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News dagli Amici di Angal
a cura della sezione torinese dell’Associazione “Amici di Angal”
Numero 18 – NOVEMBRE 2016
In questo numero:
Il punto su Angal
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E lontano da Angal…
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Testimonianze Un ininterrotto cammino di crescita (di Mauro Brighenti)
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L’amico ritrovato (di Francesco Pelligra)
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Afoyo matek, Angal! (di Maria Stella Pelligra)
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Nuovi orizzonti operativi (di Piero Marsiaj)
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Un anniversario 14 dicembre 1966-2016
I manufatti di Abòk, un ragazzo di Angal
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Il punto su Angal Irish Blessings to Angal Hospital (a cura di Rita Polo) May the road rise to meet you… *
Medical Superintendent. In pratica l’organico ai vertici dell’Ospedale è così cambiato completamente. Al momento manca ancora, però, chi dovrà esercitare il ruolo chiave di C.E.O. (Chief Executive Officer), che tradotto in italiano potrebbe corrispondere al Direttore Generale delle nostre aziende, colui che terrebbe le redini dell’Ospedale in armonia con Diocesi e Governo e per il quale stiamo ancora cercando una persona di nostra fiducia.
La bufera più grossa è passata sopra Angal senza fare danni irreparabili, soprattutto grazie all’impegno della nostra Associazione, ma in effetti per il momento la strada è ancora in salita. Dopo aver spulciato in ogni angolo e rimosso cortine di ragnatele che celavano mancanze e difetti, è in atto la radicale “ristrutturazione” amministrativa e contabile dell’Ospedale. Simon, l’Amministratore uscente, è stato liquidato e, mediante regolare concorso, con attenta valutazione dei candidati, sono stati assunti un nuovo Amministratore (Mr Ochola Richard), una nuova Matron (Mrs Grace Kinyera) e una Responsabile delle Risorse Umane dal nome bizzarro (Mrs Vicky Opika Opoka), che sembrano promettere bene. Purtroppo anche il Direttore Medico dell’Ospedale, Jimmy Odaga, rientrato ad Angal l’anno scorso dopo la specializzazione in Chirurgia (da noi sponsorizzata), si è licenziato improvvisamente e inderogabilmente, accampando ragioni di sicurezza (personale e per l’Ospedale, in quanto considerato da tutti “amico di Simon”). Uno dei medici presenti (attualmente 4), Benard Tugume, giovane intelligente e impegnato, ha assunto quindi il ruolo di
Il Management Team.
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La riforma ha interessato comunque tutto il settore delle Risorse Umane. Sono state regolarizzate le posizioni lavorative, definite le scale salariali comprendenti anche le quote previdenziali, si sono scritti contratti chiari con annesse “Job descriptions” precedentemente condivise col personale. L’organico presente in Ospedale attualmente appare sufficiente, anche se resta sottodimensionato rispetto agli standard ministeriali previsti per i 260 posti letto che conta. Insomma gli ingranaggi sono stati riparati, riposizionati, lubrificati. Ora siamo in fase di rodaggio. Seguiamo attenti questa macchina che abbiamo scelto di far correre, almeno per il momento, al meglio sulla strada che le è familiare, quella della Sanità di base, senza avviarla su percorsi sconosciuti e pericolosi come quelli delle Discipline Specialistiche. E speriamo che ci sia ora un po’ di discesa…
agosto e poi in ottobre, assumendosi il compito di gestire il Settore Sociale dell’Associazione. Ad ottobre sono tornati ad Angal dopo lunga e sofferta assenza anche Mauro Brighenti (anestesista) e Francesco Pelligra (odontoiatra della SMOM). Ma la ciliegina sulla torta è costituita sicuramente da Giovanni e Soumia Cardellino, che a novembre hanno raggiunto l’Uganda, mettendo di nuovo Angal in cima alle loro priorità a costo di notevoli sacrifici.
…May the wind be always at your back...
Si sta elaborando un nuovo Statuto per l’Ospedale e si stanno ponendo le basi per un cambiamento epocale, già avvenuto in altre sedi dell’Uganda: la semiautonomia dell’Ospedale dalla Diocesi per quanto riguarda la gestione, che verrebbe ad essere così più agile e meno vulnerabile da parte di interferenze esterne, talvolta pericolose. Si cerca inoltre di fortificare la posizione della nostra Associazione, ratificando che dev’essere presente con i suoi rappresentanti nei momenti chiave (Board of Governors e vari comitati) come Consulente tecnico del Management.
…May the sun shine warm upon your face… In questo difficile periodo chiediamo a Dio di illuminare la nostra mente e di non farci mai mancare la lungimiranza ma anche l’energia, l’entusiasmo, l’amore per l’essere umano. E, perché no, che resti saldo il buon senso!
Altri importanti cambiamenti sono già avvenuti, anche all’interno della Onlus. Si è voluto ad esempio separare formalmente l’attività inerente all’Ospedale da quella riguardante il Settore Sociale, che comprende come sempre i progetti cardine di Assistenza agli orfani e ai malati di AIDS, Samaritan Fund, Supporto ai più poveri, Assistenza ai ragazzi ciechi (finora sporadica), la rinnovata Scuola materna, ma anche nuove iniziative di promozione giovanile, come la collaborazione con le Associazioni ATLA e AYPA: la prima è una Onlus fondata da un infermiere locale, Robert, per impiegare nell’agricoltura e nell’artigianato gli orfani, che, finita la scuola primaria, non rientrano più nel Progetto Orfani; la seconda (Angal Youth Promotional Assistance) è un’Associazione finalizzata all’inserimento di giovani nel mondo del lavoro, con attività di qualificazione/formazione, di volontariato, di promozione culturale.
Col vento in poppa, la spola delle nostre presenze è continuata anche in questo semestre. Soprattutto Italo Nessi, nel corso di frequenti missioni in loco (a giugno, agosto e ottobre) ed attività di supervisione a distanza, ha svolto un immane lavoro sia di mediazione fra l’Ospedale, la Diocesi e le autorità governative (a livello del Distretto, dell’UCMB e del Ministero della Sanità ugandese), sia di rinnovo degli accordi formali tra le varie parti in causa e di pianificazione. E’ stato affiancato da Laura Cunico come amministrativa-contabile (nostro garante semipermanente ad Angal nel corso dell’intero anno) e da Angelo Chemello come tecnico-logista (recatosi ad Angal a giugno). Anche Mario e Claudia Marsiaj sono tornati alla “fonte della loro eterna giovinezza” dalla fine di luglio all’inizio di settembre, seguendo col loro occhio attento ed esperto l’evolversi della situazione, capaci di cogliere in virtù della loro conoscenza profonda delle persone e dell’ambiente sfumature e criticità che ad altri, nella loro visione “dall’alto”, potrebbero sfuggire. Come sempre hanno eseguito anche i compiti programmati, come la visita agli orfani di Angal e Parombo e la supervisione della Nutrition Unit, invariabilmente affollata. In agosto sono stati raggiunti da Francesco Scarpari, che persiste nel suo impegno generosissimo per Angal. Piero Marsiaj è tornato ad Angal in
I ragazzi coinvolti nel progetto AYPA.
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E lontano da Angal...
Dal punto di vista tecnico-logistico gli austriaci di Horizont 3000 stanno progredendo nella gigantesca opera di ristrutturazione del sistema idroelettrico e di smaltimento dei rifiuti dell’Ospedale. Contemporaneamente ad Angal sta arrivando la corrente elettrica nazionale (WNRECO), che potrebbe far risparmiare sul carburante del generatore. Ma è notorio che tale fonte di elettricità non è purtroppo ancora affidabile. Chi invece ha deluso con l’assoluta mancanza di buon senso è la Cooperazione Belga, che pretende di porre ai suoi finanziamenti vincoli assurdi: fare la visita completa di 200 bambini negli angusti ambienti interni della Pediatria in nome della privacy, ad esempio, non ci sembra un dettame illuminato…
25/05/2016 Ad Orgiano (VI) incontro con studenti, genitori e autorità del Comprensorio Scolastico. Da quasi vent’anni gli allievi di questa scuola organizzano la “merenda solidale” dedicata ai loro coetanei di Angal e ci consegnano il ricavato durante la festa di fine anno, orchestrata (è proprio il caso di dirlo, visto che ogni classe si esibisce in un saggio musicale) con passione e professionalità dai vari insegnanti. Ma quello che ogni anno ci colpisce è l’impegno di tutti, docenti e famiglie, nel progetto formativo dei ragazzi in età evolutiva. 19/06 A Cavalo (VR) riunione conviviale con un gruppo di infermieri dell’Ospedale di Negrar, interessati alla nostra esperienza e ai progetti a sostegno dell’Ospedale di Angal.
…And rains fall soft upon your fields... E’ facile intuire che la presente evoluzione del quadro si accompagna ad una crescita del budget da coprire. Il Sistema Sanitario ugandese sta cambiando e sta diventando molto più simile, almeno dal punto di vista formale, a quello occidentale, nel bene e nel male. Ad esempio impone che gli ospedali, governativi o diocesani che siano, paghino i contributi pensionistici per i loro dipendenti, che adeguino le radiologie (con personale formato, apparecchiature che non disperdano radiazioni, edifici confacenti, dosimetri), che prossimo Piano Strategico prevedano un’Assicurazione per gli eventi avversi. Aumenta la qualità ma ci sono implicazioni pratiche ed economiche che il Governo ovviamente non è in grado di sostenere.
16-18/07 A Villabalzana (VI) la presenza di “Amici di Angal” durante la “Sagra della soppressa” è ormai una tradizione, come il nostro mercatino di artigianato africano. Quest’anno hanno dato un contributo, per il nuovo asilo, anche il Coro della Stella e i bambini della scuola materna del posto. 18/09 Alla Torretta di Nanto (VI) annuale Angal Day, preceduto dalla riunione del C.D. di “Amici di Angal”. Quindi Messa celebrata dai Padri Comboniani Gino Stocchero e Luigi Sala. Nel pomeriggio Assemblea generale dei Soci (una cinquantina), durante la quale è stata presentata la difficile situazione dell’Ospedale, che in questo momento esige l’impegno di tutti per uscire dalla crisi. L’Assemblea si è conclusa con la nomina del nuovo Consiglio Direttivo, ora composto non più da 7 membri, ma da 5: Mario Marsiaj (presidente), Giovanni Cardellino (vicepresidente), Italo Nessi, Francesco Scarpari e Piero Marsiaj. Un sentito grazie a tutti coloro che hanno partecipato e contribuito con dolci e torte varie.
Per questo si sta iniziando a stilare il prossimo Piano Strategico con una certa qual apprensione. Soprattutto si è consapevoli che l’impegno e la responsabilità che da più di 50 anni ci si è assunti nei confronti dell’Ospedale e della popolazione di Angal devono avvalersi ormai di un fundraising ben strutturato ed efficace, con la fondamentale collaborazione di tutti gli uomini di buona volontà per diffondere la sensibilità verso i problemi degli ultimi in ogni modo possibile. Si cerca di instaurare un meccanismo di finanziamento tale per cui, come sempre, non sia necessario aumentare le rette dei pazienti per coprire i costi della macchina. La sostenibilità non può avvenire a spese dell’accessibilità…
…And until we meet again, May God hold you in the palm of His hand. Noi mettiamo i nostri 5 pani e 2 pesci. Al resto, Signore, pensa Tu. Celebrazione della Messa all’Angal Day.
In ottobre, mese missionario, Mario e Claudia hanno risposto all’invito di parlare, nelle Chiese di Torri di Arcugnano, Villabalzana e Pianezze, delle motivazioni che li hanno spinti a partire per Angal, delle sfide che si sono trovati ad affrontare e degli obiettivi che sono riusciti a raggiungere. * Questo verso, come gli altri che seguono, fanno parte della Benedizione del Viaggiatore Irlandese (Irish journey blessing), una delle più belle opere che la tradizione attribuisce a San Patrizio
19/11 A Cinisello Balsamo (MI) riunione del nuovo C.D. Tra i numerosissimi temi discussi, anche la necessità di affrontare in modo professionale il fundraising.
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Testimonianze
quanto insegnato negli anni passati dal Dr. Busato e da altri anestesisti e ora sono in grado di somministrare un’anestesia efficace e sicura. I problemi ci sono sempre, tanti e di vario tipo, ma sapendo quanto lavoro e impegno sia richiesto per mantenere in funzione e con un buon livello di efficienza un ospedale, mi sembra quasi un miracolo che si siano superate tante difficoltà e si continui a lavorare con l’intento di migliorare ulteriormente. Sono rimasto sorpreso ed ammirato nel vedere quanto l’Associazione sia riuscita a fare e stia facendo per mantenere l’opera in funzione e accrescerne la funzionalità. Quando mi è capitato di tornare in qualche paese africano, sono sempre rimasto colpito dalla capacità delle persone di accettare le situazioni sfavorevoli e andare avanti. E’ stato così anche qui, ad Angal, dove ne ho ritrovate molte, conosciute in passato, che mi hanno raccontato la loro vita e con le quali ho potuto rivivere nel ricordo tanti momenti condivisi. Posso solo aggiungere che stare con loro, conoscerle un po’ di più e lavorare ancora insieme è stato per me un regalo.
Un ininterrotto cammino di crescita di Mauro Brighenti
Sono tornato ad Angal nell’ottobre appena trascorso, dopo 29 anni dal mio primo arrivo. Allora ero un giovane medico, neomarito. Con Cristina mia moglie ci mettemmo a disposizione cercando di imparare e di fare del nostro meglio. Il St. Luke era un Ospedale condotto da Italiani, suore e medici. Il personale ugandese si limitava ad eseguire ciò che gli veniva richiesto. Al mio ritorno ho trovato tanti cambiamenti. La parte degli edifici, delle attrezzature, pur rimanendo semplice e limitata, è molto migliorata e mi ha dato subito la misura dell’impegno che gli “Amici di Angal” hanno mantenuto in questi anni. Molte le novità nelle infrastrutture: un sistema fognario nuovo; la possibilità per i parenti di attingere acqua in Ospedale; un nuovo e grande serbatoio dell’acqua; un impianto di pannelli solari molto efficace, che garantisce la luce anche di notte e a volte anche l’uso della sala operatoria in emergenza, senza dover accendere il generatore. Ho ben presente la difficoltà di installare e mantenere in funzione qualsiasi dispositivo in località così periferiche rispetto ai grandi centri. Durante il mio soggiorno sono iniziati, tra scavi e parziali demolizioni, i lavori per il posizionamento della nuova rete elettrica principale, che fornirà a tutti i reparti l’energia, con interruttori adeguati ed esclusivi per ogni edificio. Questo consentirà anche l’utilizzo della corrente elettrica nazionale, che è stata portata fino all’Ospedale. Attualmente tutto il personale è ugandese. Ho trovato ben 4 medici - un grande risultato per un posto isolato come Angal – oltre agli infermieri, che, come ho constatato, sono molto più preparati e organizzati di un tempo.
L’amico ritrovato di Francesco Pelligra Ciao Angal, Irio mabèr (come va)? Che felicità riabbracciarti! Era tanto che non ci si vedeva, e ora rieccoci qui, uno di fronte all’altro! Ci siamo subito guardati quasi trattenendo il respiro per l’emozione... poi, finalmente rilassati, abbiamo sorriso con nell’animo la gioia di questo atteso incontro. Come si fa con un amico con cui non ci si vede da anni, siamo rimasti un po’ ad osservarci cercando di vedere quanto e come in questo tempo eravamo cambiati. Forse io sarò un po’ invecchiato ma tu, tu no. Tu, Angal, sei rimasto lo stesso, un villaggio sperduto in quest’angolo d’Africa, fiero e dignitoso come sempre, come lo sono ancora le tue donne, dalla schiena dritta, con il figlio in pancia o sulle spalle e qualcosa da portare sulla testa, che sia il cesto pieno di cassava o una fascina di legna o ancora il bidone giallo pieno d’acqua. Non sono cambiate nemmeno le tue strade di terra rossa, così come i tuoi sentieri tra capanne e modeste colture in attesa di un po’ d’acqua dal cielo, dove ogni persona che incontri è pronta a salutarti e spesso ti tende la mano, anzi le due unite insieme, con il desiderio di accoglierti con un abbraccio e dirti «Irio mabèr, karibu! (benvenuto, amico mio)». Che gioia veder spuntare ancora da ogni parte con fare tenero e allegro i tuoi bambini, che prima si ritraggono un po’ timorosi, ma poi, se gliele tendi, si aggrappano alle dita della tua mano e ti seguono fiduciosi, incuranti di quanta sia la strada da percorrere con te. Sono tanti, pronti ad un sorriso che ti disarma, regalo di valore inestimabile. Alcuni ti sussurrano «Sweet, bongo (dolci, vestito)»; in realtà ti chiedono di tutto, ma se rimani insieme a loro, così, semplicemente, sono ancora più felici. Ah! Eccola lì, la ragione per cui ho stretto amicizia con te: il
Brighenti e gli anestesisti di Angal
Ho avuto l’impressione di un gran fermento: molti gli incontri fra coloro che gestiscono l’Ospedale e fra questi e gli operatori dei vari reparti: segno che si sta guardando avanti per migliorare. In qualità di anestesista mi sono occupato della sala operatoria, dove ho trovato persone disponibili e pronte a fare e a crescere professionalmente : fra queste gli infermieri, che, pur non avendo frequentato una scuola specifica, hanno fatto tesoro di
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tuo ospedale, il St. Luke’s Hospital, cuore pulsante del villaggio. Sempre uguale, stessi odori, stessi percorsi. La sofferenza è sempre quella… Le malattie sono sempre le stesse... Giro come per un ripasso di memoria attraverso quelle stanze piene di donne, uomini e bambini, ognuno con la sua sofferenza, sempre pazienti e silenziosi, nelle mani di quei pochi medici, veri eroi tra il loro operato... ed il buon Dio.
to gli studenti con i quali ho condiviso, cantando e ballando, momenti indimenticabili. Non ho visto tra loro giovani annoiati come talvolta i nostri, ma persone attive, felici, con dei valori che mi hanno toccato nel profondo dell’animo, a partire dalla loro Fede. Sono giovani che ti accolgono, che sono capaci di condividere la loro passione per la vita, il ballo, la musica... e Dio. Sono stata bene con loro e mi sono sentita amata ed accolta. E che dire dei bambini e delle mamme dell’Ospedale di Angal, della Children Ward, della Nutrition Unit, della Maternity? Ho trascorso molto tempo con loro, prendendo in braccio bimbi e stringendo le mani delle loro mamme nel tentativo, con il mio misero inglese, di far arrivare loro parole dì vicinanza e a volte di conforto. È in questo Ospedale dove la sofferenza è accettata in un silenzio dignitoso che ho ricevuto i sorrisi più belli! Una parola ancora sulle donne di Angal. Quanta dignità in loro, quanta pazienza! Accettano i figli come un dono di Dio e nello stesso tempo accettano la morte con molta dignità, anche dei loro figli se Dio li ha portati con sé. La loro sofferenza è toccante ma composta. Una lezione di vita!
Francesco Pelligra fra i suoi piccoli amici.
Non si ferma il tuo ospedale, c’è sempre gente in movimento, gente nuova, piena di energia, con tanta voglia di fare, gente che ha amore nel cuore. Dentro e fuori questo luogo, la tua vita continua, con il ritmo di sempre, nel silenzio; nessuna prima pagina per te, nessun titolo di giornale. Siamo stati bene insieme e con il cuore gonfio ci siamo salutati ancora una volta, da vecchi amici; come al solito non ci siamo detti addio, ma arrivederci… forse a presto, anche perché questa volta ti ho presentato una persona speciale: Maria Stella, mia moglie. Anche lei ha stretto amicizia con te. Ti abbraccio, Angal, adesso siamo in due a volerti bene.
Afoyo matek, Angal! di Maria Stella Pelligra Scambio di sguardi e di teneri gesti.
Angal, un luogo a me sconosciuto ma nel contempo familiare. Francesco, mio marito, vi era già stato altre volte e di Angal parlava in casa di tanto in tanto. Ad Angal siamo arrivati che era già sera e subito mi sono chiesta cosa ci facevo io in quell’angolo sperduto della terra dove forse non avrei mai pensato di arrivare. Invece col trascorrere dei giorni ho capito che proprio in un posto come quello, in cui pensiamo ci sia solo povertà, malattia, sporcizia, ancora esistono valori che noi abitanti dei paesi “civilizzati” abbiamo da tempo perso di vista. Ad Angal ho scoperto tanti bambini sorridenti, ignari di essere malvestiti e un po’ sporchi: bambini con tanta gioia nel cuore e nei loro volti, capaci di divertirsi anche con una palla fatta di carta e stracci. Con loro ho giocato per le strade del villaggio divertendomi proprio come una bambina; giochi innocenti ma pieni di divertimento e di gioia. I giovani del villaggio, poi, mi hanno preso il cuore, soprattut-
Adesso sono tornata alla mia realtà quotidiana, ma con il ricordo di un Angal reale, non raccontato, pieno di volti, di sorrisi, di dolcezza e fraternità, soprattutto di quell’amore per gli altri che io personalmente avevo un po’ smarrito. Afoyo matek (ti ringrazio tanto), Angal!
Nuovi orizzonti operativi di Piero Marsiaj Il 2016 ha segnato una svolta per Angal. L’evento più significativo ed importante è stato senz’altro la crisi amministrativa, poi pazientemente ricucita e risolta con il forte impegno di “Amici di Angal”, ma non meno cruciale è stato quanto ne è seguito: la presa in carico della gestione dell’Ospedale da parte del nuovo
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Management e il necessario, duro lavoro di riorganizzazione”. Non è stato un anno facile.
trovato sul volo di ritorno dopo aver appena terminato il programma stabilito in partenza.
Anche per me è stato un anno particolarmente intenso in relazione alla mia presenza ad Angal, un anno di passaggio in cui al lavoro che avevo sempre svolto nel mio campo, il settore informatico, si è affiancato un nuovo impegno nel settore sociale. Ma procediamo con ordine.
La necessità di un secondo viaggio ad Angal è emersa dopo che il Consiglio Direttivo dell’Associazione a settembre mi ha assegnato l’incarico di coordinare i “Progetti Sociali” di “Amici di Angal”, un passo deciso con l’intento di razionalizzare e dare una struttura operativa alle molteplici iniziative a supporto di poveri, asilo, ciechi, samaritan fund, in breve tutti i progetti elencati a p. 8 di queste News. Un viaggio era necessario per prendere contatto con chi, ad Angal, opera già da tempo nell’ambito di questi progetti, ma necessita di un referente che possa raccordarsi con il Consiglio. Ben felice di questo incarico, sono partito il 5 ottobre per una missione breve, di soli 8 giorni, con l’obiettivo di capire come funzionano le attività in corso, prendere tutti i contatti necessari, trovare un referente locale ed assegnargli i compiti di coordinamento sul posto. In realtà per la maggior parte il lavoro è stato materialmente svolto da Italo Nessi che, molto più addentro di me nei dettagli operativi, mi ha guidato in questa fase organizzativa.
Ad agosto ero arrivato in Uganda con un programma di lavoro mirato al consolidamento e alla razionalizzazione delle risorse informatiche di Angal, a partire dalla connessione internet di cui beneficiano ormai non solo parecchi utenti dell’Ospedale, ma anche due scuole, i Padri Comboniani, i medici e i volontari che trascorrono ad Angal periodi di servizio. Questa connessione, basata su un link satellitare, è operativa dal 2014 (v. News n.13 - Aprile 2014) e distribuita su tutta la missione con una combinazione di punti di accesso Wi-Fi e link in radiofrequenza. Dopo due anni di operatività non c’è dubbio che questo servizio sia utile e contribuisca a far sentire Angal meno isolato, semplificando le comunicazioni e fornendo materiale di aggiornamento, studio, informazione a una vasta platea di utenti.
La persona scelta come referente locale è Deogratias Micpamungu, figlio di Albarose, infermiera dell’Ospedale, persona che si è confermata di spessore e di grandi capacità comunicative ed empatiche, virtù evidentemente coltivate durante la sua precedente esperienza di maestro nella scuola superiore di Erussi. Deo è stato quindi assunto dalla CEIL, Associazione (NGO) di Arua con cui è stato stretto un accordo per la gestione dei nostri progetti. Le basi quindi sono state costruite, le persone sono pronte, le prospettive incoraggianti. Ora non resta che rimboccarsi le maniche, con l’indispensabile supporto dei nostri sostenitori italiani, senza i quali tutto questo non sarebbe possibile.
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Herbert e Joseph al lavoro sulla rete dell’Ospedale
Perché le infrastrutture continuino a funzionare, tuttavia, va fatta manutenzione, sostituendo ciò che si è rotto, potenziando l’esistente e ampliando la strumentazione laddove serve. Ed ecco spiegati i 27 kg di bagaglio con cui sono arrivato ad Angal, apparecchiature in parte donate (da Webethical di Vicenza) in parte acquistate, che nel giro di una settimana erano già operative grazie all’ottimo supporto del nostro operatore IT Herbert Micpamungu e all’indispensabile lavoro degli operai, Joseph Opoki e la sua squadra. Il programma prevedeva anche di potenziare la rete interna all’amministrazione, installare un server di posta e avviare l’utilizzo della mail @angal.org, far partire un servizio di condivisione documenti in rete, provvedere ad un sistema di backup, formare il personale, fare una roadmap sul futuro sistema di raccolta ed elaborazione dati clinici e amministrativi. Inutile dire che le altre due settimane a disposizione sono passate in un lampo e mi sono
Claudia, Piero ed Elena ad Angal nel 1973
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Un anniversario 14 dicembre 1966-2016 a cura di Claudia Marsiaj
Cinquant’anni per Angal! E’ tempo di fermarci un atti-
mo. Abbiamo sempre guardato avanti con fiducia, qualche volta con impazienza, ma mantenendo un grande rispetto per i tempi e i criteri africani. Raggiunto un traguardo che nemmeno noi avremmo immaginato (78 anni io e 81 Mario), proviamo il desiderio di guardare indietro per ripercorrere le tappe di questo che consideriamo un check point, non una meta definitiva. E’ un “amarcord” che vuole esprimere gioia per quanto siamo riusciti a realizzare, riconoscenza per tutte le emozioni che l’Africa e Angal ci hanno regalato, rendendo la nostra vita di coppia immensamente ricca, e gratitudine per tutte le persone, per gli Amici, per i Gruppi che ci hanno sostenuti condividendo i nostri obiettivi: rendere sempre più efficiente, ma anche accessibile a tutti l’assistenza sanitaria. Ecco allora il primo progetto: Pediatria gratuita (si chiedeva e si chiede tuttora un contributo minimo), poi il Samaritan Fund, per garantire ricovero e medicine gratuite ai malati cronici, e poi ancora l’”Operazione proteine”, evolutasi col tempo e con gli aiuti dall’Italia in Unità nutrizionale. Ma i veri pionieri sono stati Sonia e Giannino Busato. Negli anni precedenti il nostro arrivo sono stati loro a dare forma all’Ospedale. Si pensi che a quel tempo non c’erano ancora le cartelle cliniche: diagnosi e terapia erano tutte nella testa della mitica Suor Angioletta. Non avevano nemmeno uno stipendio, i Busato. Quando avevano necessità di acquistare qualcosa, chiedevano al priore-amministratore. Quando ci hanno passato il testimone, l’Ospedale era già stato ingrandito con il male ward, dono del Comitato degli Istituti Ospitalieri di Verona (sorto per loro iniziativa), lo stesso che ha regalato per Angal l’ambulanza che abbiamo avuto il compito di portare con noi nel lungo viaggio, prima in nave e poi attraverso il Kenya e l’Uganda. La Sala operatoria, la prima Pediatria, poi il prolungamento della stessa, la lavanderia, la ristrutturazione dell’Unità nutrizionale, l’allargamento della Sala operatoria e della Maternità sono stati resi possibili dalla generosità, quasi sempre, di singole persone (come pure la costruzione della
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nuova scuola materna). Per l’isolamento, diventato indispensabile al manifestarsi di “Ebola” in Uganda, si è mossa la Val d’Aosta con Karacel. Il contributo di vari Enti e Fondazioni ha reso possibile la costruzione delle case per i medici e una trentina di alloggi per le infermiere, mentre i numerosi Gruppi d’appoggio hanno sostenuto e sostengono i vari progetti che hanno come obiettivo “il sociale”, iniziati alcuni molti anni fa, altri in tempi recenti. Il “Progetto orfani”, la distribuzione di cibo ai poveri e agli ammalati di AIDS, il contributo a iniziative rivolte ai giovani devono la loro sopravvivenza all’impegno costante di tante persone che hanno continuato a credere nella validità dell’operato di “Amici di Angal”. Alcuni di questi Gruppi si sono organizzati ben cinquant’anni fa, con la nostra partenza. Altri sono sorti strada facendo, con l’appoggio dei numerosi medici che in questi cinquant’anni si sono avvicendati ad Angal. E’ il bene ostinato di cui parla Rumiz nel suo libro dedicato ai volontari del CUAMM che operano in Africa*, ma è anche quello di chi li sostiene. Ci sono stati momenti molto difficili dovuti soprattutto all’instabilità politica, al pericolo rappresentato dai ribelli di Kony, alla mancanza di medici, alla scarsità di farmaci, ai ripetuti casi di colera, ma l’Ospedale, bene o male, ha sempre retto all’impatto con questi eventi negativi. Anche in questo momento il futuro non appare roseo. La cattiva amministrazione degli ultimi anni da parte del management locale e le nuove regole imposte dal Ministero della Sanità ugandese stanno mettendo in crisi le risorse economiche dell’Ospedale, la cui gestione necessita di competenze che un tempo non erano richieste. Il nuovo management, con un grosso lavoro, lo sta rimettendo in linea con le disposizioni ministeriali; se l’Ospedale sarà in grado di uscire dalla crisi economica, potremo dire che questa svolta sarà stata salutare. Ecco il perché del nostro check point. Dalle difficoltà superate nel passato grazie all’impegno di tantissime persone nasce la speranza per il futuro. *PAOLO RUMIZ, Il bene ostinato, Feltrinelli 2010.
L’Associazione
Che cosa puoi fare tu
“Amici di Angal” sostiene l’attività dell’Ospe-
s Svolgere un’opera di sensibilizzazione. s Partecipare agli eventi di raccolta fondi. s Impegnarti in una donazione regolare a sostegno dei singoli Progetti. Ad esempio: con 200 euro all’anno
dale St. Luke di Angal, in Uganda, e vari Progetti di assistenza e cura di bambini e adulti indigenti.
sostieni a distanza le elementari necessita_ di un bambino orfano (cibo, vestiti, cure mediche, istruzione).
I Progetti del 2016-2017
Come contribuire
1. Assistenza degli orfani da AIDS spesa: € 41.000
I contributi si possono inviare con bonifico bancario a: ASSOCIAZIONE AMICI DI ANGAL - ONLUS Unicredit Banca Agenzia di Arbizzano - Negrar (Vr) c/c n. 000005412019 ABI: 02008 CAB: 59601 CIN: L IBAN: IT 31 L 02008 59601 000005412019
Il progetto offre un aiuto diretto alle famiglie locali che accolgono e si prendono cura di questi orfani. Nel 2016 vengono assistiti in questo modo 257 bambini.
2. Supporto alla scuola per i ciechi, spesa: € 1.500
Banco Popolare SOOC. COOP. – Via Mazzini 13 Negrar (Vr) c/c n. 000756 ABI: 05034 CAB: 59600 CIN: F IBAN: IT 84 F 05034 59600 000000000756
Si finanziano interventi per il miglioramento delle condizioni di vita dei ciechi di Angal nella scuola a loro dedicata.
3. Supporto alla scuola materna, spesa: € 7.700
(Ai sensi dell’art.14 del D.L. n.35 del 14 marzo 2005, convertito in Legge con L. n.80 del 14 maggio 2005, le offerte fatte alle ONLUS con assegno o bonifico bancario sono deducibili dal reddito complessivo dichiarato fino alla misura del 10%).
Il Progetto si propone di garantire il diritto all’accesso alla scuola materna di Angal a tutti i bambini e di mantenere elevato lo standard qualitativo degli insegnanti.
L’Associazione è iscritta nelle liste dell’Agenzia delle Entrate fra i possibili beneficiari del 5x1000 dell’IRPEF. Al momento della dichiarazione dei redditi, per devolvere il 5x1000 basta apporre la propria firma e il codice fiscale dell’Associazione - 93143850233 - nell’apposito spazio del modello IRPEF.
4. Samaritan Fund, spesa: € 5.500 Questo fondo permette di ricoverare le persone che non possono pagare la sia pur modesta retta chiesta dall’Ospedale e di fornire gratuitamente i cosiddetti “farmaci salvavita”.
Il 5x1000 del 2014 ha fruttato la somma di 47.427 euro, in aumento rispetto al risultato precedente (40.714). Un sentito GRAZIE a tutti coloro che hanno scelto di beneficiare la nostra Associazione. I contributi raccolti attraverso questa forma di finanziamento saranno interamente impiegati a favore dell’Ospedale e dei Progetti Sociali sostenuti da “Amici di Angal”.
5. Cibo per i malati di AIDS, spesa: € 12.000 Ai malati di AIDS viene distribuita una scorta di cibo durante le visite in Ospedale per accedere alla terapia. Il numero di assistiti supera i 1.000.
Ulteriori informazioni si possono richiedere a: Amici di Angal ONLUS Via Vivaldi 3 - 37024 Arbizzano- Negrar (Vr) tel. (+39) 045 6020726 sito web: www.amicidiangal.org e-mail: info@amicidiangal.org mario@marsiaj.it
6. Cibo per le famiglie povere, spesa: € 4.500 Ogni due settimane viene distribuita una scorta di cibo a singoli e famiglie povere della missione. Attualmente se ne assistono 50.
7. Associazione ATLA, spesa: € 1.000
Redazione: Giuseppina Ricciardi giuseppinaricciardi@hotmail.it
Dà un seguito al programma “Orfani da AIDS”, organizzando attività manifatturiere ed agricole per i ragazzi sopra i 16 anni.
tel. (+39) 338 7728989
Realizzazione grafica: DildaDesign - Vicenza Fotografie: da archivio dell’Associazione Stampa: Gestioni Grafiche Stocchiero, Vicenza
8. Associazione AYPA, spesa: € 700 Sostiene lo sviluppo culturale e formativo dei ragazzi in età postscolare che non hanno trovato un impiego
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