RASSEGNA STAMPA 18 OTTOBRE 2020

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18-OTT-2020 Estratto da pag. 1-7

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18-OTT-2020 Estratto da pag. 30

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18-OTT-2020 Estratto da pag. 1-4

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Belluno

Stai Meglio. Ti Sentirai Migliore.

XXIX Domenica del Tempo Ordinario.

5°C 14°C Il Sole Sorge 7:30 Tramonta 18:19 La Luna Sorge 9:23 Cala 19:35

Domenica 18, Ottobre 2020

CALCIO A 5: LA SERIE B SUBITO NEL SEGNO DELLA CANOTTIERI NIENTE DA FARE PER LA GIORIK SEDICO

Longarone Premio Zanfron: protagonisti gli sport di montagna

A pagina XIII

A pagina XV

www.ermitageterme.it 049 8668111

Sedico

I luoghi dei bambini: asilo e biblioteca dedicati a Rodari Sono in fase conclusiva le procedure per intitolare la scuola dell’infanzia di Roe e la biblioteca di Sedico a Gianni Rodari

Pasuch a pagina X

Mascherine, controlli a tappeto ` A Sappada una decina di focolai: riunioni con la Regione Le forze dell’ordine sono partite dal Comelico e hanno staccato una multa. Ieri sera hanno pattugliato il capoluogo e si sta valutando la possibilità di creare una “zona rossa” `

Il sindaco

«I miei cittadini si sono sempre comportati bene» «Il virus è tornato fuori ed è partito da noi – ha detto Staunovo, sindaco di Comelico Superiore – non c’è stato nessun comportamento sbagliato da parte dei miei cittadini. Creare una zona rossa sul nostro territorio sarebbe stata una follia». A pagina II

Una decina di focolai e 53 positivi al virus (su 1315 abitanti) dal 3 settembre a oggi: Sappada rischia di diventare “zona rossa”. Una prima riunione fra Comune, Protezione civile e Regione Friuli è stata aggiornata e oggi sarà presa una decisione definitiva. Nel frattempo in provincia di Belluno, coordinati dalla questura, sono cominciati i controlli di tutte le forze dell’ordine sul rispetto delle norme antivirus, soprattutto delle mascherine. Si è partiti dal Comelico (dove è stata staccata soltanto una multa) e ieri sera è stato il turno del centro di Belluno. Piol a pagina II

Cortina Le gare in programma a febbraio 2021

Turismo

A Belluno le presenze straniere in picchiata

Il presidente dei commercianti «Coniugare la salute con l’economia» `

Le cifre

Altri 60 positivi 733 isolati e un nuovo morto Sessanta nuovi casi in provincia e ora i bellunesi costretti a casa sono 733. E ieri in Pneumologia a Belluno un altro morto per Covid. Aveva 83 anni. A pagina II

Mondiali di sci: domani biglietti in rete LA COMPETIZIONE I tagliandi per assistere alle gare dei Mondiali di sci in programma a febbraio 2021 sono disponibili online da domani. Per il sindaco di Cortina, Ghedina, è il segnale della resilienza che la conca lancia all’intero Paese Dibona a pagina XII

Un portale dell’Abm per cercare gli antenati emigrati “Cerca il tuo avo” è il nuovo strumento del Centro Studi sulle Migrazioni “Aletheia”. Una banca dati in cui saranno riversate le informazioni contenute nei registri parrocchiali della provincia di Belluno. Si potranno conoscere data e luogo di nascita dei propri avi, oltre al registro parrocchiale di riferimento. Saranno presenti anche informazioni sulle rotte migratorie: spostamenti, viaggio per mare ed eventuali familiari al seguito. Il progetto è stato presentato ieri mattina nelle sede dell’ABM. «Vogliamo mettere a disposizione una banca dati per ricerche sull’emigrazione bellunese, ma anche per ricercare famigliari emigrati». Bridda a pagina VII

Agordo

I più bei sentieri su roccia dolomia nella guida realizzata dal Follador

LA STORIA dell’emigrazione inserita nel portale Abm

Bottacin resta assessore e in Consiglio entra Puppato Gianpaolo Bottacin resta assessore alla Protezione Civile e all’Ambiente della Regione Veneto. Ieri la riconferma del presidente Luca Zaia che ha presentato la sua giunta. Un incarico che ha costretto Bottacin a rassegnare le dimissioni dal Consiglio regionale. Un addio a palazzo Ferro Fini che ha permesso a Giovanni Puppato, primo dei non eletti di diventare consigliere affiancando Silvia Cestaro. De Donà a pagina V

«Se ci chiudono ancora, stavolta sarà per sempre» Resistere e sopravvivere. Sono le parole che si sentono con maggiore frequenza nei discorsi dei commercianti bellunesi riguardo a ciò che stanno vivendo e al modo in cui il covid ha stravolto le loro attività. È chiaro a tutti che un nuovo lockdown generale significherebbe non riaprire più le porte dei negozi. Almeno per molti di loro. Per ora è un pensiero che riescono a tenere lontano concentrandosi sul lavoro. Ma la preoccupazione maggiore è legata ai nuovi decreti. A pagina III

In Regione

È un vero e proprio tour alla scoperta delle montagne più belle del mondo quello che è stato presentato ieri in sala Don Tamis ad Agordo. Un mix di geologia, storia e cultura, declinati anche in chiave turistica ed escursionistica, raccolto nella guida “La via della Dolomia: il viaggio della roccia nelle Alpi Dolomitiche”. Gabrieli a pagina XI

LA PRESENTAZIONE del percorso

Redazione Belluno: 32100 - Belluno, via Segato 5 - Tel. 0437.940260 - fax 041.665177 belluno@gazzettino.it

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Effetti negativi dell’emergenza sanitaria sul comparto turistico nel capoluogo. Sono mancati soprattutto gli stranieri, le presenze da oltre confine sono passate, infatti, da 3927 lo scorso anno a sole 724 nel 2020 mentre è risultato in lieve calo il turismo interno, passato dai 3325 del 2019 ai 2732 di quest’estate. Segnali di ripresa durante l’estate anche sul Nevegal. Fant a pagina VIII


V

Belluno

Domenica 18 Ottobre 2020 www.gazzettino.it

Bottacin: «Avanti con il piano Vaia» Confermato assessore regionale da Zaia, indica quali sono ` «Abbiamo in ballo 1460 cantieri e 250 milioni da investire i suoi piani per la provincia: «La grande partita è l’autonomia» saranno una boccata d’ossigeno anche per le nostre imprese» `

IL PERSONAGGIO BELLUNO Deleghe delicate a persone fidatissime: è il sunto dello Zaia-pensiero. Nessuna sorpresa, quindi. Il riconfermato governatore del Veneto si tiene ben stretto l’assessore bellunese alla Protezione civile e all’ambiente, Gianpaolo Bottacin. Ieri il varo della nuova giunta regionale, con la ratifica di ciò che era nell’aria: Bottacin, ancora a fianco di Luca Zaia, pronto a rimboccarsi le maniche. Tra l’altro permettendo, con la sua nomina in giunta, di mettere in tasca ad un altro bellunese – il neo consigliere Giovanni Puppato - il biglietto per Venezia. Di fatto Bottacin non ha mai smesso il ruolo. Da una parte perché lo prevede la norma che non ci sia vuoto di potere, dall’altra perché il momento – con la questione Covid che è una spada sopra la testa – non permette sbandamenti. Tant’ è che già ieri l’assessore bellunese – 51 anni, ingegnere meccanico, laureato a Padova, già presidente della Provincia di Belluno dal 2009 al 2011, appassionato di auto – non si è annoiato.

Si è sentito con Angelo Borrelli, capo della Protezione civile nazionale, con Fabio Dattilo, a capo dei vigili del fuoco, con Loris Munaro, direttore interregionale dei vigili del fuoco. Argomento? «Sui decreti del presidente del Consiglio serve il riscontro delle Regioni» Ingegner Bottacin, si aspettava la conferma in giunta? «Zaia ha fatto capire da subito che, soprattutto in una situazione delicata come quella che ci troviamo a vivere, funziona meglio la continuità del cambiamento». Anche altri assessorati, in effetti, lo dimostrano: sette su otto le conferme. Sta di fatto che lei è considerato un braccio destro. Come declinerà in provincia di Belluno questa continuità? «Porterò avanti il lavoro iniziato, a cominciare dal piano Vaia. In ballo ci sono 1460 cantieri». Con 250 milioni da investire. Tanti soldi. «Appunto, è una occasione che,

tra l’altro, consente di portare, in questi mesi devastanti economicamente parlando, una boccata di ossigeno a tante imprese che operano sul territorio». Mondiali nel 2021, Olimpiadi nel 2026: che prospettive vede? «Ci sarà da lavorare con l’obiettivo di arrivare al meglio per viabilità ed impiantistica. Altro obiettivo da raggiungere è la mitigazione del rischio idrogeologico». Quella delle piogge forti e dei torrenti che esondano è, effettivamente, una questione molto sentita in terra bellunese. «Vero e a questo proposito ricordo che per poter pulire i corsi d’acqua occorre a tutt’oggi il permesso del ministero della Cultura. C’è una burocrazia da snellire».

«ALTRO OBIETTIVO È LA MITIGAZIONE DEL RISCHIO IDROGEOLOGICO: ORA C’È TROPPA BUROCRAZIA»

Oltre la politica

Ingegnere meccanico appassionato di motori Nato 51 anni fa Gianpaolo Bottacin, alpagoto doc, è laureato in ingegneria meccanica all’Università di Padova. Ha lavorato per ditte del settore chimico e occhialeria. È appassionato di motori sia come pilota che dirigente visto che è stato anche presidente dell’Aci Belluno. È iscritto alla Lega Nord dal 1993. Dal 2005 al 2009 è stato consigliere regionale veneto. Poi è stato presidente della Provincia di Belluno. Nel 2015 si candida alle regionali e diventa assessore alla Protezione civile e ambiente incarico al quale ieri è stato riconfermato.

Tutto questo a livello pratico. Mentre, sul piano prettamente politico, nei cinque anni di questa legislatura, su cosa spingerà l’assessore Bottacin? «La grande partita è ottenere l’autonomia, questo è ciò che tutti in consiglio regionale si aspettano da Roma». Ma cosa cambierebbe praticamente? «Tutto. Vogliamo essere come Trento e Bolzano con i 9/10 dell’Iva che restano in Regione. E con gli insegnanti che diventano dipendenti della Regione, con il numero di posti letto in ospedale che non vengono decisi da Roma». Belluno in laguna: come sarà per la nostra provincia questa legislatura? «Belluno esce rafforzata. Ha un assessore come grandi città, come Venezia, Padova e Verona. E, rispetto al precedente quinquennio, porta a palazzo Ferro Fini due consiglieri anziché uno. E auguri di buon lavoro a Giovanni Puppato e Silvia Cestaro». Daniela De Donà © riproduzione riservata

UN SOPRALLUOGO Gianpaolo Bottacin con il sindaco Camillo De Pellegrin durante una visita a uno dei cantieri della ricostruzione post Vaia in val di Zoldo

«Collaboriamo per i grandi eventi sportivi della provincia» PALAZZO PILONI BELLUNO Varo della nuova giunta regionale ieri a Palazzo Balbi a Venezia. E da Belluno Palazzo Piloni offre subito la propria collaborazione auspicando, come sempre, un aiuto fattivo dalla laguna. Tra le richiesta l’appoggio di Luca Zaia e della sua squadra in vista dei due importanti eventi sportivi, i Mondiali di sci del 2021 e le Olimpiadi invernali del 2026 ma anche la questione dell’autonomia provinciale ancora sulla carta. «Auguro buon lavoro a tutti gli assessori della nuova giunta del Veneto. Il territorio bellunese, alla vigilia di importanti eventi di portata planetaria come i Mondiali di Cortina e le Olimpiadi 2026 ha bisogno di un filo diretto in Regione, ancora di più di quanto è stato fatto fino a oggi». È quanto afferma il presidente della Provincia di Belluno, Roberto Padrin, nell’esprimere le sue congratulazioni agli assessori del Veneto. «Dalle infrastrutture al turismo, passando per caccia e pesca, agricoltura, istruzione, lavoro e specificità del nostro territorio, sono tanti i temi che ci auguriamo di poter portare avanti in unità d’intenti con la nuova amministrazione regionale. Nella nuova giunta - continua da Palazzo Piloni Roberto Padrin - non c’è soluzione di continuità, il che è positivo per i rapporti intrecciati e portati avanti in questi anni. Mi auguro però ci sia ancora più slancio per risolvere le criticità della montagna, che riguardano direttamente Belluno e indirettamente tutto il resto del Veneto. E mi auguro, da bellunese, che possa essere ripresa la trattativa per l’autonomia del Veneto, all’interno della quale devono trovare spazio anche le forme di maggiore autonomia della provincia montana. Da parte nostra, disponibilità massima al dialogo, come è stato finora. Ce lo chiedono il bene del territorio e i servizi da erogare a tutte le bellunesi e ai bellunesi. Buon lavoro agli assessori e anche ai consiglieri bellunesi, Silvia Cestaro e Giovanni Puppato». © RIPRODUZIONE RISERVATA

In consiglio entra Puppato: «Non sprechiamo territorio» LA NOVITÀ BELLUNO Forte di 1110 preferenze, di cui 420 messe in saccoccia nei seggi del comune di Limana, Giovanni Puppato (lista Zaia presidente) rappresenterà Belluno a palazzo Ferro Fini. Come consigliere regionale, quindi, prendendo idealmente il testimone da Franco Gidoni (Lista Salvini), si affianca a Silvia Cestaro, già eletta: ieri l’ufficializzazione, grazie alla poltrona lasciata vuota da Gianpaolo Bottacin che è stato confermato in giunta. La sensazione che poteva farcela, Puppato l’aveva già prima del voto del 20-21 settembre: «Dovevo arrivare a superare le 1000 preferenze, lo avevo messo in conto, ma sen-

tivo intorno un forte sostegno della gente che voleva premiare la mia coerenza in tanti anni di impegno. Questa nomina è per me, dopo 30 anni di Lega, il coronamento di tanti sacrifici».

LA CARRIERA Sposato con due figli (Alberto e Francesco, entrambi lavorano all’estero, in Germania e Polonia), 64 anni, all’interno dell’Ater, ovvero l’Istituto delle case popolari, è stato consigliere, presidente e commissario. Quasi 20 anni in cui ha condiviso problemi concreti della gente: «Può accadere che una famiglia passi dei momenti di difficoltà a livello socio-economico e avere un alloggio è condizione fondamentale per la serenità e la sicurezza» afferma Puppato, ricordando

che la legge regionale delle Ater venete, che riguarda la durata della permanenza negli alloggi è stata in buona parte elaborata a Belluno. A Limana Puppato ha ricoperto la carica di vicesindaco e assessore con deleghe all’ambiente territorio e sport. Esperienze amministrative importanti che gli serviranno anche a Venezia: «Insegnano a essere pragmatici, pur nel rispetto delle re-

EX PRESIDENTE ATER E VICESINDACO DI LIMANA: «ESPERIENZE CHE INSEGNANO A ESSERE PRAGMATICI»

gole. Se si vuole amministrare, è certo, non ci si deve lasciar soffocare nella burocrazia».

IL PROGRAMMA

IL DEBUTTO Giovanni Puppato neoconsigliere regionale

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Punto fisso per il neoconsigliere, poi, è «la filosofia costruttiva del non sprecare territorio cementificando, per puntare, invece, a piani di riqualificazione urbanistica, anche di piccoli centri». Puppato, inoltre, punta a giocare su due fronti: «Ascoltare tutti, a cominciare dalle associazioni, perché serve l’aiuto di tutti. E imparare a seguire i bandi di finanziamento, che spesso non vengono considerati, mentre permettono di reperire risorse per realizzare opere a vantaggio della comunità». In Consiglio regionale Giovanni Puppato ha già buoni contatti: «Come Federico

Caner, assessore al turismo, che conosco dal 2000 cioè da quando lui era commissario della Lega Nord provinciale». A proposito di politica e partiti, Giovanni Puppato è cugino di Laura Puppato (Pd), già in consiglio regionale. Chissà se vanno d’accordo: «C’è un rapporto sano di parentela, abbiamo visioni decisamente opposte sulla base, peraltro, di reciproco rispetto». Non solo politica nella vita del neo consigliere regionale: la famiglia viene prima, seguita dall’hobby («un po’ trascurato ultimamente») della canna e dell’amo. Che sia al mare o lungo il Piave: «Pescare è una passione. Rilassa, ma costringe anche alla concentrazione perchè il pesce è più furbo di noi». D. D. D. © riproduzione riservata


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Primo Piano

Domenica 18 Ottobre 2020 www.gazzettino.it

Il Giro nella Marca

Il Covid non spegne lo spettacolo Migliaia di persone per la cronometro tra Conegliano e Valdobbiadene. Zaia: «E tutti avevano la mascherina» `

IL REPORTAGE CONEGLIANO Nemmeno l’obbligo della mascherina, del distanziamento, il timore che da mesi alberga in ognuno di noi, sono riusciti a tenere gli appassionati lontani dal Giro. A Conegliano, ancor più all’arrivo a Valdobbiadene o alla sommità del “muro” di Ca’ del Poggio, chi voleva assistere al passaggio del Giro, alla 14° tappa a cronometro Conegliano-Valdobbiadene, lo ha fatto. Con la mascherina indossata, dove possibile stando a distanza dagli altri, magari con le mani igienizzate: ma lo ha fatto. E si è anche sobbarcato il fastidio di sottostare ai controlli, ha sopportato transenne e deviazioni pensate per garantire la sicurezza ma anche per scoraggiare qualcuno. Certo, le smagliature non sono mancate, ma non hanno inciso: a fine manifestazione le multe per il mancato uso delle protezioni o per assembramenti sono state zero. Soddisfatto il governatore Luca Zaia: «Regole rispettate e un grande spot per il nostro territorio». Soddisfatto anche il sindaco Fabio Chies, che quando manca un’ora alla partenza osserva: «Siamo contenti. C’è gente, ma non troppa. E tutti rispettano le regole. Abbiamo schierato tutti i vigili e 180 volontari solo qui a Conegliano per controllare». Chies ha in mano un mazzo di bandierine rose che distribuisce a chi gli sta attorno - «è bello vederle sventolare», sorride - poi si fa serio: «Nei giorni scorsi ho ribadito che sarebbe stato meglio vedere la gara in televisione. Non mi rimangio niente. Ho detto quello che andava detto in quel momento. Bisognava lanciare i giusti messaggi. E la gente, come si vede, lo ha capito».

CRITICITÀ A dire il vero, quando la gara inizia, davanti alla fontana dei Cavalli, un po’ di assembramen-

to si forma. Tanta la voglia di vedere da vicino i protagonisti del Giro, soprattutto verso la fine quando scocca l’ora dei big; tanta la foga che porta una ventina di persone a incollarsi sull’ultima transenna prima della zona vietata. Ma la presenza di un agente della polizia locale dai modi tanto spicci quanto efficaci fa in modo che tutti indossino correttamente la mascherina e che la situazione non trascenda. Oltre a questo non accade nulla o quasi. All’altezza del “muro” di Ca’ del Poggio, dove la salita tira e seleziona tra chi può nutrire ambizioni di fare una buona gara e chi deve mettersi l’animo in pace, qualche appassionato si fa prendere dalla foga e si mette

proprio a ridosso della strada per scattare foto. Anche in questo caso mascherina indossata ma comportamento non proprio prudente, rimesso subito in riga dal deciso richiamo di un volontario.

IL PUBBLICO Inevitabilmente la Cronome-

ALLA PARTENZA E AL TRAGUARDO ATLETI E STAFF PROTETTI DA UNA “BOLLA” CHE HA EVITATO CONTATTI CON I TIFOSI

«Mi è piaciuto il rispetto delle regole, i tifosi sono stati bravi Un grande spot, duecento paesi hanno visto le nostre colline» `

tro del Prosecco, fortemente voluta per lanciare la meraviglia delle colline Patrimonio dell’Umanità con un tragitto incastonato tra un mare di viti, ha pagato dazio alla pandemia. Un po’ perché ottobre non è maggio, un po’ perché il bagno di folla in altre occasioni scontato non c’è stato, ovviamente. Ma questo non ha scoraggiato il governatore Zaia, che ci ha tenuto a dare personalmente il segnale di inizio della gara, a salutare tutti dicendo: «Non c’è Giro senza il Ve-

neto». Per poi, dal microfono, ricordare a tutti: «Mi raccomando la mascherina. Usatela sempre». Perché il pensiero va sempre lì, all’insidia Covid. Confermare la tappa, come tutto il resto della manifestazione, non è stato facile. Gli organizzatori hanno isolato atleti e staff e ridotto a zero tutti i momenti di contatto con i tifosi. Anche ieri: a Conegliano è stata creata una “bolla” alla partenza. Accanto al cancelletto ci potevano stare solo ciclisti e personale accreditato. Tutti gli altri lon-

tani, dietro le transenne. Giornalisti, fotografi e operatori compresi. Le foto sono state fatte per tutti dall’organizzazione. E così anche a Valdobbiadene all’arrivo. E alla fine il governatore sorride: «Dal punto di vista della prevenzione è andata bene. Ho percorso tutto il tracciato osservando attentamente: la mascherina l’hanno utilizzata praticamente tutti. E di gente ce n’era tanta».

testati lungo il percorso di gara, soprattutto tra Bagnolo e Ca’ del Poggio. Un’ordinanza vietava questi stazionamenti e quindi le pattuglie hanno invitato i conducenti ad allontanarsi, senza sanzionarli».

zale San Martino, dove fino alle 18 è rimasto attivo il centro operativo comunale, ed è anche andato a rendersi conto di persona della situazione dell’ordine pubblico al Muro di Ca’ del Poggio, uno dei punti dove più si temeva l’”assalto” degli appassionati. «Sul Muro la situazione è rimasta abbastanza sotto controllo – testimonia il comandante che

I VANTAGGI

PRECAUZIONI Il centro di Conegliano è stato riempito con cartelloni che invitavano a utilizzare la mascherina

Troppe auto in divieto di sosta i vigili ne portano via sessanta ma zero multe anti-contagio I CONTROLLI CONEGLIANO

Di giorno tutto o quasi è filato liscio, ma la notte che ha preceduto la cronometro del prosecco è stata molto impegnativa per la polizia locale (e i carri attrezzi). Sono stati quasi una sessantina gli automobilisti che venerdì hanno “dimenticato” i loro veicoli in sosta lungo il percorso di tappa o nei grandi parcheggi alle spalle della stazione ferroviaria. Sia il tracciato sia le grandi aree di sosta erano inutilizzabili, come spiegava una chiara segnaletica affissa da giorni.

GLI INTEREVENTI «Abbiamo svolto un enorme lavoro tra venerdì e la mattina di sabato per rimuovere una sessantina di mezzi rimasti sul circuito di gara o negli spazi destinati alle squadre – conferma il comandante della polizia locale Claudio Mallamace – e tutto questo nonostante avessimo tappez-

PER SCONGIURARE IL RISCHIO DI ASSEMBRAMENTI UTILIZZATI TELONI CHE OSTACOLAVANO LA VISTA

zato percorso e parcheggi con i segnali di divieto». Ne è conseguito anche un grande lavoro per i carri attrezzi: «Visto che dovevamo liberare velocemente le strade, ne abbiamo chiamati 10 per rimuovere le auto. Le sanzioni per i trasgressori ammontano a 42 euro, a cui si sommeranno le spese di rimozione per circa 90 euro», spiega Mallamace, che ricorda come la giornata dei suoi agenti (30 quelli in servizio ieri, oltre a quasi 200 volontari tra alpini e protezione civile) sia iniziata molto presto: «Alle 5 il personale ha iniziato ad entrare in servizio, e oltre a completare le rimozioni dei veicoli in sosta vietata ha anche allontanato una decina di camper che si erano at-

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CENTRALE OPERATIVA Mallamace ha fatto la spola tra partenza e comando di piaz-


III

Primo Piano

Domenica 18 Ottobre 2020 www.gazzettino.it

L’entusiasmo cancella ogni paura «Temevamo che annullassero tutto» Centinaia di tifosi a Valdobbiadene attendono ` Il paese in festa, bandiere e palloncini rosa appesi l’arrivo: «Bravi a tenere duro nonostante tutto» a ogni casa: è la terza volta che ospita una tappa `

IL TRAGUARDO VALDOBBIADENE In centinaia lungo l’ultimo tratto di percorso. Tutti con mascherina, più o meno distanziati, intenzionati a non perdersi nemmeno una pedalata. L’arrivo della cronometro a Valdobbiadene è stato spettacolare come doveva essere, anche con l’ombra del Covid a condizionare tutto. Ma i tifosi non sono mancati. «Avevo temuto che venisse cancellata tutta la corsa, invece sono contento che abbiano tenuto duro», spiega un appassionato appartato a 150 metri dall’arrivo. E un altro accanto a lui conferma: «Sono arrivato qui alle 12.30, ben prima dell’arrivo del primo corridore, e me ne vado solo quando sarà passato l’ultimo». Questo l’animo di chi ha sfidato il virus e la paura del contagio pur di esserci.

ALL’ARRIVO LA PARTENZA Il passaggio di un corridore davanti alle transenne col pubblico subito dopo la partenza alla fontana dei Cavalli a Conegliano. La cronometro ha richiamato tanta gente (Nuove Tecniche/COVRE)

Zaia, che ha fortemente voluto questo evento, si sfrega le mani: «La tappa è stata un successo. Oltre che un grande spot per il nostro territorio. Dall’una di pomeriggio alle cinque la gente è rimasta incollata alla televisione per seguire la cronometro che passava in mezzo alle nostre colline patrimonio dell’Umanità. L’hanno vista in 200 paesi del mondo. Una promozione eccezionale per noi». Paolo Calia © RIPRODUZIONE RISERVATA

Il britannico Jonathan Dibben, il primo a terminare la sua prova intorno alle 13.45, ha trovato già una bella cornice di pubblico, mentre i big della classifica generale, arrivati attorno alle 16.30, sono stati accolti da moltissimi tifosi, posizionati lungo le transenne nelle ultime centinaia di metri. Ovviamente avvicinarsi agli atleti è risultato impossibile, ogni squadra sta cercando di tenere i suoi corridori più separati possibili dal “mondo esterno”, mantenendoli all’interno della bolla e non permettendo altri contatti. Poco male, perché per molti, dopo diversi mesi senza poter assistere ai grandi eventi, anche solo ammirare il loro passaggio è stato qualcosa di straordinario.

UN TRADIZIONE Per Valdobbiadene, ormai, ospitare il Giro d’Italia è diventata una piacevole abitudine. La prima volta nel 2009,

SODDISFAZIONE L’arrivo della cronometro a Valdobbiadene dove centinaia di tifosi erano in attesa di corridori (NuoveTecniche/BORTOLANZA)

quando Alessandro Petacchi sfrecciò in una volata di gruppo nella tappa partita da Grado, e poi nel 2015, con un’altra cronometro, molto più lunga (59 km) e con partenza da Treviso e arrivo sempre in Piazza Marconi, che vide trionfare il bielorusso Vasil Kiryienka e Alberto Contador sfilare la maglia rosa dalle spalle di Fabio Aru. Nel 2018, in-

IL SINDACO: «GRAZIE ALLE FORZE DELL’ORDINE, AI NOSTRI VIGILI E AI VOLONTARI SONO STATE RISPETTATE TUTTE LE NORME»

IL COMMERCIO

ha giurisdizione anche a San Pietro di Feletto – lungo la salita era impossibile contenere le persone, ma in mattinata chi si trovava lungo il percorso era distanziato e indossava le mascherine». Momenti di apprensione si sono vissuti invece in centro, perché tra via Calvi e corso Vittorio Emanuele II, nei metri più vicini al luogo della partenza, la di-

stanza tra ciclisti e pubblico è apparsa insufficiente a salvaguardare la “bolla” che protegge i girini. «Si era creata della confusione – ammette Mallamace – ma abbiamo attuato un protocollo che ci ha portato rapidamente a ristabilire l’ordine, posizionando transenne con teloni alti che impedivano di vedere bene i concorrenti. Ciò ha permesso di allontanare diversa gente». Si può discutere a lungo se si potessero definire “assembramenti” le decine di persone che hanno assistito alle partenze dei ciclisti molto vicine, ma le forze dell’ordine hanno privilegiato la dissuasione alla repressione: «Non abbiamo elevato sanzioni per uso scorretto dei dispositivi di protezione o assembramenti, ma solo invitato quei pochi che indossavano scorrettamente le mascherine a indossarle meglio. Tutti hanno ottemperato ai nostri inviti, abbiamo visto tanta disciplina, e comunque si era all’aperto e la gente tendeva a rimanere ferma per poco», testimonia il comandante. Luca Anzanello © RIPRODUZIONE RISERVATA

CONEGLIANO C’è chi sorride perché il Giro d’Italia ha rianimato gli affari e gli accessi al centro, chi invece alza il sopracciglio perché la pedonalizzazione del cuore della città gli ha tolto la clientela che si muove su quattro ruote. «Ma la diretta Rai invoglierà i turisti a visitare la nostra città più avanti», è stata una frase ricorrente tra i commercianti con attività nella zona più centrale della città, quella rimasta chiusa al traffico per tutta la durata della cronometro del prosecco e oltre. «Il Giro ha portato un bel po’ di gente, non pensavo di vederne così tanta – affermava già a metà giornata Omar Zuccarello della locanda Mezzosale – non c’è una crescita di chi viene a pranzare, ma caffè e aperitivi vanno bene. Inoltre il comandante della polizia locale ci ha consentito di rimettere al loro posto i plateatici, perché l’Open Village ha occupato meno spazi del previsto».

IN CENTRO Chi ai plateatici ha dovuto ri-

vece, i dilettanti si sono sfidati al Giro d’Italia U23 in una breve semitappa di 72 km, con partenza proprio da Conegliano e arrivo a Valdobbiadene: in quell’occasione la volata fu vinta dal padovano Alberto Dainese.

LA CORNICE «Le case e i negozi si sono vestite di rosa. La città ha risposto in maniera eccezionale, distinguendosi per serietà e competenza nell’allestire questa tappa in modo che fosse una festa, ma allo stesso tempo stando attenta al rispetto delle regole anti-covid – spiega il Sindaco di Valdobbiadene, Luciano Fregonese tutto ciò grazie alle forze dell’ordine e i 150 volontari, che hanno permesso a quasi 200 paesi del

mondo collegati in televisione di vedere la bontà del nostro lavoro e le bellezze del nostro territorio. Valdobbiadene è amica del Giro d’Italia; ogni anno il gruppo ci passa vicino e per la terza volta negli ultimi 11 anni siamo sede di arrivo di una tappa. Ogni volta è un successo, quindi perché dovremo fermarci? Ovviamente c’è anche un ritorno eco-

«STARE A CASA NON AIUTA NESSUNO PERÒ BISOGNA STARE ATTENTI, QUESTA MANIFESTAZIONE È UNA GRANDE VETRINA»

Traffico bloccato: commercianti contenti a metà

I NEGOZIANTI Una delle vetrine allestite per l’occasione (NuoveTecniche/COVRE)

LA PEDONALIZZAZIONE OBBLIGATA PER FARE SPAZIO AGLI ATLETI NON HA CONVINTO «MA QUESTA PUBBLICITÀ CI SERVIRÀ IN FUTURO»

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nunciare del tutto, essendo piazza Cima occupata dal villaggio rosa, è stato lo storico Caffè Teatro. Ma senza drammi: «Questa tappa del Giro è un bene per il nostro territorio che oggi si è guadagnato la ribalta televisiva. Oggi non è stato semplice arrivare in centro e noi

nomico, che è sempre molto importante». Nei giorni precedenti la cronometro del Prosecco avevano fatto discutere le parole del Sindaco di Conegliano, che invitava la gente a non venire sulle strade e guardare il Giro da casa. Fregonese, però, ha fatto il contrario: «Ho detto ai cittadini di uscire, facendo molta attenzione alle regole, perché abbiamo bisogno di farlo ed è un buon modo per far girare l’economia e far respirare le nostre attività commerciali. Stare a casa non aiuta nessuno, così come infrangere le regole; bisogna essere intelligenti e il Giro d’Italia è un’ottima vetrina per dimostrare che lo siamo». Carlo Malvestio © RIPRODUZIONE RISERVATA

non avevamo i plateatici, ma i frutti di questa tappa li vedremo più avanti», pronostica lo storico gestore Rino Boscarato. Piacevolmente sorpreso dalla quantità di persone in... giro per Contrada granda era l’edicolante Renato Peruzzet, che ha sfoggiato una t-shirt della corsa rosa: «Sapendo che il traffico sarebbe stato bloccato mi aspettavo di vedere meno gente, invece nonostante gli appelli a rimanere a casa ce n’è abbastanza, soprattutto nella zona della partenza». Una sensazione confermata anche dal bar Fontana: «Nei limiti imposti dalle norme anti Covid, di gente ne abbiamo vista. L’importante è indossare la mascherina e mantenere le distanze, e ci sembra che questo sia successo. Qualsiasi manifestazione porta persone in città, l’importante è farle» chiosano i titolari. Meno sorrisi al Maddogs Pub («le chiusure al traffico ci hanno dimezzato la clientela venerdì sera») e agli alimentari “da Genio”, dove si guarda al futuro: «Oggi c’è meno lavoro del solito, ma va bene così perché questa tappa valorizza il territorio». L. A. © RIPRODUZIONE RISERVATA


DAL 1887

il Quotidiano

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del NordEst

ANNO 134- N° 247

VENEZIA MESTRE

Domenica 18 Ottobre 2020

Mestre Banditi in agenzia Titolari pestati per 150 euro

Sci Bassino-Brignone, la valanga rosa ricomincia con una doppietta

Calcio L’Inter stesa da super-Ibra La Juve frena a Crotone

Tamiello a pagina IX

Nicoliello a pagina 19

Alle pagine 18 e 19

www.gazzettino.it

Zaia “taglia” la giunta: solo otto gli assessori `Zaia: segnale di austerità. come vice, la veronese Elisa De

Confermati 7 uscenti, entra Calzavara, De Berti la vice «Abbiamo terminato la legislatura in otto e in otto cominciamo quella nuova. I cittadini ci guardano, è anche un segnale di austerità». La nuova giunta di Luca Zaia è la (quasi) fotocopia di quella vecchia: con un solo nuovo ingresso, il veneziano Francesco Calzavara, due posti in meno dei canonici dieci (per ragioni di cassa e di immagine) e con tre donne di cui una scelta

Berti. Il presidente del 76% dei consensi aveva bisogno di una squadra rodata e non di neofiti da svezzare perché tempo per imparare a conoscere la “macchina” non ce n’è. Così ha riconfermato tutti gli assessori uscenti, da Gianpaolo Bottacin a Federico Caner, da Cristiano Corazzari a Elena Donazzan, da Manuela Lanzarin a Roberto Marcato, oltre appunto a Elisa De Berti che è stata pure promossa, prima vicepresidente donna nella storia della Regione Veneto. Vanzan a pagina 11

Il personaggio

Elisa, il mastino senza trucco prima donna vice-presidente Alda Vanzan unico vezzo di Elisa De Berti è il capello mechato, anche se spesso e volentieri esibisce la coda di cavallo con la frangia sbarazzina. Mai vista con un filo di ombretto, nien-

L’ VICE Elisa De Berti

te mascara neanche adesso che, con la mascherina resa obbligatoria dal Covid, potrebbe valorizzare gli occhi chiari. Se ama gli abiti non lo dà a vedere: a Palazzo Balbi si è sempre presentata in giacca e pantaloni neri(...) Continua a pagina 11

Braccio di ferro sulle chiusure Governo diviso, verso una mini-stretta: coprifuoco alle 22, salvi i parrucchieri. In Veneto record di positivi

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Economia

F2i si affianca a Cassa Depositi pronta l’offerta per Autostrade F2i entra nella partita di Autostrade al fianco di Cassa Depositi e Prestiti, il cui Cda domani sera anche in nome e per conto degli altri partner Blackstone e Macquarie dovrebbe presentare ad Atlantia un’offerta non vincolante, per acquistare l’88% di Aspi. Il gruppo quindi dovrebbe rimanere in mani italiane. Il prezzo su cui si sta ragionando si attesta a 9,5-10 miliardi di valore, cui si aggiungeranno i 9,5 miliardi circa di debiti che i nuovi proprietari dovranno accollarsi e rinegoziare. Dimito a pagina 13

Mentre in Veneto si raggiunge un nuovo record di contagi, oggi il premier Conte farà sapere cosa c’è nel nuovo Dpcm che potrebbe entrare in vigore già da domani. Si procede verso una mini-stretta, con l’aumento del lavoro a distanza portandolo nel pubblico impiego sino al 70-75% mentre per tutelare la scuola verranno sollecitate le scuole a differenziare ancor di più l’orario di ingresso e ad aumentare le lezioni a distanza nelle ultime classi dei licei. Per tentare di limitare la movida notturna potrebbe abbassarsi alle 22 l’orario di chiusura di bar e ristoranti. Fuori dal provvedimento parrucchieri ed estetisti, così come non sembra previsto un ulteriore giro di vite per cinema e teatri, mentre si allarga lo stop agli sport di contatto anche ai settori dilettanti malgrado i protocolli sottoscritti. In discussione anche lo stop a circoli, palestre e piscine. Conti a pagina 3

Il caso La Regione Fvg oggi decide se dichiararla “zona rossa”

Contagi boom, Sappada verso il blocco Agrusti a pagina 5

Lady Maniero: «Milioni? Faccio la badante» «Macchè 50 milioni. Se avessimo avuto così tanti soldi io non sarei finita a fare la badante e la baby sitter per portare a casa i soldi per mangiare». Parla Marta Bisello, l’ex signora Maniero, per una vita compagna del boss della Mala del Brenta e poi protagonista di una lunga battaglia in tribunale per i maltrattamenti ricevuti. Ora Felice Maniero l’accusa di aver sottratto il suo “tesoro” e lei, per la prima volta in vita sua, decide di parlare: i soldi - dice - sono svaniti in investimenti sbagliati e proprio con la fine del denaro è scoppiato anche il rapporto. «Mi picchiava e insultava». Dianese a pagina 8

Giro d’Italia

Ganna, un siluro sulle colline del Prosecco

CONEGLIANO-VALDOBBIADENE L’arrivo del vincitore Filippo Ganna

Le colline del Prosecco si tingono dei colori iridati grazie alla nuova impresa di Filippo Ganna: il portacolori della Ineos si conferma infatti il re delle cronometro e domina la tappa da Conegliano a Valdobbiadene di 34, 1 km. Per lui è la terza vittoria in questo Giro. Tavosanis a pagina 17

REDAZIONE: via Torino 110 - 30172 Venezia Mestre - Tel. 041.665.111 ∆ *Il prezzo degli abbinamenti è aggiuntivo al prezzo de “Il Gazzettino” e fino ad esaurimento. La promozione è valida solo per l’area della provincia di edizione. Spedizione in abbonamento postale: DL 353/’03 (conv. in L. n. 46 del 27/02/04) art. 1 comma 1, VE ∆ “Le Grandi Battaglie della Serenissima - vol. 1” + € 7,90 ∆

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L’analisi

L’America di Trump: cosa cambia se vince Biden Romano Prodi contenuti della campagna elettorale americana sono finiti in secondo piano, travolti dal fragore delle urla e degli insulti dei due candidati. A poco più di quindici giorni dal voto, mi sembra perciò necessario riflettere, anche se brevemente, sulle diversità degli obiettivi e dei programmi di Trump e Biden. Chiunque vinca sarà infatti, almeno per l’intero suo mandato, l’uomo più potente del mondo. Per partire dal tema più di tutti importante, cioè il confronto fra Cina e Stati Uniti, le cose sostanzialmente non cambieranno. La tensione, o meglio l’avversità, nei confronti della Cina è infatti condivisa da Repubblicani e Democratici: oltre il 70% degli americani pensa che la Cina sia l’unico reale concorrente per il comando del mondo e che, come tale, debba essere trattata. Non vi sarà quindi molto di nuovo riguardo ai dazi e alle guerre commerciali, anche perché già Trump si è comportato in modo estremamente duro, ma altrettanto flessibile, per non urtare gli interessi delle multinazionali americane operanti in quel paese. Altrettanta continuità, ma accompagnata da implacabile durezza, sarà esercitata nel campo dell’alta tecnologia, a partire dalla sfida senza quartiere con Huawei e con tutto ciò che, direttamente o indirettamente, può avere a che fare con la superiorità scientifica o militare. (...) Continua a pagina23

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San Donà Jesolo Eraclea

Domenica 18 Ottobre 2020 www.gazzettino.it

Calzavara, un ex sindaco per Zaia `Gianluca Forcolin, grande escluso per la vicenda dei Il neo-assessore regionale promette attenzione per il Veneto orientale in tema di turismo e spiagge bonus Inps, augura buon lavoro: «Io a disposizione» `

JESOLO/SAN DONÀ «Eredito un buon lavoro, ora si tratta di continuare sulla strada». Per Francesco Calzavara c’è stato appena il tempo di accettare l’incarico che l’attenzione si è proiettata ai prossimi impegni. Del resto in tutto il Sandonatese la notizia era data praticamente per scontata, soprattutto in considerazione delle 4.595 preferenze conquistate. Ieri è arrivata l’ufficialità. L’ex sindaco di Jesolo nominato assessore regionale dal governatore Luca Zaia. Un ingresso che ha fatto rientrare a palazzo Ferro Fini Roberta Vianello, assessore a Fiesso d’Artico, candidata nella lista Zaia, inizialmente entrata e poi esclusa per la decisione della Corte d’appello di Venezia che, accogliendo la memoria del M5s, aveva tolto un seggio alla lista Zaia assegnandolo appunto ai pentastellati. Con le deleghe assegnate per Francesco Calzavara è quasi come aver raccolto il testimone di Gianluca Forcolin, costretto alle dimissioni ed escluso dalle liste per la vicenda del bonus Inps. All’ex sindaco jesolano, già consigliere regionale nel precedente mandato, sono state assegnate tutte le deleghe che fino allo scorso agosto erano in capo a Forcolin. «Il Governatore – spiega Calzavara – ha fatto la scelta di confermare la squadra uscente, modificando solo qualche delega. Nel mio caso ho ereditato un buon lavoro, devo continuare su questa direzione».

GLI IMPEGNI In molti, vista la provenienza del neo-assessore, ora si aspettano benefici tangibili per il territorio. «Io sono assessore di tutta la Regione – sottolinea Calzavara – Certo, da ex amministratore locale conoscono bene certe questioni, per esempio le tematiche legate al Demanio e alla spiaggia. Lo stesso vale per i rapporti con gli enti locali e le Conferenze dei sindaci, che rappresentano una grande opportunità». A proposito di conferenze dei sindaci, Calzavara con molta probabilità sarà presente a Eraclea il 23 ottobre alla riunione

CON L’INGRESSO IN GIUNTA DELL’EX SINDACO DI JESOLO ENTRA A FERRO FINI ROBERTA VIANELLO, DI FIESSO D’ARTICO, INIZIALMENTE ESCLUSA

Francesco Calzavara

Per l’ufficialità mancano ancora gli ultimi conti, ma ormai l’indicazione è praticamente certa. Tassa di soggiorno, Jesolo supera le previsioni e incassa 2,5 milioni di euro. In questo modo il Comune è riuscito a incassare 1 milione in più rispetto a quanto ipotizzato la scorsa primavera nel bilancio di previsione. Il merito è tutto delle presenze registrate tra luglio, agosto e nella prima parte di settembre che hanno dato alla città una parvenza normalità. Certo, non si tratta dei 5 milioni incassati nel 2019, ma di una cifra comunque considerevole che permette al Comune di affrontare con maggiore serenità gli impegni dei prossimi mesi. Sicuramente

Raduno di Vespe d’epoca stamane, domenica, in piazza Indipendenza che dalle 9 alle 10 ospita l’“Adunata dei faribassi”. L’appuntamento è promosso dal Vespa club “Sei Giorni” di Jesolo e San Donà. In piazza arriveranno una sessantina di moto dal 1946 al ‘57 con i rispettivi piloti vestiti a tema. «Sarà un’occasione per ammirare esemplari che non si vedono circolare spesso, recuperando l’atmosfera degli anni Cinquanta – spiega Alessandro Momesso, referente del Vespa club – per il nostro gruppo si tratta dell’incontro che conclude la stagione. Mezzi e piloti si schieraranno davanti al municipio. Sarà possibile fare qualche scatto davvero originale. In mostra ci saranno alcune Vespe importanti e richieste dai collezionisti, tra cui un esemplare del valore di 70mila euro, tre sidecar degli anni Cinquanta; a chiudere arriveranno i modelli “Gran sport”». Dopo San Donà il gruppo farà tappa al castello di Roncade, per poi raggiungere Treviso per la sfilata in centro. Oggi la

Roberta Vianello

dei sindaci della costa: «E’ un appuntamento importante – conclude – e credo che tutte le istituzioni debbano dare segnali di attenzione».

GLI AUGURI Dal canto suo Gianluca Forcolin augura buon lavoro e si mette a disposizione: «Auguro a tutta la giunta un buon lavoro. a tutti un grosso “in bocca al lupo”, soprattutto in questa fase iniziale. In modo informale, mi metto a disposizione del nuovo assessore al Bilancio, vista la delicatezza del ruolo. Come sempre rimango a disposizione del presidente e della Lega». A complimentarsi pubblicamente con Calzavara è stato anche il sindaco di Jesolo, Valerio Zoggia. Ma anche i presidenti di Aja e Confcommercio, Alberto Maschio e Angelo Faloppa, che si sono rivolti anche a tutti gli assessori riconfermati. «Nell’augurare a tutti un proficuo lavoro – hanno detto - rivolgiamo un invito a incontrarci quanto prima, in particolare con chi si occupa di turismo». Giuseppe Babbo © RIPRODUZIONE RISERVATA

VENEZIA Palazzo Balbi, sede della giunta regionale

La sindaca elogia l’ex commissario Vivola: «Ha guidato Eraclea con grande impegno» PASSAGGIO DI CONSEGNE Significativo incontro, venerdì scorso, in municipio, tra la sindaca Nadia Zanchin e l’ex commissario Giuseppe Vivola, viceprefetto aggiunto in servizio alla Prefettura di Venezia, che ha guidato il Comune di Eraclea per quasi 18 mesi. Vale a dire dal 22 marzo 2019, da quando è decaduto il precedente Consiglio comunale. La prima cittadina ha voluto incontrare Vivola per un passaggio di consegne, ma soprattutto per ringraziare pubblicamente l’ex commissario per il lavoro svolto in questi mesi. «Il viceprefetto Vivola – ha spiegato la prima cittadina – ha amministrato il nostro Comune

per un periodo molto lungo e in un contesto non facile, diventato ancora più complicato per effetto dell’emergenza sanitaria. Su ogni fronte il suo impegno è stato notevole, per questo riteniamo opportuni i

L’INCONTRO Il sindaco Nadia Zanchin con Giuseppe Vivola

ringraziamenti pubblici: l’incontro di venerdì non è stato un mero passaggio di consegne». Da registrare che gli assessori e i consiglieri delegati hanno incontrato ormai tutti i dirigenti e i dipendenti comunali, avviando così la nuova macchina amministrativa. Anche per questo il prossimo 23 ottobre, nella sala consiliare di Ca’ Manetti, si terrà la riunione dei sindaci della Costa veneta. «Riteniamo importante – ha sottolienato Pasqualino Codognotto, presidente delle Conferenza - ripartire proprio da questo territorio che da poco ha una nuova giunta ed un nuovo consiglio comunale». G.Bab. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Due milioni e mezzo dalla tassa di soggiorno JESOLO

SAN DONÀ OGGI RADUNO DI VESPE D’EPOCA

non potranno essere programmate altre manifestazioni rispetto a quelle già in programma, ma l’Amministrazione potrà comunque garantire una serie di attività e di interventi legati ai lavori pubblici che rischiava di essere rinviata a data da destinarsi. «Siamo andati oltre le aspettative – spiega il sindaco Valerio Zoggia – quando abbiamo predisposto il bilancio di previsione abbiamo ovviamente voluto essere, prudenti a fronte della situazione di forte incertezza che stavamo vivendo in quel periodo. A giugno, al momento di aprire la stagione, non abbiamo applicato l’imposta come forma di sostegno al turismo. Il risultato ottenuto è legato alle presenze di luglio, agosto e settembre: nonostante tutte le preoccupazioni gli ospiti, almeno una par-

IL “TESORETTO”

te importante ha continuato a frequentare la nostra città». Ed è da questa considerazione che la città intende ripartire, anche in vista della prossima estate, tenendo comunque conto che anche in quest’ultimo weekend le presenze non sono mancate. Diversi i chioschi ancora aperti sulla spiaggia, dove ieri pomeriggio più di qualche temerario si è anche tuffato in mare per un insolito bagno fuori stagione.

UN MILIONE IN PIÙ RISPETTO ALLE PREVISONI PARTE DELLE RISORSE SARÀ ACCANTONATA PER SOSTENERE LE FASCE DEBOLI

SINDACO Valerio Zoggia

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Nel frattempo il Comune dovrà decidere come investire il nuovo “tesoretto”. «Difficilmente ci potranno essere altre manifestazioni – conclude il sindaco – almeno nel prossimo periodo. In questo senso abbiamo già stanziato una serie di risorse per gli eventi di Natale, che speriamo di poter confermare. Parte delle risorse incassate con la tassa saranno accantonate per eventuali sostegni per sostenere le fasce deboli di cittadini che chiederanno aiuto al Comune nei prossimi mesi e poi per realizzare gli interventi pubblici programmati, penso per esempio alle nuove piste ciclabili che serviranno anche a rilanciare il turismo». G.Bab. © RIPRODUZIONE RISERVATA

circolazione potrà essere limitata o vietata in relazione allo svolgimento della manifestazione, nel tratto di corso Trentin compreso tra via Battisti e l’accesso nord di piazza Indipendenza. Per informazioni 339–62.19784. (D.Deb.)

SAN DONÀ DUECENTO ATLETI ALLE GARE DI CANOA Sono circa 200 gli atleti provenienti da tutto il Triveneto che oggi, domenica 18 ottobre, si danno battaglia sulle acque del Piave per conquistare i titoli regionali sulla distanza dei 5mila metri e, per categorie giovanili (allievi e cadetti) sui 200 e 2000 metri. Le gare si terranno nel tratto della golena davanti a via Melidissa, ossia nella sede del Canoa Club San Donà che organizza l’evento con il Comitato veneto della Federazione italiana canoa kayak. La manifestazione è pure l’occasione per visitare il nuovo “parco canoa” ricavato lungo le rive del Piave. L’area è stata sistemata e viene gestita dal Consorzio Bacino imbrifero e montano del Basso Piave, a disposizione della collettività. «Per renderla fruibile sono stati compiuti lavori di manutenzione del verde e delle alberature – spiega il presidente del Bim, Valerio Busato – sono stati realizzati inoltre percorsi di raccordo per la pista ciclopedonale e per praticare nordic walking, creati spazi ad uso pubblico in armonia con il contesto golenale. Si tratta di un’oasi disponibile a titolo gratuito anche per le società sportive. Domenica gli appassionati di canoa e la cittadinanza potranno ammirare una nuova bella realtà del Sandonatese». Partner dell’evento è il Comune di San Donà, con la collaborazione con Musile e Torre di Mosto, le aziende Rampon Auto e Compass. (D.Deb.)


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Nordest

NIENTE MOSE, VENEZIA TORNA AD ALLAGARSI Risveglio amaro per i veneziani: senza lo scudo del Mose sono bastati 105 centimetri di marea per allagare la città. A quella quota del resto le dighe non si alzeranno nemmeno in futuro

Domenica 18 Ottobre 2020 www.gazzettino.it

Zaia-ter d’austerity: solo 8 assessori Ecco la giunta veneta. Con due posti in meno, tutti leghisti `Il governatore: «Così abbiamo terminato la legislatura tranne la “solita” Donazzan (FdI) e un solo nuovo ingresso e ricominciamo, la gente ci guarda e questo è un segnale» `

LA PRESENTAZIONE VENEZIA «Abbiamo terminato la legislatura in otto e in otto cominciamo quella nuova. I cittadini ci guardano, è anche un segnale di austerità». Luca Zaia ha nominato la nuova giunta regionale ed è la più zaiana delle scelte che potesse fare: al suo terzo e ultimo mandato, con una situazione sanitaria, economica e sociale ben diversa da quando, nel 2005, iniziò la sua avventura a Palazzo Balbi («Viviamo un momento grave, stiamo perdendo 60mila posti di lavoro»), il presidente del 76% dei consensi aveva bisogno di una squadra rodata e non di neofiti da svezzare perché tempo per imparare a conoscere la “macchina” non ce n’è. Così ha riconfermato tutti gli assessori uscenti, da Gianpaolo Bottacin a Federico Caner, da Cristiano Corazzari a Elena Donazzan, da Manuela Lanzarin a Roberto Marcato, oltre a Elisa De Berti che è stata pure promossa, prima vicepresidente donna nella storia della Regione Veneto. Unica eccezione in questa squadra di veterani, il veneziano di Jesolo Francesco Calzavara. Sette leghisti più Donazzan di Fratelli d’Italia, partito col quale è stato ben presto ricucito lo strappo. Otto assessori come alla fine della precedente legislatura, quando Luca Coletto “promosso” a Roma non era stato sostituito e neppure Gianluca Forcolin “azzoppato” dal bonus Inps.

IL VENEZIANO CALZAVARA UNICO DEBUTTANTE TRA I VETERANI IN FUTURO POTREBBERO ESSERE RIEMPITE LE DUE CASELLE VUOTE

IL RITRATTO VENEZIA L’unico vezzo di Elisa De Berti è il capello mechato, anche se spesso e volentieri esibisce la coda di cavallo con la frangia sbarazzina. Mai vista con un filo di ombretto, niente mascara neanche adesso che, con la mascherina resa obbligatoria dal Covid, potrebbe valorizzare gli occhi chiari. Se ama gli abiti non lo dà a vedere: a Palazzo Balbi si è sempre presentata in giacca e pantaloni neri e quelle poche volte che ha indossato una gonna l’abbinamento era spesso con uno stivalone di camoscio marrone. «Arriva dalla Bassa veronese», erano i perfidi commenti di chi squadrava dall’alto al basso gli outfit dei nuovi amministratori. Correva l’anno 2015 e tra i leghisti eletti a Palazzo Ferro Fini i più non si capacitavano della scelta di Luca Zaia: perché il rieletto governatore si era preso in giunta una che non era neanche stata eletta, sindaco di un comunetto di tremila abitanti, Isola Rizza, per di più

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I ruoli La nuova squadra e le deleghe Zaia (Lega): 1 Luca 6 presidente con deleghe

all’autonomia, alle relazioni internazionali e ai Giochi olimpici di Cortina

De Berti (Lega): 2 Elisa 6 vicepresidente, lavori

pubblici, infrastrutture e trasporti

Lanzarin 3 Manuela 6 (Lega): sanità e servizi sociali

Bottacin 4 Gianpaolo 6 (Lega): ambiente,

protezione civile e dissesto idrogeologico

Donazzan (FdI): 5 Elena 6 istruzione, lavoro,

LE NOVITÀ Solo otto assessori, dunque, ma sovraccaricati di deleghe: dovranno pedalare, non avranno tempo per altro che non sia il lavoro. E il fatto di avere riconfermato gli uscenti tutto sommato tiene a bada la delusione (o la rabbia) di chi aspirava a entrare a Palazzo Balbi. E non erano pochi. Raccontano che uno solo abbia detto no grazie (e l’indiziato è il trevigiano Marzio Favero che i più davano tra i favoriti a

gestire la Cultura), ma il governatore l’ha escluso, anzi, ha ringraziato i partiti per averlo lasciato «libero come l’aria nel fare la giunta». E l’altra scelta probabilmente azzeccata è di non avere escluso «in futuro» di riempire le due caselle vuote: i delusi, se in consiglio regionale faranno i bravi, possono sempre sperarci anche se per ora le deleghe sono tutte assegnate. Tra le novità: l’accorpamento di Agricoltura, Turismo, Promozione

(«Tutto quel mondo ora avrà un unico referente» e sarà Caner), ma anche la decisione di assegnare la Caccia a un non cacciatore (Corazzari).

IN AULA Mercoledì la prima riunione di giunta e il primo atto potrebbe essere il bilancio: «Non credo proprio che andremo in esercizio provvisorio», ha detto Zaia. Poi, alle 13, l’illustrazione del programma in consiglio regio-

I nuovi entrati in consiglio Ecco i “supplenti” che entreranno in consiglio regionale dopo le dimissioni degli otto assessori: a Verona Marco Andreoli (Lega); a Belluno Giovanni Marco Puppato (Zaia Presidente); a Andreoli Venezia Roberta Vianello (Zaia Presidente); a Treviso Gianpiero Possamai (Lega); a Rovigo Laura Cestari (Lega); a Vicenza Joe Formaggio (FdI) e Milena Cecchetto (Lega); a Padova Giuseppe Pan (Lega). Occhio: se gli vengono tolte le deleghe l’assessore torna in consiglio e il “supplente” va a Laura casa. Cestari

nale dove agli assessori subentreranno i primi dei non eletti in ogni collegio provinciale. Intanto dalle categorie economiche arrivano plausi. Confagricoltura: «Bene la continuità». Cia: «Bene un unico assessorato per agricoltura, turismo e fondi europei». Confcommercio: «Pronti alla collaborazione». Uil: «Bisogna impegnarsi per salvaguardare lavoro e salute dei veneti». Un augurio di buon lavoro agli assessori arriva anche dal deputato azzurro Dario Bond, già consigliere regionale. Che rimarca: «È la prima volta che Forza Italia rimane fuori dalla giunta regionale del Veneto. Si vuole uccidere una parte politica oggi in difficoltà? Ricordiamoci che Forza Italia rappresenta ancora il centro moderato». Alda Vanzan

formazione e pari opportunità

Marcato 6 Roberto 6 (Lega): sviluppo

economico, energia e legge speciale per Venezia

Calzavara 7 Francesco 6 (Lega): bilancio,

patrimonio, attuazione del programma e rapporti con il consiglio regionale

Caner (Lega): 8 Federico 6 fondi Ue, agricoltura, turismo e commercio estero

Corazzari 9 Cristiano 6 (Lega): cultura,

sicurezza, caccia e pesca, flussi migratori

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Giovanni Puppato

Roberta Vianello

Gianpiero Possamai

LA CHIAMATA

Joe Formaggio

Milena Cecchetto

Giuseppe Pan

De Berti, prima vice donna un “mastino” senza trucco

VICEPRESIDENTE Elisa De Berti

piazzata alle Infrastrutture e ai Trasporti senza saperne un’acca, visto che di mestiere faceva l’avvocato? Appunto: si conoscevano bene, lei e Zaia? «Prima che il presidente mi chiamasse in giunta cinque anni fa ci saremo detti ciao tre, quattro volte al massimo». Quello che evidentemente il governatore sapeva era che Elisa De

«IL MIO CHIODO FISSO? IL PROGETTO SU CAV PER REALIZZARE L’AUTOSTRADA DEL NORDEST»

Berti - 45 anni, sposata con Daniele, «un santo», madre di due gemelli quattordicenni «speciali», Alberto e Tommaso - rientra in quella categoria di amministratori che alle passerelle preferisce i risultati, una che studia perché se c’è una cosa che non sopporta è farsi trovare impreparata, un mastino con i colpi di sole che conosce a memoria il contratto di ser-

vizio di Trenitalia e che adesso ha «il chiodo fisso di Cav, il progetto dell’autostrada del Nordest che potrebbe davvero fare la differenza per il Veneto». Una che, da sindaco di Isola Rizza, non aveva esitato a gesti clamorosi, come la decisione di chiudere il municipio perché le casse erano vuote dopo i tagli imposti da Roma: «Non intendo fare l’esattore per lo Stato».

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Venerdì, alle 14.50, il presidente Zaia l’ha chiamata. Una telefonata che tutti i 41 consiglieri regionali della maggioranza a trazione leghista avrebbero voluto ricevere. Si sapeva che, eletta per la Lega con 4.769 preferenze, era nella rosa dei papabili per la riconferma. Zaia ha fatto di più: di nuovo in giunta e pure vicepresidente della Regione Veneto, la prima donna vice a Palazzo Balbi. «Un atto di fiducia, una grande responsabilità. Lavorare con il presidente Zaia è l’esperienza più bella che un amministratore possa fare. Ed è tanto, tanto esigente». Ma guai a dirle che tra cinque anni, con Zaia non più ricandidabile, potrebbe essere lei la favorita alla successione: «La figura del vicepresidente non ha nessuna attinenza alla successione». Da ieri, oltre ai Lavori pubblici e ai Trasporti, si occuperà anche di Affari legali e contenzioso. E la famiglia? «Ho un bravo marito e due bravi figli». Al.Va. © RIPRODUZIONE RISERVATA


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Primo Piano

Domenica 18 Ottobre 2020 www.gazzettino.it

La lotta al Covid a Nordest

Veneto, mille contagi in 24 ore. Rinnovate le “vecchie” regole Ordinanze prorogate fino al 13 novembre `Zaia: «Per ora nessun provvedimento Case di riposo e visite, decidono i direttori restrittivo». Ma i dati sono in aumento `

I DATI VENEZIA In Veneto novecentoventisei positivi in un giorno. È il numero più alto di contagi mai registrato dall’inizio della pandemia, neanche nei momenti più critici, la scorsa primavera tra marzo e aprile, si era sfiorato il migliaio di casi come invece è successo ieri. Intanto il governatore Luca Zaia, proprio nel giorno in cui ha varato la nuova giunta, ha escluso di firmare «al momento» ordinanze restrittive come quella del collega Attilio Fontana in Lombardia. «Bisogna vedere come evolve la situazione epidemiologica, stiamo ragionando tra tutti noi governatori - ha detto Zaia - Ma al momento non ho in animo di emettere provvedimenti restrittivi». In realtà ieri Zaia ha firmato un’ordinanza, ma solo perché le precedenti che regolano le attività di ristoranti, palestre, scuole, erano in scadenza. Va da sé che un decreto nazionale più restrittivo farebbe decadere le indicazioni regionali.

Zaia proroga fino al 13 novembre le precedenti disposizioni. Un esempio: massimo mille persone per gli spettacoli all’aperto. Oppure: fornitura di 50 test antigenici a ciascun medico e a pediatra di base che accetti di fare il tampone ai propri pazienti. E ancora viene ribadito che le attività di ristorazione, servizi alla persona, commercio su aree pubbliche sono consentite. Insomma, sono le vecchie ordinanze che vengono prorogate ma che da un momento all’altro potrebbero “saltare” se a Roma dovessero decidere nuove misure per limitare i contagi. Tra l’altro, l’ordinanza chiarisce che nelle case di riposo sono le rispettive direzioni a stabilire se e come far accedere i visitatori. Tant’è, al momento il Veneto ritiene che la situazione sia stabile anche se l’indice di trasmissione Rt è 1.15. “Sulla base dei dati accertati in data 17 ottobre 2020 da Azienda Zero - recita

l’ordinanza di Zaia, aggiornata al bollettino di ieri mattina - la situazione del contagio da Covid-19 registra nel territorio regionale 8326 soggetti attualmente positivi, 328 ricoverati positivi in ospedali per acuti in area non critica e 43 ricoverati positivi in terapia intensiva, in crescita, su una disponibilità di posti di terapia intensiva di 464 posti base e un totale di 825 posti di terapia intensiva disponibili per contagio Covid-19, con conseguente adeguatezza dell’offerta di strutture sanitarie pubbliche per far fronte ad ogni esigenza sanitaria inerente alla gestione del contagio”. Tradotto: in Veneto non c’è emergenza sanitaria. Ma è indubbio che i contagi sono in crescita.

I DATI Il raffronto tra il bollettino delle 17 di ieri e quello delle 17 di venerdì indica non solo un aumento di 926 contagi dall’inizio

della pandemia, ma anche una considerevole crescita delle persone attualmente positive: da 8.326 a 9.088, +762 in un giorno. In Veneto ci sono stati altri 4 decessi, per un totale di 2.250 vittime dal 21 febbraio a ieri. E, pian piano, crescono anche i letti occupati nei reparti di terapia intensiva: adesso sono 52 (+3) di cui 44 (+2) con pazienti positivi al Covid. In Veneto le persone attualmente in isolamento domiciliare sono 14.251 di cui 5.042 positive. In pratica uno su tre di chi è in quarantena è contagiato.

FRIULI VENEZIA GIULIA La settimana appena trascorsa ha visto in Friuli Venezia Giulia un sostenuto incremento dei casi di coronavirus. In sette giorni i nuovi contagi sono aumentati di oltre il 50%. Dall’11 ottobre a ieri in regione sono stati registrati 616 positivi (in media +88 casi al giorno), contro i 393

ESAMI In Veneto eseguiti 3 milioni di tamponi e test rapidi

rilevati dal 4 al 10 ottobre (in media +56 al giorno). I ricoverati in terapia intensiva sono passati da 5 a 13. In crescita anche i ricoverati con sintomi, passati dai 22 di domenica scorsa agli attuali 49. Tre i decessi registrati negli ultimi sette giorni. E la Regione sta valutando anche la situazione di Sappada, dove ci

L’ORDINANZA

IL QUADRO L’ordinanza firmata ieri da

«A GIORNI AVREMO NOVITÀ SUI TAMPONI RAPIDI FAI-DA-TE STUDIATI DAL DOTTOR RIGOLI»

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Ristoranti ed estetiste Distanziamento, mascherine, igienizzazione delle mani: fino al 13 novembre in Veneto restano le vecchie regole.

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Massimo 700 spettatori Per teatri, sale da concerto, cinema resta il tetto massimo di 700 spettatori purché su posti a sedere preassegnati e tracciabili.

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Strutture per anziani È la direzione di ciascuna residenza socio-sanitaria assistenziale a decidere come e quando ammettere i visitatori.

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Studenti “giustificati”

legalmente@piemmeonline.it

Vendite immobiliari, mobiliari e fallimentari Ancona Lecce Mestre Milano Napoli Roma

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VENEZIA «Venezia è la città ideale per ospitare un Centro internazionale di ricerca e formazione sulle pandemie, a partire da questa da Covid». A lanciare la proposta, a sorpresa, è Giorgio Palù, docente emerito dell’Università di Padova, già presidente della Società italiana di Virologia. Il luminare ha già sottoposto l’idea alle istituzioni deputate, in primis il governatore Luca Zaia, la direttrice del Sistema di Prevenzione e Sanità pubblica Francesca Russo e il direttore generale dell’Ulss 3 Serenissima Giuseppe Dal Ben. Palù ha spiegato bene cos’ha in mente: «L’ospedale Civile si presterebbe bene ad accogliere questa struttura di osservazione sanitaria dove potrebbero convergere tutti i migliori specialisti del mondo per studiare e approfondire il problema delle pandemie che, ricordiamocelo, sono destinate ad esserci e anche ad aumentare in futuro», ha affermato, per poi aggiungere a margine: «Nella sua

storia Venezia ha attraversato varie pestilenze, ricordiamo l’istituzione dei due lazzaretti, i voti popolari per la liberazione dalla malattia. La città, insomma, ha insegnato parecchio al mondo anche sotto questo profilo, con esperienze drammatiche che poi hanno sortito passi in avanti in termini di analisi e cure. Inutile dire, poi, quanto il nome Venezia possa attirare i migliori professionisti di ogni continente che ai Santi Giovanni e Paolo potrebbero trovarsi per creare una vera e propria congregazione sulla pandemia. La vocazione internazionale di Venezia sarebbe un valore aggiunto per realizzare un centro di formazione e di ricerca considerando

LA PROPOSTA DEL VIROLOGO: «È LA CITTÀ IDEALE VISTA LA SUA STORIA PER FAR CONVERGERE I MIGLIORI SPECIALISTI»

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I TAMPONI E mentre in Emilia-Romagna domani inizierà la distribuzione di test sierologici gratuiti e rapidi (i cosiddetti “pungidito”) in farmacia, il Veneto con il dottor Roberto Rigoli, primario della Microbiologia di Treviso, sta lavorando sui tamponi rapidi in autosomministrazione. «Nei prossimi giorni ci possono essere delle novità», ha detto Zaia. Alda Vanzan © RIPRODUZIONE RISERVATA

Per il rientro a scuola dopo un’assenza l’ordinanza rimanda alla circolare ministeriale e alle disposizioni sul sito della Regione

Palù: «A Venezia un centro mondiale sulle pandemie» IL PROGETTO

sono 10 focolai.

che adesso abbiamo da sconfiggere il Covid, ma di queste pandemie ce ne saranno sempre di più. Ecco perché è fondamentale creare un centro dove studiare tutti assieme alla luce dei dati disponibili, sul piano epidemiologico, sierologico, immunologico. Di fronte a queste sfide dobbiamo essere preparati e pronti a rispondere».

PREOCCUPAZIONI In un dibattito webinar promosso dall’Ordine dei medici e odontoiatri di Venezia nell’ambito di Vis, acronimo di “Venezia in salute”, Palù ha fatto il punto su come l’emergenza sanitaria di questi mesi abbia colpito la società, con le orecchie tese all’aumento della curva dei contagi e alle nuove misure di contenimento che si profilano: «Oggi la maggior parte dei contagiati è asintomatica, solo il 5% presenta sintomi – ha rilevato Palù –. Ma se a marzo l’età media dei contagiati era di 65 anni, oggi siamo scesi a 42. La situazione è tornata a preoccuparci, l’11% dei tamponi che vengono effettuati sono positivi. Il vi-

VIROLOGO Giorgio Palù

rus è mutato, ma non è detto che sia più letale: si calcola che la mortalità sia attorno allo 0,3-0,6%, cioè circa 5 persone per mille, di più dell’influenza, ma meno di altre malattie. Ora, però, servono misure più restrittive, basti vedere gli affollamenti a bordo degli autobus o nei locali. Non credo – ha concluso il professore – che il virus scomparirà o che poi tornerà, credo che si adatterà, diventerà stagionale e dovremo conviverci. Una cosa dev’essere chiara: non sono i tamponi che azzereranno i contagi, servono provvedimenti». Una posizione condivisa dal presidente dell’Ordine veneziano e numero due di quello nazionale Giovanni Leoni, che aspetta le valutazioni del Comitato tecnico scientifico e le mosse del governo, ma avverte: «Vista la curva dei contagi di queste ultime due settimane, serve un’immediata inversione di tendenza se non vogliamo ritrovarci con le terapie intensive piene». Alvise Sperandio © RIPRODUZIONE RISERVATA


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