compagnia Finzi Pasca la stagione del Teatro Colosseo di Torino. Il 20-21 ottobre va in scena «Donka-Una lettera a Chechov». Un cast internazionale di abili interpreti, clown decadenti, musici, danzatori e acrobati animerà la scena, mentre le musiche composte da Maria Bonzanigo si stenderanno come un tappeto sonoro, richiamando le atmosfere della lontana Russia. ■ Al Gioiello il I° 'Festival Gipo' A Gipo Farassino, autentico «Zingaro di Barriera», Torino Spettacoli, nell'ambito del cartellone «Piemonte in Scena», ha dedicato al grande chansonnier torinese, dal 18 al 21 ottobre al Teatro Gioiello, un ricordo ed un tributo. Ideatore e patron della
manifestazione, Gian Mesturino, che insieme agli amici di Gipo ed alla figlia, Valentina Farassino, ha voluto fortemente questo Festival. ■ Al Gobetti 'Novecento' di Baricco Al Teatro Gobetti di Torino, fino al 28 ottobre, va in scena «Novecento» di Alessandro Baricco, con Eugenio Allegri e la regia di Gabriele Vacis. Allegri ridà nuovamente vita al suo personaggio più emozionante, il musicista jazz che dal Virginian, il grande transatlantico dal quale non scende mai, riesce a cogliere l’anima del mondo. Collaudata dal tempo e dalle repliche, la vicenda leggendaria del grande pianista jazz, che vive in simbiosi con il piroscafo sul quale è cresciuto. Paolo Rachetto
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