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La discriminazione dei ROM in Europa: prime vittime i bambini /Europa

LA DISCRIMINAZIONE DEI ROM IN EUROPA: PRIME VITTIME I BAMBINI

di Annalisa Zanuttini e Giuseppe Provenza

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Chi sono i ROM?

■ Si ritiene che siano arrivati in Europa dal nord dell’India nel IX secolo

■ Non esiste un censimento ufficiale ma si parla di circa 10\11 milioni di persone, che rappresentano una delle minoranze più grandi e discriminate in Europa

■ Circa il 70% vive in Europa centrorientale dove rappresenta tra il 5 e il 10% della popolazione

■ Vi sono grosse presenze anche in Europa occidentale:

• Spagna: tra 600 mila ed 800 mila persone

• Francia e Regno Unito: 300 mila persone

• Italia: 140 mila persone

Inoltre all’interno del termine più generico “ROM” si definiscono molti sottogruppi basati su differenze di storia, lingua e professioni

In quasi tutti i Paesi europei i ROM hanno condizioni di vita al di sotto delle varie medie nazionali

¤ redditi inferiori alla media

¤ peggiori condizioni di salute

¤ abitazioni più misere

¤ un tasso di alfabetizzazione più basso

¤ alti livelli di disoccupazione

Di tale discriminazione diffusa e permanente in Europa le prime vittime sono i bambini ROM che in alcuni paesi vengono collocati forzatamente in classi “differenziate” e finiscono con l’abbandonare il percorso scolastico, perdendo un’importante possibilità per uscire dal circolo vizioso di povertà e di emarginazione in cui sono costretti.

Alcuni paesi europei, in particolare, vanno citati per attuare una vera e propria discriminazione sistematica nei confronti dei minori ROM.

REPUBBLICA CECA

Un anno dopo la riforma del sistema di scuola primaria, che mirava a facilitare l’inclusione degli alunni provenienti da contesti svantaggiati nelle scuole tradizionali, i bambini ROM hanno continuato a subire discriminazione nell’accesso all’educazione.

Lo stesso governo ha pubblicato dati che dimostravano che oltre il 24 per cento degli allievi ROM continuano a essere educati in scuole segregate etnicamente.

Nel 2014, una scuola elementare della città di Ostrava si era rifiutata d’iscrivere due alunni ROM, sostenendo di non avere più posti.

I tutori legali degli allievi avevano denunciato che il direttore aveva giustificato la sua decisione sostenendo che i genitori non ROM avrebbero iniziato a togliere i loro figli dalla scuola, poiché c’erano già nove bambini ROM iscritti in quella classe. Successivamente una corte distrettuale ha stabilito che il timore della “fuga dei bianchi” non poteva giustificare il trattamento degli allievi sulla base della loro etnia ed ha ordinato alla scuola di scusarsi con le famiglie.

REPUBBLICA SLOVACCA

È ancora aperta la procedura d’infrazione avviata nel 2015 dalla Commissione Europea contro la Slovacchia, per la sistematica discriminazione e segregazione dei bambini ROM all’interno del sistema scolastico. A marzo, il ministro dell’Istruzione ha dichiarato che erano in corso di realizzazione complessi piani di riforma ma senza chiarire in cosa consistessero. Le modifiche approvate nel 2016 alla legge sulla scuola hanno avuto un impatto limitato dalla loro entrata in vigore.

Tali modifiche non sono state in grado di risolvere il problema della sistematica eccessiva presenza di alunni ROM in scuole e classi speciali per bambini con disabilità lievi. Le scuole primarie tradizionali non avevano le risorse umane e finanziarie necessarie per affrontare il problema della segregazione degli allievi ROM.

A febbraio 2017, le NGO ed Errc hanno criticato i risultati delle riforme finanziate nel 2016 dal ministero dell’Istruzione per le scuole che educavano allievi provenienti da contesti socialmente svantaggiati. La responsabilità di classificare gli studenti come persone con uno “svantaggio sociale” è stata affidata a psicologi invece che ai servizi sociali.

Si sono verificati casi di erronea classificazione di studenti e di conseguenza alle scuole non sono state assegnate risorse sufficienti. Il ministero ha temporaneamente sospeso la misura e a fine anno gli alunni erano valutati sulla base della situazione dei loro genitori.

In seguito alla chiusura avvenuta nel 2016 della scuola elementare di via Hollého, nella città di Žilina, che praticava la segregazione su base etnica, gli alunni ROM sono stati trasferiti in varie altre scuole. Questa mossa potenzialmente positiva è stata indebolita dall’atteggiamento delle autorità, che non hanno fornito sostegno sufficiente agli alunni ROM, in particolare riguardo ai costi di trasporto.

A marzo, alcuni genitori non ROM di una delle scuole hanno protestato contro il trasferimento dei bambini ROM nel loro istituto.

ALTRI PAESI

Pesanti discriminazioni nei confronti dei ROM, con particolare riguardo all’accesso dei bambini all’istruzione vanno altresì segnalate in Romania, Bulgaria, Bosnia Erzegovina.

Tuttavia, il diffuso mancato riconoscimento ai ROM al diritto all’alloggio dappertutto in Europa, ripetutamente messo in rilievo da Amnesty International, che relega i ROM in campi isolati dal resto della società, finisce con l’impedire a molti bambini di usufruire di una istruzione adeguata che possa offrire loro una concreta possibilità di affrancamento dalla discriminazione in tutta Europa e non soltanto nei paesi citati, in cui il problema assume particolare gravità.

È in considerazione di tale stato di cose che Amnesty International da sempre chiede all’Europa ed ai singoli stati un impegno affinché cessi la discriminazione nei confronti dei ROM e si intraprenda la strada della reale inclusione e cessazione di ogni violazione dei diritti umani nei confronti delle comunità ROM.

Bambini ROM in una scuola di Ostrava, Repubblica Ceca, Aprile 2015 © Amnesty International / Jiri Pasz

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