il paese di fantasia

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Danila Oppio

IL PAESE DI FANTASIA Una favola per bambini e adulti

E-BOOK



IL PAESE DI FANTASIA

Una favola per bambini e adulti

Di Danila Oppio

Prima edizione on line 2012 ©Danila Oppio QUESTA FIABA NON PUO' ESSERE RIPRODOTTA SENZA LA PERSONALE AUTORIZZAZIONE DELL'AUTRICE - PROPRIETA' RISERVATA

Impaginazione e progetto elettronico © www.caffeletterariolalunaeildrago.org

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IL PAESE DI FANTASIA - Una favola per bambini e adulti

LA REPUBBLICA DI FANTASIA e il Paese di Poesia, dove ogni cosa è una piccola follia di Danila Oppio

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RINGRAZIO: ANGELA FABBRI (scrittore e poeta) E GAVINO PUGGIONI(poeta e scrittore) ROSSELLA

O'HARA

(scrittrice

e

giornalista,editore) Per avermi dato la possibilità di scrivere questa fiaba,ispirata alla loro grande umanità e alla comune amicizia

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PREFAZIONE Antonello Venditti ha scritto una bellissima canzone, che inizia in questo modo: Hey in questo mondo di ladri c'è ancora un gruppo di amici che non si arrendono mai Ho capito solo alla fine della fiaba, che la stessa aveva in qualche modo a che fare con questa canzone: gli amici che lottano per un mondo migliore, non si arrendono mai, in un modo o in un altro, devono fare qualcosa per cambiare un certo stato di cose che non va bene, che non fa bene all’umanità. I modi possono essere i più vari, ma sicuramente uno dei motivi per cui il mondo funziona male, dipende anche dalla scomparsa di un certo sguardo poetico sul Pianeta Terra. Se entriamo in una libreria, i libri di poesia sono laggiù, in quello scaffale poco in vista, disertato dalla maggioranza dei lettori. Oggi, essere poeti, è come dire che si è fuori dalla realtà. Un mondo pieno di tecnologia, di giochi elettronici di ipod, di telefonini di ultima generazione… diciamocelo, non vi 4


è più posto per la poesia, per la fantasia. Tutto è programmato, perfino le frasi di risposta sui cellulari. Ma siamo ridotti proprio così male? Ho incontrato amici e, guarda caso, proprio attraverso un mezzo tecnologico, eppure dentro il loro pensiero, c’è ancora il senso poetico, l’amore per la scrittura, per la letteratura,la cultura in senso più lato. Mi si è aperto il cuore: e grazie a loro, mi è cresciuta dentro, e poi scoppiata fuori, questa favola che, pur essendo nata per i più piccoli, è indirizzata anche agli adulti. Buona lettura!

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La

piccola

ninfa

se

ne

stava

rannicchiata in un cantuccio di quel boschetto

di

piante

dai

colori

smaglianti: rosse, blu, gialle, verdi, rosa, azzurre. Ma Smilla era triste, le sue alucce grigie

stavano

chiuse

sul

suo

corpicino rattrappito, a farle da coperta.

Piangeva.

Il

suo

singhiozzare ha svegliato il piccolo elfo che sonnecchiava beato tra un albero giallo ed uno blu. I suoi calzoncini erano rosso rubino, e la giacchetta di smeraldo. A passo lesto si avvicinò alla piccola ninfa dalle ali grigie. - Perché piangi piccola, cosa ti fa soffrire? - Sono riuscita a fuggire da dove abitavo. Ho volato così tanto, che le mie ali hanno perso il colore. - Dove abitavi? - Venivo dalla Repubblica della Poesia , ma Fata Smorfiosa mi ha fatto un dispetto, e mi ha spedita sul Pianeta degli umani. - E lì non ti trovavi bene? - No, c’è tanto odio, cattiveria, guerre, inquinamento, assassini, ladri… - Ma ci sarà pure una persona buona…. 6


- Ce ne sono tante, questo è vero e per fortuna, ma sono diventate tutte grigie come le mie ali: sono delusi, amareggiati, impotenti di fronte ai governi malvagi, ai ladri di felicità….e tutti corrono, chi per guadagnarsi il pane, chi per altre necessità. Non hanno tempo per fermarsi, per pensare, per vivere guardandosi attorno, per ammirare un fiore, un tramonto, il sole che nasce, la luna d’argento che rischiara la notte… - Deve essere ben triste questo Pianeta, se la gente che lo abita è tanto grigia! Guarda qui, quanti colori, questo è il Paese di Fantasia, e noi siamo tutti allegri, vieni, corri con me su quel prato color dei lillà, vedrai quante belle cose ci sono là. Il piccolo elfo, che di nome faceva Gavi, prende per mano la piccola ninfa Smilla, e la porta sul prato lillà, pieno di stranissimi fiori: erano fatti di carta, come tanti origami, e se ne coglievi uno, dentro vi trovavi una poesia, un racconto, una fiaba. Ed erano tutte piene di amore, d’incanto, di parole piene di buon senso. - Che bello Gavi, ma qui cosa si mangia? - Da noi non si mangiano le cose banali di cui si nutrono gli umani, a parte forse, qualche volta, un bel piatto di spaghetti alla 7


carbonara….e qualche lenticchia! Noi mangiamo poemi, colti da questi fiori speciali. Poesie, racconti, ma soprattutto ci nutriamo, di tante parole piene di amore. Di quelle e di quelle soltanto viviamo. - Allora resto qui, Gavi, mi tieni con te, così mi insegni a conoscere questo Paese di fiaba, tanto diverso dal Pianeta degli umani, dove l’aria profuma di amore, lo sento questo profumo, ben diverso da quello che respiravo su quel pianeta, che sapeva di smog, di polveri sottili, di fumo di ciminiera, di pattumiera! - Si, resta con me, aspetta, colgo quel fiore…ecco, ti leggo cosa conserva nel cuore….un canto d’amore. Qui, in questo Paese di Fantasia, regna solo l’allegria, l’amore per la vita, la gioia e la poesia! - Addio, Pianeta degli Umani, qui si respira un’altra realtà…o è solo fantasia? Non importa….e così sia! I due elfetti si prendono per mano, e girano per il Paese di Fantasia, fino a quando non trovano uno spiazzo erboso, perfetto per costruirci una casetta tutta per loro.

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- Che dici, Gavi, va bene se la facciamo di cioccolata? Con il tetto di panna montata? Si, sei

contento?

Allora

dobbiamo metterci sopra la girandola

segnavento!

E

come

arrediamo?

Ti

la

piacerebbe che ci mettessimo un lettone fatto di panettone, con i piedini di torrone, e un bel piumone di meringa? - Ma certo Smilla! Mi pare proprio perfetto, ma per decorazione sulle pareti ci aggiungerei quale confetto. E per comodini, tante scatole di biscottini! - Bellissimo davvero, cosa ancora manca? Un tavolo a forma di grande cialda, e le sedie di pistoccheddus, - E li fuori, lo vedi quel bel giardino? Possiamo costruire una fontana da cui scorra Cannonau, e una piÚ piccina dove puoi farti un bicchierino di filu e ferru - Ma noi siam piccini, che ce ne facciamo dei vini? Senti, piuttosto, e le tendine? Che dici se annodiamo tra loro tante caramelline? - Direi che è tutto perfetto, ora sono parecchio stanco, andiamo a dormire 9


nella nostra bella camera da letto, sotto il piumone di meringa, possiamo dar vita ai nostri sogni. Qui tutto è meraviglia, fantasia, quindi tutto è per messo, non come su quel Pianeta strano, dove tutti corrono come matti, e si dimenticano perfino di sognare, che in fondo è una delle poche cose ancora gratis! - Ehi, Gavi, ma la vedi quella collina? Non ti par un po’ strana? - Perché tu ancora non sei abituata al Paese di Fantasia, dove ogni cosa è una piccola follia! Sopra la collina c’è una gigantessa, che cucina malloreddus e poi li fa rotolare giù, sulla collina ricoperta di bianca farina, e lo vedi quel lago rosso? Quello è tutto di sugo di pomodorini dove fanno il bagnetto i malloreddus e poi vanno a rotolarsi su quell’altra collinetta, tutta fatta di pecorino grattugiato. - Uhh, che fame Gavi, che mi hai procurato! Andiamo subito a prenderne un piatto! - Te lo concedo, ma poi voglio davvero andare a dormire, ma prima di addormentarci, facciamo le capriole sul letto, così per diletto, giochiamo coi 10


cuscini, ci baciamo i piedini e poi tutti a nanna davvero, perché domani inizia un nuovo giorno e noi dobbiamo essere riposati, per iniziare una nuova avventura……..fin che dura!!!! - Buona notte Gavi… - E’ già notte Smilla? Allora un bacino, sulla punta del nasino! Così trascorse il primo lunghissimo giorno dei due amici. E’ già mattino, e il sole accarezza i loro piccoli corpi con i suoi caldi raggi, e gentilmente li sveglia. Non ve l’ho ancora detto: Smilla è alta una spanna, e Gavi una spanna e mezza! - Gavi, dormi ancora? - No, Smilla, sono già sveglio da un po’, stavo fantasticando su come trascorrere questa nuova giornata. - Anch’io, Gavi, stavo pensando…siamo un po’ egoisti, anzi tanto! - Perché mai? Tu sul Pianeta degli umani eri triste e sei volata via. Qui invece sei felice, ci siamo costruiti la nostra dolce casetta, e fuori gli alberi rossi, blu, verdi, gialli e il prato lilla ci stanno aspettando, come pure il giardino con le sue allegre fontanelle…. - Si, hai ragione, ma io pensavo a quegli umani che sono ancora tutti grigi, che corrono senza una meta, curvi dal peso di una triste umanità. Non è giusto abbandonarli alla loro sorte. - Ma Smilla, cosa potremmo mai fare per rimediare a questo stato di cose? In fondo, sono gli umani ad aver costruito un mondo 11


che non è a immagine del Creato, che era perfetto, ma lo hanno adattato al loro egoismo, rendendolo inabitabile a causa delle guerre, degli omicidi, dei ladrocini, del cattivo governo di cui mi parlavi ieri…. - Certo, sono stati loro a combinare questo guaio, ma ora sono infelici, e noi potremmo rimediare. - Smilla, ma ne conosci il modo? - Penso di si! Questa notte ho molto pensato alla felicità ritrovata in questo Paese della Fantasia e non mi pare giusto che ce la godiamo soltanto noi due. Potremmo raccogliere di quei fiori speciali, origami di carta con le loro poesie, i loro racconti fantastici….e spargerli sul Pianeta degli umani: quei fiori potranno di sicuro ingentilire i loro animi. Riscoprirebbero le bellezze nascoste del loro Pianeta, e quelle ancor più celate nei loro cuori. - Ma Smilla, si perderanno nello spazio e non sfioreranno il suolo del Pianeta degli umani! - Hai ragione Gavi! Allora sai che facciamo? Possiamo portarceli noi, di persona e passeggiando sul Pianeta, regaliamo ad ogni persona che incontriamo, dal viso triste e dall’anima persa, un pensiero d’amore, una favola vera. - Ma che bella idea! Allora aspettiamo che il Paese di Fantasia, il quale disegna un’orbita irregolare intorno al Pianeta degli 12


Umani, si trovi nel punto più vicino al suo suolo, e noi salteremo giù e ci uniremo ai suoi abitanti. Intanto, le alucce di Smilla, che erano grigie, avendo perduto i brillanti colori a causa del lungo volo, avevano ripreso il loro antico splendore. Parevano rivestite di tante foglie d’oro e d’argento, e tempestate di pietre preziose, brillanti

e

smeraldi,

rubini

e

zaffiri…un arcobaleno iridescente e fantastico. Era la gioia di aver scoperto come fare per aiutare gli Umani a ritrovare la perduta felicità. Ma subito non sarebbe stato possibile, le alucce di Smilla erano diventate splendenti, ma restavano ancora troppo deboli per prendere il volo, e lei avrebbe dovuto caricarsi sulle spalle Gavi, che di ali ne era privo, essendo un elfo dei boschi.

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- Che facciamo stamattina, Gavi? - Ci mangiamo il caffelatte, qualche biscottino e poi usciamo fuori in giardino. - E poi, Gavi, tutto qui? - Ma no, andiamo in quel prato color lillà, dove nascono ogni giorno tanti nuovi origami, e ne cogliamo qualcuno, così li leggiamo, e quelli più belli, li raduniamo in quel cestello di midollino, e li conserviamo per quando atterreremo sul Pianeta degli uomini. - Poi facciamo una passeggiata nel bosco dagli alberi blu, gialli, rossi, azzurri e lì ci facciamo ispirare per altre poesie e racconti fantastici, così quel prato si riempirà di nuovi fiori, sempre più belli! - Gavi, sei proprio un bravo elfetto! Hai capito cosa mi feriva il cuore, quel bisogno di aiutare gli umani, dai quali ero fuggita, ma che invece hanno bisogno di comprendere che la vita, se non è condita da un pizzico di poesia, da una buona dose di fantasia, da una manciata di amore, e da una cucchiaiata di allegria, è un’esistenza ben triste! - Si, Smilla, noi l’abbiamo scoperto, che stare insieme con tanta pace nel cuore, con tanto amore, con quei fiori di poesia, con i racconti

pieni

di

allegria,

si

vive

felici.

Dobbiamo

assolutamente farlo sapere anche agli umani, che si sono scordati di quanto è bello l’amore gentile, delicato, pieno di 14


attenzioni per ogni essere vivente, che sia un fiore o un serpente, un uccellino o un bambino, una vecchietta o una civetta, un omone o un leone! - Senti Gavi, ma ti ricordi di quelle fiabe che raccontavano tanto tempo fa sul Pianeta degli Umani, quelle fiabe piene di orchi cattivi che mangiano i bambini, di streghe che avvelenano le mele e le danno alle bimbe belle, di lupi che mangiano le nonne, e di fate gelose che danno un sonno centenario alla principessa Aurora? - Certo, Smilla, che me le ricordo...che brutte storie! Già da lì si capiva come il cuore degli uomini fosse portato al male….le nostre storie invece, saranno tutte piene di cose buone: di mele gustose che fanno bene alla salute, di personaggi giocosi che rallegrano le feste, di gattini coccoloni e uccellini canterini, che rallegrano nonne e bambini! - Si, ma sapessi, Gavi….nel mondo ci sono ancora tanti orchi, e son veri, altro che fantastici! Che rubano i bambini, che uccidono le speranze, che …. - - Basta Smilla, purtroppo il Signor Male cammina a passi svelti sopra il Pianeta degli Umani, ma se noi seminiamo chicchi di amore, petali di poesia forse, poco alla volta, davanti a questa novità, il Signor Male scappa via, perché questa roba qui, non è per lui, che non sa cosa sia la poesia, l’amore, la bellezza 15


della vita vissuta in pace, Non sa cosa sia la felicità, e sai perché? - No, Gavi, spiegamelo! - Perché, Smilla, lui non è mai stato bambino! Solo i bambini hanno nel cuore i sentimenti più belli, sono puri, sono angeli che ancora non hanno perso le ali. - Giusto, Gavi, allora corriamo a raccogliere tantissimi fioriorigami, tutti quelli che le nostre piccole mani possono trattenere, e poi aspettiamo che l’orbita si avvicini, e possiamo scendere a portare un poco della nostra felicità a tutta la grigia umanità- Intanto, Smilla, ho raccolto questo origami, e guarda un po’ cosa contiene? E’ una poesia che pare scritta apposta per noi, da quel poeta sardo, che vive sul Pianeta degli Umani, che mi pare di ricordare si chiami Gavino Puggioni. - Allora, Gavi, si chiama quasi come te!!! Ecco perché scrive così bene: ha ancora il cuore bambino e forse, quando riusciremo a raggiungere il Pianeta degli Umani, scopriremo che ha anche le ali! - Leggiamola insieme:

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Ho incontrato un elfo Nel bosco dei miei sogni di pochi centimetri quadrati apparve un elfo strano che veniva da un mare lontano col suo gommone di legna. Si posò sull'albero della mia vita e lo fece traballare. Fece cadere molte cose mie amore pensieri sentimenti tutti a terra spaventati dalle sue occulte alchimie Urlando ma sognando me ne stavo andando sulle ali del mio pensiero ma l'elfo mi arrestò e mi disse che era fiero di avermi incontrato mentre io già credevo di non far parte di questo creato. L'elfo ridente mi girò intorno ed io malfidente chiusi gli occhi 17


perchè mi pareva di essermi trovato nel bosco dei balocchi. Con orbite grandi e verdi l'elfo mi sorrise e saggio mi invitò ad uscire e a non sognare tanto, diceva lui, la vita è di passaggio come i sogni gli amori e i sentimenti che valgono fino a quando li alimenti.

- Ehi, Gavi, non avrà mica incontrato te? - Eh no! Io da qui non mi sono mosso, forse ha incontrato te, e nei tuoi occhi ha visto me! - Ma che strana faccenda, allora forse non è così tutto grigio il mondo, forse ci sono ancora umani che credono nella fantasia, nella poesia, nell’allegria, nei sogni e nei sentimenti più belli. - Lo penso anch’io Smilla, forse è inutile scendere sul Pianeta a spargere origami,forse c’è già qualcuno che lo sta facendo al posto nostro. Proviamo a guardare? - Ma Gavi, come possiamo farlo? - Smilla, io ho un cannocchiale che vede dentro tutti i cuori, è qualcosa di speciale, che conservo dai tempi del mio bis-bisbis-avolo. 18


- Uh, Gavi, fammelo vedere. Gavi corre in fretta nel bosco

di

alberi

blu,

gialli,verdi,rossi, e infila il braccio dentro il tronco cavo di un albero giallo, e ne estrae un cannocchiale di

cristallo

purissimo.Lo

porta a Smilla e le dice: - Guarda, Smilla, punta il cannocchiale verso quell’isola verde, in mezzo al mare Tirreno. Si chiama Sardegna, siamo abbastanza vicini per poterla vedere. Riesci a mettere a fuoco? - Si, Gavi, ma l’isola è grande, dove devo osservare? - Li, la vedi, c’è una città che si chiama Sassari, metti bene a fuoco, ci trovi il poeta? - Gavi,ma come faccio a riconoscerlo, tra tanta gente? - Gli umani grigi non si vedono con questo cannocchiale, sono anonimi, non brillano di luce propria. Mentre gli uomini che ancora hanno la poesia nel cuore, quelli che si commuovono davanti al volto di un bimbo, o che ammirano un fiore, quelli li vedi brillare con gli stessi colori delle tue ali iridescenti. Lo vedi? 19


- Si Gavi, ora vedo una luce intensa, metto a fuoco…si ,mi pare che sia proprio lui, il Poeta! - Bene, ora punta il cannocchiale verso un’altra isola lontana, tra il mar Celtico e il Mare d’Irlanda, quella bella Isola di Smeraldo, la vedi? - Si Gavi, la vedo bene! Che devo fare? - Allora, Smilla, punta su Dublino e lì metti a fuoco fino a che non trovi quella luce che hai già notato sulla Sardegna. - Si, Gavi anche lì brilla la stessa luce! - Ecco, hai trovato una scrittrice, giornalista,

poetessa,

ma

soprattutto, hai trovato un’anima libera dagli schemi degli Umani grigi, per questo anche lei è luminosa,

coloratissima!

Si

chiama Rossella! - E adesso, Gavi, ci bastano due persone sole, per cambiare il Pianeta degli umani? - No, Smilla, ovviamente no! Vedi, se punti il cannocchiale verso altri posti, per esempio in quella regione dello Stivale, in alto 20


al nord, vicino a Milano, vedrai un’altra luce che sbirluscia (in milanese vuol dire luccica), che ama sognare un mondo migliore, che vorrebbe che il Pianeta degli umani diventasse più buono, che imparasse ad amare davvero, non solo a far finta! Credo si tratti di Dani, la nostra mamma umana, che ci ha tanto a cuore, quella che sta scrivendo la nostra storia! - E così, se continui a guardare, vedrai tanti puntini luminosi, ma sono come i diamanti che si trovano in mezzo a rocce inutili, e occorre cercarli col lanternino….o con questo cannocchiale, per poterli vedere! - Che dobbiamo fare, Gavi, partiamo o restiamo? - Smilla, fidiamoci di loro, vedrai che sapranno seminare la poesia, la verità e l’amore in quel Pianeta grigio, e col tempo noi da qui, vedremo che quei puntini luminosi cresceranno, ce ne saranno sempre di nuovi, si moltiplicheranno! - Ne sei sicuro, Gavi, o è tutta un’illusione? - Forse, chissà, noi continuiamo ad alimentare la Speranza che, come sai è verde come l’Irlanda, come la Sardegna e come quei tuoi occhietti da ninfa dei boschi! - Allora restiamo qui, noi due soli, in questo Paese della Poesia e della Fantasia, dove noi stiamo così bene da soli, e diamo fiducia agli umani, vedrai che riusciranno a riportare luce e colori su quel Pianeta grigio21


- Mi fai di nuovo guardare, se per caso ne vedo altre, di lucciole che brillano solitarie? Mi passi il cannocchiale? - D’accordo, Smilla, ma una volta soltanto! - Grazie, Gavi, te lo rendo subito e poi puoi riporlo nell’albero cavo. - Vedi, avevo ragione, c’è un’altra luce che lampeggia come uno standby! - Smilla, cos’è lo standby? - Oh, Gavi, una di quelle stregonerie che la tecnica elettronica ha seminato sul Pianeta degli umani, non farci caso! Guarda, piuttosto, quella è più a sud di Milano, verso il mare Adriatico, un po’ nell’entroterra. Aspetta…si mi pare Ferrara e quella luce…quella luce è particolare, appartiene ad una signora che ha le ali come le mie! - Ma dai, fammi vedere?!... Si è vero! Ecco perché ha le ali, si chiama Angela, ovvio che le possiede, ma non solo per il nome, lei vola scrivendo, è uno scrittore! Ma adesso basta! Adesso torniamo alla nostra casetta, fatta di sogni, poesie, caramelle, cioccolatini, biscottini, e di un bel lettone col piumone di meringa! Mi è venuto un certo languorino, che 22


facciamo, ci mangiamo un biscottino, un budino, un torroncino? - Si, anch’io ho un po’ fame, e anche di coccole! Gavi e Smilla fanno ritorno verso la loro casetta, tenendosi la mano e abbracciandosi ogni due per tre! Felici come una regina e un re! Oggi si che è stata una giornata ben vissuta! Quante cose hanno imparato, quanta gente han visitato! E quante coccole nel letto, tra una carezza e un bacetto! THE END

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POSTFAZIONE Beh, cari miei, pare che a questo punto la fiaba sia finita, da quanto mi è parso di capire, Smilla e Gavi hanno deciso di lanciarci la palla, e noi dobbiamo afferrarla! Inutile chiedere lumi dal Cielo, o dal Paese di Fantasia, o dalla Repubblica di Poesia, oramai i nostri amici hanno deciso di lavarsene le mani, e ce la dobbiamo sbrigare noi. Nel mondo ci sono ancora persone che rifiutano di diventare grigie, per nostra fortuna, ma per poterlo fare, occorre che fin da bambini si impari a leggere, e leggere tanto: fiabe, racconti, romanzi, poesie! Ma come si fa, mi domando, a stare ore e ore davanti al monitor giocando con quegli aggeggi elettronici che rovinano la vista, o guardare certi cartoni animati pieni di violenza, per non parlare di certi film o trasmissioni che lasciano il tempo che trovano! Non dico che si debbano buttar via certi divertimenti, dico solo che ore davanti al monitor, che sia televisore o computer, fa male agli occhietti. E dico anche che sarebbe bene scegliere i programmi da guardare, preferendo un buon documentario o un bel film d’animazione, piuttosto che stare a guardare la vita insulsa degli altri, come certi canali televisivi propinano. Neanche ne parlo, altrimenti farei cattiva pubblicitĂ , ma voi l’avete capito, vero? 24


Ci sono tanti modi simpatici per divertirsi, anche stare con gli amici, cosÏ come sono diventati buoni amici Smilla e Gavi, anche voi fate i bravi, fate i bravi bambini, giocate nei giardini, a pallone o a nascondino‌chissà che non incontriate qualche gnomino?!

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IL PAESE DI FANTASIA - SECONDO EPISODIO- Il ritorno di fata Smorfiosa

IL RITORNO DI FATA SMORFIOSA

Finito il racconto di Smilla e Gavi, Angela mi chiese, tra una boccata e l’altra del suo sigaro Che, arrivato fresco fresco da Amsterdam: - Ma senti un po’, quella Fata Smorfiosa che fine ha fatto? E’ apparsa un attimo, e poi subito svanita nel nulla! - Cara Angela – scusa, posso rubare una di queste deliziose polpettine? – la storia di Gavi e Smilla, non è mica finita! Quello era solo il primo di altri episodi. Ne combineranno delle belle, quei due, cosa credi, che se ne siano lavati le mani, di questo nostro Pianeta degli umani? Noi siamo ancora in numero esiguo, rispetto al bisogno che c’è di poesia, di amore e di pace sul Pianeta! - Allora, ti piacciono le mie polpettine? E’ stata mamma a tramandarmi la ricetta, ed è il suo segreto a renderle così morbide e gustose…ma vedo che ti piacciono! Però, Dani, stai 26


attenta a non esagerare, vedi di avanzarne qualcuna anche per me! - Scusami tanto, ma sono così buone…Piuttosto, mi permetti di rileggere quella tua poesia, che riflette in modo autentico il tuo sentire? - Professione di Autore - Io sono - una goccia di rugiada senza scampo - in un campo - di tulipani. - Specchio il cielo - mentre la notte muore - e scioccamente - amo - la luce del giorno - Perchè - sono orgogliosa - di assumere il colore - di quei grandi fior DI TUTTI QUANTI - e di specchiarlo invano.

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- Ma sai che è davvero interessante, però permettimi di dissentire: perché mai dovresti specchiare invano quel colore? Invece trovo necessario che qualcuno lo faccia… - - Faccia che, Dani? - - Che rispecchi i colori della vita, Angela, la luce… ti ricordi il Paese di Fantasia, quell’angolo di Poesia dove l’elfo e la ninfa cercavano la felicità? E dove Smilla voleva portarla? In quel Pianeta degli Umani, dove tutto era grigio, perché mancava lo spirito poetico, la gioia di vivere, i colori….il calore.. - - Certo, Dani, ricordo e ricordo anche che Smilla e Gavi hanno deciso di lasciare che quelle luci, che hanno visto con il cannocchiale di cristallo, fossero loro le dispensatrici di origami poetici! - - Ecco, tu mi hai chiesto che fine avesse fatto Fata Smorfiosa. Fata Smorfiosa si sposta da un Paese all’altro, e da un Pianeta all’altro e porta zizzania, bisticci, litigi perché prova un sottile piacere a mettere in difficoltà gli umani, e anche gli gnomi, gli elfi e le ninfe! - - E adesso, dove si trova? - - Adesso è proprio in mezzo a noi, è andata in Irlanda, ha irritato non so con quale pozione magica, la dolce Rossella, e l’ha resa acida come un limone! E poi l’ha istigata a prendersela con noi due, che le volevamo bene, e ci chiedevamo per quale motivo avesse cambiato così repentinamente carattere! 28


- Senti, Angela, mi stai avvolgendo in una nuvola di fumo, allora a questo punto, mi accendo una sigaretta anch’io, se permetti! - - Ma si Dani, fuma pure, tanto le tue sigarettine alla menta mi fanno un baffo! E poi, diciamocelo, è l’unico viziaccio che ci è rimasto, teniamolo caro, altrimenti rischiamo di finire nell’elenco delle persone perfette, e non ci pare proprio il caso…. - E’ qui che ti sbagli, Angela mia! Non dico che noi siamo persone perfette, altrimenti saremmo presuntuose, e la presunzione è un brutto difetto…ma insomma, te la senti se proviamo a fare qualcosa per questo Pianeta grigio? Come l’hai definito, una volta….cacca? Beh, hai detto una parola più forte, ma scriverla qui, in una storia per ragazzi, mi pare fuori luogo. No, anzi guarda, ripeto proprio per filo e per segno quanto hai detto, perché anche se parla di escrementi, è pura poesia! Hai definito un certo stato di cose “merda mediocre” ed hai aggiunto “ci può essere qualcosa di peggio di una merda mediocre? Abbia almeno il coraggio di essere grande, odorosa, scivolosa, appiccicosa, questa merda!". Sono espressioni

forti,

ma

sacrosantamente vere! Però hai ragione, c’è tanta cacca in giro, che se ne sente la puzza, 29


però noi possiamo sempre spalarla via… - - Ma sei diventata tutta scema o cosa, Dani.. - - Angela!! Non intendevo sul serio prendere pala e scopetta, ed uscire in strada a ramazzare i marciapiedi! La pala virtuale, è dentro il nostro cervello, e usando questo, possiamo combattere il grigiume, scrivendo storie bellissime, poesie e altre cose, purché dentro quelle ci sia la luce dell’intelligenza, i colori della speranza, e la gioia di vivere. Ma anche le denuncie contro tutto ciò che rende piatto e grigio questo nostro Pianeta degli umani. - - Beh, a dirla tutta, a me vien voglia di scrivere di tutto questo marciume, non certo di poesia! - - Cara, caro Angelo mio, ma parlando del male, e condannandolo, e allontanandolo da noi, portiamo al bene, sono in antitesi e quindi se parli male del male è come se parlassi bene del bene, giusto o sono troppo complicata? - - Ma tu lo sai cosa ha detto a Rossella, quella Fata Smorfiosa? - - A dire il vero, Angela, non ero lì a sentire, visto che noi siamo in Italia e loro in Irlanda, ma qualsiasi cosa Fata Smorfiosa abbia detto a Rossella, è sicuramente un incitamento al litigio, e per rendere così acida la nostra amica, che era tutta panna e fragole, bisogna che gliele abbia sparate di ben grosse! - - A questo punto, chiamo Fata Smorfiosa e gliele canto e busso! Ha già trattato male Smilla, poverina, adesso crea confusione 30


anche sul Pianeta degli umani? Ma è proprio una bella rompibiglie!!! La serata è trascorsa in modo piacevole, ma è necessario chiamare Fata Smorfiosa e dirle il fatto suo. Si compone un numero speciale, che non si trova sull’elenco telefonico di nessuna Nazione, anche perché non è un numero di telefono, ma va composto solo nel pensiero. Per un po’ suona a vuoto, poi Fata Smorfiosa si decide a rispondere: - - Chi rompe? - - Ehi bella, ti pare il modo di rispondere ad un umano? - - Umano o non umano, mi stai disturbando! - - Ah si? Poverina, cosa stavi facendo di così importante da non poter essere disturbata? - - Stavo discutendo con Rossella, e la stavo convincendo a rompere la vostra amicizia. - - Sei cascata male, cara Fata Smorfiosa, l’amicizia non si rompe per qualche piccolo dissidio, anzi, forse ci hai fatto un piacere, perché con il tuo intrometterti per creare discordie, hai ottenuto l’effetto contrario. Tu non sai che le vere amicizie sopportano qualunque difficoltà, direi anzi che le difficoltà affinano i rapporti, li fanno più veri, li rafforzano, e se credevi 31


di farci un dispetto, non hai ottenuto lo scopo! Piuttosto, ti chiamavamo per dirti di lasciare in pace Smilla, l’hai trattata proprio male spedendola sul Pianeta degli Umani, ma se credevi di farle un torto, alla fine le hai fatto capire della necessità di aiutare gli Umani. Chi la fa, l’aspetti! Il tuo scherzetto ti si è ritorto contro”. - Uffa, mi hai rotto con le tue rampogne! Adesso volo nel Paese di Fantasia, e faccio i dispetti a Gavi e a Smilla. Fu così che Fata Smorfiosa, tutta indispettita, lasciò in fretta e furia Rossella, e si avviò a tutta velocità – aveva messo il turbo – verso il Paese di Fantasia. A qualcosa era servita, quella telefonata di Angela e Dani, almeno così Fata Smorfiosa ha smesso di tormentare Rossella con le sue insinuazioni. Guardando il cielo rosa, del Paese di Fantasia, Gavi vede arrivare di gran carriera un… missile? Non mi pare…un meteorite? Neanche! Finché Smilla segue lo sguardo di Gavi, e vede chiaramente di cosa si tratta: la Fata Smorfiosa sta 32


precipitando

a

tutto

gas

verso

di

loro.

Acciricicci,

acciderbolina, acciciripicchia, caspiterolina! Anche qui doveva venire a rompere le biglie? - Gavi, che facciamo? Quella è Fata Smorfiosa, e insieme a lei, arrivano i guai! Infatti, Fata Smorfiosa si avvicina tutta pimpante a Gavi, e gli comincia a girare intorno, a sfiorarlo con la punta delle sue ali, a mandargli bacini a destra e a manca, così che Gavi sente una specie di stordimento, come avesse avuto un incantesimo. Così ipnotizzato, che si dimentica di Smilla e la pianta lì di stucco, seguendo Fata Smorfiosa che si stava inoltrando nel bosco di alberi azzurri, blu, rossi e gialli. Povera Smilla, adesso cosa potrebbe succedere? Che fa lei tutta sola, nel Paese di Fantasia? E la loro casetta di panpepato, sarebbe stata vuota senza il suo elfetto!

33


E anche lei, era come fosse stata trasformata in una statua di zucchero filato. Ma ecco che Angela e Dani, sentendo che qualcosa di strano stava per accadere, richiamano immediatamente, sul quel telefono pensante, la Fata Smorfiosa. -

Uffa,

chi

rompe

di

nuovo?

Scusami

Gavi,

devo

rispondere…che barba! - Senti un po’, Fata Smorfiosa, che stai combinando? Qui sul Pianeta degli Umani piovono lacrime di smeraldo, e ci sembra un po’ strano! - Sto andando nel bosco incantato con Gavi per mano! - Eh no, bella mia! Ora risvegli Gavi dal tuo incantamento, e lo riporti da Smilla, che piange lacrime di zaffiro e smeraldo! Di colpo, l’incantesimo svanisce, e Gavi corre a perdifiato, dalla sua Smilla, mente Fata Smorfiosa

pesta

i

piedi

indispettita! - Vattene dal Paese di Fantasia, dove tutto è poesia, fantasia, coccole e dolcezze, qui non è posto per te! Dice Smilla sfinita dal tanto piangere, e piangere lacrime di smeraldi e zaffiri, fa male, molto ma molto male! 34


- Vattene e fuggi via! E non farti trovare mai più tra i nostri piedini, dispettosa che non sei altro! Così Fata Smorfiosa sparì, volando via tra mugugni, sputacchi e improperi, decisa a non ritornare mai più! Angela sorride a Dani, ormai le due amiche sono sicure di essere riuscite a metter pace, togliendo di mezzo Fata Smorfiosa, una volta per sempre, e che la faccia finita………come questa storia! THE END

35


IL PAESE DI FANTASIA - TERZO EPISODIO

SMILLA

E

GAVI

ARRIVANO

SUL

PIANETA

DEGLI

UMANI:FINALMENTE SOLI. SOLI? Gavi e Smilla, dopo che Fata Smorfiosa ha preso il volo verso paesi lontani, per qualche tempo se la spassano, raccogliendo origami, leggendo racconti e poesie, giocando a rimpiattino tra gli alberi blu, azzurri, rossi e gialli, ma poi si rendono conto che la vita fatta solo di divertimento, sarĂ bella, ma come un bel gioco, dura poco. Si guardano negli occhi, e poi Smilla torna a bomba: 36


- Gavi, non ho abbandonato l’idea di scendere sul Pianeta degli Umani, e gironzolare un poco alla ricerca di quelle luci che illuminano gli umani grigi! - Ancora ci pensi, Smilla? Dobbiamo aspettare che la seconda luna sia in linea con la prima. Allora sarà il momento in cui l’orbita del nostro Paese di Fantasia, si avvicinerà maggiormente al Pianeta degli Umani, poi scenderemo giù. - E quando sarà, questo momento? - Fammi guardare le coordinate spaziali….ecco, proprio stanotte! - Allora preparo una valigia, ci metto un po’ di poesie, di origami e racconti, e qualche dolcetto per non morir di fame! I due amici aspettano la notte, fino a che le due lune si allineano, allora

sono

proprio

vicini

al

Pianeta degli Umani, e saltano giù. - Ahi, che male, sono finita su qualcosa di duro, che sarà mai? E’ così buio…. - Vieni vicino, Smilla, altrimenti ci perdiamo. Aspettiamo che arrivi l’alba e poi vedremo dove siamo finiti. Trascorre la notte, e finalmente il cielo comincia a colorarsi di rosa, e si intravedono i primi contorni delle cose intorno. Si 37


accorgono di essere finiti su di uno scoglio, vicino ad un mare verde-blu. - Come facciamo ad arrivare a riva,? Io non so nuotare, Smilla! - Non ti preoccupare, ora le mie ali sono diventate forti, e posso portarti in volo fino a quella spiaggia laggiù, non è molto lontana. Così Gavi si stringe al collo di Smilla, ed in un batter d’ali, atterrano su una spiaggia che pare

ricoperta

di

perle

triturate. Poco dopo, si avvicina un bambino, che sta raccogliendo conchiglie che poi ripone in un secchiello rosso.

-

Che

posto

è

questo,

piccolo? Il bambino si ritrae, un poco spaventato, non aveva mai visto dal vivo degli esserini così strani, una ninfa con le ali e un elfo. Solo nei disegni dei suoi libri di favole aveva visto qualcosa di simile. Ma vivi e vegeti, e che parlano con lui, mai! 38


- Questa è la spiaggia di Budelli. Siamo in Sardegna, nell’arcipelago della Maddalena. Non lo sapevate? Allora come ci siete arrivati, qui? - Volando, mio caro, non vedi che ho le ali, caro….come ti chiami? - Leo, ma da dove venite? - Dal Paese di Fantasia, ma ora vogliamo visitare il Pianeta degli Umani. - Tu sei un Umano? – Chiede Gavi, che di umani non ne aveva visto manco uno. - Si, sono un essere umano, ma piccolo, poi ci sono gli adulti, che sono molto più grandi di me! - Ora capisco perché, Leo, ci vedi e puoi parlare la nostra lingua! Solo i bambini, infatti, riescono a vedere gli elfi e le ninfe, gli adulti hanno perso la fantasia, e non vedono che ciò che vogliono vedere. A loro interessano solo il denaro, gli oggetti, il lavoro, i divertimenti, e tutto di corsa, senza fermarsi a guardare un filo d’erba che cresce, una conchiglia particolare, questa sabbia rosa, che pare venuta dritta dritta dal Paese di Fantasia! - Ma signora fatina… 39


- Non sono una fatina Leo, sono una ninfa dei boschi, e mi chiamo Smilla - Ma Smilla, anche sul Pianeta degli Umani ci sono posti bellissimi, che paiono di fiaba, come questo, dove i miei genitori mi hanno portato in vacanza! - In effetti è proprio un posto meraviglioso! Ma noi siamo venuti sul Pianeta per conoscere anche i tuoi genitori, gli adulti che non credono più alle fiabe… - Tra poco arrivano, sono andati a fare una bella nuotata, mentre io raccolgo tutte le conchiglie che riesco a trovare, e poi mamma ne fa delle composizioni carine, da regalare alle amiche. - Brava mamma! E’ bello usare i doni della natura per creare oggetti carini! A quel punto, ecco i genitori di Leo, che escono da quell’acqua tanto trasparente, e tutti

grondanti,

prendono

il

loro

accappatoio e si asciugano, soddisfatti della nuotata in quell’acqua di cristallo. -

Ciao Leo, quante conchiglie hai trovato? Ti sei annoiato?

- No, mamma, ho raccolto tantissime conchiglie per te, e poi vedi, ho trovato due amici. 40


- Quali amici, Leo, io non vedo nessuno! - Ma non li vedi? C’è Gavi, che è un elfo, e Smilla, che è una ninfa dei boschi! Sono arrivati sul nostro Pianeta dal Paese di Fantasia, e vogliono conoscervi. Noi abbiamo già fatto amicizia! La mamma guarda il papà, con un’espressione perplessa. Ed il papà si gratta la testa, ancor più preoccupato. Il loro Leo è un visionario, oppure si è inventato questi amici, perché troppo solo. - Senti, Leo, ma davvero i tuoi amici sono ancora qui? Non sono per caso già andati via? - No papà, sono qui, non li vedi seduti sul quel sasso sulla sabbia? Non vedi che belle ali ha Smilla, tutte colorate e luccicanti? E Gavi, con quella giacca verde ed i calzoni rossi? - Povero bimbo, deve aver preso un’insolazione! Dice la mamma al papà, e intanto tocca la fronte a Leo, per assicurarsi che non abbia la febbre. - Mi pare fresco, allora cosa sarà mai questa storia? - Mamma, ti ricordi quando eri piccola, e credevi nelle favole? - Si, me lo ricordo, caro, ma ora credo solo a ciò che vedo, ed io non vedo un bel niente! 41


- Che peccato, mamma, non sai cosa ti perdi! Sono così belli e simpatici, questi miei nuovi amici! - Va bene, Leo, ora proverò a parlare con loro! La mamma cerca di assecondare il piccolo, per non irritarlo, e allora si avvicina al sasso, che Leo le ha indicato, e finge di parlare con quegli esserini. - Ciao, sono la mamma di Leo, vi piace questo posto? Non è un luogo splendido? Smilla e Gavi rispondono all’unisono, ma la mamma di Leo non vede e non sente nulla. Allora Smilla estrae dal suo cestino un origami meraviglioso, tutto colorato e pieno di poesia e lo porge alla signora, infilandoglielo tra i capelli d’oro. - Cosa mi è caduto in testa? Non sarà mica qualche schizzo di gabbiano? - Lasciami guardare – dice il papà di Leo, e carezzandole i capelli, trova un origami colorato, fatto come fosse un fiore di loto. Lo apre, e vi trova scritta questa poesia: - I desideri sono perle preziose - Una volta divenuti realtà - Non sono più che fogli - Di carta appallottolata 42


- Gettata nel cestino. - Come i bambini - Che desiderano un giocattolo - Lo sognano, insistono - Lo vogliono tra le mani - E quando l’hanno avuto - Dopo i primi momenti - D’infantile stupore - Resta nell’angolo relegato - Perduto ormai - il suo primitivo - Splendore. - Come la fantasia - Chiusa in un baule - Insieme a vecchi - Giocattoli rotti. Appena mamma e papà finiscono di leggere queste strofe, i loro occhi mettono a fuoco qualcosa, sopra quel masso, prima vedono solo due ombre, poi tanti colori, infine si accorgono di Smilla e Gavi. - Avevi ragione, Leo, ora li vediamo anche noi i tuoi amici, pensi che possano parlare con noi? - Provaci, mamma, prova papà, dite loro qualcosa… 43


- Ciao Smilla, ciao Gavi, avete qualche impegno? Volete venire da noi? Il nostro Leo sarebbe molto felice di ospitarvi, ha una cameretta grande, c’è tanto posto… - Si, veniamo volentieri, ma ci fermeremo per poco. Il dono che abbiamo fatto a voi adulti, di poterci vedere e parlare con noi, dobbiamo donarlo a tutti gli uomini grigi, così che possano vedere i colori, i nostri colori fantastici, che avevano dimenticato dall’infanzia, quando i loro occhi, come i vostri, sono stati accecati nella notte dei pensieri, e dalle preoccupazioni dei giorni, e hanno perduto l’innocente sguardo dei bambini. - Leo prende in braccio i suoi nuovi amici, e tutto contento si avvia con i genitori verso casa; Smilla offre i suoi dolcetti specialissimi a tutti, e così cantando e ridendo, arrivano fino alla fine della strada…. E qui finisce anche la storia! THE END

44


IL PAESE DI FANTASIA - QUARTO EPISODIO

. - All'alba di un nuovo giorno, Smilla e Gavi si accomiatano da Leo e dai suoi genitori e, prendendo il volo sulle ali della ninfa, partono verso una grande città: Milano. Hanno scelto

una

metropoli,

poiché

dentro la stessa, si può prendere visione di un via vai di multi etnie, un insieme di ricchezza e povertà, e quindi di molte occasioni per incontrare qualcuno cui donare quei colori che solo un po’ di polvere magica del Paese di Fantasia, può donare.

45


- Ecco, Gavi, credo che stiamo sorvolando Milano, ora lentamente scendiamo. Vedi, già si intravvedono le guglie del Duomo, e lo splendore della Madonnina dorata. Dai, scendiamo in piazza. - Che bello il Duomo, Smilla! Tutto bianco e così maestoso! E lì cosa c’è? - Quella è la Galleria che dalla Piazza del Duomo conduce in Piazza della Scala, dove si trova Palazzo Marino, sede del Municipio, e il Teatro alla Scala,

dove

rappresentano opere liriche e balletti classici di grande pregio. - Si, tutto interessante, ma noi siamo venuti per incontrare gli umani, non tanto per ammirare le opere d’arte! - Così, passeggiando lungo Corso Vittorio Emanuele, nel bel mezzo di

un

pomeriggio

assolato,

incontrano un vecchietto, che li guarda sorridendo e li saluta. Stupiti che un adulto li possa vedere, si avvicinano sorridenti. 46


- Ciao nonno, dove stai andando? - Devo andare a prendere dal corso di danza la mia nipotina Camilla, e poi l’accompagno a casa, perché ha molti compiti da fare. Se posso, la aiuto. - Ma la tua nipotina ha tempo per giocare? - Molto poco, a dire il vero! La mattina presto l’accompagno a scuola, i suoi genitori hanno scelto il programma a tempo pieno, ed esce alle 16. Mangia una merendina in fretta, mentre cammina verso la scuola di ballo, e lì vi rimane un’oretta, infatti ora sta per terminare la lezione. Poi andiamo a casa, come vi ho detto, per fare i compiti. - E poi? Gioca almeno un poco? - No, dopo accende la TV, guarda un cartone animato, poi collega la Play Station, e resta incollata lì, fino all’ora di cena. - Da quanto mi pare di capire, questi bambini degli umani trascorrono seduti la maggior parte del loro tempo: tra i banchi di scuola, per molte ore, e poi davanti allo schermo, sia della TV o del computer, altre innumerevoli ore. Meno male che almeno Camilla va a danza, così

che

possa

fare

un

po’

di

movimento, ma un’ora sola è ancora poca cosa. 47


- Oh no, Camilla frequenta altri corsi, sta imparando a suonare il pianoforte, e il giovedì va a casa della maestra di musica, ed il sabato va in piscina, a nuotare. - Ecco, anche durante le lezioni di piano resta seduta, per fortuna fa un po’ di nuoto, ma sempre troppo poco movimento! - E ‘ così, Smilla, oggigiorno molte cose sono cambiate. I genitori devono lavorare entrambi, per sbarcare il lunario, e non hanno tempo per giocare con i loro figli…ma almeno ci sono i nonni, come me, che hanno tempo da dedicare ai loro amati nipotini. Però non riesco a far giocare Camilla come un tempo ci divertivamo noi. Ci bastava poco, anche i sassi diventavano oggetti fantastici, o i bottoni, per creare delle fantastiche piste dove farli correre, come fossero macchinine o biciclette. Inoltre ci piaceva giocare nei prati, a rincorrerci, a nascondino, a bandiera, a mosca cieca. Così univamo il divertimento, il movimento e la compagnia degli amici. - Camilla non ha amici? – Chiede Gavi perplesso. - I compagni di scuola, ma poi ognuno di loro ha impegni diversi, chi va a giocare una partita di calcio, chi fa judo, chi basket, chi altri sport o 48


attività complementari, e c’è anche chi trascorre tutto il suo tempo libero davanti allo schermo, giochi elettronici, e qualsiasi sciocchezza che la TV propone. Questa tecnologia ha sostituito la baby-sitter ed i genitori non hanno ancora capito quanto sia poco salutare, per i piccoli, stare tutte quelle ore seduti, con gli occhi fissi sullo schermo. Ma non solo…non sviluppano la loro fantasia, perdono la creatività e diventano delle spugne che assorbono tutto, nel bene e nel male. Sono molto preoccupato, lo sono proprio! - Senti nonno, possiamo venire con te a prendere Camilla e stare un poco con voi? - Ma certo, era proprio quello che desideravo,

per

questo

mi

sono

fermato a parlare con voi. Non sapevo più cosa escogitare, per convincere Camilla che non si può vivere solo facendo cose, come un’ automa, e vorrei dirlo anche a mia figlia Laura, la mamma di Camilla, che le cose non possono continuare in questo modo. Sono certo che se Laura e Camilla vi vedessero, comprenderebbero tutto quello che io fatico a far loro capire! - Allora andiamo, nonno! Da che parte? 49


Nonno Francesco, dopo essersi presentato ai due nuovi amici, si incammina con loro verso la scuola di ballo, dalla quale, poco dopo, esce la piccola Camilla. -

Ciao

nonno!

dice

Camilla

buttandogli le braccia al collo Andiamo a casa a fare i compiti? Poi voglio giocare con Ninendo. - No, cara, dopo i compiti facciamo qualcosa di diverso. Vedi che abbiamo ospiti? Questi nostri nuovi amici Smilla e Gavi. Camilla si guarda intorno e non vede nessuno. Siamo alle solite! Il giorno prima erano i genitori di Leo a non vedere, almeno al primo momento, i due abitanti del Paese di Fantasia, ora è la piccola Camilla, a non individuarli. - Guarda bene, cara, e li vedrai. Però ora andiamo a casa, che sono un po’ stanco di camminare! – E tutti e quattro si dirigono verso la casa di Camilla. Entrati nell’appartamento, Camilla apre la cartella, prende il diario, e vede quanti compiti ha per il giorno dopo. Qualche esercizio di matematica, un riassunto di italiano, due pagine di geografia da studiare. - Uffa nonno, ma sono tanti da fare, forse non riesco a finirli prima di cena! 50


- Si che ce la facciamo, ora tu ti siedi alla tua scrivania, cominci a studiare geografia, poi io t’ interrogo per vedere se hai ben compreso. - Va bene, nonno! E poi che facciamo? - Lo vedrai non appena hai finito i compiti. Camilla, dopo più di un’ora e mezza col nasino sui libri, finalmente si alza, si stiracchia e va dal nonno, che nel frattempo aveva sonnecchiato sul divano, in compagnia di Smilla e Gavi, stanchi anche loro per il lungo viaggio dall’Isola di Budelli fino a Milano. - Vieni Camilla, vieni a giocare con i nostri nuovi amici. - Ma nonno, ancora insisti con questa faccenda? Io proprio non vedo nessuno. - Smilla mi ha detto che per vederli, devi procurarti un paio di calze rosse, di quelle di filanca che hai rotto l’altro giorno. Poi un rotolo di filo di rame sottile, un rocchetto di filo di seta rosso, un bastoncino di legno, tipo quelli che usa la mamma per preparare gli spiedini, un rotolo di guttaperca…e le forbici, naturalmente! - Cos’è la guttapesca, nonno? 51


- Non guttapesca, guttaperca! - Si, va bene, ma cos’è? - Quel nastro adesivo un po’ crespato, che usano i fiorai per avvolgere i fiori finti. -

Si, mamma ne deve avere un rotolo nel cassetto che contiene oggetti di cancelleria.

-

Bene, porta tutto qua sul tavolo, e poi vedrai…

Smilla, con un colpo d’ali, sale sul tavolo, comincia a piegare a cerchio il filo di rame, e prepara cinque cerchi, Poi prende la calza di Camilla, la taglia in tanti quadretti, coi quali riveste i cerchi di rame. Quindi li fissa alla base, con il filo di seta rosso. Quando ha finito di formare i cinque petali, li unisce insieme, e poi li fissa alla base dello spiedino di legno, girando attorno il filo di seta. Terminata questa operazione, avvolge la guttaperca intorno allo spiedino, e ne esce un papavero stupendo. 52


Camilla è rimasta a bocca aperta, nel vedere come, in modo prodigioso, quel fiore si formava sotto i suoi occhi, senza che mani umane lo avessero plasmato. Ma quando quel fiore viene offerto da Smilla a Camilla, la piccola umana intravede una manina che lo regge, e poi tutta la figura di Smilla che le sorride. accanto a Gavi. - Ma che bello, come hai fatto a farlo, me lo insegni? – dice Camilla rivolgendosi a Smilla. - - Certo che te lo insegno, è facile più di quel che credi, e ne puoi fare di tanti colori, basta che usi le tue calzine rotte, non buttarle via. Puoi realizzare fiori di tante forme, e li puoi regalare alla mamma, alle amiche. E tutto quel tempo perso davanti alla tele, o giocando con quei ruba tempo dei giochi elettronici lo impieghi occupandolo in lavoretti manuali. - - Si, Smilla, mi piace imparare a fare qualcosa con le mie mani, qualche volta disegno, ma poi mi stanco..anche a scuola mi fanno fare i disegni, e mi pare che siano ancora compiti. Invece fabbricare fiori di filanca è molto divertente, perché se ne possono fare di tanti colori e forme, ma la cosa più bella, e che si possono regalare. 53


- Allora dai Camilla – dice il nonno alla nipotina – fanne uno per la tua mamma, vedrai come sarà contenta questa sera, quando al suo ritorno, stanca dal lavoro, troverà la tua sorpresina. E sarà ancora più contenta, quando saprà che non hai speso il tuo tempo davanti a qualche schermo! Suona il campanello, è Laura che rientra dal lavoro. Camilla corre ad aprire, con il fiorellino che ha confezionato da sola, e lo offre alla mamma. - Grazie! Brava, Camilla, ma non mi dire che l’hai fatto tu da sola? Ho l’impressione che ci sia di mezzo una fatina, un elfo, ma…non credo possibile che tu da sola abbia avuto questa splendida idea, e il nonno… lui si occupa solo di cose da uomini! Smilla e Gavi si guardano strizzandosi l’occhio: anche oggi hanno combinato qualcosa di buono: hanno visto che pure i 54


nonni vedono elfi e ninfe dei boschi, e che attraverso lo sguardo buono del nonno, anche Camilla ha potuto vederli. Stanotte riposeranno vicino a Camilla, e domani affronteranno una nuova avventura. Anche le ali di Smilla hanno bisogno di riposarsi, prima di impegnarsi in un altro volo. Dove andranno? Per saperlo, dovrete aspettare fino alla prossima volta! THE END

55


IL PAESE DI FANTASIA - QUINTO E ULTIMO EPISODIO IL PAESE DI FANTASIA Quinto e ultimo episodio Qui cambiamo lo stile del racconto, che diverrĂ narrativo.

Smilla

e

Gavi

si

risvegliano con i rumori della

grande

Milano:

clacson, scorrimento del traffico cittadino, odori strani di gas, benzina, metano. Si affacciano alla finestra, sentono due che litigano furiosamente per questioni di parcheggio, si tappano le orecchie e chiudono le imposte. Si siedono poi al tavolo di cucina con Camilla, per fare colazione con lei, prima che esca per andare a scuola. Ringraziano per la cortese ospitalitĂ , riaprono la finestra e 56


Smilla, con Gavi sul dorso, apre le sue bellissime e coloratissime ali e prende il volo per … per dove? Durante la notte Gavi e Smilla hanno parlato a

lungo,

non sapevano esattamente come muoversi, così hanno deciso che sarebbero passati davanti ad un giornalaio, per leggere un po’ di notizie riguardanti il Pianeta degli Umani. Innocenti e fiduciosi, avrebbero trovato sicuramente articoli di grande interesse, che riportassero tutte le cose belle che succedono nel Pianeta degli umani. Così pieni di speranza, volano alla più vicina edicola di giornali, che avevano visto la sera prima all’angolo della via dove abita Camilla. Arrivati sul posto, sfogliano tutti i quotidiani d’Italia e dell’estero. Ecco qui, in quel lontano paese c’è una guerra civile, in quell’altro una rivoluzione, e lì, guarda un po’, ci sono lotte fratricide. In quest’altra pagina, omicidi, rapine, rapimenti, fabbriche che prendono fuoco, ditte che chiudono, lasciando i dipendenti senza lavoro, famiglie che si disgregano, incendi

nei

boschi,

e

disboscamenti

incontrollati

e

incontrollabili. Centrali nucleari che disperdono radioattività, inquinamenti e discariche abusive, terremoti e maremoti, 57


tsunami e slavine. Smilla si mette le mani davanti agli occhi, mentre Gavi è rimasto senza parole. Ma è questo il Pianeta degli Umani? A Gavi non resta che consolare Smilla dicendole che certe cose non accadono per colpa degli Umani, poiché tsunami, terremoti e maremoti sono forze incontrollabili della natura. Ma tutto il resto si può evitare, pensa Smilla con le lacrimucce che le compaiono all’orlo delle lunghe ciglia, e poi scoppia in pianto. Le loro ingenue speranze di poter cambiare il Pianeta degli Umani, offrendo loro qualche bella poesia, un racconto fiabesco, una canzone d’amore, svanisce come d’incanto. Come può mai competere una poesia, con queste notizie che attirano gli Umani come mosche sul miele? Agli umani interessa solo essere colpiti da una calamità, perché fa notizia, per poi dimenticarsene appena chiusa la pagina del giornale. A Gavi arriva fulmineo un pensiero, dopo aver letto quelle brutte notizie. Si ricorda di una poesia scritta da quel poeta stupendo, dal cuore d’oro, che vive a Sassari. L’ha letta, ricorda, nella silloge di Gavino Puggioni “Nel silenzio dei rumori”. Smilla chiede a Gavi di recitarla: E SE…

58


La terra si fermasse? Per guardarci Per spiarci Per parlarci Di quanto le vogliamo male Di

quanto

la

stiamo

offendendo? E se si rifiutasse Di darci ancora Tutto quello che ci ha dato? Che non abbiamo apprezzato Trasformandolo In un veleno di opulenze In milioni di inutilità Pesanti come bombe già innescate? E se ci dicesse di fermarci Anche a noi che l’abitiamo? E se la terra Ci raccontasse ancora di bambini, Della fame, dell’acqua, delle miserie, 59


Di malattie comuni Per loro gravissime? E se la terra Ci dicesse ancora Di tutto e di più Perché figli suoi siamo? E se… E se… Saremmo in grado Oggi Di capirla e seguirla? Smilla ha ascoltato in silenzio, pensierosa, e poi ha gridato: “Gavi, ferma questo Pianeta degli Umani, voglio scendere subito!” In effetti, viene proprio voglia di scappare da questo Pianeta pieno di egoismo, di indifferenza, di violenza, di malattie e di insofferenza, di disprezzo per le cose della natura, di…di…Basta, meglio non parlarne più. Gavi prende Smilla per mano, la conduce dall’altra parte della strada, lontano da quelle notizie che fanno solo tristezza e voglia di piangere. 60


Il desiderio di Smilla e di Gavi sarebbe proprio quello di scendere dal treno di questo Pianeta, e fuggire via lontano, in un altro Pianeta (ma quale?) dove si possa trovare ancora amore tra gli esseri viventi, carità, altruismo, condivisione, attenzione,

vicinanza,

insomma,

tutto

quanto

possa

dimostrare che è ancora possibile tentare di vivere una vita migliore, salvando il salvabile, costi quel che costi. Ma cosa possono fare due esserini così piccoli, quasi invisibili, come l’elfo Gavi e la Ninfa dei boschi Smilla? Sono solo in due, e non sono neppure degli Umani, A quel punto anche a Smilla viene in mente una poesia letta dentro un fiore di origami: era strappata da una pagina del calendario di Angela Fabbri, così comincia a recitarla: Altri cieli, altri mondi Un tempo conoscevo un piccolo mondo circondato da campagne seminato di alberi. Ho percorso nuove strade e visto altri mondi altri cieli 61


meravigliosi neri e bucati di stelle su cui si alzavano le cupole di una grande chiesa straniera e una falce scintillante attraversava il cielo come nelle Mille e una Notte In quei tempi nuovi non mi chiedevo se Dio esiste, perché esisteva l'uomo. Esistevo io. Non sono stata felice duraturamente voglio dire. Perché invece ho vissuto i momenti più belli della mia vita. Poi i cieli si sono rimescolati ancora. Le colline e il faro si sono sfocati. E le facce e i discorsi hanno perso individualità. Così ho perduto 62


le nuove strade e i mondi sono invecchiati e ho provato l'irresistibile voglia di tornare a casa. Perfetto, anche a Smilla è venuta l’irresistibile voglia di tornare a casa. Tornare nel Paese di Fantasia, dove tutto è delizioso, con quei boschi di alberi rossi, blu, gialli e azzurri, con il prato immenso, pieno di origami di poesie in fiore, e dove c’è ancora la casetta di marzapane e di cioccolata, che a lei piaceva tanto, ma così tanto, che ogni tanto …ne mangiava un pezzetto! Smilla guarda Gavi con occhi pieni di malinconia, e gli sussurra: “Torniamo a casa, torniamo nel nostro Paese di Fantasia?”. Gavi la guarda, e la comprende fino in fondo all’anima, e decide che tanto loro hanno fatto quel poco che potevano fare, e che di più sarebbe stato per loro un’impresa al di fuori delle loro possibilità. Ci sarebbe voluto un esercito di elfi e di ninfe, e di fatine buone, per trasformare il Paese degli Umani in un paese simile a quello di Fantasia. Semplicemente impossibile, assurdo, improbabile, inattuabile, irrealizzabile. Partirono per il Paese di Fantasia, almeno per loro la vita sarebbe stata bella come l’avevano sempre sognata, ma non prima di aver mandato un messaggio telepatico (ricordate che 63


loro usano quel tipo di telefonino?). A chi? Ad Angela Fabbri, a Gavino Puggioni, a Rossella O’Hara che abita in Irlanda, a Dani che è la loro mamma ideale. Il messaggio dice: “Datevi da fare, con la scrittura, con la prosa e la poesia, con il giornalismo online o qualsiasi altra forma di tam-tam virtuale o multi mediatico, per diffondere nel Pianeta degli Umani messaggi d’amore, di Pace e di Speranza. E combattete con le armi che avete a disposizione(armi inoffensive, fatte di carta e di etere) contro coloro che vogliono distruggere il Pianeta degli Umani, e farlo ridiventare vivibile (quasi) come il Paese di Fantasia!”. A questo punto, Gavi e Smilla volano via. Non prima di avervi salutato con un inchino Gettandovi con la punta delle dita un bel bacino!

64


Questa fiaba è finita, ma non è finito l’impegno sociale, poetico, letterario,

giornalistico

dei

personaggi che sono apparsi in questa storia, per rendere il Pianeta

degli

Umani

ancora

affascinante, stupendo e pieno d’amore, come era stato ideato da quel Gran Maestro, scultore, inventore, pittore, giardiniere, e molto di più, e che poi gli ha dato forma. Vi state chiedendo chi è? Anche lui sta divenendo grigio come molti abitanti del Pianeta degli Umani, perché lo state trascurando? Eh no! Il Creatore è sempre luminosissimo, brilla di luce propria, è sempre in grande attività, soprattutto ama immensamente tutti gli abitanti del Pianeta degli Umani, e li vuole vedere felici. Esattamente come lo vogliono Smilla e Gavi. THE END

65


66


Biografia dell’autrice Sono una nonna ancor giovane. Vivo a Legnano, dopo un lungo periodo trascorso nel centro di Milano, lasciato per cercare un’oasi più vivibile, nella quale ancora si possa godere del verde dei prati e del profumo dei fiori primaverili. Questo mondo che non offre molte speranze per i suoi futuri eredi, mi ha convinto a scrivere una favola, moderna e nel contempo antica, composta da ninfe ed elfi, e dall’amore profondo per la poesia, per l’arte e la natura, e tutto quello che possa in qualche modo ingentilire la nostra esistenza, per non correre il rischio che possa diventare davvero grigia, senza colori...insomma, arida e priva di fantasia. Sono alla mia prima esperienza in questo settore, di norma scrivo poesie, brevi racconti, articoli giornalistici di attualità, che pubblico in rete. Fin da giovane scrivevo poesie poi, a causa di molteplici impegni, ho messo nel cassetto delle belle speranze l’amore per la scrittura e in parte, devo ammetterlo, avevo anche perso l’ispirazione. Alcuni amici, scrittori e poeti, mi hanno spinto a riprovarci, così è nata in me l’idea di questa fiaba. La possibilità di editarla in un e-book mi ha affascinato, ho pensato che fosse un modo simpatico, pratico e veloce per raccontare ai piccoli – ma anche ai grandi – questa fiaba che è ambientata ai giorni nostri e, se incontrerà il favore dei lettori, non accantono la possibilità di scriverne altre. Danila Oppio

67


68


INDICE IL PAESE DI FANTASIA P.2 2째 EPISODIO P.26

IL RITORNO DI FATA SMORFIOSA

3째 EPISODIO P.36 4째 ESPISODIO P.45 5째 EPISODIO P.56 BIOGRAFIA AUTRICE P.67

69


IL PAESE DI FANTASIA – 2012

E-BOOK


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