SE VUOI 4/2019 promo

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1 Luglio - Agosto 2019

SE VUOI


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A COLPO D’OCCHIO

BIBBIA:

La CULTURA “luogo” dove trovare RISPOSTE DI VITA

I “VERBI” DI DIO - LIBERARE -

ERALDO AFFINATI

Il Padre libera e salva e così anche il Figlio

DOSSIER

IL VOLONTARIATO Ti do una mano!

P. SALVATORE MAURIZIO SESSA

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VOCAZIONE E VOCAZIONI

-11UNA DOMANDA PER TE “Non avete nulla da mangiare?” (Gv 21,5)

Una vita “sprecata” La vita consacrata MARINA BERETTI

VOLONTARIATO non “scelta di vita” ma una VITA SCELTA OLIVIERO BETTINELLI

ROBERTA LA DAGA

FOTO E FRASI PER DIRE... GRATUITÀ

-12TI MANDO UN MESSAGGIO

L. FAVETTA, M. DE LUCA

D. MICHELE FALABRETTI

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A proposito di... SERVIZIO

FOCUS Compagnia, speranza, bellezza: “farmaci” salvavita CONTRO OGNI PAURA

LA VOCE DEI GIOVANI “Io non mi sbaglio mai”

PRATICAMENTE

LAURA CAPANTINI

FRANCESCA TARANTINO

GIUSEPPE TRAMONTIN

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Fare il BENE fa bene! D. GIOVANNI BERTI


TI PRESENTO UN LIBRO “Moby Dick” di Herman Melville D. DOMENICO CAMBARERI

-43LIBRI & C. ROBERTA LA DAGA

-44MUSICA “Il peso del coraggio” di Fiorella Mannoia PINO FANELLI

-46FILM

CAFARNAO Caos e miracoli CATERINA CANGIÀ

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INFORMATIVA

WEB RESOURCES

VOCI PROFETICHE

Rabi’a al-’Adawiyya

La prima MISTICA dell’Islam CATERINA GREPPI

-56GIOVANI E... ARTE Due chiacchiere con... Giovanni Giunta FEDERICA CAMMARATA

-59-

VOCI DAL MONDO ...DA PISA

Tutti all’APECAFFÈ!!! DANIELE E MARIA VITTORIA

-62...DA ASTI

In ogni passo un grazie alla VITA! TIZIANA GAY

-65-

Per non fermarci davanti alle NUOVE SFIDE

UN OROSCOPO... DA DIO Guarda le stelle del cielo...

CARLO MENEGHETTI

ROBERTA LA DAGA

Nel rispetto dell’art. 13 del D.Lgs 196/03, La informiamo che la raccolta dei dati personali viene effettuata allo scopo di attivare gli abbonamenti richiesti e la diffusione della rivista; tali dati verranno custoditi in archivi informatici e cartacei, secondo principi di correttezza, liceità e trasparenza e di tutela della sua riservatezza e dei suoi diritti; oltre che per l’adempimento di obblighi di legge, li utilizzeremo per aggiornarLa sulle nostre iniziative promozionali e commerciali. Solo se Lei desiderasse opporsi al trattamento dei dati che la riguardano, ai sensi dell’art. 7 del D.Lgs 196/03, La preghiamo di barrare la casella e di rispedirci il tagliando debitamente sottoscritto. Inoltre Lei ha il diritto di opporsi all’invio di informazioni commerciali e materiale pubblicitario qualora sia inviato separatamente dal periodico. Lei potrà chiedere l’aggiornamento, la verifica o la cancellazione dei Suoi dati in ogni momento, scrivendo all’Istituto Regina degli Apostoli per le vocazioni - via Mole, 3 - 00073 Castel Gandolfo /RM. Ai sensi dell’art. 13 del D. Lgs 196/03, Le comunichiamo che titolare del trattamento dati è l’Istituto Regina degli Apostoli per le vocazioni nella persona della legale rappresentante.

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SE VUOI

...al PASSO con te!

bimestrale - anno 60 n. 4/2019 Luglio/Agosto sped. in abbon. postale direzione, redazione, amministrazione via Mole 3 00073 CASTEL GANDOLFO / RM tel. 06.932.03.56 - fax 06.936.07.00 e-mail: sevuoi@apostoline.it www.apostoline.it/sevuoi/ direttore responsabile: Laura Cenci gruppo redazionale: F. Bellucci, M. Beretti, T. Cabri, M. De Luca, L. Favetta, C. Giacinti, R. La Daga, M. Peviani, G. Verani collaboratori ed esperti: E Affinati, G. Berti, O. Bettinelli, F. Cagnasso, L. Capantini, D. Cambareri, F. Cammarata, C. Cangià, M. Falabretti, P. Fanelli, M. Gianola, C. Greppi, F. Lambiasi, C. Meneghetti, S. M. Sessa F. Tarantino, G. Tramontin, L. Vari progetto grafico e realizzazione L. Cenci, R. La Daga responsabile diffusione: Donatella Branco ap editore: Istituto Regina degli Apostoli per le vocazioni (Suore Apostoline) autorizzazione del Tribunale di Velletri/RM n. 08 del 28/04/99 con approvazione ecclesiastica stampa: Grafica Animobono via dell’Imbrecciato, Roma Immagine di copertina: elaborazione grafica

ABBONAMENTI

annuale (6 numeri): € 20,00 una copia: € 3,50 cumulativo: minimo 3 abbonamenti anche a indirizzi diversi: € 18,00 l’uno di amicizia: € 50,00 estero (via aerea): € 28,00 versamento su CCP. 16566044 oppure a mezzo bonifico bancario IBAN: IT09K0760103200000016566044 BIC/SWIFT: BPPIITRRXXX (per l’estero) intestato a: “SE VUOI periodico bimestrale” per il cambio di indirizzo o altre comunicazioni: ufficio abbonamenti: Letizia Codazzi ap abbonamenti@apostoline.it Associato all’Unione Stampa Periodica Italiana ISSN 0036-9950

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TI MANDO UN MESSAGGIO...

A rispondere ai vostri messaggi è don MICHELE FALABRETTI responsabile del Servizio nazionale per la Pastorale Giovanile

AVERE il perdono Perché dovrei CONFESSARMI? (PAOLO, UNIVERSITARIO A TOR VERGATA)

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Luglio - Agosto 2019

“Pigy” di

Del Vaglio

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aro Paolo, so bene cosa c’è dietro la tua domanda: qualcosa che sta tra la convinzione che certe pratiche siano ormai superate e la fatica di dover dire “le mie cose” a un altro che potrebbe essere persino peggio di me. Sei in ottima compagnia: credo siano rare le confessioni dove non si dichiari la fatica di mettersi di fronte ai propri peccati. D’altronde, perché dovrebbe essere bello? Esiste davvero qualcuno che non provi fastidio davanti alla consapevolezza dei propri limiti? Però il perdono non possiamo darcelo da soli: sentiremmo subito che non “funziona”. C’è bisogno che mi raggiunga una parola che mi dica che posso ricominciare, che qualcuno di importante per me è persino disposto a dimenticare. Ti lascio parole più belle delle mie: sono di don Lorenzo Milani, quando gli chiesero perché non fosse disposto a lasciare una Chiesa che lo maltrattava. «Per me che l’ho accettata, questa Chiesa è quella che possiede i sacramenti. L’assoluzione dei peccati non me la dà mica l’Espresso. L’assoluzione dei peccati me la dà un prete. Se uno vuole il perdono dai peccati si rivolge al più stupido, arretrato dei preti pur di averla. (…). In questa religione c’è fra le tante cose, importantissimo, fondamentale, il sacramento della confessione dei peccati. Per il quale, quasi per quello solo, sono cattolico. Per avere continuamente il perdono dei miei peccati. Averlo e darlo».


Il PERCHÉ della vita Da ATEO mi chiedo: qual è il significato della vita per un credente?

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(SIMONE DI ROMA)

aro Simone, mi preme dirti che già l’aggettivo “credente” è molto ampio: comprende persone di tutte le religioni. Cosa li accomuna? L’idea che la loro vita non è un caso, ma è dono di qualcuno che l’ha pensata per loro. Se mi chiedono la mia data di nascita, io la indico. Se voglio essere più scientifico, risalgo a nove mesi prima, quando sono stato concepito. Ma se voglio trovare la sede della mia esistenza, devo pensare a uno sguardo d’amore fra mio padre e mia madre: uno sguardo di cui non conosco la data e che probabilmente avrà dovuto ripetersi per qualche tempo, lavorando nel loro cuore. Lì dentro c’ero io e la mia vita, ma questo va oltre le mie possibilità di verifica: so che è così e mi fido. Credo che sia la stessa cosa per i credenti: non si accontentano di una spiegazione (necessaria) che la scienza offre su come sono andate (o potrebbero essere andate) le cose. Il piano del “come” è interessante, ma al credente serve un “perché”: lo trova in un pensiero d’amore, quello che Dio (comunque lo si invochi) ha avuto per l’uomo, la storia e l’umanità intera. Il Dio dei cristiani si è manifestato nella vicenda di Gesù di Nazareth: una vita offerta che offre a chi si fida uno stile di vita capace di ridire i molti significati che l’esistenza può offrire nelle relazioni quotidiane. C’è una pagina bellissima di una lettera antica (a Diogneto): cercala in internet e leggila. Capirai che la tua domanda è scattata subito, appena ci si è accorti che i cristiani – per il significato che danno alla vita – provano ad avere uno stile di vita diverso.

Per scrivere alla redazione o inviare i tuoi messaggi / domande / feedback collègati ai nostri social “SE VUOI rivista”

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A proposito di... SERVIZIO!

FARE IL BENE

fa bene!

di don GIOVANNI BERTI Parroco e vignettista

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alva, Frau, Lucia, Mamu, Bosio, Martina, Giulia, Miglio, Bj, Gre, Andrea... È solo l’inizio dell’elenco dei quasi 30 animatori che questa estate gestiranno il grest della mia piccola parrocchia di Moniga del Garda, nel mese di luglio. Saranno 4 settimane intense di attività, come in migliaia di altri grest o “estate ragazzi” o “oratorio estivo” (tanti nomi diversi nelle parrocchie italiane ma alla fin fine molto simili) in Italia. Ci sono grest che contano centinaia e centinaia di partecipanti tra animatori e animati (i bambini e ragazzi iscritti) e volontari, mentre il nostro raggiunge i 150 partecipanti, che per una comunità piccola è davvero un buon numero. Il grest (che significa GRuppo ESTivo) inizierà negli ambienti dell’oratorio il primo luglio ma già da un paio di mesi gli animatori guidati dai responsabili Matteo ed Enrico,

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gli animatori e i ragazzi durante il GREST

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hanno iniziato a trovarsi per organizzare i giochi, le scenografie, i materiali, le attività e i laboratori. I nomi degli animatori come si legge dall’inizio dell’elenco sono a volte strani e io stesso faccio fatica a ricordarli sempre tutti con velocità, ma individuano altrettanti ragazzi giovani e giovanissimi, in prevalenza adolescenti, che si sono messi in gioco per una estate di servizio in parrocchia. Quasi tutti gli animatori del grest di quest’anno vengono dall’esperienza dello scorso anno e qualcuno anche degli anni precedenti. È un bel segno questo, perché vuol dire che l’esperienza di servizio è stata davvero utile e li ha coinvolti a tal punto che la vogliono ripetere. Ricordo ancora l’esperienza dello scorso anno e via via anche quelle precedenti. Ricordo tanto impegno da parte di questi giovani animatori nel preparare i giochi e nel guidarli, tanto impegno nel venire in tempo per accogliere fin dalle 7.30 del mattino i primi bambini che arrivano e andare via dopo aver sistemato gli ambienti alle 18 del pomeriggio. Ho visto impegno nel controllare i bambini affidati che non si facciano male, impegno nel giocare con loro perché nessuno sia escluso superando i contrasti. Ho visto l’impegno degli animatori nel ballare, cantare, saltare... Ho visto anche litigi tra gli animatori e con il responsabile adulto. Ho visto animatori piangere per contrasti tra amicizie e per amori infranti. Ho visto animatori andare via sbattendo la porta dopo un solo richiamo. Ho visto animatori “imboscarsi” per non svolgere il proprio compito e altri lamentarsi che devono fare tutto senza aiuto. Ricordo bene tutto questo, come ricordo anche la mia ansia a metà marzo nel domandarmi se anche quest’anno ci saranno animatori e se qualcuno dello scorso anno tornerà. E poi alla prima riunione, con un semplice e veloce passaparola, eccoli lì, attorno al tavolo quasi tutti quelli dello scorso anno, con qualche volto nuovo chiamato da loro, pronti a ripartire per un nuovo grest, carichi di idee e voglia di fare, con più memoria per il bello delle esperienze passate che per i contrasti e i problemi che non sono mancati... Mi hanno colpito il loro entusiasmo e la loro voglia esplosiva di rimettersi in gioco, e questo contagia e fa bene anche a me. Quando penso al “perché” mi metto ad organizzare il grest in parrocchia penso prima di tutto a loro, a questi animatori, e solo successivamente penso al prezioso servizio di animazione per i bambini e ragazzi che le famiglie affidano all’oratorio parrocchiale. Fare il bene fa bene, specialmente ai tanti adolescenti e gio-

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SE VUOI


vani di oggi che hanno bisogno di sperimentare quel bene che hanno dentro, che Dio ha messo dentro loro, e che non sempre hanno occasione di tirare fuori. Mi viene in mente Gesù che nei racconti evangelici prende i suoi discepoli e non si limita a fare grandi e stupendi discorsi sull’amore e la gratuità, ma se li trascina concretamente dietro in esperienze continue e pratiche di guarigione, servizio, incontri significativi. E quando Gesù è risorto e salito al cielo, lo Spirito Santo spinge i discepoli a uscire dal Cenacolo e a darsi da fare per portare in modo concreto il messaggio del Vangelo, con parole e gesti. E la Chiesa cresce, si rafforza nel servizio e lungo le strade... Tanti di questi adolescenti purtroppo non vengono in chiesa la domenica, come tantissimi loro coetanei. Questo non è che non mi importi, ma penso che mettersi al servizio e imparare ad amare superando egoismi, pigrizie, contrasti, sia davvero nella strada giusta che porta all’incontro con Gesù, che poi celebriamo in chiesa nella messa domenicale. Penso che crescendo nell’amore vero, nel dono vero di sé gratuito e nel servizio ci sia un vero incontro con Cristo. Fare il bene, fa bene... e il bene tocca sempre l’anima, anche fuori dalla chiesa, tra i cortili dell’oratorio. Grazie ad Andrea, Gianluca, Giulia, Edoardo, Noemi, Frau, Nicolas, Luca, Michela, Matteo, Lucia, Elena, Maria, Greta, Francesca, Riccardo, Alice, Martina, Martina, Giulia, Riccardo, Enrico e Matteo... animatori che animano anche me.

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Luglio - Agosto 2019


di GIUSEPPE TRAMONTIN

Dalla parte degli ultimi PARLARE PRATICAMENTE DI UNA REALTÀ COME IL VOLONTARIATO, PARADOSSALMENTE , È DAVVERO DIFFICILE; PARLA L’ESPERIENZA IN SÉ, CHE FINO IN FONDO CI SPINGE A SPORCARCI LE MANI E AD IMMERGERCI IN SITUAZIONI CHE QUASI SEMPRE CI AVVICINANO A SPACCATI DI VITA LONTANI DA NOI. È METTERSI “DALLA PARTE DEGLI ULTIMI PER SENTIRSI PRIMO”, COME CANTA ULTIMO.

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rendo i contatti con UNA REALTÀ da servire che esprime al meglio ciò che sono e cerco di essere costante nel mio impegno: quel poco che riesco a dare con amore e con dedizione totale, decido di gustarmelo e vivermelo pienamente. In che modo? USO I 5 SENSI, ATTIVANDOLI. Cerco, senza maniacalismi, di catturare tutte le sensazioni che caratterizzano il mio tempo di volontariato, in modo da portarne dei “pezzi” nel mio quotidiano e provando, rileggendo e riflettendo sull’esperienza, a coinvolgere tutto di me in questo atto, affinché ci sia una completa penetrazione in tutta la persona. Ciò che vedo e sento, ciò che tocco e ascolto… lo accolgo come squarcio di luce che può far breccia in me, e accompagnarmi anche nei momenti in cui faccio fatica a scorgere nella mia quotidianità angoli di positività.

“TUTTO QUELLO CHE VUOI” DI FRANCESCO BRUNI, COMMEDIA ITALIA 2017 Un giovane scapestrato e un anziano signore poeta (affetto dal morbo di Alzheimer) sono insieme alla ricerca della ricchezza del cuore per le strade di Roma. Una riflessione profonda e uno sguardo sensibile capace di graffiare il muro di ogni indifferenza.

una canzone “MANI”, EDUARDO DE CRESCENZO, 1996 Se sei un amico ti stringo la mano se chiedi un aiuto ti tendo la mano ... Le mani, le mani che sanno parlare, che sanno guarire e che sanno pregare.

un libro “DOVE DIO È ACCAMPATO” AUDIOLIBRO SU TESTI DI DON LUIGI DI LIEGRO, CARITAS DI ROMA, 2011 “Sono solo un prete. Un sacerdote che tenta di seguire fedelmente l’insegnamento di Gesù Cristo che ci indica la strada degli ultimi, dei poveri e di tutti quanti vivono nel bisogno”. Inizia così l’audiolibro realizzato con scritti di Don Luigi Di Liegro, fondatore della Caritas romana.

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mente

un film

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PRATICA

RISCOPRIAMO...


foto pixabay

TI PRESENTO UN LIBRO dal romanzo di Herman Melville “MOBY DICK”

“Alla dritta di ogni pena c’è una gioia sicura” di DOMENICO CAMBARERI

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domenicocambareri81@gmail.com

aro lettore, oggi sono esigente. Ti chiedo di imbarcarti su una nave speciale e un po’ maledetta e di prendere l’Oceano. La nave è una baleniera, il Pequod. Ci sarai già arrivato immagino: Moby Dick! Un libro esigente per mole e per le enormi digressioni marittime che ti propone. All’imbarco ti attende Ismaele. I rimandi biblici di queLuglio - Agosto 2019

sto testo sono miriadi e il nome stesso del personaggio che ci narra la vicenda della Balena bianca e della sua caccia, allude all’Ismaele figlio scacciato di Abramo e Agar. È l’esiliato per antonomasia, colui che avverte il bisogno di non avere una patria sola. Un po’ come tanti di noi, oggi, di fronte a questa affaticata Europa. Grazie ai progetti Erasmus e alla

Ryan Air l’abbiamo girata tutta amandola e sentendo che una sola patria non ci basta. Ismaele è un po’ dentro di noi, ti somiglia. Ha qualcosa da dirti perché non è uno che sopporta la noia, la pigrizia. Non vuole soccombere alla proposta di una vita comoda e accetta la sfida dell’Oceano. Questi è immagine ambivalente: avere una vita avventurosa, ma che ha la


sua controparte di rischio. Ismaele, il ramingo, sa che deve muoversi e darsi da fare. E oggi questa intraprendenza è richiesta tantissimo a voi, anche per le nostre negligenze di adulti, sia chiaro. Tanti tra i tuoi

amici lasciano la Chiesa. Del resto proprio perché in essa vi vedono tutto eccetto la possibilità di accedere a una avventura entusiasmante! “Chiamatemi Ismaele”, così inizia il celebre incipit

dell’opera dell’americano Herman Melville (1851) che, con poco denaro ma tanto desiderio, decise di rischiare per coinvolgersi in una delle storie più narrate:

cisione o fa – non importa sapere con pre hiamatemi Ismaele. Qualche ann lare tico par di la punto denaro e, a terra, nul quanti – avendo in tasca poco o te par la ere ved a armene un po’ per mare, che mi interessasse pensai di and trila e ciar cac per È uno dei miei sistemi del mondo ricoperta dalle acque. o che la sangue. Ogniqualvolta mi accorg del e stezza e regolare la circolazion umido un c’è lta alvo più profonda; ogniqu ruga attorno alla mia bocca si fa fermo, do ren sorp mi a; ogniqualvolta tedioso di novembre nella mia anim erali fun i i tutt a ro diet o bare o in cammin senza volerlo, davanti a depositi di tal a e sied pos mi za ren offe iqualvolta l’ins che incontro; e, specialmente, ogn dal i erm ten trat per rale mo o principio punto che devo far appello a un sald pasodicamente il cappello in testa ai met giù tar but e discendere in strada, al più il momento di prendere il mare santi, giudico allora che sia venuto la. otto modo di sostituire pistola e pall presto possibile. Questo è il mio immi si gettò sulla spada; io, con calma, Con un fiorito filosofare Catone anche rendente. Quasi tutti gli uomini, barco. In ciò non vi è nulla di sorp ura, nat ra, ciascuno secondo la propria se non lo sanno, una volta o l’alt . ano ’oce ili ai miei nei confronti dell provano sentimenti pressoché sim

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E tu? Provi sentimenti simili? L’Ismaele biblico è un sopravvissuto alla morte e anche il narratore del nostro libro lo è: sopravvive alla tentazione di non partire, ma soprattutto sopravvive al naufragio verso cui il Pequod è destinato. E non può essere altrimenti. Il capitano della baleniera è il leggendario capitano Achab che coin-

volgerà il suo equipaggio in una caccia spietata. Sopravvissuto anche lui – forse che Melville voglia suggerirci che in fondo sopravvissuti lo siamo un po’ tutti? – a un precedente attacco del capodoglio albino, ne è afferrato fino alla ossessione. I critici in questo secolo e mezzo si sono altrettanto affaticati nel tentare di in-

dagare questa ossessione. Ma la grandezza di Achab sta proprio nel resistere alle interpretazioni e lasciare aperta la sua vicenda. Egli davvero può essere immagine di tante realtà che noi possiamo vivere e sicuramente coinvolge anche te. Achab è colui che desidera conoscere, che non si accontenta del “si dice”, del “pare Luglio - Agosto 2019

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Ogni verità è un abisso

Herman Melville

Il desiderio è una volontà che non viene presa completamente sul serio Robert Musil

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che”, ma vuole fare esperienza diretta. Come Ismaele non si accontenta e rischia fino in fondo, perché per lui la vita è molto più profonda di come ce la vogliono fare credere. Profonda come gli abissi in cui sparisce Moby Dick che infatti comparirà solo alla fine del racconto. Prima è solo evocata. È una presenza-assenza. Vi ricorda Qualcuno? Moby Dick è il mistero della vita, di Dio se vi pare. Quel mistero enorme che non possiamo conoscere, che ci ferisce sì, ma non possiamo catturare. Un mistero tremendo che non lascia riposare i cuori migliori: quelli che hanno audacia di conoscere e arrischiare. Non si può avvicinarsi a Dio senza il rischio di imbarcarsi per il vasto oceano. Ma la fine della ricerca di Achab sarà il naufragio. Forse che c’è qualcosa di più grande ancora del sapere tutto e sapendo tutto possedere un potere immenso? Perché Achab naufraga dietro al suo grande sogno/incubo? Che ci sia qualcos’altro da inseguire fino allo stremo... Potrebbe trattarsi dell’amore? Tu che diresti? Forse potremmo spendere un’altra parola su qualcosa che questa storia di mare può dirci. Oggi un movimento internazionale e giovanile sembra alzarsi in piedi per rivendicare il DIRIT-

TO AL FUTURO che si declina col prendersi cura della nostra casa comune: la terra. Per noi credenti è l’opera di Dio perché tutte le creature raggiungano la felicità propria. E allora Achab può essere immagine di quell’uomo insaziabile e avido che tormenta il pianeta con la sua bramosia di potere e di possesso. Estinzioni continue, riscaldamento globale, diseguale distribuzione delle risorse etc... sono le conseguenze di una irresponsabile corsa al profitto. Così Papa Francesco ci invita ad aprire gli occhi con le parole della sua enciclica Laudato si’(2):

uesta sorella protesta Q per il male che le provochiamo, a causa dell’uso irresponsabile e dell’abuso dei beni che Dio ha posto in lei. Fra i poveri più abbandonati e maltrattati, c’è la nostra oppressa e devastata terra... Dimentichiamo che noi stessi siamo terra (cfr Gen 2,7). Il nostro stesso corpo è costituito dagli elementi del pianeta, la sua aria è quella che ci dà il respiro e la sua acqua ci vivifica e ristora. L’acqua in cui trova salvezza la grande balena. Riuscirà il pianeta-Moby Dick a scamparla?


WE LIKE!

Libri & C. di ROBERTA LA DAGA

LUIGI VARI, OSA SCEGLIERE STORIE BIBLICHE DI GIOVANI CHE TI SOMIGLIANO ED. SUSSIDI VOCAZIONALI AP 2019 84 PAGINE, € 7,50 Samuele, Davide, Geremia, il giovane ricco, Paolo. Sono solo alcune delle storie narrate nel libro. Giovani come te, giovani che parlano ai giovani in tutta la Scrittura e che con la loro esperienza, ancora oggi, provano a raccontarti di quel «sì» che non solo cambia la vita ma le dona senso. Luigi Vari, in questo piccolo ma profondo testo, entra nella Parola rendendola viva, appassionata e feconda nel cuore di chi legge. Tra queste pagine troverai dei compagni di viaggio più vicini a te di quanto immagini.

GAETANO PICCOLO, PENSIERO INCOMPLETO ED. PAOLINE 2019 - 176 PAGINE, € 18,00 Mentre la vita scorre fuori e dentro di noi, l’A. sceglie di fermarsi per attraversare le grandi domande della vita e tornare a pensare.

MARCELLO BELLO, CARO TONINO ED. LA MERIDIANA 2019, 148 PAGINE, € 16,50 Pagine che raccontano il bene, quello tra don Tonino e suo fratello Marcello. È proprio lui, Marcello, attraverso racconti e lettere a rendere il Vescovo di Molfetta più vivo che mai, capace di parlarci ancora.

TRA I LIBRI RICEVUTI SEGNALIAMO: NON FATELO PER VOI di Luca Polello Ed. Missionari OMI 2019, € 10,00 Storia del Centro giovanile della comunità dei Missionari OMI a Marino (RM).

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Il sole non è mai così bello quanto nel giorno che ci si mette

in cammino Jean Giono

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UNA DOMANDA PER TE

Non avete

nulla da mangiare?

Nulla da mangiare

foto Wiesia Klemens

(Gv 21,5) di ROBERTA LA DAGA, Apostolina

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a buongustaia del sud, questa è una tra le domande di Gesù che preferisco. La scena è post-pasquale: Gesù è già apparso agli apostoli ma ora di nuovo non lo riconoscono. Pietro e gli altri vanno a pescare e continuano per tutta la notte ma senza risultato. D’improvviso vedono sbucare un tale che, come si suol dire, mette il dito nella piaga: «Non avete nulla da mangiare?» e mi nasce un pensiero tra le righe: «Gesù che ottimo tempismo». Ma poi rientro in me e ci leggo di più: Gesù passa e ci chiede di restare umani, di compiere prodigi nelle cose di ogni giorno. Di non

scoraggiarci e ritentare. Per certi versi sembra assurdo il fatto che non solo gli apostoli non lo riconoscano, ma che si fidino di quell’uomo (a quanto pare sconosciuto). Per nutrire il cuore, forse, è necessario fidarci gli uni degli altri e riconoscere che in quel legame c’è Cristo. Non importa quanto duri ma a chi conduce, chi rivela. Quanto bene edificante è semplicemente passato nella tua vita dandole senso? Basta un attimo, una carezza ricevuta con amore e il sole ritorna. E come Pietro, una volta ritrovato il Signore, non ci resta che tuffarci nelle nostre profondità e riabbracciare in Cristo la nostra storia.

15 Luglio - Agosto 2019

SE VUOI


uardate le stelle G e non i vostri piedi. Provate a dare

un senso a ciò che vedete, e a chiedervi

perché l’universo esiste.

Siate curiosi. Stephen Hawking

via Mole 3 - 00073 CASTEL GANDOLFO/RM - sped.abb.post. - D.L. 353/2003 (conv. in Legge 27/02/04 n. 46) art. 1 comma 1 - DCB Roma


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