CASAINSIEME ONLUS. CENTRO DIURNO ALZHEIMER

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MICHELE DE LUCCHI

CENTRO DIURNO ALZHEIMER SALERANO

22 . 01 . 2015



MICHELE DE LUCCHI

CENTRO DIURNO ALZHEIMER SALERANO



L’Alzheimer è una occasione per indagare i comportamenti dell’uomo contemporaneo. La sindrome di Halzheimer esterna in modo progressivo azioni e pensieri che si muovono tra fasi di coscienza e fasi di incoscienza esattamente come, in modo lieve, possiamo sperimentare individualmente, vivendo in una società sana ma che subisce un forte grado di stress. La progressiva perdita di memoria dell’Alzheimer può essere interpretata come un cavalcante distacco dalla realtà, in cui il fare si fa innocente, non premeditato. Si annullano gli obiettivi e l’azione diventa pura energia, ad oggi non del tutto esplorata. L’Alzheimer è una malattia che non prevede guarigione, miglioramenti o adattamenti futuri. Ad oggi non esistono terapie

per guarire: soltanto alcuni trattamenti farmacologici ed extra-farmacologici che rallentano, calmando il paziente, la malattia. Un aiuto reale consiste nel progettare ambienti adeguati, capaci di accogliere la fenomenologia della malattia e, in particolare, è di fondamentale interesse occuparsi del costante stimolo del fare. La terapia del fare prevede di mettere finalmente a contatto il mondo Alzheimer e la società contemporanea. Il vero obiettivo è innescare un meccanismo che unisca la creatività cosciente con il fare innocente, che permetta loro di convivere “producendo” inedite relazioni. L’energia Alzheimer ci fa sentire un po’più liberi e con il fare innocente diamo valore e dignità all’Alzheimer.

Michele De Lucchi, Municipio di Ivrea, Sala Dorata, 12 marzo 2010


1.

C’è un ricciolino nascosto in questa mappa. È il ricciolino che porta a Villa Sclopis! È un posto nascosto, riservato a persone molto speciali alle quali merita dedicarsi.



2.

La strada che sale la collina è stretta e pericolosa ma è metaforicamente molto adatta a rappresentare l’esistenza dell’uomo sulla terra. Parte in basso e sale in alto, parte dal mondo abitato, attraversa l’autostrada rumorosa e arriva in cima alla collina verde e silenziosa.



3.

Il ricciolo ci fa ricordare che l’universo è curvo e che tutto ritorna al punto di partenza, anche la vita. Lo ha capito Einstein e la sua teoria ha rivoluzionato l’idea che l’universo si muova per traiettorie rettilinee.



4.

Nel settembre del 1999 c’era una grande costruzione in lamiera scura, una grande baracca prefabbricata fatta per allestire aule per la scuola. Era bassa e larga e nei mie ricordi era un po’ lugubre, perchÊ aveva poca luce e sembrava una baracca militare che nascondeva armi micidiali.



5.

Adesso quella vecchia baracca è ancora una baracca, ma per lo meno è aperta e piena di luce e sta per diventare il Centro Diurno per i malati di Alzheimer. Una baracca solida e sicura, luminosa e pulita è meglio di una reggia presuntuosa e arrogante.



6.

Se la guardiamo in pianta sembra la figura di un uomo con una grande pancia che è la sala d’incontro che sta al centro di tutto l’edificio. Alla testa c’è la veranda e il cappello è la balconata. Gli ospiti entrano a destra e il personale a sinistra. Dalle porte in basso si va in giardino.



7.

Le braccia sono costituite dall’area calma e da quella attiva, ben separate e indipendenti. Il Centro Diurno Alzheimer è destinato ai malati, al personale dedicato e ai parenti. Ognuno ha esigenze diverse e la malattia produce effetti degenerativi non facilmente catalogabili.



8.

In basso, al posto del piede destro sono sistemati i servizi, ben attrezzati e organizzati. Al posto del piede sinistro c’è il caffè Alzheimer per concedere un momento di relax ma anche un punto di incontro tra i parenti che possono scambiarsi esperienze e quattro parole di distrazione.




9.

Ăˆ alla fine un grande spazio su un piano unico, organizzato attorno a un’area centrale che smista i vari ambienti e permette un controllo visivo immediato ed efficiente.



10.

La sala gode di un meraviglioso affaccio verso la valle. C’è una veranda luminosa che potrà essere utile d’inverno e d’estate “per rimanere dentro e sentirsi fuori”. La sala è dotata di lucernari che portano luce anche nella parte più interna.


11.

I lucernari portano una luce zenitale che in certi momenti della giornata potrĂ proiettarsi sul pavimento. Si potrĂ guardare il cielo e mettere qualche poltrona per distendersi a guardare in alto, lontano, verso il futuro.



12.

La forma dell’edificio è molto semplice, familiare e rassicurante. Avrebbe senso diversamente? Il tetto ha due lunghe falde in lamiera dolcemente inclinate. Il terreno su cui poggia è inclinato e il basamento rivestito in sasso contiene le apparecchiature per gli impianti tecnici.



13.

Verso monte la sporgenza del tetto diventa un lungo portico che protegge gli ingressi e ombreggia la facciata al mattino.



14.

Il portico è l’area tra l’interno e l’esterno. Ci fa pensare allo spazio temporale tra il presente e l’eternità.



15.

L’edificio è basso e non disturba la Villa. È discreto e umile come si addice al ruolo a cui è destinato. È sistemato in fondo al prato da cui si gode una vista meravigliosa. C’è un posto migliore al mondo?



16.

È rivestito completamente di legno che con il tempo invecchierà e si naturalizzerà confondendosi nell’ambiente. C’è un destino migliore per una qualsivoglia esistenza?



17.

Il legno è trattato ad assicelle e viene fissato lasciandolo libero di muoversi come vuole lui. Il legno non si lascia imprigionare e se troppo costretto si vendica spaccando tutto. Succede cosÏ anche con gli uomini.



18.

Tutte le apertura sono trattate come porte per portare all’interno il massimo di aria e di luce. La protezione è realizzata con un parapetto di bacchette di ferro come si facevano le ringhiere una volta. È il sistema più semplice, bello ed economico e dà il massimo di trasparenza.



19.

Il Belvedere è una larga balconata ovest. Si gode la vista dell’ampia valle coltivata e le montagne sul fondo. Ăˆ la vista di un paesaggio miracolosamente intatto e puro. Una vera gioia per lo spirito che dĂ forza e speranza a tutti. Riappacifica con il mondo.




Progetto Michele De Lucchi Responsabile di progetto Angelo Micheli Team di progetto Silvia Figini Francesco Forcella Alessandro Ghiringhelli Committente Associazione Casainsieme Onlus Luogo Salerano Canavese, Torino Cronologia 2013 concept 2015 completamento


Stampato a Milano nel gennaio 2015



13_0573_VILLA SCLOPIS ALZHEIMER / ASSOCIAZIONE CASAINSIEME


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