“HOTEL HOUSE: KEBAB DI VIOLENZE” Convegno “TRACCE URBANE” Ferrara 28-29 giugno 2012 Polo Umanistico degli Adelardi, via Adelardi 33 autori: PCB (Andrea Carosi, Daniele Lamanna, Marco Maria Sancricca) Hotel House e contesto Percorrendo le Marche lungo la strada statale litoranea SS16 Adriatica, ci si imbatte in un'anomalia architettonica: un condominio di cemento armato, 16 piani di puro modernismo che si materializzano improvvisamente. Un enorme scoglio a pianta cruciforme, situato in posizione periferica rispetto al centro urbano, che interrompe un susseguirsi di “campagna litoranea” e basse costruzioni. Questo colosso in muratura, figlio dell'eccitazione economica degli anni Settanta, comunemente conosciuto sotto il nome di Hotel House (da ora in poi HH), si trova a Porto Recanati, piccolo borgo marinaro di 12.000 anime della provincia di Macerata e località turistica situata a pochi chilometri da uno dei principali distretti calzaturieri italiani. Nel contesto questo “mostro di cemento” (così denominato da molti abitanti della zona) si manifesta in tutta la sua unicità non solo per la mole imponente, ma anche per alcune caratteristiche affatto peculiari: se da un lato infatti esso ospita al suo interno circa un sesto dell’intera popolazione comunale (circa 2.000 persone: cifra variabile a seconda delle stagioni), dall’altro tale popolazione è assolutamente “anomala” per il contesto portorecanatese. Sono infatti circa trenta le nazionalità che abitano al suo interno: Senegal, Bangladesh, Tunisia, Albania, Pakistan, Romania, Macedonia, Marocco, solo per citare le comunità più numerose. In tal senso l’HH è sia un fuoriscala architettonico (poiché le sue dimensioni difficilmente si adattano al panorama portorecanatese) che un fuoriscala sociale rispetto al contesto in cui si inserisce: infatti la densità di popolazione che vi abita unita alla concentrazione multietnica non hanno paragoni nella regione. Esso tuttavia non è altro che un esempio che mette in risalto una delle principali dinamiche metamorfiche degli spazi urbani, caratterizzati dalla presenza sempre maggiore di nuove etnie “migranti” nei contesti abitativi, nelle attività economiche e nei luoghi di socializzazione. Ma quali teorie, quali ideologie architettoniche, urbanistiche, sociali ed economiche stanno alla base del concepimento prima e della costruzione poi di un “elemento” del genere, isolato “dal mondo”, circondato dai campi e da grandi infrastrutture? “L’HH è una nuova città che sorge concepita secondo i più moderni criteri urbanistici… Opera unica nel suo genere e più rilevante iniziativa edilizia per il turismo residenziale… L’HH è destinata a contribuire in maniera determinante allo sviluppo economico della riviera maceratese… sento il dovere di ringraziare tutti i parlamentari della DC, i sindaci e le autorità locali… Alle popolazioni tutte il saluto più cordiale, con la certezza che l’opra contribuirà a portare quella prosperità che esse meritano” (Antonio Sperimenti)