1 Luglio - Agosto 2018
SE VUOI
indice 6 18 27 A COLPO D’OCCHIO Il cammino del pellegrinaggio come un FIDANZAMENTO mons. Luciano Paolucci Bedini
-11LETTERE E MESSAGGI @... D. MICHELE FALABRETTI
-13UNA DOMANDA PER TE capite quello che ho fatto per voi? (Gv 13,12)
BIBBIA LA CHIAMATA E LA 12 APOSTOLI
MISSIONE DEI
DOSSIER ...verso il Sinodo “GIOVANI E FEDE”
GIUDa TaDDeo L’aposToLo DaL cUore GraNDe
Fidarsi dell’amore
D. GIacomo pereGo
D. GUGLIELMO CAZZULANI
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FOTOLINGUAGGIO
DIRE “VOCAZIONE” OGGI / 10 EXPElliarmus: incontrare l’altro come fratello
L. FAVETTA, M. DE LUCA
A proposito di... FEDE I giovani cercano Dio D. GIOVANNI BERTI
marIa FraNcesca Frasca
ROBERTA LA DAGA
-14MUSICA 2 chiacchiere con JOVA! F. CAMMARATA E L. CENCI
-26LA CHIESA CHE VORREI Un LUoGo dove riscoprire la BeLLeZZa STEFANO ZAFFINO
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PRATICAMENTE “ImmaGINI” di fedeltà GIUSEPPE TRAMONTIN
RISCOPRIAMO... ...un film, una canzone, un libro
GIOVANI E LETTERATURA “Qualcuno con cui correre” di D. Grossman
GIOVANI CONTROCORRENTE studiare per conoscere... DIo! FEDERICA CAMMARATA
D. DOMENICO CAMBARERI
-56L’ECO DI UNA VITA Zygmunt Bauman
Dare un nome alla società di oggi CHIARA GIACCARDI
-44LIBRI & C. - R. LA DAGA
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-60VOCI DAL MONDO SONO SIRIANA sr. raNDa KorTas
(salesiana)
MUSICA “Superare” di annalisa - PINO FANELLI
-48CATERINA CANGIÀ
iNFOrmaTiVa
bimestrale - anno 59 n. 4/2018 Luglio/Agosto sped. in abbon. postale direzione, redazione, amministrazione via mole 3 00073 CasTEl GaNDOlFO/rm tel. 06.932.03.56 - fax 06.936.07.00 e-mail: sevuoi@apostoline.it www.apostoline.it/sevuoi/ direttore responsabile: laura Cenci gruppo redazionale: F. Bellucci, m. Beretti, T. Cabri, m. De luca, l. Favetta, C. Giacinti, r. la Daga, m. Peviani, G. Verani collaboratori ed esperti: a. arrigoni, G. Berti, F. Cagnasso, D. Cambareri, F. Cammarata, C. Cangià, G. Cazzulani, a. Cencini, m. Falabretti, P. Fanelli, C. Giaccardi, F. lambiasi, C. meneghetti, l. Paolucci Bedini, G. Perego, G. Tramontin, l. Vari progetto grafico e realizzazione l. Cenci, r. la Daga responsabile diffusione: Elena Ferrario ap editore: istituto regina degli apostoli per le vocazioni (suore apostoline) autorizzazione del Tribunale di Velletri/rm n. 08 del 28/04/99 con approvazione ecclesiastica stampa: Grafica animobono via dell’imbrecciato, roma foto di copertina: V. Bonito
ABBONAMENTI
FILM: “La méLoDIe”
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...per giovani che cercano il meglio
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WEB RESOURCES Il “peLLeGrINaGGIo DIGITaLe”
a cUra DeLLa seGreTerIa accorDIaBILI
CARLO MENEGHETTI
(musica e disabilità)
Gli “AccordiAbili”
Nel rispetto dell’art. 13 del D.lgs 196/03, la informiamo che la raccolta dei dati personali viene effettuata allo scopo di attivare gli abbonamenti richiesti e la diffusione della rivista; tali dati verranno custoditi in archivi informatici e cartacei, secondo principi di correttezza, liceità e trasparenza e di tutela della sua riservatezza e dei suoi diritti; oltre che per l’adempimento di obblighi di legge, li utilizzeremo per aggiornarla sulle nostre iniziative promozionali e commerciali. solo se lei desiderasse opporsi al trattamento dei dati che la riguardano, ai sensi dell’art. 7 del D.lgs 196/03, la preghiamo di barrare la casella e di rispedirci il tagliando debitamente sottoscritto. inoltre lei ha il diritto di opporsi all’invio di informazioni commerciali e materiale pubblicitario qualora sia inviato separatamente dal periodico. lei potrà chiedere l’aggiornamento, la verifica o la cancellazione dei suoi dati in ogni momento, scrivendo all’istituto regina degli apostoli per le vocazioni - via mole, 3 - 00073 Castel Gandolfo /rm. ai sensi dell’art. 13 del D. lgs 196/03, le comunichiamo che titolare del trattamento dati è l’istituto regina degli apostoli per le vocazioni nella persona della legale rappresentante.
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MUSICA
2 chiacchiere con... JOVA! di F. CAMMARATA e L. CENCI SI È CONCLUSO I PRIMI DI LUGLIO, A MILANO, IL “LORENZO LIVE 2018”, L’ULTIMO GRANDE TOUR DI JOVANOTTI: 67 SERATE IN GIRO TRA ITALIA E ALTRE NAZIONI EUROPEE. UN SUCCESSO DI SOLD OUT! ECCO COSA HA RISPOSTO ALLE NOSTRE DOMANDE. Jova, perché hai scelto proprio di partire da Milano? È la prima volta che apro un tour a milano, lo abbiamo deciso perché quest’anno c’era di mezzo una cifra tonda: sono 30 anni esatti dal mio primo “concerto” che fu al rolling stone di milano, con due giradischi e un revox per mandare le basi. Venivo dalla consolle dei locali di roma e dei posti di mare e avevo appena fat-
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to un album, Jovanotti For president, che aveva venduto una cifra assurda senza preavviso. mi ritrovai dentro a questa storia incredibile che ora passa da questi 12 Forum e da una sessantina di concerti, portando in giro un rock’n’roll show senza precedenti in italia. Quei due giradischi sono diventati 27 camion e 120 persone in giro con me. 30 anni dal primo “concerto”(!), e lo spirito ri-
sente degli anni passati?
Non è un modo di dire se affermo con una sicurezza da campione di flipper al baretto sotto casa che lo spirito non è cambiato, anzi si è rafforzato. Grazie all’affetto di tantissimi, alla sfida lanciata da alcuni, al ritmo che da sempre sento scorrere in me e a una certa tenacia nel credere che fosse possibile, un giorno alla volta, un passo alla volta, senza pianificare troppo, man-
tenendo l’allegria come obiettivo a corto raggio. Hai portato in giro, come hai detto tu, un rock’n’roll show senza precedenti in Italia. Come è nata l’idea?
Questo show l’ho sognato e insieme alla mia formidabile squadra lo abbiamo progettato con l’unico intento di rappresentare una visione che sento mia, quella di un mondo che non si ferma mai, complesso, confuso, aperto, bollente, pulsante, strepitoso, difficile, imprevedibile, dove però è sempre possibile lo scatto della fantasia che dribbla la realtà e la trasforma in un trampolino verso un nuovo slancio vitale.
È un rock‘n’roll show come lo vedo io, pura goduria, emozione, buio, luce, sangue, sudore, gioia, battiti accelerati, tecnologia, ritmo, fantasmagoria, invenzione, sensualità, romanticismo, immaginazione, energia. È una “festa”.
gio, andò al numero uno anche se non era un capolavoro di composizione, ma il titolo bastava, lo slogan era efficace e funzionò di brutto, divenne un modo di dire, inaspettatamente. la parola festa sta spesso nelle mie canzoni, perché in fondo sta nei miei pensieri.
Festa! Come domandava una delle prime canzoni che abbiamo ascoltato da te!
Cosa rappresenta per te la “festa”?
Trent’anni fa nella notte di capodanno del 1987 per la prima volta iniziai a domandare gridando come un pazzo al microfono sopra ai dischi: “È qui la festa?” e nella tradizione del funk la pista rispondeva “si!!!” Quello slogan divenne anche un singolo, fatto in un pomerig-
sono nato terzo figlio di una famiglia numerosa e quando ho iniziato a distinguere il mondo che vedevo intorno a me mi sembrò un posto pieno di gente e di cose dove io arrivavo che era già iniziato tutto da prima, senza di me. Cominciai per istinto a pormi la questione di ri-
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tagliarmi un ruolo in questa festa/ lotta/ caos/ baraonda che era già iniziata e che io mi ostinavo a vedere come una festa anche se erano più frequenti gli schiaffi delle carezze, gli abbandoni piuttosto che gli incontri. Capita che il racconto sia sempre quello che uno si fa dentro di sé, e il mio racconto continua ad essere quello che mi viene concesso dalla musica e dalle sue possibilità a contatto con l’istinto di sopravvivenza, che è il vero motore di tutto. E hai trovato un “ruolo in questa festa”?
Nella musica ho trovato la mia festa, quella dove mi sembrò che ci fosse un ruolo per me, all’inizio quello del DJ, e da lì in poi tutto è stato possibile e lo è ancora. siamo sempre all’inizio di qualcosa. Quale messaggio hai voluto comunicare con queste 67 “feste” che hai portato in giro?
il messaggio di questo tour è nello spettacolo, che è in se stesso una dichiarazione d’amore, una celebrazione della vita, della fantasia, della forza dell’immaginazione, dell’apertura, dell’incontro, della libertà.
Libertà! Era anche il grande anelito di Don Chisciotte di cui hai preso i panni nel tuo show...
sono sempre stato affascinato dal personaggio inventato da Cervantes, uno dei miti fondamentali della nostra storia. Era uscita una nuova traduzione di Don Chisciotte e leggendola ho scoperto che il cavaliere nel romanzo ha la mia età di oggi, è sulla cinquantina. È bastato questo “futile motivo” a farmi scattare sull’attenti e farmi pensare a lui come allo spirito guida dello spettacolo, una sorta di sottotesto. Che lo spirito di Don Chisciotte sia sempre in tutti noi!
L
« a libertà è uno dei doni più preziosi dal cielo concesso agli uomini: i tesori tutti che si trovano in terra o che stanno ricoperti dal mare non le si possono paragonare: e per la libertà, come per l’onore, si può avventurare la vita». (miguel De cervantes)
L’
anima è pesante da portare addosso da soli, prendine un po' della mia, dammene un po' della tua e abbracciami forte ancora più forte
come fosse per sempre... Jovanotti, Le canzoni
di CARLO MENEGHETTI docente di teologia della comunicazione
Il “ PELLEGRINAGGIO DIGITALE ”
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n agosto moltissimi giovani si recheranno in pellegrinaggio a roma per incontrare Papa Francesco e per vivere, assieme a lui, il sinodo dei giovani. le parole chiave, che accompagnano questo importante momento ecclesiale, sono presenti nel titolo del Documento preparatorio: “I gIovAnI, LA FEDE E IL DIsCErnIMEnTo voCAzIonALE”. i tre termini risultano molto utili anche per quanto riguarda il nostro modo di vivere i “pellegrinaggi digitali” che, giorno dopo giorno, compiamo nella rete. I giovani: sono i protagonisti della vita (anche) digitale in quanto percorrono durante la giornata, sia le strade “fisiche” che quelle “virtuali”, passeggiando tra chat, condividendo contenuti, visualizzando video, ascoltando musica, aggiornando le loro storie... La fede: intesa come fiducia, è l’atteggiamento che si vive nell’affidarsi a chi è dall’altra parte del display o del monitor; una conversazione digitale può essere “viva e vera” tanto quanto un confronto face to face. Purtroppo, molti adulti, non capiscono ancora questo! Il discernimento: ogni volta che noi navighiamo compiamo atti di “discernimento”, scegliendo dopo aver optato per una via oppure per un’altra via. il Documento preparatorio tratta la tematica del mondo digitale considerando che: [...] merita una menzione particolare il mondo dei new media, che soprattutto per le giovani generazioni è divenuto davvero un luogo di vita; offre tante opportunità inedite, soprattutto per quanto riguarda l’accesso all’informazione e la costruzione di legami a distanza, ma presenta anche rischi (ad esempio cyberbullismo, gioco d’azzardo, pornografia, insidie delle chat room, manipolazione ideologica, ecc.). Pur con molte differenze tra le diverse regioni, la comunità cristiana sta ancora costruendo la propria presenza in questo nuovo areopago, dove i giovani hanno certamente qualcosa da insegnarle. si parla di “luoghi di vita” da scoprire, di opportunità, di legami, proprio come avviene durante un classico pellegrinaggio “fisico”. mi piace pen-
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sare che il bastone diviene in questo caso lo strumento digitale che accompagna, passo dopo passo, il cammino della persona, del giovane, del ragazzo, dell’adulto. È importante sottolineare che stiamo parlando di “pellegrino” e non di “viandante”. La differenza sostanziale tra le due figure è che il pellegrino ha una meta dettagliata per il suo viaggio digitale: - responsabilità nella relazione intrapresa; - cura nella scelta del percorso; - capacità di meravigliarsi della buona comunicazione e della vera comunicazione; - scelta dei momenti giusti per la sosta; - ricerca e valorizzazione dei momenti di silenzio. il “giovane” pellegrino riesce a vivere il discernimento e la fiducia divenendo anche testimone ed esempio per gli altri compagni di avventure. il viandante digitale, invece, si lascia trascinare passivamente, è senza una direzione precisa, una meta, si affida al caso rischiando di perdersi nella “rete”, vive l’azzardo del momento compiendo l’azione senza il dovuto discernimento, talvolta prendendosi gioco della fiducia e snaturando il dono “comunicativo” che possiede. l’auspicio è che tu possa vivere l’atto digitale da “pellegrino”, ricordandolo piacevolmente sia dal punto di vista “fisico”, ma anche da quello “virtuale”. Come augurio utilizzo le parole della canzone “Buon viaggio” di Cesare Cremonini: che sia un’andata o un ritorno che sia una vita o solo un giorno che sia per sempre o un secondo L’incanto sarà godersi un po’ la strada amore mio comunque vada Fai le valigie e chiudi le luci di casa coraggio lasciare tutto indietro e andare partire per ricominciare che non c’è niente di più vero di un miraggio e per quanta strada ancora c’è da fare amerai il finale [...] Dunque: esplora pure il mondo della rete, sii portatore della parola che “crea e che unisce”, divieni esempio, scambia, condividi, “fotografa” il panorama, scruta le direzioni, aiuta chi inciampa, sostieni chi è in difficoltà, trasformati nel “buon samaritano” che cura il suo prossimo, “picchiato dai briganti”, e che lo accompagna in un luogo sicuro. solo in questo modo il tuo sarà un #buonviaggio anche digitale!
Giovani
ortnoccorrente
foto pixabay
IL BENE C’È E SI PUO’ FARE! di FEDERICA CAMMARATA
Studiare per conoscere… DIO ! Autore: Ioanna, 23 anni Città: santarcangelo di romagna, ma sono originaria dell’Ucraina professione: scienze religiose Attività/interessi: ho un grande interesse per l’arte, la musica, la letteratura (amo leggere perché nutre la mente), la poesia (specialmente quella capace di toccarti l’anima e smuoverla). mi piace viaggiare ed esplorare le meraviglie di questo mondo, che non smetterà mai, in fondo, di affascinarci!
CAMbIArE rADICALMEnTE MATErIA DI sTuDIo. InIzIArE un pErCorso DI ForMAzIonE poCo rIConosCIuTo nELLA soCIETà E Con sboCCHI LAvorATIvI spEsso non vALorIzzATI. non TI sEMbrA unA sCELTA “ConTro CorrEnTE”? ...ECCo LA suA rIsposTA.
“M
algrado tutto avevo fame di un significato nella vita. e adesso so che bisogna prendere i vènti del destino, dovunque spingano la barca. Dare un senso alla
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vita può condurre a follia, ma una vita senza senso è la tortura dell’inquietudine e del vano desiderio, è una barca che anela al mare eppure lo teme” (“spoon river”, E. l. masters).
Ciò che ho cercato nella vita è un significato vero, profondo come l’abisso, degno perché la vita sia vissuta in pienezza. un desiderio ambizioso? Forse sì, ma la vita è una,
nella foto: Ioanna
è un regalo prezioso e bisogna ascoltare la voce del proprio cuore! Dopo aver terminato la scuola alberghiera, ho iniziato a lavorare, e per quanto il lavoro sia importante, io non riuscivo a trovare me stessa. Potrei dire che è stato facile trovare la mia strada, ma non è così. ogni scelta comporta responsabilità e sacrifici, ma se il desiderio è forte si riesce, bisogna avere fede! sapevo che volevo studiare, perché volevo conoscere il mondo; poi ho riflettuto meglio e ho capito che non volevo conoscere il mondo, ma Dio. Non volevo conoscere il mondo, perché la superficialità con la quale ai giorni nostri si è soliti affrontare la vita mi dava fastidio. Da cre-
dente e da cristiana cattolica sentivo il bisogno di conoscere Colui che da piccola mi hanno insegnato ad amare: Dio. Così mi sono iscritta all’istituto di scienze religiose a rimini. studiando ho potuto approfondire la fede da vicino e ho scoperto, con grande gioia, quanto è meravigliosa! mi sono innamorata ancora di più.
la nostra fede è bellissima, è unica. il Dio che è sceso in terra per noi, si è fatto uomo, si è fatto bambino, si è fatto come noi. spesso lo diciamo, ma troppo in fretta forse: se ci soffermiamo a riflettere solo un momento, veramente ci sembra una follia. Da quel momento ho considerato che insegnare
religione è il mio modo di scegliere Dio, il mio modo di essere testimone nella fede. Ora sono iscritta al corso della laurea magistrale in pedagogia, e non vedo l’ora di intraprendere la strada verso l’insegnamento, di iniziare un nuovo viaggio alla scoperta del mondo. il mondo lo scopriamo viaggiando, ma lo scopriamo anche attraverso le persone e le relazioni che ci permettono di diventare sempre più uomini, sempre più noi stessi. il mio sogno più grande è anche costruire una famiglia, una famiglia cristiana ed essere un giorno una buona madre, così come lo è stata la mia per me.
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l coraggio è quello che ci vuole per alzarsi e parlare; il coraggio è anche quello che ci vuole per sedersi ed ascoltare. (W. Churchill)
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foto L. Tomkòw, ap
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LA CHIESA CHE VORREI...
i giovani e il DESIDERIO di essere “Chiesa” di STEFANO ZAFFINO
Un LUOGO dove...
riscoprire la BELLEZZA
S
alve amici! alla proposta di scrivere su “La Chiesa che vorrei...”, ho voluto immaginare questa realtà come un centro di Bellezza, il cui esteta è Gesù.
Purtroppo, oggi, seguiamo false tendenze che ci mostrano e ci attirano verso una realtà troppo spesso attaccata al sesso, al denaro e al potere, ci si dimentica che l’unica strada della bellezza è Cristo. Perché abituati a essere giovani da divano - come dice Papa Francesco -, cioè abituati alle comodità, immaginiamo il nostro futuro con un’auto di lusso, una immensa villa e serate da sballo... ma, provvidenzialmente, alcuni incontrano la realtà in cui lui, Gesù, in-
segna che per essere veramente felici si dovrebbe ritornare bambini, per tornare ad assaporare lo stupore della novità. lui, che non ha bisogno di like su Facebook o di cuori su instagram per essere apprezzato, ma ha deciso di essere disprezzato, facendosi crocifiggere per i nostri peccati. lui, che ci ha spiegato che per essere nel mondo non dobbiamo essere attaccati al mondo, ma protagonisti attivi di una società che spesso si dimostra attenta soprattutto all’apparenza e non alla persona. Ognuno di noi è Bello perché è a immagine e somiglianza di Dio, di lui, che non ci vuole poveri di amore, ma ricchi di misericordia. Luglio - Agosto 2018
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LETTERE E MESSAGGI
@...
don MICHELE FALABRETTI, responsabile del servizio nazionale per la pastorale Giovanile. È appassionato del Vangelo e gli stanno a cuore le scelte dei giovani. se hai qualche domanda o qualche dubbio da sottoporgli scrivi a: SE VUOI, Rubrica “Lettere e messaggi @...” via Mole 3 - 00073 Castel Gandolfo/RM; sevuoi@apostoline.it; FB “SE VUOI rivista”; sito SE VUOI: www.apostoline.it/sevuoi/
Caro don Michele
gente che un gioparticolarmente ur è i cu iin ti en bi ri in questo determ uali sono gli am etta a servizio di alt m si e ni i va gn gio pe i im no i si cu vane cristiano e? C’è qualcosa in rico del nostro Paes aNNi) 19 iNi Gr llE a nato momento sto a ar (s ente impegnarci? dobbiamo assolutam
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ontagne russe” paese ha vissuto le “m o str no il me co a o ns toni per niente pamentre rispondo pe rsi e un dibattito con ma for a va sci rie n di un governo che no a vita pubblica. ai istintivamente va all ere. D’accordo, mi dir cifici. Il mio pensiero sermi fermato a riflett es li: po sia do e cle ch ec i an nt va bie ati agli am Il fatto è che ci di tutto per tenervi leg bimo mo cia bia fac ab so es ne li sp che noi preti i cammini ecclesia giovani impegnati ne l’ho fatto anch’io. Di . pubblica. sogno come il pane ti rispondo: la vita gi, og te” en rg “u è non si sa il perché. Ma se mi chiedi cosa battuto in ritirata, e mo bia ab l i an sti cri i me se la presenza de anzitutto perché no costruire da sola, co ssa po si ile civ a nz come se la convive l mondo. senziale alla vita de o al suo destino: Vangelo non fosse es abbandona il mond e ch , rio ta eli mo ente esi an sti cri un attito mi sembra talm Non mi piace poi, aggiungerei, il dib e ata. o. ian an sp sti a cri ad ... co str la po mi sembra ntire di avere se o mm vre do rsi ve e r certi a del paes ad povero di idee che pe n trova mai la band no elo ng Va il e ch io so della vita sono talNon sono ingenuo: visione dell’uomo e a su la , sù Ge di e ssante di dirle, poaccoglierlo. ma le ide modo serio e intere un mo ssi va tro lo so mente belle, che se lti. rlare al cuore di mo e un problema tremmo tornare a pa o superficiale: è anch tto tra dis o nd o di mo un di perché non accettiam Non è solo colpa non ci arde nel petto , . ra co nia an ag e, mp or co cu il cia uno ci fac nostro. Forse lasciando che Qualc o nd mo to es qu in camminare
Cara Sara ,
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io chiama ciascuno di voi per nome. Voi siete il “tu� di Dio, preziosi ai suoi occhi, degni di stima e amati (cf Is 43,4). Accogliete con gioia questo dialogo che Dio vi propone, questo appello che Egli rivolge a voi
chiamandovi per nome! Papa Francesco, GMG 2018
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via Mole 3 - 00073 CASTEL GANDOLFO/RM - sped.abb.post. - D.L. 353/2003 (conv. in Legge 27/02/04 n. 46) art. 1 comma 1 - DCB Roma SE VUOI Luglio - Agosto 2018