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SPECIALE REGIONI
from DA ITALIA 03
speciale Romagna
D.A. Italia continua la pubblicazione dei suoi speciali regionali che tentano di approfondire le specificità del settore del vending nelle diverse realtà territoriali. Dopo aver analizzato la Liguria e la Sardegna, due realtà abbastanza particolari e con un mercato del vending con numeri tutto sommato limitati, ci è parso interessante esaminare un territorio con caratteristiche diverse (numerosi concorrenti e un mercato con fatturato globale rilevante). Abbiamo perciò intervistato Silvestro Giuffrida, delegato regionale Confida per la Romagna, che ci ha illustrato le specificità di questa zona.
Come mai in Confida è stata fatta una distinzione tra Emilia e Romagna? Tutte le altre regioni hanno il proprio delegato regionale, mentre Voi ne avete due. È stato fatto perché il mercato ha numeri così importanti da consigliare una divisione?
Questa suddivisione non nasce per motivi dovuti all’ampiezza del mercato (numero totale di battute o fatturati aziendali), ma è determinato dal notevole numero di associati. Il fatto di avere nella stessa regione così tanti soci Confida, ha evidentemente consigliato una gestione separata delle due aree territoriali. Ci tengo comunque a sottolineare che i rapporti tra i delegati di Emilia e Romagna sono ottimi e così pure i rapporti tra gli associati delle due aree, nonostante i normali “scontri” legati alla competizione aziendale.
Ritiene che la Romagna abbia qualche particolare pecula
rietà o è un mercato tutto sommato simile al resto d’Italia?
Sicuramente i romagnoli sono esigenti e molto attenti alla qualità del prodotto e del servizio. Questo comporta che tutte quelle aziende che non soddisfano queste esigenze sono destinate ad avere qualche problema nell’affrontare il mercato. Credo che queste caratteristiche siano ormai presenti in tutto il territorio italiano e non si può parlare di una peculiarità di questa regione.
Il livello di concorrenza in Romagna è particolarmente elevato?
Il livello della competizione è particolarmente elevato e devo constatare che negli ultimi anni il fenomeno è senza dubbio aumentato. Affrontare oggi l’arena competitiva in Romagna è senz’altro difficile. Bisogna avere professionalità, impegno e costanza per resistere alle sfide quotidiane imposte dal mercato.
Colonia marina “Costanzo Ciano” a Milano Marittima - Cervia
Un’impresa di gestione di medie dimensioni, ad esempio, non deve solo guardarsi dalla concorrenza diretta dei competitors che hanno strutture aziendali simili alla sua, ma subisce la concorrenza del piccolo gestore, che è alla continua ricerca del cliente medio-piccolo, e del grande gestore che cerca di imporsi con i clienti medio-grandi.
Il mercato in Romagna è saturo o c’è ancora spazio per crescere?
Oggi il mercato in Romagna è tendenzialmente saturo, anche se è vero che quotidianamente nascono nuove imprese, ci sono fusioni e acquisizioni e quindi il settore è vivo e vitale. Per crescere però, è molto più probabile dover sottrarre un cliente alla concorrenza che trovarne uno di nuovo. Ci tengo anche a citare la mia personale esperienza professionale. Dieci anni fa quando ho incominciato la mia attività, tutti mi avevano detto che il mercato era saturo e che sarebbe stato molto difficile crescere. La storia ha comunque dimostrato che anche in condizioni difficili c’è lo spazio per affrontare la concorrenza con successo. Posso pertanto dire che in Romagna il mercato è effettivamente “congestionato”, ma allo stesso tempo c’è la possibilità di crescere.
Ritiene che il livello dei prezzi in Romagna sia allineato a quelli del resto d’Italia?
Credo proprio che il livello dei prezzi sia molto simile. Non è così agevole stabilirlo, ma mi sento di affermare che il prezzo medio del caffè in Romagna è allineato a quello delle principali regioni italiane. A grandi linee per i clienti di grandi dimensioni il caffè ha un prezzo di 0,25 euro mentre per locazioni e clienti più piccoli può salire fino 0,30 – 0,31 euro. Il livello dei prezzi è stabile da un po’ di tempo, e il congelamento dei listini ha consentito solo a tutte quelle realtà aziendali che avevano una struttura adeguata, di resistere sul mercato.