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MUSEI

LE ENORMI MACCHINE A VAPORE DELLA COLLEZIONE RISI.

Irestauri di molte auto e moto richiedono spesso, come ben sanno i nostri lettori, ingenti sacrifci. Immaginate il tempo e le risorse necessarie per ridare vita ai dinosauri del secolo scorso, ossia le enormi macchine a vapore che favorirono lo sviluppo dei territori, aumentarono la produttività delle terre coltivate e, soprattutto, alleviarono la fatica di chi le lavorava. Il ‘Museo delle Macchine a Vapore’ della Famiglia Risi di San Giovanni in Persiceto (Bologna) sarebbe piaciuto al regista Bernardo Bertolucci, l’autore della strepitosa pellicola ‘Novecento’, affresco superlativo di un’epoca lontana. All’inizio dell’estate, sabato 3 luglio, la famiglia Risi ha aperto uffcialmente questo straordinario scrigno, unico in Italia, che propone un viaggio alla riscoperta dì un mondo dimenticato, fatto di locomobili e locomotive a vapore perfettamente restaurate e riportate nelle condizioni di funzionamento. Dunque un’opera di grande valore storico e culturale. A introdurre il visitatore nel museo è il racconto della vita di Franco Risi (1934-2020) e della sua grande passione per le macchine a vapore, che lo portò a raccogliere, sin dal 1980, una straordinaria collezione di circa una trentina di esemplari, costruiti tra la fne del XIX e la prima metà del XX secolo. Architettura e immagini, insieme a tecnologia e interattivìtà, illustrano i contenuti di questo museo in modo coinvolgente e si rivolgono a tutti coloro, specialisti e non, che amano la memoria della nostra società. Fra i pezzi esposti la locomobile Marshall, che era stata acquisita nel Regno Unito, nei pressi di Reading, a ovest di Londra, nel 1996: caratteristica per le sue notevoli dimensioni, venne utilizzata per comandare la pompa che svuotò il laghetto di Villa Smeraldi, sede del museo della civiltà contadina di S. Marino di Bentivoglio (BO). Franco Risi realizzò anche la riproduzione, in scala originale, dell’unico esemplare di trattore cingolato a vapore: ‘Hornsby chain track

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di Danilo Castellarin

tractor’ che fu utilizzato, intorno al 1910, per rifornire di carbone i campi auriferi del Klondike, in seguito alla grande corsa all’oro nel territorio canadese dello Yukon. Il rullo compressore Ruston Proctor, che ha trascorso lunghi periodi lavorativi nell’area di Bologna e i bambini chiamavano “schiacciasassi” restando a bocca aperta quando passava sull’asfalto bollente, venne acquisito da Franco Risi a San Giorgio di Piano nel 1982. La locomotiva stradale Nichols Shepard proviene dal Michigan, è stata perfettamente restaurata da Risi e resa funzionante. In particolare, gli interventi meccanici su questa macchina hanno riguardato la frizione, l’albero a gomito, ingranaggi, boccole, piano, casse posteriori e tettuccio. La locomobile Richard Garretts è stata acquistata nei pressi di Parma alla fne degli anni ‘80 e restaurata completamente già nel 1988. Nel corso del Novecento aveva trascorso lunghi periodi lavorativi nell’area di San Giovanni in Persiceto e di Argelato, dov’era stata prevalentemente utilizzata per la trebbiatura del grano e del riso. Nato da una famiglia di agricoltori a San Giovanni in Persiceto, a pochi chilometri da Bologna, Franco Risi, al quale ha dedicato un intenso ricordo Mino Faralli in queste pagine, venne rapito fn da bambino da quelle grosse e potenti macchine impiegate per l’aratura funicolare nelle risaie nelle zone depresse, pervase dalle acque. L’emozione scese dagli occhi al cuore e accese la fantasia di quel bambino sensibile che costruì, in miniatura, negli anni duri del dopoguerra, una locomobile perfettamente funzionante. Mai avrebbe pensato che, molti anni dopo, grazie all’aiuto del fratello Mirco e dei fgli Sauro e Sandro, insieme all’amore della moglie Bruna, quei giganti sarebbero stato raccolti, restaurati e custoditi e consegnati alla storia in un museo che porta il suo nome.

L’AMICO DEL VAPORE

di Mino Faralli Franco Risi si sentiva “fuori dal tempo” e nutriva il dubbio di occuparsi di oggetti ormai inutili per via, diceva, del “cattivo vicinato con la politica che li considera ingombranti e persino inquinanti”. Era un uomo umile (virtù oggi scomparsa) e molto schivo. Nel 1997 abbiamo costituito insieme la Commissione Tecnica Macchine Agricole & Industriali, che ho guidato, comprendendo, per industria, anche le lavorazioni nei caseifci, canapa, trebbiature e movimentazioni in generale, prima affdate ad animali o persone, quasi indiscriminatamente. Rinunciò alla carica di commissario tecnico nazionale, ambita da molti. Con il tempo, nacque fra noi una reciproca stima e nei viaggi mi ripeteva: “Mino, il vapore è una forza bestiale e sovrumana” e si dispiaceva del fatto che non fossero state portate avanti ricerche adeguate per valorizzarla. Mi parlava spesso del diffcile restauro della ‘Hoffer Schranz Clayton Shuttleworth’, sempre coinvolgendo con la sua sconfnata passione la moglie Bruna, i fgli Sauro e Sandro, i due fratelli, protagonisti anch’essi nella ricerca e che oggi danno sostenibilità alla memoria. Franco è stato uno storico competente e appassionato. Possedeva una sconfnata conoscenza e citava i grandi tecnici con straordinaria naturalezza. Diceva sempre che sarebbe stato felice di “mettere voglia” ai più giovani di raccogliere l’eredità della storia. Al resto, diceva Franco, ci avrebbe pensato l’ASI.

INFO UTILI

Museo Macchine a Vapore Franco Risi Via Biancolina n. 4/81, 40017 San Giovanni in Persiceto (Bo) Informazioni: tel 051.6871757 e 347-4197808 E-mail: maa@agenter.it e ìnfo@museodelvapore, it Internet: www.museodelvapore.it Il museo è aperto tutto l’anno con i seguenti orari: sabato e domenica ore 10-12 e 16-18. Solo su richiesta: dal lunedì al venerdì ore 10-13 e 15-18.

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