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Il diriciclaggio denaro nell’imprenditoria

Le attività di antiriciclaggio sono normate dal decreto legislativo 231 /2007, che consente di avviare verifiche volte a fare emergere sia operazioni finalizzate al riciclaggio di denaro di provenienza illecita, mediante il suo reimpiego in attività imprenditoriali, che condotte rivolte a finanziare il terrorismo. La dimensione del riciclaggio non conosce barriere territoriali e richiede modelli, tecnologicamente avanzati, di penetrazione economica, che si concretizza immettendo nei flussi economici regolari ingenti somme di denaro di provenienza illecita per ottenere profitti frutto di attività lecite.

I soggetti dediti tali attività operano secondo logiche imprenditoriali che non dissimili dalle ordinarie regole economiche di massimizzazione dei profitti, collocando risorse che drogano il mercato e soffocano gli operatori economici e gli imprenditori onesti. Come le imprese, in particolare le pubbliche amministrazioni sono tenute a collaborare al contrasto al riciclaggio, mediante comunicazione alla UFI (unità di informazione finanziaria) dei dati e informazioni concernenti le operazioni sospette di cui ven- gano a conoscenza nell’esercizio della propria attività. L’approccio adottato dalle pubbliche amministrazioni nell’ambito della strategia di prevenzione del riciclaggio si basa su situazioni che possono essere motivo di sospetto. Esistono dei veri e propri strumenti di ausilio per la rilevazione di tali operazioni conosciuti come indicatori di anomali, che consistono in un’elencazione di comportamenti da ritenere potenzialmente dediti al riciclaggio o al finanziamento del terrorismo. Indicatori che puntano ad agevolare la rilevazione delle operazioni sospette, ma non sono motivo di per sé sufficiente per la qualificazione dell’operazione come sospetta. È necessaria, infatti, una specifica analisi nel concreto e una valutazione complessiva. La collaborazione è la chiave del successo per l’individuazione delle azioni illecite. Un esempio è il network antimafia bresciano istituito nel 2018 il quale vanta l’adesione di numerose realtà, inclusa Ance Brescia. Uno è la collaborazione instaurata fra diversi comuni lombardi finalizzata al confronto e allo scambio di buone prassi sul tema della promozione della legalità e della trasparenza. Accordo che ha dato i propri frutti individuando nel periodo tra i mesi di luglio 2018 e febbraio 2023 un totale di centoventuno operazioni economiche sospette segnalate, che ammontano a circa 17milioni. Nel contrasto al riciclaggio ognuno è chiamato a fare la propria parte per assicurare il presidio della legalità del territorio e consentire alle aziende sane di sopravvivere, resistendo alla concorrenza sleale esercitata dalle imprese disoneste. Sul piano pratico, e nella sostanza, arginando la dilagante infiltrazione delle organizzazioni criminali, si preserva la tutela della collettività e si avvia il risanamento del territorio, garantendo un maggiore sviluppo delle attività imprenditoriali.

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Check: nuova versione per il portale del cantiere

La piattaforma aggiorna funzioni e strumenti digitali per la gestione semplificata delle commesse. Il 2 ottobre sarà disponibile online e su app dedicata la nuova versione del portale di cantiere, a disposizione, sempre gratuitamente, di imprese e professionisti. Per tutti gli utenti già iscritti a Check, si informa che dal 29 settembre la piattaforma sarà temporaneamente offline per consentire le operazioni di migrazione al rinnovato portale.

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