RASSEGNA STAMPA 1 OTTOBRE 2020

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GIOVEDÌ 1 OTTOBRE 2020 CORRIERE DELLE ALPI

REGIONE

Dopo le elezioni

Pd, resa dei conti L’area riformista muove l’artiglieria e sfida Zingaretti Il “correntone” allo scoperto in vista di direzione e congresso Moretti è in prima fila: «Ma non concorro alla segreteria» Filippo Tosatto / VENEZIA

La disfatta elettorale del 21 settembre ha avuto l’effetto di una sferzata per quanti, nel malconcio Pd veneto, si ostinano a respingere il ruolo di comparse, capaci, al più, di ritagliarsi qualche poltrona vacante nello Zaiastan diffuso. Né si tratta di una resa dei conti di breve respiro: in ballo non c’è tanto il cambio del timoniere (un ruolo peraltro poco appetito, di questi tempi) o il balletto degli incarichi quanto il rovesciamento degli equilibri attuali e la discontinuità rispetto alla politica dettata dai colonnelli di Nicola Zingaretti.

dini, Alessia Rotta, Andrea Ferrazzi; i veterani Lucio Tiozzo, Stefano Fracasso, Domenico Crivellari; i consiglieri regionali Andrea Zanoni, Francesca Zottis, Giacomo Possamai e Anna Maria Bigon. Ce n’è abbastanza per movimentare una direzione - è stata (ri)convocata venerdì 9 ottobre al Crowne Plaza di Limena, ore 18 - che già si annuncia incandescente. Perché i neoriformisti - che

PARLAMENTARI, SINDACI E VETERANI

Tensioni al Ferro-Fini La ripartizione degli incarichi divide i gruppi del centrosinistra

LA TRIADE GUERINI-MARTINA- ORFINII

È la linea ispiratrice della corrente riformista “allargata” che raccoglie un folto gruppo di parlamentari, amministratori e dirigenti nel segno della triade Guerini-Martina-Orfini. Sabato, a Padova, batterà un colpo nella convulsa geografia del partito, schierando personalità quali l’eurodeputata Alessandra Moretti, il segretario Alessandro Bisato e il “padre nobile” dell’Ulivo Paolo Giaretta;e poi i parlamentari Roger De Menech, Diego Zar-

ra, il terzetto dei sottosegretari “zingarettiani” (Andrea Martella, Achille Variati, Pier Paolo Baretta) reo di aver affossato ogni opzione interna - Fracasso, Bisato, l’emergente Possamai - in favore di un’operazione concepita in realtà per liberare il sindaco di Padova dall’ingombrante vice di Coalizione civica e attribuita a Massimo Bettin, portavoce e “ventriloquo” di Sergio Giordani.

rivendicano la maggioranza alla luce dell’ultima conta congressuale - sono decisi a “stanare” gli artefici della candidatura di Arturo Lorenzoni alla presidenza della Regione, rivelatasi disastrosa al punto da inabissare il partito al minimo storico dei consensi (11,9%), contestando la perdurante estraneità del centrosinistra al sentiment prevalente in Veneto, dove il leghismo calamita i ceti popolari e la rappresentanza sul territorio. Nel mirino, allo-

Scossoni al vertice? Bisato, bocciato alle urne a vantaggio di Vanessa Camani, espressione diretta dell’apparato - ha posto a disposizione il mandato ma nulla lascia intendere che si dimetterà sic et simpliciter: più probabile che, dopo aver vuotato il sacco in materia di “fuoco amico” e fuggi fuggi romano dinanzi alla malparata, mantenga l’incarico fino al prossimo congresso, atteso in primavera. Per parte sua, Ale Moretti esclude mire a riguardo, almeno al momento: «Non ho l’ambizione di candidarmi alla segreteria del partito regionale in questo momento. Voglio bene al Pd e alla sua comunità e credo sia giusto costruire una squadra per supera-

Donne dem: l’europarlamentare Alessandra Moretti e al suo fianco la consigliere regionale Francesca Zottis

sabato

Al meeting di Padova i parlamentari e Feltrin L’appuntamento è per sabato alle ore 17, nella storica sede dem di via Beato Pellegrino a Padova. Il meeting, dal titolo torrenziale - “Lo stato di salute del riformismo in Veneto. Quali le sfide future e le strade da intraprendere” - sarà aperto da Diego Zardini e animato dagli interventi politicI di Alessandra Moretti, Alessia Rotta, Francesca Zottis e Paolo Giaretta nonché dalle valutazioni tecniche di due esperti: il segretario della Cgia di Mestre Renato Mason e il politologo Paolo Feltrin, studioso di flussi elettorali.

lega, la tregua armata

Salvini si aggrappa all’onda di Zaia ma il governatore snobba la parata VENEZIA

Matteo Salvini prova a reinventarsi un profilo istituzionale smarrito tra i fumi del Papeete e lo fa aggrappandosi all’astro nascente del leghismo e del centrodestra italiano. «Io e Luca siamo una coppia di fatto, lo sento più spesso di mia madre», il proclama di Venezia, corredato da una valanga di foto e video sui social che lo ritraggono in compagnia del governatore del Veneto. Entusiasmo non del tutto ricambiato, verrebbe da dire. Martedì, all’offerta di assumere la presidenza della Conferenza delle regioni, Zaia ha opposto un cortese ma inequivocabile rifiuto,

declinando anche l’invito a prendere la parola alla “tre giorni” di Catania allestita in occasione del processo al segretario della Lega per il caso Gregoretti. Non bastasse, ieri, all’assemblea romana dei nuovi eletti nei consigli regionali (oltre duecento) il Luca-pigliatutto non si è fatto vedere: alla parata ufficiale di partito ha privilegiato il sostegno diretto ai candidati sindaci al ballottaggio - dapprima a Rovereto e Riva del Garda, poi a Castelfranco - mietendo ovunque una salva di applausi. La sensazione è che il rapporto tra i due sia improntato ad una sostanziale spartizione delle sfere d’influenza. Zaia si astiene da criti-

re questo momento difficile», è la nota diramata da Bruxelles; «Il mio impegno è per questo è soprattutto per svolgere al meglio il mio ruolo di eurodeputata a servizio dei cittadini, delle istituzioni e delle imprese del Veneto e di tutto il collegio del Nordest». LORENZONI IN CERCA DI RUOLO

Che altro? Tra indiscrezioni e smentite l’esigua pattuglia progressista approdata a Palazzo Ferro-Fini lavora alla ripartizione degli incarichi, non senza dissidi e tensioni. Lo statuto prevede una coppia di vicepresidenti nell’assemblea regionale riservandone uno alla minoranza: la circostanza alletta sia Lorenzoni che Zanoni ma la nomina richiede un voto di maggioranza in aula e la voca-

che esplicite alla leadership salviniana - anche in presenza di scelte che giudica non condivisibili - e riconosce il primato del segretario nella politica nazionale e sui banchi di Montecitorio. Salvini, per parte sua, evita interferenze sostanziali nella “piccola patria di San Marco”: l’argomento nuova Giunta, nel colloquio a quattr’occhi di Palazzo Balbi, non è stato neppure sfiorato; né il rapporto di collaborazione istituzionale tra Re-

I neo consiglieri a Roma Luca-pigliatutto a fianco dei candidati sindaci in Veneto e in Trentino

Matteo Salvini, in visita a Venezia, accanto al governatore Luca Zaia

gione e Governo Conte mai così intenso, pur nella dialettica - risente delle turbolenze parlamentari. Tornando alla parata di Roma, si apprende che il Matteo in felpa ha arringato gli adepti in toni concilianti, additando il “model-

zione antileghista del dem trevigiano non appare il migliore viatico; qualora la spuntasse, allo sfortunato sfidante di Zaia resterebbero due chance: speaker dell’opposizione (una figura fin qui inedita) o capogruppo di “ Veneto che vogliamo”, eventualità poco gradita alla collega Elena Ostanel, a sua volta in corsa. Ma chi capeggerà il gruppo Pd? Camani si è fatta avanti e così Zottis, vice nella precedente legislatura. Possamai? A dispetto del primato di preferenze, il giovane vicentino evita di sgomitare e forse immagina un ruolo istituzionale: potrebbe ritrovarsi alla guida della quarta commissione, quella delegata al controllo su politiche pubbliche ed effetti della legislazione. — © RIPRODUZIONE RISERVATA

lo Veneto” di pragmatismo e inclusione ad esempio da seguire; esortando anzi la delegazione guidata da Roberto Ciambetti a dare una mano agli amministratori “amici” delle Marche, ritrovatisi al timone dopo mezzo secolo di egemonia rossa. Una punzecchiata a deputati e senatori («Metà di loro nel week end sparisce»), l’invito a rilanciare sezioni e tesseramento, poi la parola ai nuovi eletti. Valle d’Aosta, Liguria, Toscana, Campania, Puglia... E il gruppone nostrano? L’unico a proferire verbo è il “cimbro” Stefano Valdegamberi, fresco di iscrizione e di battaglia all’ultima preferenza (ha superato le 10 mila) nel Veronese. Avvio faticoso - a colazione aveva gozzovigliato - poi la proposta di trasformare la lotta alla burocrazia, a cominciare dai laccioli che soffocano le imprese, nel cavallo di battaglia della Lega tricolore. Applausi convinti. — FILIPPO TOSATTO © RIPRODUZIONE RISERVATA


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GIOVEDÌ 1 OTTOBRE 2020 CORRIERE DELLE ALPI

REGIONE

Coronavirus: il rischio sanitario

Scuola, 450 mila tamponi rapidi in Veneto Russo invia le linee guida. In presenza di sintomi, se i genitori rifiutano il consenso al test, il ragazzo andrà in quarantena Filippo Tosatto / VENEZIA

Notte insonne quella di Francesca Russo, chiamata a ridefinire in corsa le linee guida del contrasto al Covid a scuola dopo l’autorizzazione ad eseguire i tamponi rapidi rilasciata dal dicastero della Salute. IL VANTAGGIO DEI TEST ANTIGENICI

Oggil capo del dipartimento prevenzione del Veneto trasmetterà ai dirigenti degli istituti un protocollo aggiornato che, in caso di sintomi evidenti da parte di ragazzi, docenti o collaboratori scolastici, sostituisce il classico tampone mo-

La misurazione della temperatura nelle scuole primarie: in Veneto arrivano i tamponi veloci in classe

lecolare con il test antigenico, affidato a medici curanti e pediatri, capace di sancire o escludere, nell’arco di sette-dieci minuti, la positività al virus. Un approccio nuovo, sollecitato con successo dal governatore Luca Zaia al ministro Roberto Speranza, messo a punto d’intesa con il coordinatore delle microbiologie regionali, Roberto Rigoli e gli esperti del comitato tecnico-scientifico di Palazzo Balbi. Rispetto al metodo tradizionale presenta, sulla carta almeno, due ordini di vantaggi: garantisce una certezza immediata in luogo dell’attesa di laboratorio variante dai due ai tre giorni, con ansia conseguente. E nel caso di singolo contagio, scongiura la quarantena collettiva estendendo immediatamente i controlli sul resto della classe. SCONGIURARE L’ISOLAMENTO COLLETTIVO

NONNO, MI RACCONTI UNA FIABA? STORIE DELLA BUONANOTTE

Il dubbio: in presenza di minori è richiesto il permesso dei genitori? Senz’altro sì, replicano a Venezia, il consenso informato e (se richiesta) la presenza fisica sono previsti in ogni fase sanitaria. E qualora mamma o

L’APPELLO DEL GOVERNATORE

«Con questo approccio sarà più facile accertare se i bambini hanno un raffreddore comune oppure il coronavirus», ha chiosato Zaia «se agiamo come una comunità verremo fuori velocemente dalla crisi, se facciamo gli scapestrati i problemi si aggraveranno». E la dotazione di tamponi veloci? In magazzino il Veneto ne conta 450 mila e inizierà a distribuirli nelle prossime ore. Certo non basteranno e a riguardo la sanità ha bandito le gare d’appalto per acquistarne ulteriori dotazioni; né l’operazione si annuncia onerosa all’eccesso: il prezzo, stellare nella stagione dell’emergenza a causa del monopolio coreano, è crollato via via a 4,50 euro a pezzo. —

il BollEttino

Registrati altri 284 casi e un decesso nelle ultime 24 ore VENEZIA

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papà si opponessero all’effettuazione del tampone al figliolo che manifesta i sintomi dell’infezione? Quest’ultimo, secondo il dettato legislativo, dovrà essere collocato in isolamento domiciliare per due settimane e il suo ritorno a scuola sarà condizionato alla certificazione di avvenuta negatività.

Sono 284 i nuovi casi di Coronavirus registrati nelle ultime 24 ore in Veneto, con il totale dei casi da inizio pandemia che sale a è di 27.591. Nella giornata di ieri c’è stato anche un decesso. Le persone attualmente positive in regione sono 3.779. Balzo in avanti dei ricoverati, 179 mentre sono 24 i pazienti in terapia intensiva. Sale anche il numero dei soggetti in isolamento domiciliare (+269), dei quali 2.520 spiega il bollettino regionale - sono positivi al SarsCov2; i numeri più alti nelle province di Verona e Treviso. Sono invece 124 in totale le persone, tra quelle in isolamento, con sintomatologia. Ora più che mai l’attenzione è alta in Comelico, dove è stato registrato un aumento dei contagi da Covid-19. La giornata di ieri, con la firma dell’ordinanza restrittiva da parte dei sindaci di Santo Stefano, San Pietro e Comelico Superiore, a suo modo rimarrà negli annali di cronaca. L’obiettivo fissato da tutti gli organi di salute pubblica è il contenimento del contagio e i vari provvedimenti sembrano proprio andare verso questa direzione. Il tutto in un mercoledì vissuto con apparente tranquillità dagli abitanti della valle.

«Non siamo degli untori»: una frase diventata quasi uno slogan per molti residenti della zona. La paura c’è, forse più al di la dei confini del Comelico, dove le cose sono state sicuramente accentuate. Una certezza comunque c’è: i contagi esistono e i numeri sono importanti se paragonati a una popolazione molto ristretta. «Bisogna dire che qui da noi sono stati scoperti tanti positivi anche perché il numero di tamponi fatti è molto alto», sottolineano alcuni cittadini di Santo Stefano mentre passeggiano per le vie del centro paese. «Con l’importante azione di prevenzione messa in campo sopratutto domenica era ovvio che molti asintomatici venissero a galla». Una considerazione condivisa da gran parte della popolazione, che non sembra essere eccessivamente preoccupata ma che allo stesso tempo condivide l’ordinanza restrittiva. Da ieri sera, dunque, bar e locali chiusi dalle 22 e mascherine da utilizzare obbligatoriamente anche all’aperto. «In molti già lo facevano» e infatti già dalla mattina quasi tutti hanno deciso di scendere in strada con i dispositivi di protezione individuale. «Non possiamo parlare di una zona rossa», dice Claudio a Comelico Superiore. —


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Rosolina Porto Tolle Loreo Taglio di Po

Giovedì 1 Ottobre 2020 www.gazzettino.it

Porto Caleri, il giardino del Vaticano Si inaugura domenica nll’area protetta una delle sette cappelle “viventi” ispirate all’enciclica Laudato si’ `

ROSOLINA Si ispira all’enciclica Laudato si’ di papa Francesco la cappella vivente che sarà inaugurata domenica all’interno del giardino botanico di Porto Caleri. Un evento di grandissima rilevanza perché inserito nel percorso di celebrazioni dell’anno speciale Laudato si’ indetto dal pontefice che vede il coinvolgimento, oltre a Rosolina, di altri sei comuni del Parco del Delta del Po (Ariano nel Polesine, Corbola, Loreo, Porto Viro, Porto Tolle e Taglio di Po), della Regione, Veneto Agricoltura e il Dicastero per il servizio dello sviluppo umano integrale della Santa Sede. La scelta di realizzare nel Parco del Delta del Po una delle sole sette cappelle viventi, si deve alla determinazione con cui il parroco di Rosolina, don Lino Mazzocco, ha spinto gli amministratori dell’area deltizia a segnalare e far conoscere una realtà in cui si realizza un connubio unico tra terra e acqua, e dove intervengono famiglie, comunità e attività produttive. Nell’enciclica Laudato si’ (2015), infatti, papa Francesco ha trattato in particolare il problema dell’interconnessione tra la crisi ambientale della terra e

L’EVENTO È INSERITO NEL PERCORSO DI CELEBRAZIONI DELL’ANNO SPECIALE INDETTO DAL PONTEFICE

L’installazione progettata dall’architetto Mario Cucinella sarà raggiungibile attraverso un nuovo percorso nel verde

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la crisi sociale dell’umanità. Un invito cioè a essere custodi dell’ambiente non solo in chiave “verde”, ma soprattutto sociale. In questo senso, il Delta del Po è stato riconosciuto come luogo in cui la valorizzazione e la cura degli ecosistemi e delle biodiversità, meglio si integra con le attività umane.

stero per il servizo dello sviluppo umano integrale, mentre negli intermezzi del concerto la presentatrice Eugenia Scotti darà la parola al presidente della Regione, Luca Zaia; a suor Alessandra Smerilli, coordinatrice della taskforce economia della commissione vaticana per il Covid-19; al premio Nobel per la pace 2017, Beatriche Finh, direttrice esecutiva della campagna per abolire le armi nucleari; all’artista Si Qiuli in collegamento video; a don Joshtrom Isaac Kureethadam, responsabile dell’anno dell’anniversario speciale Laudato Si’ e coordinatore del Dicastero per il servizio dello sviluppo umano integrale; all’ambasciatrice dell’Australia presso la Santa Sede, Chiara Porro. Enrico Garbin

L’INSTALLAZIONE Seguendo questi dettami, la cappella vivente Laudato si’, realizzata all’interno del giardino botanico di Porto Caleri su progetto dell’architetto Mario Cucinella, sarà un’installazione con forti contenuti simbolici e un basso impatto ambientale: una serie di cerchi concentrici delimitati da opere di legno intagliato a livello del terreno e alcuni pali alti nove metri a sostenere un anello di Led. La cappella, insomma, sarà mimetizzata tra alberi e vegetazione spontanea e sarà raggiungibile attraverso un nuovo percorso di visitazione realizzato all’interno del giardino botanico che poi si ricollegherà alla passerella. L’inaugurazione combinerà parole, musica, arte e natura, coinvolgendo tutte le rappresentanze del territorio. In apertura, dalla basilica di San Marco a Venezia, il tenore Francesco Grollo intonerà un canto sacro, mentre da una piattaforma allestita sulla laguna di Caleri ci sarà un concerto per l’ecologia integrale tenuto dall’Orchestra ritmico-sinfonica italiana diretta dal maestro Diego Basso e dai cori Art Voice Academy e Opera House. A inaugurare la cappella sarà il cardinale Turkson, prefetto del Dica-

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Taglio di Po

Al via tre giorni di festa per il santo patrono (G.Dia.) Tre giorni di festa per San Francesco d’Assisi, Patrono d’Italia e di Taglio di Po. Un appuntamento prettamente religioso preparato dal parroco dell’Unità Pastorale, che comprende le parrocchie di Taglio di Po centro e della frazione di Mazzorno Destro, don Damiano Vianello con i vicari, don Stefanio Nardelli e don Giuseppe Cremonese. I festeggiamenti avranno inizio domani, alle 21, nella chiesa di Taglio di Po centro, con una serata di preghiera e canto

animata dalla corale di Mazzorno Destro, diretta dal maestro Marco Finotti. Domani, alle 20,30 nella chiesa parrocchiale di Mazzorno Destro, celebrazione del Transito di San Francesco, con letture, canti e meditazioni del Santo di Assisi. Domenica, festa del santo patrono, alle 10,30 nella chiesa parrocchiale di piazza Venezia, celebrazione della messa presieduta dal vescovo della diocesano, monsignor Adriano Tessarollo, concelebreranno il parroco

Damiano con i vicari don Stefanio e don Giuseppe; parteciperanno pure tutti i diaconi della diocesi e saranno presenti le autorità cittadine ma anche di altri comuni del delta. Durante la celebrazione religiosa verrà offerto l’olio della lampada votiva da parte dei comuni del Delta (negli anni scorsi è già stato offerto dai comuni di Taglio di Po, Rosolina e Porto Viro). È un impegno questo che è stato assunto da tutti i sindaci del territorio. © RIPRODUZIONE RISERVATA

L’Università popolare riapre i corsi Iscrizioni entro domani in municipio TAGLIO DI PO Riapre l’Università popolare polesana a Taglio di Po. La cerimonia di apertura dell’anno accademico 2020-2021, in sala “Falcone” di fianco al Municipio (entrata vicolo Oroboni) sarà alle 16 di martedì 6 ottobre 2020. Il giornalista Lino Segantin presenterà la rivista culturale “Ventaglio 90” da lui fondata e della quale è il direttore; saranno pure consegnati gli attestati di partecipazione all’anno accademico 2019-2020, inter-

rotto dalla pandemia. Iscrizioni entro domani sul sito web del Comune oppure presso l’ufficio servizi sociali (martedì e venerdì, ore 9-12; 0426 426 -347151/347152). Gli incontri si terranno sempre il martedì pomeriggio, dalle 16 alle 17,30 in sala Falcone. Il nuovo anno accademico tratterà di Medicina: Monica Moro (L’emergenza al tempo del Covid-19); Psicologia: Paola Paganin (Gli effetti psicologici e sociali del Covid-19); Enogastronomia: Maria Angela Lionello (Con le erbette del Delta del Po; Ricette

autunnali della tradizione); Musica: Gessica Reddi (Musica ed emozioni); Filosofia: Cristiano Vidali (L’effetto del digitale sull’attenzione e la percezione del mondo); Religione: Lucia Pugina (La donna dell’Islam tra Corano e Shari’a). E ancora: Storia del cinema, Letteratura italiana, Uso dei social network; Architettura; Storia dell’arte. Martedi 27 aprile 2021, chiusura dell’anno accademico. Si ricorda l’obbligo di mascherina e distanziamento. Giannino Dian

Duemila podisti attesi alla maratona dell’Adige ROSOLINA

PORTO TOLLE Pronta la replica in direzione del presidente della Provincia Ivan Dall’Ara da parte dei legali del Consorzio pescatori del Polesine. «Banalizza la questione – scrivono in una nota gli avvocati Tania Bertaggia, Giampietro Berti e Francesco Carricato - delicatissima relativa all’assegnazione dei permessi di pesca affermando che il Consorzio avrebbe potuto scorrere la graduatoria del 2018 che secondo la Provincia è ancora vigente». I legali per spiegare le motivazioni della struttura consortile partono dalla situazione processuale: «Il Consorzio ha ricorso al Tar contro il silenzio della

Provincia che non aveva emanato il nulla osta alla graduatoria degli aventi diritto presentata ad aprile 2020». Una causa che dal Tar è passata al Consiglio di Stato che vede il Consorzio in attesa di una data per l’udienza.

IL PROCEDIMENTO All’accusa ai pescatori di costringere la Provincia a resistere con un impegno economico di 29.000 euro, i tre replicano come l’ente sia dotato di un proprio ufficio legale con l’avvocato dello stesso abilitato alle magistrature superiori: «Non vi era necessità di attribuire incarichi ad avvocati esterni spendendo inutilmente denaro pubblico. Questa circostanza è stata posta all’attenzione della Corte dei

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TAGLIO DEL NASTRO La sede Cisl in piazza Madonnina a Loreo

Inaugurata la sede Cisl: «A servizio delle persone»

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LOREO

Diritti di pesca, la replica del Consorzio a Dall’Ara

dialogare con le istituzioni locali, anche per sfruttare al meglio le opportunità offerte dal Parco Delta e dal il contratto di Foce». Con il segretario generale hanno partecipato le segretarie territoriali della Cisl Padova Rovigo Stefania Botton e Francesca Pizzo, Ilaria Volpato del Caf Cisl Padova Rovigo e Giulio Fortuni, della Fnp Cisl Padova Rovigo. «Abbiamo sempre creduto in questa struttura che ora ha una nuova veste – ha commentato Fortuni-. Il nostro sindacato vuole dare risposte anche alle esigenze degli anziani e fare segretariato sociale». Per il sindaco Moreno Gasparini: «Andiamo verso la digitalizzazione degli strumenti di lavoro, ma tenere aperto un ufficio vuol dire mantenere il contatto con le persone. Il contatto umano dà sempre un valore aggiunto e fare sindacato non vuol dire soltanto offrire dei servizi, ma dare una risposta alle esigenze delle persone». Elisa Cacciatori

Ancora un grande evento a Rosolina Mare prima di chiudere la stagione. Domenica ci sarà l’arrivo della camminata che, dal passo Resia sul confine dell’Austria in alta Val Venosta (Bolzano), seguirà i 420 chilometri del corso dell’Adige fino al mare Adriatico. La manifestazione podistica porterà un’ultima ondata di presenze che troverà ancora molti operatori attivi e stand allestiti appositamente in piazzale Europa e dintorni per dare una degna cornice all’evento. «Si tratta di un bel biglietto da visita per il nostro comune e per il Parco del Delta -aveva anticipato il sindaco Franco Vitale in consiglio comunale- la staffetta coinvolgerà oltre 2mila persone». La Resia-Rosolina Relay partirà domani; lungo il percorso di 420 chilometri che significano dieci maratone, vedrà impegnate una serie di squadre (ognuna di dieci persone) che, con la modalità della staffetta correranno quattro frazioni da 10 chilometri. Per arrivare dalla sorgente alla foce dell’Adige previste circa 40 ore passando per Resia, Merano, Bolzano, Trento, Rovereto, Verona, Legnago, Rovigo e infine Rosolina Mare. I podisti correranno giorno e notte. Enrico Garbin

conti. Il regolamento per il rilascio delle autorizzazioni di pesca è da ritenersi valido ed efficace proprio in forza della proroga della Convenzione per i diritti esclusivi di pesca. Sostenere che questa proroga sarebbe illegittima senza che alcun soggetto l’abbia impugnata o contestata nelle sedi competenti vuol dire sovvertire i principi generali del diritto amministrativo». Due sarebbero le strade per i legali del Consorzio per risolvere la questione: «O si approvano le nuove graduatorie o si mette per iscritto e si garantisce che la Provincia non adotterà nessuna sanzione nei confronti dei pescatori che dovessero essere trovati in possesso di autorizzazione alla pesca senza nulla osta provinciale e parimenti non sarà contestato alcun inadempimento al Consorzio per tale circostanza». Anna Nani © RIPRODUZIONE RISERVATA

Inaugurata in piazza Madonnina 9, la nuova sede della Cisl Padova e Rovigo di Loreo. Al taglio del nastro, con il sindaco Moreno Gasparini, don Angelo Vianello per la benedizione e i presidenti delle associazioni Pro Loco di Loreo Diego Siviero e Castrum Laureti Luca Cattin, è intervenuto il segretario generale Samuel Scavazzin che ha evidenziato il legame del sindacato con il territorio.

LO SPORTELLO «La vicinanza a tutti i cittadini caratterizza la Cisl. L’inaugurazione di questa sede testimonia la volontà di radicarsi sul territorio per contribuire alla ripresa di quest’area, per far sì che persone e aziende vengano qui per investire nello sviluppo futuro di tutta la zona, nel rispetto della sostenibilità ambientale e della qualità del lavoro. Ci sono tutte le potenzialità per fare bene. La Cisl è pronta a

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«ANDAI A SAN GIOVANNI ROTONDO PER CONOSCERE PADRE PIO E QUANDO MI VIDE, MI CHIESE: “SEI QUI PER CURIOSITÀ O PER FEDE?”. RISPOSI: “PER CURIOSITÀ”. “E ALLORA VA’ VIA”. CI RIMASI MALE, MA LA MIA COSCIENZA MI IMPEDÌ DI MENTIRE».

Lettere&Opinioni

Pippo Baudo

La frase del giorno

Giovedì 1 Ottobre 2020 www.gazzettino.it

Crisi e regole

Politica, sindacati e associazioni: i tavoli servono a poco, ognuno faccia la sua parte, senza confusione di ruoli Roberto Papetti quantità delle prestazioni sociosanitarie, delle politiche attive del lavoro e del welfare generativo: le Associazioni (grandi e piccole) imprenditoriali, le confederazioni CGIL CISL UIL, le rappresentanze delle Libere Professioni, l’ANCI, le Università, gli Istituti bancari, le reti del Volontariato, i Portavoce del Terzo Settore. Lo “stile laburista” si realizza con il convinto coinvolgimento delle parti sociali, per una costruttiva concertazione, per rendere esigibili gli obiettivi concordati e per ricercare sufficienti risorse finanziarie (da non escludere una tassazione di scopo per la solidarietà e per ridurre la compartecipazione ai costi assistenziali) da finalizzare alla programmazione socio-economica. Franco Piacentini Mestre

gregio Direttore, a caldo, dopo il personale straordinario risultato elettorale (comunque previsto e scontato) il Governatore del Veneto, dott. Luca Zaia, ha dichiarato che nel cambiare volto alla regione (poteva benissimo farlo durante i suoi precedenti dieci anni di governo) le priorità saranno: sanità e lavoro. Due condivisibili obiettivi, ai quali sarebbe opportuno (suggerisco) aggiungere il welfare generativo, in alternativa all’assistenzialismo, per togliere dalla sofferenza migliaia di veneti in povertà e disoccupati. Il riconfermato “a furor di popolo” Governatore del Veneto, dott. Luca Zaia, per passare velocemente dalle promesse ai fatti concreti, opportunamente e necessariamente dovrebbe (deve) attivare il “Tavolo Permanente della Concertazione” coinvolgendo e responsabilizzando, nella programmazione della qualità e

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Caro lettore,

Covid

Va ripristinata la medicina scolastica

Contatti Le lettere inviate al Gazzettino per e-mail, devono sempre essere firmate con nome, cognome, indirizzo e numero di telefono. Le lettere inviate in forma anonima verranno cestinate. Le foto, anche se non pubblicate, non verranno restituite. Si prega di contenere il testo in circa 1.500 battute, corrispondenti a 25 righe da 60 battute ciascuna.

Sulla stampa locale si legge che il presidente Luca Zaia, riferendosi alla prevenzione dal Covid-19 nelle scuole, ha ricordato quando “in classe arrivava il medico”. Forse qualcuno non ha ricordato al presidente Luca Zaia che la Regione del Veneto ha approvato la legge n. 2 del 19 marzo 2013, dove all’art. 3 sono state inspiegabilmente disattivate le norme cui agli articoli 11, 12, 13 del DPR 11/2/1961 n. 264 e agli articoli 8 e 42 del DPR 22/12/1967 n. 1518 che disciplinano il servizio di medicina scolastica. Norme tutt’ora vigenti, in quanto previste dall’art. 14 lettera e) della legge 23 dicembre 1978 n. 833 (Istituzione del Servizio Nazionale) e attribuite alle competenze alle Ulss e valide per gli tutti gli istituti di istruzione pubblica e privata di ogni ordine e grado. Le attese negli ambulatori dei medici pediatri e dei medici di famiglia per far visitare il proprio figlio, allo scopo anche di ottenere la giustificazione (a pagamento) per la riammissione a scuola oltre i 5 giorni assenza, la difficoltà che trovano alcuni i genitori a far effettuare una vista a domicilio al proprio figlio e altre prestazioni che venivano effettuate dal medico scolastico, dovrebbe indurre la Regione, anche senza l’intervento dello Stato essendo la materia di sua competenza, a ritornare sui suoi passi e rivedere e aggiornare la propria normativa del 2013, in modo tale che il rinnovato “servizio di medicina scolastica”, gestito dalle Assl, operi nelle scuole allo scopo anche di coinvolgere i genitori e gli insegnati. Questo specie in questa fase di Covid-19 e come prevenzione delle malattie frequenti nell’ambito scolastico, specie quello della prima infanzia. Sono certo che il nostro

presidenza Luca Zaia, molto efficiente nell’affrontare l’emergenza Civid.19, saprà affrontare e risolvere anche il problema della medicina scolastica. Aldo Baffa

Immigrazione

Perché da noi arrivano mascalzoni Bruno Vespa ha scritto: “Un’importante autorità Tunisina l’ altra sera mi ha detto: “i Tedeschi si scelgono i nostri tecnici, come hanno fatto con i Siriani; i Francesi fanno la fila davanti alle nostre Università per prendersi medici e infermieri e da voi arrivano i mascalzoni”. Non saranno tutti mascalzoni, certo è che facciamo poco o niente perché non arrivino. Non sarà tutta colpa di questo Governo, ma è un fatto che l’ Italia nel mondo conta sempre meno, basti pensare ai 18 pescatori di Mazara del Vallo sequestrati da quasi un mese dai Libici del generale Haftar; ma il Presidente Conte non era amico del generale? Gino De Carli

Reddito

Perché non ha funzionato Entro fine anno dovrebbero smettere di ricevere l’assegno di cittadinanza oltre 600 mila nuclei familiari, ossia la metà dei beneficiari. Su tre milioni di percettori, solo 196 mila hanno ottenuto un contratto di lavoro.Uno strumento che, secondo un noto ministro, doveva abolire la povertà e avviare al lavoro, ma che invece si è rivelato fallimentare. A dimostrarlo sono i numeri: su circa un milione e 223 mila percettori potenzialmente occupabili, solo 318 mila hanno stipulato entro luglio il cosiddetto Patto di servizio, e solo 174 mila di

DIRETTORE RESPONSABILE:

PRESIDENTE:

Roberto Papetti

Azzurra Caltagirone

DAL 1887 CONSIGLIERI: VICEDIRETTORE:

Pietro Rocchi Registrazione Tribunale Venezia, n. 18 dell’1/07/1948

UFFICIO CENTRALE:

Vittorino Franchin (responsabile)

Alessandro Caltagirone, Fabio Corsico, Mario Delfini, Gianni Mion Alvise Zanardi Soggetto designato al trattamento dei dati personali: Roberto Papetti

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può darsi che Zaia apprezzi i suoi consigli. Più modestamente, mi permetto di dubitare che per passare rapidamente, come lei auspica, dalle parole ai fatti concreti, la strada migliore sia la concertazione, ossia il coinvolgimento di sindacati e organizzazioni di categoria nei processi decisionali. L’esperienza ci dimostra l’esatto contrario. Nel nostro Paese la concertazione, come ha ben evidenziato anche un bravissimo economista purtroppo prematuramente scomparso come Alberto Alesina, è servita soprattutto ad evitare l’adozione di provvedimenti impopolari, ma necessari per ridurre la spesa pubblica e dare fiato alla crescita. I tavoli di concertazione si sono quasi sempre trasformati in tavoli di veti contrapposti, in cui l’esigenza del consenso prevaleva su tutto. Soprattutto sugli interessi reali del

questi sono stati convocati per la seconda volta dai centri per l’impiego. Il sistema domanda e offerta, che doveva passare attraverso l’app di Domenico Parisi, capo dell’Anpal, non ha funzionato. Così come non ha funzionato la figura dei tremila navigator, rimasti in panchina per tutta la fase del lockdown e quella successiva, procurando allo Stato risultati deludenti e costi ingenti. Tuttavia per alcuni l’assegno è diventato una doppia risorsa: non si prende perché si è senza lavoro, ma si cerca lavoro in nero perché lo si prenda. Inoltre abbiamo visto casi di soggetti che per l’erario risultavano indigenti e disoccupati, dunque aventi diritto dei sussidi, quando in realtà erano boss e colonnelli di storici casati mafiosi. L’ultimo caso in ordine di tempo è accaduto ad Agrigento, dove la Guardia di Finanza ha sequestrato 11 social card ad altrettante persone, che avevano precedenti per reati legati alla criminalità organizzata. Antonio Cascone

Luce e gas

Aumenti sconsiderati Resto basito, forse ho capito male! Leggo dei prossimi aumenti: gas + 15,6%, luce +11,4%, quasi non ci credo perché da tempo sento parlare di aiuti alle famiglie in considerazione del particolare momento, anche economico, che stiamo vivendo. In varie pagine dei giornali sono ampiamente portati a conoscenza gli scandali e le corruzioni, le tangenti che i vari intrallazzatori a livello internazionale incassano e pagano per forniture di materie prime ed energie. Vengono anche indicati i paradisi fiscali dove “le dazioni”, come diceva Di Pietro, vengono versate. Qualcosa non mi quadra. Perdonate l’ingenuità, tutto questo non fa riflettere e forse anche suggerisce qualche reazione?

Paese, gonfiando il nostro debito pubblico. Del resto: perché i portatori di interessi particolari, come sono inevitabilmente tutti i sindacati e le associazioni di categoria, dovrebbero partecipare alla definizione di scelte e di indirizzi di interesse generale? Questo compete alla politica, a chi è stato eletto dai cittadini proprio per fare questo. Il compito di sindacati e associazione è quello di rappresentare e difendere le esigenze dei propri iscritti e di farlo con il massimo rigore nelle sedi opportune. Chi amministra e chi governa ha il dovere di ascoltarli, ma quando in gioco ci sono interessi collettivi, la responsabilità di scegliere deve essere solo sua: di chi è stato eletto. Non di tavoli troppo affollati. La confusione di ruoli e di responsabilità è una dei mali del nostro Paese. Sarebbe bene superarla. Non prolungarla.

Stiamo attenti, il popolo per definizione è bue, il 14 luglio è già passato, ma anche l’anno prossimo ci porterà il suo 14 luglio. Giancarlo Locatelli

Caso Tridico

Il fatto non esiste Si fa tanto parlare, con “leggerezza”, dell’aumento dello stipendio del Presidente dell’Inps senza considerare che lo ha disposto il Ministro del Lavoro e non il Prof. Tridico stesso. Altra cosa è la retroattività del provvedimento non prevista dalle leggi in vigore. Salvo dimostrare che l’attribuzione dello stipendio, al momento dell’assunzione o del contratto, non fosse attribuito in modo erroneo, al di sotto del dovuto. Altrimenti, come sta avvenendo, si fa solo perfida strumentalizzazione su un fatto inesistente. Michele Russi

Cittadinanza

Un atto di equità Desidero esprimere il mio apprezzamento per l’analisi a firma del prof. Vittorio Emanuele Parsi pubblicata sul Gazzettino sul significato della cittadinanza agli stranieri. Concordo e sostengo l’importanza della possibilità di ottenere la cittadinanza per i molti giovani nati in Italia o cresciuti all’interno del nostro Sistema quale “passaggio di perfezionamento per l’adesione all’identità della comunità nazionale... a maggior assicurazione contro radicalizzazione e razzismo”. Mi auguro che il Parlamento possa legiferare al più presto. Sarebbe, anche a mio parere, “un atto di equità, civiltà e giustizia”. Sandro Del Todesco

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Primo Piano

Giovedì 1 Ottobre 2020 www.gazzettino.it

La politica, le istituzioni LE NOMINE MESTRE Ci sono voluti dieci giorni di tempo, dal giorno delle elezioni, per determinare gli equilibri nei sei Consigli di municipalità. Alla fine, dopo il riesame delle schede da parte del Tribunale che martedì ha ufficialmente proclamato sindaco Luigi Brugnaro, è arrivato anche il via libera per i parlamentini, e per i 128 consiglieri che con i rispettivi presidenti rimarranno in carica per i prossimi cinque anni.

Municipalità, disco verde per 128 nuovi consiglieri `Nuovi equilibri nei sei parlamentini A dieci giorni dal voto ufficializzata l’elezione dopo la revisione delle schede al centrosinistra rimane solo Venezia

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IL RIBALTONE L’esito del voto ha ribaltato, come annunciato, gli equilibri politici che vedevano il centrosinistra guidare tutte le municipalità con l’eccezione di Favaro. Ora è il centrodestra a esercitare l’egemonia, con Venezia-Murano-Burano unica isola del centrosinistra, dove governerà Marco Borghi. A Favaro l’unico presidente confermato, Marco Bellato, che guiderà una maggioranza schiacciante di 13-5 consiglieri per il centrodestra. Di rilievo anche il successo di Raffaele Pasqualetto, primo presidente leghista a Mestre-Carpenedo, e di

Venezia Murano Burano

Presidente: Marco BORGHI

Venezia è tua Stefano Colovini Cecilia Tonon Tiziano Ballarin

Pd Enrico Vianello Stefania Bertelli Sara Arco Turiddo Pugliese Tommaso Bortoluzzi Elia Enzo Maria Baldan Alberto Bernstein Giorgio Isotti Simone De Bellonia

Teodoro Marolo che a Marghera ha scalzato il centrosinistra e i Verdi, ridotti con tre consiglieri (compreso il candidato presidente Flavio Dal Corso e Gianfranco Bettin, eletto anche in Comune). Al Lido-Pelle-

EQUILIBRI ROVESCIATI RISPETTO A 5 ANNI FA A FAVARO BELLATO UNICO PRESIDENTE RICONFERMATO DALLE URNE

I NUOVI ELETTI Quanto ai consiglieri, la civica Boraso festeggia a Favaro l’elezione di due consiglieri, con un record di voti per Piero Trabuio, mentre a Mestre Carpenedo approda il primo consigliere di origine bengalese, Afay Ali. Come collega troverà Michele Boato, che ha ottenuto per la sua lista Per Mestre per Venezia un seggio anche a Chirignago con il candidato presidente Renzo Rivis. Fra i nomi di rilievo il coordinatore provinciale di Fratelli d’Italia Fabio Raschillà, eletto a Mestre Carpenedo, oltre a Gianfranco Bettin, che rimane a Marghera ma non più come presidente ma da semplice consigliere. Alle nuove assemblee il compito di interpretare il ruolo di istituzioni decentrate nei rapporti con il Comune, con meno deleghe e personale rispetto al recente passato. (a.fra.) © RIPRODUZIONE RISERVATA

Marghera

Chirignago Zelarino

Presidente: Marco BELLATO

Presidente: Teodoro MAROLO

Presidente: Francesco TAGLIAPIETRA

Lista Brugnaro Simone Mestriner Ugo Battistelli Maurizio Gallo Rosanna Rado Mattia Gattolin Alessandro Mannuca Francesco Monterastelli

Lega

Lido Pellestrina

Mestre - Carpenedo Favaro

Presidente: Emilio GUBERTI

Presidente: Raffaele PASQUALETTO Venezia è tua Monica Fortuna

Lista Brugnaro Lorenzo Paccagnella Roberto Azzalin Stefano D’Almo Lucia Castellani Paola Ganz

Fratelli d’Italia Davide Quarta Francesca Cavalier

Pd Alessandro Ruben Strozzi Clara Zaninotto Leopoldina Bernardi Nicolò Angelo

Lega Luana De Rossi Federico Ballan Enrico Giorgiutti Ambra Trevisanato

Giorgio Rossato

Venezia è tua Roberta Tossato

Luisa Rampazzo Giacomo Bruno Miriam Pessot Alvise Mason Paola Caccioppola Elisa Bracceschi

Pd Maria detta “Marisa” Gruarin, Giacomo Millino Afay Alì Riccardo Bressan Anna Ballarin Ilania Martin

Per Mestre e Venezia Michele Boato

Civica Boraso Gianpietro “Piero” Trabuio Debora Vettori

Lista Brugnaro

Verde Progressista Silvano Pagan

Alessio Pulin Francesco Barbiero Nicoletta Ongarato

Verde Progressista Flavio Dal Corso Gianfranco Bettin Carla Furiato

della Consulta di Quartiere di Portovecchio. Quindi inviteremo tutti ad andare a votare Favero». «I miei elettori – ha detto Raffaele Foglia - sono liberi di votare secondo coscienza. Dirò loro che la mia presenza in Forza Portogruaro è confermata, ho solo votato contro l’apparentamento». E oggi alle 18 il governatore Luca Zaia sarà in piazza della Repubblica per un comizio pro-Favero. Sul fronte opposto il candidato Graziano Padovese, che con i suoi 595 voti e due liste civiche ha scel-

Elisabetta Pesce

Nelvio Benin

Giacomo De Lazzari

Gianmaria Bellan Pd Angelo Lerede Fabrizio Trevisan Monica Zennaro

Lega Gabriele Bazzaro Francesco Meni Ilaria Di Meglio

to di sostenere la coalizione di Stefano Santandrea, ha evidenziato come lo schema proposto dal centrodestra non sia altro che una rivisitazione in chiave leghista dell’amministrazione uscente. «L’accordo è stato trovato – ha detto – in base a un percorso programmatico dove cultura, sociale, ambiente e sostenibilità saranno al centro della collaborazione nel prossimo quinquennio». Chi resta invece volutamente fuori dal ballottaggio è Ennio Vit. I suoi 287 voti fanno gola ad entrambi i

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Andrea Fusati

Luna Pezzato

Fratelli d’Italia Angelo Scapin

Dario Milan

Lega

Luigina Tanduo Fratelli d’Italia Barbara Forti

Venezia è tua Monica Fortuna

Mattia Vedova

Fratelli d’Italia Nicole Pezzato

Verde Progressista Fabio Brusò

Pd Chiara De Pieri Andrea Mauceri Aurora Vigoni Mirco Centazzo

Per Mestre e Venezia Renzo Rivis

PORTOGRUARO Le indicazioni di voto degli sconfitti al primo turno

Portogruaro, l’appello degli sconfitti ai candidati degli apparentamenti ma anche Luigi Geronazzo e Angelo Morsanuto, assessori uscenti, Renato Stival e Gastone Mascarin, presidente del consiglio comunale. L’apparentamento con Senatore, inizialmente contestato anche da alcuni esponenti di spicco della lista Forza Portogruaro, sembra ormai accettato da tutti. «Abbiamo incontrato Favero e il consigliere Fabiano Barbisan – ha detto Cristian Moro, tra i più votati di lista – e sono stato rassicurato su tutte le istanze delle frazioni, dei comitati civici e

Lista Brugnaro

L’Ego-Hub

PORTOGRUARO Senatore si appella ai suoi elettori: “votate Favero”. Il sindaco uscente Maria Teresa Senatore, arrivata terza al primo turno, ha chiesto a chi l’ha votata di andare alle urne scegliendo il candidato della Lega, Florio Favero. «A seguito dell’apparentamento delle liste che hanno sostenuto la mia candidatura – ha detto - invito i 3459 cittadini che mi hanno appoggiato a votare Favero per completare le grandi opere iniziate e portate avanti nel mio quinquennio di mandato e per consolidare la centralità della nostra città nel Veneto Orientale, in Città Metropolitana e in Regione». Se Favero vincesse, la coalizione della Senatore si aggiudicherebbe 4 seggi in consiglio: entrerebbero non solo il sindaco uscente

Fratelli d’Italia Giacomo Azzalin Fabio Raschillà

Andrea Pecoraro

Pd Donatella Marello Dario Giglio Umberto Vio Carla Urlando

L’Ego-Hub

L’APPELLO

Fratelli d’Italia Angelo Sabato Danny Carella

Verde Progressista Laura Prevedello

Verde Progressista Luciano Zennaro Antonino Marra Nicola Da Lio

Massimiliano Scarpa

L’Ego-Hub

L’Ego-Hub

Lista Brugnaro Antonietta Busetto Emanuele Puddu Marina Faraguna Manuel Hector Baez Isabel Barbiero Massimo Longo

Venezia è tua Alvise Pagan

Lista Brugnaro Paola Tommasi Filippo Dabalà Massimiliano Zannini Franco Sambo Christian Rossi Gabriele Bolzan Chiarastella Berton Maria-Elena Corezzola Edoardo Querci della Rovere Maria Pia Teso Fabiana Rizzà

L’Ego-Hub

Lega Marco Ravanello Marino Marin Franco Santi Roberto Lazzaris Bertoldi

Lega Matteo Pistorello Andrea Scarpa Amanda Nalesso Giorgio Vianello

L’Ego-Hub

Verde Progressista Franco Shenkel Alessandra Regazzi Renata Mannise Michele De Col

CONFERMA Un’assemblea della municipalità di Favaro, dove è stato riconfermato presidente Marco Bellato

strina Emilio Guberti della lista Brugnaro succede a Danny Carella (Pd), mentre a Chirignago Zelarino Francesco Tagliapietra (lista Brugnaro) prende il posto di Gianluca Trabucco.

SENATORE SCEGLIE FLORIO FAVERO PADOVESE CHIEDE IL VOTO PER SANTANDREA ENNIO VIT NON DÀ INDICAZIONI

contendenti, che probabilmente giocheranno una partita testa a testa. «Abbiamo dialogato con entrambi i candidati. Da una parte ha detto - c’è un ritorno al passato e una coalizione incoerente, dall’altra i soliti noti che in passato hanno sgovernato. Noi ci siamo battuti per la salute, la sicurezza, la vivibilità e per un cambio di marcia nel fare politica. Di certo – ha detto Vit - l’ultima delibera su San Nicolò con cui l’amministrazione uscente ha dato l’ok ad una nuova struttura commerciale e residenziale in un’area già molto compromessa dal punto di vista della viabilità è uno scandalo. Ai miei elettori chiedo di votare chi nel programma ha dedicato maggiore attenzione ai temi che ci stanno a cuore». Teresa Infanti © RIPRODUZIONE RISERVATA


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del NordEst

ANNO 134- N° 232

VENEZIA MESTRE

Giovedì 1 Ottobre 2020

Venezia Vaccini anti influenzali Farmacie a secco Sperandio a pagina II

La storia Veneti e friulani soldati dimenticati per gli Asburgo contro la Prussia

www.gazzettino.it

Serie A Inter a valanga Atalanta travolgente Udinese sprofonda in casa con lo Spezia

Marzo Magno a pagina 16

Alle pagine 19 e 20

Meteo, allarme rosso: il Mose pronto ad alzarsi `A Nordest previsti venti

e piogge intense. Venezia, ok al debutto delle “dighe” L’incubo di Vaia, la tempesta che devastò l’area dolomitica, torna a profilarsi sulle montagne venete. Mappe e previsioni delle ultime ore annunciano, per questo fine settimana, piogge e venti in misura simile a quelli che due anni fa squassarono il Nordest. Gli esperti di Arpav sono più prudenti sulle dimensioni della prima ondata di maltempo di ottobre, ma se-

gnalano comunque «tra venerdì 2 e sabato 3 probabile intenso episodio sciroccale con precipitazioni estese e persistenti su zone montane e pedemontane, anche molto abbondanti specie su Prealpi e Dolomiti meridionali», ma con effetti pure sulla fascia costiera, tanto che il sistema regionale della Protezione civile è già in allerta da oggi e domani il Mose potrebbe alzarsi per la prima volta a difesa di Venezia dall’acqua alta. I tecnici stimano per dopodomani un possibile livello di 135-140. Pederiva a pagina 12

La mafia in Veneto

Casalesi, la requisitoria del pm «Eraclea si inchinava al boss»

Il Mose potrebbe alzarsi sabato

È iniziata la requisitoria del pm contro il clan dei Casalesi infiltrati a Eraclea dal 2006, capeggiati dal boss Luciano Donadio. Per il sostituto procuratore Roberto Terzo la malavita ha trovato un tessuto sociale

IL “GIOCO” Galindo

Boom di spesa per l’assegno di cittadinanza: il prossimo anno il suo costo passerà da 7 a 9,5 miliardi

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Il commento

Circolo vizioso di sprechi e di iniquità da cambiare Carlo Nordio l Presidente Conte ha avanzato l’ipotesi di una revisione del reddito di cittadinanza. Lo ha fatto con la circospetta prudenza di chi teme una reazione ostile da parte dei soci di maggioranza. Ma almeno lo ha fatto, perché la situazione rischiava, e rischia, di sfuggirgli di mano, per il succedersi di notizie che dimostrano se non il fallimento, certamente le criticità di questo istituto nella sua applicazione concreta. (...) Continua a pagina 23

I

Covid Calcio nel caos, governo diviso ma la Serie A va avanti

Due positivi, chiude il Senato PALAZZO MADAMA L’aula vuota del Senato

A 10 anni giù dal balcone: «Me lo chiede Galindo»

fertile nel Veneto Orientale e dopo essersi introdotta con la forza è riuscita a creare di fatto un’organizzazione parallela allo Stato a cui gli imprenditori si rivolgevano. Amadori a pagina 11

Caro-reddito: 2,5 miliardi in più Aumenta il pressing del Pd sui Cinquestelle per rivedere il reddito di cittadinanza. Anche perché al ministero dell’Economia girano le prime preoccupanti proiezioni sulla spesa per il sussidio nel 2021, da cui emerge che potrebbe venire a costare circa 9,5 miliardi - 2,5 miliardi in più del 2020 - mentre il limite di spesa autorizzato è di 7,3 miliardi. La platea dei beneficiari continua infatti a crescere per effetto della crisi mentre solo una piccola minoranza ha trovato lavoro: uno su cinque. In allarme il ministro Roberto Gualtieri, ma per ora i pentastellati non aprono ai correttivi proposti dagli alleati di governo. Il Pd chiede più controlli contro i furbetti, sanzioni severe per chi non accetta il lavoro, il progressivo depotenziamento dei navigator per favorire le assunzioni dei percettori del sostegno. Linea condivisa anche da Palazzo Chigi. Ma i Cinquestelle tirano il freno. Bisozzi a pagina 5

La storia

Pucci a pagina 2

Un messaggio inquietante via WhatsApp alla madre, «Ti amo, ma ora ho un uomo incappucciato davanti e non ho tempo», inviato prima di precipitare nel vuoto, dal balcone di casa. Un bimbo di appena 11 anni è morto a Napoli, nel quartiere «bene» di Chiaia, la notte tra il 28 e 29 settembre. Una morte che ha gettato nella disperazione la famiglia e scosso la città, sul quale si allunga l’ombra dei cosiddetti «challenge dell’orrore», giochi che si svolgono on-line e che comprendono atti di autolesionismo e, alla fine, anche il suicidio. Quell’uomo incappucciato era reale o solo virtuale? Lui, l’uomo nero, sarebbe Jonathan Galindo, un umano con la faccia di Pippo, il personaggio Disney, che contatterebbe adolescenti e preadolescenti sui social, per spaventarli, terrorizzarli, in un gioco dell’orrore che lascia segni soprattutto nei più fragili. L’undicenne è uscito dalla cameretta per andare in bagno intorno a mezzanotte. A letto, però, non è più tornato. Quando i genitori se ne sono accorti l’hanno cercato fino alla tragica scoperta: uno sgabello vicino alla ringhiera del balcone, il cellulare a terra e il corpo esanime del piccolo giù. Del Gaudio e Malfetano a pagina 9

Regione Veneto

La sentenza

Zaia III, i tormenti dei partiti alleati Cambia un eletto

Un poliziotto può multare anche se è fuori servizio

Formazione della giunta regionale del Veneto, dal governatore Luca Zaia ancora nessun segnale agli alleati. Le aspirazioni di Fratelli d’Italia e Forza Italia potrebbero essere fortemente ridimensionate. Riconteggio a Treviso nella lista Zaia: per 15 voti Nazzareno Gerolimetto scalza Stefano Busolin e risulta eletto.

Un poliziotto è sempre un poliziotto. Anche se è fuori servizio, al volante della propria auto, senza paletta d’ordinanza e privo dei moduli di verbale, l’agente può accertare infrazioni ed elevare sanzioni. L’ha deciso la Corte di Cassazione, rendendo così definitivi gli analoghi orientamenti del giudice di pace di Mestre e del Tribunale di Venezia, che avevano già respinto il ricorso di un’automobilista contro due multe. A pagina 12

Vanzan a pagina 13 REDAZIONE: via Torino 110 - 30172 Venezia Mestre - Tel. 041.665.111 D *Il prezzo degli abbinamenti è aggiuntivo al prezzo de “Il Gazzettino” e fino ad esaurimento. La promozione è valida solo per l’area della provincia di edizione. Spedizione in abbonamento postale: DL 353/’03 (conv. in L. n. 46 del 27/02/04) art. 1 comma 1, VE D

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Nordest

Giovedì 1 Ottobre 2020 www.gazzettino.it

Zaia Ter, i tormenti degli alleati `Il governatore: la squadra dopo l’insediamento del consiglio In Veneto Fratelli d’Italia preme perché il proprio assessore sia veronese. Forza Italia rischia di non avere nessuno in giunta Riconteggi a Treviso: Gerolimetto “brucia” Busolin per 15 voti `

LE MANOVRE VENEZIA Fratelli d’Italia e Forza Italia stanno aspettando una chiamata, ma, al momento, Luca Zaia non dà segnali. E anche questo è un segnale. A dieci giorni dalla trionfale riconferma del governatore che ha sfiorato quota 77 per cento, i partiti - tutti, Lega compresa - cercano di capire come sarà la giunta Zaia Ter, ma l’unica cosa certa è che prima dell’insediamento dell’assemblea legislativa non ci saranno notizie ufficiali. Le indiscrezioni, però, si sprecano.

FRATELLI D’ITALIA In ambienti vicini al governatore c’è chi ha accostato le mire di alcuni eletti in Fratelli d’Italia al capolavoro manzoniano. Della serie: si beccano tra di loro come i capponi di Renzo senza tener conto che alla fine deciderà Zaia, tanto più che la Lega complessivamente ha 35 eletti su un’assemblea di 51. Nel partito di Giorgia Meloni le maggiori aspettative - e rivalità - sono a Verona, dove FdI ha preso il 15,56% dei consensi. Tantissimo. E prevedibile se si pensa che il partito ha schierato in campo tutti i big possibili, da Massimo Giorgetti (che non ce l’ha fatta) alla new entry Stefano Casali (primo dei non eletti) fino all’unico eletto, Daniele Polato. I Fratelli veronesi, che al Ferro Fini hanno portato cinque consiglieri, vorrebbero dunque raddoppiare mettendo in giunta o Polato, che quindi dovrebbe dimettersi da consigliere facendo così entrare al Ferro Fini Casali, oppure nominando assessore direttamente Casali, oltre che riservare un posto in ufficio di presidenza alla vicentina Elena Donazzan come vicepresidente, immaginando che fra tre anni l’attuale assessore al Lavoro spicchi il volo per Roma. Ma è immaginabile che Zaia si porti in squadra un condannato in primo grado (Polato) o uno che nel 2015 stava con Tosi (Casali)? «I Fratelli in Veneto dovrebbero dormire sonni preoccupati», raccontano gli Zaia-boys. Se poi Zaia si orienterà nuovamente su Donazzan, FdI a Verona rischia

di restare con un pugno di mosche in mano dopo aver dato anche il collegio senatoriale al proprio coordinatore bellunese Luca De Carlo.

Dem, il segretario veneto congela le dimissioni Moretti: per ora non corro

FORZA ITALIA Con due eletti in consiglio regionale, Forza Italia può aspirare a un posto in giunta? A Palazzo Ferro Fini dicono che neanche alle calende greche. Tra l’altro uno dei due è Alberto Bozza, veronese, sostenuto da Flavio Tosi. «È come se avessero fatto harakiri», dicono in Lega. L’altra è la padovana Elisa Venturini, l’ex sindaco di Casalserugo in prima linea ai tempi dell’alluvione del 2010. Se Venturini entrasse in giunta, Bozza sarebbe capogruppo di se stesso, sarebbe come far entrare in maggioranza l’acerrimo nemico Tosi.

IL RETROSCENA

LEGA La notizia di ieri è che, dopo il riconteggio della Lista Zaia, a Treviso Nazzareno Gerolimetto per 15 voti ha preso ufficialmente il posto di Stefano Busolin. Quanto al toto-assessori, i certi di riconferma al momento sono solo tre: Manuela Lanzarin, Elisa De Berti, Gianpaolo Bottacin. In ballo a Padova Roberto Marcato, Luciano Sandonà e Giuseppe Pan (che però dovrebbe essere ripescato e sarebbe la seconda volta), a Vicenza Nicola Finco, a Venezia Fabiano Barbisan e Francesco Calzavara, a Treviso Federico Caner e Alberto Villanova (ma si vocifera anche di Marzio Favero), mentre su Rovigo in alternativa a Cristiano Corazzari c’è l’ipotesi di un esterno. Su un punto Zaia è stato chiaro: il numero di preferenze ottenute non sarà il requisito primario. Alda Vanzan

ATTESA Il presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia. A lato Stefano Casali, primo dei non eletti di FdI a Verona: è in ballo per un posto da assessore, ma deve vedersela con Elena Donazzan. Sotto, Nazzareno Gerolimetto e Stefano Busolin

VENEZIA Aggiornamenti dal Partito Democratico veneto: dopo che la zingarettiana-martelliana Vanessa Camani, grande sorpresa delle elezioni regionali al punto da battere e lasciare a casa il segretario Alessandro Bisato, ha organizzato un convegno (c’erano, tra gli altri, Giovanni Tonella e Andrea Zanoni), il resto del partito non è rimasto a guardare. Per dopodomani, sabato, nella sede del partito a Padova e con diretta Facebook, l’europarlamentare Alessandra Moretti ha organizzato un confronto sullo “stato di salute del riformismo veneto” e quel che è balzato agli occhi è che tra i relatori - Alessia Rotta, Francesca Zottis, Diego Zardini - non ci sono zingarettiani. Casualità o indizio? Ieri Moretti ha smentito di avere mire sulla segreteria regionale: «Non ho ambizioni in questo momento». La specifica temporale non è casuale. Quel che trapela dal Pd, infatti, è che, dopo l’impeto iniziale dettato emotivamente dalla sconfitta, il segretario Alessandro Bisato si sarebbe deciso a non dimettersi, non ritenendosi l’unico responsabile della batosta in Regione. Dunque, alla direzione regionale del Pd di venerdì 9 ottobre ci sarà una bella analisi del voto, ma, a meno di improba-

L’EUROPARLAMENTARE: «NON HO AMBIZIONI IN QUESTO MOMENTO». MA POTREBBE ENTRARE IN GIOCO NELLA PRIMAVERA DEL 2021

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bilissime richieste, nessuna remissione del mandato. Anche perché la segreteria andrà a naturale scadenza nella primavera del 2021. I rumors - e il convegno della Moretti non è casuale - riferiscono semmai di un tentativo: in vista del congresso che si terrà tra non meno di sei mesi l’area non zingarettiana (Base Rifomista di Guerini/Lotti con Alessia Rotta e Roger De Menech più come new entry la stessa Moretti, ma anche i fedelissimi dell’ex ministro Martina con Lucio Tiozzo, Diego Zardini, Stefano Fracasso) starebbe cercando di compattarsi e di fare massa critica nei confronti dell’attuale maggioranza del partito, in Veneto rappresentata dai sottosegretari Martella, Variati e Baretta (quest’ultimo dell’area Franceschini). E Moretti, anche se adesso nega, aspirerebbe alla segreteria. Un tentativo che dovrà tener conto di qualche rimescolamento in Base Riformista: a Verona Gianni Dal Moro ha sostenuto Giandomenico Allegri, a Padova Alessandro Zan si è speso per Camani. Il primo banco di prova, comunque, saranno le nomine in consiglio regionale con Base Riformista che punterebbe su Francesca Zottis vicepresidente dell’assemblea legislativa e Giacomo Possamai presidente della Quarta Commissione, mentre per il ruolo di capogruppo e vice sarebbero stati individuati Andrea Zanoni e Anna Maria Bigon. Ma al di là degli equilibri interni tra i “vecchi”, il Pd dovrà tenere d’occhio i giovani e soprattutto le giovani donne, da Monica Sambo rieletta in Comune a Venezia alla trevigiana Rachele Scarpa che alle Regionali ha fatto incetta di voti pur senza farcela così come la veronese Elisa La Paglia. (al.va.)

DEMOCRATICI Il segretario Alessandro Bisato e l’eurodeputata Alessandra Moretti

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L’intervista Marco Bentivogli ice di sé: «Nato a Conegliano il 7 aprile 1970. Fino al 13 luglio 2020 segretario generale dei metalmeccanici». Al giro di boa dei 50 anni, e dopo una vita nella Cisl, ora Marco Bentivogli è il coordinatore della neonata associazione Base Italia che vede, fra gli altri, il filosofo Luciano Floridi come presidente e l’economista Carlo Cottarelli nel comitato scientifico. «Non saremo un altro di quei “think tank” che muoiono di documenti, chat e aperitivi: siamo un network culturale di iniziativa politica, che vuole promuovere l’impegno civile e sociale», spiega.

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Ce n’era bisogno? «Le persone sono sempre più deluse e rassegnate. La polarizzazione e lo scontro rischiano di portare dentro la politica solo ultrà che litigano, da una parte e dall’altra, nella completa assenza di contenuti. Noi intendiamo superare il populismo che frantuma i legami sociali e alimenta le paure collettive, fornendo un contributo alla lettura e all’interpretazione della complessità. Fra noi ci sono esperti dei settori più vari, dalla sociologia alla filosofia, dalla tecnologia all’economia, e di orientamento diverso: socialisti riformi-

dership fortissima, com’è quella che ha lui a livello territoriale, su scala nazionale: prevede una grande capacità di mettersi in gioco e in discussione. Credo però gli sarebbe utile contenere alcune uscite, tipo quella sui cinesi e sui topi: i cittadini, più che ascoltare battute di dubbio gusto, vogliono sentirsi sicuri».

«“Base” parla al Nordest che lavora e produce: il Pd non sa più farlo» sti, liberali, cattolici democratici. Proviamo a rimediare ai guasti dell’antipolitica, fomentata da quelli che assaltavano la politica in quanto casta e poi si sono fatti casta loro stessi, con disinvolture etiche e morali di cui non si aveva memoria. Base non sarà “anti”, ma integratore di energie e lievito di partecipazione». Cosa dite al Nordest? «La locomotiva d’Italia è di fronte a un bivio importante: i distretti industriali o hanno la capacità di mutare e costruire ecosistemi digitali che abilitano lo sviluppo di imprese e competenze, o rischiano di perdere il treno della ripresa, investiti da un’accelerazione tecnologica fortissima. Per questo serve una politica che, accanto a coltivare emozioni su temi

mai negati come migranti e sicurezza, pensi anche alla sicurezza sul lavoro, al lavoro stesso e alla sua qualità. Comunque stiamo già formando dei nodi territoriali in Veneto, Trentino e Friuli, c’è molto entusiasmo».

DI CONEGLIANO Marco Bentivogli, 50 anni, ex segretario generale della Fim Cisl

Ma quale spazio potete avere in un Veneto in cui Luca Zaia sfiora il 77% dei consensi? «Lo spazio è grande perché non siamo un partito e parliamo con tutti. Quando si parte dai contenuti, la possibilità di costruire raccordi è più facile. Mi auguro che Zaia sappia capire, e in parte lo ha fatto, che adesso è il momento non di chiudere, ma di dare un respiro un po’ più ampio alla politica. Non si tratta solo di raccogliere consenso sull’emotività, ma di pensare al ruolo che

potranno avere il Veneto e il Nordest nel 2050. Come diceva Gelmino Ottaviani, storico operaio della Riello, serve che la politica recuperi il senso del limite: ogni politico fa solo un pezzo di strada e lascia il testimone a chi verrà». Cosa pensa di Zaia, sempre più indicato come protagonista della politica nazionale? «Siamo entrambi nati a Conegliano, ma ci siamo incontrati solo due o tre volte. Credo che non sia molto semplice trasferire una lea-

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Che futuro può avere il centrosinistra qui dove il Pd, dice il segretario Alessandro Bisato, non sa parlare a chi produce? «Il guaio è che non sa parlare non solo alle imprese, ma neanche ai lavoratori, rischiando così di diventare il ceto di pochi, oltretutto divisi al loro interno. Zaia visto “come uno di famiglia” dovrebbe far riflettere: vivere il territorio e i problemi delle persone dovrebbe essere una consuetudine per il centrosinistra, invece sta diventando un’eccezione».

«MI AUGURO CHE ZAIA SAPPIA CAPIRE, E L’HA GIÀ FATTO IN PARTE, CHE ADESSO NON È L’ORA DI CHIUDERE IO CANDIDATO? NO»

E se fosse il “trevigiano” Bentivogli il candidato nel 2025? «Non credo, bisogna generare leadership locali, vere, non catapultate e non imposte. Ma non escludo che in futuro Base Italia possa gemmare qualcosa anche qui». A.Pe. © RIPRODUZIONE RISERVATA


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GIOVEDÌ 1 OTTOBRE 2020 IL MATTINO

REGIONE

Coronavirus: il rischio sanitario

Scuola, 450 mila tamponi rapidi in Veneto Russo invia le linee guida. In presenza di sintomi, se i genitori rifiutano il consenso al test, il ragazzo andrà in quarantena Filippo Tosatto / VENEZIA

Notte insonne quella di Francesca Russo, chiamata a ridefinire in corsa le linee guida del contrasto al Covid a scuola dopo l’autorizzazione ad eseguire i tamponi rapidi rilasciata dal dicastero della Salute. IL VANTAGGIO DEI TEST ANTIGENICI

Oggil capo del dipartimento prevenzione del Veneto trasmetterà ai dirigenti degli istituti un protocollo aggiornato che, in caso di sintomi evidenti da parte di ragazzi, docenti o collaboratori scolastici, sostituisce il classico tampone mo-

La misurazione della temperatura nelle scuole primarie: in Veneto arrivano i tamponi veloci in classe

lecolare con il test antigenico, affidato a medici curanti e pediatri, capace di sancire o escludere, nell’arco di sette-dieci minuti, la positività al virus. Un approccio nuovo, sollecitato con successo dal governatore Luca Zaia al ministro Roberto Speranza, messo a punto d’intesa con il coordinatore delle microbiologie regionali, Roberto Rigoli e gli esperti del comitato tecnico-scientifico di Palazzo Balbi. Rispetto al metodo tradizionale presenta, sulla carta almeno, due ordini di vantaggi: garantisce una certezza immediata in luogo dell’attesa di laboratorio variante dai due ai tre giorni, con ansia conseguente. E nel caso di singolo contagio, scongiura la quarantena collettiva estendendo immediatamente i controlli sul resto della classe. SCONGIURARE L’ISOLAMENTO COLLETTIVO

Il dubbio: in presenza di minori è richiesto il permesso dei genitori? Senz’altro sì, replicano a Venezia, il consenso informato e (se richiesta) la presenza fisica sono previsti in ogni fase sanitaria. E qualora mamma o

papà si opponessero all’effettuazione del tampone al figliolo che manifesta i sintomi dell’infezione? Quest’ultimo, secondo il dettato legislativo, dovrà essere collocato in isolamento domiciliare per due settimane e il suo ritorno a scuola sarà condizionato alla certificazione di avvenuta negatività. L’APPELLO DEL GOVERNATORE

«Con questo approccio sarà più facile accertare se i bambini hanno un raffreddore comune oppure il coronavirus», ha chiosato Zaia «se agiamo come una comunità verremo fuori velocemente dalla crisi, se facciamo gli scapestrati i problemi si aggraveranno». E la dotazione di tamponi veloci? In magazzino il Veneto ne conta 450 mila e inizierà a distribuirli nelle prossime ore. Certo non basteranno e a riguardo la sanità ha bandito le gare d’appalto per acquistarne ulteriori dotazioni; né l’operazione si annuncia onerosa all’eccesso: il prezzo, stellare nella stagione dell’emergenza a causa del monopolio coreano, è crollato via via a 4,50 euro a pezzo. —

il BollEttino

Registrati altri 284 casi e un decesso nelle ultime 24 ore VENEZIA

Sono 284 i nuovi casi di Coronavirus registrati nelle ultime 24 ore in Veneto, con il totale dei casi da inizio pandemia che sale a è di 27.591. Nella giornata di ieri c’è stato anche un decesso. Le persone attualmente positive in regione sono 3.779. Balzo in avanti dei ricoverati, 179 mentre sono 24 i pazienti in terapia intensiva. Sale anche il numero dei soggetti in isolamento domiciliare (+269), dei quali 2.520 spiega il bollettino regionale - sono positivi al SarsCov2; i numeri più alti nelle province di Verona e Treviso. Sono invece 124 in totale le persone, tra quelle in isolamento, con sintomatologia. Ora più che mai l’attenzione è alta in Comelico, dove è stato registrato un aumento dei contagi da Covid-19. La giornata di ieri, con la firma dell’ordinanza restrittiva da parte dei sindaci di Santo Stefano, San Pietro e Comelico Superiore, a suo modo rimarrà negli annali di cronaca. L’obiettivo fissato da tutti gli organi di salute pubblica è il contenimento del contagio e i vari provvedimenti sembrano proprio andare verso questa direzione. Il tutto in un mercoledì vissuto con apparente tranquillità dagli abitanti della valle.

«Non siamo degli untori»: una frase diventata quasi uno slogan per molti residenti della zona. La paura c’è, forse più al di la dei confini del Comelico, dove le cose sono state sicuramente accentuate. Una certezza comunque c’è: i contagi esistono e i numeri sono importanti se paragonati a una popolazione molto ristretta. «Bisogna dire che qui da noi sono stati scoperti tanti positivi anche perché il numero di tamponi fatti è molto alto», sottolineano alcuni cittadini di Santo Stefano mentre passeggiano per le vie del centro paese. «Con l’importante azione di prevenzione messa in campo sopratutto domenica era ovvio che molti asintomatici venissero a galla». Una considerazione condivisa da gran parte della popolazione, che non sembra essere eccessivamente preoccupata ma che allo stesso tempo condivide l’ordinanza restrittiva. Da ieri sera, dunque, bar e locali chiusi dalle 22 e mascherine da utilizzare obbligatoriamente anche all’aperto. «In molti già lo facevano» e infatti già dalla mattina quasi tutti hanno deciso di scendere in strada con i dispositivi di protezione individuale. «Non possiamo parlare di una zona rossa», dice Claudio a Comelico Superiore. —


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