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Belluno
Giovedì 8 Ottobre 2020 www.gazzettino.it
«Vajont, tragedia che insegna ancora» Il discorso del presidente della regione in vista della ricorrenza `«Chi ancora non capisce che lo sfruttamento della natura «In quei giorni i volontari sono diventati la protezione civile» deve essere equilibrato deve visitare il cimitero di Fortogna» `
IL MONITO BELLUNO Chi ancora non capisce
che lo sfruttamento della natura deve essere equilibrato, visti il cimitero di Fortogna. Lo dice il presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, alla vigilia del cinquantasettesimo anniversario della tragedia del Vajont di cui domani, 9 ottobre, ricorre il 57° anniversario. «In un momento storico come questo, in cui sembra unanime l’esigenza di una maggiore sensibilità nel rispetto del pianeta – esordisce Zaia - e, per usare le stesse parole di Papa Francesco, nella cura del Creato, la tragedia del Vajont rimane un monito affinché l’indispensabile sfruttamento della natura sia sempre equilibrato, in condizioni di sostenibilità per il territorio e di sicurezza per la comunità».
IL RICORDO Ed a questo punto che il messaggio di Zaia invita a far visita al cimitero di Fortogna, il sito individuato già nei momenti immediatamente successivi alla notte del 9 ottobre 1963. Sono queste le parole del presidente
Zaia con le quali apre la propria riflessione in occasione dell’anniversario «della drammatica cancellazione del vecchio paese di Longarone, travolto da un’enorme onda di fango mossa dalla frana che, staccatasi dal monte Toc, è precipitata nell’invaso della grande diga». Il presidente ricorda vittime e sopravvissuti: «Ancora un anniversario che ci impone di ricordare come quasi duemila persone trovarono una morte orribile. Al dramma del lutto si aggiunse la tragedia dei sopravvissuti che persero affetti e tutti i beni in pochi minuti». Ed il dramma del dopo, della ricostruzione non solo fisica, ma morale e spirituale: «Una ferita mai rimarginata nella memoria, un dolore mai venuto meno, cui ha contribuito anche la mancanza di risposte ade-
«UN ANNIVERSARIO CHE CI IMPONE DI RICORDARE COME QUASI DUEMILA PERSONE TROVARONO UNA MORTE ORRIBILE»
guate, a cominciare da quella definitiva alla richiesta di giustizia».
nomeni di varia entità che, pur differenti dall’unicità del dramma del Vajont, ci impongono di intervenire in situazioni di gravità per il nostro territorio e sofferenza per chi lo vive. Oggi la nostra società non è più impreparata, non solo c’è molta organizzazione nell’affrontare la distruzione e l’emergenza, ma soprattutto c’è un forte impegno nella prevenzione. Un impegno che è nel Dna dell’attività della Regione; forse, proprio perché nel bagaglio della memoria del popolo veneto c’è una così grande tragedia».
GUARDARE AVANTI Nel suo messaggio il rieletto presidente di Regione rende merito alla capacità di rialzarsi delle popolazioni colpite: «Ciò nonostante, la comunità rimasta, che aveva perso anche i suoi riferimenti più identitari come la piazza o la chiesa, non si è arresa, ha guardato avanti e, nello stile dei Veneti, senza piangersi addosso si è rimboccata le maniche non solo risorgendo, ma anche contribuendo al progresso e alla crescita economica di tutta la Regione». Tuttavia non va dimenticato che oltre a quanti rimasero a Longarone, altri scelsero o furono costretti a scegliere di ricominciare altrove. E non solo a Nuova Erto, in Comune di Ponte nelle Alpi, o a Vajont, in provincia di Pordenone, ma in tanti altri luoghi, in provincia, ma anche al di fuori dei confini provinciali. E ovunque, assieme alla forza di ricominciare, portarono con sé anche la memoria, il dolore ed il lutto di quei giorni. Una lezione, insiste Zaia, che dal Vajont continua a parla all’oggi: «Ogni anno ci misuriamo con fe-
LA PROTEZIONE CIVILE
«OGNI ANNO CI MISURIAMO CON FENOMENI CHE, PUR DIVERSI, CI IMPONGONO DI INTERVENIRE IN SITUAZIONI DI GRAVITÀ»
La riflessione conclusiva del presidente Zaia è dedicata al volontariato: «Forse per la prima volta cinquantasette anni fa arrivarono a Longarone volontari da tutto il Veneto e anche da altre regioni: affiancarono gli Alpini, i Vigili del Fuoco, le Forze dell’Ordine e gli altri uomini delle istituzioni in quei giorni terribili. A tutti loro va un ricordo di gratitudine come a coloro che oggi ne continuano l’impegno in quel vero esercito di solidarietà che è la Protezione Civile». Giovanni Santin © RIPRODUZIONE RISERVATA
I GIORNI SUCCESSIVI Dopo la tragedia del 9 ottobre è partita la ricostruzione. In quei giorni a Longarone sono arrivati molti volontari, l’avvio della protezione civile
Un cinema nel bosco per ricordare Tina Merlin L’APPUNTAMENTO BORGO VALBELLUNA Anche Trichia-
na ricorderà il disastro del Vajont e, soprattutto, la compaesana Tina Merlin. Lo farà con un’iniziativa suggestiva e di grande richiamo. La pro loco di Trichiana e l’associazione Castle of Fantasy ricorderanno il 57° anniversario presentando la proiezione del film Vajont di Renzo Martinelli nel suggestivo scenario di Melere. L’appuntamento è per sabato sera alle 20. Dopo una prefazione di Edoardo Comiotto che inquadrerà, per le giovani generazioni, cosa rappresentò la tragedia di Longarone e la figura di Tina Merlin, il film comincerà. Gli organizzatori allestiranno alcuni punti per riscaldarsi, ma l’invito è di vestirsi in maniera adeguata per una serata all’insegna della memoria sotto le stelle di Melere. Sarà obbligatoria la prenotazione sul sito castleoffantasy.it. Il film del 2001 ripercorrerà tutte le tappe che portarono al disastro e porrà l’accento su due figure di bellunesi che tutti conoscono: Tina Merlin (interpretata dall’attrice Laura Morante), la giornalista che seguì l’intera vicenda scrivendone sulle pagine de l’Unità e il fotoreporter che per primo arrivò sul luogo, Giuseppe “Bepi” Zanfron, che nel film è interpretato dal figlio Luca Zafron. La pro loco di Trichiana sottolinea come sia un modo per ricordare la compaesana Tina Merlin, che all’indomani della tragedia scriveva a conclusione di un suo articolo: «Sto scrivendo queste righe col cuore stretto dai rimorsi per non aver fatto di più per indurre il popolo di queste terre a ribellarsi alla minaccia mortale che ora è diventata una tragica realtà. Oggi tuttavia non si può soltanto piangere. È tempo di imparare qualcosa». Merlin, corrispondente di provincia, era stata l’unica giornalista italiana a raccogliere le proteste degli abitanti di quelle zone durante la costruzione della grande diga a partire dal 1957 e a segnalarne poi ripetutamente i pericoli, tanto da meritarsi il nomignolo di “Cassandra del Vajont”. Fe.Fa. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Emergenze a confronto, un convegno tra geologia e Covid IL CONVEGNO LONGARONE Ricorre domani l’anniversario del disastro ambientale e umano del Vajont, che si consumò la sera del 9 ottobre 1963. In agenda alle ore 15, le celebrazioni con il Capo della Protezione Civile Nazionale, Angelo Borrelli, e il Ministro bellunese Federico D’Incà. Longarone poi ricorderà l’evento che cambiò la storia del suo comune con un convegno d’attualità che metterà in relazione la tragedia del ‘63 e la pandemia Covid. A presentare l’evento il sindaco e presidente della Provincia, Roberto Padrin a Palazzo Piloni. “La gestione delle emergenze. Testimonianze dal Vajont al coronavirus. La prevenzione e
la ricerca”, questo il titolo dell’appuntamento. Il “paziente uno” di Codogno, Mattia Maestri, sarà presente al convegno di sabato 10 ottobre alle 10 a Longarone. Sempre sabato è previsto anche l’arrivo a Longarone del presidente del Parlamento Europeo, David Sassoli: alle 12 farà visita alla diga. «Abbiamo voluto questo appuntamento per fare incontrare le similitudini sociali tra la nostra tragica storia del Vajont e l’impatto del Covid 19 sulla comunità. Questo ci insegna che, senza prevenzione e l’impegno della scienza, l’umanità sarebbe quotidianamente in pericolo. Partecipare, consapevolmente, alla costruzione di un mondo migliore è il dovere di tutti noi». In queste parole, pronunciate da Roberto Padrin, sindaco di Longarone e presiden-
te della Fondazione Vajont, è racchiuso il senso dell’evento che si terrà al Centro culturale di Longarone, nell’ambito delle celebrazioni per l’anniversario della tragedia del 1963, quando un volume di roccia di circa 270 milioni di metri cubi, scivolò ad una velocità di circa 70-90 km/h e, in una ventina di secondi l’intera massa raggiunse il lago che formava il bacino idroelettrico. In pochi mi-
DOMANI BORRELLI E D’INCÀ, SABATO SASSOLI E UN SEMINARIO SULLE EMERGENZE: DAL MONTE TOC AL CORONAVIRUS
FITTO PROGRAMMA In agenda ci sono personalità e contenuti
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nuti all’incirca 25 milioni di metri cubi di acqua e detriti raggiunsero Longarone e la spazzarono via con la quasi totalità dei suoi abitanti, si parla di quasi 2000 persone. Si contarono 1917 vittime di cui 1450 a Longarone, 109 a Codissago e Castellavazzo, 158 a Erto e Casso e 200 originarie di altri comuni. Il convegno vedrà la partecipazione, tra gli altri, di Mattia Maestri, il “paziente uno” in Italia, nel focolaio di Codogno. Oltre alla sua testimonianza ci sarà quella di Roberto Rigoli, direttore del Dipartimento di medicina specialistica e medicina di laboratorio, vicepresidente dell’Associazione Microbiologici Clinici Italiani e attuatore delle procedure di esame per la presenza di positività al Covid 19 con i test rapidi antigenici; di Marco Mazzorana,
ricercatore dal Laboratorio Xchem del centro di ricerca Diamond Light Source a Oxford, impegnato nella ricerca di un vaccino contro il Covid; Giustina De Silvestro, direttrice del servizio di immunoematologia a Padova, al lavoro per la realizzazione della “banca del plasma”. In collegamento video con il Centro culturale ci saranno Fabio Dattilo, capo del Corpo nazionale dei Vigili del fuoco, e Andrea Rinaldo, direttore dell’Ecole Polytechnique Federale de Lausanne (Svizzera), realizzatore di un modello matematico sullo sviluppo della pandemia Covid-19. La mattinata sarà moderata da Silvano Cavallet. Il tutto si svolgerà nel rispetto della normativa anti contagio. Federica Fant © RIPRODUZIONE RISERVATA
Belluno Giovedì 8, Ottobre 2020
CALCIO: IL BELLUNO ESPUGNA ARZIGNANO, FELTRE PAREGGIA CON L’AMBROSIANA, SEDICO KO A CARLINO
Sant’Ugo. Religioso, che, dopo aver prestato a lungo servizio come soldato in Terra Santa, rifulse per bontà e carità verso gli indigenti, nella città di Genova.
7°C 18°C Il Sole Sorge 7:16 Tramonta 18:38 La Luna Sorge 22:18 Cala 13:41
Alpago e Valbelluna
Valle di Cadore La tragedia di Russia vista con gli occhi di un reduce
Alle pagine XIII e XIV
Via Carlo Rizzarda, 4 32032 FELTRE (BL) Tel. 0439 1900338 email: info@satelfeltre.it www.satelfeltre.it
Il lupo torna a fare razzie: uccise nella notte 12 pecore Attacchi notturni del predatore tra Chies nell’azienda Illari e a Col di Mel, qui il lupo ha ucciso una pecora nel recinto tra le case
Bolzonello a pagina XV
Trentin e Fant a pagina X
Studenti positivi, chiude il convitto La struttura annessa all’alberghiero Dolomieu di Longarone `Vertice ieri in Prefettura con le forze dell’ordine, l’Usl Dolomiti è stata “sigillata” perchè due ragazzi hanno contratto il virus e i sindaci di Belluno e Feltre per studiare le contromisure `
Trasporti
Campagna sui bus per le regole anti-contagio Crollano gli abbonamenti al trasporto pubblico: Dolomitibus spinge al massimo sulla sicurezza. Dai prossimi giorni a bordo dei mezzi ci saranno infatti messaggi informativi e richiami per viaggiare in sicurezza secondo le regole anticontagio. A pagina III
Il maxi-focolaio del Comelico si allarga a cerchi concentrici, come detto dall’Usl, e i positivi continuano a salire: 65 in un sol giorno ieri, hanno portato a numeri che non si vedevano da metà marzo. E continuano anche gli allarmi nelle scuole: 4 casi positivi tra studenti e prof hanno causato la chiusura del convitto maschile dell’alberghiero di Longarone. Oggi si saprà la verità per una quinta del Renier dove c’è un’alunna positiva. Ieri la diffusione del virus è stata al centro del Comitato per l’ordine e la sicurezza in Prefettura: è emerso che i contagi sono dovuti al mancato utilizzo delle mascherine. A pagina II
Hockey ghiaccio Salta la partita casalinga
Cortina
Cardiologo disperso: ritrovata la bandana
Lo scontro tra due gruppi già conosciuti alle forze dell’ordine immortalato in un video `
Sedico
Palpeggiò l’amica in casa di riposo: operaio stangato Due anni di reclusione per aver palpeggiato la dipendente della Rsa. È la sentenza per un 68enne di Sedico, che lavorava come operaio nella struttura. A pagina X
Quattro contagiati, il Cortina si ferma PARTITA SOSPESA questa sera per l’Hafro Cortina che avrebbe dovuto incontrare in casa all’Olimpico i discatori del Gherdeina. La positività di quattro atleti a Covid 19 ha spinto precauzionalmente la società ampezzana a “disertare” il ghiaccio Dibona a pagina III
Zaia: «Il Vajont insegna il territorio si deve rispettare» «Chi ancora non capisce che lo sfruttamento della natura deve essere equilibrato, visti il cimitero di Fortogna». A dirlo è stato il presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, alla vigilia del 57’ anniversario della tragedia del Vajont di cui domani ricorre l’anniversario. «In un momento storico come questo, in cui sembra unanime l’esigenza di una maggiore sensibilità nel rispetto del pianeta e, per usare le stesse parole di Papa Francesco, nella cura del Creato, la tragedia del Vajont rimane un monito affinché l’indispensabile sfruttamento della natura sia sempre equilibrato, in condizioni di sostenibilità e di sicurezza». Santin a pagina VI
Belluno
Possibile riapertura di Campo scuola e Coca Bassa, imprenditori al lavoro»
IL PRESIDENTE della Regione Zaia invita a tutelare il territorio
A S. Donato è in arrivo l’ antenna telefonica Siamo ai blocchi di partenza per la costruzione di un’antenna radiomobile per i residenti e i turisti (stabili e di passaggio) di San Donato, la frazione di Lamon più in quota, Un’area turistica con un tratto della strada della celebre via romana Claudia Augusta Altinate, sopra le crode del Monte Coppolo. Insomma mentre in altri comuni si fanno battaglie contro le antenne a San Donato c’è stata la battaglia per ottenerla. Bertolio a pagina IX
Rissa in piazza insulti e bottigliate Paura tra la gente «Ammazzalo, ammazzalo»: attimi di panico ieri pomeriggio, ad Agordo. Alcune persone, in chiaro stato di alterazione psicofisica, si sono prese a pugni, calci e anche a bottigliate in testa, diffondendo il terrore tra chi aspettava l’autobus e chi andava a fare la spesa. La zona è quella della stazione delle corriere dove vi sono numerosi negozi e dove altre volte le due gang si sono scontrate. La “guerriglia” immortalata in un video. Gabrieli a pagina X
Lamon
Uno spiraglio per la Coca Bassa e il Camposcuola si profila all’orizzonte. Ma sono troppi i soggetti che si devono mettere d’accordo, ecco che il capocordata dei volenterosi, l’amministratore unico di Unifarco, Massimo Slaviero, si sbilancia, pur ancorato a tutte le cautele del caso. Fant a pagina V
COCA BASSA Corsa per riaprire
Redazione Belluno: 32100 - Belluno, via Segato 5 - Tel. 0437.940260 - fax 041.665177 belluno@gazzettino.it
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È stata trovata un’altra traccia del passaggio di Leopoldo Celegon lungo il torrente Costeana. Ieri le squadre impegnate nella ricerca dell’uomo, disperso dalla mattina di domenica 5 ottobre, hanno rinvenuto nell’acqua una bandana, che i familiari hanno detto appartenere all’ex primario. È stata raccolta una cinquantina di metri più a valle del punto in cui è stato rinvenuto lo zaino. A pagina XI
DAL 1887
il Quotidiano
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del NordEst
ANNO 134- N° 238
VENEZIA MESTRE
Giovedì 8 Ottobre 2020
Venezia In stazione l’urlo del Porto: «Fateci lavorare»
Il personaggio La ricercatrice che studia i diamanti (solo quelli più brutti)
Giro d’Italia La vittoria bis di Ganna dopo la lunga fuga in solitaria
Favaro a pagina 16
alle pagine IV e V
www.gazzettino.it
Tavosanis a pagina 20
Del Vecchio: «Mediobanca, ecco i miei progetti» `L’imprenditore: «È una
realtà strategica per l’Italia, serve un piano ambizioso» «In ogni paese ci sono snodi che per loro natura contribuiscono a garantire la stabilità del sistema economico e sostegno all’infrastruttura di imprese che ne fanno parte». A parlare in un’intervista al Gazzettino è l’imprenditore Leonardo Del Vecchio, commentando l’operazione che ha portato Delfin a superare la soglia del 10% in Mediobanca. «Per questo sono
convinto che pezzi strategici come Mediobanca e Generali debbano essere dotati di un azionariato stabile e attento alle esigenze del Paese. Abbiamo assistito a segnali che rischiavano di assottigliare queste caratteristiche. Questo ha creato la necessità e l’opportunità di un mio personale contributo. La più grande partecipazione di Mediobanca sono le Assicurazioni Generali. Una società a cui sono molto legato e che mi piacerebbe tornasse ad essere più centrale nello scacchiere mondiale». De Paolini a pagina 7
Il caso
Quota 100 in Veneto? Un flop Richiesta soltanto dallo 0,32% Fra 450 giorni Quota 100 scadrà e non sarà rinnovata. Mentre si profilano ipotesi alternative di “Quota 98” e “Quota 102”, è dunque tempo di bilanci per la riforma pensionistica. Secondo l’analisi di Confapi Padova,
«parlare di flop non è fuori luogo», in Italia ma anche e soprattutto in Veneto, dove «solo 3,24 persone ogni mille abitanti hanno presentato domanda all’Inps, a fronte di una media nazionale di 3,78». Pederiva a pagina 13
«Il virus c’è, ma è cambiato» Veneto, a marzo un positivo su 3 era in ospedale, oggi il 6,6%. Zaia: «Ma sì alle mascherine, no al coprifuoco»
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Il bollettino
In Italia boom di contagi: 3.678 mai così tanti da aprile scorso Mauro Evangelisti a pandemia in Italia avanza a folate. La settimana scorsa siamo passati da una media di 1.800 casi al giorno a 2.800. Ieri un altro balzo significativo: 3.678, il numero più alto dal 17 aprile. Attenzione, fare paragoni con la situazione di allora, in pieno lockdown, è fuorviante: quel giorno in Italia c’erano 25.786 pazienti Covid ricoverati in ospedale e 2.812 in terapia intensiva, oggi sono rispettivamente 3.782 e 337, vale a dire un ottavo. Cntinua a pagina 2
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Il 7 marzo 2020, pochi giorni prima del lockdown, in Veneto un cittadino su tre di quelli positivi al coronavirus era ricoverato in ospedale. Ieri rispetto al totale dei positivi i ricoverati erano il 6,6%. E se si va a vedere la percentuale di intubati in terapia intensiva rispetto al totale dei ricoverati in ospedale, il rapporto è impressionante: sette mesi fa il 46,2% dei ricoverati era in rianimazione, ieri appena il 7,6%. L’elaborazione statistica l’ha fornita il presidente Zaia. Che cosa dimostrano questi dati? Che il Veneto sta facendo tanti tamponi ed è anche per questo che si trovano più positivi (ieri quasi 400 in più). Ma è gente che per il 95% non ha sintomi. «È cambiato il mondo. Il virus si comporta molto diversamente da prima e non ci dà emergenza sanitaria. Ma sono d’accordo con l’obbligo delle mascherine e non con le chiusure anticipate per bar e ristoranti». Vanzan a pagina 3
L’emergenza. Voli ridotti e attività sospesa fino a marzo 2021
Easyjet, stop alla base di Venezia SOSPENSIONE L’inagurazione della nuova base Easyjet al Marco Polo nel 2016: ieri lo stop. A pagina 15
Caos riconteggi, i giudici raddoppiano le preferenze Roberta Vianello, la candidata zaiana esclusa dal consiglio regionale del Veneto perché il seggio alla fine è stato assegnato a Erika Baldin del Movimento 5 Stelle, sta preparando il suo ricorso al Tar, sostenuta dal governatore Luca Zaia e dalla Lega. Ma nel frattempo a Palazzo Ferro Fini si stanno attendendo i nuovi riconteggi dal Tribunale di Padova dove è stato ammesso lo “svarione” delle preferenze, che sono state tutte incredibilmente raddoppiate. Vanzan a pagina 12
Padova
Niente omofobia il pestaggio colpa dell’alcol Non è stata un’aggressione omofoba, quella avvenuta a Padova ai danni di una coppia di giovani omosessuali. La causa è stata l’alcol. Questo è emerso dalle indagini. Aldighieri a pagina 10
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Le idee
Quel Nobel che infrange il soffitto di cristallo Barbara Gallavotti i sono dei Nobel che sono inevitabili: tutti sanno che verranno assegnati, e che avverrà presto. Così è stato per il premio Nobel della chimica conferito quest’anno a Emmanuelle Charpentier e Jennifer Doudna. La loro scoperta ha radicalmente cambiato le possibilità di intervenire sul patrimonio genetico, cioè sul Dna: teoricamente anche sul nostro. Come se le vincitrici avessero assegnato alla comunità scientifica una gomma e una matita con le quali cancellare e riscrivere parti del libro della Vita. Curiosamente, dobbiamo questa scoperta all’eterna lotta contro i virus. Non la nostra questa volta, ma quella dei batteri. Che sono i primi esseri viventi comparsi sulla Terra, i più semplici, potenziali cause di malattia, ma a loro volta vittime di infezioni virali. Per difendersi alcuni batteri hanno evoluto una sorta di sistema immunitario, proprio quello che ha attirato l’attenzione delle due ricercatrici. Si tratta di un meccanismo abbastanza complesso, nel quale però gioca un ruolo cruciale una proteina, chiamata Cas9. Quando un virus infetta il batterio, inietta al suo interno il proprio materiale genetico. Se la vittima fosse indifesa il virus ne prenderebbe il controllo, obbligandolo a produrre molte nuove copie del virus. Ma grazie a un meccanismo che coinvolge specifiche porzioni del Dna del batterio, indicate con l’ostico acronimo “Crispr”, la proteina Cas9 può riconoscere (...) Continua a pagina 23
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Primo Piano
Giovedì 8 Ottobre 2020 www.gazzettino.it
La lotta al Covid a Nordest I DATI VENEZIA Il 7 marzo 2020, pochi giorni prima che l’Italia intera chiudesse i battenti per lockdown, in Veneto un cittadino su tre di quelli positivi al coronavirus era ricoverato in ospedale. Ieri, 7 ottobre, rispetto al totale dei positivi i ricoverati erano il 6,6%. E se si va a vedere la percentuale di intubati in terapia intensiva rispetto al totale dei ricoverati in ospedale, il rapporto è impressionante: sette mesi Fa il 46,2% dei ricoverati era in rianimazione, ieri appena il 7,6%. L’elaborazione statistica l’ha fornita il presidente della Regione del Veneto Luca Zaia, una lavoro che parte appunto da marzo e, mese per mese, mostra com’è cambiata la situazione. Anche dal punto di vista dell’età media dei ricoverati in terapia intensiva - rimasta pressoché invariata, sui 67 anni - e dei giorni di degenza sia di chi è stato poi dimesso che di chi è morto. E in questo caso il dato si è notevolmente abbassato, passando da 17 giorni a 12. Che cosa dimostrano questi dati? Che il Veneto sta facendo tanti tamponi - ieri si è superata la soglia dei 2 milioni, per la precisione 2.006.188 più 1.430.000 test rapidi - ed è anche per questo che si trovano più positivi al coronavirus. Per dire: ieri quasi 400 in più. Ma è gente che per il 95% non ha sintomi. Non ha febbre, non ha raffreddore, non ha tosse. Quindi non va in ospedale. Significa che non c’è emergenza nei reparti, le rianimazioni non sono in sofferenza. «Il virus c’è, ma la quasi totalità dei contagiati non ha sintomi - ha detto il presidente del Veneto, Luca Zaia - È cambiato il mondo. Il virus si comporta molto diversamente da prima e non ci dà emergenza sanitaria». Il Veneto continua comunque a lavorare sul fronte della diagnostica, tanto che il governatore ha annunciato che dopo il tampone baby da utilizzare nelle scuole è in fase di preparazione un nuovo tampone rapido, in auto-somministrazione, che non avrà bisogno della macchinetta per la processazione.
CASE DI RIPOSO E a proposito di tamponi, Zaia ha annunciato che da lunedì, anche se ci vorrà qualche giorno per andare a regime, sarà effettuato il test a tutti i visitatori delle case riposo. «Nelle case di ripo-
SETTE MESI FA IL 46% DEI RICOVERATI ERA IN RIANIMAZIONE IERI MENO DELL’8% RIDOTTI ANCHE I GIORNI DI DEGENZA
IL BOLLETTINO VENEZIA Ieri ore convulse all’ospedale San Bortolo di Vicenza, dove una giovane malata di Covid ha messo al mondo un bimbo. La donna, alla 33esima settimana di gestazione, è arrivata in condizioni di grave rischio, alle prese con una forte insufficienza respiratoria. Ricoverata inizialmente nel reparto di Pneumologia, la paziente è stata ventilata per molte ore fino a quando, in tarda mattinata, è stata preparata per un parto cesareo che è avvenuto in anestesia generale nel reparto di Rianimazione. Il neonato è venuto alla luce attorno alle 13.30. L’intervento è andato bene e il bambino si trova ora in una culla speciale: nei prossimi giorni verrà sottoposto agli esami per verificare l’eventuale contagio. La
Veneto, il virus è cambiato asintomatici 9 positivi su 10 Zaia: «Rispetto a sette mesi fa non c’è `Case di riposo, tamponi ai visitatori più emergenza sanitaria nei reparti» «Vanno accolte le istanze delle Regioni» `
L'emergenza in Veneto PERCENTUALI RISPETTO AL TOTALE DEI POSITIVI ATTUALI Pazienti ricoverati in ospedale Pazienti ricoverati in terapia intensiva 35
ETÀ MEDIA RICOVERATI ATTUALMENTE IN TERAPIA INTENSIVA Anni 50 55 60 65 70 75 80 85 90
31,8
7/3
30
20,6
25
22,1
20 15
31/3
11,3
11,3
12,5
13,3
6,0
10 5
30/4
5,6
5,9
6,8
6,9
6,6
15/9 30/9
1,9
1,6
1,4
1,2
0,6
0,7
0,8
0,8
0,5
31/3
15/4
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15/5
1/9
15/9
25/9
30/9
7/10
0
7/3
20/3
% DI PAZIENTI RICOVERATI TERAPIA INTENSIVA RISPETTO AL TOTALE DEI RICOVERATI 50
46,2
7/10
DEGENZA MEDIA IN TERAPIA INTENSIVA DEI PAZIENTI DIMESSI O DECEDUTI Giorni 5 10 15 20 25 30 35 40 45 7/3
40
31/3
30
17,4
27,1
20
20,6
14,4
30/4
11,9
10
11,8
11,6
7,6
11,0
10,1
15/9 30/9
Range d’età Media
0
7/3
20/3
31/3
15/4
30/4
15/5
1/9
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25/9
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7/10
Fonte: Regione del Veneto
L’Ego-Hub
La candidatura
Agenzia Biomedicale, nuova sfida VENEZIA Il governatore Luca Zaia ha annunciato che il Veneto si candida con Padova come sede dell’Agenzia Europea Biomedicale: «Abbiamo già avuto contatti in tempi non sospetti e affidato il compito di preparare il nostro dossier». Il sindaco di Padova, Sergio Giordani, ha confermato che la città è pronta ad accogliere la sfida: «Qui è nata la medicina moderna, vantiamo una prestigiosissima Università, qui ci sono tante eccellenze in campo biomedicale e un tessuto di infrastrutture, logistica, nonché tecnologie applicate, che ci rende un territorio dinamico e proiettato nel futuro. Serve un
grande lavoro di squadra che siamo pronti a fare con tutte le Istituzioni coinvolte e la Regione Veneto». «Padova e l’Università del Bo hanno tutte le carte in regola per giocare e vincere la sfida della Biomedical Advanced Research and Development Agency - ha detto il senatore Udc, Antonio De Poli - È una candidatura autorevole. Padova, infatti, grazie al ruolo straordinario dell’Università, è stata la “culla” della Medicina. La parola d’ordine, adesso, è fare rete: è il momento di giocare in squadra per il bene di Padova e di tutto il Veneto». © RIPRODUZIONE RISERVATA
IN VENETO L’episodio ha movimentato una giornata segnata in Veneto da altri 396 casi, che portano il
A VICENZA IL PARTO IN RIANIMAZIONE PER L’INSUFFICIENZA RESPIRATORIA A TREVISO 5 SEZIONI IN ISOLAMENTO
LE DISPOSIZIONI Poche ore prima che il Consiglio dei ministri rendesse obbligatorie le mascherine all’aperto, Zaia si era detto favorevole al provvedimento, pur con alcune puntualizzazioni, ma assolutamente contrario al coprifuoco per bar e ristoranti: «Obbligare a chiudere prima sarebbe un mini lockdown e per farlo ci vogliono le motivazioni. E poi non si può chiudere i bar e lasciare la piazza piena di gente per gli spritz, che è quello che succede già oggi». Quanto alle mascherine, Zaia ha detto di non aver mai avuto dubbi: «In Veneto c’è già un’ordinanza che dice che la mascherina va utilizzata obbligatoriamente al chiuso e all’aperto dove ci sono degli assembramenti. Il vero problema oggi è che qualcuno non osserva queste norme. Dopodiché se uno va a farsi una passeggiata in mezzo ai campi, non serve la mascherina, basta che ce l’abbia con sé». E a proposito dell’annunciato provvedimento governativo, Zaia ha ammesso: «Una regia nazionale minima ci vuole». Ma, ha sottolineato, serve anche collaborazione: «Non sarebbe un bel segnale se il Governo non accogliesse le istanze delle Regioni. Non c’è nessun atteggiamento guerrafondaio e nessuna prova muscolare. Al Governo le Regioni hanno mostrato assoluta lealtà. Oggi c’è da fare un percorso assieme». Magari individuando nuovi criteri: «Non può essere l’Rt perché penalizza i virtuosi, chi come noi fa tanti tamponi. Serve un allineamento tamponi-abitanti». Zaia si è inoltre detto favorevole alla riduzione del periodo di quarantena».
LA APP
GOVERNATORE Luca Zaia
«VA RIDOTTO IL PERIODO DELLA QUARANTENA. LA APP IMMUNI? IO NON L’HO SCARICATA. NO AL COPRIFUOCO»
Malata dà alla luce un bimbo Hockey Cortina, 4 contagiati mamma è invece rimasta in Rianimazione, dove resterà ricoverata per almeno un paio di giorni e monitorata di continuo.
so la situazione sta andando abbastanza bene - ha detto il presidente - ma abbiamo alcuni segnali che spingono a rafforzare l’attenzione». Il tampone rapido sarà erogato da personale specializzato, interno o esterno alle strutture e darà l’esito in pochi minuti. «In caso di negatività le famiglie e gli amici entreranno subito in assoluta sicurezza, garantendo così protezione massima agli ospiti e avendo ricevuto gratuitamente un servizio importante per loro stessi».
totale dall’inizio dell’emergenza a 29.574 contagiati, di cui 4.857 attualmente positivi. I ricoverati salgono a 26 in Terapia intensiva e a 296 in area non critica, mentre restano 34 nelle strutture intermedie, di cui complessivamente 259 non si sono ancora negativizzati. Le persone in isolamento domiciliare crescono a quota 10.417, ma quelle con sintomi scendono a 155 unità. Altri 2 morti portano il totale a 2.202.
ALUNNI E GIOCATORI Spicca la situazione di Treviso: con 78 nuove infezioni, i soggetti attualmente positivi sono 1.089. Fari puntati sulle scuole: solo ieri è scattato l’isolamento
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396 I nuovi casi registrati ieri in Veneto, di cui 78 in provincia di Treviso
Pur precisando che la sua scelta personale «non intende essere una indicazione», il presidente del Veneto ha detto di non avere scaricato la App Immuni, su cui il Governo ha deciso di fare un grande battage pubblicitario. Il Veneto, invece, in vista di un possibile peggioramento dei dati, sta preparando un nuovo Piano di sanità pubblica. Con una promessa: «Non metterà in difficoltà l’offerta ordinaria degli ospedali». Alda Vanzan © RIPRODUZIONE RISERVATA
81 Gli anni del paziente intubato ieri a Udine: 6 in Friuli Venezia Giulia
A SCUOLA L’esecuzione di un tampone rapido in un istituto superiore della provincia di Padova (foto NUOVE TECNICHE)
per 5 sezioni, dopo che 7 alunni sono risultati contagiati. Pur con numeri più piccoli, Belluno segnala una variazione giornaliera di 38 casi. Tra gli infetti ci sono 4 giocatori dell’Hafro Cortina, squadra di hockey sul ghiaccio che stasera salterà la prima partita casalinga della stagione, nel torneo internazionale Alps hockey league, fra Italia, Austria e Slovenia.
IN FRIULI VENEZIA GIULIA Intanto in Friuli Venezia Giulia sono 72 i nuovi contagi, per cui il bilancio si allunga a 5.034, di cui 966 attualmente positivi. Con il ricovero di un 81enne, salgono a 6 i pazienti intubati, mentre l’ospedalizzazione di due persone di 64 e 76 anni porta a 26 il numero dei ricoverati in altri reparti. Decessi fermi a 355. © RIPRODUZIONE RISERVATA
XVII
Meolo Jesolo
Giovedì 8 Ottobre 2020 www.gazzettino.it
Polo logistico e commerciale Ruspe al lavoro al casello A4
«Nessuno sconto sui canoni demaniali? Andiamo in Regione» `La rabbia di Unionmare contro urgente. Parallelamente
e del Sindacato balneari per il “no” delle Entrate JESOLO
Il sindaco Pavan: «Finalmente si parte Occasione di sviluppo attesa dal 2013» `
MEOLO Le ruspe sono da giorni in azione davanti alla rotatoria del casello autostradale Meolo-Roncade, dove sorgerà un grande centro commerciale, logistico, produttivo e direzionale, il primo insediamento che punta a sfruttare la vicinanza dello svincolo della A4 da quando, nel 2014, è stato aperto. La nuova struttura, che sarà realizzata a ridosso di Meolo, su una superficie di quasi 184mila metri quadrati, comprende due aree, una a nord e l’altra a sud della Treviso-mare che taglia a metà il rilevante complesso.
PROGETTO DEL 2013 Il progetto, chiamato “Ron”, risale al 2013, ma soltanto adesso sta prendendo vita con gli interventi di urbanizzazione, percorsi interni e parcheggi a servizio delle attività che si insedieranno nei lotti ricavati negli ampi terreni. «É arrivata l’ora che il nostro casello autostradale realizzi l’opportunità che effettivamente deve dare - commenta il sindaco Daniele Pavan, guardando con favore all’investimento che si sta realizzando -. É passato tanto tempo e finora quell’area non ha avuto la giusta espansione e sviluppo dovuti all’apertura del casello. Ci sono aziende che hanno aperto l’attività a Meolo 40 anni fa, con la prospettiva che nel giro di qualche anno venisse creato lo svincolo autostradale. Adesso che il casello c’è, un nuovo insediamento sta prendendo forma, in ritardo astronomico, ma comunque sta prendendo forma». Pavan pensa ad un vantaggio futuro anche per l’attuale zona indu-
striale di Meolo. «Speriamo di ricongiungere la nostra area industriale alla strada che stanno costruendo per entrare nella lottizzazione - dice - così poi, dalla rotatoria autostradale, si potrà entrare direttamente nella nostra zona produttiva e si potrà anche rivedere la viabilità nei pressi del cavalcavia della A4».
CONTESTAZIONI Appena saputo della costruzione del nuovo centro commerciale-direzionale, subito vi sono state contestazioni per l’ennesimo consumo di suolo. «L’area di espansione vicino al casello era prevista a destinazione industriale ancor prima del casello stesso - replica il primo cittadino di Meolo -. Le aree nei pressi dei caselli sono strategiche e vengono considerate al di fuori del consumo di suolo in base alla legge regionale 50. E questo è un particolare vantaggio, per cui auspichiamo che anche nel territorio meolese ci possano essere dei privati che investano, producendo lavoro e sviluppo, come deve essere, perché oggi il casello Meolo-Roncade, per quanto si possa apprezzare il paesaggio, sbuca su campi coltivati. Invece, dal punto di vista logistico, quel casello non ha rivali come posizione e servizi». Tante indiscrezioni circolano già sulle attività che si insedieranno nel nuovo centro commerciale-direzionale, ma finora non c’è nessuna certezza, anche se si vocifera che l’azienda Marchiol, uno dei maggiori fornitori all’ingrosso di materiali elettrici sia interessata ad aprire qui un suo importante punto di logistica. Emanuela Furlan © RIPRODUZIONE RISERVATA
FUORI DALL’AUTOSTRADA Il progetto e le opere stradali previste nei 184mila metri quadrati sui due lati della Treviso-mare
Jesolo
Autunno tra vetrine e degustazioni JESOLO Salta “Autunno in festa”, ma il Comune propone “Autunno in Paese”, tra vetrine addobbate e degustazioni. É il format più semplice del tradizionale appuntamento jesolano, per rispettare le norme anti-covid che si svolgerà dal 17 ottobre al 15 novembre. Per un mese le attività e gli operatori saranno coinvolti attraverso il concorso “Autunno in Vetrina” per addobbare le vetrine in stile autunnale. Ai migliori allestimenti sarà conferito un riconoscimento, come avvenuto nel corso dell’estate con i plateatici. Anche la tavola avrà la sua parte con “Sapori d’autunno a Jesolo”: bar, osterie, birrerie, locande e ristoranti potranno partecipare organizzando cicchetti e degustazioni a tema autunnale. Si entrerà poi nel clima invernale e natalizio dal 20
novembre al 10 gennaio: attività e operatori della città saranno invitati a continuare nell’abbellimento di negozi e locali per creare l’atmosfera di Natale, anche nelle aree esterne fino a 50 centimetri dal fronte dei locali con corsie di moquette rossa, alberi di Natale, luminarie e altre creazioni. In accordo con la prefettura il Comune sta organizzando il tradizionale mercatino di Natale che quest’anno per garantire il distanziamento sociale andrà da Largo Augustus fino a piazza Aurora, mentre come anticipato nelle scorse settimane il Presepe di sabbia si trasferirà in piazza Trieste. In piazza Marconi si pensa all’allestimento di alcune sculture di sabbia a tema natalizio o all’installazione di un gigantesco albero di Natale. G.Bab. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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«Siamo di fronte a una decisione incomprensibile che rischia di diventare deleteria e dannosa per molti imprenditori. Non è così che si aiuta il turismo, uno dei più importanti comparti dell’economia italiana, a rialzarsi». C’è rabbia e amarezza dopo il “no” alla riduzione dei canoni demaniali per il 2020, come confermato dall’Agenzia del Demanio a fronte delle istanze presentate da concessionari a fronte della situazione di emergenza sanitaria Covid-19. Una decisione comunicata al Comune di Jesolo, alla base della quale è stata evidenziata l’assenza di specifiche disposizioni normative per poter accogliere le istanze ma che ha scatenato le reazioni degli operatori, ora pronti a dare battaglia. «La nostra istanza – spiega Alessandro Berton, presidente di Unionmare Veneto – partiva da due riferimenti normativi importanti: la Legge Finanziaria del 2006 e un articolo del Codice della navigazione che identificano la possibilità di richiedere la riduzione del canone demaniale per una minore fruizione del bene demaniale oggetto della concessione stessa. É del tutto evidente che la stagione 2020 non solo è partita in ritardo di oltre un mese rispetto ai tempi consueti, ma è stata fortemente condizionata dall’emergenza epidemiologica. Com’è possibile che l’Agenzia del Demanio non abbia tenuto conto di questi aspetti oggettivi che abbiamo avuto nella stagione appena conclusa?». Da parte sua Unionmare Veneto non intende fermarsi. «Riteniamo una palese ingiustizia questa volontà di non aiutare i gestori – aggiunge Berton –. Non appena il presidente Luca Zaia nominerà l’assessore al Demanio, chiederemo un in-
abbiamo già chiesto un altro incontro, questa volta con il sottosegretario all’economia Pierpaolo Baretta, quindi chiederemo che il Governo cambi la sua posizione su questa situazione, riconoscendo il Covid-19 come una calamità naturale che ci ha impedito di lavorare per la prima parte della stagione e in modo ridotto nel resto dei mesi, e che possa essere concretamente valutata una riduzione del canone demaniale almeno per i primi due mesi della passata stagione balneare». Sulla stessa linea Leonardo Ranieri, vicepresidente nazionale del Sindacato italiano balneari. «Ancora una volta – commenta - la burocrazia fa il suo percorso e la politica non riesce ad imporre il proprio credo. Ci viene detto che non viene riconosciuta la riduzione del canone demaniale perché il Covid-19 non viene considerato come una calamità naturale: ma se il Covid non è una calamità, cosa lo dovrebbe essere?». Giuseppe Babbo © RIPRODUZIONE RISERVATA
APPELLO AL FUTURO ASSESSORE AL DEMANIO «GIÀ CHIESTO UN INCONTRO AL SOTTOSEGRETARIO ALL’ECONOMIA BARETTA»
STAGIONE DIFFICILE La spiaggia di Jesolo
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Nordest
AUTOVELOX NON OMOLOGATO, MULTA ANNULLATA Si era visto multare per aver superato di 10 chilometri il limite di velocità in tangenziale a Treviso, ma il giudice di pace ha annullato la contravvenzione: autovelox non omologato
Giovedì 8 Ottobre 2020 www.gazzettino.it
Regione, il Tribunale “raddoppia” i voti Caos nel riconteggio dei risultati elettorali. Per un errore `E la lista Zaia contesta l’assegnazione di un seggio a M5s i giudici di Padova moltiplicano le preferenze dei candidati decisa dalla Corte d’Appello. Feltrin: «Mai successo prima» `
IL CASO VENEZIA Roberta Vianello, la zaiana esclusa dal consiglio regionale del Veneto perché il seggio è stato assegnato a Erika Baldin del Movimento 5 Stelle, sta preparando il ricorso al Tar, sostenuta dal governatore Luca Zaia e dalla Lega. Nel frattempo a Palazzo Ferro Fini si stanno attendendo i nuovi riconteggi dal Tribunale di Padova dove è stato ammesso lo “svarione” delle preferenze, tutte incredibilmente raddoppiate. Ma se ci sarà un nuovo documento sui voti personali dei consiglieri padovani, si dovrà aspettare anche un nuovo verbale da parte della Corte d’appello visto che in quello trasmesso ieri sono riportate le preferenze erroneamente lievitate di Roberto Marcato, Fabrizio Boron, Vanessa Camani, eccetera? E siamo sicuri che il seggio tolto alla lista Zaia Presidente per essere assegnato al M5s non faccia scattare una revisione di tutti gli altri seggi? Con tutti questi interrogativi, a Palazzo Ferro Fini si è deciso di muoversi con la massima cautela, motivo per cui il presidente uscente Roberto Ciambetti non ha ancora convocato la prima seduta dell’assemblea legislativa, quella che vedrà l’elezione dell’ufficio di presidenza. Dalla data di proclamazione degli eletti - il 6 ottobre - la legge assegna 10 giorni di tempo per convocare il consiglio che quindi deve riunirsi entro venerdì 16. Già esclusa l’ipotesi di lunedì 12: la convocazione deve arrivare ai neo eletti proclamati con almeno 5 giorni di anticipo senza contare il giorno della spedizio-
ERRORI E CONTESTAZIONI: IMPOSSIBILE PER ORA CONVOCARE LA PRIMA SEDUTA DELLA NUOVA ASSEMBLEA REGIONALE IL RETROSCENA VENEZIA La bandiera pentastellata torna idealmente a sventolare sul Canal Grande, ma sul territorio restano le frizioni all’interno del partito. M5s è riuscito a rientrare nell’assemblea legislativa, grazie alla diversa interpretazione della legge elettorale operata dalla Corte d’Appello: un’impresa a cui hanno concorso anche i giuristi coinvolti dagli esponenti al Governo, ma che a queste latitudini è stata salutata con una vistosa freddezza. Basti leggere lo stringato comunicato del Movimento 5 Stelle Veneto, tante maiuscole e nessuna emozione: «Erika Baldin è stata proclamata Consigliera Regionale. Rappresenterà il Movimento 5 Stelle Veneto a Palazzo Ferro Fini. Auguriamo a Lei, buon lavoro». Punto.
IL BLOG E I POST In confronto ha espresso mol-
ne dell’avviso. E ieri, appunto, non è partita alcuna convocazione.
IL VERDETTO A tenere banco è l’accoglimento da parte dell’Ufficio centrale regionale presso la Corte d’Appello di Venezia (presidente Francesco Giuliano, componenti Mariagrazia Balletti e Fabio Laurenzi, esperti Piero An-
drea Breda, Virginia Esposito, Valentina Sordob, Michele Zanella) della memoria presentata dal M5s secondo cui la soglia del 3% da superare per entrare in consiglio regionale può anche essere quella del candidato presidente nel caso sia sostenuto da un’unica lista. In Veneto la lista del M5s ha preso il 2,69%, il candidato presidente Enrico Cappelletti il 3,25%. La legge
elettorale regionale parla di soglia di sbarramento per la lista, non per il presidente, ma i magistrati hanno dato un’altra interpretazione della norma, opposta rispetto ai precedenti. La loro decisione finale: “Nel determinare la cifra elettorale di ciascun gruppo di liste, ai fini della verifica del superamento della soglia di sbarramento del 3%, nel caso di candidati alla carica
di Presidente collegati ad un’unica lista, ai voti di lista sono stati sommati i voti validi espressi esclusivamente a favore del candidato alla carica di Presidente”.
CARTE BOLLATE Un verdetto che sarà impugnato. «Ci sono molti aspetti che sono degni di contestazione e osservazione, lo si farà in manie-
Il nuovo consiglio regionale Maggioranza
Opposizione
Luca Zaia (governatore)
Arturo Lorenzoni
Roberto Ciambetti Fabiano Barbisan Roberto Bet Simona Bisaglia Fabrizio Boron, Gianpaolo Bottacin Sonia Brescacin Francesco Calzavara Elisa Cavinato Giulio Centenaro Silvia Cestaro Nazzareno Gerolimetto Stefano Giacomin Silvia Maino Gabriele Michieletto Filippo Rigo Silvia Rizzotto Luciano Sandonà Francesca Scatto Alessandra Sponda Stefano Valdegamberi Alberto Villanova Marco Zecchinato
Lista veneta autonomia Tomas Piccinini
Fratelli d’Italia
Lega Salvini
Lista Zaia
Elena Donazzan Daniele Polato Tommaso Razzolini Enoch Soranzo Raffaele Speranzon
Federico Caner Cristiano Corazzari Enrico Corsi Elisa De Berti Marco Dolfin Marzio Favero Nicola Finco Roberto Marcato Manuela Lanzarin
Partito democratico
Anna Maria Bigon Vanessa Camani Jonatan Montanariello Giacomo Possamai Andrea Zanoni Francesca Zottis
Forza Italia
Il Veneto che vogliamo
51 i consiglieri regionali del Veneto
Alberto Bozza Elisa Venturini
Elena Ostanel
Europa verde
Il consiglio veneto MAGGIORANZA Il governatore eletto Luca Zaia Lista Zaia 23 consiglieri Lega 9 Fratelli d'Italia 5 Forza Italia 2 Lista Veneta Autonomia 1
OPPOSIZIONE Candidato presidente Arturo Lorenzoni Pd 6 Veneto che vogliamo 1 Europa verde 1 Movimento 5 stelle 1
TOTALE MAGGIORANZA 41
TOTALE OPPOSIZIONE 10
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Cristina Guarda
Movimento 5 stelle Erika Baldin
2.007 i voti ottenuti da Erika Baldin
L’Ego-Hub
L’impresa del Movimento e il grande freddo per Baldin to più entusiasmo il blog del Movimento a livello nazionale: «Nel cielo del Veneto tornano a risplendere le 5 stelle. Come ha sempre ricordato Beppe Grillo sin dal 2009, basta un solo portavoce nelle istituzioni per portare le istanze dei cittadini e idee nuove e rivoluzionarie». L’organo ufficiale di M5s ha citato espressamente sia la rieletta Baldin che il candidato presidente Enrico Cappelletti, il quale però
ha rilanciato il post senza nominare la candidata che l’aveva sfidato alle primarie e che l’ha battuto nelle preferenze, preferendo rimarcare la battaglia giudiziaria contro l’iniziale esclusione: «Abbiamo continuato a lottare. Ed un risultato l’abbiamo portato a casa. Oggi ha vinto la democrazia e spero che questo possa rappresentare un nuovo inizio. Ripartiamo da qui, con umiltà, abbiamo molto lavoro
da fare».
LE STILETTATE Di questo è consapevole anche la stessa Baldin, che nelle ultime settimane ha ripetutamente evidenziato «il mancato radicamento sul territorio» e «l’abbandono da parte dei parlamentari, ad eccezione del ministro Federico D’Incà». In queste ore la riconfermata consigliera ha ricordato via social le «oltre due-
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ra ufficiale», ha detto il presidente della Regione, Luca Zaia. Quanto al seggio tolto alla lista Zaia Presidente e attribuito al M5s, il governatore ha detto chiaramente di non essere d’accordo: «Noi siamo convinti che la conta dei voti doveva essere fatta in un’altra maniera, quindi annunciamo che ci sarà da parte dell’interessata (Roberta Vianello, ndr) il ricorso al Tar. Mi hanno detto che forse si può chiedere anche la sospensiva. Secondo l’Osservatorio elettorale del consiglio regionale, tra l’altro, non c’è dubbio sull’interpretazione della norma. Se passa questo principio allora vorrebbe dire che non c’è più la soglia di sbarramento in Veneto. Io se fossi tra coloro che hanno preso meno del 3 per cento farei ricorso a questo punto». Dall’Osservatorio elettorale del Veneto, il politologo Paolo Feltrin osserva: «La norma in questione è presente fin dal 1995 nella legge nazionale e poi dal 2010 quando è stato riconosciuto alle Regioni la possibilità di adottare propri sistemi elettorali. E tutte le Regioni hanno ripreso la doppia soglia, 5% per le coalizioni, 3% per le liste. Altrimenti perché mettere due soglie?». Giusto o non giusto il verdetto della Corte d’appello? Dice Feltrin: «Finora in tutta Italia i Tar hanno interpretato la legge secondo la soglia del 3% per la lista. La Corte d’Appello ha citato una sentenza della Consulta, ma ha omesso la parte di quella sentenza che parla delle soglie. Improvvisamente, dunque, c’è un’altra interpretazione. Ne abbiamo due e la domanda è: qual è quella giusta?». Alda Vanzan
PENTASTELLATA La veneziana Erika Baldin
LA MOBILITAZIONE DEI GIURISTI A LIVELLO DI GOVERNO, LE FRIZIONI SUL TERRITORIO ATTORNO ALLA RIELETTA CONSIGLIERA REGIONALE
LA DECISIONE DEI GIUDICI SULLA INTERPRETAZIONE DELLA SOGLIA DEL 3% POTREBBE APRIRE LA STRADA AD ALTRI RICORSI mila preferenze» ottenute, una sottolineatura che è stata letta come una risposta ai mugugni di chi avrebbe preferito altri rappresentanti, arrivati però tutti alle sue spalle. Eloquente lo scambio di stilettate fra due attivisti sulla sua pagina Facebook. Uno la punge: «Sarebbe stato elegante se avessi dato/ceduto il posto a Enrico Cappelletti». Ma un’altra ribatte: «Bella questa! Ha preso quasi 5 volte i voti di Cappelletti». Per ora Baldin evita di rinfocolare le polemiche e promette un impegno trasversale: «Sarò portavoce delle battaglie del Movimento 5 Stelle e di tutti i cittadini che troveranno in me sempre un punto di riferimento». Fra i suoi ormai ex colleghi, ha rotto il silenzio Manuel Brusco, per annunciare la rielezione della chioggiotta e assicurare a sua volta: «Il mio impegno non finisce qui e sarò sempre pronto a dare voce a chi non ne ha». Angela Pederiva © RIPRODUZIONE RISERVATA
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