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serie B di Claudio Sottile
Neolaureato centrocampista dell’Ascoli
Con la maglia 110 (e lode)… Alberto Gerbo
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Il centrocampista dell’Ascoli Alberto Gerbo, lo scorso 3 novembre, è diventato dottore in “Scienze Motorie curriculum Calcio” (110/110 con lode), il corso di laurea triennale dell’Ateneo Uni San Raffaele, creato con la collaborazione dell’Associazione Italiana Calciatori. Alberto ha redatto una tesi in “CALCIO: regole, tecnica, storia e management”, dal titolo “Il concetto oltre il modulo. La rivoluzione filosofica nel calcio”, coadiuvato nelle vesti di relatore dal nostro Direttore Organizzativo Fabio Poli.
“Ci ho messo qualche anno in più del dovuto, per conciliare lo studio agli impegni professionali. Tante volte dare gli esami o andare fisicamente in facoltà, con le partite ravvicinate, non era sempre possibile. I risultati alla fine mi hanno premiato, avevo una buona media, ma non immaginavo un voto così alto. Per la tesi ho scelto il calcio come argomento. Sono partito delle origini del calcio, quello inglese, per arrivare all’attuale, passando per la rivoluzione filosofica e tattica, kick and run, dribbling game, passing game, la piramide di Cambridge, fino al Milan di Sacchi e al Barcellona di Guardiola, c’è anche Zdeněk Zeman. Ho concluso analizzando due esperienze personali, che rappresentano la parte più specifica dell’elaborato: il Foggia di Roberto De Zerbi, quando nel giugno 2016 perdemmo la finale playoff per andare in B, contro il Pisa di Gennaro Gattuso, e il Crotone di Giovanni Stroppa con cui ho raggiunto la Serie A pochi mesi fa. Con i miei due tecnici, ho vestito i panni dell’intervistatore”.
Com’è stato imbracciare penna, taccuino e registratore? “Con i mister ho sempre avuto un rapporto certamente bello, ma professionale. Si sono però subito resi disponibili. Per quando mi riguarda sono due allenatori diversi dagli altri, mi hanno aperto la mente e permesso di vede-
Alberto Gerbo è nato a Valenza (AL) il 9 novembre 1989. Cresciuto nelle giovanili del Giaveno prima e dell’Inter poi, ha vestito in carriera le maglie di Ancona, Triestina, Gubbio, Latina, Foggia, Crotone e Ascoli.
re il calcio in maniera differente. Con loro c’è un rapporto speciale, ma intervistarli non è stato così semplice. Ho scritto le domande in autonomia, le ho inviate e mi hanno risposto con dei video, che poi ho pubblicato nel mio canale YouTube”.
A parer tuo, cos’hanno di particolare? “Nella mia carriera ho avuto tanti allenatori, ma De Zerbi e Stroppa hanno qualcosa in più degli altri. Mi hanno fatto passare da un calcio basato un po’ sulla casualità a un calcio ragionato e pensato, che necessita di giocatori pensanti. Le dinamiche vengono processate con un criterio. Incontrare due
allenatori del genere è una fortuna. Ti veniva in un incontro virtuale su Zoom, fanno vedere il calcio diversamente. invece adesso è il relatore che ne parScendi in campo con una logica ben la con la commissione, non ho vissuto precisa, capisci davvero molto di più purtroppo l’adrenalina di quel momendi quello che fai. A livello umano, e tec- to. Ne approfitto per ringraziare Fabio nico-tattico, hanno una marcia in più. Poli, che mi ha seguito costantemente, Alcuni allenatori allenano la squadra dandomi consigli preziosi”. puntando sugli episodi. Loro invece impostano il gioco fin dalla fase di co- Sei nel pieno della tua vita agonistica, struzione, che è ben precisa, tutti san- ma un domani ti vedi come allenatore? no ciò che devono fare, l’obiettivo da “Per ora sto pensando a giocare. Se raggiungere, è continua la ricerca della dovessi intraprendere quella carriera, superiorità numerica. Ogni movimento di sicuro prenderei enorme spunto da che fai è ragionato, non random. De loro, che hanno influenzato la mia creZerbi si vedeva già dai tempi di Foggia scita all’interno di questo sport”. che aveva un quid, e ora i risultati sono sotto gli occhi di tutti. Stroppa ha un Intanto, sotto con la magistrale? approccio più completo, meno geniale “Ci devo pensare, è stato un percorsotto certi punti di vista, ma offre un so lungo, vorrei riposarmi un po’. Non calcio bello e propositivo. Sono sicuro sarebbero tanti esami, vediamo. Non che anche lui, con una squadra all’al- ci ho ancora pensato appieno. È statezza, potrà avere i risultati. Col Croto- to bello, ma comunque la mia priorità ne, al momento, non stanno arrivando, era il campo, non ho ancora realizzato ma non mancano mai le prestazioni”. appieno di aver centrato questo obietIn quanto tempo l’hai scritta? miei colleghi calciatori, è un percorso “Ho iniziato poco prima del lockdown, fattibilissimo, è importante studiare e e ho terminato ai primi di ottobre, ho aprirsi qualche strada in più. Il periodo consegnato la tesi il 15 del mese. Ho economico del nostro settore non è dei iniziato documentandomi sulla storia migliori, dove possibile è opportuno del calcio, e ho scoperto aspetti inte- crearsi delle alternative”. ressanti, ad esempio che l’antenato di tivo. Però ci terrei di consigliarlo ai questo sport è da ricercare in Cina. Ho Hai le idee chiare. amato studiare le rivoluzioni tattiche, “La laurea potrà tornarmi utile sotto davvero stimolanti, e poi le due espe- tanti punti di vista. Per un atleta sosterienze personali sono quelle che ho nere un esame di traumatologia, anaraccontato con maggior gusto e pia- tomia o fisiologia è importante, capisci “Ho avuto tanti allenatori, ma De come lavorano i muscoli, cosa devi fare Zerbi e Stroppa hanno qualcosa o no. A inizio carriera ho subito tanti inin più degli altri” fortuni, avessi avuto queste conoscenze cere. Mi prendeva così tanto mettere magari qualcuno me lo sarei gestito le mani in pasta che magari scrivevo meglio. Dopo la carriera, inoltre, può tutto il giorno. Ho avuto il Covid per un servirmi per avere un punteggio più mese, dal 26 agosto al 26 settembre, e alto nella graduatoria per il corso a ho sfruttato il tempo di clausura per Coverciano da allenatore professionimettermi sotto con la scrittura. Agli sta. In ultimo, posso sempre pensare inizi della pandemia la discussione av- di fare il preparatore atletico”. Come hai festeggiato? “Con la pandemia non ci si può inventare chissà che, ma un brindisi con la fidanzata non potevo non concedermelo. Non erano a conoscenza in molti di questa mia attività. Ho ricevuto tanti complimenti e auguri dai ragazzi che erano a Crotone con me nella stagione passata. Anche i due mister intervistati mi hanno cercato per congratularsi, anche se comunque ci eravamo sentiti parecchio nelle settimane precedenti per via del materiale da organizzare”.
Dediche particolari? “Ai miei genitori, che mi hanno sempre sostenuto, e ci tenevano particolarmente che portassi a termine. I ringraziamenti finali invece a De Zerbi e Stroppa, che mi hanno permesso tutto questo, e al Professore che mi ha seguito nel cammino”.