Se vuoi 4-2017

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[ ] Gesù disse al giovane:

«SE VUOI essere perfetto (se vuoi il Meglio, il di più) ...vieni! Seguimi!».

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La vita e i sogni sono fogli di uno stesso libro: leggerli in ordine è vivere, sfogliarli a caso è sognare. Arthur Schopenhauer

]

“Gino”, di Marzia Romagna

(Vangelo secondo Matteo 19,16-30)

Per conoscere meglio SE VUOI chiama lo 06.932.03.56 oppure invia un messaggio con Whatsapp al 340.0520610 (sr. Cinzia Giacinti, Suore Apostoline). Nel sito: www.apostoline.t/sevuoi/puoi trovare approfondimenti, idee e materiali utili per attività vocazionali di gruppo.

2 SE VUOI

Nella pagina Facebook “SE VUOI rivista”...puoi trovare un confronto e ampliare il tuo cerchio di amici! Luglio - Agosto 2017

EstatE! È il tempo in cui si stacca volentieri “la spina” dalla frenesia del quotidiano per riattaccarla lì dove ci si può ricaricare e trovare riposo o energie nuove, che ci permetteranno poi di ricominciare... È vero, nella vita, ogni tanto ci meritiamo proprio una pausa! Non per scappare da problemi, preoccupazioni, impegni, responsabilità..., ma per ritrovare noi stessi e recuperare ciò che dentro di noi può restituirci la passione originaria per ciò che davvero desideriamo o stiamo già facendo. Cioè quell’energia, quella “luce nuova” che rende tutto più chiaro e bello attorno a noi e in noi. «Io sono la luce del mondo, ...voi siete la luce del mondo», dice Gesù (Giovanni 8,12; Matteo 5,14).

L’estate è il tempo adatto per sperimentare la forza di questa Luce ricevuta e che chiede di essere ridonata: durante un campo parrocchiale o diocesano, negli incontri con amici vecchi e nuovi, in un’esperienza di volontariato o di servizio, in un tuffo al mare o in una passeggiata in montagna, nel silenzio che si crea in noi quando restiamo seduti all’ombra di un grande albero... Di fronte a questa Luce non servono occhiali da sole, ma occhi e cuore liberi, senza barriere, capaci di cogliere tutto il Bene che ci si presenta davanti! Buona estate ...e non dimenticare di portare con te SE VUOI!

Laura Cenci

3 Luglio - Agosto 2017

SE VUOI


SE VUOI

...per giovani che cercano il meglio

ABBONAMENTI annuale (6 numeri): € 20,00 cumulativo: minimo 3 abbonamenti anche a indirizzi diversi: € 18,00 l’uno di amicizia: € 50,00; estero (via aerea): € 28,00; versamento su CCp. 16566044 oppure a mezzo bonifico bancario IBAN IT09K0760103200000016566044 BIC/SWIFT BPPiitRRXXX (per l’estero) intestato a “sE vUoi periodico bimestrale” l’abbonamento inizia a gennaio col n. 1 o a luglio col n. 4, negli altri mesi vengono inviati anche i numeri già usciti per il cambio di indirizzo: unire anche la targhetta con l’indirizzo precedente una copia: € 3,50 ufficio abbonamenti: Letizia Codazzi ap abbonamenti@apostoline.it associato all’Unione stampa periodica italiana issN 0036-9950

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costruiscono

INDICE

bimestrale - anno 58 n. 4/2017 - luglio/agosto sped. in abbon. postale direzione, redazione, amministrazione via Mole 3 - 00073 CastEL GaNDoLFo/RM tel. 06.932.03.56 - fax 06.936.07.00 e-mail: sevuoi@apostoline.it www.apostoline.it/sevuoi/ direttore responsabile: Laura Cenci gruppo redazionale: M. Beretti, F. Cammarata, t. Cabri, M. De Luca, L. Favetta, C. Giacinti, R. La Daga, M. peviani, G. verani collaboratori ed esperti: G. Berti, F. Cagnasso, C. Cangià, L. Capantini, a. Cencini, D. Crespelli, N. Dal Molin, M. Falabretti, p. Fanelli, F. Lambiasi, M. el Makari, C. Meneghetti, E. Nundini, G. perego, i. sandrin, a. C. scardicchio, L. vari, R. virgili progetto grafico e realizzazione L. Cenci, R. La Daga responsabile diffusione: Elena Ferrario ap editore: istituto Regina degli apostoli per le vocazioni (suore apostoline) autorizzazione del tribunale di velletri/RM n. 08 del 28/04/99 - con approvazione ecclesiastica stampa: Grafica animobono via dell’imbrecciato, Roma foto di copertina: © Wiesia Klemens

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PaRoLe come fili colorati - LaURa CapaNtiNi Fotolinguaggio sul tema: L. FavEtta, M. DE LUCa “intervista impossibile a...”

a CoLpo D’oCChio

MESSAGGI E DOMANDE @... D. MiChELE FaLaBREtti

“Praticamente” - iDEE pRatiChE Di F. CaMMaRata

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DALLA BIBBIA: la chiamata e la missione dei 12 apostoli

Quegli occhi luminosi che risanano: giovanni di Zebedèo D. GiaCoMo pEREGo

DIRE LA VOCAZIONE OGGI - 4/6 Dio ci insegna a sognare RoBERta La DaGa, apostoLiNa

LA MIA IMPRONTA NELLA STORIA 4a impronta: essere amici! DEBoRa CREspELLi

I rITI nella liturgia p. iURi saNDRiN

GIOVANI

CONTRO CORRENTE

BeLLe parole!

a CURa Di FEDERiCa CaMMaRata

FILM

amara piNo FaNELLi

i disegni di dio D. GiovaNNi BERti

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DIRE, FARE, BACIARE... - 4/6

Parole, gesti, emozioni della LitURgia

MUSICA “PaCe”

CULTURA & ARTE

WILLIam shaKesPeare

Di ERiKa NUNDiNi

amati come siamo o perché appariamo? aNtoNia ChiaRa sCaRDiCChio

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DOSSIER: ...quando le PaRoLe

WEB RESOURCES Regalati tempo CaRLo MENEGhEtti

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rITraTTo DI famIgLIa Con TemPesTa CatERiNa CaNGià

RoBERta La DaGa

L’ECO DI UNA VITA

VOCI DAL MONDO

matta el meskin

“Un profeta del deserto egiziano” MaRKos EL MaKaRi

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WE LIKE! LIBrI & C.

Un n. di telefono sulla parete della prigione

Abba Mussie Zerai (Scalabriniano)

Un “sì” per tutte le vocazioni

sr. M. Francesca e sr. Carlotta (Apostoline)

iNFoRMativa

Nel rispetto dell’art. 13 del D.Lgs 196/03, La informiamo che la raccolta dei dati personali viene effettuata allo scopo di attivare gli abbonamenti richiesti; tali dati verranno custoditi in archivi informatici e cartacei e li utilizzeremo per aggiornarLa sulle nostre iniziative promozionali e commerciali. solo se Lei desiderasse opporsi al trattamento dei dati che la riguardano, ai sensi dell’art. 7 del D.Lgs 196/03, La preghiamo di barrare la casella e di rispedirci il tagliando debitamente sottoscritto. Lei potrà chiedere l’aggiornamento, la verifica o la cancellazione dei suoi dati in ogni momento, scrivendo all’istituto Regina degli apostoli per le vocazioni - via Mole, 3 - 00040 Castel Gandolfo /RM. ai sensi dell’art. 13 del D. Lgs 196/03, Le comunichiamo che titolare del trattamento dati è l’istituto Regina degli apostoli per le vocazioni nella persona della legale rappresentante.


LA CHIAMATA E LA MISSIONE DEI 12 APOSTOLI

QUEGLI OCCHI LUMINOSI CHE RISANANO

GIOVANNI DI ZEBEDÈO di don giacomo Perego biblista

Pietro e Giovanni salivano al tempio… (Atti 3,1)

È curioso... Giovanni, ne-

gli atti degli apostoli, appare quasi sempre in compagnia di pietro, come se l’uno fosse in qualche modo garante dell’altro. a suo tempo, il Maestro aveva inviato i suoi a due a due, ora pietro sceglie

Giovanni come suo compagno di annuncio. il che ci porta anche a pensare che probabilmente il discepolo amato, menzionato nel quarto vangelo, corrisponda proprio a lui, a Giovanni, visto che, anche in quel caso, interagisce più volte con pietro. Non essendo, tuttavia, questa una cosa certa, ci concentriamo sugli

atti degli apostoli che presentano a chiare lettere il “secondo sì” di Giovanni, figlio di Zebedèo. Dopo la fotografia della prima comunità cristiana in atti 1,13-14, lo vediamo comparire in scena al capitolo 3: Giovanni, salendo al tempio con pietro per la preghiera delle tre del pomeriggio, resta colpito dalla presenza di

Gesù chiamò a sé

i suoi discepoli e ne scelse dodici, ai quali diede anche il nome di apostoli:

Simone,al quale diede anche il nome di Pietro; Andrea, suo fratello;

Giacomo,

Giovanni,

Filippo, Bartolomeo, Matteo, Tommaso; Giacomo, figlio di Alfeo; Simone, detto Zelota; Giuda, figlio di Giacomo; e Giuda Iscariota, che divenne il traditore. (Luca 6,13-16)

uno storpio dalla nascita che quotidianamente viene deposto alla porta del luogo sacro. Lo fissa, lo invita a guardare verso di loro, partecipa alla sua guarigione, suscitando prima lo stupore del popolo e poi l’irritazione delle autorità religiose e finisce in prigione. il pomeriggio inizia salendo al tempio per pregare e finisce scendendo in prigione per essere giudicato. Gli apostoli non sono più chiusi nel cenacolo: annunciano, rispondono con schiettezza, argomentano e non si lasciano condizionare dalle minacce. a partire da pietro e Giovanni. a Gerusalemme, nel tempio, il suo sguardo è conforme allo sguardo del Maestro, traducendosi in un’attenzione al povero, con-

siderato ormai come una sorta di “arredo” del tempio, quotidianamente deposto al suo ingresso per chiedere l’elemosina. Giovanni non sa che, in quel povero, quarantenne (atti 4,22) e storpio, le generazioni successive avrebbero visto l’immagine dell’intero popolo d’israele rimasto, con la sola Legge, alla soglia del tempio. Chi risponde alla chiamata di Dio porta negli occhi lo sguardo del risorto che guarisce, risana, abbraccia singoli e popoli.

Inviarono loro Pietro e Giovanni… (Atti 8,14)

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hi l’avrebbe mai detto? Giovanni, sempre insieme a pietro, viene inviato dalla comunità di

Giacomo Andrea pietro

giovanni

SE VUOI Luglio - Agosto 2017

Luglio - Agosto 2017 SE VUOI


Gerusalemme in samaria, al fine di verificare se le conversioni che stanno verificandosi sono o meno opera dello spirito. proprio lui che un giorno, passando da quella regione, aveva invocato sui samaritani il fuoco dal cielo per la poca ospitalità nei confronti di Gesù! (Lc 9,51-56). occorre un grande discernimento per dare, a poca distanza di tempo, una valutazione libera e limpida. Chissà quali pensieri saranno passati nella sua mente mentre percorreva la strada che separava Gerusalemme dalla samaria. Eppure, quella regione che aveva rifiutato il Maestro si rivela ora particolarmente accogliente verso gli elleno-cristiani perseguitati. il testo è sobrio e non si

dilunga sui particolari: pietro e Giovanni «scesero e pregarono per loro perché ricevessero lo spirito santo». Nessuna ripicca, nessuna ombra, nessun rancore: semplicemente la capacità di vedere Dio all’opera, di discernere la sua volontà e di condividere il dono più prezioso ricevuto fino a quel momento: lo spirito santo. Chi risponde alla chiamata di Dio non ha i pugni chiusi, ma le mani aperte; non ha l’occhio strizzato che sbircia dalle fessure alla ricerca del male, ma l’occhio sereno che contempla con riconoscenza il bene; non resta legato alle esperienze negative del passato ma sa guardare avanti e costruire futuro.

Fece uccidere di spada Giacomo, fratello di Giovanni (Atti 12,2)

L’

... uomo storpio fin dalla nascita, vedendo Pietro e Giovanni che stavano per entrare nel tempio, li pregava per avere un'elemosina. Allora, fissando lo sguardo su di lui, Pietro insieme a Giovanni disse: «Guarda verso di noi»... (Atti 3, 3-4ss)

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olto presto, la luce che brilla nello sguardo di Giovanni deve fare i conti con le tenebre che abitano lo sguardo di Erode agrippa i. Questi, per puro opportunismo politico, maltratta i membri influenti della Chiesa di Gerusalemme e arriva a far uccidere Giacomo, fratello di Giovanni. scatta l’ora del martirio. Giacomo è il primo dei Dodici a morire. visto che la cosa è gradita, Erode fa mettere in prigione anche pietro. Giovanni è provato: due suoi fratelli, uno di sangue, uno di missione, sono esposti alla morte. il primo l’ha già sperimen-

tata, il secondo rischia grosso. La morte di Giacomo pone fine all’esistenza del collegio dei Dodici; e poiché Giacomo non viene sostituito, ciò significa che la Chiesa apostolica giudica superata la sua funzione di rivolgersi unicamente a israele quale popolo di Dio, significata dal numero Dodici. invece di implodere nella paura, la Chiesa allarga il cuore al mondo. Come il martirio del Battista aveva rappresentato una chiamata per Gesù, così il martirio di Giacomo e il rischio mortale di pietro rappresentano una chiamata per Giovanni. Un giorno, i figli di Zebedeo avevano chiesto un posto alla destra e alla sinistra del Maestro: Giacomo quel posto l’ha

ottenuto, ora tocca a Giovanni. Che ne sarà di lui? Dopo questo episodio, Giovanni scompare dalla scena degli atti degli apostoli, forse per dirigersi altrove, forse per dedicarsi alle comunità smarrite e in pericolo. Ma la risposta alla vocazione del Risorto è stata piena: lo hanno dimostrato i suoi occhi (che hanno saputo guardare come guardava il Maestro), lo hanno dimostrato le sue scelte (iniziando dai Samaritani che, qualche mese addietro, avrebbe voluto bruciare vivi!), lo hanno dimostrato le sue reazioni nella prova (che hanno allargato il suo cuore invece di stringerlo).

Per approfondire la storia di Giovanni attraverso i Vangeli e gli Atti degli Apostoli

La chiamata di Giovanni: Matteo 4,18-25

Il figlio del tuono: Marco 3,13-19

Un testimone della trasfigurazione: Marco 9,2-13

La ricerca dei primi posti: Matteo 20,17-28 L’impazienza stizzita: Luca 9,51-56

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fotoPixabay

SE VUOI

foto C. Pietrocarlo

La comunità: Atti 1,13-14

E chissà… forse autore del quarto Vangelo!


di CaRLo meneghetti docente di Teologia della Comunicazione

Regalati tempo!

“È una grossa economia di tempo” disse il mercante. “Gli esperti hanno fatto dei calcoli. Si risparmiano cinquantatré minuti alla settimana”. “E che cosa se ne fanno di questi cinquantatré minuti?”. “Se ne fa quel che si vuole...” “Io”, disse il piccolo principe, “se avessi cinquantatrè minuti da spendere, camminerei adagio adagio verso una fontana...”. il “tutto e subito” che ci viene talvolta offerto, potrebbe essere di aiuto nell’immediato ma, con il tempo, porta ad obliare la bellezza del mettersi nel proprio “angolo preferito” con l’intento di far tesoro di attimi e momenti di lettura, ricerca e ricarica interiore. se hai letto alice nel paese delle Meraviglie magari avrai conosciuto il Bianconiglio mentre esclama ad alice: “Scappiamo Alice, qui sono tutti normali”. Ecco, questo è un ulteriore compito per casa: “scappare” dalla nostra normalità e vivere in modo diverso lo scorrere delle lancette per non rischiare di essere schiavi e sottomessi della frenesia quotidiana.

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C

ome ogni anno al termine delle lezioni, lascio qualche “compito per casa” ai miei studenti.

Regalati il tempo per leggere un libro! Regalati il tempo per ascoltare una bella canzone! Regalati il tempo per giocare! Regalati il tempo per osservare le stelle! Regalati il tempo per farti prossimo a qualche amica/o! Regalati tempo! talvolta siamo presi da mille impegni e da tante “cose da fare”, correndo il rischio di scordarci di prendere una “boccata d’aria” per guardarci dentro e per so-stare liberamente con la giusta pazienza. La frenesia quotidiana ci porta ad essere come i “concorrenti di una gara” per arrivare primi di tutti e in tutto, dimenticando che aBitaRE iL QUotiDiaNo È aNChE aBitaRE iL tEMpo con le pause tra i secondi, i minuti, le ore, i giorni... Mi ha sempre affascinato l’incontro del piccolo principe con il venditore di pillole per la sete. Lungo il cammino i due si incrociano e si confrontano sul reciproco modo di abitare il tempo. “Buon giorno”, disse il piccolo principe. “Buon giorno”, disse il mercante. Era un mercante di pillole perfezionate che calmavano la sete. Se ne inghiottiva una alla settimana e non si sentiva più il bisogno di bere. “Perché vendi questa roba?” disse il piccolo principe. SE VUOI

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e vacanze ci porteranno a condividere anche in modo “social” i diversi momenti al mare, in montagna, in campagna, al lago, dividendo con i nostri contatti i diversi attimi; sarà un modo per tenere “vicino a noi” chi è più lontano, scambiando qualche “cartolina” digitale e sempre con l’attenzione necessaria per vivere il mondo della rete in modo che non sia lei a “vivere in noi”. L’ultimo “compito per casa” che lascio è questo: visita il sito di Parole Ostili http://www.paroleostili.com/firmamanifesto/ e fai di quei 10 punti il tuo essere colei/colui che abita anche il tempo “social” dando il giusto tempo alla riflessione. Buone vacanze!

sito web: Parole ostili http://www.paroleostili.com /firma-manifesto/ Il video del Manifesto della comunicazione non ostile Luglio - Agosto 2017

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nella foto: sr. Maria Francesca e sr. Carlotta nel giorno della professione Perpetua

VOCI DAL MONDO:

...DA CASTEL GANDOLFO (RM)

un SÌ... per tutte le vocazioni autore: Maria Francesca Frasca, 35 anni Città di origine: valmontone, in provincia di Roma attività tra le ap: scrivo e faccio Campi vocazionali, incontri vocazionali con adolescenti e Giovani... segni particolari: ho un amore immenso per la piZZa, da sempre!

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alve a tutti! sono sr. M. Francesca e sono una suora apostolina. Nel novembre scorso, ho detto davanti a Dio, alle mie sorelle e a tantissimi amici, il mio sì per sempre a Dio. sono trascorsi 10 anni da quando sono arrivata nella mia comunità: la gioia di aver trovato la mia “casa” si è trasformata in passione, che è la parola che descrive meglio quello che vivo,

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e il desiderio di essere io stessa “casa” accogliente dove gli altri possano incontrare Dio. La missione per tutte le vocazioni per cui noi apostoline spendiamo la nostra vita per me consiste in questo: Es-

serci!

ogni mattina dico il mio “ci sono” a Dio e alla giornata che mi aspetta, cercando di vivere non solo per me. vorrei che tanti altri, come è stato per me, tro-

vassero un sENso per il quale vivere, e un pERChé per gustare ciò che fanno: per questo ho donato la mia vita a Dio e sento di appartenergli da sempre. Essere consacrata a Dio è essere per gli altri un suo segno: un punto interrogativo che fa mettere in discussione, una virgola che ti fa fermare anche solo per un attimo a pensare a lui, “due punti” per iniziare con lui un discorso...

autore: Carlotta Ciarrapica, 36 anni Città di origine: alatri, in provincia di Frosinone attività tra le ap: in Libreria - Centro vocazionale a Roma (vi aspetto, in via Merulana 124!) e nella équipe che prepara i nostri sussidi e gadget! segni particolari: trovo molti spunti di vita ne “il signore degli anelli” oltre che nel vaNGELo!

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uando SE VUOI muoveva i suoi primi passi, il beato Giacomo Alberione, che l’aveva desiderata e fatta iniziare, vi scriveva: «La rivista vuole forse che tutti siano religiosi, sacerdoti? E che tutte le giovani scelgano la vita del convento? No! No; sarebbe creare degli infelici... bisogna presentare al giovane le molte vie aperte per una scelta illuminata: ed è questo il grande problema dal qua-

le dipende una vita serena, rispondente alle attitudini di ciascuno... Qualunque sia la vocazione, occorre sempre seguirla con coraggio, prontezza e fedeltà» (1/1965): le suore apostoline, da lui fondate, vivono, pregano, lavorano, offrono e consumano, la propria vita - come una candela -

per tutte le vocazioni! La nostra missione, quella per la quale mi sono impegnata pER sEMpRE

a spendere la vita, è un impegno appassionato e infaticabile per far incontrare l’uomo con il Dio che chiama: le apostoline sono come dei canali, chiamate a stare “in mezzo tra Dio che chiama e le anime”. dio chiama tutti, chiama ciascuno a una originalissima vocazione, e da ciascuno attende una originalissima e personale risposta! E ora... attende anche la tua risposta! Luglio - Agosto 2017

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D

Fotolinguaggio di L. Favetta e m. de Luca, ap

o

La Parola di dio è una forza viva, capace di suscitare la conversione nel cuore degli uomini e di orientare nuovamente la persona. Chiudere il cuore al dono di Dio che parla, ha come conseguenza il chiudere il cuore al dono del fratello. (Papa Francesco)

PAROLE costruiscono che

s s ie r

foto E. Divico

“La parola convince, ma l’esempio trascina” - fonte Pinterest

si è ciò che si comunica. Le parole che scelgo raccontano la persona che sono: mi rappresentano... Le parole sono un ponte. Gli insulti non sono argomenti... Quando la scelta migliore è tacere, taccio. (dal Manifesto della comunicazione non ostile)

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La verità gridata da parole come pietre, quella dei fondamentalisti, non è la voce di Dio. La verità imposta per legge non è da Dio ...«io sono la via, la verità, la vita». La verità è una persona che produce vita, che con i suoi gesti procura libertà... La vita porta con sé il respiro di Dio. (Ermes M. Ronchi) b. Oscar A. Romero

tutti coloro che annunciano la parola di Cristo sono voce, ma la voce passa. La parola rimane e questa è la grande consolazione... La mia parola, che è Cristo, resterà nei cuori che avranno voluto accoglierla. (b. Oscar Arnulfo Romero, vescovo salvadoregno)

video a cura di R. La Daga ap

...dire no all’inquinamento intossicante delle parole vuote e senza senso, della critica rozza e veloce, delle analisi semplicistiche che non riescono ad abbracciare la complessità dei problemi umani, specialmente i problemi di quanti maggiormente soffrono. (Papa Francesco)

(Proverbio)

foto S. Rosina ap

foto B. Stepniewska

Fate che le vostre parole siano dolci, nel caso doveste mangiarle.

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Un messaggio per te L’aspirazione alla gioia è impressa nell’intimo dell’essere umano. E la giovinezza è un periodo di continua scoperta della vita, del mondo, degli altri e di se stessi. Un tempo di apertura verso il futuro, in cui si manifestano i grandi desideri di felicità, di amicizia, di condivisione e di verità, in cui si è mossi da ideali e si concepiscono progetti. Come trovare la vera gioia nella vita, quella che dura e non ci abbandona anche nei momenti difficili? Le gioie autentiche, quelle piccole del quotidiano o quelle grandi della vita, trovano tutte origine in Dio. Trovare e conservare la gioia nasce dall’incontro con il Signore, che chiede di seguirlo, di fare la scelta decisa di puntare tutto su di Lui. Cari giovani, non abbiate paura di mettere in gioco la vostra vita facendo spazio a Gesù Cristo e al suo Vangelo; è la strada per avere la pace e la vera felicità nell’intimo di noi stessi. (Papa Benedetto XVI GMG 2012)

iave h c a l o r pa

O S I R R SO

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ha la sorriso fatti, Il . iù ip in ere, è d ssere, me rid odali dell’e to delle lab o c è n n n e o i g n t vim re pie a un orride sto mo e lo s re i p Si sa, s à di tocca erso in que Perché? C è l’occhio” it i. m capac ti ritrovi im he gli occh a del corpo o raccono c ad d n p n a a sorris m o ru o q ridon atteo, “La la egalano un ridiamo ric . r o s , r r cio o M c e bra S a a h . abbr osi c p a ce gelist l’Evan cchi lumin rofuma di alore di un o amati. c p .O (6,22) a vita che un bacio, il riconosciam rcandone n i o ce c u p o o o orridi od mo tan n sa , subit ando amia volte che s e vivi ha u re, o d n a h le la u d c q za par a tutte iamo he ciò Sorrid i attenzione , scoprirai c arai luce sen . S a a o Oggi f lta il motiv , più libero. io della Vit h o o ll ic v e c ogni ovo, più b nti nel luc u e pore n occhi sorrid cuore! ga ap l La Da li a g a t e r n n e o e b c b di Ro ere fa Sorrid

Nel bel Nel bel mezzo mezzo dell'inverno, infine imparato dell' hoinverno, che vi era in me un' INVINCIBILE ho infine ESTATE imparato che vi era in me un' INVINCIBILE ESTATE Albert Camus

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via Mole 3 - 00073 CASTEL GANDOLFO/RM - sped.abb.post. - D.L. 353/2003 (conv. in Legge 27/02/04 n. -46) art. 12017 comma 1 - SE DCBVUOI Roma Luglio Agosto


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