FFWD

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fastforward edizione zero.1

sanseverino marche, 18 settembre 2010

reportage d’avanzamento

ffwd prod www.ffwdprod.com


proprietà letteraria e fotografica riservate Šffwdprod2010 info: www.ffwdprod.com edizione unica: ottobre 2010


fastforward edizione zero.1 sanseverino marche, 18 settembre 2010

reportage d’avanzamento

Lorenzo Asthorone Paciaroni ffwd prod www.ffwdprod.com


FFWD supporta il fenomeno del writing e tutte le forme artistiche ad esso connesse, ma non approva il vandalismo nĂŠ le attivitĂ illegali che provocano danno a proprietĂ private, commerciali o pubbliche.


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ua non c’è mai stato nulla. Capiamoci, Sanseverino è la realtà che è, lontana anni luce dalla vivacità della costa, completamente fuori asse rispetto all’orbita d’aggregazione dei centri urbani dimensionalmente rispettabili del territorio e improponibile al confronto o all’importazione di qualsivoglia attività sociale alternativa – ma alternativa, ormai, solo a questa di realtà – che in una città risulterebbe poco meno di un’ordinarietà amministrativa. Un deserto sociale che le ultime due generazioni hanno visto progredire tanto da portare a una diaspora giovanile ormai inarginabile, con conseguente aumento del malessere tanto giustificato quanto potenzialmente deviante di chi resta. Chi ce la fa fugge, chi non ce la fa soccombe, a Sanseverino. Un’evidenza di cui la quasi totalità degli adulti non tossicodipendenti settempedana ha preso atto da tempo, quindi non stiamo qui a perderci in inflazionate analisi sociologiche che siamo nel 2010 e non serve più a noi né servirà alle nuove generazioni messe se possibile peggio di noi. Ci siamo solo detti che non avremmo cambiato la situazione. Impossibile. Ma qualche ora d’aria potevamo ritagliarcela. Prologo i pensavamo da un po’, per usare un termine temporale metaforico. Una manciata di soggetti provenienti da discipline street o underground – chi writer, chi skater, chi dj, chi artista o artigiano diametralmente agli antipodi del mainstream – che il loro primo tentativo di ottenere uno spazio comune espressivo lo avanzarono a inizio millennio. L’allora amministrazione di centrodestra, come prevedibile, lo rimbalzò. Qualche anno dopo, cresciuto il movimento – o i componenti – e spintesi le jam fino addirittura all’entroterra (caduto l’ultimo confine, Fabriano, con la bella storia di RIParte/Smoking Minds, restava solo la vallata del Potenza all’asciutto di happening), decidiamo di riprovarci. A inizio estate Filippo Ceci – un inciso solo per dire che senza lui non ne sarebbe stato nulla di FFWD – avvicina la Giunta del momento, non certo di sinistra ma meno di destra della precedente, e inizia gli incontri. Uno sbattimento assolutamente non invidiabile, ma sul finire della bella stagione che bella non è stata abbiamo muri, spazi, margini di autonomia e coordinate spaziotemporali per festeggiare. Sabato 18 settembre 2010, al Palazzetto dello Sport di Sanseverino Marche, celebreremo FFWD edizione zero.1. E se rumore deve essere, che ce ne sia tanto.

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On s’organise ancano tre settimane al 18 settembre. Troppo poco. Urge una compressione delle tappe e una divisione dei ruoli tra gente che sappia muoversi. Ma soprattutto bisogna trovare soldi. Tra SIAE, ospiti, spese di gestione, materiali e personale, stimiamo un migliaio di euro per andarci sotto in maniera dignitosa. Inizia la ricerca. Il confronto in Comune si fa serrato, il sindaco Cesare Martini e l’assessore Gianpiero Pelagalli si dimostrano disponibili a patrocinarci l’evento, ma – dicono – per noi non ci sono fondi. Anche perché, nel sabato che abbiamo scelto, al centro di Sanseverino si svolge la Mostra Mercato delle Attività Produttive. Una manifestazione che ha 20 anni. Non ci leggiamo per forza uno svantaggio nella sovrapposizione, l’ostacolo si può saltare: i target sono opposti e nel pomeriggio la ventenne Mostra lascerebbe la piazza senza eventi di spessore in programma. Quindi l’idea di proporre all’Associazione Attività Produttive – che l’organizza e con la quale collaboro (da mò collaboravo) da anni – una forma di partenariato. O perlomeno, in quanto il Comune non può patrocinare un privato, di darci una mano essendo loro soggetto giuridico per le pratiche burocratiche e tecniche. Esperienza non mancava loro e l’impegno chiesto era trascurabile, visti i numeri. Sul nostro muro il loro logo sarebbe campeggiato per un anno, sarebbero potuti crescere come evento agganciandosi a una promozione giovanile – e farsi belli agli occhi dei loro media dimostrando di dar sostegno ai ragazzi del territorio – e noi li avremmo spinti tra un pubblico che non avrebbero avuto mai. Sembrava buono, come contratto. Sembrava. Con me, all’atto pratico, sono stati ambigui. Con Filippo peggio. Non restavano che le aziende. A patto di mettere una firma e non saperne altro, l’appoggio amministrativo ce lo avrebbe fornito la Società Sportiva Settempeda. A seguito del primo brief tecnico dal Ciuffo – il Bar Rossi, che farà da staff service a FFWD – il gravoso compito di bussare alla porta dei prevedibilmente indisponenti imprenditori, con un pezzo di carta che non è nemmeno ancora il flyer e dice cose che solamente speriamo si avverino, se lo prende Filippo. Fabio ‘Shiek’ Cataldi gestirà la consolle e io la comunicazione. Francesca Ceci e i sui amici bolognesi faranno il modding al setting con un’installazione di cui nessuno aveva capito nulla fino al giovedì prima del sabato, il fratello Filippo – ancora – cercherà i writer, core business dell’evento, Silvia Fratini e Sara Cal-

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cabrini cureranno il mercatino di autoproduzioni, cui si affiancheranno anche alcuni commercianti selezionati tra editoria e artigianato. Il crew c’è, mancano solo i contenuti. Nasce FFWD nzitutto dobbiamo esistere. Creato l’evento su facebook e condiviso il manifesto, invitati migliaia di contatti e innescato il passaparola marketing, dall’Hexagon Group – media partner e base operativa – acquistiamo il dominio www.ffwdprod.com. Chiaro che ogni ffwd e fastforward (per chi non lo sapesse, fastforward è l’avanzamento veloce, il tasto coi due triangolini a destra dei media player) era occupato in qualsiasi estensione, ma tutto sommato può farci gioco essere produzione e non solo evento. Domani possiamo allargarci e il pensiero di farci associazione non è da oggi che ci tenta. In tre giorni il sito è online – miracoli di Wordpress – e il logo campeggia su un flyer da popolare – benedetto sia Illustrator –, ma per spingere sul web ci si va ancora cauti. Troppo anticipo rischia di bruciarci e in mano abbiamo poche conferme. E meno soldi. Di certo, la promozione non passerà su altri canali oltre la rete. Noi, come il Comune e l’Associazione Attività Produttive e i residenti attorno al Palazzetto dello Sport e un po’ tutti, abbiamo paura. Inutile nasconderlo: gli autoctoni reagiranno male alla vista di chi colora – pulisce, in realtà, visto lo stato della parete – un muro. Senza contare il fattore di rischio dato dai comportamenti di chi verrà, una previsione che moltiplica per enne quelli di un normale sabato sera a queste latitudini. La stampa deve restare fuori, così come l’informazione generalista fruita dal settempedano medio. Il web sarà il nostro megafono, il web la cui comunicabilità – e condivisibilità – ha un’efficacia sul nostro target infinitamente superiore agli altri media, il web dove sappiamo chi e come trovare, il web dove risponde chi vogliamo nei modi che meglio gestiamo.

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Link: home page ffwdprod http://www.ffwdprod.com


Ci sta dentro a linea che ci imponiamo, sia per il sound che per il writing, è di muoverci prima a Sanseverino – dare opportunità a noi e ai nostri – poi fuori – gli special guest che daranno rilevanza all’evento – e per la musica il primo precettato è ovviamente dj Yasser aka Alex Pieraligi, una pietra miliare del sound settempedano e un investimento sicuro per il seguito che trascina. Unico limite imposto: niente afro. Anche niente hiphop, d’altra parte: può sembrare uno snaturare la situazione da jam che stiamo costruendo, ma vogliamo allontanarci dalla struttura, a volte banale e ormai abusata, del party hiphop. Oltretutto nemmeno ci appartiene – o non ci appartiene più – come cultura. Sarà la musica elettronica a darci il beat. Insomma, Alex, nonostante i tre ingaggi accumulati per la stessa data, per un corrispettivo nullo ci appoggia. Per restare nell’ambito della vecchia scuola, il secondo convocato è Ricky per il sound system Always Loving Jah. Un matrimonio lo inchioda, ma ci assicura il supporto e, per quanto potrà, un passaggio di presenza. Dj Ronnie – Raniero Bordo – non tocca i vinili da anni, ma non può dirci di no e il suo D&B movimenterà la serata. Per lo special guest puntiamo sul TicinoVillellaDuo (Till2012 Recordz), da Roma, nome diffuso dal Brancaleone all’Irlanda, e la loro techno malefica. In quanto al muro, uno sproposito di cinta da 300 metri, la ZSE – crew che mette assieme writer di Jesi, Bologna e Milano – se ne prenderà un quarto, lateralmente. La facciata che dà sulla strada la dedichiamo a Romagna in Fiore, Associazione di Rimini e Cesena, che farà un pezzo

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a tema di una cinquantina di metri. Il resto ce lo dividiamo noi dell’FFWD prod con MyInk di Civitanova, la M2B di Jesi, il tolentinate/californiano Sbick e un paio di ragazzi dell’Accademia di Macerata. La recinzione che ci divide dalla strada sarà schermata: una rete nera farà da parete per le esposizioni di fotografie, illustrazioni, quadri e quant’altro possa colorarci il perimetro. Ecco che il flyer è pieno. Link: ci sta dentro http://www.ffwdprod.com/?page_id=8

Ultimi dettagli no dopo l’altro arrivano gli sponsor. Ci siamo, ormai. E’ settembre da un pezzo. Buttiamo fuori il programma e il cartaceo del flyer. Chiaro che le risorse non ci permettono stampe a colori e dimensioni varie, quindi – di nuovo – ci affidiamo al web. Carichiamo tutti i codici di incorporamento sui social network, i link alle pagine e addirittura il pdf dell’A4 con due flyer per chi volesse stamparselo, copiarselo e spingerlo. Per quanto possiamo noi, surriscaldiamo ogni fotocopiatrice che troviamo. Anche dal Comune si danno da fare: in giunta passa, ancorché con ritardo, la delibera del patrocinio e quella che ci mette a disposizione i muri – non solo il Palazzetto, anche il pattinaggio, Beverly Hills (un muro di contenimento sulla strada di un colle a sudest della città, per chi non fosse di casa a 236 mslm), un paio di cavalcavia, il sottopassaggio dalle parti delle scuole e altri – e viene stilato il disciplinare per la fruizione. Regole tutto sommato oneste, per quanto qualche articolo sarà duro da rispettare. Entriamo nell’ultima settimana, quella dello spam. Ci firmiamo un bell’editoriale in home page, tanto per avere anche qualche contenuto da condividere oltre il flyer, e una piccola brochure pensata per la distribuzione ai presenti viene diffusa a fini informativi per spiegare cos’è il writing e come vediamo noi, il writing, in occasione di FFWD. Fonti scelte sono Wikipedia e la Bibbia

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del writer, “Style: writing from the underground”. Una pagina di disclaimer e limitazione della responsabilità viene appoggiata sul sito, che non si sa mai. Non soddisfatti – o meglio, in ansia per la pericolosa coppia benzina-fuoco (alcool-bombole) – stampiamo in molteplice copia cinque regole semplici semplici per una buona convivenza durante l’evento e ci tappezziamo la zona. Il divieto di bombing anzitutto, che già sappiamo quanto il mondo stigmatizzi il writing proprio a causa del proliferare di tag, throwup e simili. Ma anche consigli sul rispetto dell’ambiente e su comportamenti di base per la convivenza civile. Superflui, forse, ma meglio prevenire.

5 regole semplici semplici per una buona convivenza

1. No tag, no throwup, no flop, NO BOMBING

Abbiamo un'intera parete libera se volete devastare, lasciate in pace altre proprietà pubbliche, private o commerciali. Non è questo il luogo né il momento per marcare il territorio - sei ridicolo se lo fai a Sanseverino - né per esercitare la grafia - prima fammi un alfabeto capitale romano con un metallic nib poi riparliamo di tag - perciò NON BOMBARDARE QUI NE' ALTROVE.

2. Senza autorizzazione non si dipinge

Se siete settempedani o dei dintorni e volete colorare le pareti che il Comune c'ha assegnato, fatecelo sapere che vi sbrighiamo noi la pratica. Noi non vi chiediamo i documenti, ma altri sì. Per i writer invitati: limitatevi a dipingere sulle superfici autorizzate. I pezzi non devono contenere disegni o scritte offensive né contenuti intolleranti nei confronti delle religioni, delle etnie e dei generi, né riferimenti razzisti e xenofobi e nemmeno devono avere carattere politico.

3. Cerchiamo di rispettare l'ambiente

Utilizzate i cassonetti per la raccolta differenziata e non sporcate il piazzale né le aree circostanti. D’accordo che non siamo nel centro storico e che il setting non è dei più artistico-culturali del paese, ma non è casa nostra e a noi piace lasciare il mondo migliore di come l’abbiamo trovato.

4. Non siamo in un CSoA

Non siamo nemmeno ad Amsterdam, né a Roma né sulla costa. Qua non si transige su certi comportamenti. Fosse per noi, sareste liberi di fare quello che volete, ma c'è un ordinamento sopra di noi. Fate uno sforzo e stateci dentro. Chi vuol capire, capisca. Ma cercate di capire.

5. Vieni in pace o stai a casa

Se sei qui per molestare gli altri, se hai intenzioni offensive, se i tuoi comportamenti ignorano la civiltà, se i tuoi pregiudizi ti portano qua con un'ottica ostile, se preferiresti essere altrove a fare altro, se il rispetto non fa parte del tuo corredo genetico, guarda che Sanseverino è un buco ma il mondo è grande. Vattene pure e non mancherai a nessuno.

grazie ffwd prod

Link: time 2 push http://www.ffwdprod.com/?p=218, disclaimer http://www.ffwdprod.com/?page_id=254, programma http://www.ffwdprod.com/?p=89

Il setting i siamo. Gli sponsor hanno dato alimentazione a sufficienza. Chi più chi meno, chi con denaro chi con servizi. Tra i tanti, AZ Parati di Casette Verdini c’ha passato la tinta, tanta, il ristorante Retrogusto e Il Marchigiano hanno convenzionato pasti per la giornata a prezzi di favore, la Casa per Ferie San Pacifico ha ospitato chi veniva da lontano per la notte e l’Elettrochimica Ceci – assieme a Punto Verde, Vivaio Manfrica e Luma Impianti – hanno fornito i bancali. Già, i bancali. Giovedì ne arrivano tre camion. Uno scenario apocalittico, centinaia di bancali ammassati sul piazzale e decine di volontari – provvidenziale la chiamata alle armi via

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facebook – le muovono ai quattro punti cardinali di quell’area attrezzata che in un paio di giorni diverrà un’installazione architettonica interattiva. Ovvero una scultura tridimensionale che rappresenta la città – con torri, colli e piazze – fungendo da arredo architettonico anche funzionale alla vivibilità del luogo dell’evento. Lo stencil “caution” spruzzato sugli assi mette in guardia, ma sappiamo che a una certa la gente salirà in cima alle costruzioni per ballare. Speriamo bene. I cassonetti del Cosmari danno colore al tutto, palco e gazebo bar sono ricoperti dal medesimo legno degli avanzi dell’installazione e vuoti fusti blu di materiale corrosivo danno quel tocco di postindustrial che non fa mai male. Una riscoperta del rapporto uomo-città tramite una lettura originale, un’interpretazione che già da sola sarebbe valsa una visita all’evento. La vigilia l venerdì è la volta del muro. Con mano tremula per la taciuta ma esplicita consapevolezza di coprire l’origine del writing settempedano – su quella parete, tre lustri fa, i primi pezzi di coraggiosi concittadini – afferriamo i rulli e vuotiamo sei secchi di tinta grigia. Il sole a picco da una settimana rende inverosimili le previsioni per domani, quando ogni servizio meteo – nella disperazione ne abbiamo cliccati decine affamati di trovare quello che andasse controcorrente – copre Sanseverino con le più disparate icone animate pioventi. Se piove è un disastro. E’ tardo pomeriggio quando viene assestato l’ultimo bancale. Arriveremo all’evento sfiniti e – come puntualmente accadrà – collasseremo su noi stessi per la stanchezza, faremo i pezzi più brutti e di FFWD non vedremo quasi nulla per correre da una parte all’altra. Ma faremo divertire gli altri. E da domenica il muro parlerà per noi.

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18 settembre 2010 ncora regge, il cielo. Un’umidità percentualmente di troppo superiore al cento ci toglie il respiro. S’addensano già in mattinata gli imprevisti dell’ultim’ora, puntualmente seguiti dai cumulunembi: la fornitura di bombole che ci arriva da Milano assieme ai writer di lassù è in ritardo e non toccherà l’asfalto del Palazzetto prima delle tre di pomeriggio. Il che significa che quasi nessuno finirà di dipingere in giornata. Una brutta notizia soprattutto per i pischelli che dalle 9 e mezza sono seduti di fronte al muro nell’attesa delle tracce. Poi il duo da Roma è rimasto bloccato nella città eterna fino al primo pomeriggio e, viste le previsioni meteo, ancora non sa se salirà a Sanseverino o meno. Inoltre, senza che potessimo far nulla per fermarli, dal Comune sono partiti un paio di agghiaccianti comunicati stampa con l’assessore che si mette in bocca un copia incolla del nostro sito e l’addetto stampa che usa termini imbarazzanti come “graffitari” e “murales” e simili amenità anni Novanta che c’hanno spinto a pubblicare due righe per spiegare cos’è e come si chiama il wrtiting. In ogni caso, indossiamo le divise FFWDstaff che Enrico Fiammelli – stranedizioni, presente sul posto col camper bancarella – c’ha fornito come sponsor e iniziamo ad allestire l’esposizione. I mixtape breakbeat di Filippo attirano i primi partecipanti. Ma il cielo si copre e nuvoloni grigi ci girano attorno. Sulle condizioni mentiamo spudoratamente al Duo che dalla Capitale ci chiede se partire o meno. L’esposizione è completata e ovviamente inizia a piovere. Poche gocce, di durata limitata, ma sufficienti a farci smontare la parete di quadri e foto e illustrazioni. Lo sconforto morde. Se non si assesta la situazione non c’è futuro. E’ manco l’una e accalcati sotto il gazebo del Ciuffo e gli ombrelli abbiamo già terminato il bonus bevute dell’organizzazione.

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Link: due parole sul writing http://www.ffwdprod.com/?p=265


Torna il sereno oi il miracolo. Il cielo si apre. Davvero, si squarcia quella pesantezza grigia e spunta il sole. Non perdiamo tempo. Lo Sheriffo scopre la consolle e spinge quel poco di rap old school per far capire ai writer ch’è ora d’appoggiare l’indice sulle Super Tramp che nel frattempo sono arrivate. Gli succede Alex, che in realtà mette proprio afro contravvenendo le regole, ma quell’afro che qua – e in Ancona, la patria del genere – non s’è mai sentita. Un repertorio anni Settanta di musica funk suonata, che poi quella è l’origine dell’afro che è arrivata poi a spopolare in queste remote lande dove solo l’eco, di ogni cosa, si capta sempre e comunque in ritardo giusto per travisarla. Cani, colori, mercatini, musica, Ceres e spray per ora. La gente ha iniziato a circolare, per l’aperitivo si contano diverse centinaia di persone, si fa buio e sui pezzi si appone il Continua. Quasi solo su quelli dell’RNF, a dirla tutta, che gli altri sono stati veloci. D’altra parte, con una murata a tema come la loro – fumo di Londra, dottor Jekyll e mr Hyde, pozioni e ciminiere – era impossibile vedere la luce in quattro ore. Il Duo, alla fine, è sul palco. Sale con loro anche Zuth per proiettare sul Palazzetto immagini in movimento sopra la techno. Non sembra neanche Sanseverino, questa. Chi beve, chi parla, chi balla, chi incontra, chi capitato per caso ringrazia il caso, chi ci consiglia di non abbatterci perché questa è solo la prima prova – ma noi al settimo cielo e all’ottava Ceres già felicissimi di come ha retto fin’ora –, chi conosce chi, chi si fa foto con sindaco e assessore al secondo passaggio in zona ormai sollevati dal 18 che sta lasciando il posto al 19 settembre senza traumi, chi venuto da lontano fatica a tradurre il lessico non scontato di veraci prodotti tipici locali. Tanto fino a domenica da un’ora e mezza, quando la striscia rossa sulla fiancata

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dell’auto nera targata CC taglia il buio fin sotto il palco per ricordarci che il nostro permesso di festeggiare durava, appunto, fino a un’ora e mezza prima. Se ne vanno senza attardarsi né guardarsi troppo attorno, ma forse increduli della loro gentilezza s’appostano a far blocco all’uscita del Palazzetto. Non a lungo, per fortuna. Ma chi può se ne va a piedi. Poi, chi c’era, l’ha vissuta meglio di chi la racconta. Ognuno è stato parte di FFWD come ha voluto, com’era giusto che fosse. Qui di seguito solo una piccola photogallery documentativa (Photo©Claudia Clatek Budassi) per riassaggiare quei momenti. Nell’account flickr di FFWDprod tutte le immagini del prima, durante e dopo FFWD. Link: flickr FFWD http://www.flickr.com/photos/ffwdprod


Day after domenica per tutti. Per noi di più, se possibile. A sole in crescita smontiamo l’installazione. Nel silenzio. Volti bianchi e braccia stanche per sollevare bancali che la pioggia notturna ha appesantito. Raccogliamo da terra sì e no dieci vuoti di birra, nemmeno uno in frantumi. La gente s’è divertita ma è stata educata. Nemmeno il pomeriggio ci lascia in pace, la pioggia. Ma ormai non importa più. L’RNF porta a termine il muro, noi pure, incappucciati nel freddo del giorno dopo. Ragazzini raccolgono da terra le bombole scariche, lasciando intendere che il vero pericolo per i muri settempedani saranno loro, non i temuti bomber che si sono dimostrati più corretti di un critico d’arte. Ovviamente ogni nome citato in queste pagine ha il nostro ringraziamento esplicito per il supporto, anche chi non c’è stato, anche chi è solo passato per dirci Dajjje o chi all’ultimo ha fatto altro altrove. Nel link tutti gli altri, dimenticati compresi. In fondo al testo la gallery dei pezzi eseguiti. Info sugli autori le trovate nei soliti collegamenti del sito. Prendiamo atto di quello che è stato FFWD edizione zero.1, di quale resoconto siamo in grado di proporre, di quali numeri abbiamo mosso, di quanto l’organizzazione ha tenuto, del bene che (quasi) tutti c’hanno fatto. Per i settempedani, l’appuntamento è prima di quanto vi aspettate sui muri di Sanseverino, con FFWD. Per i settempedani più tutti gli altri, l’intenzione è farci punto di riferimento per aggregare e promuovere le realtà che abbiamo scelto di spingere con questa edizione, quindi a breve la versione uno.0 di FFWD. Contiamo entro Natale 2010 di regalare qualche altro bel momento e l’occasione di ricredersi ai fan del “qui non si fa mai nulla”. L’idea che ci gira in testa da parecchio s’addensa attorno a un evento espositivo fondato sul lettering, al quale stiamo cercando di dare una forma. Per adesso, di forme, gustatevi quelle qua sotto dell’edizione zero.1. E da ora, voi abituati a non distinguere una macchia su un muro da una lettera, iniziate a guardarvi attorno con nuovi occhi. I nostri colori cercheranno di non deluderli.

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Link: grazie a tutti http://www.ffwdprod.com/?p=300 rivivi l’evento http://www.ffwdprod.com/?page_id=30


moser, ZSE

moe, ZSE

mer, ZSE

riccardo renzi

luca pettarelli

sbick, FFWD

skar

asthorone, FFWD


ong&moku, M2B

spirs&cash, MYINK

mek, RNF

veno, RNF

burla, RNF

tomoz, RNF

stin, FFWD

dest, FFWD


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