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L’aftermarket di Lippert ha una nuova casa

Lippert avvia la nuova business unit di Monteriggioni, sviluppata per ottimizzare i tempi di consegna di ricambi e aftermarket. Per ora dedicata solo gli articoli di produzione italiana, è destinata da settembre ad accogliere anche prodotti Polyplastic e Schaudt, preparandosi cosi a servire in futuro tutto il mercato mondiale

Testo di Enrico Bona

Nasce la business unit aftermarket, presso il Plant 318 dove una volta sorgeva lo stabilimento di Metallarte, azienda acquisita da Lippert nel 2017. Ne abbiamo parlato con Tommaso Gasparrini, responsabile aftermarket di Lippert, RV Europe.

Tommaso Gasparrini

Ci racconti di questa nuova business unit: a cosa serve, e come pensate di svilupparla?

Tommaso Gasparrini: Si tratta di un’idea maturata nel corso degli ultimi due anni. Crediamo, infatti, che il mercato aftermarket e aftersales necessiti di una cura diversa rispetto al passato. Abbiamo, quindi, pensato di strutturare una business unit dedicata a questo segmento con persone esclusivamente dedicate, in modo da ottenere più performance nelle risposte. L’ambizione di Lippert, in futuro, è accorciare il lead time. Un altro vantaggio che avremo con la creazione di questa nuova business unit è che potremo sviluppare soluzioni avanzate e competitive che definiscano i nostri prodotti come migliore risposta alle esigenze di questo mercato. In termini di servizio, packaging e corredo al prodotto, tutto nasce, in Lippert, dalle esigenze dell’utilizzatore finale. L’approccio aftermarket, rispetto a quello OEM, impone innanzitutto di considerare, infatti, le esigenze del consumatore prima di quelle del costruttore. Questo è il nostro punto di partenza nell’ottica di offrire un prodotto sempre idoneo al mercato.

Stiamo parlando di un magazzino con stoccaggio di prodotti aftermarket e ottimizzato per la spedizione in tempi brevi?

Tommaso Gasparrini: Oggi noi garantiamo la spedizione in otto settimane dall’ordine, un tempo medio/breve, se consideriamo le difficoltà logistiche globali e contingenti. L’obiettivo di Lippert per i prossimi mesi è arrivare a evadere gli ordini aftermarket dai rivenditori. Ora il nostro canale di distribuzione primaria sono i grossisti, ma abbiamo anche una piccola percentuale di dealer che ordinano: stiamo studiando come strutturare al meglio, in futuro, questa tipologia di approccio commerciale. Importante è la distinzione tra l’accessorio inteso come articolo di vendita aftermarket presso un negozio, e l’accessorio utilizzato come ricambio nel primo impianto. Se prendiamo come riferimento l’automotive, infatti, il settore ricambi ha una strut-

tura commerciale che consente alle officine di avere i ricambi in tempi brevissimi. Noi, dunque, dobbiamo pensare come il consumatore finale che, al volante di un veicolo che vale svariate decine, o addirittura centinaia di migliaia, di euro, si aspetta di poter risolvere in maniera molto rapida qualsiasi guasto, specialmente la sostituzione di un ricambio dal costo banale. Lippert deve, dunque, approcciare l’aftersales e il settore ricambi con un lead time veramente corto. Contemporaneamente, garantiremo i ricambi originali per almeno 10 anni post-produzione, fino ad arrivare a 15 per particolari best seller.

Questo avverrà solo per il mercato italiano?

Tommaso Gasparrini: Non solo: Plant 318, la sede della nuova business unit, ha una vocazione globale e il progetto vedrà uno sviluppo step by step. Attualmente il catalogo aftermarket Lippert Europe presenta il 6070% di articoli di produzione italiana a marchio Lippert, il 30% di produzione olandese a marchio Polyplastic by Lippert e un 20% tedesca a marchio Schaudt by Lippert. Ora, presso il 318, tratteremo solo gli articoli di produzione italiana. A partire dal 2023 implementeremo la gamma con Polyplastic e, in seguito, con Schaudt, andando a completare la gamma e predisponendoci così a servire tutto il mercato mondiale con i nostri prodotti Made in Europe da un solo plant, dedicato specificatamente all’aftermarket. Nella nostra divisione a livello di sales category abbiamo sia clienti OEM sia AM. L’aftermarket comprende piccoli costruttori, van converter, grossisti, dealer, service, clienti finali, canali ecommerce. È un mondo decisamente eterogeneo e la business unit rappresenta per Lippert, già nei primi due mesi dalla sua nascita, un cambio di passo epocale. Dal Plant 318, infatti, stiamo già spedendo materiali in tutto il mondo.

Qual è la dimensione del magazzino?

Tommaso Gasparrini: Per ora abbiamo 2.500 mq e il nostro progetto è espandere ulteriormente le superfici, per raccogliere tutte le gamme dei nostri prodotti.

Quali sono i progetti per il servizio di assistenza B2B e B2C?

Tommaso Gasparrini: Oggi la business unit 318, a Monteriggioni, ha una vocazione maggiormente operativa che commerciale. Ma ora il cliente ha un solo referente e una sola interfaccia per vendite aftermarket, customer service e supporto tecnico, e non deve preoccuparsi di dove sia dislocata geograficamente. Vogliamo, però, dare al cliente questa interfaccia unica per instaurare rapporti, fondamentali in questo mondo, e per semplificare le sue operazioni: con le tante acquisizioni di Lippert, infatti, si è a volte generato un disorientamento nel cliente su chi, in azienda, potesse offrire il migliore intelocutore per la soluzione di uno specifico problema, tecnico o commerciale. Attraverso il catalogo, la business unit dedicata e un commerciale di riferimento, ora possiamo offrire al cliente ulteriore sicurezza e maggiori certezze. Inoltre, implementeremo nei prossimi mesi dei corsi tecnici anche su prodotti Schaudt e Polyplastic, e, in particolare per il mercato italiano, abbiamo previsto dei seminari dedicati a letti e tetti a soffietto prodotti in Italia, che si affiancheranno ai seminari più generali sui prodotti di Schaudt, Polyplastic e Lippert.

Lippert supera le 550.000 ore di servizio alla comunità con la sua iniziativa “Culture of Caring”

Il 2022 di Lippert è cominciato in grande stile con l’annuncio che i membri del team hanno superato le 550.000 ore di volantariato nelle comunità di tutto il mondo, dal 2017 a oggi. Questa attività di servizio alla comunità, nota come la “100.000 Hour Volunteer Initiative”, fa parte dell’obiettivo che Lippert si è posto per la creazione di una cultura che incoraggia e supporta i membri del team a fare la differenza, in ottica sociale, nelle proprie comunità locali di appartenenza. Ogni anno l’azienda pone la sfida, ai suoi oltre 14.000 collaboratori, di offrire opere di volontariato per oltre 100.000 ore di servizio alle organizzazioni che ritengono più meritevoli in ambito locale. Nel 2021, oltre il 50% dei dipendenti di Lippert ha partecipato a eventi, attività e azioni di volontariato nel mondo. Nonostante le continue difficoltà dovute alla pandemia di Covid-19, i membri del team hanno trovato modi nuovi e creativi per superare, nel 2021, il traguardo delle 100.000 ore di volontariato. Alcune delle attività intraprese includevano, per esempio: telefonate settimanali di supporto agli anziani costretti a casa, organizzazione di rinfreschi in onore dei professionisti impegnati nelle opere di soccorso, coordinamento di attività di rimozione della neve a supporto dei vicini più bisognosi, fino a farsi bersaglio per il lancio di torte in faccia allo scopo di raccogliere fondi per la beneficenza e ai senzatetto. “È davvero incredibile vedere come i membri del nostro team provenienti da tutto il mondo continuino a fare la differenza nelle loro comunità in modi significativi e di grande impatto. Servire insieme ci aiuta a rafforzare le nostre relazioni, la nostra cultura e, in definitiva, la comunità. La nostra speranza è che molti altri seguano l’esempio, perché ciò farà davvero la differenza in questo mondo in cui viviamo: rendiamo il business una forza positiva, buona. Non vediamo l’ora di raccogliere nuovi risultati nel 2022”, ha affermato Jason Lippert, presidente e CEO di Lippert.

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