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GIORNATE MONDIALI MOTO GUZZI
È QUI LA FESTA
MIGLIAIA DI MOTOCICLISTI APPASSIONATI HANNO LETTERALMENTE INVASO MANDELLO DEL LARIO PER CELEBRARE, ANCHE SE CON UN ANNO DI RITARDO, IL CENTENARIO DI FONDAZIONE DELLA MOTO GUZZI, A CUI HA PARTECIPATO ANCHE L’ASI.
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di Paolo Conti
L’attesa di un anno per la celebrazione del centenario della Moto Guzzi a Mandello del Lario è stata ampiamente compensata dalla grande afuenza dei collezionisti e degli appassionati arrivati da tutto il mondo per quelle che hanno coinciso con le “GMG” le Giornate Mondiali Moto Guzzi. Quella che si è vissuta per 4 giorni a Mandello, dall’8 all’11 settembre, presso la sede storica dove nel 1921 Carlo Guzzi concretizzò i sogni e le speranze condivise con Giorgio Parodi e l’amico scomparso Giovanni Ravelli, di costruire in serie le moto, non è stata solo la grande festa della Moto Guzzi, dei suoi modelli, e di tutti gli uomini, dai dirigenti ai tecnici, dalle maestranze ai piloti che per oltre un secolo ne hanno tenuto alto il nome, e con quello anche del motociclismo italiano, ma è stata la festa di tutti i motociclisti. Certo i “guzzisti” sono stati la stragrande maggioranza, ma in quei 4 giorni a Mandello c’è stato spazio per tutti gli appassionati e soprattutto una grande condivisione. Non contava se nelle piazze e nelle vie di Mandello si parcheggiava una Moto Guzzi o un modello di qualsiasi altra azienda, così come non c’è stata diferenza alcuna tra quelli d’epoca o dell’ultima generazione: per tutti il comune denominatore è stato quello di amare la moto e di dimostrare rispetto e riconoscenza per la storia che le moto dell’Aquila hanno avuto in più di un secolo. Una grande festa a cui non poteva mancare l’ASI. È vero che la ricorrenza Moto Guzzi è stata ricordata anche nell’ultima edizione di ASImotoshow a Varano con l’esposizione e la parata ”La carica dei 101”, ma quando si parla di storia e degli indissolubili legami con il passato la Federazione non può mancare, con uno stand, posizionato a pochi metri dal mitico cancello rosso, quello d’ingresso nello stabilimento, che ha rappresentato un punto d’incontro per i tanti soci arrivati a Mandello, ma anche una opportunità per far conoscere a tanti appassionati il ruolo di ASI per la conservazione dell’immenso patrimonio tecnico, storico e sociale rappresentato dal motorismo. Le “GMG” hanno oferto l’opportunità per guardare avanti, com’è normale che un’Azienda faccia, con la presentazione della nuova V 100 Mandello, ma sono state anche un trionfo della storia della Moto Guzzi, grazie alle molteplici iniziative che hanno coinvolto l’azienda, l’amministrazione comunale con in testa il sindaco Riccardo Fasoli e gran parte della popolazione, ovvero l’intera Mandello del Lario. La più evidente riguarda l’afuenza dei visitatori al rinnovato Museo ospitato all’interno della fabbrica. Nonostante gli ingressi contingentati per evitare pericolosi assembramenti, si può dire che solo una minima percentuale delle diverse decine di migliaia di partecipanti alle “GMG”, le stime li hanno quantificati in oltre 60.000, abbia rinunciato alla visita. Le lunghe file all’esterno non sono state sufcienti per scoraggiare gli appassionati, che non hanno voluto perdere questa bella opportunità. Per chi, anche recentemente, aveva già visitato il museo, quella che si sono trovati davanti questa volta è stata una bella sorpresa. Finalmente le moto esposte sono complete e restaurate correttamente, oltre a essere raggruppate per età o per tipologia. Il lavoro non è ancora finito e alcuni modelli sono ancora in fase di ripristino, ma è doveroso riconoscere che è stato fatto un bel passo in avanti. La storia della Moto Guzzi è intimamente connessa con quella del territorio e della sua popolazione, come è stato sottolineato nelle due serate che hanno visto anche il diretto coinvolgimento dell’ASI, rappresentata da Palmino Poli, presidente della Commissione manifestazioni moto, e dalla sua squadra, a cui poi si è aggiunto anche il consigliere federale Leonardo Greco.
Sul palcoscenico del Teatro comunale, Poli, oltre al saluto a nome del presidente Scuro e di tutta la Federazione, ha voluto ofrire un segno di riconoscenza tangibile per quanto fatto per conservare e far conoscere la storia di un Marchio, che è anche una delle eccellenze del nostro Paese nel mondo, al sindaco Fasoli, a Carlo Maglia, responsabile di Mandello Città dei Motori, al presidente del Moto Club Lecco Fabrizio Bianchi, alla famiglia di Roberto Patrignani, ai figli dei tecnici Enrico Cantoni e Umberto Todero, ai collezionisti Antonio Frigerio e Giuseppe Todero, assieme alle altre che ne hanno condiviso gli intenti. Alla conclusione sono stati proiettati due film in anteprima. Uno, ”La nascita di un mito”, ideato e realizzato dalla collaborazione tra Adelio Compagnoni, Pierluigi Murri, Giordana Bonacina con Andrea Ferrara nel ruolo di operatore e regista, ripercorre le vicende che portarono alla fondazione della Moto Guzzi; l’altro, ”Ripartiamo da 100”, è solo la parte iniziale del racconto del viaggio di 4.000 km che da Mandello ha portato un gruppo organizzato dal Moto Velo Club Lecco 1922 a raggiungere tutte le località che fanno parte del circuito ”Citta dei motori”, con visita alla sede dell’ASI a Villa Rey nella tappa a Torino.La sera successiva, ma questa volta nella piazza del Comune, quindi all’aperto, è stato proiettato il docufilm “Il coraggio di andare oltre”. Per tornare alla passione del sindaco, la sua non è certo frutto del compito istituzionale e dei grandi benefici che l’evento porta alla città, visto che per spostarsi usa un Galletto. Significativo l’incontro con il senatore Stefano Corti, vice presidente del Gruppo interparlamentare per il motorismo storico, anche lui arrivato a Mandello con un Galletto. Per quanto riguarda il coinvolgimento della città, basta ricordare che in tutte le vetrine o, dove non è stato possibile farlo, direttamente all’interno del locale, indipendentemente dal settore merceologico del negozio, sono stati esposti oggetti, prevalentemente moto, che richiamano la Moto Guzzi. Oppure nei bar si è bevuto l’aperitivo “Airone Rosso” o la “Birra del Centenario”, così come in molti ristoranti e pizzerie ai vari piatti sono stati dati i nomi dei modelli della Moto Guzzi. E sempre per rimanere in tema di storia, nell’ambito delle “GMG” in molti hanno conosciuto lo spettacolo del “Muro della Morte” di Davide Terrenghi, che assieme al bravissimo Jagath Perera ha riportato i più anziani a ricordare quando questo forma di intrattenimento era ben più difusa ed esercitava un grande richiamo sugli spettatori. Richiamo che non è mancato ogni volta che veniva avviata una Moto Guzzi da competizione del passato, dal prototipo 500 monocilindrico esposto nello stand ASI alle 500 otto cilindri delle collezioni Todero e Frigerio.