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Montagne di passione

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VITA DI CLUB

VITA DI CLUB

LA LEGGENDA DI BASSANO TORNA A OSPITARE TANTI STRANIERI (DA BEN 16 PAESI DEL MONDO) E, OLTRE ALLA CLASSICA E APPREZZATA FORMULA CHE PORTA ALLA SCOPERTA DELLE DOLOMITI PATRIMONIO UNESCO, HA DEDICATO AGLI EQUIPAGGI NUOVE ATTENZIONI ED ESPERIENZE INDIMENTICABILI. APERTE LE CELEBRAZIONI PER I 75 ANNI OSCA.

di Matteo Comoglio e Luca Marconetti

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Inventarsi ogni anno qualcosa di nuovo per rendere una manifestazione accattivante e sempre sorprendente rispetto alle passate edizioni, non è facile: solo i migliori, gli staf più coesi e con voglia di fare, i club mossi soprattutto dalla passione per il motorismo storico, ci riescono. Fra questi, uno di quelli che interpreta al meglio questo spirito è il Circolo Veneto Automoto d’Epoca di Bassano del Grappa, presieduto da Stefano Chiminelli che gestisce una squadra coesa e in grado, edizione dopo edizione, di regalare ad appassionati, partecipanti e pubblico, una kermesse inedita ed emozionante, quella de La Leggenda di Bassano - Trofeo Giannino Marzotto, evento di punta dell’annata del sodalizio veneto, inserito a Calendario Nazionale ASI quale abilità a cronometri liberi e, soprattutto, “tappa dolomitica”- per dirlo in gergo ciclistico - dell’ASI Circuito Tricolore, l’iniziativa che si prefigge di far conoscere le bellezze del nostro territorio, da nord a sud, da est a ovest, a bordo di auto e moto storiche d’eccellenza: è il secondo anno che “La Leggenda” ne fa parte. Ma quali sono state le novità che hanno reso questa 27^ edizione - dal 26 al 28 giugno scorsi - unica e diversa dalle altre? Intanto i festeggiamenti ufciali di un anniversario importante, i 75 anni del marchio OSCA (ne parliamo nel riquadro dedicato), che hanno aperto le celebrazioni con la presenza di ben 10 esemplari della casa fondata a Bologna dai fratelli Maserati… vi basti sapere che all’ultima Mille Miglia erano appena 6. Poi tanti piccoli dettagli che non hanno assolutamente stravolto la formula originaria - tanti chilometri fra paesaggi mozzafiato, dalle vigne del Valdobbiadene alle vette più celebri delle Dolomiti Patrimonio dell’Umanità UNESCO - ma l’hanno invece arricchita e resa più “coccolante” per gli equipaggi (provenienti da ben 16 paesi nel Mondo), cosicché venga loro voglia di tornare l’anno successivo. Come da tradizione, “campo base” dell’evento è stata Bassano del Grappa, dove le prime vetture si sono ritrovate giovedì nella prestigiosa tenuta di Ca’ Cornaro, dalla quale, venerdì, è stato dato lo start ufciale. Non prima, tra un bicchiere di Spumante Rosé Extra Brut della Cantina La Pria, ofcial wine dell’evento, e l’altro, di essersi deliziati delle straordinarie 80 vetture partecipanti, quasi esclusivamente di tipo “barchetta”, ossia con carrozzerie

scoperte minime costruite fino al 1960, categoria alla quale “La Leggenda” è da sempre dedicata, per celebrare le gare pioneristiche degli anni ’20 e ‘30 e quelle dell’Epoca d’Oro delle competizioni per vetture sport degli anni ’50 e ’60. Dopo il light lunch, tutti in macchina per l’itinerario di 155 km del venerdì, tappa di avvicinamento alle Dolomiti. Il serpentone di scoperte - alle quali si sono aggiunte 10 vetture VIP - con in testa la Dallara Stradale Barchetta guidata dal bassanese e due volte Campione del Mondo Rally Miki Biasion, navigato dalla giornalista e direttrice di TG2 Motori Maria Leitner, ha seguito un itinerario che ha toccato Romano d’Ezzelino, Asolo (con transito nel caratteristico centro storico), Maser, Cornuda e si è poi tufato nel cuore di Valdobbiadene, una delle zone d’Italia a più antica tradizione vitivinicola, quella che dà il suo frutto per creare il celebre Prosecco, vino frizzante per antonomasia: le vigne a perdita d’occhio - intervallate solo da qualche splendida Villa Veneta - mitigano il possente caldo che accompagna la prima tranche di prove cronometrate (tutte curate dai professionisti di ASI Crono), che precedono la rinfrancante sosta presso la cantina Fasol Menin.

Da qui l’itinerario segue un percorso più collinare, lontano dalle trafcate arterie principali, grazie al quale possiamo godere del panorama che solo delle vetture scoperte ci possono garantire: Miane, Follina, Tovena, la suggestiva strada che si arrampica decisa al Passo San Boldo, famoso per i suoi tornanti “infilati” in gallerie che si susseguono una sopra all’altra, straordinaria prova dell’ingegno dell’uomo per abbattere le barriere naturali, e discende per toccare Trichiana e giungere a Mel (seconda sessione di prove), ridente paesino zeppo di palazzi in stili austro-ungarico e veneziano che, da millenni, dà ai viandanti il benvenuto sulle Dolomiti Bellunesi. Da qui è “tutta montagna”: Villabruna, Pedavena, Feltre, Fozaso, Fiera di Primiero, Siror e “l’ultimo sforzo” (ma per fortuna andiamo verso il fresco!) per percorrere i 18 tornanti che si stagliano verso le Pale di San Martino e portano alla bella località montana di San Martino di Castrozza, dove pernotteremo fino a domenica. Sabato giornata dedicata alla meraviglia delle Dolomiti, alla maestosità delle sue vette e al divertimento di percorrere le belle e ordinate lingue d’asfalto (per 250 km complessivi) che ne creano i passi più celebri: si comincia (dopo le prime prove cronometrate a San Martino), col Rolle; discesa verso Predazzo, Moena, Forno, la Val di Fassa e su di nuovo per i boschi di conifere che ci accompagnano fino al Passo Nigra (con la sosta ristoratrice alla birreria Berggasthof Niger-JochHaus). Si riparte verso Siusi, Castelrotto, Ortisei, Santa Cristina - dove pranziamo al sempre superbo Hotel Alpenroyal, col suo ristorante stellato - e il maestoso Passo Sella, dove l’imperioso Massiccio del Sassolungo non può che diventare scenario privilegiato per le foto agli 80 gioielli che transitano tutti senza il minimo sforzo. Ridiscesi ci aspettano Canazei, il Passo Fedaia, Malga Ciapela, Caprile, Alleghe (con la sempre suggestiva prova lungolago), Cencenighe, Falcade, il Passo Valles e di nuovo il Rolle, per rientrare a San Martino, dove lo struscio

OSCA, 75 ANNI NEL CUORE DEGLI APPASSIONATI

Come abbiamo detto, l’evento ha accolto una nutrita squadra di OSCA, un ottimo modo per omaggiare i 75 anni dello storico Marchio: La Leggenda di Bassano è stata la tappa principale dei festeggiamenti dell’importante anniversario, cominciati il I giugno con una conferenza - fortemente voluta dal CVAE e dal suo presidente Stefano Chiminelli - che si è tenuta al Museo Civico di Bassano del Grappa. Alla “Leggenda” invece erano ben 10 le vetture partecipanti. Si andava dalla OSCA MT4 del 1952 di Calandra/ Calandra alla 1600 GTS del 1962 dell’equipaggio femminile formato da Ariel Shraga e Ronit Schwartz, figlia e moglie del grande collezionista del Marchio, l’israeliano Elad Shraga, su MT4 TN del 1955 con la figlia più giovane Ella. Fra queste altre due MT4 (del 1953 di Pipilis/Sherif - UK, vincitori del “Trofeo OSCA”, del 1954 di Lammeree/Lammere - NL), due MT4 2AD (del 1955 di Dolcetta/ Saini del CVAE, del 1956 di Childe/Childe - UK), due MT4 TN1500 (del 1955 di Segale/Devoto - IT, del 1956 di Ivanhoe/Schoendorf - USA) e un’altra MT4 TN (del 1956 di Hedborg/Bojsten - SE).

del sabato pomeriggio ci attende nel viale pedonale per la sfilata delle vetture. Sabato sera, piacere anche per il palato, con la cena preparata dallo chef stellato Alessio Longhini, annafata dai vini delle cantine Ca’ da Roman e La Pria. Domenica è tempo di rientro. Dopo le ultime prove ci dirigiamo di nuovo verso Fiera di Primiero ma, la strada che ci separa dall’ormai irrinunciabile sosta alla birreria Cornale di Enego, in Valsugana (dove gli organizzatori de La Leggenda di Bassano hanno reso omaggio ai campioni Tonino Tognana e Massimo De Antoni, con un quadro realizzato dal Maestro Casarotto, per festeggiare i 40 anni dalla vittoria nel Campionato Italiano Rally con la mitica Ferrari 308 GTB), è un’emozionante saliscendi che tocca i borghi di Lamon, Castel Tesino, Grigno, Tezze Valsugana, Primolano e Cismon del Grappa: luoghi simbolo per la loro valenza storica, per le imprese sportive che qui si sono succedute (pensiamo, ad esempio, alle tante gare di rally) e per il paesaggio incantato tra pianura e montagna. Gran finale sempre commovente è la passerella nel centro storico di Bassano del Grappa, con l’ingresso in piazza Libertà fra - finalmente di nuovo presente - la folla festante, mentre i saluti e le premiazioni sono nel chiostro rinascimentale del Museo Civico. Sul gradino più alto del podio l’equipaggio Rossi/Antonelli su Singer Nine Sport del 1933, seguito da Mazzola/De Angelis su Fiat Stanguellini Ala d’Oro del 1947 e Piantelli/Montaldi su Bentley Speed Model del 1926. I vincitori hanno ricevuto due cronografi Eberhard Champion V 31063: la casa orologiera è ofcial time keeper e main sponsor dell’evento, insieme agli “storici” Pakelo, Gruppo Ceccato, Dallara, F.lli Rossi Pneumatici, Gruppo Battistolli e i “nuovi” Plano, Victorinox, Sparco. Un evento prestigioso che però fa anche della passione, dell’accoglienza e dell’amicizia dei valori forti che spronano a fare sempre meglio e godere dei sorrisi e dell’afetto dei concorrenti, habitué o nuovi che siano.

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