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L’afta epizootica aveva paralizzato la campagna. I cancelletti lungo i sentieri e i cancelli delle tenute erano tutti chiusi con i lucchetti. La primavera era gelida e umida, le prime giunchiglie avevano reclinato le testoline gialle sotto i torrenti di pioggia. La paglia del tetto sul cottage di Agatha Raisin sgocciolava mestamente. Lei era seduta sul pavimento della cucina in compagnia dei gatti e si chiedeva come tenere a bada quella sensazione familiare di noia incombente. E con la noia arrivava la depressione, Agatha lo sapeva bene. Un tizio dall’aria interessante era venuto ad abitare nel cottage accanto, quello che un tempo era appartenuto a James, il suo ex marito, ma ormai nel petto di Agatha l’interesse nei confronti del maschio si era spento per sempre. Non si era unita alla processione delle altre signore di Carsely, che si erano presentate al vicino con torte e marmellate fatte in casa. E non aveva partecipato ai pettegolezzi, perché era appena rientrata da Londra dove, nel suo ruolo di libera professionista addetta alle pubbliche relazioni, aveva aiutato a lanciare Mr Harry, una nuova linea di abbigliamento per giovani. L’unico risultato era stato che Agatha, 1