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News dagli Amici di Angal
a cura della sezione torinese dell’Associazione “Amici di Angal”
Numero 11 _ MAGGIO 2013
In questo numero:
Cronache da Angal Tempo di bilanci Nuovi obiettivi e realizzazioni E lontano da Angal… Testimonianze Qui è inutile chiedere una pinza: di Andrea Foracchia Il punto sull’Unità nutrizionale: di Marina Anghileri Il punto sui sistemi informatici: di Dino Maurizio Mamma Klaùdia racconta Opinymungo
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Saggezza africana (VII)
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esprimendo affetto e riconoscenza verso tutti coloro che ne fanno parte e che si impegnano per l’Ospedale. Ai soci fondatori (Mario e Claudia Marsiaj, Mariarosa Stocchiero, Camillo Smacchia, Giovanni Cardellino, Rita Polo e Don Dante Carraro, Direttore del CUAMM) si sono aggiunti negli anni 88 soci, costituiti in buona parte da medici e paramedici (infermieri, ostetriche…) che hanno lavorato ad Angal per lunghi o brevi periodi. Fra qualche mese l’Assemblea generale dei Soci rieleggerà il Consiglio Direttivo, che rimarrà in carica nel prossimo triennio: a quest’organo spetterà il non facile compito di concretizzare e rendere funzionante il “piano quinquennale” proposto e formulato dal nostro insostituibile Italo Nessi (col supporto della moglie Betty), che regolerà i rapporti fra Associazione e Diocesi, retta dal nuovo Vescovo Mons. Sancto Lino Wanok. Lo scorso autunno non c’è stata la seconda missione annuale ad Angal di Mario e Claudia, sostituiti da numerose altre presenze. Nel precedente numero (10°) concludevamo infatti questa rubrica prospettando le successive missioni dei Soci Italo Nessi, Giovanni Cardellino e Soumia Ferg, e degli “Informatici Senza Frontiere” Dino Maurizio e Alessandro Damanico (v. Testimonianza a pag. 5), tutte portate a termine efficacemente.
Cronache da Angal ...e indietro nel tempo. a cura di Rita Polo
Ciò che ha sempre mosso, in quasi 50 anni, gli innumerevoli passi di Mario e Claudia verso Angal è stata la scelta, ispirata dal credo evangelico, di porsi al servizio dell’umanità povera e sofferente, nella dimensione allargata di Mario, che si prende cura della salute della “popolazione”, e in quella più raccolta di Klaùdia, capace di guardare negli occhi ogni “singolo” che bussi alla porta del suo cuore: due facce della stessa medaglia, che hanno permesso ad un ospedale sperduto nella savana africana di sopravvivere nel corso di tutti questi anni, a dispetto di ogni avversità, e di continuare a funzionare a servizio degli ultimi del mondo. Nello stesso spirito, nel 2001 è nata l’Associazione ONLUS “Amici di Angal”, che ha riunito sotto lo stesso “tetto” un folto seguito di “discepoli” dei Marsiaj, innamorati del posto e dell’ideale, desiderosi di contribuire concretamente all’accudimento del “pargolo”, l’Ospedale di Angal. Con questo numero delle News vogliamo festeggiare il 12° Anniversario della nascita dell’Associazione, 1
Giannino e Sonia Busato dal 2 novembre all’8 dicembre hanno completato con successo il 2° corso di anestesiologia. Erano accompagnati dall’infermiera Zenaide Vedelago e dal chirurgo pediatrico Giancarlo Schiavon. Di particolare importanza è stata la partecipazione di Italo Nessi al Board of Governors del 20 novembre, quando è stato presentato a quest’organo di gestione dell’Ospedale il nuovo piano strategico quinquennale. La prima missione del nuovo anno è stata quella delle pediatre Marina Anghileri e Sabina Trojan, ambedue con esperienza d’Africa (soprattutto Marina, che ha alle spalle una decina d’anni di lavoro in ospedali africani). Anche se per un periodo limitato, le due Dottoresse hanno potuto collaborare proficuamente a fianco del collega ugandese Daniel nell’organizzazione del reparto (v. Testimonianza a pag. 5).
Primavera: Tempo di bilanci a cura di Luca e Frency
E’ proprio così: con l’arrivo della primavera ogni anno si rende ineludibile, per la nostra come per ogni associazione, fare il punto sull’andamento finanziario dell’anno precedente. Le entrate sociali sono ancora una volta sostenute dalla generosità di tutti voi: tre quarti del finanziamento dell’associazione (215.813,84 euro) vengono proprio da elargizioni liberali, vale a dire da offerte di privati o aziende che decidono di donare parte del frutto del loro lavoro a vantaggio di Amici di Angal. Con due caratteristiche degne di nota: la costanza – ci sono persone / gruppi che donano da parecchi anni, instancabilmente – e la fantasia – ci sono gruppi che si autotassano versando una somma periodica, altri che organizzano cene di beneficenza, altri ancora che versano proporzionalmente all’ esito di corsi di aggiornamento organizzati. Il 5 per mille ha contribuito al bilancio per un 12%, con un totale di 35.874,90 euro, in leggera flessione dall’anno precedente, mentre le entrate finanziarie hanno
In conclusione, cari Amici, si può notare come attualmente ci siano numerose valide persone, attive nel seguire le sorti di questo Ospedale, facendone una perla rara nella realtà africana, che facilmente inghiotte tanti buoni propositi, quando non vengano sostenuti con costanza e fermezza. Si prospettano tempi duri, sia per la crisi economica che ha ridotto le entrate anche dell’Associazione (l’ultimo bilancio è stato negativo per ben 85.000 euro!), sia per il recente esodo di numerosi infermieri dall’Ospedale, probabilmente in cerca di più facili guadagni. Ma siamo sicuri che, confidando nell’impegno di tutti e nell’aiuto di Dio, anche questo periodo potrà essere superato. E la storia dell’Ospedale di Angal continuerà… Noi continueremo a raccontarvela.
ENTRATE 2012 AMICI DI ANGAL Entrate finanziarie 13%
5 x mille 12%
Erogazioni Liberali 75%
contribuito per un 13%. Le uscite sono ammontate a 369.000 euro, tutte a favore dei noti progetti a sostegno dell’ospedale di Angal, per il 98% del bilancio. Questo, a nostro avviso, rappresenta un carattere distintivo del modo di lavorare di Amici di Angal: le spese amministrative sono mantenute ancora su percentuali risibili, così da devolvere quanto più possibile a beneficio dell’ospedale, attività istituzionale dell’associazione. Certamente potremo migliorare : tuttavia va riconosciuto che anche nel panorama internazionale sono rare le associazioni che finanziano i costi ricorrenti di un ospedale, e soprattutto di un ospedale amministrato da persone locali, mentre più facile è trovare finanziatori per costruire edifici, per comprare apparecchiature, o per finanziare ospedali purché governati direttamente o indirettamente dai donatori stessi. Rispetto a quest’ul-
Gli allievi anestesisti in sala operatoria in attesa del Dr. Busato.
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timo punto, l’associazione si è impegnata in questi mesi, con la direzione dell’ospedale, per rafforzarne i meccanismi di gestione, rendendola più efficiente e orientata ad una progettualità condivisa con noi e coerente con la sua mission, nel medio termine di cinque anni. Non si può concludere senza segnalare che, al netto di un importante quanto occasionale lascito testamentario dell’anno scorso di 211.000 euro, le entrate hanno comunque segnato una sensibile contrazione, che ci farà chiudere il bilancio in perdita di poco più di 85.000 euro. Fondamentale diventa per tutti noi la sollecitazione a farsi promotori nei propri ambienti di nuove forme di finanziamento, dove anche un evento piccolo può produrre un contributo comunque prezioso.
zione con la SMOM. Durante il 2012 ha inviato 4 volontari, che hanno provveduto al rifornimento del materiale di consumo, alla sostituzione di pezzi di ricambio delle apparecchiature e alla loro riparazione, nonché all’addestramento del “Dental Assistant” ugandese Moses. Purtroppo pochi giorni fa se n’è andato vanificando quanto si era investito per offrire un servizio molto apprezzato dalla popolazione di Angal. Cercheremo una soluzione assieme all’amministratore e alla SMOM per poter continuare questa attività.
USCITE 2012 AMICI DI ANGAL Spese per raccolta fondi 1%
Uscite finanziarie 1%
Progetti per Angal 98%
Le nuove case per i medici con il costruttore Fr. Gianni Bonafini.
eventi
Nuovi obiettivi e realizzazioni
E lontano da Angal...
1. Nello scorso numero avevamo prospettato la necessità di costruire 2 case per i colleghi ugandesi. In questi 6 mesi l’obiettivo è stato raggiunto, grazie al lavoro del fratello comboniano Gianni Bonafini. Con la sua vasta competenza in campo edilizio ha realizzato due abitazioni dignitose e funzionali, che sono state molto gradite dai due medici che le hanno subito abitate. Il costo totale, purtroppo, è stato maggiore di quello preventivato (20.000), perché il prezzo dei materiali in quest’ultimo anno in Uganda è aumentato del 20%.
e manifest
25/11/12 L’amico e sostenitore Renzo Damoli, presidente del Club Ferrari di Arbizzano e il Rugby Club Valpolicella organizzano una serata conviviale per raccogliere aiuti per Angal. Mario e Claudia in un clima di grande cordialità presentano i vari progetti in corso di realizzazione con l’ausilio di una cinquantina di diapositive. 28/11/12 a Verona-Palazzo della Gran Guardia. L’Avv. Guariente Guarienti presenta una breve raccolta di racconti, alla quale hanno collaborato vari Autori, fra cui Claudia, dal titolo “...e me pioea nel caffè”. Il ricavato della vendita del libretto, illustrato dai “ragazzi” diversamente abili (e in questo caso abilissimi) di “Arcobaleno”sarà devoluto ad Angal. 8/12/12 a Como, a casa di Italo e Betty, si riunisce il Consiglio Direttivo per discutere i problemi emersi durante le recenti missioni ad Angal da parte di Andrea e Mimma Foracchia, Giovanni e Soumia, e Italo. 8/12/12 a Stresa il numeroso gruppo di Amici di Cinzia (Giuse, Claudio, Cecilia, Alice e gli altri) organizza l’ormai tradizionale mercatino natalizio per sostenere le borse di studio istituite col concorso di Camillo Smacchia per ricordare Cinzia Miscio.
2. Progetto informatico: purtroppo non è passato alla fase realizzativa. Ciò non è dipeso dagli ISF, che tra l’altro hanno compiuto una missione esplorativa dal 21 al 29 novembre (vedi loro Testimonianza), ma dalla contrarietà del consiglio di Amministrazione. I responsabili hanno ritenuto tale progetto non “prioritario”, considerata anche la situazione finanziaria dell’Associazione, che quest’anno ha posto un tetto massimo al contributo previsto per l’Ospedale. 3. Progetto dentistico: Da anni continua la collabora-
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event i
23/12/12 a Aymavilles (Aosta) Giovanni Cardellino col suo Gruppo Karacel organizza il “Concerto di Natale”per Angal con la partecipazione dell’orchestra Suzuki e il Coro “Canto leggero”.
ratoria. Lavorare in sala operatoria in Africa non è mai semplice, lo so, e mi ritornano in mente tutte le esperienze passate. A parte il caldo e il rumore del generatore, si fa i conti con il fatto di lavorare in due lettini in contemporanea, in spazi stretti, con un anestesista che balza dall’uno all’altro e che non ti fa mai essere molto tranquillo... Dobbiamo strumentare da soli e non è facile quando non si sa bene cosa c’è, cosa puoi chiedere e cosa invece può essere una richiesta lunare… e questo è diverso da posto a posto… Qui è inutile chiedere una pinza di Kocher o di Klemmer, una pinza anatomica o chirurgica, ti danno quello che hanno. Opero insieme al mio giovane collega ugandese. Si chiama Bernard ed è un bel giovane dal sorriso simpatico, e anche bravo. Oggi è stato il mio battesimo di sala operatoria “elettiva”. Di urgenze ne sono già capitate varie e mi sembra di avere ripreso un discorso interrotto da anni. Beh… era quello che volevo e sono contento, anche se la tensione, quando entri in questa sala parto, è sempre alta perché di sorprese ce ne sono continuamente. Ieri c’è stato anche il fuori programma di un lettino da parto che si è ribaltato… troppo leggero e instabile per una mamma che si muoveva durante il travaglio. Ma nessuno ha drammatizzato. La mamma ha raddrizzato il letto insieme all’ostetrica e hanno ricominciato dove avevano interrotto…… 24 ottobre Siamo all’ultima settimana di lavoro, che concludo purtroppo con la morte di due giovani madri. Una di loro ha avuto un parto gemellare a casa con ritenzione di placenta ed emorragia post-parto. L’hanno portata al dispensario più vicino e di lì all’ospedale, dove è morta prima ancora di essere visitata. Cosa si prova in casi
e manf
6/3/13 a Las Terrenas (Rep.Dom.) Durante una vacanza di Mario e Claudia, un gruppo di Amici si riunisce per ascoltare il racconto del loro impegno ad Angal, dimostrando molto interesse e partecipazione.
20/3/13 ad Orgiano (VI) nella Chiesa parrocchiale si rinnova il Concerto organizzato dalle insegnanti Mariangela Gazzetta, Maria Emma Dal Bosco e Colleghe, con la geniale regia del Prof. Sergio Costa. E da 15 anni si rinnova l’impegno degli alunni che, con l’aiuto dei genitori, organizzando la cosiddetta “merenda solidale”, ci sonsegnano un sostanzioso contributo per i progetti di Angal a favore dei bambini.
Testimonianze
Qui è inutile chiedere una pinza...
di Andrea Foracchia Andrea ha tenuto un diario ricco di spunti interessanti, sia dal punto di vista professionale che umano. Ne pubblichiamo alcuni brevi stralci... peccato che lo spazio non ci permetta di più. Sottolineiamo che la sua presenza ad Angal, come pure quella della moglie Mimma, farmacista, che si è prodigata in farmacia, è stata di grande aiuto per focalizzare molti problemi. 4 Ottobre Scrivo da Angal alla luce delle lampade di emergenza perché la sera non c’è elettricità e si va con le batterie caricate durante le ore del giorno. La casa è confortevole, anche se molto “africana”. Ma c’è la doccia, un letto con zanzariera senza buchi, un frigorifero funzionante che io e Mimma abbiamo riempito con le scorte comperate a Kampala... Ma soprattutto, poiché è la casa utilizzata da molte generazioni di medici che sono passati da qui, ci sono tantissimi libri (di medicina e non..) e questo è un sollievo perché qua si è veramente isolati. Il buio fuori è assoluto, con una meravigliosa visione delle stelle e con un gran silenzio. Si sentono solo, di tanto in tanto, le voci che vengono dall’ospedale con cui la casa confina e a cui posso accedere direttamente dal cancelletto del giardino... il che sarà un vantaggio per le chiamate notturne. Domani mi incontrerò con i medici dell’ospedale per definire quello che farò! Mi chiedo chi me lo fa fare ogni volta di ricominciare da capo con persone nuove in posti nuovi e con una lingua che non conosco: vedremo come riusciremo a capirci in inglese e swahili. 10 Ottobre Sono le 5 del pomeriggio e sono seduto in veranda. C’è un bella arietta che stempera la calura di quest’ora... Dalle 8 alle 15 è stata una lunga seduta ope-
Andrea e Mimma Foracchia.
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come questi? Servirà il corso di aggiornamento che stiamo facendo? Certo è che se la donna fosse stata assistita da una brava ostetrica, che le avesse rimosso la placenta... In ogni caso ti prende un grande senso di frustrazione e di abbattimento. Nessuno pensa di salvare il mondo ma queste cose, che pure sai che possono succedere, ti fanno ugualmente star male. Mi ha sempre fatto sorridere chi veniva in Africa con delle certezze e se ne veniva via con l’illusione di avere fatto qualcosa… E’ stato un mese molto intenso e faticoso: come sempre ti chiedi se valeva la pena, sia per quello che hai ricevuto, sia per quello che sei riuscito a dare. E’ indubbio che quello che guadagni come stimoli professionali e conoscenze di persone è sempre molto, molto di più di quel pò che hai potuto dare di conoscenze tecniche.
I punti di forza sono parecchi: pulizia, provvista adeguata di cibo, coinvolgimento delle mamme nella preparazione, ricetta per il porridge disponibile e chiara, presenza di giochi per i bambini, cartella clinica specifica per malnutriti e protocollo per stabilire la quantità di cibo da somministrare, momenti di educazione sanitaria, fornitura di cibo al momento della dimissione e durante le visite del follow up. Altrettanti, però, sono i punti deboli. I più importanti vanno dalla mancanza di un’infermiera stabile in questo reparto all’irregolare somministrazione di terapie farmacologiche, alla mancata registrazione della quantità di cibo realmente assunta, fino agli orari dei pasti, non sempre rispettati. Certo molto si è fatto in tutti questi anni – aggiunge Claudia – ma molto resta ancora da fare, soprattutto nel campo dell’educazione delle mamme e delle comunità e nell’ambito della sensibilizzazione e formazione del personale medicoinfermieristico, a volte poco attento al problema della malnutrizione.
Testimonianze Il punto sull’Unità nutrizionale
di Marina Anghileri Le pediatre Marina Anghileri e Sabina Trojan hanno trascorso due impegnatissime settimane ad Angal, nel duplice intento di collaborare con il medico Dr. Daniel, da poco al lavoro nel reparto pediatrico, e di verificare il funzionamento dell’Unità nutrizionale, fiore all’occhiello e al tempo stesso spina dolente dell’Ospedale di Angal. Ne è scaturita una dettagliata relazione, corredata da alcuni suggerimenti utili a migliorare la qualità delle cure offerte e a ridurre la mortalità dei piccoli ospiti dell’Unità nutrizionale.
Testimonianze Il punto sui sistemi informatici
di Dino Maurizio Ero stato in diversi paesi africani, ma è per me la prima volta in Uganda, e l’impressione all’arrivo a Kampala è proprio quella riportata dalle statistiche: un sacco di giovani, se non addirittura di ragazzini, un paese povero (PIL: meno di 300 euro a persona all’anno) ma nello stesso tempo un paese dinamico e in forte crescita. Chiaramente tutto questo man mano ci si avvicina ad Angal aquista una dimensione diversa; tutto si fa più confuso e si viene sommersi dall’atmosfera africana fatta, come al solito, di sole, polvere, sorrisi, odori, confusione disordinata e silenzi confortanti. Con Alessandro Damanico e Joseph, il nostro tecnico ugandese, siamo qui per verificare lo stato dei sistemi informatici, che qualche anno fa Informatici Senza Frontiere ha messo a punto, e che, avevamo capito, non funzionavano più come avrebbero dovuto... L’impatto con l’ospedale non è diverso da altri luoghi simili che già conosciamo: la vita all’interno dell’ospedale è una compenetrazione fra pazienti, medici, infermieri e parenti che forma una sorta di comunità temporanea dove tutto acquista dimensioni e valori compresi e rispettati... Iniziata la nostra attività, la prima verifica tecnica purtroppo è peggiore delle nostre aspettative: computer usabili sono soltanto tre, di cui due con il software originale ma malfunzionante, e con un video quasi illeggibile; il terzo computer ha installato un’applicazione che qualcuno ha scaricato prendendola chissà dove, ma è affetta
Anche se la nostra permanenza ad Angal è stata di breve durata e pur non avendo raccolto dati sull’incidenza della malnutrizione, ci sembra di poter affermare che la malnutrizione infantile rappresenti ancora un problema rilevante nella popolazione di riferimento dell’Ospedale di Angal. Abbiamo trascorso molto tempo presso l’Unità nutrizionale, in momenti diversi della giornata, potendo così osservare le varie attività che vi si svolgono.
Sabina in Pediatria.
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da virus che ne blocca l’operatività con frequenza sconfortante. Quello che notiamo è che, al di là degli aspetti meramente tecnici, manca una gestione razionale e strutturata, per cui qualsiasi iniziativa sembri interessante viene perseguita, e ti ritrovi con internet operativo solo per utilizzare face-book, ma non per la posta dell’amministrazione o per la consultazione da parte dei medici, oppure ti trovi i dati sui pazienti inseriti a computer ma utilizzati non per seguire lo stato clinico dei pazienti stessi, bensì per calcolare le statistiche da fornire al ministero. Ci siamo rimboccati le maniche e abbiamo risistemato e messo a punto il software Open Hospital per il reparto OPD (=dispensario) Abbiamo ripristinato le connessioni internet, anche se con limitazioni dovute alla scarsità delle prestazioni della rete di comunicazione...Abbiamo messo in piedi un piccolo management system fra Margareth (OPD Angal), Joseph (ISF Uganda) ed Alessandro (ISF Italia) per segnalare malfunzionamenti, correggere errori e pianificare cambiamenti. Abbiamo fatto tutto ciò che serviva? No, c’è ancora tantissimo da fare; abbiamo realizzato una sorta di chirurgia d’urgenza, manca la terapia ed il recupero. E’ e sarà un’attività lunga ed impegnativa, che ci auguriamo di poter intraprendere e portare a compimento, magari attraverso passi successivi. Sappiamo che in Africa niente è facile, e niente può essere fatto con il nostro metro e le nostre abitudini. La ricompensa per noi tutti poi sarà sicuramente maggiore di ogni aspettativa, e la misureremo con i nostri cuori.
attenzione e amore. Il bambino non cresceva bene -ci hanno detto- nonostante il cibo a casa loro non mancasse. E poi si affaticava facilmente! Opiny è rimasto in ospedale alcuni mesi. La mamma sempre con lui, il papà si sobbarcava spesso la “passeggiata” dal Congo. Il piccolo paziente mangiava poco. Alla sera, prima che si spegnesse il generatore, gli portavo un supplemento di cibo, qualcosa di appetitoso, che lui accoglieva con molto piacere. Il giorno dopo sentivo bussare lievemente alla porta: era lui che mi tendeva il tegamino, accuratamente lavato e coperto da una piccola kitambara. E io fingevo di stupirmi e gli dicevo: ”sei venuto da solo? Hai trovato la strada?” “Sì –mi rispondeva– tutto orgoglioso”. Lo prendevo in braccio e lo mettevo seduto su quella poltrona. “Vuoi prendere il the e poi disegnare?” Gli chiedevo. “Eio (sì)” mi rispondeva ancora. Aveva un modo tutto suo di lavarsi le mani, dopo aver fatto merenda, godendo della schiuma e del profumo del mio sapone... Quando vedevo spuntare attorno al nasino qualche goccia di sudore capivo che era tempo di tornare in ospedale. Me lo legavo sul dorso, come fanno le mamme Alùr, e lo riportavo perché non si stancasse, anche se in realtà l’0spedale era attaccato a casa. Quella volta il mio ritorno in Italia è stato particolarmente doloroso. Sapevo che non avrei più rivisto Opinymungo. L’anno successivo, pochi giorni dopo aver riaperto casa ad Angal, i suoi genitori sono venuti dal Congo, a piedi attraverso la savana per portarmi una gallina. Ci siamo abbracciati, in silenzio.
Mamma Klaùdia racconta Opinymungo
Tra le foto dei miei nipoti, sul comò di camera mia, c’è quella di un bimbo di 6-7 anni dalla pelle scura e dallo sguardo dolcissimo. E’ seduto su una poltrona, nel soggiorno della nostra casa di Angal. E’ molto composto, il sorriso appena accennato, gli occhi... gli occhi... ho l’impressione che non mi abbandonino mai, come quando, nell’unità nutrizionale dell’ospedale, trascorreva le giornate disegnando piccoli cerchi per terra con un lungo bastoncino, seguendo con gli occhi ogni mio movimento. Si chiamava Opinymungo, veniva dal Congo, aveva, probabilmente, un difetto cardiaco ed era il bambino più tenero e dolce che abbia mai incontrato. Era arrivato con i genitori, a piedi attraverso la savana. Erano ben vestiti, dignitosi. Avevano sentito che ad Angal i bambini, in particolare, erano curati con molta 6
Saggezza africana (VI) a cura di Claudia Marsiaj
I racc onti sono com e i pon ti...
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La favola, di cui proponiamo un riassunto, è stata raccolta da Padre Fernando Sembiante, comboniano, scrittore e poeta, per lunghi anni Missionario in Congo. “Attorno ai fuochi della sera”*, nei villaggi sulle colline che fanno corona ad Angal per poi inoltrarsi oltre i confini del Congo, le mamme raccontano ancora, ai bambini più piccoli, storie di animali che si chiudono con una morale. Non una di queste mamme è mai stata a scuola. Queste storie non le hanno lette, ma le hanno ascoltate da piccole dalla loro mamma, che a sua volta l’aveva sentita dalla sua mamma e così sù sù, sempre più indietro nel tempo. Alcune favole rispecchiano intimamente la vita del villaggio; altre, interessanti per il loro serpeggiante umorismo, interpretano perfettamente l’animo di questa gente. E’ il caso della favola che segue.
Il gallo incendiario La lepre e il gallo una volta erano amicissimi. Decisero perciò di coltivare insieme un pezzetto di terreno. La lepre, che era il cervello di quella piccola società, divise il terreno in quattro parti: due venivano coltivate e due riposavano per essere zappate l’anno seguente; così, a rotazione. Per un pò tutto andò bene e il raccolto veniva diviso in due parti uguali, ma un bel giorno il gallo, con la scusa che doveva mantenere un intero pollaio con galline e pulcini, cominciò a pretendere di dar fuoco al terreno non coltivato per iniziare subito a seminarvi qualcosa. Al rifiuto della lepre il gallo s’infuriò e in quel momento i suoi bargigli divennero così rossi da sembrare infuocati, tanto che la lepre si spaventò e accettò di pensarci un pò sopra e di discuterne. Per rabbonire il gallo e prendere tempo, lo invitò a cena e quello s’ingozzò a tal punto che, poco dopo l’ultimo boccone, cadde in un sonno profondo. La lepre allora ne approfittò per controllare cautamente da vicino quelle due escrescenze, che durante il sonno non apparivano più così minacciose… Con sollievo constatò che non erano fatte di fuoco! Così, quando il gallo risvegliatosi tornò alla carica, gonfiando i bargigli a più non posso e rendendoli così scarlatti che sembravano sprizzar scintille, la lepre lo prese a calci e mise fine alla loro società. Da allora, se sentite schiamazzare un gallo più del dovuto, ricordatevi che nei dintorni dev’esserci una lepre... Morale: se avete qualcosa che vale, custoditela con cura e non sperperatela incautamente! *E’ il titolo di uno dei libri di Padre Sembiante.
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L’Associazione in breve
Che cosa puoi fare tu
L’Associazione “Amici di Angal” sostiene l’attività dell’Ospedale St. Luke di Angal, in Uganda, e vari Progetti di assistenza e cura di bambini e adulti indigenti.
• Svolgere un’opera di sensibilizzazione. • Partecipare agli eventi di raccolta fondi. • Impegnarti in una donazione regolare a sostegno dei singoli Progetti.
I Progetti
Come contribuire I contributi si possono inviare con bonifico bancario a:
Assistenza degli orfani da AIDS
ASSOCIAZIONE AMICI DI ANGAL - ONLUS Unicredit Banca Agenzia di Arbizzano - Negrar (Vr)
contributo annuo necessario: € 200 Il progetto intende offrire un aiuto diretto alle famiglie locali che accolgono e si prendono cura di questi orfani (230 al 30 giugno 2012).
c/c n. 000005412019 ABI: 02008 CAB: 59601 CIN: L IBAN: IT 31 L 02008 59601 000005412019
Con 200 euro all’anno si provvede alle elementari necessità del bambino orfano (sostentamento, vestiti, cure mediche, istruzione).
(Ai sensi dell’art.14 del D.L. n.35 del 14 marzo 2005, convertito in Legge con L. n.80 del 14 maggio 2005, le offerte fatte alle ONLUS con assegno o bonifico bancario sono deducibili dal reddito complessivo dichiarato fino alla misura del 10%).
Ricovero gratuito per i bambini
L’Associazione è iscritta nelle liste dell’Agenzia delle Entrate fra i possibili beneficiari del 5x1000 dell’IRPEF. Al momento della dichiarazione dei redditi, per devolvere il 5x1000 basta apporre la propria firma e il codice fiscale dell’Associazione - 93143850233 - nell’apposito spazio del modello IRPEF.
spesa annua: € 60.000 Permette di ricoverare tutti i bambini malati, anche per lunghi periodi, chiedendo solo il contributo simbolico di 1 euro.
Assistenza degli ammalati di AIDS
Quanto fa 5x mille? 35.874 euro. Questa è la cifra raccolta grazie alla generosità di 715 persone che nella dichiarazione dei redditi del 2010 hanno destinato il proprio 5 per mille per Angal. Per il 2011 e 2012 dovremo attendere ancora 8 mesi per conoscere gli importi destinati.
spesa annua: € 35.000 Consente di offrire assistenza domiciliare agli ammalati di AIDS attraverso una équipe di infermieri espressamente formati per questo servizio.
Ulteriori informazioni si possono richiedere a: Amici di Angal ONLUS Via Vivaldi 3 - 37020 Arbizzano- Negrar (Vr) tel. (+39) 045 6020726 sito web: www.amicidiangal.org e-mail: info@amicidiangal.org mario@marsiaj.it
Operazione Proteine spesa annua: € 8.000 Fa capo al Centro Nutrizionale (Nutrition Unit) interno all’Ospedale, che fornisce tre pasti al giorno ad alto contenuto proteico ai bambini con forme gravi di malnutrizione. Dal Centro viene inoltre distribuito il cibo anche ai pazienti bisognosi degli altri reparti.
Il Notiziario è a cura della sezione torinese dell’Associazione, coordinata da
Samaritan Fund spesa annua: € 7.500 Questo “fondo” permette di ricoverare le persone che non possono pagare la sia pur modesta retta chiesta dall’Ospedale e di fornire gratuitamente i cosiddetti “farmaci salvavita”.
Tilde Barone tilde.barone@live.it
tel. (+39) 333 7122535
Giuseppina Ricciardi giuseppinaricciardi@hotmail.it
tel. (+39) 338 7728989
Impaginazione: DildaDesign - Vicenza Fotografie: da archivio dell’Associazione Stampa: Gestioni Grafiche Stocchiero - Vicenza
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