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SOSTENIBILITÀ

DAI INVESTE SU UN FUTURO DEL VENDING SOSTENIBILE

DAI È LA SOCIETÀ DI GESTIONE, RIVENDITA E ASSISTENZA VENDING CHE NASCE DALLA FUSIONE DELLA TOSCANA SUPERMATIC SPA (MABEL), LA LOMBARDA UNION CAFÈ, GIÀ UNITE COME DAI, A CUI SI È AGGIUNTA SOGEDA, CHE DAL 1970 OPERA SULLA DORSALE ADRIATICA. DAI HA RECENTEMENTE ANNUNCIATO LA NOMINA DI MARIO MAJO A RESPONSABILE INNOVAZIONE E SOSTENIBILITÀ DELL’AZIENDA. LA NOMINA DI MAJO CONSENTIRÀ A DAI DI PROIETTARSI VERSO IL FUTURO, FOCALIZZANDOSI IN PARTICOLAR MODO SULLA SOSTENIBILITÀ E LA DIGITALIZZAZIONE DELL’AZIENDA, NONCHÉ LA VALORIZZAZIONE DELLE RISORSE IMPIEGATE. INSIEME A MARIO MAJO, LA SOCIETÀ SI PONE LA SFIDA DI GENERARE NUOVO VALORE, CONCILIANDO IL POTENZIALE CHE OFFRONO LE NUOVE TECNOLOGIE CON GLI OBIETTIVI DI SOSTENIBILITÀ,

CREANDO NUOVI MODELLI DI CONSUMO E DI BUSINESS, NONCHÉ PRODOTTI E SERVIZI CHE IMPATTINO POSITIVAMENTE SULLE TRE DIRETTRICI: PEOPLE, PLANET E PROFIT. INGEGNERE DA SEMPRE DEDICATO AL COMMERCIALE, MAJO HA PARTECIPATO ATTIVAMENTE ALLE MAGGIORI TRASFORMAZIONI TECNOLOGICHE DEL VENDING DEGLI ULTIMI VENTICINQUE ANNI, CON INTERESSE PARTICOLARE ALLE CONOSCENZE E ALL’OSSERVAZIONE DEI TEMI LEGATI ALLA SOSTENIBILITÀ AMBIENTALE. LA NOSTRA REDAZIONE HA INTERVISTATO MARIO MAJO PER PARLARE DELLA SUA NUOVA SFIDA PROFESSIONALE E PER CONOSCERE I PROSSIMI OBIETTIVI DI SOSTENIBILITÀ DELL’AZIENDA, CHE CONTA 550 DIPENDENTI E OLTRE 39.000 DISTRIBUTORI INSTALLATI SUL TERRITORIO DEL NORD ITALIA.

INTERVISTA CON

MARIO MAJO

Da poche settimane hai accettato una nuova sfida lavorativa nel settore del Vending. Quali considerazioni personali e professionali ti hanno spinto a maturare questa

importante decisione? La curiosità: è limite ma anche motore per nuove esperienze. È un limite perché si perde focus e in un mondo dove la specializzazione verticale è diventata molto importante si rischia di rimanere fuori dai giochi. È un valore perché si mantiene la mente aperta e si esercita la capacità di vedere le cose con prospettive diverse. Il nuovo ruolo mi dà la possibilità di dare valore a questa propensione perché innovazione e sostenibilità richiedono un approccio multidisciplinare e la capacità di mettere insieme mondi molto diversi tra loro. Questo nuovo ruolo in SOGEDAI mi consente di dedicare al fronte lavorativo anche interessi che in passato sono stati fondamentatamene di tipo personale

Saranno due driver fondamentali per il

futuro del Vending? Il Vending è un settore complesso che ha al suo interno un caleidoscopio di attività molto diverse tra loro. In altre parole: è complicato trasformare velocemente l’intera organizzazione di una società di gestione perché ha inerzie importanti ma non è complicato adottare comportamenti sostenibili (e innovativi) in alcuni dei reparti che la compongono:

• Prodotti finiti/commercializzati • Equipment per somministrazione (distributori, palette, bicchieri, filtri) • Rete logistica di assistenza • Rete logistica di approvvigionamento prodotti finiti e tecnici (fornitori, magazzini interni, distributori in campo, gestione del denaro)

Impegnarsi a favore della sostenibilità è ormai una strategia aziendale necessaria, ma coniugarla con l’innovazione, mantenendo così la competitività dell’impresa, è tutt’altro che scontato.

È possibile unire questi due mondi? Se fatto per gradi, dando la priorità alle attività a maggiore impatto, si può fare. L’impronta che lasciamo molto spesso non è legata a grandi processi e cambiamenti ma a piccoli gesti quotidiani ripetitivi. Se poi il processo decisionale all’interno di un’azienda è rapido e si crede nei valori della sostenibilità si possono operare scelte anche a bilancio non strettamente positivo.

I futuri consumatori del Vending saranno i millennials, che hanno una consapevolezza e aspettative molto diverse dagli storici clienti del Vending, soprattutto in tema di sostenibilità. Quale risposte

potrà dare il nostro settore? Per quanto riguarda i prodotti siamo veicolo di campagne mosse direttamente dai produttori. Possiamo migliorare la capacità di comunicare con l’utente finale proprio per veicolare i messaggi di tutta la filiera compresa la nostra.

Spesso si confonde la sostenibilità con la cura dell’ambiente, ma essa coinvolge anche aspetti economici e sociali ognuno dei quali deve essere considera-

to per una vera strategia di sostenibilità. La tua visione di rinnovamento del business coinvolge anche questi aspetti?

L’assemblea generale ONU ha sottoscritto già nel 2015 la SDG: Sustainable Development Goals - 17 obiettivi collegati ad aspetti sociali ecologici/ambientali ed economici da realizzarsi entro il 2030. Il rispetto dell’ambiente quindi la riproducibilità delle risorse è una delle dimensioni della sostenibilità. Il Gruppo ha il vantaggio di essere una realtà dove le decisioni possono essere prese molto rapidamente. Inoltre nel prossimo futuro potremo attingere a risorse supplementari collegate al Piano di Ripresa Nazionale. L’aspetto sociale anch’esso non può essere trascurato in particolare da chi ha intenzioni di approcciare il tema della sostenibilità con sostanza oltre che attraverso la comunicazione.

Moltissime aziende attuano strategie di sostenibilità solo sulla carta. Come è possibile evitare il cosiddetto “greenwashing” e compiere azioni davvero concrete e con un impatto positivo sul-

la società? Se il Gruppo avesse voluto operare in modo diverso non avrebbe chiamato un ingegnere in questo ruolo. L’intenzione è fare passi “sostenibili” e di sostanza. La comunicazione è sempre importante perché come in tutte le attività che implichino responsabilità può essere anche uno stimolo ed induce emulazione. Non è un caso se l’offerta di fondi cosiddetti sostenibili sia passata da 60 a 4.500 negli ultimi 15 anni.

Sei un grande esperto di tecnologia nel Vending, soprattutto nel comparto dei sistemi di pagamento. Quanto può aiutarti questa importante competen-

za nel tuo nuovo ruolo? I sistemi di pagamento sono stati di fatto il motore delle più importanti innovazioni del vending degli ultimi venti anni. Possiamo ricordare ad esempio gli standard di comunicazione che hanno consentito di superare anche l’ostacolo dei corrispettivi, la libertà indotta dal protocollo MDB grazie al quale il gestore è libero di far convivere nella stessa macchina sistemi di diversi fornitori, i nuovi metodi di pagamento aperti e la diffusione delle APP.

L’efficienza energetica sta diventato una variabile competitiva sempre più importante nel mondo delle vending machines. All’interno della tua nuova mansione ti

occuperai anche di questo? È parte della missione ma non può riguardare solo il distributore automatico in senso stretto. Le nuove tecnologie ad esempio basate su nuovi gas con minore impatto ecologico (CO2, R290) sono una risposta interessante e rappresenta uno di quei passi quotidiani al miglioramento cui facevo riferimento. Come dicevo la gestione è un sistema complesso ed articolato, pertanto bastano pochi accorgimenti nei singoli processi (anche senza necessariamente investire nel nuovo) per ottenere un risultato interessante sul fronte del risparmio energetico. Ad esempio non occorre grande tecnologia per imparare a misurare e comprendere i dati che riceviamo sempre in maggiore quantità. L’efficienza energetica si realizza in primis misurando ed analizzando i dati prima di agire.

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