E’
TEMPO D’
ARCICACCIA
L’alba di una nuova stagione venatoria
Luglio 2006
di Osvaldo Veneziano Tasse di concessione, iscrizione all’ATC, assicurazione: se tutto è in ordine dal punto di vista della burocrazia venatoria, “calendari alla mano” il primo appuntamento operativo è dietro l’angolo: la possibilità di portare Fido in campagna. I “giorni” della calura estiva corrono veloci e il “count down” è partito: certo non per tutti è un’attesa egualmente giustificata. In alcune Regioni come il Piemonte tanto per citarne una, la passione che accompagna l’attesa sincera è più che giustificata: lì si tratta di raccogliere i buoni frutti di una gestione faunistica e ambientale oculata esplicitamente legata ad una particolare collaborazione, intelligente e saggia, dei cacciatori con gli agricoltori “nelle zone di ripopolamento e cattura”. Certo non diremmo il vero se rappresentassimo una realtà ugualmente e totalmente estesa: il “top” che si registra in quel di Alessandria, tanto per fare ancora un esempio, non s’estende a tutto il Piemonte; certo, però, all’attività degli Ambiti di Caccia si affianca l’altrettanto buon lavoro di supporto alla valorizzazione della Fauna Alpina che svolgono i Comprensori Alpini. Più malinconica e surreale è invece l’attesa per coloro che in cert’altre Regioni attendono l’”apertura 2006” radicata a vecchie, logore logiche – ma dure a morire! -, stregonesche pratiche di ripopolamento “pronta caccia”, a ben note gare di appalto per l’acquisto di selvaggina, sperando ormai da anni nel miracolo – mai avvenuto e che mai avverrà stanti le premesse - della rifondazione di un patrimonio faunistico di selvatici veri. Il miracolo anche stavolta non ci sarà e, come sempre, nel giro di un’alba si esauriranno i sogni di un’intera stagione venatoria ricca di soddisfazioni. Per chi non ha lavorato oculatamente ad una proficua gestione delle strutture e del territorio sarà il solito, immenso mare di delusioni. Purtroppo in grandi parti del Paese la caccia, per responsabilità anche di certe Associazioni venatorie acquiescenti, si crede che tutto possa risolversi con “danze della pioggia” che dovrebbero portare, manna dal cielo!, lepri, fagiani, starne… Stregoneria e creduloneria non hanno mai risolto alcun problema. La verità è che fin quando politici e amministratori pubblici gioiranno dell’arretratezza culturale predicata e praticata da certe Associazioni, Uffici Caccia, Rappresentanti di ATC, tanto più le risorse continueranno ad affluire nei soliti, sterili canali dell’importazione della selvaggina con annessi interessi talvolta anche personali, come è vero che a volte i ripopolamenti segnano le logiche elettorali del “voto di scambio” e… “tutti loro vissero felici e contenti”. I cacciatori sono trattati un po’ come i tifosi di calcio: noi mettiamo la passione, lavoro e soldi, altri - i furboni - dietro le quinte manipolano la realtà ad uso e consumo proprio per arricchire i loro interessi e curare quel sistema di potere che - collegando mercato della selvaggina, riviste venatorie, voti “carpiti” ai cacciatori, mercato delle tessere, gadget (coltelli, cappelli, ecc…) e quant’altro - a certi interessi consenta di prosperare. In questi ultimi anni “cacciopoli” si è aggravata grazie ai bugiardi predicatori della necessità di modifica della legge sulla caccia che gli stessi politici che li sostenevano e manovravano – altri emeriti artisti della menzogna! – prima promettevano e poi affossavano, e nel contesto si derubavano i cacciatori aumentavano le tasse, mandandoli a ridicole visite mediche nel silenzio correo dell’oligarchia degli “svenditori di tessere” che intanto gridavano “più spazi, più tempi, più specie” ben sapendo che non c’era alcuna possibilità per alcuna delle tre promesse! Nei cassetti dei Ministeri del Governo di Centrodestra per disonestà politica son rimasti fermi dossier e decisioni non prese che oggi costringono ■ segue a pag. 7
“Territorio e caccia” Arcicaccia - periodico Anno VII N° 6 Sped. Abb. Postale Comma 20/c Legge 662/96 filiale di Firenze Direttore Responsabile: Lorenzo Baldi - Sede Legale: Via Mercadante, 28 Firenze - Aut. Trib. FI 4959 del 18/04/2000
Il ministro Paolo De Castro al Consiglio nazionale dell’Arcicaccia
Si volta pagina Chiesto il contributo dell’esperienza dell’Arcicaccia
Un bel segnale
Il ministro De Castro e il Presidente Veneziano durante i lavori del Consiglio nazionale
Un’alleanza strategica fra l’Arcicaccia ed il ministro dell’agricoltura Paolo De Castro per una caccia compatibile e responsabile: questi in sintesi i contenuti emersi dal Consiglio nazionale dell’associazione che si è svolto a Roma. Il ministro, intervenuto alla riunione, ha raccolto pienamente le indicazioni e le proposte rilanciate dai vertici dell’associazione sottolineando la necessità di stringere un’intesa condivisa fra modo agricolo, venatorio ed ambientale. “Solo attraverso la concertazione – ha ribadito il ministro De Castro – sarà possibile risolvere i problemi inerenti alla gestione del patrimonio faunistico ed ambientale; una delle ricchezze più significative dell’Italia. Per ottenere questi risultati chiedo il contributo della vostra associazione che dispone di competenze, esperienze e professionalità di sicuro affidamento nell’interesse generale del Paese”. Il ministro dell’agricoltura ha poi annunciato di aver individuato, assieme al mi-
nistro dell’ambiente, una strategia comune, per definire linee convergenti di azione a sostegno della corretta attività venatoria e per valorizzare la concertazione fra mondo ambientalista, degli agricoltori e dei cacciatori. In questo quadro sarà avviato il lavoro di preparazione della relazione sullo stato di attuazione della legge sulla caccia, passo fondamentale per proseguire con rinnovato vigore l’iter applicativo. Nel corso del suo intervento il ministro ha inoltre pienamente accolto le richieste dei dirigenti dell’associazione, che hanno chiesto chiarimenti su questioni prettamente tecniche e che riguardano il corretto esercizio dell’attività venatoria. Un tema di stretta attualità riguarda soprattutto la regolamentazione della caccia nelle cosiddette zone speciali (Zps – Sic) che interessano milioni di ettari di territorio e che, in vista dell’apertura della prossima stagione venatoria, rischiano di essere equiparate ai parchi: “In stretta sinergia con il ministro
ULTIM’ORA Per decisione del Governo si torna a caccia nelle ZPS
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Il ministro è stato chiaro: la caccia responsabile avrà un futuro. L’on. De Castro lo ha detto al Consiglio nazionale dell’Arcicaccia (“siamo a casa nostra”) sottolineando che ciò è possibile perché a Palazzo Chigi siede un nuovo governo composto da uomini e donne che hanno una visione diversa dei bisogni del Paese fra i quali c’è anche la pianificazione faunistico venatoria direttamente collegata alla tutela della biodiversità e alla conservazione ambientale. La nuova cultura di governo, ben definita nel programma dell’Unione, sarà improntata alla concertazione, l’arma vincente per ridare fiducia e slancio alla partecipazione dei cittadini. Per De Castro, a tal proposito, i riferimenti sono certi: agricoltori, cacciatori, ambientalisti e amministratori. Con la concertazione tra queste forze potranno essere affrontati al meglio i tanti problemi, eredità di un passato per molti versi inquietante, a cominciare dalla soluzione delle principali emergenze – zone di protezione speciale, deroghe, aviaria - per concentrarsi poi a sostenere e valorizzare la gestione del territorio attraverso la piena e corretta applicazione della legge 157, legge d’avanguardia apprezzata in Europa e nel mondo e che ha consentito di trovare un punto di equilibrio alto tra sensibilità diverse. In merito alla legge sulla caccia sono ancora troppe le regioni che hanno accumulato ritardi applicativi frenando la prospettiva di crescita e valorizzazione di una caccia compatibile e popolare che, invece, è primaria tra le finalità della riforma. Bene ha fatto il ministro De Castro ad accogliere la richiesta dell’Arcicaccia a presentare quanto prima in Parlamento la relazione sullo stato di applicazione della normativa per coglierne gli aspetti qualificanti ed anche i limiti da superare rimuovendo le cause che li hanno generati. E’ questa una buona partenza per il mondo della caccia che oggi potrà contare non solo sull’azione dell’Arcicaccia, insuperabile baluardo contro le barbare proposte controriformatrici, ma ora anche su un governo che, lo ha assicurato lo stesso De Castro, accompagnerà il processo innovativo per garantire il futuro all’attività venatoria compatibile. E’ un segnale fortemente incoraggiante e augurale per tutti: in bocca al lupo!