l'Artugna n. 155

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le nuove generazioni ‘fanno memoria’ a Dardago due pietre d’inciampo a cura di Roberto Zambon

APRILE 2022 / 155

Anche Dardago è stato interessato da una originale iniziativa di un gruppo di studenti del Liceo Majorana di Pordenone coordinati dalle professoresse Corelli e Pettarin. Il progetto, giunto al quinto anno, si propone di togliere dall’oblio il sacrificio dei nostri concittadini o compaesani morti per la libertà nei campi di concentramento. Quest’anno, dopo la posa di cinque Pietre a Pordenone, gli studenti hanno curato la realizzazione di due Pietre d’Inciampo a Dardago. La loro posa ha avuto luogo, venerdì 28 gennaio, davanti alle abitazioni di due deportati nei campi di concentramento da dove non sono più tornati: Guerrino Zambon (a cura di Flavio Barameta e Giovanni Maria Sordi) e Gino Bocus (a cura di Erika Zambon e Eugenia Zanuttini).

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Guerrino Zambon La figura ed il sacrificio di Guerrino Zambon sono già stati ricordati dalla nipote Miriam Zambon e pubblicati nel numero 103 del nostro periodico l’Artugna (dicembre 2004). Miriam, nel suo articolo, ricorda che la famiglia, per molti anni, non ebbe notizie sulla sorte di Guerrino. Si sapeva che, dopo l’arresto a Dardago da parte delle truppe tedesche, il giorno 11 settembre 1944, insieme ad un altro compaesano, fu imprigionato a Pordenone e successivamente a Udine da dove fu deportato in Germania. Un anno dopo, la Croce Rossa comunicò alla famiglia la morte di Guerrino senza indicare il luogo della sepoltura.

di Duisberg dove probabilmente è deceduto. La salma fu tumulata nel Cimitero Militare Italiano di Amburgo. Fu organizzato un viaggio nella grande città della Germania settentrionale. Il Consolato Italiano fornì le informazioni per raggiungere il Cimitero Militare che si trova all’interno del principale cimitero della città. Il 6 dicembre 2004, Miriam e i famigliari entrarono nel Sacrario dove sono sepolti circa 5000 militari morti durante la seconda guerra mondiale. Grande fu l’emozione di Miriam e specialmente di suo papà, Raffaele, che mai avrebbe pensato di ritrovare la tomba del fratello dopo sessant’anni! Miriam ricorda ci fu un lungo momento di silenzio e di commozione e di preghiera. Su quella lapide, per la prima volta, furono posati dei fiori!

Momenti significativi della commovente cerimonia.

Dopo molti anni, Miriam sentì il bisogno di sapere di più sulla sorte dello zio e, dopo ricerche al Ministero della Difesa e all’Ufficio Onorcaduti, riuscì ad avere le informazioni sulla sorte dello zio. Guerrino, da Udine fu deportato nel campo si concentramento


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