NUMERO 122 MARZO 2018
FOCUS ON ASSOBIO
INNOVAZIONE ACCENTURE PAOLO ANDRIGO
DAITALIA www.daitalia.it
RIVENDITE GESTIONE DPI MICHELE MILAN
NOVITÀ
Esperienza di Pagamento semplice ed innovativa
Comunicazione diretta e promozioni all’ utente finale
Telemetria, dati utente e statistiche dettagliate
Ridotti tempi di setup e configurazione macchina
Diagnostica in remoto ed aggiornamenti in Real Time
Sicurezza dei dati e prevenzione furti
La soluzione mobile per il Vending
www.matipay.com info@matipay.com
• DAITALIA 122 MARZO 2018
EDITORIALE
L’IMPORTANZA DELLA MACCHINABILITÀ DEI PRODOTTI NEL VENDING Il vending non è mai stato un settore particolarmente semplice, ha le sue peculiarità e le sue problematiche, si affida a macchinari sempre più complessi e gestisce un insieme di tecnologie innovative ed evolute. Tutta questa oggettiva complessità non deve però far dimenticare che c’è una regola di base che è di una semplicità assoluta: qualsiasi prodotto nel nostro settore viene erogato da una macchina e quindi deve adattarsi alle sue caratteristiche. Questa banale considerazione non sembra però essere stata completamente recepita dai fornitori, che sono sempre molto attenti a proporre una grande profondità di gamma, senza soffermarsi su un particolare fondamentale: se il formato che presentano al gestore di turno sia idoneo o no alla distribuzione automatica.
Se il prodotto è compatibile, si continua la discussione, altrimenti si passa direttamente ai saluti. Si calcola che oggi in Italia siano operative sul territorio circa 400.000 macchine a vetrina e a caduta e che eroghino circa 1,8 miliardi di prodotti l’anno: numeri molto interessanti per qualunque fornitore di prodotti. Non è una richiesta così strana far sapere a chi desidera conquistare una fetta di questo mercato, che se vuole entrare nel vending deve fare una riflessione sui formati dei suoi prodotti prima e non dopo aver visitato i gestori.
Così assistiamo al “museo degli errori”, con bellissime bottiglie più alte del cassetto, con snack da pochi centesimi che devono andare in doppia spirale o con packaging morbidi che si deformano al primo acquisto.
Così assistiamo al “museo degli errori”, con bellissime bottiglie più alte del cassetto, con snack da pochi centesimi che devono andare in doppia spirale o con packaging morbidi che si deformano al primo acquisto.
È inutile per noi sapere che un prodotto “va fortissimo” in GDO o è tra i più acquistati nei bar, se poi il formato non è compatibile con le nostre macchine. Sappiamo benissimo che, se siamo disposti a comprare 100.000 pezzi di quel prodotto, ci faranno il formato dedicato, ma questa non è una concessione al vending, è un’evidente opportunità che qualunque fornitore coglierebbe al volo. Quindi la richiesta del settore è chiara e lampante: venite a proporci qualunque prodotto, ma che sia innanzitutto macchinabile, altrimenti lasciamo perdere fin da subito e risparmiamo tempo tutti quanti. Questo approccio, in presenza di così tanti potenziali fornitori è diventato talmente necessario che, ad esempio, in Eurogroup (un consorzio che raggruppa oltre 30 gestori), quando arriva un responsabile commerciale che vuol vendere un prodotto, viene condotto davanti ad un cassetto della più comune macchina a spirale in commercio.
EDITORIALE DI ALESSANDRO FONTANA
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ANCHE NEL NUOVO PRATICO FORMATO DA 500 ML
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SOMMARIO
NUMERO 122 MARZO 2018 RENZO GABRIEL BONIZZI DIRETTORE RESPONSABILE EDITOR IN CHIEF ALESSANDRO FONTANA DIRETTORE EDITORIALE EDITORIAL DIRECTOR LAURA GUASPARRI ART DIRECTOR ANTONIO VALESTRA GRAPHIC DESIGN DANIELA BISCOTTI COMMERCIALE COMMERCIAL NOEMI MARGAROLI REDAZIONE EDITORIAL STAFF LUCINI OFFICINA D’ARTE GRAFICA SRL STAMPA PRINTERS D.A.ITALIA IL PERIODICO DELLA DISTRIBUZIONE AUTOMATICA PUBBLICAZIONE ISCRITTA AL TRIBUNALE DI MILANO, NUMERO DI REGISTRAZIONE 177 DEL 22 MARZO 2004
3 EDITORIALE
L’importanza della macchinabilità dei prodotti nel vending
6 MERCATO DEL VENDING
Latest News
26 INNOVAZIONE
ACCENTURE Intervista con Paolo Andrigo
34 RIVENDITE
TRIVENDING - GESTIONE DPI Intervista con Michele Milan
42 FOCUS ON
AssoBio I numeri del Bio in Italia
47 APPUNTAMENTO IN FIERA
CIBUS 2018
ISCRIZIONE AL R.O.C. 11412 PERIODICITÀ MENSILE EDITORE ART&WORKS SRL UNIPERSONALE VIA MARCANTONIO COLONNA 15 20149 MILANO P.IVA 04234310961 TEL +39 02 48958566 UFFICIO COMMERCIALE commerciale@daitalia.it www.daitalia.it POSTA ELETTRONICA info@daitalia.it ABBONAMENTI abbonamenti@daitalia.it LA RIPRODUZIONE TOTALE O PARZIALE DELLE ILLUSTRAZIONI E DEGLI ARTICOLI PUBBLICATI SU D.A. ITALIA È PERMESSA SOLO SE AUTORIZZATA DALLA DIREZIONE. LA DIREZIONE NON ASSUME RESPONSABILITÀ PER LE OPINIONI ESPRESSE DAGLI AUTORI DEI TESTI REDAZIONALI E PUBBLICITARI. CONCEPT BY ART&WORKS SRL
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LATEST NEWS
ALBA TRAMEZZINI, IL RILANCIO DEL MARCHIO “FRUTTA BREAK” Alba Tramezzini è una nota realtà del vending, con circa 40 anni di esperienza maturata nel settore. L’azienda di Taranto attualmente produce più di 143 referenze. In un mercato dove il consumo fuori casa è in forte crescita e il consumatore è sempre più attento e informato su ciò che sceglie per la sua alimentazione quotidiana, Alba Tramezzini ha sentito la necessità di rilanciare un prodotto innovativo, fresco e healthy: Frutta Break. Il processo di restyling, realizzato dall’agenzia Mostachos, è iniziato con l’individuazione dei punti chiave che rendono frutta break un prodotto innovativo e ricco di vantaggi competitivi rispetto ai suoi competitors in vending machine: prodotto fresco, healthy, con poche calorie, senza glutine e comodo da consumare in qualsiasi momento della giornata in quanto dotato di un cucchiaio al suo interno. Nella fase operativa, il primo passaggio è stato quello di ripulire il pack dalla molteplicità di marchi presenti: Alba, time out snack e frutta break. Per non confondere il consumatore si è scelto di lasciare solo il marchio del produttore, che ad oggi rappresenta una garanzia per i consumatori, e il marchio di prodotto ‘frutta break’, un naming che funziona e abbastanza forte per essere al centro del pack. Il visual ridisegnato è colorato e impattante, più pulito, che comunica immediatamente un’idea di freschezza e praticità. Il nuovo pack conferisce la giusta importanza e peso a tutti gli elementi comunicati, offrendo al consumatore finale la percezione di uno snack smart, fresco, salutare e con il giusto apporto calorico.
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GRAZIE A GRUPPO SEM ARRIVANO ANCHE NEL VENDING I SUCCHI DI FRUTTA A MARCHIO JUICY Gruppo SEM, da oltre 30 anni tra i principali operatori in Italia attivi nell’imbottigliamento, produzione e distribuzione di Acque Minerali Naturali e soft drink, sia a marchio proprio che in private label, ha presentato a MARCA 2018 la sua importante partnership con Stanic Group, il più grande operatore del settore bevande dell’Est Europa. Gruppo SEM ha infatti ottenuto di commercializzare e distribuire in Italia la linea di succhi di frutta a marchio Juicy, che si compone di referenze a base di frutta e verdura con aggiunta di vitamine e minerali. La gamma è molto vasta, sia per gusti che per formati: si passa dai comuni succhi e nettari classici a prodotti premium come 100% Energy, 100% Immunity e 100% Antioxidant.
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FLO, MARCO PECORARO NUOVO AREA MANAGER PER IL NORD ITALIA Marco Pecoraro, già in organico FLO dal febbraio 2017 con il ruolo di tutor tecnico commerciale per i prodotti dedicati alla filtrazione dell’acqua, assume da gennaio 2018 il compito della gestione commerciale per il canale vending per l’area Neilsen 1 e 2. Marco Pecoraro ha una pluriennale esperienza nel settore e si affiancherà alla figura di Fabio Mori come Area Manager Vending Italia. Lo sviluppo di FLO Spa nel settore e l’ampliamento della gamma di prodotti offerti, coniugati all’esigenza di una presenza capillare sul territorio, hanno portato alla suddivisione del mercato italiano in 2 marco aree: Nord, Marco Pecoraro e Centro Sud Fabio Mori. Il team Commerciale Vending riporta a Lorenzo Bassi come direzione commerciale di canale. Commenta Bassi: ”Sono felice di avere integrato Marco in organico in quanto persona di indiscussa professionalità e determinazione, caratteristiche che si sposano perfettamente con il profilo di Fabio, con il quale si è già creata un’ottima collaborazione, in pieno spirito FLO”
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LATEST NEWS
COMPETITIVE DATA, PUBBLICATA L’ANALISI DELLE PRIME 200 GESTIONI VENDING (2014/16) Anche quest’anno Competitive Data ha pubblicato l’analisi dei bilanci delle prime 200 società di gestione vending e di 45 produttori di distributori automatici e OCS. I dati si riferiscono al triennio 2014-2016. I ricavi complessivi sono pari a 1.584,9 milioni di euro (con le prime tre aziende che incidono per circa il 35% sui ricavi complessivi di settore), in crescita del 7,9% nel 2016. Le regioni del Nord Est registrano il valore più alto di crescita, +16,8%, seguite dalle regioni del Nord Ovest con un incremento del 6,8%, più distanziate quelle di Sud e Isole con +1,2%, e del Centro +0,9%. L’analisi dell’EBITDA mostra differenze tra le varie aree territoriali molto più marcate. Le regioni del Nord Est che registrano un aumento del 21,6%, seguite dalle regioni del Sud e Isole con una crescita del 11,8%, sono invece in flessione le regioni del Nord Ovest con un decremento del 18,3%, e quelle del Centro con -45,1%. Per quanto riguarda il dato cumulato di utili/perdite nel 2016, si registra una perdita di 5.737.000 euro, tuttavia in miglioramento rispetto al valore del 2015, -10.260.000 euro. Come anche l’incidenza delle perdite sui ricavi che è dello 0,4% nel 2016, in miglioramento rispetto allo 0,7% del 2015%. Diminuisce il numero di aziende che chiude l’esercizio in utile, sono 142 nel 2016 contro le 149 del 2015.
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ESPERIMENTI VENDING: A LONDRA SPOPOLA IL DISTRIBUTORE AUTOMATICO DI GIN TONIC Ha avuto grande successo e una copertura mediatica del tutto inattesa, l’iniziativa della Lone Wolf Spirits che, per promuovere la vendita di gin tonic già pronto in lattina in una delle principali catene di supermercati del Regno Unito, ha deciso di far apparire nella stazione della metro di Old Street a Londra un distributore automatico che erogava il prodotto. Per prelevare il gin tonic era sufficiente twittare un particolare messaggio e la vending machine avrebbe erogato la lattina. Il fenomeno è diventato subito virale (con tutte le conseguenze del caso) e il distributore è stato chiuso dopo poche ore: il tempo sufficiente per far parlare del prodotto quasi tutti media del paese.
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STARBUCKS: ADESSO È UFFICIALE, IN AUTUNNO APRE IL PRIMO NEGOZIO A MILANO La telenovela della prima apertura di uno Starbucks in Italia è finalmente giunta alla sua conclusione. Howard Schultz, amministratore delegato del gruppo statunitense, ha illustrato il progetto in via ufficiale durante un incontro con il sindaco di Milano Giuseppe Sala, numerosi assessori e l’imprenditore Matteo Percassi, in rappresentanza del Gruppo omonimo. Confermata la sede in piazza Cordusio, dove sarà realizzato il negozio Starbucks più grande d’Europa: oltre 2.400 metri quadrati. È già perfino possibile candidarsi per un lavoro: si parte con 150 posizioni, ma altri 150 lavoratori si aggiungeranno alle caffetterie che la multinazionale prevede di aprire in Lombardia, sempre in collaborazione con Percassi. Le candidature dovranno essere inviate entro il 28 febbraio 2018. I profili richiesti sono quelli di bartender, baristi ed esperti di mixologia, ma si cercano anche associate manager. I contratti previsti sono sia full che part time.
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PAUSA CAFFÈ, IL COMUNE DI GENOVA INAUGURA IL PRIMO COFFEE TIME TRA I DIPENDENTI Un’idea intelligente che si sviluppa all’interno del luogo più social dell’azienda pubblica: l’area break dove i dipendenti bevono il caffè dai distributori automatici. Nasce così il coffee time al Comune di Genova, un appuntamento di un’ora con cadenza mensile, dove ci si può confrontare con i vertici dell’Amministrazione sottoponendogli problemi, proposte e idee all’interno di un ambiente informale. Per partecipare è sufficiente iscriversi e assicurarsi uno dei 15 posti disponibili. Al primo momento di incontro hanno partecipato dipendenti della Polizia Municipale, segretarie del municipio e altre figure professionali. Gli argomenti sono stati diversi: dagli orari di lavoro ad alcuni problemi pratici. Un’ottima iniziativa, che rende giustizia alla centralità dell’area break in azienda, anche se l’Assessore al Personale ha voluto precisare che durante i coffee time si paga alla romana. In fondo, sono genovesi...
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ACQUA, EVIAN ANNUNCIA CHE ENTRO IL 2025 LE BOTTIGLIE SARANNO IN PLASTICA 100% RICICLATA Loop Industries, una start up americana, sta sviluppando una tecnologia che permette di riciclare dei materiali all’infinito e in particolare di trasformare tutti i tipi di scarti PET in plastica di alta qualità, conforme alle esigenze di una marca di acqua minerale. Evian si è interessata al progetto e prevede di divenire totalmente ecologica in tema di riciclo della plastica. L’annuncio fatto dalla marca di punta del gruppo Danone è di quelli che fanno rumore: la totalità delle sue bottiglie sarà generata in plastica 100% riciclata entro il 2025. Per Evian, che ogni anno distribuisce sul pianeta quasi due miliardi di bottiglie d’acqua, significherà meno plastica vergine da produrre, meno petrolio utilizzato e dunque meno emissioni di gas ad effetto serra.
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CDA, RACCOLTI 2 MILA EURO CON IL PROGETTO DI FUNDRAISING ‘CAFFÈ SOLIDALE’ Lo scorso gennaio, presso la sede della Cda di Talmassons (UD) è stato consegnato all’Associazione Endometriosi Friuli Venezia Giulia l’assegno di 2000 euro che permetterà alla Onlus di proseguire con gli interventi di sensibilizzazione sul territorio regionale e nazionale per far conoscere e informare su questa patologia ancora poco conosciuta, anche dalle Istituzioni. L’iniziativa è partita a gennaio del 2017 e terminata lo scorso dicembre. Quasi diecimila i consumatori che hanno scelto di bere il caffè nei distributori Cda con la maggiorazione di 10 centesimi in favore dell’iniziativa di solidarietà. L’importo raccolto dalle donazioni è stato poi raddoppiato dall’azienda con risorse proprie.
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VENDING E SPORT: UN ATLETA SERIM HA VINTO LA MEZZA MARATONA DI BERGAMO Bergamo è una delle indiscusse capitali della distribuzione automatica e in quella zona anche nello sport il vending inizia a dettare la sua legge. Domenica era infatti in calendario la “Mezza maratona dei mille”, una delle manifestazioni più importanti della città orobica, che ferma la città per un giorno. A vincere è stato Pontien Ntawuyirushintege, un atleta ‘targato’ Serim, fotografato dopo la premiazione con Bruno Mazzoleni, Presidente della storica azienda di Carugate.
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MELEGATTI: HAUSBRANDT LANCIA UN SALVAGENTE PER SALVARE LA COLOMBA Dopo l’inatteso successo della campagna social per salvare il pandoro Melegatti, una mobilitazione partita prima di Natale e che ha avuto una grande copertura mediatica e dei risultati concreti, è arrivato il momento di salvare le colombe! Per produrre le colombe serve un ingrediente fondamentale: il lievito e alla Melegatti il lievito madre lo tengono in vita dal 1894. Questo elemento prezioso necessita di continue attenzioni, lo si deve nutrire, idratare, reimpastare ogni giorno e lo si deve mantenere a una temperatura costante. Così, per non compromettere il futuro dell’azienda a livello qualitativo e per garantire la fragranza dei prodotti da loro sfornati, i dipendenti, nonostante l’azienda sia chiusa, hanno deciso di vegliare a turno sul lievito... La buona notizia è che Caffè Hausbrandt ha già fatto pervenire al Tribunale un milione di euro, suddiviso in quattro assegni da 250 mila euro, per finanziare la campagna pasquale. Pare anche che Hausbrandt abbia intenzione di portare a compimento la procedura di ristrutturazione del debito per poi acquisire la storica società che, in questo modo, rimarrebbe italiana.
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SANDEN VENDO, PRIMA RIUNIONE OPERATIVA DEL PROGETTO “GREEN GAS” Qualcosa si sta muovendo a Casale Monferrato, storica capitale del ‘freddo’, che guarda ai nuovi refrigeranti come una scommessa da vincere. Un progetto finanziato dalla Comunità Europea è stata l’occasione per unire gli sforzi tra diverse imprese sotto la supervisione del Centro Studi Galileo e con il coordinamento del Politecnico di Torino. Il progetto “Green Gas”, nell’ambito dei bandi della Regione Piemonte, sarà utile alle imprese per raggiungere gli obiettivi prefissati dall’emendamento di Kigali al Protocollo di Montreal, ovvero l’eliminazione dei gas attualmente utilizzati nell’industria che provocano cambiamenti climatici. La prima riunione operativa post approvazione del progetto si è tenuta a Coniolo, presso la sede di Sanden Vendo. “Green Gas è un progetto che consentirà ad alcune aziende del distretto di adeguarsi alle nuove normative sulla riduzione dell’impatto ambientale dei fluidi refrigeranti, cogliendo al tempo stesso l’opportunità di innovare la propria gamma di prodotti e aumentando contestualmente la competitività del settore” ha dichiarato il ‘guru’ scientifico del progetto, al quale ha fatto eco l’AD di Sanden Vendo Alberto Spinoglio: “Anche il settore delle vending machine dovrà in tempi brevi alle nuove normative Comunitarie, per cui considerate le condizioni climatiche e atmosferiche critiche nelle quali i distributori automatici operano, occorre un particolare sforzo nella ricerca di nuovi sistemi per mantenere le performance di prodotto rispettando al contempo l’ambiente”.
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LE DONNE NON AMANO SGRANOCCHIARE? LA PEPSI LANCIA LE PATATINE DEDICATE Vi è mai capitato di mangiare rumorosamente delle patatine e sentire distintamente il classico “crock” appena le si addenta? Per gli uomini è una parte essenziale dell’esperienza, ma pare che alle donne non piaccia masticare rumorosamente e, perciò, l’AD di PepsiCo ha spiegato che Cheetos and Doritos, Big company americana delle patatine fritte in sacchetto (controllata da Pepsi), sta per lanciare sul mercato le prime “chips per donne”. Le nuove Doritos non lasceranno alcun odore sulle dita e, soprattutto, saranno più silenziose.
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SAN BENEDETTO E IL MINISTERO DELL’AMBIENTE SIGLANO UN NUOVO ACCORDO Prosegue la collaborazione tra San Benedetto, l’azienda italiana leader nel mercato del beverage analcolico e il Ministero dell’Ambiente volta ad individuare, promuovere e valorizzare iniziative comuni nell’ambito della sostenibilità ambientale. L’accordo siglato si pone come valido strumento di collaborazione per identificare nuovi standard e parametri di tutela ambientale nel mercato delle acque minerali. In particolare il Ministero dell’Ambiente e Acqua Minerale San Benedetto s’impegnano a collaborare nelle seguenti attività: 1. Collaborare nella continua azione di riduzione e neutralizzazione delle emissioni di CO2 equivalenti, attraverso i meccanismi previsti dal protocollo di Kyoto e in funzione delle disposizioni del “Pacchetto Clima-Energia” dell’Unione Europea e dell’Accordo di Parigi. 2. Elaborare innovativi modelli di Eco Design ed Eco Efficienza da applicare alla progettazione dei propri prodotti e alla gestione dei propri processi, in collaborazione con il Ministero dell’Ambiente. 3. Condividere iniziative utili alla diffusione e valorizzazione della sostenibilità ambientale nella produzione, distribuzione e commercializzazione delle acque minerali San Benedetto, anche in collaborazione con filiere produttive più ampie, filiere distributive, Associazioni di Categoria, e altri Enti o Istituzioni. 4. Promuovere azioni congiunte d’informazione, con le modalità previste nelle linee guida per la comunicazione relative al “Programma Nazionale per la Valutazione dell’Impronta Ambientale”, per favorire i miglioramenti delle prestazioni ambientali del prodotto acqua minerale San Benedetto. 5. Cooperare nell’analisi del modello di calcolo degli impatti ambientali derivanti dalla produzione di acque in bottiglia, promosso dalla Commissione Europea, con lo scopo di elaborare le linee guida per la Product Environmental Footprint nel settore delle acque minerali imbottigliate “Packed Water”.
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TORNANO NEL VENDING I PRODOTTI CUÈTARA, LA QUALITÀ ANCHE QUANDO SI È DI FRETTA Dall’inizio 2018 l’azienda spagnola Cuètara tornerà, dopo alcuni anni di assenza, nel canale vending italiano per offrire i propri prodotti a tutti coloro che, trovandosi fuori casa, avessero voglia di acquistare al volo uno snack di elevata qualità. Cuètara entrerà nel vending italiano in partnership con Perfetti Van Melle Italia. Una scelta curata sin nei minimi dettagli, data la visione condivisa da entrambe le aziende basata sulla voglia di realizzare prodotti qualitativamente eccellenti, innovativi e sempre gratificanti per i propri consumatori. Cuètara fa parte del gruppo Adam Foods, una delle più grandi multinazionali che operano nel settore food in Spagna, che vanta più di 75 anni di esperienza. Il successo dell’azienda non è certo un caso: il gruppo offre prodotti alimentari dal gusto irresistibile e al tempo stesso dal profilo nutrizionale di elevato livello. L’azienda è, infatti, fermamente convinta che l’utilizzo di materie prime altamente selezionate sia la chiave per garantire una varietà di gusti e consistenze interessanti. Per questo motivo, quando si parla di Cuètara, non si tratta solo di semplici snack spezzafame, ma di prodotti che offrono un vero momento di piacere a chi li consuma. Nel portafoglio vending saranno presenti snack sia dolci sia salati per accontentare tutti i palati. Primo tra tutti Krit, cracker cotti al forno dalla texuture croccante e delicata. Ci sono poi i Bocaditos, un “sandwick” di biscotti croccanti uniti da una soffice crema. Bocaditos sono disponibili con crema al limone, per i palati più delicati e crema al cioccolato.
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• DAITALIA 122 MARZO 2018
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SAVIGA, I DEPURATORI D’ACQUA 100% MADE IN ITALY Saviga è un’azienda con oltre 30 anni di esperienza che produce, commercializza e distribuisce componenti e sistemi per il trattamento delle acque. Questa realtà, a gestione familiare, ha sviluppato negli anni grande esperienza, affidabilità, qualità dei prodotti e attenzione verso le innovazioni. La gamma dei prodotti è molto completa e va dai Sistemi a Microfiltrazione, Ultra Filtrazione, Nano Filtrazione, Osmosi Inversa, Addolcitori, Gasatori, Water Dispensers, Debatterizzatori, Filtri Inline, Cartucce, Membrane, Pompe Booster, Miscelatori e Raccorderia. Oggi, grazie ad una serie di brevetti depositati nell’aprile del 2017, si presenta al mercato con alcuni prodotti con un’estetica e una struttura interna innovativa e assolutamente originale. Sono già in gamma un sistema ad ultrafiltrazione, nanofiltrazione e osmosi inversa con una scocca di soli 95 mm in ABS termoformato a stampo (per produrre i depuratori a livello industriale) di spessore, idonei per essere installati praticamente ovunque sia in orizzontale che in verticale. (in foto il sistema ad osmosi nelle 3 posizioni in cui si può collocare). Completano la gamma altri tre modelli completamente ecologici, interamente costruiti in legno massello.
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NUOVO COFFITALIA 2018: L’INFORMATUTTO SULLA FILIERA DEL CAFFÈ IN ITALIA Il settore del caffè, con oltre 800 torrefattori e un giro d’affari alla produzione intorno ai 3,9 miliardi di euro, di cui circa un terzo destinati all’esportazione, è uno dei più caratteristici e vivaci del food & beverage italiano. Il nuovo annuario settoriale COFFITALIA 2018 è pubblicato in versione bilingue (italiano e inglese) con possibilità di download gratuito dal sito beverfood.com. Il mercato del caffè ha chiuso il 2016 con un forte incremento a livello di importazione della materia prima e una forte crescita dell’export, ma a livello di consumi interni il mercato si è limitato a consolidare i volumi intorno ai 249 milioni di caffè tostato, con diminuzione delle vendite nella moderna distribuzione e un certo recupero nelle vendite on line e nei canali del fuori casa. Per il 2017 i primi dati di vendita IRI evidenziano un calo dei volumi intorno al 4% mentre a valore il calo è contenuto al di sotto dell’1%. Si conferma lo spostamento dei consumi dal macinato tradizionale al macinato porzionato in capsule e cialde sia nella distribuzione moderna che nell’Ho.Re.Ca. Il porzionato rappresenta sempre una parte minoritaria dei consumi a quantità, ma in considerazione dei prezzi di vendita molto più elevati, sta ormai raggiungendo gli 800 milioni di euro a valore.
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VENDING USA: IN MINNESOTA I DISTRIBUTORI DI PALLE DI NEVE Tra i distributori automatici più strani e originali del mondo, dobbiamo sicuramente citare il distributore di palle di neve apparso negli USA qualche tempo fa: l’iniziativa ha una sua logica ed è nata in funzione del principale evento mediatico degli Stati Uniti, il Super Bowl di Football. Quest’anno la manifestazione sportiva si teneva a Minneapolis, una delle città più fredde degli States e situata all’interno del Minnesota, soprannominata “la terra del ghiaccio”. Le palle di neve dedicate ai tifosi che arrivavano allo Stadio non sono state pensate per essere lanciate in campo, ma come souvenir dell’evento.
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CONSERVE ITALIA, ARRIVANO NEL VENDING DUE NUOVE REFERENZE BIO Due nuove referenze prodotte da Conserve Italia e dedicate al canale del vending sono già a disposizione dei gestori: 1) la nuova linea Valfrutta PET da 250ml “100% Frullato Veggy” nella ricetta “frutti di bosco, barbabietola e carota nera”; 2) una nuova referenza della linea Valfrutta Bio pet 250ml con la ricetta “pera Italiana”. Valfrutta, crede da sempre in un’agricoltura sostenibile che dà frutti sani e sicuri rispettando la natura. Un sistema agricolo fatto di persone e valori, di rispetto della natura e amore per i suoi frutti. Crede in un’agricoltura che segue il ritmo delle stagioni, per portare con orgoglio sulla tavola degli italiani freschezza, bontà e genuinità. I consumatori stanno cambiando! Il consumatore di oggi è sempre più informato, consapevole, selettivo, socialmente responsabile. La crisi ha reso il consumatore più oculato e meno propenso a spendere per i prodotti meno necessari. La crescita dei prodotti 100% naturali, senza coloranti o aromi artificiali, e dei prodotti biologici è spiegabile con un’emergente tendenza degli italiani a scegliere prodotti di qualità, nonostante una congiuntura economica negativa.
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ACQUA MINERALE, ITALIA IL PAESE EUROPEO CHE NE BEVE DI PIÙ L’acqua minerale, uno dei prodotti che ha maggiori rotazioni nel vending, è destinato a mantenere, se non superare, gli attuali trend. Infatti, in Italia con 206 litri a testa deteniamo di gran lunga il primato nella UE. Tanto per intenderci, 84 litri più della Francia e 85 litri più della Spagna, due grandi mercati a noi molto vicini. Oggi ben nove italiani su dieci bevono acqua minerale, il 19% in più rispetto a 20 anni fa e otto italiani su dieci si riconoscono nella categoria di “grandi bevitori”, superando quota mezzo litro al giorno, complice la maggiore attenzione alle dosi giornaliere consigliate. Tutto ciò emerge dall’indagine Censis, condotta su un campione di duemila intervistati che delinea un consumo trasversale, dall’operaio al dirigente, unisex e per tutte le età, con grande apprezzamento nelle nuove generazioni dei Millennial e una crescente domanda da parte degli anziani.
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NEGOZI AUTOMATICI, LA BOTTIGLIA DA DUE LITRI D’ACQUA A 18 CENTESIMI Aperto a Giarre (CT) AcquaShop, un self service h24 automatizzato di confezioni di acque minerali. Si tratta di un servizio semplice e veloce per acquistare confezioni di acqua minerale, tutti i giorni, a qualsiasi ora. Questa è la prima struttura di questo tipo esistente in Sicilia e nei primi giorni sono stati oltre un centinaio gli utenti che hanno acquistato le confezioni di acqua minerale, complice anche la posizione strategica e al negozio reso riconoscibile dalla bottiglia gigante che lo affianca, ben visibile dalla strada. Dinnanzi ad AcquaShop si trova anche uno spazio in cui lasciare l’auto mentre si acquistano le confezioni d’acqua. Peccato che un servizio così utile sia partito con prezzi decisamente aggressivi: 9 centesimi al litro (per la confezione da 6x2lt in offerta) e 30 centesimi di euro a bottiglia da 1,5 litri per prodotti di marca, per portarsi a casa l’acqua quando tutti i punti vendita sono chiusi. Già in partenza non se ne valorizza l’utilità...
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ISPETTORATO DEL LAVORO: CAMBIANO LE REGOLE PER L’UTILIZZAZIONE DEGLI IMPIANTI AUDIOVISIVI L’Ispettorato Nazionale del Lavoro ha emanato la circolare n. 5 del 19 febbraio 2018, con la quale fornisce indicazioni operative in ordine alle problematiche inerenti l’installazione e l’utilizzazione di impianti audiovisivi e di altri strumenti di controllo, ai sensi dell’art. 4 della legge n. 300/1970. In particolare, l’Ispettorato ha modificato alcuni aspetti legati agli strumenti di controllo che l’azienda può attivare: 1) Possibilità di inquadrare direttamente l’operatore qualora vi siano ragioni giustificatrici legate alla “sicurezza del lavoro” o al “patrimonio aziendale”); 2) Possibilità di non indicare l’esatta posizione ed il numero delle telecamere da installare; 3) Tracciabilità dell’accesso alle immagini registrate attraverso un “log di accesso” per un congruo periodo, non inferiore a 6 mesi. Su questa base, non andrà più previsto l’utilizzo del sistema della “doppia chiave fisica o logica”; 4) Non richiesta l’autorizzazione in caso di installazione di telecamere in zone esterne estranee alle pertinenze della ditta (es. il suolo pubblico, anche se antistante alle zone di ingresso all’azienda), nelle quali non è prestata attività lavorativa; 5) Possibile attivazione del riconoscimento biometrico, qualora installato per motivi di sicurezza, senza la richiesta autorizzatoria all’Ispettorato del Lavoro.
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NUOVE TECNOLOGIE, QBO PUNTA SULLA CONNESSIONE CON AMAZON ALEXA Qbo You-Rista di Tchibo non è una normale macchina per il caffè, ma un dispositivo per capsule premium con sistema per latte, connettività WI-FI, App dedicata e compatibilità con Amazon Alexa, l’assistente vocale nato per rendere la casa più intelligente. La macchina è in vendita anche in Italia (302 euro), ma le capsule sono disponibili solo su Amazon.de, il sito tedesco del colosso delle vendite on-line, ad un costo di circa 0,37 euro cadauna. Il costo della macchina completa però aumenta sensibilmente se si considera il sistema per il latte, venduto a parte a 91 euro, le capsule per la pulizia, il sistema di decalcificazione e gli altri accessori.
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CALIFORNIA: LA CANNABIS LEGALE È DISTRIBUITA DALLE VENDING MACHINE DI ULTIMA GENERAZIONE Grasshopper Kiosks, azienda che sviluppa i principali sistemi self-service nazionali per lo stoccaggio e la distribuzione di prodotti a base di cannabis, ha installato un’unità nel Berkeley Patients Group (BPG), il dispensario a funzionamento continuo più importante dello stato. Il sistema di vendita automatica self-service Grasshopper ottimizza i tempi di transazione, tiene traccia delle scorte e dei pagamenti e raccoglie dati in tempo reale sulle tendenze delle vendite. I distributori del BPG, in particolare, sono stati progettati per funzionare in conformità con le complesse normative che regolano l’industria legale della cannabis in California ed erogano una grande varietà di prodotti attraverso un sistema di stoccaggio e distribuzione automatico, sicuro e climatizzato. Berkeley Patients Group è stato uno dei pochi dispensari della California ad essere autorizzato a vendere cannabis per uso personale agli adulti a partire dal 1° gennaio 2018: il centro ha aperto le porte ad una folla in attesa e il sindaco di Berkeley, Jesse Arreguin, ha eseguito il taglio del nastro cerimoniale alla presenza dei principali media della Bay Area.
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TORREFATTORI A SSOCIATI S.p.A. ®
SINCE 1930
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SINCE 1953
SINCE 1903
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• DAITALIA 122 MARZO 2018
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AIR ACTION VIGORSOL: COME VINCERE UN IPHONEX A SETTIMANA E 1.000 AMAZON CARD AL MESE Comunicata al mercato la nuova partnership tra Air Action (un marchio di Perfetti Van Melle) e Shazam, associata ad un interessante e ricco concorso a premi. Air Action Vigorsol è il chewing gum sempre più trendy e più cool: cos’è oggi più al passo coi tempi dei contenuti digitali? Air Action Vigorsol ha pensato di far vivere ai consumatori una doppia emozione: una ventata di freschezza e di gusto associata a un’inedita esperienza digitale con Shazam. Shazam è la famosa mobile app che riconosce al volo la musica intorno a noi. Nel 2017 ha aggiunto anche un sistema di visual recognition che, attraverso la fotocamera dello smartphone, permette di fornire contenuti di realtà aumentata. Una particolarità molto apprezzata in Italia, il Paese con il più alto numero di Shazammers al mondo fra i giovani 18-34enni. Con i nuovi pack di Vigorsol Air Action, oggi il consumatore diventa protagonista di quest’ultima trovata tecnologica: aprendo l’app e scansionando con la fotocamera il logo Shazam presente sulle carte avvolgenti, si può infatti accedere direttamente a contenuti virtuali brandizzati. Una rivoluzione 2.0 delle confezioni del chewing gum più amato dal target giovane. Inoltre, dal 12 febbraio al 6 maggio, oltre a divertirsi con contenuti in realtà aumentata e personalizzabili da condividere sui social, tramite il meccanismo di scansione, oppure tramite sito www.chewcool.it, si potrà partecipare ad un concorso a premio con in palio 1 iPhone X a settimana e 1.000 card Amazon ogni 4 settimane.
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VENDING IN SPAGNA: STRETTA SALUTISTA, RIDUZIONE ENTRO IL 2020 DI ZUCCHERO, SALE E GRASSI Mentre nel Regno Unito, in Irlanda, Filippine, Sudafrica ed Estonia i governi puniscono con nuove tasse l’impiego di zucchero, in Spagna il Ministero della Salute ha collaborato con più di 500 aziende alimentari e di bevande per ridurre i livelli di sale, zucchero e grassi in oltre 3.500 prodotti entro il 2020. I distributori automatici offriranno tra il 30% e il 50% in più di “cibi bilanciati” e la quantità massima di zuccheri aggiunti nelle macchine per bevande calde sarà ridotta del 15%. Nessuna regola per gli altri canali di distribuzione…
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LA CRISI DELLE BIBITE GASSATE È PROFONDA. VENDITE A -20% IN 10 ANNI Quella che per tutti era una chiara impressione, ora è diventata una certezza. In dieci anni, dal 2006 al 2016, le vendite di bibite gassate sono decisamente crollate, con la preoccupante performance di -19,43% (fonte: Adnkronos). Assobibe-Confindustria, l’associazione italiana degli industriali delle bevande analcoliche, lancia un vero e proprio grido di allarme: si tratta di una crisi profonda per un settore che fattura 1,9 miliardi di euro e che in termini di PIL vale lo 0,8%. Uniche bevande in controtendenza gli Energy Drink, molto graditi dai teenager e dalla fascia d’età fra i 30 e i 40 anni, ma che rappresentano solo l’1% del totale dei volumi in Italia e in Europa delle bevande analcoliche.
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DISTRIBUTORI AUTOMATICI DI SIM: ILIAD PRONTA ALL’INVASIONE DELL’ITALIA Iliad è un operatore di telefonia mobile che ha avuto un inatteso successo in Francia, non solo per le sue tariffe davvero low-cost, ma per la scelta di creare la propria rete vendita sul territorio nazionale attraverso dei distributori automatici. Lo sbarco in Italia, più volte annunciato, sembra essere sempre più imminente, dopo che Affari & Finanza de la Repubblica nei giorni scorsi ha rilevato che la filiale italiana di Iliad avrebbe firmato due importanti accordi operativi, uno con Auchan e uno con Publitalia. Il primo sembra essere il più interessante, visto che mira ad installare nei corridoi dei grandi centri commerciali gestiti dalla nota insegna GDO i suoi distributori automatici di SIM, esattamente come avviene in Francia.
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NUOVI PRODOTTI: ARRIVANO I NUTELLA BISCUITS, ANCHE NELLA VERSIONE “ON THE GO” I rumors dicono che il prodotto è stato testato per diversi mesi in alcuni supermercati del Nord Europa e che è piuttosto alta la possibilità di avere presto anche in Italia i Nutella Biscuits. I biscotti si dividono in due parti: la base, pasta frolla leggermente scavata per contenere una sostanziosa farcitura di Nutella ed un cerchio più piccolo nella parte superiore, a fare da coperchio. Esisterebbe inoltre una versione ‘on the go’, un tubo richiudibile da 7 biscotti e questo aprirebbe alla possibilità di vedere un formato simile anche nel vending.
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D.A. ITALIA - IL PERIODICO DELLA DISTRIBUZIONE AUTOMATICA, REALIZZERÀ ALL’INTERNO DEL NUMERO DI MAGGIO UN AMPIO SERVIZIO DEDICATO AGLI ESPOSITORI DI VENDITALIA 2018, UN’OCCASIONE PER COMUNICARE E PROMUOVERE PRODOTTI, ATTIVITÀ E SERVIZI RELATIVI ALLA PROPRIA AZIENDA. Tutti gli espositori presenti a Venditalia 2018 potranno inviare una presentazione dell’azienda (o di uno o più prodotti) che verrà pubblicata a titolo gratuito. Qualora foste interessati a comparire all’interno del numero, vi preghiamo di inviare alla redazione, entro e non oltre venerdì 14 aprile p.v. alla casella di posta elettronica info@daitalia.it un testo fino a 1000 battute (circa 10 righe in foglio di Word, carattere dimensione 12) e immagini scontornate in formato digitale di logo aziendale e/o prodotti. FORMATI RICHIESTI >.doc o .txt per il testo >.jpg ad alta risoluzione per l’immagine che sarà poi pubblicata orientativamente in formato 5x5 cm. Vi ricordiamo inoltre che sono ancora disponibili spazi pubblicitari per i numeri in distribuzione a Venditalia 2018 (Aprile e Maggio) Per qualsiasi richiesta in merito: commerciale@art-works.it
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INNOVAZIONE
ACCENTURE, CREARE VALORE SOSTENIBILE ATTRAVERSO LA TECNOLOGIA E L’INNOVAZIONE
ACCENTURE È UN’AZIENDA LEADER A LIVELLO GLOBALE NEL SETTORE DEI SERVIZI PROFESSIONALI, CHE FORNISCE UNA VASTA GAMMA DI SERVIZI E SOLUZIONI NEI SETTORI STRATEGY, CONSULTING, DIGITAL, TECHNOLOGY E OPERATIONS. È ATTIVA CON CIRCA 435.000 PROFESSIONISTI IMPEGNATI A SERVIRE I CLIENTI IN PIÙ DI 120 PAESI IN PIÙ DI 40 SETTORI INDUSTRIALI E IN TUTTE LE FUNZIONI AZIENDALI, ALL’INTERSEZIONE TRA BUSINESS E TECNOLOGIA PER AIUTARE I CLIENTI A MIGLIORARE LE PROPRIE PERFORMANCE E CREARE VALORE SOSTENIBILE PER I LORO STAKEHOLDER. L’AZIENDA PUÒ VANTARE UN’AMPIA COLLABORAZIONE CON LE PIÙ GRANDI AZIENDE DI TUTTI SETTORI INDUSTRIALI E AGENZIE GOVERNATIVE IN TUTTO IL MONDO. IN PARTICOLARE NELL’ULTIMO ANNO ANNOVERA TRA I SUOI CLIENTI 94 DELLE AZIENDE FORTUNE GLOBAL 100 E OLTRE TRE QUARTI DELLE FORTUNE GLOBAL 500. 26
ACCENTURE È PRESENTE IN ITALIA DAL 1957 E CONTA OGGI OLTRE 13.000 DIPENDENTI. L’AZIENDA HA SEDI PRINCIPALI A MILANO, ROMA, TORINO, NAPOLI E CAGLIARI OLTRE A DIVERSI UFFICI SUL TERRITORIO NAZIONALE. L’ITALIA È PARTE INTEGRANTE DEL NETWORK INTERNAZIONALE DI ACCENTURE CON: 5 CENTRI DI INNOVAZIONE PER LO SVILUPPO DI SOLUZIONI AVANZATE IN SETTORI SPECIALIZZATI QUALI: BANDA LARGA, TELECOMUNICAZIONI, FOOD, MODA, AUTOMOTIVE E IMPRESA 4.0; 2 DELIVERY CENTER A NAPOLI E CAGLIARI. IL CENTRO DI NAPOLI, APERTO NEL 2001 OCCUPA OGGI 1.300 PERSONE E HA FATTO DA MODELLO AL CENTRO DI CAGLIARI CHE, INAUGURATO NEL 2015 INSIEME AD AVANADE, CONTA COMPLESSIVAMENTE 300 DIPENDENTI. ENTRAMBE QUESTE REALTÀ SONO PARTE INTEGRANTE DELLA RETE DI OLTRE 50 CENTRI DI DELIVERY DI ACCENTURE PRESENTI IN TUTTO IL MONDO
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IL VENDING È DIVENTATA UNA NOSTRA COMPETENZA DISTINTIVA, CHE ALTRE SOCIETÀ DI CONSULENZA DEL NOSTRO LIVELLO NON HANNO.
Negli ultimi anni Accenture ha continuato la propria strategia di rafforzamento in Italia mediante l’acquisizione di New Energy Group (2016), azienda specializzata in soluzioni di Salesforce, e di i4C Analytics (2014), con l’obiettivo di consolidare il proprio ruolo nel campo digital e dei big data. Il fattore distintivo di Accenture è coniugare le competenze e l’esperienza dei suoi professionisti in diversi settori di mercato, con capacità funzionali specia-
listiche di consulenza direzionale, servizi tecnologici e outsourcing. Le piattaforme di business dell’azienda - Accenture Strategy, Accenture Consulting, Accenture Digital, Accenture Technology, Accenture Operations – sono i motori dell’innovazione attraverso i quali Accenture offre competenze e capacità a livello globale, sviluppa conoscenza, crea, acquisisce e gestisce asset fondamentali per lo sviluppo di servizi integrati e soluzioni per i propri clienti.
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Da diverso tempo il rapporto tra Accenture e la distribuzione automatica è molto profondo. L’azienda collabora con diverse realtà del settore ed ogni anno diffonde i numeri e i dati dell’universo vending in Italia attraverso lo “Studio di Settore” commissionato Confida, diventato il punto di riferimento del mercato per tutti gli stakeholder. A metà dello scorso anno Accenture ha inaugurato l’ACIN, il nuovo Custo27
• DAITALIA 122 MARZO 2018 mer Innovation Network nel cuore di Milano, il più grande hub dell’azienda per il retail, la moda e i beni di consumo. Un ambiente dove è possibile immaginare, esplorare, scoprire e sviluppare la frontiera dei nuovi servizi digitali, un luogo quindi in cui risolvere le grandi sfide che attendono le aziende: dall’utilizzo dei social media alla nuova ondata di applicazioni nel campo dell’intelligenza artificiale. All’interno dell’ACIN, un’area specifica è dedicata al mondo della distribuzione automatica, con un’innovativa postazione vending che viene utilizzata quotidianamente dai dipendenti. LA NOSTRA REDAZIONE, PER CONOSCERE QUALI SONO GLI SCENARI FUTURI CHE ATTENDONO IL VENDING, SI È RECATA PRESSO IL CUSTOMER INNOVATION NETWORK DI MILANO, DOVE HA INCONTRATO E INTERVISTATO PAOLO ANDRIGO, RESPONSABILE PER IL SETTORE VENDING IN ACCENTURE.
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INTERVISTA CON PAOLO ANDRIGO Qual è stato il percorso professionale che ti ha portato nel mondo della consulenza aziendale? Sono laureato in Economia e Commercio a Trieste e, successivamente, ho conseguito un master in Marketing. Le prime esperienze lavorative le ho maturate tra Pordenone e Trieste e sono stato uno dei primi stagisti nel periodo dell’università, lavorando alla Cimolai (azienda storica di grandi costruzioni metallo) nel 1997-98. A Trieste ho maturato un’altra esperienza in una start-up di e-commerce nel 1998, studiavo libri in inglese comprandoli su Amazon (che allora vendeva solo libri) e dopo sei mesi in questa giovane realtà, nel 2000 sono passato in Accenture, spostandomi dal Friuli a Milano. In Accenture ho iniziato da subito a lavorare nelle aree Largo Consumo, Fashion e Retail e ho seguito i primi progetti con aziende Largo Consumo in area Finance, per poi spostarmi
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nell’area CRM-Marketing & Sales. Nei primi anni di carriera, l’esperienza più interessante l’ho maturata lavorando per un’azienda multinazionale del Food, che ha voluto realizzare un global roll out sulle nuove soluzioni di condivisione dati e pianificazione; partendo dall’headquarter siamo andati a fare un deployment delle soluzioni in diversi paesi (America Latina, USA, Est Europa ed Europa, qualche puntata in Asia Pacific e Africa). Da lì, ho iniziato a lavorare sulla parte Sales sia GDO (principali retailer italiani) occupandomi della pianificazione dei prodotti a scaffale e pianificazione finanziaria, sia dei Retail Fashion, seguendo la parte di merchandising plan dei prodotti, oltre a supportare i retailer nella realizzazione di programmi loyalty, sviluppando l’aspetto dell’esperienza del consumatore omnicanale. Come sei arrivato ad essere “l’uomo del vending” di Accenture? In qualche modo credo di avere il vending nel mio DNA...io sono nato a Pordenone, dove
• DAITALIA 122 MARZO 2018 il vending di fatto è nato con Zanussi. La mia esperienza diretta con il settore invece aveva un unico precedente nel periodo del servizio civile, quando ero responsabile di un centro culturale e, siccome non c’era un servizio per bere un caffè o per avere lo snack, abbiamo chiesto al Sindaco di avere un distributore automatico. Un amico, inoltre, lavorava nel settore e mi ha introdotto al mondo dell’OCS: in quell’occasione mi sono reso conto che il vending era un mondo sconosciuto a tutti, anche in Accenture. Attraverso questo amico mi sono avvicinato a CONFIDA e ho cercato di capire se ci fosse per noi l’opportunità di collaborare. Oggi il mondo del connesso e l’Industry 4.0 sono la sfida, la responsabilità che Accenture mi ha affidato, a livello europeo, è legata al compito di comprendere come le aziende possano trasformare i loro prodotti in servizi. Quale è stato il primo progetto realizzato con l’Associazione? CONFIDA ha indetto una gara per una prima ricerca
di mercato sul settore e lì, dimostrando una migliore conoscenza del settore rispetto ad altri competitor (me ne stavo occupando da un paio d’anni, quindi ero preparato), Accenture è stata scelta come partner dall’Associazione. Era il 2010, presidenza Pinetti. I primi questionari sono stati compilati con le classiche interviste telefoniche, con l’approccio di chi non conosce il mercato, chiedendo i “numeri” a tutti. Da lì è nata l’idea di una collaborazione tra largo consumo e vending. Quindi la condivisione delle informazioni, il vending analitycs con cui cerchiamo di portare informazioni e di far conoscere meglio il settore. L’incontro con il vending è stato positivo per Accenture? Sì, questa collaborazione ha permesso prima di tutto di conoscere il mondo vending in Accenture: forti del fatto che in Italia produciamo i 2/3 delle vending machine europee e della competenza acquisita, quando c’è un progetto di distribuzione automatica, il riferimento è
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all’Italia e quindi ad Accenture Italia. Il vending è diventata una nostra competenza distintiva, che altre società di consulenza del nostro livello non hanno. Recentemente qualche altra grande realtà si è avvicinata al settore: il vending negli ultimi anni è cambiato, aprendosi anche agli altri settori e un ruolo importante in questo cambiamento, grazie anche a CONFIDA, l’ha avuto Accenture. Qual è, a tuo parere, il valore del vending per una grande azienda? Anche se il vending non è percepito come un settore dai grandi ritorni economici, è un comparto interessante e questo ha sensibilizzato anche molte aziende del largo consumo. Alcuni anni fa alle riunioni parlavo solo con i responsabili di canale, mentre oggi, quando parliamo di vending nelle aziende, ci sono almeno venti persone ad ascoltare, l’intera struttura dedicata alle vendite e marketing. Questo perché il fuori casa, di cui il vending è parte, crea la possibilità di testare prodotti, ha una buona
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marginalità e ha una serie di caratteristiche distintive vincenti in un momento in cui l’andamento del mercato post crisi è stato molto incerto. E per Accenture, il vending cosa significa? Per Accenture il vending non è una fonte di reddito, ma è funzionale e l’interesse verso il settore è in continua crescita. Si tratta di un canale in cui puoi fare engagement del consumatore in modo diverso. Ad esempio, se hai un investimento pubblicitario, il ROI è immediato, la comunicazione ha un riscontro rapido e questo è un aspetto importantissimo. Quali sono stati gli scogli da affrontare per diffondere nel vending la cultura dell’analisi del dato? Uno dei primi aspetti affrontati è stato comprendere le tipologie di locazione. Non c’era questa attenzione, ma si è creata, anche internamente alle gestioni e nel giro di qualche anno, una cultura di analisi del dato. Il passo successivo è stato quello per cui anche il gestore ha iniziato a condividere il dato, una cosa che inizialmente lo terro-
rizzava. Questa paura esiste ancora, il gestore si sforza, forse non c’è la completa comprensione dell’importanza della condivisione dei dati, ma le cose sono molto migliorate. La sfida, per l’Associazione, è questa: comunicare maggiormente su quanto questo aspetto possa risultare determinante nella crescita del settore nella sua totalità, magari organizzando meeting “a tema” e facendo formazione. Oggi il vending ha imparato a condividere i dati? Alcuni operatori del settore utilizzano i nostri dati per la loro comunicazione pubblicitaria e questo è indice del fatto che esiste la voglia di condividere queste informazioni, da parte di alcuni, che se ne è colto il valore. Mi piacerebbe che ci fosse ancora più adesione in questo senso da parte delle aziende associate, ma stiamo andando nella giusta direzione. Che valore aggiunto può offrire Accenture alle gestioni e a tutto il settore? Alle gestioni Accenture può offrire in primis la competenza nell’ANALISI DEL DATO, il
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Category Management. Oggi molte aziende del largo consumo stanno pensando di creare una figura dedicata, chiamata Chief Data Officer, che risponda direttamente all’Amministratore Delegato. Il Retail quindi ha ben compreso l’importanza del dato. Il gestore ha una marea di dati in azienda e l’obiettivo è quello di portare il valore di queste analisi anche nelle società di gestione, come ad esempio valutare il dato sulla rotazione di prodotto, per tipologia di locazione, ecc. La seconda sfida proposta da Accenture al vending è la TRASFORMAZIONE DIGITALE. Accenture ha, in questo momento, alcuni programmi attivi con diverse aziende italiane. C’è tutta una serie di tecnologie che arriveranno nel vending (Apple, Google Lance, Product & connection, esperienza touch ecc.), tutta una serie di abilitatori digitali importanti e noi stiamo collaborando con colossi del mondo digitale. Il nostro Centro si trova fisicamente all’interno del distretto del digitale di Milano, in piazza Gae Aulenti. Qui si trovano le sedi Accenture, 31
• DAITALIA 122 MARZO 2018 Amazon, Google e Microsoft. Un’altra cosa che stiamo portando avanti, a livello di test, è il CATEGORY MANAGEMENT per risolvere il problema dei prodotti da caricare in un distributore: col palmare della gestione o un telefonino fare una foto al planogramma, confrontarlo con il programma da noi fornito e verificare se sono stati caricati i prodotti in modo corretto oppure no. Accenture può offrire tutto questo al vending. Il processo di digitalizzazione interessa anche Accenture? Certamente. Stiamo trasformando in questo senso la nostra azienda, abbiamo un’agenzia digitale, Accenture Interactive, che sta sempre più crescendo. Negli ultimi anni per la sua crescita sono state fatte acquisizioni di rilievo, tra le quali Fjord ad esempio, una società che si occupa di design e innovazione. È interessante osservare come diverse culture e diversi metodi di lavoro si possano fondere. Mettere insieme creatività, consulenza, tecnologia, è una sfida e al contempo un’opportunità per Accenture.
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Cosa porterebbe una vera rivoluzione digitale nel vending? Tutti hanno l’idea del “b-to-b-to-c”, ovvero parlare al consumatore attraverso i clienti. Quindi, un’azienda che produce il caffè sarà interessata a capire quali sono i consumatori finali e la App della gestione, in quest’ottica, diventa qualcosa di enorme valore da condividere con l’azienda che ti dà il prodotto. Grazie ad una App oggi è possibile determinare in che luogo il consumatore consuma, anche se non è profilato, realizzare campagne di vendita mirate, in location, un aspetto distintivo di questo canale e molto altro. Questa visione del CRM (Customer Relationship Management, ovvero la gestione efficace della relazione con clienti reali e potenziali) applicata al vending è potentissima e permette di accrescere l’engagement del consumatore, attraverso social e sistemi di localizzazione.
la parte di interfaccia grafica, mentre un altro conto è gestirla. Il problema oggi è che la vending digitale, qualche volta, offre un’esperienza di consumo deludente, non sempre funziona correttamente, perché il personale addetto ai rifornimenti (ARD) è pagato in base alla velocità dei suoi interventi e non viene adeguatamente formato sul digitale. Bisogna invece saper investire sull’ultimo miglio: la realizzazione di app collegate alle vending è stato un primo passaggio, ma ce ne sono altri da fare per diffondere la cultura del digitale. Ad esempio, il nostro consiglio è di lanciare una survey interna alle aziende vending, ad oggi quasi nessuno l’ha realizzata. Lancio nuovamente questa provocazione: iniziare ad utilizzare l’app per capire cosa vogliono i consumatori, partendo da un’indagine interna alla propria azienda.
Il vending italiano è pronto a questa sfida? L’esperienza digitale nelle vending machine è tra le prossime sfide , ci stanno lavorando tutti, ma un conto è realizzare
Quanto conta l’opinione del consumatore finale nella scelta dei prodotti erogati da una vending machine? Non molto, purtroppo. Il gestore spesso
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• DAITALIA 122 MARZO 2018 vince la gara d’appalto con ribassi e scegliendo alcuni prodotti, l’ARD decide a sua volta cosa mettere in macchina, il consumatore arriva e si trova quello che c’è. La logica del consumatore che si accontenta di quello che trova sta un po’ cambiando, ma è ancora dura a morire e non sarà un percorso facile. Unendo l’analisi del dato e la digitalizzazione, si può arrivare anche a capire davvero cosa vuole il consumatore. Anche a livello associativo, è necessario capire come evolvere e come fare cultura. Far parlare i consumatori è fondamentale, così come capire quanto sia importante un buon prodotto, un buon servizio, senza fermarsi ad una battaglia di prezzi. L’investimento nella digitalizzazione consente un guadagno al gestore? Sì, ma deve essere fatto fino in fondo. Detto che la digitalizzazione non può essere fatta dappertutto, la app è un piccolo primo passo nel servizio al consumatore, però deve rassicurare il consumatore sulla sicurezza del suo utilizzo. Realizzata la app bisogna però occuparsi di tutto quello che c’è dietro.
La personalizzazione dei prodotti ad esempio va portata avanti nel modo corretto e, per proporre diverse tipologie di uno stesso prodotto (ad esempio il caffè), serve una macchina capace di gestire e analizzare queste informazioni. Ancora, coinvolgere i fornitori, i grandi marchi, fornire loro i dati di consumo per attuare politiche di Category sempre più spinte. C’è un proverbio cinese che dice “se vuoi davvero capire il leone non devi andare allo zoo, ma nella savana”. Per il vending è la stessa cosa, guardarlo dall’esterno non serve a niente. Per capirlo meglio ti sei mai calato in questa realtà? Quando seguo i progetti per alcuni clienti vado personalmente tra i gestori, anche piccoli, in giro per tutta Italia, per sentire cosa dicono. Affiancare l’operatore nel suo lavoro quotidiano serve tantissimo, perché ti porta a contatto con diverse realtà. Il fatto di essere sul campo mi piace, aiuta a conoscere la realtà del settore ed è fondamentale.
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Quando ho l’opportunità non resto a distanza, entro nel contesto e cerco di interagire con tutti gli interlocutori nel mio lavoro è importante capire il mercato, i processi, lo scenario. Nel vending poi si incontrano molte persone che richiedono un approccio molto pratico e diretto. Nel corso dell’ultima edizione di Host sei stato relatore, portando all’attenzione del pubblico il tema del digitale. Puoi riassumere brevemente i contenuti del tuo intervento? La possibilità di gestire tutti i contenuti digitali in modo friendly e rapido, questa è la grande sfida, ma per renderlo possibile è fondamentale la collaborazione tra produttori. Creare un tavolo su un protocollo digitale standard per il vending sarebbe auspicabile. Uno dei passi decisivi e distintivi, anche a livello globale. Guarderebbero tutti all’Italia non solo come al paese che produce le macchine per la distribuzione automatica, ma come il mercato che ha creato un protocollo standard digitale. Anche per l’Associazione, questa sarà la prossima grande sfida.
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RIVENDITE
EASYWORK TRIVENDING, SISTEMA INTEGRATO PER LA GESTIONE DEI DPI E PRODOTTI DI CONSUMO
DA DIVERSI ANNI IL VENDING CERCA DI ALLARGARE I SUOI CONFINI E DI AUTOMATIZZARE LA VENDITA DI PRODOTTI NON APPARTENENTI AL MONDO DEL FOOD, SEGMENTO CHE DOMINA IL MERCATO CON PERCENTUALI TROPPO SPESSO VICINE AL 100% DELLE EROGAZIONI DELLE SINGOLE GESTIONI. TRA I MOLTI ESPERIMENTI FATTI, MERITA SENZ’ALTRO UN APPROFONDIMENTO IL GRANDE LAVORO SVOLTO DA TRIVENDING NEL CAMPO DEI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE (DPI) E DEI PRODOTTI DI CONSUMO (UTENSILERIA, CANCELLERIA). IL SETTORE DEI DPI È FORTEMENTE CONDIZIONATO DA UNA LEGGE, IL D.LSG 81/2008, CHE RITIENE NON NEGOZIABILE L’OBIETTIVO DI MIGLIORAMENTO CONTINUO DELLA SALUTE E DELLA SICUREZZA IN AZIENDA. QUINDI GRANDE ATTENZIONE VIENE RIVOLTA DAGLI AMMINISTRATORI AL COMPARTO, SOPRATTUTTO QUANDO CREA I PRESUPPOSTI PER UN MONITORAGGIO EFFETTIVO DEI PRELIEVI E UNA DI34
MINUZIONE DEI CONSUMI, CHE INCIDONO PROFONDAMENTE SUI COSTI AZIENDALI. IL SISTEMA EASYWORK, PROPOSTO DA TRIVENDING, È STUDIATO PER RISPONDERE ESATTAMENTE A QUESTE E AD ALTRE ESIGENZE INDEROGABILI DELLE AZIENDE, CON IL PLUS UNICO DI AVERE MATURATO BEN DIECI ANNI DI ESPERIENZA SPECIFICA IN QUESTO DIFFICILE CAMPO, UN VANTAGGIO COMPETITIVO CHE NESSUN ALTRO PUÒ VANTARE NELLA GESTIONE INTEGRATA E AUTOMATIZZATA DEI DPI. LA NOSTRA REDAZIONE, PER APPROFONDIRE QUESTA INTERESSANTE TEMATICA, SI È RECATA IN VISITA ALLA FIERA DI RIFERIMENTO DEL SETTORE DELLA SICUREZZA AZIENDALE, SAFETY EXPO DI BERGAMO E HA INCONTRATO E INTERVISTATO ALLO STAND DI TRIVENDING MICHELE MILAN, IL PROFESSIONISTA CHE DA DIVERSI ANNI SI OCCUPA DI QUESTO SPECIFICO PROGETTO.
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IL NOSTRO VANTAGGIO È QUELLO DI LASCIARE IL CLIENTE SEMPRE LIBERO DI SCEGLIERE. QUESTO CI PERMETTE DI PROPORCI AL GROSSISTA, AL CLIENTE FINALE E ALLE SOCIETÀ VENDING.
INTERVISTA CON MICHELE MILAN Il cognome Milan è molto conosciuto nel vending, soprattutto in Triveneto, grazie a tuo padre. Quale percorso professionale ti ha portato a seguirne le orme? Tutto il mio percorso professionale è avvenuto in ambito commerciale. All’inizio della mia carriera mi sono occupato di beverage all’interno di grandi multinazionali, ma poi, attraverso mio padre, che da anni collabora con la famiglia Salvagnin, sono entrato a far parte di DAC. I primi tre anni all’interno di DAC ho affiancato mio padre nell’attività di gestione, poi ho iniziato a dedicarmi ai cosiddetti progetti speciali,
tra cui spicca senz’altro il sistema integrato per la gestione dei dispositivi di protezione individuale, che seguo ormai da un decennio. Sono sempre alla ricerca del cliente nuovo e diverso, a cui ‘confezionare’ la soluzione vending adatta: è impegnativo, ma stimolante. La distribuzione automatica sembra ancorata ai soli prodotti alimentari. Negli anni la domanda di articoli non food è cresciuta? Sì, sempre di più le società di gestione, nostre clienti in rivendita, si trovano ad esaudire la richiesta di prodotti ‘extra vending’ o vogliono esplorare nuove opportunità di mercato al di fuori di quelle tradizionali, e qui interveniamo noi, perché negli anni abbiamo acquisito l’esperienza necessaria per supportarli a 360 gradi.
CONSULENZA RIVENDITE FABBRICANTI TRIVENDING ACCENTURE BWT
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Le principali richieste sono relative a distributori automatici di prodotti specifici, al vending pubblico, alle farmacie automatiche e ai negozi H24. Il nostro lavoro è soddisfare queste esigenze, collaborando con le società di gestione che ci chiedono di integrare questa particolare serie di servizi nella loro offerta al cliente. Quando hai iniziato ad occuparti di distributori automatici di DPI alle aziende? I DPI sono previsti per legge e il datore di lavoro ha l’obbligo di dotare i dipendenti di questi dispositivi di protezione individuale nello svolgimento della loro attività. L’idea di gestire attraverso dei distributori automatici la distribuzione dei dispositivi anti infortunio è nata nel 2003. Nessuno al tempo aveva mai proposto prima questa soluzione e inizialmente ci guardavano quasi come alieni poi, fino al 2006, c’è stato un picco di richieste, anche se nessuno voleva investire troppe risorse economiche e c’era da combattere la diffidenza dei 36
grossisti di DPI che avevano il timore di perdere volumi. Il vending tradizionale e la distribuzione di DPI sono due ambiti diversi, anche se entrambi utilizzano distributori automatici. Li proponete integrati o separati? Dipende da cliente a cliente, in teoria integrare nel sistema aziendale anche le macchine vending è possibile e presenta diversi vantaggi, ma abbiamo clienti che hanno differenziato il servizio, personalizzando le macchine in modo diverso e dividendo di fatto l’attività in due: vending e DPI. Per un gestore poter offrire oltre al vending anche il “servizio DPI” è un punto di forza in ambito commerciale? Io sono convinto di sì, proponendo al cliente anche questo tipo di servizio, il commerciale amplia il suo ventaglio di referenze e il vending non viene più identificato solo come “pausa caffè” e i suoi addetti non sono definiti sono come gli “omini del caffè”.
RIVENDITE TRIVENDING
Se introduci nell’offerta anche un sistema integrato per la gestione dei DPI, parli con l’RSPP (Responsabile del servizio prevenzione e protezione), con il responsabile delle Risorse Umane, con l’Ufficio Acquisti e con i responsabili di produzione e ti identifichi davvero come azienda di servizi. Questa è una grande tutela nei confronti della concorrenza. Gli interlocutori, all’interno delle aziende, comprendono il valore della vostra offerta? Quando un’azienda ha un DVR (Documento di valutazione del rischio) importante, una valutazione dei rischi alta, chi decide è il Responsabile della Sicurezza e, di norma, capisce il valore di quello che andiamo a proporre. Valorizzare può essere difficile, di contro, quando l’altra parte pensa che la società di gestione possa offrire il servizio a basso prezzo o gratis: il problema nasce all’interno del mondo vending, perché mentre i produttori di DPI hanno la misura del valore di questo
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Il nostro sviluppo nasce da una regola molto semplice: calibrare i nostri servizi in funzione delle tue specifiche richieste. Distributori per ogni esigenza, assistenza tecnica continua, ricambi sempre disponibili, logistica efficiente, consegne su misura: c’è sempre una soluzione automatica per ogni esigenza di business. E noi siamo specializzati nell’offrirtela. Vai su trivending.com.
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genere di servizio, i gestori a volte non sanno identificarlo né valorizzarlo in modo adeguato. Avere un sistema DPI automatizzato quali vantaggi comporta? Tocca ai nostri ARD caricare le macchine? Oggi le aziende che stanno automatizzando chiedono di terziarizzare tutto, quindi esigono anche alle società vending di caricare le macchine, cosa che la legge non prevede, perché il DL 81 obbliga il datore di lavoro a mettere a disposizione dei dipendenti i DPI. In ogni caso un sistema automatizzato di DPI, oltre a garantire l’accesso ai DPI in qualunque momento della giornata lavorativa, offre diversi vantaggi: • Lo snellimento delle procedure per la gestione del dpi • Tutti i dati vengono registrati in formato elettronico, attraverso il badge • Si evitano “sparizioni” di prodotti consumabili, poiché tutto è tracciato • Sarà possibile soddisfare puntualmente la legge, con impiego ridotto del personale di controllo. 38
Di fatto, il distributore diventa il magazzino del fornitore DPI e il singolo prodotto viene fatturato solo quanto realmente venduto ed erogato. Nel caso sia la gestione ad occuparsi del riempimento delle macchine, chi si occupa della formazione dell’ARD addetto al distributore di DPI? Non sono necessari particolari indicazioni per il caricatore. Il badge di riconoscimento rende disponibile il DPI adatto alla mansione di ciascun dipendente, quindi è difficile fare errori in questo senso e si limiteranno gli sprechi. Ci sono anche prodotti alternativi che vengono gestiti come DPI: alcune realtà industriali, ad esempio, devono mettere tra i DPI il latte, che combatte le inalazioni da parti ferrose e il dipendente ne ha diritto ad un litro al giorno. Nel caso un dipendente abbia bisogno di un dispositivo extra, come funziona la gestione delle eccezioni? In quel
RIVENDITE TRIVENDING
caso ci si rivolge al caporeparto o a un supervisore che, dotato di un badge abilitante, può prelevare un dispositivo extra, magari perché dimenticato o smarrito quello spettante. L’accesso al DPI non va negato, ma è importantissimo per l’azienda monitorarlo. Quando si approccia un’azienda potenzialmente interessata, quali sono gli elementi necessari da conoscere per realizzare un progetto di questo tipo? Lo studio preliminare si deve basare su diversi elementi, tra cui ad esempio: il consumato per taglia e per articolo, la planimetria della struttura, l’analisi dell’UMO (unità di movimentazione articoli), la mappa di come si muovono in azienda gli operatori, orari e turni di produzione e con che modalità devono essere resi disponibili i DPI: sono tutti dati che bisogna conoscere per offrire un servizio davvero ‘su misura’. Ogni azienda è un progetto speciale a sé. Per questo chiariamo sempre ai nostri interlocutori che questo: NON È
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UN DISTRIBUTORE AUTOMATICO, ma un sistema integrato tarato specificatamente sull’azienda e sulla sua realtà produttiva e che va seguito da personale competente attraverso un software gestionale professionale. Il gestore vending deve comprendere questo passaggio, perché per valorizzare questo tipo di progetto è davvero utile potersi appoggiare ad un partner esperto per realizzarlo. Noi in genere, a tre giorni dalla richiesta interveniamo per iniziare a studiare il progetto. Fornite anche i DPI o se il cliente ha un fornitore di fiducia e non vuole cambiarlo, può decidere di conservarlo? Il nostro vantaggio è quello di lasciare il cliente sempre libero di scegliere. Questo ci permette di proporci al grossista, al cliente finale, al cliente e alle società vending. Il vantaggio della disponibilità di DPI 24 ore su 24 è sentito? Non particolarmente, perché anche per chi lavora di
notte, in quelle ore la produzione cala. Di notte tutto è operativo, ma il personale è ridotto e anche i supervisori sono presenti in numero inferiore. Certamente bisogna comunque garantire la disponibilità di DPI e anche per questo noi facciamo un’attenta analisi dei ritmi di lavoro. Visto che parliamo di sicurezza è importante sapere quanto è affidabile il distributore automatico. Qual è la vostra esperienza su questo tema? La macchina è davvero molto affidabile. Richiede però una costante cura e va pulita con regolarità, ma se si seguono attentamente le regole della manutenzione preventiva, si possono raggiungere standard di eccellenza. Quanto è importante la parte software di questo progetto? Evidentemente la parte software è fondamentale, i nostri sistemi Easyprotection e Easywork permettono di monitorare e gestire in tempo reale i prodotti presenti e dispo-
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nibili nei distributori automatici grazie ad un SOFTWARE SEMPLICE, INTUITIVO, FLESSIBILE E FUNZIONALE. Qui a Safety Expo presentate Stocker, un vero e proprio magazzino per la gestione automatizzata della logistica di materiale utensile. Ce ne puoi parlare? Stocker è un innovativo insieme di elementi hardware e software che permette di gestire in maniera completamente automatica, tutti i giorni e 24 ore su 24, tutti i prodotti di consumo. Può contenere utensili meccanici e manuali, strumenti di misurazione e controllo, inserti, accessori per utensili e ovviamente DPI (compreso l’abbigliamento da lavoro). In pratica il sistema riconosce il foglio di lavoro e il badge del dipendente e gli prepara in maniera automatica quello che gli serve, ad esempio il trapano, la punta adatta e le viti necessarie. Crea un legame diretto tra ordine di lavoro e materiale da utilizzare, una fun39
• DAITALIA 122 MARZO 2018 zione utilissima in qualunque azienda e, tra l’atro, permette di monitorare la riconsegna del prodotto, che viene pesato, fotografato e inserito in uno storico di utilizzo. Stocker è disponibile in modelli di diversa capienza? La nostra gamma di offerta si basa su 4 formati: micro, mini, large e xlarge. L’altezza è sempre di 210 cm, ma variano larghezza e profondità. Si va dai 75 cm per 70 cm della versione più piccola, al 155 per 95 della versione più grande. La capienza massima del micro è di 735 componenti, mentre la xlarge supera i 5.000. Quali altri distributori presentate a questa edizione della fiera? Presentiamo un distributore a dischi, che è denominato BULKER, ideale per i prodotti sfusi, che, a seconda del numero e della configurazione
dei piatti, può contenere dagli 80 ai 500 pezzi. Poi abbiamo la versione a spirali, denominata PACKER, che invece è studiata per prodotti blisterati o confezionati. I 6 cassetti della configurazione standard sono ampiamente modificabili a seconda delle esigenze e possono contenere dalle 3 alle 9 selezioni.
QUESTO TIPO DI INVESTIMENTO È IN TEORIA PIENAMENTE ELEGGIBILE PER L’IPERAMMORTAMENTO (250%). Noi abbiamo le specifiche del produttore che certifica l’idoneità all’industria 4.0, quindi quando immatricola la macchina, può fare una relazione tecnica che la certifica per usufruire dell’iperammortamento, valido per tutto il 2018.
Il vostro sistema può essere eleggibile per l’iperammortamento al 250%? Quando si parla di iperammortamento è necessaria una buona dose di prudenza, in attesa del pronunciamento del MISE (Ministero dello Sviluppo Economico). Quello che è certo è che noi non proponiamo un noleggio operativo, ma un leasing finanziario, che rientra nell’industria 4.0 e che richiede un’interazione tra operatore e la macchina, un’integrazione di software.
Sarete presenti a Venditalia 2018? Porterete qualche progetto nuovo? Trivending è presente alla fiera internazionale di Milano da diverse edizioni e anche quest’anno avremo un nostro stand. (Pad.4, stand A25-B26) Non vogliamo anticipare nei dettagli le novità che porteremo a Venditalia 2018, diciamo solo che presenteremo un progetto dedicato alle società di vending per la ricambistica ed altro.
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FOCUS ON
ASSOBIO, I NUMERI DEL MERCATO DEL BIOLOGICO IN ITALIA
ASSOBIO È L’ASSOCIAZIONE NAZIONALE DELLE IMPRESE DI TRASFORMAZIONE E DISTRIBUZIONE DI PRODOTTI BIOLOGICI E NATURALI COSTITUITA NEL 2006 CON L’IMPEGNO A PROGETTARE E CONDURRE INTERVENTI DI RAPPRESENTANZA DELLA COMUNITÀ IMPRENDITORIALE DEL SETTORE AGROALIMENTARE BIOLOGICO (IMPRESE DELL’AGROINDUSTRIA E DELLA DISTRIBUZIONE) NEI DIVERSI AMBITI ISTITUZIONALI, DIRETTAMENTE E ANCHE ATTRAVERSO LA PARTECIPAZIONE ATTIVA A ORGANISMI INTERPROFESSIONALI E DI CONSULTAZIONE. 42
L’ASSOCIAZIONE ADERISCE A FEDERBIO, LA FEDERAZIONE UNITARIA ITALIANA DEL SETTORE BIOLOGICO E BIODINAMICO. IN OCCASIONE DI MARCA 2018, TENUTOSI LO SCORSO GENNAIO A BOLOGNA, ASSOBIO E FEDERBIO HANNO ORGANIZZATO IL CONVEGNO “IL TRENO BIOLOGICO È PARTITO (E NESSUNO LO FERMA PIÙ)”, PER APPROFONDIRE IL TEMA DEL BIOLOGICO IN ITALIA E PER ANALIZZARE I NUMERI DI QUESTO SEGMENTO NEL MERCATO AGROALIMENTARE DEL NOSTRO PAESE.
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IL CONSUMATORE, PIÙ CHE MAI, APPARE CENTRALE E, NELLA SCELTA DEI PRODOTTI ALIMENTARI, È SEMPRE PIÙ ATTENTO E INFORMATO, QUINDI PIÙ ESIGENTE.
DI SEGUITO UN’AMPIA INTESI DELL’INTERVENTO DI SILVIA ZUCCONI PER NOMISMA, LA SOCIETÀ DI RICERCA E CONSULENZA ECONOMICA PER IMPRESE E ASSOCIAZIONI CHE HA ELABORATO QUESTO STUDIO PER ASSOBIO, CHE HA SPIEGATO I TREND DI CONSUMO DEGLI ITALIANI NEGLI ULTIMI ANNI E IL SUCCESSO DEL “FENOMENO BIO”. “Nel 2017, le vendite del comparto biologico sono state pari a 5.381 milioni di euro, 3.029 dei quali nel solo mercato “at home”, con un aumento totale del 9% rispetto all’anno precedente e del 218% rispetto al 2008. I dati interessanti si trovano soprattutto analizzando i diversi ambiti di distribuzione e le diverse destinazioni: se analizziamo le esportazioni, ad esempio, troveremo un aumento significativo (+16%) per i prodotti biologici, mentre per il comparto fuori casa, l’aumento è del 15%, ovvero rispettivamente il 408% ed il 153% rispetto al 2008. Nell’ultimo decennio, quindi, non solo le abitudini di consumo degli italiani sono cambiate, ma il mercato agroalimentare del biologico ha conosciuto una forte crescita, per esaudire una domanda sempre crescente, proveniente anche da altri Paesi. Nella GDO, complice una comunicazione ed attività promozionali mirate, il BIO pesa sempre di più sugli acquisti alimentari, passando da uno 0,7 del 2000 al 3,4% dell’anno appena concluso. Tra i prodotti più scelti, in primo piano si confermano le con-
fetture, le uova, i croccanti (come le gallette di riso) e i sostitutivi del latte, passando per latte e yogurt fresco, fino ad arrivare a cereali, farine e creme spalmabili. Olio extravergine (+38,1%), cereali (27,3%) yogurt (21,5%) e verdura di IV gamma (ad esempio insalate in busta, +32%) sono le categorie merceologiche che hanno registrato il maggior incremento di vendite mentre -seppur non considerata tra le prime per volume d’affari totali- è la categoria dei primi piatti pronti a segnare il trend di crescita più sorprendente: +96,9%, naturalmente anche grazie alla crescente offerta di questo tipo di prodotto. Se analizziamo le referenze più acquistate nel 2017, 5 appartengono alla categoria Latte, 3 alla categoria Ortofrutta, 2 alla categoria olio extravergine e 2 alla categoria uova: interessante notare che si tratta, in quest’ultimo caso, di private label. La marca del distributore (MDD), oggetto della manifestazione che ci ospita, cresce anche nel comparto del biologico, con un 4,6% di incremento nei mesi tra gennaio e novembre 2017 e attestandosi ‘sopra’ di mezzo punto rispetto al 2015. Il biologico a marchio del distributore rappresenta comunque il 41% del totale ed ha incrementato le vendite del 2% rispetto ad altri marchi biologici conosciuti. In generale, il trend per le catene a marchio BIO, hanno conosciuto in Italia una crescita del 144% dal 2001 al 2016: possiamo quindi parlare a ragion veduta di un settore in crescita costante, non più una nicchia, a cui bisogna rivolgere grande attenzione. Per quanto riguarda le referenze
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• DAITALIA 122 MARZO 2018 BIO, l’incremento nello stesso periodo è stato del 330%, con il risultato di un’offerta di prodotti biologici sempre più ampia e completa. Una sfida, quella del biologico, che il mercato agroalimentare ha saputo cogliere e che è stata evidentemente premiata dal consumatore. Il consumatore, più che mai, appare centrale e, nella scelta dei prodotti alimentari, è sempre più attento e informato, quindi più esigente. Quali sono i valori che lo muovono nelle sue scelte legate alla nutrizione? Il cliente finale è interessato a prodotti che promettono BENEFICI PER LA SALUTE (58%); ad una proposta ECO-FRIENDLY (materiali di imballo, 39%); alla SEMPLICITÀ, del prodotto stesso e dei suoi ingredienti (31%). A proposito di ingredienti, il consumatore chiede che siano 100% italiani (per il 75% dei responsabili dell’acquisto); il 65% chiede un rapporto adeguato tra qualità e prezzo; per il 54% è importante la marca del produttore conosciuto; PER IL 47% I
PRODOTTI DEVONO ESSERE BIOLOGICI; per il 46% facili da preparare; il 36% sceglie invece la marca del supermercato e, infine, il 26% ritiene fondamentale l’origine 100% vegetale degli ingredienti. Non sorprende quindi che le famiglie che oggi acquistano BIO food siano oggi 1 milione in più rispetto al 2016 (12€ spesi in prodotti BIO su 100 di spesa) e che coloro che consumano alimenti biologici almeno una volta a settimana siano oggi il 60% (47% sulla popolazione 18-65 anni) con un 33% di ‘affezionati’ che consumano alimenti BIO da oltre 5 anni. In particolare, ai prodotti biologici sono richiesti l’origine italiana, un pack ecosostenibile e ingredienti vegetariani. Inoltre, un dato non trascurabile, l’articolo BIO viene cercato e scelto sullo scaffale, ma viene venduto anche grazie alle promozioni in corso nel punto vendita e alla curiosità del responsabile dell’acquisto. Cosa spinge ad acquistare il prodotto biologico? SALUTE E SICUREZZA, consigli da
parte del medico/pediatra (76%), la QUALITÀ dei prodotti (34%), l’assortimento (29%) il rispetto per l’ambiente (29%), le promozioni (20%), il gusto (18%), la dieta vegetariana/vegana (7%), la moda (1%). In tema di assortimento, il consumatore si dichiara interessato al fatto che il suo negozio di fiducia abbia inserito una linea biologica, mentre il non user BIO si lascia attirare dal fatto che il punto vendita allestisca uno scaffale dedicato a questo tipo di prodotto. Altri ancora si affidano al marchio che li ha fidelizzati e acquistano anche il prodotto della linea biologica, se il brand ne ha sviluppata una. Infine, un’instantanea sul profile del frequent user BIO: ha un’alimentazione vegetariana o vegana, un reddito familiare mensile medio-alto, figli minori di 12 anni in casa, intolleranze alimentari, un livello di istruzione alto, utilizza prodotti 100% veg, può appartenere alla categoria generazionale dei Millennials (nati tra 1980 e 2000)”
DALL’ESPERIENZA DI FEDERBIO NEL SUPPORTARE E SOSTENERE IL MONDO BIOLOGICO, È NATA FEDERBIO SERVIZI, LA SOCIETÀ DI CONSULENZA SPECIALIZZATA NEL RISPONDERE ALLE ESIGENZE DEGLI OPERATORI DEL SETTORE PUBBLICO E PRIVATO. Ad illustrare al pubblico le attività di Federbio Servizi, che unisce le competenze di FederBio, AssoBio e altri partner, tra cui Agriplan, BIT Banca e Nomesis è stato, nel corso dell’incontro di Bologna, Paolo Carnemolla, Presidente di FederBio. Obiettivo di FederBio Servizi è contribuire alla crescita culturale, sociale, tecnica ed economica di tutte le componenti della filiera biologica e biodinamica attraverso competenze specifiche e complete: dalla gestione d’impresa all’assistenza finanziaria e legale, dal management alla promozione, dalla formazione allo start up, fino a programmi di ricerca-sviluppo e strumenti per la commercializzazione innovativa e internazionale. Un approccio flessibile caratterizza ogni pacchetto di servizi, che può essere così declinato e integrato in base alle esigenze di ciascuna realtà aziendale.
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APPUNTAMENTO IN FIERA
CIBUS 2018, PARMA CENTRO DEL MONDO DELL’ ALIMENTARE ITALIANO NELL’ANNO DEL CIBO CIBUS (E CIBUS CONNECT, CHE SI ORGANIZZA NEGLI ANNI DISPARI) DIVIENE ANCHE OSSERVATORIO SULLA REALTÀ FOOD AND BEVERAGE ITALIANA.
CIBUS PREPARA UN’EDIZIONE SPECIALE PER CELEBRARE IL 2018, PROCLAMATO DAL GOVERNO ITALIANO “ANNO DEL CIBO” E PER FAVORIRE LA CRESCITA PRODUTTIVA E L’ESPORTAZIONE DEI PRODOTTI ALIMENTARI MADE IN ITALY. SONO ATTESI A PARMA, DAL 7 AL 10 MAGGIO, PIÙ DI 3.000 AZIENDE ESPOSITRICI ED UN NUMERO CRESCENTE DI OPERATORI E BUYER, SIA ITALIANI CHE INTERNAZIONALI. PER I PRODOTTI PIÙ INNOVATIVI SARÀ ALLESTITA UN’AREA DEDICATA, IL PROGRAMMA DI INCOMING DEI BUYER ESTERI È STATO RAFFORZATO, SARÀ INAUGURATO UN NUOVO PADIGLIONE ESPOSITIVO. La 19° edizione di Cibus ‘cade’ in una congiuntura favorevole in cui l’economia italiana investe e spera in una ripresa. Il comparto alimentare chiude il 2017 con risultati rilevanti: l’export è aumentato del +7% sull’anno precedente ed anche le vendite sul mercato interno fanno segnare una debole ma incoraggiante crescita del +0,8%. Per quanto riguarda l’export dell’industria alimentare la stima a fine 2017 è di 32,1 miliardi di euro. Arrivati ad un fatturato complessivo di 137 miliardi di euro (190 circa se consideriamo l’intero comparto agroalimentare, comprensivo del primario), le industrie italiane puntano nel 2018 a rinnovare il buon passo del 2017, con aumenti di produzione ed export prossimi, rispettivamente, al +2% e al +7%, e un aumento delle vendite interne più tonico, fra il +1% e il +2%.
I mercati principali dell’export alimentare, oltre all’Europa e agli Stati Uniti d’America, sono Canada, Giappone, Australia, Russia, e per quanto riguarda l’Asia: Cina, Hong Kong, Corea del Sud, Tailandia, Taiwan. Il ruolo di Cibus di piattaforma per l’esportazione sarà confermato dall’arrivo a Parma dei buyers delle più importanti catene di distribuzione, tra cui: Metro Canada, H-E-B, Sam’s Club, Publix Supermarkets, Wakefern, Whole Foods e Kehe Distributors (dal Nord America); Grupo Pao de Açucar e Cencosud (dal Sud America); Mercadona, Coop Suisse, Rewe Group, Auchan Retail, Delhaize, Axfood, Sodexo, Marks&Spencer (dall’Europa); Womai, Metro Cash&Carry China, BHG Group, Daimaru, Aeon Group, Lotte, Emart, Village Grocer (dall’Asia); Panda, Carrefour, Lulu Hypermarket e Spinneys (dal Medio Oriente) Tra i retailers esteri più attivi Auchan Retail Italia, da anni impegnata nella promozione del food and beverage made in Italy, sarà presente con un’area propria in cui presenterà a importatori, professionisti e buyer esteri la propria azione internazionale per valorizzare i prodotti alimentari italiani; saranno anche presenti buyer e manager di Auchan Retail da tutto il mondo (Francia, Lussemburgo, Spagna, Portogallo, Ungheria, Polonia, Romania, Russia, Ucraina, Cina, Taiwan, Vietnam). Lo scouting e il recruiting dei buyers esteri chiave è stato condotto insieme a ICE e anche attraverso un roadshow internazionale che Cibus ha sviluppato nei principali mercati obiettivo: alla fiera Anuga in Germania, a Parigi e nei prossimi mesi Londra, Amburgo, a Tokyo nei giorni della fiera Foodex, al Summer Fancy Food di New York. 47 3
• DAITALIA 122 MARZO 2018 Tra le anticipazioni di Cibus2018, un nuovo padiglione edificato per soddisfare una richiesta di espositori sempre più crescente in numero e superficie: un’area dedicata ai più innovativi e più originali prodotti alimentari immessi sul mercato, selezionati da una giuria di esperti. In occasione di Cibus 2018, sarà presentato il Padiglione 8, dedicato quindi alle specialità regionali e collettive istituzionali. Un nuovo layout che accoglierà Food Court delle regioni italiane con uno spazio dedicato alla ricettazione e allo show cooking area degustazione “all-in-one”, il tutto strutturato come una galleria di sapori e degustazioni, gestito da chef specializzati e scuole di ristorazione. Sarà più esteso il programma dei convegni e seminari, con novità assolute come l’evento sul marketing In Store organizzato da Università di Parma e IPSOS: nuove tecnologie di riconoscimento facciale del consumatore che entra nel punto vendita per promozioni personalizzate; scaffali lineari sperimentali con minore profon-
dità di scelta ma inalterato spazio espositivo e ulteriori tematiche di attualità in ambito retail marketing. Cibus (e Cibus Connect, che si organizza negli anni dispari) diviene anche osservatorio sulla realtà food and beverage italiana: grazie alla collaborazione con IRI (Information Resources Inc.), propone ogni mese trends e approfondimenti, tramite la newsletter di Cibus e la loro pubblicazione sul sito CIBUS.IT. “Il 2018 per l’agroalimentare italiano promette di essere un anno all’altezza del 2017”, ha dichiarato Luigi Scordamaglia, Presidente di Federalimentare: “Alle performance eccezionali dell’export, che fanno sembrare non solo raggiungibile ma anche superabile la soglia annunciata durante Expo2015 dei 50 miliardi entro il 2020, infatti, si andrà ad aggiungere una timida ma già ben visibile ripresa dei consumi interni. Buoni auspici, questi, che andranno sostenuti con il definitivo superamento della conflittualità di filiera e con un defi-
Sul ruolo di Cibus come piattaforma dell’alimentare made in Italy è intervenuto Antonio Cellie, Ceo di Fiere di Parma: “Cibus è ormai l’osservatorio privilegiato per comprendere le tendenze di un comparto sempre più strategico per il nostro Paese. Oggi più che mai l’agroalimentare non è solo il settore più importante in Italia, per addetti e valore aggiunto, ma è anche uno snodo decisivo per lo sviluppo del pianeta sul piano ambientale, sanitario e culturale. Per questo 80.000 professionisti di cui gran parte esteri si ritrovano a Parma ogni 2 anni. Questa manifestazione è lo specchio dei suoi 3.000 espositori, tutti Authentic Italian”, ha concluso Cellie: “imprese che riescono a competere nel mondo, a prescindere dalle dimensioni, grazie a straordinari standard qualitativi coniugati ad una prodigiosa flessibilità. Cibus è una kermesse unica di innovazione e di prodotti apprezzati dalla distribuzione e dalla ristorazione, di tutto il mondo, grazie a qualità e salubrità intrinseche nonché facilità di utilizzo e consumo”.
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APPUNTAMENTI IN FIERA CIBUS 2018
nitivo rilancio e consolidamento del mercato unico europeo a fronte delle troppe iniziative legislative dei singoli Stati membri”, ha detto ancora Scordamaglia, “a livello nazionale l’industria alimentare sente forte la responsabilità di rilanciare e valorizzare la produzione agricola nazionale assicurando attraverso contratti di fornitura trasparenti ed a lungo termine la disponibilità qualitativa e quantitativa di materia prima agricola nazionale da valorizzare da parte dell’industria di trasformazione italiana. L’altra grande sfida riguarda Bruxelles, che deve ritrovare una nuova centralità in termini di politiche comuni in materia alimentare. Un segnale in questo senso il regolamento Ue sull’origine in etichetta, ora in consultazione, che deve definitivamente fare chiarezza una volta per tutte superando quella serie di norme nazionali che creano standard di trasparenza diversi per i consumatori e creano condizioni di disparità di concorrenza tra i diversi produttori comunitari”, ha poi concluso il Presidente di Federalimentare.
Tutti pazzi per Opera Touch Arriva Opera Touch, un’attrazione irresistibile per il mondo del Vending. Il segreto del suo fascino? La straordinaria semplicità di gestione: grazie a un’elettronica rivoluzionaria programmare e personalizzare non è mai stato così facile e intuitivo. Nuova tecnologia, massima interattività, performance da segmento premium: lasciatevi conquistare da un’idea più evoluta di Vending, scegliete Opera Touch.