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Il punto sull’edilizia bresciana

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Nonostante l’emergenza sanitaria Covid-19, la fase di ripresa iniziata nel 2019 non si è fermata nel 2020, anzi il settore delle costruzioni bresciano riporta il primo risultato positivo, seppur moderato (+0,1% il numero delle imprese; + 0,5% gli addetti), dopo otto anni di costante flessione. Nella seconda metà del 2020, per contrastare la crisi economica generata dalla pandemia, sono stati adottati diversi incentivi per gli interventi sul patrimonio residenziale che hanno stimolato l’iniziativa imprenditoriale, portando un rimbalzo degli avvii d’impresa e dell’occupazione del settore che ha permesso di chiudere il 2021 con un numero di imprese edili operative in provincia pari a 18.310 unità e 42.641 addetti, in aumento, rispetto al 2020, rispettivamente del 2,1% e del 10,1%.

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Tuttavia, la rapidità della ripresa occupazionale ha procurato un consistente aumento delle difficoltà nel reperire manodopera specializzata. Il fenomeno ha riguardato tutti i settori economici della provincia, ma nel settore delle costruzioni è stato particolarmente intenso anche per effetto della perdita di forza lavoro che ha interessato il settore nel decennio precedente. Nel confronto con il 2019, il mismatch tra domanda e of-

Andamento delle imprese del settore delle costruzioni a Brescia

L’attuale struttura del settore, con riferimento all’attività prevalente svolta dalle imprese di costruzioni bresciane, sulla base dei codici ATECO (sezione F, dal 41 al 43,) è il risultato dei cambiamenti in atto per effetto della profonda crisi economica del decennio scorso e della crisi pandemica del 2020. Il comparto dei “lavori di costruzione specializzati” (F43) è il segmento che ne ha meno risentito. Nel quinquennio osservato ha mostrato una crescita costante sotto l’effetto combinato degli incentivi fiscali legati alla riqualificazione del patrimonio abitativo esistente, adottati prima della crisi pandemica, e delle nuove misure per gli interventi sul patrimonio residenziale (tra cui quelli relativi al Superbonus 110%). A fine 2021 il comparto dei lavori di costruzione specializzati contava 12.169 imprese: il 2,1% in più sul 2020 e l’1,3% sul 2017. Ne deriva che le imprese che operano in tale ambito, che è il comparto più numeroso del settore delle costruzioni in provincia, hanno acquisito incidenza, passando da una quota del 65,5% del 2017 al 66,5% del 2021.

ferta nelle costruzioni è aumentato di quasi 17 punti percentuali a fronte dell’aumento di 4 punti percentuali che ha riguardato l’insieme dei settori economici. In base ai dati dell’indagine Excelsior condotta da Unioncamere, nelle costruzioni nel 2021 quasi il 45% dei profili richiesti è stato difficile da reperire.

Per il comparto delle attività che si occupano in via prevalente di “costruzione di edifici” (F41), le crisi che si sono avvicendate in questo quinquennio hanno avuto effetti opposti: nel periodo 2017-2020 le imprese attive in tale ambito hanno continuano a diminuire, a prosecuzione di un percorso di ridimensionamento in atto da diversi anni. Nel 2021 le imprese della classe F41 tornano a crescere totalizzando in un solo anno un incremento del 2,1% attestandosi a 5.966 attività, che rappresentano il 32,6% delle imprese del settore edile bresciano a fronte del 33,6% del 2017.

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Sulla base dei criteri di selezione applicati dall'analisi, sono stati elaborati 13.636 bilanci nel periodo 2017-2021.

Anche il segmento dei lavori di ingegneria civile (F42), in cui rientrano le imprese che svolgono opere di costruzione di strade e ferrovie e opere di pubblica utilità, nel periodo 2017-2020 ha riportato un andamento pressoché decrescente, mentre nel 2021 ha contributo alla dinamicità del settore crescendo del 4,8% sul 2020 e dell’1,2% sul 2017, attestandosi a 175 realtà imprenditoriali pari all’1% delle aziende edili della provincia.

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