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Il 23° Raid dell’Etna nel segno del commissario Montalbano - di Mario Da Costa
IL 23° RAID DELL’ETNA
NEL SEGNO DEL COMMISSARIO MONTALBANO
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Futterer/Malkmus su Morgan Plus 8 del 1982.
Moscicki/Moscicki su Mercedes Benz 280 SL “Pagoda” del 1969 durante le prove nel Circuito di Pergusa. Fanno parte del nutrito gruppo di equipaggi provenienti dalla Polonia, tutti sulle belle Mercedes “Pagoda”. I vincitori Belotti/Marchesi su Jaguar XK140 del 1955 con di sfondo le mitiche tribune di Cerda.
DOPO LA SOSTA FORZATA E QUASI A SORPRESA DELLO SCORSO ANNO QUANDO LO STOP È STATO IMPOSTO SOLO A POCHI GIORNI DAL VIA, QUANDO TUTTO ERA PRONTO, E SI PENSAVA CHE GLI OSTACOLI “COVID” FOSSERO STATI SUPERATI, IL RAID DELL’ETNA È RIPARTITO QUEST’ANNO ALLA GRANDE.
di Mario Da Costa
È stato un ritorno di quelli molto attesi, quello del 2021 del Raid dell’Etna, e lo è stato secondo tradizione, con una settantina di vetture di gran pregio provenienti da ben sette nazioni: Italia, Austria, Germania, Svizzera, Svezia, Colombia e Polonia, quest’ultima presente con ben 10 equipaggi. La manifestazione organizzata come sempre dalla Scuderia del Mediterraneo di Catania dall’afata coppia Stefano Consoli e Giovanni Spina, si è valsa come sempre dell’ormai più che rodato staf, che non ha patito la sosta obbligata dello scorso anno, permettendo ai partecipanti di unire alla passione sportiva delle 35 prove speciali cronometrate, il piacere di godere lungo il percorso di circa 1000 chilometri delle bellezze dell’isola. La manifestazione (svoltasi dal 26 settembre al 2 ottobre) si è avvalsa di due sponsor tradizionali come Michelin ed Eberhard più Mafra. Come tradizione quasi tutti gli equipaggi sono giunti a Palermo sede di partenza con il traghetto Genova-Palermo della Grandi Navi Veloci. Purtroppo la recrudescenza covid in Sicilia ha impedito che dopo lo sbarco degli equipaggi la prima cena della manifestazione si tenesse come di consueto nei meravigliosi saloni di palazzo Francavilla con le vetture parcheggiate in viale Libertà. Così in extremis si è stati dirottati nel parco di Villa Airoldi, club di golf
in pieno centro città con il monte Pellegrino e il suo Castello Utveggio a fare da sfondo. L’indomani il via ufciale della manifestazione con la visita di Bagheria con le sue ville gioiello come Villa Palagonia, palazzo Butera, il museo del giocattolo e delle cere. Nel pomeriggio le prime prove cronometrate sul mitico circuito delle Madonie e della Targa Florio. L’indomani dalla Targa Florio si è passati alla pista dell’autodromo di Pergusa dove nelle due prove previste in pista è stato assegnato ai primi tre classificati il trofeo Ability Mafra. Quindi gli equipaggi hanno raggiunto Siracusa con visita dell’isola di Ortigia e visita guidata tra i palazzi più famosi e monumenti prestigiosi con immancabile degustazioni di prodotti tipici. E venne il giorno clou, dedicato al commissario Montalbano il personaggio dell’opera di Andrea Camilleri, con la visita a Punta Secca e all’abitazione con la terrazza afacciata sul mare dove risiede il comissario nei vari episodi della fiction. A seguire un aperitivo con gli apprezzati vini di Valle dell’Acate e altre delizie del posto. A pochi chilometri di distanza il pranzo con il catering del più rinomato ristorante di Caltagirone, nel verde e spettacolare parco di villa Fegotto, dove sono stati girati diversi episodi delle prime serie di Montalbano, con selfie a go-go da parte di tutti i partecipanti. Poi gli ultimi due giorni dedicati all’Etna con la Coppa delle Dame e le ultime prove cronometrate che hanno sancito la classifica finale. Alla fine, al netto dei cronometri, prima piazza della classifica assoluta per i bresciani Belotti/Marchesi su Jaguar XK140 del 1955, seguiti dai campani Calise/Siervo su Alfa Romeo Giulietta Spider del 1961 e dagli alto-atesini Kofler/Kofler su Porsche 356 A del 1958. Coppa delle Dame alle polacche Maluszynska/Dobaniewicz su Mercedes Benz 280 SL “Pagoda” del 1970. Per partecipare a un evento così impegnativo come lunghezza e percorso, c’è bisogno di automobili afdabili e robuste. E quindi tantissime le Porsche, dalle varie 356 alle più moderne 911 (comprese le Modern del “Porsche Tribute”), le Alfa Romeo, dalle 2600 alle Giulietta, passando per Spider e Montreal. Ci sono poi le numerose Mercedes SL “Pagoda” del folto gruppo polacco, qualche Ferrari e molte inglesi assortite. Non sono comunque mancate le chicche, come le Lancia 037 e Stratos della Frank One Classic Car Collection, la Lancia Vici Corsa “Siluro” del 1950 di Giuseppe Confalone e le più uniche che rare McLaren M1C del 1967 e AC Cobra del 1965 degli svizzeri Ivo e Marino Rebmann. L’auto più anziana è invece la fiammante Alfa Romeo 6C 1750 GS Zagato del 1930 di Daniele Turrisi. Mollik/Mollik su Triumph Spitfre del 1980.
Passerella a Catania per la Stratos HF del 1975 di Francone/Tinsa.
Glockner/Fiermann su Bentley 4 ¼ Le Mans del 1936.