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Prime modifiche al nuovo Codice degli appalti

appaltanti prevedessero nei bandi di gara, negli avvisi e negli inviti un maggior punteggio da attribuire alle imprese che avessero attestato, anche a mezzo di autocertificazione, il possesso dei requisiti relativo alle pari opportunità tra uomo e donna (decreto legislativo 11 aprile 2006, n. 198).

Poi, si affidava alla stazione appaltante il compito di verificare l’attendibilità dell’autocertificazione dell’aggiudicataria.

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Sulla Gazzetta Ufficiale n. 124 del 29 maggio 2023 è stato pubblicato il Decreto Legge n. 57 del 29 maggio 2023, che apporta i primi correttivi al nuovo Codice degli Appalti in materia di criteri premiali nelle aggiudicazioni e parità di genere.

Si ricorda che il nuovo Codice è in vigore dal 1° aprile 2023 ma, per la previsione dell’articolo 229 del D.Lgs. n. 36/2023, le sue disposizioni acquistano efficacia solo dal 1° luglio 2023.

L’articolo 108, in particolare, definisce i criteri per l’aggiudicazione degli appalti e l’affidamento dei concorsi di progettazione e dei concorsi di idee, sulla scorta dell’offerta economicamente più vantaggiosa, individuata sulla base del miglior rapporto qualità/prezzo o sulla base dell’elemento prezzo o del costo.

I criteri di aggiudicazione dell’offerta sono definiti dai documenti di gara che li stabiliscono in base alla natura, all’oggetto e alle caratteristiche del contratto.

In particolare, il comma 7 dell’articolo 108, prevede che i documenti di gara oppure, in caso di dialogo competitivo, il bando o il documento descrittivo debbano indicare i singoli criteri di valutazione e la relativa ponderazione, anche prevedendo una forcella in cui lo scarto tra il minimo e il massimo deve essere adeguato.

Nel testo previgente si disponeva che le stazioni

Con l’entrata in vigore del decreto-legge n. 57/2023, corrispondente al 30 maggio 2023, si subordina la concessione dei criteri premiali da parte delle stazioni appaltanti al possesso della certificazione della parità di genere per l’impresa aggiudicataria.

Infatti, si dispone che le stazioni appaltanti prevedano nei bandi di gara, negli avvisi e negli inviti, il maggior punteggio da attribuire alle imprese che adottano politiche tese al raggiungimento della parità di genere comprovate dal possesso della certificazione della parità di genere.

Pertanto, per avere la premialità sui punteggi attribuiti nei bandi, le imprese aggiudicatarie non potranno più autocertificare il possesso dei requisiti richiesti relativi alla parità di genere ma sono obbligate a possederla. Questa previsione permetterà di agevolare la diffusione dello strumento della certificazione di parità di genere.

Si ricorda, che la certificazione della parità di genere a oggi viene rilasciata su base volontaria e su richiesta dell’azienda dagli organismi di valutazione della conformità accreditati ai sensi del regolamento (CE) n. 765/2008 in conformità alla norma

UNI/PdR 125:2022 del 16 marzo 2022 (decreto del Ministro per le pari opportunità e la famiglia 29 aprile 2022).

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