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La neldigitalizzazione nuovo Codice dei contratti pubblici

venti di ordinaria e straordinaria manutenzione a meno che essi non riguardino opere già eseguite con strumenti di gestione informativa digitale.

La digitalizzazione delle Pubbliche amministrazioni è la sfida più ardua che il settore degli appalti deve affrontare. La posta in gioco è alta: garantire il rispetto delle regole, migliorare la qualità delle performance e supportare lo sviluppo del Paese

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L’approvazione del nuovo Codice dei contratti pubblici ha posto delle scadenze inderogabili e ora le Pa dovranno attrezzarsi per far fronte a un radicale cambiamento. A decorrere dal 1° gennaio 2024 diverrà obbligatorio l’utilizzo di piattaforme digitali per la gestione delle gare (e-procurement). E le Stazioni appaltanti che non avranno fatto richiesta della qualificazione entro il 1° luglio 2023 non potranno più gestire gare al di sopra della soglia di 500mila euro. L’altra scadenza è il 1° gennaio 2025. Entro questa data le Stazioni appaltanti e gli enti concedenti per i lavori sopra il milione di euro dovranno adottare “metodi e strumenti di gestione informativa digitale delle costruzioni per la progettazione e la realizzazione di opere di nuova costruzione e per gli interventi su costruzioni esistenti” ossia il Bim (building information modeling). La disposizione non si applica agli inter-

Nonostante l’attualità della materia, la normativa vigente, anche quella sull’amministrazione digitale, si incentra solo sull’aspetto della forma digitale degli atti affrontando la tematica per principi, senza scendere nel dettaglio dell’attuazione della transizione digitale. Tuttavia, se da un lato, i nuovi strumenti offerti dalla tecnologia hanno l’indubbio vantaggio di velocizzare le procedure, di evitare l’errore umano e di garantire valori quali l’imparzialità e la parità di trattamento, occorre considerare che viene richiesto un nuovo approccio all’interno del ciclo dei contratti pubblici che dovrà essere gestito in un ecosistema di impianti, piattaforme e banche dati, e che si baserà sullo sforzo degli operatori del settore in quanto cambio culturale. Bisogna tener conto del differente livello di adeguatezza degli uffici, del grado di formazione dei soggetti coinvolti e della necessità per le Stazioni appaltanti, in particolare per quelle non qualificate, di riorganizzare le strutture coinvolte, in termini di dotazione tecnologica, di formazione del personale e di reingegnerizzazione dei processi. Responsabilità ceduta direttamente alle Pa le quali, senza avere il più delle volte basi né nozioni, devono essere in grado di comprendere quali siano gli strumenti più adatti e costruire da sé il percorso verso la digitalizzazione del processo.

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