Luna Drago
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rubriche di
arte, cinema, fotografia, poesia, cucina, comunicazione, storia, horror.
Storie di tutti i giorni
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Il dipinto che ha “anticipato” l’arrivo di Papa Francesco serv. pag 10
La nuova antologia
VOCI MEDITERRANEE Quarta tappa
L’EVENTO MAUro biglino a Taranto
Il 22 giugno 2013 1° tappa in Puglia MAGGIO 2013
LD in questo numero
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EDITORIALE I PROGETTI DEL CAFFÈ Mauro Biglino, Voci Mediterranee e Storie di tutti i Giorni THESAURUS 2a edizione Premio Letterario AltreVoci BELL’ITALIA Ortigia e la fonte Aretusa IN MOSTRA CON DALI’ a cura di Josè Van RoyDalì TRA SOGNO E REALTA’ Il dipinto che ha anticipato l’arrivo di Papa Francesco LA TRAIETTORIA DEL VENTO il nuovo libro di Ninnj Di Stefano Busà A 150 ANNI DALLA NASCITA Gabriele D’Annunzio, Pietro Mascagni IL SALOTTO DEL CAFFÈ a cura di Ninnj Di Stefano Busà EVENTI FOTOGRAFIA a cura di Michele Manisi IL CAFFÈ INCONTRA GLI AUTORI CULT Fame - Saranno Famosi. LA FABBRICA DEI SOGNI a cura di Massimo Mariani Parmeggiani STORIE DI TUTTI I GIORNI Le opere prime classificate OROSCOPO/COFFEE BREAK DAL WEB...TRA LUCI ED OMBRE LA CULTURA DEL CIBO le Ricette della cuoca Marilina GLI ARTISTI DEL CAFFÈ
credits
immagine di copertina - particolare dipinto “Tra sogno e Realtà” di Maria Grazia Monticelli
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© La Luna e il Drago Caffè Letterario www.caffeletterariolalunaeildrago.org/ Webzine - maggio 2013 a cura di Anna Montella http://annamontella.weebly.com
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Impaginazione / progetto grafico Michele Manisi facebook.com/michelemanisiphotography la Webzine è un progetto culturale del Caffè Letterario La Luna e il Drago. Non è un prodotto editoriale e non ha cadenza periodica.
Webzine a distribuzione gratuita online. Ogni collaborazione, finalizzata alla realizzazione di questa webzine, è da considerarsi fornita a titolo assolutamente gratuito.
editoriale LD la e il
Open your mind
Un Caffè Letterario on line… …È un luogo ideale in cui tutti possono riconoscersi senza limiti geografici. Un luogo nomade, itinerante, zingaro… come zingara è l’Arte.
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siamo ancora qui a raccontarla. Il 21 dicembre 2012 e la previsione Maya ormai alle spalle e tante altre previsioni, più o meno visionarie, con cui fare i conti nei prossimi mesi e nei prossimi anni. Nel frattempo viviamo le nostre… Storie di tutti i giorni … come il titolo della nuova antologia del Caffè, pubblicata qualche settimana fa.
Con la fantasia e un barattolo di colore azzurro puoi trasformare 4 assi in un oceano, avviarti su un sentiero di mattoni gialli e seguire Dorothy nella sua ricerca del mago di Oz, oppure rincorrere il bianconiglio e finire nel magico mondo di Alice con le sue tante meraviglie…
I PROGETTI DEL CAFFE’ A pag. 4 e 5
Chi legge coltiva la fantasia, consente alla sua mente di aprirsi a nuove esperienze e a nuove emozioni. Umberto Eco al proposito ha detto: “Chi è analfabeta, a 70 anni avrà vissuto una sola vita: la propria; chi legge avrà vissuto 5000 anni: c’era quando Abele uccise Caino, quando Renzo sposò Lucia, quando Leopardi ammirava l’infinito… perché la lettura è un’immortalità all’indietro.” E la nostra webzine cosa c’entra in tutto questo – vi chiederete - A proposito! Siamo arrivati al decimo numero e… se siete ancora qui a leggerci… significa che vi siete armati anche voi di un barattolo di colore azzurro e di un pennello e state dipingendo con noi 4 assi di legno per… trasformarle in un oceano… Ben ritrovati.
E se non ti basta che lui ti ami così tanto RICORDA che la legge 189/2004 punisce penalmente il reato di abbandono con l’arresto fino a un anno e multe da mille a diecimila euro. mag ‘13
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LD i progetti del caffè
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Al via la 4° tappa Dal 2 al 6 giugno 2013 presso il Palazzo Ducale di Villa Castelli (Br) - Puglia
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l format culturale è lo stesso delle tappe precedenti, ovvero l’evento nell’evento ad effetto matrioska. La collettiva di arti visive avrà, infatti, un corollario di ospiti che, di volta in volta, animerà le serate con presentazioni di libri, reading poetici, momenti musicali. Ingresso libero!
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OCI EDITERRANEE
L’antologia
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’antologia, a cura di Anna Montella, scaturisce dal Premio Letterario omonimo unica edizione 2013. Ancora una volta, grande partecipazione di autori da tutta Italia. Oltre 100 i lavori raccolti nel volume che sarà presentato al pubblico il 3 giugno 2013 c/o Palazzo Ducale di Villa Castelli (BR) negli ambiti di VOCI MEDITERRANEE 4° tappa, nello spazio dedicato a Il Salotto del Caffè. Note critiche in antologia a cura di Ninnj Di Stefano Busà giornalista-saggista-critico, poeta
“L’unico vero viaggio verso la scoperta non consiste nella ricerca di nuovi paesaggi, ma nell’avere nuovi occhi.” [Marcel Proust]
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n progetto culturale itinerante che si sviluppa nell’ambito delle iniziative del Caffè Letterario La Luna e il Drago rivolte alla promozione del territorio e del “genius loci”, coinvolgendo e stimolando il confronto tra più autori dell’area ionica di diverse generazioni, percorsi e livelli di esperienza alla ri-scoperta della propria cultura e del proprio senso di appartenenza alle Terre di Puglia.
Le opere in versione integrale a pag. 24 e 25
AUTORI PRIMI CLASSIFICATI
Il progetto, così concepito, si presenta come contenitore di tutto quel fermento creativo che rende culturalmente fertili e ubertose le Terre del Sud . Una creatività che viene narrata dalle stesse “voci” degli artisti presenti nel progetto attraverso le rispettive forme espressive.
SEZIONE RACCONTI: Anna Paola Lacatena con il racconto breve Mio nonno è un astronauta SEZIONE POESIA : Tamara Valeriani con la poesia Frangente
1° TAPPA luglio 2012 – TARANTO 2° TAPPA agosto 2012 – GROTTAGLIE (TA) 3° TAPPA dicembre 2012 – LATIANO (BR) Premio alla Carriera VOCI MEDITERRANEE 2012
OPERA MENZIONE D’ONORE LA LUNA E IL DRAGO
Partecipa alla 5a Tappa prevista per Agosto 2013 per info: 348.5547747 - 328.1592755 lalunaeildrago@libero.it
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Malala è un fiordaliso Poesia di Rodolfo Vettorello
l’evento LD la e il
Mauro Biglino
a Taranto, il 22 giugno 2013 prima tappa in Puglia Organizzazione evento a cura di Caffè Letterario La Luna e il Drago in collaborazione con Burraco & Meeting affiliato A.S.C. Attività Sportive Confederate
Mauro Biglino – immagine di repertorio
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volte penso che conoscere non significhi scavare ‘sotto’ la superficie, ma ‘togliere’ gli strati di copertura che sono stati arbitrariamente posti sulla superficie che da sola sarebbe talmente evidente da essere considerata inaccettabile e soprattutto non utilizzabile per i fini che gli artefici del mistero ad ogni costo si prefiggono. Mauro Biglino
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’autore Mauro Biglino è stato realizzatore di prodotti multimediali di carattere storico, culturale e didattico per importanti case editrici italiane e riviste. Studioso di storia delle religioni è stato traduttore di ebraico antico per conto delle Edizioni San Paolo, collaborazione che si è conclusa una volta iniziata la carriera da scrittore in cui porta alla luce le sorprendenti scoperte fatte in 30 anni di analisi dei cosiddetti testi sacri che da sempre sono state omesse. Da oltre 10 anni si occupa inoltre di Massoneria in quanto riconosciuta come organizzazione iniziatica e simbolica che ha avuto notevole influenza nella storia dell’occidente.
Non c’è creazione nella Bibbia è il suo quinto libro preceduto da “IL DIO ALIENO della BIBBIA” e dal libro rivelazione “Il libro che cambierà per sempre le nostre idee sulla Bibbia”,nonchè “Resurrezione Reincarnazione”, “Chiesa Romana Cattolica e Massoneria”.
Ospitare una conferenza di Mauro Biglino e/o la presentazione di un suo libro non significa semplicemente ospitare un autore di grande spessore. E’ qualcosa di più.
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un condividere con i presenti i suoi studi relativi alla parte più antica della Bibbia,la Genesi, e di come essa ci racconti un’altra storia sulle origini dell’Umanità. Chi siamo, dove andiamo, da dove veniamo… interrogativi che ci accompagnano da sempre e a cui, da sempre, non abbiamo saputo dare una risposta. Una risposta forse contenuta proprio nell’analisi diretta di ciò che hanno scritto gli antichi redattori della Bibbia, senza fantasiose ricostruzioni o fuorvianti allegorie. Con una lettura diretta ci renderemmo probabilmente conto che “Non c’è creazione nella Bibbia” e che la Genesi ci racconta “altro”, una storia completamente diversa… TARANTO - 22 giugno 2013 c/o Sala Convegni Palazzo Galeota via Duomo 234 - Taranto INIZIO CONFERENZA: ore 17.30 gradita la puntualità a seguire dibattito pubblico con l’autore Introduce: Anna Montella curatrice Caffè Letterario La Luna e il Drago Interviene: Anna Longo presidente Burraco & Meeting affiliato A.S.C.
POSTI LIMITATI SOLO CON PRENOTAZIONE Info e prenotazioni:
3485547747 - 3206841404 e-mail: lalunaeildrago@libero.it si ringrazia il Comune di Taranto per la concessione del patrocinio e la gentile ospitalità
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LD premi letterari
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CERIMONIA DI PREMIAZIONE 21 – 22 SETTEMBRE 2013 ISOLA DI ALBARELLA
2° Edizione del Premio Internazionale di Arti Letterarie promosso da ALTREVOCI – Cenacolo Letterario Internazionale e Cuore di carta Associazione Culturale con il patrocinio di Provincia di Rovigo, Regione del Veneto, Comune di Rosolina, Comune di Firenze, Provincia di Firenze, Comune di Pontremoli, Comune di Matera, Regione Basilicata e con la partecipazione di Albarella Marcegaglia Tourism.
AL VIA LA SECONDA EDIZIONE DEL PREMIO THESAURUS CON SCADENZA AL 15 LUGLIO 2013. CLICCA QUI E CONSULTA IL BANDO Tantissimi i premi per i primi classificati di ciascuna categoria (gettoni di presenza, pubblicazioni, targhe, opere d’arte) e riconoscimenti di prestigio ad Autori o ad Operatori Culturali di rilievo.
Cerimonia di Premiazione i giorni 21 e 22 Settembre 2013 nell’Isola di Albarella, nel Parco del Delta del Po I due giorni dell’evento prevedono un convegno su temi letterari, una visita guidata dell’Isola e una escursione nautica nel Delta del Grande Fiume. L’evento sarà ospitato nelle strutture ricettive dell’Albarella Spa, un’isola privata situata a sud della laguna di Venezia inserita nel parco del delta del Po, dove stanziano falchi di palude, garzette, germani, aironi, fenicotteri rosa, daini, fagiani e molti altri esemplari faunistici tenuti sempre sotto stretta tutela ambientale.
A soli 70 km da Venezia e 90 km da Ravenna, l’isola di Albarella risulta facilmente raggiungibile con ogni mezzo di trasporto.
GUARDA IL VIDEO E LE FOTO della 1a Edizione
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a qualificata Giuria tecnica, con Presidente onorario il regista Alessandro Quasimodo, figlio del Premio Nobel Salvatore, è composta da: Rodolfo Vettorello Presidente esecutivo, Bruna Coscia Vice Presidente esecutivo , Marina Pratici Consulente artistica e dai Giurati Antonio Colandrea, Carmelo Consoli e Monica Serena.
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SITO AMICO
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I fenicotteri rosa di Albarella
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Ortigia e la Leggenda della Fonte Aretusa
L’isolotto di Ortigia, in Sicilia, è la parte più antica della città di Siracusa. Il suo nome deriverebbe dal greco antico ortyx che significa “quaglia”. La sua estensione non supera 1 km²
“Atmosfere” di viaggio La magia di Ortigia… di Anna Montella
Rappresentazione di Alfeo ed Aretusa
In hac insula extrem est fonsaquae dulcis, cui nomenArethusa est, incredibili magnitudine, plenissimuspiscium, qui fluctutotusoperiretur, nisimunitioneac mole lapidiumdiiunctusesset a mari (Cicerone) (Nella parte estrema di quest’isola vi è una fonte di acqua dolce il cui nome è Aretusa, di incredibile ampiezza, pienissima di pesci, il cui flusso sarebbe tutto sommerso se non fosse separato dal mare da un massiccio muro in pietra)
LA LEGGENDA
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a fonte Aretusa è uno dei luoghi più famosi di Ortigia, è una sorgente di acqua dolce che si riversa in uno specchio d’acqua recintato ove nasce spontaneamente il papiro. Il nome della fontana si ricollega al mito della Ninfa Aretusa. La leggenda narra che Alfeo, dio fluviale, si innamorò di Aretusa, ninfa di Artemide, ed in ogni modo tentò di sedurla. Aretusa invocò l’intervento della dea che l’avvolse in una nube e la tramutò in fonte. Inabissatasi sotto lo Ionio, Aretusa venne a sfociare in Ortigia. Alfeo, non disposto a rassegnarsi affidò alle onde il suo sogno d’amore: percorse il sottosuolo per riemergere accanto all’amata, nel porto grande. E’ il cosiddetto occhio della Zillica: polluzione che ancora si vede nel porto nei pressi della Fonte.
…La grande piazza all’ombra dell’incenso si incendiò nell’oro del tramonto, i pupi rialzarono la testa e mani abili li accompagnarono nella danza… La tragedia antica si impadronì della scena e, da una distanza infinita, occhi incantati si avventurarono nel labirinto del tempo e tutto ritornò come era sempre stato… Orlando innamorato prese vita e Angelica, tra memorie ancestrali e strade senza confini si perse nel calore tenero di quella mano che stringeva la sua…poi un refolo di vento tutto cancellò, tutto scomparve nelle pieghe del sogno e lacrime di rimpianto caddero nella fonte dell’incanto e Angelica pianse tra le braccia di Medòro e vi trovò consolazione… Artemide, muta testimone di pietra dal remoto sguardo, si dissetò alla fonte di quelle lacrime e l’azzurro del cielo scomparve nel frullare di migliaia di voli… Ed ecco che nell’aere senza tempo la civetta spiegò le ali e si levò il suo canto, nel becco il pegno vermiglio di una promessa antica, nello sguardo l’eco di un sogno appena sfiorato tra i petali di una rosa non colta e la magia dell’azzurro struggente dei cieli e del mare di Sicilia… La fontana di Artemide
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LD in mostra con Dalì
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Lo scorso anno partiva, come una caccia al tesoro, la prima edizione presso la Galleria Tondinelli (in video la suggestiva testimonianza dell’evento), nel favoloso scenario del Complesso Monumentale di San Carlino delle Quattro Fontane, a Roma con gli artisti: Vittorio Angini, Graziano Peretti, Fausto Ciotti, Ileana Della Matera, Loredana Bendini, Ada Cardilli. In itinere la partecipazione di Patrizio Veronese e Mario Spigariol. Da un’idea di Josè Van RoyDalì, “In mostra con Dalì”. Un progetto d’arte che si concretizza in una mostra itinerante, in omaggio al padre Salvador Dalì. a cura di Josè Van Roy Dalì Ospite in questo numero:
Loredana Bendini L’artista Loredana Bendini pittrice e scultrice autodidatta, nasce a Castelfranco Veneto dove vive e risiede.
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a sua pittura è alquanto singolare e viene premiata nel 1996 comenuova forma d’arte dal “CENTRO ARTE BO” nel campionato nazionale di pittura contemporanea Italiana a Pistoia. Le sue basi sono cemento – gesso– legno-yuta, con l’applicazione di un secondo impasto che viene dipinto con terre naturali e glutini.
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o conosciuto l’artista Loredana Bendini attraverso un’accurata ricerca e un’attenta visione della sua vasta, ma estremamente rigorosa produzione artistica, e mi aveva incuriosito non poco la singolarità di questa artista di scegliere, quasi “stoicamente”, tra i molteplici modi di fare Arte, le tecniche più difficoltose con cui cimentarsi e riuscire nel contempo ad autodefinirsi, con probo eccesso do modestia, autodidatta. Inoltre, i fantastici risultati di pitture su papiri originali dipinte con terre e glutini, di sculture e bassorilievi in terracotta e delle sue pitture a fresco su tela con una preparazione della base in gesso e cemento notevolmente affini ad alcuni grandi del passato, come se queste difficilissime tecniche preparatorie con cui riesce, in maniera naturale ma incisiva, a regalare allo spettatore un vero e proprio intrattenimento spettacolare sotto ogni profilo, da quello dell’approfondimento culturale tecnico-artistico a quello emozionale, le fossero state trasmesse direttamente dai suoi precursori.
Porta Dozza
Arcobaleno (particolare) tela e gesso-pittura a fresco con terre naturali e glutini,
90 x 55 cm, 2001
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(via della Rosa) tela e gesso-pittura a fresco con terre naturali e glutini, 45 x 55 cm 2000
in mostra con Dalì LD la e il
Archetipi poetici e tecniche rinascimentali
Dietro a quella porta
pittura a fresco con terre naturali e glutini, 45 x 50 cm, 2000
Tecnica, impegno, straordinaria passione e grande amore per l’arte, nell’impegno quotidiano di Loredana Bendini nel “rifinire accuratamente il proprio concetto della bellezza”.
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oredana Bendini è da considerare un’artista a tutto campo, perché le sue raffinate creazioni sono il sunto di una vita artistica totalmente dedicata allo studio di tecniche fantastiche, tra le più raffinate, come le meravigliose tempere a fresco collocate sapientemente sulla tela. In Panorama Dozza (via della Rosa) del 2005, Dietro quella porta del 2000, Arcobaleno del 2001, sembra quasi di intrufolarsi “abusivamente” in quelle atmosfere magiche del passato che, ai giorni nostri, sembrano provenire dal racconto di un autore letterario con una grande nostalgia per la bellezza assoluta ed immortale che nemmeno il tempo, con tutto il suo impegno quotidiano, è riuscito a cancellare. La peculiarità di Loredana Bendini consiste nel non accontentarsi mai dei magnifici risultati quotidianamente ottenuti in virtù delle sue straordinarie attitudini e tentare pazientemente, ora dopo ora, giorno dopo giorno, di pretendere dalla sua propensione risultati sempre più soddisfacenti. La minuzia dei suoi tratti e il preciso uso del colore, nelle sue creazioni, l’avvicinano sempre di più ai livelli rinascimentali dei suoi archetipi ideali, e nella variegata peculiarità dei suoi soggetti tradizionalmente efficaci sul piano nostalgico e poetico, e capaci di suscitare sincera emozione, è facile immaginare Loredana Bendini al lavoro nel suo studio, vederle manovrare gli strumenti del suo quotidiano con la medesima leggerezza del violinista di una grande orchestra e con la sicurezza di un celebre chirurgo, mentre “opera” le scelte cromatiche suggerite dalla sua passione. L’artista, nativa di Castelfranco Veneto, ha evidentemente assimilato fin dall’infanzia le piacevoli, caratteristiche visioni dei luoghi circostanti, mantenendole nella propria memoria per riproporle successivamente ancora nitide e sincere, come il gioioso desiderio di condividere con lo spettatore
quel pizzico di temporanea soddisfazione. Se la scintilla, scaturita dall’anima di Loredana Bendini, che ha illuminato l’infaticabile percorso dell’artista e che l’ha sospinta a “seminare”, mediante miriadi di tratti multicromatici che intersecano la sua tavolozza, il semplice significato delle cose attraverso le iridescenti vibrazioni che lei riesce ad offrire quale gradita scenografia di un nostalgico vagheggiamento, occorrerà decidere se volare nel medesimo cielo percorso da cavalli nel magico arco tracciato dall’arcobaleno, oppure se varcare l’antica porta di un vetusto casolare di campagna per ritrovare alcuni frammenti di un passato che tenta di ricostituire un virtuale futuro pregno di ricordi. E allora viene spontaneo chiedersi: le opere di Loredana Bendini, esprimono semplicemente un’improbabile esagitata creatività artistica, oppure una specie di fraterna esortazione a ritrovare possibilmente dentro di noi, attraverso un viaggio immaginario nel magma iridescente delle sue creazioni, una remota serenità e il senso della nostra esistenza? Nell’attesa di una risposta adeguata, limitiamoci alla pura considerazione dei fantastici risultati che i nostri occhi e le nostre anime riescono a percepire, e lasciamo all’artista di Dozza l’onere di sorprenderci ancora con le sue prossime opere. Josè Van Roy Dalì
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LD a sabbia
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Il dipinto che “ha anticipato” l’arrivo di Papa Francesco Il dipinto
Tra sogno e realtà - dipinto “a sabbia” di Maria Grazia Monticelli - 11 febbraio 2013
Dipingere “a sabbia” Una tecnica unica al mondo
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elle pagine immediatamente precedenti il M° Josè Van Roy Dalì ci presentava un’artista la cui tecnica (terre naturali e glutini) rappresenta una singolarità nel panorama artistico. Prendendo spunto noi vogliamo presentarvi la tecnica “a sabbia” dell’artista Maria Grazia Monticelli, originaria di Sava in provincia di Taranto. Una tecnica che, fin dal 1976, rappresenta una novità a livello mondiale, unica artista al mondo ad avvalersi di questo particolarissimo modo di dipingere che non presenta alcun artifizio colorimetrico. La sabbia è sabbia senza colorazioni artificiali. Cosicchè i giochi di luce, i chiaroscuri ed ogni altro minuzioso particolare sono realizzati utilizzando la sabbia proveniente da ogni parte del mondo, al suo stato naturale, senza bisogno di colorazioni “altre”. Solo ed unicamente sabbia nella più pura accezione dell’umiltà di questo materiale “povero”. Benchè i soggetti di Maria Grazia Monticelli non siano necessariamente a carattere religioso vi si intuisce un profondo senso del sacro e un grande amore per la vita.
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Tra sogno e realtà, questo dipinto (realizzato interamente “a sabbia” in data 11 febbraio 2013) ha una sua particolare storia che affonda le sue radici nel lontano 1964 - una storia che potrete leggere cliccando sul titolodel dipinto - e traduce in immagini un tema di grande attualità, la svolta nella Chiesa di Roma. Realizzato lo stesso giorno del “gran rifiuto” di Benedetto XVI , sembra presagire ed anticipare l’insediamento sul seggio papale di Papa Francesco. Il fulmine sulla cupola, la svolta, il voltare pagina e il ritorno alla Chiesa “dei poveri” con il Cristo-Albero dai rami fioriti. Una Chiesa povera come il paesaggio rurale, a destra nel dipinto, che riprende le tematiche dei paesaggi del Sud con il trullo (già patrimonio Unesco) e gli alberi di ulivo, questi ultimi veri e propri monumenti paesaggistici, da tempo al centro delle attenzioni delle associazioni ambientaliste, che hanno chiesto all’Unesco di dichiarare le piante patrimonio dell’umanità. L’opera sarà in mostra a Roma, c/o Villa De Sanctis (la Casa della Cultura), via Casilina, dall’8 al 12 maggio 2013.
Nota del Caffè Letterario La Luna e il Drago Abbiamo avuto il piacere di conoscere Maria Grazia Monticelli a poche settimane dal rientro nella sua città natale, Sava in provincia di Taranto, dopo innumerevoli anni passati in giro per il mondo. La sua prima mostra personale in Puglia, dopo il rientro, la organizziamo noi del Caffè Letterario La Luna e il Drago, nel giugno del 2011. Al link a seguire le varie fasi della PERSONALE
libri LD la e il
La traiettoria del vento di Ninnj di Stefano Busà ed. Kairos 2013
“Un nuovo giorno al posto dell’inverno, da lì, lanciare il cuore oltre le nuvole.”
“La poesia toglie alle cose il velo della consuetudine; rende visibile il volto invisibile del mondo, perché suo obiettivo è la bellezza nascosta” scriveva il Premio Nobel Odysseus Elytis, così Ninnj Di Stefano Busà , anche per mezzo della valenza ieratica data alla sua parola, raggiunge una dimensione cosmica e metafisica, che le consente di rileggere il mondo in chiave simbolica e di grande impatto emotivo. La sua scrittura è pathos intellettuale, si coglie la grazia da fiorettista e l’affondo determinato della profonda conoscitrice dell’animo umano; un’intensità dietro ogni lemma in un crescendo di proporzioni armoniose, una penna libera da condizionamenti retorici, ma allusiva, avviluppante, sensuale che conduce lungo un itinerario mai scontato. Un viaggio “oltre da sé”, oltre l’omega per approdare ad orizzonti più illuminanti, per anelare ad una vera epifania della mente. La traiettoria del vento è la continuità naturale del Sogno e la sua infinitezza (altra sua raccolta esemplare): l’avventura della ragione che non rinuncia all’evasione ultramaterica, al bisogno di appropriarsi di una spiritualità che conferisca certezze metafisiche, anche se l’inganno dell’esistere si disvela in questa impotenza, in questo soliloquio che sembra frantumare la speranza: “E io non ho parole, ma solo qualche sillaba/di scorta, qualche nulla che è uguale/ad altro nulla e vince sempre/il buio dopo la luce, e tutto si conclude” e poi ancora… “Nulla di ciò che traspare è riconducibile/alla felicità, eppure tace/o muove al delirio la linfa dei giorni,/misura la pienezza del battito alle tempie./Niente esce illeso.” Ma subito lascia lo spazio a versi che prendono corpo e
respiro di rinascita, dove la luce sopperisce al vuoto: “Se c’ è una frattura vi si oppone un sole,/un’ansa di cielo che tenta/i minimi spiragli, una voce, un ricordo,/o solo un soffio a mezz’aria, di brezza,/tra vortici d’ombra a baciare gli afflitti.” In un susseguirsi di atmosfere che ricordano a tratti il male di vivere montaliano : “La foglia resta foglia, eppure, adombra/il suo contorno, si accartoccia,/disvela tutto il suo travaglio/nella brezza autunnale di settembre.” E si tingono di un rarefatto piglio di speranza dickinsoniano, quando scrive Canta l’anima lo stupore dell’Avvento, in cui rari momenti di gioia ci disorientano dall’abitudine al dolore. “Bisogna perdersi fra quelli che non conosciamo, affinché raccolgano le nostre cose dalla strada, dalla sabbia, dalle foglie cadute mille anni nello stesso bosco” scriveva Pablo Neruda, così anche in Ninnj Di Stefano Busà la realtà è sempre presente sotto l’aspetto di un ineluttabile divenire, dove accettazione, perdita, lacerazione, rinascita ricamano la trama di un disincantato osservare : “Non cercammo riparo dagli anfratti, ci fu dato il sentiero tracciato,la terra rossa, l’asperità selvaggia di sopravvissuti.” Pastore dell’essere e luogotenente del nulla: parafrasando Heidegger, si può dire che la Poesia trovi in Ninnj Di Stefano un vate dai tratti più escatologici che estetici, con l’arduo compito di descrivere il soggiorno dell’uomo nel mondo della contingenza, con la tensione ad un’ascesi che trascenda la finitezza . L’azione poetica di Ninnj Di Stefano Busà intuisce una vocazione apparentemente terrena, che, scavando, con maieutica quasi sapienziale, nell’esperienza umana, grazie ad un uso straordinario della parola, porta ad un’intima risonanza con la grazia… “Un nuovo giorno al posto dell’inverno, da lì, lanciare il cuore oltre le nuvole.” Recensione a cura di Gabriella Pison
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Gabriele D’Annunzio a 150 anni dalla nascita Un ritratto del “vate” a cura di Carmela Montella
Gabriele D’annunzio , 1863 - 1938
«E che m’importa d’esser vinto nello spazio se sono destinato a vincere nel Tempo?»
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il tempo è stato galantuomo, infatti il 2013, per i 150 anni dalla sua nascita, sarà foriero di tante iniziative culturali, teatrali ed editoriali che celebreranno una delle figure più in vista della vita culturale europea a cavallo fra l’Ottocento e il Novecento: il “VATE “ GABRIELE D’ANNUNZIO.
Poeta, romanziere, drammaturgo, politico, esteta, protagonista della vita mondana, Gabriele D’Annunzio nasce a Pescara il 12 Marzo del 1893, studiò nel liceo di Prato e, terminati gli studi, si recò a Roma, dove si iscrisse alla Facoltà di Lettere. Nel frattempo, collaborò a dei periodici e conobbe l’ambiente mondano dei salotti romani, cominciando ad apprezzare la vita sontuosa e scandalosa della ricca borghesia. Nel 1883 sposò, nella cappella di Palazzo Altemps a Roma, Maria Hardouin duchessa di Gallese, da cui ebbe tre figli. Il matrimonio finì in una separazione legale dopo pochi anni, per le numerose relazioni extraconiugali di D’Annunzio.
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Nel 1889 il grande successo letterario Il grande successo letterario arrivò con la pubblicazione del suo primo romanzo, Il piacere nel 1889 che, inaugura una forma diversa di scrittura che rompe con i canoni estetici allora imperanti, inventa uno stile immaginoso e appariscente di vita da “grande divo”, con cui nutrì il bisogno di sogni, di “vivere un’altra vita”. Grandissima è la sua produzione letteraria che occupò una posizione preminente nella letteratura italiana dell’epoca. L’incoraggiamento a scrivere per il teatro gli venne dalla grande attrice Eleonora Duse, con cui ebbe una relazione tormentata. Durante La Grande Guerra, ormai ultracinquantenne, riesce ad arruolarsi volontario e a compiere imprese clamorose, per cielo e per mare. Perde un occhio in battaglia e alla fine delle ostilità, il Poeta-Eroe è ormai una gloria nazionale, Medaglia d’Oro, modello di vita oltre che di arte, messaggero di una “vita inimitabile”. “Esteta, romantico, egocentrico. D’Annunzio, rappresenta un fulgore intellettuale raggiunto attraverso la mitizzazione dell’apparire che non ha avuto successori: dalla passione irrefrenabile per le donne alla visione epicamente distruttiva della guerra. Tutto diviene occasione e mezzo di glorificazione dell’ego.” Nel 1924 fu creato Principe di Montenevoso, poté sovrintendere all’edizione nazionale delle sue opere e nel 1937 divenne presidente dell’Accademia d’Italia. La sua ultima dimora sarà il Vittoriale degli Italiani, la cittadella monumentale costruita sulle rive del lago di Garda dallo stesso poeta insieme all’architetto Giancarlo Maroni, eretta a memoria della sua “vita inimitabile” e delle imprese degli Italiani durante la Prima Guerra mondiale.
La Fondazione Il Vittoriale degli Italiani realizzerà, attraverso l’istituzione di un Comitato per le celebrazioni dannunziane, una serie di progetti culturali teatrali ed editoriali che saranno svolte nell’arco del 2013 per omaggiare uno dei maggiori poeti e personaggi italiani. La risonanza degli eventi diventerà mondiale con l’allestimento di una mostra all’Università di Tokyo e l’organizzazione di un’esposizione virtuale itinerante nelle principali sedi della cultura italiana nel mondo.
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Pietro Mascagni Studio della grafia di Gabriele D’annunzio a cura di Doriana Maggi psicologa della scrittura perito calligrafo - grafologo forense del Tribunale di Torino Pietro Mascagni 1863 - 1945
Pietro Mascagni, musicista di fama mondiale scrisse quindici opere, un’operetta e musica sia vocale che strumentale, tra cui canzoni, romanze e composizioni per pianoforte. Mascagni fu il primo musicista in Italia a comporre musica da FILM sincronizzandola con le immagini, lavoro che definì: “... lavoro improbo, lungo e difficilissimo.”(1914)
Nel 1890, “Cavalleria Rusticana”, il suo capolavoro
Chiara, calibro grande, vistosa, originale, diversificata, vivace, esuberante, verbalizzazione all’occorrenza tagliente; ha assoluto bisogno di una sua platea, una platea che riesce a sedurre con estrema facilità...è una scrittura ariosa e leggera, ci permette di “respirare”, si prende i suoi tempi, ma sa diventare impetuosa e talvolta anche...impietosa...ma è pregna di coloriture variegate, piacere per il vivere, amore per il bello, emotività vibrante, un qual certo narcisismo, ma con lui penso fosse davvero difficile annoiarsi... Doriana Maggi
Direttore d’orchestra, compositore di musiche per il cinema, personaggio di grande notorietà, Pietro Mascagni fu vero fenomeno della sua epoca. Nato nel 1873 a Livorno, si sposò giovanissimo a Cerignola in Puglia. Il suo fu un matrimonio felice da cui nacquero tre figli con cui ebbe sempre un bellissimo rapporto, ma l’amore della sua vita fu, probabilmente, la corista Anna Lolli che, per ben 35 anni, dividerà con la moglie ufficiale le attenzioni e l’amore del musicista. Pietro Mascagni muore Il 2 agosto 1945, all’età di 72 anni, nella camera del suo appartamento all’Hotel Plaza di Roma (sua residenza stabile dal 1927). Ancora oggi si può visitare il suo sepolcro al Cimitero della Misericordia di Livorno.
Mascagni – D’Annunzio
Pietro Mascagni compose Parisina, una tragedia lirica in quattro atti, riducendo la tragedia omonima di Gabriele D’Annunzio
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Il Salotto del Caffè a cura di Ninnj Di Stefano Busà Giornalista, poeta, critico, saggista www.cielialtipoesia.it
Ospita oggi…. ROBERTO CARIFI
FRANCESCO MUZZIOLI
(Pistoia 1948) uno dei massimi esponenti della poesia contemporanea.
Insegna Critica Letteraria all’Università La Sapienza di Roma.
Tra le sue pubblicazioni: Infanzia (1984); l’Obbedienza (Crocetti,1986); Occidente (Crocetti, 1990); Amore e destino (Crocetti, 1993); Poesie (I quaderni del battello ebbro, 1993); Casa nell’ombra (Mondadori, 1993, Il figlio (Jaka Book, 1985; Amore d’autunno (Guanda, 1998); Europa Jaka Book, 1999). Ha pubblicato alcuni saggi molto interessanti. Autore di racconti e traduttore tra l’altro di Rilke, Trakl, Hesse, Bataille, Flaubert, Racine, S. Weil, Prevert, Rousseau. Ha collaborato ai maggiori quotidiani italiani ed è redattore da molti anni del mensile Poesia di Crocetti.
Madre, per te venne acceso quel lume, occorsero lumi per affrontare l’autunno, tu eri rimasta un minuscolo scialle franò la mia bocca accanto alla tua, chiesi se avrai una dimora, in quale stanza sarà la mia culla rispose il mio cuore abbagliato di pianto non bastò la parola che la notte ha nutrito, nulla bastò a fronteggiare l’inverno. D’improvviso e altre poesie scelte, Edizioni Via del Vento, Pistoia, 2006.
Quegli autori che volessero vedere una propria poesia pubblicata in questo spazio, accanto a nomi di grande prestigio, e solo nel caso che venga ritenuta particolarmente meritevole, dovrà inviare i propri lavori direttamente via e-mail alla dott.ssa Di Stefano Busà che li valuterà.
ninnj.distefano@teletu.it
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a pubblicato numerosi studi sulla Letteratura del Novecento e sull’avanguardia, nonché lavori di teoria letteraria e manuali metodologici, tra i più recenti: il pamphlet sulla critica Quelli a cui non piace (Meltemi, 2008); Letteratura come produzione (Guida, 2010); Il manuale di prima necessità: L’Analisi del testo letterario (Empiria, 2012). Ha scritto inoltre poesia, narrativa e testi per il teatro. Ultimi testi in poesia: Il corto la scorta le escort (Le impronte degli uccelli, 2011); Verbigerazioni catamoderne (Tracce, 2012). In ultimo un libello umoristico : Come smettere di scrivere poesia (Lithos, 2011).
Immittezza del mio mio mio perfino l’io di attacchi fitti solfeggio il quadro apprende pendenza per lo steccato proprietario nel cono della sofferenza riscuote la quota del peggio mio mio perfino l’io in pezzi sarebbe disperso ma c’é l’icona che lo tiene ferocemente a sé incollato fino a che bruciano le vene uno solo risulta il verso mio mio perfino l’io eppure non me la dai a bere proprio tu che se ti si tocca il tuo tuo ti butti a pesce e dove capita azzanni.
da: La cattiva dialettica
eventi LD la e il
CreativART il brand “ideale” firmato GiOjArT
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l 22 marzo a Grottaglie la 1° edizione del Premio dedicato ad Alberto Sordi, a dieci anni dalla sua scomparsa. L’evento, ideato dall’esperto di cinematografia Nunzio Ciaccia e realizzato dal presidente del comitato organizzativo Ciro Petrarulo, in collaborazione con il Circolo Culturale “Oltre l’Orizzonte 2012” e la Pro-Loco cittadina, è nato con l’intento di dare un sostegno morale a quanti credono e vivono nel mondo della recitazione e dello spettacolo con capacità, talento e impegno professionale. Vincitore di questa prima edizione 2013 l’attore/regista Alfredo Traversa, mentre il Premio di “prospettiva”è stato assegnato ai giovani artisti del Teatrino della Luna.
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l 27 marzo 2013 nel cuore del borgo antico di Grottaglie, città dell’hinterland tarantino nota a livello internazionale per le sue ceramiche, si è dato ufficialmente il via alla 3°edizione di “VentodiPrimavera” artigianato creativo in mostra. L’evento è stato promosso da GiOjArT, di Carmela Montella e Valentina Lenti, utilizzando un brand “ideale” - CreativArt - che va a rappresentare l’idea di condividere con più persone una passione comune, quella dell’artigianato creativo. Al taglio del nastro due padrini d’eccezione: Daniela Lelli e Cesare Natale che hanno tenuto avvinto l’uditorio con i pezzi contenuti nel loro cd: Il Coraggio di Vivere, realizzato con testi poetici scritti da Cesare Natale e Daniela Lelli e le musiche di Fulvio Carotti, musicista, arrangiatore, elemento del quartetto “I Bisonti”. La voce della cantante Loredana Carriero ha regalato uno splendido momento musicale agli ospiti presenti. Hanno esposto: Annalisa Annicchiarico, Lucy Carlucci, Annamaria Gerlone, per GiOjArT Carmela Montella e Valentina Lenti, Anna Santopietro.
GUARDA il video della serata Il film amatoriale
I Ospite dell’evento la mostra fotografica “Aspettando la Pasqua” - di Michele Manisi
l 7 marzo 2013, per la prima volta a Grottaglie, il Caffè letterario La Luna e il Drago ha organizzato la proiezione del lungometraggio “Cosimo Mazzeo Una Storia Italiana” con l’intervento dei registi Mino Chetta e Tony Zecca. Il primo lungometraggio amatoriale prodotto in Italia sul personaggio Cosimo Mazzeo, conosciuto nella storia dell’Unità d’Italia come il brigante ‘’Pizzichicchio’’ (uno dei personaggi più famosi di tutta l’antica Terra d’Otranto ).
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LD i maestri della fotografia
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Henri Cartier-Bresson
“L’occhio del secolo” a cura di Michele Manisi
come assistente del regista francese Jean Renoir e più tardi, nel 1937, firmerà personalmente il film Return to life. Nel 1932 compra una Leica 1 e parte per un altro grande viaggio, il viaggio che cambierà la sua vita e parte della nostra storia. Dal sud della Francia alla Spagna, dall’Italia all’altra parte del mondo, in Messico. Un viaggio, quello intrapreso da Cartier-Bresson, attraverso le immagini del mondo e dell’umanità che lo abita, immagini che sono ancora oggi le pietre miliari della fotografia di reportage, perché fu proprio lui il pioniere di questo genere. Il viaggio di Henri non fu solo intorno al mondo, ma anche dentro di sé. La fotografia, infatti, gli regala sin da subito le prime opportunità e i primi piccoli successi: nel 1932 nella galleria Julien Levy viene allestita la sua prima mostra e nel 1934, Cartier-Bresson, conosce David Szymin, un fotografo e intellettuale polacco, che più tardi cambierà nome in David Seymour. L’incontro fu decisamente importante. I due diventano subito ottimi amici e Szymin presenta al giovane Bresson un fotografo ungherese, Endré Friedmann, che verrà poi ricordato col nome di Robert Capa, figura altrettanto fondamentale nel suo percorso artistico.
“Osservare lì dove gli altri sanno Gli anni della guerra Durante la Seconda Guerra mondiale, Cartier-Bresson entra solo vedere”.
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onsieur Cartier-Bresson considerava la fotografia, una filosofia di vita più che un semplice mestiere o una passione come tanti spesso la classificano. Io personalmente condivido a pieno questo suo modo di scrutare il mondo e la sua citazione, con cui ho voluto iniziare di proposito questo articolo, ne è la sintesi più lineare e azzeccata. “Vedere” è diverso da “osservare”. La semplice visione di qualcosa che accade non comporta coinvolgimenti emotivi, riflessioni, stati d’animo. Osservare invece richiede uno spirito diverso, un trasporto emotivo seppur in forma lieve. Per vedere un paesaggio basta tenere gli occhi aperti, per osservarlo bisogna aprire anche il cuore e la mente. “Fotografare è porre sulla stessa linea di mira, gli occhi, la mente e il cuore.” Questo è Henri Cartier-Bresson. Nato il 22 agosto 1908 a Chanteloup, a 30 chilometri ad est di Parigi, da una famiglia alto borghese, Henri fu subito affascinato dalla pittura surrealista, soprattutto quella cubista, grazie all’influenza artistica dello zio pittore. Nel 1931, dopo essere tornato da un viaggio in Costa d’Avorio, Henri inizia a interessarsi seriamente alla fotografia, e al cinema
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nella resistenza francese, continuando a svolgere costantemente la sua attività fotografica, anche durante il conflitto perché dice Cartier-Bresson: “L’avventuriero che è in me si sente obbligato a testimoniare le cicatrici di questo mondo con uno strumento più rapido del pennello”. Dotato di grande intelligenza e di notevole capacità di reazione, egli rivela una sensibilità che gli consente di trovarsi al momento giusto nel posto giusto e di scattare quando la situazione raggiunge l’apice, riuscendo a strappare alla fugacità apparente un frammento di realtà, a gabbare, per così dire, il tempo. Spesso Bresson ha espresso il pensiero di essere avulso dalla fotografia in quanto tale, ma a ciò che poteva trasmettere attraverso di essa. È questa l’ottica con cui si deve analizzare il concetto di “reportage” secondo il fotografo francese. Un’indagine, la sua, del tutto imparziale nei confronti di ciò che gli accade davanti, senza muovere critiche morali o personali. Egli riporta fedelmente uno scorcio di un evento così com’è. Porzioni, frammenti di tempo e spazio vissuti e memorizzati dalla sua macchina fotografica. Evaso da un campo nazista, nel 1943 Bresson torna in Francia, e nel 1945 fotograferà la liberazione di Parigi.
i maestri della fotografia LD la e il
L’esposizione di New York
Finita la guerra torna a dirigere nel cinema e nel 1946 gli giunge notizia che il MOMA di New York gli vuole dedicare una mostra “postuma” credendolo morto in guerra. Al che decide di partire per gli U.S.A. con una valigia contenente 346 immagini selezionate secondo un preciso criterio. Arrivato a New York compra un album e ci incolla al suo interno le stampe per poterle mostrare ai curatori del MOMA. Nel 1947 fonda, insieme a Robert Capa, George Rodger, David Seymour, e William Vandivert la famosa Agenzia Magnum. Inizierà innumerevoli viaggi in cui farà molteplici reportage che gli daranno fama mondiale.
Henri Cartier-Bresson muore a Céreste, (Alpes-de-HauteProvence, Francia) il 3 agosto 2004, all’età di 95 anni.
Lo Scrap Book
E dell’album che ne è stato? Dopo la mostra al MOMA, finì sepolto in una valigia e poi nella biblioteca di casa, dove passò inosservato alla stessa moglie dell’artista fino al 1992, quando Cartier-Bresson ne aveva rimosso gran parte delle immagini a causa del deperimento della carta dell’album: soltanto 13 pagine rimasero integre. Nel 2007 la fondazione dedicata a Cartier-Bresson decise di editarlo in un volume intitolato “Scrap Book” (album in inglese) in un’edizione restaurata ma il più possibile fedele all’album originale, pubblicata in Italia da Contrasto e che rappresenta una testimonianza eccezionale sulle scelte operate dal maestro per la mostra che l’avrebbe in un certo senso consacrato tra i maggiori fotografi del mondo.
Il ritorno alla pittura
Nel 1968, Henri Cartier-Bresson inizia gradualmente a ridurre la sua attività fotografica per dedicarsi al suo primo amore artistico: la pittura, dichiarando: «In realtà la fotografia di per sé non mi interessa proprio; l’unica cosa che voglio è fissare una frazione di secondo di realtà». Con l’unica eccezione dei ritratti. Continuerà infatti a dedicarsi ai ritratti fotografici almeno fin al 1980. Tra i personaggi famosi ritratti spiccano nomi come Balthus, Albert Camus, Truman Capote, Coco Chanel, Marcel Duchamp, William Faulkner, Mahatma Gandhi, John Huston, Martin Luther King, Henri Matisse, Marilyn Monroe, Richard Nixon, Robert Oppenheimer, Ezra Pound, Jean-Paul Sartre ed Igor Stravinsky.
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LD il caffè incontra gli autori
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Mare e Amore Edizione critica a cura di Annamaria Giannelli
Nikolai Kapustin Concert in Jazz - Vito Reibaldi, piano
Due liriche da camera di Mario Pilati su versi di Giovanni Pascoli e Vincenzo Cardarelli, Florestano Edizioni 2012
Guarda i momenti dell’incontro
U Annamaria Giannelli - pianista musicologa con il prof. Matteo Summa (Associazione Aurora)
Guarda i momenti dell’incontro
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na edizione critica di due brani cameristici inediti di Mario Pilati, data alle stampe dalla Florestano Edizioni di Bari e curata dalla pianista e musicologa pugliese Annamaria Giannelli. Si tratta delle liriche per canto e pianoforte “Mare”, op. 66 e “Amore”, op. 81, i cui manoscritti sono entrambi custoditi nel conservatorio napoletano di San Pietro a Majella. La prima risale al 1925 e si basa su una poesia di Giovanni Pascoli, tratta dalla raccolta “Myricae”, mentre la seconda, composta nel 1934, della quale esiste anche una successiva versione per voce, pianoforte, due viole e due violoncelli (1937), si avvale di una lirica di Vincenzo Cardarelli, appartenente al volume “Il sole a picco”.
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n lavoro di particolare intensità espressiva quello del pianista pugliese Vito Reibaldi. Uno spaccato – piccolo rispetto all’opera di Nikolai Kapustin – più che significativo. Le sinuose geometrie disegnate dal pianista ucraino, incontrano l’itinerario e l’identità propri del musicista pugliese. Reibaldi non si ferma all’esecuzione sic et simpliciter, caratterizza con il proprio telaio improvvisativo ogni singolo brano. Il suo linguaggio forbito, frutto di molti anni di studio, emerge in ogni traccia. L’incontro con i due autori ha avuto luogo negli ambiti della 3° tappa del progetto culturale itinerante Voci Mediterranee, promosso dal Caffè Letterario La Luna e il Drago, a Latiano (Br) il 13 dicembre 2012, durante il reading concerto curato dal prof. Matteo Summa (Associazione Aurora)
PER LA PROMOZIONE DEL GENIUS LOCI www.caffeletterariolalunaeildrago.org
il caffè incontra gli autori Il coraggio di vivere
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Cristalli di poesia Raccolta di poesie d’amore del poeta tarantino Giovanni Monopoli
Un omaggio alla donna. Questo è il cd “Il coraggio di vivere”, raccolta di testi poetici dedicati alla donna, scritti da Cesare Natale e Daniela Lelli , con le musiche di Fulvio Carotti, musicista, arrangiatore, elemento del quartetto I Bisonti.
DUE LIBRI DI FULVIO BELLA
Da casa a casa
Clicca la copertina e leggi la pubblicazione on line Senza fretta e con una meta, Fulvio Bella, scrittore e poeta, percorre 275 chilometri che dalla sua casa di Brugherio in Brianza, lo porteranno alla casa dei nonni a Elva, in Val Maira, scoprendo luoghi abbandonati dalla quotidiana disattenzione di chi non vede ciò che ha sotto gli occhi…
Nel vetro incandescente del mio vivere
Silloge prima classificata alla VI° edizione del premio letterario internazionale “Gaetano Cingari”.
Il colore nero del limone un libro di Petro Battipede
La nuova indagine del commissario zanchi questa volta alle prese con un prezioso furto presso la basilica di San Nicola a Bari.
La melodia dell’ombra Un libro di Matteo Galante …Ti sei mai chiesto cosa spinge a leggere un libro, una poesia, un racconto? Di sicuro, non devo dirlo io... dalla premessa dell’autore
CLICCANDO SULLE COPERTINE SI POTRANNO VISIONARE VIDEO, FOTO E ARTICOLI RELATIVI A CIASCUN INCONTRO
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LD cult
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“Voi fate sogni ambiziosi, successo, fama ma queste cose costano, ed è esattamente qui che si incomincia a pagare, col sudore!”
Saranno Famosi
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el 1982, esattamente 30 anni fa, faceva il suo esordio sugli schermi americani una delle serie TV divenute negli anni oggetto di culto, una vera e propria icona: Fame - Saranno Famosi(6 stagioni – 136 episodi). Trama: Ambientato nella Scuola D’Arte di New York (High School for the PerformingArts), i protagonisti della Serie Tv sono artefici di storie ricche di coreografie, canzoni, spettacoli, alla ricerca di un equilibrio nella vita intesa come famiglia, società spesso per loro tormentato; di una scrittura per sfondare finalmente nel mondo dello spettacolo. Nato dalle ceneri del film omonimo del 1980 diretto da Alan Parker, fu un successo in tutto il mondo, Italia compresa. Non tutti gli interpreti di questo telefilm corale però hanno avuto una carriera brillante dopo i fasti di Fame: alcuni sono scomparsi, altri insegnano. Uno degli interpreti più amati della serie, Gene AntonyRay, che interpretava il ruolo diLeroy Johnson (a destra nella foto in seconda fila), prima di dare vita al personaggio che avrebbe segnato la sua carriera, ha davvero frequentato la New York High School of the PerformingArts. Venne allontanato dalla scuola dopo un solo anno di frequenza perché ritenuto “troppo selvaggio”. E’ venuto a mancare nel 2003 a soli 41 anni per complicanze cardiache.
SMEMORIA
il nuovo libro di Danila Oppio
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Era questa la frase di esordio che la docente di danza Sig. na Lydia Grant, interpretata da Debbie Allen, pronunciava nella SIGLA di apertura. Una frase che è risultata profetica per la stessa serie che, prima di ottenere il successo a livello internazionale, ha dovuto “sudare” e anche parecchiose consideriamo che,dopo un anno di messa in onda, “Saranno Famosi” venne cancellato dalla rete che lo mandava in onda, la NBC. Solo l’intervento della MGM Television ha salvato la serie dalla propria fine decretandone il definitivo successo.
Le star di Fame
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lalunaeildrago@libero.it
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personaggi inesistenti Hanno cambiato la storia eppure... non sono mai nati
La carica dei “101” non solo Disney (notizia tratta dalla Rete)
Storia di Aristana Chi era Aristana, cui è dedicata una delle vie più ampie della Città di Oristano? Qualcuno risponderebbe: La fondatrice di Oristano, moglie del Giudice Gonario. Peccato che né l’una né l’altro, però, siano mai esistiti…
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er un lungo periodo le false “Carte di Arborea” “sia falsi diplomatici che falsi storici [Eco 1990: 170]”, hanno aggiunto alla reale e concreta storia di Oristano, fatti, avvenimenti e personaggi esistiti solo nella ironica fantasia degli autori. È a questi personaggi assolutamente di fantasia, cui la municipalità nel lontano 1876 intitolò ben dodici strade, quasi tutte ancora presenti nell’attuale toponomastica, che si è ispirato il percorso di Oristano, negli ambiti della IX Giornata Nazionale del Trekking Urbano. Mentre le altre 33 città italiane impegnate nel trekking hanno dedicato il percorso, così come proposto da Siena, comune capofila della manifestazione, a “Storie comuni di uomini e donne non comuni”, ovvero a personaggi, veramente esistiti che hanno fatto la storia di quei centri, Oristano ha scelto personaggi che pur non essendo mai esistiti, furono comunque protagonisti di una parte singolare della storia della città, intitolando il suo percorso “Storia di Aristana e di altri uomini e donne non esistenti”. Personaggi di fantasia scaturiti da uno scherzo che funzionò a tal punto da indurre il sindaco, il deputato Giuseppe Corrias, ad acquistare nel 1860 le copie originali dei falsi codici di Arborea per 1500 lire. I falsi vennero, poi, smascherati dieci anni più tardi dall’Accademia delle Scienze di Berlino, ma il sindaco Corrias non se ne diede per inteso e volle dedicare ben dodici strade di Oristano a dei personaggi completamente inventati.
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chiera di 101 personaggi mai esistiti nella realtà e che - secondo tre studiosi statunitensi - hanno maggiormente plasmato la nostra società e modellato i costumi . L’inedita classifica degli ‘dei’ del mondo moderno è stata stilata da Alan Lazar, Dan Karlan, Jeremy Salter, in un libro pubblicato da Harper Collins dal titolo “I 101 personaggi più influenti che non sono mai vissuti”. Il numero uno della graduatoria è il “MarlboroMan”, l’affascinante cowboy che, ritratto nel suo ranch sulle rive del Colorado, contribuì alla diffusione del vizio del fumo in tutto il mondo. Al numero due si piazza il “Grande Fratello“ dello scrittore George Orwell, incarnazione del potere onnipresente che schiaccia l’individuo. Segue Re Artù, personaggio in bilico tra la leggenda e la storia, che impersonifica le qualità ideali del leader politico e del monarca. In quarta posizione Babbo Natale, poi, giù a seguire, Amleto, Frankenstein, Sigfrido, Sherlock Holmes, Romeo e Giulietta, Dottor Jekyll e mr. Hyde. I tre ricercatori, autori di questo libro, raccolgono gli esempi più significativi in una graduatoria di importanza e influenza, spiegandone il mito, raccontandone il contesto, esplorando le modalità con cui hanno modificato culture ed esistenze. Il risultato è una sorta di enciclopedia che conduce a scoprire questi personaggi, chi sono e come hanno esercitato la loro influenza, anche su di noi.
Il mito, avvertono gli antropologi, è qualcosa che non è mai esistito, ma che esisterà per sempre. mag ‘13
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LDla fabbrica dei sogni
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Il fascino “rumoroso” dei films italiani a cura di Massimo Mariani Parmeggiani “Non è facile rimembrare quel tempo in cui ho vissuto il dolce inganno da quella parte che lo crea, lo plasma, lo modella e al pubblico lo propone con tutta l’illusione di un sogno che di luce sullo schermo si compone. Non è facile parlare d’un grande amore che più non t’appartiene” M.M.Parmeggiani
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on ricordo esattamente per quale motivo Roger Vadim fosse aggregato alla troupe, probabilmente accompagnava Margaux Hemingway in quel rifacimento che dovevamo girare tra lussuose colonne di pietra e marmo che declinavano fin nell’acqua della sontuosa piscina coperta dell’odierno Hilton Sorrento Palace. Il ristorante dove la sera cenavamo era splendido, mi pagavano un sacco di soldi e i racconti di Roger Vadim, per un cinefilo come me, avevano il magico sapore d’un qualcosa che presto non sarebbe più esistito nemmeno nei ricordi. Avremmo dovuto parlare dell’ingenua e spensierata sensualità di B.B. oppure del glaciale erotismo di Jane Fonda, ma il dolce inganno è strano, inafferrabile e, soprattutto, segue logiche tutte sue e tra vongole, scampi e gamberoni alla piastra la nostra conversazione, non so come, scivolò sullo spaghetti western. Quel genere tanto disprezzato dalla critica colta, intellettualoide e sopratutto esterofila che, però, aveva trainato la carretta dell’industria cinematografica italiana e nella estasiata prospettiva di Vadim diventava altro. Così appresi il visibilio d’uno sconosciuto pubblico che oltreoceano aveva decretato il successo di un nostro genere minore e quello che aveva attratto e mandato in estasi quegli spettatori erano non tanto le storie, nemmeno gli attori, ma i rumori. Si, i rumori, un dettaglio che a noi sembra insignificante dandolo per scontato. Non essendo doppiati negli states, i films arrivavano ed erano proiettati
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…Il soffocato rumore del pugno nello stomaco durante la rissa da saloon, il lungo e improbabile sibilo del proiettile sparato dal winchester… nelle loro versioni originali. Il soffocato rumore del pugno nello stomaco nella rissa del saloon, il lungo e improbabile sibilo del proiettile sparato dal winchester che percorre la prateria fino al bersaglio, il secco colpo della colt, tutti rigorosamente riprodotti in studio, tutti spaventosamente realistici nella loro falsità come il frenetico calpestio degli zoccoli dei cavalli lanciati in una carica sul duro terreno dell’Arizona ch’erano coppe di legno su una scatola di cartone. Una cosa che la presa diretta ignorava proponendo il sottofondo di rumori cosi come avveniva nella realtà, prestando attenzione alla recitazione, alla battuta. Quel nostro cinema fatto di cantinelle, quattro murali e un po’ di fil di ferro che si faceva mito nelle estasiate parole di Vadim, le dita che tamburellavano sul tavolo, mentre parlava, nell’improbabile tentativo di riprodurre il calpestio sulla prateria d’una carica del settimo cavalleggeri. Tra gusci di gamberi e svuotate conchiglie, in uno stentato italiano, un insolito trattato di semiotica del linguaggio filmico prendeva forma. Nemmeno Fellini sarebbe riuscito in tanto omaggio a una categoria artigiana così poco conosciuta come quella dei nostrani rumoristi. Mi ripromisi che la sera dopo avremmo parlato di B.B. o Jane Fonda ma, pur nella sua sicura ed infinita riproducibilità, quella settima arte, quando abbandonava i prevedibili carrelli d’un proiettore, si rendeva inafferrabile come un sogno vespertino. La sera successiva Roger Vadim era già partito per altri lidi. Sarà per la prossima volta - mi dissi - rivolgendo la mia delusione ad uno splendido risotto alla crema di scampi. Una prossima volta che non ci sarà mai.
SITI PERSONALI A RICHIESTA CONTATTACI lalunaeildrago@libero.it
polvere di stelle LD la e il
ll Festival di Cannes Buon compleanno… MOSTRI! Inaugurato ufficialmente nel 1946, il Festival di Cannes è uno dei festival cinematografici più antichi del mondo, ed è probabilmente in assoluto il più prestigioso.
Notizie tratte dalla rete
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l premio più prestigioso del Festival è senza dubbio la Palma d’oro come riconoscimento per il miglior film. Tra gli altri premi attribuiti dalla giuria del Festival, composta da un numero contenuto di professionisti del mondo del cinema, risulta particolarmente ambito il Grand Prix (una sorta di secondo premio assegnato a opere meritevoli di menzione speciale). Per la 66a Edizione, che si terrà in Francia dal 15 al 26 maggio 2013, il Festival avrà come testimonial il bacio che Paul Newman e Joanne Woodward si scambiarono nel 1963 durante le riprese de Il mio amore con Samantha (A new kind of Love), una delle pellicole che i due, sposati per 50 anni fino alla morte di lui, girarono insieme. Un bacio romantico in una posa originale, non l’uno accanto all’altra ma speculari, capovolti: un’immagine che rimanda al Tao e dunque alla completezza, alla perfezione. La foto venne scattata da Melville Shavelson
Vittorio Gassman e Ugo Tognazzi nell’episodio Il mostro
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el 1963, 50 anni fa, veniva realizzato e distribuito nelle sale cinematografiche il film I mostri con la regia di Dino Risi, la prima commedia italiana strutturata ad episodi. Un mosaico cinico e ironico dell’Italia che, alla metà degli anni sessanta, esce dal miracolo economico e si trova ad affrontare l’industrializzazione e il cambiamento di valori di riferimento e di codici di comportamento. La figura dell’italiano medio tra satira e miserie quotidiane in una sequenza di 20 episodi del tutto disgiunti tra loro. Episodi divertenti, amari, grotteschi, fulminanti: cinismo, avidità, indifferenza, falso perbenismo, cialtroneria, vanità… Una parodia di tutti i vizi, le debolezze e le paure dell’Italia che, a distanza di decenni, sono sempre gli stessi. Alcuni episodi sono assai brevi e hanno la durata e la struttura di uno sketch, altri invece presentano le costruzioni più elaborate di un racconto. Tutti gli episodi ruotano intorno a delle figure centrali, in genere caricaturali, interpretate dai due attori principali (Ugo Tognazzi e Vittorio Gassman) che compaiono sia alternativamente che insieme. La pellicola, nel 2008, è stata inserita tra i 100 film italiani da salvare
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LD storie di tutti i giorni
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Le opere prime classificate
Scrutando un qualsiasi scampolo di cielo stellato, non è difficile vedere una lucetta che si dirige verso l’alto. Ci vuole un bambino, però, per cogliere la differenza che intercorre tra un aereo e una navicella spaziale.
Mio nonno è un astronauta
Frangente
guarda il video-trailer
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“Zia, voglio salutarlo!” Con la manina stretta a quella della donna, si predispose ad ogni particolare. “Mi prendi una sedia?! Non lo vedo.” L’incoscienza, il coraggio, il timore... Poteva davvero rivelarsi troppo grande per quell’esserino il mistero della morte. Non sono gli eventi, però, a lasciarci tracce dolorosamente indelebili ma il doverli affrontare da soli, senza qualcuno che provi a prendersi cura del nostro sentire. Il bambino fissò il nonno con naturalezza, nonostante l’azionarsi della refrigerazione. “Cos’è questo rumore?!” Razionalità o magia? Non ebbe dubbi. “Ehm... E’ il motore della navicella spaziale!” Con la scientifica curiosità dei suoi 5 anni, il piccolo prese a ispezionare la ventola ed il meccanismo che l’azionava. “Zia, è freddo!” “Certo, amore, si riscalderà pian piano. Quando avrà abbastanza potenza farà rotta verso il cielo!” “Voglio vederlo partire!” ”Domani sera, tra le stelle vedrai una lucetta che sale...” “Zia, partono tutti?” “Si, ma quando lo decide la Torre di Controllo.” Si abbracciarono. Trotterellando, il bambino si congedò da quella visione. Agli amici, alla maestra, alla vicina di casa, ripeté tronfio: “Mio nonno è un’astronauta! Sta tutto spiaccicato in una navicella spaziale. Quando i motori saranno caldi, partirà!” Concesse altri particolari solo agli interlocutori più piccoli, non deponendo quasi mai la fierezza di chi sembra dire: ho visto cose che voi umani non potete neppure immaginare. La sera dopo il bambino salutò il nonno, fu felice della sua puntualità. Quanto naturale potrebbe essere la vita se solo le concedessimo la sua prerogativa più preziosa.
Simile al mare, ti vedo … vita, che porta a riva i giorni
di Anna Paola Lacatena – Taranto Opera 1° classificata - sezione Racconti Brevi
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di Tamara Valeriani – Lari (PI) Opera 1° classificata - Sezione Poesia
Ed ognuno ha il colore dell’altro. Ti trovo nel rincorrersi delle onde di pensieri, lasciati annaspare nel mare dell’incertezza, che cancella i desideri Scritti lasciati sulla sabbia del tempo Scorgo la paura del domani nelle profondità degli abissi Come nell’alta e bassa marea dell’ anima E nuotando, inondata dal vento del ricordo, trovo Iceberg… punte di dolore nascoste dall’oblio
La Luna e il Drago Caffè Letterario www.caffeletterariolalunaeildrago.org PREMI LETTERARI
storie di tutti i giorni LD la e il
Opera menzione d’onore Caffè Letterario La Luna e il Drago Malala è un fiordaliso di Rodolfo Vettorello – Milano guarda il video-trailer Si aggirano fantasmi nella valle e il vento della notte li disperde e sono donne, i fiori del deserto. Malala è un fiore che non può sbocciare senza una goccia almeno di rugiada. Alla sua età si sta sulle ginocchia di mamma che ti pettina i capelli. Malala è bella e ha gli occhi di velluto e non sfiorisce nell’oscurità. Malala sogna di studiare, bere l’infinità di cose da sapere.. Potranno violentarla nella carne e farle male come a un animale ma la ferita aumenta la sua sete. Si aggirano fantasmi nella valle di Swat corsa dal vento, le donne nei sarcofaghi di vesti in tante sfumature di celeste. Le donne hanno colori come fiori. Il vento della valle che scompiglia l’azzurro variegato dei mantelli, apre alla luce il blu delle corolle. Malala è un fiore che non va reciso, un fiordaliso che ha tanta sete e che vorrebbe bere. Il cielo sconfinato che la guarda, ricolmo come un vaso di promesse, si incurva su di lei per abbracciarla. Menzione d’onore La Luna e il Drago Motivazioni (stralcio) Il tema trattato nella poesia di Rodolfo Vettorello, seppur lontano dalla nostra idea di quotidiano rappresenta, in ogni caso, una realtà “di tutti i giorni” che può non appartenere geograficamente al mondo occidentale ma si appartiene, certamente, ad una “geografia del cuore” che ci tocca da vicino molto più di quanto saremmo portati a pensare. (…)
“Malala è un fiore che non va reciso, un fiordaliso che ha tanta sete e che vorrebbe bere. Il cielo sconfinato che la guarda, ricolmo come un vaso di promesse, si incurva su di lei per abbracciarla.” Rodolfo Vettorello
Malala Yousafzai ha solo 15 anni, ma il suo
coraggio è già noto in tutto il mondo. Da molti anni la giovane pakistana porta avanti da blog e social network una strenua lotta per il diritto allo studio delle ragazzine della città di Mingora, nella valle dello Swat. Il 1 febbraio 2013 è apparsa la notizia che il partito laburista norvegese ha promosso ufficialmente la candidatura di Malala al Premio Nobel per la pace 2013. Dopo l’agguato dell’ottobre scorso che per poco non le costò la vita - «vengo da un paese che è stato creato a mezzanotte, ma quando sono quasi morta era appena passato mezzogiorno….» - , scrive lei stessa nel libro“I am Malala” di prossima pubblicazione in autunno, come riporta The Guardian, ricordando il giorno del suo ferimento. Il 10 novembre prossimo sarà festeggiata alle Nazioni Unite in occasione del “malala-day”.
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LD a spasso tra le stelle
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Come sarà questa estate?
I mesi estivi sono sempre carichi di aspettative che, per alcuni aspetti, si concretizzano, per altri forse no o solo in parte. In ogni caso la bella stagione, il sole, il mare, le vacanze, il relax riescono a portare un sorriso anche nelle situazioni meno brillanti. Qui trovate le nostre previsioni “in pillole” per i mesi estivi e… CHI VUOL ESSERE LIETO SIA…
Capricorno Maggio: buon momento vivilo alla grande. Giugno: stelle provocatorie potrebbero causare delle contrarietà. Luglio: meglio di giugno ma stai sempre in campana. Agosto: un po’ caotico, a fine mese opportunità piacevoli. Acquario Maggio: disordine interio-
re iniziale, poi le cose migliorano. Giugno: ritroverai le tue priorità. Stimoli sul lavoro e nel privato. Luglio: più soddisfazioni con gli amici, meno in coppia. Agosto: occhi indiscreti puntati su di te. Prudenza.
Pesci
Maggio: giorni piacevoli all’inizio, poi arrivano le contrarietà. Non lasciarti influenzare. Giugno: creatività, socievolezza e chiarezza intellettuale saranno le tue risorse. Luglio: Giove a favore, pensa in grande. Agosto: insofferente alla routine. E’ ora di muoversi.
Ariete Maggio: tra certezze affettive
e avventure. Giugno: impegni quotidiani, forse un trasloco impegnativo. Luglio: ottima Venere, ma tieni a freno scatti d’ira e parole di troppo. Agosto: fiacco all’inizio, poi recuperi energie.
Toro Maggio: all’insegna del benessere
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Cancro
Maggio: Marte promuoverà incontri hot e Saturno il raggiungimento di seri obiettivi. Giugno: mese eccellente allegria e vitalità. Luglio: ottimi affari e spassionate vacanze. Agosto: cuore sensi e cervello in sintonia. Ottimo periodo per viaggiare.
Leone Maggio: Marte e Venere in dis-
sonanza. Siate meno arroganti. Giugno: Marte torna a sorriderti e si fa perdonare. Luglio: con Venere di passaggio atmosfera leggera e sensuale. Agosto: relazioni sociali in primo piano.
Vergine Maggio: ottima la prima par-
te, nella seconda avrai delle stelle un po’ dispettose. Giugno: euforia e sicurezza con un’ottima quadratura di pianeti. Luglio: buona la prima parte, eccezionale la seconda. Agosto: successo a tutto campo.
Bilancia Maggio: equilibrio e nuovi progetti di vita. Giugno: il lavoro ti assorbirà completamente. Luglio: consigliato un viaggio con gli amici nella prima parte del mese. Agosto: vacanze da dividere, in parte, con il lavoro. Scorpione
fisico e mentale. Giugno: nuovi incontri in amore e nelle amicizie. Luglio: in …are… amare, viaggiare, lavorare, oziare. Tutto ti è concesso. Agosto: influenze astrali al top.
Maggio: amore in dissonanza. Giugno: sorprendente risveglio della passione, viaggi e piaceri. Luglio: scelte giuste, lucidità mentale, sicurezza. Agosto: cuore sereno, nella prima ed ultima settimana andrai d’accordo con tutti.
Gemelli Maggio: Le stelle ti amano. Giugno: amore e sensazioni forti. Tempo ideale per una vacanza. Luglio: Venere al top. Approfittane perché verso fine mese potresti avere poco tempo per te. Agosto: per la prima parte del mese ti piacerà tanto parlare, nella seconda parlerai di meno ma, in compenso, ti divertirai molto di più.
Sagittario Maggio: non sono previ-
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sti clamorosi risvolti. Giugno: potresti farti allettare dall’avventura di una sola notte. Chiediti se ne vale la pena. Luglio: segnerà un momento di rinascita. Agosto: dopo l’impegno professionale il successo arriverà a breve. Brillerai in società.
coffee break LD la e il
L’amore non ha età
L’effetto farfalla compie 50 anni
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S
i ama più a lungo, perchè si vive più a lungo, e, vivendo di più, il problema dell’amore è presente più a lungo, anche perché i sessantenni di oggi (uomini e donne) sono in gran parte molto diversi, più attivi, di quelli di ieri.Gli ultrasessantenni guardano alla terza età come a una stagione attiva e ricca di esperienze, comprese quelle emotive. Studi condotti da Masters e Johnson (1967), indicano che le persone, fisicamente sane, restano sessualmente attive fino in tarda età, ossia fino ed oltre gli 80 anni. Ad 80 e 90 anni esiste, quindi, sia nell’uomo che nella donna, una certa capacità di rapporti sessuali, come d’altra parte permangono desideri e sogni erotici.
Per la gioia dei collezionisti
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utti gli orologi prodotti da Rolex, dal 1908 fino ai giorni nostri in una pubblicazione Guido Mondani Editore. In oltre 1200 immagini, le caratteristicheprincipali di tutti gli orologi Rolex, oltre che le stime aggiornate di tutti i modelli.
963. Il matematico Edward Norton Lorenz, studiando il clima, arriva alla conclusione che piccole variazioni nell’atmosfera possono produrre grandi mutamenti. La teoria prende il nome di Effetto farfalla, partendo dal paradosso che il battito d’ali di una farfalla in Brasile può scatenare una tempesta in Texas, e spiega come è difficile fare previsioni quando ci si trova al cospetto di sistemi complessi.
Martin Cooper con il suo Motorola DynaTAC del 1973 pesante circa 1,5 kg
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40 anni fa il primo cellulare ispirato a… Star Trek
rande quanto una scatola e pesante come un mattone, con un’autonomia di 30 minuti, nasceva 40 anni fa il primo cellulare della storia ad opera di Martin Cooper, per l’azienda statunitense Motorola che investì nel progetto un milione di dollari. In seguito Cooper racconterà che l’idea ispiratrice del telefono cellulare gli venne dalla visione del telefilm Star Trek in cui il Capitano Kirk usava un dispositivo analogo.
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LD dal web... tra luci ed ombre
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Leonid Afremov “l’artista del colore”
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eonid Afremov è un impressionista moderno di origine russoisraelita. La sua particolarissima tecnica, imparata e perfezionata in una decina di anni di continui esperimenti, è basata sull’uso degli oli e delle spatole (che di solito vengono usate per rimuovere il colore) al posto dei pennelli.Una tecnica ed uno stile unici, inconfondibili. Afremov è conosciuto come artista che promuove e vende il suo lavoro quasi esclusivamente via internet, partecipando di rado a mostre e con scarso coinvolgimento di rivenditori e gallerie. È nato nel 1955 a Vitebsk, Bielorussia e vi è rimasto fino al 1990; dal 1990 al 2002 ha vissuto in Israele e dal 2002 al 2010 a Boca Raton, Florida. Attualmente risiede nella celebre città di Playa Del Carmen, Quintana Roo, in Messico, vicino a Cancun. Dipinge principalmente paesaggi, scene cittadine, paesaggi marittimi, fiori e ritratti. Colori splendidi, coriandoli coloratissimi che regalano al mondo e agli spettatori un pizzico di surreale magia.
Illuminati Viaggio nel cuore nero della cospirazione mondiale il libro di Adam Kadmon, misterioso personaggio molto popolare nel web
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lluminati (Piemme) è il libro di Adam Kadmon, misterioso personaggio molto popolare nel web, che cerca di analizzare che livello abbia raggiunto la cospirazione mondiale e quali società governano il mondo. Quali sono le loro origini? Risalgono davvero alla fantomatica setta degli Illuminati? Esistono davvero prove della loro esistenza? Chi può dare queste risposte? E cosa ci aspetta nel prossimo futuro? Tutti interrogativi a cui Kadmon cerca di dare una risposta e su cui i lettori sono chiamati a riflettere.
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Alcune Opere di Leonid Afremov
la cultura del cibo LD la e il
La tavola d’estate
oppure...
di Maria Piliego Rezza
Girelle di mozzarella Cliccare QUI Questo piatto preparato con la sfoglia di mozzarella è indicata per una cena estiva come antipasto o secondo leggero. Le girelle di mozzarella servite in un buffet daranno colore alla tavola.
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elle belle serate estive si possono improvvisare momenti conviviali con gli amici. Per questo non è necessario sostenere grosse spese, l’importante è avere in frigorifero una bottiglia di buon vino bianco o rosato, quelli della Puglia sono ottimi, della frutta di stagione, insalata e qualche sfiziosità che sorprenderà gli ospiti.
Salsa cremosa ai peperoni Cliccare QUI Una preparazione molto apprezzata è la salsa cremosa ai peperoni servita con crostini di pane o friselline.
9 miliardi di posti a tavola La nuova geopolitica della scarsità di cibo di Lester R. Brown a cura di Gianfranco Bologna
o ancora...
Insalata con i gamberi Cliccare QUI Una golosa insalata di gamberi per le giornate più calde, ideale anche come antipasto o secondo piatto
A tavola con gli dei La cultura del cibo tra alimentazione e simbologia
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LDgli artisti del caffè
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Il talento da Solo a volte non basta. Fallo sapere al mondo! Clicca sui nomi e visita le pagine degli Artisti del Caffè Ernesto G. AMMERATA Cristina BATTAGLINI Fulvio BELLA Hans BLAU Emilia CALPINI Mario CALZOLARO Ester CECERE Carmelo CONSOLI Josè Van Roy DALI’ Arnold de VOS Angela FERILLI Francesco FERRANTE Anna Maria GERLONE Luciana GESUALDO Dario GHIRINGHELLI Massimo GIOVIALE Alessandro LENTI Maria Cristina LENTI Marie LIUBO’ Maria Grazia LUPETTI Lorenzo MARONE Armida MASSARELLI Aldo MAZZA Roberto MESTRONE
Giovanni MONOPOLI Carmela MONTELLA Anna MONTELLA Maria Grazia MONTICELLI Carlo PARENTE Massimo M. PARMEGGIANI Laura PAVIA Ciro PETRARULO Nunzia PICCINNI Gabriella PISON Vanessa REGINA Flavia RICUCCI Maria RIZZI Marinella ROSIN BELTRAMINI Domenico RUGGIERO Santino SABAUDO Ugo SANSONETTI Carlo SORGIA Valentina SPINETTI Teatrino della LUNA Ornella TURRINI Vittorio VERDUCCI Rodolfo VETTORELLO
Il Passato E’ una curiosa creatura il passato Ed a guardarlo in viso Si può approdare all’estasi O alla disperazione. Se qualcuno l’incontra disarmato, Presto, gli grido, fuggi! Quelle sue munizioni arrugginite Possono ancora uccidere! Emily Dickinson
DIVENTA ANCHE TU UN ARTISTA DEL CAFFE’ Nella sezione AUTORI del Caffè Letterario ciascun autore o gruppo artistico potrà avere una sua pagina personale. Artisti noti e meno noti che condividono uno stesso spazio per un progetto di crescita comune, arricchendosi delle reciproche differenze.
Contatta la redazione: lalunaeildrago@libero.it
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LD letture d’estate
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GLI INTRAMONTABILI
GiOjArT
P H O T O G R A P H E R
www.michelemanisiphotography.it
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