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DIECI ANNI DI MODENA MOTOR GALLERY CON ASI PROTAGONISTA
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LA RASSEGNA NEL CUORE DELLA MOTOR VALLEY HA INAUGURATO LA STAGIONE DEI GRANDI SALONI D’AUTUNNO. TRA ANNIVERSARI E OMAGGI AI LEGGENDARI NUVOLARI E VILLENEUVE, LO SGUARDO VA ANCHE AL FUTURO. TEMATICHE ASI DEDICATE AL RESTAURO E AI VEICOLI DA COMPETIZIONE.
di Luca Gastaldi
È stata un’edizione speciale, quella di Modena Motor Gallery che si è svolta il 24 e 25 settembre, perché ha celebrato il decimo anniversario: per un compleanno così importante, gli organizzatori hanno ideato molte iniziative di particolare interesse. Innanzitutto, in occasione dei 130 anni dalla nascita, Modena Motor Gallery ha omaggiato il mitico Tazio Nuvolari con una mostra a lui dedicata, afancata da un omaggio ad un’altra leggenda automobilistica, scomparsa 40 anni fa: Gilles Villeneuve. A queste due prestigiose proposte rivolte al passato è stato abbinato un suggestivo allestimento dedicato al presente e al futuro, con la bellezza e le emozioni delle spider e cabriolet made in Motor Valley, come la Maserati Gran Cabrio, la Ferrari F8 Spider, la Lamborghini Aventador S Roadster o ancora la Pagani Huayra Roadster Tricolore e la Dallara stradale. L’evento modenese non ha dimenticato di essere il “salotto buono del motorismo storico” e ha dedicato una monografia all’ormai sessantenne Alfa Romeo Giulia e poi una simpatica rassegna sui “cinquantini” degli anni ’70, vero fenomeno di costume che ha rappresentato la libertà dei giovani dell’epoca. La rassegna modenese ha inaugurato la stagione autunnale dei grandi saloni dedicati al collezionismo dei motori e l’Automotoclub Storico Italiano non poteva mancare portando, in particolare, due tematiche portanti: la filosofia del restauro e i veicoli storici da competizione. ASI, sin dalla sua fondazione avvenuta nel 1966, ha sempre promosso e divulgato un preciso messaggio legato al restauro dei veicoli storici, basato sul rispetto dell’autenticità che ogni cultore, collezionista o professionista del settore ha il dovere di portare verso ogni singolo esemplare. Tanto il relitto di un veicolo storico quanto il frammento di una scultura classica costituiscono, ciascuno nel proprio campo, un bene culturale, cioè una testimonianza dell’opera dell’uomo nell’epoca in cui l’ha creato: devono quindi essere oggetto di pari rispetto, studio e valorizzazione. Sono questi i concetti chiave che hanno portato alla stesura della “Carta di Torino” emanata dalla FIVA (la Federazione Mondiale dei Veicoli Storici) e adottata da ASI per mettere in pratica i criteri corretti nel rilascio delle certificazioni e per formare adeguatamente i professionisti della filiera artigianale. Questi argomenti sono stati trattati sul palco dello stand ASI a Modena Motor Gallery in diversi appuntamenti che hanno coinvolto le Commissioni Tecniche della Federazione, i collezionisti, gli operatori e le Università di Modena, Reggio Emilia e Ferrara con le quali ASI collabora localmente per la realizzazione di corsi di formazione professionale dedicati al restauro della meccanica e della carrozzeria. Nello stand ASI, inoltre, è stato possibile assistere a dimostrazioni pratiche di quell’afascinante attività che sta sul confine tra l’artigianato e l’arte: la battitura della lamiera. Sul versante dei veicoli storici da competizione, in occasione di Modena Motor Gallery è stata presentata in anteprima la nuova manifestazione “ASI in Pista”. Si svolgerà sabato 12 novembre all’Autodromo di Varano de’ Melegari con la formula del “track day” non competitivo abbinato a una speciale sessione di omologazione dedicata esclusivamente alle auto storiche da competizione, sulla quale la Commissione Tecnica ASI vuole puntare i riflettori afnché il passato sportivo rimanga una traccia indelebile nella storia. Nello stand della Federazione erano esposte due moto in rappresentanza delle “maxi italiane” anni ’70 e ’80: la Ducati Pantah 500 del 1982 e la Moto Guzzi Le Mans III 850 del 1983. Di fianco a loro, due vetture che hanno interpretato i temi del restauro e delle competizioni: una Lancia Aurelia B20 GT II serie del 1952, fresca di restauro e di “Targa Oro ASI” e una Opel GT 1.9 in allestimento Gruppo 4 che tra il 1973 e il 1976 partecipò a diverse competizioni, tra cui due edizioni del Giro d’Italia Automobilistico.