Storia dell'arte 2

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Storia Dell’arte 1ª media B

Fundação Torino Professora Márcia – Artes Professora Professora Tânia Horta - Italiano Professora Ana Márcia Paiva– Paiva– Informática Professora Daniela Mendes – Português Professora Simone Lima - Inglês


L’arte Cretese – A arte a Cretense – TheCretan art Le culture di Creta e Micene, per molti aspetti, strettamente legate tra di loro, rappresentano due antiche civiltà, in parte contemporanee, che fiorirono l’una nell’isola di Creta e l’altra nella Grecia preellenica. Le leggende di Minosse, del Minotauro, di Dedalo, di Zeus che nasce sul monte Ida, indicavano Creta come un antichissimo centro di splendida civiltà la cui origine risale ai secoli 19°-15° a.C.. Col declinare della "civiltà cretese", detta anche "minoica" (da Minosse), giunge al suo massimo rigoglio la civiltà corrispondente del Peloponneso: la "civiltà micenea". I caratteri della popolazione cretese richiamano molto i caratteri mediterranei: personale snello, capigliatura bruna, pelle olivastra. Fondando sopratutto sulle qualità marinare della sua gente, Creta, svolgerà la funzione di tramite tra il Mediterraneo, l’Asia occidentale, l’Egitto e l’Europa per mezzo di contatti e di traffici piuttosto che con l’espansione territoriale e la conquista militare. La civiltà cretese si sviluppa intorno alle Corti fastose dei Re; dopo le primitive capanne e la successive casette con zoccolo in pietra e muri di mattoni crudi, la casa del periodo medio-minoico si fa più ampia, con più locali intorno ad un cortile per trasformarsi, successivamente, in grandi edifici con ampie stanze decorate di stucchi, di pitture di vivacissimi colori e di netti contrasti, di colonne. Vasti ed intricati corridoi e locali (e, infatti, qui nasce il mito del Labirinto e di Teseo che deve affidarsi al filo d’Arianna per trovare la via d’uscita) senza l’intento dell’imponenza e del fasto badano più alla comodità e alla difesa contro il caldo che alla bellezza esterna. La pittura rivela un carattere impressionistico, un gran senso decorativo e cromatico su scene ricche di aspetti naturalistici (piante, fiori, animali, fauna marina…) o di motivi di spirali, di cerchi, di gigli o di grandi bipenni, di rosette, di farfalle, di polipi per farne piacevoli ornati di gusto curvilineo in cui viene sempre evidenziato un effetto di movimento o come nella sala del trono di Cnosso (vedi foto) motivi floreali e animalieri su parete rosso vivo. Nessuna opera d’arte esalta o ricorda imprese belliche; nessun sovrano è venerato per la sua fama guerriera e ancora più tipica è l’inesistenza di apparati difensivi o militari. I grandi palazzi cretesi non hanno presidi militari ed hanno più l’aspetto di ville che di fortilizi. Proprio nel momento in cui la civiltà cretese comincia a rivelare i suoi fatali declini intorno al 1500 a. C., un’altra civiltà, pur largamente permeata da quella cretese, prende piede è la civiltà micenea benché non riguardi la sola Micene ma anche la prossima Tirinto. E’ altra civiltà perché, a differenza di Creta, è terrestre, militare e guerriera e originata da popolazioni ariane penetrate dal nord attraverso i Balcani.

Creta é a maior ilha localizada ao sul da Grécia, no mar Egeu. Possui um litoral muito recortado, fator que favoreceu o desenvolvimento de portos e de atividades ligadas ao comércio marítimo. O interior do território cretense é marcado pela presença de muitas montanhas, entre planícies.Os cretenses destacaram-se no comércio marítimo, principalmente com ilhas próximas e com a Grécia continental. Exportavam azeite, objetos de cerâmica, jóias, lã e artigos de metal. Portanto, economia de creta era baseada quase que exclusivamente nas atividades marítimas.Entre os anos de 2600 a.C (começo da Idade do Bronze) e 1450 a.C desenvolveu-se na ilha de Creta a civilização minóica. Esta civilização teve como centro a cidade de Cnossos. Com as descobertas arqueológicas de Creta, tornou-se claro, que a cultura egéia teve origem nessa ilha.

L’arteCretese Vaso Cretese – 3000 a.C.

Arte No campo das artes, os cretenses destacaram-se na pintura de lindos e coloridos afrescos, esculturas de metais, confecções de jóias e peças de cerâmica.A arte cretense mostra grande influência dos povos do Oriente Próximo, tem como características a vitalidade, originalidade, graciosidade e espontaneidade, mostrando um povo independente, que não usava sua arte para satisfazer classes dominantes e religiosas. Suas figuras humanas normalmente tinham a cabeça e as pernas em perfil e os olhos e o corpo de frente. Seus artistas conseguiam exprimir movimentos de grande força, como a fúria de um animal selvagem e também a delicadeza do movimento de um peixe. A temática mais presente na arte cretense era o mar.É na pintura, porém, que se revela com mais clareza o espírito dinâmico do povo cretense. Ela mostra menos rigidez e imobilidade que a pintura egípcia. Supõe-se, entretanto, que não só a mobilidade tenha sido alvo de preocupação do artista cretense, mas também o efeito causado pela combinação das cores, pois ele utilizava cores vivas e contrastantes: tons de vermelho, azul e branco, bem como de marrom, amarelo e verde.Já no que se refere à escultura, somente pequenas peças dessa civilização foram encontradas. Na arquitetura notamos construção dos primeiros palácios cretenses. Foram encontrados vestígios dos palácios de Knossos, Faestos e Mallia. Matheus Lamarca / Simone Bordin

Arte Cretense Pote Cretense – 3000 a.C Ana Beatriz – 1ª media B


E’ una civiltà su cui veramente profonda resterà, anche se derivante da conquista e da spoglio, l’impronta di Creta, sino al punto da costituirne quasi una diversa visione. L’elemento di massima differenziazione sta nell’architettura: Micene è un’agguerrita acropoli posta in posizione strategica e fortificata da mura ciclopiche formate da irregolari, enormi blocchi di pietra. Ancora più possenti sono le mura ciclopiche di Tirinto anche qui a protezione del palazzo reale impostato essenzialmente sul megaron (consiste in un ambiente più interno in cui vi era un vestibolo, sulla cui fronte sono due colonne di legno su basi di pietra; un’antisala o propileo cui si accede per tre porte a doppio battente, tra due ante; e una grande sala nel cui centro era un focolare attorniato da quattro colonne disposte in quadrato e sostenenti il tetto; di fianco al focolare era il trono) nel quale si svolgevano le udienze reali, si banchettava, si riuniva la famiglia del Principe e si ricevevano gli ospiti. Dal megaron deriverebbe, secondo alcuni archeologi, il tempio greco. L’arte micenea eccelle nell’oreficeria in particolare molto espressive sono le maschere funerarie d’oro lavorate magistralmente. Altro campo fecondo è quello della ceramica che, come a Creta, presenta una serie innumerevole di statuine e idoli di terracotta ma in particolare i vasi con eleganti decorazioni dipinte a motivi naturalistici; è frequente il motivo della piovra dai lunghi e sinuosi tentacoli. Le popolazioni di Creta e del Peloponneso conobbero la scrittura già dal 2° millennio a. C.; al periodo della scrittura in geroglifici (2000 – 1600 a.C.) succede quello di una scrittura a segni sillabici incisa su tavolette di argilla che costituivano gli archivi Intorno al 1100 a. C. la potenza micenea declina, sopraffatta probabilmente dalle popolazioni provenienti dal Nord; la civiltà micenea e quella precedente di Creta, hanno ormai chiuso il loro ciclo quando Omero nella sua grande epopea ne esalta, a distanza di secoli, gli ultimi fasti ma, esse, continueranno a costituire un prototipo di civiltà e di creatività artistica che aprirà la strada alla grande civiltà greca e al mondo della classicità. Matheus Lamarca / Simone Bordin


L’arteMicenea – Arte Micênica – Mycenaeanart I miceni furono divisi anche in tre periodi: -miceneo antico : dal 1800 al 1500 a.C. -miceneo medio : dal 1500 al 1400 a.C -miceneo tardo: dal 1400 al 1100 a.C La cultura artistica micenea ha avuto anche un`infueza di quella cretese ma anche ha delle differenze. Proprio nel momento in cui la civiltà cretese comincia a rivelare i suoi fatali declini intorno al 1500 a. C., un’altra civiltà, pur largamente permeata da quella cretese, prende piede è la civiltà micenea benché non riguardi la sola Micene ma anche la prossima Tirinto. E’ altra civiltà perché, a differenza di Creta, è terrestre, militare e guerriera e originata da popolazioni ariane penetrate dal nord attraverso i Balcani. E’ una civiltà su cui veramente profonda resterà, anche se derivante da conquista e da spoglio, l’impronta di Creta, sino al punto da costituirne quasi una diversa visione. L’elemento di massima differenziazione sta nell’architettura: Micene è un’agguerrita acropoli posta in posizione strategica e fortificata da mura ciclopiche formate da irregolari, enormi blocchi di pietra. Ancora più possenti sono le mura ciclopiche di Tirinto anche qui a protezione del palazzo reale impostato essenzialmente sul megaron (consiste in un ambiente più interno in cui vi era un vestibolo, sulla cui fronte sono due colonne di legno su basi di pietra; un’antisala o propileo cui si accede per tre porte a doppio battente, tra due ante; e una grande sala nel cui centro era un focolare attorniato da quattro colonne disposte in quadrato e sostenenti il tetto; di fianco al focolare era il trono) nel quale si svolgevano le udienze reali, si banchettava, si riuniva la famiglia del Principe e si ricevevano gli ospiti. Dal megaron deriverebbe, secondo alcuni archeologi, il tempio greco. L’arte micenea eccelle nell’oreficeria in particolare molto espressive sono le maschere funerarie d’oro lavorate magistralmente. Altro campo fecondo è quello della ceramica che, come a Creta, presenta una serie innumerevole di statuine e idoli di terracotta ma in particolare i vasi con eleganti decorazioni dipinte a motivi naturalistici; è frequente il motivo della piovra dai lunghi e sinuosi tentacoli. Intorno al 1100 a. C. la potenza micenea declina, sopraffatta probabilmente dalle popolazioni provenienti dal Nord; la civiltà micenea e quella precedente di Creta, hanno ormai chiuso il loro ciclo quando Omero nella sua grande epopea ne esalta, a distanza di secoli, gli ultimi fasti ma, esse, continueranno a costituire un prototipo di civiltà e di creatività artistica che aprirà la strada alla grande civiltà greca e al mondo della classicità. Mathes Lamarca/Simone Bordin

Arte Micenea Alfinete de ouro com espiral padrãoencontrado nas ruínas de Tróia, de 2400 a.C. Teresa – 1ª media B

L’arte Micenea Spillone in oro com motivi a spirale ritrovati negli scavi di Troia, 2400 a.C.


L’arte Etrusca – A arte Etrusca – The Etruscanart La pittura in Etruria fu destinata generalmente al mondo dei morti ed ebbe sempre un legame con la vita quotidiana, una finalità pratica più che estetica, tanto che riferito ad essa si è spesso parlato di artigianato artistico.

The Etruscan art was the form of figurative art (particularly paintings and sculptures) produced by the Etruscan civilization in central Italy between the 9th and 2nd centuries on the region known as Tuscany today. Particularly strong in this tradition were figurative sculpture in terracotta (particularly life-size on sarcophagi or temples) and cast bronze, wall painting and metalworking.

Dall’arte greca gli Etruschi trassero la maggior parte dei temi rielaborandoli però in forme espressive più immediate e decorative.

Most of what we know from the Etruscan art today comes from excavations.

Gli artisti etruschi con le loro opere, cercavano di ricreare un’atmosfera familiare e di fissare con forme dinamiche e colori brillanti la vitalità della vita terrena. Si trattò quindi di un’arte spontanea, che mirava all’intensità dell’espressione anche a costo di deformare la realtà naturale. La tecnica pittorica era inizialmente molto elementare; nel corso del VII secolo, infatti, gli artisti stendevano direttamente sulla roccia, precedentemente lisciata, il colore.

L´arte Etrusca Nome:Canopo da Chiusi Museo Archeologico – Firenze Fonte: fotoalbum.virgilio.it

Con il passare del tempo essi affinarono le modalità di lavoro e presero a coprire la parete da affrescare con un sottile strato di calce, sul quale incidevano con uno stilo il disegno preparatorio che veniva, subito dopo, colorato.

Architecture Etruscans built palaces, public buildings and temples in wood and brick, so nothing remained. Ceramic models of temples, as well as traces of later stone structures indicate how temples were built.

Successivamente giunsero a fissare fino a tre diversi strati d’intonaco e a realizzare affreschi veri e propri.

Sculpture and Painting Etruscans were very good and capable craftsmen. They created artistic objects mostly for religious purposes. Important part of their art is associated with their funerary customs. The cult of the dead, similar to the Egyptian practices, produced a highly developed sepulchral art. The sculptured lids of sarcophagi often represented a single figure or a couple. There were also decorated cinerary urns made in terracotta.

Inizialmente gli affreschi erano molto semplici e spontanei, mentre a partire dalla metà del IV secolo divennero più ricchi, con effetti di chiaroscuro determinati da un sapiente uso delle linee oppure dei colori. Anche i temi trattati subirono nel corso del tempo delle variazioni. Nel VI e nel V secolo, infatti, il motivo dominante è quello del banchetto, cui si affiancano i giochi, le danze, la caccia, le attività di lavoro e così via. A partire dal IV secolo invece i temi cambiano: demoni infernali, eroi mitici, viaggi nell’aldilà mostrano un mondo più cupo, quasi ossessionato dalla morte. Indipendentemente dai soggetti, legati al motivo conviviale oppure al mondo mitologico o ancora a quello religioso, gli affreschi giunti fino a noi sono comunque quasi sempre lo specchio di una civiltà raffinata, attaccata alla vita e ai suoi riti quotidiani. Mirian e Giang

The origins of the Etruscans, and consequently of their artistic style, dates back to the people who inhabited or were expelled from Asia Minor during Bronze and Iron AGE. Due to the proximity and/or commercial contact to Etruria, other cultures influenced Etruscan art, such as Greece, Phoenicia, Egypt, Assyria and the Middle East. But the biggest influence was by the Greek. Etruscan art is in some ways a lot like Greek Art as they often imitated them. . However they didn´t have access to marble the way the Greeks did, so instead of stone they made statues of clay.

Arte Etrusca Canopus de Chiusi Gabriel Miranda – 1ª media B

The most famous Etruscan works are in terracotta, or baked clay, and these includes besides sculptures on sarcophagi and urns, also works from temples. Bronze statuary was also common and the Etruscan brought the art of bronze working to a very high level of achievement. However most of the Etruscan art was made of clay.


L’arte Etrusca – A arte Etrusca – The Etruscan art

The best preserved Etruscan paintings that have survived to modern times are mostly wall frescoes from graves. Etruscan paintings and murals often represented dancing couples or human figures looking strong, healthy and full of life. The Etruscan art captured the human emotion. They also described banquets, festivals, scenes of daily life, and subjects from religion, people playing musical instruments and little birds or other animals. The Etruscans were very accomplished sculptors. Surviving examples in terracotta and bronze are testimony to this. Some ofthe more famousexamples include:

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L’ arte Etrusca il flautista Tomba dei Leopardi

Arte Etrusca O flautista João Gabriel – 1ª media B

the "Apollo Helios" (now at the National Etruscan Museum) the "Arringatore" (AuloMetello (now at the National Archaeological Museum of Florence) the "Apollo of Veii", (now at the National Etruscan Museum) the "Chimera of Arezzo" (now at the National Archaeological Museum of Florence)

the "Capitoline Wolf" (now at the Capitoline Museum of Rome) "Sarcophagus of the Spouses", (now at the National Etruscan Museum) The Etruscan art was the form of figurative art (particularly paintings and sculptures) produced by the Etruscan civilization in central Italy between the 9th and 2nd centuries on the region known as Tuscany today. Particularly strong in this tradition were figurative sculpture in terracotta (particularly life-size on sarcophagi or temples) and cast bronze, wall painting and metalworking. Most of what we know from the Etruscan art today comes from excavations.

L’arte Etrusca Chimera di Arezzo V Secolo a.C.

Arte Etrusca Quimera de Arezzo V Século a.C Giulia Vianello – 1ª media B

The Etruscans were very accomplished sculptors. Surviving examples in terracotta and bronze are testimony to this. Some ofthe more famousexamples include:

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the "Apollo Helios" (now at the National Etruscan Museum) the "Arringatore" (AuloMetello (now at the National Archaeological Museum of Florence) the "Apollo of Veii", (now at the National Etruscan Museum) the "Chimera of Arezzo" (now at the National Archaeological Museum of Florence)

the "Capitoline Wolf" (now at the Capitoline Museum of Rome) "Sarcophagus of the Spouses", (now at the National Etruscan Museum)


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