17-OTT-2020 Estratto da pag. 1-2
ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DI MINISTERO DELL'INTERNO
3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
17-OTT-2020 Estratto da pag. 1-2
ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DI MINISTERO DELL'INTERNO
3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
17-OTT-2020 Estratto da pag. 1-3
ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DI MINISTERO DELL'INTERNO
3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
17-OTT-2020 Estratto da pag. 1-3
ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DI MINISTERO DELL'INTERNO
3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
17-OTT-2020 Estratto da pag. 1-2
ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DI MINISTERO DELL'INTERNO
3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
17-OTT-2020 Estratto da pag. 1-2
ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DI MINISTERO DELL'INTERNO
3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
17-OTT-2020 Estratto da pag. 1-7
ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DI MINISTERO DELL'INTERNO
3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
17-OTT-2020 Estratto da pag. 1-7
ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DI MINISTERO DELL'INTERNO
3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
17-OTT-2020 Estratto da pag. 12
ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DI MINISTERO DELL'INTERNO
3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
2
PRIMO PIANO
SABATO 17 OTTOBRE 2020 CORRIERE DELLE ALPI
Coronavirus: l’emergenza in Italia
Dilaga il Covid, oltre diecimila contagi Il governo valuta il coprifuoco alle 22 Oggi il Dpcm, braccio di ferro tra Conte e i ministri. Nelle grandi città le lezioni potrebbero iniziare due ore più tardi Carlo Bertini Paolo Russo
La boa dei diecimila contagi è superata e sono più di 100mila le persone positive. Suona il gong di una nuova stretta che freni questa deriva inarrestabile: il governo si riunisce in un vertice notturno dove Conte, ministri e capidelegazione valutano un coprifuoco totale dalle 22 alle 6 di mattina in tutta Italia. Sul tavolo però ci sono due opzioni: impedire a chiunque di uscire la sera, anche per andare da amici. Oppure, come appare più probabile, chiudere dalle 22 solo i locali pubblici per bloccare la movida. Sul lockdown totale notturno il premier frena e su tutto vuole sentire il parere delle Regioni, prima di varare stasera un Dpcm con effetto immediato. Lo scontro nel governo con i rigoristi è andato avanti fino a notte fonda e si scioglierà oggi. Ma la stretta vale anche per scuola e lavoro: nel Dpcm dovrebbe esserci un ampliamento dello smart working obbligatorio, in misura superiore al 50%. Anche se per questo servirebbe un decreto legge. I Cinque stelle minacciano di far saltare il tavolo se si dovesse imporre invece la didattica a distanza nelle scuole. Pure il Pd teme di lasciare le famiglie ostaggio dei propri figli,
I NUMERI DELL’ITALIA I DATI DI IERI (E QUELLI DA INIZIO EPIDEMIA) Nuovi casi Guariti-dimessi Morti Numero tamponi
(391.611) (247.872) (36.427) +150.377 (13.228.204)
+10.010 +1.908 +55
LA SITUAZIONE DEI MALATI Attualmente positivi Ricoverati in terapia intensiva Ricoverati con sintomi Isolamento domiciliare 10.400 9.600 8.800 8.000 7.600 7.200 6.800 6.400 6.000 5.600 4.800 4.000 3.200 2.400 1.600 800 0
(totale 107.312) (totale 638) (totale 6.178) (totale 100.496)
+8.046 +52 +382 +7.612
I CONTAGI Nelle ultime 2 settimane
10.010
2
3
4
5
6
7
8
9 10 Ottobre
11
12
13
14
15
IERI
700 600
I RICOVERI IN TERAPIA INTENSIVA
500
Nelle ultime 2 settimane
400
638
350 300 250 200
2
3
4
5
6
7
8
9 10 Ottobre
11
12
13
14
15
IERI
100
55
I MORTI 80
Nelle ultime 2 settimane
60
40
20
0
2
3
4
5
6
7
8
9 10 Ottobre
11
12
13
14
15
IERI
mettendo in difficoltà soprattutto le lavoratrici donne. Così si andrà verso scaglionamenti di una o due ore degli ingressi in aula per alleggerire il peso sui trasporti pubblici. Gli scienziati del Cts hanno suggerito anche la chiusura delle attività a rischio, come palestre, parrucchieri, cinema e teatri. Ma potrebbe avvenire solo nelle regioni più colpite: Conte e Gualtieri sono perplessi, visto che poi bisognerebbe attingere alla cassa per aiutare settori già allo stremo. Comunque, il governo intende fare tutto in raccordo con i governatori, dopo le polemiche con De Luca per la chiusura di due settimane delle scuole in Campania. Oggi le Regioni saranno riunite dal ministro Boccia per fare il punto e indicare le loro esigenze. «Non c’è tempo da perdere, è il momento di decidere e marciare uniti», è lo sprone di Nicola Zingaretti al premier. STOP ALLE REGIONI FAI DA TE
Intanto però i contagi salgono e le Regioni continuano a muoversi da sole. Il Piemonte abbassa le saracinesche dei negozi al dettaglio dalla mezzanotte alle 5 del mattino, fatte salve le farmacie. L’ordinanza del governatore Alberto Cirio vieta anche la vendita di alcolici dopo le 21, salvo che non si consumi al tavolo. Ma a breve scatte-
ranno anche zone rosse dove l’incidenza dei contagi supera il livello di guardia. Ad essere assalita dall’ansia è soprattutto la Lombardia. Gli esperti del Cts al governo hanno consigliato di chiudere tutto per almeno due settimane. Ma l’ordinanza di Fontana si ferma prima: addio rito dell’aperitivo, dalle 18 gli alcolici al bar si potranno consumare solo al tavolo e alle 21 si chiude tutto. Per i ristoranti il coprifuoco scatta invece alle 24. Le squadre dilettantistiche si potranno continuare ad allenare ma senza affrontare l’avversario in campo. Per le squadre giovanili stop anche agli allenamenti. Via libera alle palestre. Se saranno misure capaci di tenere il passo dell’epidemia, si vedrà. SCONTRO SUI DUE SCENARI
A chiedere il vertice di emergenza Covid è stato il capodelegazione del Pd, Dario Franceschini, che insieme a Speranza caldeggia la linea favorevole a iniziative magari anche impopolari, che riescano a scongiurare un lockdown generale. Ed ecco lo scontro in atto sui due diversi scenari: un coprifuoco per tutti dalle 21 o dalle 22 alle 6 di mattina. Che di fatto introdurrebbe un lockdown notturno: salvo chi opera in comparti che lavorano di notte, tutti gli altri resterebbero per forza a casa. Il se-
COSA POTREBBE CAMBIARE
condo scenario colpirebbe solo i luoghi più a rischio, bar, ristoranti, pizzerie e pubblici esercizi. Ma consentirebbe alle persone di uscire a farsi una passeggiata, di andare a casa di amici o al cinema. Infatti in questo caso, anche cinema e teatri, che non sono finora focolaio di nuovi contagi, resterebbero aperti, secondo le regole già previste che fissano l’obbligo di mascherine in sala. Possibili anche misure nazionali che coinvolgano le palestre e gli sport dilettantistici, finora risparmiati. Ma la riflessione in seno al governo è semplice e lo scontro sulle due linee è aspro: il coprifuoco totale è facilmente controllabile - dicono i rigoristi quello parziale no. ORARI SCAGLIONATI NELLE SCUOLE
L’antidoto alle mosse solitarie dei governatori è uno scaglionamento di orari per l’ingresso nelle scuole. Sarebbe da attuare in alcune grandi città, l’ipotesi è fare aprire anche un’ora o due ore dopo le aule, in modo da risolvere la situazione a rischio del trasporto pubblico. Boccia si è fatto carico di provare a convincere Azzolina. Lo scaglionamento degli ingressi non riguarderebbe paesi e province e richiederebbe massima flessibilità, perché sarebbero i sindaci a deciderlo insieme ai dirigenti scolastici. —
a cura di Niccolò Carratelli
modello francese
fitness e benessere
spettacolo
scuola
Bar e ristoranti Addio movida
Stop a barbieri e centri sportivi
Cinema e teatri sono in bilico
Teledidattica alle superiori
I
«A
C
E
l modello francese ma attuato con qualche settimana di anticipo rispetto all’andamento dell’epidemia: tutto chiuso dalle 21 o dalle 22. Per alcune attività il coprifuoco significherebbe uno stop quasi totale: ristoranti, pizzerie, pub, bar e locali notturni non farebbero in tempo ad aprire che dovrebbero chiudere. Le associazioni di categoria hanno già protestato di fronte all’ultimo Decreto del presidente del consiglio dei ministri, che impone di abbassare la saracinesca a mezzanotte e, a partire dalle 21, vieta di consumare in piedi all’interno del locale o davanti. Misure che, secondo le stime della Fipe Confcommercio, fanno perdere ai gestori 10 milioni di euro al giorno. Con il coprifuoco alle 21/22 il danno sale fino a 44 milioni al giorno di mancati incassi, un miliardo e 300 milioni in un mese. Sempre secondo le stime fatte dalla Federazione dei pubblici esercizi, a rischio fallimento nel nostro Paese sarebbero più di 50mila attività: 15mila bar serali e 40mila ristoranti.— © RIPRODUZIONE RISERVATA
ttività non essenziali», così le ha definite Walter Ricciardi, il consigliere scientifico del ministro della Salute, Roberto Speranza. Ha citato palestre e circoli, questi ultimi in parte già toccati dal divieto per gli sport amatoriali di contatto, come le partite di calcetto tra amici. Lo stop dovrebbe toccare anche le piscine. La stima di perdita per il settore del fitness ammonta a circa 200 milioni di euro per ogni mese di chiusura, con oltre 200mila posti di lavoro a rischio. Tra le attività “sacrificabili” sono inseriti anche barbieri, parrucchieri e centri estetici, considerati fin dall’inizio luoghi rischiosi per il virus. Secondo Renato Ancorotti, che è il presidente di Cosmetica Italia, che rappresenta circa 600 imprese cosmetiche, «un nuovo lockdown potrebbe causare la cessazione definitiva di oltre un terzo delle attività, fino a 50.000 negozi, con ricaduta occupazionale per più di 100mila addetti». — © RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA
on un tetto di 200 posti occupabili per ogni spettacolo, salvo poche deroghe nei teatri più grandi, i conti già non tornano. Anche perché troppo spesso non viene staccata nemmeno la metà di quei 200 biglietti. Lo scorso weekend la società Cinetel ha registrato una flessione degli incassi del 77 per cento rispetto a un anno fa nelle sale italiane. Le ulteriori risorse (venti milioni) stanziate pochi giorni fa dal ministero dei Beni culturali, guidato da Dario Franceschini, per sostenere il cinema rischiano di risultare un semplice palliativo. A nulla è servito lo studio promosso dall’Agis (Associazione generale italiana dello spettacolo) per dimostrare che i teatri sono luoghi sicuri: su circa 3mila eventi dal vivo con 350mila spettatori, dalla riapertura del 15 giugno a oggi, solo un caso di Covid verificato dalle Asl territoriali. Intanto la Scala ha già rinviato la presentazione della stagione da dicembre 2020 a marzo 2021. — © RIPRODUZIONE RISERVATA
vitare di trovarsi costretti a richiudere le scuole. Nessuno nel governo, a partire dalla ministra all’Istruzione, Lucia Azzolina, vuole pensare che si renderà necessario varare un provvedimento del genere. Le Regioni, però, stanno pensando di seguire l’esempio del presidente della Campania, Vincenzo De Luca, che ha fermato le lezioni in presenza fino alla fine del mese. In Lombardia, per ora, ci si è limitati a prevedere una didattica a distanza parziale (e alternata) nelle scuole superiori e all’università, con l’esclusione delle matricole e degli specializzandi, e con una riorganizzazione mirata degli orari di entrata. Su questa linea, considerata ragionevole a Palazzo Chigi e al ministero dell’Istruzione, potrebbero muoversi a breve anche altre Regioni. Il presidente del Veneto, Luca Zaia, ha già messo in conto, come pure la governatrice dell’Umbria, Donatella Tesei, di seguire questa linea. Sempre che non si proceda a livello nazionale. — © RIPRODUZIONE RISERVATA
II
Primo Piano
Sabato 17 Ottobre 2020 www.gazzettino.it
Emergenza Coronavirus
I numeri NUOVI CASI IN PROVINCIA
46
Nuovo focolaio: nove positivi al Don Bosco, test per 420 Piano d’urgenza per l’istituto di Padova: contagi distribuiti tra materne, elementari e medie. Camposampiero: 40 a casa `
LA SITUAZIONE PADOVA Dai bambini dell’asilo ai ragazzini delle medie passando per gli alunni delle elementari e i loro insegnanti. Padova scopre un nuovo focolaio scolastico: i positivi finora sono 9 ma a preoccupare è soprattutto l’estensione del contagio. Allo storico istituto Don Bosco di via De Lellis in zona Forcellini, uno dei più noti ed esclusivi della città, il Covid ha colpito all’asilo, alle elementari e pure alle medie. Non è stato coinvolto il liceo, che si trova in una palazzina separata. Il Dipartimento di Prevenzione dell’Ulss ha dovuto mettere in campo un piano d’urgenza: tamponi per tutto l’istituto tra ieri, oggi e domani. Parliamo complessivamente di 420 test per alunni, insegnanti, bidelli e dipendenti amministrativi. L’obiettivo è chiaro: intervenire ovunque e intervenire subito. Proprio nel giorno in cui in tutta la provincia si registrano 132 nuovi contagi.
L’ORGANIZZAZIONE La scuola cattolica privata è guidata da un dirigente scolastico di lungo corso come il professor Andrea Bergamo, già provveditore di Padova, e la notizia ieri mattina si è diffusa rapidamente tra docenti e genitori. Sono già stati fatti i tamponi a sei classi in seguito ad un caso di positività. Risultano contagiati un alunno della materna, due dell’elementare, quattro delle medie e due insegnanti. Tre classi sono state testate ieri pomeriggio al distretto sociosanitario di via dei Colli, altre sette saranno controllate oggi nella palestra della scuola. Si replicherà anche domani mat-
tina, sempre al Don Bosco, con cinque classi, tutti gli insegnanti e il resto del personale.
GLI ALTRI CASI Dall’inizio dell’anno scolastico ad oggi sono 68 gli istituti della provincia dove si è verificato almeno un caso di Covid. Gli alunni finiti in quarantena preventiva sono 584, gli insegnanti 87. Il caso più eclatante è quello dell’istituto Einstein di Piove di Sacco (20 positivi), l’ultimo invece riguarda la scuola dell’infanzia di Rustega di Camposampiero. Trentasei bambini e quattro insegnanti dovranno sottoporsi a tampone in seguito alla positività di un bambino. Coinvolti non solo i compagni della stessa sezione ma anche gli altri bimbi che hanno condiviso con lui il tragitto in pullman. «Ultimamente dedichiamo troppo poco tempo a parlare di didattica perché siamo costretti a risolvere le questioni legate all’emergenza sanitaria» ammette la dirigente Giovanna Ferrari. E’ una battaglia dura quella che ci spetta nei prossimi mesi». Sono tutti negativi, invece, i bambini e i maestri della elementare De Amicis di Padova che ieri si sono sottoposti al test rapido in seguito alla positività di una insegnante. Dovranno ripetere il tampone allo stadio Euganeo il 21 ottobre. L’allerta è alta anche al muni-
IERI 132 NUOVI CASI E ANCHE DUE MORTI, IN AUMENTO I RICOVERATI NEGLI OSPEDALI: ADESSO SONO 46
cipio di Padova e per questo il Consiglio comunale di lunedì si terra in videoconferenza. Intanto proprio l’amministrazione ieri ha comunicato la positività di un operatore della cooperativa che gestisce la casetta Eremitano, al Borgomagno, che svolge il servizio docce e ha funzione di ascolto per chi necessita di accoglienza. Altri operatori sono in isolamento in attesa dei risultati del tampone. Sono state avvisate le realtà connesse a partire dalle cucine popolari. Fino a lunedì compreso, quando saranno completate le operazioni di sanificazione, la Casetta resterà chiusa. «LUlss ha attivato i protocolli e noi agiremo sulla base delle indicazioni - spiega l’assessora Marta Nalin - Un servizio importante verrà meno per qualche giorno, rimanendo garantito in altri luoghi».
RICOVERATI
11 IN TERAPIA INTENSIVA
1.182
2
TOTALI
MORTI
+132 casi in provincia 1.371 in isolamento FOCOLAI SCOLASTICI Don Bosco (Padova)
9 POSITIVI tamponi in corso
Einstein (Piove di Sacco)
20 POSITIVI
Assindustria
IL BILANCIO Ieri i nuovi casi in tutta la provincia sono stati 132 e sono stati registrati anche due decessi: uno è un settantaquattrenne morto a Cittadella che era già in condizioni precarie. Le persone in ospedale sono 46 e quelle in Terapia intensiva sono 11. Attualmente le persone positive sono 1.182 mentre quelle in isolamento 1.371 (tra cui i quattro atleti padovani appena rientrati dall’Europeo di canotaggio in Polonia). Rinviate per casi di Covid tre partite di calcio dilettante (Marola-Tombolo Vigontina San Paolo, Union Vis-La Rocca, United Padova-Tezze Brenta) e salta per precauzione una dell’under 19 (Union Campo San Martino-La Rocca). Gabriele Pipia (Ha collaborato Luca Marin) © RIPRODUZIONE RISERVATA
Superbonus edilizio, accordo con banca Intesa `In molti erano rimasti fermi
a guardare l’evolversi della situazione, attendendo di capire come avrebbe funzionato il Superbonus 100%, che prevede il credito d’imposta per alcune tipologie di lavori di ristrutturazione, volti soprattutto ad aumentare la sostenibilità delle abitazioni. Intesa San Paolo e Assindustria Venetocentro hanno stretto un accordo per cui la banca proporrà soluzioni di finanziamento per aiutare le aziende nella fase di esecuzione dei lavori, altrimenti dovrebbero aspettare la fine per essere pagate (cavillo che non
convinceva le categorie economiche). «Il Superbonus e gli altri provvedimenti collegati sono un’opportunità rilevante per dare sostenibilità ed efficienza energetica al patrimonio abitativo nazionale e promuovere il lavoro delle imprese delle costruzioni, spesso con soluzioni di sostenibilità» dicono i vertici di Assindustria Venetocentro, Maria Cristina Piovesana e Massimo Finco. Oltre a finanziamenti che accompagnino le aziende durante i lavori, il gruppo ha stipulato un accordo con Deloitte che offrirà consulenze
gratuite per i clienti di Intesa San Paolo riguardo le diverse fasi di intervento. L’obiettivo è agevolare le imprese a ripartire. «In questa delicata fase di rilancio dell’economia è fondamentale il dialogo con le associazioni di categoria del territorio per favorire il credito alle imprese commenta Renzo Simonato, direttore regionale Veneto, Friuli e Trentino di Intesa San Paolo - Il settore edile ha una lunga filiera che interseca diversi altri settori e un suo rilancio può contribuire a una ripresa economica complessiva». Si.Mo.
Bertin: «Limitare i plateatici? Accanimento contro di noi» IL CASO PADOVA Il caso plateatici arriva nel pieno delle preoccupazioni dei pubblici esercenti e dei commercianti. La Soprintendenza chiede attenzioni ai monumenti, l’economia chiede di lavorare. Il presidente Ascom, Bertin. «Intanto molti plateatici chiuderanno a fine ottobre come da regolamento». «Ma se ne vogliamo farne a meno va bene - continua in modo provocatorio - Se vogliamo che la città non sia tutta un plateatico va bene. Chiudiamo tutto. Poi chiuderanno anche le aziende che fanno i prodotti per i bar. Perché quando va male va male per tutti. Però non capisco l’accanimento. Già con lo smart working abbiamo i
bar vuoti, adesso la sola speranza è una giornata di sole e dobbiamo anche chiudere quando invece bisognerebbe dare un’attenzione particolare ai negozi».
DISTANZIATI AI TAVOLI Intanto piove sul bagnato verrebbe da dire. Il 15 ottobre è scaduta l’ordinanza Zaia che deroga al distanziamento di un metro fra chi si siede ai tavolini. Il segretario dell’Appe Filippo Segato è stato raggiunto telefonicamente da decine di baristi e ristoratori che si sono trovati improvvisamente senza questa importante “ciambella di salvataggio” e ora temono di “naufragare” definitivamente. «Purtroppo l’ordinanza di Zaia – sottolinea Segato – è sca-
duta il 15 ottobre e quindi ora si torna alle regole precedenti, vale a dire che solo i conviventi possono stare seduti a una distanza inferiore ad un metro. Tutti gli altri clienti, colleghi di lavoro, amici, compagni di classe, fidanzati non conviventi, devono tassativamente rispettare la distanza interpersonale, sia al tavolo che al banco». «Difficilmente potrà comun-
SCADUTA LA DEROGA ZAIA SUL DISTANZIAMENTO A MENO DI UN METRO PER CHI SIEDE AI TAVOLINI: L’APPE: «BAR PENALIZZATI, NIENTE AMICI E COLLEGHI»
que esserci una nuova ordinanza regionale in quanto il Decreto Legge del 7 ottobre 2020 ha previsto che le Regioni possano introdurre soltanto restrizioni alle regole nazionali, mentre eventuali disposizioni “estensive” dovranno essere concordate con il ministero della Salute».
SOPRINTENDENZA-COMUNE
PLATEATICI Esercenti preoccupati dalle nuove regole e dai limiti
10326344-22ce-45be-8109-e2bde78821d2
Sul fronte Soprintendenza-Comune, ieri c’è stato un sopralluogo al Boschetti dell’assessore Colasio con Fabrizio Magani. «Sull’ipotesi di fare un ristorante nella terrazza di una delle due palazzine, quando ci sarà il piano i funzionari valuteranno, guardando il progetto. Se fossi un imprenditore però lo farei subito a pianterreno.
La passerella fra le due sponde che ora è posizionata a terra è molto leggera, dunque ci sono molte speranze che venga accettata». «Per quanto riguarda il divano e gli ombrelloni all’ex Foro Boario è già arrivata una lettera di scuse dalla società che sta occupando lo spazio dell’ala sotto la terrazza. È stata una fuga in avanti di un addetto. A giorni valuteremo con un sopralluogo il da farsi». Infine i giardini Arena. «In effetti c’è stato un allargamento imprevisto degli ombrelloni e troppe luci. Sono d’accordo con la Soprintendenza. Ora c’è un bando per la gestione. Chi vince dovrà sottoporsi a regole più strette». Mauro Giacon © RIPRODUZIONE RISERVATA
IV
Primo piano
Sabato 17 Ottobre 2020 www.gazzettino.it
L’arrivo della corsa “rosa” a Monselice LA GRANDE FESTA MONSELICE La città di Monselice è entrata nella storia del Giro d’Italia. La 13. tappa dell’edizione 2020 si è infatti conclusa nella Città della Rocca, che ieri ha così vissuto una grande giornata di festa. Fin dalla mattina tantissime persone hanno cominciato ad affollare il centro storico, letteralmente invaso di pubblico a partire dal primo pomeriggio, nell’attesa del primo passaggio della carovana rosa, avvenuto qualche istante dopo le 15. Gremite le piazze, come Piazza San Marco, dove era stato allestito il palco delle autorità, ma pure Campo della Fiera, con il coloratissimo Open Village e il maxi schermo. Poi il pubblico si è spostato nell’area di via San Giacomo e di via Colombo, per la volata finale e l’arrivo nei pressi del centro commerciale Airone, poco dopo le 16. Non sono mancate le polemiche, soprattutto da parte di qualche esercente che si è visto sanzionare nelle scorse settimane per la movida e che ieri ha quindi puntato il dito contro gli assembramenti lungo le vie della città. Complessivamente, però, l’organizzazione è stata impeccabile. «Abbiamo ricevuto i complimenti del tecnico di gara, che ha definito Monselice una città di tappa perfetta – ha commentato entusiasta il sindaco Giorgia Bedin - Ha detto che tutto ha funzionato dal punto di vista organizzativo, a partire da strade e viabilità. È stato un vero piacere sentirselo dire dopo tanto lavoro. Sono orgogliosa di aver mostrato al mondo una città viva, sportiva e attenta alla sicurezza. Tutti hanno indossato regolarmente le mascherine. Insomma, possiamo dirlo: è stato un grande successo. E anche il tempo ci ha dato una mano».
EUFORIA GENERALE Quello delle mascherine è stato un tema caldo nella giornata di ieri. Anche il Governatore Luca Zaia, presente al momento delle premiazioni e acclamato non meno dei campioni, si è raccomandato con il pubblico sull’utilizzo corretto della ma-
Una folla sulle strade per applaudire il Giro Tutto ha funzionato perfettamente tra mascherine indossate e viabilità Il sindaco Bedin: «Sono orgogliosa dell’immagine trasmessa al mondo» scherina. Rigidissime, del resto, anche sul palco le misure anti-Covid, con le premiazioni avvenute senza contatti. Solo scendendo dal podio i primi tre classificati hanno lanciato gli omaggi floreali tra il pubblico, tra l’euforia generale. Quanto alla viabilità, non si sono verificati intoppi particolari, dato che la chiusura delle strade era stata comunicata con largo anticipo. A limitare al massimo i disagi, inoltre, è stata l’organizzazione efficientissima che ha subito provveduto a riaprire le strade dopo il passaggio dell’ultimo atleta. L’assessore Stefano Peraro, nel commentare entusiasta «la bellissima giornata di sport a Monselice», ha voluto ringraziare anche il lavoro del Comitato Tappa, che in questi mesi ha collaborato per la risuscita dell’evento. Vanni Tincani, responsabile dell’Area Village e presidente dell’Acd Monselice, ha commentato: «Una cosa del genere a Monselice non si era mai vista. È andato tutto bene, è
stata un’emozione incredibile. Prima dell’arrivo del Giro sono passato con i nostri ragazzi in bici sul traguardo e non sono riuscito a trattenere le lacrime. È stato poi emozionante vedere tra i campioni in gara Fabio Mazzucco, che nel 2014 era stato vincitore della prima edizione di “Ciao Nicola”».
QUALCHE ESERCENTE MULTATO NEI GIORNI SCORSI A CAUSA DELLA MOVIDA HA POLEMIZZATO SUGLI ASSEMBRAMENTI
CENTRO STORICO INVASO DI PUBBLICO FINITA LA GARA È SCATTATA SUBITO LA RIAPERTURA AL TRAFFICO
SERVIZIO D’ORDINE A far funzionare tutto alla perfezione hanno senz’altro contribuito i circa 250 addetti al servizio d’ordine. Per ringraziarli dell’impegno messo a disposizione della città, i commercianti del centro hanno donato loro una sorta di cestino per il pranzo. Ma l’emozione e il lavoro sono stati talmente grandi che molti dei volontari hanno potuto approfittarne solo a manifestazione finita, quando è stato il momento dei festeggiamenti e dell’orgoglio per l’ottima riuscita dell’evento. Camilla Bovo © RIPRODUZIONE RISERVATA
TRIPUDIO ANCHE SUI COLLI Tantissimi appassionati hanno atteso sul Roccolo il passaggio dei ciclisti
f40cda77-6fe6-4094-a707-0a51428bd42c
XIII
Padova
Sabato 17 Ottobre 2020 www.gazzettino.it
«Tratta, con il Covid donne ridotte alla fame» Maculan, Equality: «Durante i controlli le prostitute sono sparite dalla strada, abbiamo dovuto aiutarle a fare la spesa» `
L’IMPEGNO PADOVA Il Covid 19 ha avuto con-
seguenze pesantissime anche sulle vittime di tratta: durante il lockdown molte prostitute non avevano neppure i soldi per sfamarsi. La crisi sanitaria è stata particolarmente feroce con le categorie più fragili, tra tutte, le donne vittime di sfruttamento sessuale. «Sì, effettivamente, è stato un periodo drammatico anche per queste donne – ha spiegato ieri Barbara Maculan della cooperativa Equality che si occupa del contrasto alla tratta degli esseri umani –. Complici i controlli legati al contenimento dei contagi, sono sparite dalla strada e non hanno più potuto lavorare e, di conseguenza, guadagnare. In molti casi, abbiamo dovuto aiutarle a fare la spesa – ha aggiunto – alcune, però, per mesi, non sono state in grado di pagare affitti e bollette».
GIORNATA EUROPEA Domani ricorre la quattordicesima Giornata Europea contro la tratta degli esseri umani, un’occasione per riflettere su un fenomeno che interessa quasi un milione di persone nel continente europeo e che rappresenta per le organizzazioni criminali il secondo business subito dopo il narcotraffico. Nel territorio comunale si svolgeranno alcune iniziative. Questa mattina è in programma
ARRESTO TENTA IL FURTO 18ENNE NEI GUAI Sorpreso dai residenti mentre cerca di introdursi in casa, diciottenne finisce nei guai. In carcere Mouhamed El Hedi Ben Hamed, tunisino. L’accusa è di tentato furto. L’altra notte, in via Bonazza, due residenti avevano sentito dei rumori provenire dal portone d’ingresso del condominio, scorgendo un giovane che stava cercando di entrare nella palazzina prendendo il portone a spallate. Uno dei due ha allertato il 113 e si è quindi recato al piano terra dove il giovane, non essendo riuscito nel suo intento, è poi stato sorpreso a rovistare all’interno di un’auto posteggiata. La pattuglia della polizia è immediatamente intervenuta e il 18enne, bloccato, è stato sottoposto ad una perquisizione. È stato trovato ancora in possesso di una lucetta a led presumibilmente utilizzata per rubare.
ACLI GIANNI CREMONESE CONFERMATO PRESIDENTE
LA TRATTA Barbara Maculan della cooperativa Equality
una pedalata antitratta, in collaborazione con Fiab PadovaAmici della bicicletta. Partirà da piazzale Stazione alle 10, con un facile percorso di 7 km e arrivo all’azienda agricola “Terre del Fiume”, in zona Basso Isonzo. «La nostra amministrazione, ogni giorno, è impegnata nella strategia di lotta alla tratta e al grave sfruttamento – ha spiegato l’assessore al Sociale Marta Nalin – un impegno per garantire i diritti e la protezione delle vittime e a promuovere il contrasto delle reti crimina-
li». «Da giugno 2019 a settembre – ha detto Maculan – abbiamo intercettato a Padova circa 300 ragazze. Il maggior numero di contatti è stato fatto in zona industriale. Per quanto riguarda la nazionalità, il target nigeriano è preponderante, seguito da quello romeno. La nostra unità di strada – ha concluso – collabora con la sezione Volanti e la Squadra mobile della Questura, con Sat-Pinke e con l’associazione Boramosa». Alberto Rodighiero © RIPRODUZIONE RISERVATA
Durante il 26. Congresso delle Acli di Padova sono stati eletti come consiglieri provinciali Dario Barban, Greta Berlese, Monica Buson, Denis Cagnin, Gianni Cremonese, Enzo Dainese, Anna-Rita Di Muro, Maurizio Drezzadore, Marco Galdiolo, Anna Grigolon, Elisabetta Mastrosimone, Alberto Menegazzo, Stefano Pagnin, Rinetta Parpagiola, Maurizio Vincenti e Mario Zanazzi. Ieri si è tenuta la prima riunione del nuovo consiglio provinciale, all’interno del quale è stato eletto il presidente delle Acli di Padova: Gianni Cremonese ha visto confermata la sua carica per i prossimi 4 anni.
f0a32272-2a5d-4768-80bf-f89b33a80d5a
Uneba, per 70 anni “custodi della fragilità” `Convegno dell’Unione del Triveneto a enti, persone,
che raggruppa oltre novecento enti no profit APPUNTAMENTO PADOVA La richiesta del settore
sociosanitario, e in particolare da quello delle Rsa per anziani, è di far parte a pieno titolo del Sistema Sanitario Nazionale e di avere a disposizione più risorse per far fronte all’emergenza Covid. La necessità è emersa ieri nella prima giornata di “Custodi della fragilità”, convegno nazionale di Uneba, associazione che raggruppa oltre 900 enti non profit di ispirazione cristiana, e che celebra i 70 anni con la due giorni in corso all’Oic della Mandria, organizzata a Padova, in quanto Capitale Europea del Volontariato. A farla emergere è stato il presidente nazionale Franco Massi, in apertura del convegno “Custodi della fragilità”. Ai lavori è intervenuto il patriarca di Venezia Francesco Moraglia, mentre il governatore Luca Zaia ha inviato un messaggio. «In questo periodo – ha sottolineato il presidente veneto - non possiamo abbassare la guardia. Lo dobbiamo alle persone care che si trovano nelle vostre strutture che hanno bisogno di sostegno e protezione. L’essere custodi della fragilità vi dà ancora una maggiore responsabilità, ma nel novero della vostra autonomia e capacità organizzativa e decisionale avete dato prova di riuscire a proteggere i vostri ospiti, e aiutare anche i minori con difficoltà». «La mia presenza - ha detto Moraglia - vuole essere segno di vicinanza della Chiesa
istituzioni. La fragilità è una dimensione che ci appartiene. Fondamentale è esserne consapevoli». Il professor Stefano Zamagni e il consulente Andrea Romboli hanno tenuto le relazioni introduttive; hanno poi preso la parola Emanuele Alecci, presidente del Csv, Andrea Cavagnis, al vertice della Fondazione Oic, Francesco Faccio di Uneba veneto e Lisa Vacca dell’Associazione Italiana Fundraiser, patrocinatrice dell’evento. I lavori proseguono oggi alle 9.30, con la sessione dedicata a “Novità legislative e opportunità di finanziamento per gli enti del Terzo Settore”, e con gli interventi della portavoce del Forum nazionale Claudia Fiaschi, di Felice Scalvini presidente dell’Associazione Italiana delle Fondazioni ed Enti della filantropia e di Marco Ferraro della Fondazione Cariparo. A seguire la presentazione del libro “Uneba nella storia dell’assistenza”, curato dal presidente onorario Maurizio Giordano. Chiuderà i lavori in video collegamento il presidente del Senato Elisabetta Casellati. Nicoletta Cozza © RIPRODUZIONE RISERVATA
ANZIANI Convegno dal titolo “Custodi della fragilità”
V Sabato 17 Ottobre 2020 www.gazzettino.it
La sfida culturale
IL CORSO DI LAUREA MAGISTRALE Medicina e Chirurgia a Treviso, all’inaugurazione da sx il rettore dell’Università di Padova Rizzuto, il presidente della Regione Zaia e il dg Benazzi
Apre la facoltà di Medicina «Oggi scriviamo la storia» Parte il corso completo con 60 matricole a regime `La cittadella sanitaria sarà finita nel 2022 e avrà previsti 360 iscritti. Le sedi tra ex distretto e Ordine anche un polo formativo e residenze per studenti `
L’INAUGURAZIONE TREVISO Non ci sarà solo un nuovo ospedale. Quando saranno terminati i cantieri della cittadella sanitaria, il Ca’ Foncello verrà definitivamente consacrato come un vero e proprio policlinico, con annesso campus universitario. Il primo, fondamentale passo è stato mosso ieri con l’inaugurazione nella sede di Treviso del corso completo di Medicina e chirurgia dell’Università di Padova. Agli ultimi tre anni, che erano già presenti, si sono aggiunti anche i primi tre. Sono 60 le matricole di Medicina che hanno iniziato il loro percorso nel capoluogo della Marca (45 l’hanno indicato come prima scelta). E già
dal prossimo anno potrebbero diventare 80. A regime si conteranno almeno 360 studenti. Questo solo per quanto riguarda i futuri medici. Sommando i corsi delle professioni sanitarie, alla fine si arriverà a contare quasi 2mila studenti.
ne – un nuovo tassello di quella Treviso che vogliamo sempre più “piccola Atene”, culla di saperi, arte, cultura, storia, tradizioni». Ad oggi vengono utilizzate quattro aule. I ragazzi del primo anno usano gli spazi messi a disposizione nella sede dell’Ordine dei medici. Per il quarto anno ci sono i locali dell’ex distretto militare. Il quinto è a sua volta ospitato dall’Ordine, dove si sta
LE MISURE «La sede di Treviso avrà il dimensionamento di un’università media italiana» sottolinea Rosario Rizzuto, rettore dell’Università di Padova. Il nuovo corso completo in Medicina è stato tenuto a battesimo dal governatore Luca Zaia. «Per l’alta formazione universitaria oggi è un giorno storico, che Regione e Università hanno costruito in piena sinergia fin dall’inizio – spiega il presidente della Regio-
costruendo una terza aula. E il sesto anno, infine, fa riferimento alla sala Piarda presso il Cral. «Sono sedi già prestigiose, ma provvisorie – sottolinea Zaia – perché sta per arrivare la nuova cittadella sanitaria, un vero policlinico con attività di cura e di formazione, che sarà anche la vera casa, il campus, delle attività del corso di Medicina e chirurgia».
LA TEMPISTICA
PENDE ANCORA UNA SPADA DI DAMOCLE SUL FINANZIAMENTO: IL VERDETTO ALLA CORTE COSTITUZIONALE
I tempi sono segnati. L’anno prossimo inizierà a vedere la luce la nuova cittadella sanitaria. Poi si passerà alla realizzazione del polo della formazione. Sorgerà al posto dell’ex Vetrelco. L’obiettivo è ultimarlo entro la fine del 2022. «La Regione ci ha supportato con un ulteriore inve-
(Nuove Tecniche/DE SENA)
stimento di 9 milioni di euro per la costruzione del polo formativo – evidenzia Francesco Benazzi, direttore generale dell’Usl della Marca – nascerà una grande struttura in grado di ospitare fino a mille studenti contemporaneamente». Conterrà 6 aule da 80 posti, altre sale più piccole e un auditorium capace di accogliere 350 persone. Di seguito, proprio accanto al polo formativo verranno realizzate delle residenze per gli studenti. Sul finanziamento dell’operazione che ha portato a Treviso l’intero corso di laurea in Medicina pende ancora una spada di Damocle: si attende il verdetto della Corte Costituzionale. Ma una cosa è già certa: il corso di Medicina non lascerà il capoluogo della Marca. «L’ipotesi di chiudere non esiste proprio. Assolutamente – spazza il campo il rettore Rizzuto – l’alternativa potrebbe essere quella di raggruppare qualche altro corso in modo da garantire le attività su Treviso. Ma noi siamo convinti che alla fine non ci saranno problemi di questo tipo». «Anzi, abbiamo voluto sottolineare l’avvio dell’intero corso di Medicina portando a Treviso il gonfalone dell’Università di Padova, che non si muove quasi mai – conclude – è un atto altamente significativo dal punto di vista simbolico. Dopo un impegno pluridecennale della nostra Medicina a Treviso, adesso è arrivato il giorno più importante: l’avvio dell’intero corso di laurea». Mauro Favaro © RIPRODUZIONE RISERVATA
I sogni di Caterina: «Da Roma a Treviso in un ateneo su misura per i giovani» de attenzione verso gli studenti. E questo è stato sicuramente determinante per quanto riguarda la scelta di immatricolarmi qui».
LA STORIA TREVISO Le 60 matricole iscritte al primo anno di Medicina a Treviso arrivano da mezza Italia. C’è chi ha subito scelto la sede del capoluogo della Marca partendo da Roma. Come Caterina Pierini, arrivata direttamente dalla Capitale portando con sé il sogno di indossare il camice bianco. «L’Università di Padova, e in particolare la sua scuola di Medicina, rappresenta un’eccellenza in Italia. Per questo ho deciso di inserirla come prima scelta – spiega – poi si è aperta la possibilità di frequentare il corso nella sede di Treviso. E’ stata un’ottima opportunità. Al momento i numeri sono abbastanza contenuti. Ciò consente di avere rapporti molto più diretti con i docenti. Sappiamo che c’è una gran-
IL PROBLEMA
BIBLIOTECA E MENSA LE RICHIESTE DEGLI STUDENTI. IL SINDACO: «STANZIATI 2 MILIONI PER UN POLO CON AULE DIGITALI»
Per il campus universitario previsto all’interno del Ca’ Foncello, con annesse residenze per i ragazzi, bisognerà aspettare un paio d’anni. Nel frattempo gli studenti fuori sede si arrangiano in modo autonomo. «Non è stato semplicissimo trovare un alloggio – rivela Pierini – ma alla fine ho trovato un appartamento condiviso con altre persone in una buona posizione, tra il centro della città e l’ospedale. E, cosa non secondaria, ci sono buoni collegamenti per quanto riguarda gli autobus». Prima dell’inaugurazione del corso completo di Medicina nella sede di Treviso, ieri alcuni studenti si
sono confrontati con il sindaco Mario Conte. E’ stata una chiacchierata informale. I ragazzi hanno approfittato per chiedere al primo cittadino di puntare i riflettori sugli spazi necessari, a partire dalla biblioteca fino alla mensa. E lui non si è tirato indietro. «Stiamo lavorando – ha assicurato – sulla biblioteca siamo già in fase avanzatissima: abbiamo stanziato due milioni per creare un vero e proprio polo con aule digitali». Il confronto è poi terminato con l’impegno di rivedersi. «Sono pronto a essere contattato in qualsiasi momento per analizzare tutte le esigenze» è stata la promessa di Conte.
I NUOVI ORIZZONTI L’entusiasmo non manca. «Il corso di Medicina poterà 360 studenti a Treviso. Una presenza
b36dbc47-d94b-42ed-822f-ac713e8370e1
ISCRITTA Caterina Pierini e nella foto a sinistra il gonfalone
IL RETTORE RIZZUTO: «FORMEREMO I NUOVI CAMICI BIANCHI DEL FUTURO, E LE ISCRIZIONI STANNO AUMENTANDO»
che arricchirà l’intera città – tira le fila Rosario Rizzuto, rettore dell’Università di Padova – in tre anni l’Università di Padova è passata da 320 a 460 matricole. C’è bisogno di nuovi medici. Seguiti, però, con la stessa presenza e con la stessa attenzione di prima. E questo oggi è possibile grazie a Treviso». (m.f.) © RIPRODUZIONE RISERVATA
9
Esteri
L’ATTACCO PARIGI Prima di essere abbattuto dalla polizia ha fatto in tempo a rivendicare il suo attacco su twitter: «Ho giustiziato uno dei cani infedeli dell’inferno che ha osato offendere Maometto», sotto, la foto della testa della sua vittima decapitata, in un mare di sangue,. Il “cane infedele” è Samuel P. 47 anni, professoredistoria egeografia del collège Bois d’Aulne, la scuola media di Conflan Sainte-Honorine, mezz’ora di treno a nord di Parigi. Il 5 ottobre, il prof aveva scelto di dedicare l’ora di educazione alla libertà di espressione. Aveva parlato di Charlie, delle vignette di Maometto, le aveva mostrate in classe. Molti genitori non avevano apprezzato.
Sabato 17 Ottobre 2020 www.gazzettino.it
Vignette di Charlie in classe un prof decapitato a Parigi Aveva mostrato ai ragazzi le caricature `Il killer ucciso dalla polizia. Ha postato di Maometto nel corso di una lezione su Twitter la foto della testa della vittima `
Attacco alla Ue Brexit, Johnson pronto al no-deal
IL MESSAGGIO L’attacco è avvenuto a due passi dalla scuola, ieri pomeriggio, alla fine delle lezioni. L’aggressore, un diciottenne ceceno, era stato notato da alcuni genitori, che avevano avvertito la polizia. Ma gli agenti sono arrivati troppo tardi, lui sapeva chi voleva colpire, ha tagliato di netto la gola, poi ha avuto il tempo e il sangue freddo di fotografare la testa della sua vittima, e di postarla su Twitter, con il messaggio: «Da Abdullah, servitore di Allah a Macron (ma la mano deve avergli tremato, perché ha scritto marcon), il dirigente degli infedeli», come dire: ti faccio questo regalo. La polizialo hatrovatoche cercava di fuggire, a circa duecento metri dal luogo dell’aggressione, sul territorio del comune vicino, Eragny. Oltre al coltello, aveva anche un fucile, una grossa felpa che ha fatto pensare a un gilet esplosivo. Lui si è scagliato gridando Allah Akbar contro gli agenti, che lo hanno abbattuto. A tre settimane dall’attacco contro la ex redazione di Charlie (il 29 settembre un giovane pakistano
La scuola dove è avvenuto l’omicidio. Sul portone la scritta “Liberté Egalité Fraternité”
ha ferito due persone sempre con un grosso coltello da cucina) la Francia è sotto choc. Dieci giorni fa Emmanuel Macron ha pronunciato un importante discorso contro «il separatismo islamico». Da settimane i servizi allertano: la Francia è sotto attacco, la minaccia terroristica è di nuovo alta. For-
CECENO L’ASSASSINO DI 18 ANNI. IL MESSAGGIO SUBITO DOPO L’ORRORE: «DA UN SERVITORE DI ALLAH A MACRON, CAPO DEGLI INFEDELI»
senon laminaccia deicommando organizzati, come quelli che colpirono il 13 novembre, ma “soldati” isolati, in grado di colpire, come ieri, fin nel cuore del paese, fuori da una scuola, sgozzare un professore. Samuel P. era nel mirino dei genitori da giorni. Su twitter un padre denuncia in un video un «de-
È ormai muro contro muro tra l’Ue ed il Regno Unito sui negoziati per l’accordo commerciale postBrexit. Il rischio di un naufragio si fa sempre più reale, mentre si avvicina l’ora del divorzio definitivo. Boris Johnson non ha apprezzato la ruvidità del linguaggio con cui i 27 leader lo hanno sollecitato a muovere le sue posizioni per raggiungere un’intesa. Ed il premier ha gradito ancora meno che dalle conclusioni ufficiali del vertice europeo fosse sparito l’impegno ad «intensificare» i negoziati. Un affronto a cui il britannico ha risposto con una durezza amplificata, affidando ad un video il suo affondo. A meno «di un cambio radicale di approccio» da parte dell’Unione europea, il Regno Unito «deve prepararsi ad un no deal» «L’Ue - ha argomentato Johnson - ha dimostrato di non voler più negoziare, hanno deciso di non volerci concedere un accordo come hanno fatto con il Canada, e io devo prendermi le mie responsabilità per il futuro del Paese».
linquente che non deve restare nella Pubblica Istruzione». C’è il video di una ragazza (non si vede il volto) che dice di essere in terza media. Racconta della lezione del 5 ottobre, dice che il «prof ha chiestoairagazzi musulmanidialzare la mano e di uscire» perché «avrebbero potuto essere scioccati da alcune immagini». «Zaia è restata – dice la ragazza – il professore ha mostrato un uomo nudo dicendo che era il profeta». Il prof deve aver semplicemente seguito il programma: in educazione civica si parla dei valori della République, dei diritti, dei doveri, della libertà d’espressione. Ha scelto di parlare di Charlie, di mostrare le caricature. Ha avvertito che i ragazzi che volevano potevano uscire, o voltare lo sguardo. Questo aveva provocato una sommossa dei genitori. Lui si era spiegato, anche scusato: «Volevo spiegare, non scioccare» aveva fatto sapere anche attraverso la preside. La calmasembravatornata. Questa volta non c’è stato nessun dubbio sul movente: l’inchiesta è stata subito affidata alla procura antiterrorismo: “Omicidio in relazione a un’azione terrorista”. Sul posto si sono recati tutti, il ministro della Pubblica Istruzione dell’Interno (rientrato in urgenza dal Marocco), il premier Castex, e poi il presidente Macron. Da twitter, Marine Le Pen ha denunciato «una barbarie insopportabile»: «l’islamismo ci fa la guerra: è con la forza che dobbiamo cacciarlo dal nostro paese». Tra le reazioni, anche quella della redazione di Charlie Hebdo: «Un atto immondo,un luttoper lademocrazia,che deve renderci ancora più combattivi nel difendere la libertà». Sul sito della scuola Bois d’Aulne, resta, tra gli altri, il pdf di un compito in classe di storia: la battaglia di Verdun, il Fronte Popolare, i simboli della République, la laicità a scuola Francesca Pierantozzi
«Lei non è lo “zio pazzo”» Così la telegiornalista ha fatto vacillare Trump LA SFIDA NEW YORK Un’America schizofrenica è quella che il pubblico ha potutopercepire giovedìsera, mentre il canale Abc teneva un town hall con il candidato democratico Joe Biden e la Nbc ne teneva uno in contemporanea con Donald trump. Da una parte si parlava di programmi e progetti, in una conversazione condotta con mano lieve da un giornalista, George Stephanopulos, che ha di fatto lasciato libero il campo a un pubblico eccezionalmente bene informato e un candidato desideroso di farsi capire.
Savannah Guthrie, 48 anni, anchor-woman australiana
DUE AMERICHE Dall’altra una caccia grossa, con la conduttrice Savannah Guthrie all’attacco, determinata a inchiodare il candidato su ogni inesattezza, con un pubblico polemico e il presidente anche più polemico. Due Americhe che più diverse non potevano apparire, in una notte che imprevedibilmente si è risoltaconuna vittoriadi audience per il vicepresidente, quando gli esperti prevedevano che la curiosità per i fuochi d’artificio di Trump
NELLA SERATA DEI DUELLI A DISTANZA, DONALD MESSO A DURA PROVA DALLA INTERVISTATRICE DELLA NBC
Trump, spesso sconfessato dalla conduttrice, ha accusato la Nbc di essere di parte avendo riservato a Biden domande meno insidiose
avrebbe avuto la meglio. Comunque è un fatto che per molti c’è stata una sola vera vincitrice, quella Guthrie che è riuscita laddove tanti suoi colleghi non sono riusciti, e cioè a mettere spesso il presidente conle spallealmuro.
Australiana, madre di due bambini, 48 anni, con un passato di reporternellaCourtTv, specializzata in clamorosi casi legali, oggi conduttrice del popolare programma mattutino Today, la Guthrie ha tenutoper séilmicrofono periprimi
ventiminutidiquell’ora chelaNbc aveva a sorpresa concesso a Trump suscitando polemiche per l’apparente «sgambetto» fatto alla rivale e a Joe Biden. Il presidente si era vantato di aver ottenuto «un’oradipubblicità gratuita»,ma mai calcolo fu più sbagliato: in quell’ora Trump ha ceduto troppo spesso alla rabbia, è stato confuso nelle risposte, e si è lanciato in affermazioni che la stessa Guthrie ha corretto in diretta, senza aspettare il fact check seguente a questi incontri. Trump ha addirittura sostenuto che i lockdown sono stati un complotto della sinistra per danneggiare l’economia e sconfiggerlo alle elezioni, ha detto che indossare la maschera non protegge dal virus ma anzi «l’85% di quelli che la indossano se lo prende». Non ha voluto neanche disconoscere Qnon, il gruppo cospirazionista di estrema destra che crede che i democratici siano seguaci di Satana,
348744df-cfa2-4817-b353-150eaa403cec
che si cibino di sangue di bambini e siano dediti alla pedofilia. Guthrielohaincalzato siasuquesto che su altri tweet a dir poco bizzarri, ricordandogli che non può rilanciare tutto a caso: «Lei è il presidente, non è lo zio pazzo che ritwitta qualsiasicosa».
LE ELEZIONI Anche sul voto, lo ha richiamato all’ordine quando Trump si è scatenato sulle sue solite accuse contro le «frodi»: «Non ci sono prove di queste frodi - ha protestato ferma la giornalista -. Lei sta seminando dubbi sulla nostra democrazia». Se Biden ha avuto un momento altrettanto difficile è stato sulla sua posizione riguardo la Corte Suprema e la possibilità che se eletto scelga di aumentare il numero dei giudici per equilibrare la maggioranza conservatrice rafforzata dalle nomine di Trump. Il giornalista della Abc è riuscito solo a ottenere che Biden si impe-
gnasse a prendere una posizione chiara prima del voto del 3 novembre. Alla fin fine Biden è sicuramente sembrato più noioso di Trump per chi cercava lo spettacolo e non una discussione politica seria. Ma a portare un po’ di eccitazione alla campagna del 77enne ex vicepresidente sta arrivando Obama, che terrà per lui un comizio a Filadelfia, mercoledì prossimo, cioé 24 ore prima del prossimo e ultimo dibattitofra BideneTrump. Anna Guaita © RIPRODUZIONE RISERVATA
IL PRESIDENTE TORNA A DIRSI SCETTICO SULLE MASCHERINE: «L’85% DI CHI LE INDOSSA SI PRENDE LO STESSO IL VIRUS»
XV
Chioggia
PRESSING POLITICO Nuova richiesta dopo la polemica sui mancati indennizzi per l’acqua alta del 2019. Ancora impossibile una stima completa dei danni
Sabato 17 Ottobre 2020 www.gazzettino.it
mestrecronaca@gazzettino.it
Il sindaco: «Maltempo, serve lo stato di calamità»
Espropriare il gpl, il Comune insiste: «Noi ci siamo» `Il vicesindaco Veronese:
«L’azienda è proprietaria solo di una parte dell’area» CHIOGGIA
Alessandro Ferro ha scritto al presidente Zaia. Intanto ieri il centro era all’asciutto `
CHIOGGIA Non sono ancora arrivati i risarcimenti per l’acqua alta del novembre 2019 che già il sindaco, Alessandro Ferro, si trova nelle condizioni di dover, nuovamente, chiedere aiuto alla Regione e allo Stato. «Ho scritto al governatore Luca Zaia per chiedere la dichiarazione dello stato di crisi per calamità naturale. Speriamo che, stavolta, i tempi siano più celeri». Solo pochi giorni fa Ferro aveva girato a Zaia, commissario all’emergenza nominato dal Governo, una sollecitazione del consigliere comunale chioggiotto, Beniamino Boscolo (Fi) per l’erogazione di questi indennizzi. Ma, finora, nessuna risposta. In quest’ultima circostanza di maltempo, però, il fatto che la città abbia tre suoi rappresentanti come consiglieri regionali (e uno di loro, Jonatan Montanariello, ha già annunciato la presentazione di una mozione a palazzo Ferro Fini perché vengano stanziate anche risorse regionali a ristoro dei danni), potrebbe fare la differenza rispetto all’anno scorso. Ma, poiché la “catena di comando” finisce, in ultima analisi, al Governo nazionale, l’assessore alla Protezione civile, Genny Cavazzana, fa sapere che anche quest’ultimo è stato sollecitato, perché si accorcino i tempi di erogazione degli indennizzi.
LA CONTA DEI DANNI Intanto la città fa la conta dei danni e se una stima quantitativa è ancora impossibile, è chiaro che il totale non sarà indiffe-
rente: solo gli stabilimenti balneari hanno avuto perdite di materiale per decine di migliaia di euro ciascuno. Ieri, la mancanza di vento e pioggia e l’azione protettiva di Mose e baby Mose, hanno tenuto perfettamente all’asciutto il centro storico di Chioggia ma, pur nella ineluttabilità dei fenomeni naturali, le recriminazioni “politiche” non mancano. E vanno dal sempre atteso completamento del megatubo, alla trascurata pulizia di tombini e forine che ostacola il deflusso dell’acqua piovana. Giovedì, infatti, è stata l’inadeguatezza del sistema di smaltimento delle acque meteoriche a causare l’allagamento («con acqua di fognatura», specifica qualcuno) dei negozi a piano terra del centro storico di Chioggia, sia pure per un tempo limitato. Molte forine risultano, infatti, ostruite da vegetazione e rifiuti e la loro manutenzione periodica è quanto mai necessaria.
TAVOLO TECNICO Capire, però, quanto effettivamente avrebbero aiutato le condotte del tutto “pulite”, a fronte di un alto livello di marea che poteva impedire ai canali cittadini di ricevere gli scarichi, non sembra facile, ed è questa la ragione per cui il sindaco, Alessandro Ferro, intende convocare un tavolo tecnico che risponda anche a questa domanda, prevedendo, eventualmente, la realizzazione di vasche di laminazione che fungano da serbatoi temporanei per le precipitazioni eccezionali. Diego Degan © RIPRODUZIONE RISERVATA
CENTRO ALLAGATO Un’immagine eloquente del maltempo che ha colpito Chioggia giovedì. In alto, il sindaco Alessandro Ferro
Il paesaggio di Varagnolo CHIOGGIA L’artista-infermiere ed ex politico Sandro Varagnolo parteciperà ad una mostra collettiva a Venezia nella galleria Sant’Eufemia, di fronte all’imbarcadero della fermata Actv della Giudecca. La mostra si intitola “Dalle saline agli Altopiani” e sarà inaugurata il prossimo 31 ottobre alle 17.30. Le opere si potranno vedere fino al 14 novembre. «Si tratta di una mostra collettiva dedicata al paesaggio veneto – racconta Sandro Varagnolo - e voglio subito premette-
re il mio estremo entusiasmo per la opportunità riservataci in questo momento di estrema ristrettezza espositiva risultante dal periodo pandemico non ancora concluso. Per me vuol dire anche esporre il risultato finale di una ricerca anche paesaggistica che ha visto la luce proprio nel momento più buio del Covid. A tal proposito ho realizzato una serie di studi e qualche dipinto concentrandomi in particolare sul monumento tra i più significativi di Chioggia, la Madonna del Sagraeto, ricercando una luce diversa». M.Bio. © RIPRODUZIONE RISERVATA
«L’azienda è proprietaria di una parte dell’area in cui sorge il deposito gpl, ma sulla destinazione urbanistica è il Comune ad avere voce in capitolo». Risponde così il vicesindaco Marco Veronese alla nota con cui, ieri, Costa Bioenergie annunciava battaglia sull’applicazione delle norme del decreto Agosto che vietano la messa in esercizio del deposito di Val Da Rio. L’azienda, da una parte, affermava che avrebbe fatto ricorso in tutti i tribunali contro quelle norme che ritiene anticostituzionali, dall’altra ricordava che, essendo proprietaria di parte dell’area (il resto è stato dato in concessione dall’Azienda speciale per il porto, a suo tempo), dovrà necessariamente essere interpellata per poter collocare in quel posto qualsivoglia altra struttura o servizio. Veronese ricorda che «il contesto è comunque quello portuale, quindi soggetto alle decisioni dell’Autorità portuale (che ha sostituito Aspo, ndr) e del Comune». Il che, in parole povere, significa che c’è la possibilità di esproprio per la realizzazione di opere pubbliche, come il mercato ittico. E anche questo aspetto potrebbe, quindi, in futuro, essere oggetto di contenzioso tra le parti. Ma prima ancora ci sarà l’eventuale confronto davanti ai giudici costituzionali o della Corte di giustizia europea, sulla legittimità delle norme anti gpl. Su questo aspetto interviene l’avvocato Giuseppe Boscolo Gioachina, del Comitato Romea, che ritenendo «non probabile, ma possibile» che il divieto legale, imposto all’impianto con il decreto Agosto, venga bocciato nei tribunali, consiglia le isti-
tuzioni di procedere alla Valutazione di incidenza ambientale (Via) e, meglio ancora, alla Valutazione ambientale strategica (Vas) a completamento della procedura del rapporto di sicurezza sui rischi rilevanti «per poter disporre di una seconda linea di difesa in caso di deprecati, ma possibili, sviluppi giudiziari». Questo avrebbe conseguenze anche sulla trattativa sul risarcimento, perché «è diverso bloccare un impianto pronto per produrre, che uno sprovvisto di autorizzazioni necessarie e non ottenibili». L’obbligo della Via, dice l’avvocato Boscolo, andrebbe integrato quanto prima nel testo di legge, limitando il rischio concreto tra qualche anno di ritrovarci un impianto Gpl ulteriormente rafforzato dalla cancellazione del divieto legale». Il Comitato No-gpl, per parte sua, pur avvertendo che resterà vigile sull’applicazione della legge appena votata, annuncia un’assemblea pubblica per il 23 ottobre, alle 20.30, in Auditorium, in cui professionisti ed esperti, protagonisti della lotta all’impianto, spiegheranno alla cittadinanza perché «il deposito di gpl, a Chioggia, non entrerà mai in funzione». (d.deg.) © RIPRODUZIONE RISERVATA
CHIOGGIA L’impianto di gpl di Costa Bioenergie
«Asfaltatura inutile», nuovo caso a Boscochiaro «Padre Calcagno presto beato» `Il consigliere Pasquali: prima aver sistemato i sotto-
«Bisognava sistemare prima i sottoservizi» CAVARZERE «E adesso paghino il sindaco e la giunta la sistemazione della strada». Attacca duro il consigliere Emanuele Pasquali, come chi ha la convinzione di averci visto giusto e di non essere stato ascoltato. A Boscochiaro, via Paneghetti, l’asfalto, risalente ai primi di ottobre, dovrà essere nuovamente rotto per aggiustare le sottostanti condotte dell’acquedotto. «L’avevo detto – accusa Pasquali – che non si possono asfaltare le strade senza
servizi, altrimenti si devono rompere di nuovo. E così è puntualmente avvenuto. Che la rete idrica di Boscochiaro sia in condizioni precarie, lo sappiamo tutti: sia noi che ci abitiamo, che gli amministratori comunali. Analogamente tutti sappiamo che alcune strade della frazione sono impraticabili per il dissesto in cui si trovano. Ma il lavoro di asfaltatura andava fatto con buon senso, risanando, prima, i tubi dell’acquedotto». Invece «l’amministrazione, incurante dell’avvertimento, è andata avanti», forse perché la concomitanza di altre asfaltature rendeva “comodo” intervenire anche a Boscochiaro. Ma il risultato, così come hanno mostrato i residenti di via Pane-
IL PROBLEMA L’infiltrazione comparsa in via Paneghetti
ghetti a Pasquali, non è stato felice. Probabilmente gli stessi macchinari che hanno asfaltato, hanno dato il colpo di grazia alle tubazioni e, pochi giorni dopo, lo si è visto sotto forma di una pozzanghera d’acqua che emergeva nel bel mezzo della strada. «Avevo chiesto – ricorda il consigliere di minoranza - di avviare con Acque Venete un tavolo di confronto per definire, nell’occasione delle asfaltature, la sostituzione di alcuni tratti di acquedotto e di fognatura per alcune vie centrali di Boscochiaro. Nessuna risposta. All’amministrazione interessa di più asfaltare prima delle prossime elezioni, anche rischiando il danno erariale». (d.deg.) © RIPRODUZIONE RISERVATA
99e73664-a3d0-46e6-9470-f93530000990
La Congregazione risponde CHIOGGIA Tempi ancora incerti per la beatificazione di padre Raimondo Calcagno. Il sindaco, Alessandro Ferro, infatti, lo scorso 8 settembre aveva inviato una lettera postulatoria alla Congregazione delle cause dei Santi, per chiedere a che punto fosse la procedura. Nei giorni scorsi è giunta la risposta, nella quale si legge che è stato ultimato il primo studio e «formulate alla Postulazione le osservazioni da apporre al testo. Quando il Postulatore ne consegnerà al Dicastero la versione definitiva, la documentazione, come di prassi, sarà immediatamente sottoposta allo stu-
dio dei periti medici». «La Congregazione – spiega il sindaco – mi ha assicurato che continuerà a prestare alla causa di padre Raimondo tutta l’attenzione che merita. Mi auguro che molto presto la nostra città possa festeggiare la beatificazione di un sacerdote, che, in un periodo buio della storia italiana, così tanto ha fatto per i giovani». Padre Raimondo, a 56 anni dalla sua morte, è ricordato come un benefattore della città, soprattutto per il suo «appassionato impegno alla formazione umana e cristiana di tanti fanciulli poveri e abbandonati, spesso privi del padre morto in mare nel duro lavoro del pescatore». (d.deg.) © RIPRODUZIONE RISERVATA
4
Primo Piano
Sabato 17 Ottobre 2020 www.gazzettino.it
La lotta al Covid a Nordest IL MONITO VENEZIA Proprio come un semaforo: c’è il verde del via libera, l’arancione dell’attenzione, il rosso dello stop. Ecco, il Veneto, per dirla con il governatore Luca Zaia, è «verdino». Nel senso che «non c’è emergenza sanitaria», i posti occupati in terapia intensiva sono appena 47 su una dotazione complessiva «in tempi di pace» di 464, i ricoverati nei reparti non gravi, ossia malattie infettive, medicina, subintensiva, sono circa 400. Insomma, ci sta. Epperò la curva sta crescendo, è come un missile, siamo a 611 nuovi casi in appena ventiquattr’ore, cifre che neanche a marzo, in piena crisi pandemica, si erano verificate. E allora? Cosa succederà? Zaia, nel punto stampa di ieri dall’Unità di crisi della Protezione civile a Marghera, ha detto sostanzialmente due cose: la prima è che non vuole un lockdown generalizzato come quello della scorsa primavera; la seconda è che se sarà necessario ci potranno essere dei lockdown locali, «chirurgici», tipo quelli già decisi nel Comelico. E ha insistito nel fare opera di convincimento: «Mettetevi la mascherina, la mascherina salva la vita, in Veneto dei nostri 11mila medici solo l’1,8% si è infettato».
LA PREOCCUPAZIONE «Non porto avanti idee di lockdown perché sarebbe una sconfitta, vorrebbe dire avere ospedali al collasso, molte vittime, sarebbe ammettere che qualcosa è andato storto nel piano di prevenzione ha detto Zaia - Sono per il lavoro di squadra, però qualche aggiustamento, senza complicare la vita ai cittadini, va fatto soprattutto nelle misure di protezione». La vera preoccupazione del governatore è la «pressione ospedaliera», il timore che la sanità «collassi». Il paragone è il seguente: se oggi abbiano 400 ricoverati nei reparti non gravi e in rianimazione ci sono neanche 50 pazienti, cosa succederebbe se la situazione si aggravasse e i potenziali 800 posti letto di terapia intensiva venissero tutti occupati da malati Covid? Fatte le debite proporzioni, significherebbe che negli altri reparti ci sarebbero almeno 8mila persone ricoverate sempre per coronavirus, anche se non gravi. E la conseguenza sarebbe che gli ospedali, impegnati a far fronte all’emergenza virus, si blocche-
IN ARRIVO NUOVE MISURE PER INCENTIVARE L’USO DELLE PROTEZIONI ANTI COVID: «MA CAMBIARE I PARAMETRI DEL CONTAGIO»
LA STORIA VENEZIA Sembrava un diverbio come tanti altri, uno di quei siparietti che non di rado hanno per protagonisti veneziani imbufaliti a bordo di qualche mezzo pubblico. Accade su un vaporetto, affollato ma non stracarico come pure capita di vedere, partito giovedì mattina alle 10.55 da Rialto Mercato e diretto a piazzale Roma. Il comandante appena qualche minuto prima aveva fermato l’imbarcazione per richiamare un turista salito all’approdo di Ca’ d’oro senza protezione alcuna sul viso. Mormorii, commenti, gesti di disapprovazione nel rituale abbastanza frequente di questi mesi pandemici, ma senza code spiacevoli. Di tutt’altro tenore quel che succede poco dopo. «Tira su la mascherina, per favore» chiede
La situazione in Veneto Positivi
Ricoverati
Deceduti
Negativizzati
Numero di casi positivi per classe di età e sesso Periodo 9-15 ottobre
33600 32200 30800 29400 28000 26600 25200 23800 22400 21000 19600 18200 16800 15400 14000 12600 11200 9800 8400 7000 5600 4200 2800 1400 0
Femmine Maschi 0-14
15-24
21 feb
5
18 mar
31
13
26
9
apr
22 mag
4
17
30
13
giu
Numero di ricoveri per classe di età e sesso
26 lug
Femmine
8
21 ago
3
16
29
set
12 ott
Maschi
Periodo 8-14 ottobre
15 14 0-14
238 272
25-44
488 596
45-64
560 605
65-74
117 142
75-84
80 76
85+
81 47
131 88
144 146
Totale
1.708 1.884
53 17
21
24 22
23 21
65-74
75-84
85+
9
45-64
Totale
L’Ego-Hub
Zaia: «No al blocco totale Ma sì a lockdown locali» `Il presidente «tifa» per le scuole aperte ma è Il governatore: «Per ora non c’è emergenza sanitaria. Ma il semaforo è diventato arancione» convinto: serviranno didattica a distanza e turni `
rebbero, tutta l’attività “altra” verrebbe sospesa, ci sarebbero spazio, tempo e operatori solo per le estreme urgenze. È questo che preoccupa Zaia, tanto che agli uffici sono state chieste tre differenti proiezioni: cosa fare e cosa non fare nei nosocomi man mano che aumentano i positivi, i ricoverati, gli intubati. È per questo che anche ieri, in diretta social e televisiva, il presidente della Regione ha rinnovato il suo appello - «Usate le mascherine» - annunciando nuove misure (multe? campagne di promozione? pubblicità choc?) per incentivare l’uso dei dispositivi di protezione individuale. «La nostra sfida - ha detto il governatore - è tenere vuoti gli ospedali e questo lo possiamo fare usando le mascherine».
I PARAMETRI Secondo Zaia vanno inoltre cambiati i parametri di riferimento: «Il governo elabori una scala
Il bollettino
In una giornata 611 nuovi contagi in regione E a Treviso 22 positivi dopo un matrimonio VENEZIA Coronavirus, i dati del bollettino veneto aggiornati a ieri sera sono i seguenti: 34.531 positivi dall’inizio della pandemia (+611 nelle ultime ventiquattr’ore), 8.326 attualmente positivi (+468), 2.246 morti (+5), 49 ricoverati in rianimazione (+1) di cui 42 positivi al Covid (+3). I dimessi sono stati 4.329 (+20), il rapporto tra positivi e isolati è pari al 58%, mentre il rapporto tra positivi con sintomi e positivi è pari al 3,5%. Significa che il 96-97% dei positivi è asintomatico.
Va detto che i tamponi sono molto di più rispetto a quelli della scorsa primavera: 2.121.494 tamponi molecolari e 1.490.000 tamponi rapidi. Zaia ha mostrato anche alcuni grafici che indicano chiaramente l’impennata dei contagi e mostrano però come il livello dei ricoveri in terapia intensiva, pur in leggero aumento, sia stabile, ben lontano dai livelli di marzo. Oggi si è su una occupazione del 10% della dotazione di posti letto: «Se restasse così, non avremmo emergenza sanitaria». L’età
media degli ammalati si è abbassata, da 60-65 anni a 40-45. Intanto a Treviso è stato rilevato un cluster con 22 persone positive al Covid-19 con un collegamento diretto a una festa di matrimonio. Inoltre, in un’azienda della provincia circa il 10% di un gruppo di 500 lavoratori testati autonomamente è risultato aver contratto il virus. Per quanto riguarda il Friuli Venezia Giulia ieri sono stati rilevati 165 nuovi contagi e si è registrato un decesso. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Il “negazionista” in vaporetto costretto a battere in ritirata gentile ma ferma una signora a un passeggero. Il ragazzotto - sui 25 anni, parlata locale - bofonchia qualcosa ma dà corso apparentemente senza colpo ferire al gesto salvavita. Però la cosa lo urta e lo fa capire a stretto giro, prima quasi parlando tra sé e sé, poi alzando la voce per salire sul ring. Dove va a parare, si intuisce subito perché davanti ai passeggeri inizialmente ammutoliti si materializza una figura quasi mitologica, non fosse per le manifestazioni surreali che abbiamo visto a Roma: il negazionista. «Sì sì, tiro su la mascherina, intanto voi bevetevi tutto, bevetevi le palle che vi racconta il governo». Una signora cerca di riportarlo sui bi-
nari dell’educazione e del buon senso: «Anche se lei non ci crede queste sono le regole, che valgono per tutti, e lei dovrebbe rispettarle se non altro per le persone anziane e fragili che ha intorno».
LA DISPUTA Ma il giovanotto, tra l’altro evidentemente convinto di avere un fisico bestiale, la mette giù piatta: «Sono sanissimo, se vuole le faccio 40 flessioni qui sul vaporetto. Io tengo su la mascherina ma voi smettetela, questa è una farsa, state tutto il giorno a guardare la tivù e vi riempiono di bugie», fino alla chiusa in dialetto «moéghea co sta storia» (leggi “fatela finita”). Dovrà arretrare lui dopo un
acceso scambio di opinioni a fronte delle tante voci che si levano («ma le hai viste le bare con i morti?») e agli inviti, perentori diciamo così, a chiudere l’intemerata; tra cui quello decisivo del corpulento marinaio del vaporetto (commento del medesimo: «Una follia, ci mancava anche il negazionista»). Il concitato litigio, fortunatamente rimasto solo su un livello verbale, è comunque una cartina al tornasole del clima di preoccupazione se non di vera e propria tensione che si respira a Venezia. Una città “speciale” anche in questo - portata com’è per sua natura all’incontro ravvicinato e all’assembramento - nella quale calli
7bdec9d7-4427-4e87-b729-d711ae1d41c0
VENEZIA Un vaporetto affollato
RIPRESO PERCHÉ NON INDOSSAVA LA MASCHERINA HA CERCATO DI CONVINCERE I PASSEGGERI, MA HA DOVUTO CAPITOLARE
di parametri che non sia l’Rt. Noi abbiamo positivi che schizzano ma siamo quelli con gli ospedali meno occupati». E ha annunciato che rinnoverà «le ordinanze in scadenza»: «Per i cittadini e gli operatori economici non cambierà niente. Devo rinnovarle, ho il parere del dipartimento Prevenzione, altrimenti i ristoranti, le parrucchiere, le estetiste dovrebbero chiudere perché varrebbero i Dpcm». Per quanto riguarda le scuole, il governatore ha ribadito di «tifare perché la scuola rimanga aperta e non perché si chiuda», ma è convinto che la strada sia obbligata: didattica a distanza, didattica a vista, turnazioni. Su 707mila studenti veneti, quelli in isolamento sono 2.715 pari allo 0.38%. In tutto ci sono stati 388 casi di scuole colpite, pari allo 0,08%.
L’OPPOSIZIONE Intanto il gruppo del Pd in consiglio regionale del Veneto sostiene che è «la medicina di famiglia ad aver bisogno di essere supportata nello sforzo di arginare l’infezione: la dotazione di personale medici in Veneto è inferiore alla media nazionale (19,2% contro 22,7 per 10.000 abitanti, dati Banca d’Italia 2020 ). Inoltre dal 2013 al 2018 il personale in generale delle Ulss si è ridotto del 2,4% (1425 unità in meno - conto annuale Mef). Se vogliamo davvero l’autonomia, la Regione dimostri di saper gestire bene ciò che è già di sua competenza, agendo subito in questa direzione senza polemiche ed indugi». Alda Vanzan © RIPRODUZIONE RISERVATA
strette, zone episodicamente molto frequentate, vaporetti su cui spesso si viaggia accalcati, favoriscono gli oggi tanto temuti faccia a faccia. Basta per l’appunto una mascherina abbassata per generare controversie o peggio, come accaduto martedì pomeriggio in Strada Nova quando un giovane ha pagato cara la sua leggerezza, inseguito e preso a pugni da un papà che ha indossato i panni del giustiziere (e si è beccato una denuncia). «L’avevo al collo perché mi si erano appannati gli occhiali», dirà il malcapitato con un occhio nero e varie ecchimosi sul viso. Peraltro in quel momento e in quel luogo non era nemmeno tenuto a indossarla, la mascherina, ha successivamente precisato la Polizia locale. Com’è triste Venezia col virus dietro l’angolo. Tiziano Graziottin © RIPRODUZIONE RISERVATA
DAL 1887
il Quotidiano
€ 1,20
y(7HB1C0*QKOOLQ( +”!#!z!#!_
del NordEst
ANNO 134- N° 246
VENEZIA MESTRE
Sabato 17 Ottobre 2020
Meolo Morte in solfatara La Procura chiede 33 anni
Il Giro Ulissi-bis Volata a sorpresa di Almeida
Scatti & riscatti Quella Resistenza “dominata” dall’Urss Nordio a pagina 16
Furlan a pagina XVIII
www.gazzettino.it
Tavosanis a pagina 19
Il governo prepara il coprifuoco Verso la stretta: non un divieto di uscire, `Scuole aperte, ma gli esperti raccomandano ma chiusura alle 22 di tutti i locali pubblici la didattica a distanza almeno alle superiori `
Le idee
Venezia Le paratoie alzate dall’elicottero
Il virus, perché siamo incapaci di sconfiggerlo Luca Ricolfi no dei libri che più mi hanno fatto riflettere, negli ultimi anni, è “Il mondo fino a ieri”, del grande antropologo Jared Diamond (a suo tempo reso famoso dal capolavoro “Armi, acciaio e malattie”). In quel libro, uscito nel 2013, Diamond sostiene e documenta una tesi suggestiva: le società moderne sono, in moltissimi campi e aspetti, superiori (...) Continua a pagina 23
U
Il governatore
L’altolà di Zaia: «Blocchi totali? Sì, ma solo se locali» No al blocco totale e generalizzato come quello della scorsa primavera; se sarà necessario ci potranno essere dei lockdown locali, «chirurgici». Questi i due punti fermi enunciati ieri dal presidente Zaia. Vanzan a pagina 4
Veneto, c’è la giunta pace fatta Lega-Fdi
Ma il delirio di allarmismo è devastante
`Oggi il governatore nomina i dieci assessori
Uno sarà di Fratelli d’Italia: favorita Donazzan
La storia
Bruno Vespa l professor Alberto Mantovani, direttore scientifico dell’Humanitas di Milano, è uno dei maggiori immunologi del mondo. L’altra sera a “Porta a porta” ha detto: «Sono stato con mia moglie a cinema e in pizzeria. Che tristezza vederli entrambi deserti...». Mantovani è uno scienziato molto prudente, ma ha condiviso apertamente il mio invito a fare una vita il più possibile normale seguendo le tre raccomandazioni sacramentali: mascherina, distanza, (...) Continua a pagina 23
Sfondato il tetto dei 10.000 nuovi positivi 55 i morti. Il governo valuta un altro Dpcm. La stretta potrebbe portare alla chiusura, magari alle 22, di tutti i locali pubblici. In questo modo non verrebbe cancellata la libertà di movimento, ma si ridurrebbero di molto le occasioni per assembramenti. Il giro di vite, sollecitato dal Comitato tecnico scientifico, potrebbe riguardare anche palestre, parrucchieri, centri estetici, cinema e teatri, ma solo nelle regioni che superano un certo numero di contagi. E per quanto riguarda la scuola, didattica a distanza, ma solo per le superiori. Conti a pagina 2
Il “negazionista” sconfitto in vaporetto
I
Tiziano Graziottin
Dal cielo e in funzione: il Mose mai visto prima MOSE La bocca di porto di Malamocco chiusa dalle paratoie, sullo sfondo l’isola di Pellestrina. Vittadello a pagina 12
S
embrava un diverbio come tanti altri, uno di quei siparietti che non di rado hanno per protagonisti veneziani imbufaliti a bordo di qualche mezzo pubblico. Accade su un vaporetto, affollato ma non stracarico (...) Continua a pagina 4
Lo strappo è stato ricucito, tra Lega e Fratelli d’Italia è tornato il sereno tanto che oggi il governatore del Veneto Luca Zaia firmerà i decreti di nomina dei 10 assessori e comunicherà la nascita della nuova giunta. Zaia avrebbe chiesto la convocazione d’urgenza del consiglio regionale che dovrebbe così riunirsi mercoledì per procedere alle surroghe, cioè far entrare i primi dei non eletti che prenderanno il posto dei consiglieri diventati assessori, e quindi presentare la squadra e il programma di governo da qui al 2025. Fratelli d’Italia dovrebbe essere rappresentata in giunta da Elena Donazzan. Vanzan a pagina 13
Mostra in classe i fumetti di Maometto: decapitato Prima di essere abbattuto dalla polizia ha fatto in tempo a rivendicare il suo attacco su twitter: “Ho giustiziato uno dei cani infedeli che ha osato offendere Maometto”. La vittima è un professore della scuola media di Conflan Sainte-Honorine. Il 5 ottobre, aveva dedicato l’ora di educazione alla libertà di espressione. Aveva parlato di Charlie, delle vignette di Maometto, le aveva mostrate. Molti genitori non avevano apprezzato. L’attacco è avvenuto a due passi dalla scuola, ieri pomeriggio, alla fine delle lezioni. Pierantozzi a pagina 12
Veneto
Migranti a Cona il ministero “salva” i prefetti Il Viminale grazia gli ex prefetti della Prefettura di Venezia a rischio processo per le presunte irregolarità nella gestione del Centro migranti di Cona: non sarà parte civile contro di loro. Munaro a pagina 13
REDAZIONE: via Torino 110 - 30172 Venezia Mestre - Tel. 041.665.111 ∆ *Il prezzo degli abbinamenti è aggiuntivo al prezzo de “Il Gazzettino” e fino ad esaurimento. La promozione è valida solo per l’area della provincia di edizione. Spedizione in abbonamento postale: DL 353/’03 (conv. in L. n. 46 del 27/02/04) art. 1 comma 1, VE ∆ “Le Grandi Battaglie della Serenissima - vol. 1” + € 7,90 ∆
409b6997-9ccd-48b7-b295-39993b7eabea
La storia
Il memoriale di Maniero tra sesso, soldi e tradimenti Maurizio Dianese
È
stata una lettera di mamma Lucia a metterlo sul chi va là. “Ma tu lo sapevi che Marta e Anita si telefonano con il Bruto?” - gli scrive Lucia Carrain. Il “Bruto” o il “Verde”, è Riccardo Di Cicco, l’ex cognato di Felice Maniero, accusato di aver riciclato 33 miliardi di vecchie lire, “sudati risparmi” di una vita criminale. Le tracce di 11 miliardi sono state ritrovate, ma Felice Maniero è convinto che anche gli altri 22 miliardi di lire esistano e siano nascosti da qualche parte. E, secondo lui, Marta Bisello ne sa qualcosa. Al punto da sospettare che i due si siano messi d’accordo e che, addirittura, Marta sia stata per un periodo l’amante di Di Cicco. Spropositi? A prima vista sì, ma bisogna tener presente che chi li mette nero su bianco è Felice Maniero, l’uomo che è stato a capo della banda più numerosa – 400 affiliati – più ricca e più feroce che sia mai esistita nel Nord Italia. Maniero ha scritto un memoriale di 89 pagine nel quale raccoglie tutti i suoi sospetti su Marta Bisello, la compagna di una vita, che gli ha dato anche l’ultima figlia, la più amata in assoluto: “È la mia dea in terra, la mia ragione di vita”. Continua a pagina 10
VeneziaMestre 20CFB4DF-F1AE-4358-AD3F-D89FBE0A8751
OGGI
Sabato 17, Ottobre 2020
M9, LA FONDAZIONE NOMINA UN SECONDO DIRETTORE MA IL MUSEO NON RIAPRE
CODICE GIALLO
105 ore 11:40
DOMANI
80 ore 0:10
95 ore 12:05
10°C 17°C
-10 ore 18:40
Il Sole Sorge 7.28 Tramonta 18.22 La Luna Sorge 7.59 Cala 19.05
0
5 ore 5:25
-5 ore 18:05
15 ore 5:55
Stai Meglio. Ti Sentirai Migliore.
Portogruaro
Calcio Il Venezia oggi a Cremona per riprendere la marcia
Chiuso dal marzo scorso Il Museo del Novecento Fenzo a pagina XII
www.ermitageterme.it 049 8668111
Giunta, la missione si complica un “giallo” sul quinto assessore Il nuovo sindaco Florio Favero non ha ancora firmato le nomine della sua Giunta: “giallo” sul quinto nome da inserire nell’esecutivo.
De Lazzari a pagina XXI
Infanti a pagina XX
Il Porto: «Mose, finire la conca» La comunità e il commissario chiedono di garantire il transito `Anche ieri il sollevamento ha funzionato, con marea a 117 cm a Malamocco. E lo scalo potrebbe restare in funzione 24 ore su 24 a fronte dei 130 previsti. A Venezia le sirene non hanno suonato `
San Marco
Piazza asciutta con i cunicoli della Serenissima Verranno riattivati anche i “gatoi”, la rete di cunicoli costruiti dalla Serenissima e in epoca Napoleonica, per tenere all’asciutto piazza San Marco pure in caso di maree comprese tra gli 80 e i 110 centimetri, quel gap da colmare nella zona più bassa della città in caso di non sollevamento del Mose. A pagina V
È importante finire la conca di navigazione, per evitare di bloccare completamente l’attività del porto commerciale in caso di sollevamento - che sarà sempre più frequente - del Mose. Sono le indicazioni che arrivano dal Porto (comunità portuale e commissario) per dare una prima risposta alla difficile convivenza tra lo scalo e la grande opera che ieri, ancora incompleta e a livello sperimentale, ha salvato ancora Venezia da una marea di 130 centimetri previsti, che poi si è fermata a 117. Le paratoie sono state azionate alle 7 e riaperte alle 14, il test ha funzionato per il secondo giorno di emergenza consecutivo. Trevisan e Vittadello alle pagine II e III
Morte in solfatara La procura chiede 33 anni di carcere
Chioggia
Maltempo, il sindaco chiede lo stato di calamità «Ho chiesto al governatore Zaia la dichiarazione di calamità naturale. Speriamo che, stavolta, i tempi siano più celeri». Dopo la tromba d’aria a Sottomarina, il sindaco Alessandro Ferro chiede l’aiuto della Regione, anche se Chioggia attende ancora i risarcimenti per l’acqua alta dell’anno scorso. MALAMOCCO La conca di navigazione alla bocca di porto
Degan a pagina XV
Mestre Abbattuto in via Felisati
San Donà
Due denunciati per la “tratta” dei gattini di razza
Cibin a pagina XVIII
Nonostante le restrizioni anti Covid, Jesolo punta a mantenere tutte le manifestazioni natalizie, confermando mercatino di Natale, Sand Nativity ed eventi in quasi tutte le piazze. Il tutto con una serie di misure di prevenzione che dovrà avere l’okay della Prefettura. Babbo a pagina XIX
Fincantieri, test di massa per i bengalesi
A processo i vertici del sito dove persero la vita padre, madre e figlio 11enne di Meolo
Due cittadini ucraini sono stati fermati a Meolo e denunciati per trasporto illegale di giovani gatti di razza, che viaggiavano stipati in una gabbia.
Jesolo sfida il rischio stop a Natale
Coronavirus/2
`
La Procura di Napoli ha chiesto condanne per complessivi 33 anni per i vertici della società che gestiva il sito vulcanico dove nel settembre del 2017 persero la vita i coniugi Carrer e il loro figlio undicenne Lorenzo. La famiglia meolese stava visitando la Solfatara, il noto sito naturalistico di Pozzuoli, quando improvvisamente si aprì una voragine sotto ai loro piedi. Agli imputati vengono contesti ben 14 capi d’accusa, tra cui omicidio colposo in concorso e disastro colposo. Furlan a pagina XVIII
Coronavirus/1
Albero si schianta, paura in centro CROLLATO Paura in centro a Mestre: un pino è caduto all’improvviso in strada
A pagina XIII
Fincantieri, Confindustria Venezia e Ulss 3 hanno firmato il protocollo, valido fino al 31 gennaio 2021, per far scattare il semaforo rosso ai contagi tra i lavoratori, soprattutto bengalesi, delle ditte in sub appalto a Fincantieri, bloccando così uno dei principali focolai del Veneziano. Prevede tamponi rapidi da parte di addetti incaricati da Fincantieri, in una sede indicata dalla stessa Azienda, coinvolgendo a rotazione ogni settimana operai in arrivo da diverse aree di lavoro, per abbracciare l’intero complesso produttivo. Tra le altre misure previste, la sensibilizzazione verso i lavoratori non residenti ma domiciliati nel Veneziano. Munaro a pagina VI
Il ragazzino ci ripensa e torna a casa, Oriago in festa Dopo due giorni Giacomo, il quindicenne di Oriago che era sparito martedì da casa, ha accolto l’appello dei genitori. Era ospite di amici, non molto lontano, ma giovedì sera, dopo le 22, è rientrato in famiglia. «Abbiamo parlato a lungo quando è rientrato a casa racconta la mamma Sara –. L’importante adesso è che sia tra noi, del resto parleremo ancora». A parte alcune ore nelle quali il ragazzo teneva il cellulare spento e non rispondeva ai familiari, i carabinieri di Mira hanno seguito costantemente le sue tracce, e le celle dei ripetitori di telefonia mobile ai quali il cellulare di Giacomo si collegava erano sempre a Mira, Oriago e Mestre. Giantin a pagina XVI
...d981bc3da6b661be3dd8e30bff1c4a36...
Venezia
«Le mie bricole per alimentare le barche elettriche: così lancio l’impresa green»
FUGA DI DUE GIORNI Giacomo Lando è tornato a casa
È sicuramente una start -up innovativa ed ecologica quella che è stata proposta da Claudio Iannelli che punta ad utilizzare le bricole per alimentare le barche elettriche. «Venezia è il luogo ideale per innovare» dice Iannelli spiegando che la città lagunare, anche su questo versante, ha diverse potenzialità. Borzomì a pagina XI
INNOVAZIONE Claudio Iannelli
Redazione Venezia: 30124 - Venezia, San Marco 4410 - Tel. 041.5239301 - fax 041.665173 venezia cronaca@gazzettino.it - Redazione Mestre: Via Torino 110, 30172 - Venezia Mestre - Tel. 041.665.111 - fax 041.665160 mestrecronaca@gazzettino.it
c479c0a4-9c51-49c5-9bd9-e3d98e314b00
13
Nordest
Sabato 17 Ottobre 2020 www.gazzettino.it
Veneto, strappo ricucito Zaia presenta la giunta In serata chiarimento con FdI. De Carlo: `Pronti i decreti di nomina dei dieci assessori «Nessun incidente, solo confronto politico» Consiglio convocato d’urgenza per mercoledì `
FUMATA BIANCA VENEZIA Lo strappo è stato ricucito, tra Lega e Fratelli d’Italia è tornato il sereno tanto che oggi il governatore del Veneto Luca Zaia firmerà i decreti di nomina dei dieci assessori e comunicherà, in una conferenza stampa convocata per le 10.30 a Palazzo Balbi, la nascita della nuova giunta. Pare di capire che Zaia abbia chiesto anche la convocazione d’urgenza del consiglio regionale che dovrebbe così riunirsi mercoledì per procedere prima di tutto alle surroghe, cioè far entrare i primi dei non eletti che prenderanno il posto dei consiglieri diventati assessori, e quindi presentare la squadra e il programma di governo da qui al 2025. Una accelerazione resa possibile dal chiarimento raggiunto ieri sera con Fratelli d’Italia.
IL CHIARIMENTO Lo strappo di giovedì - quando i cinque Fratelli non hanno votato né il presidente dell’assemblea legislativa Roberto Ciambetti né il vicepresidente Nicola Finco, entrambi leghisti - pareva desti-
IL PROCESSO VENEZIA Il ministero dell’Interno grazia gli ex prefetti, vice e funzionari della Prefettura di Venezia a rischio processo per le presunte irregolarità nella gestione del Centro migranti di Cona - ora chiuso e non si schiera parte civile contro di loro. Il Viminale chiederà risarcimenti solo ai privati per cui la procura di Venezia ha proposto il dibattimento. La decisione tocca da vicino gli ex prefetti Domenico Cuttaia, 66 anni, e Carlo Boffi Farsetti, 67, succedutisi a Ca’ Corner dal 2012 al 2018, entrambi accusati di aver comunicato in anticipo ai responsabili del centro migranti l’arrivo di alcune ispezioni. Salvati dal Viminale anche due viceprefetti e tre funzionari della Prefettura lagunare. Se dovessero essere condannati, ha spiegato in udienza l’Avvocatura dello Stato, per loro ci sarà un procedimento alla Corte dei Conti. È questa la novità dell’udienza preliminare di ieri (nel quale Cuttaia non era impu-
nato a non avere soluzioni in tempi brevi, tanto più che Fdi non aveva accettato il posto di “consolazione” di consigliere segretario dell’ufficio di presidenza (occupato poi dalla zaiana Alessandra Sponda) e aveva investito della vicenda la leader nazionale Giorgia Meloni. Ieri mattina si era pure diffusa che FdI non avrebbe neanche più voluto il posto in giunta se Zaia non avesse scelto Daniele Polato, cioè il veronese che era stato proposto come vicepresidente del consiglio ma che la Lega non aveva accettato per via di una condanna in primo grado per firme false in ambito elettorale. Tutte voci che ben presto hanno perso consistenza, come ha confermato nel primo pomeriggio il coordinatore veneto di Fratelli d’Italia, il senatore Luca De Carlo: «Il partito ha rinnovato la fiducia a Zaia anche se avremmo preferito essere rappresentati in ufficio di presidenza del consiglio regionale. Per quanto ci riguarda il governatore può nominare la giunta come ritiene». Quindi incidente chiuso? «Non c’è mai stato un incidente - ha risposto De Carlo - È un confronto politico tra forze
politiche». E in serata il «confronto» ha prodotto la fumata bianca. Dunque FdI entrerà in giunta, a Zaia è stata confermata la rosa di nomi già presentata a suo tempo, ma tra Elisabetta Gardini e Raffaele Speranzon i pronostici danno come favorita la vicentina Elena Donazzan. Dopodiché, con il 9,55% dei voti, è chiaro che FdI si aspetta qualcosa di più di un assessore ed è facile immaginare che si discuteranno altre posizioni, dalle presidenze delle commissioni consiliari a ruoli nelle società e nelle aziende strumentali della Regione. Ma la grana politica è risolta e il governatore può procedere con i decreti di nomina dei dieci assessori.
LE SCELTE Cinque le riconferme che ven-
LA FAVORITA È DONAZZAN CONFERMATI I LEGHISTI MARCATO E LANZARIN ALMENO NOVE NON ELETTI SI APPRESTANO A ENTRARE A PALAZZO FERRO FINI
gono date per certe: il padovano Roberto Marcato, la vicentina Manuela Lanzarin, il bellunese Gianpaolo Bottacin, la veronese Elisa De Berti, il polesano Cristiano Corazzari. Su Treviso raccontano di un forte pressing su Marzio Favero, a Venezia si parla dello jesolano Francesco Calzavara. Otto assessori, uno per ciascuna delle sette province, tranne Vicenza coperta da Donazzan e Lanzarin. E le altre due province che potrebbero raddoppiare la presenza in giunta? Si parla di Verona, con il presidente di Acque Veronesi Roberto Mantovanelli, sponsorizzato a quanto raccontano a Palazzo Ferro Fini dal segretario della Lega Lorenzo Fontana. Il decimo posto in giunta più che Padova con Fabrizio Boron forse se lo gioca Venezia, dove non è ancora tramontata l’ipotesi di ripescare l’ex vicepresidente Gianluca Forcolin, non ricandidato per via del bonus dell’Inps. Se saranno questi gli assessori, in consiglio entreranno forse già mercoledì 9 nuovi consiglieri, i primi dei non eletti in ciascuna provincia. Alda Vanzan © RIPRODUZIONE RISERVATA
PALAZZO FERRO FINI L’aula del consiglio regionale del Veneto
Migranti, processo sul centro di Cona I prefetti veneti “salvati” dal Viminale tato per via di uno stralcio che non lo solleva, al momento, dall’accusa), celebrata dal giudice Francesca Zancan, che ha ammesso come parte civile anche l’Asgi, l’Associazione per gli studi giuridici sull’immigrazione. L’udienza è stata poi rinviata per permettere la citazione come responsabile civile di Edeco, l’ex Ecofficina, la coop mangia-tutto negli appalti per la gestione dei migranti, gestita dal padovano Simone Borile e dalla moglie Sara Felpati, anche loro a rischio processo per la gestione di Cona. In caso di condanna degli imputati, anche la società Edeco dovrà quindi pagare i risarcimenti. Mentre l’ex prefetto Boffi Farsetti ha confermato ieri la sua decisione di essere processato con il rito abbreviato il 10 novembre. La sentenza arriverà il 26 novembre, quando il
TENSIONI Le proteste di alcuni migranti nell’ex base di Cona
gup Zancan si pronuncerà anche sulla richiesta di rinvio a giudizio avanzata dai pm Federica Baccaglini e Lucia D’Alessandro.
LE ACCUSE Due i filoni d’inchiesta: il primo riguarda alcune visite ispettive che, secondo i magistrati, si sareb-
DUE FILONI DELL’INCHIESTA ARRIVATA ALL’UDIENZA PRELIMINARE: QUELLO SULLE PRESUNTE SOFFIATE PRIMA DELLE ISPEZIONI E QUELLO DELLA TRUFFA
bero dovute svolgere a sorpresa all’interno del centro di Cona e che, invece, sarebbero state preannunciate per favorire il gestore stesso (Edeco e Borile); il secondo filone riguarda una presunta truffa e frode nell’adempimento di obblighi contrattuali che vede sotto accusa l’amministratore di fatto di Edeco, Simone Borile, assieme ad altri suoi soci e collaboratori. In un’ipotesi di frode risulta indagato anche l’ex prefetto Cuttaia, al quale viene contestato di aver procrastinato due ispezioni della Ulss. Per questa imputazione sono chiamati in causa anche Borile, la moglie Sara Felpati e il rodigino Gaetano Battocchio, rispettivamente vice e presidente di Edeco. Ai viceprefetti veneziani Vito Cusumano e Paola Spatuzza viene contestata la rivelazione di segre-
to d’ufficio e falso, relativi ad episodi che risalgono al periodo compreso tra 2015 e 2017. Rischiano il processo altri tre funzionari di Ca’ Corner: Rita Francesca Conte, Gabriele Ballarin e Luciano Giglio, accusati di aver avvisato in anticipo di alcune visite. Borile, Felpati, Battocchio e la direttrice di Edeco, Annalisa Carraro, sono accusati anche di truffa e frode nell’esecuzione del contratto siglato con lo Stato per la gestione del Cas di Cona: avrebbero fatto lavorare nel centro meno dipendenti di quanti erano previsti nell’offerta di contratto. La procura, poi, contesta l’impiego di medici e infermieri con turni e orari di servizio inferiori al previsto, oltre al subappalto del servizio, dal dicembre del 2016, alla coop Cba Group avvenuto senza comunicazione. Per quest’ultima mancanza (una contravvenzione) è accusato anche l’amministratore di Cba Group, il medico padovano Marco Arboit. Nicola Munaro © RIPRODUZIONE RISERVATA
Fiere, dopo Ieg ora tocca a Verona IL CASO VENEZIA Fiere, grandi manovre all’ombra del Covid. Ieg (Rimini-Vicenza) ha firmato un’intesa non vincolante per arrivare nel maggio dell’anno prossimo alla fusione con Bologna e diventare il primo operatore italiano. Operazione che potrebbe avere un’altra sponda veneta, cioè Fieraverona. Che ha anche un’alternativa al polo dell’Emilia Romagna, la fiera di Milano. Verona entro fine anno deve portare a casa un aumento di capitale da 30 milioni. Ma la crisi pandemica ha tagliato i valori anche delle fiere, colpite duro dal lockdown. Si tratta quindi per abbassare l’impegno dei soci con Fondazione Cariverona secondo azionista dopo il Comune col
24,078%. Nella compagine anche Camera Commercio Verona (quasi 13%), Banco Bpm e Cattolcia (7%), Agenzia veneta per l’innovazione nel settore primario (ex Veneto agricoltura, 5,379%). Sul piano operativo, la società presieduta da Maurizio Danese ha confermato in presenza (contingentata) ma anche in diretta streaming il grande d’appuntamento d’autunno, la Fieracavalli, in calendario dal 5 all’8 novembre e dal 13 al 16
RIMINI E VICENZA VOGLIONO ALLEARSI CON BOLOGNA ENTRO MAGGIO 2021. SPA SCALIGERA ALLE PRESE CON L’AUMENTO DI CAPITALE E C’È CHI PENSA A MILANO
novembre. Un grande rilancio per la spa che nel 2019 aveva segnato un fatturato record di 92,8 milioni per 1,176 milioni di visitatori. Veronafiere era il primo organizzatore diretto di manifestazioni in Italia, secondo per fatturato. Ma con la crisi e il consolidamento in atto non bastano. Secondo molti osservatori, Verona deve trovare un partner nel prossimo futuro e l’eventuale acquisizione di Padova non basterebbe. Si potrebbe valutare un’alleanza con Milano (che rimarrebbe comunque in maggioranza, col rischio dunque di fare la fine di Vicenza in Ieg) o mettersi in futuro al tavolo emiliano per diventare il terzo socio alla pari più o meno con Bologna e con Rimini.
NOZZE Le nozze tra Ieg e Bologna per
ora non scaldano il titolo che ieri ha perso l’1,32% in Borsa (- 40% da inizio anno) in controtendenza rispetto a Piazza Affari. L’accordo fissa il rapporto di concambio alla pari ma non sono stati forniti altri dettagli. «L’intesa sottolinea Equita - insieme al supporto del management delle due società rappresenta un passo avanti importante nella trattativa» pert arrivare a una fusione «molto valida dal punto di vista industriale». Ma all’orizzonte restano i dubbi sulla tenuta del mercato a causa del Covid. Nel frattempo si continua l’attività e a Vicenza è partita Abilmente, il salone delle idee creative che chiuderà i battenti il 18 ottobre con Cucito su di te. Anche questo appuntamento in presenza. Maurizio Crema © RIPRODUZIONE RISERVATA
b24f60ce-9852-4207-82b1-86778656bf35
47x14
OFFERTA IMPIEGO - LAVORO Si precisa che tutte le inserzioni relative a offerte di impiego lavoro devono intendersi riferite a personale sia maschile che femminile (art.1, legge 9/12/77 n. 903). Gli inserzionisti sono impegnati ad osservare la legge
IMPRESA DI COSTRUZIONI ricerca GEOMETRA DI CANTIERE con esperienza nel settore dei lavori idraulici di bonifica e stradali munito di patente B per cantieri nel Triveneto, Emilia Romagna e Lombardia. Inviare Curriculum SMS/ Whatsapp 3456565912
14-OTT-2020 Estratto da pag. 45
ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DI MINISTERO DELL'INTERNO
3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
14-OTT-2020 Estratto da pag. 45
ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DI MINISTERO DELL'INTERNO
3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
14-OTT-2020 Estratto da pag. 45
ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DI MINISTERO DELL'INTERNO
3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
14-OTT-2020 Estratto da pag. 45
ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DI MINISTERO DELL'INTERNO
3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
16-OTT-2020 Estratto da pag. 36
ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DI MINISTERO DELL'INTERNO
3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
16-OTT-2020 Estratto da pag. 36
ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DI MINISTERO DELL'INTERNO
3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
17-OTT-2020 Estratto da pag. 19
ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DI MINISTERO DELL'INTERNO
3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
17-OTT-2020 Estratto da pag. 1-19
ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DI MINISTERO DELL'INTERNO
3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
17-OTT-2020 Estratto da pag. 1-19
ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DI MINISTERO DELL'INTERNO
3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
14-OTT-2020 Estratto da pag. 1-10
ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DI MINISTERO DELL'INTERNO
3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
14-OTT-2020 Estratto da pag. 1-10
ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DI MINISTERO DELL'INTERNO
3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
14-OTT-2020 Estratto da pag. 1-10
ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DI MINISTERO DELL'INTERNO
3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
14-OTT-2020 Estratto da pag. 1-10
ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DI MINISTERO DELL'INTERNO
3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
14-OTT-2020 Estratto da pag. 1-10
ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DI MINISTERO DELL'INTERNO
3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
17-OTT-2020 Estratto da pag. 21
ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DI MINISTERO DELL'INTERNO
3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
17-OTT-2020 Estratto da pag. 21
ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DI MINISTERO DELL'INTERNO
3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
17-OTT-2020 Estratto da pag. 11
ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DI MINISTERO DELL'INTERNO
3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
17-OTT-2020 Estratto da pag. 11
ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DI MINISTERO DELL'INTERNO
3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
17-OTT-2020 Estratto da pag. 17
ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DI MINISTERO DELL'INTERNO
3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
17-OTT-2020 Estratto da pag. 16
ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DI MINISTERO DELL'INTERNO
3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
17-OTT-2020 Estratto da pag. 5
ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DI MINISTERO DELL'INTERNO
3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
17-OTT-2020 Estratto da pag. 5
ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DI MINISTERO DELL'INTERNO
3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
17-OTT-2020 Estratto da pag. 1-14
ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DI MINISTERO DELL'INTERNO
3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
17-OTT-2020 Estratto da pag. 1-14
ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DI MINISTERO DELL'INTERNO
3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
17-OTT-2020 Estratto da pag. 4
ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DI MINISTERO DELL'INTERNO
3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
17-OTT-2020 Estratto da pag. 4
ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DI MINISTERO DELL'INTERNO
3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
17-OTT-2020 Estratto da pag. 1-5
ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DI MINISTERO DELL'INTERNO
3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
17-OTT-2020 Estratto da pag. 1-5
ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DI MINISTERO DELL'INTERNO
3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
17-OTT-2020 Estratto da pag. 1-4
ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DI MINISTERO DELL'INTERNO
3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
17-OTT-2020 Estratto da pag. 1-4
ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DI MINISTERO DELL'INTERNO
3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
17-OTT-2020 Estratto da pag. 5
ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DI MINISTERO DELL'INTERNO
3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
16-OTT-2020 Estratto da pag. 40
ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DI MINISTERO DELL'INTERNO
3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
16-OTT-2020 Estratto da pag. 40
ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DI MINISTERO DELL'INTERNO
3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
17-OTT-2020 Estratto da pag. 19
ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DI MINISTERO DELL'INTERNO
3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
17-OTT-2020 Estratto da pag. 14
ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DI MINISTERO DELL'INTERNO
3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
16-OTT-2020 Estratto da pag. 30
ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DI MINISTERO DELL'INTERNO
3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
16-OTT-2020 Estratto da pag. 30
ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DI MINISTERO DELL'INTERNO
3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
16-OTT-2020 Estratto da pag. 30
ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DI MINISTERO DELL'INTERNO
3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
17-OTT-2020 Estratto da pag. 15
ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DI MINISTERO DELL'INTERNO
3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
17-OTT-2020 Estratto da pag. 25
ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DI MINISTERO DELL'INTERNO
3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
17-OTT-2020 Estratto da pag. 25
ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DI MINISTERO DELL'INTERNO
3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
17-OTT-2020 Estratto da pag. 1-6
ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DI MINISTERO DELL'INTERNO
3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
17-OTT-2020 Estratto da pag. 5
ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DI MINISTERO DELL'INTERNO
3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
17-OTT-2020 Estratto da pag. 5
ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DI MINISTERO DELL'INTERNO
3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
17-OTT-2020 Estratto da pag. 17
ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DI MINISTERO DELL'INTERNO
3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
17-OTT-2020 Estratto da pag. 5
ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DI MINISTERO DELL'INTERNO
3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
17-OTT-2020 Estratto da pag. 9
ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DI MINISTERO DELL'INTERNO
3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
17-OTT-2020 Estratto da pag. 9
ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DI MINISTERO DELL'INTERNO
3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
17-OTT-2020 Estratto da pag. 15
ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DI MINISTERO DELL'INTERNO
3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
17-OTT-2020 Estratto da pag. 17
ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DI MINISTERO DELL'INTERNO
3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
17-OTT-2020 Estratto da pag. 11
ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DI MINISTERO DELL'INTERNO
3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
17-OTT-2020 Estratto da pag. 11
ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DI MINISTERO DELL'INTERNO
3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
17-OTT-2020 Estratto da pag. 1-14
ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DI MINISTERO DELL'INTERNO
3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
17-OTT-2020 Estratto da pag. 1-8
ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DI MINISTERO DELL'INTERNO
3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
17-OTT-2020 Estratto da pag. 1-8
ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DI MINISTERO DELL'INTERNO
3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
17-OTT-2020 Estratto da pag. 1-3
ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DI MINISTERO DELL'INTERNO
3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
17-OTT-2020 Estratto da pag. 1-3
ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DI MINISTERO DELL'INTERNO
3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
17-OTT-2020 Estratto da pag. 2
ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DI MINISTERO DELL'INTERNO
3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
17-OTT-2020 Estratto da pag. 2
ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DI MINISTERO DELL'INTERNO
3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
17-OTT-2020 Estratto da pag. 49
ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DI MINISTERO DELL'INTERNO
3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
17-OTT-2020 Estratto da pag. 49
ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DI MINISTERO DELL'INTERNO
3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
17-OTT-2020 Estratto da pag. 49
ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DI MINISTERO DELL'INTERNO
3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
17-OTT-2020 Estratto da pag. 6
ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DI MINISTERO DELL'INTERNO
3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
17-OTT-2020 Estratto da pag. 6
ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DI MINISTERO DELL'INTERNO
3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
17-OTT-2020 Estratto da pag. 1-40
ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DI MINISTERO DELL'INTERNO
3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
17-OTT-2020 Estratto da pag. 1-40
ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DI MINISTERO DELL'INTERNO
3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
17-OTT-2020 Estratto da pag. 1-14
ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DI MINISTERO DELL'INTERNO
3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
18-OTT-2020 Estratto da pag. 1-16
ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DI MINISTERO DELL'INTERNO
6566
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
18-OTT-2020 Estratto da pag. 1-16
ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DI MINISTERO DELL'INTERNO
6566
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
18-OTT-2020 Estratto da pag. 1-16
ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DI MINISTERO DELL'INTERNO
6566
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
17-OTT-2020 Estratto da pag. 1-7
ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DI MINISTERO DELL'INTERNO
3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
17-OTT-2020 Estratto da pag. 1-7
ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DI MINISTERO DELL'INTERNO
3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
17-OTT-2020 Estratto da pag. 5
ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DI MINISTERO DELL'INTERNO
3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
17-OTT-2020 Estratto da pag. 38
ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DI MINISTERO DELL'INTERNO
3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
17-OTT-2020 Estratto da pag. 12
ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DI MINISTERO DELL'INTERNO
3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
17-OTT-2020 Estratto da pag. 12
ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DI MINISTERO DELL'INTERNO
3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
17-OTT-2020 Estratto da pag. 1-2
ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DI MINISTERO DELL'INTERNO
3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
17-OTT-2020 Estratto da pag. 1-16
ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DI MINISTERO DELL'INTERNO
3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
17-OTT-2020 Estratto da pag. 1-16
ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DI MINISTERO DELL'INTERNO
3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
16-OTT-2020 Estratto da pag. 9
ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DI MINISTERO DELL'INTERNO
6566
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
16-OTT-2020 Estratto da pag. 5
ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DI MINISTERO DELL'INTERNO
6566
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
14-OTT-2020 Estratto da pag. 36
ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DI MINISTERO DELL'INTERNO
3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
14-OTT-2020 Estratto da pag. 36
ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DI MINISTERO DELL'INTERNO
3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
14-OTT-2020 Estratto da pag. 36
ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DI MINISTERO DELL'INTERNO
3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
14-OTT-2020 Estratto da pag. 36
ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DI MINISTERO DELL'INTERNO
3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
14-OTT-2020 Estratto da pag. 16
ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DI MINISTERO DELL'INTERNO
3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
14-OTT-2020 Estratto da pag. 16
ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DI MINISTERO DELL'INTERNO
3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
14-OTT-2020 Estratto da pag. 16
ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DI MINISTERO DELL'INTERNO
3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
17-OTT-2020 Estratto da pag. 9
ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DI MINISTERO DELL'INTERNO
3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
17-OTT-2020 Estratto da pag. 9
ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DI MINISTERO DELL'INTERNO
3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
17-OTT-2020 Estratto da pag. 15
ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DI MINISTERO DELL'INTERNO
3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
17-OTT-2020 Estratto da pag. 1-4
ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DI MINISTERO DELL'INTERNO
3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
17-OTT-2020 Estratto da pag. 1-3
ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DI MINISTERO DELL'INTERNO
3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
17-OTT-2020 Estratto da pag. 1-3
ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DI MINISTERO DELL'INTERNO
3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
17-OTT-2020 Estratto da pag. 32
ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DI MINISTERO DELL'INTERNO
3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
17-OTT-2020 Estratto da pag. 9
ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DI MINISTERO DELL'INTERNO
3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
17-OTT-2020 Estratto da pag. 1-33
ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DI MINISTERO DELL'INTERNO
3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
17-OTT-2020 Estratto da pag. 1-33
ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DI MINISTERO DELL'INTERNO
3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
17-OTT-2020 Estratto da pag. 4
ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DI MINISTERO DELL'INTERNO
3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
16-OTT-2020 Estratto da pag. 42
ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DI MINISTERO DELL'INTERNO
6566
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
16-OTT-2020 Estratto da pag. 42
ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DI MINISTERO DELL'INTERNO
6566
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
16-OTT-2020 Estratto da pag. 42
ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DI MINISTERO DELL'INTERNO
6566
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
17-OTT-2020 Estratto da pag. 5
ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DI MINISTERO DELL'INTERNO
3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
17-OTT-2020 Estratto da pag. 7
ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DI MINISTERO DELL'INTERNO
3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
17-OTT-2020 Estratto da pag. 8
ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DI MINISTERO DELL'INTERNO
3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
17-OTT-2020 Estratto da pag. 24
ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DI MINISTERO DELL'INTERNO
3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
17-OTT-2020 Estratto da pag. 3
ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DI MINISTERO DELL'INTERNO
3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
17-OTT-2020 Estratto da pag. 3
ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DI MINISTERO DELL'INTERNO
3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
17-OTT-2020 Estratto da pag. 1-2
ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DI MINISTERO DELL'INTERNO
3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
17-OTT-2020 Estratto da pag. 1-2
ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DI MINISTERO DELL'INTERNO
3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
17-OTT-2020 Estratto da pag. 1-2
ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DI MINISTERO DELL'INTERNO
3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
17-OTT-2020 Estratto da pag. 1-2
ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DI MINISTERO DELL'INTERNO
3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
17-OTT-2020 Estratto da pag. 1-21
ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DI MINISTERO DELL'INTERNO
3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
17-OTT-2020 Estratto da pag. 7
ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DI MINISTERO DELL'INTERNO
3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
17-OTT-2020 Estratto da pag. 11
ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DI MINISTERO DELL'INTERNO
3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
17-OTT-2020 Estratto da pag. 11
ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DI MINISTERO DELL'INTERNO
3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
17-OTT-2020 Estratto da pag. 9
ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DI MINISTERO DELL'INTERNO
3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
17-OTT-2020 Estratto da pag. 4
ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DI MINISTERO DELL'INTERNO
3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
17-OTT-2020 Estratto da pag. 4
ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DI MINISTERO DELL'INTERNO
3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
17-OTT-2020 Estratto da pag. 1-21
ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DI MINISTERO DELL'INTERNO
3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
17-OTT-2020 Estratto da pag. 11
ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DI MINISTERO DELL'INTERNO
3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
17-OTT-2020 Estratto da pag. 11
ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DI MINISTERO DELL'INTERNO
3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
17-OTT-2020 Estratto da pag. 42
ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DI MINISTERO DELL'INTERNO
3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
17-OTT-2020 Estratto da pag. 12
ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DI MINISTERO DELL'INTERNO
3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
17-OTT-2020 Estratto da pag. 12
ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DI MINISTERO DELL'INTERNO
3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione