...vivere il Sinodo: “I giovani, la fede e il discernimento vocazionale” DIRE “VOCAZIONE” OGGI
PASSI VERSO UNA SCELTA DI VITA
12 DIO-CON-NOI di CLOTILDE PRATES DE AZEVEDO Apostolina a Brasilia (Brasile)
n questa ultima tappa di “...Passi verso una scelta di vita”, vi racconto di una persona speciale: di Dio che ama affiancarsi ai nostri cammini che ci stanno portando alla realizzazione di un nostro sogno o della nostra vocazione. Un Dio che è amico e Signore della nostra vita.
I
Ho nel cuore il ricordo di quando ho fatto l’esperienza
personale di percepire e sentire Dio proprio in questo modo. È stato in un incontro per giovani, più esattamente in una conferenza sul tema “Chi è Gesù di Nazareth?”. Grazie a questa conferenza ho scoperto e conosciuto il volto umano di Gesù: “Cristo Gesù, pur essendo di natura divina, non considerò un tesoro geloso la sua uguaglianza con Dio; ma spogliò se stesso, assumendo la con-
dizione di servo e divenendo simile agli uomini” (Fil 2,6-7). Mentre ascoltavo si faceva chiaro e percepibile dentro di me il volto umano di Gesù e, partendo da questa esperienza, mi sono identificata con le sue scelte, con la sua proposta, con le sue azioni, con le sue chiamate, e in Lui ho cominciato a scoprire un volto nuovo e vicino di Dio. Per me, allora, Gesù e il Padre non erano più un’idea Novembre - Dicembre 2018 SE VUOI
...verso il Sinodo: “I giovani, la fede e il discernimento vocazionale” del divino, ma hanno cominciato ad avere volto, colore, profumo, corpo, parola, tocco... prossimità. Sono diventati Persona nel senso più vero della parola. Questa esperienza ha aperto in me una nuova strada che mi ha portato a una maggior intimità con Dio, e a un cammino di scoperta su chi sono. Sì, l’incontro vero e profondo con la persona di Gesù cristo è il cammino che porta all’incontro dei due cuori: del Padre e del mio (e del tuo!).
a
partire da quella conferenza ho compreso che il Dio di Gesù è il Dio con noi perché ha scelto di condividere la nostra umanità per
spiegarcela meglio. È fratello perché lo incontro nel volto dell’altro, di ogni altro, specialmente nei più poveri e deboli. È amico perché mi accoglie così come sono e mi accompagna nella scoperta di chi sono per i miei doni, qualità, gioie, ma anche nel conoscere, riconoscere, assumere e trasformare le mie fragilità, dolori, perdite... insomma, l’amicizia con Gesù passa per la mia umanità. È Signore della mia vita (e di ogni vita) perché mi mostra e mi insegna la legge fondamentale della vita: il dono di sé per amore. Fare esperienza del Dio-connoi come fratello, amico e Signore della vita è entrare nella strada che porta al
cammino dell’incarnazione, dello svuotamento di se stessi, per camminare con le altre persone nella condizione di fratelli e di sorelle che vivono la dimensione del servizio come stile di vita. Papa Leone Magno già diceva: «Gesù è stato tanto umano, che solo Dio poteva essere così umano [...] Gesù è venuto a mostrare il cammino per chi vuole essere divino: prima di tutto essere profondamente umano!». Papa Francesco, dall’inizio del suo pontificato, continua a ripetere questa verità: «Giungiamo a essere pienamente umani, quando siamo più che umani, quando
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FRATELLO, AMICO, SIGNORE DELLA VITA... NeLLa Mia vita ti ricoNoSco coSì, SiGNore:
SE VUOI
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...verso il Sinodo: “I giovani, la fede e il discernimento vocazionale” permettiamo a Dio di condurci al di là di noi stessi perché raggiungiamo il nostro essere più vero» (eG 8). riconoscere Dio come fratello, amico e Signore della mia vita è stato per me, in sintesi, fare esperienza dell’incontro: con la persona di Gesù cristo; con la mia realtà personale più intima; con le periferie geografiche ed esistenziali di questo mondo. «Quando la Chiesa chiama all’impegno evangelizzatore, non fa altro che indicare ai cristiani il vero dinamismo della realizzazione personale: “Qui scopriamo un’altra legge profonda della realtà: la vita cresce e matura nella misura in cui la doniamo per la vita degli altri. La missione, alla fin fine, è questo”» (EG 10).
È
un movimento in uscita per comunicare, condividere la gioia che ci invade. Sentire e percepire noi stessi, l’altro, la Madre terra e la realtà che ci interpella a ogni istante è una delle condizioni fondamentali per sentire e sperimentare Dio come fratello, amico e Signore della nostra vita. come dice Dom josé tolentino Mendonça è necessario «prendere (più) seriamente la no-
stra umanità come narrazione di Dio che “vive in questo mondo”», ma questo non vuol dire «rientrare nella sfera intima e dimenticare tutto il resto. La sfida è stare presenti a se stessi; è gettarsi nelle braccia della vita e là sentire il cuore di Dio che batte. Senza fuga. Senza idealizzazioni» (La mistica dell’istante, pp. 13 e 26). Gettarsi nelle braccia della vita per ascoltare il battito del cuore di Dio ci aiuta a scoprire e accogliere il volto di Dio nei tanti volti che stanno intorno a noi, primi fra tutti quelli dei poveri e degli esclusi.
e, in questi volti e nel processo di evangelizzazione stabilito con loro, fare esperienza di stare e gustare la presenza di Dio, di ascoltare i suoi inviti e scoprirsi chiamati e inviati da Lui. in questo movimento in uscita sperimentiamo che:
Uscire è incontrare, incontrare è perdere, perdere è guadagnare, dare è ricevere e servire è gioire.
UN ALTRO PASSO DEL CAMMINO... ✔ UN FILM PER TE: MARCELLINO PANE E VINO Di LaDiSLao vajDa, SPaGNa, itaLia 1955 È la storia di un bambino abbandonato davanti a un convento di frati che lo accolgono e lo ospitano. Un giorno scopre nella soffitta un enorme crocifisso e decide di prendersene cura, portandogli da mangiare e riparandolo dal freddo... Questo suo nuovo amico ha un nome: “Manuel...” (= Dio con noi) Link del FILM completo su You Tube https://www.youtube.com /watch?v=clN6POV0KMs &t=2286s
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