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21-SET-2020 Estratto da pag. 17
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21-SET-2020 Estratto da pag. 4
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21-SET-2020 Estratto da pag. 9
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PRIMO PIANO
LUNEDÌ 21 SETTEMBRE 2020 CORRIERE DELLE ALPI
Elezioni
Lorenzoni vota ieri mattina nel giardino di casa
Le operazioni di voto in un seggio bellunese
Veneto, l’affluenza al referendum batte quella per la Regione Si vota fino alle 15 La scheda con il quesito per ridurre il numero dei parlamentari attrae più di quella sul successore di Zaia. Seggi sanificati
Zaia al seggio di San Vendemiano
da allora non è cambiato nulla perché la Provincia attende il riconoscimento dell’autonomia “speciale” sancita dal referendum nel 2017 e mai concessa dalla giunta Zaia. L’incubo del Covid ha certamente pesato, ma le operazioni si sono svolte con regolarità in tutte le sezioni. Paura a Verona per un arresto cardiaco in vicolo San Bernardino, nelle vicinanze della Basilica di San Zeno. Mentre votava, una persona è stata colpita da un arresto cardiaco ed è stata subito salvata dagli scrutatori che hanno seguito via telefono le indicazioni della centrale operativa del 118. Il miracolo è arrivato con il defibrillatore e poi con il ricovero. L’AUGURIO DELLA CASELLATI
PADOVA
Il Veneto con la Toscana tallona la Val D’Aosta nella classifica dell’affluenza al voto con il referendum sul taglio dei parlamentari che “piace” più del test sulla Regione, il cui esito appare scontato. La forbice di due punti alla mattina si è allargata a quattro alle 7 di sera, con Belluno e Treviso che guidano il gap tra le due schede: appena il 26,9 per le regionali e il 34,8 al referendum tra le Dolomiti mentre nel Trevigia-
no siamo al 33,7 contro il 39,4%. Insomma, il test nazionale “anticasta” appassiona più di quello locale. Alle 19 i dati diffusi dal ministero degli Interni danno questa fotografia: in Veneto ha votato il 35,6% per cento degli elettori che sono 4.126.055. IL CASO DI BELLUNO
In Val D’Aosta siamo al 42%, ma nella regione a statuto speciale è competizione vera tra i due schieramenti dopo l’inchiesta sul condizionamento
elettorale della ’ndrangheta che ha portato a sciogliere in anticipo il consiglio regionale. Seggi aperti anche oggi fino alle 15, poi inizierà lo spoglio dei risultati. In testa alla classifica la provincia di Padova con il 41%, in coda Belluno che risulta staccata di nove punti sulla media regionale. Forse è utile ricordare che si tratta di un trend stabile nel tempo, sconfessato solo alle politiche del 2018. Cinque anni fa Belluno chiuse con il 44% di partecipazione contro il 57,2% veneto e
La diretta dai primi exit poll fino ai risultati delle urne nei Comuni
Sul nostro sito la maratona inizia alle 15 Spoglio in diretta, commenti e analisi TUTTO SUL WEB
I
dati sulle affluenze, come sempre (assieme agli eventuali problemi ai seggi, quest’anno esasperati dalle norme di sicurezza anti-Covid), segnano l’inizio di qualsiasi tornata elettorale. Quest’anno avremo a che fare con il referendum sul taglio dei parlamentari (tema caldo anche in Veneto), con le Regionali e con la “solita
batteria annuale” di Comunali, tra cui spicca Venezia seguita - come dimensione - da Portogruaro e Castelfranco. Occhi puntati sulle Regionali, ma il quadro politico veneto andrà raffrontato con il senso politico che il test in atto tra ieri e oggi attribuirà a livello nazionale, affiancato evidentemente anche dall’esito del referendum. Un quadro complesso di cui vi daremo atto con la nostra diretta elettorale: abbia-
mo iniziato ieri con i dati di affluenza, ma la vera e propria maratona partirà oggi alle 15.01 con i primi exit poll e si chiuderà domani sera con l’esito delle Comunali, sapendo che qualche dato completo potrebbe arrivare solo mercoledì. Vi proporremo lo spoglio in diretta con le grafiche aggiornate, i video collegamenti dal consiglio regionale, i commenti e le analisi. Seguiteci anche sulla nostra pagina facebook.
Di prima mattina ha varcato la soglia del seggio 49 dellascuola Vivaldi a Padova la presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati: con la mascherina al volto ha augurato agli scrutatori che «tutto vada per il meglio». Il presidente della giunta veneta Luca Zaia alle 9,30 si è recato con la moglie alle scuole di San Vendemiano, nel Trevigiano. Dopo il voto, le sue considerazioni: «I seggi sono assolutamente sanificati, siamo l’unica regione d'Italia, da quello che so, che ha dato la possibilità di fare il test agli
il rito a valeggio
Flavio Tosi e Patrizia Bisinella novelli sposi Flavio Tosi e Patrizia Bisinella(nella foto) ieri si sono sposati. L'ex sindaco di Verona e l'ex senatrice trevigiana della Lega poi passata a Fare! hanno celebrato le nozze con rito civile a Villa Sigurtà, a Valeggio sul Mincio, officiate da Renato Piccoli, amico della coppia ed ex direttore generale del Comune di Verona.
seggio vacante a verona
Una sfida a tre per la poltrona da senatore Non solo referendum e regionali nel Veronese. In 53 comuni della provincia di Verona si terranno anche le elezioni suppletive per il collegio uninominale Veneto 9 del Senato della repubblica. Il voto si è reso necessario per sostituire il senatore Stefano Bertacco di Fratelli d'Italia, scomparso lo scorso 14 giugno, dopo una lunga malattia. Il collegio comprende appunto 53 comuni del Veronese, da Villafranca che è il più popoloso della provincia scaligera, con oltre 33mila abitanti, alla zona del Baldo-Garda fino a tutta la Bassa. La sfida riguarda tre candidati: Luca De Carlo, sindaco di Calalzo di Cadore (Belluno) e già deputato di Fratelli d'Italia; Matteo Melotti, consigliere comunale a Villafranca per il Partito Democratico, ed Emanuele Sterzi per il Movimento 5 Stelle. De Carlo ha perso il seggio alla Camera dopo il riconteggio dei voti, che ha visto premiare il deputato Giuseppe Paolin della Lega.
scrutatori e al personale impegnato nelle elezioni». LORENZONI IN QUARANTENA
Arturo Lorenzoni, che guida il centrosinistra, invece non si è mosso da casa: dimesso dal reparto di Malattie Infettive di Padova è ancora positivo ed è confinato in quarantena, in una stanza con bagno senza contatto con la moglie i tre figli. «Ho potuto votare da casa, grazie al servizio allestito dall'Usl e alla collaborazione del prefetto e del Comune. Ogni voto è importante e incoraggio tutti a recarsi ai seggi, nella sicurezza garantita dalle amministrazioni comunali» ha detto il prof universitario. LA SORPRESA REFERENDUM
Ovunque la partecipazione alle Regionali è nettamente più bassa rispetto al voto referendario costituzionale. In Veneto siamo al 35,6% di elettori per l’assemblea di palazzo Ferro Fini contro il 39,3% di chi ha deciso sì o no al taglio da 945 a 630 parlamentari. Con Renzi nel 2016 votò il 76,7% dei veneti e la vittoria del no costò al premier la poltrona di Palazzo Chigi. Alle 15 lo spoglio dei dati dirà se il vento “anticasta” soffia ancora come un tornado . —
ALBINO SALMASO © RIPRODUZIONE RISERVATA
V
Primo Piano
Lunedì 21 Settembre 2020 www.gazzettino.it
Le elezioni, i protagonisti LO SCENARIO PADOVA Banchetti, concerti, incontri pubblici. Dirette su Facebook, volantinaggi al mercato, aperitivi in piazza. Poi, all’improvviso, il silenzio. Un silenzio colmo di tensione e scaramanzia, come in ogni tornata elettorale. Eccola, la quiete prima della tempesta. In questa domenica diversa da tutte le altre i protagonisti padovani abbassano il volume e dopo mesi di campagna se ne stanno un po’ per conto proprio, in famiglia o con gli amici più stretti. Provano a distrarsi ma la mente è sempre lì, ai risultati che inizieranno ad emergere nel tardo pomeriggio di oggi. L’eccezione è rappresentata dalla civica “Il Veneto che vogliamo”, con diversi attivisti che si riuniscono fin dal primo pomeriggio al parco Prandina. «Abbiamo la musica, il vino bianco e anche i gelati per i bambini». Pure questo è un modo per tradire un’attesa interminabile.
I FEDELISSIMI La tornata elettorale è spezzata in due giorni e quindi partiti e movimenti hanno vissuto la giornata di ieri nel limbo. Qualche ritrovo spontaneo, nulla più. Candidati e militanti della Lega si troveranno direttamente oggi, ma in modo distinto e variegato. L’appuntamento ufficiale è dalle ore 17 al K3 di Treviso, sede regionale del partito, dove sono attesi molti “big” veneti del Carroccio e anche diversi candidati padovani. In tanti, però, hanno deciso di attendere l’esito del voto a Padova e provincia. È il caso di Fabrizio Boron, presidente della commissione regionale sanità, che stasera aspetterà i risultati dalla sua sede di piazza dei Frutti. Scelta analoga fatta da Filippo Lazzarin, sindaco di Arzergrande e fino a pochi mesi fa commissario provinciale del partito, che preferisce vivere l’attesa tra i suoi fedelissimi nella sede del suo paese. Anche nel resto del centrodestra il panorama è variegato e non c’è un vero e unico punto di ritrovo. La conduttrice televisiva Katia Noventa, candidata di Forza Italia, annuncia che
Musica, vino e scaramanzia: la lunga attesa dei candidati Il Pd si riunisce stasera in via Beato Pellegrino, `La Lega dà appuntamento a Treviso ma molti Il “Veneto che vogliamo” in piazza Gasparotto candidati si sono organizzati nelle proprie sedi `
aspetterà lo spoglio dalla propria sede elettorale di galleria Borromeo in centro città. Per Elisabetta Gardini, nome di punta di Fratelli d’Italia, ieri la giornata è iniziata presto accompagnando al seggio la madre ed è proseguita con una passeggiata in Prato della Valle assieme al figlio. Un po’ per scaramanzia e un po’ per le disposizioni anti-Covid, non è stato fissato un ritrovo ufficiale con i militanti.
IL SINDACO Sergio Giordani, primo cittadino di Padova, ha votato ieri alle 12 alla scuola Pascoli
COMPATTI Più compatto, invece, il Pd. Come da tradizione vertici e militanti Dem si troveranno stasera nella sede provinciale e regionale del partito in via Beato Pellegrino. Grande attenzione al risultato complessivo di Lorenzoni e della lista democratica, certo, ma qui (più che altrove) è molto sentita anche la competizione interna tra i candidati. Dal Pd alla civica “Il Veneto
IL CASO
IL CANDIDATO PRESIDENTE Arturo Lorenzoni è in isolamento domiciliare perché positivo al Covid. Ieri ha votato nel proprio cortile
LA GIORNATA
LA PRESIDENTE Un grazie a chi ha reso possibile queste elezioni è arrivato anche dalla presidente del Sena-
Ieri ha tenuto banco anche il caso dei messaggi elettorali inviati in massa nella provincia di Padova che invitavano a votare Loredana Borghesan, sindaca a Montagnana e candidata con Forza Italia. Molti hanno segnalato la violazione del silenzio elettorale, la diretta interessata ha spiegato di essersi affidata ad un’agenzia e di non essere a conoscenza di quei messaggi. Gabriele Pipia © RIPRODUZIONE RISERVATA
MESSAGGI CHE INVITANO A VOTARE BORGHESAN DI FORZA ITALIA ANCHE IN PIENO SILENZIO ELETTORALE, LEI: «NON NE SO NULLA»
IERI POMERIGGIO RITROVO SPONTANEO DI MOLTI ATTIVISTI DI COALIZIONE CIVICA AL PARCO PRANDINA
PADOVA L’immagine simbolo di questa tornata elettorale all’insegna del Coronavirus, rimarrà, con ogni probabilità, quella del voto a domicilio del candidato del centrosinistra Arturo Lorenzoni. Ieri mattina, infatti, nel giardino di casa sua, aiutato da due scrutatori bardati con camici, visiere, mascherine e copri scarpe, l’ex vicesindaco, ancora positivo al Covid 19, ha potuto votare per le regionali e per il referendum. «Anch’io ho votato – ha spiegato dopo aver consegnato le due schede – Voglio dire grazie agli operatori sanitari, agli scrutatori e a tutti quelli che stanno lavorando ai seggi». L’ex numero due di palazzo Moroni sabato scorso ha festeggiato pure il 54esimo compleanno in quarantena.
che vogliamo”, che a Padova ha il proprio cuore pulsante sopratutto nel popolo arancione di Coalizione civica. La candidata Elena Ostanel e i suoi sostenitori ieri pomeriggio si sono riuniti al Parco Prandina con musica e banchetto (sono arrivati alla spicciolata anche altri candidati), mentre per stasera il ritrovo è fissato in piazza Gasparotto. Per molti questa è la seconda sfida elettorale: nessuno ha dimenticato le fibrillazioni e le emozioni delle Comunali del 2017, ma questa è tutta un’altra partita. Non ci sarà, né in via Beato Pellegrino né in piazza Gasparotto, il candidato presidente Arturo Lorenzoni: la febbre è scesa ma per lui l’attesa sarà ancora in isolamento. Grande attesa anche nel Movimento 5 Stelle. Tre anni fa il luogo di riferimento era stato il campus Ciels di via Venier dove insegna il candidato Simone Borile. Ora invece ci si sposta all’hotel Bologna di Mestre, con una sede unica a livello regionale.
LA PRESIDENTE DEL SENATO Maria Elisabetta Casellati
CANDIDATO Simone Borile, M5S
CANDIDATO Roberto Marcato, Lega
Dalla Casellati a Giordani: «Grazie, medici e scrutatori» to Elisabetta Alberti Casellati che, allo scoccare del mezzogiorno, a piedi, assieme al marito Giambattista Casellati, ha raggiunto il suo seggio allestito alla media Vivaldi in via Gianbattista Moro. «In una situazione difficile come questa – ha spiegato uscendo dal seggio Casellati – è importante ringrazia-
TUTTI I PRINCIPALI ESPONENTI HANNO VOTATO IERI MATTINA, LORENZONI LO HA FATTO NEL PROPRIO CORTILE DI CASA
re tutte le persone, dalle forze dell’ordine, agli scrutatori, passando per il personale amministrativo, che hanno reso possibile questa tornata elettorale». Sempre alla Vivaldi, ma alle 11, ad infilare le schede nell’urna ha provveduto anche la candidata di Fratelli d’Italia Elisabetta Gardini.
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CANDIDATA Elisabetta Gardini, FdI
IL PRIMO CITTADINO Alla stessa ora, ma alla media Pascoli di via Galilei, a votare è stato il sindaco Sergio Giordani. «Auguro un buon voto a tutte e tutti - ha detto il primo cittadino - E un grazie va a tutti gli scrutatori e i presidenti di seggio che stanno garantendo questo esercizio democratico». Sempre in mattinata, a votare nel suo seggio di Noventa padovana è stato il candidato del Partito democratico e sindaco di Noventa Alessandro Bisato che ha augurato buon voto a tutti i padovani. Attorno alle 11, con mascherina del Leone di San Marco, nel suo seggio di Torre-
selle di Piombino Dese, ad infilare le schede nell’urna è stato, invece, l’assessore regionale leghista alle Attività produttive Roberto Marcato. Anche lui, come Bisato ha augurato a tutti un buon voto. Alle 17.30, poi, appena uscito dal suo seggio a Chiesanuova, a farsi fotografare con la tessera elettorale in mano è stato il candidato della lista Zaia Fabrizio Boron. Anche l’ex sindaco Bitonci ha votato verso mezzogiorno.
GLI ALTRI Poco dopo le 10 del mattino, a presentarsi nella sua sezione è stato il candidato del Movimento 5 Stelle Simone Borile. «Io ho fatto il mio dovere» ha commentato uscendo dal seggio a Voltabarozzo l’esponente pentastellato. Emozionata, infine, all’uscita dal suo seggio la candidata de “Il Veneto che vogliamo” Elena Ostanel. Ci sarà tempo per votare anche oggi, fino alle 15. Alberto Rodighiero © RIPRODUZIONE RISERVATA
III
Primo Piano
Lunedì 21 Settembre 2020 www.gazzettino.it
Speciale Elezioni
Affluenza, 2 comuni sopra il 50 per cento Maglia nera a Calto `Nessuna defezione tra presidenti Elettori in calo rispetto al 2015, ma 4 punti sopra la media nazionale e scrutatori. Oggi seggi aperti fino alle 15 `
LA GIORNATA ELETTORALE ROVIGO Affluenza alle urne più bassa in Polesine rispetto al 2015, ma migliore nel confronto con il resto dell’Italia. Alla chiusura dei seggi nella prima giornata di voto, l’affluenza raggiunta è stata del 44,78% degli aventi diritto al voto, contro il circa 40,10% di media nazionale. A guidare la lista dei Comuni più “fedeli” alla chiamata alle urne sono le municipalità di Villanova del Ghebbo (52,44%), Gaiba (50,58%), Pontecchio (49,89%) e Bosaro (48,63%). Maglia nera invece Censelli (38,42%), Villanova Marchesana (38,01%) e Calto (35,89%). Calto, inoltre, conferma il trend negativo già evidenziato l’ultima volta, dimostrandosi uno dei seggi meno frequentati. IL CAPOLUOGO Il capoluogo, Rovigo, ha visto votare il 43,10% degli aventi diritto, sopra la media generale di tutta la provincia. La complicità del periodo in cui l’elettorato è stato chiamato a votare deve avere inciso sull’affluenza, proprio alla fine dell’estate e con l’aumento dei casi da Covid-19. In passato non si era mai andati a votare prima della fine di maggio, come avvenuto nel 2015. Per trovare un raffronto efficace dei dati dell’affluenza è però necessario tornare indietro di dieci anni, quando, come quest’anno, il 28 marzo 2010 si è andati a votare in due giornate distinte e si è recato al seggio il 66,60% degli aventi diritto. Per raggiungere questo risultato oggi dovrebbe recarsi a votare un ulteriore 22,03% di elettori, ma è un lunedì e in molti saranno impegnati a lavoro. Nel 2015 l’affluenza è stata del 60,15%, un risultato che anche in questo caso forse quest’anno
IN ATTESA Elettori in fila ai seggi delle elementari Mattioli
seconda con 16.865 persone. Il Comune con meno votanti in assoluto in Polesine è la piccola Calto con appena 744 votanti. Su 275 seggi, cinque sono ospedalieri distribuiti nelle strutture di Rovigo, Adria e Trecenta.
NESSUNA DEFEZIONE
FRATELLI D’ITALIA Cristina Folchini
AL VOTO Nella foto grande, l’assessore regionale Corazzari. A destra, Azzalin (sopra) e Crivellari
VENETO CHE VOGLIAMO Enrico Bonato
non sarà replicato.
Per Fratelli d’Italia, Cristina Folchini è andata a votare alle 11,30 seggio 1 della Gran Guardia a Rovigo, mentre la collega di lista Valeria Mantovan ieri non è andata. Gli aventi diritto al voto in provincia di Rovigo sono 200.832, le donne sono la maggioranza (103.087), circa 5.300 in meno gli uomini (97.745 uomini). Ovviamente, la città con il maggior bacino di votanti è Rovigo con 41.991, mentre Adria è la
IL SINDACO Uno dei primissimi elettori è stato il sindaco di Rovigo Edoardo Gaffeo, che alle 9 si è recato nel suo seggio di Sarzano, impegnato a votare per la prima volta dopo la sua vittoria alle Amministrative delle 2019. I candidati più accreditati (almeno sulla carta) sono andati quasi tutti a votare. il primo è stato Michele Are-
tusini, in corsa per un posto a palazzo Ferro Fini tra le fila di Lista Veneta Autonomie a sostegno del candidato presidente Luca Zaia. Nella sua città, Rosolina, è andato a votare anche Diego Crivellari, candidato nel Partito Democratico, mentre il compagno di partito e listino Graziano Azzalin, alla ricerca della terza riconferma per altri cinque anni in Regione, è andato nel seggio 4 delle scuole Pascoli. Rimanendo
a Rovigo, il candidato di Forza Italia Andrea Bimbatti è invece andato al seggio di Boara Polesine. A Stienta, Comune dove è stato anche sindaco, è invece andato a votare l’assessore regionale uscente Cristiano Corazzari. Anche Enrico Bonato de Il Veneto che Vogliamo, a sostegno di Arturo Lorenzoni, è andato a votare in mattinata.
tutti ai seggi
Villadose, è sfida Barison-Pozzato ELEZIONI COMUNALI VILLADOSE Il rinnovo del consiglio comunale e del sindaco sono appuntamenti che richiamano sempre una maggior affluenza alle urne. Così è stato anche per questo primo giorno di voto che ha visto un continuo andirivieni di persone recarsi ai seggi disposti al polo scolastico di via della Pace nei locali della scuola primaria e palestra per quanto riguarda il capoluogo e la frazione di Canale, nella palestra per quanto riguarda la frazione di Cambio. Alle 19 l’affluenza è stata del 39,94%. Alle 23 l’affluenza è arrivata al 51,28%. I due candidati sindaco, Lucia Pozzato per la lista civica di centrosinistra Per Villadose e Pier Paolo Barison per la lista civica di cen-
I CANDIDATI Pier Paolo Barison e Lucia Pozzato subito dopo il voto
trodestra Vivere Villadose si sono recati alle urne a metà mattinata. Intorno a loro i candidati consiglieri e alcuni amici e sostenitori. Al termine del voto si sono soffermati alcuni per qualche minuto nel cortile della scuola, un bel gruppo invece è rimasto parecchio tempo crean-
do qualche battibecco fra i candidati prontamente risolto dalle forze dell’ordine.
I CONTENDENTI Due le liste che si sono presentate, entrambe civiche. La lista appoggiata dal centro sinistra “Per Villadose – Lucia Poz-
zato Sindaco” e la lista appoggiata dal centrodestra “Vivere Villadose – Pier Paolo Barison sindaco”. «Oggi è un buon giorno per ripartire – ha commentato Lucia Pozzato, appena uscita dai seggi - Un voto che conta, che può dare una svolta positiva al destino del paese che ha bisogno di rilanciarsi dopo qualche anno di declino». Dopo il voto il candidato sindaco Pier Paolo Barison ha commentato: «Per me è sempre un’emozione, sono quarant’anni che mi impegno in politica e riconosco la sincerità negli occhi delle persone. Ho visto tante persone, un gran salutare. Speriamo che questa buona pratica di salutarsi rimanga anche dopo le elezioni». Mirian Pozzato © RIPRODUZIONE RISERVATA
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Anche nell’organizzazione delle operazioni di voto il Polesine si contraddistingue dal resto del Paese, visto che all’insediamento dei seggi i presidenti c’erano tutti e non ci sono state assenze tra gli scrutatori, perché erano pronti tanti sostituti iscritti alle liste comunali. Lo spoglio elettorale inizierà oggi pomeriggio, alla chiusura dei seggi alle 15. Prima saranno scrutinate le schede del referendum, che coinvolge tutto il Paese, poi le schede per il rinnovo del Consiglio regionale veneto. I candidati alla presidenza della regione sono: Arturo Lorenzoni (Partito Democratico, Il Veneto che Vogliamo, Più Veneto in Europa, Europa Verde e Sanca Veneta), Luca Zaia (Lega, Lista Zaia Presidente, Lista Veneta Autonomie, Fratelli d’Italia e Forza Italia), Patrizia Bartelle (Veneto Ecologia Solidarietà), Paolo Bevegnù (Solidarietà Ambiente Lavoro), Enrico Cappelletti (Movimento 5 Stelle), Paolo Girotto (Movimento 3V), Antonio Guadagnini (Partito dei Veneti), Simonetta Rubinato (Veneto per le Autonomie) e Daniela Sbrollini (listino unico composto da Italia Viva, Psi e Pri). Alberto Lucchin © RIPRODUZIONE RISERVATA
CONSORZIO DI BONIFICA DELTA DEL PO Via Pordenone, 6 - 45019 Taglio di Po (RO) - Tel. 0426.349711 – www.bonificadeltadelpo.it
AVVISO APPALTO AGGIUDICATO ART. 98, D.LGS. 50/2016 RICOSTRUZIONE E RISAGOMATURA DELLE SPONDE DEL CANALE PRINCIPALE VENETO FRANATE A CAUSA DELLE MAGGIORI INFILTRAZIONI PROVOCATE DALLA PIENA DEL PO CREANDO ANCHE SITUAZIONI DI RISCHIO IDRAULICO PER IL DEFLUSSO DELLE ACQUE” - (CODICE RENDIS: 05IR010/G9) APPROVATO CON DELIBERA CIPE N. 35/2019.- GARA N.03/2020. CUP: J43H19000410001 – CIG: 8332987668 Con deliberazione presidenziale n. 15/P/2581 del 24.08.2020 è stata disposta l’aggiudicazione definitiva della procedura aperta espletata adottando il criterio del minor prezzo riferita all’appalto dei lavori in oggetto (CPV: 45246200-5), al COSTRUZIONI GENERALI BIASUZZI S.R.L. – (C.F.: 01162920266) con sede in Ponzano Veneto (TV), via Morganella Ovest 55, NUTS ITH34 - Tel. +39 0422 440474; +39 0422 440454– E-mail: info@biasuzzi.it– Pec: costrgenbiasuzzi@legalmail.it, che ha offerto, il ribasso del 24,393%, corrispondente ad un importo complessivo di Euro 1.370.197.60, di cui Euro 70.000,00 per oneri di sicurezza diretti inclusi nei prezzi di elenco e non soggetti a ribasso d’asta, Euro 30.000,00 per oneri aggiuntivi di cui al D.Lgs. 81/2008 e ss.mm.ii. non soggetti a ribasso d’asta. Il testo integrale dell’avviso è pubblicato sul Profilo del Committente, sulla piattaforma ANAC e sul sito del Ministero delle Infrastrutture – Servizio bandi e programmazione. E’ stato pubblicato, altresì, per estratto sulla Gazzetta Ufficiale n. 109 - 5a Serie Speciale - del 18.09.2020. IL DIRETTORE - Dott. Ing. Giancarlo Mantovani -
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Nordest
FINITA L’ESTATE, È ALLERTA METEO Il Dipartimento della Protezione Civile ha emesso un avviso di condizioni meteorologiche avverse. Allerta gialla in Veneto sul bacino dell’Alto Piave
Lunedì 21 Settembre 2020 www.gazzettino.it
Bonus ai politici, il silenzio dell’Inps Lettera di Ciambetti a Tridico: «Diteci se altri consiglieri `L’Istituto rinvia al Garante della privacy: «È stata aperta regionali veneti hanno avuto l’indennità da coronavirus» una istruttoria, al momento non possiamo fornire i dati» `
Roberto Ciambetti, scrive a Pasquale Tridico: «Al presidente dell’Inps ho chiesto di avere l’elenco degli eventuali consiglieri regionali del Veneto che hanno ottenuto il bonus Covid. Questo perché per legge dobbiamo rendere pubblici i redditi dei nostri consiglieri». L’Inps, però, non risponde. Ciambetti invia un sollecito al presidente Tridico e all’intero consiglio di amministrazione dell’Inps il quale, secondo quanto risulta a Palazzo Ferro Fini, si riunisce l’8 settembre.
IL CASO VENEZIA Quanti degli uscenti 51 consiglieri regionali del Veneto hanno chiesto e ottenuto il bonus Inps per l’emergenza coronavirus? Solo i tre leghisti che per “punizione” non sono stati ricandidati da Luca Zaia? O anche altri? La domanda, pur formulata ufficialmente dal Consiglio regionale del Veneto, al momento non ha ottenuto risposta perché l’Inps ha deciso di sentire cosa pensa al riguardo il Garante della privacy e cioè se è possibile diffondere i nominativi di chi ha percepito l’indennità statale di 600 euro al mese anche se si tratta di politici e amministratori pagati con i soldi pubblici. E il Garante per la protezione dei dati personali cosa ha detto? Niente, non ha risposto. Per sapere chi a Palazzo Ferro Fini ha preso il bonus pur godendo di un stipendio netto mensile di circa 8mila euro bisognerà dunque aspettare almeno un anno, quando saranno pubblicate le dichiarazioni dei redditi dei consiglieri. A meno che Inps e Garante, improvvisamente, non decidano di dare i nomi.
I TRE LEGHISTI La vicenda risale allo scorso 9 agosto quando si viene a sapere che alcuni parlamentari ma anche duemila amministratori regionali di tutta Italia hanno avuto il bonus per le partite Iva, un’indennità da 600 euro mensili, poi elevata a 1000, prevista dai decreti Cura Italia e Rilancio per sostenere il reddito di autonomi e partite Iva in difficoltà durante la crisi del coronavirus. Nella chat dei consiglieri regionali veneti leghisti piomba la domanda del gover-
«SIAMO OBBLIGATI A RENDERE PUBBLICI I REDDITI DEGLI ELETTI». NESSUNA RISPOSTA DALL’AUTORITÀ
IL SILENZIO
I PRECEDENTI Gianluca Forcolin, Riccardo Barbisan e Alessandro Montagnoli sono stati esclusi dalle liste della Lega per aver chiesto/ottenuto l’indennità Covid destinata ai liberi professionisti. Da più di un mese il Consiglio regionale ha chiesto se altri eletti hanno avuto il bonus
natore Luca Zaia: c’è qualcuno di voi che ha chiesto il bonus? E che l’ha avuto? Lorenzo Fontana, segretario della Liga Veneta, avvisa: «Se dovesse emergere che eletti hanno fatto richiesta all’Inps del bonus da 600 euro al mese per le partite Iva, quei nomi non finiranno tra i candidati nelle liste della Lega in Veneto e verranno immediatamente sospesi dal movimento». Si sa com’è finita: il vicepresidente della Regione Gianluca Forcolin (che peraltro il bonus manco l’ha avuto perché la domanda presentato dal suo studio professionale non è stata formalizzata), il presidente della Prima commissione Alessandro Montagnoli, il vicecapogruppo della Lega a Palazzo Ferro Fini Riccardo Barbisan vengono tagliati fuori dalle liste. Ma erano solo loro tre?
Il matrimonio L’ex sindaco e l’ex senatrice di Verona Tosi e Bisinella si sono sposati Dopo sei anni di fidanzamento Flavio Tosi e Patrizia Bisinella si sono detti sì. Il matrimonio tra l’ex sindaco di Verona ed ex segretario della Lega e l’ex senatrice - ora entrambi consiglieri comunali a Verona - è stato celebrato ieri con rito civile. Testimoni Roberto Bolis, che di Tosi è stato portavoce, e un’amica della sposa. Duecento gli invitati a Villa Sigurtà a Valeggio sul Mincio. Erano emozionatissimi», hanno raccontato gli amici. Nella foto di Andrea Gorzegno gli sposi in Vespa.
LA LETTERA Il 14 agosto il presidente del consiglio regionale del Veneto,
Il giorno dopo arriva la risposta: negativa. Testuale: “Il garante per la protezione dei dati personali ha aperto una istruttoria in merito al trattamento dei dati personali effettuato dall’Istituto per la verifica dei requisiti necessari per beneficiare del sussidio richiesto con le domande, per il riconoscimento della sopra indicata indennità, presentate e liquidate. Circostanza, questa, che, al momento, rende incerta la possibilità di poter procedere legittimamente all’attività che sarebbe necessaria per riscontrare puntualmente la domanda, tanto più che la stessa Funzione Pubblica sottolinea la necessità che in tali casi il riscontro debba essere assolutamente completo ed accurato, al fine di evitare che il dibattito pubblico si fondi su informazioni non precise ed aggiornate. Di conseguenza l’Istituto ha, al momento, sospeso ogni ulteriore attività di trattamento dei dati, differendo l’istruttoria del procedimento sull’istanza di accesso civico generalizzato ed ogni connessa valutazione, all’esito delle determinazioni che verranno assunte dalla suddetta Autorità garante”. Il presidente del consiglio regionale Roberto Ciambetti si è così rivolto al Garante della privacy. Risposte: nessuna. Si dovranno aspettare le dichiarazioni dei redditi 2020, che saranno rese note per legge tra almeno un anno, per sapere se qualcun altro ha avuto il bonus? Alda Vanzan © RIPRODUZIONE RISERVATA
Cannabis alla guida, allievo poliziotto espulso dalla scuola LA VICENDA TRIESTE Positivo alla cannabis dopo un incidente stradale, un allievo del corso per agenti della Polizia di Stato è stato espulso dalla Scuola di Trieste. Fine della carriera professionale? Per ora, inizio di una vicenda giudiziaria: il giovane ha presentato ricorso al Tar del Friuli Venezia Giulia, che sul caso ha sollevato una questione di legittimità davanti alla Corte Costituzionale.
LO STUPEFACENTE Il sinistro risale all’estate dello scorso anno, quando l’aspirante poliziotto era stato sottoposto all’esame delle urine. Dall’accertamento medico-legale era risultata l’assunzione del-
la sostanza stupefacente, come peraltro ammesso dallo stesso automobilista, che il 22 agosto 2019 aveva confessato ai suoi futuri colleghi di averne fatto uso alcuni giorni prima. A quel punto era scattato il procedimento disciplinare: sospensione del giudizio di idoneità, espulsione dal corso e cessazione dal servizio nell’amministrazione. L’uomo si era però rivolto al Tribu-
IL GIOVANE: «USO ISOLATO NELLA PAUSA ESTIVA DEL CORSO». ORA IL TAR DI TRIESTE SOLLEVA IL CASO DAVANTI ALLA CONSULTA
nale amministrativo regionale, sostenendo che le sue ammissioni erano avvenute in condizioni di «fragilità psico-fisica» durante il ricovero in ospedale e che il consumo di droga era «del tutto isolato e collocato nella pausa estiva delle attività didattiche», dunque non tale da meritare una punizione così dura. Il ministero dell’Interno aveva invece ribattuto che un simile provvedimento «può ragionevolmente effettuarsi nei confronti di chi si renda responsabile, in questa fase formativa e di addestramento, di violazioni disciplinari aventi particolare gravità».
L’INCOSTITUZIONALITÀ I giudici del Tar hanno tuttavia ritenuto che l’articolo della legge in materia «sia costituzio-
nalmente illegittimo, nella parte in cui non prevede che la sanzione venga irrogata solo a seguito di un accertamento in contraddittorio con l’interessato della violazione e non consente di valutarne la gravità in concreto, né di commisurare a questa la misura della sanzione». Fra i presupposti dell’espulsione, le disposizioni elencano condotte che comportano «denigrazione dell’Amministrazione o dei superiori», «turbamento nella regolarità o nella continuità del servizio di istituto», «pubblico scandalo», «mancanza del senso dell’onore o del senso morale»: secondo il Tribunale, si tratta di «una grande varietà di comportamenti, in astratto certo accomunati da una particolare gravità e riprovevolezza, ma che pos-
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sono in concreto non esprimere un uniforme grado di offensività al prestigio della funzione o al suo regolare svolgimento e non ritenersi quindi meritevoli della massima sanzione». I magistrati non dubitano che «una violazione meriti di essere più gravemente punita quando commessa da colui che non appartiene ancora a pieno titolo all’amministrazione di Polizia», in quanto l’aspirante agente «dovrebbe dimostrare di essere all’altezza della funzione da svolgere», però non può «razionalmente giustificarsi il rigido automatismo» tra il fatto e l’espulsione. Il ricorso è stato quindi sospeso in attesa che la Consulta si pronunci sulla legittimità della norma. A.Pe. CORTE I giudici costituzionali
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DEL LUNEDÌ
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del NordEst
ANNO 134- N° 37
VENEZIA MESTRE
Lunedì 21 Settembre 2020
Jesolo Barca in fiamme al largo di Jesolo: paura in spiaggia coppia salvata
L’intervista «Mondine addio il mondo magico del riso oggi è tecnologico»
Babbo a pagina IX
L’analisi
La tentazione di fare le cicale prima di uscire dalla scena Luca Ricolfi apisco che sentirsi seduti sopra una montagna di euro sia inebriante. E’ la sensazione che doveva provare lo zio Paperone quando si tuffava fra le monete del suo deposito. E dev’essere la sensazione che provano i nostri governanti quando parlano dei 209 miliardi in arrivo dall’Europa. Ci sono due importanti differenze, tuttavia. I soldi che arriveranno in Italia non saranno dollari, bensì euro. Ma soprattutto: lo zio Paperone sedeva su soldi propri, perché li aveva guadagnati. Invece i nostri governanti si accingono a sedersi su soldi altrui, che dovranno essere restituiti. Qualcuno potrebbe obiettare: una parte dei soldi che attendiamo dall’Europa, più di 80 miliardi, sono a fondo perduto. Ma è un’illusione. Chi ha provato a fare i conti, come l’Ufficio Parlamentare di Bilancio, avverte che, dal momento che l’Italia è contributore netto al bilancio europeo, il beneficio effettivo per il nostro paese potrebbe aggirarsi sui 46 miliardi. Che sono meno della metà del nuovo debito che il Governo ha contratto con i tre scostamenti di bilancio approvati durante il primo semestre, e circa un terzo dell’incremento del debito pubblico intervenuto in appena 5 mesi, da febbraio a luglio di quest’anno. In poche parole: i soldi “veri” (diversi dai prestiti) che prima o poi arriveranno dall’Europa non bastano nemmeno a ripianare (...) Segue a pagina 27
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MotoGp Bagnaia, che rabbia: caduta sul più bello Vince Vinales Dovizioso ottavo
Pittalis a pagina 13
Atzori a pagina 23
Il virus non ferma il voto `Appelli-social di alcuni candidati sfidando il divieto In Veneto affluenza più alta di circa 10 punti rispetto al resto d’Italia. Anche oggi seggi aperti Polemiche ai seggi a Venezia. Padova, sms agli elettori `
Calcio. I bianconeri in gol già al 13’
L’affluenza in Veneto supera di una decina di punti percentuali il resto d’Italia, anche se i numeri parziali direbbero che il dato cala rispetto al passato. Ma il confronto con le elezioni precedenti andrà fatto oggi alle 15: diversamente dalle scorse tornate, questa volta le urne restano aperte due giorni. In Veneto, alcuni candidati hanno postato foto e appelli sui social nonostante i divieti. A Venezia, scontro centrosinistra-fucsia. A Padova alcuni cittadini denunciano sms di una candidata alla Regione. Malfetano. Pirone e Pederiva da pagina 2 a pagina 5
Il caso
Bufera su De Laurentiis che “tifa” per De Luca Un tweet del presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis, a favore del governatore usente De Luca, scatena la polemica. Nel tweet postato attorno alle 10.30 di ieri, De Laurentiis non si limita a parlare da cittadino ma lo fa a nome della società sportiva di cui è presidente. «Cari
Campani, il Napoli sostiene la candidatura di De Luca per il secondo quinquennio di presidenza della Campania - scrive - Oggi è l’unico politico che può risollevare le sorti della Regione a livello nazionale e internazionale». Malfetano a pagina 2
Consiglieri regionali con il bonus, cala il sipario sull’elenco dei nomi La Regione Veneto chiede se ci siano altri casi, l’Inps rinvia al Garante
` LA PARTITA Kulusevski, autore del 1° gol, abbracciato da Ronaldo
Juve, Pirlo si presenta è subito 3-0 con la Samp Claudio De Min onostante la solita sfilza di indisponibili, Pirlo festeggia con un 3-0 limpido, la sua prima partita in serie A da allenatore: il tecnico con zero panchine in carriera ha battuto quello che (...) Segue a pagina 19
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Serie A
Doppietta Napoli contro il Parma Goleada Genova 4-1 col Crotone Da pagina 19 a pagina 23
Quanti degli uscenti 51 consiglieri regionali del Veneto hanno chiesto e ottenuto il bonus Inps per l’emergenza coronavirus? Solo i tre leghisti che per “punizione” non sono stati ricandidati da Zaia? O anche altri? La domanda, pur formulata ufficialmente dal Consiglio regionale del Veneto, al momento non ha ottenuto risposta perché l’Inps ha deciso di sentire cosa pensa il Garante della privacy e cioè se è possibile diffondere i nominativi di chi ha percepito l’indennità statale di 600 euro al mese anche se si tratta di politici e amministratori pagati con i soldi pubblici. E il Garante per ora non ha risposto. Vanzan a pagina 12
Padova
Gay picchiati dal branco, controlli nelle telecamere Sulla vicenda della coppia gay insultata e picchiata a Padova indagano i carabinieri. I militari hanno iniziato a controllare le immagini delle telecamere di videosorveglianza, numerose in zona, visto che si tratta proprio del pieno centro storico della città del Santo, tra il caffè Pedrocchi, il
municipio, Palazzo Bo e piazza delle Erbe, il “salotto” di Padova. Dopo le testimonianze fatte in sede di denuncia, le riprese, infatti, potranno chiarire i contorni della vicenda e aiutare a identificare il gruppo di picchiatori. Lucchin a pagina 9
Passioni e solitudini
Il personaggio
La mascherina, un gesto d’amore per sé e per gli altri
Addio Rossanda anima critica della sinistra Mario Ajello
Alessandra Graziottin
na vita dalla parte del torto. E pure con una certa supponenza, mitigata però da una indiscutibile preparazione culturale. Rossana Rossanda, morta ieri a 96 anni, era una comunista non dogmatica ma radicale. Anzi, critica, iper-critica, assai libera nei suoi ragionamenti - spesso non condivisibili - al punto che il Pci (...)
ettiti la mascherina, per favore!». Il primo gesto barriera, il più semplice ed efficace, deve essere regola rispettata da tutti, ad ogni età e in ogni contesto, per evitare una seconda ondata di infezioni gravi da Covid-19, e un secondo lockdown, già riattivato in molte aree di Spagna, Francia e Gran Bretagna. Nonché per ridurre la prossima ondata di influenza. Segue a pagina 27
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Segue a pagina 15 REDAZIONE: via Torino 110 - 30172 Venezia Mestre - Tel. 041.665.111 ∆ *Il prezzo degli abbinamenti è aggiuntivo al prezzo de “Il Gazzettino” e fino ad esaurimento. La promozione è valida solo per l’area della provincia di edizione. Spedizione in abbonamento postale: DL 353/’03 (conv. in L. n. 46 del 27/02/04) art. 1 comma 1, VE ∆
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Primo Piano
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Regionali e referendum
Il virus non ferma il voto alle 19 uno su 3 ai seggi In Toscana si sale al 36% Urne aperte ancora oggi fino alle 15 `Significativo il dato di Firenze che può La temuta fuga degli elettori non c’è aiutare il centrosinistra, incognita Puglia `
LA GIORNATA ROMA Complici le Regionali (in 7 Regioni) e le Comunali (per 962 amministrazioni di cui 18 capoluoghi) l’affluenza alle urne registrata ieri è stata più alta di quanto gli osservatori prevedessero. La paura per il Covid, almeno a prima vista, sembra aver avuto effetti meno micidiali di quanto veniva immaginato, sicuramente a giudicare dalle testimonianze raccolte ai seggi non ha spaventato più di tanto la popolazione con oltre 50 anni. Alle 19 risultava aver votato quasi un italiano su tre (il 29,7% per l’esattezza) il che fa pensare che oggi si dovrebbe sfiorare o addirittura superare la quota del 50%. L’affluenza è ovviamente più alta nelle sette Regioni dove si vota per le regionali e si collocava (sempre alle 19) su una media del 34%. In serata comunque il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ha lanciato un appello per andare a votare. Difficile leggere in questi dati il segno politico che emergerà ad
CONTE AL SEGGIO A ROMA: «È SEMPRE AUSPICABILE LA PARTECIPAZIONE DEI CITTADINI»
IL CASO ROMA Il silenzio è d’oro, ma non per tutti. Che quello elettorale poi, sia una norma evidentemente poco rispettata sulle piattaforme social è stato spesso e volentieri già dimostrato. L’ultimo a sentirsi esentato in ordine di tempo è però il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis. Il produttore cinematografico infatti ieri ha teso una mano verso il governatore uscente della Campania e amico Vincenzo De Luca che, già in odore di riconferma, con ogni probabilità non avrebbe neanche avuto bisogno dell’endorsement.
ENDORSEMENT Ciò non toglie però che questo è arrivato e oltre a far saltare dalla sedia chi quelle norme le deve far rispettare (in realtà la legge è del 1956 e non si è mai riusciti a farla davvero valere sui social, nonostante gli sforzi dell’Agcom) e gli esponenti del centrodestra regionale, ha soprattutto fatto imbufalire i tifosi della squadra partenopea. Nel tweet postato attorno alle 10.30 infatti, De Laurentiis non si
urne aperte. Diciamo pure che un’affluenza “alta” gioca a favore del “si” perché mentre i sostenitori del “no” erano motivati quelli del “si” tendevano fino a ieri a dare la vittoria per scontata.
LE SFIDE NELLE REGIONI E per le Regionali? Tutti i fari sono puntati su Toscana e Puglia, le regioni che i sondaggi davano come incerte. Qualche osservatore ieri sera faceva notare che l’affluenza in Toscana pare essere più alta della media nelle aree regionali (Firenze, Siena, Prato) dove il centrosinistra mantiene alcune roccaforti. Un dato di un certo interesse per una Regione
finita nella nebbia dell’incertezza. Più difficile la lettura dei dati pugliesi sull’affluenza. Qui il localismo ha un peso notevole con Emiliano (centrosinistra) che è stato sindaco di Bari e Fitto (centrodestra) che è leccese. In entrambe le città l’affluenza delle 19 era superiore al 32%. Ma torniamo agli effetti del virus che, pur sconfitto, ha tuttavia dato del filo da torcere alla macchina elettorale. Gli uffici comunali di tutte le grandi città hanno dovuto sudare le classiche sette camicie per sostituire presidenti di seggio e scrutatori che hanno dato forfait all’ultimo minuto. Gli appelli - anche via social -
lanciati dai Comuni alla fine hanno funzionato. I sostituti sono stati trovati e le sezioni si sono potute costituire. «Ci sono state certamente delle criticità ha ammesso il prefetto Caterina D’Amato, direttore centrale dei servizi elettorali del ministero dell’Interno.- Ma sono state superate grazie al lavoro encomiabile dei sindaci e degli uffici comunali cui compete l’organizzazione dei seggi». Alle 7 di mattina le prefetture hanno così segnalato al Viminale «la regolare istituzione di tutti i seggi in tutta Italia». Non senza fatica, però. Il Comune di Roma si è trovato a dover sostituire ben 760 presiden-
Operazioni di voto a Bolzano (foto ANSA)
ti sui circa 2.600 seggi. «Abbiamo dovuto richiamare in servizio anche 250 agenti della Polizia Locale di Roma Capitale - ha detto la sindaca Virginia Raggi molti dei quali durante la notte». A Napoli le surroghe hanno
L’affluenza ORE 12
ORE 19
ORE 23
ORE 12
ITALIA
12,25
29,71
Abruzzo
10,61
27,31
Molise
Basilicata
9,40
24,36
Calabria
8,62
Campania
ORE 19
9,76
24,20
Piemonte
12,02
30,69
22,45
Puglia
13,22
30,28
12,46
29,36
Sardegna
7,76
17,08
Emilia-Romagna
14,16
32,99
Sicilia
6,41
16,96
Friuli V.G.
12,40
28,31
Toscana
15,44
38,17
Lazio
10,87
25,27
Trentino A.A.
16,04
40,50
Liguria
15,43
35,47
Umbria
9,56
25,16
Lombardia
12,43
30,91
Valle d'Aosta
18,24
44,35
Marche
14,90
Veneto
16,31
36,65
Fonte: Eligendo
ORE 23
© RIPRODUZIONE RISERVATA
39,27 L’Ego-Hub
E il tweet di De Laurentiis per De Luca (a nome del Napoli) scatena le polemiche limita a parlare da cittadino ma lo fa a nome della società sportiva di cui è presidente. «Cari Campani, il Napoli sostiene la candidatura di De Luca per il secondo quinquennio di presidenza della Campania» scrive. «Oggi è l’unico politico che può risollevare le sorti della Regione a livello nazionale e inter-
IL PRESIDENTE AZZURRO FA INFURIARE CENTRODESTRA E TIFOSI MA RISPETTO AL SOLITO MENO VIOLAZIONI DEL SILENZIO ELETTORALE
nazionale. Non abbiate dubbi. È lui l’uomo migliore del momento». Un appello alle urne quasi d’altri tempi che, ovviamente, non solo ha scatenato i sospetti su un accordo tra De Laurentiis e De Luca che porterebbe alla riapertura dello stadio San Paolo a cui stanno lavorando insieme già da settimane, ma ha soprattutto indignato politici, commentatori iscritti a Twitter e tifosi. Le polemiche social non hanno risparmiato neppure il premier Giuseppe Conte. Il suo invito a recarsi alle urne rivolto agli italiani infatti, è stato interpretato da alcuni come un messaggio elettorale perché il fronte del Si referendario, quello sostenuto dal M5s, in
J’ACCUSE
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pre a mezzo social - è stato non solo lo stesso Fitto ma anche l’altro candidato Ivan Scalfarotto. Al di là della querelle pugliese c’è però anche da registrare come, ovviamente sui social, siano circolati anche diversi sondaggi fasulli. In particolare, come denuncia su Twitter il direttore di YouTrend Lorenzo Pregliasco, è stato molto diffuso uno sulle elezioni comunali in provincia di Napoli che però era assolutamente falso.
MESSAGGI INCRIMINATI Non solo, un altro caso singolare si è verificato ieri a Padova. Diversi utenti residenti nella cittadina veneta e nei paesi immediatamente vicini, hanno infatti segnalato di aver ricevuto sul proprio smartphone un sms che viola ogni norma sul silenzio elettorale (oltre alla loro privacy). Il messaggio di testo, inviato da un numero che in passato era stato utilizzato in campagne promozionali per connessioni a internet veloci, invita i riceventi a votare per Loredana Borghesan, candidata alle elezioni regionali del Veneto da Forza Italia a sostegno del governatore uscente Luca Zaia. Anche in questo caso, il silenzio è un’altra cosa. Francesco Malfetano
questa analisi avrebbe bisogno che più persone si rechino alle urne. Accuse di violazione sono piovute anche in Puglia dove il candidato di centrodestra Raffaele Fitto ha additato il suo diretto oppositore Michele Emiliano, per aver fatto delle «pubbliche dichiarazioni» sui social e aver sponsorizzato «in queste ore i suoi post». Un j’accuse che però il comitato elettorale del magistrato e governatore uscente ha prontamente rimandato al destinatario con una in cui non si limitano a smentire ma ribaltano il fronte d’attacco sostenendo che a compiere delle violazioni - sem-
riguardato 250 presidenti su 860. A Torino i presidenti rinunciatari sono stati addirittura più della metà: 506 su 919 e gli scrutatori 1.487 su 2.800. Sul campo le prescrizioni anti-Covid - gel, mascherine, matite sanificate - non hanno creato particolari disagi, al di là di alcuni episodi di positività al Coronavirus che hanno costretto a sospendere temporaneamente le operazioni elettorali. Per il Referendum sono chiamati alle urne 46.415.806 elettori, in un totale di 61.622 sezioni. Per le elezioni del Senato gli aventi diritto al voto sono 427.824 per la Sardegna e 326.475 per il Veneto. Le elezioni regionali (in Valle d’Aosta, Veneto, Liguria, Toscana, Marche, Campania, Puglia) interessano 18.471.692 elettori e un totale di 22.061 sezioni. Le Amministrative si svolgono, invece, in 957 comuni per un totale di 5.703.817 elettori. Oggi i seggi riaprono alle 7 e chiudono alle 15. Diodato Pirone
Aurelio De Laurentiis
© RIPRODUZIONERISERVATA
3
Primo Piano
Lunedì 21 Settembre 2020 www.gazzettino.it
I candidati e le liste LU LUCA ZAIA ZA Le Lega Forza Italia Fo Fratelli d’Italia Zaia Presidente Lista Veneta Autonomia
AR ARTURO LORENZONI LO Pa Partito Democratico +Veneto in Europa-Volt Europa Verde Sanca Veneta Il Veneto che Vogliamo
I DUE AVVERSARI Luca Zaia alle urne di San Vendemiano. E a Padova Arturo Lorenzoni accoglie il seggio speciale - con l’ex ministra Cécile Kyenge - in giardino
E ENRICO C CAPPELLETTI M Movimento5Stelle
DANIELA SBROLLINI
(foto NUOVE TECNICHE)
Italia Viva
PAOLO BENVEGNÙ
In Veneto l’affluenza supera di undici punti il resto d’Italia
Solidarietà Ambiente Lavoro
`
PATRIZIA BARTELLE Veneto Ecologia Solidarietà
PAOLO GIROTTO
Il dato pare in calo rispetto alle tornate precedenti, `Alle 23 per il referendum 51,11% (40,22% nazionale) ma allora si votava solo domenica. Oggi urne aperte Scarto con le Regionali: diverso peso del tasso estero
Movimento3V
LA GIORNATA ANTONIO GUADAGNINI Partito dei Veneti SIMONETTA RUBINATO Per le Autonomie
VENEZIA L’affluenza in Veneto supera di undici punti percentuali il resto d’Italia, anche se i numeri parziali direbbero che il dato cala rispetto al passato. Ma il confronto con le elezioni precedenti andrà fatto oggi alle 15: diversamente dalle scorse tornate, questa volta le urne restano aperte due giorni e gli esperti sono ottimisti sulla tenuta della partecipazione. Ad ogni modo alle 23 di ieri i votanti erano il 51,11% degli aventi diritto per il referendum (contro una media nazionale del 40,22%), il 46,19% per le Regionali e il 48,38% per le Comunali, con differenze che vanno spiegate sul piano aritmetico, mentre erano stati il 63,7% alle Europee 2019, il 78,7% alle Politiche 2018 e il 57,2% alle Regionali 2015.
L’ANDAMENTO
L’Ego-Hub
Padova
La presidente Casellati ringrazia gli operatori Mascherina arancione, la presidente del Senato Elisabetta Alberti Casellati ha votato ieri mattina a Padova nel seggio 49 alla scuola media Vivaldi. Dopo aver inserito le schede nelle urne ha voluto ringraziare gli operatori, gli scrutatori e le forze dell’ordine.
Nel corso della giornata, l’andamento ha rispecchiato il riscontro serale. Alle 12 l’affluenza era pari al 16,31% per il referendum, al 12,76% per le Regionali, al 15,57% per le Comunali e al 15,09% per le suppletive. Analogamente alle 19 l’accesso ai seggi risultava, rispettivamente, del 39,27%, del 35,56%, del 37,48% e del 35,98%. Ma oltre alla domenica, ora si vota anche al lunedì, a differenza del passato quando alle 12 il parziale era stato di 19,7% alle Europee, 22,2% alle Politiche e 17,8% alle Regionali; alle 19 di 49,5% nel 2019, 64,6% nel 2018 e 43,1% nel 2015. Oltretutto ieri un sole spettacolare ha visto affollati sia il mare che la montagna, per cui è verosimile che gli elettori in gita possano recuperare oggi dalle 7 alle 15, contando anche sul fatto che le misure sanitarie adottate sembrano aver funzionato.
spetto a quello regionale, peraltro non solo in Veneto: per esempio alle 19 in Liguria 35,42% contro 31,59% e in Puglia 30,21% contro 27,52%, mentre in Friuli Venezia Giulia (che non deve eleggere il nuovo governatore) la partecipazione alle Comunali (33,13%) sorpassa quella al referendum (28,30%). Il divario è ancora più marcato a livello provinciale: alle 19 a Belluno (che ha tanti emigranti) 34,79% per il taglio dei parlamentari contro 26,94% per il rinnovo del Consiglio regionale, a Padova 41% contro 38,38%, a Rovigo 37,31% contro 34,73%, a Treviso 39,43% contro 33,68%, a Venezia 39,10% contro 36,49%, a Verona 37,64% contro 35,61%, a Vicenza 40,78% contro 36,36%
A VENEZIA PROTESTE DEL CENTROSINISTRA PER I FUCSIA IN CODA, NEL TREVIGIANO SOSTITUITE LE MATITE CHE SI CANCELLAVANO
LA MATEMATICA Possibile che molti elettori abbiano rinunciato alla scheda per le Regionali? No, secondo il politologo Paolo Feltrin, coordinatore scientifico dell’Osservatorio elettorale del Consiglio regionale: «I conti reali si faranno con il dato finale. Ma una prima spiegazione potrebbe comunque consistere nel voto dei militari e degli appartenenti alle forze dell’ordine, dislocati per servizio in Veneto magari proprio nella sorveglianza dei seggi, ma residenti in altre zone d’Italia: partecipano al voto referendario, che è nazionale, ma non a quello regionale o comunale». Dopodiché la spiegazione è soprattutto matematica. La base elettorale su cui viene calcolata l’affluenza, per le Regionali è pari a 4.132.304 cittadini, dei quali però 375.116 sono residenti all’estero e non possono votare per corrispondenza, per cui il tasso di partecipazione finisce per essere “diluito”. I residenti all’Aire hanno invece la possibilità di spedire in Italia la scheda del referendum, ma il numero dei plichi arrivati sarà comunicato oggi, perciò finora la quota dei partecipanti vie-
Ulss 6 Euganea
L’ex ministra Kyenge guida il seggio Covid I CANDIDATI PADOVA L’ex ministra Cécile Kyenge presidente del seggio Covid nell’Ulss 6 Euganea. Già titolare dell’Integrazione nel governo Letta, poi per un mandato europarlamentare del Pd, ora l’oculista vive ad Abano Terme e a marzo ha aderito al bando per l’Unità speciale di continuità assistenziale regionale di Montegrotto, destinata alla cura a domicilio dei pazienti colpiti dal Coronavirus. Ieri e oggi il medico guida il servizio che assicura il diritto di voto alle persone in isolamento domiciliare, organizzato dalla polizia locale di Monselice, competente per territorio rispetto al Covid Hospital di Schiavonia. Di fronte alla fatica di reperire scrutatori, la professionista si è resa disponibile con due volontari. © RIPRODUZIONE RISERVATA
PROTEZIONE CIVILE Un volontario sorveglia la coda di elettori alla scuola Coletti di Treviso: bisogna rispettare il metro di distanza e indossare la mascherina (foto GIULIO COSSU / NUOVE TECNICHE)
IL DIVARIO In tutto questo spicca la superiorità del dato referendario ri-
ne conteggiata sui maggiorenni effettivamente presenti in Veneto (3.757.188) e risulta inevitabilmente più elevata. Malgrado le urne aperte, diversi dei 9 candidati alla presidenza hanno continuato la campagna sui social. Luca Zaia si è recato alla sezione di San Vendemiano con la moglie Raffaella e ha ribadito la sicurezza delle operazioni: «I seggi sono assolutamente sanificati». Arturo Lorenzoni ha accolto il seggio Covid, presieduto dall’ex ministra Cécile Kyenge, nel giardino della sua abitazione a Padova: «Votare da casa non è come poterlo fare mettendosi in fila». Alcuni altri sfidanti hanno postato le proprie foto davanti alle urne. Enrico Cappelletti: «Il diritto al voto è una delle forme di libertà individuale più importanti che abbiamo». Patrizia Bartelle: «Fatto». Simonetta Rubinato: «Ho esercitato il mio diritto-dovere di voto». Daniela Sbrollini, in posa con il marito Flavio, ha invitato a «scegliere come cambiare le cose». Paolo Benvegnù ha riproposto il video della sua tribuna elettorale, Antonio Guadagnini ha lasciato che a parlare fosse il suo ultimo appello al voto, Paolo Girotto ha condiviso contenuti critici sul tema Covid.
LE POLEMICHE Nel capitolo delle polemiche, va annoverata la protesta di alcuni esponenti del centrosinistra a Venezia, per la presenza di attivisti della lista fucsia che sostiene il ricandidato sindaco Luigi Brugnaro, con spille e braccialetti in tinta, fra gli elettori in coda ai seggi. Dopo l’intervento della polizia di Stato e della Protezione civile, è stata annunciata una segnalazione alla Prefettura. Invece nel Trevigiano è spuntato il caso delle matite copiative assai poco indelebili: in due seggi di Castelfranco Veneto e Cavasagra di Vedelago alcuni cittadini hanno verificato che i segni tracciati sulla carta venivano cancellati da una semplice gomma, perciò i vigili urbani hanno sostituito la fornitura. Angela Pederiva (ha collaborato Lucia Russo) © RIPRODUZIONE RISERVATA
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IV
Primo Piano
Lunedì 21 Settembre 2020 www.gazzettino.it
Il virus, i fronti aperti
«Mio papà in fin di vita e io non posso vederlo per le norme sul Covid» L’anziano è ospite della Scuola dei Battuti `«Devo decidere se farlo operare senza La figlia: «Solitudine peggio della malattia» contatti diretti. Si trovi un’alternativa» `
IL CASO MESTRE «Mio padre sta morendo in solitudine, tra flebo, cateteri e con le piaghe da decubito al terzo stadio e io non posso vederlo nemmeno per dargli l’ultimo saluto». Non riesce a trattenere le lacrime Laura, nel raccontare gli ultimi sei mesi durante i quali è riuscita a incontrare solo due volte, per 15 minuti ciascuna, il padre affetto da morbo di Parkinson in fase avanzata, ricoverato nella Rsa Antica Scuola dei Battuti di Mestre. Quando ad agosto all’interno dell’Antica Scuola dei Battuti tra i degenti si sono registrati i primi casi di Covid 19, le misure di contenimento del virus sono state infatti rese ancora più stringenti. E questo sta scatenando la protesta delle famiglie, come già raccontato nei giorni scorsi dal Gazzettino a proposito dei ricoverati nella Rsa Anni Azzurri di Favaro Veneto, dove è partita l’iniziativa di una lettera appello indirizzata al governatore Luca Zaia.
Spalti a Mestre, dove prima del lockdown poteva ricevere le visite quotidianamente. Con l’applicazione delle rigide misure di sicurezza disposte dall’Ulss per prevenire focolai da Covid, da febbraio i contatti con i degenti sono diventati impossibili. «La situazione nelle Rsa è diventata tragica perché non ci è stato più permesso di assistere i nostri cari – spiega Laura – e noi non siamo più riusciti a sapere nulla delle condizioni di mio padre, se non attraverso poche videochiamate. Dopo oltre sei mesi, mi hanno chiamato solo per comunicarmi che mio padre non mangia più e che per nutrirlo devono applicargli un sondino nello stomaco e questo processo accelerato di deperimento mi ha spinto a chiede-
re di poterlo vedere, cosa che mi è stata negata. Più che come degenti gli ospiti di questa struttura vengono trattati come dei detenuti». Da quando è iniziata l’emergenza sanitaria, lo scambio di informazioni tra il personale interno e i famigliari dei degenti sarebbe diventato complicato: «Per essere informati sulle condizioni di salute di mio padre dobbiamo rincorrere gli infermieri – ricorda Laura – e quando chiamiamo la portineria, prima ci passano il piano dove è ricoverato mio padre e, se siamo fortunati e troviamo l’operatore più disponibile, riceviamo poche notizie veloci sulle sue condizioni di salute, se ha mangiato, se ha dormito e nulla di più. Solo qualche giorno fa dopo sei mesi ho ricevuto la prima
CAVARZERE Il Covid-19 ha colpito la scuola media Cappon: uno studente (o studentessa, il sesso non è specificato) è risultato positivo e, di conseguenza, tutta la sua classe è stata posta in quarantena. Si “salvano”, per ora, dal provvedimento gli insegnanti e i parenti dei ragazzi in classe con il soggetto positivo che continueranno, i primi, a fare lezione nelle altre classi di competenza; i secondi, a svolgere le loro ordinarie attività, compresa la frequenza a scuola per quelli in età scolare.
FAMIGLIE AVVISATE Il caso è scoppiato sabato mattina, quando la dirigente scolastica dell’Istituto comprensivo, Ilaria Finotti, ha saputo dalla direzione sanitaria dell’Ulss 3, che uno dei ragazzi della scuola media era risultato positivo al tampone. Probabilmente il ragazzino aveva accusato qualche sintomo nei giorni precedenti ed era stato control-
MESTRE L’Antica Scuola dei Battuti in via Spalti
Troppi passeggeri, treni in ritardo anche di 45 minuti
Dopo diversi anni di assistenza domiciliare, la famiglia di Laura si era dovuta arrendere di fronte al progressivo avanzamento della malattia e non aveva avuto altra scelta che quella di ricoverare il padre in una Rsa, quella di via
ALLIEVO POSITIVO
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Sforata la capienza massima
LA STORIA
LA NUOVA PROTESTA DEI FAMILIARI SEGUE DI POCHI GIORNI QUELLA NELLA RSA “ANNI AZZURRI” DI FAVARO
chiamata dal medico della struttura che mi ha comunicato che mio padre non mangia più e pesa 40 chili ed ora, senza averlo nemmeno visto, devo assumermi la responsabilità di decidere se autorizzare o meno l’intervento per applicargli il sondino. E’ una situazione che sta diventando di una crudeltà infinita, lì dentro non si muore di Covid ma di solitudine e di disperazione e mi chiedo come sia possibile che dopo sei mesi non sia stata studiata una soluzione alternativa, anche a carico della famiglia che potrebbe fare il tampone e dotarsi di tutti i dispositivi necessari per recarsi in sicurezza all’interno della struttura». Paolo Guidone
SISTEMA SANITARIO Il reparto Covid all’ospedale di Dolo
Troppi passeggeri, il rischio contagio fa ritardare i treni. Partenze dal Santa Lucia e Mestre posticipate fino a 45 minuti ieri nel tardo pomeriggio per ressa sui vagoni. Così finchè non si è ripristinata la capienza massima consentita di viaggiatori niente disco verde. Certo più di un malumore si è registrato ma, lo conferma la Polfer, nessun disordine. Intanto il report quotidiano diffuso ieri dall’Azienda Zero registra 17 nuovi positivi rispetto al giorno precedente che aveva segnato l’incremento più alto da molte settimane e porta il totale in provincia
dall’inizio dell’emergenza a 3.702. Le persone a oggi ancora contagiate sono 415 (tre in più), mentre i negativizzati sono 2.959, restano per fortuna inalterati i decessi (328). Diminuiscono i ricoverati in ospedale (-2): due a Mestre, tre a Venezia e 14 a Dolo, dove due pazienti sono in terapia intensiva. In netto calo i soggetti in isolamento domiciliare che passano da 1.319 a 1.183, di cui 320 positivi (-3). Rimane alta l’attenzione sui casi degli studenti “positivi” nel Veneto orientale. Stamane i dirigenti di tutte le scuole della zona (tra istituti comprensivi e superiori) parteciperanno a un
Nuovo caso nel mondo della scuola
Contagiato uno studente delle medie a Cavarzere una classe in quarantena lato, come da protocollo. In seguito al riscontro della positività, la dirigente scolastica ha avvertito le famiglie degli altri compagni che questi avrebbero dovuto osservare un periodo di quarantena, fino all’esito di un tampone che sarà somministrato al Distretto sanitario, così co-
DIDATTICA A DISTANZA IN ATTESA DEL TAMPONE PER POTER TORNARE ALL’ATTIVITÀ NORMALE SANIFICATE LE AULE ALLA CAPPON
me sarà fatto per tutti gli insegnanti che hanno avuto contatti con lo studente in questione e il cui elenco è stata acquisito dall’Ulss. Ieri mattina una ditta specializzata ha eseguito la sanificazione delle aule che, in questo modo, sono assolutamente sicure per altri studenti. La classe in quarantena sarà seguita con la didattica a distanza, in modo da restare al passo con il programma delle lezioni. La scuola, quindi, continuerà a funzionare normalmente, salvo l’accertato coinvolgimento di altri gruppi, nel qual caso la decisione se far continuare l’attività o disporre ulteriori misure di quarantena, spetterà non più al-
SCUOLA APERTA Alla media Cappon di Cavarzere l’attività prosegue normalmente dopo la sanificazione dell’aula
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incontro straordinario via web con il Dipartimento di prevenzione dell’Ulss 4, per capire come condividere le procedure in caso di nuovi casi di possibile contagio. Da sabato scorso 25 studenti e 7 professori della media “Schiavinato” di San Donà sono in quarantena dopo che u no studente, assente da giovedì scorso, è risultato “positivo. Sono quattro, quindi, gli studenti colpiti dal virus nel Veneto orientale, dopo i due piccoli alla materna “Acquerello” e alla primaria “San Pio X” di Meolo e uno in una scuola d’infanzia di Portogruaro.
la dirigente, ma alla direzione sanitaria, in accordo con la dirigente stessa e la docente incaricata quale responsabile Covid della struttura. «Ho saputo sabato pomeriggio dalla dirigente scolastica di questo caso – conferma il sindaco, Henri Tommasi – e posso confermare che sono state adottate tutte le misure previste dai protocolli sanitari. Gli altri studenti, il personale scolastico e i cittadini, in generale, possono stare tranquilli: la situazione è sotto controllo». Nei giorni precedenti l’apertura delle scuole si era sparsa la voce di una positività riscontrata per una maestra della materna. Ma tale circostanza era stata successivamente smentita. In effetti gli esami sierologici sul personale scolastico dell’intera Ulss 3, eseguiti prima del 14 settembre, avevano riscontrato qualche centinaio di positività che, però, necessitavano della conferma con il test orofaringeo (il tampone) che, in questo caso, potrebbe aver smentito il primo test. Diego Degan © RIPRODUZIONE RISERVATA
4
PRIMO PIANO
LUNEDÌ 21 SETTEMBRE 2020 IL MATTINO
Le elezioni L’AFFLUENZA IN VENETO Ore 12
Lorenzoni vota ieri mattina nel giardino di casa
Ore 19 Regionali
Referendum
Regionali
Referendum
Regionali
BELLUNO
14,8
11,4
34,8
26,9
45,2
34,9
PADOVA
16,9
15,8
41
38,4
52,9
49,5
ROVIGO
15,9
14,8
37,3
34,7
47,9
44,7
TREVISO
16,5
14,1
39,4
33,7
51,7
44,1
VENEZIA
16,4
15,3
39,1
36,5
50,1
46,7
VERONA
15,6
14,6
37,7
35,6
50,1
46,9
VICENZA
16,7
14,9
40,8
36,4
52,7
46,9
VENETO
16,3
14,7
39,3
35,5
51
46,1
Alle 23 di ieri il voto per il taglio dei parlamentari al 51 per cento quello per il governatore al 46,1. Oggi urne aperte fino le 15
Il Veneto, con il Trentino Alto Adige e la Toscana, tallona la Val D’Aosta nella classifica dell’affluenza al voto. E c’è già una prima sorpresa: il referendum sul taglio dei parlamentari “piace” e convince più del test sulla Regione, il cui esito in Veneto appare scontato. La forbice di due punti alla mattina si è allargata a quattro alle 7 di sera, per poi chiudersi alle 23 con questo verdetto: 51% a 46,1%. Significa che un buon
5% ha ritirato solo la scheda per dire sì o no al taglio da 945 a 600 parlamentari e non ha voluto scegliere né il presidente né la nuova assemblea legislativa del Veneto. GAP FRA LE SCHEDE
Belluno e Treviso guidano il gap tra le due schede: alle 23 era il 34,9% per le regionali e il 45,2% per il referendum tra le Dolomiti mentre nel Trevigiano siamo al 44,1 contro il 51,7%. Insomma, il test nazionale “anticasta” appassiona
più di quello locale e il Veneto supera di 10 punti la media italiana. In Val D’Aosta siamo al 56 per cento ma nella regione a statuto speciale è competizione vera tra i due schieramenti dopo l’inchiesta sul condizionamento elettorale della ’ndrangheta che ha portato a sciogliere in anticipo il consiglio regionale. Seggi aperti anche oggi fino alle 15, poi inizierà lo spoglio dei risultati. In testa alla classifica la provincia di Padova con il 52,9%, in coda Belluno che risulta staccata
La diretta dai primi exit poll fino ai risultati delle urne nei Comuni
Sul nostro sito la maratona inizia alle 15 Spoglio in diretta, commenti e analisi TUTTO SUL WEB
I
dati sulle affluenze, come sempre (assieme agli eventuali problemi ai seggi, quest’anno esasperati dalle norme di sicurezza anti-Covid), segnano l’inizio di qualsiasi tornata elettorale. Quest’anno avremo a che fare con il referendum sul taglio dei parlamentari (tema caldo anche in Veneto), con le Regionali e con la “solita
Ore 23
Referendum
Veneto, l’affluenza al referendum supera quella per la Regione di 5 punti percentuali Albino Salmaso / PADOVA
dati in percentuale
batteria annuale” di Comunali, tra cui spicca Venezia seguita - come dimensione - da Portogruaro e Castelfranco. Occhi puntati sulle Regionali, ma il quadro politico veneto andrà raffrontato con il senso politico che il test in atto tra ieri e oggi attribuirà a livello nazionale, affiancato evidentemente anche dall’esito del referendum. Un quadro complesso di cui vi daremo atto con la nostra diretta elettorale: abbia-
mo iniziato ieri con i dati di affluenza, ma la vera e propria maratona partirà oggi alle 15.01 con i primi exit poll e si chiuderà domani sera con l’esito delle Comunali, sapendo che qualche dato completo potrebbe arrivare solo mercoledì. Vi proporremo lo spoglio in diretta con le grafiche aggiornate, i video collegamenti dal consiglio regionale, i commenti e le analisi. Seguiteci anche sulla nostra pagina facebook.
di nove punti sulla media regionale. Forse è utile ricordare che nel 2015 Belluno chiuse con il 44% di partecipazione contro il 57,2% del Veneto e da allora non è cambiato nulla perché la Provincia attende il riconoscimento dell’autonomia “speciale” sancita dal referendum nel 2017 e mai concessa da Zaia. L’incubo del Covid ha certamente pesato, ma le operazioni si sono svolte con regolarità in tutte le sezioni. Paura a Verona per un arresto cardiaco in vicolo San Bernardino, nelle vicinanze della Basilica di San Zeno. Mentre votava, una persona è stata colpita da un arresto cardiaco ed è stata salvata dagli scrutatori che hanno seguito via telefono le indicazioni dei medici del 118. Il miracolo è arrivato con il defibrillatore e il ricovero. L’AUGURIO DELLA CASELLATI
Di prima mattina ha varcato la soglia del seggio 49 della Vivaldi a Padova la presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati: con la mascherina al volto ha augurato agli scrutatori che «tutto vada per il meglio». Il presidente della giunta veneta Luca Zaia alle 9,30 si è recato con la moglie alle scuole di San Vendemiano, nel Trevigiano. Dopo il voto, le sue considerazioni: «I seggi sono assolutamente sanificati, sia-
il rito a valeggio
Flavio Tosi e Patrizia Bisinella novelli sposi Flavio Tosi e Patrizia Bisinella(nella foto) ieri si sono sposati. L'ex sindaco di Verona e l'ex senatrice trevigiana della Lega poi passata a Fare! hanno celebrato le nozze con rito civile a Villa Sigurtà, a Valeggio sul Mincio, officiate da Renato Piccoli, amico della coppia ed ex direttore generale del Comune di Verona.
Zaia al seggio di San Vendemiano
seggio vacante a verona
Una sfida a tre per la poltrona da senatore Non solo referendum e regionali nel Veronese. In 53 comuni della provincia di Verona si terranno anche le elezioni suppletive per il collegio uninominale Veneto 9 del Senato della repubblica. Il voto si è reso necessario per sostituire il senatore Stefano Bertacco di Fratelli d'Italia, scomparso lo scorso 14 giugno, dopo una lunga malattia. Il collegio comprende appunto 53 comuni del Veronese, da Villafranca che è il più popoloso della provincia scaligera, con oltre 33mila abitanti, alla zona del Baldo-Garda fino a tutta la Bassa. La sfida riguarda tre candidati: Luca De Carlo, sindaco di Calalzo di Cadore (Belluno) e già deputato di Fratelli d'Italia; Matteo Melotti, consigliere comunale a Villafranca per il Partito Democratico, ed Emanuele Sterzi per il Movimento 5 Stelle. De Carlo ha perso il seggio alla Camera dopo il riconteggio dei voti, che ha visto premiare il deputato Giuseppe Paolin della Lega.
mo l’unica regione d'Italia, da quello che so, che ha dato la possibilità di fare il test agli scrutatori e al personale impegnato nelle elezioni». LORENZONI IN QUARANTENA
Arturo Lorenzoni, che guida il centrosinistra, invece non si è mosso da casa: dimesso dal reparto di Malattie Infettive di Padova è confinato in quarantena per il Covid, in una stanza con bagno senza contatto con la moglie i tre figli. «Ho potuto votare da casa, grazie al servizio dell’Usl e alla collaborazione del prefetto e del Comune. Ogni voto è importante e incoraggio tutti a recarsi ai seggi, nella sicurezza garantita dalle amministrazioni comunali» ha detto il docente. LA SORPRESA REFERENDUM
Ovunque la partecipazione alle Regionali è nettamente più bassa rispetto al referendum costituzionale. In Veneto siamo al 46,1% di elettori per l’assemblea di palazzo Ferro Fini contro il 51,1% di chi ha deciso il taglio dei parlamentari. Con Renzi nel 2016 votò il 76,7% dei veneti e il trionfo del no costò al premier la poltrona di Palazzo Chigi. Alle 15 lo spoglio dei dati dirà se il vento “anticasta” soffia ancora come un tornado . — © RIPRODUZIONE RISERVATA
4
PRIMO PIANO
LUNEDÌ 21 SETTEMBRE 2020 LA NUOVA
Le elezioni L’AFFLUENZA IN VENETO Ore 12
Lorenzoni vota ieri mattina nel giardino di casa
Ore 19 Regionali
Referendum
Regionali
Referendum
Regionali
BELLUNO
14,8
11,4
34,8
26,9
45,2
34,9
PADOVA
16,9
15,8
41
38,4
52,9
49,5
ROVIGO
15,9
14,8
37,3
34,7
47,9
44,7
TREVISO
16,5
14,1
39,4
33,7
51,7
44,1
VENEZIA
16,4
15,3
39,1
36,5
50,1
46,7
VERONA
15,6
14,6
37,7
35,6
50,1
46,9
VICENZA
16,7
14,9
40,8
36,4
52,7
46,9
VENETO
16,3
14,7
39,3
35,5
51
46,1
Alle 23 di ieri il voto per il taglio dei parlamentari al 51 per cento quello per il governatore al 46,1. Oggi urne aperte fino le 15
Il Veneto, con il Trentino Alto Adige e la Toscana, tallona la Val D’Aosta nella classifica dell’affluenza al voto. E c’è già una prima sorpresa: il referendum sul taglio dei parlamentari “piace” e convince più del test sulla Regione, il cui esito in Veneto appare scontato. La forbice di due punti alla mattina si è allargata a quattro alle 7 di sera, per poi chiudersi alle 23 con questo verdetto: 51% a 46,1%. Significa che un buon
5% ha ritirato solo la scheda per dire sì o no al taglio da 945 a 600 parlamentari e non ha voluto scegliere né il presidente né la nuova assemblea legislativa del Veneto. GAP FRA LE SCHEDE
Belluno e Treviso guidano il gap tra le due schede: alle 23 era il 34,9% per le regionali e il 45,2% per il referendum tra le Dolomiti mentre nel Trevigiano siamo al 44,1 contro il 51,7%. Insomma, il test nazionale “anticasta” appassiona
più di quello locale e il Veneto supera di 10 punti la media italiana. In Val D’Aosta siamo al 56 per cento ma nella regione a statuto speciale è competizione vera tra i due schieramenti dopo l’inchiesta sul condizionamento elettorale della ’ndrangheta che ha portato a sciogliere in anticipo il consiglio regionale. Seggi aperti anche oggi fino alle 15, poi inizierà lo spoglio dei risultati. In testa alla classifica la provincia di Padova con il 52,9%, in coda Belluno che risulta staccata
La diretta dai primi exit poll fino ai risultati delle urne nei Comuni
Sul nostro sito la maratona inizia alle 15 Spoglio in diretta, commenti e analisi TUTTO SUL WEB
I
dati sulle affluenze, come sempre (assieme agli eventuali problemi ai seggi, quest’anno esasperati dalle norme di sicurezza anti-Covid), segnano l’inizio di qualsiasi tornata elettorale. Quest’anno avremo a che fare con il referendum sul taglio dei parlamentari (tema caldo anche in Veneto), con le Regionali e con la “solita
Ore 23
Referendum
Veneto, l’affluenza al referendum supera quella per la Regione di 5 punti percentuali Albino Salmaso / PADOVA
dati in percentuale
batteria annuale” di Comunali, tra cui spicca Venezia seguita - come dimensione - da Portogruaro e Castelfranco. Occhi puntati sulle Regionali, ma il quadro politico veneto andrà raffrontato con il senso politico che il test in atto tra ieri e oggi attribuirà a livello nazionale, affiancato evidentemente anche dall’esito del referendum. Un quadro complesso di cui vi daremo atto con la nostra diretta elettorale: abbia-
mo iniziato ieri con i dati di affluenza, ma la vera e propria maratona partirà oggi alle 15.01 con i primi exit poll e si chiuderà domani sera con l’esito delle Comunali, sapendo che qualche dato completo potrebbe arrivare solo mercoledì. Vi proporremo lo spoglio in diretta con le grafiche aggiornate, i video collegamenti dal consiglio regionale, i commenti e le analisi. Seguiteci anche sulla nostra pagina facebook.
di nove punti sulla media regionale. Forse è utile ricordare che nel 2015 Belluno chiuse con il 44% di partecipazione contro il 57,2% del Veneto e da allora non è cambiato nulla perché la Provincia attende il riconoscimento dell’autonomia “speciale” sancita dal referendum nel 2017 e mai concessa da Zaia. L’incubo del Covid ha certamente pesato, ma le operazioni si sono svolte con regolarità in tutte le sezioni. Paura a Verona per un arresto cardiaco in vicolo San Bernardino, nelle vicinanze della Basilica di San Zeno. Mentre votava, una persona è stata colpita da un arresto cardiaco ed è stata salvata dagli scrutatori che hanno seguito via telefono le indicazioni dei medici del 118. Il miracolo è arrivato con il defibrillatore e il ricovero. L’AUGURIO DELLA CASELLATI
Di prima mattina ha varcato la soglia del seggio 49 della Vivaldi a Padova la presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati: con la mascherina al volto ha augurato agli scrutatori che «tutto vada per il meglio». Il presidente della giunta veneta Luca Zaia alle 9,30 si è recato con la moglie alle scuole di San Vendemiano, nel Trevigiano. Dopo il voto, le sue considerazioni: «I seggi sono assolutamente sanificati, sia-
il rito a valeggio
Flavio Tosi e Patrizia Bisinella novelli sposi Flavio Tosi e Patrizia Bisinella(nella foto) ieri si sono sposati. L'ex sindaco di Verona e l'ex senatrice trevigiana della Lega poi passata a Fare! hanno celebrato le nozze con rito civile a Villa Sigurtà, a Valeggio sul Mincio, officiate da Renato Piccoli, amico della coppia ed ex direttore generale del Comune di Verona.
Zaia al seggio di San Vendemiano
seggio vacante a verona
Una sfida a tre per la poltrona da senatore Non solo referendum e regionali nel Veronese. In 53 comuni della provincia di Verona si terranno anche le elezioni suppletive per il collegio uninominale Veneto 9 del Senato della repubblica. Il voto si è reso necessario per sostituire il senatore Stefano Bertacco di Fratelli d'Italia, scomparso lo scorso 14 giugno, dopo una lunga malattia. Il collegio comprende appunto 53 comuni del Veronese, da Villafranca che è il più popoloso della provincia scaligera, con oltre 33mila abitanti, alla zona del Baldo-Garda fino a tutta la Bassa. La sfida riguarda tre candidati: Luca De Carlo, sindaco di Calalzo di Cadore (Belluno) e già deputato di Fratelli d'Italia; Matteo Melotti, consigliere comunale a Villafranca per il Partito Democratico, ed Emanuele Sterzi per il Movimento 5 Stelle. De Carlo ha perso il seggio alla Camera dopo il riconteggio dei voti, che ha visto premiare il deputato Giuseppe Paolin della Lega.
mo l’unica regione d'Italia, da quello che so, che ha dato la possibilità di fare il test agli scrutatori e al personale impegnato nelle elezioni». LORENZONI IN QUARANTENA
Arturo Lorenzoni, che guida il centrosinistra, invece non si è mosso da casa: dimesso dal reparto di Malattie Infettive di Padova è confinato in quarantena per il Covid, in una stanza con bagno senza contatto con la moglie i tre figli. «Ho potuto votare da casa, grazie al servizio dell’Usl e alla collaborazione del prefetto e del Comune. Ogni voto è importante e incoraggio tutti a recarsi ai seggi, nella sicurezza garantita dalle amministrazioni comunali» ha detto il docente. LA SORPRESA REFERENDUM
Ovunque la partecipazione alle Regionali è nettamente più bassa rispetto al referendum costituzionale. In Veneto siamo al 46,1% di elettori per l’assemblea di palazzo Ferro Fini contro il 51,1% di chi ha deciso il taglio dei parlamentari. Con Renzi nel 2016 votò il 76,7% dei veneti e il trionfo del no costò al premier la poltrona di Palazzo Chigi. Alle 15 lo spoglio dei dati dirà se il vento “anticasta” soffia ancora come un tornado . — © RIPRODUZIONE RISERVATA
21-SET-2020 Estratto da pag. 14
ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DI MINISTERO DELL'INTERNO
3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
21-SET-2020 Estratto da pag. 14
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3043
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21-SET-2020 Estratto da pag. 14
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a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
21-SET-2020 Estratto da pag. 12
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21-SET-2020 Estratto da pag. 12
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3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
21-SET-2020 Estratto da pag. 27
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3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
21-SET-2020 Estratto da pag. 27
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a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione