Danila Oppio Danzando in punta di penna (Tra versi poetici)
Danila Oppio
2012
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Danila Oppio Danzando in punta di penna (Tra versi poetici) SILLOGE
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Danzando in punta di penna (Tra versi poetici) Di Danila Oppio SILLOGE Prima edizione on line 2012 ©Danila Oppio QUESTA SILLOGE NON PUO' ESSERE RIPRODOTTA SENZA LA PERSONALE AUTORIZZAZIONE DELL'AUTRICE - PROPRIETA' RISERVATA In copertina – “piccola ballerina” – immagine di Danila Oppio
Impaginazione e progetto elettronico © www.caffeletterariolalunaeildrago.org e-mail : lalunaeildrago@libero.it le immagini reperite liberamente in rete, contenute in questa pubblicazione, restano di proprietà dei legittimi autori
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RICORDANDO
Sono la scia ultima D’un antico vascello Che, dopo aver solcato Tutti i mari del mondo Rallentando Si avvicina al porto Guardando indietro Le scie lasciate Lungo il suo percorso Ricordando‌
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ABBANDONATA
Abbandonata Nel tuo amore Dentro sentimenti Assonanti Assonnati Mi avvolgono E sconvolgono
Abbandonata Nella mia gelosia Che non mi appartiene Non la sento mia
Abbandonata In spire di nostalgia 6
In un involucro Di tenera poesia
Abbandonata Consolata dentro Un amore di carta Scarabocchiata Scritta e riscritta Accartocciata Intorno ad un’anima Innamorata
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ABBANDONO
Dentro La ferrea stretta Come di rapinosa Mano
Del pensiero che muta Non dei voraci lupi Il branco
La strisciante serpe Cangia la ruvida pelle Ne ho incontrato i segni
Mi ha accompagnato Lungo strade sterrate 8
Sull’orlo di un orrido Dirupo, abbandonata
Come dell’orso La pelle hai venduto, La mia, e ora
Nuda, tremante Resto Nell’algida Pensante solitudine
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ALCHIMIA
Dentro lo sguardo Che accarezza Un assorto pensiero
E lo incendia, ecco Esce dall’ombra Assume contorni
Plastiche forme Di desideri assopiti Mai esaminati, forse Sconosciuti
Ectoplasmi vaganti D’improvviso mutati 10
In dense solide Corporee consistenze
Chimiche reazioni Di fatale attrazione Pura trasmutante Alchimia d’amore
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ALL’IMPROVVISO
All’improvviso Un vento d’uragano Mi trasportò lontano
In un tempo Tra le pieghe del passato Nel futuro proiettato
Ed è presente Assente, evanescente Immanente
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ANIMA Vedo la tua anima In uno specchio riflessa Desolatamente sola
Infrango lo specchio In piccole schegge Bizantini mosaici
La sua immagine Cristallizzata In multiple tessere Di luce purissima
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ARTIGLI
Altre parole Non saprei donarti Certa è la realtà Nel confuso pensiero
Dentro i tuoi morbidi Inusitati artigli Hai attanagliato La mia nomade anima
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BOLAS
Il fumoso futuro Roteante sulla falange Del dito indice Come bolas d’acciaio Lanciate verso L’infinito orizzonte
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COME I VENT’ANNI
Come i vent’anni Consumati tra illusioni Desideri inappagati Pazzie e passioni
Corse lungo percorsi Di brevi alienazioni Dimenticate e sepolte Dalle pietre degli anni
E poi….sepolcri incustoditi Violati da rapaci mani Che recuperano giorni Da tempo sotterrati
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Incoscientemente Dissotterrati Sotto la calante luna
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CON VOLO D’AQUILA
Mi librerò Con volo d’aquila Sopra le alte vette Dei tuoi segreti pensieri Leggerò Nelle pieghe dell’anima Con penetrante sguardo Sorriderò E con un colpo d’ali Sulle pianure del tuo cuore Sorvolerò I precipizi e gli orridi Anfratti della mente Supererò Ogni aspra roccia 18
E con un grido ferito Artiglierò Il tuo cuore Lo condurrò Nel più nascosto nido Costruito tra alte rupi Riparate dalle bufere Di uragani impetuosi
E li, esausta, me ne nutrirò
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DALL’ALTO
Conficcai gli occhi Su Rigel e Betelgeuse Con chiodi Arrugginiti Divelti Dall’antica porta Del tuo cuore
Da lassù, forse Potrò osservare Il tuo stanco passo Percorrere labirintiche Siepi e irti rovi
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Invalicabili barriere Che le nostre vite Inesorabili Separarono
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DOPO LA BURRASCA
Il sole gioca Sull’increspatura Delle onde
Riccioli d’oro D’eterno bimbo Agitato
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DUE CIGNI IN VOLO
Nell’infinito del cielo Due candidi cigni Trasportati dal vento Verso paesi caldi In orizzonti lontani Dirigono le ali
Destinazione ignota Se mai arriveranno A completare il volo
E a spiumarsi un poco Per erigere un riparo 23
Da perfidi sguardi
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EMOZIONI
Ho guadato un torrente Cavalcando una giumenta Attraverso sentieri montani E pascoli erbosi.
Batticuore
Ho navigato nel deserto Di Palmyra, sul dorso D’un imponente dromedario In tempo di pace, in Siria
Commozione
Ho respirato l’immenso 25
E constatato quanto piccoli E insignificanti noi siamo Nella vastitĂ del creato
Turbamento
E pretendiamo di governare La Terra, dove soltanto Madre Natura è padrona. E la violentiamo.
Vergogna
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EUTANASIA D’UN SENTIMENTO
Ho sentito una carezza Gelida, sul mio viso E un bacio di fredde labbra Come di morte annunciata
Ho sentito che qualcosa Moriva, un caldo amore Raffreddato come cenere Dentro un camino spento
Ho sentito un lamento Che proveniva da dentro Ho sentito svanire In un denso vapore Ogni sembianza d’amore
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I TUOI OCCHI
I tuoi occhi Pozze d’acqua Lustrale Rugiada su foglie Gocciolanti D’amore
I tuoi occhi Spicchi di lago Profondo e oscuro Dove io nuoto Senza fermarmi
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IMPREVISTO
Accade L’impensabile Quando meno lo aspettiamo E cadono Barriere, forse troppo Inconsistenti
Costruiamo Alte recinzioni Per impedire la fuga Da una falsa sicurezza E miseramente crollano
Chiudiamo porte e cancelli 29
Per impedire l’imprevisto E l’imponderabile varca Cancelli e porte, e passa Attraverso Blindate serrature Fischiando impenitente Impertinente Fra le fessure Di finestre che pensavamo Sbarrate.
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IN UNA BRUMOSA SERA
In una brumosa sera Dove annaspo per non cadere Uno spiraglio, un bagliore Illumina la veniente notte.
Quella che fui Si dissolve nella serale Nebbia, e più non sono. Una nota, poi dieci E un concerto notturno risuona nell’anima scaturito dal nulla
I ritmi dei versi incrociati Danzano un valzer sull’onda 31
Di un mare in burrasca Che sulla battigia s’infrange
Sull’ala di gabbiano Scrivo un richiamo Che a volo radente Porta alla riva lontana.
Dello stesso mare Se tu sei una sponda Io sono l’altra.
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MASCHERE
Finzione Conta l’apparenza Scompare L’umana essenza
Discorsi Senza nulla dire Parole Come nebbia
Il vuoto effimero Dell’apparire E chi non è Si maschera
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MEMORIE
Lontano Nel tempo Nella distanza Assenza
Vicino Nella memoria Ritrovata Presenza
Ricordi Scolpiti Su una lapide Epigrafica
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MIA SIMILITUDINE
Percorrendo le aspre vette Di un monte sconosciuto E le pianure infinite Di una solitaria prateria Non avvistai l’orizzonte
Percorrendo strade Tortuose e oscure E viottoli sassosi tra brughiere Di eriche e rovi Non avvistai l’orizzonte
Percorrendo autostrade Trafficate e veloci Caselli e deviazioni 35
Per lavori in corso Non avvistai l’orizzonte
Percorrendo oceani Fiumi e mari Ho incontrato una vela Spiegata al vento Mi sono rispecchiata Nella sua grande randa E avvistai l’orizzonte
Cercando me stessa Trovai la mia similitudine
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OH, COM’E’ DIFFICILE
Oh! Com’è difficile Navigare nell’immenso Spazi illimitati Non permettono L’incontro.
Su questa Terra Sono confini altri A impedire Un abbraccio
Sono legami stretti Amori indissolubili Abitudini, ricordi Luoghi aggrappati 37
Ai bordi del cuore
Oh! Com’è difficile Navigare nell’immenso Mentre vai ad occidente Io mi incammino Verso l’oriente
Quei passi invalicabili Quelle alte barriere Quelle acque marine Innavigabili.
Una piccola barca Rimane a riva incapace Di affrontare le maree 38
E le mareggiate
Così incrocia i remi Disarmata Nel piccolo porto Aspettando L’ineluttabile.
Mentre il tuo vascello Naviga a vele spiegate Verso l’orizzonte Oh! Com’è difficile Navigare nell’immenso!
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PARADISO PERDUTO
Abbiamo trovato Insieme e separati Un angolo nascosto A ogni sguardo
Paradiso perduto Ritrovato nel tempo Smarrito e confuso Colmo di emozioni
CosĂŹ intense e confuse Increate e vissute Isolate, collegate Speranze e attese Compiute 40
PENSIERI DA CANCELLARE
Il vento scompiglia i miei pensieri Sollevandoli e depositandoli Come rugginose foglie morte
I raggi del sole li riscaldano Trasformandoli in fuochi Incendiari. Brucianti.
La pioggia li irrora dolcemente E tornano a rifugiarsi nel nulla Erano pensieri inutili. Da cancellare
A volte è meglio non pensare
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PRAGMATISMO
Quella notte la tempesta infuriava Il vento di tramontana ululava In tutta la casa ogni cosa cigolava Come di catene trascinate Di fantasmi spossati dal lungo Millenario pellegrinare
Le tende alle finestre si gonfiavano Dal soffio degli spifferi gelidi Che ogni fessura trapassavano La notte era buia, un’invisibile mano aveva spento anche la luna
Avevo freddo sotto la trapunta Malgrado fosse imbottita di piume 42
Ed il sonno tardava a venire. Intanto il vento sibilava La pioggia ai vetri bussava Scrosciante insinuante invadente Ed io stavo lĂŹ senza far niente.
Allora ho chiuso le finestre!
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RUMORI
Rumori Pensieri rotolanti In una stanza vuota Rimbombano
Voci laceranti Cori cacofonici Dentro pareti Insonorizzate
Rimbalzano E si dileguano Attraverso Una crepa nella mente Silenzio finalmente! 44
SE SONO STELLA
Se sono Stella Forse cadente Nel tuo cielo Incandescente Trasparente
Tu sei sole Che scalda e fonde Congelati pensieri
In liquide Colanti forme Iridescenti
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SILENZIO
Silenzio Devo ascoltare Crescere un filo D’erba e lo schiudersi Lento di una corolla
Silenzio Devo ascoltare Della farfalla Il battito colorato Di due eteree ali
Silenzio Devo ascoltare Una voce lontana 46
Dentro un’anima Sperduta, muta
Silenzio Devo ascoltare Ciò che orecchio Non ode, ma la mente Percepisce silente
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VIBRAZIONI CROMATICHE
Sento, seppur da lontano Vibrazioni cromatiche Della tua pelle fremente
Sento, come di aurora Boreale, o tempesta solare Vibrazioni cromatiche
Un arcobaleno di gocce Di pioggia sospese sul cielo Colori semoventi, ondulanti.
Una passione senza veli Magnifico arcobaleno Boreale aurora 48
Rugiada come su stelo Di giglio, umido Di una lieve doccia D’amore
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BREVE BIOGRAFIA DELL’AUTRICE Fin da piccola amavo le poesie, leggevo quelle di autori famosi, le imparavo a memoria. In seguito ho cominciato a scriverne qualcuna … leggendole ora, erano proprio ingenue, da ragazzina. Per molto tempo ho diversificato le mie passioni per l’arte, gettandomi su quella figurativa, disegnando e dipingendo. Avevo accantonato la poesia, pur continuando ad amarla. Di tanto in tanto, buttavo giù qualche verso, scribacchiandolo su fogli di carta, tovaglioli, tutto quello che poteva servire allo scopo. Quest’anno, il desiderio di creare poesie si è ripresentato: impellente, pressante, dirompente. Ho così riunito le mie recenti creature in questa silloge mentre, per le poesie precedenti il 2012, ne preparerò presto un’altra. Sono una nonna! Ebbene, forse che le nonne non possono avere ancora un animo fanciullo, romantico, colmo di amore per le cose belle che la vita ancora offre a piene mani? E provare pena per quel che di triste la vita ci presenta? 51
Il disegno in copertina è realizzato a matita da me, quando mi ero buttata a capofitto dentro i colori a olio, le matite, il cavalletto e la tavolozza e chinavo il capo sui fogli da disegno, per illustrare ciò che la fantasia mi suggeriva … così come ora, lo chino sui fogli con la penna in mano, quando un refolo d’aria poetica mi soffia nel cuore.
Danila Oppio
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INDICE Ricordando Abbandonata Abbandono Alchimia All’improvviso Anima Artigli Bolas Come i vent’anni Con volo d’aquila Dall’alto Dopo la burrasca Due cigni in volo Emozioni Eutanasia d’un sentimento I tuoi occhi 55
Imprevisto In una brumosa sera Maschere Memorie Mia similitudine Oh! Com’è difficile Paradiso perduto Pensieri da cancellare Pragmatismo Rumori Se sono stella Silenzio Vibrazioni cromatiche
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Ogni diritto riservato all’autrice
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