RASSEGNA STAMPA DEL 9 OTTOBRE 2020

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II

Primo Piano

Venerdì 9 Ottobre 2020 www.gazzettino.it

Emergenza Coronavirus

Impennata di contagi «Spegnere il focolaio? Serve ancora tempo» Ieri 69 casi hanno portato il dato totale `Sandro Cinquetti, direttore Prevenzione di infetti a 370, ma i ricoveri sono stabili traccia il quadro della diffusione del virus `

questo momento, con l’aiuto dei tamponi rapidi che consentono una diagnostica molto veloce e con l’accesso libero ai tamponi con i 4 drive in aziendali, andiamo a rastrellare forme di soggetti con sintomatologia modesta che non emergerebbero altrimenti. Oltre a questo stiamo tamponando una quantità enorme di contatti di caso: ci stiamo impegnando sul contact tracing e somministrazione conseguente di tamponi per isolare ogni soggetto con positività».

L’EPIDEMIA BELLUNO Continuano a salire i casi di contagio in una singola giornata: ieri erano 69 i nuovi infetti bellunesi scoperti dalla Usl in 24 ore, 44 dei quali nella casa di riposo di Cortina. Ormai il numero totale di casi Covid attualmente positivi in provincia sta raggiungendo i dati della piena emergenza di marzo: secondo il report di Azienda Zero diffuso ieri alle 17 sono 370 i bellunesi con il Covid. Oltre 800 le persone in isolamento domiciliare. E il focolaio del Comelico sembra ben lontano dal placarsi e sta investendo in pieno il Cadore. Un caso è fioccato ieri persino a Cibiana. A dare un quadro della fase dell’epidemia in cui ci troviamo il direttore del Dipartimento di Prevenzione dell’Usl Dolomiti, Sandro Cinquetti.

Cosa dobbiamo aspettarci, visti i contagi che continuano a salire? «La giornata di oggi (ieri ndr) sarebbe stata una giornata ordinaria con 25 casi. Dobbiamo mettere in conto 20 o 25 casi al giorno, con un focolaio epidemico significativo come quello del Comelico-Cadore-Ampezzano, che è ben lontano dall’essere spento. Ma è diventata una giornata straordinaria per casistica riferita alla casa di riposo, ovvero 44 positivi». Ci sono casi gravi? «L’unico elemento positivo è che

IL DIRETTORE Sandro Cinquetti spiega l’andamento dell’epidemia

i ricoveri ospedalieri sono stabili, leggermente in calo. Questa nuova casistica, infatti, non produce infezione. Queste ultime giornate, pur essendo molto importanti dal punto di vista dei numeri, non sono riferite a casistica ospedaliera. I numeri dei ricoveri sono stabili, nessuno è in area critica ed è un fatto che conferma, per ora, i dati regionali complessivi che attestano una minore percentuale di forme gravi sui positivi. L’attuale casistica e la minore aggressività clinica, probabilmente dipende dal fatto che si sta facendo il doppio, se non il triplo, di tamponi della prima fase. Quindi troviamo un numero di soggetti asintomatici o paucisintomatici che non trovavamo nella prima fase, con minori tamponi somministrati. In

Drive in Ecco dove effettuare i tamponi in provincia Per l’esecuzione dei tamponi delle persone tornate dall’estero sono disponibili i drive-in con accesso libero (senza prenotazione, senza impegnativa) di: Belluno, Sagrogna, tutti i giorni dalle 8.30 alle 12.30, Feltre – Borgo Ruga, 34 (da via Panoramica), tutti i giorni - dalle 8.30 alle 12.30, Caprile – Piazzale parco giochi, lunedì, mercoledì, venerdì, dalle 17.00 alle 19.00, Tai di Cadore- Piazzale Dolomiti - martedì, giovedì, sabato – dalle 17.00 alle 19.00.

Trovare i super-diffusori potrebbe spegnere il focolaio? «La teoria dei super diffusori può essere applicata alle fasi iniziali, adesso siamo in una fase di ampia diffusione epidemica e solo i comportamenti sociali, isolamento dei positivi e quarantena rigorosa, potranno spegnere questo focolaio ormai diffuso ben oltre i 3 comuni nei quali si è acceso. La rappresentazione con cerchi concentrici spiega come prima fosse interessata la zona di Santo Stefano, San Pietro, Sappada, poi il Cadore e poi l’Ampezzano».

«I TEST RAPIDI CON RISPOSTA VELOCE CI AIUTANO MOLTO IN QUESTA FASE “RASTRELLIAMO” TUTTI I POSITIVI»

IMPENNATA di contagi ieri: 69 nuovi positivi in sole 24 ore

Quanto importante è stata la rivoluzione test rapidi? «I test rapidi ci hanno aiutato in questa fase per due cose. Essere veloci a consegnare alle persone con sintomatologia iniziale una risposta e riprendere la scuola o il lavoro. Inoltre abbiamo alleggerito il nostro laboratorio, che nell’ultima settimana è andato enormemente sotto pressione per i test molecolari: ne processava più di mille al giorno, con un carico lavorativo imponente. Ora abbiamo introdotto come pratica ordinaria, per i soggetti frequentanti la scuola, questi test. Una novità che alleggerisce il laboratorio di circa 400 tamponi al giorno, che per la gran parte sono negativi (i positivi sono in media il 2%). Vanno a conferma

di molecolare solo nel caso che il rapido sia positivo. Così il nostro lavoro sta rientrando con i tempi di refertazione, che hanno fatto soffrire i nostri cittadini e ci dispiace, sotto le 48 ore. Il test antigenico rapido nasale viene usato attualmente nell’accesso libero di soggetti sintomatici frequentati la scuola, ma inseriamo anche casi particolari in cui vi è necessità di diagnostica rapida. Il test rapido dà una diagnosi per prendere una decisione di reinserimento in comunità, il mondo del lavoro o scuola. Per i paucisintomatici o asintomatici è perfetto. Al soggetto quarantenato o con sintomatologia importante somministriamo invece il tampone naso faringeo molecolare». Olivia Bonetti © RIPRODUZIONE RISERVATA

«Tampone troppo invasivo», qualcuno pensa di ritirare il bimbo da scuola LA PROTESTA BELLUNO Sul fronte della tipologia di tamponi si sta sollevando più di un problema e di una perplessità. La tecnica invasiva, cui sono sottoposti in particolare i più piccoli, sta avendo come reazione la volontà delle famiglie di ritirare i figli dall’asilo, evitando il contatto di un eventuale caso positivo e la successiva verifica al drive-in. Decisioni che, a cascata, sono pronte ad interessare anche la scuola dell’obbligo, cioè le elementari e medie. Lamentele che stanno ormai arrivando da più parti, con il rischio, per nulla remoto, di privare i bambini delle relazioni sociali che sono alla base dello sviluppo psicomotorio. Negli ultimi giorni si è sentito tanto parlare dei test rapidi, dopo la presentazione del presidente della Regione, Luca Zaia, che si è autotestato. Ma lo strumento in uso nei drive-in per l’ambito scolastico non è lo stesso. Anzi: assomiglia piuttosto a

quello standard, anche se usato solo per una narice. Così molte mamme ne vogliono sapere di più.

LA LETTERA E c’è anche chi ha cominciato a scrivere, alla scuola, all’Usl 1 Dolomiti, al dipartimento che si occupa di Covid-19, all’assessore regionale alla sanità, per avere indicazioni in merito a come verrà effettivamente svolto il test rapido nelle scuole. Nello specifico, i genitori chiedono di capire se si tratta di un tampone nasale profondo o di qualcosa di meno invasivo come potrebbe essere un test salivare o un tampone nasale che non vada in profondità. Tanta preoccupazione è ben fondata e nasce dalle criticità riscontrate con alcuni bambini nell’esecuzione del tampone nasale profondo: ad alcuni è stato fatto sanguinare il naso, altri li hanno dovuti tenere a forza. «Abbiamo dovuto tenere il mio bambino di sei anni in due – racconta Alessia Costa – io le gambe

e l’infermiera mani e testa, mentre l’operatore faceva il tampone. Chiedo se sia effettivamente pensabile utilizzare quel tipo di tampone nelle scuole e cosa faranno gli operatori in caso di bambini non collaboranti. Visto come è stato svolto il tampone mercoledì, tante mamme dell’asilo hanno manifestato l’intenzione di ritirarli da scuola, questo con gravi ripercussioni sulla socialità dei bambini oltre che sulla vita delle famiglie». Se formalmente il ritiro dalla scuola dell’infanzia è abbastanza semplice, non lo è per la scuola primaria, che è scuola dell’obbligo. «In questo caso – aggiunge la mamma di San Pietro – chiediamo di metterci nelle condizioni di assolvere all’obbligo scolastico, fornendoci tamponi che siano effettivamente eseguibili senza dover traumatizzare i bambini o causar loro danni al naso. Purtroppo fin dall’inizio della pandemia i bambini non sono mai stati considerati e continuano a non esserlo: lo scandalo del-

la situazione a livello scolastico non sono i banchi con le ruote o gli insegnanti che mancano (è sempre capitato), il vero scandalo è che nessuno si sia posto il problema, da maggio in poi, che il tipo di tamponi attualmente in uso non va bene per i bambini».

LA RISPOSTA Situazione che sembra esser nota anche al Dipartimento di Prevenzione. «Sappiamo che in alcuni bimbi la somministrazione del test rapido è fastidiosa e a volte impegnativa – afferma il direttore, Sandro Cinquetti –. Aiuta l’ultima indicazione regionale che specifica la non necessità assoluta di sottoporre a test tutti i bimbi, ma quelli che hanno una sintomatologia più orientativa verso il Covid (ovviamente stiamo parlando di casi per la scuola non di contatti di caso che vanno sempre testati ndr). Sono in fase di sperimentazione abbastanza avanzata dei test nasali meno profondi e test salivari che, disponibili tra non molto, risolve-

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LA PROTESTA un genitore scrive alla Usl: questi tamponi sono troppo invasivi, c’è chi vuole ritirare i figli da scuola

LA LETTERA DI UNA MAMMA ALL’AZIENDA SANITARIA «LI DOBBIAMO TENERE A FORZA, A QUALCUNO È SANGUINATO IL NASO»

rebbero tutta la fascia pediatrica con facilità. Ma attualmente abbiamo due tipi di tamponi, antigenico rapido nasale e tampone nasofaringeo molecolare, ed entrambi hanno una certa invasività: lo capiamo bene. Dall’altro si risolve la sempre maggiore esperienza del nostro personale, che prende manualità. C’è da dire che quando si deve fare si fa. Il fastidio o il piccolo evento derivante da questa minima invasività non è un evento maggiore». © RIPRODUZIONE RISERVATA


IX

Feltre Feltrino

Venerdì 9 Ottobre 2020 www.gazzettino.it

Barricati per ore «Ecco perché lo abbiamo fatto» `I due feltrini in cella

per il caso del Boscariz rispondono al giudice FELTRE

L’INCIDENTE guidava ubriaco alle 5 di mattina e ha investito un gregge al Casonetto e ucciso 5 pecore: denunciato un 33enne feltrino

Ubriaco al volante investe gregge di pecore: fa strage `Il conducente della Mercedes aveva È accaduto ieri all’alba sul Casonetto Cinque ovini sono morti, 15 rimasti feriti un’alcolemia di 2,4: è stato denunciato `

FELTRE Ubriaco al volante si schianta all’alba contro il gregge di pecore: ne uccide 5 e ne ferisce una quindicina. Certo poteva andare molto peggio ieri mattina sul Casonetto se al posto degli ovini in carreggiata ci fosse stato un pedone o un ciclista, ma quanto accaduto lascia comunque sconvolti. Indagato per guida in stato di ebbrezza il conducente, un 33enne feltrino che era alla guida di una Mercedes. Ha perso auto e patente. Erano le 5 di ieri mattina quando l’auto condotta dal feltrino transitava sulla via Casonetto, quando arrivato all’altezza dell’Albergo Ristorante Sagittario si è trovato di fronte gli animali. Lo schianto è stato terribile: 5 capi sono morti sul colpo, altri 15 hanno riportato contu-

sioni varie. La macchina, nonostante la carrozzeria sia imponente e robusta ha il muso distrutto. Se fosse stato con un veicolo più piccolo si sarebbe fatto parecchio male anche il conducente. Invece gli è andata bene. Almeno per le conseguenze fisiche. Sul posto sono accorsi i carabinieri della stazione di Trichiana che hanno effettuato i rilievi. L’investitore è stato sottoposto ai controlli dell’alcoltest: alle 5 di mattina aveva un’alcolemia di quasi 5 volte il massimo consentito per legge. Ha soffiato 2,4 grammi di alcol per litro di sangue. A quel punto i militari hanno proceduto con la denuncia per guida in stato di ebbrezza, ritirato la patente e sequestrato il mezzo che era di proprietà del conducente. Intervenuto immediatamente anche il veterinario del’Usl 1 Dolomiti, che però non ha potu-

Ancora furti nel Feltrino. È accaduto mercoledì sera quando è arrivato l’allarme per una effrazione in un’abitazione di via Cal a Santa Giustina. Sul posto i carabinieri feltrini, che hanno effettuato il sopralluogo di furto e ricostruito l’accaduto. Ignoti, dopo aver forzato una porta finestra, sono entrati nella casa asportando gioielli del valore di circa 1000 euro. Il proprietario non era in casa: al suo rientro la brutta sorpresa. Sul colpo indagano i carabinieri.

to fare nulla per 5 ovini: le pecore erano morte sul colpo. Come prevede la procedura negli animali morti, di età superiore ai 18 mesi, il veterinario della Usl ha proceduto al prelievo di encefalo che poi sarà analizzato per studi statistici. Ha poi contattato una ditta che ha recuperato le carcasse per smaltirle. Gli altri capi traumatizzati e contusi, una quindicina, sono stati presi in carico dal veterinario privato dell’allevatore. Spetterà ora ai carabinieri, con i colleghi carabinieri forestali, verificare se c’erano eventuali anomalie nel tracciato seguito dal gregge. I rilievi dei militari ed i soccorsi dopo l’incidente sono durati a lungo ieri: alle 7.30 al passaggio dei primi pendolari erano ancora in corso e in tanti hanno visto la terribile scena. Olivia Bonetti

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Santa Giustina Ladri in un’abitazione, via con tutti i preziosi

Ex base Nato nel degrado, appello a Zaia `Il sindaco di Seren

chiede l’intervento di Luca Zaia SEREN DEL GRAPPA

Non si vede la luce in fondo al tunnel per l’ex base Nato sul Monte Grappa. I lavori di demolizione della struttura militare, che dovevano essere fatti ancora nel 2018 in occasione del centenario della Grande Guerra, non sono ancora partiti a causa di una serie di lungaggini politiche e burocratiche. Non ultimi gli avvicendamenti di governo che azzerano di fatto ogni volta la struttura di missione deputata a dare attuazione alle decisioni. Anzi, il ministro Guerini afferma alla camera dei deputati che il riavvio dell’iter avverrà entro l’anno, per cui per ora le ruspe rimarranno ferme. «Chiedo l’intervento del presidente Zaia, ne va del decoro di un luogo simbolo del Veneto», afferma il sindaco di Seren del Grappa Dario Scopel. Il parlamentare friulano Renzo Tondo, raccolte anche le

IL CASO la ex base Nato nel degrado, il sindaco si rivolge a Zaia

istanze di alcuni sindaci dell’area, ha deciso di sostenere con convinzione la battaglia per l’effettiva demolizione della ex base Nato situata in località Forcelletto, sul Grappa. La vicenda

è approdata mercoledì pomeriggio al Question Time di Montecitorio, dove il ministro della difesa Lorenzo Guerini, su interrogazione dello stesso onorevole Tondo, ha dato generiche rassi-

curazioni sul riavvio dell’iter entro la fine dell’anno. «Quanto è accaduto sinora è paradossale per non dire vergognoso - dice Scopel -. Ringrazio l’onorevole Tondo per il suo interessamento attivo. Sentite le parole del ministro Guerini non possiamo più attendere, né fare affidamento su generiche dichiarazioni d’intenti». Scopel, che è anche coordinatore provinciale di Forza Italia rilancia: «Faccio appello direttamente al presidente della Regione del Veneto Luca Zaia perché intervenga a sbloccare la situazione. Siamo di fronte ad uno stato di incuria e di degrado che rischiano di danneggiare gravemente e irrimediabilmente l’immagine di un sito di rilievo nazionale e internazionale, anche sul piano naturalistico (è di questi giorni la candidatura ufficiale del massiccio del Grappa a Riserva di biosfera Unesco). Chiedo dunque che il presidente Luca Zaia si attivi quanto prima per un’azione di pressing sul governo. Il Grappa è patrimonio ambientale, storico, culturale e anche turistico di tutto il Veneto e dell’Italia intera; occorre agire immediatamente». E.S. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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Simone De Dorigo resta in cella, l’amico Massimiliano Morava torna libero. I due feltrini che lunedì sera hanno tenuto sotto scacco un palazzo al Boscariz per 4 ore e hanno opposto resistenza ai carabinieri, ieri hanno parlato di fronte al gip Enrica Marson, nell’udienza di convalida che si è tenuta in carcere a Belluno. Hanno spiegato al giudice l’accaduto e in particolare Massimo Morava, con il suo avvocato Mario Mazzoccoli, ha raccontato la sua versione: la sua posizione infatti è decisamente marginale. Ha spiegato che la balestra e gli altri attrezzi non erano certo suoi. D’altronde chi aveva in mano quella balestra era Simone De Dorigo. Anche lui ieri è stato collaborativo, rispondendo al giudice con accanto il suo avvocato Marzia Ianese. Ma i fatti ricostruiti dai carabinieri, purtroppo, non lasciavano ampio margine. Il gip ha deciso per De Dorigo la misura cautelare del carcere, anche perché non ha un domicilio idoneo per i domiciliari. Morava invece è uscito con l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. Tutto era iniziato alle 19.35 di lunedì quando al 112 arrivava la chiamata della fidanzata di De Dorigo, che si era ritrovata l’uomo, in escandescenze, alla porta. I fatti sono avvenuti in una palazzina Ater al Boscariz, che subito si è riempita di deci-

ne di carabinieri. De Dorigo, 30 anni, e Morava, 27enne, erano chiusi nel garage dove c’era una bombola che avrebbero voluto far esplodere. La situazione richiedeva l’intervento di decine di carabinieri, compreso il negoziatore dell’Arma arrivato da Belluno e il supporto delle squadre speciali da Mestre. Alla fine i militari riuscivano ad ammanettarli, ma il De Dorigo avrebbe continuato a colpire tirando un calcio anche al comandante della Compagnia di Feltre, Luca Innelli, colpito al busto. Fortunatamente era protetto dai dispositivi che indossava e non è rimasto ferito. Il 30enne ha continuato a opporre resistenza, anche dentro la vettura protetta con la cellula di trasporto: con i piedi riuscito è riuscito a sfondare anche il vetro protettivo. © RIPRODUZIONE RISERVATA

IERI AL TERMINE DELL’UDIENZA IL 27ENNE È TORNATO IN LIBERTÀ, SIMONE DE DORIGO È RIMASTO IN CARCERE

DOPO L’ASSALTO i 2 di fronte al gip

Pornovendetta e frasi sessiste, ma nessuno ha chiesto scusa FELTRE Nessuno le ha chiesto scusa per aver condiviso, con commenti sessisti, quella foto intima. Uno scatto sexy fatto dal fidanzato di allora e destinato a rimanere privato, che nell’estate del 2019 è diventato praticamente pubblico in diverse chat di uomini feltrini. Eppure lei era lì, ogni giorno, dietro al bancone di quel bar di Feltre, a fare il suo lavoro e a servire i clienti con professionalità e gentilezza, nonostante tutto quello che stava accadendo. Quelli stessi clienti infatti dietro le sue spalle si scambiavano le immagini “incriminate”, in chat di ogni tipo. Gruppi con nomi di organi sessuali, o insospettabili come “Allerta meteo 2015”. Quando si è resa conto di quello che stava accadendo, per i sorrisini, i commenti sarcastici di qualcuno, è caduta in uno stato di grande prostrazione. Ma poi si è risollevata ed è rimasta dietro

LA BARISTA DI FELTRE HA DENUNCIATO AFFINCHÉ QUANTO ACCADUTO A LEI NON ACCADA AD ALTRI E CHIEDE GIUSTIZIA

quel bancone, ogni giorno a testa alta. Si è rivolta a un avvocato e ha denunciato, affinché quanto accaduto a lei non accadesse ad altre donne. Ora in 16, mariti, figli, anche un calciatore e un rugbista, vanno verso il processo per l’accusa pesante di revenge porn. Un reato introdotto nel luglio 2019 che punisce chi cede, pubblica o diffonde immagini o video di organi sessuali senza il consenso della persona interessata. L’ex fidanzato invece dovrà rispondere solo di diffamazione, in quanto la data in cui ci sono le tracce della foto sul telefonino dell’uomo è il 14 maggio 2019, quindi pre-legge revenge porn. La donna con l’avvocato Massimo Montino, è pronta a costituirsi parte civile in un eventuale processo e a raccontare in aula quello che ha passato, per salvare altre donne dalle sofferenze che ha patito. I danni subiti sono in via di quantificazione, ma ammonterebbero a migliaia di euro. I 16 indagati hanno ricevuto in questi giorni l’avviso di chiusura indagini e potrebbero chiedere di essere ascoltati dal pm. Ma c’è ben poco che potranno dire: forse si limiteranno quindi ad attendere in silenzio la scontata richiesta di rinvio a giudizio che arriverà dalla Procura. © RIPRODUZIONE RISERVATA


VIII

Treviso

Venerdì 9 Ottobre 2020 www.gazzettino.it

Cappelletto al Pd: «Io alla segreteria ora basta litigare» Il sindaco di San Biagio a urne chiuse esce allo scoperto «Ripartiamo dagli amministratori, io sono a disposizione» `

L’INTERVISTA TREVISO «Ripartire, ma senza litigare. Sottolineando le cose che ci uniscono piuttosto che quelle che ci dividono e valorizzando il lavoro degli amministratori, di chi sta continuamente a contatto col territorio. E, come sindaco, sono pronto a metterci la faccia per aiutare il partito». Alberto Cappelletto, primo cittadino di San Biagio, esce allo scoperto. A urne definitivamente chiuse osserva un Pd affaticato, che a Castelfranco si è battuto fino all’ultimo voto ma senza ottenere nulla, ridimensionato dallo tsunami Zaia che nella Marca ha colpito con più forza che altrove. E ritiene che non ci sia più tempo da perdere per far ripartire il partito: «E io ci sono», annuncia.

Cappelletto, La sua sembra una candidatura alla segreteria provinciale del Pd. «Sono a disposizione, non temo la contrapposizione o il dibattito interno. Ma non voglio entrare in conflitto con nessuno. Questo è il momento di riunire tutte le anime, non di farci la guerra» Quindi, si candida? «Servono figure in grado di far dialogare tutte le anime del partito. Non posso dire di essere io quello capace di fare un lavoro del genere, non sarebbe serio. Questo lo devono dire gli altri. Io possono solo ribadire che sono a disposizione per lavorare».

mentare bene quello che pensi, non basta parlare per spot o per slogan. E non sempre siamo riusciti a farlo». Da dove riparte il Pd trevigiano? «Gli amministratori sono una risorsa e penso che non sia affatto sbagliato tenere in maggior conto l’opinione di chi ha saputo ottenere un consenso popolare. E

poi mettiamo da parte le divisioni, andiamo oltre: litigare tra noi non serve a nessuno. Parliamo invece di cosa ci unisce, questa dovrebbe essere la base da cui prendere slancio. Il Pd è un partito importante, non rassegniamoci, non accontentiamoci di basse percentuali di consenso. Abbiamo ancora molto da dare. A Castelfranco Sartoretto ha recuperato più di duemila voti a Marcon, segno che una base elettorale da cui ripartire c’è». Però le ultime elezioni regionali, anche in provincia, dicono che la strada è tutta in salita. «Queste elezioni hanno premiato la persona penalizzando i partiti, tutti. Ha vinto Zaia, tanto per intenderci. Non a caso, in Campania, De Luca ha ottenuto percentuali simili. Oggi conta molto chi proponi».

A CASTELFRANCO Sartoretto

«IL NOSTRO ERRORE PIÙ GROSSO È LA COMUNICAZIONE: ABBIAMO BELLE IDEE MA NON SAPPIAMO TRASMETTERLE»

Quindi? Si riparte dai sindaci? «Certo, perché no? Non per parlare di me ma solo per fare un esempio: alle ultime comunali ho preso il 63%, non il 20. Avere qualcuno che sappia parlare al territorio, che sappia ascoltare i cittadini, è fondamentale. Non parlo di me, ma in generale: il Pd deve valorizzare le proprie risorse. E ce ne sono». Paolo Calia © riproduzione riservata

Qual è stato l’errore più grosso del Pd a livello regionale e locale? «Al di là della conflittualità interna che in un partito ci sta, direi la comunicazione. Abbiamo tante belle idee, tanti progetti ma non riusciamo a farci capire, troppo spesso non arriviamo alla gente». Al giorno d’oggi non saper comunicare è un limite non da poco. «Purtroppo sì. All’imprenditore, piuttosto che all’agricoltore o al lavoratore devi far arrivare messaggi chiari. Anche per dire un “no”. Ma devi farti capire e argo-

L’ULTIMO Cappelletto al congresso del Pd trevigiano nel 2017

IN PRIMA LINEA Alberto Cappelletto, il sindaco di San Biagio si propone per la segreteria del Pd

L’agroalimentare insorge 10mila pronti a scioperare LA PROTESTA TREVISO Il comparto è rimasto in

attività anche durante la fase più severa della pandemia e, tranne alcune eccezioni, il volume d’affari non ha subito la crisi di altri settori. Anche per questo i lavoratori dell’industria agroalimentare chiedono di rinnovare il contratto nazionale, finora sottoscritto solo da una minoranza delle associazioni imprenditoriali. A sostegno della rivendicazione i sindacati di categoria Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil hanno indetto 4 ore di sciopero: nella Marca l’astensione interessa potenzialmente circa 10mila addetti su 15mila totali e 350 imprese su 400. Il precedente accordo è scaduto a fine del 2019, dopo una lunga trattativa le parti hanno raggiunto un’intesa, ma il 31 luglio scorso la nuova versione è stata firmata solo da Unionfood, Assobirra e Ancit, tre delle 13 sigle aderenti a Federalimentare, l’organizzazione di settore di Confindustria. (nel Trevigia-

no ne fanno parte, ad esempio, l’Agricola Tre Valli di Vazzola, Doria, Forno d’Asolo, Pasta Zara). Da allora lo stallo non si è sbloccato. «Questi addetti hanno lavorato imperterriti in tutti gli scorsi mesi – sottolinea Michele Gervasutti, segretario della Uila Uil territoriale – dimostrando grande attaccamento alle loro aziende e contribuendo a far sì che tutti noi potessimo trovare sempre i prodotti alimentari. Ora è giusto e doveroso possano avere la dignità e le garanzie di un contratto rinnovato». I sindacati sottolineano come la gran parte delle aziende del settore possa vantare una buona redditività ed anche realtà in frenata durante il

NELLA MARCA INDETTE 4 ORE DI ASTENSIONE DAL LAVORO CONTRO IL MANCATO RINNOVO DEL CONTRATTO

lockdown perché più legate alle vendite a bar e ristoranti (come nel vitivinicolo), oggi siano in ripresa. «Diverse imprese hanno aggiornato le linee produttive per rispondere alla maggiore domanda da parte della gdo. Non ci sono alibi per chi non ha aderito al rinnovo», conferma Danilo Maggiore, segretario della Flai Cgil Treviso. In provincia sono ancora con il contratto scaduto i lavoratori di industrie come la San Benedetto (con uno stabilimento a Paese) e di ambiti come il vitivinicolo e il lattiero caseario. «Il settore locale è molto parcellizzato, con molte aziende tra 5 e 15 dipendenti. Per questo è ancora più importante la copertura del contratto nazionale», spiega Andrea Meneghel, numero uno della Fai Cisl Belluno Treviso. «Il testo rimane quello del 31 luglio, nessuna nuova trattativa», rimarcano i confederali. Che annunciano di essere pronti ad ulteriori iniziative, anche scendendo in piazza davanti alla sede di Assindustria. (M.Z.) © riproduzione riservata

Sommossa in carcere: dopo 7 anni il processo Addio a Cadamuro, anima LA RIVOLTA TREVISO Una vera e propria som-

mossa, accesa dall’insofferenza per le precarie condizioni in cui avrebbero vissuto i reclusi, quella andata in scena nella casa circondariale trevigiana di Santa Bona il 17 febbraio del 2013 e il cui bilancio fu di sette agenti di polizia penitenziaria feriti, una cella quasi interamente distrutta e nove arrestati. A sette anni da quella sera di violenza i responsabili della rivolta (uno è già stato espulso) sono a processo, accusati di danneggiamento, resistenza aggravata dall’uso delle armi e lesioni aggravate.

NOTTE DI VIOLENZA A dare fuoco alle polveri sarebbero state le proteste degli occupanti della cella numero 12

del carcere trevigiano che lamentavano il sovraffollamento e le condizioni di vita quotidiana divenute a loro dire insopportabili. La protesta degenerò velocemente in violenza: i carcerati infatti iniziarono a distruggere suppellettili e mobilio della cella, poi utilizzarono un materasso come ariete per cercare di sfondare la porta, che a quell’ora era chiusa. Gli agenti di Polizia Penitenziaria intervennero prontamente ma al loro arrivo furono letteralmente aggredite dai nove nordafricani, 8 marocchini e 1 tunisino che, per fare in modo che non riuscissero a entrare nella cella, scagliarono contro i poliziotti olio bollente. Gli agenti vennero anche bersagliati con suppellettili mentre da dentro la cella partiva una sorta di fuco di sbarramento utilizzando bombolette di gas del tipo che

viene usato in campeggio avvolte in stracci imbevuti di liquido infiammabile. Nel frattempo dalla cella attigua altri detenuti, anche questi stranieri, iniziavano a urlare per sostenere i rivoltosi e per chiamare anche il resto dei reclusi alla sommossa. Alla fine i poliziotti riuscirono a farsi strada nella cella ma la calma tornò solo un violentissimo confronto fisico, con i nove nordafricani che presero gli agenti della penitenziaria a cal-

SETTE AGENTI FERITI E UNA CELLA DISTRUTTA I NOVE DETENUTI RINVIATI A GIUDIZIO PER LESIONI AGGRAVATE E DANNEGGIAMENTO

ci e pugni prima di venire separati e portati in una zona di sicurezza, mentre gli agenti feriti venivano accompagnati in ospedale per essere visitati, medicati e dimessi con prognosi da 5 ai 10 giorni per le contusioni e lievi ustioni causate dall’olio bollente.

LE ACCUSE Per quei fatti tutti e nove erano stati denunciati e ora, a sette anni di distanza, dovranno affrontare un processo, in cui saranno difesi dagli avvocati Mauro Serpico, Carlo Cianci, Diego Melioli, Paola Miotti, Luca Motta, Alessandro Schillaci e Valentina Sartor. Alcuni di loro hanno completamente cambiato vita e oggi sono fuori dal carcere, lavorano e hanno una famiglia. Denis Barea © RIPRODUZIONE RISERVATA

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della Tipografia artigiana IL LUTTO TREVISO Leucemia fulminante: la

città dà l’addio a Pietro Cadamuro. L’uomo, che aveva sempre lavorato nella tipografia artigiana di famiglia, è fratello di Fernanda Cadamuro che con le figlie aveva tenuto in vita la Tipografia Artigiana di piazza Pola fino al dicembre 2019. Pietro, 73 anni, lascia la moglie Anna, i figli Fabio e Francesco, la nuora Stefania, i nipotini Emanuele e Lorenzo, la sorella, i cognati, le cognate ed i parenti tutti. Nel dicembre 2019 della Tipografia Artigiana aveva parlato tutta la città perchè dopo 83 anni di servizio la storica bottega aveva chiuso i battenti. Ad aprire era stato Dante Cappellazzo, marito di Fernan-

da. Poi una storia che intreccia la guerra e la rinascita di Treviso. E infine la resa, sotto il peso della modernità. Da mesi sulla vetrina è calato un sipario ecru. Quale futuro? Ancora nessuna notizia certa anche se si mormora che forse la tipografia potrebbe anche riprendere vita. (EF) © riproduzione riservata


XVII

Valdobbiadene Vidor Cison

Venerdì 9 Ottobre 2020 www.gazzettino.it

Sostituito Razzolini: giunta più rosa Il sindaco Fregonese ha nominato la 25enne Anna Vettoretti `Il vicesindaco, al posto del neo eletto consigliere regionale nuovo assessore a commercio, sport, decoro urbano e ambiente in lista con Fratelli d’Italia, sarà invece Pierantonio Geronazzo `

Nonni vigile il Comune alla ricerca di volontari

VALDOBBIADENE Con l’elezione a consigliere regionale di Tommaso Razzolini (Fratelli d’Italia) e l’incompatibilità con il suo ruolo di assessore e vicesindaco di Valdobbiadene (mercoledì ha dato le dimissioni), il sindaco Luciano Fregonese ieri ha ufficializzato le nuove nomine. Razzolini rimane sì consigliere comunale, ma la carica di vicesindaco passa ora all’assessore Pierantonio Geronazzo, già vice di Fregonese nel primo mandato, mentre al posto di Razzolini in giunta siederà la 25enne Anna Vettoretti. Dunque la squadra di giunta di Valdobbiadene si rinnova. E le donne salgono così a 4 sui 6 componenti, attestandosi tra le più rosa amministrazioni della provincia.

FARRA

LA SCELTA Il sindaco Luciano Fregonese ammette che non è stato facile individuare il nuovo assessore perché tutti i consiglieri di maggioranza lo avrebbero meritato quel posto. Alla fine ha scelto Anna Vettoretti, alla sua prima esperienza amministrativa, «una ragazza molto dinamica, impegnata nella comunità con la Pro Loco di San Giovanni, la sua frazione, studentessa universitaria, ma anche lavoratrice nell’azienda agricola di famiglia» sottolinea il sindaco. A Vettoretti, Fregonese ha assegnato le deleghe a commercio, sport, manifestazioni e decoro urbano che erano di Razzolini e gli ha ceduto la delega all’ambiente che era sua. Quanto al turismo, delega per la quale Razzolini nei sei anni e mezzo da assessore si è speso molto, il sindaco ha deciso di tenerla per sé. Rimangono inalterate le deleghe già assegnate, un anno e mezzo fa, agli altri assessori. Non è stato nemmeno facile indicare il nuovo vicesindaco: «Ho voluto ridare la delega a Pierantonio Geronazzo anche in virtù dell’esperienza fatta con lui nei 5 anni precedenti e inoltre, in questo ultimo anno e mezzo quando vice era Razzolini, Geronazzo – sottolinea Fregonese - non ha ridotto per niente

QUATTRO COMPONENTI DELL’ESECUTIVO SU SEI SONO DONNE: «BRAVE E COMPETENTI, DEDICANO MOLTO TEMPO ED ENERGIE ALL’AMMINISTRAZIONE»

IL MUNICIPIO Il sindaco ha provveduto alla sostituzione di Tommaso Razzolini nominando Abba Vettoretti e Pierantonio Geronazzo

la sua attività amministrativa. Per questo gli va dato il merito di non aver cambiato il suo impegno a favore della comunità, sebbene non più vicesindaco».

LA SQUADRA Fregonese plaude poi alle donne, salite ora a 4, che l’affiancano nella giunta: «Ho la fortuna di avere brave e competenti assessori donne che, nonostante gli impegni di famiglia e di lavoro, dedicano parecchio tempo all’amministrazione comunale». Quanto al nuovo incarico di Razzolini, il primo valdobbiadenese a sedere in consiglio regionale, Fregonese è sicuro che anche in Regione il 30enne saprà dare il meglio di sé così come fatto negli ultimi anni nella sua Valdobbiadene. «Spiace non averlo più come assessore – ammette -, ma avrò modo ancora di lavorare con lui in tante nuove esperienze. E per noi tutti è un orgoglio che sia stato eletto consigliere regionale». Claudia Borsoi © RIPRODUZIONE RISERVATA

Entra dal parrucchiere e ruba 250 euro dal suo portafogli: scoperto e denunciato VIDOR Entra nel negozio di un parrucchiere di Vidor e ruba 250 euro dal suo portafoglio. Il ladro è però stato incastrato da due testimoni oculari. L’uomo, un 38enne di Asolo, è stato denunciato così denunciato a piede libero dai carabinieri di Col San Martino. Il furto risale a sabato scorso quando il 38enne, C.M. le sue iniziali, si è intrufolato nel salone in pieno centro a Vidor. Probabilmente sapeva come e dove colpire, visto che una volta all’interno dell’esercizio commerciale è andato a colpo sicuro. Ha puntato il bancone, ha preso il portafogli del parrucchiere, ha infilato in tasca 250 euro e si è dato alla fuga a piedi. La sua azione non è però passata

inosservata: due clienti, rimasti sorpresi da quanto stava accadendo, hanno avvisato il titolare solo a furto compiuto. Il ladro aveva impiegato solo qualche secondo per mettere a segno il colpo, ma quel piccolo lasso di tem-

po è bastato per permettere ai carabinieri, subito chiamati dalla vittima, di identificare l’autore. Ora dovrà rispondere del reato di furto aggravato. Vera Manolli © RIPRODUZIONE RISERVATA

LE INDAGINI Sono state svolte dai carabinieri di Col San Martino

Il Comune di Farra di Soligo cerca nonni vigile, uomini e donne dai 55 ai 70, in pensione o in attesa di pensione, che vogliano mettersi a disposizione per il servizio di vigilanza dei bambini all’ingresso e all’uscita da scuola. L’amministrazione comunale, per la prima volta, ha deciso di affidarsi ai nonni vigile divenuti già in molti comuni un’insostituibile risorsa. Sul sito internet del Comune è stato pubblicato l’avviso con i requisiti necessari per partecipare alla selezione e il modulo con cui candidarsi (maggiori informazioni possono essere chieste alla segretaria 0438.901500). «Come amministrazione – sottolinea il vicesindaco Michele Andreola - abbiamo messo in campo tutti gli sforzi possibili per sostenere il riavvio delle scuole e abbiamo considerato di fondamentale importanza anche impegnarci sul fronte della sicurezza: per questo abbiamo deciso di investire nella ricerca di nonni vigile, che possano supportare il lavoro della polizia locale, in particolare vigilando gli alunni negli attraversamenti stradali posti all’ingresso o nelle vicinanze delle scuole primarie e secondaria di primo grado». Sempre in tema scuola, l’amministrazione ha aperto il bando (lo si può consultare sul sito internet dell’ente) per il conferimento delle borse di studio agli studenti che nell’anno scolastico 2019-20 si sono distinti per profitto. Possono candidarsi entro l’11 novembre gli alunni della scuola media che hanno ottenuto una valutazione finale pari a 10, gli studenti delle superiori con una media dei voti pari o superiore a 8,5, i diplomati con punteggio pari o superiore a 95 e i laureati con voto pari o superiore a 105/110. C.Bor. © RIPRODUZIONE RISERVATA

L’arte di allevare i bachi da seta rivive con Mirka e Marzia CISON Diecimila bachi da seta che costruiscono il loro bozzolo in questi giorni. Non era mai successo prima d’ora e la notizia sta facendo rapidamente il giro dei social. Se n’è accorto per primo il presidente del Veneto, Luca Zaia, che l’ha messa in evidenza con un post sul suo profilo. Mirka Biz, già salita agli onori delle cronache durante il lockdown per aver tessuto mascherine (quando non si trovavano) per tutta la frazione di Mura di Cison di Valmarino, assieme all’amica Marzia Barzotto hanno tentato l’impossibile. E in questi giorni, in una soffitta di Tovena, si sono trovate davanti lo spettacolo delle decine di mi-

gliaia di bachi che arrampicandosi su un moderno “bosco” fatto di ruote appositamente disegnate hanno iniziato a chiudersi nel bozzolo.

possibile e non vi dico la difficoltà, la pioggia che io e Marzia abbiamo preso per recuperare la foglia. Oggi siamo felici che questo nostro esperimento abbia dato questo risultato, eravamo entrambe commosse quando abbiamo visto i primi bozzoli».

L’IMPRESA Solitamente i bachi filavano e si sviluppavano fino al bozzolo in poco meno di due mesi partendo da maggio. Mai prima d’ora era stato sperimentato un allevamento settembrino, anche per la difficoltà di reperire le foglie di gelso di cui i “cavalier” (questo il nome in dialetto) sono ghiotti. «Abbiamo dovuto fare i salti mortali - afferma Mirka Biz - Per fortuna che i contadini locali si sono prodigati ad aiutarci nell’impresa segnalandoci dove potevamo reperire la foglia. Abbiamo tentato l’im-

I BOZZOLI

L’ALLEVAMENTO Le ruote create per permettere ai bachi di ciudersi nel bozzolo da Mirka Biz ( a sin.) e Marzia Barzotto ( a des.)

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I bozzoli verranno consegnati quanto prima alla Crea, un istituto di Padova che sta studiando il ritorno a uno degli allevamenti che fin dall’inizio del secolo nel Veneto ha rappresentato un punto fermo per migliaia di famiglie. Un investimento che allora permetteva di massimizzare in poco tempo un guadagno cospicuo e regalava ai contadini un gruzzolo con il

quale pagare le spese, organizzare doti per le spose o per mettere da parte qualche soldo per i tempi difficili. Tutto era terminato alla fine degli anni Settanta, quando per ragioni legate forse all’inquinamento i bachi smisero di filare. L’esperimento di Mirka e Marzia apre nuove frontiere: la sperimentazione dell’uso della seta dei bozzoli oggi è rivolta principalmente a usi farmaceutici ed estetici e non più alla filatura di pregiati tessuti. «Un’attività che in parte oggi si è persa, ma che si può vedere ancora a “La Casa di Seta” di Marzia Barzotto e Mirca Biz a Cison di Valmarino» ha scritto Zaia nel suo post esortando ad andare a visitare l’allevamento. Pio Dal Cin © RIPRODUZIONE RISERVATA


XVI

Riviera

L’ASSESSORE Dopo il successo elettorale: «Restituire al Comune quel ruolo di guida che è stato in parte perso»

del Brenta

Venerdì 9 Ottobre 2020 www.gazzettino.it

mestrecronaca@gazzettino.it

«Dolo “città intelligente”, puntiamo sulla tecnologia» Matteo Bellomo annuncia l’introduzione `L’amministrazione si batterà per l’ospedale di nuove strategie a servizio del cittadino e per la riapertura del casello di Roncoduro `

Tre morti in strada A Mira riesplode il caso sicurezza `Il

sindaco annuncia interventi a Marano e in altre frazioni

GIUNTA AL LAVORO Delle sei amministrazioni che sono andate al voto il 20 e 21 settembre solo a Dolo si è imposta una coalizione di centrosinistra. Un risultato non scontato visto che nella stessa sessione le liste di Zaia e della Lega hanno ottenuto un largo consenso. Il voto comunale, tuttavia, non è stato così contraddittorio come potrebbe apparire perché a livello locale contano più le persone che gli schieramenti, come sottolinea anche il riconfermato assessore Matteo Bellomo, che ha lavorato a fianco del sindaco nel costruire la squadra: «La vittoria di Dolo, in controtendenza rispetto allo scenario regionale, ha premiato la buona amministrazione prodotta in questi anni. Oltre alla gestione delle emergenze tornado, immigrati e covid, l’amministrazione ha scelto di investire fortemente su Dolo, Arino e Sambruson in una scala sovra-comunale con l’obiettivo di restituire al nostro Comune quel ruolo di guida che, nel corso degli anni, è stato in parte perso». «Accanto a questo - prosegue Bellomo siamo riusciti a scongiurare due minacce importanti per il nostro territorio: il passaggio della ‘Romea Commerciale’ per Sambruson e la realizzazione del polo commerciale di Veneto City, che avrebbe desertificato il nostro centro. Ed è proprio, invece, sul centro, con il sostegno al commercio, sul recupero del patrimonio artistico e architettonico, sulla promozione di eventi culturali di qualità regionale e nazionale che abbiamo investito e continueremo ad investire con determinazione».

PRIMI INTERVENTI Quali i primi interventi? «Siamo determinati ad introdurre nuove tecnologie a servi-

L’ALLARME Due incidenti mortali a distanza di poco più di una settimana nelle strade di Mira hanno destato preoccupazioni e critiche sulla pericolosità di alcune arterie locali. Prima il decesso di Giovanni Mescalchin, 80 anni, investito da un auto in bicicletta, a Mira Porte, poi, il 3 ottobre, il tragico frontale di Marano nel quale ha perso la vita Raffaella Cordì, 22 anni; infine la morte di Gabriella Causin, 79 anni, in coma per 40 giorni dopo l’incidente che aveva subito in via Trasievoli a Borbiago. Tre vicende che fanno riflettere, soprattutto a Marano dove da anni i residenti chiedono strade più sicure.

INTERVENTI IMMINENTI I PIANI DELL’AMMINISTRAZIONE Una veduta della città; in alto l’assessore Matteo Bellomo.

ascoltare il giuramento di fedeltà alla Costituzione da parte del sindaco. «Ringrazio i nostri elettori – ha evidenziato Alberto Polo - Ora dovremo impegnarci per guadagnare la fiducia anche di quanti non ci hanno scelto, avendo sempre come stella polare il benessere della comunità». Il Consiglio sarà aperto al pubblico, naturalmente nel rispetto delle norme per il contenimento del Covid–19. All’odg pure la designazione dei capigruppo, l’elezione della Commissione elettorale e la nomina dei rappresentanti in seno all’Unione ‘Città della Riviera del Brenta’. (L.Per.)

zio dell’ambiente, per la diffusione delle energie rinnovabili, per la creazione di una ‘Città intelligente’ capace di migliorare la vita di tutti i cittadini e rendere maggiormente accessibile e veloce la macchina comunale attraverso il dialogo, la valorizzazione della risorsa ambiente, del decoro, della pulizia, della cultura». E nel corso del quinquennio come agirete? «Il consolidamento del ruolo di Dolo dovrà avvenire attraverso la battaglia per l’ospedale, quella per la riapertura del casello autostradale di Roncoduro. Dovremo avere capacità di dialogo, anche a livello europeo, per progetti di area vasta in termini di mobilità, turismo, commercio, lavoro, recupero del patrimonio pubblico e incentivo al rilancio di quello privato». Lino Perini

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Dolo

Martedì si terrà il primo Consiglio Martedì 13 ottobre è previsto l’insediamento ufficiale del nuovo consiglio comunale. Oltre al riconfermato sindaco Alberto Polo saranno nominati il vicensindaco Gianluigi Naletto e gli assessori Cristina Nardo, Chiara Iuliano, Giorgia Maschera e Matteo Bellomo che saranno i componenti della giunta. La convocazione è per le 18.30 nella barchessa di Villa Concina, sede d’eccezione per il primo appuntamento della nuova assemblea, chiamata a valutare le condizioni di candidabilità, eleggibilità e compatibilità del primo cittadino e dei consiglieri e ad

Oltre mille preferenze per la Universi CAMPOLONGO MAGGIORE La vicesindaco di Campolongo Maggiore, Serena Universi, fa il pieno di voti alle elezioni regionali e ora, anche se non eletta, guarda al futuro. In corsa dalla Giunta di Zampieri anche l’assessore Raffaella Gobbi, nemmeno lei entrata in assemblea. Universi, sulla scia del successo avuto dalla lista Zaia per la quale era candidata, ha preso 1.102 preferenze, per la maggior parte dai suoi concittadini; Gobbi – assessore al Bilancio - nella lista della Lega ha ottenuto 383 voti. Soddisfatta del risultato ottenuto, Universi ringrazia i suoi concittadini e guarda al futuro e forse alle prossime comunali

VICESINDACO Serena Universi

del 2021. «Ho riflettuto sulla mia sconfitta alle regionali – affer-

ma Universi - considerandola però una vittoria per aver ottenuto un risultato eclatante nel mio paese: il lavoro che ho fatto durante questi anni è servito per far sì che la comunità creda in me. Questo lo considero un punto di partenza anche perché dai voti di Campolongo riparto con l’obiettivo di ricambiare la fiducia dimostrando di essere presente sempre e vicina a ogni richiesta di aiuto, continuando il mio operato«. «Questa esperienza - conclude Universi - mi ha fatta crescere, come persona ma anche come politica, la forza che ho acquisito la userò per combattere le prossime battaglie». g.bort. © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIANIGA IN VILLA DOCUMENTARIO SULLA GRANDE GUERRA Verrà allestito, in attesa della commemorazione del 4 novembre, un vero e proprio campo militare della Grande Guerra sabato 10, alle 14, al parco di villa Querini–Calvara Pinton a Pianiga: verranno effettuate delle riprese per realizzare un cortometraggio in memoria dei caduti della 1. Guerra Mondiale con attori e comparse in costumi e divise d’epoca. Sarà possibile seguire lo svolgimento delle azioni, che partiranno dalla villa per arrivare con il picchetto d’onore davanti al monumento ai Caduti di piazza San Martino. Le riprese cinematografiche saranno effettuate da Adriana Riondato; l’operazione è organizzata grazie alle

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«Sul tema della sicurezza stradale l’impegno è e sarà alto – assicura il sindaco Marco Dori - L’incidente di sabato in via Bacchin, a Marano, ha colpito tutti, a prescindere dalla dinamica. Con la Città Metropolitana, ente competente, da tempo abbiamo avviato un confronto sulla messa in sicurezza delle strade e sulla mitigazione della velocità. Ho già inviato una nuova richiesta al sindaco della Città Metropolitana Luigi Brugnaro per portare avanti alcuni punti rimasti in sospeso. Di recente con Città Metropolitana è stato siglato un accordo che prevede la realizzazione di un’isola spartitraffico a Marano, di fronte alle scuole, per ridurre la velocità e proteggere i pedoni. E lo stesso abbiamo ottenuto per Piazza Vecchia e Portomenai, dove verranno saranno messi in sicurezza dei passaggi e sarà realizzata una rotonda». Mira ha anche chiesto a Veneto Strade una serie di inter-

associazioni “Uniti nella memoria”, “Amici del Teatro” e “Riviera al fronte”. In caso di maltempo le riprese saranno spostate a sabato 17. (S.Zan.)

CAMPONOGARA LIBRO SUL MAESTRO GASTONE BRUSEGAN “Una vita in la” è il libro che Maria Teresa Brusegan ha scritto e dedicato a suo padre Gastone, noto accordatore di pianoforti di Camponogara. Sarà presentato al teatro Dario Fo, sabato 10, alle 18 (posti limitati nel rispetto delle norme anti Covid-19, prenotazione richiesta). Maria Teresa attraverso testimonianze e ricordi, racconta Gastone Brusegan come uomo e maestro d’arte in una vita dedicata alla musica. (G.Bort.)

venti lungo la nazionale, alcuni già realizzati. «Servono risposte anche sulla ciclabilità – incalza il sindaco - come ad esempio su via Boldani e il completamento della ciclabile dalla rotonda Bacchin al centro di Marano, che mi risulta essere in gara. Come si vede, ci sono molti interventi che vanno proprio nella direzione della sicurezza. Diverse segnalazioni di velocità eccessiva sono state affrontate proponendo anche soluzioni provvisorie che hanno dato dei risultati e che diventeranno stabili, come in via Delle Porte e in via Malpaga, o l’interdizione delle strade ‘scolastiche’». Il sindaco ha anche annunciato l’intenzione di predisporre il divieto di transito dei mezzi pesanti per ridurre il traffico nei centri abitati. Luisa Giantin © RIPRODUZIONE RISERVATA

Il M5s: «Basta tragedie annunciate bisogna agire» MIRA Il M5s di Mira annuncia un’interpellanza per affrontare il tema delle sicurezza nelle strade. «La morte di Raffaella Cordì è solo una tragedia annunciata – affermano i consiglieri pentastellati Sabrina Cervi, Michele Pieran e Elisa Benato - I pericoli di via Bacchin erano stati più volti segnalati dai cittadini. È necessaria un’attenzione particolare non solo al caso specifico, ma da estendere a tutto il territorio. Ci sono intere aree dimenticate, come Giare, isolata dalla famigerata “Romea”». «Come consiglieri - concludono i tre - ci impegneremo affinchè vengano affrontate tutte le criticità; e su via Bacchin l’amministrazione si deve impegnare ad esaudire richieste di messa in sicurezza». (L.Gia.) © RIPRODUZIONE RISERVATA

DOLO LAVORI IN CORSO IN VIA STRADONA Sono in corso in via Stradona, arteria che collega Sambruson di Dolo a Mira (foto), lavori di asfaltatura curati della Città Metropolitana. Le operazioni sulal Sp 22 dureranno alcuni giorni. L’importo degli interventi ammonta a 200.000 euro. Durante l’intervento il traffico sarà soggetto a senso unico alternato gestito movieri. (L.Per.)


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Nordest

PEDEMONTANA, DISSEQUESTRATO IL CANTIERE La Procura di Vicenza ha dissequestrato il cantiere della Spv sulla canna sud, lato Castelgomberto, avvenuto nel 2017 per un cedimento vicino al torrente Poscola

Venerdì 9 Ottobre 2020 www.gazzettino.it

Regione, portavoce unico per la Lega I 3 gruppi che fanno riferimento al Carroccio avranno il loro `Toto-giunta: chi sale e chi scende, provincia per provincia. capogruppo, ma il coordinatore dei 34 consiglieri sarà uno solo Il futuro ruolo di Marcato, 3 in corsa per fare il vice, il caso Pan `

IL TOTONOMI VENEZIA In consiglio regionale del Veneto ci sarà uno speaker unico per i 34 eletti della galassia leghista. I tre gruppi - Zaia Presidente, Lega, Veneta Autonomia - avranno ciascuno un capogruppo, ma uno dei tre sarà poi il coordinatore unico. Un ruolo non di poco conto, sia dal punto di vista politico che amministrativo, che infatti entra di diritto nel risiko della formazione della nuova giunta regionale. Il governatore Luca Zaia l’altro giorno, in diretta social e televisiva dall’Unità di crisi della Protezione civile di Marghera, ha invitato i suoi a darsi una calmata: «Vedo tanti appetiti, serve umiltà». Contattato ieri dal Gazzettino, si è trincerato dietro a un no comment: «Chi vivrà, vedrà». I tempi però stringono. L’insediamento del consiglio regionale è ipotizzato per giovedì 15 ottobre. Il giorno dopo, venerdì 16, o al massimo sabato 17, Zaia potrebbe comunicare la sua nuova giunta. E scontentare un bel po’ di gente.

to (difficile però che Zaia si porti in giunta un condannato in primo grado per firme false elettorali), ma anche sul veneziano Raffaele Speranzon. Dicono che Forza Italia, che ha 2 consiglieri, non entrerà in giunta anche se Zaia ha stima di Elisa Venturini sin dai tempi dell’alluvione del 2010, quando la forzista era sindaco di Casalserugo. Il punto è che il secondo consigliere è il veronese Alberto Bozza, “sponsorizzato” da Flavio Tosi. E questo escluderebbe un incarico a Venturini perfino in ufficio di presidenza.

oppure un ritorno in giunta. Ad ambire a diventare assessore è Nicola Finco.

VICENZA

TREVISO

Tornando alla galassia leghista, in terra berica la situazione è fluida. Si dà per certa la riconferma di Manuela Lanzarin, che lascerebbe il posto a Milena Cecchetto, ex sindaco di Montecchio Maggiore. Due possibilità per Roberto Ciambetti: di nuovo presidente del consiglio

Tant’è, ad aspirare sono in parecchi. C’è l’assessore uscente al Turismo Federico Caner. L’ex capogruppo zaiana Silvia Rizzotto, che però è arrivata quarta su cinque. RadioLega racconta che l’outsider potrebbe essere Sonia Brescacin che ha fatto il record di preferenze e però ha

BELLUNO In pole position Gianpaolo Bottacin, anche se i rumors di Palazzo non escludono un recupero di Franco Gidoni, non eletto. Zaia, del resto, ha sempre detto che non ci sono rendite di posizione per gli assessori uscenti. Sta di fatto, però, che il risultato di Bottacin a Belluno non ha precedenti: oltre 9mila voti su una popolazione di appena 200mila abitanti.

un problema: è di San Vendemiano, compaesana del governatore. Due dello stesso municipio sarebbe un eccesso. E c’è Alberto Villanova, presidente uscente della commissione Cultura. Da considerare anche le surroghe: se in giunta entrasse un eletto della lista Lega (Caner o Marzio Favero), in consiglio entrerebbe Giampiero Possamai, che è il primo dei non eletti. Viceversa, in lista Zaia Presidente il subentrante sarebbe Stefano Busolin rimasto fuori a vantaggio di Nazzareno Gerolimetto per una manciata di voti. Ma la vera domanda è: Treviso avrà un solo assessore o due? Con 9 caselle e 7 province, ci saranno 5 province con un solo assessore e 2 che raddoppieranno. Vicenza, Treviso o Padova?

PADOVA Scontato che l’assessore uscente Roberto Marcato non farà il consigliere semplice (e c’è

LE CASELLE I posti disponibili sono 10. La galassia leghista ne avrà 9, il decimo andrà a Fratelli d’Italia, che porta a Palazzo Ferro Fini 5 consiglieri. In lizza c’è Elena Donazzan, di cui Zaia ha sempre avuto stima: «Rompiscatole ma grande lavoratrice», ha detto della vicentina in più occasioni. Nel partito di Giorgia Meloni ci sono però forti pressioni territoriali sul veronese Daniele Pola-

NODO DA SCIOGLIERE: A QUALE TERRITORIO TRA PADOVA, TREVISO, VERONA E VENEZIA ASSEGNARE DUE ASSESSORI?

IL DEBUTTO VENEZIA La consegna della spillina in oro da parte del segretario generale Roberto Valente, i documenti da compilare, le foto. L’emozione delle new entry, la padronanza dei “vecchi”, anche la felicità di chi, come il trevigiano Nazzareno Gerolimetto, ha festeggiato il compleanno iniziando il secondo mandato quando inizialmente pensava di non avercela fatta. Ieri sono iniziate le operazioni di “accreditamento”, vale a dire che i consiglieri regionali eletti lo scorso 20 e 21 settembre si sono presentati a Palazzo Ferro Fini e si sono “registrati”. A causa dell’emergenza sanitaria le operazioni sono state divise in due giornate: ieri è toccato ai leghisti, oggi sarà la volta di Forza Italia, Fratelli d’Italia e poi tutta l’opposizione. In realtà ci sarà una coda delle operazioni la prossima settima-

LA REGISTRAZIONE I nuovi consiglieri regionali ritirano la documentazione

Le foto, la spillina, le carte La prima seduta giovedì 15 na, per la precisione il giorno stesso dell’insediamento del consiglio, quanto meno per le foto di rito. Oltre al governatore Luca Zaia, il set fotografico sarà mantenuto anche per Gianpaolo Bottacin che ieri si è presentato a palazzo in tenuta “da Vaia”, pullover e giubbo sportivo, mentre l’etichetta impone per i consiglieri almeno la giacca.

LA RETTIFICA La convocazione della prima seduta del consiglio regionale dovrebbe partire oggi, sempre che dalla Corte d’appello arrivi la rettifica delle preferenze ottenute dai consiglieri padovani: il Tribunale di Padova ha ammesso infatti l’errore nella trascrizione delle preferenze, raddoppiate a tutti, e la Corte d’Appello ha preso atto

Il rendiconto

Rappresentanza ecco le spese dei vertici

VENEZIA `Ultimi giorni di lavoro per

l’ufficio di presidenza di Palazzo Ferro Fini. In base alla modifica della legge elettorale approvata nel 2018, i vertici della decima legislatura resteranno in carica fino all’insediamento della nuova consiliatura, anche se l’unico rieletto è il presidente uscente Roberto Ciambetti (in foto). Dei suoi due vice, l’uno (Bruno Pigozzo) non si era ricandidato e l’altro (Massimo Giorgetti) non è stato riconfermato, così come i due segretari Simone Scarabel e Antonio Guadagnini. Ad ogni modo è tempo di rendiconti per l’organo, anche per quanto riguarda le spese di rappresentanza. Nel 2020 sono stati risparmiati 23.607,50 euro, su un importo impegnato di 28.400. A documentare uscite sono stati solo il leghista, ora zaiano, Ciambetti (2.254,40 euro) e l’fdi Giorgetti (2.538,10). Gli scontrini allegati dal presidente documentano esborsi per «forme di ristoro finalizzate all’ospitalità o conseguenti ad eccezionali attività istituzionali», quelli presentati dal suo vice pure per «manifestazioni di saluti o di auguri, anche accompagnate da piccoli doni, in occasione di eventi particolari». (a.pe.) © RIPRODUZIONE RISERVATA

dello svarione, limitandosi però ad annunciare una letterina di rettifica che sarà allegata alla precedente proclamazione degli eletti. Il corretto numero di preferenze, infatti, non cambia l’ordine dei consiglieri. Una correzione è attesa anche dal Tribunale di Venezia che ha abbassato i voti personali nella lista di Fratelli d’Italia (Raffaele Speranzon ne ha “persi” più di mille).

INIZIATE LE OPERAZIONI DI “ACCREDITAMENTO” PER I NEO ELETTI. LA CORTE D’APPELLO RETTIFICA LE PREFERENZE DI PADOVA E VENEZIA

chi ipotizza anche il ruolo di presidente del consiglio regionale al posto di Ciambetti o di speaker politico), sono in lizza Fabrizio Boron e Luciano Sandonà. Difficile un ripescaggio di Giuseppe Pan: sarebbe la seconda volta che verrebbe nominato senza essere stato eletto, senza contare che in casa della Lega c’è chi ha fatto i conti e sottolineato che, pur da assessore ad Agricoltura, Caccia e Pesca, ha preso meno voti del 2015. Ma siccome mai dire mai, se Zaia riconfermasse sia Marcato che Pan, in aula entrerebbe il commissario della Lega padovana Filippo Lazzarin, unico dei vari segretari candidati. Anche questa sarebbe una novità. L’ex vicepresidente Gianluca Forcolin sarebbe ancora in ballo, anche se ad opporsi alla sua nomina sarebbero proprio esponenti del Veneto Orientale. C’è Francesco Calzavara, uomo che Zaia conosce da tempo. Ma non è escluso che stavolta il governatore peschi nel Veneziano. Difficile da credere, ma il più gettonato era il giovane nuovo vicesindaco di Luigi Brugnaro, Andrea Tomaello.

ROVIGO L’assessore uscente Cristiano Corazzari ha fatto incetta di voti ed è dato tra i favoriti, anche se c’è chi non esclude una nomina esterna. Potrebbe essere una donna.

VERONA Elisa De Berti è data per certa. Circola anche il nome del presidente di Acque Veronesi Roberto Mantovanelli, pare “sponsorizzato” dal segretario della Lega Lorenzo Fontana. De Berti, tra l’altro, è con Bottacin e Lanzarin tra i papabili alla vicepresidenza. Più di Padova, Vicenza, Treviso e Venezia, Verona può ambire ai 2 assessori. Alda Vanzan © RIPRODUZIONE RISERVATA

LA DATA Se, dunque, oggi partirà la lettera di convocazione da parte del presidente uscente Roberto Ciambetti, il primo giorno utile per l’insediamento sarà giovedì 15 ottobre. A presiedere la prima seduta sarà il consigliere anziano Fabiano Barbisan (Zaia Presidente), mentre nei panni di consiglieri segretari saranno i due più giovani, il trevigiano Tommaso Razzolini (FdI) e la veronese Alessandra Sponda (Zaia Presidente).

DISTANZIATI Una volta nominata la giunta, con le dimissioni degli assessori da consiglieri e le surroghe, l’assemblea si comporrà non di 51 ma di almeno 60 persone, più il personale di servizio. Causa Covid, l’ipotesi, come avvenuto la scorsa estate, è di dividere i consiglieri: un po’ in aula, un po’ in altre stanze del palazzo. Al.Va. IL SET Foto di rito a Palazzo Ferro Fini per i consiglieri appena eletti

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del NordEst

ANNO 134- N° 239

VENEZIA MESTRE

Venerdì 9 Ottobre 2020

Chioggia/Mira Le rapine degli ex carabinieri condannati all’ergastolo

Le idee

La burocrazia, primo nemico da abbattere per ripartire Paolo Balduzzi ra le poche certezze della vita, vi sono i grandi proclami con cui la politica accompagna le proprie riforme: un fisco più equo, la lotta all’evasione, più lavoro, meno burocrazia. I giorni che precedono la presentazione della Legge di bilancio ne sono pieni. E anche questo 2020 non è da meno. Ma poiché questi proclami alimentano la stessa politica, è spesso difficile vedere uno di questi obiettivi davvero realizzati. Nello specifico, e a dire il vero nonostante gli sforzi negli ultimi dieci anni dei ministri Brunetta e Madia, la promessa che a breve la burocrazia sarebbe diventata più efficiente non è mai stata mantenuta. Nella scorsa primavera ci siamo illusi che qualcosa potesse cambiare: l’emergenza coronavirus ha infatti dimostrato che ciò che prima sembrava impossibile improvvisamente era diventato la normalità: il lavoro da casa, l’istruzione a distanza, perfino minori vincoli burocratici. Una mera illusione. Col passare del tempo e con l’allentamento – tristemente solo temporaneo - dell’emergenza sanitaria, non sono tornate come erano prima solo abitudini e attività, ma si sono riproposti anche i soliti vecchi problemi. E abbiamo scoperto che la diffusione e la pervasività dell’apparato burocratico sono sopravvissute anche all’emergenza sanitaria. Il problema non nasce certo oggi. Segue a pagina 23

T

Ciclismo Giro d’Italia, la fuga solitaria del vicentino Zana in ricordo del nonno

L’inaugurazione Treviso-Ostiglia, un percorso religioso sull’ex linea ferroviaria De Min a pagina 14

Amadori a pagina XV

www.gazzettino.it

Tavosanis a pagina 20

Contagi-record, picco al Sud Impennata in Italia: +21%. Preoccupa il caso `Anche a Nordest dati in crescita: 643 in più Campania: molti positivi con pochi tamponi Allo studio del governo nuovi provvedimenti `

Calcio. Anche Nainggolan e Gagliardini

L’Italia in un solo giorno segna un + 21% di nuovi positivi, toccando quota 4.458 senza che vi sia stato un aumento significativo di tamponi. A preoccupare alcune aree del Sud, in particolare la Campania che appare fuori controllo: oltre al record di nuovi positivi in un giorno, raggiunge quei numeri con un numero inferiore di tamponi. Picco anche a Nordest: +643 casi (di cui 533 in Veneto) anche se al 95% senza sintomi. Il governo intanto studia nuovi interventi. «Rafforzare la leale collaborazione», è l’appello del ministro Boccia ai governatori. Evangelisti e Gentili a pagina 4

Il virologo Palù

«Il virus? Si è adattato a noi per questo è meno violento» Dunque in Veneto ora ben 9 positivi su 10 sono asintomatici, solo il 6,6% è ricoverato e solo il 7,6% dei degenti è in terapia intensiva. Cos’è successo al virus che sette mesi fa riempiva gli ospedali? «I virus pandemici che hanno una letalità

relativamente bassa cercano di trovare il loro adattamento nell’uomo: in quanto parassiti obbligati, non hanno interesse a uccidere l’ospite e quindi a estinguersi a loro volta», risponde il virologo Giorgio Palù. Pederiva a pagina 3

Lega, portavoce unico in Regione Giunta: le conferme e le sorprese Veneto, per i 34 eletti dell’area del Carroccio un solo “speaker”

`

Inter, raffica di positivi: adesso trema la serie A EPIDEMIA Ibra e Duarte non si sono ancora negativizzati, virus in corso anche per Bastoni, Skriniar e da ieri anche Nainggolan e Gagliardini. Asintomatici e indisponibili. Angeloni a pagina 19

In consiglio regionale del Veneto ci sarà uno speaker unico per i 34 eletti della galassia leghista. I tre gruppi - Zaia Presidente, Lega, Veneta Autonomia - avranno ciascuno un capogruppo, ma uno dei tre sarà poi il coordinatore unico. Un ruolo non di poco conto, sia dal punto di vista politico che amministrativo, che infatti entra di diritto nel risiko della formazione della nuova giunta regionale. I posti disponibili sono 10. La galassia leghista ne avrà 9, il decimo andrà a Fratelli d’Italia, che porta a Palazzo Ferro Fini 5 consiglieri. Tra conferme e sorprese ecco chi sono i papabili del nuovo governo regionale. Vanzan a pagina 11

La scelta di suor Anna, dalla banca alla clausura Dal lavoro in banca al monastero di clausura delle Sorelle Povere dell’Ordine di Santa Chiara (le Clarisse) a Bergamo, sospinta dall’esempio di Giovanni Paolo II. Caterina Elisa Lot, 37 anni di Ormelle, laureata a Gorizia in Scienze internazionali e diplomatiche, è oggi suor Anna Chiara di Gesù Eucarestia. «È sempre stata attiva nella nostra parrocchia, ma la sua vocazione è nata con la partecipazione alla Giornata Mondiale della Gioventù di Colonia, dove eravamo insieme», racconta il fratello Giovanni Lot. Sparvoli a pagina 8

Belluno

Addio a Miotto, l’alpinista che amava Leopardi È morto Francesco Massimiliano Miotto, (Franco per tutti) uno dei più grandi alpinisti bellunesi. Aveva 88 anni. Leggendarie le sue imprese, profondo il suo amore per la natura selvaggia. Olivo a pagina 8

REDAZIONE: via Torino 110 - 30172 Venezia Mestre - Tel. 041.665.111 ∆ *Il prezzo degli abbinamenti è aggiuntivo al prezzo de “Il Gazzettino” e fino ad esaurimento. La promozione è valida solo per l’area della provincia di edizione. Spedizione in abbonamento postale: DL 353/’03 (conv. in L. n. 46 del 27/02/04) art. 1 comma 1, VE ∆

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Veneto

Autostrade

Il gruppo Pam in crescita del 5% nel 2020

Atlantia-governo nuovo stallo sulla cessione

Il Gruppo Pam punta a chiudere il 2020 con +5%. «Dopo il Covid i consumi sono cambiati - dice l’ad Corbari - è come se fosse caduto un meteorite. La crisi si aggraverà e i dinosauri del mercato scompariranno: rimarranno soltanto i gruppi più solidi».

Guerra di trincea fra Atlantia e il governo sulla possibile cessione di Autostrade a Cdp. «Lo stallo è dovuto alla non accettazione della clausola dell’articolo 10», ha detto ieri il ministro De Micheli rendendo nota la missiva pervenuta da Autostrade.

Crema a pagina 13

Dimito a pagina 12


XV

Chioggia

LE MODALITA’

DOPO LA TRAGICA TENTATA RAPINA IN PROVINCIA DI NAPOLI, CONFESSARONO ANCHE GLI ALTRI REATI A CHIOGGIA E IN RIVIERA

In alcune azioni i due agirono con la pistola d’ordinanza, utilizzando le auto di loro proprietà

Venerdì 9 Ottobre 2020 www.gazzettino.it

mestrecronaca@gazzettino.it

Le tre rapine degli ex carabinieri `I due ex militari, un tempo in servizio a Mestre, stanno già Il chioggiotto Iacopo Nichetto e il napoletano Claudio Vitale condannati a 22 mesi di reclusione per i colpi tra il 2014 e il 2015 scontando l’ergastolo per l’omicidio avvenuto a Ottaviano `

Risarcimenti Aqua granda «Zaia, ricordati di Chioggia»

CHIOGGIA Sono stati condannati anche per alcune rapine commesse tra Chioggia e la Riviera del Brenta i due ex carabinieri che, mentre erano in servizio a Mestre, misero a segno un “colpo” finito con un omicidio, in provincia di Napoli, per il quale stanno già scontando la pena dell’ergastolo, inflitto loro dalla Corte d’Assise del Tribunale di Nola. A Iacopo Nichetto, 40 anni, di Chioggia, e Claudio Vitale, 46 anni, napoletano di Cercola, sono stati inflitti ieri 22 mesi di reclusione in continuazione con un precedente patteggiamento (per un totale di sei anni e 10 mesi di carcere ciascuno), in relazione a tre rapine consumate e una rapina tentata, messe a segno tra il 2014 e il 2015 in provincia di Venezia, ai danni della sala slot Admiral club di Borgo San Giovanni, a Chioggia, di una tabaccheria a Mira e di un bar di Dolo. Un terzo imputato ha patteggiato 4 anni. Al processo, nessuna delle vittime si è costituita parte civile contro i due imputati. Tutte le rapine erano state eseguite a mano armata: bottino attorno ai mille euro per ciascuno dei “colpi”.

L’OMICIDIO Il fascicolo d’inchiesta inizialmente era rimasto iscritto a carico di ignoti, ma le cose iniziarono a farsi più chiare quando Nichetto e Vitale finirono in manette in relazione ad una rapina perpetrata ai danni di un supermercato di Ottaviano, in provincia di Napoli, avvenuta nel 2015, nel corso della quale fu ucciso Pasquale Prisco, 28 anni, figlio del titolare dell’esercizio commerciale. Dopo l’arresto, i due carabinieri, un tempo in servizio al IV Battaglione “Veneto”, con sede in viale Garibaldi a Mestre, hanno confessato anche le rapine commesse nel Veneziano. Ma non solo. La coppia è finita sotto accusa anche a Padova,

LA POLEMICA

LA RAPINA DI OTTAVIANO Iacopo Nichetto (a sinistra) e Claudio Vitale in un’immagine della tragica tentata rapina del marzo 2015

dove la Procura ha contestato loro ulteriori tre rapine, messe a segno, sempre nel 2015, ai danni di un supermercato di Busa di Vigonza e di due bar, a Noventa Padovana e Capriccio a Vigonza. In quelle occasioni i due carabinieri avevano agito senza adottare le più elementari precauzioni, impugnando le pistole d’ordinanza e spostandosi con un’auto di proprietà: contavano evidentemente di farla franca esibendo il tesserino d’ordinanza nel caso in cui i colleghi li avessero fermati. L’avvocato di Nichetto, Tiziano Boscolo Chielon, ha annunciato che il suo assistito sta facendo un percorso riabilitativo, ricevendo encomi elogi per il comportamento esemplare tenuto in carcere. Gianluca Amadori © RIPRODUZIONE RISERVATA

Podismo

I Cavalli Marini alla staffetta lunga 420 chilometri Gli atleti dell’Asd Marathon “Cavalli Marini” di Chioggia hanno partecipato alla prima edizione della “Resia Rosolina Relay”, una manifestazione podistica a staffetta e a tappe sulla distanza di 420 chilometri. Il percorso si snoda dalla sorgente alla foce dell’Adige, da Resia (Bolzano) a Rosolina Mare (in provincia di Rovigo), lungo la pista ciclabile che affianca il fiume. All’evento, tenutosi dal 2 al 4 agosto, i Cavalli Marini hanno partecipato con una squadra di atleti amatoriali:

Roberto Barbierato, Ivone Bertaggia, Mauro Boscolo Bisto, Stefano Trolese, Filippo Zanon, Lara Boscolo Begio, Daniele Nordio, Annalisa Zennaro, Claudio Merlo e Stefano Ballarin. Una trentina le squadre provenienti da tutta Italia composte da 10 corridori ciascuna che hanno percorso la distanza stabilita dividendosi i chilometri in 4 tappe e correndo giorno e notte per 40 ore consecutive secondo il format già sperimentato più di 40 anni fa in Oregon. Un’avventura che i

supporter hanno potuto seguire sul profilo Facebook dei Cavalli Marini e che si è rivelata un completo successo. I Cavalli Marini sono da sempre molto attivi nel territorio e partecipano a numerose manifestazioni a livello regionale e nazionale. Sul sito internet dell’associazione sportiva, www.cavallimarini.it, è possibile trovare tutti gli appuntamenti dell’associazione per l’autunno e inverno 2020/2021. Marco Biolcati

«Il commissariato di Chioggia è al collasso». E’ il segretario regionale del sindacato di polizia di Stato Fsp, Mauro Armelao, a denunciare una situazione «al limite della sopportazione» per quanto riguarda il controllo del territorio. «Tra trasferimenti e pensionamenti, le volanti oramai non riescono più a garantire la copertura dei turni e spesso capita che questo servizio salti». Per cercare di metterci una toppa «gli agenti vengono sballottati da un turno all’altro; personale con altre mansioni viene utilizzato per coprire i turni di volante, con la conseguenza del rallentamento delle pratiche d’ufficio». E non si trat-

ta di una situazione di qualche giorno. «Anche durante l’estate - rincara Armelao - zero attenzioni per Chioggia sia dal Ministero dell’Interno, che non ha inviato nessun rinforzo, sia dalla Questura di Venezia, che ha inviato colleghi veneziani solo a Jesolo per le necessità della località balneare, trascurando il territorio clodiense». Così, i poliziotti della seconda città della provincia, «stanno vivendo da mesi un’agonia che non sembra interessare ai vertici veneziani della nostra Amministrazione che, poco tempo fa, hanno trasferito un collega da Chioggia a Venezia senza prevederne nemmeno il ricambio». Per tamponare la situazione, continua Armelao, «servirebbero da subito almeno 5 agenti da inserire nel-

le 5 squadre di volante per assicurare così i turni di vigilanza esterna». Le difficoltà della polizia di Stato fanno il paio con quelle della polizia locale. «Avevo già fatto presente in Prefettura la nostra situazione – dice il sindaco Alessandro Ferro – ma le forze dell’ordine erano impegnate con l’emergenza Covid e non abbiamo potuto ricevere aiuti». Il Comune, però, si sta

LA DENUNCIA DI MAURO ARMELAO, SEGRETARIO REGIONALE FSP, SINDACATO POLIZIA DI STATO

CHIOGGIA Il commissariato

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«NESSUN RISCONTRO»

muovendo sul fronte della sorveglianza elettronica. Ieri, in Prefettura, si è tenuta la riunione del Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica, nella quale il vicesindaco, Marco Veronese, ha presentato al Prefetto il moderno sistema di videosorveglianza urbana installato nei mesi scorsi in città, da mettere a disposizione anche per l’impiego interforze. «Si tratta – spiega Veronese - di 58 telecamere ad alta risoluzione, collocate nei luoghi più “sensibili”, individuati in collaborazione con le forze dell’ordine». L’Amministrazione comunale ha appoggiato le richieste dei rappresentanti della Polizia di Stato. Diego Degan

«È dallo scorso novembre - dice Ferro - che l’amministrazione ha messo in campo tutte le azioni necessarie per raccogliere le ricognizioni, prima, e le domande, poi, per poter rendicontare e trasmettere tutta la documentazione alla Regione nei tempi dovuti. Non è necessario rimarcare le differenze rispetto a Venezia, ma è palese che dalla gestione commissariale regionale non abbiamo mai avuto un riscontro ufficiale delle nostre sollecitazioni formali, se non solo rassicurazioni verbali, anche qualche giorno fa, grazie alle insistenze dell’assessore alla Protezione Civile, Genny Cavazzana. Le nostre attività erano già in ginocchio a causa delle rovine dell’”Aqua granda”, poi è arrivato il Covid-19 a rendere la situazione ancora più critica. È chiaro che ci aspettiamo un’azione rapida dal Commissario per l’emergenza: “emergenza” di un anno fa. Luca Zaia, c’è anche Chioggia». D.Deg.

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«Commissariato al collasso, mancano agenti» CHIOGGIA

«Zaia, ricordati di Chioggia». Alle sollecitazioni, per un rapido rimborso dei danni provocati dall’“Aqua granda” del novembre 2019, provenienti dal consigliere comunale Beniamino Boscolo (Fi), il sindaco, Alessandro Ferro, risponde sollecitando, a sua volta, il presidente della Regione. Quest’ultimo, infatti, era stato nominato dal Governo Commissario per l’emergenza in questione, relativamente ai Ccmuni della gronda lagunare, tranne Venezia, dove il Commissario è il sindaco Brugnaro. Una differenza non di poco conto visto che, come ricordava il consigliere forzista, nel suo appello a Ferro, Venezia ha già provveduto alla liquidazione di dieci tranche di rimborsi ai cittadini danneggiati, mentre a Chioggia (eccezion fatta per alcuni contributi per beni pubblici) nessuno ha ancora visto nulla. I danni calcolati, all’epoca, ammontavano a oltre 15 milioni di euro, di cui 11 sui beni pubblici, e quasi 5 per 542 domande di cittadini e imprenditori che avrebbero dovuto ricevere un massimo di cinquemila (per i residenti) e ventimila (per le aziende) euro di risarcimento. All’epoca era stato anche chiesto che Ferro fosse nominato Commissario per Chioggia, ma così non era stato.


09-OTT-2020 Estratto da pag. 1-10

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