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Giro di Sicilia le bellezze di un’isola votata all’automobilismo storico

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MODELLISMO

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Giro di sicilia

LE BELLEZZE DI UN’ISOLA VOTATA ALL’AUTOMOBILISMO STORICO

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SUCCESSO PER IL PRIMO APPUNTAMENTO DEL CIRCUITO TRICOLORE, ORGANIZZATO DAL VETERAN CAR CLUB PANORMUS, CON UN PERCORSO CHE HA RICORDATO E RIEVOCATO I FASTI AUTOMOBILISTICI DI UNA TERRA RICCA DI CULTURA

Lo sfondo di impareggiabile bellezza della Scala dei Turchi per l’Alfa Romeo Giulietta Spider di Rossano Caponi e Rossella Ficini.

Esordio in grande stile per ASI Circuito Tricolore, la serie che gode dei patrocini dei ministeri del Turismo e della Cultura, composta da dieci manifestazioni che promuovono la conoscenza e la valorizzazione dei territori italiani attraverso il motorismo storico dinamico, abbinato a ciò che tutto il mondo ci invidia: quell’impareggiabile mix composto da eccellenze del made in Italy come le bellezze paesaggistiche e architettoniche, l’enogastronomia, le proposte culturali, il buon vivere. Ingredienti che non mancano in Sicilia dove, dal 10 al 13 giugno, si è svolta la 30^ edizione dei Giro di Sicilia, con la partecipazione di oltre 120 equipaggi provenienti da tutta Italia e dall’estero. Organizzato come di consueto dal Veteran Car Club Panormus, il Giro di Sicilia rievoca l’antica corsa inventata da Vincenzo Florio nel 1912 con l’obiettivo visionario di usare le competizioni motoristiche per far conoscere l’isola e il suo affascinante territorio, all’epoca ancora poco conosciuti. Una vicenda che affascina ancora oggi, come dimostrato dal grande successo commerciale del libro “I leoni di Sicilia” di Stefania Auci. Dopo quasi cento anni, l’ospitalità e il fascino di questa terra continuano a conquistare i turisti e i visitatori grazie all’impegno del Veteran Car Club Panormus e dagli altri club siciliani federati ASI, promotori di cultura attraverso la passione per il motorismo storico. In particolare quest’anno non è stato facile allestire un evento di questa portata rispettando con rigore le norme di sicurezza legate alla pandemia. Ma la passione degli organizzatori e dei partecipanti è prevalsa, riportando così dopo un anno di assenza, il Giro di Sicilia agli onori degli appassionati, con un programma ricco di suggestioni paesaggistiche e spunti culturali, centrando la filosofia dell’ASI Circuito Tricolore. Il Giro di Sicilia 2021 è iniziato mercoledì 9 giugno dal Parco di Villa Airoldi, sede dell’omonimo Golf Club nel cuore di Palermo, da dove è partito il prologo con la classica salita al Monte Pellegrino, teatro di una cronoscalata (anch’essa inventata da Vincenzo Florio, nel 1908) disputata fino agli anni ’90 e che ha visto il gotha dei piloti del secolo scorso, uno fra tutti Tazio Nuvolari che qui, compì la sua ultima gara, il 10 aprile 1950.

La Jaguar MK4 di Gaetano e Angelo Ciriminna sfila sulla strada verso Taormina.

Particolarmente apprezzato il passaggio davanti alle Tribune di Cerda, punto nevralgico della Targa Florio.

Traffico “storico” sulla salita del Monte Pellegrino. I templi di Selinunte alle spalle di questa OSCA spider.

Le ceramiche sono un’eccellenza della Sicilia. Qui con un’Alfa Romeo Spider. A destra, scorci panoramici per la Jaguar XK 120. I gusti e i profumi della Sicilia vissuti con l’Alfa Romeo duetto.

Giovedì 10 giugno giornata dedicata alla rievocazione dell’altra competizione storica inventata da Vincenzo Florio, la “Targa”: dopo la partenza da Palermo, passando per Termini Imerese si giunge a Floriopoli, dove si incontrano le mitiche tribune di Cerda. Poi ripartenza sempre seguendo la costa tirrenica per toccare la stupenda Cefalù, Santo Stefano di Camastra, Sant’Agata di Militello, Capo d’Orlando e poi musi puntati verso l’entroterra e i monti Nebrodi passando da Ucria, Randazzo, Linguaglossa, Piedimonte Etneo, Fiumefreddo e arrivo per la serata nella glamour Giardini Naxos. Venerdì partenza da Taormina, bomboniera dell’Isola e famosa per essere una delle “tappe fisse” della Dolce Vita, che è rivissuta per un’oretta grazie alle tante vetture degli anni ’50 e ’60 partecipanti all’evento. Dopo il momento mondano, mattinata dedicata alla natura, quella unica dell’Etna, con passaggi da Zafferana, Nicolosi, Motta Sant’Anastasia, Ambelia, Grammichele. Nel pomeriggio la carovana si è spostata verso occidente toccando la capitale delle ceramiche, Caltagirone, Gela e arrivo ad Agrigento, dove uno dei meravigliosi tramonti sulla Valle dei Templi continua a riempire gli occhi. Sabato rientro verso il palermitano, non prima di aver visitato lo spettacolo della suggestiva “Scala dei Turchi”. Passaggi poi da Partanna, Santa Ninfa, Gibellina, Alcamo e arrivo a Terrasini dove, domenica 13, presso la struttura “Città del Mare” si sono tenute le premiazioni. L’edizione del trentennale ha previsto l’istituzione di alcuni trofei degni di nota. Ad esempio, quello dedicato alla “madrina” del Giro di Sicilia, Costanza Afan De Rivera Costaguti, discendente di Florio scomparsa nel settembre 2020, consegnato all’ultimo, appassionato erede della Famiglia, Tommaso Gasparri Zeza: 12 anni di entusiasmo per i motori e per le imprese del prozio Vincenzo. Poi la “Targa La Motta”, in memoria del celebre pilota e organizzatore del “Giro” nei primi anni del dopoguerra: viene assegnata ad un’auto di quell’epoca, come l’Alfa Romeo 1900 Super di Alberto Cecchi premiata quest’anno. Il premio di eleganza intitolato “La Sicilia dei Florio” è andato invece alla Jaguar MK IV (1948) dei fratelli Gaetano e Angelo Ciriminna.

Il Giro di Sicilia mantiene la sua tradizione competitiva anche in queste edizioni rievocative (la prima risale al 1989) dove gli equipaggi affrontano una serie di prove di abilità cronometrica che premiano i più precisi nei passaggi: al termine delle 63 prove allestite sulle strade del “Giro”, sono risultati vincitori Salvatore Galioto e Pinuccia Paviera su Opel Kadett SR del 1977. Il Giro di Sicilia ha anche importanti risvolti solidali: partecipa alla Maratona del Sorriso per supportare le attività di clown terapia, così come all’evento sociale Vivere un Sogno grazie alla presenza dell’equipaggio formato da Pietro Boncimino e Giovanni Rotino, presidente e vicepresidente dell’Associazione Siciliana Medullolesi Spinali, due appassionati diversamente abili a bordo di un’iconica Fiat 600 dotata di comandi manuali. Un’esperienza per trasmettere il messaggio di un motorismo storico senza barriere, come dimostrato dal progetto “Classica & Accessibile” lanciato proprio quest’anno da ASI.

La Fiat 600 dotata di comandi manuali di Pietro Boncimino e Giovanni Rotino, presidente e vicepresidente dell’Associazione Siciliana Medullolesi Spinali.

Il mare fa parte del paesaggio siciliano: qui la Fiat Rubbiani 750 Sport di Flavio Faedi e Marco Pilati. Suggestioni barocche abbinate a questa Austin Healey.

Le auto del Giro suscitano interesse e ammirazione nei borghi attraversati e durante le soste.

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