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Dolomiti Ira Classic, tutti i colori dell’Alto Adige

I VIGNETI, I MELETI, I PANORAMI DEI PASSI ALPINI E DEI PASCOLI DI ALTURA CHE FANNO RISPLENDERE L’ALTO ADIGE, SONO STATI LO SCENARIO PRIVILEGIATO DELLA “CLASSICA” ORGANIZZATA DAL VETERAN CAR TEAM DI BOLZANO.

di Luca Marconetti

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Le auto ordinatamente disposte nella piazza d’armi del complesso delle Caserme del Reggimento Logistico Julia di Merano.

Qual è quel club in grado di portarvi a pranzo in un giardino-esposizione di orchidee di tutti i tipi, colori, forme e provenienze? Di farvi sfilare fra i meleti più famosi del mondo e dentro a ben 4250 ettari di vigneti (quelli di Pinot, Chardonnay, Gewürztraminer, Sauvignon, Müller-Turgau, Cabernet e un’altra infinità di uve)? Di portarvi in cima a un paio di passi alpini? E poi di sfidarvi con una serie di prove cronometrate dentro un complesso militare in disarmo con degli incredibili scorci post-industriali? La risposta è più semplice di quanto si possa pensare: è il Veteran Car Team di Bolzano. Sì, perché tutto questo è successo veramente, all’edizione 2021 di Dolomiti Ira Classic (iscritta a calendario ASI come Manifestazione di Abilità a Cronometri Liberi), l’evento di punta del club bolzanino, il fiore all’occhiello fra quelli che si è inventato quel gran eclettico di Davide Brancalion, che una ne pensa e mille ne fa (riesce perfino a non far piovere a ottobre…), con il prezioso aiuto di Elisa Artioli, responsabile della segreteria del club e coadiuvato da una rodatissima squadra supervisionata da Angelo Monachella e Roberto Tampella. Un vero e proprio “pot-pourri” di colori, di sapori e di emozioni, quello del quale abbiamo potuto godere nelle - splendide! - giornate di sabato 9 e domenica 10 ottobre, a spasso fra le provincie di Bolzano e Trento. Sì, perché sabato, dopo l’esposizione delle vetture in piazza Tribunale a Bolzano, la carovana si è messa in marcia per la tappa di 250 km, condita da ben 51 rilevamenti cronometrici (curati da Alessandro Stentella ed eseguiti dai ragazzi di ASI Crono), i primi efettuati nella bella struttura del Centro di Guida Sicura “Safety Park”, alle porte del capoluogo altoatesino. Da lì, direzione provincia di Trento, passando per Laives, Egna e poi via sulla meravigliosa Strada del Vino, attraversando i caratteristici borghi di Cortaccia, Termeno, Caldaro, San Michele, Andriano e Terlano, con sosta per il pranzo all’ombra

I vincitori Mayr/Hillebrand su Volkswagen Maggiolone “PorscheSalzburg Kafer” del 1972 fra i meleti di San Michele. È uno dei VW preparati dal concessionario di Salisburgo per il Campionato Rally del 1972, dove corse nella categoria Gr2. La rarissima BMW 2002 Turbo di Pagnutti durante le prove fra i mezzi pesanti e i magazzini delle Caserme di Merano.

La Fiat Campagnola del 1965 di Tosin/Gamper appena giunta in cima al passo Mendola.

della bellissima chiesa tardo-gotica dell’Assunta, che ospita un ciclo di afreschi del XIV secolo, fra i più importanti della cosiddetta Scuola di Bolzano. Dopo pranzo, spazio alla guida, con il transito ancora per un breve tratto sulla Strada del Vino e poi salita al Passo Mendola, dove, sulla sua emozionante - sia per il piacere che dà il percorrerla, sia per i panorami strepitosi - striscia d’asfalto, si è tenuta la prova a media, una delle particolarità di questo evento. Arrivati in cima ai 1362 m del Passo, discesa verso Merano attraverso il passo Palade e il paese di Lana, con destinazione il complesso delle Caserme del Reggimento Logistico Julia, al cui interno, gli equipaggi hanno afrontato una serie di 18 prove, facendo “danzare” le proprie auto fra campi di atletica, dormitori, palestre, magazzini, scuderie, autorimesse e piazze d’armi, il tutto al tramonto: uno spettacolo davvero unico e suggestivo. Calorosissima poi l’ospitalità del Comandante del Reggimento Julia, il colonnello Antonio Boccongelli, che ha chiesto ai proprietari tante curiosità sulle loro vetture e, a sorpresa, ha fatto preparare per i partecipanti un piccolo rinfresco. Rush finale con la risalita verso la Valle dell’Isarco per le prove nel campo sportivo di Collalbo. La giornata si è conclusa con la cena di gala sotto la moderna cupola vetrata del “salone delle feste” del Four Points Sheraton di Bolzano, base logistica per i numerosi equipaggi provenienti da lontano (Piemonte, Emilia Romagna, Veneto, Lombardia e molti esteri: tedeschi, svizzeri e austriaci). Domenica partenza di buon mattino, per le prime 5 prove, delle 30 previste, presso la storica concessionaria Mercedes-Benz di Bolzano “Autoindustriale”, main sponsor della manifestazione e poi per la bellissima passeggiata panoramica verso la valle Isarco toccando suggestivi paesini incastonati in uno scenario da cartolina, come Vanga, Auna di Sopra, Collalbo, Barbiano e poi ridiscesa verso Bolzano attraverso Ponte Gardena, Colma, Campodazzo, Prato Isarco, Cardano. Ultima tappa il Rafeiner Orchideen Welt di Gargazzone, per l’ultimo “colpo di scena” messo in piedi dal Veteran Car Team di Bolzano: il pranzo di chiusura manifestazione e le premiazioni svoltesi fra centinaia di migliaia di orchidee. Variegato e, rispetto alla media, “singolare” il parco auto partecipanti… Non capita infatti spessissimo di vedere a un evento una Opel Kadett A del 1963, una Simca 1301 Special, una BMW 2002 Turbo, una Chevrolet Corvette C3 in livrea “Pace Car” e i Volkswagen Maggiolone “Porsche-Salzburg Kafer” (Gr.2, preparati dal distributore VW-Porsche di Salisburgo per i rally, dotati di motore di 1,6 litri ed eroganti 105 CV). E poi tante Porsche, qualche altro Maggiolino, Opel, Triumph, Lotus, Alfa Romeo, Fiat, Lancia (una stupenda Delta Evo I nero metallescente con interni in alcantara verde e tettuccio apribile). Una due giorni originale e mai scontata, condita da panorami mozzafiato e da tramonti indimenticabili, dedicata alla bella guida ma anche al piacere di stare insieme e godere delle bellezze di questo estremo angolo di Italia.

Nerone/Cernic su Chevrolet Corvette del 1962 con lo sfondo dello splendido panorama dei prati che costellano il paese di Auna di Sopra. Sasha, il più giovane pilota partecipante, ha sempre tenuto un abbigliamento assolutamente adatto alla sua stupenda vettura.

Pizziol/Pizziol, papà e fglio, fra i pascoli d’alpeggio della Valle dell’Isarco.

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