[ ] Gesù disse al giovane: «SE VUOI essere perfetto (se vuoi il Meglio, il di più) ...vieni! Seguimi!».
PAGINA 3
[ ] Cari giovani, qualcuno forse non ha ancora chiaro che cosa fare della sua vita. Chiedetelo al Signore, Lui vi farà capire la strada. Chiedete al Signore: «Che cosa vuoi che io faccia, che strada devo seguire?». Papa Francesco
SE VUOI
Gennaio - Febbraio 2017
“Gino”, di Marzia Romagna
(Vangelo secondo Matteo 19,16-30)
M
entre scrivo la pagina di apertura, mi accorgo che c’è una parola che attraversa questo primo numero dell’anno 2017, ed è: CORAGGIO. La ritroviamo nelle nuove rubriche: in quella sulla vocazione, “Passi verso una scelta di vita”; in quella biblica, “La chiamata e la missione dei 12 apostoli”; in quella sulla liturgia e la vita dei giovani: “Parole, gesti, emozioni della liturgia”. E poi nelle testimonianze, nel Dossier sulla prossima Giornata Mondiale di Preghiera per le Vocazioni, negli articoli di fondo. CORAGGIO è lo stile di chi sa “guardare oltre” e vuole costruire qualcosa di bello. È la forza che mette in moto la vita e le fa compiere grandi cose. È quella scelta silenziosa che giorno per giorno ti fa rialzare e riprendere, con tenacia e umiltà, il cammino intrapreso... con le ferite e le cadute che lo possono segnare. CORAGGIO è anche l’augurio che rivolgo a tutti i lettori di SE VUOI in questo nuovo anno 2017, perché ogni istante sia il momento buono per dire il proprio “sì” a Dio, prendendoci cura dei fratelli che ci sono accanto e del mondo che ci è affidato. Buon inizio anno e buona lettura!
Laura Cenci
Gennaio - Febbraio 2017
SE VUOI
SE VUOI
...per giovani che cercano il meglio
ABBONAMENTI annuale (6 numeri): € 20,00 cumulativo: minimo 3 abbonamenti anche a indirizzi diversi: € 18,00 l’uno di amicizia: € 50,00; estero (via aerea): € 28,00; versamento su CCP. 16566044 oppure a mezzo bonifico bancario IBAN IT09K0760103200000016566044 BIC/SWIFT BPPIITRRXXX (per l’estero) intestato a “SE VuOI periodico bimestrale” l’abbonamento inizia a gennaio col n. 1 o a luglio col n. 4, negli altri mesi vengono inviati anche i numeri già usciti per il cambio di indirizzo: unire anche la targhetta con l’indirizzo precedente una copia: € 3,50 ufficio abbonamenti: Letizia Codazzi ap abbonamenti@apostoline.it Associato all’unione Stampa Periodica Italiana ISSN 0036-9950
SE VUOI
Gennaio - Febbraio 2017
6
40 46 14 52
INDICE
bimestrale - anno 58 n. 1/2017 - gennaio/febbraio sped. in abbon. postale direzione, redazione, amministrazione via Mole 3 - 00073 CAStEL GANDOLFO/RM tel. 06.932.03.56 - fax 06.936.07.00 e-mail: sevuoi@apostoline.it www.apostoline.it direttore responsabile: Laura Cenci gruppo redazionale: M. Beretti, F. Cammarata, t. Cabri, M. De Luca, L. Favetta, C. Giacinti, R. La Daga, M. Peviani, G. Verani collaboratori ed esperti: F. Akira tamaki, F. Cagnasso, C. Cangià, A. Cencini, L. D’Ascenzo, N. Dal Molin, M. Falabretti, P. Fanelli, L. Garbinetto, F. Lambiasi, S. Lucchesi, E. Nundini, G. Perego, M. Sanavio, B. Salvarani, I. Sandrin, D. Sigalini, L. Vari, R. Virgili progetto grafico e realizzazione L. Cenci, R. La Daga responsabile diffusione: Elena Ferrario ap editore: Istituto Regina degli Apostoli per le vocazioni (Suore Apostoline) autorizzazione del tribunale di Velletri/RM n. 08 del 28/04/99 - con approvazione ecclesiastica stampa: Grafica Animobono via dell’Imbrecciato, Roma foto di copertina: © Alfredo Micalusi
11
Fotolinguaggio sul Tema: L. FAVEttA, M. DE LuCA “Intervista impossibile a...” SR. CLaRE CRoCKETT
A COLPO D’OCCHIO
DI ERIkA NuNDINI
“Praticamente” - IDEE PRAtIChE DI F. CAMMARAtA
La voLonTà dI dIo... questo mistero! D. LuCA GARBINEttO
La storia di Èutico P. IuRI SANDRIN
18 22
MUSICA
FOCUS
L’oRo della Misericordia FRANCISCO AkIRA tAMAkI
DALLA BIBBIA: la chiamata
e la missione dei 12 apostoli
Sulla riva del lago: PIeTRo D. GIACOMO PEREGO
DIRE LA VOCAZIONE OGGI - 1/6 Chi sei? Sei forse tu... SR. FEDERICA CAMMARAtA
LA MIA IMPRONTA NELLA STORIA 1a impronta: prestare attenzione
all’altro - SARA LuCChESI
48
DIRE, FARE, BACIARE... - 1/6
Parole, gesti, emozioni della LITuRgIa
MESSAGGI E DOMANDE @... D. MIChELE FALABREttI
27 44
DOSSIER: aLzaTI, va’ e non TeMeRe! Coraggiosi nelle scelte - D. LEONARDO D’ASCENzO
“LA RISPOSTA” Samuel
Internet of things MARCO SANAVIO
CONTRO CORRENTE
Ti regalo il sorriso LAVINIA DEL PuNtA
FILM
PINO FANELLI
WEB RESOURCES
GIOVANI
56
COME DIVENTARE GRANDI NONOSTANTE I GENITORI CAtERINA CANGIà
54 60
WE LIKE!
LIBRI & C.
ROBERtA LA DAGA
L’ECO DI UNA VITA
Elie Wiesel
VOCI DAL MONDO
“La PaCe è un dono reciproco” BRuNEttO SALVARANI
Sono semplicemente un “vigile del Fuoco”
ad aleppo c’è già il Regno dei cieli
fr. Ibrahim Alsabagh (francescano)
INFORMAtIVA
Nel rispetto dell’art. 13 del D.Lgs 196/03, La informiamo che la raccolta dei dati personali viene effettuata allo scopo di attivare gli abbonamenti richiesti; tali dati verranno custoditi in archivi informatici e cartacei e li utilizzeremo per aggiornarLa sulle nostre iniziative promozionali e commerciali. Solo se Lei desiderasse opporsi al trattamento dei dati che la riguardano, ai sensi dell’art. 7 del D.Lgs 196/03, La preghiamo di barrare la casella e di rispedirci il tagliando debitamente sottoscritto. Lei potrà chiedere l’aggiornamento, la verifica o la cancellazione dei Suoi dati in ogni momento, scrivendo all’Istituto Regina degli Apostoli per le vocazioni - via Mole, 3 - 00073 Castel Gandolfo /RM. Ai sensi dell’art. 13 del D. Lgs 196/03, Le comunichiamo che titolare del trattamento dati è l’Istituto Regina degli Apostoli per le vocazioni nella persona della legale rappresentante.
Gennaio - Febbraio 2017
SE VUOI
MESSAGGI E DOMANDE
@...
Caro don Michele...
don MICHeLe FaLaBReTTI, responsabile del Servizio nazionale per la Pastorale Giovanile. È appassionato del Vangelo e gli stanno a cuore le scelte dei giovani. Se hai qualche domanda o qualche dubbio da sottoporgli scrivi a: Se vuoI, Rubrica “Messaggi e domande @...” via Mole 3 - 00073 Castel gandolfo/RM; sevuoi@apostoline.it; FB “Se vuoI rivista”; sito Se vuoI: www.apostoline.it
stra società. de a esistere nella no on sp gli rri co ne be re ppari rsi condizionare da STESSI senza lascia SE RE SE ES ad fa si Come ) (FRANCESCO DI FIRENzE altri o dalle mode? za sia anche souna buona apparen e ch o nt ta i gpo ce A me non dispia ncesco; quando si offre male qualcosa (un messado en Fra dic i, stanza. Pensac do di vestire...) si sta stessi con il proprio mo da gio, un contenuto, se per te non ho tempo n mi importa nulla, no te a os “di : alc sa qu co e a far un soltanto neanche a che non mi impegno o pid stu sì co i se , perdere lasciarsi condi bello per te” ... sia impossibile non e ch do cre , tta tu a ranno sempre Se vuoi che te la dic , inevitabilmente, av de mo le e ri alt gli : le sensibilità del dizionare del tutto insieme esprimiamo tti tu é rch pe te di su ssa valere per tutti una influenza do di esprimersi che po mo un ste esi n No . gesti d'amore o di vio nostro tempo parte, ovviamente, i (a pi tem i tti tu di gli uomini schiavi lenza). ogna non diventare per essere se stessi bis e ch à: un do ert cre lib o, a est str qu no Detto tocca la moda. La questione na rni) ssu gio i ne str di e no i no de o ssu di ne rno (fino all'ultim gio ni og e ch o no sim ere e persi di cammino faticosis i valga la pena di viv cu r pe ne be el qu ire gi del tuo tempo, ci chiede di scopr ura di usare i linguag pa i ha n no vi, tro lo to di camminare morire. Quando i piedi se ti verrà chies tto so li rte tte me a e di cui parla Gesù nel pronto - anch MMINO DI LIBERTÀ CA il È lie. ion ez dir rta in una ce cile: il cammino della che sia poi così diffi e ar e! ns ur pe pa n e No tu . le elo re suo vang à a sgombra ascinante che ti aiuter aff sì co è ore eri int bertà
A
Caro don Michele
di vita, cosioni come: scelta es pr es vo tro OI esto per me si uando leggo SE VU lli del mondo... Qu pe ap li ag e er nd struire futuro, rispo i. are adulti? (ALESfa quando si è adult come si fa a divent re di ò pu i m , ele Caro don Mich IA DI GENOVA ) SANDRO, PROVINC
Q
come si fa a diventa il tempo passa e - cre tenzione da avere: 'at un rti ia a evitare ala gn se il con immaginare. Cominc ssa po tu to an qu di po passi e la molto più in fretta ”, di lasciare che il tem ere viv ti iar sc “la di ede, sai; quando un rischio: quello balletto insulso. Succ un e m co te a o rn to re tutte le opportuvita si muova at l desiderio di sfrutta da o nt ilta so re de en fare nessun discern ci si lascia pr nti agli occhi, senza va da un o sta ion pa giu m è co nità che ti scelta. Alla tua età il coraggio di alcuna che in mento, senza avere portunità: è quella e e raccoglie sfide op ch rrisi e ica so at di pr a tto fa on te bu po' di za”, un presen ez vin gio la re ive “v e i sogni: un gioparole povere si dic o!), arrivano anche am eri (sp i ar ag m i, che gli stanno daspensieratezza. Po le mille opportunità de ve e sé a i nt va non è possibile e vane guarda da tutte. Sai che questo ere viv le ter po di sogni iniziando a vanti pensando re di dare forma ai rca ce a fic con ni sig o an o insieme i desideri vedere lont e quelle che metton ult o ad an no idi So ot e. qu elt il sc e azioni ch fare delle i sogni con le provoc rli, e za ch liz o ell rea qu di lo ità so bil n la possi chiedersi no llo be è : rE SE ES di del mondo e ti offre. E ti domanda risponde ai bisogni e ch o ell qu e ch an corgerai, quasi vorresti essere, ma e questi “pezzi”: ti ac iem ins ere ett m a a della storia. Prov ande! e stai diventando gr senza accorgerti, ch
SE VUOI
Gennaio - Febbraio 2017
“Camilla” Messaggero di Sant’Antonio
rtirei Caro Alessandro,re adulti? È davvero una bella domanda! Io padim i-
Gennaio - Febbraio 2017
SE VUOI
che utilizza, secondo le preferenze da lui impostate. «I miei di casa hanno attivato sul loro smartphone – mi spiega Marta, 16 anni – una funzione che permette di rintracciare gli altri componenti in tempo reale. All’inizio mi sembrava una bella idea e ho accettato ma con il passare dei giorni mi sono sentita sempre più controllata e ingabbiata. Non che avessi qualcosa da nascondere, ma non mi andava proprio un controllo così
Internet of things (IoT)
L’
hanno definita Internet of things (IoT) ed è la nuova frontiera che ci si prospetta dinanzi e che dischiude lo sguardo ad un mondo sempre più connesso. Si tratta di un neologismo creato da kevin Ashton, ricercatore presso il Massachussets Institute of technology per indicare gli oggetti fisici connessi dalla Rete. Gli esperti del settore
a
ppRofondISCI IL TEma paRTEndo da quESTo LInK: hTTpS://IT.WIKIpEdIa.oRg/ WIKI/InTERnET_dELLE_CoSE
SE VUOI
Gennaio - Febbraio 2017
stimano che gli oggetti connessi passeranno da 6,4 miliardi nel 2015 a 20,8 miliardi nel 2020, ma qualcuno scommette addirittura sui 50 miliardi. Di che si tratta
concretamente?
«tanto per fare un esempio – mi spiega roberto, 21 anni, studente di informatica – ho dotato il mio cagnolino Pluto di un segnalatore che mi permette di rintracciarlo in qualsiasi momento. Poi ho inserito dei sensori nelle piante che tengo nella mia stanza, così mi informano sul loro stato di salute, sulla temperatura ideale o se devo aggiungere fertilizzante sul vaso». Questo è solo uno dei tanti esempi dell’utilizzo di Internet per connettere gli oggetti che ci circondano. Giulio Pons, tanto per descrivere un altro
esempio, ha progettato con la collaborazione di Andrea Barra “WPLight”, una lampada che si illumina ogniqualvolta un utente compie una determinata azione su di un sito che si gestisce. Può lampeggiare una o più volte se ci sono utenti che hanno richiesto assistenza, commenti da approvare o nuovi clienti che hanno inserito un ordine. In un futuro nemmeno tanto lontano anche il frigo potrà essere connesso in Rete e comunicare sul nostro smartphone, mentre siamo al supermercato quali prodotti mancano e quali siano prossimi alla scadenza. Il termostato domestico, e questo è già possibile oggi, può riconoscere quale componente della famiglia stia rientrando a casa e alzare gradualmente la temperatura solo degli ambienti
foto Wiesia Klemens
di MaRCo SanavIo
stretto». Marta fa parte di un gruppo di giovani che ha sperimentato dinamiche di formazione all’uso critico degli schermi digitali. «Mi è piaciuta molto l’attività nella quale ciascuno diceva all’altro, ogni volta che lo incrociava nel perimetro della stanza: “ti stavo cercando”. Mi ha ricordato la parabola della pecora smarrita. Non mi piace, però, essere troppo controllata, l’Internet delle cose rischia di essere troppo invasivo».
Nel corso dell’attività le è stato consigliato di difendersi da un controllo eccessivo della Rete. «Gli amici preferisco cercarli a tentativi – ha concluso Marta, nel gruppo di lavoro sugli schermi digitali – e qualche volta non trovarli. mi sembra più evangelico non essere sempre rintracciabili, le pagine più belle sono quelle in cui dio cerca l’uomo». una giusta indipendenza digitale!
Gennaio - Febbraio 2017
SE VUOI
SONO “semplicemente” un VIGILE DEL FUOCO enso che tutti prima o poi ci siamo trovati a pensare a quella che è la nostra vita; a come trascorriamo le giornate, tra gli impegni vari, le amicizie, gli hobbies, i rapporti umani in genere... Voglio essere onesto con me e con voi: per me buona parte di queste è dedicata al lavoro, turni da dodici ore, straordinari, corsi di formazione e aggiornamento. Senza dimenticare i servizi extra. Insomma le giornate volano via piene di avvenimenti, alcune volte con note dal sapore allegro e altre volte tristi. SE VUOI
Gennaio - Febbraio 2017
Perché quello del vigile del fuoco è un lavoro emozionante, mai monotono, imprevedibile, che ti riserva situazioni sempre differenti (per luoghi, persone, problematiche), che ti fa vivere pagine felici ma anche tante tristi, capaci di lasciarti scorrere qualche lacrima sul volto... Incidenti stradali, incendi vari, soccorso a persone in difficoltà, ma anche tanti sorrisi, in primis quelli dei bambini che quando vedono passare il nostro camion rosso si sbracciano per salutarci esclamando: “i pompieri!!!”.
una delle recenti pagine infelici è stata quella del terremoto ad amatrice, in cui ho lavorato sin dalle prime battute, alla ricerca di persone sotto le macerie, cercando di strappare quante più vite possibili a quell’atroce destino. Si è scavato spesso a mani nude, alla ricerca disperata di persone sotto le macerie... chi segnalava un parente, chi un amico, chi un semplice conoscente o vicino di casa: tutto nel frastuono di quegli attimi. Sono stati giorni intensi, tanto da lavorare senza
foto Pixabay
...DA ROMA -ITALIA
foto Pixabay
VOCI DAL MONDO:
Essere
chiamati da Dio perdere neanche un minuto per dormire, continuando ininterrottamente a scavare e scavare ancora... per giorni.
L
a tV e i mass media hanno trasmesso di tutto e di più di quelle giornate, e continueranno a farci vedere quelle immagini a lungo, ma io quelle immagini, comunque, non potrò mai dimenticarle.
Me le porto dentro come un macigno, cercando di metabolizzarle con il tempo: dalla gioia indescrivibile di aver salvato qualcuno, al silenzio e profondo dolore di quando tutti gli sforzi sono risultati vani. Ricordo ancora oggi tutti quegli sguardi incrociati, da quel-
vuol dire entrare
li dei miei colin un CAMMINO leghi stanchi DI MISERICORDIA, e provati dalla mediatori facendosi fatica di giorni di quella misericordia di lavoro, a quelB. Costacurta li delle persone che hanno perso tutto, che ricercano in quel momento, nella nostra divisa, l’unica via verso la salvezza. Eravamo un punto di rife- un abbraccio, sono emorimento anche nei giorni zioni indescrivibili, che seguenti, per le loro pic- danno senso a tutto il lavoro svolto, quasi a cancole e grandi necessità. Recuperare nelle loro abi- cellare di dosso tutta la tazioni divenute inagibili fatica accumulata. un oggetto caro, del ve- Eh sì, perché i supereroi stiario, un semplice ricor- esistono solo nei film, i vido, è stato come dare un gili del fuoco, invece, sopizzico di speranza a que- no uomini e come tali ste persone che hanno hanno una mente, un perso tutto. Il loro sem- cuore, sentimenti... sì, è plice “grazie”, un sorriso a vero, siamo formati o nascondere una lacrima, predisposti o “abituati” a Gennaio - Febbraio 2017
SE VUOI
ra vent’anni sarete più delusi T per le cose che non avete fatto che per quelle che avete fatto. Quindi mollate le cime. Allontanatevi dal porto sicuro. Esplorate. Sognate. Scoprite. (Mark Twain)
i ruderi che incontro
SO che possono diventare
case
di pace E. Olivero del SERMIG di Torino
talune situazioni, fatto sta che questo lavoro ti forma, ti cambia, ti dà infinite gioie, ma anche ti lascia tracce addosso che restano indelebili. I ricordi, i volti, gli sguardi sono impossibili da dimenticare... e ripensando alla propria carriera lavorativa, tornano alla mente così nitidi come appena vissuti, anche a distanza di anni.
R
ingrazio ogni giorno il buon Dio per questo dono, io che sono cresciuto guardando la stessa divisa indossata da mio padre, i giorni vissuti da bambino in caserma, veder passare a sirene spiegate quel camion rosso, emozionandomi e pensando a quando, e SE VUOI
Gennaio - Febbraio 2017
se, sarebbe arrivato il mio momento. Oggi sono fiero di
essere un pompiere nonostante lungo il
cammino ci sono state mille difficoltà; ma la volontà, la tenacia nei momenti difficili e di sconforto e l’impegno per vincere il concorso per diventare un vigile del fuoco permanente dopo anni di precariato, è stata per me una grande soddisfazione. Sono un giovane come voi, cerco di essere un vigile del fuoco e di farlo nel migliore dei modi, dedicandomi con umiltà ad imparare e migliorare: per me non è un lavoro... ma IL SOGNO DI UNA
VITA! foto Wiesia Klemens
T
...Tutti
Gennaio - Febbraio 2017
SE VUOI
Giovani
ortnoccorrente foto Designed by Freepik
IL BENE C’È E SI PUO’ FARE! di FEDERICA CAMMARATA
IL SEgRETaRIaTo ITaLIano STudEnTI In mEdICIna (SISm) È una aSSoCIazIonE no pRofIT CREaTa da E pER gLI STudEnTI dI mEdICIna.
pER SapERnE dI pIù: WWW.nazIonaLE.SISm.oRg
Ti regalo il sorriso autore: Lavinia - Età: 21 anni - Città: Pisa professione: studentessa di medicina Interessi: mi piace leggere e se non avessi capito che voglio curare le persone viaggerei intorno al mondo.
u
n anno fa, ho iniziato a fare Clown Terapia con un’associazione di studenti di medicina (SISM). Il nostro servizio è un po’ diverso da quello che le persone si immaginano: il naso rosso, il camice, la corsia ospedaliera. Collaboriamo, invece, con una clinica che si occupa di ricerca, diagnosi e cura di disturbi psichiatrici e neurologici nell’infanzia e nell’adolescenza. E, fondamentalmente, giochiamo. Quando ho fatto il primo servi-
SE VUOI
Gennaio - Febbraio 2017
zio ero terrorizzata: durante il corso di formazione avevamo fatto tante simulazioni, ma non sapevo davvero cosa aspettarmi. Ogni volta che arriviamo, non sappiamo quanti bambini ci saranno quel giorno, se potranno muoversi, se parleranno, se ci accetteranno. Entriamo in una stanza, con i nostri vestiti colorati, il naso rosso di pittura e quello di plastica al collo, perché è davvero scomodo, e mettiamo le canzoni dello Zec-
chino D’Oro. E, piano piano, i bambini scelgono. Innanzitutto, se rimanere: alcuni hanno paura, alcuni stanno male e non hanno voglia di giocare, altri incontrano il disaccordo dei genitori. Eppure, la maggior parte rimane. E i bambini scelgono ancora: quale clown sta loro più simpatico, quali giochi vogliono fare. Noi arriviamo preparati, con le marionette, le palline, i palloncini, le scenette e gli sketch provati e riprovati. E loro man-
giucchiano le marionette, nascondono le palline, scoppiano i palloncini, ci prendono per mano e ci conquistano. Essere un clown non vuol dire fare cose buffe, ma esserci, essere lì, fisicamente ed emotivamente. Percepiamo la malattia, la tristezza, il dolore, a volte la rabbia, soprattutto dei genitori, eppure siamo lì, portiamo noi stessi, seppur nascosti e protetti dal naso rosso, e cerchiamo per un paio d’ore di trasmettere un po’ di serenità a quelle famiglie, o almeno di distrarle. Mi sono iscritta al corso di formazione con molta poca consapevolezza: era un periodo spento della mia vita, in cui facevo un sacco di cose, ma nessuna che mi facesse dav-
vero sentire soddisfatta. ho iniziato le lezioni teoriche con uno psicologo, poi gli allenamenti con i clown più esperti, ma continuavo a non sapere cosa stessi facendo. Il gruppo e le attività che facevamo, però, mi davano una grande serenità, mi sentivo di nuovo piena. Ero circondata da persone semisconosciute, eppure le sentivo così affini. E allora ho cominciato a capire che quello che stavo facendo aveva qualcosa a che fare con la Speranza. Il mio gruppo mi riempiva di Speranza e di fiducia e io mi stavo preparando a portarla a qualcun altro. Senza sapere se sarebbe stata accettata, o apprezzata. A volte i clown non vengono capiti, sembrano fuori luogo in mezzo alla malattia e al dolore. ...Però poi un bambino ti fa una carezza, ti sorride, op-
pure ti dice che sei brutto e non sai fare i palloncini, e ti senti così fortunato di essere lì e di avere l’opportunità di portare loro un po’ di spensieratezza. I bambini e i genitori che, pieni di gratitudine, vedono i loro figli giocare sereni e possono permettersi di cambiare stanza e prendere un caffè, mi colmano di amore, di entusiasmo, mi regalano la percezione chiara e limpida di quanto ognuno di noi possa essere prezioso e importante per l’altro, se si dona anche per un istante. La Clown terapia mi ha fatto capire che nella vita voglio prendermi cura delle persone e mi ha fatto riscoprire la meraviglia che c’è in ciascuno di noi. ...E poi, i clown si abbracciano un sacco!
Gennaio - Febbraio 2017
SE VUOI
...ALT RE proposte per te ADOT TA UN MISSIONARIO versando € 50,00: tu riceverai SE VUOI e donerai un aBBonamEnTo a un mISSIonaRIo, per aiutarlo nelle sue attività. Ti faremo conoscere chi è, dov’è e cosa fa.
REGALA UN ABBONAMEN TO a chi compie 18 anni e non conosce SE VUOI, riceverai in omaggio (con il numero 2/2017) il braccialetto “Prendi in mano la tua vITa e fanne un capolavoro” Vuoi conoscere meglio SE VUOI? Chiama lo 06.932.03.56; oppure invia un messaggio con Whatsapp al 340.0520610 (sr. Cinzia, Suore Apostoline). Sono disponibili anche le annate della Rivista. SE VUOI
Gennaio - Febbraio 2017