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Diritti di tutti, nessuno escluso! /EDU

DIRITTI DI TUTTI, NESSUNO ESCLUSO!

“Diritti Lgbti, diritti umani” - Scuole Attive contro l’omofobia e la transfobia

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di Daniela Conte

Nel mese di marzo del 2014 ha visto la sua prima attuazione all’interno di quattro scuole superiori del territorio italiano il progetto educativo intitolato “Scuole attive contro l’omofobia e la transfobia”, attraverso due modalità: il sito web scuole-lgbti.amnesty.it e la guida per i docenti dal titolo “Diritti Lgbti, diritti umani”.

L’obiettivo è quello di sensibilizzare studenti e docenti su tematiche affrontate di solito marginalmente negli istituti scolastici, ed è anche quello di fornire strumenti, proposte e azioni per accompagnare la crescita e la formazione umana e culturale dei componenti la comunità scolastica, che è poi principalmente comunità sociale che vive spesso nel suo interno conflittualità dovute a differenze caratteriali o a difformità nel substrato culturale di appartenenza, e che nel contempo è proiettata verso l’esterno.

La scuola in ogni modo rimane il luogo privilegiato in cui poter veicolare contenuti e valori di civiltà e di inclusione, che altrimenti rischierebbero di essere disattesi dalla maggior parte della comunità scolastica, e sostenere comportamenti corretti e rispettosi delle uguaglianze e della dignità della persona. È anche il luogo in cui purtroppo si verificano episodi di discriminazione e di intolleranza e, in alcuni casi estremi, anche forme di violenza fisica e verbale nei confronti dei più deboli o di chi è considerato “diverso”.

L’Ufficio Educazione e Formazione di Amnesty International Italia propone quindi un testo di studio e di approfondimento sui Diritti LGBTI da promuovere nelle scuole secondarie di secondo grado. Si tratta di una risorsa didattica rivolta a quei docenti che intendono affrontare, nelle loro classi, tematiche relative ai diritti umani e in particolare ai diritti di lesbiche, gay, bisessuali, transgender e intersessuati, persone che vivono quotidianamente atteggiamenti di discriminazione, esclusione, violenza e sopraffazione.

La guida si compone di più parti. La prima, di introduzione al percorso educativo, in cui vengono esplicitate la vision e la mission di Amnesty International rispetto alle violazioni dei diritti per l’orientamento sessuale e l’identità di genere.

“Nel Rapporto annuale 2013 sulla situazione dei diritti umani nel mondo, Amnesty International ha denunciato violazioni dei diritti umani, aggressioni, intimidazioni e discriminazioni nei confronti di persone LGBTI in più di 40 paesi.

Amnesty International chiede a tutti gli stati un impegno effettivo affinché le persone LGBTI non siano vittime di discriminazione nelle proprie comunità, possano godere degli stessi diritti di ogni altro cittadino ed esprimere liberamente e pacificamente la propria identità, sottolineando che l’orientamento sessuale e l’identità di genere, al pari dell’origine etnica, del sesso o della nazionalità, fanno parte dei caratteri fondamentali dell’individuo”. (cit. dalla guida per docenti “Diritti LGBTI, Diritti Umani”).

Contestualmente, Amnesty International si rivolge alle scuole dove, attraverso l’Educazione ai Diritti Umani, studenti e docenti vengano coinvolti in percorsi culturali orientati alla lotta agli stereotipi, ai pregiudizi, che sono spesso alla base di episodi di discriminazione e di violenza.

La seconda parte della guida si rivolge a quei docenti che non sono soliti utilizzare altro se non le metodologie tradizionali di insegnamento, intendendo con il termine “tradizionali” la lezione frontale, la mera trasmissione di contenuti, il processo di indottrinamento.

Essa presenta, infatti, una esaustiva spiegazione del “cos’è l’Educazione ai diritti umani” secondo quanto riportato nella “Strategia internazionale EDU, 2005” (“una pratica volontaria e partecipativa volta all’empowerment delle persone, dei gruppi e delle comunità attraverso la promozione di conoscenze, capacità e comportamenti coerenti con i principi internazionalmente riconosciuti in materia di diritti umani”) e perché essa prediliga le metodologie partecipative, con uno sguardo ai contesti educativi in cui attivare l’educazione formale, non formale, informale.

La terza parte, infine, costituisce il fulcro stesso del testo, cioè la proposta educativa sui Diritti LGBTI. Essa è strutturata in dieci unità consecutive, ognuna delle quali enucleata in schede informative contenenti: finalità, metodi e strumenti, tempi, obiettivi in termini di conoscenze competenze e attitudini, elenco di materiali, programma da svolgere con istruzioni e consigli. Ogni unità si chiude con la sezione “Attivarsi”, in cui i docenti possono trovare suggerimenti utili per attivarsi o far attivare gli studenti in buone pratiche dopo aver svolto il percorso, e con la sezione “Bibliografia” in cui trovare riferimenti bibliografici e i siti utilizzati e citati.

Il percorso completo comprende le seguenti unità: 1. Percorso introduttivo “Scuole attive contro l’omofobia e la transfobia”; 2. Identità e diversità; 3. Ti sto ascoltando; 4. Generi, ruoli e aspettative; 5. Un glossario LGBTI; 6. Diritti LGBTI, diritti umani; 7. Una scuola attiva contro la transfobia. La storia di Michi; 8. Parole d’odio o libertà di parola?; 9. Amori invisibili; 10. Sentirsi al sicuro; Attivarsi.

È possibile comunque decidere di procedere in maniera differente, sviluppando solo alcune unità o approfondendone altre. Nella fattispecie, la guida didattica propone ai docenti due altre soluzioni in un Percorso B, suddiviso in 7 incontri, e in un Percorso C, suddiviso in 5 incontri.

L’aspetto funzionale della struttura delle unità proposte consiste, infatti, nella possibilità di modulare il percorso secondo le necessità del contesto o di svolgere solo alcune sezioni, per necessità di tempo, ad esempio, o perché alcuni temi risultano già trattati precedentemente, e di approfondire questioni e contenuti che sono propedeutici alla fase conclusiva di attivazione e/o di sviluppo di buone pratiche.

In conclusione, il programma formativo fin qui descritto rappresenta, nella sua interezza e nella sua composizione così ben strutturata, una specifica guida per docenti interessati a trattare il tema dei Diritti LGBTI, ma anche uno strumento di indagine emotiva e cognitiva, di analisi di comportamenti e di atteggiamenti individuali e collettivi, oltre che un esempio pratico di metodologie partecipative che attivano processi e non misurano risultati, concorrono alla formazione di soggetti attivi e promuovono in essi il cambiamento.

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